Gazzetta n. 211 del 3 settembre 2021 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 6 agosto 2021 |
Scioglimento del consiglio comunale di Villaricca e nomina della commissione straordinaria. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel Comune di Villaricca (Napoli) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 5 giugno 2016; Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata per rimuovere gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 5 agosto 2021;
Decreta:
Art. 1
Il consiglio comunale di Villaricca (Napoli) e' sciolto. |
| Allegato
Al Presidente della Repubblica
Nel Comune di Villaricca (Napoli), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 5 giugno 2016, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica. All'esito di verifiche svolte dalle forze dell'ordine sugli amministratori eletti e sui componenti dell'apparato burocratico che hanno evidenziato possibili forme di condizionamento dell'amministrazione locale da parte della criminalita' organizzata, il prefetto di Napoli ha disposto, per gli accertamenti di rito, con decreto del 24 dicembre 2020, successivamente prorogato, l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultante il prefetto di Napoli, sentito nella seduta del 19 luglio 2021 il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica - direzione distrettuale antimafia di Napoli e del procuratore f.f. della Repubblica presso il tribunale di Napoli nord, ha trasmesso l'allegata relazione che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. I lavori svolti dalla commissione d'accesso hanno preso in esame, oltre all'intero andamento gestionale dell'amministrazione comunale, la cornice criminale ed il locale contesto ambientale ove si colloca l'ente, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e le locali consorterie, ed hanno evidenziato come l'uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato, nel tempo, in favore di soggetti o imprese collegati direttamente od indirettamente ad ambienti malavitosi. La relazione del prefetto, nel porre in rilievo che il consiglio comunale di Villaricca e' gia' stato sciolto per condizionamenti di tipo mafioso con decreto del Presidente della Repubblica del 5 gennaio 1994, cosi' come anche altri enti locali ad esso limitrofi, evidenzia che il comune insiste nel contesto territoriale della periferia settentrionale di Napoli caratterizzato dalla pervasiva presenza di numerose e strutturate organizzazioni criminali di stampo camorristico, di cui una predominante sul territorio di Villaricca, dedite al controllo delle attivita' economiche della zona, nelle quali reinvestono i proventi illeciti in attivita' legali, in particolare nel settore edilizio privato, nei pubblici appalti e nelle attivita' commerciali in cio' facilitate dalle elevate capacita' di infiltrarsi e condizionare la vita amministrativa dell'ente locale. Le indagini ispettive hanno rilevato l'esistenza di una complessa rete di amicizie, frequentazioni e cointeressenze tra amministratori comunali, dipendenti dell'ente locale e soggetti appartenenti o contigui a famiglie malavitose rappresentando come queste ultime abbiano beneficiato di indubbi vantaggi nell'acquisizione di pubbliche commesse, nel settore dell'edilizia o nell'esercizio di attivita' commerciali. Infatti, gli esiti di alcuni procedimenti giudiziari, anche recentissimi, e le dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia, delineano un sistema di controllo delle attivita' economiche svolte in ambito comunale operato dal clan egemone in maniera diffusa e capillare. Il prefetto di Napoli, nell'evidenziare una sostanziale continuita' amministrativa che caratterizza l'amministrazione comunale in carica, atteso che ben 18 degli attuali componenti del civico consesso, sui 24 assegnati, hanno fatto parte della passata consiliatura, sottolinea come la presenza nella compagine politico-amministrativa di componenti riconducibili, a vario titolo, a soggetti controindicati abbia potuto favorire nel tempo indebite ingerenze dei sodalizi criminali, tenuto, altresi', conto degli intrecci familiari e delle cointeressenze tra i rappresentanti elettivi e la struttura burocratica dell'ente locale. Tali rapporti pregiudizievoli sono stati documentati nei confronti di 8 amministratori tra i quali un assessore da poco cessato dall'incarico, che ha caratterizzato la vita amministrativa di Villaricca negli ultimi 15 anni. Si evidenziano, tra gli altri, le posizioni di due consiglieri tra i piu' votati nel corso delle ultime elezioni, legati da rapporti di parentela con esponenti locali della criminalita' organizzata. La commissione ha inoltre segnalato che esiste un congruo numero di dipendenti in servizio presso l'ente che vantano vincoli di parentela o collegamenti con esponenti della criminalita' organizzata. Si riscontra anche una generalizzata inadeguatezza professionale, l'attitudine a fare ricorso a illegittime prassi consolidate, condotte omissive, in particolare per quanto riguarda il sistema dei controlli, elementi che nel loro insieme hanno favorito il radicarsi di forti ingerenze esterne capaci di condizionare l'attivita' gestionale, che ne risulta fortemente compromessa ed incapace di contrastare gli interessi illeciti delle locali consorterie camorristiche. L'attivita' ispettiva infatti, nel rilevare la generale incuria dell'ente nell'attivita' di verifica dei requisiti in possesso dei contraenti e dei richiedenti le autorizzazioni comunali, come invero richiesto dalla vigente normativa antimafia, ha rappresentato che sebbene l'amministrazione comunale di Villaricca abbia sottoscritto con la prefettura di Napoli appositi protocolli di legalita', che obbligano l'ente ad effettuare i controlli anche per rapporti contrattuali di importi ridotti e comunque inferiori alle soglie fissate dalla normativa di settore, nell'ultimo quinquennio il comune ha fatto richiesta solamente di 22 certificazioni antimafia. Ulteriore dato significativo e rappresentato dal fatto che per tre imprese di Villaricca interessate da provvedimenti prefettizi interdittivi non risulta siano state avviate dall'ente le verifiche sulle autorizzazioni amministrative in loro possesso. Cio' testimonia l'inerzia degli uffici comunali preposti a tali settori nel promuovere verifiche e accertamenti che avrebbero potuto preservare il tessuto economico locale dalle infiltrazioni di interessi illeciti. I lavori della commissione d'indagine hanno messo in rilievo un diffuso quadro di illegalita' nei diversi settori amministrativi, in particolare per quanto attiene a quello degli appalti di servizi e lavori pubblici, in relazione al quale e' stato segnalato il ripetuto ricorso agli affidamenti diretti, omettendo il ricorso a procedure pubbliche di selezione che avrebbero potuto garantire la dovuta trasparenza negli affidamenti; l'organo ispettivo evidenzia, infatti, che nel quinquennio di riferimento sono stati affidati oltre 360 interventi, nella quasi totalita' per importi al di sotto della soglia comunitaria, di cui oltre 200 affidati ad un limitatissimo numero di imprese alcune delle quali, come accertato dalle informative dell'arma dei carabinieri, di proprieta' o amministrate da soggetti contigui alla criminalita' organizzata. Le verifiche disposte dall'organo ispettivo hanno inoltre consentito di accertare l'ingerenza dell'apparato politico nell'attivita' di gestione, sia per quanto riguarda la tempistica dei lavori che per le modalita' di affidamento e di scelta dei contraenti, senza porre in essere alcuna attivita' programmatoria, disponendo talvolta frazionamenti degli interventi e dei relativi importi, in violazione del principio della rotazione degli inviti nelle procedure di affidamento, elementi che, di fatto hanno consentito che numerosissimi lavori pubblici venissero affidati a ditte contigue alle locali consorterie camorristiche. La relazione del prefetto pone in rilievo, significativamente, le modalita' di affidamento per lavori di manutenzione della rete idrica, assegnati in un regime di «sostanziale» monopolio, ad una stessa ditta per importi spesso preventivamente concordati con gli uffici e senza alcuna dovuta programmazione da parte dell'amministrazione, adempimento che, se effettuato, avrebbe assicurato una corretta ed efficiente gestione del sistema idrico sia ai fini di una corretta manutenzione della rete che per quel che concerne la riscossione delle quote relative ai consumi idrici da parte dell'utenza. Analogamente, nella documentazione prodotta dalla relazione d'indagine emerge che i lavori sulla pubblica illuminazione sono stati appannaggio di un'unica societa', alla quale risultano assegnati, con affidamenti diretti, tra il 2017 e il 2020, lavori il cui importo complessivo e' di oltre 1.450.000 euro e i cui amministratori hanno frequentazioni e sono riconducibili ad esponenti dell'organizzazione camorrista egemone. L'attivita' della commissione di indagine ha rilevato, inoltre, la continua violazione della normativa in materia di appalti e del regolamento comunale operando frazionamenti degli importi che hanno favorito l'impiego delle medesime ditte contigue alla criminalita' organizzata, anche grazie alla mancanza, da parte dell'amministrazione comunale, di controllo e di programmazione degli interventi, oltre che di ingerenze e pressioni sulla struttura amministrativa. Diffuse irregolarita' sono emerse all'esito dell'accesso ispettivo anche in relazione alla gestione dei servizi cimiteriali, affidati dal luglio 2018 ad una societa' per la quale il Comune di Villaricca non ha richiesto la prescritta certificazione antimafia. E' al riguardo emblematico che sebbene la ditta incaricata del servizio nel luglio 2019 sia stata destinataria di certificazione interdittiva antimafia l'amministrazione comunale, nel successivo mese di agosto, nonostante l'affidamento fosse terminato per scadenza contrattuale, ha disposto la proroga dell'appalto consentendo in tal modo ad una societa', nei fatti controllata da uno dei locali clan camorristici, di continuare a svolgere il servizio beneficiando di denaro pubblico. La commissione di accesso ha analizzato l'attivita' svolta dall'ufficio tecnico con particolare attenzione al fenomeno dell'abusivismo edilizio largamente diffuso sul territorio comunale, la cui gravita' e' stata una delle principali cause del provvedimento di scioglimento dell'ente adottato nell'anno 1994. Dagli esiti ispettivi e' emersa una generalizzata e sistematica inosservanza delle normative regionali e del regolamento comunale di settore, un mancato rispetto dell'indice di edificabilita', ampliamenti volumetrici illegittimi, oltreche' evidenti carenze istruttorie nelle procedure di rilascio delle concessioni edilizie in area urbana o in zone agricole, complice anche una vetusta pianificazione del territorio che risale agli anni '80. Al riguardo, vengono emblematicamente segnalati due permessi di costruire, rilasciati a soggetti legati alle locali cosche criminali, entrambi illegittimi in quanto non conformi alle normative edilizie di settore e non corredate da idonea documentazione ed elaborati tecnici. L'inerzia dell'amministrazione comunale e' stata evidenziata anche in relazione all'attivita' di controllo e vigilanza del territorio; le azioni di contrasto all'abusivismo si sono limitate esclusivamente al piano formale con l'adozione di provvedimenti di demolizione dei manufatti abusivi; infatti, delle 70 ordinanze di abbattimento e di ripristino dello stato dei luoghi adottate a decorrere dal 2016 nessuna di essa e' stata eseguita. Le verifiche ispettive hanno rilevato che alcune delle mancate demolizioni degli abusi edilizi riguardano manufatti realizzati da soggetti contigui alle locali consorterie ponendo in rilievo che, anche in questo caso, l'inerzia dell'amministrazione si sia rilevata evidentemente funzionale agli interessi di ambienti criminali. Peraltro gli uffici preposti alla vigilanza non hanno fornito concreti elementi sullo stato di attuazione delle ordinanze di demolizione e sui provvedimenti conseguenti che l'amministrazione avrebbe dovuto adottare, affermando che i verbali relativi alle inottemperanze delle ordinanze emesse per gli abusi rilevati tra il 2016 e il 2020 non sono stati ancora redatti a causa di una asserita mancanza di personale. A tal proposito, il prefetto di Napoli evidenzia come l'amministrazione comunale sia venuta meno ad un preciso obbligo di attivarsi in qualita' di ente deputato alla vigilanza sull'attivita' urbanistica, atteso che l'ordine di demolizione di opere abusive costituisce attivita' vincolata del comune, non essendovi spazio per una graduazione discrezionale delle sanzioni. L'organo ispettivo ha analizzato anche l'attivita' concernente il settore ambiente e in particolare le modalita' di gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, affidato, sin dal 2009, ad una ditta il cui contratto sebbene sia scaduto nel settembre 2018 e' stato oggetto di continue, illegittime proroghe e solo dal marzo 2021, dopo l'insediamento della commissione d'accesso, il Comune di Villaricca ha indetto una nuova gara per l'affidamento quinquennale della gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati per un importo a base di gara di oltre 22 milioni di euro. Al riguardo, rileva il fatto che la ditta affidataria - che ha alle proprie dipendenze un consistente numero di persone contigue o affiliate al clan camorristico egemone, tra i quali un responsabile legato da rapporti di parentela con un esponente di spicco del clan egemone - risulta collegata al contesto della locale criminalita' organizzata, avendo avuto relazioni d'affari e cointeressenze economiche con altre imprese del settore che sono state oggetto di interdittive antimafia. La commissione d'accesso ha segnalato, altresi', il non corretto funzionamento dello sportello unico per le attivita' produttive (SUAP), rilevando che negli ultimi cinque anni sono state effettuate, come gia' evidenziato, solamente 22 verifiche nella banca dati nazionale antimafia (BDNA) nonche' l'assoluta carenza nei controlli delle relative autocertificazioni, consentendo anche a ditte riconducibili alle locali organizzazioni criminali di continuare a svolgere la propria attivita' come e' avvenuto nel caso di una ditta di onoranze funebri di Villaricca che e' stata oggetto di interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Napoli il 24 maggio 2021. La relazione del prefetto si e' inoltre soffermata sull'analisi del servizio di tesoreria comunale e di riscossione dei tributi caratterizzato - come ampiamente documentato nella relazione del prefetto e in quella della commissione d'indagine - da numerose anomalie e irregolarita' sia nella fase di affidamento che in quella successiva. Tale servizio, che genera un rilevante flusso di denaro, viene svolto dall'anno 2002 da una societa' il cui contratto e' scaduto il 31 dicembre 2010 e da tale data e' stato ininterrottamente ed illegittimamente prorogato oramai da oltre dieci anni, in violazione del carattere eccezionale dell'istituto della proroga nei pubblici appalti. Inoltre, viene segnalato che, a seguito di specifico indirizzo deliberato dalla giunta comunale, i termini del contratto sono stati rinegoziati, in senso favorevole al concessionario, procedura anch'essa illegittima in quanto ha determinato un sostanziale rinnovo contrattuale modificando, in regime di proroga, le condizioni iniziali del rapporto con grave danno per l'ente. L'organo ispettivo evidenzia inoltre - quale ulteriore elemento di una diffusa mala gestio - che un'indagine condotta nei comuni limitrofi, ove il contratto di tesoreria e' stipulato con istituti bancari, rileva che tale servizio grava sugli enti per una spesa media decisamente inferiore a quella sostenuta dal Comune di Villaricca. La relazione del prefetto, per quanto attiene in generale alla gestione complessiva delle entrate comunali, segnala che anche la sezione regionale della Corte dei conti per la Campania ha constatato che le relative attivita' sono contrassegnate da comportamenti difformi rispetto alla sana gestione finanziaria rilevando, in particolare, una capacita' di riscossione fortemente carente che impatta sulle casse comunali; tale inefficiente acquisizione delle risorse proprie ha certamente influito nel determinare le condizioni di dissesto finanziario poi effettivamente deliberato dall'ente nell'anno 2018. Gli esiti ispettivi hanno al riguardo confermato la disorganizzazione e la poca trasparenza del servizio in questione dalle quali hanno tratto illeciti vantaggi alcuni contribuenti; infatti, dagli accertamenti della guardia di finanza effettuati sui ruoli idrici e Tari e' risultato che alcuni esercizi commerciali, tra cui societa' riconducibili alla criminalita' organizzata, e soggetti controindicati non risultano inseriti nel relativi ruoli di riscossione con gravi ripercussioni sulle casse comunali. Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto di Napoli rivelano una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Villaricca volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'. Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Villaricca (Napoli), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. In relazione alla presenza e all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Roma, 30 luglio 2021
Il Ministro dell'interno: Lamorgese |
| Art. 2
La gestione del Comune di Villaricca (Napoli) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott.ssa Rosalba Scialla - prefetto a riposo; dott. Antonio Giaccari - viceprefetto; dott.ssa Desiree D'Ovidio - dirigente di II fascia - Area I. |
| Parte di provvedimento in formato grafico
Il prefetto: Valentini |
| Art. 3
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche. Dato a Roma, addi' 6 agosto 2021
MATTARELLA
Draghi, Presidente del Consiglio dei ministri
Lamorgese, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 10 agosto 2021 Interno, foglio n. 2424 |
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