Gazzetta n. 238 del 10 ottobre 2024 (vai al sommario) |
MINISTERO DELL'AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITA' ALIMENTARE E DELLE FORESTE |
COMUNICATO |
Domanda di registrazione dell'indicazione geografica protetta «Castagna del Partenio» e pubblicazione del disciplinare di produzione. |
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Il Ministero dell'agricoltura, della sovranita' alimentare e delle foreste, esaminata la domanda intesa ad ottenere la registrazione del nome «Castagna del Partenio» come indicazione geografica protetta, ai sensi del regolamento (UE) n. 2024/1143 del Parlamento e del Consiglio dell'11 aprile 2024, presentata dal Comitato promotore per la registrazione della indicazione geografica protetta «Castagna del Partenio», acquisito il parere favorevole della Regione Campania e a seguito della riunione di pubblico accertamento tenutasi il giorno 18 settembre 2024, nel Comune di Summonte (AV), provvede come previsto dall'art. 9, comma 1, del decreto ministeriale 14 ottobre 2013, alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del disciplinare di produzione affinche' ogni persona fisica o giuridica avente un interesse legittimo e residente sul territorio nazionale possa fare opposizione alla domanda di registrazione. Le eventuali opposizioni, adeguatamente motivate, relative alla domanda di registrazione, dovranno pervenire al Ministero dell'agricoltura della sovranita' alimentare e delle foreste - Dipartimento della sovranita' alimentare e dell'ippica - Direzione generale per la promozione della qualita' agroalimentare - Ufficio PQA1 - via XX Settembre n. 20 - 00187 Roma, indirizzo pec: aoo.pqa@pec.masaf.gov.it - entro e non oltre trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del presente disciplinare di produzione, dalle sole persone fisiche o giuridiche aventi un interesse legittimo e residenti sul territorio nazionale. Dette opposizioni sono ricevibili se pervengono al Ministero nei tempi sopra esposti, pena irricevibilita' nonche', se con adeguata documentazione, dimostrano la mancata osservanza delle condizioni di cui all'art. 46 e all'art. 49, paragrafo 1 del regolamento (UE) n. 2024/1143; Dimostrano che la registrazione del nome proposto e' contraria all'art. 48, paragrafo 1 e 2, all'art. 29 paragrafo 1 e 2 e all'art. 30 del regolamento (UE) n. 2024/1143; Dimostra che la registrazione del nome proposto danneggia l'esistenza di un nome omonimo o parzialmente omonimo o di un marchio, oppure l'esistenza di prodotti che si trovano legalmente sul mercato da almeno cinque anni prima della data di pubblicazione di cui all'art. 15 paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 2024/1143; Forniscono elementi sulla cui base si puo' concludere che il nome di cui si chiede la registrazione e' un termine generico. Il Ministero, ove le ritenesse ricevibili, seguira' la procedura prevista dal decreto ministeriale n. 12511 del 14 ottobre 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - n. 251 del 25 ottobre 2013, prima dell'eventuale trasmissione della suddetta domanda di registrazione alla Commissione europea. Decorso tale termine, in assenza delle suddette opposizioni o dopo la loro valutazione ove pervenute, la gia' menzionata domanda sara' notificata, per la registrazione ai sensi dell'art. 10, paragrafo 6 del regolamento (UE) n. 2024/1143, ai competenti organi unionali. |
| Allegato Disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta (IGP) «Castagna del Partenio»
Art. 1. Denominazione
L'indicazione geografica protetta (I.G.P.) «Castagna del Partenio» e' riservata ai frutti allo stato fresco, essiccati in guscio tostati e reidratati, essiccati sgusciati interi, pelati interi cotti a vapore, pelati interi, della specie Castanea sativa Mill. (castagno europeo) che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal regolamento (UE) n. 2024/1143 e dal presente disciplinare di produzione. |
| Art. 2. Caratteristiche del prodotto
L'indicazione geografica protetta (I.G.P.) «Castagna del Partenio» e' riservata ai frutti delle seguenti varieta' tipiche locali coltivate nella zona geografica di cui all'art. 3: Bionda (o Ionna) di Mercogliano (o del Partenio), Castagna di Summonte, Rossa di San Mango, Santimango (o Santomango), Marrone di Cervinara, Marrone di Pannarano, Marrone di Monteforte Irpino (o Montefortese), Marroncino di S. Martino, Santucosimo (o Santo Cosimo) di Arpaise. All'atto dell'immissione al consumo il prodotto deve rispondere alle caratteristiche di seguito riportate: a) castagne allo stato fresco: frutto: di forma asimmetrica tendenzialmente globosa; pezzatura: non piu' di 120 frutti per kg di prodotto fresco selezionato o calibrato; pericarpo: di colore castano bruno, tendenzialmente rossastro, con strie scure generalmente poco evidenti, di spessore sottile e di consistenza tenace, facilmente distaccabile dall'episperma; seme: di colore bianco latteo, con consistenza dura, tessitura porosa, di sapore dolce; episperma: sottile, di colore marrone chiaro, poco approfondito nel seme, mediamente aderente, facilmente distaccabile alla pelatura; composizione chimica della parte commestibile: - acqua: 51 - 56 g/100 g; proteine: 2,8 - 3,2 g/100 g; lipidi: 1,8 - 2,2 g/100 g; glucidi totali: maggiori di 40 g/100 g; di cui zuccheri solubili: maggiori di 9 g/100 g. Circa la presenza di frutti bacati, deformati, ammuffiti, raggrinziti valgono i limiti di tolleranza di cui alle norme generali di commercializzazione degli ortofrutticoli freschi e trasformati (Allegato I, parte A, del regolamento (CE) n. 543/2011) e successive modificazioni ed integrazioni. Il prodotto deve essere immune da infestazione attiva di qualsiasi natura. A partire dalle castagne allo stato fresco possono essere ottenute: b) castagne essiccate in guscio, tostate e reidratate: di forma asimmetrica, tendenzialmente globosa, consistenza morbida, sapore del frutto sbucciato particolarmente dolce; calibratura: non piu' di 90 frutti per kg; umidita' del frutto interno: dal 15 al 20%; resa in secco del prodotto in guscio: non superiore al 60% in peso; pericarpo: di spessore sottile e consistenza tenace, facilmente distaccabile dal frutto. Circa la presenza di frutti bacati, deformati, ammuffiti, raggrinziti valgono i limiti di tolleranza di cui alle norme generali di commercializzazione degli ortofrutticoli freschi e trasformati (Allegato I, parte A, del regolamento (CE) n. 543/2011) e successive modificazioni ed integrazioni. Il prodotto deve essere immune da infestazione attiva di qualsiasi natura. c) castagne essiccate sgusciate intere: di forma globosa, consistenza croccante, sapore dolce; calibratura: non piu' di 300 frutti per kg; umidita' nel frutto secco intero: non superiore al 15 %; resa in secco prodotto sgusciato: non superiore al 45% in peso. Circa la presenza di frutti bacati, deformati, ammuffiti, raggrinziti valgono i limiti di tolleranza di cui alle norme generali di commercializzazione degli ortofrutticoli freschi e trasformati (Allegato I, parte A, del regolamento (CE) n. 543/2011) e successive modificazioni ed integrazioni. Il prodotto deve essere immune da infestazione attiva di qualsiasi natura. d) castagne pelate intere: di forma globosa, consistenza tendenzialmente elastica, sapore dolce; calibratura: non piu' di 200 frutti per kg; presenza di episperma sui frutti: non piu' del 3%; presenza di frutti bruciati: non piu' del 5%. e) castagne pelate intere cotte a vapore: di forma globosa, consistenza morbida, sapore dolce; calibratura: non piu' di 200 frutti per kg; presenza di episperma sui frutti: non piu' del 3%; presenza di frutti bruciati: non piu' del 5%. |
| Art. 3. Zona di produzione
La zona di produzione della I.G.P. «Castagna del Partenio», di cui al presente disciplinare, comprende l'intero territorio amministrativo dei Comuni di: Avella, Cervinara, Mercogliano, Monteforte Irpino, Mugnano del Cardinale, Ospedaletto d'Alpinolo, Pietrastornina, Quadrelle, Roccabascerana, Rotondi, Sant'Angelo a Scala, San Martino Valle Caudina, Sirignano, Sperone, Summonte ricadenti nella Provincia di Avellino; Arpaia, Arpaise, Forchia, Pannarano, Paolisi, ricadenti nella Provincia di Benevento; Arienzo, ricadente nella Provincia di Caserta; Roccarainola, ricadente nella Provincia di Napoli. |
| Art. 4. Prova dell'origine
Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando per ognuna gli input e gli output. In questo modo, e attraverso l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la produzione degli agricoltori e dei condizionatori, nonche' attraverso la denuncia alla struttura di controllo dei quantitativi prodotti, e' garantita la tracciabilita' del prodotto. Tutte le persone, fisiche o giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, sono assoggettate al controllo da parte della struttura di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e del relativo piano di controllo. |
| Art. 5. Metodo di ottenimento
Le condizioni ed i sistemi di coltivazione dei castagneti da frutto destinati alla produzione della I.G.P. «Castagna del Partenio» devono essere quelli tradizionali della zona, e comunque atti a conferire al prodotto che ne deriva, le specifiche caratteristiche qualitative di cui all'art. 2. Per quanto riguarda la tecnica colturale da adottare, essa e' la seguente: Il portinnesto e' il «franco» da seme. Possono essere utilizzati anche i soggetti selvatici nati spontaneamente nei boschi dell'area geografica di cui all'art. 3. Le tecniche di innesto da utilizzare sono quelle «a zufolo», «a spacco», «a triangolo», «a gemma» e «a corona». Nei nuovi impianti, dopo la preparazione della parcella, i lavori preparatori e complementari e la concimazione di fondo, le piante vanno distribuite secondo una disposizione geometrica che preveda la costituzione di filari paralleli fra loro e di interfilari che consentano il transito delle macchine. I sesti devono essere del tipo a quadrato, a rettangolo o a quinconce purche' non si superino le 200 piante ad ettaro. Tale densita' per ettaro va rispettata anche nei lavori di diradamento o infittimento di castagneti da frutto gia' esistenti. Le forme di allevamento utilizzate negli impianti gia' esistenti e da utilizzare anche per gli impianti ex-novo sono del tipo a volume semilibero (vaso). La potatura di produzione deve essere eseguita razionalmente in modo da assicurare la migliore qualita' del prodotto ed al fine di evitare l'invecchiamento precoce della pianta. Sulle piante di castagno vetuste e in stato di abbandono, su cui abbondano rami vecchi e secchi, si deve effettuare una potatura piu' intensa, tale da stimolare un ringiovanimento della pianta, con la emissione di nuovi rami. Le lavorazioni del suolo successive all'impianto non si effettuano, al fine di favorire lo sviluppo di una sufficiente cotica erbosa. Vanno pero' realizzate e manutenute efficienti opere di sistemazione idraulico forestale necessarie alla regimazione delle acque, tra cui le lunette e i gradoni. Per la pulitura del sottobosco non e' ammesso il diserbo chimico, ma solo quello meccanico o fisico. Raccolta: le castagne vengono raccolte a terra dopo la loro naturale caduta dalle piante; sono ammessi mezzi meccanici agevolatori a condizione che non alterino le caratteristiche qualitative fissate dal presente disciplinare. Essa inizia il 20 settembre di ogni anno e termina entro il 10 novembre. La produzione unitaria massima di frutti e' fissata in 5 tonnellate ad ettaro. Operazioni di post-raccolta e conservazione: a) castagne allo stato fresco: Dopo la raccolta, le castagne sono sottoposte alle operazioni di cernita e calibratura, aventi lo scopo di eliminare i frutti non idonei al mercato del fresco e gli eventuali corpi estranei (pietre, foglie, ecc.); dette operazioni sono eseguite manualmente o con idonee calibratrici meccaniche od anche con selezionatrici ottiche/digitali, rispettando sempre l'integrita' del prodotto. Successivamente esse possono essere assoggettate ad uno o piu' dei seguenti processi, al fine di garantire la commercializzazione di un prodotto qualitativamente migliore e per garantire un periodo di tempo piu' lungo di conservazione: sanificazione mediante termoidroterapia, consistente nell'immergere le castagne in vasche contenenti acqua alla temperatura di 40° - 50° per circa 35 - 50 minuti; curatura o idroterapia, consistente nel tenere immerse le castagne in vasche contenenti acqua a temperatura ambiente per un periodo massimo di 8 giorni. Asciugatura: dopo l'utilizzazione di uno qualunque dei due suddetti processi, le castagne vengono asciugate attraverso continui travasi in grossi contenitori in legno, acciaio o plastica. Tale operazione puo' essere eseguita anche con l'ausilio di essiccatoi a ventilazione forzata. La successiva conservazione dei frutti puo' essere attuata: con refrigerazione in celle frigorifero in atmosfera normale, a temperatura compresa tra 0 e 2°C e umidita' relativa del 90-95%; con refrigerazione in atmosfera controllata; mediante trattamento di sanificazione con immissione di ozono nell'aria dei locali di deposito delle castagne. b) castagne essiccate in guscio, tostate e reidratate: Le castagne in guscio vengono prima essiccate secondo la tradizionale tecnica locale, su graticci, a fuoco lento e continuo, alimentato da legna di qualunque essenza, o attraverso essiccatoi ad aria; successivamente esse vengono tostate, utilizzando forni funzionanti con resistenze elettriche o pompe erogatrici di calore, ed infine reidratate, bagnandole per almeno una settimana per renderle morbide, fino a conseguire un'umidita' del frutto interno del 15-20%. c) castagne essiccate sgusciate intere: Dopo aver subito l'essiccazione, ottenuta attraverso uno dei metodi descritti alla lettera b), le castagne in guscio vengono liberate dell'epicarpo e dell'episperma manualmente, o anche meccanicamente per mezzo di sgusciatrici purche' in quest'ultimo caso venga salvaguardata l'integrita' e la qualita' del frutto. d) castagne pelate intere: La pelatura delle castagne puo' avvenire con i metodi a vapore o con la tecnica a fuoco, detta anche brulage. Le castagne pelate intere possono essere conservate attraverso surgelazione in tunnel specifici a temperature di -50° e poste successivamente in celle a temperature di -18/-20°C per un periodo fino a 24 mesi; e) castagne pelate intere cotte a vapore: Le castagne pelate intere sopra descritte, anche se surgelate, possono essere successivamente cotte a vapore in autoclave. Al fine di consentire un'agricoltura ecosostenibile, orientata verso la tutela della salute dell'uomo e la salvaguardia dell'ambiente, l'irrigazione, la concimazione e la difesa fitosanitaria devono essere effettuate nel rispetto dei disciplinari di produzione integrata approvati dalla Regione Campania. |
| Art. 6. Legame con la zona geografica
La richiesta di riconoscimento della denominazione «Castagna del Partenio» si basa sulla sua reputazione e su alcune caratteristiche distintive qualitative dei frutti immessi al consumo o destinati alla trasformazione. Caratteristiche qualitative distintive: le caratteristiche pedologiche e climatiche del territorio permettono ai castagneti da frutto di vegetare nelle migliori condizioni che contribuiscono a conferire al prodotto quelle qualita' organolettiche tipiche che contraddistinguono le castagne del Partenio, facendole apprezzare, non solo sul mercato del fresco ma anche dalle industrie dolciarie di trasformazione, che per tali motivi, e per la concomitante presenza del nocciolo, sono andate insediandosi, nel corso dei decenni, nella zona, dando luogo ad un importante e significativo polo dolciario. La zona di produzione della «Castagna del Partenio» comprende ventidue comuni ricadenti nel complesso montuoso del Partenio che fa parte del versante campano dell'Appennino meridionale che per la sua posizione, tocca praticamente le cinque province della Campania e per la vicinanza dal mare esercita una fondamentale funzione di separazione tra aree di insediamento antropico diverse. Il Partenio, per le sue caratteristiche pedoclimatiche, e' un territorio particolarmente vocato alla castanicoltura da frutto. La piovosita' registrata e' una delle piu' alte del territorio nazionale, la temperatura media oscilla tra i 18-26° nel mese di luglio, e di 0 e -3° nel mese di gennaio, con oscillazioni che dipendono dall'altitudine, senza dimenticare la relativa vicinanza del mare. Per quanto riguarda le caratteristiche dei suoli, l'areale di coltivazione della «Castagna del Partenio» e' caratterizzato da un substrato di calcari del mesozoico, su di cui compaiono ampie ed a volte profonde stratificazioni di materiale sciolto, incoerente come tufi, ceneri, derivanti dalle antiche e recenti eruzioni dei vulcani campani ed in particolare del Vesuvio. Questi peculiari elementi naturali, unitamente alla secolare e tradizionale opera dell'uomo, alle sue capacita', alla sua continua ricerca e messa in atto di tecniche adeguate e migliorative, hanno contribuito a creare una vera «cultura» del castagno nella zona di produzione. La «Castagna del Partenio», per i motivi anzidetti, presenta caratteristiche qualitative che la fanno distinguere da altre castagne, caratteri che sono soprattutto la dolcezza dei frutti, la loro facile pelabilita', ma anche una tessitura porosa (intesa come buona capacita' di assorbimento dell'acqua per l'alta presenza di spazi vuoti nel frutto), caratteristiche richieste particolarmente dall'industria dolciaria locale (in Irpinia risiede il polo industriale legato al castagno piu' importante d'Europa), in particolare per la produzione dei marron glace' e della castagna del prete, una castagna essiccata, tostata e reidratata, che secondo alcuni storici ha trovato nel Partenio il suo luogo di nascita. Le sue caratteristiche distintive di dolcezza, porosita' e facile pelabilita' dei frutti, descritte nell'art. 2, sono state confermate da analisi chimico-fisiche rilasciate dal CNR Istituto di scienze dell'alimentazione, che ha sede ad Avellino, e da un confronto con altre determinazioni analitiche di altri prodotti analoghi di diversa provenienza. Notorieta' nel passato e nel presente della denominazione: la zona geografica dell'IGP e la stessa castanicoltura sono da secoli fortemente condizionate dalla presenza dell'Abbazia di Montevergine. Posta sulla sommita' del Partenio e costruita nel IX secolo da San Guglielmo da Vercelli, da secoli e' meta di pellegrini e turisti provenienti da tutto il mondo. Furono proprio i benedettini, che dimoravano nell'abbazia, infatti, ad avviare l'attivita' di coltivazione del castagno nella zona. Essi possedevano grandi proprieta' fondiarie, agricole e forestali e per provvedere alla gestione ed al miglioramento dei propri beni fondiari, in particolare dei castagneti, ospitavano valentissimi agronomi, tra i migliori del tempo, che scoprirono e diffusero in tutta la Campania i migliori «inserti», corrispondenti alle migliori varieta' ancestrali dell'intera Irpinia e del Partenio in particolare. Nei secoli successivi si ando' sviluppando, nell'area, una vera e propria «civilta' del castagno», ricca di usi, tradizioni, norme giuridiche, statuti comunali, tecniche agronomiche, controllo dei boschi e del territorio, tutto fatto con lo scopo di proteggere e valorizzare questa preziosa pianta, che si presentava come la principale, spesso, unica fonte di sostentamento della popolazione montana. Lo sfruttamento del castagno e del suo frutto divenne cosi', nel corso del tempo, l'asse economico primario per ogni famiglia della zona, come testimoniano contratti e testamenti in cui si accenna alla vendita o donazione di una selva, o a un taglio di castagno che poi veniva utilizzato nella costruzione dei palazzi e delle navi del Regno di Napoli. All'importante pellegrinaggio di Montevergine, tantissimi storici, scrittori e poeti, anche di chiara fama, hanno dedicato opere e scritture nel corso dei secoli fino ai nostri giorni, perche' affascinati dai riti popolani che prevedono la scalata impervia del monte sacro. Le loro testimonianze non solo sono un inno alla devozione popolare ma anche un'attestazione inequivocabile della bellezza dei luoghi e della maestosa presenza dei castagneti attraversati nella scalata del Partenio. A partire dal dopoguerra, nei paesi e villaggi rurali del Partenio, la ricorrenza della raccolta delle castagne era ed e' celebrata da Sagre e feste autunnali, della durata di un paio di giorni. Spesso erano un motivo di orgoglio e di competizione tra comuni e contrade su chi organizzava meglio i luoghi, i temi, le luci, oltre a chi poteva presentare le castagne piu' belle. Tra le Sagre che tuttora si celebrano, si citano quelle di Cervinara, Summonte, Pannarano, Arpaise, Avella, Monteforte Irpino e Ospedaletto d'Alpinolo. La denominazione «Castagna del Partenio» e' presente ed utilizzata, da tempo immemorabile, non solo nei reperti storici e di archivio presenti nelle biblioteche locali, del parco e dei comuni del comprensorio, ma anche nei convegni scientifici, negli articoli tecnici, nei testi promozionali, negli atti della Regione Campania, nelle insegne stradali della zona. Oggi, con le nuove tecnologie digitali, e' possibile conoscere sulla rete web tutto su questo prodotto: la sua storia, le sue peculiarita', il suo utilizzo in cucina, come e dove poterlo acquistare. Magazine, network e testate nazionali specializzate nel settore dell'ortofrutta, blog di cucina e media vari dedicano sempre piu' spesso servizi televisivi, articoli sul prodotto ed interviste agli operatori della filiera. Un'indagine svolta dall'assessorato agricoltura della Regione Campania nel 1980 sulle filiere del castagno, noce e nocciolo, presentata ad un convegno nazionale nello stesso anno, evidenzia la presenza, tra le varieta' censite in Provincia di Avellino, anche del gruppo varietale della «Castagna del Partenio», con un peso percentuale del 15% sul totale castanicolo provinciale. Il prof. Giorgio Grassi, direttore dell'Istituto sperimentale per la frutticoltura e consulente tecnico scientifico del Ministero dell'agricoltura nel settore castanicolo, indica, in uno studio presentato al Convegno nazionale sul castagno a Cuneo (1990) tra le varieta' di maggiore commercio e lavorazione, il gruppo varietale che compone la «Castagna del Partenio». La denominazione ha ormai un uso consolidato anche nel commercio da parte degli operatori della filiera, come dimostrano le etichette utilizzate sul prodotto esitato e le fatture commerciali, datate e recenti. Primarie aziende dolciarie del polo industriale irpino, che e' il primo polo castanicolo europeo, attestano di apprezzare particolarmente le castagne del Partenio, per le loro ottime caratteristiche qualitative in quanto a dolcezza, pelabilita' e porosita', superiori ad altre castagne campane ed estere. Oggi l'area del Partenio e' diventata, gia' da diversi anni, un polo produttivo tra i piu' importanti a livello regionale ma anche nazionale, per quello che riguarda il mercato delle castagne fresche e trasformate. |
| Art. 7. Controllo
La verifica del rispetto del disciplinare dell'IGP «Castagna del Partenio», come richiesto dall'art. 39 del Reg. UE n. 1143/2024, e' effettuata dal Dipartimento qualita' agroalimentare (DQA), con sede in via G. Tomassetti n. 9 - 00161 Roma, pec: affarigenerali@pec.dqacertificazioni.it - email: info@dqacertificazioni.it - tel: 06 85451246. |
| Art. 8. Etichettatura e confezionamento
Sulle confezioni di vendita le etichette dovranno riportare a caratteri di stampa, chiari e leggibili: il simbolo europeo dell'IGP la denominazione «Castagna del Partenio», seguita dall'indicazione geografica protetta (o dal suo acronimo IGP) e il logotipo di cui al presente articolo. All'indicazione geografica protetta «Castagna del Partenio», e' vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione non espressamente prevista dal presente disciplinare di produzione, ivi compresi gli aggettivi: «fine», «scelto», «selezionato», «superiore». Sono ammessi riferimenti veritieri e documentabili atti ad evidenziare l'operato delle imprese produttrici, quali: «il nome della cultivar utilizzata» o «prodotto raccolto a mano». E' consentito l'uso veritiero di nomi, ragioni sociali, marchi privati, purche' non abbiano significato laudativo e non siano tali da trarre in inganno il consumatore. L'uso di altre indicazioni geografiche e' vietato. Dovranno inoltre essere indicati: nome, ragione sociale e indirizzo del produttore e del confezionatore e tutti gli elementi previsti dalla normativa corrente. Norme specifiche in materia di confezionamento: confezionamento prodotto fresco: il prodotto deve essere posto in vendita in contenitori con capienza da un minimo di 250 g fino ad un massimo di 25 kg, realizzati con materiale consentito dalle normative nazionali e comunitarie; confezionamento prodotto essiccato in guscio, tostato e reidratato: le castagne essiccate in guscio e quelle essiccate, tostate e reidratate vanno commercializzate in confezioni, consentite dalle normative nazionali e comunitarie, contenenti una quantita' di prodotto variabile da un minimo di 50 g ad un massimo di 25 Kg; confezionamento prodotto essiccato sgusciato: le castagne essiccate sgusciate vanno commercializzate in confezioni, consentite dalle normative nazionali e comunitarie, contenenti una quantita' di prodotto variabile da un minimo di 50 g ad un massimo di 25 Kg; confezionamento prodotto pelato intero e pelato intero cotto a vapore: le tipologie di confezionamento per le castagne pelate intere ed anche di quelle cotte a vapore sono quelle ammesse dalla normativa vigente per tale prodotto, a condizione che non ne vengano alterate le caratteristiche di qualita' di cui all'art. 2. Non e' ammessa la presenza di corpi estranei di qualsiasi natura; E' ammesso il confezionamento «sottovuoto» con «atmosfera protettiva» e del prodotto surgelato. In tutti i casi le confezioni dovranno essere sigillate in modo tale da impedire che il contenuto possa essere estratto senza la rottura del sigillo. Logotipo: Il logo e' di forma circolare, composto da un anello esterno di colore marrone con codice CMYK (C: 18, M: 100, Y: 94, K: 72), con un'alta concentrazione di magenta, dove al suo interno si trova la scritta «CASTAGNA DEL PARTENIO» nella parte superiore a semicerchio di colore bianco con codice CMYK (C: 0, M: 0, Y: 0, K: 0), e nella parte inferiore, sempre a semicerchio e di colore bianco, si trova l'acronimo «I.G.P.», ed il font utilizzato per entrambe le scritte e' «TITANIA MF». All'interno dell'anello esterno si trova sullo sfondo una montagna di cui il riempimento e' di colore marrone con codice CMYK (C: 18, M: 100, Y: 94, K: 72) con tre cime disegnate (che richiamano la conformazione del complesso montuoso del Partenio presente anche negli stemmi di alcuni comuni dell'area), e delineata in maniera irregolare da una linea di contorno di colore giallo/oro con codice CMYK (C: 18, M: 100, Y: 94, K: 72). In sovrapposizione alla montagna e' disegnata una castagna inclinata di 44° verso sinistra di colore bianco con codice CMYK (C: 0, M: 0, Y: 0, K: 0), con la all'interno cinque linee curve di colore marrone con codice CMYK (C: 18, M: 100, Y: 94, K: 72).
Parte di provvedimento in formato grafico |
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