Gazzetta n. 52 del 2 marzo 2023 (vai al sommario)
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 3 febbraio 2023
Dichiarazione di interesse strategico nazionale di uno stabilimento industriale.


IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

su proposta del

MINISTRO DELLE IMPRESE
E DEL MADE IN ITALY

di concerto con

IL MINISTRO DELL'AMBIENTE
E DELLA SICUREZZA ENERGETICA

Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
Visto il decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 2012, n. 231;
Visto il decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 4 marzo 2015, n. 20;
Visto il decreto-legge 5 dicembre 2022, n. 187 recante «Misure urgenti a tutela dell'interesse nazionale nei settori produttivi strategici»;
Visto il decreto-legge 5 gennaio 2023, n. 2 recante «Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale»;
Visto l'art. 104-bis, comma 1-bis delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271;
Considerata la rilevanza, sul piano dell'economia nazionale, dell'impianto di raffinazione, gassificazione e cogenerazione di energia elettrica di Isab S.r.l., inserito del polo petrolchimico di Augusta - Priolo Gargallo - Melilli, che rappresenta uno dei piu' grandi siti industriali europei, che soddisfa il 20 per cento della domanda siciliana di elettricita' e oltre un quinto della capacita' nazionale di raffinazione;
Considerato che esso opera nell'ambito del settore della raffinazione di idrocarburi, ossia un settore che di recente e' stato ritenuto di interesse nazionale strategico dal Governo nell'ambito del decreto-legge n. 187 del 2022, in «considerazione del carattere emergenziale assunto dalla crisi energetica»;
Considerato che presso Isab S.r.l. sono occupati circa 1.000 lavoratori subordinati, ossia un numero superiore ai 200 dipendenti contemplati dall'art. 1 del citato decreto-legge n. 207 del 2012, cui l'art. 6, comma 1 del citato decreto-legge n. 2 del 2023 fa rinvio;
Considerato che gli stabilimenti Isab S.r.l. rischiano la cessazione dell'attivita' produttiva a causa del recente aggravarsi delle problematiche che afferiscono all'impianto di depurazione biologico consortile - sito in Priolo Gargallo (di proprieta' del Consorzio ASI in liquidazione di Siracusa) - gestito dalla societa' per azioni Industria Acqua siracusana S.p.a. (di seguito IAS S.p.a.) cui confluiscono, tra gli altri, anche i reflui industriali dello stabilimento di Isab S.r.l.;
Visto il decreto di sequestro preventivo del 12 maggio 2022, nell'ambito del procedimento penale n. 957/19 R.G.N.R. e n. 2392/19 R.G., con cui il Tribunale di Siracusa - Ufficio del giudice per le indagini preliminari - ha disposto, ai sensi dell'art. 321, codice di procedura penale, il sequestro dell'intero capitale sociale di I.A.S. S.p.a. e il sequestro del depuratore con contestuale nomina di un amministratore giudiziario, in ragione del fatto che nel predetto impianto sarebbero stati immessi reflui industriali ritenuti in quantita' e con concentrazione di inquinanti esorbitanti rispetto alla capacita' depurativa dello stesso;
Considerato che un impianto di Isab S.r.l. e' direttamente collegato al depuratore sequestrato con il decreto del 12 maggio 2022 e che un altro impianto della stessa Isab S.r.l. e' collegato allo stesso depuratore in via indiretta attraverso un impianto della Priolo Servizi S.c.p.a. parimenti sequestrato con provvedimento del 10 ottobre 2022;
Considerato che con il richiamato provvedimento del 12 maggio 2022 il giudice per le indagini preliminari ordinava all'amministrazione giudiziaria di chiedere, tra gli altri, anche allo stabilimento Isab S.r.l. (Impianto IGCC codice AIA 30), di avviare le operazioni di interruzione dei conferimenti dei propri reflui nel predetto impianto di depurazione I.A.S. S.p.a.;
Considerato che a seguito del provvedimento del 10 ottobre 2022 la societa' Priolo Servizi S.c.p.a. (la quale a sua volta conferisce i reflui al depuratore I.A.S. S.p.a.) ha comunicato ai propri utenti, tra gli altri anche allo stabilimento Isab S.r.l. (complesso raffinerie codice AIA 86), l'intervenuto provvedimento di revoca del nulla osta al rinnovo dell'autorizzazione allo scarico, chiedendo al contempo la cessazione dei conferimenti;
Considerato che la cessazione dei conferimenti diretti e indiretti dei reflui industriali dello stabilimento Isab S.r.l. al depuratore I.A.S. S.p.a. determinerebbe l'impossibilita' della prosecuzione dell'attivita' produttiva dello stabilimento industriale, determinando un grave pregiudizio alle esigenze di salvaguardia dell'occupazione e di continuita' dell'attivita' produttiva, con effetti diretti sulla sicurezza energetica nazionale;
Preso atto che il numero dei dipendenti della Isab S.r.l. e' di circa 1.000 unita', oltre ai quasi 2.000 occupati nell'indotto;
Ritenuto, pertanto, che ricorrano i presupposti di natura teleologica previsti dall'art. 1 del citato decreto-legge n. 207 del 2012, ossia una «assoluta necessita' di salvaguardia dell'occupazione e della produzione»;
Ritenuto, in ragione di quanto sopra, che occorre individuare urgenti soluzioni al fine di assicurare la continuita' produttiva dello stabilimento Isab S.r.l., salvaguardarne i livelli occupazionali, garantire la sicurezza energetica nazionale e la tutela della salute e dell'ambiente;
Visto l'art. 6 del citato decreto-legge n. 2 del 2023 nella parte in cui prevede che nel caso di imprese di interesse strategico nazionale individuate ai sensi dell'art. 1, primo comma, del citato decreto-legge n. 207 del 2012, ovvero di impianti o infrastrutture necessari ad assicurarne la continuita' produttiva, «Il giudice autorizza la prosecuzione dell'attivita' se, nell'ambito della procedura di riconoscimento dell'interesse strategico nazionale, sono state adottate misure con le quali si e' ritenuto realizzabile il bilanciamento tra le esigenze di continuita' dell'attivita' produttiva e di salvaguardia dell'occupazione e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell'ambiente e degli altri eventuali beni giuridici lesi dagli illeciti commessi»;
Ritenuto che sussistono i presupposti per dichiarare lo stabilimento della Isab S.r.l. di rilevanza strategica nazionale ai sensi dell'art. 1 del citato decreto-legge n. 207 del 2012;
Considerato che i depuratori oggetto dei decreti di sequestro sono da considerarsi infrastrutture indispensabili per assicurare la continuita' produttiva dello stabilimento Isab S.r.l. ai sensi dell'art. 6 del citato decreto-legge n. 2 del 2023;
Considerato che i provvedimenti sopra richiamati individuano quale principale criticita' i volumi e le concentrazioni degli inquinanti industriali recapitati e gestiti dall'impianto I.A.S. S.p.a.;
Ritenuto, in considerazione della natura strategica dell'interesse nazionale che viene in rilievo, che occorra urgentemente predisporre gli strumenti per individuare misure idonee a operare «un bilanciamento tra le esigenze di continuita' dell'attivita' produttiva e di salvaguardia dell'occupazione e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell'ambiente e degli altri eventuali beni giuridici lesi dagli illeciti commessi», giusto quanto previsto dall'art. 6 del citato decreto-legge n. 2 del 2023;
Considerato che il bilanciamento deve necessariamente passare attraverso l'approntamento di misure di cautela che consentano di gestire i rischi di pregiudizio all'interesse pubblico all'approvvigionamento di beni e servizi ritenuti essenziali per il sistema economico nazionale e alla tutela della coesione sociale, nonche' di elidere o contenere i rischi di pregiudizio a beni giuridici fondamentali quali la salute e l'ambiente. Il tutto nel pieno rispetto dei principi fissati dalla Corte costituzionale con le sentenze n. 85 del 2013 e 58 del 2018, senza eccessivo sacrificio di alcuno dei beni giuridici rilevanti, limitando, secondo criteri di proporzionalita' e ragionevolezza, la compressione di ciascuno di essi a quanto strettamente necessario per realizzare il fine perseguito;
Considerato in proposito che, anche alla luce delle risultanze istruttorie a base dei decreti di sequestro del depuratore IAS S.p.a. e Priolo Servizi S.c.p.a. ove lo stabilimento conferisce i reflui industriali, e' gia' stato avviato un procedimento di riesame dell'AIA nazionale di Isab S.r.l. destinato a concludersi entro tempi ragionevolmente brevi;
Considerato che, rispetto specificamente ad I.A.S. S.p.a., a seguito della Nota MATTM (oggi MASE) 3256 del 5 febbraio 2015, che ha risposto alla istanza, a suo tempo presentata dal Gestore, di AIA nazionale, la competenza al rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale e' stata individuata in capo alla Regione siciliana;
Considerato che la regione, con D.A. n. 163-GAB dell'11 luglio 2022, ha rilasciato autorizzazione integrata ambientale con condizioni, alla I.A.S. S.p.a. per l'esercizio dell'attivita' di cui al punto 6.11 dell'Allegato VIII alla Parte seconda del Codice dell'ambiente, decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni;
Rilevato che con nota del Dipartimento regionale ambiente della Regione siciliana prot. n. 89486 del 9 dicembre 2022 e successiva Nota prot. n. 1204 del 9 gennaio 2023 e' stato disposto l'avvio del procedimento di revoca della citata AIA rilasciata ad I.A.S. S.p.a., ai sensi dell'art. 29-decies, comma 9, del citato decreto legislativo n. 152 del 2006 e contestuale sospensione dell'attivita', in conseguenza del mancato rispetto delle condizioni di esercizio, per le quali il gestore non ha presentato la relativa documentazione;
Ritenuto che nel descritto quadro - in cui sono stati avviati significativi passaggi in sede amministrativa per il rigoroso rispetto delle disposizioni nazionali e comunitarie in tema di esercizio dell'attivita' IPPC - deve essere individuato un orizzonte temporale ragionevole entro il quale realizzare tutti gli interventi funzionali al rispetto delle BAT di settore per assicurare quel bilanciamento che, secondo le migliori tecniche e soluzioni, porti alla piu' celere gestione di tutti i rischi;
Ritenuto che, nelle more del procedimento statale di riesame dell'AIA gia' avviato (proc. n. 86/13686 e 30/13676) e dell'attuazione delle prescrizioni dell'AIA regionale, debbano essere individuate ulteriori e concrete misure di cautela che abbiamo a oggetto sia gli stabilimenti gestiti da Isab S.r.l. dal quale provengono i reflui da depurare, sia l'impianto pubblico ove i reflui sono convogliati per la depurazione, in modo da ottenere sinergici effetti sul versante del bilanciamento del rischio ambientale;
Considerato che tali misure di cautela debbano essere definite con decreto interministeriale da adottare entro trenta giorni dalla data di adozione del presente decreto;
Ritenuto necessario dichiarare, con il presente decreto, il complesso degli stabilimenti della Isab S.r.l. di rilevanza strategica nazionale ai sensi dell'art. 1 del citato decreto-legge n. 207 del 2012, nonche' gli impianti di depurazione sopra indicati quali infrastrutture necessarie ad assicurare la continuita' produttiva dello stabilimento ai sensi dell'art. 6 del citato decreto-legge n. 2 del 2023;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 novembre 2022, di delega di funzioni al sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, dott. Alfredo Mantovano;
Su proposta del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, sentito il Ministero della giustizia;

Decreta:

Art. 1

Dichiarazione di interesse strategico nazionale

1. Il complesso degli stabilimenti di proprieta' della societa' Isab S.r.l. (Impianto IGCC codice AIA 30 e complesso raffinerie codice AIA 86) e' dichiarato di interesse strategico nazionale, ai sensi dell'art. 1, comma 1, del decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207 convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 2012, n. 231, tenuto conto del settore in cui opera, del numero degli occupati e del rilievo che la produzione assume per l'autonomia energetica della Nazione.
 
Art. 2
Disposizioni in materia di beni strumentali allo stabilimento
industriale

1. Gli impianti di depurazione consortile, gestiti dalla societa' per azioni Industria acqua siracusana S.p.a. sito in Priolo Gargallo e dalla societa' Priolo Servizi S.c.p.a. sito in Melilli, sono riconosciuti quali infrastrutture necessarie ad assicurare la continuita' produttiva degli stabilimenti di cui all'art. 1. A tal fine si applicano le disposizioni di cui all'art. 6 del decreto-legge 5 gennaio 2023, n. 2.
 
Art. 3
Disposizioni per il contenimento dei rischi dei danni ambientali e
per assicurare la continuita' produttiva

1. Con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, sentiti il Ministro della salute, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sono definite entro trenta giorni dall'adozione del presente decreto, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 6 del decreto-legge 5 gennaio 2023, n. 2, le misure attraverso le quali e' realizzato, in relazione al complesso degli stabilimenti di cui all'art. 1, il bilanciamento tra le esigenze di continuita' dell'attivita' produttiva e di salvaguardia dell'occupazione, e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute, dell'ambiente. Con il medesimo decreto sono altresi' disposte, d'intesa con la Regione siciliana, le misure di coordinamento a livello regionale in relazione agli interventi eventualmente necessari per dare soluzione alle questioni ambientali inerenti gli impianti di depurazione di cui all'art. 2.
 
Art. 4

Disposizioni finali

1. Le disposizioni si applicano dalla registrazione del presente decreto.
Il presente decreto e' trasmesso agli organi di controllo per la registrazione e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 3 febbraio 2023

p. Il Presidente del Consiglio dei ministri
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza
del Consiglio dei ministri
Mantovano

Il Ministro delle imprese
e del made in Italy
Urso

Il Ministro dell'ambiente
e della sicurezza energetica
Pichetto Fratin
Registrato alla Corte dei conti il 24 febbraio 2023 Ufficio di controllo sugli atti della Presidenza del Consiglio, del Ministero della giustizia e del Ministero degli affari esteri, reg. n. 587