Gazzetta n. 13 del 17 gennaio 2023 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 dicembre 2022 |
Scioglimento del consiglio comunale di Sparanise e nomina della commissione straordinaria. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel Comune di Sparanise (Caserta) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 3 ottobre 2021; Considerato, altresi', che dall'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale di Sparanise, si rende necessario far luogo allo scioglimento del consiglio comunale e disporre il conseguente commissariamento per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 16 dicembre 2022;
Decreta:
Art. 1
Il consiglio comunale di Sparanise (Caserta) e' sciolto. |
| Allegato
Al Presidente della Repubblica
Il Comune di Sparanise (Caserta), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 3 ottobre 2021, presenta forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il prefetto di Caserta ha riferito che gli accertamenti in ordine alla sussistenza di fenomeni di infiltrazione e condizionamento mafioso riguardante il Comune di Sparanise sono scaturiti dagli sviluppi di un'ampia inchiesta giudiziaria disposta dalla procura della Repubblica - Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nell'ambito di un procedimento penale nel quale anche il sindaco del Comune di Sparanise, unitamente ad altri, risulta indagato per i reati di cui agli articoli 319 e 416-bis-1, comma 1 del codice penale. La vicenda giudiziaria e' relativa ad alcune procedure di affidamento della gestione di servizi socio-assistenziali a cooperative ritenute espressione degli interessi dei clan camorristici egemoni nell'alto casertano all'esito della quale, nel dicembre 2021, e' stata data esecuzione ad un decreto di perquisizione personale, informatica e locale, emesso dalla suddetta autorita' indagante. In relazione all' esecuzione del predetto provvedimento giudiziario, che ha messo in luce il radicamento in quel territorio della criminalita' organizzata di stampo mafioso, e in considerazione di un circostanziato esposto segnalante rapporti di contiguita' tra amministratori comunali e ambienti malavitosi, il prefetto di Caserta, al fine di verificare la sussistenza di forme di condizionamento e di infiltrazione delle predette consorterie nel Comune di Sparanise, con decreto del 16 marzo 2022, ha disposto l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per gli accertamenti di rito. L'incarico conferito alla commissione e' stato poi prorogato dal prefetto per ulteriori tre mesi. Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni sulle cui risultanze il prefetto di Caserta, sentito nella seduta del 18 ottobre 2022 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato per l'occasione con la partecipazione del procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere e del procuratore della Repubblica vicario f.f. della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha inviato l'allegata relazione, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. Il quadro generale della Provincia di Caserta e' caratterizzato dalla presenza radicata della criminalita' organizzata di stampo camorristico. Il territorio di Sparanise, in particolare, e' caratterizzato dall'operativita' di pericolosi gruppi criminali che nonostante le pressanti indagini giudiziarie e le azioni di contrasto operate dalle Forze di polizia, riescono a svolgere tuttora un penetrante controllo territoriale per esercitare i propri affari illeciti, quali attivita' estorsive soprattutto a danno dell'imprenditoria locale, traffico di armi e di sostanze stupefacenti, nonche' riciclaggio dei proventi illeciti nell'economia legale, anche attraverso l'infiltrazione degli enti locali per condizionarne la scelta e per accaparrarsi commesse pubbliche. La relazione prefettizia, prendendo spunto da risultanze giudiziarie e dal lavoro della commissione di accesso, ha rilevato la sussistenza di cointeressenze e frequentazioni tra esponenti delle locali consorterie mafiose ed alcuni amministratori comunali, compreso il primo cittadino, il cui modus operandi nell'amministrare la cosa pubblica - evidenzia il prefetto di Caserta - e' apparso favorire gli interessi economici di imprese e soggetti espressione del clan camorristico egemone su quel territorio, oltreche' il perseguimento di interessi personali consistenti nella scelta dei soggetti da assumere, tra i quali anche propri familiari, presso le imprese favorite. A questo proposito, l'organo ispettivo ha fatto «ampio riferimento a dati, situazioni ed episodi riferiti ad amministratori locali e dipendenti», segnalando una serie di cointeressenze e di elementi indiziari, concreti, univoci e rilevanti, su collegamenti diretti o indiretti con la criminalita' organizzata o su forme di condizionamento a partire da quelli rilevati, come evidenziato, a carico del sindaco di Sparanise. Nella relazione prefettizia viene innanzitutto rilevato che l'amministrazione comunale eletta nella tornata amministrativa tenutasi nell'ottobre 2021 e' in assoluta continuita' con la precedente consiliatura (dal 2016 al 2021), in quanto sia il sindaco sia i membri dell'organo consiliare, nella componente di maggioranza e in quella di minoranza, sono sostanzialmente gli stessi ad eccezione di tre nuovi eletti nel consiglio comunale. Come sopra precisato, le risultanze della menzionata vicenda giudiziaria, che hanno fatto luce su alcune procedure di appalto in materia di servizi socio-assistenziali a societa' cooperative ritenute espressione degli interessi dei locali clan camorristici, e le conferme ottenute dall'attivita' ispettiva della commissione di accesso, hanno evidenziato, in particolare, proprio il ruolo tenuto dal sindaco di Sparanise, il quale di fatto ha esercitato almeno dall'anno 2017, una «pregnante ingerenza» sull'attivita' dell'ambito territoriale sociale C9, soggetto gestore della rete integrata dei servizi socio assistenziali di cui il Comune di Sparanise e' il comune capofila. E' emerso a tal riguardo come il primo cittadino abbia, nei fatti, annullato le funzioni di coordinamento del predetto ambito accentrando su di se' il potere decisorio, sia dell'attivita' di programmazione che di quella gestionale, venendosi a sostituire di fatto al coordinatore dell'ufficio di piano, con la compiacenza dei diversi titolari succedutisi nel ruolo che quasi sempre sono stati formalmente individuati nella figura del responsabile pro-tempore dell'ufficio tecnico comunale anziche' in quella di un funzionario esperto nel «sociale», come invece previsto dalla disciplina regionale. Le procedure contrattuali nelle quali sono risultate evidenti le «illecite ingerenze» del sindaco e di altri soggetti sono state individuate negli affidamenti effettuati nell'ambito dei servizi di cura dell'infanzia (c.d. micronido anno 2020). Gli esiti ispettivi hanno confermato l'ingerenza del suddetto amministratore comunale nella scelta dell'operatore economico, avendo turbato il procedimento diretto a stabilire il contenuto del bando al fine di condizionare le modalita' di scelta del contraente in favore di una societa' riconducibile ad un imprenditore ritenuto contiguo ad una delle consorterie mafiose del casertano. La predetta societa' risultata affidataria del servizio e' stata poi oggetto di provvedimento interdittivo emesso dalla prefettura di Caserta il 25 maggio 2022, provvedimento la cui legittimita' ha trovato definitiva conferma in sede di appello innanzi al Consiglio di Stato. Inoltre il prefetto di Caserta ha riferito che alla stessa societa' e' stato dato in gestione, all'esito di una gara nella quale la societa' e' stata l'unica partecipante, il servizio denominato «ludoteca/ludoarmonica 2018», affidamento che si e' protratto fino all'emissione della predetta interdittiva prefettizia. Viene al riguardo evidenziato, come piu' dettagliatamente riferito nella relazione della commissione d'indagine, che nell'espletamento della relativa procedura la stessa societa' ha anche avuto un «soccorso istruttorio apparso anomalo». Sui predetti affidamenti viene sottolineato il fatto che durante le due ultime consiliature i servizi socio- assistenziali dell'ambito C9 sono stati gestiti, quasi in regime di monopolio, dalla predetta societa' rivelatasi poi collegata con la criminalita' organizzata e percio' colpita da interdittiva prefettizia. Ulteriori rilevanti elementi dello sviamento posto in essere dal primo cittadino emergono dall'analisi di altre procedure relative all'affidamento del servizio del «micronido»; viene precisato che nel marzo 2022 il Comune di Sparanise, dopo il raggiungimento del limite temporale per la prosecuzione del contratto con la suddetta' societa' aggiudicataria, ha indetto una nuova gara mediante la procedura negoziata, alla quale ha partecipato un'unica ditta, poi risultata assegnataria del servizio, collegata ad un'altra ditta - il cui rappresentante legale risulta essere indagato, unitamente al sindaco di Sparanise, nella sopracitata azione giudiziaria - destinataria anche essa di interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Caserta in data 20 giugno 2022. Viene segnalata, altresi', un'ulteriore procedura di gara, anch'essa connotata da ingerenze del primo cittadino e relativa al servizio denominato «Home care premium 2017», avvenuta tra il 2017 e il 2018 tramite procedura negoziata; anche in tale occasione viene segnalato l'intervento del sindaco che con propria nota ha imposto al responsabile del procedimento di annullare l'avviata procedura di gara, in quanto non era stata prevista la partecipazione anche di una ditta, che era stata gia' affidataria dello stesso servizio nel periodo 2015/2017 e per tale ragione non invitata alla nuova procedura, in coerenza con le linee guida emesse in materia dall'ANAC. A questo proposito, la relazione prefettizia ha posto in rilievo come il primo cittadino di Sparanise abbia travalicato le funzioni di indirizzo politico, ingerendosi in aspetti meramente gestionali del procedimento che competono, esclusivamente, all'apparato dirigenziale. Inoltre, durante l'espletamento della rinnovata procedura di gara, il predetto amministratore ha revocato l'incarico al responsabile del servizio, fino ad allora affidato al coordinatore dell'ufficio di piano. Viene aggiunto, altresi', che anche in virtu' dell'intervento del sindaco la nuova gara si e' conclusa con l'aggiudicazione del servizio alla predetta ditta, gia' affidataria in passato dello stesso servizio, la quale peraltro e' stata successivamente raggiunta il 30 maggio 2022 da una interdittiva prefettizia. Altro significativo episodio, che connota un'amministrazione avulsa dal rispetto dei principi di legalita' e buon andamento dell'azione amministrativa, e' quello concernente l'affidamento, nel maggio 2021, del servizio della vigilanza sul territorio comunale, concesso ad un istituto privato, utilizzando fondi dell'ambito sociale destinati ad altre finalita'. Nella relazione prefettizia vengono rilevate cointeressenze e frequentazioni con la criminalita' organizzata anche nei riguardi di altri amministratori comunali; in particolare il vicesindaco dell'ente e' risultato avere stretti rapporti di interessi economici e personali con un soggetto ritenuto contiguo alle locali consorterie mafiose e considerato il «reale dominus» degli affari e dei beni formalmente intestati ai propri familiari o allo stesso amministratore. Infatti, viene precisato che un congiunto del predetto soggetto controindicato ha ceduto la propria quota azionaria maggioritaria (90% delle quote) di una societa' proprio al vicesindaco, gia' socio minoritario, trasferimento patrimoniale avvenuto (nell'aprile 2022) subito dopo l'insediamento presso l'ente locale della commissione di indagine, operazione che appare essere preordinata a rimuovere formalmente la presenza di quella famiglia dall'assetto societario e oscurare le cointeressenze con il predetto amministratore comunale. Tale cessione di quote societarie, come evidenziato nella relazione del prefetto, sembra essere una mera simulazione deducibile anche per l'esiguita' del corrispettivo pattuito che risulta essere inferiore al valore e al patrimonio della societa'. A cio' si aggiunge che non e' stato possibile rintracciare alcun riscontro dell'avvenuto pagamento. E' risultato, altresi', che numerosi immobili risultano di proprieta' di altro congiunto dello stesso soggetto controindicato la cui situazione reddituale personale non sembra essere compatibile con l'entita' del patrimonio posseduto. Viene, inoltre, evidenziato che nei riguardi della menzionata societa' e di altre ditte e attivita' in possesso dei familiari del soggetto controindicato e' stata avanzata da parte delle Forze di polizia la proposta di interdittiva antimafia che tuttora e' all'esame degli organi competenti. Nella relazione prefettizia si fa anche riferimento alla figura di un assessore comunale il quale risulta legato da stretti vincoli familiari con esponenti riconducibili al contesto criminale di quel territorio, tra i quali viene segnalato un soggetto che e' stato destinatario nel 2011 di una misura cautelativa, emessa dal GIP di Napoli su richiesta della competente direzione distrettuale antimafia, per i reati di cui agli articoli 110 e 416-bis, comma 1 del codice penale, nei cui confronti nel 2017 e' stata data esecuzione alla misura della sorveglianza speciale di Pubblica sicurezza. Viene altresi' precisato che il predetto amministratore e' stato alle dipendenze di alcune delle predette societa' cooperative affidatarie dei servizi socio-assistenziali e coinvolte nella principale indagine giudiziaria che sta interessando anche il Comune di Sparanise. Gli esiti ispettivi hanno evidenziato, inoltre, una significativa compromissione dell'apparato burocratico comunale, nei cui riguardi viene rilevata la totale assenza di controllo da parte degli organi elettivi a tutela del buon andamento dell'azione amministrativa. In particolare, vengono segnalati alcuni dipendenti dell'ufficio tecnico, destinatari di una serie di denunzie e di deferimenti, per i quali vengono altresi' rilevate frequentazioni con soggetti malavitosi, nonche' pendenze o pregiudizi di carattere penale. Tutte le surriferite criticita' sono certamente sintomo di «una amministrazione non improntata a perseguire il pubblico interesse e connotata da gravi profili di illegalita'». Nello specifico viene evidenziata la disapplicazione della normativa antimafia, come avvenuto nel caso di un affidamento diretto disposto nel giugno 2021 a favore di una ditta gia' raggiunta da interdittiva prefettizia 18 aprile 2021 regolarmente comunicata al Comune di Sparanise. Cosi' anche nel caso dell'affidamento temporaneo del servizio di raccolta e spazzamento stradale che e' stato ripetutamente assegnato con ordinanze sindacali a favore di una impresa soggetta nel marzo 2022 ad accesso antimafia. Al quadro cosi' rappresentato si aggiungono diffuse irregolarita' nelle procedure di affidamento di commesse pubbliche, tra le quali vengono segnalate carenze in materia di trasparenza amministrativa, per la mancata pubblicazione di atti obbligatori per legge nonostante le segnalazioni dell'Organismo indipendente di valutazione (OIV), nella rotazione negli appalti pubblici, oltreche' in quella «pletora di operazioni» apparse frutto di artificiosi frazionamenti della spesa e dei lavori appaltati. A titolo di esempio delle predette irregolarita' vengono segnalate alcune deliberazioni assunte dalla giunta comunale, relative agli anni 2019 e 2021, ai fini della programmazione di interventi di manutenzione straordinaria di tratti viari e fognari da effettuarsi in diverse zone del territorio comunale. Tali lavori, benche' tutti legati ad un unico atto programmatorio tecnico ed economico, sono stati dati in affidamento separatamente in quanto considerati interventi operati «in zone diverse del centro cittadino, anche distanti tra loro». Quanto emerso in sede di accesso ispettivo delinea un quadro di permeabilita' del Comune di Sparanise ai condizionamenti della criminalita' organizzata, favoriti dai comportamenti tenuti dall'amministrazione comunale, la quale non ha opposto alcuna iniziativa di difesa idonea a contrastare le infiltrazioni dei clan camorristici soprattutto nei settori piu' strategici dell'ente locale quali sono l'ufficio tecnico e i servizi socio-assistenziali, che invece sono risultati essere largamente assoggettati agli interessi e ai disegni di soggetti riconducibili alla malavita organizzata. Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto, hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'Amministrazione comunale di Sparanise volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'. Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Sparanise (Caserta), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Roma, 13 dicembre 2022
Il Ministro dell'interno: Piantedosi |
| Art. 2
La gestione del Comune di Sparanise (Caserta) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott.ssa Maura Nicolina Perrotta - viceprefetto; dott.ssa Florinda Bevilacqua - viceprefetto; dott. Salvatore Carli - funzionario economico finanziario. |
| Parte di provvedimento in formato grafico |
| Art. 3
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche. Dato a Roma, addi' 19 dicembre 2022
MATTARELLA
Meloni, Presidente del Consiglio dei ministri
Piantedosi, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 23 dicembre 2022 Interno, reg. n. 3109 |
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