IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Nella seduta del 29 marzo 2023
Vista la legge 27 febbraio 1967, n. 48, recante «Attribuzioni e ordinamento del Ministero del bilancio e della programmazione economica e istituzione del Comitato dei Ministri per la programmazione economica» e, in particolare, l'art. 16, concernente l'istituzione e le attribuzioni del Comitato interministeriale per la programmazione economica, di seguito CIPE, nonche' le successive disposizioni legislative relative alla composizione dello stesso Comitato, ed in particolare il decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, recante «Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualita' dell'aria e proroga del termine di cui all'art. 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229», convertito, con modificazioni, dalla legge 12 dicembre 2019, n. 141, il quale all'art. 1-bis ha previsto che dal 1° gennaio 2021, per «rafforzare il coordinamento delle politiche pubbliche in vista del perseguimento degli obiettivi in materia di sviluppo sostenibile indicati dalla risoluzione A/70/L.I adottata dall'Assemblea generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015», il CIPE assuma «la denominazione di Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile», di seguito Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, e che «a decorrere dalla medesima data ... in ogni altra disposizione vigente, qualunque richiamo al CIPE deve intendersi riferito al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile»; Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri» e successive modificazioni; Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, recante «Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi» e successive modificazioni; Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, recante «Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all'occupazione e della normativa che disciplina l'INAIL, nonche' disposizioni per il riordino degli enti previdenziali», che all'art. 1, comma 5, ha istituito presso questo Comitato il «Sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici», di seguito MIP, con il compito di fornire tempestivamente informazioni sull'attuazione delle politiche di sviluppo la cui attivita' e' funzionale all'alimentazione di una banca dati tenuta nell'ambito di questo stesso Comitato; Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121, con la quale questo Comitato, ai sensi dell'allora vigente legge 21 dicembre 2001, n. 443, recante «Delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attivita' produttive», ha approvato il 1° Programma delle infrastrutture strategiche, che nell'allegato 1 include, nell'ambito dei «Sistemi urbani», alcuni interventi che riguardano la citta' di Roma, tra i quali la linea C della Metropolitana; Vista la normativa vigente in materia di Codice unico di progetto, di seguito CUP, e in particolare: 1. La delibera CIPE 27 dicembre 2002, n. 143, come successivamente integrata e modificata dalla successiva delibera CIPE 29 settembre 2004, n. 24, con la quale questo stesso Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP e ha stabilito che il CUP stesso deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti di investimento pubblico e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti; 2. La legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», come modificata dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante «Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale», convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, il quale, all'art. 11, ha disposto che ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un CUP e, in particolare, ha previsto, tra l'altro, l'istituto della nullita' degli «atti amministrativi adottati da parte delle amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che dispongono il finanziamento pubblico o autorizzano l'esecuzione di progetti di investimento pubblico» in assenza dei corrispondenti codici, che costituiscono elemento essenziale dell'atto stesso; 3. La legge 13 agosto 2010, n. 136, recante «Piano straordinario contro le mafie, nonche' delega al Governo in materia di normativa antimafia» e successive modificazioni, che all'art. 6 definisce le sanzioni applicabili in caso di mancata apposizione del CUP sugli strumenti di pagamento; 4. Il citato decreto-legge n. 76 del 2020, e, in particolare, l'art. 41, comma 1, concernente il rafforzamento dei sistemi di monitoraggio degli investimenti pubblici; Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63, con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di seguito MIT, e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel succitato Programma delle infrastrutture strategiche; Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE»; Visto il decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, recante «Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonche' nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136», e successive modificazioni; Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, recante «Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti», e successive modificazioni; Vista la normativa vigente in tema di controllo dei flussi finanziari e, in particolare: 1. Il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante «Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari», convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, e in particolare l'art. 36, che regolamenta il monitoraggio finanziario dei lavori relativi alle infrastrutture strategiche e agli insediamenti produttivi di cui agli articoli 161, comma 6-bis e 176, comma 3, lettera e), del citato decreto legislativo n. 163 del 2006, disposizione richiamata all'art. 203, comma 2, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante «Codice dei contratti pubblici», e successive modificazioni; 2. La delibera di questo Comitato 28 gennaio 2015, n. 15, che - ai sensi del comma 3 del menzionato art. 36 del decreto-legge n. 90 del 2014 - aggiorna le modalita' di esercizio del sistema di monitoraggio finanziario di cui alla delibera di questo stesso Comitato 5 maggio 2011, n. 45; Vista la delibera 1° agosto 2014, n. 26, con la quale questo Comitato ha espresso parere sull'XI allegato infrastrutture al documento di economia e finanza - DEF 2013, che include, nella tabella 0 «Programma infrastrutture strategiche», nell'ambito dei «Sistemi urbani», nell'infrastruttura «Roma metro C/metro B1 e grande raccordo anulare», l'intervento «Metropolitana linea C: tratta T3»; Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 9 giugno 2015, n. 194, e successive modificazioni, con il quale e' stata soppressa la struttura tecnica di missione istituita con decreto dello stesso Ministro 10 febbraio 2003, n. 356, e successive modificazioni, e i compiti di cui agli articoli 3 e 4 del medesimo decreto sono stati trasferiti alle competenti Direzioni generali del Ministero, alle quali e' stata demandata la responsabilita' di assicurare la coerenza tra i contenuti della relazione istruttoria e la relativa documentazione a supporto; Visto il citato decreto legislativo n. 50 del 2016 e visti in particolare: 1. L'art. 200, comma 3, che prevede che, in sede di prima individuazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti effettua una ricognizione di tutti gli interventi gia' compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque denominati, vigenti alla data di entrata in vigore del medesimo decreto legislativo, all'esito della quale lo stesso Ministro propone l'elenco degli interventi da inserire nel primo Documento pluriennale di pianificazione, di seguito DPP, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 228, recante «Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere a), b), c) e d) della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di valutazione degli investimenti relativi ad opere pubbliche» che sostituisce tutti i predetti strumenti; 2. L'art. 201, comma 9, che prevede che, fino all'approvazione del primo DPP, valgono come programmazione degli investimenti in materia di infrastrutture e trasporti gli strumenti di pianificazione e programmazione e i piani, comunque denominati, gia' approvati secondo le procedure vigenti alla data di entrata in vigore dello stesso decreto legislativo o in relazione ai quali sussiste un impegno assunto con i competenti organi dell'Unione europea; 3. L'art. 203 che, istituendo il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari - CCASIIP, ha di fatto assorbito ed ampliato tutte le competenze del previgente Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, denominato CCASGO; 4. L'art. 214, comma 2, lettere d) e f), in base al quale il MIT provvede alle attivita' di supporto a questo Comitato per la vigilanza sulle attivita' di affidamento da parte dei soggetti aggiudicatori e della successiva realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese e cura l'istruttoria sui progetti di fattibilita' e definitivi, anche ai fini della loro sottoposizione alla deliberazione di questo Comitato in caso di infrastrutture e insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, proponendo allo stesso le eventuali prescrizioni per l'approvazione del progetto; 5. L'art. 214, comma 11, che prevede che in sede di prima applicazione restano comunque validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodotti ed i rapporti giuridici sorti sulla base dell'art. 163 del decreto legislativo n. 163 del 2006; 6. L'art. 216, commi 1, 1-bis e 27, che, fatto salvo quanto previsto nel citato decreto legislativo n. 50 del 2016, stabiliscono rispettivamente che: 6.1 lo stesso si applica alle procedure e ai contratti per i quali i bandi o avvisi con cui si indice la procedura di scelta del contraente siano pubblicati successivamente alla data della sua entrata in vigore; 6.2 per gli interventi ricompresi tra le infrastrutture strategiche gia' inseriti negli strumenti di programmazione approvati, e per i quali la procedura di valutazione d'impatto ambientale sia gia' stata avviata alla data di entrata in vigore del suddetto decreto legislativo, i relativi progetti sono approvati secondo la disciplina previgente; 6.3 le procedure per la valutazione d'impatto ambientale delle grandi opere, avviate alla data di entrata in vigore del suddetto decreto legislativo n. 50 del 2016, secondo la disciplina gia' prevista dagli articoli 182, 183, 184 e 185 di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006, sono concluse in conformita' alle disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca del predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche per le varianti; Considerato che la presente proposta, alla luce delle sopracitate disposizioni, e in particolare di quanto previsto all'art. 214, comma 11, e all'art. 216, comma 27, del decreto legislativo n. 50 del 2016, risulta ammissibile all'esame di questo Comitato e ad essa sono applicabili le disposizioni del previgente decreto legislativo n. 163 del 2006; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 dicembre 2019, n. 169, recante «Regolamento di organizzazione del Ministero della cultura, degli uffici di diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo indipendente di valutazione della performance», che all'art. 33 individua, tra gli uffici del predetto Ministero dotati di autonomia speciale, la Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, di seguito Soprintendenza speciale, specificandone le competenze al successivo art. 36; Vista la deliberazione della Giunta capitolina 1° dicembre 2022, n. 395, recante «Modifiche e integrazioni all'assetto della macrostruttura capitolina e al regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi di Roma Capitale approvata con deliberazione di Giunta Capitolina n. 306 del 2 dicembre 2021 e successive modificazioni ed integrazioni», che include tra le «strutture di linea» di Roma Capitale la Sovrintendenza capitolina ai beni culturali, nel cui ambito opera la Direzione musei archeologici e storico artistici e che ha il compito di gestire, mantenere e valorizzare i beni archeologici, storico-artistici e monumentali di proprieta' di Roma Capitale; Viste le delibere 1° agosto 2003, n. 65, 20 dicembre 2004, n. 105, 27 maggio 2005, n. 39, 29 marzo 2006, n. 78, 17 novembre 2006, n. 144, 28 giugno 2007, n. 46, 3 agosto 2007, n. 71, 9 novembre 2007, n. 112, 31 luglio 2009, n. 64, 22 luglio 2010, n. 60, 20 gennaio 2012, n. 6, 11 luglio 2012, n. 84, 11 dicembre 2012, n. 127, 21 dicembre 2012, n. 137, 26 aprile 2018, n. 35 e n. 36, e 21 novembre 2019, n. 67, con le quali questo Comitato ha assunto determinazioni in ordine alla Metropolitana di Roma - linea C - tracciato fondamentale da T2 a T7 (Clodio/Mazzini-Pantano/Monte Compatri); Vista, in particolare, la richiamata delibera n. 60 del 2010, con la quale questo Comitato: 1. Ha preso atto che al «completamento della quota statale della copertura finanziaria» del progetto definitivo della tratta T3 Colosseo-San Giovanni concorrevano, tra l'altro, 42.000.000 di euro, imputati sulle risorse destinate ad interventi per la tutela e dei beni e delle attivita' culturali ai sensi dell'art. 60, comma 4, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003), c.d. «fondi ARCUS»; 2. Ha approvato il progetto definitivo della tratta T3 Colosseo-San Giovanni, nel cui quadro economico era incluso, fra le somme a disposizione, l'importo di 10 milioni di euro, al netto di IVA, indicato alla voce «accantonamento M.B.A.C. per opere da realizzare»; Vista la delibera n. 35 del 2018 sopra citata, con la quale questo Comitato: 1. Ha preso atto che nel quadro economico del progetto definitivo della tratta T3, approvato con la suddetta delibera n. 60 del 2010, figuravano circa 11 milioni di euro, IVA inclusa, destinati alla realizzazione delle seguenti opere di competenza dell'allora Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo: ==================================================================== | Voci |Importo (in euro)| +================================================+=================+ |messa in sicurezza attico del Colosseo | 3.043.299,47| +------------------------------------------------+-----------------+ |alleggerimento dell colonnacce del Foro di Nerva| 76.488,28| +------------------------------------------------+-----------------+ |interventi tutela di piazza del Colosseo | 1.995.600,52| +------------------------------------------------+-----------------+ |deposito e restauro dei reperti archeologici | 5.969.131,67| +------------------------------------------------+-----------------+ | totale| 11.084.519,94| +------------------------------------------------+-----------------+
2. Ha disposto che a Roma Metropolitane S.r.l. in liquidazione, di seguito Roma Metropolitane S.r.l., soggetto aggiudicatore dell'intera linea C, subentri il «Parco archeologico del Colosseo» quale soggetto aggiudicatore dei soli interventi di «messa in sicurezza dell'attico del Colosseo», ricompresi tra gli «interventi M.B.A.C.» del citato progetto definitivo della tratta T3; 3. Ha individuato in 3.043.299,47 di euro, IVA inclusa, il limite di spesa degli interventi di cui al precedente punto 2, precisando che il relativo finanziamento era integralmente imputato sulle risorse statali «destinate ad interventi per la tutela e dei beni e delle attivita' culturali» ai sensi del citato art. 60, comma 4, della legge n. 289 del 2002, «annualita' 2018»; 4. Ha stabilito che per l'attuazione dei suddetti interventi di messa in sicurezza avrebbe dovuto «essere stipulata un'apposita convenzione», da trasmettere a questo Comitato; Vista inoltre la delibera 21 novembre 2019, n. 67, con la quale questo Comitato: 1. Ha disposto che a Roma Metropolitane S.r.l., soggetto aggiudicatore dell'intera linea C, subentri il «Parco archeologico del Colosseo» quale soggetto aggiudicatore anche degli «interventi di tutela di piazza del Colosseo», ugualmente ricompresi tra gli «interventi M.B.A.C.» del progetto definitivo della tratta T3; 2. Ha individuato in 1.995.600,52 euro, IVA inclusa, il limite di spesa degli interventi di cui al precedente punto 1, precisando che il relativo finanziamento era integralmente imputato sulle risorse statali «destinate alla linea C della Metropolitana di Roma e in particolare a carico delle risorse destinate» ai succitati «interventi per la tutela e dei beni e delle attivita' culturali» ai sensi del richiamato «art. 60, comma 4, della legge n. 289 del 2002, ... - annualita' 2020»; 3. Ha stabilito che per l'attuazione dei suddetti interventi di tutela avrebbero dovuto «essere stipulate una o piu' convenzioni», per la progettazione degli stessi interventi e per la loro attuazione, specificando che la convenzione per l'attuazione delle opere in questione avrebbe dovuto essere trasmessa «alla Presidenza del Consiglio dei ministri - DIPE, dopo la sua sottoscrizione»; Vista la nota 31 gennaio 2023, n. 2890, con la quale il Ministero della cultura, di seguito MIC, ha chiesto l'iscrizione all'ordine del giorno della prima riunione utile di questo Comitato della proposta d'individuazione del nuovo soggetto aggiudicatore per gli interventi di «deposito e restauro dei reperti archeologici» di cui alla succitata delibera n. 35 del 2018 e ha trasmesso la relativa documentazione istruttoria; Vista la nota 4 febbraio 2022, n. 440, con la quale il Parco archeologico del Colosseo ha trasmesso la convenzione sottoscritta digitalmente a ottobre 2021 dal MIT, dal Dipartimento mobilita' e trasporti di Roma Capitale, da Roma Metropolitane S.r.l., dal Parco archeologico del Colosseo e dalla Sovrintendenza capitolina, in ottemperanza a quanto previsto dalla succitata delibera di questo Comitato n. 67 del 2019; Vista la nota 9 febbraio 2023, n. 1358, con la quale la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, di seguito DIPE, ha chiesto al MIC ulteriori elementi istruttori; Vista la nota 20 marzo 2023, n. 7320, con la quale il MIC ha trasmesso un'ulteriore richiesta d'iscrizione all'ordine del giorno della prima riunione utile di questo Comitato della proposta d'individuazione del nuovo soggetto aggiudicatore per gli interventi di «deposito e restauro dei reperti archeologici», corredata della relativa nuova documentazione istruttoria, che sostituisce la precedente; Visto il messaggio di posta elettronica in data 21 marzo 2023, assunto al protocollo del DIPE lo stesso 21 marzo 2023, con il n. 3039, con la quale il MIC ha trasmesso ulteriore documentazione istruttoria; Visto il messaggio di posta elettronica in data 29 marzo 2023, assunto al protocollo del DIPE lo stesso 29 marzo 2023, con il n. 3358, con la quale il MIT ha trasmesso un prospetto di sintesi dei citati «fondi ARCUS» disponibili sul proprio capitolo n. 7060; Preso atto dell'attivita' istruttoria svolta dal MIC e, in particolare, che: 1. Con la convenzione sottoscritta a ottobre 2021 sono state regolate le modalita' di attuazione degli «interventi di tutela di piazza del Colosseo» e le modalita' di erogazione del relativo finanziamento, prevedendo, tra l'altro, che la convenzione duri «sino al completamento dell'intervento dalla stessa disciplinato e del relativo formale collaudo» e che i finanziamenti, imputati come previsto dalla richiamata delibera n. 67 del 2019, siano erogati con specifici criteri; 2. Con un accordo protocollato dalla Sovrintendenza capitolina il 25 agosto 2016, denominato «Accordo di valorizzazione dei reperti rinvenuti negli scavi preventivi per la realizzazione della Metropolitana linea C, tratta T3 San Giovanni-Fori Imperiali all'interno dell'edificio di via dei Cerchi, ex Pantanella», la stessa Sovrintendenza capitolina e l'allora Soprintendenza speciale per il Colosseo, il Museo nazionale romano e l'area archeologica di Roma hanno individuato come segue le rispettive competenze: 2.1 per la Sovrintendenza capitolina: messa a disposizione del piano terra del complesso immobiliare di via dei Cerchi, in cui collocare i reperti e allestire un laboratorio per studio e restauro del materiale oggetto dell'accordo stesso, con dotazione di appositi sistemi antintrusione e idonei impianti d'allarme; attivita' di manutenzione ordinaria degli spazi e delle strutture; 2.2 per la Soprintendenza speciale: individuazione del materiale da ospitare negli spazi di via dei Cerchi e avvio delle operazioni d'inventariazione, studio e restauro dei materiali e dei contesti oggetto di valorizzazione in previsione degli allestimenti espositivi in collaborazione con la Sovrintendenza capitolina; 2.3 collaborazione di entrambe le strutture per la migliore utilizzazione degli spazi e per l'attuazione della attivita' di studio, pubblicazione e valorizzazione-esposizione dei reperti; 3. Con nota 6 marzo 2019, n. 8187, la Soprintendenza speciale: 3.1 ha comunicato di aver stipulato con la Sovrintendenza capitolina, ad agosto 2016, il sopra citato accordo per l'allestimento di un laboratorio di restauro nell'immobile comunale di via dei Cerchi, in cui sarebbe stata restaurata ed esposta al pubblico una parte dei manufatti rinvenuti durante gli scavi della linea C, precisando che avrebbe collaborato con la Sovrintendenza capitolina per «l'attivita' di studio, pubblicazione e valorizzazione-esposizione dei reperti» e che sarebbero rimasti in carico alla stessa Soprintendenza speciale «la selezione dei manufatti da ospitare» nel predetto immobile, «l'avvio delle operazioni di inventariazione, studio, restauro dei materiali e dei contesti oggetto di valorizzazione, in previsione degli allestimenti espositivi»; 3.2 ha chiesto l'adeguamento del soggetto aggiudicatore dell'intervento di «deposito e restauro dei reperti archeologici»; 3.3 ha chiesto che le risorse per il finanziamento del suddetto intervento siano attribuite in misura uguale alle due Soprintendenze; 4. Con nota 11 ottobre 2019, n. 7114, il MIT ha comunicato che «la disponibilita' finanziaria per la copertura», tra l'altro, dell'intervento di «deposito e restauro dei reperti archeologici», pari a 5.969.131,67 euro, era collocata «nell'ambito delle risorse statali disponibili per la linea C della Metropolitana di Roma (tratte da T3 a T7 e opere propedeutiche alla tratta T2)» e che restava «intesa la necessita' di sottoscrivere apposita convenzione per disciplinare le modalita' di erogazione dei fondi, in linea con quanto gia' effettuato per l'intervento di «Messa in sicurezza dell'attico del Colosseo»; 5. Con nota 18 ottobre 2019, n. 37240, la Soprintendenza speciale ha trasmesso al MIC una scheda che sintetizza l'«idea progettuale» relativa alle attivita' di propria competenza e che, secondo una «prima analisi», avrebbe dovuto comportare un costo di circa 3 milioni di euro, pari alla quota di risorse spettanti alla stessa Soprintendenza speciale; 6. Con nota 27 febbraio 2020, n. 1480, Roma Metropolitane S.r.l., soggetto aggiudicatore dell'intera linea C ad eccezione delle opere di «messa in sicurezza dell'attico del Colosseo» e degli «interventi di tutela di piazza del Colosseo», ha confermato «i contenuti della nota prot. RM 6526 del 26 agosto 2019», peraltro relativa all'assenso della predetta societa' all'individuazione del Parco archeologico del Colosseo quale soggetto aggiudicatore degli «interventi di tutela di piazza del Colosseo»; 7. Con nota 16 dicembre 2022, n. 57903, la Sovrintendenza capitolina, tenuto conto del «preliminare assenso» espresso dalle amministrazioni intervenute a varie riunioni inerenti alla modifica del soggetto aggiudicatore per gli interventi di «deposito e restauro dei reperti archeologici», ha: 7.1 trasmesso al MIC la scheda descrittiva dell'intervento di propria competenza, chiedendo di rivestire il ruolo di soggetto aggiudicatore della parte d'intervento «relativa al recupero e all'adeguamento degli spazi»; 7.2 specificato che sarebbero stati a proprio carico l'adeguamento e l'allestimento del citato immobile di via dei Cerchi e a carico della Soprintendenza speciale le «attivita' sui reperti»; 7.3 ha precisato che «la procedura da seguire» avrebbe potuto essere «la stessa prevista nella delibera CIPE n. 67 del 21 novembre 2019, in occasione del cambio di soggetto aggiudicatore per l'opera n. 2 Interventi di tutela della piazza del Colosseo»; 8. Con nota 13 gennaio 2023, n. 1639, la Soprintendenza speciale si e' unita alla succitata Sovrintendenza capitolina nella richiesta di cambiamento del soggetto aggiudicatore dei citati interventi di «deposito e restauro dei reperti archeologici», rilevando che tale adeguamento consentira' alla stessa Soprintendenza speciale «di realizzare la catalogazione, il restauro e lo studio dei reperti rinvenuti e la pubblicazione degli scavi effettuati per la realizzazione della linea C della Metropolitana ..., assolvendo al proprio compito istituzionale di conservazione, studio e valorizzazione dei beni»; 9. Con nota 30 gennaio 2023, n. 3589, la Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio del MIC, interpellata in merito alla fattibilita' della variazione del soggetto aggiudicatore, ha comunicato di non ravvisare motivi ostativi, si' da permettere «un rapido avvio dei lavori di inventariazione, catalogazione, restauro e studio dei reperti in questione»; 10. Con nota 31 gennaio 2023, n. 3429, il Segretariato generale del MIC ha formulato la richiesta di variazione del soggetto aggiudicatore per gli interventi di «deposito e restauro dei reperti archeologici», allo scopo di «dare immediato avvio alle attivita' di catalogazione, restauro, studio, pubblicazione e valorizzazione dei reperti archeologici rinvenuti negli scavi preliminari alla costruzione delle stazioni e dei pozzi» della linea C della Metropolitana di Roma, attivita' considerate particolarmente urgenti sia per la conservazione di reperti che necessitano di immediato restauro sia per l'esposizione di taluni ritrovamenti presso il museo all'interno della stazione Amba Aradam, la cui inaugurazione e' prevista per la fine del 2024, come precisato dalla Soprintendenza speciale nella nota 13 gennaio 2023, n. 1639; 11. Con nota 16 febbraio 2023, n. 837, Roma Metropolitane S.r.l. ha espresso il proprio assenso alla modifica del soggetto aggiudicatore proposta dal succitato MIC, nonche' l'assenso alla stipula di apposita convenzione tra le amministrazioni interessate, in analogia alla procedura gia' seguita per le precedenti variazioni del soggetto aggiudicatore di cui alle citate delibere n. 35 del 2018 e n. 67 del 2019; 12. Con nota 20 marzo 2023, n. 9047, ad integrazione della documentazione precedentemente trasmessa, la Sovrintendenza capitolina ha trasmesso una sintetica relazione illustrativa dell'intervento, il citato assenso di Roma metropolitane S.r.l. e la propria nota 14 dicembre 2022, n. 40587, inerente alla richiesta di variazione del soggetto aggiudicatore; 13. In particolare, la suddetta sintetica relazione illustrativa aggiornata ha dato conto: 13.1 del finanziamento complessivo dell'intervento, pari a 5.969.131,67 euro, di cui la Sovrintendenza capitolina si «conferma ... disponibile a impegnare il 50%»; 13.2 della «prima indicazione», prevista attualmente e da aggiornare «in relazione ai tempi di modifica del soggetto aggiudicatore», della ripartizione per annualita' del finanziamento spettante; 13.3 della natura dell'intervento denominato «deposito e restauro dei reperti archeologici» di competenza del Ministero della cultura, quale opera compensativa ed integrativa nell'ambito della linea C Metropolitana di Roma - tratta T3; 14. In riscontro alle richieste istruttorie del DIPE di cui alla citata nota n. 1358 del 2023 e alla nota del Segretariato generale del MIC 10 febbraio 2023, n. 5174, la Soprintendenza speciale ha trasmesso, con nota 20 marzo 2023, n. 13871, documentazione integrativa e si e' resa disponibile alla stipula della convenzione fra tutte le amministrazioni interessate all'intervento, per definire «ruoli, compiti attuativi e modalita' di trasferimento delle risorse»; 15. Relativamente agli aspetti finanziari concernenti i citati «fondi ARCUS» di cui all'art. 60, comma 4, della legge n. 289 del 2002, il prospetto trasmesso dal MIT ha illustrato le annualita' degli impegni assunti in favore di Roma Metropolitane S.r.l., soggetto aggiudicatore della realizzazione della linea C di Roma, come imputate sui diversi piani gestionali del capitolo n. 7060 del suddetto Ministero, dal quale emerge la sussistenza delle disponibilita' richieste per attuare il cambio del soggetto aggiudicatore di cui sopra; 16. Analogamente il Segretariato generale del MIC ha precisato che, a seguito di intercorse interlocuzioni tra questa amministrazione e il MIT, le risorse dei fondi ARCUS (art. 60, comma 4, della legge n. 289 del 2002), pari a 5.969.131,67 euro, sono nelle disponibilita' del medesimo» MIT; 17. Relativamente agli aspetti finanziari concernenti i citati «fondi ARCUS» di cui all'art. 60, comma 4, della legge n. 289 del 2002, i 42 milioni di euro di cui alla citata delibera n. 35 del 2018 costituiscono il volume d'investimenti attivabile a fronte dei contributi annuali, per dodici anni a decorrere dall'esercizio 2012, di 2.158.173 euro e di 2.200.000 euro, per un totale di 52.298.076 euro; 18. Risultano trasferibili dal capitolo n. 7060, piani gestionali 16 e 17, alle due Sovrintendenze sopra citate le risorse impegnate in favore di Roma Metropolitane S.r.l. per l'importo di complessivo di 5.969.131,67 euro, con imputazione sulle prime annualita' utilizzabili dei suddetti contributi; Considerato che l'intervento denominato «deposito e restauro dei reperti archeologici» e' teso a garantire la conservazione e il restauro del patrimonio archeologico, architettonico e culturale e ne permette una maggiore fruizione al pubblico, consentendo la visione ai visitatori durante le operazioni di restauro dei reperti; Considerato che la realizzazione dell'intervento denominato «deposito e restauro dei reperti archeologici» non determina una variazione del limite di spesa dell'intera linea C della Metropolitana di Roma, ne' richiede finanziamenti non previsti; Considerato che per la stipula della convenzione per la realizzazione dell'intervento denominato «deposito e restauro dei reperti archeologici» si sono espressi favorevolmente: MIT, Roma Metropolitane S.r.l., Sovrintendenza capitolina e Soprintendenza speciale; Valutato che l'intervento denominato «deposito e restauro dei beni archeologici» deve avere uno o piu' quadri economici indipendente da quello della Metropolitana di Roma linea C - tratta T3, il cui CUP e' E51I04000010007; Ritenuto che l'individuazione di due soggetti aggiudicatori per l'intervento denominato «deposito e restauro dei beni archeologici» richieda la generazione di due nuovi CUP intestati alle due sovrintendenze e l'attivazione della procedura per la sostituzione di tali CUP in luogo del precedente; Tenuto conto dell'esame della proposta, svolta ai sensi della delibera CIPE 28 novembre 2018, n. 82, recante «Regolamento interno del Comitato interministeriale per la programmazione economica», cosi' come modificata dalla delibera CIPE 15 dicembre 2020, n. 79, recante «Regolamento interno del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS)"; Vista la nota 29 marzo 2023, n. 3356, predisposta congiuntamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - DIPE e dal Ministero dell'economia e delle finanze e posta a base dell'odierna seduta di questo Comitato, contenente le valutazioni e le prescrizioni da riportare nella presente delibera; Considerato che ai sensi dell'art. 16, comma 10, della legge 27 febbraio 1967, n. 48, e successive modificazioni, questo Comitato e' presieduto «dal Presidente del Consiglio dei ministri e che in caso di sua assenza o impedimento temporaneo, e' presieduto dal Ministro dell'economia e delle finanze in qualita' di Vice Presidente di questo stesso Comitato», mentre «in caso di assenza o di impedimento temporaneo anche di quest'ultimo le relative funzioni sono svolte dal Ministro presente piu' anziano per eta'»; Considerato che, all'apertura dell'odierna seduta, il Ministro Antonio Tajani risulta essere, tra i presenti in seduta, il Ministro componente piu' anziano e che, dunque, svolge le funzioni di Presidente di questo Comitato, ai sensi dell'art. 4, comma 12-quater del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55; Considerato che il testo della delibera approvata nella presente seduta, ai sensi dell'art. 5, comma 7, del regolamento interno del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile sara' trasmesso al Ministero dell'economia e delle finanze per le verifiche di finanza pubblica e successivamente sottoposto alla sottoscrizione del Segretario e del Presidente del Comitato; Su proposta del Ministro della cultura, condivisa dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Considerato il dibattito svolto durante l'odierna seduta di questo Comitato;
Delibera:
Le disposizioni del seguente punto 1 sono adottate ai sensi e per gli effetti del combinato disposto degli articoli 214, comma 11, e 216, commi 1, 1-bis e 27, del decreto legislativo n. 50 del 2016, e del decreto legislativo n. 163 del 2006, e successive modificazioni, da cui deriva la sostanziale applicabilita' della previgente disciplina, di cui al decreto legislativo in ultimo citato, a tutte le procedure, anche autorizzative, avviate prima del 19 aprile 2016. 1 Modifica del soggetto aggiudicatore. 1.1 La Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma e la Sovrintendenza capitolina ai beni culturali subentrano a Roma Metropolitane S.r.l. in liquidazione quali soggetti aggiudicatori dell'intervento denominato «deposito e restauro dei reperti archeologici», ricompreso tra gli «interventi M.B.A.C.» del progetto definitivo della linea C della Metropolitana di Roma, tratta T3 Colosseo/Fori Imperiali-San Giovanni, approvato con la delibera di questo Comitato n. 60 del 2010. 2. Aspetti finanziari. 2.1 Il limite di spesa dell'intervento di cui al precedente punto 1 e' pari a 5.969.131,67 euro, IVA inclusa. 2.2 Il finanziamento del suddetto importo e' interamente a carico delle risorse statali destinate alla linea C della Metropolitana di Roma e in particolare a carico delle risorse destinate ad interventi per la tutela e dei beni e delle attivita' culturali ai sensi dell'art. 60, comma 4, della legge n. 289 del 2002, (c.d. fondi ARCUS). 2.3 Ai fini dell'attuazione dell'intervento di cui al punto 1 dovra' essere stipulata una convenzione tra le amministrazioni interessate (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Roma Metropolitane S.r.l. in liquidazione, Soprintendenza speciale, Sovrintendenza capitolina) - da trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei ministri, DIPE, dopo la relativa sottoscrizione - che definisca ruoli, compiti, cronoprogramma e modalita' di erogazione del relativo finanziamento. 2.4 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ai conseguenti adempimenti ai fini del trasferimento della somma di 5.969.131,67 euro, attualmente impegnata a favore di Roma Metropolitane S.r.l. in liquidazione, ai nuovi soggetti aggiudicatori di cui al punto 1, in misura del 50 per cento ciascuno, ovvero in quella che sara' rideterminata di comune accordo tra le parti sottoscrittrici della convenzione in caso di sopravvenute evenienze e comunque nel limite di spesa indicato al punto 2.1. 3 Altre disposizioni. 3.1 Il Ministero della cultura provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti relativi agli interventi di cui al predetto punto 1. 3.2 Il succitato Ministero provvedera', altresi', a svolgere le attivita' di supporto a questo Comitato nell'espletamento dei compiti, ad esso assegnate dalla normativa citata in premessa, di vigilanza e monitoraggio sulla realizzazione delle opere, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera di questo Comitato n. 63 del 2003. 3.3 I soggetti aggiudicatori di cui al precedente punto 1 dovranno: 3.3.1 provvedere, dopo la pubblicazione della delibera Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile e la formalizzazione dei rispettivi quadri economici di intervento, alla generazione di due nuovi CUP relativi ai lavori di propria competenza in merito alla realizzazione dell'intervento denominato «deposito e restauro dei reperti archeologici» e distinti da quello della tratta T3 della linea C di Roma; 3.3.2 garantire l'aggiornamento conseguente dei dati del CUP e della Banca dati delle amministrazioni pubbliche. 3.4 Ai sensi della delibera di questo Comitato n. 24 del 2004, i CUP assegnati all'opera dovranno essere evidenziati in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'opera stessa.
Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale con funzioni di Presidente Tajani Il segretario Morelli
Registrato alla Corte dei conti il 16 giugno 2023 Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia e delle finanze, n. 856 |