Gazzetta n. 73 del 28 marzo 2025 (vai al sommario) |
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA |
DELIBERA 19 febbraio 2025 |
Pronuncia sulla sussistenza di eventuali motivi ostativi al riconoscimento del carattere strategico dei progetti di estrazione, trasformazione o riciclaggio delle materie prime strategiche, da attuare sul territorio nazionale, ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge 25 giugno 2024, n. 84, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2024, n. 115. (Delibera n. 1/2025). |
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IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri»; Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante «Norme in materia ambientale»; Visto il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, recante «Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri», convertito, con modificazioni, dalla legge 22 aprile 2021, n. 55, che, all'art. 4, modifica il citato decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, introducendovi, in particolare, l'art. 57-bis, successivamente modificato dall'art. 2 del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, recante «Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure», convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108, dall'art. 11 del decreto-legge 11 novembre 2022, n. 173, recante «Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri», convertito, con modificazioni, dalla legge 16 dicembre 2022, n. 204, nonche' dall'art. 15 del decreto-legge 25 giugno 2024, n. 84, recante «Disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico», convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2024, n. 115; Visto il succitato art. 57-bis del decreto legislativo n. 152/2006, con il quale, in particolare: al comma 1, e' istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE) con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione e con compiti volti a rafforzare l'approvvigionamento di materie prime critiche e strategiche, ferme restando le competenze del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS); al comma 2, e' previsto che il CITE e' presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri che puo' delegare il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica ovvero, qualora si tratti di materia concernente la politica industriale, il Ministro delle imprese e del made in Italy, ed e' composto dai Ministri dell'ambiente e della sicurezza energetica, delle imprese e del made in Italy, dell'economia e delle finanze, delle infrastrutture e dei trasporti, del lavoro e delle politiche sociali e dell'agricoltura, della sovranita' alimentare e delle foreste. Alle riunioni del Comitato partecipano, altresi', gli altri Ministri o loro delegati aventi competenza nelle materie oggetto dei provvedimenti e delle tematiche poste all'ordine del giorno; al comma 7, e' previsto che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, e' istituito un Comitato tecnico di supporto del CITE (CTC), composto da due rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, di cui uno nominato dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie, e da un rappresentante per ciascuno dei Ministeri di cui al sopracitato comma 2, designati dai rispettivi Ministri, con il compito di istruire le questioni all'ordine del giorno del CITE; al comma 8, e' inoltre previsto che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, e' adottato il regolamento interno del CITE, che ne disciplina il funzionamento, e che le deliberazioni del CITE sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana; al comma 9, e' previsto che la Presidenza del Consiglio dei ministri assicura il supporto tecnico e organizzativo alle attivita' del CITE; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19 luglio 2021, registrato dalla Corte dei conti in data 1° agosto 2021, al n. 2113, recante, ai sensi del sopracitato art. 57-bis, comma 8, del decreto legislativo n. 152/2006, il regolamento interno del CITE che, all'art. 3, istituisce il Comitato tecnico di supporto al CITE, chiamato a svolgere funzioni di supporto al CITE per l'istruttoria delle questioni poste all'o.d.g. di quest'ultimo Comitato e a curare l'attivita' propedeutica allo svolgimento dei lavori del CITE medesimo; Visto il regolamento (UE) 2024/1252 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 aprile 2024, «che istituisce un quadro atto a garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche e che modifica i regolamenti (UE) n. 168/2013, (UE) 2018/858, (UE) 2018/1724 e (UE) 2019/1020»; Visto l'art. 2 del citato decreto-legge 25 giugno 2024, n. 84, con il quale, in particolare: al comma 1, si prevede che quando e' presentata presso la Commissione europea una domanda di riconoscimento del carattere strategico di un progetto di estrazione, trasformazione o riciclaggio delle materie prime strategiche, da attuare sul territorio nazionale, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE), integrato dal Ministro della difesa, dall'Autorita' delegata di cui all'art. 3 della legge 3 agosto 2007, n. 124, ove istituita, e dal Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, si pronuncia, ai sensi dell'art. 7, paragrafo 8, del predetto regolamento (UE) 2024/1252, sulla sussistenza di eventuali motivi ostativi entro sessanta giorni dalla trasmissione del progetto da parte della Commissione europea; al comma 2, si dispone che nel caso di progetti sulla terraferma, la determinazione del CITE e' adottata sentita la regione interessata; al comma 3 si prevede altresi' che, fermo restando quanto disposto dai commi precedenti del medesimo articolo, dalla data in cui sono riconosciuti come strategici dalla Commissione europea, i progetti di cui al comma 1 assumono la qualita' di progetti di pubblico interesse nazionale e le opere e gli interventi necessari alla loro realizzazione sono di pubblica utilita', indifferibili ed urgenti; Tenuto conto che la Commissione europea, in data 1° ottobre 2024, ai sensi di quanto previsto dal richiamato regolamento (UE) 2024/1252, ha comunicato ai membri del Comitato europeo per le materie prime critiche di aver caricato sul sito web appositamente dedicato delle proposte di progetti strategici ricadenti sul territorio italiano; Vista la nota prot. n. 29904 del 13 novembre 2024 con cui il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ha richiesto la convocazione del CITE per la verifica di eventuali elementi ostativi al riconoscimento della strategicita' dei predetti progetti, indicati nell'elenco allegato alla medesima nota, segnalando altresi', trattandosi di progetti sulla terraferma, di dover acquisire sugli stessi il sentito delle regioni interessate - Lazio, Marche, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto - ai sensi del citato art. 2, comma 2, del decreto-legge n. 84/2024; Tenuto conto dell'istruttoria svolta dal Comitato tecnico di supporto al CITE (CTC) durante la riunione del 21 novembre 2024, in cui sono emerse alcune criticita' in relazione all'acquisizione dei pareri di tutte le regioni territorialmente interessate; Vista la nota prot. n. 2406 del 29 gennaio 2025 con cui il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, all'esito degli approfondimenti istruttori richiesti, ha formulato una nuova richiesta di convocazione del CITE; Tenuto conto che, sulla base della documentazione trasmessa dal sopra citato Dicastero, si e' ravvisata la necessita' di una ulteriore riunione istruttoria da parte del CTC, svoltasi in data 4 febbraio 2025, in cui, in particolare, e' stata condivisa l'esigenza di un approfondimento volto a definire la posizione della Regione autonoma della Sardegna per i progetti ricadenti sul proprio territorio; Vista la nota prot. n. 2388 dell'11 febbraio 2025 con cui il Capo di Gabinetto della Regione autonoma della Sardegna ha espresso un parere favorevole condizionato al rispetto dei criteri previsti per quanto attiene i progetti «Project Yellow» e «Silius CRM/SRM» e, contestualmente, in merito al progetto «Portovesme CRM HUB», ha comunicato che la regione intende «subordinare i pareri di propria competenza agli esiti del tavolo di crisi industriale istituito presso il MIMIT ed avente ad oggetto la Portovesme S.r.l.»; Sentite la Regione Lazio, la Regione Siciliana, la Regione Veneto, la Regione Piemonte e la Regione Toscana che, con riferimento ai progetti da localizzarsi sulla terraferma e ricadenti nei rispettivi territori, hanno espresso parere favorevole ai sensi dell'art. 2, comma 2, del decreto-legge n. 84/2024; Sentita la Regione Marche che, con riferimento al progetto da localizzarsi sulla terraferma e ricadente nel proprio territorio, ha espresso parere negativo ai sensi dell'art. 2, comma 2, del decreto-legge n. 84/2024, con nota prot. 31170 del 26 novembre 2024 sottoscritta dal Presidente della regione, nella quale si motiva la contrarieta' al riconoscimento del carattere strategico del progetto, evidenziando come lo stesso insisterebbe su un'area gia' sottoposta ad una rilevante pressione ambientale; Vista la nota prot. n. 3589 del 12 febbraio 2025 con cui il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, essendo stato completato l'iter di acquisizione del parere delle regioni previsto dall'art. 2, comma 2, del decreto-legge 25 giugno 2024, n. 84, ha formulato una nuova richiesta di convocazione del CITE; Vista la nota prot. n. 3894 del 15 febbraio 2025 con cui il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ha trasmesso la relazione tecnica illustrativa con la sintesi dei progetti e il riepilogo dell'istruttoria condotta; Tenuto conto che i progetti considerati sono comunque destinati ad essere oggetto delle procedure autorizzatorie e di valutazione ambientale previste dalla normativa vigente; Considerato quanto emerso nel dibattito svoltosi durante la seduta odierna del Comitato; Tenuto conto del fatto che, nella citata riunione del 4 febbraio 2025 del CTC, la Regione Marche ha confermato l'avviso espresso, ritenendo insussistenti le condizioni per un riesame del proprio parere negativo; Acquisito in seduta l'avviso favorevole dei Ministri e Sottosegretari di Stato presenti; Su proposta del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica;
Delibera:
1. Ai sensi dell'art. 2, commi 1 e 2, del decreto-legge 25 giugno 2024, n. 84, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2024, n. 115: a) di non ravvisare la sussistenza di motivi ostativi al riconoscimento del carattere strategico dei seguenti progetti di estrazione, trasformazione o riciclaggio delle materie prime strategiche ricadenti nel territorio delle Regioni Lazio, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto: «LIFE22-ENV-IT-INSPIREE» nella Regione Lazio; «epCRM® - enriched product of Critical Raw Material» nella Regione Piemonte; «FRELP 1234» nella Regione Piemonte; «Project Yellow» nella Regione Sardegna; «Silius CRM/SRM» nella Regione Sardegna; «Portovesme CRM HUB», nella Regione Sardegna; «Project for the inertization of asbestos materials and production of critical Raw materials» nella Regione Siciliana; «Alpha Project» nella Regione Toscana; «RECOVER-IT Resources Extraction and Circular Optimization Via Effluent Recovery in Italy» nella Regione Veneto; b) di ravvisare motivi ostativi al riconoscimento del carattere strategico del progetto di riciclaggio delle materie prime strategiche «Building a Magnets Recycling Facility», ricadente nel territorio della Regione Marche.
Roma, 19 febbraio 2025
Il Presidente: Pichetto Fratin Il Segretario: Lollobrigida
Registrato alla Corte dei conti il 19 marzo 2025 Ufficio di controllo sugli atti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, reg. n. 1007 |
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