| Gazzetta n. 295 del 17 dicembre 2019 (vai al sommario) |  
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| LEGGE 18 novembre 2019, n. 145 |  
| Ratifica ed  esecuzione  dello  Scambio  di  lettere  tra  Repubblica italiana e ICCROM aggiuntivo all'Accordo di Parigi del 27 aprile 1957 e allo Scambio di note del  7  gennaio  1963  sull'istituzione  e  lo status  giuridico  del  Centro  internazionale  di   studi   per   la conservazione ed il restauro dei beni culturali, fatto a Roma  il  17 marzo 2017.  |  
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   La  Camera  dei  deputati  ed  il  Senato  della  Repubblica  hanno approvato; 
                    IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA                               Promulga 
   la seguente legge: 
                                Art. 1 
                     Autorizzazione alla ratifica 
   1. Il Presidente della Repubblica e' autorizzato  a  ratificare  lo Scambio di  lettere  tra  Repubblica  italiana  e  ICCROM  aggiuntivo all'Accordo di Parigi del 27 aprile 1957 e allo Scambio di note del 7 gennaio 1963  sull'istituzione  e  lo  status  giuridico  del  Centro internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei  beni culturali, fatto a Roma il 17 marzo 2017.     |  
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               Parte di provvedimento in formato grafico     |  
|   |    Prot. MAECI 0052672 
     Roma, 17 marzo 2017     Signor Direttore Generale,     Ho l'onore di fare riferimento alle conversazioni che hanno avuto luogo in merito all'articolo 11 dell'Accordo  tra  il  Governo  della Repubblica italiana e l'UNESCO  per  regolare  l'installazione  e  lo statuto  giuridico  del  Centro  internazionale  di  studi   per   la conservazione  e  il  restauro  dei  beni  culturali  sul  territorio italiano, fatto a Parigi il 27 aprile 1957, con Scambio di Note del 7 gennaio 1963 (di seguito: Accordo di Parigi).     A questo riguardo, ho l'onore di comunicare che:     Il Governo italiano,     richiamando la Convenzione sui privilegi  e  le  immunita'  delle istituzioni specializzate del 21 novembre 1947 e il suo allegato  IV, in vigore per l'Italia dal 30 agosto 1985 con  la  sua  dichiarazione formulata all'atto del deposito dello strumento di adesione;     richiamando  l'Elenco  di  tali  istituzioni   pubblicato   sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.  115  del  19  maggio 1992,     propone che:       1. Il testo dell'articolo 11 dell'Accordo di Parigi  sia  cosi' riformulato:         «Tutti  i  funzionari  del  Centro,  qualunque  sia  la  loro cittadinanza, godono dell'immunita' da  ogni  giurisdizione  per  gli atti compiuti nell'esercizio delle loro funzioni.         Il   Governo   italiano   riconosce   al   Direttore   e   al Vice-Direttore del Centro lo stesso trattamento riservato  ai  membri delle Missioni diplomatiche presso la Repubblica italiana.         Tutti i funzionari godono dell'esenzione da tutte le  imposte su  salari,  emolumenti  e  indennita'  loro  versati  a  titolo   di remunerazione dal Centro.»     2. A totale saldo delle somme dovute  ai  sensi  dell'articolo  2 dell'Accordo  di  Parigi,  il  Governo  italiano  versera'  in  unica soluzione all'ICCROM la cifra di euro 1.000.000 (un milione).     Se Ella, Signor Direttore Generale, concorda su  quanto  precede, propongo che questa lettera e quella Sua di risposta costituiscano un Accordo tra il Governo italiano e l'ICCROM  che  entrera'  in  vigore alla data di ricezione dell'ultima delle due notifiche con  le  quali le Parti si comunicheranno di aver espletato le rispettive  procedure interne per l'approvazione del presente Scambio di Lettere.     Voglia gradire, Signor Direttore Generale, i sensi della mia alta considerazione.   ICCROM Ref. 2017-0000088 
     Roma, 17 marzo 2017     Signor Vice-Ministro,     nella Sua lettera del 17 marzo  2017,  mi  ha  voluto  comunicare quanto segue:     «Ho l'onore di fare  riferimento  alle  conversazioni  che  hanno avuto luogo in merito all'articolo 11  dell'Accordo  tra  il  Governo della Repubblica italiana e l'UNESCO per regolare  l'installazione  e lo statuto giuridico  del  Centro  internazionale  di  studi  per  la conservazione  e  il  restauro  dei  beni  culturali  sul  territorio italiano, fatto a Parigi il 27 aprile 1957, con Scambio di Note del 7 gennaio 1963 (di seguito: Accordo di Parigi).     A questo riguardo, ho l'onore di comunicare che:     Il Governo italiano,     richiamando la Convenzione sui privilegi  e  le  immunita'  delle istituzioni specializzate del 21 novembre 1947 e il suo allegato  IV, in vigore per l'Italia dal 30 agosto 1985 con  la  sua  dichiarazione formulata all'atto del deposito dello strumento di adesione;     richiamando  l'Elenco  di  tali  istituzioni   pubblicato   sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.  115  del  19  maggio 1992,     propone che:       1. Il testo dell'articolo 11 dell'Accordo di Parigi  sia  cosi' riformulato:         "Tutti  i  funzionari  del  Centro,  qualunque  sia  la  loro cittadinanza, godono dell'immunita' da  ogni  giurisdizione  per  gli atti compiuti nell'esercizio delle loro funzioni.         Il   Governo   italiano   riconosce   al   Direttore   e   al Vice-Direttore del Centro lo stesso trattamento riservato  ai  membri delle Missioni diplomatiche presso la Repubblica italiana.         Tutti i funzionari godono dell'esenzione da tutte le  imposte su  salari,  emolumenti  e  indennita'  loro  versati  a  titolo   di remunerazione dal Centro."     2. A totale saldo delle somme dovute  ai  sensi  dell'articolo  2 dell'Accordo  di  Parigi,  il  Governo  italiano  versera'  in  unica soluzione all'ICCROM la cifra di euro 1.000.000 (un milione).     Se Ella, Signor Direttore Generale, concorda su  quanto  precede, propongo che questa lettera e quella Sua di risposta costituiscano un Accordo tra il Governo italiano e l'ICCROM  che  entrera'  in  vigore alla data di ricezione dell'ultima delle due notifiche con  le  quali le Parti si comunicheranno di aver espletato le rispettive  procedure interne per l'approvazione del presente Scambio di Lettere.     Voglia gradire, Signor Direttore Generale, i sensi della mia alta considerazione.»     Ho l'onore di informarla che sono d'accordo con  quanto  sopra  e che la sua lettera e la mia risposta costituiranno un accordo tra  il Governo italiano e l'ICCROM.     Voglia gradire, Signor Vice-Ministro,  i  sensi  della  mia  piu' distinta considerazione.     |  
|   |                                 Art. 2 
                         Ordine di esecuzione 
   1. Piena ed intera esecuzione e' data allo Scambio  di  lettere  di cui all'articolo 1, a decorrere  dalla  data  della  sua  entrata  in vigore, in conformita' a quanto disposto dalle lettere medesime.     |  
|   |                                 Art. 3 
                         Copertura finanziaria 
   1.  Agli  oneri  derivanti  dallo  Scambio  di   lettere   di   cui all'articolo 1, pari a 1.000.000 di euro per l'anno 2019  e  valutati in 300.000  euro  annui  a  decorrere  dall'anno  2019,  si  provvede mediante  corrispondente  riduzione  dello  stanziamento  del   fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del  bilancio  triennale 2019-2021, nell'ambito del programma «Fondi di  riserva  e  speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello  stato  di  previsione  del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2019,  allo  scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.   2. Il Ministro dell'economia e  delle  finanze  e'  autorizzato  ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.     |  
|   |                                 Art. 4 
                           Entrata in vigore 
   1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a  quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.   La presente legge, munita del sigillo dello Stato,  sara'  inserita nella  Raccolta  ufficiale  degli  atti  normativi  della  Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. 
     Data a Roma, addi' 18 novembre 2019 
                              MATTARELLA 
                                   Conte, Presidente del Consiglio dei                                  ministri   Visto, il Guardasigilli: Bonafede     |  
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