Gazzetta n. 197 del 24 agosto 2023 (vai al sommario) |
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE |
DELIBERA 20 luglio 2023 |
Approvazione progetto definitivo S.S. n. 685 «delle Tre valli umbre». Tratto Spoleto-Acquasparta. 1° stralcio: Madonna di Baiano - Firenzuola. (C.U.P.: F761B16000570001). (Delibera n. 12/2023). |
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IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Nella seduta del 20 luglio 2023
Vista la legge 27 febbraio 1967, n. 48, recante «Attribuzioni e ordinamento del Ministero del bilancio e della programmazione economica e istituzione del Comitato dei Ministri per la programmazione economica» e, in particolare, l'art. 16, concernente la costituzione e le attribuzioni del Comitato interministeriale per la programmazione economica, di seguito CIPE, nonche' le successive disposizioni legislative relative al Comitato, ed in particolare il decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, recante «Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualita' dell'aria e proroga del termine di cui all'art. 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229», il quale all'art. 1-bis, inserito nella legge di conversione 12 dicembre 2019, n. 141, ha previsto che dal 1° gennaio 2021, per «rafforzare il coordinamento delle politiche pubbliche in vista del perseguimento degli obiettivi in materia di sviluppo sostenibile indicati dall'Agenda ONU 2030», il CIPE assuma «la denominazione di Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile», di seguito CIPESS, e che «a decorrere dalla medesima data, nella legge 27 febbraio 1967, n. 48, e in ogni altra disposizione vigente, qualunque richiamo al CIPE deve intendersi riferito al CIPESS; Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri» e successive modificazioni; Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, recante «Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all'occupazione e della normativa che disciplina l'INAIL, nonche' disposizioni per il riordino degli enti previdenziali», che all'art. 1, comma 5, ha istituito presso questo Comitato il «Sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici», di seguito MIP, con il compito di fornire tempestivamente informazioni sull'attuazione delle politiche di sviluppo la cui attivita' e' funzionale all'alimentazione di una banca dati tenuta nell'ambito di questo stesso Comitato; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante «Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita'», e successive modificazioni; Vista la delibera CIPE 21 dicembre 2001, n. 121, con la quale questo Comitato, ai sensi dell'art. 1 della legge 21 dicembre 2001, n. 443 recante «Delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attivita' produttive» ha approvato il 1° Programma delle infrastrutture strategiche, di seguito PIS, che include nell'allegato 1 la «Strada Tre Valli - Tratta Eggi Acquasparta»; Visto il «Nuovo piano generale dei trasporti e della logistica», sul quale questo Comitato si e' definitivamente pronunciato con delibera 1° febbraio 2001, n. 1, e che e' stato approvato con decreto del Presidente della Repubblica 14 marzo 2001; Vista l'Intesa generale Quadro, sottoscritta il 24 ottobre 2002 tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Regione Umbria e il suo atto integrativo del 1° agosto 2008, per la realizzazione dei «Corridoi trasversali e dorsale appenninica (corridoi stradali e autostradali)», nell'ambito dei quali e' delineato il sistema di viabilita' «S.S. n. 685 delle Tre Valli Umbre»; Vista la normativa vigente in materia di Codice unico di progetto, di seguito CUP, e in particolare: 1. la delibera CIPE 27 dicembre 2002, n. 143, come integrata e modificata dalla successiva delibera CIPE 29 settembre 2004, n. 24, con la quale questo stesso Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP e ha stabilito che il CUP stesso deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti di investimento pubblico e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti; 2. la legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», come modificata dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante «Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale», convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, il quale, all'art. 11, ha disposto che ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un CUP e, in particolare, ha previsto, tra l'altro, l'istituto della nullita' degli «atti amministrativi adottati da parte delle amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che dispongono il finanziamento pubblico o autorizzano l'esecuzione di progetti di investimento pubblico» in assenza dei corrispondenti codici, che costituiscono elemento essenziale dell'atto stesso; 3. la legge 13 agosto 2010, n. 136, recante «Piano straordinario contro le mafie, nonche' delega al Governo in materia di normativa antimafia» e successive modificazioni, che all'art. 6 definisce le sanzioni applicabili in caso di mancata apposizione del CUP sugli strumenti di pagamento; 4. il citato decreto-legge n. 76 del 2020, e, in particolare, l'art. 41, comma 1, concernente il rafforzamento dei sistemi di monitoraggio degli investimenti pubblici; Vista la delibera CIPE 25 luglio 2003, n. 63, con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel PIS; Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni, recante «Norme in materia ambientale»; Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante il «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», e successive modificazioni; Visto, in particolare, l'art. 167, comma 5, del citato decreto legislativo n. 163 del 2006, a norma del quale «Il soggetto aggiudicatore ha facolta' di avviare la procedura di localizzazione dell'opera e di valutazione di impatto ambientale sulla scorta del progetto definitivo, anche indipendentemente dalla redazione e dalla approvazione del progetto preliminare; in tal caso il progetto definitivo e' istruito e approvato, anche ai predetti fini, con le modalita' e nei tempi previsti dagli articoli 165 e 166, comma 5. La Conferenza di servizi si svolge sul progetto definitivo con le modalita' previste dall'art. 165, comma 4. I presidenti delle regioni e province autonome interessate si pronunciano, sentiti i comuni nel cui territorio si realizza l'opera. Il progetto definitivo e' integrato dagli elementi previsti per il progetto preliminare. L'approvazione del progetto comporta l'apposizione del vincolo espropriativo e la contestuale dichiarazione di pubblica utilita'»; Visto il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante «Codice dei contratti pubblici» e successive modificazioni, ed in particolare: 1. l'art. 200, comma 3, che prevede che, in sede di prima individuazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti effettua una ricognizione di tutti gli interventi gia' compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque denominati, vigenti alla data di entrata in vigore del medesimo decreto legislativo, all'esito della quale lo stesso Ministro propone l'elenco degli interventi da inserire nel primo Documento pluriennale di pianificazione, di seguito DPP, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 228, recante «Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere a), b), c) e d) della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di valutazione degli investimenti relativi ad opere pubbliche» che sostituisce tutti i predetti strumenti; 2. l'art. 201, comma 9, che prevede che, fino all'approvazione del primo DPP, valgono come programmazione degli investimenti in materia di infrastrutture e trasporti gli strumenti di pianificazione e programmazione e i piani, comunque denominati, gia' approvati secondo le procedure vigenti alla data di entrata in vigore dello stesso decreto legislativo o in relazione ai quali sussiste un impegno assunto con i competenti organi dell'Unione europea; 3. l'art. 203 che, istituendo il Comitato di coordinamento per l'Alta sorveglianza delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari - CCASIIP, ha di fatto assorbito ed ampliato tutte le competenze del previgente CCASGO; 4. l'art. 214, comma 2, lettere d) e f), in base al quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvede alle attivita' di supporto a questo Comitato per la vigilanza sulle attivita' di affidamento da parte dei soggetti aggiudicatori e della successiva realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese e cura l'istruttoria sui progetti di fattibilita' e definitivi, anche ai fini della loro sottoposizione alla deliberazione di questo Comitato in caso di infrastrutture e insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, proponendo allo stesso le eventuali prescrizioni per l'approvazione del progetto; 5. l'art. 214, comma 11, che prevede che in sede di prima applicazione restano comunque validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodotti ed i rapporti giuridici sorti sulla base del decreto legislativo n. 163 del 2006; 6. l'art. 216, commi 1, 1-bis e 27, che, fatto salvo quanto previsto nel citato decreto legislativo n. 50 del 2016, stabiliscono rispettivamente che: 6.1. lo stesso si applica alle procedure e ai contratti per i quali i bandi o avvisi con cui si indice la procedura di scelta del contraente siano pubblicati successivamente alla data della sua entrata in vigore; 6.2. per gli interventi ricompresi tra le infrastrutture strategiche gia' inseriti negli strumenti di programmazione approvati, e per i quali la procedura di valutazione di impatto ambientale sia gia' stata avviata alla data di entrata in vigore del citato decreto legislativo n. 50 del 2016, i relativi progetti sono approvati secondo la disciplina previgente; 6.3. le procedure per la valutazione d'impatto ambientale delle grandi opere, avviate alla data di entrata in vigore del citato decreto legislativo n. 50 del 2016 secondo la disciplina gia' prevista dagli articoli 182, 183, 184 e 185 di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006, sono concluse in conformita' alle disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca del predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche per le varianti; Visto il decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, recante il «Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'art. 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici», entrato in vigore il 1 ° aprile 2023 e le cui disposizioni, con i relativi allegati, acquistano efficacia il 1° luglio 2023; Visto l'art. 225, comma 10, del sopra citato decreto legislativo n. 36 del 2023, il quale prevede che «per gli interventi ricompresi tra le infrastrutture strategiche di cui alla disciplina prevista dall'art. 163 e seguenti del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, gia' inseriti negli strumenti di programmazione approvati e per i quali la procedura di valutazione di impatto ambientale sia gia' stata avviata alla data di entrata in vigore del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo n. 50 del 2016, i relativi progetti sono approvati secondo la disciplina prevista dall'art. 163 e seguenti del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006»; Considerato che la proposta all'esame, alla luce delle sopracitate disposizioni, risulta ammissibile all'esame di questo Comitato e ad essa sono applicabili le disposizioni del previgente decreto legislativo n. 163 del 2006; Vista la delibera CIPE 2 dicembre 2005, n. 146, con la quale il Comitato ha approvato il progetto preliminare della «Strada delle Tre Valli: tratto Eggi (Spoleto) - Acquasparta», individuando ANAS S.p.a., di seguito ANAS, quale soggetto aggiudicatore del completamento funzionale dell'itinerario «Strada Tre Valli Umbre»; Vista la delibera CIPE 1° agosto 2014, n. 26, con la quale questo Comitato ha espresso parere favorevole in merito all'11° Allegato infrastrutture alla Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza 2013, che include tale infrastruttura; Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 9 giugno 2015, n. 194, e successive modificazioni, con il quale e' stata soppressa la Struttura tecnica di missione istituita con decreto dello stesso Ministro 10 febbraio 2003, n. 356, e successive modificazioni, e i compiti di cui agli articoli 3 e 4 del medesimo decreto sono stati trasferiti alle competenti Direzioni generali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, alle quali e' stata demandata la responsabilita' di assicurare la coerenza tra i contenuti della relazione istruttoria e la relativa documentazione a supporto; Vista la delibera CIPE 6 agosto 2015, n. 62, con la quale questo Comitato ha approvato lo schema di Protocollo di legalita' licenziato nella seduta del 13 aprile 2015 dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di seguito CCASGO, istituito con decreto 14 marzo 2003, emanato dal Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro dei trasporti; Vista la delibera CIPE 7 agosto 2017, n. 65, con la quale questo Comitato, ai sensi dell'art. 1, comma 870, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, ha approvato lo schema di Contratto di programma 2016-2020 tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e ANAS S.p.a., di seguito CdP ANAS, al cui interno e' ricompreso l'intervento «S.S. n. 685 Delle Tre Valli Umbre, Tratto Spoleto - Acquasparta, 1 ° Stralcio -Madonna di Baiano-Firenzuola», con un costo di 82.508.988 euro ed un finanziamento di 1 milione di euro per la progettazione, a valere sul Fondo sviluppo e coesione; Vista la delibera CIPE 24 luglio 2019, n. 36, con la quale questo Comitato ha approvato l'aggiornamento 2018-2019 del citato CdP ANAS 2016-2020, che per il primo stralcio dell'opera in questione conferma il costo complessivo di 82,51 milioni di euro con il solo finanziamento di 1 milione di euro per la progettazione; Vista la delibera CIPE 27 luglio 2021, n. 44, con la quale questo Comitato ha approvato l'aggiornamento 2020 del medesimo CdP ANAS, che ha disposto il finanziamento di 81.508.988 euro per la fase realizzativa dell'intervento, a valere sulle risorse del Fondo unico ANAS stanziate dalla legge n. 160 del 2019 (Legge di bilancio 2020); Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 7 dicembre 2021, con la quale sono state fornite «linee di indirizzo sull'azione del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) per l'anno 2022», prevedendo che i progetti ed i piani di investimenti pubblici sottoposti all'esame e all'approvazione di questo Comitato siano orientati alla sostenibilita'; Considerato che l'intervento proposto risponde agli attuali obiettivi nel quadro delle politiche di sviluppo nazionale, previsti nelle «Linee guida operative per la valutazione delle opere pubbliche e per la valutazione e la realizzazione degli investimenti - settore stradale» adottate dal Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili il 13 settembre 2022; Vista la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile 27 dicembre 2022, n. 43, con la quale il Comitato ha approvato l'atto aggiuntivo 2022 al CdP ANAS, che, a fronte di un costo aggiornato indicato in 109.670.000 euro, ha previsto per l'intervento un finanziamento aggiuntivo di 27.161.012 euro derivanti dalla legge 30 dicembre 2021, n. 234, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024» (legge di bilancio 2022); Vista la nota n. 18860 del 24 maggio 2023, con la quale il Capo di Gabinetto del Ministero della infrastrutture e dei trasporti, di seguito MIT, ha trasmesso la documentazione utile per l'istruttoria, predisposta dalla Direzione generale per le strade e le autostrade, l'alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali e, allo stesso tempo, ha chiesto l'iscrizione all'ordine del giorno della prima riunione utile di questo Comitato dell'argomento «S.S. N. 685 Delle Tre Valli Umbre - Tratto Spoleto - Acquasparta. Primo stralcio: Madonna di Baiano - Firenzuola», ai fini dell'approvazione del progetto definitivo, ai sensi e per gli effetti del combinato disposto degli articoli 214, comma 11, e 216, commi 1, 1-bis e 27 del decreto legislativo n. 50 del 2016 e del decreto legislativo n. 163 del 2006 e successive modificazioni, con le prescrizioni e le raccomandazioni contenute nell'allegato «Prescrizioni e raccomandazioni», anche ai fini della compatibilita' ambientale, della localizzazione urbanistica, della apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e della contestuale dichiarazione di pubblica utilita'; Vista la nota n. 7233 del 12 giugno 2023 con la quale il MIT, in riscontro alla nota DIPE n. 5221 P-4.15.13 del 29 maggio 2023, ha fornito ulteriori elementi istruttori trasmettendo un prospetto di raffronto dei quadri economici di progetto ed una nota tecnica di ANAS sull'incremento dei costi del progetto definitivo; Preso atto delle risultanze dell'istruttoria e, in particolare, che: sotto il profilo tecnico-procedurale: 1. il soggetto aggiudicatore e' la societa' ANAS; 2. il CUP assegnato all'intervento e' il seguente: F61 B16000570001; 3. ANAS, in qualita' di soggetto aggiudicatore, ha stipulato, a valere sull'Accordo Quadro di ANAS DG 44/16, lotto 0 (servizi di Progettazione esecutiva - Area Centro Italia) il contratto attuativo relativo ad «attivita' di supporto per l'aggiornamento del progetto definitivo e progettazione esecutiva» con il raggruppamento temporaneo di Imprese Sintagma S.r.l. insieme a Geotechnical Design Group S.r.l. - «Icaria S.r.l.», aggiudicatario di detto Accordo Quadro; 4. l'intervento rappresenta il primo stralcio di realizzazione a due corsie del tratto Madonna di Baiano - Firenzuola, quale prosecuzione del tratto di circa 10 km gia' realizzato, sempre a due corsie, da Eggi a Madonna di Baiano; 5. con delibera CIPE 6 marzo 2009, n. 3, recante «Assegnazione di risorse a favore del Fondo infrastrutture a carico del Fondo per le aree sottoutilizzate», il Comitato ha inserito, nell'elenco delle opere da finanziare, la realizzazione del primo stralcio dell'itinerario, dopo aver concordato di suddividere la realizzazione della tratta Eggi-Acquasparta in due stralci; 6. l'intervento ha uno sviluppo di circa 4.370 metri in sezione stradale di tipo C2 (una corsia per senso di marcia) che prosegue i tratti di SS n. 685, gia' realizzati ed in esercizio a due corsie, fino allo svincolo di Madonna di Baiano; 7. il tracciato ha inizio con una rotatoria di intersezione tra il nuovo asse e l'attuale strada regionale n. 418 «Spoletina» in ambito Firenzuola e arriva quasi all'attuale Svincolo di San Giovanni di Baiano, dove termina il tratto del 1° stralcio funzionale; 8. con delibera CIPE 2 dicembre 2005, n. 146, il Comitato ha approvato il progetto preliminare della «S.S. n. 685 "delle Tre Valli Umbre", Tratto Eggi (Spoleto) - Acquasparta», con prescrizioni, compatibilita' ambientale e vincolo preordinato all'esproprio, demandando alla fase di approvazione del progetto definitivo l'individuazione della copertura finanziaria; 9. il primo progetto definitivo, trasmesso nell'anno 2012 alle competenti strutture del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ai fini dell'avvio dell'istruttoria finalizzata all'approvazione, con contestuale localizzazione dell'opera, dichiarazione di pubblica utilita' ai fini espropriativi, non e' stato portato a compimento, per mancanza di copertura finanziaria; 10. il vincolo preordinato all'esproprio, apposto al progetto preliminare il 31 luglio 2006, data di registrazione della Corte dei conti, risulta scaduto il 31 luglio 2013, al termine dei sette anni, come prescritto dal comma 7-bis dell'art. 165 del decreto legislativo n. 163 del 2006, e non e' stato reiterato; 11. e' stato quindi necessario approvare un nuovo progetto definitivo e reintrodurre il vincolo preordinato all'esproprio ai sensi dell'art. 167, comma 5 del sopracitato decreto legislativo n. 163 del 2006; 12. con l'aggiornamento 2020 del CdP ANAS 2016-2020 e' stato disposto il finanziamento della fase realizzativa dell'intervento; 13. con l'atto aggiuntivo 2022 al CdP ANAS 2016-2020 sono state integrate le risorse destinate all'intervento; 14. la comunicazione agli interessati dell'avvio sia del procedimento dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio, che della dichiarazione di pubblica utilita' e del deposito del progetto e' stata effettuata dall'ANAS con nota n. 289826 del 10 maggio 2021 e in data 14 maggio 2021 pubblicate con le seguenti modalita': 14.1. sul sito informatico della Regione Umbria nella sezione del portale dedicata agli espropri per pubblica utilita'; 14.2. sull'albo pretorio on-line dei comuni interessati dall'intervento; 14.3. sul sito istituzionale di ANAS; 14.4. pubblicazione su un quotidiano a tiratura nazionale (La Repubblica) e uno a tiratura regionale (Corriere dell'Umbria); 15. ANAS, quale soggetto aggiudicatore, ha dato riscontro alle osservazioni degli interessati; 16. nella verifica di coerenza tra progetto preliminare e progetto definitivo del 30 novembre 2020, ANAS, aveva dichiarato, ai sensi dell'art. 166 del decreto legislativo n. 163 del 2006, che l'aggiornamento del progetto definitivo dell'opera denominata «Strada delle Tre Valli Umbre e' rispondente al progetto preliminare ed alle prescrizioni dettate in sede di approvazione dello stesso»; 17. a seguito delle attivita' di verifica preventiva dell'interesse archeologico, la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell'Umbria, con nota n. 14093 del 5 agosto 2021, ha espresso, con prescrizioni, parere favorevole di compatibilita' archeologica e paesaggistica per l'approvazione del progetto definitivo dell'opera; 18. la giunta regionale dell'Umbria, con deliberazione n. 988 del 20 ottobre 2021, ha espresso parere favorevole al progetto definitivo della «S.S. n. 685 delle Tre Valli Umbre - tratto Spoleto Acquasparta - 1 ° stralcio Madonna di Baiano - Firenzuola», ai fini del perfezionamento, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, dell'Intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera, con le prescrizioni, condizioni e osservazioni specificate nei pareri dei servizi regionali competenti; tale parere favorevole e' stato poi confermato con deliberazione n. 265 del 15 marzo 2023; 19. il Ministero della transizione ecologica, con i decreti direttoriali rispettivamente n. 413 del 24 gennaio 2022 e n. 494 del 30 maggio 2022, ha espresso il proprio parere sulla positiva ottemperanza delle prescrizioni in fase di progettazione definitiva, demandando alla fase esecutiva l'ottemperanza delle altre prescrizioni; 20. ANAS, con note n. 456571 del 19 luglio 2021, e n. 20011 del 12 gennaio 2023 ha presentato il nuovo progetto definitivo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministero della transizione ecologica e alla Regione Umbria per le rispettive competenze, al fine dell'approvazione dello stesso, proponendo, al fine dell'acquisizione o conferma dei pareri gia' espressi, l'indizione della Conferenza di servizi istruttoria; 21. con nota n. 1847 del 13 febbraio 2023 il MIT ha indetto la Conferenza di servizi; 22. il verbale della Conferenza di servizi, riunitasi in data 2 marzo 2023, ai sensi dei combinati disposti dell'art. 165, art. 167, comma 5 e art. 168 del decreto legislativo n. 163 del 2006, ha preso atto dei pareri e delle prescrizioni espressi durante la riunione; sotto l'aspetto economico-finanziario: 1. la copertura finanziaria dell'intervento, pari a complessivi 109.670.000,00 euro, e' cosi' garantita: 1.1 1.000.000,00 di euro a valere su risorse di cui alla delibera CIPE n. 54 del 2016 (FSC 2014-2020); 1.2 81.508.988,00 euro assegnati con l'aggiornamento 2020 del Contratto di programma 2016-2020 tra MIT e ANAS, a valere su risorse del Fondo unico ANAS stanziate dalla legge di bilancio 2020; 1.3 27.161.012,00 euro assegnati con l'atto aggiuntivo 2022 del Contratto di programma 2016-2020 tra MIT e ANAS, a valere su risorse del Fondo unico ANAS di cui alla legge di bilancio 2022; 2. i costi sono stati stimati sulla base del prezzario ANAS edizione 2022; 3. il quadro economico e' stato rimodulato in fase di progettazione definitiva, prevedendo: 3.1 la revisione delle risorse accantonate per gli imprevisti, che sono state ricondotte entro il limite massimo dell'8% delle somme a base d'appalto; 3.2 l'azzeramento della voce b6 per il fondo per gli incentivi per attivita' tecniche interne alla stazione appaltante; 3.3 l'inserimento, tra le «somme a disposizione», della voce b21 per la realizzazione di opere di mitigazione e compensazione ambientale non ricomprese nel computo metrico estimativo di progetto, contenute entro il limite massimo del 2% dell'intero costo dell'opera ai sensi del comma 3, art. 165 del decreto legislativo n. 163 del 2006 e successive modificazioni; 4. nell'importo di 109.670.000,00 euro sono ricomprese: 4.1 le opere per il superamento delle interferenze e per ottemperare alle prescrizioni accolte nell'ambito della fase autorizzativa del Progetto definitivo e nei pareri rilasciati nell'ambito della Conferenza di servizi; 4.2 le opere di mitigazione e compensazione nel limite massimo del 2% del costo dell'opera ai sensi dell'art. 165, comma 3 del decreto legislativo n. 163 del 2006; 5. gli aumenti di costo dal 2005 al 2023 sono dovuti a: 5.1 tempo trascorso dall'approvazione precedente; 5.2 suddivisione in stralci funzionali; 5.3 adeguamento al nuovo quadro normativo e al piu' recente prezzario ANAS; 5.4 recepimento e ottemperanza di tutte le prescrizioni non demandabili alla fase di progettazione esecutiva e di realizzazione dell'opera. 6. il tempo previsto per la progettazione esecutiva e per l'esecuzione dei lavori e' valutato in millecinquecentottantacinque giorni complessivi. sotto l'aspetto di sostenibilita' ambientale: 1 il completamento della «SS 685 Tre Valli Umbre», consentira' la promozione della salute e del benessere che sara' ottenuta attraverso la riduzione e la fluidificazione del traffico in prossimita' degli abitati di Baiano e piu' in generale nella Valle del Marroggia, che porteranno ad una conseguente riduzione delle emissioni atmosferiche, acustiche e vibrazionali, nonche' dell'incidentalita'; 2 l'intervento contribuira' al rafforzamento delle connessioni economiche, sociali e turistiche tra le aree interne e montane della Regione Umbria e della Regione Marche e alla realizzazione di un attraversamento trasversale che mettera' in collegamento la costa tirrenica (Civitavecchia) con la costa adriatica (San Benedetto del Tronto), migliorando i collegamenti anche dei territori montani della Regione Lazio (Reatino) e della Regione Abruzzo (Teramano); 3 il completamento della «S.S. 685 Tre Valli Umbre» promuovera' lo sviluppo e la valorizzazione delle aree interne e di montagna sotto l'aspetto umano, sociale, economico e ambientale, capace di rendere le citta' e gli insediamenti dei territori attraversati e limitrofi piu' sicuri, inclusivi, duraturi, attrattivi e sostenibili, in linea con quanto prevede Obiettivo 11 dell'Agenda Onu 2030 «Citta' e comunita' sostenibili»; 4 con la realizzazione del tratto in oggetto si otterra' sia un accorciamento della lunghezza del tracciato rispetto all'attuale SR 418 Spoletina, contraddistinta da curve a stretto raggio e andamento tortuoso, sia un innalzamento dei livelli di sicurezza e una diminuzione del tempo di percorrenza nel tratto San Giovanni di Baiano-Firenzuola; Tenuto conto dell'esame della proposta svolta ai sensi della delibera CIPE 28 novembre 2018, n. 82, recante «Regolamento interno del Comitato interministeriale per la programmazione economica», come modificata dalla delibera CIPE 15 dicembre 2020, n. 79, recante «Regolamento interno del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS)»; Vista la nota DIPE, predisposta congiuntamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica e dal Ministero dell'economia e delle finanze e posta a base dell'esame della presente proposta nell'odierna seduta del Comitato, contenente le valutazioni e le prescrizioni da riportare nella presente delibera; Considerato che ai sensi dell'art. 16, terzo comma, della legge 27 febbraio 1967, n. 48, e successive modificazioni ed integrazioni, «In caso di assenza o impedimento temporaneo del Presidente del Consiglio dei ministri, il Comitato e' presieduto dal Ministro dell'economia e delle finanze in qualita' di vice presidente del Comitato stesso. In caso di assenza o di impedimento temporaneo anche di quest'ultimo, le relative funzioni sono svolte dal Ministro presente piu' anziano per eta'»; Considerato che il Ministro dell'economia e delle finanze ha rilasciato nel corso della seduta odierna di questo Comitato il nulla osta sull'ulteriore corso della presente delibera e che pertanto la stessa viene sottoposta direttamente in seduta alla firma del segretario e del Presidente per il successivo, tempestivo inoltro alla Corte dei conti per il prescritto controllo preventivo di legittimita'; Considerato il dibattito svoltosi durante la seduta odierna del Comitato; Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
Delibera:
Come previsto dall'art. 225, comma 10, del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, recante il «Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'art. 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici», le disposizioni seguenti sono adottate ai sensi e per gli effetti dell'art. 163 e seguenti del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, in quanto la procedura di valutazione di impatto ambientale dell'opera in esame era gia' stata avviata alla data di entrata in vigore del codice dei contratti pubblici di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50. 1. Approvazione del progetto definitivo
1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 167, comma 5, del decreto legislativo n. 163 del 2006 e successive modificazioni, nonche' ai sensi degli articoli 10 e 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001 e successive modificazioni, con le prescrizioni e raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e' approvato, anche ai fini della compatibilita' ambientale, della localizzazione urbanistica, della apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e della contestuale dichiarazione di pubblica utilita', il progetto definitivo «S.S. n. 685 Delle Tre Valli Umbre. Tratto Spoleto - Acquasparta - Primo stralcio: Madonna Di Baiano - Firenzuola». 1.2. L'approvazione sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita' previste nel progetto approvato. 1.3. Le prescrizioni e le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, cui resta subordinata l'approvazione del progetto di cui al punto 1.1, sono riportate nell'Allegato, che forma parte integrante della presente delibera. 1.4. E', altresi', approvato ai sensi dell'art. 170, comma 4, del decreto legislativo n. 163 del 2006, e successive modificazioni, il programma di risoluzione delle interferenze proposto, i cui elaborati, ivi inclusi il cronoprogramma di risoluzione delle interferenze e gli espropri, sono riportati nella documentazione allegata alla proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. 1.5. Il soggetto aggiudicatore recepira', in fase di progettazione esecutiva, le prescrizioni paesaggistiche e archeologiche incluse nel parere positivo trasmesso dal Ministero della cultura in data 25 agosto 2021, con la nota prot. n. 15308. 1.6. Il soggetto aggiudicatore proseguira' con le successive fasi progettuali e di realizzazione dell'opera, recependo le prescrizioni e le raccomandazioni, riferite al progetto definitivo, cui resta subordinata l'approvazione dello stesso, la cui ottemperanza non potra' comunque comportare incrementi del limite di spesa di cui alle premesse. 1.7. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dare seguito a qualcuna di dette raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale motivazione, in modo da consentire al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di esprimere le proprie valutazioni e di proporre, se del caso, misure alternative. 2. Copertura finanziaria
La copertura finanziaria dell'intervento pari a complessivi 109.670.000,00 euro e' cosi' garantita 2.1 1.000.000,00 di euro con Contratto di programma 2016-2020 tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e ANAS S.p.a., a valere su risorse di cui alla delibera CIPE n. 54 del 2016 (FSC 2014-2020); 2.2 81.508.988,00 euro assegnati con l'aggiornamento 2020 del Contratto di programma 2016-2020 tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e ANAS S.p.a., a valere su risorse del Fondo unico ANAS (legge di bilancio 2020); 2.3 27.161.012,00 euro con l'atto aggiuntivo 2022 del Contratto di programma 2016-2020 tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e ANAS S.p.a. a valere su risorse del Fondo unico ANAS (legge di bilancio 2022). 3. Disposizioni finali
3.1. Il soggetto aggiudicatore dovra' garantire l'aggiornamento dei dati del CUP e della banca dati delle amministrazioni pubbliche. 3.2. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti terra' informato il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile sulla conclusione dei lavori o su eventuali ritardi che si dovessero determinare e sulle conseguenti misure poste in atto. 3.3. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di monitoraggio sulla realizzazione dell'opera ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa. 3.4. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti riguardanti il progetto. 3.5. Ai sensi della delibera di questo Comitato n. 24 del 2004, il CUP assegnato all'opera dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'opera stessa.
Il Vice Presidente: Giorgetti Il segretario: Morelli
Registrato alla Corte dei conti il 7 agosto 2023 Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia e delle finanze, n. 1072 |
| Allegato
PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI
Il soggetto aggiudicatore ovvero il soggetto realizzatore dell'opera dovra' attenersi alle seguenti prescrizioni e raccomandazioni: INDICE 1 PRESCRIZIONI 1.1 Prescrizioni di carattere progettuale 1.2 Prescrizioni relative ad aspetti idrologici e idraulici 1.3 Prescrizioni relative agli aspetti ambientali, paesaggistici e di cantierizzazione 1.4 Prescrizioni relative agli aspetti di tutela paesaggistica e dei beni culturali 1.5 Prescrizioni relative agli aspetti archeologici 2 RACCOMANDAZIONI 2.1 Raccomandazioni 3 PRESCRIZIONI PER LE SUCCESSIVE FASI PROGETTUALI 3.1 Prescrizioni da recepire nella fase progettuale esecutiva 3.2 Prescrizioni da recepire prima dell'avvio della fase di cantiere 3.3 Prescrizioni da recepire in fase di cantiere 3.4 Prescrizioni da recepire prima dell'entrata in esercizio dell'opera Premessa
Il presente documento, che forma parte integrante della delibera di approvazione del progetto relativo all'intervento denominato «S.S. n. 685 delle Tre Valli Umbre, Tratto Spoleto - Acquasparta. Primo stralcio: Madonna di Baiano - Firenzuola», riepiloga le prescrizioni e le raccomandazioni cui detta approvazione resta subordinata, incluse le prescrizioni per le successive fasi progettuali. 1 Prescrizioni
Le prescrizioni che seguono, raggruppate, per quanto possibile, secondo i vari ambiti di applicazione, risultano dall'esame compiuto sugli atti emessi nel corso del procedimento approvativo dalle amministrazioni e dagli enti interessati. Detto esame, ha portato all'esclusione, da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, delle prescrizioni non pertinenti l'intervento in questione o non accettabili, o gia' assolte, ed alla riformulazione delle altre nei termini seguenti. 1.1 Prescrizioni di carattere progettuale: 1.1.1 Aspetti generali Di seguito si analizzano le prescrizioni inerenti gli aspetti progettuali. 1.1.2 Aspetti generali progettuali 1.1.2.1 In riferimento allo Studio di traffico, aggiornato nella fase di progetto definitivo, contraddistinto da diversi volumi per singole tratte dell'itinerario con previsione di diversi scenari di crescita e con coefficienti diversi per veicoli leggeri e pesanti, rielaborare le analisi relative alla componente atmosferica direttamente influenzata dal traffico attuale e previsto. (MASE) 1.1.2.2 Il proponente dovra' presentare l'aggiornamento del Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo, di seguito PUT, in forma definitiva, secondo quanto emerso dalla valutazione del PUT di progetto definitivo; il PUT dovra' essere concordato con l'ARPA Umbria e trasmesso al MITE-CTVA per la sua approvazione prima dell'inizio dei lavori. (MASE) 1.1.2.3 A seguito dell'aggiornamento del PUT come da precedente condizione ambientale, il proponente aggiorni il piano di monitoraggio ambientale, di seguito PMA, in linea con il grado di dettaglio della fase di progetto esecutivo da eseguirsi in fase di corso d'opera, di seguito CO, sulle matrici ambientali interessate dall'attuazione del piano di utilizzo aggiornato. (MASE) 1.1.2.4 Con riferimento ai contenuti della «Relazione del Piano di monitoraggio ambientale» (Elaborato T00-MO00-MOA-RE01), in fase di progettazione esecutiva dovranno essere concordate con ARPA le specifiche campagne di monitoraggio previste dalla determinazione direttoriale DVA 23685 del 16 ottobre 2013. Il PMA dovra' inoltre essere aggiornato sulla base delle seguenti indicazioni: relativamente alla matrice rumore il monitoraggio previsto nella fase di post-operam, di seguito PO, deve essere ripetuto per due anni dall'entrata in esercizio dell'opera in progetto ai fini della verifica del rispetto dei limiti vigenti anche a seguito dell'usura della pavimentazione stradale (fonoassorbente secondo le previsioni progettuali); relativamente alle matrici ambientali di competenza ricomprese nel PMA si ritiene che nelle fasi CO e PO debbano essere esplicitati i valori limite di riferimento previsti dalle vigenti normative di settore che congiuntamente ai valori soglia rivelati nella fase di monitoraggio ante-operam, di seguito AO, costituiranno il punto di riferimento per la progettazione di eventuali azioni correttive. (Regione Umbria); 1.1.2.5 Nel tratto finale dell'intervento, in corrispondenza dell'innesto con la viabilita' esistente (KM 4+370,36), ottimizzare la dimensione della banchina e dell'arginello al fine di dare maggiore uniformita' e continuita' tra il tratto finale dell'intervento e l'esistente, considerata l'esiguita' del tratto di raccordo. (Comune di Spoleto) 1.1.2.6 Con riferimento allo svincolo di Baiano si evidenzia che le rampe di ingresso e di uscita afferenti al nuovo tratto di strada SS 685 comprese le nuove rotatorie previste in progetto sono esclusivamente funzionali al raccordo tra la nuova infrastruttura e la viabilita' esistente e in quanto tali si configurano come elementi della nuova strada. Pertanto la relativa gestione e manutenzione dovranno essere a carico del soggetto gestore della suddetta infrastruttura. (Comune di Spoleto) 1.1.2.7 Relativamente agli aspetti illuminotecnici, si richiede di aggiornare il progetto con particolare riferimento alla tipologia di corpi illuminanti che risultano obsoleti. (Comune di Spoleto) 1.1.2.8 Le barriere di protezione, che interesseranno interventi di adeguamento della viabilita' comunale di tipo locale, dovranno essere realizzate prevalentemente in legno o in alternativa con guard-rail in acciaio corten al fine di un migliore inserimento paesaggistico dell'intervento. (Comune di Spoleto) 1.1.2.9 In prossimita' della spalla B del Viadotto Marroggia, manufatto scatolare a farfalla, dovra' essere studiata e mantenuta la continuita' pedonale o tramite percorso pedonale nell'opera (marciapiede) o per mezzo di un alternativo percorso pedonale atto a recuperare gli spazi residuali limitrofi. (Comune di Spoleto) 1.1.2.10 Inserire negli elaborati del progetto esecutivo un piano di manutenzione quinquennale per tutte le opere a verde e non solo per i boschi e che questo sia poi riportato nel dettaglio all'interno dei capitolati di appalto unitamente alla richiesta di garanzia di attecchimento per i primi cinque anni dall'impianto. (Comune di Spoleto) 1.1.2.11 Prevedere tra gli elaborati del progetto esecutivo uno studio, corredato da tavole grafiche analitico-progettuali, dell'inserimento del progetto di mitigazione ambientale con la RERU (Rete ecologica Regione Umbria), cosi' come graficizzata nel PRG - parte strutturale vigente alla tavola 3.1, evidenziandone le connessioni e la funzione ecologica dei vari interventi (area core, stepping zone...), tenendo conto anche di quanto richiesto all'art. 15 delle norme tecniche del PRG - parte operativa. (Comune di Spoleto) 1.1.2.12 Al fine di contrastare l'interruzione dei corridoi ecologici e delle unita' ecosistemiche areali, si condivide la realizzazione di sottopassi esclusivamente dedicati al passaggio faunistico, contraddistinti da dimensioni e pavimentazioni adeguate alle specie target; inoltre, al fine di favorire la connettivita' anche in ambito agricolo, si ritiene opportuno attrezzare gli elementi scatolari di raccordo per la continuita' dei fondi con fondo in terreno naturale (terra, sabbia e humus) e profilo leggermente concavo per evitare il ristagno di acqua. (Comune di Spoleto) 1.1.2.13 Nel tratto in cui si prevede la sistemazione «a farfalla» della viabilita' sottostante il viadotto, andrebbe inserita una schermatura verde sul lato verso le abitazioni. (Comune di Spoleto) 1.1.2.14 Per i tratti stradali in rilevato va assicurata la recinzione, al fine di evitare l'attraversamento della fauna e ove possibile la realizzazione di fasce di vegetazione almeno arbustiva, che fungano da corridoio e da invito per la fauna selvatica negli attraversamenti faunistici previsti dal progetto. (Comune di Spoleto) 1.1.2.15 Salvaguardare la vegetazione esistente posta al confine dell'appezzamento agricolo interessato dal viadotto e sottopasso nei pressi del cimitero. (Comune di Spoleto) 1.1.2.16 Caratterizzare maggiormente i punti di fruizione visiva del territorio spoletino con inserimento di segnaletica verticale e opere a verde atte a qualificare detti punti, individuate di concerto con l'amministrazione comunale. (Comune di Spoleto) 1.2 Prescrizioni relative ad aspetti idrologici e idraulici 1.2.1 Dovra' essere richiesta la concessione ai fini idraulici per l'occupazione delle aree demaniali ai sensi del regio decreto n. 522/1904 per tutti gli attraversamenti dei corsi d'acqua demaniali che verranno realizzati e per tutti gli eventuali scarichi realizzati sugli stessi, indicando, per ogni attraversamento, la superficie di demanio utilizzata. (Regione Umbria) 1.2.2 In corrispondenza degli attraversamenti a difesa delle opere da eventi di carattere eccezionale, dovranno essere previste scogliere di protezione in particolar modo delle pile direttamente colpite dalla piena di riferimento o lambite dalla stessa realizzate con massi ciclopici opportunamente posizionati. (Regione Umbria) 1.2.3 Il richiedente dovra' provvedere, a propria cura e spese, alla manutenzione di tutte le opere, realizzate in aree demaniali ai sensi del regio decreto n. 522/1904, ed eventualmente dovra' provvedere alle migliorie che si dovessero rendere necessarie con il passare del tempo. (Regione Umbria) 1.2.4 La manutenzione delle opere oggetto di autorizzazione sara' in carico al richiedente o dei futuri aventi causa. (Regione Umbria) 1.2.5 I materiali di risulta derivanti dai lavori nonche' il materiale di natura vegetale (piante, tronchi, ramaglie, rovi etc.) dovranno essere opportunamente e tempestivamente allontanati dall'alveo, dalle opere e da eventuali pertinenze idrauliche. (Regione Umbria) 1.2.6 Durante il corso dei lavori sono vietati i depositi, anche temporanei, di materiali e mezzi che possano determinare la pregiudizievole restrizione della sezione idraulica, e' altresi' vietato l'utilizzo dei materiali medesimi posti ad interruzione del regolare deflusso delle acque. (Regione Umbria) 1.2.7 Il richiedente dovra' comunicare a questo servizio regionale ed ai vari organi competenti in materia di protezione civile, il nominativo del referente e/o responsabile del cantiere in caso di eventi di piena eccezionale. (Regione Umbria) 1.2.8 Il richiedente rimarra' interamente ed esclusivamente responsabile delle attivita' svolte e dei danni alle persone, cose, animali che eventualmente dovessero verificarsi durante lo svolgimento dei lavori sollevando la Regione Umbria da qualsiasi rapporto con gli aventi causa. (Regione Umbria) 1.2.9 Eventuali sedimenti, rimossi dal letto dei corsi d'acqua dovranno essere riutilizzati nell'ambito dei lavori per la sistemazione delle sponde. Per i materiali provenienti dagli scavi che non venissero riutilizzati nell'ambito dei lavori stessi, il richiedente rimane comunque responsabile ai fini della normativa vigente di cui al decreto legislativo n. 152/2006 e successive modificazioni ed integrazioni. (Regione Umbria) 1.2.10 Le opere dovranno essere realizzate conformemente a quanto rappresentato negli atti tecnici visionati, nessuna modifica in merito dovra' essere apportata, oltre quelle prescritte, senza una ulteriore specifica pena la revoca immediata dell'atto autorizzativo originario e la rimozione completa o parziale delle strutture eseguite o in corso di esecuzione senza che la parte autorizzata possa avanzare alcuna richiesta di indennizzo o compenso di qualsiasi genere o natura; resta altresi' impregiudicato il risarcimento di eventuali danni arrecati alle proprieta' pubbliche e private, nonche' l'eventuale provvedimento penale a carico dei trasgressori. (Regione Umbria) 1.2.11 Il richiedente dovra' nominare il responsabile per il monitoraggio del flusso delle acque durante l'esecuzione dei lavori, prevedendo l'obbligo di sospensione durante i periodi di condizioni meteo avverse, dovra' essere predisposta la manutenzione e la pulizia da tutti i materiali che si dovessero fermare a ridosso delle eventuali opere provvisionali. (Regione Umbria) 1.2.12 Il piano di sicurezza previsto dal decreto legislativo n. 81/2008 e successive modificazioni ed integrazioni dovra' tener conto della ulteriore valutazione conseguente all'esposizione del rischio idraulico delle aree di cantiere. In caso di avviso di criticita' per condizioni meteorologiche avverse emesso dal Centro funzionale regionale (consultabile al seguente indirizzo: www.cfumbria.it) dovra' essere garantita la sicurezza del cantiere e dovra' essere contattato il centro funzionale medesimo o il servizio protezione civile del comune territorialmente competente per le necessarie informazioni in merito alla gestione della criticita'. (Regione Umbria) 1.2.13 Il richiedente ed eventuali futuri aventi causa dovranno rimanere interamente ed esclusivamente responsabili della buona riuscita delle opere. Tutti i lavori dovranno essere eseguiti a regola d'arte in modo che le opere risultino idonee in ogni loro parte. (Regione Umbria) 1.2.14 Dovranno essere a carico del richiedente o dei futuri aventi causa tutte le ulteriori ed eventuali autorizzazioni o obblighi di legge riguardanti la realizzazione dei lavori in oggetto e attivita' progettuali connesse ai lavori in argomento. (Regione Umbria) 1.2.15 Ferme restando le competenze della regione in materia di polizia idraulica, la gestione delle aree di cantiere, degli accessi e della presenza di persone e cose durante le piene, dovra' rimanere esclusivamente in carico al soggetto richiedente. Parimenti dovra' rimanere in carico al soggetto richiedente e ad eventuali futuri aventi causa, la responsabilita' in merito ad eventuali danni a persone, cose, animali e attivita', che dovessero prodursi in concomitanza di eventi critici. (Regione Umbria) 1.2.16 Il richiedente ed eventuali futuri aventi causa dovranno rimanere interamente e esclusivamente responsabili dei danni alle persone, cose o animali che eventualmente dovessero verificarsi durante gli interventi di manutenzione straordinaria dei ponti esistenti. Si obbliga inoltre a tenere sollevata ed indenne l'amministrazione regionale da qualsiasi rapporto che lo stesso dovesse instaurare con propri collaboratori o terzi aventi causa. (Regione Umbria) 1.2.17 Dovra' essere garantito il libero accesso ai funzionari del servizio rischio idrogeologico, idraulico e sismico, difesa del suolo della Regione Umbria per consentire l'espletamento degli eventuali controlli durante l'esecuzione dei lavori. (Regione Umbria) 1.2.18 Dovra' essere rispettato quanto riportato nell'art. 115, comma 1 del decreto legislativo n. 152/2006 e successive modificazioni ed integrazioni in merito al divieto della copertura dei corsi d'acqua. (Regione Umbria) 1.2.19 Dovra' essere rispettato quanto riportato nel regio decreto n. 523/1904 in particolar modo all'art. 96 e nelle disposizioni regionali in materia. (Regione Umbria) 1.2.20 Dovra' essere rispettato quanto previsto dalla legge regionale n. 15/2008, con particolare riguardo a quanto disposto dall'art. 23. (Regione Umbria) 1.2.21 Nelle fasce perimetrate dal piano stralcio di assetto idrogeologico il richiedente dovra' predisporre la procedura di emergenza locale che dovra' essere concordata con il Comune di Spoleto e correlata con il piano di protezione civile comunale per le lavorazioni di cantiere temporanee. ln tale procedura dovranno essere indicate le misure informative, i dispositivi adottati e le procedure di utilizzo degli stessi in caso di evento di piena. In particolare la procedura dovra' individuare le modalita' adottate per la mitigazione degli effetti di possibili allagamenti. Eventuali mezzi o attrezzi stoccati seppur temporaneamente in tali fasce dovranno essere eventualmente rimossi o messi in sicurezza in occasione dei bollettini di criticita' per rischio idrogeologico ed idraulico emessi dal centro funzionale decentrato della Regione Umbria in funzione dell'evoluzione dell'evento. Tali procedure dovranno essere attivate oltre che in caso di avverse condizioni atmosferiche anche al momento dell'emissione del bollettino di criticita' ordinaria/moderata ed elevata per rischio idraulico ed idrogeologico da parte del centro funzionale decentrato della Regione Umbria. ln caso di condizioni meteorologiche avverse previste dal centro funzionale regionale dovra' essere garantita la sicurezza del cantiere e dovra' essere contattato il centro funzionale medesimo o il servizio protezione civile del comune per le necessarie informazioni in merito alla gestione della criticita'. (Comune di Spoleto) 1.3 Prescrizioni relative agli aspetti ambientali, paesaggistici e di cantierizzazione 1.3.1 Ambientali e paesaggistici 1.3.1.1 Le opere di mitigazione degli impatti ambientali e paesaggistici, attenuabili con la vegetazione, dovranno essere realizzate con essenze autoctone tipiche del luogo. (MASE) 1.3.1.2 Vengano implementate laddove possibile, le aree verdi e la presenza arborea a compensazione delle aree boscate sottratte, cio' al fine di potenziare il sistema connettivo della rete di naturalita' delle aree di pertinenza residuale rispetto al corridoio infrastrutturale progettato; recuperare negli spazi di pertinenza residuali la funzionalita' ecologica e la continuita' paesaggistica degli elementi lineari quali filari, siepi, fasce ripariali. (Regione Umbria) 1.3.1.3 Opere di mitigazione e compensazione del verde: generale implementazione delle aree verdi e presenza arborea, con aumento delle superfici di imboschimento, in particolare nelle aree in prossimita' della Galleria artificiale Romanella e in corrispondenza dell'attraversamento del Torrente Marroggia, con l'utilizzo di specie autoctone e adeguate ai singoli contesti ambientali; individuazione di ulteriori forme di mitigazioni a verde dell'opera in base a indagini maggiormente approfondite delle visuali godibili dai nuclei storici, beni culturali, beni paesaggistici ed altre emergenze, evitando disposizioni regolari che sottolineino il segno dell'infrastruttura, in favore di disposizioni per gruppi, naturali formi e possibilmente in continuita' con eventuali elementi (filari, siepi, fasce ripariali) gia' presenti nel territorio; cura delle aree residuali, teso al recupero della loro funzionalita' ecologica e di continuita' paesaggistica con gli ambiti contermini, attraverso una implementazione di siepi e filari; prevedere un potenziamento della mitigazione a verde anche relativamente all'area scolastica presente in prossimita' dello svincolo di Baiano; dovra' essere garantito l'attecchimento e la manutenzione delle specie vegetali messe a dimora; al termine dei lavori dovra' essere garantito il ripristino naturalistico delle aree di cantiere. (Regione Umbria) 1.3.1.4 Si rammenta che relativamente alle superfici delle aree boscate interferenti con il progetto e quindi di potenziale abbattimento, nonche' relativamente alle superfici oggetto di compensazione a bosco dovra' essere acquisito, anche il parere di congruita' dell'Agenzia forestale regionale A.FO.R., presentando a cura di Anas spa apposita istanza di «accertamento delle aree boscate». (Regione Umbria) 1.3.1.5 Per tutte le opere di contenimento, sistemazioni del terreno, previste nel progetto, in generale dovra' essere data la priorita' ad interventi e tecniche di ingegneria naturalistica che propongano l'utilizzo di materiali naturali e rinverdimenti. (Regione Umbria) 1.3.1.6 Nei tratti della strada regionale Spoletina, che non verranno piu' utilizzate per il transito dei mezzi, data la rimodulazione della viabilita', si progettino adeguati interventi di ripristino ambientale, ove possibile dando continuita' agli usi agricoli o in alternativa creando spazi per la messa a dimora di opere a verde con funzione ecologica. (Comune di Spoleto) 1.3.1.7 Nelle aree residuali del nuovo tratto stradale, si ritiene opportuna l'implementazione di siepi e filari per un miglioramento complessivo della diversita' biologica e della connettivita' ecologica diffusa. (Comune di Spoleto) 1.3.1.8 Sostituire i pannelli cromatici previsti come paramento dell'ingresso della galleria con rivestimento di pietra locale. (Comune di Spoleto) 1.3.1.9 Al fine di avere un migliore inserimento estetico/funzionale della rotatoria nei pressi della scuola di Baiano, si auspica: la realizzazione e conseguente manutenzione per cinque anni, comprensiva di garanzia di attecchimento, di un filare alberato sul lato est e nord del perimetro dell'area verde scolastica, che alterni roverella, acero e sorbi, e di una siepe di arbusti sempreverdi che schermi la vista della strada dalla scuola e riduca il diffondersi delle polveri/emissioni prodotte dal passaggio dei veicoli; che la sistemazione a verde dell'area residuale attualmente utilizzata per la sosta dei veicoli adiacente l'attuale svincolo Tre Valli-SR 418 (in parte localizzata nella particella individuata al catasto terreni foglio 159 particella 760), venga realizzata con un sesto di impianto non naturali forme ma piu' adatto alla realizzazione di un'area di parcheggio e si proponga una piu' idonea sistemazione del percorso pedonale esistente, che collega i marciapiedi del sottopasso all'area in questione e al parcheggio della scuola, gia' funzionale al collegamento pedonale al vicino campo sportivo e alla frazione di Baiano. (Comune di Spoleto). 1.3.2 Cantierizzazione 1.3.2.1 Il proponente dovra' predisporre quanto necessario per adottare, entro la consegna dei lavori, un sistema di gestione ambientale dei cantieri secondo i criteri di cui alla norma ISO 14001 o al sistema EMAS (regolamento CEE 761/2001). (MASE) 1.3.2.2 In fase di progettazione esecutiva, si dovra' definire la scelta dei percorsi di cantiere e stimare nel dettaglio il traffico giornaliero di mezzi pesanti previsto su ciascuno di essi, nonche' la predisposizione di un programma di monitoraggio in corso d'opera del livello delle polveri aerodisperse, da sviluppare in condivisione con l'ARPA. (MASE) 1.3.2.3 In fase di progettazione esecutiva dovranno essere approfonditi gli aspetti legati agli attingimenti idrici complessivi previsti durante le attivita' di cantiere, con indicazione di massima delle fonti di approvvigionamento individuate e dei relativi quantitativi emunti; si dovranno inoltre stimare i quantitativi complessivi delle acque drenate dalle attivita' di scavo delle gallerie, prevedendo in dettaglio le relative modalita' di gestione; tali informazioni dovranno essere utilizzate anche al fine di una ottimale predisposizione del programma di monitoraggio in corso d'opera previsto; lo scarico di tutte le acque di cantiere dovra' in ogni caso essere effettuato nel rispetto della vigente normativa di settore. I risultati del monitoraggio AO, ad integrazione delle precedenti indagini idrogeologiche previste per la fase di progettazione definitiva (con particolare riferimento a quelle sui tratti interessati dallo scavo delle gallerie), dovranno essere raccolti in una relazione di sintesi che permetta di definire con chiarezza la «situazione zero» per l'ambiente idrico; tale relazione, che potra' ricomprendere anche i dati ambientali gia' disponibili presso ARPA Umbria, dovra' essere trasmessa ad ARPA (MASE); 1.3.2.4 Durante la fase di realizzazione dell'opera si dovranno adottare procedure operative per il contenimento dell'impatto acustico ed atmosferico generato dalle attivita' di cantiere, tali da ridurre il disturbo nei confronti dei percettori piu' prossimi all'area di intervento, nonche' procedure per contenere gli impatti sulla componente suolo/sottosuolo e ambiente idrico. Condividere i punti di monitoraggio di dette componenti ambientali con ARPA. (MASE) 1.3.2.5 Prevedere l'utilizzo di macchie e attrezzature con adeguate procedure conformi ai limiti di emissioni acustiche. Prevedendo ove necessario l'isolamento delle fonti di rumore anche tramite barriere anti rumore provvisorie. (MASE) 1.3.2.6 Si dovra' procedere ad una depolverizzazione della rete viaria percorsa dai mezzi di cantiere (sia quella esistente, se non asfaltata, che quella da realizzare) limitatamente ai tratti prospicienti eventuali abitazioni poste in prossimita' della stessa; se necessario dovranno essere posizionate anche idonee barriere antirumore. (MASE) 1.3.2.7 Ogni movimentazione e trasporto del materiale dovra' essere effettuata in maniera tale da abbattere la produzione di polveri; a tale scopo dovra' essere previsto, nei piani di cantiere, opportuno programma di umidificazione o stabilizzazione della viabilita' di cantiere e dei depositi preliminari di terre, inerti o materie prime per l'attivita' di costruzione svolta in periodi particolarmente siccitosi e previsto l'utilizzo di mezzi di trasporto dotati di sistemi di copertura per percorsi di movimentazione di materiale che prevedono l'attraversamento di zone residenziali. (MASE) 1.3.2.8 Si dovranno adottare opportuni accorgimenti costruttivi di tipo idraulico per le vasche di raccolta di prima pioggia, come previste nel progetto definitivo, tali da assicurarne il costante svuotamento almeno dopo ogni evento piovoso significativo assicurando comunque il tempo necessario alla sedimentazione del materiale indisciolto. (MASE) 1.3.2.9 Si prescrive di adottare, nei piani di sicurezza previsti dalla vigente normativa in materia di sicurezza e igiene sui luoghi del lavoro, una sezione specificamente rivolta alla prevenzione e alla gestione di potenziali incidenti che possano coinvolgere sia i mezzi e le attrezzature di cantiere sia gli automezzi e i veicoli esterni, con conseguente sversamento accidentale di liquidi pericolosi, quali ad esempio segnaletica di sicurezza, procedure operative di stoccaggio e movimentazione delle sostanze pericolose, procedure operative di conduzione automezzi, piano di emergenza per la gestione di episodi di inquinamento delle matrici ambientali con relativa previsione di risorse e dotazioni allocate allo scopo; si prescrive che tale sezione dei piani di sicurezza sia sviluppata con il coinvolgimento dell'ARPA Umbria. (MASE) 1.3.2.10 Si dovranno evitare nei cantieri operativi base e nei cantieri operativi depositi di carburanti, lubrificanti sia nuovi che usati o altre sostanze potenzialmente inquinanti che non vengano stoccati in luoghi appositamente predisposti e attrezzati con platee impermeabilizzate, sistemi di contenimento, pozzetti di raccolta, tettoie, etc. (MASE) 1.3.2.11 Le operazioni di lavaggio dovranno essere svolte nelle aree pavimentate individuate nel progetto definitivo, dove le acque meteoriche e dilavanti sono raccolte e convogliate, verso un impianto di trattamento, prima di essere recapitate al reticolo idraulico superficiale. (MASE) 1.3.2.12 Si prescrive, per la fase di PO, un monitoraggio che consenta di valutare l'efficacia delle opere di mitigazione realizzate per la Scuola di S. Giovanni di Baiano e la Comunita' di recupero in localita' Madonna di Baiano ritenuti, tra i ricettori sensibili individuati, quelli che richiedono maggiore attenzione. Per la comunita' di recupero si ritiene che tali opere dovranno garantire, per il periodo notturno, il rispetto della soglia di 35dB all'interno degli edifici. (MASE) 1.3.2.13 Si prescrive la predisposizione di un programma di monitoraggio del rumore ambientale durante il primo periodo di messa in esercizio della infrastruttura, volto alla verifica le ipotesi di impatto acustico dell'opera descritte nel progetto definitivo, da condividere con l'ARPA. Si prescrive infine che tale programma di monitoraggio preveda anche la verifica dei livelli di vibrazione indotto dal traffico sui ricettori piu' sensibili a questo tipo di disturbo, posti in prossimita' della infrastruttura, con particolare riferimento alla verifica dell'efficacia dell'intervento di mitigazione previsto nel progetto definitivo. (MASE) 1.3.2.14 Nel corso dell'esecuzione delle opere e degli scavi all'aperto si raccomanda di segnalare tempestivamente all'ARPA l'eventuale rinvenimento di rifiuti, scorie o piu' in generale di materiale di riporto di incerta origine nonche' di eventuali reti tecnologiche dismesse di origine industriale condotte, sistemi di scarico, serbatoi interrati, etc). (MASE) 1.3.2.15 I rifiuti prodotti durante la fase di costruzione e rimozione dei cantieri dovranno essere gestiti nel rispetto delle norme vigenti, con particolare attenzione agli oli usati e alle sostanze pericolose, e ai fanghi dei sistemi di depurazione delle acque di cantiere, individuando i rifiuti pericolosi e non pericolosi attraverso gli opportuni codici CER; si raccomanda inoltre, per eventuali depositi preliminari di rifiuti presso le aree di cantiere, l'adozione delle misure tecniche previste dalla vigente normativa di settore; il previsto utilizzo della discarica di Acquasparta presso il cantiere operativo n. 1 dovra' essere subordinato all'acquisizione dell'autorizzazione di legge. (MASE) 1.3.2.16 Nel corso della realizzazione dei pali/pozzi di grande diametro interagenti con la falda acquifera dei depositi alluvionali, sia presa ogni necessaria precauzione per evitare contaminazioni della risorsa idrica con l'uso di fluidi di circolazione con additivi schiumogeni e/o sversamenti accidentali di oli e sostanze inquinanti. (Regione Umbria) 1.3.2.17 Nella fase di esecuzione dei lavori riguardanti le opere interferenti con la viabilita' comunale, dovra' essere comunicata la data di inizio dei lavori allo scrivente ufficio strade, al fine di monitorare gli stessi. (Comune di Spoleto) 1.4 Prescrizioni relative agli aspetti di tutela paesaggistica e dei beni culturali 1.4.1 Il progetto esecutivo dovra' contenere un elaborato generale di sistemazione paesaggistica dell'area a larga scala con indicazione dettagliata delle misure di compensazione, ripristino e mitigazione redatto in base allo studio di verifica dell'intervisibilita' (presente nella relazione paesaggistica) dai beni paesaggistici, nuclei storici e beni culturali presenti che guidi l'esatta collocazione delle misure di mitigazione. L'elaborato di progetto dovra' sviluppare e motivare nel dettaglio le scelte progettuali sulla base risultanze dello studio dell'intervisibilita' con un adeguato numero di fotosimulazioni, fatte soprattutto da e verso i beni culturali e paesaggistici. A riguardo si ribadisce l'importanza di evitare la piantumazione regolare delle alberature lungo il tracciato a favore di un andamento irregolare. Qualora non si ritenesse opportuno procedere alla stesura del progetto esecutivo l'elaborato chiesto dovra' intendersi come integrazione al presente progetto e dovra' essere trasmesso per la necessaria verifica di compatibilita' con le aree tutelate. (MiC) 1.4.2 Misure di compensazione: a fronte della importante modificazione dell'assetto percettivo dell'area e delle alterazioni prodotte, si ritiene opportuno individuare ulteriori forme di compensazione anche in altre aree esterne al progetto da condividere principalmente con il Comune di Spoleto. (MiC) 1.4.3 Le misure di ripristino dovranno riguardare in particolare gli ambiti sottoposti a tutela paesaggistica (aree boscate e fasce di rispetto dei corsi d'acqua), il ripristino dello stato dei luoghi a seguito della realizzazione delle opere dovra' comprendere anche le aree di occupazione temporanea per l'allestimento del cantiere. (MiC) 1.4.4 Misure di mitigazione dell'opera: per le opere di sistemazione del terreno, dovranno privilegiarsi le soluzioni dell'ingegneria naturalistica. Le opere a verde dovranno avere garanzia di attecchimento. Dovranno essere specificati nel dettaglio i materiali e le colorazioni delle pareti in c.a., delle recinzioni previste a carattere definitivo, delle pavimentazioni, delle barriere anti-rumore. Contestualmente alla realizzazione dell'opera dovranno essere poste in essere anche le misure di compensazione e mitigazione previste nel progetto di sistemazione paesaggistica, nonche' dovra' essere garantito un costante monitoraggio dell'efficacia di questi interventi prevedendo anche varianti in corso d'opera, qualora la mitigazione non risultasse efficace, in grado quindi di mitigare adeguatamente l'opera dalle principali aree ad alta intervisibilita'. (MiC) 1.4.5 Valutare la possibilita' di aumentare la qualita' architettonica delle opere d'arte estendendo l'utilizzo dell'acciaio corten, proposto per l'impalcato e i controventi del Viadotto Marroggia, anche per il viadotto Molino vecchio. (Regione Umbria) 1.4.6 Studiare soluzioni estetiche e cromatiche del calcestruzzo a facciavista delle strutture, al fine di suo un ottimale inserimento nel contesto paesaggistico. (Regione Umbria) 1.5 Prescrizioni relative agli aspetti archeologici 1.5.1 Preliminarmente alla fase di redazione del progetto esecutivo dovranno essere eseguiti i sondaggi archeologici esplorativi nn. 8 e 9, cosi' come previsto dal piano approvato con nota prot. n. 19929 del 18 dicembre 2020. Gli scavi saranno condotti da un archeologo professionista a carico della committenza e sotto la direzione scientifica dello scrivente ufficio; la relativa documentazione tecnico-scientifica, a firma del professionista archeologo incaricato, sara' trasmessa tempestivamente alla scrivente, per le valutazioni di competenza; resta inteso che l'individuazione di stratigrafie antropiche nell'esecuzione dei saggi potrebbe comportare ampliamenti e approfondimenti di scavo volti a comprendere la situazione stratigrafica e la necessita' di modifiche, in questo tratto, del progetto definitivo approvato. (MiC) 1.5.2 Nei tratti del tracciato dell'opera non sottoposti a verifica archeologica preliminare e' richiesta la sorveglianza archeologica continuativa, con spese a carico della committenza, per tutte le lavorazioni di scavo connesse alla realizzazione dell'infrastruttura; al termine della sorveglianza sara' trasmessa dalla committenza alla scrivente la relativa documentazione tecnico-scientifica, a firma dell'archeologo incaricato. (MiC) 1.5.3 Si chiede di trasmettere il nominativo del professionista incaricato, con relativi recapiti e CV, se diverso dalla figura professionale che ha finora svolto le attivita' archeologiche preliminari. (MiC). 2 Raccomandazioni Le raccomandazioni che seguono, risultano dall'esame compiuto sugli atti emessi nel corso del procedimento approvativo dalle amministrazioni e dagli enti interessati e per i quali si rimanda all'Allegato A al presente documento. 2.1 Raccomandazioni 2.1.1 Assicurarsi che il realizzatore dell'infrastruttura possegga o in mancanza acquisisca, per le attivita' di cantiere, dopo la consegna dei lavori e nel piu' breve tempo, la certificazione ambientale ISO 14001 o la registrazione di cui al regolamento CEE 761/2001 (EMAS). (MASE) 2.1.2 Per gli aspetti costruttivi: 1) le aree e le strade provvisorie di cantiere dovranno essere ripristinate all'uso agricolo al termine dei lavori; particolare cura dovra' porsi nella installazione cartellonistica stradale al fine di non generare fastidiose interferenze visive, comunque nel rispetto delle norme del codice della strada; 2) la movimentazione dei rifiuti derivanti dalle opere per la realizzazione del progetto dovra' avvenire nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 e successive modificazioni ed integrazioni; 3) nel caso di utilizzo, per la realizzazione dei rilevati e sottofondi stradali, di rifiuti speciali non pericolosi e recuperabili, si dovra' garantire il rispetto di quanto previsto dagli articoli 3 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 e successive modificazioni ed integrazioni, dal decreto ministeriale 5 febbraio 1998; inoltre e' comunque da prevedere l'esecuzione del necessario test di cessione per ogni partita di rifiuto non pericoloso avviata al recupero. (MASE) 2.1.3 Sia in fase di cantiere che successivamente dopo l'ultimazione dell'opera dovra' comunque essere assicurata la funzionalita' della viabilita' rurale esistente in zona. (MASE) 2.1.4 Per le acque di prima pioggia provenienti dalla sede stradale, nonche' gli eventuali sversamenti accidentali che si potrebbero verificare confermare l'utilizzo del sistema cosiddetto «chiuso» presentato in sede di progetto definitivo. A tale fine le apposite vasche di raccolta impermeabili dovranno essere realizzate e gestite in maniera che venga assicurato il costante svuotamento delle stesse almeno dopo ogni evento piovoso significativo assicurando comunque il tempo necessario alla sedimentazione di eventuale materiale indisciolto. (MASE) 2.1.5 Dovranno porsi in essere tutte le misure piu' idonee per evitare in modo assoluto percolamenti, in particolare: depositi di combustibili, lubrificanti e altri eventuali materiali inquinanti in fase di cantiere si dovranno temporaneamente collocare in piazzola impermeabile appositamente prevista e comprensiva di appositi proporzionati sistemi di raccolta degli eventuali sversamenti accidentali o a seguito di dilavamento. I liquidi cosi' raccolti dovranno essere conferiti ai centri autorizzati ai sensi delle vigenti normative. I mezzi meccanici (macchine escavatrici, autocarri) che saranno impiegati per i lavori dovranno essere preventivamente revisionati con relativa idoneita' all'uso. (MASE) 2.1.6 All'interno del cantiere saranno disposte le attrezzature piu' idonee a consentire interventi immediati di bonifica in caso dovessero verificarsi sversamenti di natura accidentale o per rottura dei mezzi. (MASE) 2.1.7 Si provvedera', nel corso dei lavori, all'innaffiamento dell'ambito oggetto dei lavori, zone di scavo e riporto e piste di cantiere percorse dai mezzi che trasportano il materiale. Si dovranno verificare percorsi alternativi per i mezzi che trasportano gli inerti dai siti di prelievo al cantiere in modo da diluire il carico sulla qualita' dell'aria nella zona derivante dall'emissione degli stessi mezzi. (MASE) 2.1.8 Dovranno essere rispettati i limiti di emissioni acustiche imposti dalla vigente normativa in materia. Dovranno adottarsi tutti gli accorgimenti tecnici resi possibili dalla tecnologia esistente al fine di limitare e contenere le emissioni di rumore. In particolare: si dovranno utilizzare macchine operatrici a bassa emissione e con marmitte silenziate; incapsulamento dei compressori, gruppi elettrogeni ed altre attrezzature ad elevata rumorosita' con pannelli acustici fonoassorbenti in grado di garantire un'attenuazione di 20 dB (A) o in alternativa impiego di macchine gia' insonorizzate dalla casa costruttrice con relativa certificazione sulla rumorosita'; formazione di schermature acustiche mobili per attenuare i rumori prodotti da tutte le attrezzature di cantiere con particolare riferimento al nucleo abitato di Croceferro; il progetto esecutivo dell'opera dovra' contenere adeguati accorgimenti tecnici per la limitazione dei livelli di rumorosita' in fase di esercizio derivanti dal traffico autoveicolare pesante con particolare riguardo alla galleria sottostante l'abitato di Croceferro. A tal fine dovra' essere fornita ai competenti Servizi della ASL n. 3 - sede di Spoleto, nonche' al Comune di Spoleto e al servizio regionale programmi Assetto per il territorio, una relazione ed altra documentazione tecnica dettagliata che descrivera' gli accorgimenti adottati nel progetto esecutivo tra cui idonee barriere antirumore vegetali per limitare l'inquinamento acustico, contenente la previsione di quanto tali accorgimenti saranno in grado di abbattere i livelli di rumorosita'. (MASE) 2.1.9 I reflui relativi ai servizi igienici di cantiere saranno idoneamente raccolti in apposita fossa biologica, procedendo a tempestive operazioni di spurgo ogni volta sia necessario. (MASE) 2.1.10 Per tutte le opere di contenimento, sistemazioni del terreno, previste nel progetto, in generale dovra' essere data la priorita' ad interventi e tecniche di ingegneria naturalistica che propongano l'utilizzo di materiali naturali e rinverdimenti. (Regione Umbria) 2.1.11 Le opere non dovranno creare pregiudizio ai corpi d'acqua tutelati (con particolare riferimento al Torrente Marroggia) alle rive e alle presenze bio-vegetazionali, provvedendo, ove necessario, al ripristino della continuita' vegetazionale e salvaguardandone l'accessibilita' e la fruibilita'. (Regione Umbria) 2.1.12 Nel ripristino delle aree di cantiere o aree di compensazione ambientale destinate a tornare terreni agricoli e boschivi si ritiene opportuno, oltre quanto gia' previsto nel progetto definitivo (Comune di Spoleto): che l'accantonamento del terreno vegetale prima dell'inizio del cantiere venga realizzato in piu' cumuli di dimensioni e spessori tali che il terreno medesimo non perda le sue caratteristiche chimico-fisiche; che, oltre alla eliminazione di tutte le strutture di cantiere e degli altri potenziali materiali residui risultanti o comunque estranei all'uso agricolo/boschivo, si provveda alla rimozione del primo strato di terreno (reso sterile dalla costipazione) o di altro materiale inerte eventualmente riportato nei siti di cantiere ed il loro conseguente avvio a recupero o smaltimento; che l'eliminazione del primo strato di cui al punto precedente sia seguita dalla lavorazione profonda del terreno, per eliminare la soletta di suolo costipato dai mezzi di cantiere, prima della ridistribuzione del terreno vegetale e precedentemente accantonato; gli ammendanti dovranno essere prevalentemente di origine organica e distribuiti contemporaneamente alla ridistribuzione del terreno vegetale. 2.1.13 In riferimento alle specie utilizzate per la sistemazione a verde e i riambientamenti indicati nel progetto, per meglio integrarli alle tipicita' del territorio e del paesaggio locale, si suggerisce in generale di intensificare i sesti di impianto ed evitare specie non propriamente caratteristiche di questa porzione di territorio spoletino quali pioppo tremulo, farnia e cerro e ontano, alloro, ligustro, salice fragile; inoltre nel dettaglio per le tipologie individuate nel progetto definitivo si suggerisce: per la tipologia 1 di alternare all'acero campestre anche acero minore (Acer monspessolanum), acero opalo (Acer opalus), olmo (Ulmus minor), nonche' integrare alle specie arbustive indicate anche con Spartium junceum, Cytisus scoparius, Rosa canina, Cornus sangunea, Crataegus monogyna, Prunus spinosa; per la tipologia 2 di evitare il corbezzolo (troppo esigente in termini di terreno) ed integrare con arbusti meno esigenti quali: Spartium junceum, Rosa canina, Cornus sangunea, Crataegus monogyna, Prunus spinosa; per la tipologia 3A di non utilizzare il pioppo tremulo piu' tipico di ambienti montani e integrare con Populus nigra varieta' Italica e Salix caprea; tipologia 3B di utilizzare Salix rubra, S. alba e S. caprea; tipologia 4 di utilizzare una delle varieta' di cipresso comune selezionate per la resistenza al cancro del cipresso quali Bolghei, Agrimed 1, Mediterraneo, italico; per la tipologia 5 di evitare il Quercus cerris piu' adatto a ambienti piu' umidi, integrare le specie boschive individuate (carpino nero, leccio roverella e orniello) con Pinus alepensis, Sorbus torminalis, Acer opalus e arbustive con Spartium junceum, Cytisus scoparius, Rosa canina, Juniperus oxycedrus, Phillyrea latifolia, Cistus incanus, Pistacea terbinthus, Erica mutiflora; per la tipologia 6 di evitare farnia, salice fragile, alloro, ligustro sostituendole con: Quercus pubescens, Sorbus torminalis, Sorbus domestica, Acer opalus, Acer campestre, Acer monspessolanum, Morus alba, Prunus avium, Cercis siliquastrum, Pyrus Pyraster; per la tipologia 7 integrare con Rosa canina, Cornus sanguinea e Cornus mas e laddove la distanza dalla sede stradale lo consentono con specie arbore di piccole dimensioni attrattive per la fauna quali Morus alba, Prunus mahaleb, Pyrus pyraster, Malus sylvesteris. (Comune di Spoleto) 2.1.14 Nel tratto identificato come «Viadotto Marroggia 2» presso l'attuale cabina Enel andra' verificata l'impossibilita' di procedere a soluzione tecniche alternative all'abbattimento di specie tutelate e censite ai sensi dell'art. 12 della legge regionale n. 28/2001 (quali ad esempio alcune vetuste Roverelle) e dettagliato l'intervento di mitigazione e sostituzione nelle aree limitrofe. (Comune di Spoleto) 2.1.15 Nel tratto «Viadotto Marroggia 2» in corrispondenza delle sistemazioni idrauliche necessarie per proteggere alcuni dei piloni del viadotto, si ritiene opportuno limitare gli interventi di modifica dell'attuale decorso dell'alveo per la messa in sicurezza dell'opera allo stretto indispensabile, al fine di evitare l'alterazione del letto naturale, della vegetazione presente con la conseguente riduzione dell'habitat di interesse conservazionistico, attualmente rilevato nelle anse del torrente Marroggia nonche' delle alberature costituite da specie ripariali tutelate e censite ai sensi della legge regionale n. 28/2001. (Comune di Spoleto) 2.1.16 Venga osservato quanto prescritto dal Comando Forze operative nord - Sezione staccata autonoma con la documentazione in annesso (citata lettera n. M_D E23764 REG2021 0006378 del 13 ott. 21). (Ministero della difesa) 2.1.17 Venga effettuata una preventiva opera di bonifica da ordigni esplosivi residuati bellici, nel rispetto dell'art. 22 del decreto legislativo n. 66 del 15 marzo 2010 - modificato dal decreto legislativo n. 20 del 24 febbraio 2012, ovvero secondo le prescrizioni che saranno emanate dal competente reparto infrastrutture (Ufficio B.C.M. del 10° Reparto infrastrutture in Napoli) previa istanza della ditta proponente. Una copia del verbale di constatazione, rilasciato dal predetto reparto, dovra' essere inviata anche al Comando militare territoriale competente. (Ministero della difesa) 2.1.18 Siano rispettate le disposizioni contenute nella circolare dello Stato Maggiore della difesa n. 146/394/4422 del 9 agosto 2000, «Opere costituenti ostacolo alla navigazione aerea, segnaletica e rappresentazione cartografica», la quale, ai fini della sicurezza di voli a bassa quota, impone obblighi gia' con riferimento ad opere: di tipo verticale con altezza dal piano di campagna uguale o superiore a 15 metri (60 metri nei centri abitati); di tipo lineare con altezza dal piano di campagna uguale o superiore a 15 metri; di tipo lineare costituite da elettrodotti a partire da 60KV. (Ministero della difesa). 2.1.19 Sia garantito il transito dei mezzi/sistemi d'arma in dotazione alle Forze armate marcianti in maniera autonoma ovvero caricati sui c.d. «complessi traino» e, in caso di sottopassi di altezza libera inferiore a 5 metri, sia osservato quanto disposto dal decreto ministeriale LL.PP. del 4 maggio 1990. (Ministero della difesa) 2.1.20 Sia osservato il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 «Codice dei beni culturali e del paesaggio» con specifico riferimento ai beni culturali di peculiare interesse militare. (Ministero della difesa) 3 Prescrizioni per le successive fasi progettuali 3.1 Prescrizioni da recepire nella fase progettuale esecutiva. Le prescrizioni di cui ai punti: 1.1.2.1; 1.1.2.2; 1.1.2.3; 1.1.2.4; 1.1.2.5; 1.1.2.7; 1.1.2.8; 1.1.2.9; 1.2.2; 1.3.1.1; 1.3.1.2; 1.3.1.3; 1.3 .1.5; 1.3 .1.6; 1.3 .1.7; 1.3.2.2 ; 1.3.2.3; 1.3.2.10; 1.3.2.11; 1.3.2.13; 1.4.1; 1.4.2; 1.4.3; 1.4.4; 1.4.5; 1.4.6; 1.5.1; 1.1.2.10; 1.1.2.11; 1.1.2.12; 1.1.2.13; 1.1.14; 1.1.2.15; 1.3.1.8; 1.3.1.9; 1.1.2.16; 3.2 Prescrizioni da recepire prima dell'avvio della fase di cantiere. Le prescrizioni di cui ai punti: 1. 2. 1; 1.2.7; 1.2.11; 1.2.12; 1.2.21; 1.3.1.4; 1.3.2.1; 1.3.2.9; 1.5.3; 3.3 Prescrizioni da recepire in fase di cantiere. Le prescrizioni di cui ai punti: 1.2.5; 1.2.6; 1.2.8; 1.2.9; 1.2.13; 1.2.14; 1.2.15; 1.2 .16; 1.2 .17; 1.2.18; 1.2.19: 1.2.20; 1.3.2.4.; 1.3.2.5; 1.3.2.6; 1.3.2.7; 1.3.2.8; 1.3.2.14; 1.3.2.15; 1.3.2.16; 1.3.2.17; 1.5.2 3.4 Prescrizioni da recepire prima dell'entrata in esercizio dell'opera. Le prescrizioni di cui ai punti: 1.1.2.6; 1.2.3; 1.2.4; 1.2.10; 1.3.2.12. |
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