| Gazzetta n. 296 del 18 dicembre 2019 (vai al sommario) |  
| MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI |  
| COMUNICATO  |  
| Proposta di modifica del disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta «Mela di Valtellina»  |  
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     Il Ministero delle politiche agricole alimentari e  forestali  ha ricevuto, nel quadro della procedura prevista dal regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e  del  Consiglio  del  21  novembre 2012, l'istanza intesa ad ottenere la modifica  del  disciplinare  di produzione della Indicazione geografica protetta «Mela di Valtellina» registrata con regolamento (CE) n. 171/2010 della Commissione del  1° marzo 2010.     Considerato che la modifica e' stata presentata dal Consorzio  di tutela IGP Mela di Valtellina, con sede via Roma 80,  23030  Tovo  di Sant'Agata (Sondrio), e che il predetto consorzio e' l'unico soggetto legittimato a presentare l'istanza di modifica  del  disciplinare  di produzione ai sensi dell'art. 14 della legge n. 526/1999.     Considerato altresi'  che  l'art.  53  del  regolamento  (UE)  n. 1151/2012 prevede la possibilita' da parte  degli  Stati  membri,  di chiedere  la  modifica   del   disciplinare   di   produzione   delle denominazioni registrate.     Il Ministero delle  politiche  agricole  alimentari  e  forestali acquisito  inoltre  il  parere  della  Regione  Lombardia,  circa  la richiesta di modifica, ritiene di dover procedere alla  pubblicazione del disciplinare di produzione  della  I.G.P.  «Mela  di  Valtellina» cosi' come modificato.     Le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, relative  alla presente proposta, dovranno essere  presentate,  al  Ministero  delle politiche  agricole  alimentari  e  forestali  -  Dipartimento  delle politiche competitive della qualita' agroalimentare, ippiche e  della pesca  -  Direzione  generale  per  la  promozione   della   qualita' agroalimentare e dell'ippica - PQAI IV - via XX  Settembre  n.  20  - 00187 Roma - entro trenta giorni dalla data  di  pubblicazione  nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta, dai  soggetti  interessati  e  costituiranno  oggetto  di   opportuna valutazione da parte del predetto Ministero, prima della trasmissione della suddetta proposta di riconoscimento alla Commissione europea.     Decorso tale termine, in assenza delle  suddette  osservazioni  o dopo la loro valutazione ai  sensi  dell'art.  49,  paragrafo  3  del regolamento (UE) n. 1151/2012, ove pervenute,  la  predetta  proposta sara' notificata, per l'approvazione ai competenti organi comunitari.     |  
|   |                                                               Allegato   Disciplinare di  produzione  della  Indicazione  geografica  protetta «Mela di Valtellina» 
                                Art. 1.                             Denominazione 
     L'Indicazione  geografica  protetta  «Mela  di   Valtellina»   e' riservata ai frutti che rispondono alle condizioni  ed  ai  requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.      |  
|   |                                 Art. 2.                       Descrizione del prodotto 
     2.1 Le varieta'     L'Indicazione  geografica  protetta  «Mela  di   Valtellina»   e' riservata ai frutti  provenienti  dai  meleti  coltivati  nella  zona delimitata al successivo art. 3 e costituiti dalle seguenti  varieta' e loro cloni:       a) Red delicious;       b) Golden delicious;       c) Gala.     2.2 Caratteristiche del prodotto     La «Mela di Valtellina» si contraddistingue per colore  e  sapore particolarmente accentuati, polpa compatta ed alta conservabilita'.     Al momento dell'immissione al  consumo  i  frutti  devono  essere interi, di aspetto  fresco,  puliti  ed  in  possesso  dei  requisiti stabiliti, per i frutti delle categorie di qualita' extra e I,  dalle norme di qualita' per i prodotti ortofrutticoli e  agrumari  definite sulla base della normativa comunitaria vigente.     Inoltre devono possedere le seguenti caratteristiche:       Gruppo Red delicious       Epicarpo:  spesso,  poco  ceroso,  di  colore   rosso   intenso brillante, con estensione del sovraccolore  superiore  all'80%  della superficie, liscio, esente da rugginosita' ed untuosita',  resistente alle manipolazioni.       Forma: tronco-conica oblunga, con i caratteristici cinque  lobi e profilo equatoriale pentagonale.       Calibro: diametro minimo 65 mm.       Tenore zuccherino minimo: superiore a 10° brix.       Polpa: bianca dal profumo di mela medio elevato. Elevata e'  la percezione  degli  odori  di  miele,  gelsomino   e   albicocca.   La croccantezza e la succosita'  sono  elevate.  Prevalenza  del  sapore dolce con apprezzabile acidita' e aroma di media intensita'.  Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm².       Gruppo Golden delicious       Epicarpo: poco ceroso, di colore giallo intenso a  maturazione, talora con sfaccettatura rosa nella parte esposta al  sole,  a  volte soggetto a rugginosita', sensibile alle manipolazioni.       Forma:  sferoidale   o   tronco-conica   oblunga,   leggermente costoluta in sezione trasversale.       Calibro: diametro minimo 65 mm.       Tenore zuccherino minimo: superiore a 11.5° brix.       Polpa: dal colore bianco crema, con profumo di mela intenso. La durezza e' media come anche la croccantezza e la  succosita',  mentre e' praticamente nulla la farinosita'. I frutti si distinguono per  la dolcezza pur mantenendo valori di acidita' apprezzabili che connotano la freschezza del frutto. Medio alto e' l'aroma di mela.  Assente  la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm².       Gruppo Gala       Epicarpo: rosso  brillante,  con  estensione  del  sovraccolore rosso, minimo sul 30% della superficie per la Gala standard e sul 65% nei cloni migliorativi.       Forma:  tronco-conica  breve,  con  i   cinque   lobi   apicali abbastanza pronunciati.       Calibro: diametro minimo 65 mm.       Tenore zuccherino minimo: superiore a 11° brix.       Polpa: bianco crema dal profumo di media intensita'. La durezza e' media e la succosita' elevata, assente la farinosita'.  Il  sapore e' dolce, poco acido con aroma gradevole di media intensita'. Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm². Sono immessi al consumo i frutti delle categorie di qualita' Extra  e I^      |  
|   |                                 Art. 3.                          Zona di produzione 
     La zona di produzione della  «Mela  di  Valtellina»  comprende  i seguenti  comuni  della  Provincia  di  Sondrio:  Albosaggia,  Andalo Valtellino, Ardenno, Berbenno  di  Valtellina,  Bianzone,  Buglio  in Monte, Caiolo, Castello  dell'Acqua,  Castione  Andevenno,  Cedrasco, Cercino, Chiavenna, Chiuro, Cino, Civo, Colorina,  Cosio  Valtellino, Dazio, Delebio, Dubino, Faedo Valtellino, Forcola,  Fusine,  Gordona, Grosio, Grosotto, Lovero, Mantello, Mazzo di Valtellina, Mese, Mello, Montagna in Valtellina, Morbegno, Novate Mezzola, Piateda,  Piantedo, Piuro,  Poggiridenti,  Ponte   in   Valtellina,   Postalesio,   Prata Camportaccio, Rogolo, Samolaco, San Giacomo Filippo, Sernio, Sondalo, Sondrio, Spriana, Talamona, Teglio, Tirano,  Torre  di  Santa  Maria, Tovo di Sant'Agata,  Traona,  Tresivio,  Verceia,  Vervio,  Villa  di Chiavenna, Villa di Tirano.      |  
|   |                                 Art. 4.                          Prova dell'origine 
     Ogni  fase  del  processo  produttivo  deve  essere   monitorata, documentando per ognuna gli input e gli  output.  In  questo  modo  e attraverso l'iscrizione in appositi elenchi gestiti dall'organismo di controllo,  delle  particelle  catastali  sulle  quali   avviene   la coltivazione, dei produttori e dei condizionatori nonche'  attraverso una  dichiarazione  tempestiva  alla  struttura  di  controllo  delle quantita' prodotte, e'  garantita  la  tracciabilita'  del  prodotto. Tutte  le  persone,  fisiche  o  giuridiche,  iscritte  nei  relativi elenchi, saranno assoggettate al controllo da parte dell'organismo di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di  produzione  e dal relativo piano di controllo.      |  
|   |                                 Art. 5.                         Metodo di ottenimento 
     5.1 Il sistema di produzione     Le forme di allevamento impiegate  sono:  spindelbush,  palmetta, vaso tradizionale, a V e a doppia V, guyot valtellinese e bibaum.     Per favorire coltivazioni rispettose dell'ambiente e della salute dell'uomo, si utilizzano  tecniche  di  produzione  a  basso  impatto ambientale, come la produzione integrata e la produzione biologica.     5.2 Densita' d'impianto     I terreni su cui si coltiva la «Mela di Valtellina» sono  situati nelle vallate che si estendono ad un'altitudine compresa tra i 200 ed i 900 m s.l.m..     La densita' d'impianto e le forme d'allevamento sono  finalizzate a  massimizzare  la  permeabilita'  della  chioma   alla   radiazione luminosa, al fine di ottenere un'ottimale colorazione dei frutti.     L'ampiezza degli interfilari non e' in ogni caso inferiore ai 2,5 m, con disposizione su fila unica o doppia, mentre la distanza  degli alberi sulla fila non e' inferiore a 0,5 m.     5.3 Fertilizzazione e gestione del terreno     La   fertilizzazione   e'   effettuata   attraverso    interventi localizzati,  al  massimo  due  volte  l'anno,  seguendo  i   criteri dell'agricoltura  ecocompatibile.  E'  consentita  la  pratica  della fertilizzazione   fogliare   e   della   calcitazione,   quest'ultima utilizzata come correttivo dei terreni acidi.     E'    ammessa    la    pratica    dell'inerbimento    controllato dell'interfilare,  che  garantisce  il  corretto  mantenimento  della sostanza organica nel terreno.     5.4 Controllo della produzione     Per creare condizioni favorevoli alla qualita'  dei  frutti  sono applicati interventi di potatura in primavera-estate sul verde ed  in inverno  sul  secco,  che   garantiscano   il   corretto   equilibrio vegeto-produttivo della pianta e l'ottimale esposizione dei frutti.     Il diradamento dei frutti viene effettuato in funzione del carico produttivo presente, al fine di mantenere sulla pianta  la  quantita' ottimale per ciascuna varieta'.     La produzione di mele non deve  essere  comunque  superiore,  per ogni singola varieta', alle seguenti quantita':       Red delicious: 75 Tonn. /ha       Golden delicious: 80 Tonn. /ha       Gala: 65 Tonn. /ha     5.5 Irrigazione     L'irrigazione deve essere effettuata con i  sistemi  tradizionali «a scorrimento» oppure con tecniche piu' recenti, quali  l'aspersione soprachioma o l'irrigazione localizzata.     La frequenza e  gli  apporti  degli  adacquamenti  devono  essere finalizzati  a  ripristinare  il   bilancio   idrico   del   terreno, restituendo l'acqua persa per evapotraspirazione della coltura o  per infiltrazione profonda.     5.6 Raccolta     L'inizio del periodo di raccolta coincide con il momento  in  cui la mela raggiunge la maturazione ottimale stabilita con i criteri  di cui all'art. 2 del presente disciplinare; i frutti delle varieta'  di cui all'art. 2 devono inoltre avere un valore di durezza della  polpa non inferiore a 5 Kg/cm2.     Per ottenere la qualita'  e  la  conservabilita'  ottimale  delle diverse varieta', la raccolta e' eseguita mediante un accurato stacco manuale delle mele.     5.7 Conservazione     La conservazione della «Mela di Valtellina» avviene attraverso la tecnica della refrigerazione normale (AC), low oxigen (LO), ultra low oxigen (ULO).     In particolare:       la temperatura delle celle destinate alla  conservazione  delle mele e' compresa, secondo le varieta', tra 0,2 °C e 2 °C;       il contenuto di O2 tra 1% e 3%;       il contenuto di CO2 tra 1,2% e 3%;       l'umidita' relativa tra 90% e 98%.     La conservazione della «Mela di Valtellina» deve  avvenire  nella zona di produzione delimitata per garantire la  rintracciabilita'  ed il controllo.     Il  periodo  di  conservazione  della  «Mela  di  Valtellina»  si conclude entro la fine del mese di luglio dell'anno successivo per la varieta'  Gala  ed  entro  la  fine  del  mese  di  agosto  dell'anno successivo per le varieta' Red delicious e Golden delicious.     5.8 Condizionamento     Gli imballaggi o  le  confezioni  debbono  consentire  la  chiara identificazione del prodotto.     La «Mela di Valtellina» viene immessa al consumo utilizzando  una delle seguenti confezioni in cartone, legno o materiale plastico:       Bins alveolari;       Plateaux in cartone;       Cartone telescopico (traypak);       Cassetta in legno;       Cassetta riutilizzabile in materiale plastico;       Confezioni  sigillate  con  piu'  frutti  (vassoi,  cartoni   e sacchetti).      |  
|   |                                 Art. 6.                         Legame con l'ambiente 
     La reputazione della  «Mela  di  Valtellina»  risale  al  secondo dopoguerra quando la melicoltura conobbe un notevole impulso tanto da modificare fortemente il sistema  agricolo  e  il  paesaggio  agrario locale. L'impegno di alcuni pionieri contagio'  di  entusiasmo  anche altri  agricoltori  convincendoli   a   puntare   decisamente   sulla melicoltura  specializzata.   Sono   sorte   cosi'   cooperative   di agricoltori  che  con  la  collaborazione  scientifica  di   istituti universitari  specializzati   nella   melicoltura   concorsero   alla definizione  del  «sistema  melo»  in   Valtellina   contribuendo   a consolidare la fisionomia della moderna  frutticoltura  valtellinese. anche attraverso molteplici campagne di comunicazione realizzate  nel corso degli anni. Infatti gia' nel 1968  a  Ponte  in  Valtellina  si svolgeva con il patrocinio della Societa' Orticola  Italiana  il  «2° Convegno nazionale di frutticoltura montana» seguito poi nel 1983 dal «Convegno su scelte  varietali  e  rinnovamento  della  frutticoltura montana». Oggi la «Mela di Valtellina» e' considerata un prodotto  al top della qualita' ed e' per questo inserita presso i  punti  vendita della   moderna   distribuzione   e   dei    negozi    specializzati, posizionandosi nella fascia di mercato di maggior valore.     Nei secoli scorsi,  nei  giardini  e  tra  i  filari  della  vite trovavano posto alberi di melo e di altri frutti, la  cui  produzione era destinata in massima parte all'autoconsumo  e  in  piccola  parte alla commercializzazione nei mercati cittadini e nelle grandi fiere.     Negli anni '20 si ebbe un primo approccio  produttivistico  verso la melicoltura, che da quel momento  non  e'  piu'  una  coltivazione sporadica e destinata  al  consumo  familiare,  ma  acquista  un  suo specifico interesse come coltura da commercializzare.     La produzione di mele e' andata aumentando  negli  anni,  fino  a raggiungere le attuali 35.000 tonnellate  di  produzione  annua,  che corrispondono all'1,5% della produzione melicola nazionale.     La superficie interessata da questa coltura e' di circa 1.000  ha e la produzione e' rappresentata perlopiu' da varieta' a  maturazione autunno-invernale con attitudine alla lunga conservazione.     Con queste cifre e queste peculiarita' la melicoltura rappresenta la migliore espressione dell'arboricoltura da  frutto  della  regione Lombardia, non solo per il settore  in  se',  ma  per  l'indotto  che riesce ad originare e per il ruolo di stimolo che copre nell'economia della vallata; basti pensare a questo proposito a tutte le  attivita' connesse,   quali    la    meccanizzazione,    l'impiantistica    per l'irrigazione, i  fornitori  di  mezzi  tecnici,  i  servizi  per  la commercializzazione,  il  comparto  del  packaging,  il  sistema  dei trasporti,  etc.  Il  prestigio  della  melicoltura  valtellinese  ha permesso di attrarre anche importanti  investimenti:  ne  e'  esempio l'impianto plurirriguo  del  Consorzio  Sponda  Soliva  che  gestisce l'irrigazione di 2000 ha, creato negli anni 70 e finanziato dai mutui gestiti dal fondo europeo FEOGA.     L'areale di produzione della  «Mela  di  Valtellina»  risulta  di particolare vocazionalita' per conferire alti  contenuti  qualitativi alla mela.     La Valtellina  e'  infatti  orientata  est-ovest  ed  a  nord  e' protetta dalle Alpi Retiche. Il clima  di  cui  gode  la  vallata  e' dunque molto mite. Questa esposizione e' favorevole alla coltivazione della mela, che si concentra soprattutto sul versante esposto a  Sud. La pendenza media e' dello 0,5%,  mentre  i  conoidi  hanno  pendenze medie del 10-15% con punte che arrivano anche al 30%.     La zona di coltivazione ha un'altimetria che parte dai 200  metri e giunge fino a 900 metri sul livello del mare; i frutteti godono  di una buona illuminazione e ventilazione.     Il clima e' mite: la minima assoluta degli ultimi anni  e'  stata di - 9 °C (registrata in gennaio)  mentre  la  massima  e'  stata  di 31,5°C (registrata in agosto).     La piovosita' ha una media annua che si attesta intorno  ai  1000 mm..     La ventilazione e' particolare, infatti risente del fenomeno  del Föhen, un vento caldo e secco che causa impennate della temperatura e cali  dell'umidita'  dell'aria.  A  livello  climatico  sono   infine importanti le brezze (di  monte  e  di  valle),  fenomeni  legati  al diverso riscaldamento dei versanti.     La morfologia pedologica attuale della vallata e' il risultato di una serie di trasformazioni che hanno portato alla  formazione  della piana alluvionale dell'Adda: i depositi alluvionali predominano sulle altre tipologie; si tratta di sedimenti recenti.     I frutteti  sono  ubicati  soprattutto  sui  conoidi  di  origine alluvionale,  caratterizzati  da  un'elevata  presenza  di  scheletro grossolano, permeabili,  dove  il  ristagno  idrico  e'  praticamente assente e la reazione del terreno e' subacida o acida.     Il  territorio  valtellinese   e'   dotato   di   caratteristiche pedoclimatiche particolari, quali l'altitudine, la  latitudine  e  la conformazione orografica, che rappresentano elementi essenziali nella determinazione delle particolari condizioni di intensita' e  qualita' della   radiazione   luminosa,   dell'alternanza   dei    cicli    di bagnatura/asciugatura  dell'epicarpo  dei  frutti  e  dell'escursione termica giornaliera.     Le specificita' del territorio e le capacita' dell'uomo,  che  ha saputo mantenere negli anni tecniche di coltivazione nel  rispetto  e nella tutela delle vallate  e  delle  montagne,  e  la  volonta'  dei produttori che  fin  dagli  anni  '80,  hanno  voluto  comunicare  ai consumatori la qualita' delle  mele,  evidenziandone  la  provenienza come Mele della Valtellina, attraverso  esplicite  indicazioni  sugli imballaggi  immessi  sul  mercato,  hanno  contribuito   alla   larga diffusione del prodotto presso  i  consumatori  italiani  ed  esteri. Infatti a conferma di cio' la Mela di Valtellina e' inserita presso i punti vendita della moderna distribuzione e dei negozi  specializzati posizionandosi nella fascia di  mercato  di  maggior  valore.  Si  e' registrato che il prezzo  medio  di  produzione  per  chilogrammo  di prodotto, nel 1968, e' passato da 85 lire per  Golden  e  80  per  la varieta' Red, arrivando nel 1974 a toccare valori rispettivamente  di 105 e 110 lire. A distanza di pochi anni, nel 1979, i prezzi si  sono triplicati raggiungendo 330/kg lire per Golden e 420/kg per Red;  nel decennio successivo nel 1987 i prezzi medi  al  chilogrammo  si  sono attestati rispettivamente su valori di 680 e 830. Dal 1996 ad oggi  i prezzi hanno seguito un trend positivo di crescita  attestandosi  nel 2006 su valori di 0,31 euro/kg per Golden e 0,37 euro/kg  per  Red  e Gala. Mediamente i prezzi delle 3 varieta' sopra riportati sono stati di almeno il 10% superiori a quelli  medi  nazionali  delle  medesime varieta'.      |  
|   |                                 Art. 7.                               Controlli 
     La verifica del rispetto del disciplinare e' svolta conformemente a  quanto  stabilito  dall'art.  37  del  reg.  (UE)  n.   1151/2012. L'organismo di controllo preposto alla verifica del  disciplinare  di produzione e' CSQA Certificazioni S.r.l., con sede in via S. Gaetano, 74 - 36016 Thiene VI, tel: +39 0445 313011, fax: +39  0445  313070  - e-mail: csqa@csqa.it      |  
|   |                                 Art. 8.                             Etichettatura 
     La dicitura «Mela di Valtellina» Indicazione geografica  protetta o il  suo  acronimo  IGP,  deve  essere  apposta  in  modo  chiaro  e perfettamente leggibile, con  dimensione  prevalente  su  ogni  altra dicitura presente, sulle confezioni sigillate o sui singoli frutti.     Laddove sia presente la bollinatura dei singoli frutti  essa  non puo' interessare meno del 50 % dei frutti presenti in confezione.     Qualora non  sia  presente  la  bollinatura  dei  singoli  frutti dovranno essere utilizzate confezioni chiuse e sigillate.     E'  consentito  in  abbinamento   alla   indicazione   geografica protetta, l'utilizzo di indicazioni e/o simboli grafici che  facciano riferimento a nomi o ragioni sociali o  marchi  collettivi  o  marchi d'azienda individuali, purche' non abbiano  significato  laudativo  o tali da trarre in inganno l'acquirente.     Il logo e' rappresentato  dalla  dicitura  «Mela  di  Valtellina» Indicazione geografica protetta.  Gli  indici  colorimetrici  sono  i seguenti: rosso (pantone red 032),  verde  (pantone  355)  e  nero  ( 100%). Il carattere da utilizzare e' il Futura bold. 
               Parte di provvedimento in formato grafico     |  
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