| Gazzetta n. 262 del 8 novembre 2019 (vai al sommario) |  
| PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |  
| DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 ottobre 2019 |  
| Scioglimento del consiglio  comunale  di  Cerignola  e  nomina  della commissione straordinaria.  |  
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                    IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 
   Considerato  che  nel  Comune  di  Cerignola  (Foggia)  gli  organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative  del 31 maggio 2015;   Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono  emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che  hanno  esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;   Rilevato,   altresi',   che   la   permeabilita'    dell'ente    ai condizionamenti esterni della criminalita'  organizzata  ha  arrecato grave pregiudizio agli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;   Ritenuto che, al fine di porre rimedio  alla  situazione  ai  grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un  commissariamento  di adeguata  durata,   per   rimuovere   tempestivamente   gli   effetti pregiudizievoli  per  l'interesse  pubblico  e  per   assicurare   il risanamento dell'ente locale;   Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;   Vista la proposta del Ministro dell'interno, la  cui  relazione  e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;   Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri,  adottata  nella riunione del 10 ottobre 2019; 
                               Decreta: 
                                Art. 1 
   Il consiglio comunale di Cerignola (Foggia) e' sciolto.     |  
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                    Al Presidente della Repubblica 
     Il Comune di Cerignola (Foggia), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni  amministrative  del  31  maggio  2015, presenta forme di ingerenza da parte della  criminalita'  organizzata che compromettono la libera determinazione  e  l'imparzialita'  degli organi  elettivi,  il  buon  andamento  dell'amministrazione  ed   il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per  l'ordine  e  la sicurezza pubblica.     All'esito di  verifiche  svolte  dalle  forze  dell'ordine  sugli amministratori eletti e sui componenti dell'apparato burocratico, che hanno    evidenziato    possibili    forme     di     condizionamento dell'amministrazione locale da parte della criminalita'  organizzata, il prefetto di Foggia, con decreto del 7 gennaio 2019 successivamente prorogato, ha disposto,  per  gli  accertamenti  di  rito,  l'accesso presso il suddetto comune  ai  sensi  dell'art.  143,  comma  2,  del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.     Al termine dell'indagine  ispettiva,  la  commissione  incaricata dell'accesso  ha  depositato  le  proprie  conclusioni,   sulle   cui risultanze il prefetto di Foggia, sentito nella seduta del 19  luglio 2019 il Comitato provinciale per l'ordine e  la  sicurezza  pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore capo della  direzione distrettuale antimafia di Bari e del procuratore della Repubblica  di Foggia, ha trasmesso  l'allegata  relazione,  che  costituisce  parte integrante  della  presente  proposta,  in  cui  si  da'  atto  della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la  criminalita' organizzata di tipo mafioso  e  su  forme  di  condizionamento  degli stessi, riscontrando pertanto i presupposti per l'applicazione  delle misure di cui al citato art. 143 del decreto  legislativo  18  agosto 2000, n. 267.     I lavori svolti dalla commissione d'accesso hanno preso in esame, oltre all'intero andamento gestionale dell'amministrazione  comunale, la cornice criminale ed il locale contesto ambientale ove si  colloca l'ente, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e le locali consorterie, ed hanno evidenziato come l'uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato, nel tempo, in favore di  soggetti o  imprese  collegati  direttamente  od  indirettamente  ad  ambienti malavitosi.     Il Comune di Cerignola, importante centro  urbano  collocato  nel vasto territorio del Tavoliere delle Puglie, risente  della  presenza di un'associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata  alla commissione di una pluralita' di delitti, come accertato  nell'ambito del c.d. processo «Cartagine». La realta' criminale  di  Cerignola  - come  riportato  nella  relazione   della   direzione   investigativa antimafia secondo semestre 2017 - si presenta  solida  e  strutturata imponendosi sul territorio con un consistente numero di  affiliati  e con un'ingente disponibilita' di armi attraverso  i  quali  riesce  a diversificare  le  attivita'  illecite  da  cui  attingere   risorse, opportunamente schermate, secondo una logica sempre piu' affaristica, flessibile e proiettata verso obiettivi di agevole realizzazione.     Le indagini ispettive hanno posto in rilievo l'esistenza  di  una complessa rete  di  amicizie,  frequentazioni  e  cointeressenze  tra amministratori  comunali,  dipendenti  dell'ente  locale  e  soggetti appartenenti o  contigui  a  famiglie  malavitose  evidenziando  come queste ultime  abbiano  beneficiato  di  favor  nell'acquisizione  di pubbliche commesse,  negli  affidamenti  del  patrimonio  comunale  o nell'esercizio di attivita' commerciali.     La relazione prefettizia si sofferma in particolare sulla  figura del sindaco ponendo in rilievo gli assidui  rapporti  che  legano  il primo cittadino ad esponenti di rilievo della locale criminalita'.     Viene al riguardo  evidenziata  la  vicenda  delle  nozze  di  un pluripregiudicato, celebrate dal sindaco che ha anche partecipato  al ricevimento nuziale - ove erano  presenti  numerosi  esponenti  della locale criminalita', alcuni dei  quali  condannati  anche  per  reati associativi  -  pubblicando  sui  social  network   alcune   immagini dell'evento.     E' inoltre emblematico l'episodio occorso  durante  un'operazione interforze per il  contrasto  all'abusivismo  commerciale  nel  corso della quale il  primo  cittadino  interveniva  in  favore  di  alcuni pregiudicati, elementi di spicco della locale  criminalita',  gestori di postazioni abusive, chiedendo agli operatori di  polizia  presenti sul posto ed al dirigente del locale commissariato di soprassedere.     La  relazione  della  commissione  d'indagine  pone  altresi'  in rilievo  che  numerosi  componenti   della   compagine   elettiva   e dell'apparato burocratico sono interessati da precedenti penali e  di polizia anche per reati associativi ed hanno  frequentazioni  o  sono riconducibili, a vario titolo, ad ambienti criminali.     Il rispetto dei principi di legalita' e  buon  andamento  avrebbe dovuto  suggerire  a  coloro   che   rivestono   cariche   pubbliche, soprattutto per quanto attiene alla sfera relazionale,  di  porre  in essere una effettiva presa di  distanza  da  esponenti  delle  locali organizzazioni malavitose.     Le   risultanze   dell'accesso   ispettivo   hanno    evidenziato un'illegittima  ed   anomala   commistione   nella   gestione   degli affidamenti di  lavori  pubblici,  con  un'indebita  ingerenza  degli organi  politici  sull'operato  della  struttura  amministrativa,  in contrasto con il principio di separazione dei poteri di  indirizzo  e programmazione, propri degli organi politici,  da  quelli  gestionali dell'apparato dirigente.     L'organo  ispettivo  pone  in   rilievo   che   l'amministrazione comunale, per l'affidamento di servizi e lavori  pubblici,  ha  fatto ripetutamente  ricorso  al  modello  dell'offerta  unica,  attraverso procedure   caratterizzate   da   anomalie   e   irregolarita'    con aggiudicazioni in favore di imprese riconducibili  alla  criminalita' organizzata.     Significativa in tal  senso  si  e'  rivelata  la  procedura  per l'affidamento del servizio di manutenzione del verde  cittadino  alla quale avevano partecipato due imprese. A seguito  dell'esclusione  di una delle due ditte,  in  quanto  dalla  busta  contenente  l'offerta traspariva l'importo, la gara veniva aggiudicata  all'altra  societa' che,   senza   alcuna   spiegazione,   rinunciava    all'affidamento. L'amministrazione  comunale  a  seguito  di  cio',  come   ampiamente descritto nella relazione della commissione d'indagine, provvedeva in via diretta e senza far valere il principio della rotazione  previsto dall'art. 36 del codice degli appalti, ad affidare il  servizio  alla societa' inizialmente esclusa.     La relazione del  prefetto  pone  in  rilievo  che  l'impresa  in argomento e' stata costituita solo dieci giorni prima della  scadenza della gara e  che  sebbene  il  bando  prevedesse  l'affidamento  del servizio per la durata di due mesi sono  stati  in  seguito  disposti numerosi rinnovi realizzando in tal modo frazionamenti di quello che, invero, avrebbe dovuto  essere  un  unico  affidamento,  eludendo  la «soglia» di valore prevista dalla vigente normativa per la  quale  e' obbligatorio richiedere le informazioni antimafia.     Rileva al riguardo cha la  menzionata  societa',  destinataria  a giugno 2019 di provvedimento interdittivo antimafia, e' riconducibile ad  una  famiglia  i  cui  componenti,  titolari  di  altra  societa' anch'essa destinataria di interdittiva antimafia, sono  esponenti  di spicco della locale organizzazione criminale.     E' altresi' emblematico che il  primo  cittadino  abbia  espresso parole di condanna nei confronti della prefettura che  ha  emesso  la citata interdittiva ed inoltre, con ordinanza  sindacale  del  luglio 2019, ha addirittura incaricato la stessa azienda di rimuovere alcuni alberi pericolanti in  palese  violazione  dell'art.  94  del  codice antimafia  che  prevede  la  risoluzione,  da  parte  della  stazione appaltante, dei rapporti contrattuali in itinere in caso di  adozione di informazione interdittiva.     L'articolato intreccio di rapporti e cointeressenze tra esponenti della locale criminalita' organizzata ed amministratori  comunali  e' emerso altresi', come posto in rilievo dalla commissione  d'indagine, dall'analisi  della  procedura  per  l'affidamento  del  servizio  di manutenzione e custodia della villa comunale  con  annesso  punto  di ristoro.     Il predetto affidamento,  all'esito  di  una  procedura  di  gara aperta - indetta previa revoca  di  un'altra  procedura  -  e'  stato assegnato a maggio 2016 ad una  societa'  costituita  solo  due  mesi prima con avvio dell'attivita' d'impresa a giugno 2016. I soci e  gli amministratori della menzionata societa',  che  a  novembre  2017  e' stata anch'essa destinataria di informazione interdittiva  antimafia, appartengono ad una locale famiglia mafiosa  e  sono,  nel  contempo, stretti parenti di un amministratore comunale.     Ulteriori elementi che attestano una  gestione  dell'ente  avulsa dal rispetto dei principi di legalita' sono emersi dall'analisi della procedura per l'affidamento dei lavori di  ampliamento  del  cimitero comunale aggiudicati nel 2015 ad una societa' per un importo di oltre 15 milioni di euro, alla quale e'  successivamente  subentrata  altra impresa costituita a marzo 2016, a sua  volta  partecipata  da  altra societa' per la quale e'  emerso  che  l'amministratore  ed  uno  dei dipendenti  annoverano   pregiudizi   di   natura   penale   e   sono riconducibili ad ambienti controindicati mentre un altro socio e'  il coniuge di un  dirigente  apicale  dell'amministrazione  comunale.  I lavori in argomento sono stati poi subappaltati ad altra societa'  il cui socio e' anch'egli gravato da pregiudizi di polizia e legato alla locale criminalita' organizzata.     La commissione d'indagine ha inoltre analizzato l'attivita' dello sportello  unico  attivita'  produttive   (SUAP)   soffermandosi   in particolare, sugli aspetti inerenti la gestione amministrativa  degli esercizi  pubblici  operanti  sul  territorio  comunale  riscontrando omissioni nonche' ripetute e gravi irregolarita'.     Al riguardo nella relazione del prefetto viene evidenziato che in favore dei gestori di taluni locali - alcuni dei  quali  affiliati  o comunque soggetti riconducibili alla locale organizzazione  criminale - sono state rilasciate autorizzazioni permanenti all'occupazione  di suolo pubblico, in palese contrasto con il regolamento  comunale  che prevede per tale tipo di concessioni una  durata  massima  di  cinque anni. Inoltre in taluni casi sui marciapiedi e sugli spazi antistanti i locali commerciali sono state realizzate  strutture  permanenti  di notevoli dimensioni in assenza di qualsivoglia  titolo  autorizzativo da parte del comune.     Ulteriore elemento che attesta l'esistenza delle gia' evidenziate frequentazioni  e  cointeressenze  tra  amministratori  comunali   ed esponenti  della  criminalita'  organizzata  e'  rappresentata  dalla circostanza che il primo cittadino ed un assessore hanno  presenziato all'inaugurazione di uno dei suddetti locali  gestito  da  componenti della famiglia criminale egemone.     La commissione d'indagine  ha  inoltre  svolto  accertamenti  sul patrimonio immobiliare comunale dai quali e' emerso che molti alloggi di  edilizia  popolare  sono  occupati  da  soggetti  appartenenti  o riconducibili a compagini mafiose e, in  buona  parte  dei  casi,  in assenza di valido titolo e della corresponsione del canone;  peraltro l'amministrazione comunale, ad oggi, non ha posto in essere, a tutela dell'interesse   pubblico   qualsivoglia   iniziativa   di   recupero dell'evasione e di regolarizzazione delle posizioni illegittime.     Le  circostanze  analiticamente  esaminate   e   dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto hanno  rivelato  una  serie  di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Cerignola,  volti  a perseguire  fini  diversi  da   quelli   istituzionali,   che   hanno determinato   lo   svilimento   e   la   perdita   di    credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita',  rendendo  necessario  l'intervento  dello  Stato  per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.     Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del  consiglio  comunale  di  Cerignola (Foggia), ai sensi dell'art. 143 del decreto  legislativo  18  agosto 2000, n. 267.     In  relazione  alla  presenza  ed  all'estensione  dell'influenza criminale,  si  rende  necessario  che  la  durata   della   gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. 
       Roma, 9 ottobre 2019 
                                   Il Ministro dell'interno: Lamorgese     |  
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   La gestione del Comune di Cerignola (Foggia) e'  affidata,  per  la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:     dott. Umberto Postiglione - prefetto a riposo;     dott.ssa Adriana Sabato - viceprefetto a riposo;     dott. Michele Albertini - dirigente di II fascia - Area I.     |  
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        Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Foggia   Rif. prot. n. 549/OPS/2019 
                                                Foggia, 22 luglio 2019 
                                  Al sig. Ministro dell'interno - Roma 
      Oggetto: Comune di Cerignola. Relazione ai sensi dell'art.  143, comma 3,  del  decreto  legislativo  18  agosto  2000,  n.  267  come modificato dall'art. 2, comma 30, della legge 15 luglio 2009, n. 94. 
     Con riferimento alla delega conferita con decreto ministeriale n. 17102/128/32(5)-Uff.V - Affari territoriali del 19 dicembre 2018,  si informa che la Commissione nominata con  provvedimento  n.  08/O.P.S. (2) del 7 gennaio 2019 per effettuare, presso il Comune di Cerignola, gli accertamenti previsti dall'art.  1,  comma  4,  decreto-legge  n. 629/1982, convertito con legge n. 726/1982, ha depositato, in data  9 luglio 2019, la propria relazione, che si trasmette  unitamente  alla presente.     Si  precisa  che  su  richiesta  della   stessa   Commissione   - insediatasi il 9 gennaio 2019, - il termine per l'espletamento  delle attivita' di accertamento, fissato in tre mesi decorrenti dalla  data di  insediamento,  e'   stato   prorogato,   con   provvedimento   n. 213/O.P.S.(2) del 1° aprile 2019, di ulteriori tre mesi.     Gli  esiti  dell'accesso  sono  stati  esaminati   dal   Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica - integrato  con  la partecipazione del  Procuratore  Capo  della  Direzione  distrettuale antimafia di Bari e del Procuratore  della  Repubblica  di  Foggia  - sentito in data 19 luglio 2019, che ha condiviso con lo scrivente  le valutazioni che qui di seguito si rassegnano.     1. Il Comune di  Cerignola,  grosso  centro  urbano  di  59  mila abitanti,  e'  situato  nel  vasto  Tavoliere  delle  Puglie,  a   14 chilometri  dalla  Provincia  di  Bari'  (Canosa  di  Puglia),  a  30 chilometri dalla Basilicata  (Lavello),  a  26  chilometri  dal  Mare Adriatico (Torre Rivoli), confina  con  i  territori  dei  Comuni  di Trinitapoli, Zapponeta,  Orta  Nova,  Stornara,  Stornarella,  Ascoli Satriano, Gaudiano, Loconia, Canosa di Puglia  e  San  Ferdinando  di Puglia.     Il sindaco del Comune di Cerignola  e'  omissis,  in  esito  alle consultazioni del maggio-giugno 2015.     L'esigenza di' avviare accertamenti in ordine all'Amministrazione comunale di Cerignola e' scaturita dagli approfondimenti  informativi svolti dalle Forze di  polizia,  anche  sulla  base  di  esposti  che segnalavano contiguita' tra il sindaco e ambienti della  criminalita' organizzata, oltre che una gestione amministrativa caratterizzata  da varie irregolarita'.     Come noto, gli ultimi anni sono stati caratterizzati,  in  questa provincia, da un numero impressionante di omicidi. Nel 2017, si  sono verificati  ben  20  omicidi,  15  dei   quali   riconducibili   alla criminalita' organizzata. A questi va  aggiunta  la  scomparsa  di  2 persone, da ritenersi casi di «lupara bianca». Nel 2018  gli  omicidi sono stati in totale 11, di cui 7 possono ritenersi  riconducibili  a dinamiche della criminalita' organizzata. Nel 2019 si sono verificati 4 omicidi, di cui 2 sicuramente di matrice mafiosa.     Si tratta, come si e' detto, di un dato  davvero  impressionante, anche  se  raffrontato  con  i  dati,  gia'  rilevanti   degli   anni precedenti: infatti nel 2015 vi erano stati 11 omicidi e 14 nel  2016 (oltre a un probabile caso di «lupara bianca»).     Una crescita esponenziale di fatti  si  sangue  che  consente  di valutare appieno la pericolosita' e la ferocia dei sodalizi mafiosi.     Certamente l'evento piu' eclatante e' stato il  gravissimo  fatto di sangue avvenuto nelle campagne  di  Apricena  il  9  agosto  2017, allorquando sono stati assassinati il pluripregiudicato Romito  Mario Luciano - ritenuto al vertice dell'omonimo gruppo  criminale  egemone nella zona di Manfredonia (FG) e aree  limitrofe  -  il  cognato,  De Palma Matteo, e i fratelli Luigi e  Aurelio  Luciani,  questi  ultimi estranei a contesti malavitosi, che sfortunatamente si trovavano  sul luogo dell'agguato, il cui  obiettivo  era  evidentemente  lo  stesso Romito.     Le organizzazioni mafiose operanti nella Provincia di Foggia sono dedite a delitti quali le estorsioni, il traffico di stupefacenti  e, ovviamente, tendono a «risolvere»  le  situazioni  di  contrasto  che inevitabilmente  insorgono  laddove  si  incrocino   i   contrapposti interessi, attraverso gravissimi fatti di sangue.     I vari sodalizi malavitosi sono  distribuiti  sul  territorio  in quattro macroaree: Foggia, Alto Tavoliere, Basso Tavoliere e Gargano. A queste, occorre ormai aggiungere una quinta area, ovvero quella  di Vieste.     La «Societa' foggiana» opera  nel  capoluogo  e  nei  comuni  del centro-nord della provincia ed  e'  strutturata  in  «batterie»,  che fanno diretto riferimento  a  un  nucleo  di  vertice  costituito  da personaggi carismatici del crimine  locale,  ciascuno  a  capo  della rispettiva «batteria». Storicamente legata alla  «Societa'  foggiana» e' la criminalita' organizzata di San Severo, ovvero  dell'area  nord della  provincia.  La   presenza   dell'organizzazione   si   avverte soprattutto attraverso i numerosi attentati  ai  danni  di  attivita' commerciali, inquadrabili nella gestione del racket dell'estorsione.     Nell'area      di      Cerignola       operano       i       clan «Piarulli-Mastrangelo-Ferraro» e «Ditommaso»,  la  cui  esistenza  e' stata riconosciuta con sentenza passata in giudicato nell'ambito  del c.d. processo «Cartagine».     Nel contesto garganico e' radicato il «Clan dei  Montanari»,  cui sono riconducibili numerosissimi fatti di  sangue,  verificatisi  nel corso di decenni.     Si segnala infine la criminalita' viestana,  aggregato  criminale inizialmente espressione del «Clan dei Montanari», resasi autonoma ad opera di Notarangelo Angelo, assassinato il 26 gennaio 2015.     2. Cerignola, al pari di altre aree della  Provincia  di  Foggia, risente della presenza di organizzazioni criminali di  tipo  mafioso. L'esistenza di un'associazione  per  delinquere  di  tipo  mafioso  a Cerignola, finalizzata alla commissione  di  un'indefinita  serie  di delitti (tra cui  rapine,  estorsioni,  delitti  contro  la  persona, delitti in materia di armi nonche' traffico di sostanze  stupefacenti - art. 74 decreto del Presidente della  Repubblica  n.  309/1990)  e' stata riconosciuta con sentenza passata in giudicato nell'ambito  del c.d. processo «Cartagine». Quest'ultimo  ha  definito  la  struttura, l'organizzazione e le attivita' del gruppo malavitoso denominato Clan «omissis».     Tale clan - originatosi fin dagli inizi degli anni '80 e forte di rapporti e contatti con altre organizzazioni  criminali  operanti  in altre  zone  -  era  caratterizzato   da   una   stabile   e   solida organizzazione interna di tipo gerarchico, che  aveva  consentito  al sodalizio di acquisire e  mantenere  saldamente  il  controllo  delle attivita' criminali nel territorio di  Cerignola  e  in  alcune  zone limitrofe.     In   particolare,   nell'organizzazione    malavitosa    potevano distinguersi tre livelli:       i «milanesi» (detti anche «i piu' grandi di tutti»),  ossia  il vertice dell'organizzazione, di cui facevano parte i fratelli omissis e omissis, omissis e omissis (ergastolano); essi,  pur  risiedendo  a Milano, erano i capi indiscussi dell'associazione  e  impartivano  le direttive a  tutta  l'organizzazione  cerignolana,  provvedendo,  fra l'altro, al rifornimento degli stupefacenti;       i «grandi»,  ossia  coloro  che,  nel  quadro  delle  direttive impartite dai «milanesi» e in stretto collegamento con loro, curavano e dirigevano tutte le attivita' criminali del sodalizio in Cerignola, assegnando alle varie squadre il settore di attivita' illecita in cui operare.  Al  gruppo  appartenevano  omissis   (deceduto),   omissis, omissis, omissis (detenuto), omissis (detenuto), omissis;       i «piccoli», ossia coloro che, sotto le direttive dei «grandi», gestivano le diverse attivita' criminali, suddivisi, a loro volta, in squadre o batterie, a ognuna delle quali era riservato un settore  di attivita' o una zona del territorio. La Struttura era  articolata  in sottogruppi dotati di relativa autonomia decisionale e operativa.     Questa era, a grandi linee, l'assetto dell'associazione criminosa cerignolana fino a meta' del 1994,  quando  fu  emessa,  in  data  10 giugno 1994, l'ordinanza cautelare che sgomino' il clan «omissis».     In seguito, le ulteriori inchieste «Tundra» nel  1994,  «Processo Mastrangelo Giuseppe +  6»  nel  1996,  «Mosca»  nel  1997  colpirono duramente l'organizzazione, portando alla cattura e alla  conseguente detenzione della maggior parte dei suoi esponenti.     Dopo la morte di omissis, avvenuta nel 2006, mentre era  detenuto nel carcere di Parma, il controllo del gruppo su Cerignola e' passato nelle mani di omissis, legato da rapporto di parentela con lo  stesso capo clan, che aveva sposato omissis, sorella di omissis.     Il 31 gennaio 2009, in Cerignola, all'interno  di  un  salone  da barba, omissis veniva ucciso con  11  colpi  di  pistola  cal.  9×21, esplosi da due individui travisati.     Nel  panorama  criminale  cerignolano,  negli  ultimi  anni,   ha acquisito un ruolo di primo piano il  clan  «omissis»,  riconducibile alla famiglia omissis, dedito alla commissione di estorsioni,  rapine e spaccio di sostanze stupefacenti nell'area del basso Tavoliere.     Il clan «omissis» negli  anni  e'  stato  colpito  da  importanti attivita' di polizia  giudiziaria  tra  cui  l'operazione  denominata «Cartagine» e quella denominata «Halloween»  (ordinanza  di  custodia cautelare n. 16759/01 D.D.A. della Procura della Repubblica presso il Tribunale  -  Direzione  distrettuale  antimafia  di  Bari)  eseguita nell'anno 2004, conclusasi con pesanti condanne per i  reati  di  cui all'art. 416-bis  codice  penale  nonche'  all'art.  74  decreto  del Presidente della Repubblica n. 309/1990 a carico dei  componenti  del sodalizio criminale, in particolare  nei  confronti  di  omissis  (14 dicembre 2007 sentenza della Corte di appello di Bari irrevocabile il 28 gennaio 2009 a carico di omissis).     Il 26 settembre 2018  i  Carabinieri  di  Foggia  hanno  eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari su richiesta di  quella DDA, nei confronti di omissis  e  dei  suoi  due  nipoti,  omissis  e omissis, ritenuti rispettivamente capo ed  elementi  di  vertice  del clan, per i  reati  di  rapina,  tentata  estorsione,  riciclaggio  e violenza privata, tutti aggravati dall'aver agito col metodo mafioso, ai danni di un imprenditore del  posto,  ripetutamente  sottoposto  a minacce di estrema gravita'.     La struttura dell'organizzazione e' fortemente  verticistica,  di natura familiare: a capo del clan omissis sono individuati i  germani omissis e omissis, nonche', omissis (soprannome ereditato  dal  padre omissis), figlio  di  omissis,  con  potere  decisionale  all'interno dell'organizzazione. Spicca inoltre la figura  del  giovane  omissis, personaggio di spicco del clan, con  grande  carisma  delinquenziale, particolarmente violento  e  dedito  all'utilizzo  di  armi,  nonche' rapinatore seriale.     Allo  stato,  nell'area  cerignolana  non  si  avvertono  segnali premonitori di una ripresa della conflittualita' armata  tra  i  vari gruppi. Si e' per contro registrato l'assunzione di maggior autorita' e un ruolo di preminenza  da  parte  di  omissis,  omissis,  omissis, omissis, omissis e omissis.     Oggi  i  maggiori  esponenti   della   criminalita'   organizzata cerignolana sono protesi verso il traffico di sostanze  stupefacenti, con particolare riferimento all'hashish e alla cocaina,  il  traffico di armi da sparo, il riciclaggio dei proventi illeciti  in  attivita' economiche lecite soprattutto nel settore vitivinicolo  e  oleario  e l'organizzazione di complesse rapine ai danni di blindati.     La realta' criminale di  Cerignola  si  presenta  come  solida  e strutturata «imponendosi sul territorio con un consistente numero  di affiliati, con forte  disponibilita'  di  armi,  attraverso  i  quali riesce  a  diversificare  le  attivita'  illecite  da  cui  attingere risorse, opportunamente schermate, secondo  una  logica  sempre  piu' affaristica, flessibile  e  proiettata  verso  obiettivi  di  agevole realizzazione. La pluralita' delle attivita'  delittuose  perseguite, condotte anche con forme di pendolarismo, mostrano un elevato livello di organizzazione che conferisce  alla  criminalita'  cerignolana  un ruolo  di  particolare  importanza  nell'intera   regione,   rendendo contestualmente difficoltosa la distinzione tra criminalita' comune e quella di tipo mafioso»  (cfr.  Relazione  D.I.A.,  Secondo  semestre 2017).     3.  L'analisi  di  contesto  sopra  rassegnata  trova   ulteriore conferma  nelle  risultanze  info  investigative   consegnate   nella Relazione della D.I.A. al Parlamento, relativa al 1° semestre  2018): «Nel Basso Tavoliere, quella di Cerignola resta la realta'  criminale strutturalmente piu' solida:  non  risente  delle  ripercussioni  dei riassetti e delle fibrillazioni in atto nelle vicine aree e, partendo da un forte e radicato controllo del proprio  territorio,  attua  una strategia operativa di progressiva espansione verso altre aree.... Si connota come mafia degli affari, svincolata  dalla  rigidita'  tipica delle  strutture  fondate  sui  vincoli  di   familiarita'   (aspetto peculiare  delle  mafie  foggiana  e  garganica)  e   proiettata   al raggiungimento di obiettivi  a  medio-lungo  termine,  anche  grazie, verosimilmente, all'esistenza di un organo decisionale condiviso,  in grado di  assoggettare  in  modo  pragmatico  il  tessuto  criminale, riducendo al minimo le frizioni.     La pluralita' delle attivita'  della  mafia  cerignolana,  spesso condotte con forme di pendolarismo, costituiscono un valore  aggiunto in termini sia finanziari che di carisma  criminale  nelle  relazioni con  le  altre  organizzazioni.  Significativa  al  riguardo  la  ... operazione  «Ocean's  Twelve»  conclusa,  a  febbraio   (2018),   dai Carabinieri, che hanno proceduto al fermo  di  5  foggiani,  presunti componenti del commando... (Ordinanza di  convalida  di  fermo  e  di applicazione di misure cautelari n. 1335/18 RGNR e n. 952/18  RG  GIP emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Pavia il 1° marzo 2018. In territorio elvetico erano stati tratti  in arresto in flagranza dalla Polizia cantonale  di  Chiasso  gli  altri cinque  componenti  del  gruppo  criminale,  anch'essi  residenti   a Cerignola,  tra  cui   il   presunto   capo,   identificato   in   un pluripregiudicato organico alla mafia cerignolana.).     E ancora si legge nella predetta Relazione:       «A Cerignola operano i due clan omissis (che ha  ripreso  nuovo slancio dopo il recente ritorno in liberta'  di  alcuni  soggetti  di spicco) e omissis (originario di Cerignola,  ha  il  suo  vertice  in Lombardia dove risiede il boss e  vanta  sinergie  e  contatti  nelle Province di Foggia e BAT - dove e' egemone  nella  Valle  dell'Ofanto con referenti a Trinitapoli e Canosa di Puglia  -  e  in  varie  aree nazionali).     E' indicativa al riguardo la  misura  cautelare  (OCC  n.  107/18 emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Foggia il 16 gennaio 2018) eseguita dai  Carabinieri  il  19  gennaio 2018 nei  confronti  di  undici  soggetti  ritenuti  responsabili  in concorso  di  resistenza  a  pubblico  ufficiale  aggravata.  Tra   i destinatari  del  provvedimento  figura  il  boss  del  clan  omissis responsabile  di  aver  capeggiato  un  assembramento  nel   popoloso quartiere  San  Samuele  contro   una   pattuglia   dei   Carabinieri intervenuta la notte del 25 dicembre 2017 per ristabilire  la  quiete pubblica.     ... Non sono, peraltro, mancati episodi  violenti  riferibili  ai contesti criminali locali. Il 3 febbraio 2018, a Cerignola,  dopo  il ferimento di un pregiudicato del luogo, i Carabinieri, nel  corso  di una  perquisizione  presso   un'autorimessa,   hanno   rinvenuto   un kalashnikov sprovvisto di matricola, con il colpo in canna,  completo di caricatore e cartucce,  e  percio'  hanno  tratto  in  arresto  in flagranza di reato uno dei titolari dell'attivita' e suo figlio. Il 6 aprile 2018, a Cerignola, e'  avvenuto  il  tentato  omicidio  di  un censurato, verosimilmente collegabile  a  dissidi  sorti  nell'ambito delle piazze di spaccio. Il 25 giugno 2018, a Cerignola, due  guardie particolari giurate, padre e figlio, sono rimasti feriti  durante  un tentativo di rapina. Inoltre,  il  10  aprile  2018,  a  Cerignola  i Carabinieri hanno dato esecuzione  all'OCC  n.  1124/2016  RG  PM  n. 155/17 Reg. imp. e n. 683/2017 R.T.L. resa esecutiva dal Tribunale di Bari il 5 aprile 2018, nei confronti di un pluripregiudicato ritenuto responsabile della gambizzazione di un altro pregiudicato cerignolano (il 5 ottobre 2016). Entrambi i personaggi  coinvolti  non  risultano estranei a contesti di criminalita' organizzata.».     I   dati   fattuali   sopra   riportati   confermano    l'attuale coinvolgimento  del  contesto  socio-ambientale   di   Cerignola   in dinamiche criminali connotate da particolare disvalore sociale.     L'area di Cerignola, si conferma,  per  l'intera  Regione  e  non solo, la «centrale» per tutte le operazioni  delittuose  che  ruotano intorno alle rapine ai tir e ai furti di autovetture e mezzi pesanti, (1)  e che impiega la maggior parte di persone, anche straniere. Cio' e' confermato anche dalla scoperta nell'area di  numerosi  «cimiteri» di  auto.  Questi  interessi  illeciti  riescono   a   coagulare   la criminalita' comune con quella organizzata.     Notevole dinamismo si riscontra anche nel settore  delle  armi  e degli stupefacenti, in cui la Citta' di Cerignola si  conferma  snodo cruciale  per  l'intera  Regione,  anche  grazie  alla  capacita'  di disporre di piu' canali di approvvigionamento. L'area  in  questione, inoltre, e' sempre piu' caratterizzata dalla presenza di  piantagioni di  cannabis,  che   attirano   anche   gli   interessi   di   gruppi extraregionali (2) .     In piu' occasioni e'  stato  dimostrato  come  le  organizzazioni criminali cerignolane tendono a estendere la propria attivita'  anche in altre regioni, in collegamento con altri  gruppi  criminali,  come dimostra, a titolo puramente esemplificativo, l'operazione di polizia giudiziaria eseguita il 17 aprile 2018  da  personale  della  Squadra mobile  di  Foggia,  in  collaborazione  con  la  Squadra  mobile  di Catanzaro. In questa occasione sono stati tratti in  arresto  tredici persone ritenute responsabili di aver portato a  termine  una  rapina del 4 dicembre 2016 al caveau della omissis del capoluogo  calabrese, evento aggravato dalle  condizioni  previste  e  punite  dall'art.  7 decreto-legge n. 152/1991 convertito con legge n. 203/1991.  Tra  gli arrestati figurano otto soggetti delle Province di Catanzaro, Crotone e Cosenza,  uno  della  BAT,  uno  della  Provincia  di  Bari  e  tre cerignolani.     Come si avra' modo di verificare nelle pagine che seguono, alcuni tra  i  piu'  importanti  esponenti  della  criminalita'  organizzata cerignolana - tutti innanzi citati -  hanno  rapporti  con  esponenti dell'attuale Amministrazione comunale, con la  quale  direttamente  o indirettamente intrecciano rapporti economici e di impresa.     4. L' attuale amministrazione  comunale  di  Cerignola  e'  stata eletta  in   occasione   delle   consultazioni   amministrative   del maggio-giugno 2015, superando al  ballottaggio,  con  il  55,51%  dei voti, omissis. Si evidenzia che il candidato omissis  aveva  superato il primo turno con una percentuale relativa di voti superiore di poco meno del 10% rispetto a quella del candidato omissis.     Straordinaria  la  contraddittorieta'  degli  esiti   delle   due votazioni, in particolare  per  lo  «speculare  rovesciamento»  delle preferenze accordate ai  due  principali  contendenti  tra  la  prima tornata elettorale ed il turno di ballottaggio.     Alle  precedenti  elezioni  del  2010,  omissis  si  candido'   a ricoprire la carica di sindaco a capo di due liste civiche ovvero, la lista civica «omissis» e la lista civica «omissis» ma non supero'  il primo turno,avendo ottenuto il 27,10% con 8.268 voti.     Dalle verifiche effettuate, circa la sussistenza di  collegamenti diretti o indiretti con la criminalita' organizzata di  tipo  mafioso ovvero su forme di condizionamento di amministratori o dipendenti del Comune di Cerignola, sono emersi gli elementi che qui di  seguito  si riassumono.     Il sindaco di Cerignola, omissis, in carica dal 16  giugno  2015, con  funzioni  assessorili  in  materia  di   sicurezza,   legalita', contenzioso  e  trasparenza,  e'  avvocato  penalista,  e  in  questa qualita' ha difeso in numerosi  processi  elementi  di  spicco  delle organizzazioni  criminali  di  stampo  mafioso   operanti   in   quel territorio,  tutti  condannati  proprio  nell'ambito   del   processo «Cartagine», quali:       omissis;       omissis;       omissis;       omissis;       omissis;       omissis;       omissis;       omissis;       omissis;       omissis;       omissis;       omissis;       omissis.     Con sentenza della Corte di appello di Lecce in  data  25  maggio 2015, irrevocabile il 14  aprile  2016,  in  riforma  della  sentenza emessa in  data  17  dicembre  2013  dal  Tribunale  in  composizione monocratica di Lecce,  il  primo  cittadino  di  Cerignola  e'  stato condannato per il reato di  oltraggio  a  un  magistrato  in  udienza continuato ex art. 81-343 del codice penale - commesso il 21 novembre 2009 in Foggia.     Il omissis, sin dall'assunzione del suo mandato, si e'  connotato per  una  tendenza   a   «esternazioni»   particolarmente   virulente attraverso i social  network,  prevalentemente  nei  confronti  degli avversari politici.     Emblematica di tale modus operandi e' la delibera n. 319  del  23 ottobre 2018, con cui e' stato dato incarico a un avvocato di fiducia «di intraprendere azioni  giudiziali  nei  confronti  di  coloro  che avessero offeso o leso la dignita' e l'immagine  dell'amministrazione e dell'intera cittadinanza.» Al di la'  dell'evidente  illegittimita' (se non abnormita'), l'atto  e'  per  cosi'  dire  emblematico  della situazione politico-amministrativa dell'Ente: infatti, si  pongono  a carico del contribuente le spese per avviare non  meglio  specificate iniziative giudiziarie,  nei  confronti  di  non  meglio  specificati soggetti  e,  sostanzialmente,  per  reagire  alle  critiche  rivolte all'operato dell'attuale Amministrazione.     La Commissione di accesso ha messo in rilievo  come  non  sia  un mero rapporto professionale che  lega  il  sindaco  di  Cerignola  ad esponenti di rilievo della criminalita' organizzata  cerignolana.  Si tratta, viceversa, di rapporti elettivi,  che  in  un  contesto  come quello  cerignolano,  caratterizzato  dalla  importanza  dei  vincoli parafamiliari, assumono connotati social  tipici  ed  un  significato spesso di condivisione di valori.     Confermano l'assunto gli esiti degli accertamenti esperiti  dalle forze  di  polizia  sulle  frequentazioni  del  primo  cittadino   di Cerignola, non necessitate dall'esercizio dell'attivita' forense.     Il 1° settembre 2015 il sindaco  di  Cerignola  ha  officiato  le nozze, presso il  Comune,  tra  il  noto  pluripregiudicato  omissis, affiliato di rilievo del clan «omissis» e la signora omissis.     E' rilevante la circostanza che il primo cittadino ha preso parte insieme con la propria convivente e, quindi, in un clima di  evidente «familiarita'», ai festeggiamenti per le suddette nozze, a cui  erano presenti molti elementi di spicco del clan «omissis» ovvero  omissis, ritenuto il capo dell'omonimo clan omissis, e omissis,  entrambi  con condanne anche per l'art. 416-bis del codice penale.  Nell'occasione, il sindaco di Cerignola esprimeva pubblicamente  parole  di  affetto, vicinanza e stima personale nei confronti degli sposi, dei  testimoni e degli invitati alla cerimonia.     Il 26 marzo 2016, si sono celebrate, con il rito  civile,  presso il Comune di  Cerignola,  le  nozze  tra  il  noto  pluripregiudicato omissis, affiliato di  rilievo  del  clan  «omissis»,  e  la  signora omissis.  Il  matrimonio  era  stato  officiato  dal  consigliere  di maggioranza, omissis, marito di omissis, figlia di  omissis,  sorella dello sposo.     Al successivo ricevimento nuziale, in  data  29  marzo  2016,  il sindaco  di  Cerignola,  presente  con  la  convivente,  omissis,  ha riprodotto il rito nuziale civile e lo stesso giorno ha pubblicato un post  sul  social  network  «Facebook»,  condiviso  dal   consigliere comunale, omissis, in cui ha descritto  gli  sposi  come  «amici»  di vecchia data.     Anche in quest'occasione, in qualita' di invitati, erano presenti numerosissimi e noti pregiudicati di Cerignola,  elementi  di  spicco «omissis».     Il 29  aprile  2016,  il  sindaco,  nel  corso  di  un'operazione interforze per il contrasto dell'abusivismo commerciale,  interveniva personalmente nei confronti delle postazioni abusive dei pregiudicati locali omissis, e di omissis: quest'ultimo e'  ritenuto  elemento  di spicco del clan  mafioso  «omissis».  Nella  circostanza  il  sindaco chiedeva, nel primo caso  agli  operatori  presenti  sul  posto,  nel secondo direttamente al dirigente del Commissariato  di  PS  presente sul luogo, di soprassedere.     Nel corso dei controlli  di  polizia,  operati  in  Cerignola  in materia  di  abusivismo  commerciale  nei  confronti   di   esercenti ambulanti di prodotti ortofrutticoli, privi di formali autorizzazioni amministrative, emergeva che gli  stessi  esercenti  sarebbero  stati «verbalmente autorizzati» dal sindaco omissis a continuare a svolgere le attivita' commerciali, sino a quando i medesimi non fossero  stati formalmente autorizzati dal Comune.     Il 1° settembre 2016 si celebravano le nozze,  con  rito  civile, tra il consigliere comunale omissis e  omissis,  nipote  di  omissis. Alla celebrazione e al  successivo  ricevimento  nuziale  in  Andria, oltre al sindaco  di  Cerignola  e  alla  compagna  di  quest'ultimo, partecipavano ancora  una  volta  diversi  soggetti  pregiudicati  ed esponenti della criminalita' organizzata, tra cui omissis,  affiliato al clan  mafioso  «omissis»,  nonche'  zio  di  omissis;  omissis,  e omissis, rispettivamente zia e fratello della sposa.     In data 1° maggio  2017,  unitamente  all'assessore  omissis,  il sindaco omissis  partecipava  all'inaugurazione  del  Bar  denominato «omissis»,  impresa  individuale  di  omissis,  figlia  di   omissis, capostipite  dell'omonimo  clan  mafioso  operante  in  Cerignola   e condannato per il reato di  associazione  per  delinquere  di  stampo mafioso ex art. 416-bis del codice penale nell'ambito dell'operazione di polizia denominata «Cartagine». Come si vedra'  in  prosieguo,  la presenza  del  sindaco  si  innesta  su  una  vicenda  amministrativa anomala, che riguarda  il  predetto  esercizio  commerciale,  la  cui titolare e'  stata  destinataria  di  una  informazione  interdittiva antimafia.     Il 29 dicembre 2018, il sindaco  omissis  veniva  controllato  in Cerignola, mentre si trovava a bordo dell'autovettura di'  proprieta' di omissis, segretario della Societa' cooperativa sociale  «omissis», riconducibile alla famiglia di omissis,  contigua  al  clan  omissis, destinataria di informazione antimafia interdittiva.  In  seguito  si parlera' piu' diffusamente dei rapporti tra il sindaco omissis  e  la cooperativa suddetta.     Il  4  novembre  2017,  in   occasione   dell'inaugurazione   del restaurato «Arco della Rimembranza» posto  all'interno  dei  giardini pubblici  della  citta'  di  Cerignola,  personale  dei   Carabinieri constatava che la ditta che aveva proceduto  al  restauro  dell'opera era la «omissis», il cui rappresentante legale e' omissis.     Presenti alla manifestazione predetta  erano  la  titolare  della ditta «omissis», omissis, e il padre della  stessa,  omissis  nonche' vari dipendenti dell'impresa, che, per l'occasione, aveva  provveduto a pulire la villa comunale. La societa' cooperativa omissis, come  si dira'  in  prosieguo  piu'  ampiamente,  e'  stata  destinataria   di informazione antimafia interdittiva.     Il  sindaco  omissis  pubblicamente  ringraziava  la  omissis   e immortalava l'evento facendosi fotografare  con  i  dipendenti  della cooperativa, pubblicando sul proprio profilo «facebook» una foto,  da cui si evince che tra gli astanti vi erano vari soggetti  gravati  da pregiudizi penali.     Alcuni   giorni   prima   dell'inaugurazione   dell'Arco    della Rimembranza,  lo  stesso  sindaco  aveva  partecipato  a   una   cena conviviale con i dipendenti della «omissis», documentata con una foto in cui comparivano, ancora una volta, soggetti gravati da  pregiudizi penali tra i quali:       omissis, contiguo al clan omissis;     omissis,  censurato,  figlio  di  omissis,  con  pregiudizi   per associazione di tipo mafioso; omissis, coniugato con  omissis.  Tutti contigui al clan «omissis».     Il  21  giugno  2018  il  sindaco  veniva  controllato  a   bordo dell'autovettura condotta da omissis, coniuge di omissis,  segretaria comunale del  Comune  di  Cerignola.  Il  omissis  risulta  socio  di maggioranza della omissis,  di  cui  e'  amministratore  il  fratello omissis. Quest'ultimo risulta segnalato  all'A.G.  per  il  reato  di favoreggiamento personale, nell'ambito di una indagine condotta dalla DDA di Bari, che ha coinvolto anche soggetti ritenuti vicini al  clan «omissis». La omissis figura aggiudicataria di vari appalti di  opere pubbliche, sulla base di procedure verosimilmente  «orientate»,  come si vedra' in prosieguo.     A questi rapporti personali, certamente poco commendevoli per chi ricopre  una  carica  pubblica  in  un  territorio  quale  quello  di Cerignola, corrispondono  anche  scelte  amministrative  quanto  meno discutibili.  La  gia'  citata  omissis  e'  infatti  titolare  della societa'  cooperativa  «omissis»,  che  ha  ottenuto  dal  Comune  di Cerignola l'affidamento della gestione della  villa  comunale  e  dei relativi servizi di manutenzione, con annesso punto ristoro bar. Il 3 novembre   2017   e'   stata   adottata   un'informazione   antimafia interdittiva nei confronti della  predetta  cooperativa,  in  ragione della evidente vicinanza della stessa cooperativa con i  pregiudicati omissis e omissis, elementi di vertice del clan mafioso «omissis».     Si soggiunge che tra i soci della «omissis» figura omissis, cioe' la figlia dell'amministratore unico, omissis, e quindi la nipote  dei predetti esponenti della criminalita' organizzata: la stessa  omissis e' coniugata con omissis, consigliere comunale di maggioranza.  Della questione si trattera' piu' ampiamente in seguito.     La richiamata societa' «omissis» ha gestito per conto del  Comune di Cerignola il servizio  di  manutenzione  del  verde  pubblico,  in virtu' di una vicenda amministrativa preoccupante  sotto  il  profilo antimafia, come si dira' in prosieguo.     Dalla Relazione della Commissione di accesso  risultano  altresi' elementi  di  interesse  nei  confronti  di  altri  componenti  della compagine  politico-amministrativa,  che  gestisce  la  res  pubblica presso il Comune di Cerignola.     L'assessore e consigliere di maggioranza omissis, con  precedenti di polizia, e' convivente con omissis, figlia del sindaco omissis.     In data 1° maggio 2017, unitamente al sindaco omissis, come sopra precisato,  l'assessore   partecipava   all'inaugurazione   del   Bar denominato «omissis», impresa individuale  di  omissis.  Si  richiama quanto gia' riferito a  riguardo  nella  parte  dedicata  al  sindaco omissis.     Il consigliere comunale omissis,  e'  stato  eletto  nella  lista civica «omissis».     Il padre del suddetto consigliere, omissis,  nel  2006  e'  stato condannato, nell'ambito del procedimento penale n. 3957/04 reg. per i reati di turbata liberta' degli  incanti,  rapina  ed  estorsione  in concorso.     Il consigliere comunale omissis,  e'  stato  eletto  nella  lista «omissis». Come sopra accennato, e' coniugato con omissis, figlia  di omissis, sorella del citato omissis, pregiudicato  per  il  reato  di associazione mafiosa, e di omissis,  pregiudicato  per  il  reato  di porto abusivo e  detenzione  di  arma.  Come  precisato,  omissis  e' amministratore  unico  della  societa'  «omissis»   destinataria   di informazione antimafia interdittiva, e la figlia nonche'  moglie  del consigliere, e' socia nella stessa societa'.     Il consigliere aveva officiato le nozze  di  omissis,  come  gia' riferito a proposito delle frequentazioni del sindaco omissis.     Il consigliere omissis, gia' presidente  del  consiglio  comunale nella  precedente  amministrazione,  ed  eletto  nell'Amministrazione omissis   nella   lista   «omissis»,   e'   cugino   ex   matre   del pluripregiudicato omissis, affiliato al clan  mafioso  «omissis».  Lo stesso e' inoltre cugino di omissis,  moglie  del  pluripregiudicato, sorvegliato speciale di P.S. omissis.     Omissis e' il  genero  di  omissis,  con  precedenti  penali  per associazione  di  stampo  mafioso  e  precedenti   di   polizia   per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.     Il consigliere omissis non e' immune da  precedenti  di  polizia, infatti, nel 2002 e' stato  deferito  all'Autorita'  giudiziaria  per favoreggiamento personale, in quanto favoriva coloro che gli  avevano asportato l'autovettura pagando una somma di denaro per  tornarne  in possesso; in data 4 giugno 2013  veniva  tratto  in  arresto  per  lo stesso reato in esecuzione all'ordinanza  di  custodia  cautelare  n. 1624/11 RGNR e n. 88/13 GIP. E' stato, inoltre controllato,  piu'  di una volta tra il  2013  e  il  2016,  in  compagnia  di  pregiudicati all'interno  del  Bar  «omissis»,  tra  gli   altri,   con   omissis, pregiudicato, la cui famiglia, denominata «omissis»,  risulta  vicina al clan «omissis».     Infatti,  omissis,  fratello  di  omissis,  e'  stato   arrestato nell'ambito dell'operazione «Halloween» proc. pen. 15562/03  D.D.A  - R.G.N.R. Mod. 21 della Procura della Repubblica presso  il  Tribunale di Bari - Direzione distrettuale antimafia.     Il consigliere comunale  omissis,  nel  2002  e'  stato  deferito all'Autorita' giudiziaria per associazione a  delinquere  finalizzata al traffico illecito di armi e munizioni.     L'assessore ai lavori pubblici, urbanistica, edilizia  privata  e patrimonio del Comune di Cerignola e' stato, fino al 7 gennaio  2019, data delle sue dimissioni - omissis.     L'assessore e' stato il progettista dei  lavori  relativi  all'ex «omissis»   di   proprieta'   della   societa'   «omissis»,   i   cui amministratori hanno cointeressenze economiche  con  esponenti  della criminalita' mafiosa locale, come si dira' in prosieguo.     E' evidente che l'architetto omissis,  rivestendo  la  carica  di assessore  ai  lavori  pubblici  -  urbanistica  edilizia  privata  - patrimonio del Comune di Cerignola fin dalla data del 17 giugno  2015 risultava incompatibile con il ruolo di progettista e redattore della segnalazione certificata di inizio attivita' e relazione  tecnica  di asseverazione.     L'abitazione del omissis, in data 18 dicembre 2018,  come  quella dell'ing. omissis, dirigente dei lavori pubblici,  ex  dirigente  del settore manutenzioni del Comune di Cerignola, e' stata  sottoposta  a perquisizione locale da parte della Guardia di finanza.     La Commissione ha posto in evidenza alcuni elementi di  interesse anche per quanto riguarda i dipendenti comunali.     Un appartenente del Corpo di polizia locale, tale omissis, e'  il fratello del gia' citato pluripregiudicato omissis.     Il dott. omissis, attuale  comandante  della  Polizia  locale  di Cerignola, e' stato arrestato il 13 dicembre  2011,  in  qualita'  di comandante della Polizia municipale di  Frosinone,  per  associazione per delinquere finalizzata alla turbata liberta' degli incanti,  alla corruzione  e  alla  falsita'  ideologica  commessa  da  un  pubblico ufficiale in. atti pubblici (operazione denominata Occhio vigile).     Omissis, impiegato  nell'ufficio  della  Polizia  locale,  il  28 aprile 2015 e'  stato  deferito  all'A.G.  per  la  violazione  degli articoli 416, comma 1, 479 e 642 del codice penale (associazione  per delinquere, falsita' ideologica commessa dal  pubblico  ufficiale  in atti pubblici e fraudolento  danneggiamento  dei  beni  assicurati  e mutilazione fraudolenta).     Omissis, impiegato nell'ufficio della Polizia locale, nel 2012 e' stato controllato in Bari con omissis, con precedenti di polizia  per furto, porto abusivo e detenzione di  armi,  rapina  e  ricettazione; omissis, sorvegliato speciale con precedenti di polizia per  violenza e minaccia a P.U., lesioni personali, rifiuto  di  indicazioni  sulla propria identita',  stupefacenti.  Nel  2011  era  stato  controllato sempre in Bari compagnia di omissis, con precedenti  penali,  per  il reato di cui all'art. 73 decreto del Presidente della  Repubblica  n. 309/1990, e di polizia per il reato di associazione di  tipo  mafioso (in concorso); omissis, con precedenti di polizia  per  il  reato  di associazione di tipo mafioso.     Omissis e' coniugato con omissis, nipote  dei  fratelli  omissis: omissis, con precedenti penali per il reato di violenza,  resistenza, oltraggio a  P.U.,  pregiudicato  per  associazione  a  delinquere  e spaccio di sostanze stupefacenti; omissis, pregiudicato per il  reato di omicidio doloso e ricettazione; omissis, con precedenti penali per il. reato di estorsione,  associazione  a  delinquere  e  spaccio  di sostanze stupefacenti.     Omissis, segretario comunale,  e'  sorella  di  omissis,  addetto all'Ufficio di presidenza del consiglio comunale ed e' coniugata  con omissis, socio di maggioranza della omissis, di  cui  si  dira'  piu' diffusamente.     Omissis,  dipendente  dell'ufficio  tecnico,  con  precedenti  di polizia, e' stato deferito nel 2018 alla competente A.G. per il reato di  abuso  di  ufficio  e  attivita'  di  gestione  di  rifiuti   non autorizzata.     L'abitazione dell'ing. omissis in data  18  dicembre  2018,  come quella dell'ex assessore omissis,  come  sopra  precisato,  e'  stata sottoposta a perquisizione da parte della Guardia di finanza.     Omissis, impiegato presso l'ufficio tecnico,  e'  stato  deferito all'A.G. per attivita' di gestione di rifiuti non autorizzata.     Omissis, dipendente dell'Ufficio tecnico e' stato controllato  in data in compagnia di omissis, coniugato con omissis. Quest'ultima  e' sorella di omissis, deceduto il omissis, destinatario  di  o.c.c.  n. 2340/94 r.g. gip del 10 gennaio 1994 per associazione a delinquere di stampo mafioso.     5. La Commissione  si  e'  ampiamente  soffermata  sulle  vicende amministrative, che riguardano la manutenzione del verde pubblico.     Il Comune di Cerignola, a conclusione di una procedura aperta con il criterio dell'offerta economicamente piu'  vantaggiosa  -  indetta previa revoca di un'altra procedura a  cui  avevano  partecipato  tre imprese - ha affidato nel 2016 il servizio di manutenzione e custodia della Villa comunale con  annesso  punto  ristoro-bar  alla  societa' cooperativa «omissis», con impegno di spesa per il primo anno pari ad un importo di € 59.804,40.     La ditta aggiudicataria e'  stata  l'unica  ad  avere  presentato l'offerta.     Assume interesse la circostanza che detta cooperativa  era  stata costituita l'8 marzo 2016, poco prima della pubblicazione  del  bando di gara, mentre l'inizio dell'attivita' avveniva il 1° giugno 2016.     Queste, in sintesi, le modalita' e la  tempistica  attraverso  le quali si e' definito l'iter amministrativo a  favore  della  societa' cooperativa in esame:       29 gennaio 2016: con determina dirigenziale si dava corso  alla gara per l'affidamento della gestione dei servizi;       8 marzo 2016: costituzione della cooperativa «omissis»;       6 maggio 2016: con determina dirigenziale .si prendeva atto del verbale di gara (unica partecipante era stata la «omissis») e  veniva disposta l'aggiudicazione definitiva;       13 giugno 2016: il Comune  di  Cerignola  avanza  richiesta  di informazione antimafia alla Prefettura di Foggia;       5 luglio 2016 viene approvato lo schema del contratto.     Amministratore unico della  societa'  e'  omissis,  socia  e'  la figlia di quest'ultima, omissis, rispettivamente suocera e moglie del consigliere comunale omissis.     Il 3 novembre 2017 e' stata  adottata  un'informazione  antimafia interdittiva nei confronti della  predetta  cooperativa,  in  ragione della evidente vicinanza della stessa con i  pregiudicati  omissis  e omissis, elementi  di  vertice  del  clan  mafioso  «omissis».  Della vicenda si e' riferito nel  paragrafo  dedicato  alle  frequentazioni elettive del sindaco omissis:  si  e',  infatti  evidenziato  che  il sindaco, insieme con il consigliere omissis, partecipava  alle  nozze tra il noto pluripregiudicato omissis, affiliato di rilievo del  clan «omissis», e la signora omissis. Il matrimonio  era  stato  officiato proprio dal consigliere di maggioranza, omissis, marito  di  omissis, figlia di omissis, sorella dello sposo.     Si soggiunge che, nella notte tra il 3 e il 4 novembre, presso la Villa comunale di Cerignola, si verificava una  forte  deflagrazione, seguita da un incendio che  distruggeva  il  punto  di  ristoro,  ivi situato, gestito proprio dalla societa' «omissis». Si evidenzia  che, nella  circostanza,  proprio  il  consigliere  comunale   omissis   - ovviamente   direttamente   interessato,   per   motivi    parentali, dall'evento delittuoso -, rilasciava  alla  stampa  dichiarazioni  di condanna, ancorche' motivate da ragioni «istituzionali».     Per questa vicenda la Squadra mobile  di  Foggia,  unitamente  al Commissariato di P.S. di Cerignola, arrestava due persone (omissis  e omissis), in esecuzione di O.C.C. emessa dal Tribunale  di  Foggia  - ufficio giudice per le indagini preliminari.     Come ha posto in risalto la Commissione, il modello  dell'offerta unica appare una costante nella gestione  di  vicende  amministrative che presentano «scostamenti» procedimentali, i quali configurerebbero situazioni  di  mera  mala  gestio  se  non  si   concludessero   con aggiudicazioni   ad   imprese   riconducibili    alla    criminalita' organizzata.     E' quanto dimostra con dovizia  di  argomenti  la  Commissione  a proposito dell'affidamento del servizio  di  manutenzione  del  verde pubblico alla societa' «omissis», a cui si e' accennato sopra.     Con determina a contrarre n. 144/29  del  26  febbraio  2016,  il Comune di Cerignola, al fine di garantire il servizio di manutenzione ordinaria  del  verde  cittadino,  dava  avvio  ad   una   gara   per l'affidamento  del  servizio  di  manutenzione  ordinaria  del  verde cittadino per la durata di mesi due. A tale scopo,  si  disponeva  di commissionare  tale  servizio  a  ditte  in  possesso  dei  requisiti previsti dalla normativa vigente in materia, per l'importo mensile di euro 15.044,50, e  per  un  importo  complessivo  di  euro  30.089,00 comprensivo di IVA.     La relativa gestione e' stata aggiudicata a  trattativa  privata. Delle ditte invitate solo due hanno presentato la  propria  proposta: le cooperative  «omissis»,  che  veniva  estromessa  dalla  gara  per irregolarita',  e   «omissis»   che,   dopo   circa   una   settimana dall'aggiudicazione, rinunciava immotivatamente all'appalto.     Successivamente il  servizio  e'  stato  affidato  alla  societa' «omissis». Vale la pena di ripercorrere sommariamente la vicenda:       detta societa' si sarebbe costituita e  iscritta  nel  registro delle imprese, rispettivamente, 10 e 4 giorni  prima  della  scadenza del bando;       la commissione di gara  notava  che  dalla  busta  dell'offerta economica,  ancora  sigillata,  traspariva   l'importo   offerto   e, pertanto, la societa' veniva esclusa  dalla  gara  come  previsto  al punto 13 del bando;       seguiva l'apertura del  plico  della  ditta  «omissis»  che  si aggiudicava provvisoriamente il servizio;       inspiegabilmente, il 25  marzo  2016,  quest'ultima  rinunciava all'aggiudicazione e, in maniera diretta, il suddetto servizio veniva affidato alla societa' esclusa, ossia alla «omissis».     A favore della societa'  «omissis»  sono  stati  effettuati  piu' affidamenti diretti sotto forma di rinnovi bimestrali e  per  importi che non giustificavano una richiesta di  informazione  antimafia,  il genus di documentazione antimafia  che  consente  di  individuare  il pericolo   di   condizionamento   dell'impresa,   in   presenza    di amministratori che non presentino formalmente situazioni ostative  in base alle risultanze SDI.     Vi sono elementi per ritenere  che  la  normativa  antimafia  sia stata elusa attraverso un frazionamento del valore degli affidamenti.     In esito a una specifica richiesta di chiarimenti, il  Segretario generale dell'Ente, con nota del 17 ottobre 2018  si  e'  limitata  a rimettere una nota a firma del dirigente del «settore  ambiente»  del Comune di Cerignola, da cui risulta che dal  30  gennaio  2018  al  2 ottobre 2018, sono stati fatti 7 affidamenti diretti  per  un  valore totale dichiarato di euro 202.777,19, esclusa IVA.     Come si e' detto, amministratore unico della societa'  «omissis», che ha sede in Cerignola, alla via omissis,  era,  al  momento  della costituzione della societa', omissis, figlia di omissis, quest'ultimo fratello di omissis.     Omissis  condivide  con  il  padre  interessi  economici  che  si concentrano  sulla  societa'  «omissis»,  di  cui   il   omissis   e' amministratore unico. Quest'ultima societa' e' stata destinataria  di informazione antimafia interdittiva, adottata il 28 giugno 2019.     La  verifica  antimafia  condotta  sulla  impresa  «omissis»   ha evidenziato anzitutto un profilo criminale del  omissis  -  padre  di omissis - di assoluto rilievo e facilmente conoscibile, -  specie  da chi esercita la professione forense come avvocato penalista, come  il sindaco di' Cerignola.     Omissis, infatti, e' stato destinatario di richiesta di rinvio  a giudizio nell'ambito del processo «Cartagine», di cui  all'o.c.c.  n. 2340/94 della  Direzione  distrettuale  antimafia  di  Bari,  che  ha riguardato le due  piu'  vaste  organizzazioni  criminali  di  stampo mafioso, operanti nel territorio di Cerignola, il clan «omissis» e il clan «omissis». E' stato, inoltre, indagato dalla  D.D.A.  di  Reggio Calabria, nell'indagine denominata «Operazione Gambling», di  cui  al proc. pen. n. 7497/2014 RGNR-DDA, unitamente ad altri  112  soggetti, per reati associativi connessi alle attivita' di giochi e  scommesse, aggravati ex art. 7 della legge n. 203/1991.     Il  fratello  di  omissis,  omissis,  attualmente  in  regime  di detenzione domiciliare, condannato per associazione di tipo  mafioso, e' elemento di rilievo del clan  mafioso  «omissis»:  sul  suo  conto figurano  svariate  vicende  giudiziarie  per  ricettazione,  rapina, omicidio, associazione di tipo mafioso.     La omissis e' cessata dalla carica di amministratore unico  della societa'  «omissis»  in  data  23  novembre  2018,  con   contestuale assunzione delle funzioni amministrative da parte di un consiglio  di amministrazione, composto tra l'altro  da  omissis,  presidente,  con precedenti di  polizia  tra  l'altro  per  scommesse  clandestine  ed esercizio abusivo di attivita' di gioco  e  scommesse.  Nel  caso  di specie, l'identita' della sede  legale  della  «omissis»  rispetto  a quella della  impresa  familiare  dei  omissis,  ovvero  la  societa' «omissis» interdetta, il coinvolgimento  dell'attuale  amministratore proprio in attivita' delittuose - attinenti al gioco e alle scommesse illegali  -  nelle  quali  si  e'  espressa  al  massimo   grado   la personalita' criminale di omissis, la acclarata pervasivita' del clan mafioso  di  riferimento  nell'economia  legale  rendono  ragionevole supporre che, nonostante il mutamento della  compagine  organizzativa dell'impresa, la societa' «omissis» sia  un  elemento  della  pletora degli  interessi  economici  della  famiglia   omissis   e   che   il trasferimento dei poteri di amministrazione dalla omissis  a  omissis sia strumentale  all'acquisizione  di  una  certificazione  antimafia liberatoria che, altrimenti,  non  sarebbe  potuta  essere  ottenuta: infatti, gli anzidetti  mutamenti  organizzativi  sono  avvenuti  nel novembre 2018, ovvero poco prima della data (7 dicembre 2018) in  cui il Comune di  Cerignola  ha  formulato  l'istanza  di  documentazione antimafia nei confronti dell'impresa «omissis».     Appare importante evidenziare che  omissis,  omissis  e  omissis, risiedono tutti a  Cerignola,  Via  omissis  ovvero  nelle  immediate vicinanze della «omissis», la cui sede e' al civico  2  della  stessa Via omissis.     E' storia di questi  giorni  quanto  dichiarato  dal  sindaco  di Cerignola,  in  occasione  della  comunicazione  dell'adozione  della interdittiva antimafia nei' confronti  della  societa'  «omissi».  Il primo  cittadino  si  e'   espresso   condannando   l'operato   della Prefettura, con espressioni colorite «Basta rompere i  coglioni,  non siamo mafiosi», esaltando la societa'  interdetta  e  confermando  un favor per l'impresa riconducibile alla  famiglia  omissis,  che  gia' risulta dagli atti citati. Non  solo.  Con  ordinanza  n.  68  dell'8 luglio 2019, il sindaco ha infatti  incaricato  la  ditta  interdetta della  rimozione  degli  alberi  caduti  o  pericolanti,  in   palese violazione  dell'art.  94  del  codice  antimafia,  che  prevede   la risoluzione  da  parte  della  stazione   appaltante   dei   rapporti contrattuali in itinere in  caso  di  adozione  di  una  informazione interdittiva in corso di contratto.     Particolare  attenzione  dedica  il  sindaco   di   Cerignola   a giustificare la «rivolta» al codice antimafia  con  la  conservazione dei posti di lavoro: e' difficile immaginare  che  un  «signore»  del foro penale ignori le possibilita' offerte dal codice  degli  appalti di affidare i servizi in via d'urgenza e ignori la  clausola  sociale nel passaggio di contraenti.     Si  avverte  piu'  che  altro  la  difficolta'  del  sindaco   ad affrancarsi da certi rapporti.     Ancora la societa' «omissis» risulta protagonista  silenziosa  di una inquietante seduta del consiglio comunale di Cerignola, tenuta il 30 luglio 2018, a cui la Commissione ha riservato ampio spazio.     In  quella  circostanza,  nell'aula  consiliare  del  Comune   di Cerignola, precisamente nella parte anteriore, ben visibile, sedevano 20 operai della ditta omissis, quasi uniformemente vestiti, di cui  9 pregiudicati,  tra  cui  spiccava  omissis,  appartenente   al   clan «omissis».     La presenza di esponenti di clan conosciuti generava un  evidente clima di intimidazione, data la particolare  rilevanza  dei  temi  in discussione (adeguamento delle tariffe TARI ,  collegato  alle  gravi problematiche attinenti al servizio di raccolta e smaltimento rifiuti gia' affidato alla SIA, societa' in house, che versava in grave stato di  insolvenza.  Il  clima  intimidatorio  veniva  confermato   dagli interventi  dei  consiglieri,  estratti  dal  verbale  della   seduta consiliare.     Alla famiglia omissis e' riconducibile anche l'impresa «omissis», il cui amministratore unico e' omissis, destinataria di  informazione antimafia interdittiva adottata il 28 giugno 2019.     La Commissione di accesso si e' soffermata sugli  affidamenti  di servizi a favore della predetta impresa, a cui in  data  13  febbraio 2019, a seguito  di  una  procedura  d'urgenza  con  il  criterio  di aggiudicazione del minor prezzo, veniva aggiudicato  il  servizio  di pulizia  delle  zanelle  e  cordoni  dei  marciapiedi  dalle   piante infestanti, per l'importo di euro 150.000,00 IVA compresa.  La  ditta aveva proposto un ribasso del 3,00%.     In data 4 marzo  2019,  la  Centrale  unica  di  committenza  del Tavoliere, con sede presso il Comune di  Cerignola,  ha  indetto  una gara, mediante procedura  negoziata  con  almeno  5  inviti,  per  la raccolta e trasporto di erbacce spontanee ed infestanti sulle  strade urbane ed extraurbane, con importo a base d'asta 120.000,00 euro.     Delle 5 ditte invitate, solo la societa'  omissis  ha  presentato un'offerta, con un ribasso del 3%.     L'analisi  della  procedura  seguita  per  gli  affidamenti  alla societa' «omissis»,  effettuata  dalla  Commissione,  ha  evidenziato ancora una volta la prassi dell'offerta proveniente da una sola ditta e quella aggiudicataria.     6. La Commissione ha  riferito  sull'affidamento  dei  lavori  di recupero edilizio e funzionale degli edifici comunali «ex  stalloni», annessi all'immobile ex caserma Nino Bixio, da  adibire  a  struttura per anziani anche non autosufficienti.     I lavori suddetti sono stati affidati il 2 agosto 2017, a seguito di procedura svoltasi presso la Centrale unica di committenza, che ha sede presso il Comune di  Cerignola,  all'unica  concorrente  ammessa alla gara, la societa' omissis, con sede in Sannicandro di Bari,  per un importo complessivo pari a euro 549.917,06.     Nel corso di un accesso  ispettivo  presso  la  ditta  «omissis», effettuato in data 23 maggio 2019, e' stata  accertata  la  presenza, presso il cantiere edile «ex stalloni», oltre che del capo  cantiere, omissis, anche di omissis - dipendente della societa' dal 1° dicembre 2017 al 28 dicembre 2018 con mansioni di geometra -  il  quale  aveva con se' una cartellina contenente documentazione inerente  la  citata ditta. Nell'occorso, il omissis ha  dichiarato  di  non  essere  piu' dipendente della «omissis» e di continuare ad avere rapporti  con  la stessa in regime di libera professione.     Omissis   e'   il   fratello   del   ben   piu'   noto   omissis, pluripregiudicato, elemento di spicco del  clan  omissis,  condannato per associazione di tipo mafioso,  ai  sensi  dell'art.  416-bis  del codice penale.     Ancora  una  volta  una  sola  impresa  partecipante  alla  gara, nonostante la consistenza del prezzo a base  d'asta,  una  ditta  con sede legale fuori provincia che, nel momento in cui viene ad  operare in Cerignola, recide il rapporto formale di lavoro  con  un  soggetto «conosciuto» nell'ambiente cerignolano, in  virtu'  dei  rapporti  di parentela e di conseguente frequentazione necessaria fra omissis e il fratello omissis, condannato per associazione di  stampo  mafioso  ed elemento ai vertici del clan omissis.     7. La Commissione di accesso si  e'  soffermata  sull'appalto  di lavori per l'ampliamento del  cimitero,  aggiudicati  nel  2015  alla societa' omissis, per un importo pari a euro 15.710.426,51.     Con determinazione dirigenziale n. 442/45 del 10 giugno  2016  si prendeva atto dell'avvenuta costituzione di una societa' di  progetto denominata omissis, subentrata all'aggiudicataria.     In quest'ultima societa', costituita il 17 marzo 2016, partecipa, con quota di minoranza,  la  omissis  (1%  delle  quote).  Come  gia' evidenziato, nei paragrafi relativi  alla  compagine  gestionale  del Comune di Cerignola, il  rappresentante  e  socio  della  omissis  e' omissis e altro socio e' omissis, coniuge convivente  del  segretario generale del Comune di Cerignola, omissis.     Omissis   risulta   segnalato   all'A.G.   per   il   reato    di favoreggiamento personale, nell'ambito di una indagine condotta dalla DDA di Bari, che ha coinvolto anche esponenti del clan «omissis».     Tra i dipendenti della societa' in esame figura  dal  26  ottobre 2016,  con  mansioni  di  guardiano,  omissis.   Quest'ultimo,   gia' denunciato nel 1990 per  associazione  mafiosa,  nel  2001  e'  stato tratto in arresto in esecuzione dell'ordinanza di custodia  cautelare n. 6345/01 del Tribunale di Foggia, per l'ipotesi di reato di tentato omicidio con arma da fuoco, in concorso  con  omissis,  in  danno  di omissis, gia' deferito all'Autorita' giudiziaria per associazione per delinquere di stampo mafioso.     Il fratello di omissis, omissis, e' stato tratto in arresto il 17 giugno 1994, nell'ambito dell'operazione «Cartagine», per il reato di associazione   di   tipo   mafioso,   quale   elemento   di   vertice dell'organizzazione  criminale  denominata  «omissis»,  poi  omissis. Inoltre, omissis risulta condannato con sentenza passata in giudicato il 9 giugno 2011 per estorsione  continuata  in  concorso  e  lesioni personali, aggravati dal metodo mafioso.     Risulta evidente  che  il  segretario  comunale  e'  interessato, attraverso il consorte, in una societa' che svolge lavori  per  conto del Comune di Cerignola e che da' lavoro a soggetti gravitanti  negli ambienti malavitosi.     Ancora la omissis risulta protagonista di  una  vicenda  di  mala gestio, che riguarda il procedimento per l'appalto dei lavori per  la costruzione del palazzetto dello  sport,  a  cui  la  Commissione  di accesso ha dedicato ampio spazio.     Con determina dirigenziale n. 61 del 28 luglio 2017 il Comune  di Cerignola ha indetto una procedura aperta per  la  realizzazione  del palazzetto dello sport su un'area di proprieta' comunale.     Le modalita' di finanziamento dell'opera,  dell'importo  di  euro 1.830.000, appaiono singolari: il Comune di Cerignola avrebbe dato un terreno del valore di euro  1.830.000,00  alla  ditta  aggiudicataria dell'appalto e quest'ultima avrebbe dovuto  effettuare  i  lavori  di costruzione del palazzetto dello sport.     Inopinatamente, il bando non richiedeva tutta  la  certificazione necessaria  ad  accertare  i  requisiti  di  qualita'   delle   ditte partecipanti alla gara, ai sensi della normativa sui lavori pubblici.     Nonostante l'elevato  importo  posto  a  base  della  gara,  alla procedura selettiva ha partecipato solamente la «omissis»,  con  sede legale a Noci (BA), la quale si e' aggiudicato l'appalto offrendo  un ribasso pari all'1% e facendo ricorso all'istituto dell'avvalimento.     A  tale  proposito,  la   Commissione   ha   rilevato   come   la partecipazione di una  sola  ditta  costituisca  elemento  ricorrente nelle procedure di gara indette dal Comune di Cerignola,  cosi'  come costituisce elemento ricorrente il ribasso  simbolico  offerto  dalle ditte aggiudicatarie.     La societa' «omissis» (capitale sociale 12.000 euro) non  risulta aver mai operato nel settore edile, come emerge dalla visura camerale e, pur essendo stata costituita nel 2013, e' rimasta inattiva fino al 1° agosto 2017, data perfettamente coincidente con  la  pubblicazione del bando relativo alla gara in argomento.     La gara, peraltro, si e' dimostrata molto lucrativa per l'impresa suddetta, infatti, in data 20 novembre 2017, il Comune  di  Cerignola trasferiva per intero e senza vincoli il terreno oggetto  di  permuta alla «omissis».     Un'attenzione all'interesse pubblico,  come  ha  sottolineato  la Commissione, avrebbe  suggerito  che  il  trasferimento  della  piena proprieta' del  bene  oggetto  di  permuta  avvenisse  alla  consegna dell'opera eseguita. La  considerazione  e'  tanto  piu'  valida,  in quanto la societa' «omissis» possiede un capitale sociale  di  appena euro 12.000,00, non sufficientemente  consistente  per  garantire  il Comune in caso di azione di inadempimento, e il terreno in questione, in data 29 dicembre 2017, e' stato trasferito  dalla  «omissis»  alla omissis per un importo di euro 2.000.000,00.     Con la determina n. 418/2018, il Comune di Cerignola  autorizzava il mutamento  dell'assetto  societario  della  «omissis»,  risultante dalla cessione, avvenuta il 24 gennaio 2018,  di  quote  pari  all'1% dalla societa' stessa alla societa' omissis.     Socio  di  minoranza  della  suddetta  societa'  e'   quindi   la «omissis», con una partecipazione dell'1% (pari ad una quota nominale di 120,00 euro).     Nella richiesta alla Provincia di autorizzazione alla costruzione dell'opera, datata 1°  febbraio  2018,  il  Comune  di  Cerignola  ha indicato l'ing. omissis, collaboratore di omissis,  come  progettista strutturale e direttore dei lavori, su  designazione  della  societa' aggiudicataria.     Con nota n. 7201 del 6 marzo 2018, la societa' omissis comunicava che i  lavori  per  la  realizzazione  del  palazzetto  dello  sport, sarebbero stati eseguiti dalla societa' omissis, in qualita' di socio esecutore.     In  relazione  a  quanto  sopra  esposto,   la   Commissione   ha considerato   che   un   intreccio   ben   congegnato   tra   vicende amministrative, discutibili sotto il profilo procedimentale, e scelte societarie ha orientato l'esito del procedimento  amministrativo  nel senso  di  consentire  l'effettuazione  dei  lavori  da  parte  della societa' omissis.     L'assunto  appare  confermato  da  circostanze  accertate   dalla Commissione: durante l'esecuzione dei lavori, l'impresa  omissis  non ha posto in essere alcuna prestazione ne'  si  e'  resa  presente  in cantiere, come si evince dal tabellone  di  cantiere;  il  Comune  di Cerignola autorizzava la omissis e non la omissis (impresa che  aveva sottoscritto il contratto di avvalimento), a subappaltare il 30%  dei lavori (parte delle opere in cemento armato) alla  ditta  individuale omissis.     La societa' omissis figura ancora  nella  vicenda  amministrativa relativa alla gestione dello stadio comunale «Monterisi»,  a  cui  la Commissione ha dedicato ampio spazio nella Relazione.     Con delibera della giunta comunale n. 352 del 14  dicembre  2015, la  societa'  omissis  ha  ottenuto  dal  Comune  di   Cerignola   la concessione in uso dello stadio Comunale Monterisi per anni undici.     L'accordo prevedeva la concessione  del  campo  sportivo  per  il periodo dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2025, l'impegno del Comune di versare, a partire dal 1° gennaio 2017, all'omissis  la  somma  di euro 60.000,00 come contributo annuale per le spese di  conduzione  e custodia dello stadio comunale.     Dalla suddetta somma, sarebbe stata poi trattenuta una quota  per il pagamento del canone di concessione, in due  rate  semestrali,  di importo pari ad euro 30.000: nella sostanza veniva azzerato il canone concessorio in virtu' di un meccanismo compensatorio.     Con  successivi   atti,   il   Comune   di   Cerignola   decideva l'ampliamento del campo sportivo comunale per la somma complessiva di euro 1.850.000, superando quanto previsto  con  la  delibera  n.  352 citata,  che  non  prevedeva  oneri  a  carico   dell'amministrazione comunale   per   interventi   e   opere    realizzate    nel    corso dell'affidamento.     La realizzazione dei lavori - primo stralcio  -  veniva  affidato nel 2017 alla societa' «omissis» a r.l. per l'importo complessivo  di euro 845.000, prevedendo la partecipazione del Comune nella misura di euro 450.000, per una quota pari al 53,25%, poi erogati a favore  del concessionario. Con la  determina  dirigenziale  n.  1223/46  dell'11 ottobre 2017 l'importo dei lavori relativi al primo  stralcio  veniva ridotto da euro 845.000,00 ad euro 688.284,82 ma  a  tale  variazione non seguiva la necessaria variazione del  contributo  del  Comune  di Cerignola, che restava inalterato in euro  450.000,00,  cosicche'  la percentuale   finanziata   dal   Comune    di    Cerignola    passava immotivatamente dal 53,25% al 65%.     Con la delibera di giunta comunale n. 265 del 13 ottobre 2017, il Comune di Cerignola decideva di aderire ad un bando per un  mutuo  di importo pari a euro 1.000.000,00 -  somma  maggiore  di  quella  gia' stabilita - per i lavori di  ampliamento,  adeguamento  dello  stadio comunale Monterisi.     Con determina dirigenziale  n.  126  del  9  aprile  2018  veniva affidato l'incarico di progettazione preliminare ed esecutiva  per  i suddetti  lavori  all'arch.  omissis,  con  contratto  sotto   soglia (inferiore ad euro 40.000,00, ai sensi dell'art. 36 del Codice  degli appalti), con un impegno di spesa pari ad euro 50.004,37.     L'arch. omissis e' fratello  di  omissis,  legale  rappresentante della «omissis».     «Omissis» e' stata incaricata dalla societa'  sportiva  «omissis» della realizzazione dei lavori allo stadio comunale «Monterisi».     8. La Commissione ha dettagliatamente riferito anche a  proposito della concessionaria dello stadio, la «omissis».     La societa' appartiene alla famiglia omissis. Uno dei consiglieri di amministrazione, omissis, e' un noto  imprenditore  di  Cerignola, proprietario del  marchio  «omissis»,  distributore  di  detersivi  e prodotti per la casa, collegato alla figura di omissis,  residente  a Pieve Emanuele (MI),  ritenuto  elemento  apicale  del  clan  mafioso «omissis»,  gia'  condannato  per  il  reato  di   associazione   per delinquere di tipo mafioso ex art. 416-bis codice penale.     Il collegamento fra omissis ed il omissis si deduce dai  rapporti d'affari intrattenuti dalla «omissis» - di cui e' titolare il omissis - con la ditta di trasporti «omissis» di  Milano,  di  cui  e'  stato legale rappresentante  fino  al  2  gennaio  2019  ed  ora  socio  di maggioranza omissis.     La societa' omissis risulta contraente privilegiato  della  ditta «omissis», detenuta al 100%, dalla societa' «omissis»,  a  sua  volta detenuta direttamente dai membri della famiglia omissis.     Confermano la vicinanza del omissis al omissis non  solo  i  dati contabili - i quali dimostrano che  il  fatturato  della  omissis  e' generato, sostanzialmente, dall'unico  cliente  omissis  -  ma  anche quanto riferito da omissis nell'ambito di un procedimento penale  per estorsione di cui e' rimasta vittima la compagna dello stesso.     L'imprenditore riferisce di contatti avuti con il omissis perche' gli desse «consigli» sulla vicenda estorsiva patita  dalla  compagna: e' ragionevole supporre che i rapporti fra i due non siano definibili di mera «conoscenza» ma siano ben strutturati rapporti di  colleganza e cointeressenza economica.     E' al riguardo opportuno evidenziare che, in data 4 giugno  2016, in Cerignola presso la sala ricevimenti «omissis», si sono  celebrate le nozze tra l'imprenditore omissis, figlio di omissis e  omissis  ed alla cerimonia ha partecipato omissis.     Della  famiglia  omissis  si  e'  parlato  a  proposito   dell'ex «omissis», di proprieta' dei figli di  omissis:  il  progettista  dei lavori di ristrutturazione dell'immobile era  stato  l'ing.  omissis, assessore.     La Commissione ha riferito anche della gestione del  bar  ubicato all'interno dell'impianto sportivo «Monterisi», affidata  a  omissis, pregiudicato, figlio di  omissis,  condannato  per  associazione  per delinquere   di   stampo   mafioso,    nell'ambito    dell'operazione «Cartagine».     Omissis, nel corso di un controllo svolto dai militari della  GDF il 31 marzo 2019, non ha esibito alcuna documentazione amministrativa relativa all'esercizio commerciale di  bar  con  somministrazione  di alimenti  e  bevande  verso  pagamento  di  corrispettivi  economici, attivita' sottoposta a normale regime tributario.     Risalta un atteggiamento di assoluta inerzia dell'Amministrazione comunale di Cerignola rispetto alla gestione  di  impianti  destinati alla  pubblica  fruizione,  affidati   a   soggetti   contigui   alla criminalita' organizzata.     9. Particolare attenzione e' stata dedicata dalla Commissione  di accesso agli aspetti  inerenti  alla  gestione  amministrativa  degli esercizi  pubblici  (in  particolare  bar)  operanti  sul  territorio comunale,  riscontrando  anche  in  questi  casi  gravi  anomalie   e rilevanti omissioni.     Il bar pasticceria «omissis» e' di proprieta' di omissis,  legale rappresentante della societa' «omissis», con sede in Cerignola.     Omissis  e'  il  fratello  di   omissis,   detto   «il   cecato», pluripregiudicato, elemento di spicco del clan «omissis»,  condannato per associazione di tipo mafioso.     La Commissione di accesso ha messo in  rilievo  una  preoccupante cronologia   procedimentale,   definita   con    le    autorizzazioni amministrative al predetto esercizio.     L'ufficio  SUAP  del  Comune  di  Cerignola  ha  rilasciato,  con provvedimento del 24 agosto 2017, al omissis nella qualita' di legale rappresentante    della    omissis,    l'autorizzazione    permanente all'occupazione  di   suolo   pubblico   antistante   al   bar,   per l'installazione di tavoli, sedie, fioriere e ombrelloni.     Nella Relazione viene  anzitutto  evidenziato  che  il  carattere «permanente» della autorizzazione alla occupazione di suolo  pubblico si  pone  in  contrasto  con  le  nuove  disposizioni  contenute  nel regolamento  comunale  c.d.   dehors   (all'interno   del   Documento strategico del commercio redatto dal Comune  di  Cerignola  ai  sensi della legge della  Regione  Puglia  n.  24  del  2015  -  Codice  del commercio), che prevedono la durata  limitata  della  concessione  di occupazione  di  suolo  pubblico  per  un  periodo  complessivo   non superiore a 5 anni, rinnovabile.     Significativa appare la cronologia procedimentale:       l'istanza di autorizzazione alla occupazione del suolo pubblico e' stata presentata dal omissis in data 31 maggio 2017;       il  propedeutico  nulla  osta  del  Settore   servizi   tecnici urbanistica e patrimonio e' stato rilasciato in data 20 maggio  2017, quindi antecedentemente alla presentazione della  stessa  istanza  da parte dell'interessato;       la   SCIA   al   Suap   del   Comune,   per   l'attivita'    di somministrazione, e' stata presentata e protocollata solo in data  17 luglio 2017.     E' stato anche accertato che il suddetto nulla osta  del  Settore servizi tecnici urbanistica e patrimonio, in merito alla richiesta di occupazione di suolo pubblico, veniva rilasciato in  data  20  maggio 2017 a fronte della presentazione da parte di  omissis,  in  data  27 aprile 2017, di una SCIA edilizia per le opere da eseguire sul  suolo pubblico  da  occupare.  Il  nulla  osta  veniva  dunque   rilasciato nell'ambito di un procedimento per  la  realizzazione  di  lavori  su suolo pubblico, la cui occupazione non era stata  ancora  oggetto  di richiesta di autorizzazione da parte dell'interessato.     La  Commissione  ha  rimarcato  come  la  vicenda  amministrativa indicata, che presenta profili di illegittimita' sotto l'aspetto  del principio di imparzialita'  e  buon  andamento  dell'amministrazione, denunci la noncuranza  della  compagine  politico-amministrativa  del comune per gli aspetti di gestione  di  procedimenti  amministrativi, che si risolvono in un innegabile favor per imprese alle  quali  puo' ragionevolmente attribuirsi una  vis  intimidatoria,  in  virtu'  del potere evocativo che hanno parentele o altri rapporti  social  tipici degli amministratori con appartenenti alla criminalita' mafiosa.     Il bar «omissis» e' di proprieta' di omissis, affiliato  al  clan mafioso «omissis», pluripregiudicato, condannato per associazione  di tipo mafioso.     Omissis era tra i  presenti  ai  festeggiamenti  del  matrimonio, celebrato  con  rito  civile  il  1°  settembre  2015,  tra  il  noto pluripregiudicato omissis, affiliato di rilievo del clan «omissis»  e la sig.ra omissis.     In tale contesto, nel  quale  vi  era  la  presenza  di  numerosi affiliati al clan «omissis», oltre che  dello  stesso  omissis,  capo dell'omonimo clan mafioso, era presente - come sopra evidenziato - il sindaco di Cerignola, il quale, oltre ad officiare la  cerimonia,  ha partecipato ai festeggiamenti presso la sala ricevimenti «omissis» di Andria.     La Commissione ha riferito che il omissis occupa, per l'esercizio della propria attivita',  il  marciapiede  prospiciente  al  bar  con tavolini, sedie ed una struttura di notevoli  dimensioni,  chiusa  su tutto il perimetro del portico, con vetrate sostenute da materiale in alluminio  con   tettoia,   in   assenza   di   qualsivoglia   titolo autorizzativo da parte del comune e in dispregio delle previsioni del Regolamento  comunale  c.d.  «dehors»,  (contenuto  all'interno   del Documento strategico del commercio redatto dal Comune di Cerignola ai sensi della legge della Regione Puglia n. 24 del 2015  -  Codice  del commercio),  che   reca   puntuali   disposizioni   in   materia   di installazione ed allestimento di dehors.     Ancora una volta l'Amministrazione comunale di  Cerignola  sembra incurante  rispetto  ad  abusi  che  si  consumano  in  pieno  centro cittadino.     Del bar pasticceria «omissis» si e' gia' detto a proposito  delle frequentazioni del sindaco omissis.     La titolare e' omissis, elemento di spicco del clan omissis.     In data 1° maggio 2017, come gia' indicato, all'inaugurazione del bar erano presenti il sindaco omissis ed il convivente della  figlia, omissis, Assessore alle politiche giovanili. Da alcune fotografie, si vede  omissis,  alias  «omissis»  (soprannome  ereditato  dal   padre omissis),  figlio  di  Grazia   omissis,   con   potere   decisionale all'interno dell'organizzazione, versare da bere  al  sindaco  in  un clima di grande «confidenza».     Come  gia'  rilevato  in  precedenza,  nel   panorama   criminale cerignolano, negli ultimi anni, ha acquisito un ruolo di primo  piano il clan «omissis», riconducibile alla famiglia omissis e dedito  alla commissione di estorsioni, rapine e spaccio di sostanze  stupefacenti nell'area del basso Tavoliere.     Grazia omissis si  trova  al  centro  di  una  rete  di  rapporti parentali e relazionali con soggetti ai  vertici  della  criminalita' cerignolana. La stessa biografia penale di  omissis  ne  conferma  il pieno inserimento nel contesto familiare del clan mafioso  «omissis», non  solo  per  ragioni  meramente  parentali,  ma   anche   per   la condivisione delle dinamiche criminali del clan stesso.  La  titolare del bar e' stata, infatti coinvolta, insieme con il padre,  capo  del clan omonimo,  nella  vicenda  penale  denominata  «Operazione  delle Querce»,  che  riguardava  il  traffico  di  sostanze   stupefacenti, attivita' di elezione del clan, nell'ambito della quale, nel 1997, e' stata destinataria dell'o.c.c. n.  18s54/96  RG  GIP  n.  16/95  DDA, emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Perugia.     Anche in questo  caso,  omissis  occupa,  per  l'esercizio  della propria  attivita',  il  suolo  antistante   tutto   il   marciapiede prospiciente  l'esercizio  pubblico  con  tavolini  e  sedie  ed  una struttura di notevoli dimensioni, chiusa su tutto  il  perimetro  con vetrate sostenute da materiale in alluminio con tettoia.     Anche in questo caso, un soggetto inserito  in  contesti  mafiosi dispone  del  suolo  pubblico  in  assenza  di  qualsivoglia   titolo autorizzativo  preventivo  da  parte  del  Comune,  che  soggiace  ad iniziative private, rinunciando ad esercitare le proprie funzioni  di amministrazione  attiva  e  di  vigilanza,  avvantaggiando  di  fatto imprese  contigue   alla   criminalita'   organizzata   a   discapito dell'interesse pubblico.     Inerzia tanto piu' grave e colpevole  attesa  la  notorieta'  dei gravissimi precedenti penali degli appartenenti al clan  omissis,  di cui e'  componente  omissis,  nei  confronti  della  quale  e'  stata adottata  in  data  21  marzo   2019   una   informazione   antimafia interdittiva, all'esito di istruttoria avviata su richiesta formulata dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli.     10.  La  Commissione  ha  dedicato  particolare  attenzione  alla gestione del Laboratorio urbano «Officina delle Arti della citta'  di Cerignola»,  affidata  alla  Associazione   culturale   omissis   con deliberazione di Giunta n. 234 del 6 luglio 2018.     Gli accertamenti hanno portato a comprovare  la  «vicinanza»  tra l'Associazione culturale «omissis» e la genia criminale dei omissis.     Presidente della  predetta  associazione,  che  gestisce  un  bar all'interno  del  palazzo  denominato  «omissis»  e   un   ristorante denominato «omissis», e' omissis, fidanzata di omissis,  quest'ultimo legale rappresentante della omissis.     La «omissis» srl, di  omissis,  risulta  appaltatrice  di  lavori pubblici affidati dal Comune di Cerignola, alcuni dei quali  eseguiti mediante subappalto alla ditta individuale omissis, di proprieta'  di omissis, padre di omissis.     Presso la ditta omissis risulta assunto dal 5 maggio  2016,  come operaio-manovale,  omissis,  figlio  di  omissis,  pluripregiudicato, elemento di spicco del clan omissis, condannato per  associazione  di tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis  codice  penale  omissis,  in precedenza, ha lavorato per la omissis.     Peraltro, come comprovato da  ampia  documentazione  fotografica, sussistono rapporti confidenziali tra  omissis  e  omissis,  ritratti insieme in plurime occasioni conviviali.     Inoltre, il 3 novembre 2018, ad una cerimonia  di  inaugurazione, avvenuta presso la sede dell'Associazione culturale «omissis», faceva parte  dello  staff  organizzativo  la  sig.ra  omissis,  figlia  del predetto omissis.     Alla predetta cerimonia erano presenti  anche  i  genitori  e  la moglie del predetto omissis, il padre omissis, la madre, omissis e la consorte omissis.     La Commissione  ha  evidenziato,  tra  l'altro,  le  incongruenze procedimentali  che  hanno  portato  all'alienazione   proprio   alla societa' «omissis» di un terreno di proprieta' comunale.     La  relativa   decisione   e'   stata   assunta   dall'Ente   con deliberazione di Giunta, laddove organo  competente  a  disporre  del patrimonio immobiliare comunale e' il Consiglio  comunale,  ai  sensi dell'art. 42, comma 2, lettera l) del TUEL.     Inoltre, il bene - non inserito nel  piano  delle  alienazioni  e valorizzazioni  dei  beni  dei  patrimonio  immobiliare  del   Comune allegato al bilancio di previsione 2017/2019 - e' stato alienato  con trattativa privata, aderendo sic  et  simpliciter  alla  proposta  di acquisto formulata dalla ditta «omissis», in assenza dei presupposti, come definiti dal regolamento comunale, di una motivazione in  ordine a tale scelta procedimentale.     11.  La  particolare  attenzione  riservata  dall'Amministrazione comunale di Cerignola e, in via principale, dal sindaco, a  interessi personali  riconducibili  a  soggetti   gravitanti   negli   ambienti malavitosi emerge dalla vicenda  relativa  all'istanza,  prodotta  da omissis,  di  inserimento  del  fondo  di   sua   proprieta'   -   di considerevole estensione, pari ad una superficie  complessiva  di  mq 5435,00 - nella zona omogenea B3 del Piano regolatore.     La Commissione ha evidenziato che, a  distanza  di  ben  13  anni dalla approvazione da  parte  della  Regione  Puglia  del  nuovo  PRG comunale e dopo una serie di tentativi  dell'interessato,  andati  «a vuoto» con le precedenti amministrazioni,  a  seguito  di  una  nuova istanza del omissis, presentata  il  27  giugno  2017,  il  Consiglio comunale,  con  una   «interpretazione   autentica»   di   precedenti deliberazioni denegatorie, estende l'inserimento dell'intero fondo di proprieta' del omissis in  zona  B4.  La  relativa  deliberazione  di Consiglio  veniva  censurata  dalla   Regione,   che   ne   suggeriva l'annullamento in autotutela: all'invito il Comune di  Cerignola  non ha mai ottemperato.     Omissis e' il padre di Sorbo Paolo, nato a  Canosa  Puglia  il  6 novembre 1976, pluripregiudicato anche per reati associativi  e  gia' sorvegliato speciale della P.S.     12.   La   Commissione   ha   posto   l'accento   sul   disordine amministrativo che ha riscontrato nell'attivita' di  riscossione  dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia popolare di  proprieta' comunale.     Molti  alloggi  risultano  occupati  anche  da   appartenenti   a compagini mafiose, in  assenza  di  regolare  versamento  dei  canoni dovuti e, nella gran parte dei casi, in assenza di valido titolo.     Il tutto con palese dimostrazione da  parte  dell'Amministrazione comunale della  incapacita'  di  porre  in  essere  una  qualsivoglia efficace attivita' di recupero dell'evasione  e  di  regolarizzazione delle posizioni illegittime, a tutela dell'interesse pubblico  e  dei diritti  dei  legittimi  aspiranti  all'assegnazione  di  alloggi  di edilizia residenziale pubblica.     La Commissione ha  altresi'  riscontrato  l'inerzia  dell'attuale amministrazione comunale di Cerignola in merito alla  riscossione  di imposte e tasse, che si risolve in una ingiustificata agevolazione di soggetti legati alla criminalita' organizzata.     Alcuni pluripregiudicati, condannati per associazione  di  stampo mafioso, e i congiunti degli stessi non pagano i tributi  comunali  e non risulta una conseguente reale attivita'  recuperatoria  da  parte dell'Amministrazione comunale.  Nella  maggior  parte  dei  casi,  il mancato pagamento  dei  tributi  da  parte  dei  pregiudicati  inizia dall'annualita' 2015, in coincidenza con l'inizio della  consiliatura omissis.     13. La Commissione si e'  altresi'  soffermata  sul  servizio  di parcheggio a pagamento su aree pubbliche,  con  annesso  servizio  di pronto  intervento  stradale,  installazione  e  manutenzione   della segnaletica stradale e installazione e manutenzione di  2  rilevatori automatici delle violazioni in materia di velocita'.     Il relativo servizio e' stato affidato, per  un  importo  a  base d'asta pari ad euro 4.500.000,00 e con un  ribasso  del  2,26%,  alla «omissis», a seguito di gara a cui ha partecipato, oltre  alla  ditta indicata, un'altra ditta soltanto.     Omissis  e'  presidente  del  Consiglio  di   amministrazione   e rappresentante della Societa'; il vice presidente  del  Consiglio  di amministrazione e' omissis, cognato del omissis, che ne ha sposato la sorella.     Omissis e' ritenuto contiguo alle famiglie malavitose  omissis  e omissis, come confermato dagli esiti di controlli posti in essere dai Carabinieri del  Nucleo  tutela  del  lavoro  di  Foggia,  che  hanno evidenziato come il omissis abbia svolto i lavori di ristrutturazione di un'abitazione da destinare a casa coniugale dei  giovani  omissis, figlio di omissis e della fidanzata omissis  nonche'  lavori  per  la realizzazione di un capannone in un terreno di proprieta' della ditta «omissis»,   il   cui   titolare   e'   omissis,   pluripregiudicato. Quest'ultimo e' figlio di omissis, rinviato a giudizio per  il  reato di cui all'art. 416-bis ed altri reati,  nell'ambito  dell'operazione «Cartagine», nonche' esponente del clan «omissis».     Le acquisizioni info-investigative hanno inoltre  evidenziato  la condivisione di esperienze criminali da parte di omissis e omissis.     Ruolo centrale all'interno della omissis e'  rivestito  dal  noto pregiudicato omissis, fattivamente inserito nel clan facente  capo  a omissis, alias «omissis».     Infatti, in data 5 febbraio  2019,  nel  corso  di  un  controllo effettuato dalla Guardia di finanza di Cerignola, era presente presso la sede della omissis il  predetto  omissis,  il  quale  riferiva  di essere il «capo del personale» della omissis, con cio' confermando il suo  elevato  grado  di  «inserimento»  nella  organizzazione   della societa' in esame, della quale assume il  ruolo  di  vero  e  proprio gestore di fatto.     Nella stessa impresa lavorano anche omissis, figlia  di  omissis, dipendente dal 9 maggio 2018, e omissis, fratello di omissis.     Il omissis, unitamente ad altri soggetti facenti parte  del  clan omissis, e' stato rinviato  a  giudizio  per  i  reati  di  cui  agli articoli 416-bis codice penale (associazione di  tipo  mafioso),  629 codice penale (estorsione) e  140  TULPS  (Violazioni  delle  guardie giurate e degli istituti di vigilanza). Con sentenza della  Corte  di appello di Bari del 25 marzo 2009, divenuta definitiva  il  3  giugno 2010, omissis e' stato condannato per i reati di  tentata  estorsione continuata in concorso e per illecita concorrenza con  minaccia.  Nel provvedimento di condanna si da' atto della «spendita» da  parte  del omissis e dei  suoi  sodali  del  vincolo  di  appartenenza  al  clan omissis, al fine di intimorire i destinatari dell'azione estorsiva.     Gli elementi informativi raccolti dalla Commissione di accesso  e qui sinteticamente esposti consentono di delineare  un  quadro  della situazione sicuramente significativo.     Cerignola risente della presenza di sodalizi mafiosi,  attraverso esponenti di rilievo del clan omissis e del clan omissis.     Questa presenza si e' manifestata e continua a  manifestarsi  non solo attraverso fatti criminosi  eclatanti  ma  anche  e  soprattutto attraverso una sistematica attivita' di contaminazione  dell'economia legale, tipica della «mafia degli affari», quale quella cerignolana.     La  forma  privilegiata,  attraverso  cui  si   manifestano   gli interessi malavitosi, ben visibile e percepibile per i poco  meno  di 60.000 abitanti della citta' di Cerignola, e', infatti,  la  presenza diretta  o  indiretta  dei  predetti  esponenti  della   criminalita' organizzata in svariate attivita' economiche.     Parimenti visibile e percepibile nella pubblica  opinione  e'  il fatto  che  queste  attivita'  economiche,   come   descritto   dalla Commissione di accesso, non potrebbero certamente essere  gestite  se non vi fosse, da parte dell'Amministrazione comunale, quanto meno una «disattenzione» nell'esercizio delle proprie attribuzioni.     Si sono del resto colti piu' volte, anche sugli organi di stampa, segnali di tensione nella comunita' locale e, ovviamente, nelle parti politiche che si contrappongono all'attuale amministrazione.     La percezione di una situazione quasi fuori controllo  e'  emersa ovviamente anche in incontri con esponenti dell'opposizione, che piu' volte  hanno  segnalato  un  clima  invero  allarmante   e   rapporti altrettanto allarmanti di membri  degli  attuali  organi  di  governo cittadino con ambienti malavitosi.     Appare tuttavia rilevante il fatto che tali valutazioni - che pur potrebbero  essere  in  qualche  modo  ritenute  «frutto»  dell'ovvia contrapposizione   politica   -   sono   ormai   state    manifestate pubblicamente e senza mezzi termini. In  vari  articoli,  apparsi  su organi di stampa locale, si fa tra l'altro espresso riferimento «a un sistema mafioso che potrebbe tenere sotto scacco la citta' per  tanti anni» e a «politici che  hanno  fatto  un  patto  scellerato  con  la criminalita'». Da questi articoli emerge l'allarme non  tanto  e  non solo per una cattiva-amministrazione, ma per le  sorti  stesse  della citta'  di  Cerignola,   i   cui   attuali   rappresentanti   vengono espressamente indicati nei termini appena evidenziati.     Occorre altresi' segnalare alcuni episodi  che  hanno  riguardato esponenti politici dell'opposizione e che, pur non essendo di  facile lettura, valgono tuttavia a evidenziare il clima che si vive  in  una realta' gia' di per se stessa molto difficile:       omissis, consigliere comunale  d'opposizione  ha  prodotto  due denunce per danneggiamento dell'auto a lui in uso:       danneggiamento  del   parabrezza   anteriore   dell'autovettura intestata alla madre omissis, ma dallo stesso utilizzata;       danneggiamento del finestrino lato  guidatore  dell'autovettura intestata alla madre omissis, ma dallo stesso utilizzata;       il consigliere  comunale  omissis,  in  ordine  alle  eventuali minacce o  danneggiamenti,  riferiva  ai  Carabinieri  di  non  avere ricevuto direttamente minacce ma che, a seguito di un,  comizio,  tra cui temi trattati c'era l'affidamento della villa  comunale  (comizio pubblico di consiglio  comunale),  ci  sarebbero  stati  avvertimenti circa il suo continuo riferimento a  fatti  riguardanti  la  gestione della villa comunale e la richiesta di evitare ogni altro riferimento a tale argomento; sostanzialmente, si sarebbe recato presso  la  sede del omissis di Cerignola (del  quale  era  segretario  all'epoca  dei fatti) uno dell'entourage della villa (di cui non ne conosce il nome) che, non trovandolo,  si  sarebbe  rivolto  ad  un  iscritto  di  sua conoscenza.     E' ben noto che la presenza delle  organizzazioni  mafiose  grava pesantemente sulla vita  sociale  e  politica  delle  comunita',  con intrecci che possono  limitarsi  anche  al  semplice  condizionamento laddove si registri una «tolleranza» o una «inerzia» da  parte  delle Amministrazioni locali nei confronti di certe condotte  o  attivita': queste inerzie non comportano evidentemente una partecipazione attiva da  parte  degli  amministratori  o  dei  funzionari  comunali   alle attivita', apparentemente lecite, delle  organizzazioni  mafiose,  ma non per questo sono meno rilevanti, poiche' su queste  inerzie  o  su queste  tolleranze  si  radica  nella  pubblica  opinione  locale  la percezione della impunita' e addirittura della inattaccabilita' delle organizzazioni mafiose.     Tale appare appunto il caso di Cerignola.     La Commissione ha fornito un  copioso  materiale  informativo  in ordine ai  collegamenti  diretti  o  indiretti  con  la  criminalita' organizzata ovvero su forme di condizionamento  di  amministratori  o dipendenti del Comune di Cerignola.     Il dato impressionante e' certamente rappresentato dal fatto  che in tutte le ditte o nelle vicende amministrative oggetto di disamina, ampiamente descritte, si  registra,  quale  denominatore  comune,  la presenza, diretta o indiretta,  degli  esponenti  della  criminalita' organizzata piu' e piu' volte citati, o di persone a loro vicine.     Si percepisce, dall'esame della relazione  una  sorta  di  logica «spartitoria»  tra  i  vari  soggetti  contigui   o   organici   alla criminalita' organizzata. Logica avallata proprio  dall'atteggiamento quantomeno  soggiacente  dell'Amministrazione  comunale,  che  ignora evidentissimi abusi consumati in pieno centro cittadino  da  esercizi commerciali gestiti ora da omissis, contigua al clan omonimo, ora  da omissis o omissis, contigui al clan omissis.     Un altro caso inquadrabile in «quella» logica e' la vicenda dello stadio  «Monterisi»,  gestito  dalla  famiglia  omissis,  legata   da rapporti   di   frequentazione   e   da   cointeressenze   economiche direttamente  con  esponenti  del  clan   omissis,   condannati   per associazione di tipo mafioso. Paradossalmente, l'attuale  assenza  di segnali di una recrudescenza della rivalita' tra i clan  operanti  in Cerignola,  favorisce  la  penetrazione  degli  stessi  nel   tessuto economico sano.     E, ancora, la gestione del verde pubblico, affidato in una  sorta di  monopolio  a  soggetti,  anche  pregiudicati,  gravitanti   negli ambienti della criminalita' organizzata,  particolarmente  vicini  al clan omissis. Tra questi non puo' non rammentarsi la vicenda  che  ha riguardato le due imprese interdette «omissis» e «omissis», connotata da un assorbente profilo di «familiarita'»  che  lega  i  proprietari delle  ditte,  i  omissis,  al  sindaco  di   Cerignola,   il   quale incautamente  si  dimostra   irridente   rispetto   a   provvedimenti interdittivi antimafia, tentando di vanificarne  gli  effetti,  dando continuita' ai rapporti contrattuali con le ditte interdette.     Il segnale e' devastante in una comunita' caratterizzata da forte degrado sociale e culturale.     Nel  complesso,  l'Amministrazione  comunale   appare   in   piu' occasioni testimone passiva,  in  altre  protagonista  delle  vicende illustrate dalla Commissione.     Non si registrano iniziative concrete per rimuovere le situazioni di infiltrazione malavitosa descritte, ne'  si  fa  ricorso,  con  la dovuta efficienza, ai rimedi che pure offre la normativa antimafia.     Le situazioni descritte  hanno  indotto  e  consolidato  vantaggi diretti di appartenenti alla consorteria mafiosa, in alcuni casi  con una sorta di «privatizzazione» di beni  pubblici,  sottratti  con  il regime della concessione alla comunita' e  alla  libera  concorrenza, mediante  procedure  prive  di  trasparenza  amministrativa,  in  cui l'evidenza  pubblica,  quando  inevitabile,  si  e'   risolta   nella presentazione   di   un'unica   offerta,   peraltro   con    irrisori miglioramenti rispetto alla base d'asta.     Queste circostanze,  in  uno  con  le  relazioni  personali  pure ampiamente   illustrate,   denotano   la   capacita'   del   contesto delinquenziale di Cerignola di  incidere  sull'Amministrazione  e  di condizionare le decisioni degli organi comunali, e rendono plausibile l'esistenza di un condizionamento, tale da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volonta' degli organi  comunali, e   da   compromettere   il   buon   andamento   o    l'imparzialita' dell'Amministrazione, nonche' il regolare funzionamento dei servizi.     Si ritiene quindi di condividere la valutazione della Commissione che rileva come tutte queste vicende, al di la'  della  loro  valenza oggettiva, inducono sulla comunita' locale un'inevitabile  percezione di sfiducia nella pubblica autorita'.  Del  resto,  nell'applicazione dell'art.  143,  T.U.E.L.  puo'  assumere  rilevanza  finanche   «una condotta, attiva od omissiva, condizionata dalla  criminalita'  anche in quanto subita». (Consiglio di Stato, n. 227/2011).     Ai    fini    del    buon    andamento    e    dell'imparzialita' dell'amministrazione pubblica e', infatti, necessario porre in  atto, soprattutto  in  territori  cosi'  pesantemente  condizionati   dalla presenza  della  criminalita'  organizzata,  ogni  possibile  rimedio giuridico e gestionale, per  rimuovere,  anche  «visibilmente»  tutte quelle situazioni che, in qualsiasi modo,  agevolano  direttamente  o indirettamente gli esponenti criminali.     A Cerignola cio' non e' avvenuto e non avviene.     Il cittadino comune e' ben conscio  della  situazione:  non  puo' certamente favorire una riaffermazione della legalita' il  fatto  che determinati   soggetti,   direttamente   o   indirettamente,    siano protagonisti a vario titolo della  vita  economica  o  sociale  della comunita'.     Non puo' vedersi imparzialita' nella gestione del Comune, laddove le «solite» ditte continuino ad essere destinatarie di affidamenti  o certi soggetti gestiscano  in  una  sorta  di  «monopolio»  strutture destinate alla fruizione pubblica.     In questo quadro si ritiene che le situazioni  descritte  rendano plausibile, nella concreta realta' di quel territorio e  in  base  ai dati informativi acquisiti, l'ipotesi quanto meno di  una  soggezione di amministratori o di dipendenti comunali rispetto a quelle  logiche e, come noto, dette situazioni non si traducono, necessariamente,  in comportamenti   penalmente   sanzionabili   imputabili   ai   singoli amministratori.     Il quadro  indiziario  che  emerge  dalla  relazione  resa  dalla Commissione di accesso, a prescindere  dalla  eventuale  valenza  sul piano  penale  dei  singoli  episodi,  denota   dunque   un   livello preoccupante   di   compromissione   della   regolare   funzionalita' dell'Ente.     In effetti la maggior  parte  dei  settori  comunali  e'  apparsa inadeguata e afflitta da prassi operative spesso avulse  dall'attuale quadro normativo.     Il complesso di questa situazione  denota  pertanto  un  generale stato di precaria funzionalita' dell'Ente e soprattutto una legalita' «debole», in un  contesto  caratterizzato  dalla  pervasiva  presenza della malavita organizzata.  Il  Comune,  proprio  in  ragione  delle anzidette problematiche, non appare in grado di costituire un  filtro efficace alle inevitabili pressioni che  da  un  siffatto,  difficile contesto derivano.     Questa situazione finisce per essere  funzionale  agli  interessi ampiamente descritti, direttamente o indirettamente  riconducibili  a esponenti  della  criminalita'  organizzata,   che   si   sostanziano nell'esigenza, per loro fondamentale,  di  mantenere  il  vantaggioso status quo ampiamente descritto. A fronte di tali  interessi,  vi  e' stata se non una connivenza, una sostanziale acquiescenza o  comunque un'incapacita' di intervento da parte dell'Amministrazione comunale.     In effetti, le criticita' riscontrate in sede  di  accesso  hanno riguardato proprio i  settori  in  cui  si  appuntano  i  sostanziali interessi degli esponenti della cosca. Se  e'  vero  che  diverse  di queste deviazioni  sono  addebitabili  all'apparato  burocratico,  e' pero' altrettanto vero che nei confronti di questo non vi e' stato da parte  del  vertice  politico-amministrativo  l'esercizio  di   alcun efficace controllo o vigilanza.     Una siffatta situazione, consolidata  negli  anni  e  alla  quale l'attuale Amministrazione, non appare in grado di porre rimedio,  non puo' che essere risolta mediante l'adozione di un'incisiva azione  di ripristino della legalita' e di buone prassi che rendano il Comune di Cerignola capace di respingere i tentativi di infiltrazione da  parte della criminalita' organizzata.     I suddetti elementi di fatto, letti  alla  luce  della  pervasiva presenza della criminalita' organizzata nel territorio di Cerignola e dei rapporti interpersonali ampiamente esposti, inducono, pertanto, a ritenere che gli  stessi  siano  sintomatici  della  sussistenza  dei presupposti per l'attivazione  delle  misure  di  cui  all'art.  143, decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. 
                                                   Il prefetto: Grassi   __________ 
  (1) Dalla cannibalizzazione delle  auto  per  alimentare  il  mercato    ricettivo e parallelo  dei  pezzi  di  ricambio,  passando  dalla    nazionalizzazione  di  autovetture  clonate   estere,   fino   al    reperimento di materiale ferroso da riciclare, lasciando la  mera    attivita' predatoria ai gruppi delle altre aree. 
  (2) Cerignola, 28 agosto  2018:  arresto  in  flagranza  di  omissis,    pregiudicato,  omissis  pregiudicato  e  omissis,   pregiudicato,    perche'  nella  loro  disponibilita'  e'  stata   rinvenuta   una    coltivazione di cannabis composta da oltre n. 7.000 piante per un    peso complessivo di kg 500.     |  
|   |                                 Art. 3 
   La commissione straordinaria per la  gestione  dell'ente  esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari  a  norma  di  legge,  le attribuzioni spettanti al  consiglio  comunale,  alla  giunta  ed  al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle  medesime cariche. 
     Dato a Roma, addi' 14 ottobre 2019 
                              MATTARELLA 
                                 Conte, Presidente del  Consiglio  dei                                ministri 
                                 Lamorgese, Ministro dell'interno 
  Registrato alla Corte dei conti il 23 ottobre 2019  Ministero dell'interno, foglio n. 2533     |  
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