Gazzetta n. 86 del 10 aprile 2021 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 marzo 2021
Affidamento della gestione del Comune di Carovigno, ad una commissione straordinaria.



IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto il proprio decreto in data 12 gennaio 2021, con il quale, ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, il consiglio comunale di Carovigno (Brindisi) e' stato sciolto a causa delle dimissioni contestuali della meta' piu' uno dei consiglieri comunali assegnati all'ente;
Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata per rimuovere gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell'11 marzo 2021;

Decreta:

Art. 1

La gestione del Comune di Carovigno (Brindisi) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott.ssa Maria Rosaria Maiorino - prefetto a riposo;
Maria Antonietta Olivieri - viceprefetto;
Michele Albertini - dirigente di II fascia.
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Nel Comune di Carovigno (Brindisi), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 10 giugno 2018, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica.
All'esito di indagini svolte dalle forze di polizia nell'ambito dell'operazione denominata «Reset» incentratasi, per la parte d'interesse, sugli amministratori eletti che hanno evidenziato possibili forme di condizionamento dell'amministrazione locale da parte di un'organizzazione criminale di stampo mafioso, il Prefetto di Brindisi ha disposto, per gli accertamenti di rito, con decreto del 19 giugno 2020, l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Al termine dell'accesso ispettivo, la commissione incaricata ha depositato le proprie conclusioni sulle cui risultanze il prefetto di Brindisi, sentito nella seduta dell'8 gennaio 2021 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato per l'occasione con la partecipazione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Brindisi e del procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Lecce, ha trasmesso l'allegata relazione che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.
Nel frattempo, a seguito delle dimissioni contestuali della meta' piu' uno dei consiglieri comunali assegnati all'ente, il consiglio comunale di Carovigno e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 12 gennaio 2021, adottato ai sensi dell'art. 141, comma 1, lett. b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267.
Le numerose indagini giudiziarie e le conseguenti operazioni di polizia susseguitesi dagli anni '80 hanno acclarato la presenza nella provincia di Brindisi dell'organizzazione criminale di stampo mafioso denominata Sacra Corona Unita, le cui diramazioni territoriali hanno permeato anche il territorio del comune di Carovigno, come definitivamente acclarato anche nelle sentenze della Corte di Assise di Lecce emesse negli anni 1991 e 1997.
Tale pervasiva presenza e' stata recentemente confermata dalla suddetta operazione di polizia denominata «Reset» ‑ da cui e' scaturita un'ordinanza di custodia cautelare del Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Lecce, datata 8 giugno 2020, emessa nei confronti di un esponente di un locale clan mafioso ‑, nella quale risultano coinvolte piu' persone tra cui anche l'ex sindaco e l'ex presidente del consiglio comunale di Carovigno, entrambi indagati per i reati di concorso esterno in associazione di stampo mafioso, ai sensi degli articoli 110 e 416-bis del codice penale. Dagli atti di indagine, per i quali risulta depositata in data 19 novembre 2020 la richiesta di rinvio a giudizio, si evince l'esistenza di una intesa pre-elettorale intercorsa tra alcuni ex amministratori di Carovigno e soggetti legati agli ambienti della criminalita' organizzata.
Gli esiti investigativi dell'operazione «Reset» e gli accertamenti ispettivi della commissione d'accesso hanno evidenziato, in particolare, il ruolo svolto dal predetto sindaco di Carovigno nell'accordo pre-elettorale del giugno 2018 al quale hanno attivamente partecipato anche il presidente del consiglio comunale nonche' altri candidati consiglieri comunali, uno dei quali eletto nelle liste collegate allo stesso sindaco. L'intesa ha sancito l'appoggio elettorale delle locali consorterie mafiose, le quali hanno fatto confluire sulle liste elettorali collegate al sopra menzionato primo cittadino i voti da loro direttamente controllati, nonche' quelli ottenuti attraverso atti di intimidazione, minacce e violenze, o con il pagamento di un corrispettivo in denaro. Di fatto, la tornata elettorale amministrativa tenutasi a Carovigno nel 2018 e' stata contrassegnata da un clima particolarmente acceso, facendo registrare anche alcuni fatti di cronaca tra i quali un attentato incendiario diretto contro un candidato consigliere comunale di una lista rivale a quelle dell'ex sindaco.
Nella relazione prefettizia viene altresi' sottolineato che l'apporto di voti ottenuti dalla criminalita' organizzata di Carovigno e' risultato decisivo per l'elezione gia' al primo turno dell'ex sindaco, il quale avendo superato la soglia del 50 % dei votanti per soli 10 voti ha evitato l'ulteriore confronto del ballottaggio e il rischio di un diverso risultato.
Il prefetto di Brindisi ha precisato che la contropartita a tale intesa elettorale e' consistita in un nuovo e piu' favorevole orientamento dell'amministrazione comunale di Carovigno verso gli interessi delle imprese controllate dalla criminalita' organizzata, in particolare di quelle che operano nel territorio prospiciente la riserva naturale denominata Torre Guaceto, le cui principali attivita' sono indirizzate al controllo delle aree destinate a parcheggio di veicoli ed alla gestione dei servizi di trasporto dei turisti che visitano il sito naturalistico o che affollano le vicine localita' balneari nel periodo estivo.
Piu' in particolare, le indagini giudiziarie e il lavoro della commissione d'accesso hanno disvelato i diretti contatti intervenuti tra soggetti controindicati e il sindaco in questione, nonche' l'impegno preso da quest'ultimo per superare gli eventuali impedimenti di carattere amministrativo conseguenti ad una SCIA presentata agli uffici comunali mirante all'apertura di un'area di sosta a cielo aperto situata nella riserva naturale; di fatto, in tale procedimento, l'ex sindaco ha consentito la prosecuzione di una attivita' abusiva ed illegittima come acclarato anche in sede di giudizio amministrativo. Inoltre, sempre al fine di compiacere gli interessi criminali, lo stesso soggetto, con il supporto tecnico del comandante della polizia municipale e senza alcun mutamento dello stato dei luoghi, ha cercato di far modificare un'ordinanza dell'ANAS i cui divieti alla circolazione viaria impedivano in via permanente l'accesso dei veicoli all'area di parcheggio gestita dalla predetta consorteria.
Il prefetto di Brindisi ha evidenziato come il predetto amministratore si sia attivamente adoperato per tutelare gli interessi particolari della cosca mafiosa diretti al controllo e allo sfruttamento delle attivita' turistiche di quella localita'; cio' e' avvenuto anche in occasione del rinnovo dei componenti il nuovo consiglio di amministrazione del consorzio di gestione dell'area di Torre Guaceto - organismo direttivo dell'ente in scadenza nel marzo 2019 - nel quale spetta al Comune di Carovigno di nominare il relativo presidente e un consigliere rispetto agli altri soci - sindaco di Brindisi e WWF Italia onlus - che sono rappresentati ciascuno da un vicepresidente e un consigliere. In tale circostanza, risulta dalla relazione prefettizia che l'ex sindaco ha designato membri di propria fiducia al fine di condizionare dall'interno l'indirizzo amministrativo del predetto consorzio di gestione in senso favorevole agli interessi di soggetti riconducibili ad ambienti della criminalita' organizzata. A questo riguardo, la commissione d'accesso ha rilevato che nella stagione turistica anno 2019, subito dopo le nomine che hanno rinnovato gli organi direttivi del predetto consorzio di gestione, e' stata rilasciata ad una societa', controllata da un soggetto legato ad un locale clan mafioso, l'autorizzazione al trasporto (con trenino) dei turisti nell'area della riserva naturale con il nulla osta del consorzio di gestione di Torre Guaceto che, per l'occasione, ha completamente ribaltato l'indirizzo seguito dallo stesso ente in precedenti casi analoghi. Tale circostanza attesta un «atteggiamento» certamente accondiscendente del consorzio verso le mire di soggetti controindicati a gestire i servizi turistici di quella localita'.
Come evidenziato sempre nella relazione prefettizia, l'ex sindaco di Carovigno ha posto in essere una serie di iniziative tutte tese a sviate l'azione amministrativa dal perseguimento del pubblico interesse, facendo emergere dal complessivo sviluppo della vicenda riguardante la localita' di Torre Guaceto riscontri oggettivi sulla permeabilita' e sul condizionamento dell'amministrazione comunale di Carovigno e del suo apparato burocratico da parte delle organizzazioni mafiose presenti sul territorio.
Il prefetto di Brindisi, quale ulteriore elemento di giudizio sul comportamento di favore tenuto da tale sindaco verso determinati soggetti controindicati, fa altresi' riferimento all'incarico, tuttora in corso, di organizzare eventi nel centro storico di Carovigno conferito dallo stesso amministratore ad una candidata consigliera comunale sua sostenitrice, non eletta, avente stretti legami di parentela con esponenti della criminalita' organizzata Questa designazione e' stata decisa senza alcun preventivo confronto con l'assessore competente, con l'opposizione di un consigliere comunale di maggioranza che per tale vicenda ha rassegnato le proprie dimissioni e pur a fronte delle proteste di varie associazioni cittadine le quali hanno sospeso, in attesa del chiarimento chiesto, alcuni eventi gia' in atto. Su questo specifico punto, i rilievi ispettivi della commissione hanno anche evidenziato che subito dopo l'incarico ricevuto, l'interessata ha avviato, e proprio nel centro storico cittadino, un'attivita' commerciale, quasi a contraddire nei fatti «lo spirito di liberalita' e la disinteressata collaborazione» con l'amministrazione comunale offerta dalla medesima all'atto dell'accettazione dell'incarico ricevuto.
La relazione del prefetto sottolinea che tale designazione non e' stata certamente sorretta da valutazioni circa le capacita' e l'esperienza della persona prescelta all'organizzazione di eventi sul territorio comunale ma essenzialmente dettata dalla necessita' di contraccambiare i favori elettorali ricevuti, dando pubblica visibilita' ad un soggetto notoriamente riconducibile agli ambienti malavitosi di Carovigno.
Il quadro di insieme delineato dal prefetto di Brindisi ha posto in risalto diverse altre criticita', tutte sintomatiche di un evidente sviamento delle attivita' dell'ente rispetto al perseguimento dell'esclusivo interesse del bene pubblico; in particolare, l'attivita' ispettiva svolta presso i competenti uffici comunali ha fatto emergere la grave carenza dei controlli antimafia e delle verifiche delle dichiarazioni sostitutive presentate ai sensi del decreto legislativo 158/2011; infatti, a fronte di n. 790 pratiche di SCIA inoltrate all'amministrazione comunale risultano essere stati avviati controlli soltanto per n. 38 pratiche delle quali solo n. 31 risultano completate; inoltre, dalle verifiche effettuate a campione dalla commissione d'accesso sui fascicoli digitali relativi alle SCIA commerciali presentate negli anni 2018, 2019 e 2020 e' risultato che l'istruttoria in banca dati nazionale antimafia (BDNA) per accertare la sussistenza o meno degli elementi interdittivi il rilascio di licenze comunali e' stata effettuata soltanto in un caso. Tali circostanze appaiono particolarmente gravi e sintomatiche di forti criticita' nella gestione delle attivita' amministrative condotte dall'attuale assetto organizzativo, che dovrebbe essere preposto al controllo e al rispetto della legalita'.
La commissione di accesso - anche a seguito delle risultanze di un'audizione resa da un ex consigliere comunale, il quale per le denunce fatte sulle attivita' della criminalita' organizzata di Carovigno ha subito azioni intimidatorie - ha accertato altresi' che con delibera di giunta e' stata concessa l'occupazione di suolo pubblico per l'esercizio di commercio alimentare ambulante a un soggetto riconducibile per legami familiari a esponenti di spicco dei locali clan mafiosi; l'assegnazione e' avvenuta senza che la stessa fosse preceduta da un preventivo bando pubblico di gara e in assenza di controlli, da parte degli uffici competenti, circa la veridicita' delle autodichiarazioni rese in sede di presentazione della SCIA.
A questo riguardo, il prefetto di Brindisi rimarca il fatto che il mancato espletamento da parte degli uffici comunali delle verifiche di legge, in un contesto ambientale quale quello di Carovigno, equivale a non selezionare i soggetti e le imprese con cui instaurare rapporti di tipo amministrativo od economico e, conseguentemente, a non proteggere l'economia sana favorendo invece la concorrenza sleale esercitata dalle imprese controllate dalla criminalita' organizzata.
Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto di Brindisi rilevano una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Carovigno volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.
Sebbene il processo di ripristino della legalita' nell'attivita' del comune sia gia' iniziato con la gestione provvisoria dell'ente affidata al commissario straordinario, ai sensi dell'art. 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, in considerazione dei fatti suesposti e per garantire il completo affrancamento dalle influenze della criminalita', si ritiene, comunque, necessaria la nomina della commissione straordinaria di cui all'art. 144 dello stesso decreto legislativo, anche per scongiurare il pericolo che la capacita' pervasiva delle organizzazioni criminali possa di nuovo esprimersi in occasione delle prossime consultazioni amministrative.
L'arco temporale piu' lungo previsto dalla vigente normativa per la gestione straordinaria consente anche l'avvio di iniziative e di interventi programmatori che, piu' incisivamente, favoriscono il risanamento dell'ente.
Rilevato che il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del citato decreto legislativo, per le caratteristiche che lo configurano, puo' intervenire finanche quando sia stato gia' disposto provvedimento per altra causa, differenziandosene per funzioni ed effetti, si propone l'adozione della misura di rigore nei confronti del Comune di Carovigno (Brindisi), con conseguente affidamento della gestione dell'ente locale ad una commissione straordinaria cui, in virtu' dei successivi articoli 144 e 145, sono attribuite specifiche competenze e metodologie di intervento finalizzate a garantire, nel tempo, la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita'.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 8 marzo 2021

Il Ministro dell'interno: Lamorgese
 
Art. 2

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, 12 marzo 2021

MATTARELLA

Draghi, Presidente del Consiglio
dei ministri

Lamorgese, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 18 marzo 2021 Ufficio controllo atti Ministeri interno e difesa, reg.ne succ. n. 678
 

Parte di provvedimento in formato grafico