| Gazzetta n. 257 del 2 novembre 2019 (vai al sommario) |  
| COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  
| DELIBERA 24 luglio 2019 |  
| Progetto  definitivo   itinerario   Caianello   (A1)   -   Benevento. Adeguamento a quattro corsie della SS 372 «Telesina» - Lotto  1:  dal km 37+000 (svincolo di San Salvatore Telesino) al km 60+900 (svincolo di  Benevento).  (CUP:  F52C15000390001).  (Delibera   n.   41/2019).  |  
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                     IL COMITATO INTERMINISTERIALE                    PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
   Vista la legge 27 febbraio 1967, n.  48,  recante  «Attribuzioni  e ordinamento  del  Ministero  del  bilancio  e  della   programmazione economica  e  istituzione  del   Comitato   dei   Ministri   per   la programmazione  economica»  e  visto,  in  particolare,  l'art.   16, concernente   l'istituzione   e   le   attribuzioni   del    Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), nonche'  le successive disposizioni legislative relative alla composizione  dello stesso Comitato;   Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400 e  successive  modificazioni, concernente «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri»;   Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241  e  successive  modificazioni, concernente «Nuove norme in materia di procedimento amministrativo  e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»;   Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001,  n. 327,  recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative   e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica  utilita',  e successive modificazioni;   Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163,  e  successive modificazioni, concernente il «Codice dei contratti pubblici relativi a  lavori,  servizi  e  forniture  in  attuazione   delle   direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», ed in particolare gli  articoli  166,  167, comma 5, e 185;   Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei  trasporti del 9 giugno  2015,  n.  194,  e  successive  modificazioni,  che  ha soppresso la struttura tecnica  di  missione  istituita  con  decreto dello stesso Ministro del 10 febbraio  2003,  n.  356,  e  successive modificazioni, attribuendo i compiti di cui all'art. 3  del  medesimo decreto  alle  direzioni  generali  competenti  del  Ministero  delle infrastrutture  e  dei  trasporti,  alle  quali   e'   demandata   la responsabilita' di assicurare  la  coerenza  tra  i  contenuti  della relazione istruttoria e la relativa documentazione a supporto;   Visto il decreto legislativo 18 aprile  2016,  n.  50,  concernente «Attuazione  delle  direttive  2014/23/UE,  2014/24/UE  e  2014/25/UE sull'aggiudicazione  dei  contratti  di  concessione,  sugli  appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua,  dell'energia,  dei  trasporti  e  dei  servizi  postali, nonche' per il  riordino  della  disciplina  vigente  in  materia  di contratti  pubblici  relativi  a   lavori,   servizi   e   forniture» (cosiddetto  nuovo  Codice  dei  contratti   pubblici)   e   seguenti modificazioni che ha abrogato e sostituito il decreto legislativo  12 aprile 2006, n.  163,  concernente  «Codice  dei  contratti  pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle  direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», e seguenti modificazioni, e in particolare:     1. l'art. 200, comma  3,  che  prevede  che,  in  sede  di  prima individuazione delle infrastrutture e degli  insediamenti  prioritari per lo sviluppo del Paese, il Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti effettua una ricognizione  di  tutti  gli  interventi  gia' compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque denominati, vigenti alla data  di  entrata  in  vigore  del  medesimo decreto legislativo, all'esito della quale lo stesso Ministro propone l'elenco degli interventi da inserire nel primo Documento pluriennale di pianificazione (DPP) di cui al decreto legislativo del 29 dicembre 2011, n. 228, che sostituisce tutti i predetti strumenti;     2. l'art. 201, comma 9, che prevede  che,  fino  all'approvazione del primo DPP, valgono  come  programmazione  degli  investimenti  in materia di infrastrutture e trasporti gli strumenti di pianificazione e programmazione e  i  piani,  comunque  denominati,  gia'  approvati secondo le procedure vigenti alla data di  entrata  in  vigore  dello stesso decreto legislativo  o  in  relazione  ai  quali  sussiste  un impegno assunto con i competenti organi dell'Unione europea;     3. l'art. 214, comma 2, lettera d) e f),  in  base  al  quale  il Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti   provvede   alle attivita' di supporto  a  questo  Comitato  per  la  vigilanza  sulle attivita' di affidamento da parte dei soggetti aggiudicatori e  della successiva realizzazione delle infrastrutture  e  degli  insediamenti prioritari per  lo  sviluppo  del  Paese  e  cura  l'istruttoria  sui progetti di fattibilita' e  definitivi,  anche  ai  fini  della  loro sottoposizione alla deliberazioni  di  questo  Comitato  in  caso  di infrastrutture e insediamenti prioritari per lo sviluppo  del  Paese, proponendo allo stesso le eventuali prescrizioni  per  l'approvazione del progetto;     4. l'art. 214, comma  11,  che  prevede  che  in  sede  di  prima applicazione restano comunque validi  gli  atti  ed  i  provvedimenti adottati e sono fatti  salvi  gli  effetti  prodotti  ed  i  rapporti giuridici sorti sulla base dell'art. 163 del decreto  legislativo  n. 163 del 2006;     5. l'art. 216, commi 1, 1-bis  e  27,  che,  fatto  salvo  quanto previsto nel citato decreto legislativo n. 50 del 2016,  stabiliscono rispettivamente che:       5.1. lo stesso decreto legislativo n. 50 del  2016  si  applica alle procedure e ai contratti per i quali i bandi o avvisi con cui si indice  la  procedura  di  scelta  del  contraente  siano  pubblicati successivamente alla data della sua entrata in vigore;       5.2.  per  gli  interventi  ricompresi  tra  le  infrastrutture strategiche  gia'  inseriti   negli   strumenti   di   programmazione approvati, e per i quali  la  procedura  di  valutazione  di  impatto ambientale sia gia' stata avviata alla data di entrata in vigore  del suddetto decreto legislativo,  i  relativi  progetti  sono  approvati secondo la disciplina previgente;       5.3. le procedure per  la  valutazione  di  impatto  ambientale delle grandi opere  avviate  alla  data  di  entrata  in  vigore  del suddetto decreto legislativo n. 50 del  2016  secondo  la  disciplina gia' prevista dagli articoli 182, 183, 184 e 185 di cui al previgente decreto legislativo n. 163 del 2006,  sono  concluse  in  conformita' alle disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca del predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche per le varianti;   Considerato che la proposta all'esame, alla luce delle  sopracitate disposizioni e, in particolare, di quanto  previsto  al  citato  art. 216, commi 1, 1-bis e 27, del predetto decreto legislativo n. 50  del 2016, risulta ammissibile all'esame di questo Comitato e ad essa sono applicabili le disposizioni del previgente decreto legislativo n. 163 del 2006;   Vista la legge  di  conversione  n.  55  del  14  giugno  2019  del decreto-legge 18  aprile  2019,  n.  32,  pubblicata  nella  Gazzetta Ufficiale n. 140 del 17 giugno  2019  «Disposizioni  urgenti  per  il rilancio del settore  dei  contratti  pubblici,  per  l'accelerazione degli interventi  infrastrutturali,  di  rigenerazione  urbana  e  di ricostruzione a seguito di eventi  sismici»  (c.d.  decreto  «Sblocca cantieri»);   Tenuto conto che l'art. 59 del  Codice  dei  contratti  (il  citato decreto  legislativo  n.  50  del  2016),  prevede  il   divieto   di affidamento congiunto  della  progettazione  e  della  esecuzione  di lavori, stabilendo - rispetto a tale divieto, che pone la limitazione del ricorso all'appalto integrato - una serie di esclusioni, quali: i casi di affidamento a contraente generale, la  finanza  di  progetto, l'affidamento in concessione, il partenariato  pubblico  privato,  il contratto di disponibilita', la  locazione  finanziaria,  nonche'  le opere di urbanizzazione a scomputo;   Visto l'art. 59 del Codice dei contratti  pubblici  in  materia  di affidamento congiunto di progettazione e realizzazione (c.d.  appalto integrato), come modificato dalla legge n. 55 del 2019 sopra  citata, che prevede la possibilita'  di  ricorrere  all'appalto  integrato  e inserisce una nuova previsione in base alla quale i requisiti  minimi per lo svolgimento della progettazione  oggetto  del  contratto  sono previsti nei documenti di gara nel rispetto del codice  e  del  nuovo regolamento di attuazione del codice,  di  cui  all'art.  216,  comma 27-octies;   Valutata come applicabile al caso  in  esame  la  nuova  previsione normativa;   Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che  all'art.  1,  comma  5, istituisce presso questo Comitato il «Sistema di  monitoraggio  degli investimenti   pubblici»   (MIP),   con   il   compito   di   fornire tempestivamente  informazioni  sull'attuazione  delle  politiche   di sviluppo e funzionale all'alimentazione  di  una  banca  dati  tenuta nell'ambito di questo stesso Comitato;   Vista la normativa vigente in materia di Codice unico  di  progetto (CUP) e, in particolare:     1. la  delibera  27  dicembre  2002,  n.  143,  pubblicata  nella Gazzetta Ufficiale n. 87 del 2003, errata  corrige  pubblicata  nella Gazzetta Ufficiale n. 140 del 2003, e la delibera 29 settembre  2004, n. 24, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 276 del  2004,  con  le quali questo Comitato ha definito il sistema per  l'attribuzione  del CUP e ha stabilito che il CUP stesso deve essere riportato su tutti i documenti  amministrativi  e  contabili,  cartacei   ed   informatici relativi a progetti d'investimento pubblico e deve essere  utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque  interessati ai suddetti progetti;     2.  la  legge  16  gennaio  2003,  n.  3,  recante  «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione»  che,  all'art. 11, ha disposto che  ogni  progetto  di  investimento  pubblico  deve essere dotato di un CUP;     3.  la  legge  13  agosto  2010,  n.  136,  come  modificata  dal decreto-legge 12 novembre 2010, n. 187,  convertito  dalla  legge  17 dicembre 2010, n. 217, che, tra  l'altro,  ha  definito  le  sanzioni applicabili in caso di mancata apposizione del CUP sugli strumenti di pagamento;   Visto  il  Codice  unico  di   progetto   (CUP)   «F62C05000020001» attribuito all'intero intervento, il quale e'  stato  aggiornato  nel nuovo CUP «F52C15000390001»;   Considerato che il CUP «F52C15000390001» si riferisce al solo Lotto 1° del progetto definitivo in esame:  «Itinerario  Caianello  (A1)  - Benevento. Adeguamento a quattro corsie della SS  n.  372  «Telesina» dal km 0+000 al km 60+900. Lotto 1: dal km  37+000  (svincolo  di  S. Salvatore Telesino) al km 60+900  (svincolo  di  Benevento),  oggetto della presente delibera;   Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63, pubblicata nella  Gazzetta Ufficiale n. 248 del 2003, con la quale questo Comitato ha formulato, tra  l'altro,  indicazioni  di  ordine  procedurale   riguardo   alle attivita' di supporto che il Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti  e'  chiamato  a   svolgere   ai   fini   della   vigilanza sull'esecuzione delle opere prioritarie per lo sviluppo del Paese;   Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229,  concernente «Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g),  della  legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia  di  procedure  di  monitoraggio sullo  stato  di  attuazione  delle  opere  pubbliche,  di   verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti»;   Vista  la  normativa  vigente  in  tema  di  controllo  dei  flussi finanziari e, in particolare:     1. l'art. 36 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con  modificazioni,  dalla  legge  11  agosto  2014,  n.   114,   che regolamenta il monitoraggio  finanziario  dei  lavori  relativi  alle infrastrutture strategiche e  insediamenti  produttivi  di  cui  agli articoli 161, comma 6-bis e 176, comma  3,  lettera  e),  del  citato decreto legislativo n. 163 del 2006, disposizione richiamata all'art. 203, comma 2, del citato decreto legislativo n. 50 del 2016;     2. la delibera di questo Comitato del 28  gennaio  2015,  n.  15, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 155 del 2015, che  aggiorna  - ai sensi del comma 3 del menzionato art. 36 del decreto-legge  n.  90 del 2014 - le modalita' di  esercizio  del  sistema  di  monitoraggio finanziario di cui alla delibera del 5 maggio 2011, n. 45, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 234 del 2011 e la relativa errata corrige pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 281 del 2011;   Vista la delibera 8 agosto 2015, n. 62, pubblicata  nella  Gazzetta Ufficiale n. 271 del 2015, con la quale questo Comitato ha  approvato lo schema di protocollo di legalita' precedentemente licenziato nella seduta del 13 aprile 2015 dal Comitato di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza delle grandi opere (CCASGO), costituito con  decreto  14 marzo 2003, adottato dal Ministro dell'interno, di  concerto  con  il Ministro della giustizia e il Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;   Visto l'art. 203 del citato decreto legislativo n. 50 del 2016 che, istituendo il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle infrastrutture  e  degli  insediamenti   prioritari   (CCASIIP),   ha assorbito  ed  ampliato  -  all'interno  di  quest'ultimo   Organismo inter-istituzionale dello Stato - tutte le competenze del  previgente CCASGO;   Considerato che l'intervento in  esame  e'  compreso  nella  Intesa generale quadro tra Governo e regione in data 18 dicembre 2001 e  nel 1° Atto integrativo sottoscritto in  data  1°  agosto  2008,  nonche' nell'Accordo di programma quadro del 31 ottobre 2002;   Vista la delibera del 21 dicembre 2001, n.  121,  pubblicata  nella Gazzetta Ufficiale n. 51 del  2002,  supplemento  ordinario,  con  la quale  questo  Comitato  ha  approvato  il  primo   Programma   delle infrastrutture strategiche che include nell'allegato  2  l'intervento di cui trattasi;   Vista la delibera del 29  marzo  2006,  n.  100,  pubblicata  nella Gazzetta Ufficiale n. 280 del 2006 con la quale  questo  Comitato  ha approvato il progetto preliminare della «Itinerario Caianello (A1)  - Benevento: adeguamento a 4 corsie della S.S. "Telesina" dal km  0+000 al km 60+900» ed e' stata, altresi', riconosciuta  la  compatibilita' ambientale dell'opera, apposto il vincolo  preordinato  all'esproprio per i beni ricadenti nelle aree interessate e  perfezionata  l'intesa Stato-regione sulla localizzazione delle opere;   Vista  la  delibera  del  3  agosto  2011,  n.  62,  relativa  alla individuazione ed assegnazione di risorse ad  interventi  di  rilievo nazionale ed interregionale e di rilevanza strategica  regionale  per l'attuazione del Piano nazionale per il Sud, che assegnava 90 milioni di euro al progetto in esame;   Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei  trasporti di concerto con il Ministro dell'economia e  delle  finanze  (decreto interministeriale)  n.  82  del  4  marzo  2015,   a   valere   sullo stanziamento di cui all'art. 3, comma 1, del decreto-legge n. 133 del 2014, assegnava 88,74 milioni di euro al progetto (85,86 milioni  nel 2017 e 2,88 milioni nel 2019), poi rimodulate dal successivo  decreto interministeriale MIT-MEF n. 426 del 2017.   Vista la delibera del 29  aprile  2015,  n.  45,  pubblicata  nella Gazzetta Ufficiale n. 178 del 2015 con la quale  questo  Comitato  ha valutato  negativamente   la   proposta   del   promotore   ATI   NET Engineering/Geodata  unitamente  al  progetto  preliminare   di   cui all'intervento denominato «Adeguamento a 4 corsie  della  SS  n.  372 "Telesina" dal km 0+000 al  km  60+900»,  individuando  Anas  S.p.a., quale   soggetto   aggiudicatore   dell'intervento   e    confermando l'assegnazione a favore di Anas medesimo, delle  risorse  disponibili per l'intervento stesso, stimate in 327,51 milioni di euro;   Vista la delibera del 22 dicembre 2017,  n.  98,  pubblicata  nella Gazzetta Ufficiale n. 132 del 9 giugno 2018 avente per oggetto «Fondo sviluppo   e   coesione   2014-2020.   Addendum    piano    operativo infrastrutture (art. 1, comma 703, lettera c) della legge n. 190  del 2014), con la quale questo Comitato ha approvato l'Addendum al  Piano operativo infrastrutture Fondo sviluppo e coesione (FSC) 2014-2020 di competenza del Ministero delle infrastrutture e  dei  trasporti,  nel quale e' compreso l'intervento di cui trattasi;   Vista la delibera 28 novembre 2018, n. 82, con la  quale  e'  stato modificato il «Regolamento interno del Comitato interministeriale per la programmazione economica» di cui alla delibera 30 aprile 2012,  n. 62;   Vista la delibera del 24 luglio 2019,  n.  36,  approvata  in  data odierna dal Comitato, relativa  all'aggiornamento  del  contratto  di programma 2016-2020 di Anas, nel quale e' stato  confermato  fra  gli altri l'intervento in esame, gia' previsto nella precedente  versione del contratto di programma 2016-2020 approvato con delibera n. 65 del 7 agosto 2017, pubblicata nella Gazzetta  Ufficiale  il  15  dicembre 2017;   Considerata l'importanza dell'intervento in quanto,  come  indicato nella relazione del Ministero istruttore, «la Telesina garantisce  ai territori attraversati l'accesso all'Autostrada del Sole (lato ovest) ed alla citta' di Benevento (lato est), nonche', tramite il  raccordo autostradale  Benevento-Castel  del  Lago,   all'Autostrada   A16   e costituisce,  insieme  alle  due  autostrade   citate,   l'itinerario preferenziale per gli spostamenti tra le Regioni Puglia e Lazio e per quelli  all'interno  del  versante  tirrenico  dell'Italia  centrale, rappresentando l'alternativa piu' breve al percorso autostradale  che passa per Avellino e Caserta» nonche' la necessita' di realizzare  il raddoppio della statale riconosciuta in quanto  «l'arteria,  malgrado la sua importanza, non possiede caratteristiche geometriche  adeguate al suo ruolo, soprattutto tenendo conto che  la  sezione  trasversale della piattaforma stradale, con  una  corsia  per  senso  di  marcia, risulta insufficiente a garantire un idoneo livello di servizio e  di conseguenza un corretto standard di sicurezza»;   Preso atto delle risultanze dell'istruttoria svolta  dal  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e in particolare che:  sotto l'aspetto tecnico-procedurale:   1.  nell'ambito  dell'iter  approvativo  del  progetto  preliminare dell'«Itinerario Caianello (A1) - Benevento: adeguamento a  4  corsie della S.S. "Telesina" dal km 0+000 al km 60+900», nel 2006  e'  stata accertata la compatibilita' ambientale ed e' stata  perfezionata,  ad ogni fine  edilizio  ed  urbanistico,  l'Intesa  Stato-regione  sulla localizzazione dell'opera;   2.  nel  2009  e'  stata  attivata  una  ulteriore   procedura   di valutazione di impatto ambientale e di localizzazione urbanistica sul progetto   preliminare   presentato   dal    promotore    «ATI    NET Engineering/Geodata»  nell'ambito  della  proposta  di   finanza   di progetto;   3. nell'ambito della ulteriore procedura sopra  citata  sono  stati espressi nuovamente i pareri favorevoli del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, del Ministero per i beni e le attivita' culturali e il turismo, e la deliberazione della Regione n. 1778 del 4 dicembre 2009, con la quale sentiti i comuni la Regione ha espresso il «consenso ai  fini  della  localizzazione»  del  progetto definitivo;   4.  il  tracciato  cosi'  individuato   dal   promotore   «coincide sostanzialmente» con quello indicato nel  progetto  preliminare  Anas S.p.a. gia' approvato;   5. a seguito della citata delibera di questo  Comitato  n.  45  del 2015, con nota CDG-0582001 del  17  novembre  2017,  Anas  S.p.a.  ha chiesto ai comuni ed enti interessati  «di  provvedere  a  presentare motivate proposte di adeguamento o richieste di prescrizioni  per  il progetto definitivo o di varianti  migliorative  al  Ministero  delle infrastrutture,  nel  termine  perentorio  di  sessanta  giorni   dal ricevimento del progetto definitivo,  ai  sensi  e  per  gli  effetti dell'art. 166, comma 3, del citato decreto  legislativo  n.  163  del 2006»;   6. il progetto definitivo, denominato «Itinerario Caianello (A1)  - Benevento. Adeguamento a 4 corsie della S.S. 372 - Telesina - dal  km 37+000 (svincolo di S. Salvatore Telesino) al Km 60+900 (svincolo  di Benevento)», e' caratterizzato da una  progressiva  di  progetto  del primo lotto in esame - dal Km 36+100 al Km 61+200;   7. il progetto e' stato inoltrato al Consiglio superiore dei lavori pubblici in data  26  ottobre  2017,  ai  sensi  del  citato  decreto legislativo n. 50 del 2016;   8. Anas S.p.a. ha effettuato la pubblicazione sui quotidiani Italia Oggi e Il Mattino, edizione di Benevento, del 20 novembre 2017 e  sul sito della Regione Campania, nonche' ha  chiesto  a  tutti  i  comuni interessati, previo deposito della relativa  documentazione  tecnica, la pubblicazione degli avvisi presso gli albi pretori;   9. in data 15 dicembre 2017, in occasione di un successivo incontro in concomitanza  con  l'adunanza  per  l'avvio  dell'istruttoria  del Consiglio superiore dei lavori pubblici i rappresentanti  dei  comuni hanno confermato l'interesse del territorio per  l'opera  ed  esposto alcune richieste di ottimizzazioni locali finalizzate a migliorare la funzionalita'  e  la  fruibilita'  dell'opera   nei   confronti   del territorio attraversato;   10. con nota n. CDG-0030064 del 19 gennaio  2018,  Anas  S.p.a.  ha sollecitato i comuni a riscontrare la citata nota n. CDG-0582001  del 17 novembre 2017, «a presentare motivate proposte  di  adeguamento  o richieste di prescrizioni per il progetto definitivo  o  di  varianti migliorative  al  Ministero   delle   infrastrutture,   nel   termine perentorio  di  sessanta  giorni   dal   ricevimento   del   progetto definitivo»,  richiamando  il  termine  perentorio   e   l'importanza dell'opera per il territorio;   11. successivamente  pervenivano  note  ufficiali  dei  comuni  con unanime parere favorevole alla  realizzazione  dell'opera  ed  alcune marginali richieste di adeguamenti e/o miglioramenti con  particolare riferimento alla viabilita' interferita ed ai collegamenti con l'asse stradale;   12. stante le condizioni di cui all'art. 166, 1° comma, del  citato decreto legislativo n. 163 del 2006  che  prevede  che  «il  progetto definitivo delle infrastrutture e' integrato  da  una  relazione  del progettista attestante la rispondenza al progetto preliminare e  alle eventuali prescrizioni dettate in sede di approvazione  dello  stesso con particolare riferimento alla  compatibilita'  ambientale  e  alla localizzazione dell'opera», il Ministero delle infrastrutture  e  dei trasporti ha ritenuto di non rinnovare  la  conferenza  dei  servizi, come si evince dalla citata nota n. 1761 del 20 febbraio 2018;   13. il Consiglio superiore  dei  lavori  pubblici  ha  reso  parere favorevole nella seduta del 16 febbraio 2018, n. 66;   14.  con  nota  prot.  15448  del  4  luglio  2018   il   Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare  ha  trasmesso il parere CTVIA n. 2759 del 15 giugno 2018 inerente la  procedura  di verifica di ottemperanza;   15. il Ministero delle infrastrutture  e  dei  trasporti  con  nota prot. 339 del 14 gennaio 2019 ha convocato la Conferenza  di  servizi che si e' svolta in data 7 febbraio 2019 ed in esito alla quale  sono stati acquisiti i pareri, le  autorizzazioni  ed  i  nulla  osta  dei diversi soggetti istituzionalmente interessati dall'opera in oggetto, come riportato nel verbale e nel foglio condizioni;   16.  non  sono  pervenute  motivate   osservazioni   avverse   alla realizzazione dell'opera ed essendo la medesima, ai sensi e  per  gli effetti della procedura sul progetto preliminare, localizzata fin dal 2006 nei piani regolatori comunali,  anche  in  considerazione  della comprovata importanza e necessita' dell'opera, per gli effetti  sulla sicurezza stradale conseguenti al ripristino di livelli  di  servizio appropriati alla tipologia di traffico presente, e' stato proposto al Comitato di procedere all'approvazione  del  progetto  definitivo  ai sensi dell'art. 166 comma 3, 4 e 5 del decreto legislativo n. 163 del 2006;  sotto l'aspetto attuativo:   1. l'intervento in esame consiste in  un  progetto  di  adeguamento a quattro corsie della S.S. n. 372 «Telesina», con una progressiva di progetto dal Km 36+100 al Km 61+200,  da  San  Salvatore  Telesino  a Benevento. Il titolo dell'intervento ha,  tuttavia,  mantenuto  nelle varie fasi dell'iter approvativo, inclusi i pareri, la  denominazione originale, in particolare relativamente  al  primo  lotto  in  esame, «Itinerario Caianello (A1) - Benevento. Adeguamento a quattro  corsie della S.S. 372 - Telesina - dal km 37+000 (svincolo di  S.  Salvatore Telesino) al Km 60+900 (svincolo di Benevento)»;   2. tale adeguamento potenzia il collegamento della direttrice Lazio - Campania - Puglia lungo l'itinerario A1 (Roma - Caianello) - SS 372 (Caianello -  Benevento)  -  Raccordo  Autostradale  (BN/A16)  -  A16 (Castel del Lago-Bari), fornendo una valida alternativa  al  percorso autostradale  attuale   a   servizio   di   un'area   particolarmente interessata da intenso traffico pesante;   3. i comuni interessati dall'opera sono:  San  Salvatore  Telesino, Telese  Terme,  Castelvenere,  Solopaca,  Paupisi,  Ponte,  Vitulano, Torrecuso e Benevento;   4. il tempo previsto per l'esecuzione dei  lavori  e'  valutato  in 1.963 giorni naturali e consecutivi, mentre il tempo previsto per  lo sviluppo della progettazione esecutiva  e'  valutato  in  centottanta giorni naturali e consecutivi;   5. la modalita' di affidamento e' l'appalto dei lavori  sulla  base del progetto esecutivo dell'amministrazione aggiudicatrice, ai  sensi del citato decreto legislativo n. 50 del 2016;  sotto l'aspetto finanziario:   1. il costo dell'intervento, comprensivo della valorizzazione delle prescrizioni, il cui importo e' di 8,05 milioni di euro,  e'  pari  a 460 milioni di euro;   2. le fonti di copertura sono le seguenti: 
               Parte di provvedimento in formato grafico
   Visto il quadro  economico  elaborato  secondo  lo  schema  di  cui all'allegato 3 della nota DIPE n. 3277 del 22 luglio 2015,  trasmesso dal MIT-GAB all'interno della relazione istruttoria con la  nota  del 27 giugno 2019, n. 25984: 
               Parte di provvedimento in formato grafico
   Considerato che,  con  proposta  14  febbraio  2018,  n.  5591,  il Ministero  delle  infrastrutture  e  dei   trasporti   ha   richiesto l'iscrizione all'ordine del  giorno  di  questo  Comitato  dell'esame dell'argomento;   Visto il parere del Consiglio superiore dei  lavori  pubblici  reso nella seduta del 16 febbraio 2018, n. 66;   Viste le note del 20 febbraio 2018, n. 1761 e  n.  1779  e  del  21 febbraio 2018, n. 1849 con le quali il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha integrato la documentazione istruttoria e  fornito chiarimenti al riguardo;   Vista la delibera n. 8 del 2018  del  CIPE,  che  ha  approvato  il progetto definitivo redatto da Anas, condizionandolo e subordinandolo al parere favorevole del Ministero dell'ambiente e della  tutela  del territorio e del mare in merito alla verifica di ottemperanza;   Vista  la  nota  prot.  15448  del  4  luglio  2018  del  Ministero dell'ambiente e della  tutela  del  territorio  e  del  mare  che  ha trasmesso il parere CTVIA n. 2759 del  15  giugno  2018  inerente  la procedura di verifica di ottemperanza;   Considerato che la  Corte  dei  conti  ha  formulato  rilievi  alla delibera CIPE n. 8 del 2018 con nota prot. 32375 del 15 ottobre  2018 e le ragioni ostative fanno principalmente riferimento  alla  mancata convocazione della Conferenza di  servizi,  che  il  Ministero  delle infrastrutture  e  dei  trasporti  aveva  ritenuto  assorbita   dalla disponibilita' di tutti i pareri propedeutici;   Tenuto conto che successivamente il Ministero delle  infrastrutture e dei trasporti ha chiesto al  DIPE  con  nota  prot.  39990  del  22 novembre 2018 di procedere al ritiro della delibera  CIPE  n.  8  del 2018;   Vista la nota 22 novembre 2018, n. 5866, con la quale  il  DIPE  ha inoltrato la richiesta del MIT di ritiro  della  delibera  n.  8  del 2018;   Considerata la Conferenza di servizi che si e'  svolta  in  data  7 febbraio 2019 ed in esito alla quale sono stati acquisiti  i  pareri, le  autorizzazioni   ed   i   nulla   osta   dei   diversi   soggetti istituzionalmente interessati dall'opera in oggetto,  come  riportato nel verbale e nel foglio condizioni;   Vista la nuova proposta del MIT pervenuta  con  nota  del  Capo  di Gabinetto 27 giugno 2019,  n.  25984  (protocollata  in  entrata  con protocolli DIPE 27 giugno 2019, n. 3556, e 28 giugno 2019, n. 3569  e n.  3574,  quest'ultimo  in  particolare  contenente   la   relazione istruttoria  aggiornata),   con   la   quale   il   Ministero   delle infrastrutture e dei trasporti ha richiesto  l'iscrizione  all'ordine del giorno di questo Comitato dell'argomento in esame e ha  trasmesso la relazione istruttoria aggiornata  e  la  ulteriore  documentazione istruttoria;   Vista la nota 22 luglio 2019, n. 8692, con la  quale  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha fornito chiarimenti  rispetto alle questioni emerse nel corso della riunione preparatoria del  CIPE del 3 luglio  2019,  inoltrando  per  altro  il  quadro  prescrittivo rivisto  al  18  luglio  2019  (dopo  le  interlocuzioni   conclusive intercorse  anche  con  il  Ministero  dei  beni  e  delle  attivita' culturali nel corso della riunione avvenuta il 17 luglio 2019), e  le note di Anas del 22 luglio 2019, n. 426926-P e n. 427181-P;   Vista la  nota  prot.  DIPE  n.  4105  -  P  del  23  luglio  2019, predisposta congiuntamente dal Dipartimento per la  programmazione  e il  coordinamento  della  politica  economica  della  Presidenza  del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell'economia e delle finanze, posta a base dell'odierna seduta del Comitato;   Considerato il dibattito  svolto  durante  la  seduta  odierna  del Comitato, a seguito del quale, su richiesta del Ministero dei beni  e delle  attivita'  culturali  e'  stata  precisata  ulteriormente   la prescrizione al punto  1.1.5.2.,  lettera  e),  specificando  che  la stessa e' allineata alla  proposta  progettuale  aggiornata  di  Anas relativamente al Viadotto sul Ponte  Maria  Cristina,  trasmessa  per ultima dal Ministero proponente;   Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; 
                               Delibera: 
   Le disposizioni del presente punto sono adottate ai sensi e per gli effetti del combinato disposto degli articoli 214, comma 11,  e  216, commi 1, 1-bis e 27, del decreto legislativo n. 50 del  2016,  e  del decreto legislativo n. 163 del 2006 e  successive  modificazioni,  da cui deriva la sostanziale applicabilita' della previgente disciplina, di cui al decreto legislativo in ultimo citato, a tutte le procedure, anche  autorizzative,  avviate  prima  del  19  aprile  2016,  e   in particolare ai sensi dell'art. 166 del decreto legislativo n. 163 del 2006.  1. Approvazione progetto definitivo.   1.1 Ai sensi e agli effetti degli articoli degli articoli 166 e 185 del decreto legislativo n. 163  del  2006,  nonche'  ai  sensi  degli articoli 10 del Presidente  della  Repubblica  n.  327  del  2001,  e successive  modificazioni,  e'  approvato  il   progetto   definitivo dell'opera  denominata  «Itinerario  Caianello  (A1)   -   Benevento. Adeguamento a 4 corsie della SS n. 372 "Telesina" dal Km 0+000 al  Km 60+900. Lotto 1: dal Km 37+000 (svincolo di S. Salvatore Telesino) al km  60+900  (svincolo  di  Benevento),  con  le  prescrizioni  e   le raccomandazioni  contenute  nell'allegato,  anche   ai   fini   della compatibilita' ambientale, della  localizzazione  urbanistica,  della apposizione del vincolo preordinato all'esproprio  e  della  pubblica utilita'.   1.2 E' approvato, altresi', ai  sensi  dell'art.  170  del  decreto legislativo n. 163 del 2006 e seguenti modificazioni, il programma di risoluzione  delle  interferenze  allegato  al  progetto   definitivo dell'intervento;   1.3 Il progetto definitivo, dal costo di 460 milioni  di  euro,  e' coperto finanziariamente come di seguito indicato:     147,51 milioni di euro corrispondenti  al  volume  d'investimenti attualmente stimato come sviluppabile dal contributo quindicennale di 9,834 milioni di euro ex art. 1, comma 78, della  legge  n.  266  del 2005, assegnato in via programmatica con la citata delibera  CIPE  n. 100 del 2006 (allegato 1);     90,00 milioni di euro assegnati con la delibera CIPE  n.  62  del 2011, a carico delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la  coesione (FSC) - programmazione 2007-2013;     88,74 milioni di euro a valere sulle risorse recate  dal  decreto interministeriale n. 82 del 4  marzo  2015,  adottato  ai  sensi  del decreto-legge n. 133 del 2014, e rimodulate dal  decreto  MIT-MEF  n. 426 del 2017;     133,75 milioni di euro a  valere  sulle  risorse  FSC  2014-2020, assegnate con delibera CIPE n. 98 del 2017.   1.4 Si da' mandato  al  soggetto  aggiudicatore,  Anas  S.p.a.,  di proseguire con le successive  fasi  progettuali  e  di  realizzazione dell'opera, recependo le  prescrizioni  e  raccomandazioni,  comprese quelle di carattere paesaggistico e ambientale, riferite al  progetto definitivo.  2.Ulteriori prescrizioni.   2.1  Il  MIT  potra'  utilizzare  quale  possibile   modalita'   di realizzazione dell'opera l'appalto di lavori su  progetto  esecutivo, ai sensi  del  decreto  legislativo  n.  50  del  2016  e  successive modificazioni, ma anche quanto previsto, dall'art. 59,  comma  1-bis, del decreto legislativo n. 50 del 2016,  cosi'  come  modificato  dal decreto-legge 18 aprile 2019, n.  32,  convertito  con  modificazioni dalla legge n. 55 del 14 giugno 2019.   2.2 Il punto 4  della  delibera  CIPE  29  aprile  2015  n.  45  e' abrogato.  3 Disposizioni finali.   3.1 Il Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  provvedera' ad assicurare, per conto di questo  Comitato,  la  conservazione  dei documenti componenti il progetto.   3.2 Il soggetto aggiudicatore dell'opera assicura  il  monitoraggio ai sensi del decreto legislativo del 29 dicembre 2011, n. 229, ed  in particolare dell'aggiornamento della BDAP.   3.3 Ai sensi della delibera  n.  24  del  2004,  il  CUP  assegnato all'opera  dovra'  essere  evidenziato  in  tutta  la  documentazione amministrativa e contabile riguardante l'opera stessa.     Roma, 24 luglio 2019 
                                                  Il Presidente: Conte  Il segretario: Giorgetti 
  Registrato alla Corte dei conti il 18 ottobre 2019  Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia  e  delle finanze, n. 1-1330     |  
|   |                  ALLEGATO PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI 
     Sommario     1 Prescrizioni     1.1 Prescrizioni relative agli aspetti progettuali     1.1.1 Aspetti generali     1.1.2 Aspetti stradali     1.1.3 Aspetti ambientali     1.1.4 Aspetti archeologici     1.1.5 Aspetti relativi ai beni culturali e al paesaggio     1.1.6 Aspetti relativi al piano di monitoraggio ambientale     1.1.7 Aspetti relativi alle strutture     1.1.8 Aspetti relativi alla cantierizzazione     1.1.9 Aspetti relativi al piano di gestione delle terre     1.1.10 Aspetti idraulici     1.1.11 Aspetti geologici ed idrogeologici     1.1.12 Aspetti geotecnici     1.1.13 Aspetti relativi agli espropri e alle interferenze     1.1.14 Aspetti relativi alla bonifica di ordigni bellici     1.1.15 Aspetti relativi agli impianti     1.1.16 Aspetti relativi ai piani di sicurezza     1.1.17 Aspetti economici ed amministrativi     2 Raccomandazioni     3 Indicazioni per la fase di verifica delle prescrizioni 
                               Premessa 
     Il presente documento, che forma parte integrante della  delibera di  approvazione  del  progetto  relativo  all'intervento  denominato «Itinerario Caianello (A1) - Benevento. Adeguamento a quattro  corsie della SS 372 «Telesina» dal km 0+000 al km 60+900. Lotto  1:  dal  km 37+000 (Svincolo di S. Salvatore Telesino) al km 60+900 (Svincolo  di Benevento).» riepiloga le prescrizioni e le raccomandazioni cui detta approvazione resta subordinata.  1. Prescrizioni.     Le prescrizioni che seguono, raggruppate, per  quanto  possibile, secondo i vari ambiti di applicazione, risultano dall'esame  compiuto sugli atti  emessi  nel  corso  del  procedimento  approvativo  dalle amministrazioni e dagli enti interessati. Detto esame,  i  cui  esiti sono  sintetizzati  nel  documento  foglio  condizioni,  ha   portato all'esclusione delle  prescrizioni  non  pertinenti  l'intervento  in questione o non accettabili o gia'  assolte  ed  alla  riformulazione delle altre nei termini seguenti.     1.1. Prescrizioni relative agli aspetti progettuali.     1.1.1 Aspetti generali.     1.1.1.1 Sviluppare il  progetto  esecutivo  tenendo  conto  delle valutazioni e raccomandazioni di cui al parere del CSLLPP  e  dandone riscontro in una apposita relazione illustrativa da inserire tra  gli elaborati del progetto esecutivo.     1.1.1.2  Il  progetto  esecutivo  dovra'  essere  sottoposto   al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per la verifica della completa ottemperanza delle  prescrizioni  ad  oggi ritenute non ottemperate  o  parzialmente  ottemperate,  prima  della successiva fase di attuazione.     1.1.2 Aspetti stradali.     1.1.2.1 Si raccomanda  che  le  scelte  progettuali  operate  per dimensionare  le   corsie   specializzate   degli   svincoli   e   le pavimentazioni siano corroborate da una piu' dettagliata  e  completa analisi del traffico atteso,  tenendo  conto  degli  effetti  che  il progetto produce sulle previsioni di traffico e sulla sicurezza delle intersezioni e del deflusso veicolare.     1.1.2.2 Sia effettuata anche nella  successiva  fase  progettuale una  verifica  della  geometria  complessiva   degli   elementi   che compongono  il  tracciato  al  fine  di  valutare,  ove   necessario, ulteriori  misure  di  sicurezza  aggiuntive   quali,   ad   esempio, segnaletica  verticale  ed  orizzontale   integrative,   sistemi   di monitoraggio del traffico, sistemi di controllo delle velocita'.     1.1.2.3 Siano eseguite le verifiche di visibilita' per il  cambio di corsia ed aggiornata la relazione  di  sicurezza  ex  art.  4  del decreto ministeriale del 22 aprile 2004 per la verifica e validazione del progetto da appaltare.     1.1.2.4 Dovra' essere valutata, in carreggiata  nord  all'innesto con la sede a 4 corsie esistente della SS 273 in corrispondenza dello svincolo di «Benevento», l'opportunita' di garantire  la  visibilita' con velocita' di progetto di almeno 100 km/h in  continuita'  con  la carreggiata gia' esistente.     1.1.2.5 Si raccomanda di porre particolare attenzione  al  tronco parallelo  della  corsia  di  immissione  in  carreggiata  sud  dello svincolo  di  «Solopaca»,  la  cui  lunghezza  di  99  m,   ancorche' verificata  in  termini  strettamente  analitici,   rappresenta   una criticita'  soprattutto  in  considerazione  del  fatto  che  al  suo termine, in corrispondenza del tronco di manovra, e presente un'opera d'arte di scavalco dell'asse principale.     1.1.2.6  Si  richiede  che  siano  esplicitati  i  calcoli  e  le assunzioni effettuate per determinare la minimizzazione dei  costi  e la riduzione  dei  tempi  di  percorrenza,  nei  diversi  scenari  di analisi, che hanno  condotto  alla  soppressione  dello  svincolo  di «Cerreto Sannita» e il mantenimento dello svincolo di «San  Salvatore Telesino».     1.1.2.7 Sia adeguata la viabilita' di collegamento agli  svincoli di accesso alla SS 372 della sede stradale di via Pugliano sia a nord che a sud dello svincolo di Castelvenere.     1.1.2.8 Nella «Relazione  tecnica  del  progetto  stradale»,  nel paragrafo previsto dall'art. 4 del decreto ministeriale del 22 aprile 2004, devono essere esplicitati i valori relativi agli scenari futuri di traffico e le modalita'  di  stima  del  TGM  nel  passaggio  alla sezione di tipo B.     1.1.2.9 Si dovra' redigere una specifica relazione tecnica  della pavimentazione stradale in cui il dimensionamento  del  pacchetto  di pavimentazione  stradale  sia   supportato   da   calcoli   rigorosi, ricorrendo eventualmente a metodi di dimensionamento razionale.     1.1.2.10 La previsione della realizzazione di manto di usura  con conglomerato   bituminoso   di   tipo   drenante-fonoassorbente   sia supportato da specifici calcoli funzionali e si prevedano, nelle zone piu' critiche dove sia possibile la formazione di  ristagni  d'acqua, eventuali dreni sotto-superficiali o altri sistemi che minimizzino il rischio di affioramento dell'acqua.     1.1.2.11 Prevedere un  collegamento  diretto  all'area  PIP  c/da Olivola, che possa consentire un agevole collegamento alla Fondovalle Vitulanese, arteria di livello Regionale e alle aree  della  prevista Piattaforma Logistica individuata dal PUC.     1.1.2.12  Prevedere,  per  il  collegamento  con  la   strada   a scorrimento veloce «Fondovalle  Vitulanese»  in  corrispondenza  allo svincolo  di  Benevento  una  adeguata  connessione  alla  «Via  Enzo Ferrari» (raccordo  con  Area  PIP  della  citta'  di  Benevento)  in entrambe le direzioni Benevento-Caianello.     1.1.2.13 Conservare l'attuale svincolo esistente in localita' San Tommaso di Castelvenere e denominare il medesimo svincolo attualmente esistente in localita' San Tommaso quale  uscita  «Castelvenere»,  in quanto  esso  e'  ubicato  interamente  nel  territorio  comunale  di Castelvenere.     1.1.2.14 Prevedere,  al  fine  di  incanalare  il  traffico  gia' sostenuto, una  rotonda  sulla  strada  provinciale  Telese  Terme  - Cerreto Sannita,  a  supporto  del  medesimo  svincolo  esistente  in localita' San Tommaso e che permetta  un  sicuro  e  agevole  accesso nell'area artigianale/ricettiva del Comune di Castelvenere.     1.1.2.15 Prevedere  il  prolungamento  della  contro-strada  fino all'innesto con la strada provinciale Paupisi  -  Solopaca  lungo  le particelle 1371-1666-1665, con pendenza analoga e  congrua  a  quella della   strada   comunale   esistente,   anche   in    considerazione dell'importanza della stessa che collega lo svincolo di  Paupisi  con la zona PIP in contrada Pretara,  che  nelle  previsioni  progettuali (tav. 10 - Espropri, Nome File TOO_ESOO_ESP PC10 e Tav.  Adeguamento, Nome File SOO_PS17_TRA_PF01) termina nelle particelle  1144-1542  del foglio di mappa  n.  2,  immettendosi  su  una  strada  comunale  con larghezza di dimensioni limitate (3 metri) e con  pendenza  superiore al 30%. Tale ipotesi progettuale, infatti, e'  del  tutto  inadeguata per consentire il  transito  di  mezzi  pesanti,  che  verosimilmente debbano raggiungere la strada provinciale  e  l'area  PIP  in  c.  da Pretara, uscendo dallo svincolo di Paupisi.     1.1.2.16 Ripristino dello svincolo in localita' San Tommaso e  la previsione di una rotonda sulla Strada  Provinciale  Telese  Terme  - Cerreto Sannita, a supporto dello svincolo stesso.     1.1.2.17  Prolungare  la  contro-strada  che   nelle   previsioni progettuali termina nella particella 614 del foglio  di  mappa  n.  1 fino all'innesto con la Strada Provinciale Paupisi - Solopaca.     1.1.2.18 Ripristino viabilita' di accesso al costruendo raddoppio nel Comune di Vitulano.     1.1.2.19 Prevedere l'adeguamento  dei  sottopassi  esistenti  nel territorio di Vitulano.     1.1.2.20  Nel  Comune  di  San   Salvatore   Telesino,   valutare interventi volti ad incrementare la sicurezza in corrispondenza  agli accessi degli  esercizi  commerciali  in  corrispondenza  all'attuale intersezione tra le  rampe  di  svincolo  con  la  SP  San  Salvatore Telesino/Amorosi, anche con sistemazioni a rotatoria.     1.1.2.21  Prevedere  il  mantenimento  e  l'adeguamento  di  ogni cavalcavia e sottopasso esistente,  unitamente  alla  regimentazione, convogliamento e smaltimento delle acque pluviali raccolte  dall'asse stradale nel territorio del Comune di San Salvatore Telesino.     1.1.2.22 Tra lo svincolo San Salvatore  Telesino  e  lo  svincolo Pugliano verificare la  possibilita'  di  realizzare  interventi  per risolvere  il  disagio  per  alcune   abitazioni   conseguente   alla deviazione della provinciale per effetto dell'allargamento,  compresa la realizzazione di una tratta in trincea.     1.1.2.23 Realizzare una viabilita'  complanare  che  consenta  il collegamento tra la SP 79 e la SP 83  nel  Comune  di  San  Salvatore Telesino.     1.1.2.24  Siano  rispettate  le  disposizioni   contenute   nella circolare dello Stato Maggiore della Difesa  n.  146/394/4422  del  9 agosto 2009, «Opere  costituenti  ostacolo  alla  navigazione  aerea, segnaletica e rappresentazione cartografica», la quale, ai fini della sicurezza di voli a bassa quota, impone obblighi gia' con riferimento ad opere: di tipo verticale con altezza dal piano di campagna  uguale o superiore a 15 metri (60 metri nei centri abitati); di tipo lineare con altezza dal piano di campagna uguale o superiore a 15  metri;  di tipo lineare costituite da elettrodotti a partire da 60KV.     1.1.2.25 Sia osservato quanto disposto dal  decreto  ministeriale LL.PP. del 4 maggio 1990 e successive  modificazioni,  per  eventuali sottopassi di altezza libera inferiore a 5 metri.     1.1.3 Aspetti ambientali.     1.1.3.1 Si dovranno sviluppare gli interventi  di  mitigazione  e compensazione, secondo le indicazioni presenti nello studio d'impatto ambientale,  nella  valutazione  di  incidenza  e  nelle   successive integrazioni e di quanto  oggetto  delle  presenti  prescrizioni,  in coerenza con gli  ambiti  di  interesse  naturalistico/paesaggistico, dettagliandone la localizzazione,  la  tipologia,  le  modalita'  di' esecuzione e i  costi  analitici,  evidenziando  le  relazioni  ed  i rapporti con eventuali indicazioni  di  tutela  della  pianificazione vigente; gli interventi di mitigazione e compensazione  non  dovranno eccedere il 2% del valore dell'opera.     1.1.3.2 Per cio' che attiene alle acque superficiali, si dovranno approfondire gli studi sul rischio idraulico per i cantieri  previsti nelle localita' Torricelle, Pantano, Selva di Sotto, Maria  Cristina, Romano-Scauzuni e, dopo avere  determinato  la  qualita'  e  gli  usi attuali delle acque nei  corpi  idrici  (ivi  compresa  la  vocazione naturale e le caratteristiche del trasporto solido),  adottare  tutte le misure necessarie per prevenire le modificazioni  peggiorative  ed eventualmente definire gli interventi di  mitigazione  e  l'effettiva possibilita' di utilizzare tecniche di ingegneria naturalistica.     1.1.3.3 Si dovra' approfondire, almeno per le quattro  aree  piu' significative gia' individuate, lo studio e la caratterizzazione  del clima acustico estendendolo anche alle ore notturne,  per  verificare l'efficacia delle  barriere  acustiche  e,  nel  caso,  adeguare  gli interventi di mitigazione previsti.     1.1.3.4  Si  dovranno  studiare  gli   effetti   prodotti   dalle vibrazioni,   individuando   le   aree   particolarmente   sensibili, effettuando le  apposite  misure  dello  stato  vibrazionale  attuale (norma ISO 2631), prevedendo  le  eventuali  variazioni  in  fase  di cantiere  e  di  esercizio  ed  adottando  le  relative   misure   di mitigazione.     1.1.3.5 Il proponente provvedera' ad aggiornare il cronoprogramma dei lavori, che tenga conto degli eventuali elementi di  novita'  che emergeranno nel corso della progettazione esecutiva e di  ogni  altra variazione che potra' prevedibilmente scaturire durante le  procedure di approvazione presso gli enti e le autorita' citati a vario  titolo nel  presente  quadro  prescrittivo,   con   l'estrapolazione   delle tempistiche operative relative  alla  realizzazione  delle  opere  di compensazione.     1.1.3.6 Le opere di compensazione, preliminarmente alla redazione del progetto esecutivo, dovranno essere dettagliate  qualitativamente e quantitativamente di concerto con tutti gli  enti  territorialmente competenti.     1.1.3.7 Integrare lo studio della componente atmosfera con:       a) dati, climatologici e di qualita' dell'aria, piu' recenti  e relativi a localita' della tratta in oggetto derivanti da campagne di misurazione della qualita' dell'aria e della climatologia ante operam eseguite nel territorio attraversato dalla strada in esame;       b) valutazioni delle conseguenze  sui  limiti  di  legge  della qualita' dell'aria in conseguenza  del  maggior  carico  emissivo  in seguito al raddoppio della strada, considerati  anche  i  superamenti rilevati nel 2014 nella zona di Benevento;       c) valutazioni quantitative sulla qualita' dell'aria in fase di cantiere e conseguenti misure di mitigazione delle emissioni.     1.1.3.8 Nel tratto dal km 42+000 al  km  43+000.  Compatibilmente con le esigenze tecniche connesse alla realizzazione dell'opera e  in ogni  caso  previa  sottoposizione  del   progetto   esecutivo   alla competente Soprintendenza, individuare soluzioni alternative  tese  a moderare il consumo di  suolo  e  le  conseguenziali  alterazioni  al tessuto   agrario-produttivo.    Lungo    il    tratto    interessato dall'intervento di ricucitura a verde (v. tipologico G) e' necessario prevedere almeno due interventi per  il  passaggio  della  fauna  (v. tipologico F).     1.1.3.9 Si realizzino opere  e  presidi  volti  alla  mitigazione dell'inquinamento acustico.     1.1.3.10 Si raccomanda un aumento delle tipologie  di  interventi di ripristino vegetazionale con  l'aggiunta  della  roverella  e  del cerro  dove  presenti  e,  inoltre,  l'adozione  di  interventi  tesi all'eliminazione della robinia che  risulta  abbondante  ed  invasiva lungo tutto il percorso della statale.     1.1.3.11   Prevedere   particolari   costruttivi   e    modalita' realizzative  dei   manufatti   coerenti   con   gli   strumenti   di pianificazione della tutela delle aree protette  e  degli  ambiti  di interesse naturalistico/paesaggistico interessati  dalle  opere,  con particolare attenzione  agli  ambiti  di  attraversamento  dei  corsi d'acqua,  privilegiando  il  ricorso   a   tecniche   dell'ingegneria naturalistica.     1.1.3.12 Effettuare una ricucitura con  la  vegetazione  naturale esistente  attraverso  la  realizzazione  di  fasce   e   nuclei   di vegetazione e riqualificare le aree di intervento dal punto di  vista ecologico-funzionale.     1.1.3.13 Compensare l'occupazione di suolo provocata dalla  messa in opera del tracciato di progetto e dalla  predisposizione  di  aree per lo svolgimento delle attivita' di cantiere.     1.1.3.14 Garantire una buon livello di permeabilita' territoriale per  i  popolamenti  faunistici,   in   corrispondenza   dei   varchi sull'infrastruttura.     1.1.3.15 Al fine di evitare rischi di  inquinamento  delle  acque sotterranee,  preferire,  laddove  siano   presenti   falde   idriche superficiali e per la fase di realizzazione delle opere di fondazione (es.  viadotti  e  altre  strutture),  l'utilizzo  di  sostanze  poco impattanti sulla falda idrica sotterranea.     1.1.3.16 Al termine dei lavori per tutte  le  aree  di  cantiere, ripristinare lo stato dei luoghi al primitivo decoro, non  escludendo opere di piantumazione e di rimboschimento.     1.1.3.17 Assicurare corridoi protetti  di  attraversamento  della fauna in numero, forma e  dimensioni  adeguati,  a  salvaguardia  dei fragili equilibri ecologici del territorio.     1.1.3.18 Anticipare nel programma lavori, per  quanto  possibile, la  realizzazione  delle  opere  di   mitigazione   e   compensazione ambientale in modo da assicurarne l'ultimazione prima dell'entrata in esercizio dell'infrastruttura, anche al fine di preservare,  in  fase di cantiere, la funzionalita' della rete ecologica esistente.     1.1.3.19 Definire azioni mirate alla salvaguardia delle  aree  ad uso agricolo e delle  aziende  agricole  interferite,  valorizzandone tutte le componenti (aree, infrastrutture, edifici,  ecc.),  in  modo tale da evitarne il depauperamento e/o  l'abbandono.  Tale  obiettivo potrebbe essere conseguito:       a) perseguendo  intese  con  i  proprietari/gestori  dei  fondi agricoli per la rinaturalizzazione di aree residuali (nell'ambito  di operazioni di ricomposizione fondiaria);       b) riservando risorse finanziarie alla promozione  di  prodotti locali di qualita' ed alla realizzazione di piccole  reti  ecologiche locali con valenza educativa e di servizi  innovativi  allo  sviluppo sostenibile.     1.1.3.20 Gli impianti di illuminazione dovranno essere realizzati ai sensi della legge regionale n. 12 del 2007, che persegue obiettivi di contenimento dell'inquinamento luminoso e del consumo energetico.     1.1.3.21 Onde garantire la  tutela  di  suolo  e  sottosuolo,  il proponente dovra' verificare l'assenza di contaminazioni nei  terreni occupati dai cantieri.     1.1.4 Aspetti archeologici.     1.1.4.1 Per quanto riguarda il piano di indagini,  gia'  valutato dalla competente soprintendenza (rif. nota n. 12631 dell'8  settembre del 2017) da eseguire prima della redazione del  progetto  esecutivo, quale campagna di esplorazione archeologica preventiva,  in  ossequio all'ex art. 95 del decreto legislativo n. 163 del 2006 (Codice  degli appalti) e art. 25  del  decreto  legislativo  n.  50  del  2016,  da condurre per l'intero tracciato, come scaturito dalla  nota  n.  3866 del 7 febbraio 2019 della Direzione generale archeologia belle arti e paesaggio  del  MiBAC,  dovra'   essere   rimodulato   e   sottoposto all'approvazione  della  soprintendenza.  Tale  rimodulazione  dovra' essere effettuata in conformita' a quanto deciso nel  tavolo  tecnico svolto in data 29  maggio  2019  e  relativo  verbale,  e  sottoposta preventivamente alla competente soprintendenza per l'approvazione.     1.1.4.2 I lavori di scavo archeologico dovranno  essere  eseguiti da ditte specializzate in possesso della  categoria  OS25  per  scavi archeologici. L'assistenza scientifica dovra'  essere  assicurata  da archeologi professionisti accreditati il cui curriculum dovra' essere sottoposto  a  preventiva  approvazione   di   della   soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio  per  le  Province  di  Caserta  e Benevento.     1.1.4.3 I tempi e  le  modalita'  di  esecuzione  delle  indagini archeologiche  e  gli  standard  di  documentazione  dovranno  essere concordati  con  la  soprintendenza  competente.  A   seguito   della conclusione  di  dette  indagini,  propedeutiche  alla  progettazione esecutiva,  il  progetto   dell'opera   potra'   subire   conseguenti modifiche; per l'esecuzione delle indagini dovra' essere impiegato un mezzo  meccanico  di   dimensioni   adeguate   alle   caratteristiche dell'intervento, attrezzato con benna liscia,  che  dovra'  procedere con scavo cauto per livelli successivi e le pareti dei saggi dovranno essere adeguatamente pulite con la messa in evidenza dei vari  strati antropici e/o naturali e dovra' essere  prodotta  una  documentazione grafica  e  fotografica.  Nel  caso  di  rinvenimento   di   evidenze archeologiche  le  indagini  dovranno  essere  condotte  con   metodo stratigrafico  secondo  le  indicazioni  impartite  dal   funzionario archeologo competente e  la  documentazione,  da  consegnare  sia  in formato cartaceo sia  in  formato  digitale,  dovra'  essere  redatta secondo gli standard dell'ICCD.     1.1.4.4  Nel   caso   di   ritrovamenti   archeologici   la   cui conservazione non dovesse essere  compatibile  con  la  realizzazione delle opere previste in progetto,  la  Soprintendenza  competente  si riserva di richiedere specifiche  varianti  finalizzate  alla  tutela delle preesistenze archeologiche.     1.1.4.5 Nel caso vengano effettuati rinvenimenti archeologici, al fine  di  garantirne  la  tutela,  potranno  essere  richiesti  dalla soprintendenza competente ampliamenti dei saggi di scavo e del numero di operatori  impiegati  nelle  attivita'  di  cantiere  compreso  la presenza di specifiche professionalita', come un antropologo nel caso di ritrovamento di contesti funerari e di un archeologo addetto  alla catalogazione dei reperti rinvenuti.     1.1.4.6 Tutto il materiale archeologico rinvenuto  dovra'  essere consegnato  alla  soprintendenza  adeguatamente  lavato,  siglato   e all'interno di adeguati contenitori, salvo il rispetto di  specifiche esigenze di tutela.     1.1.4.7 Qualora nel corso dei lavori si intercettassero strutture e/o   depositi   archeologici,   dovra'   esserne   data    immediata comunicazione alla competente soprintendenza che disporra'  eventuali maggiori scavi per valutare l'entita' e Io sviluppo planimetrico  del deposito  archeologico  al  fine  di   valutare   la   compatibilita' dell'opera da realizzare con la tutela archeologica.     1.1.4.8 L'inizio dei  lavori  e  i  nominativi  degli  archeologi incaricati dovranno  essere  comunicati  con  congruo  anticipo  alla competente  soprintendenza  al  fine   di   predisporre   l'opportuno programma di vigilanza dei lavori.     1.1.5 Aspetti relativi ai beni culturali e al paesaggio.     1.1.5.1  Si  sviluppino  interventi  d'inserimento  paesaggistico delle opere d'arte  principali  e  secondarie  dell'infrastruttura  e della viabilita' locale interessata, ponendo  particolare  attenzione alla qualita' architettonica dei manufatti, delle barriere  acustiche e delle aree tecniche.     1.1.5.2 Valorizzare  gli  ambiti  territoriali,  attraversati,  e assicurare  l'inserimento  paesaggistico  dell'opera,  sia  lungo  il tracciato  sia  in  corrispondenza  delle  aree  di  svincolo  ed  in particolare:       a) nel tratto di inizio al km 37+000.  Svincolo  San  Salvatore Telesino: dovranno essere inseriti interventi  di  schermatura  dello svincolo mediante fasce filtro costituite da filari arboreo arbustivi (v. tipologico B) lungo le corsie di  accelerazione  e  decelerazione con prosecuzione sui lati esterni  delle  rispettive  rampe  fino  al congiungimento con la viabilita' ordinaria,  compatibilmente  con  le esigenze di visibilita' da garantire per la sicurezza stradale  e  in ogni  caso  previa  sottoposizione  del   progetto   esecutivo   alla competente Soprintendenza. In  tutte  le  aree  interne  ai  raccordi dovra' essere previsto l'intervento denominato «tipologico D»;       b)  nel  tratto  dal  km  38+000  al  km  39+000.  Svincolo  di Castelvenere: dovranno  essere  inseriti  interventi  di  schermatura dello svincolo mediante fasce filtro  costituite  da  filari  arboreo arbustivi (v. tipologico  B)  lungo  le  corsie  di  accelerazione  e decelerazione con prosecuzione  sui  lati  esterni  delle  rispettive rampe  fino   al   congiungimento   con   la   viabilita'   ordinaria compatibilmente con le esigenze di visibilita' da  garantire  per  la sicurezza stradale e in ogni caso previa sottoposizione del  progetto esecutivo alla competente soprintendenza. In tutte le aree interne ai raccordi dovra' essere previsto l'intervento  denominato  «tipologico D». Dovra', inoltre, essere  valutata,  d'intesa  con  la  competente soprintendenza,  la  possibilita'  di   impiegare   ai   fini   della cantierizzazione l'area di cantiere in corrispondenza dello  svincolo di Castelvenere sul lato opposto a quello previsto in  progetto  allo scopo di ridurre l'impatto paesaggistico nella fase di  realizzazione dell'opera.       c) nel tratto dal km 39+000 al km 41+000. Valutare il raddoppio degli interventi per il passaggio della fauna (v. tipologico F),  per garantire il mantenimento del livello di bio-diversita' presente  nel contesto paesaggistico;       d) nel  tratto  dal  km  41+000  al  km  42+000.  Prevedere  la ricucitura del verde (v. tipologico G) con l'area boschiva a  ridosso della piazzola di sosta ubicata a valle del nuovo viadotto «Seneta»;       d)-bis. nel tratto dal Km 42+000  al  Km  43+000.  Svolgere  un approfondimento   progettuale,    d'intesa    con    la    competente Soprintendenza, volto a verificare la  possibilita'  di  ridurre  e/o mitigare il consumo di suolo e le  alterazioni  del  tessuto  agrario indotti dal progettato sdoppiamento della sede stradale;       e) nel tratto dal km 45+000 al km 46+000. Per il nuovo viadotto «Maria Cristina» posizionato  in  corrispondenza  dell'omonimo  ponte storico, si dovra' provvedere, in fase di progettazione esecutiva, un approfondimento progettuale volto alla  riduzione  del  numero  delle campate, affinche'  le  pile  non  incidano  con  l'area  circostante l'opera oggetto di tutela. La lunghezza delle campate  dovra'  essere almeno  come  da  documentazione  allegata  da  Anas  con  nota  CDG- 0427181-P del 22 luglio 2019, mantenendo  in  linea  di  massima  «in filo» le pile nuove e  le  vecchie.  Dovranno  essere  predisposte  e attuate, a titolo di opere compensative, azioni di riqualificazione e valorizzazione dell'area, nonche' di conservazione e  restauro  degli elementi architettonici dell'antico ponte pensile di Solopaca.     In particolare, gli elementi storici del ponte borbonico  sospeso con catene (pilastri, leoni, ecc.), realizzato tra il 1832 e il  1835 su progetto di Luigi Giura, poi  successivamente  alterati  dopo  gli eventi   bellici,   saranno   riposizionati   sulla   base   di   una ricomposizione storica del manufatto condotta, anche,  con  l'ausilio di disegni e immagini d'epoca, come da elaborati  trasmesso  da  Anas con nota prot. CDG-0427181-P del 22 luglio  2019,  repertoriati  agli atti della competente Direzione generale del MIT  in  pari  data  con prot. n. 8689. Si dovra' altresi' provvedere: alla sistemazione delle aree a verde e dei percorsi  pedonali;  al  restauro  degli  elementi lapidei  delle  rotonde;  alla  realizzazione  di  un   impianto   di illuminazione scenografico.     Le   proposte   progettuali   dovranno   essere   preventivamente sottoposte all'approvazione della competente Soprintendenza;       f) nel tratto dal km 49+000 al km 50+000. Prevedere lungo tutto il tratto lato  verso  ansa  del  fiume  Volturno  un  intervento  di attenuazione dell'impatto paesaggistico mediante la realizzazione  di un doppio filare arboreo-arbustivi (tipologico B);       g) nel tratto dal km 50+000 al km 52+000. Svincolo di  Paupisi: dovranno essere inseriti interventi  di  schermatura  dello  svincolo mediante  fasce  filtro  costituite   da   filari   arboreo-arbustivi (tipologico B) lungo le corsie di accelerazione e  decelerazione  con prosecuzione  sui  lati  esterni  delle  rispettive  rampe  fino   al congiungimento con la viabilita' ordinaria,  compatibilmente  con  le esigenze di visibilita' da garantire per la sicurezza stradale  e  in ogni  caso  previa  sottoposizione  del   progetto   esecutivo   alla competente Soprintendenza.       h) nel tratto dal km 54,500 al km 55,500, prevedere lungo tutto il tratto lato  verso  ansa  del  fiume  Volturno  un  intervento  di attenuazione dell'impatto paesaggistico mediante la realizzazione  di un doppio filare arboreoarbustivi (tipologico B);       i) nel tratto dal km 57+000 al km 59+000. Dall'uscita  galleria artificiale al km 59, su entrambi i lati,  dovranno  essere  previsti interventi di attenuazione dell'impatto sul  contesto  paesaggistico, costituito dalla valle del Volturno, mediante la realizzazione di  un doppio filare arboreoarbustivi (tipologico B).     1.1.5.3 Mitigare gli impatti di tutte le opere  sulla  componente paesaggio, in particolare relativamente agli interventi del  recupero ambientale delle cave e dei siti di deposito definitivo.     1.1.5.4 Sia osservato il decreto legislativo 22 gennaio  2004  n. 42  «Codice  dei  beni  culturali  e  del  paesaggio»  e   successive modificazioni  con  specifico  riferimento  ai  beni   culturali   di peculiare interesse militare.     1.1.6 Aspetti relativi al Piano di monitoraggio ambientale.     1.1.6.1 Redigere il PMA prevedendo una rete di  rilevamento,  per tutte le componenti ambientali, da attuarsi nelle fasi  ante  operam, in itinere e post operam, scegliendo i  ricettori,  le  modalita'  di rilevamento e di restituzione dati, nonche' la durata e la  frequenza delle attivita' di rilevamento, in accordo e sotto la supervisione di ARPA Campania redigendo un unico documento,  al  fine  di  verificare l'efficacia delle misure  di  mitigazione  previste.  In  particolare integrare il PMA con le seguenti accortezze.     1.1.6.2 Componente acque superficiali: risolvere le  incongruenze riscontrate (relative alle norme prese in  considerazione  nel  corso della progettazione), fornendo un quadro dettagliato degli indicatori scelti, alla luce delle indicazioni della normativa vigente  e  delle Linee guida ministeriali citate dal  proponente  stesso,  in  diretta conseguenza degli impatti determinati nelle  varie  fasi  progettuali (AO,  CO  e  PO).  Integrare,  inoltre,  i  punti  di   campionamento selezionati  con  altri  localizzati   in   tutte   le   interferenze riscontrate, considerando anche i possibili impatti che le  acque  di piattaforma  potrebbero  avere  nei  corpi  idrici  individuati  come recapiti finali.     1.1.6.3  Componente  acque  superficiali:   utilizzare   per   la classificazione ecologica della componente macrobentonica in  accordo con la direttiva Quadro sulle Acque  2000/60/EC  l'indice  STAR_ICMi, impiegato in ambito nazionale  ed  europeo,  che  rende  i  risultati confrontabili con quelli in  possesso  di  ARPAC  nelle  campagne  di monitoraggio che vengono fatte ogni anno  nella  stagione  invernale, primaverile ed estiva. In termini generali, si  ritiene  che  due/tre stagioni di campionamento, nell'anno in cui un sito sia inserito  nei piani  di   monitoraggio,   siano   sufficienti   per   operare   una classificazione di qualita' ecologica mentre, come nel caso in esame, eventuali fenomeni  di  inquinamento  renderanno  necessarie  analisi investigative  la  cui  frequenza  di  campionamento  dovra'   essere adattata al problema riscontrato.     1.1.6.4  Componente  acque   sotterranee:   provvedere   ad   una ricostruzione piu' dettagliata  del  deflusso  sotterraneo  e  ad  un censimento delle sorgenti al fine di creare una rete di  monitoraggio efficace. Elaborare, inoltre,  uno  schema  delle  frequenze  per  le misure piezometriche e per le eventuali portate delle sorgenti.     1.1.6.5 Approfondire lo stato di conoscenza delle caratteristiche dei terreni e delle falde, prevedendo  una  campagna  di  misure  AO, preferibilmente mensile, per almeno un anno idrogeologico.     1.1.6.6 Componente rumore: integrare l'attivita' di  monitoraggio acustico nella fase  PO  con  misure  da  condurre  nelle  condizioni maggiormente  critiche  per  i  ricettori  presenti,  oltre  che   in condizioni  di  normale   esercizio   dell'infrastruttura   stradale. Prevedere, inoltre,  l'eventualita'  di  un  ulteriore  monitoraggio, rispetto all'unico programmato nella fase PO, da effettuarsi  qualora si verificassero superamenti dei valori limite.     1.1.6.7 Componente rumore: comunicare (o rendere disponibili)  al Dipartimento di  Benevento  di  ARPAC  i  dati  rilevati  durante  il monitoraggio acustico nella fase corso d'opera.     1.1.6.8 Componente rumore: effettuare  un  monitoraggio  acustico post operam, con misure effettuate nelle  zone  caratterizzate  dalla maggiore presenza di ricettori/presenza di ricettori sensibili, anche al  fine  di  verificare  l'efficienza  delle  opere  di  mitigazione acustica realizzate, e di comunicare al Dipartimento di Benevento  di ARPAC con congruo anticipo le date  in  cui  verranno  effettuate  le predette misure fonometriche. L'Agenzia si  riserva  la  facolta'  di presenziare alle misure o di effettuare fonometrie per proprio  conto nella fase post operam. I risultati del  monitoraggio  acustico  post operam dovranno essere inviati (o resi disponibili) a ARPAC.     1.1.6.9  Componente  rumore:  trasmettere  i  dati  post   operam (monitoraggio acustico e  monitoraggio  del  traffico  veicolare)  ai comuni  interessati  al  fine  di  consentire  l'armonizzazione   dei relativi piani di zonizzazione acustica.     1.1.6.10 Componente rumore: nel  caso  in  cui  gli  enti  locali segnalino situazioni di criticita' puntuali relative all'inquinamento acustico, il gestore dovra' rendersi disponibile ad effettuare  tutti i necessari accertamenti volti a verificare il  rispetto  dei  limiti previsti  dalla  normativa  vigente  e   gli   eventuali   interventi mitigatori conseguenti.     1.1.6.11  Componente  vibrazioni:  assicurare  quanto  dichiarato nello «studio vibrazionale della cantierizzazione  e  della  fase  di esercizio», nelle considerazioni conclusive, riguardo alle  modalita' di monitoraggio proposte nelle fasi di cantiere e di esercizio.     1.1.6.12  Componente  atmosfera:  l'attuazione   del   piano   di monitoraggio dovra':       a) avere  caratteristiche  di  flessibilita'  e,  pertanto,  la frequenza e  la  localizzazione  dei  campionamenti  dovranno  essere stabiliti sulla base della effettiva evoluzione dei cantieri;       b) essere orientata a fornire indicazioni efficaci  al  gestore del cantiere al fine di attivare le opere di mitigazione previste  da adottare in caso di superamento dei valori limite,  delle  soglie  di informazione e di allarme.     1.1.6.13  Componente  atmosfera:  il  numero  delle   misure   da effettuare  e  dei  campioni  da  rilevare  per  ciascuna  postazione monitorata  nell'arco  dell'anno,   dovranno   essere   uniformemente distribuiti tra semestre freddo (1° ottobre - 31 marzo) e  caldo  (10 aprile - 30 settembre).     1.1.6.14 Componente atmosfera: per i campionamenti  previsti,  il programma  di  monitoraggio  dovra'   specificare   la   durata   del campionamento, il numero di  campioni  da  rilevare  nel  periodo  di osservazione, l'ubicazione dei punti  ritenuti  significativi  per  i rilievi, i parametri convenzionali e non convenzionali  da  rilevare, le condizioni meteorologiche in  cui  si  prevede  di  effettuare  le misure, la strumentazione da impiegare.     1.1.6.15  Componente  atmosfera:  i  metodi  di  campionamento  e analisi, nonche' i criteri  di  valutazione  delle  stesse,  dovranno essere rispondenti al decreto legislativo n. 155 del 2010 «Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualita' dell'aria  ambiente e per un'aria piu' pulita in Europa» e successive modificazioni.     1.1.6.16  Componente   atmosfera:   trasmettere   con   frequenza semestrale, con inizio dal termine delle operazioni  ante  operam,  i dati  del  monitoraggio  in  corso  d'opera,  in  schede  e  con   la documentazione correlata, corredati da relazione di sintesi  generale con informazioni  direttamente  confrontabili  con  quanto  stabilito dalla normativa sopra riportata.     1.1.7 Aspetti relativi alle strutture.     1.1.7.1  La  programmazione   degli   interventi   necessari   al mantenimento  e  conservazione  delle  opere  d'arte  esistenti   sia preceduta da un opportuno esame del loro  stato  di  consistenza.  Le scelte  delle  soluzioni  di  progetto  dovranno  tener  conto  degli aggiornamenti sopraggiunti  nella  definizione  della  sismicita'  di base,        con        riferimenti        a        criteri        di riparazione/miglioramento/adeguamento previsti dalle  norme  tecniche per le costruzioni.     1.1.7.2  Per  le  opere  d'arte  minori  con  luci  modeste,   in particolare per quelle collocate  sugli  svincoli,  con  impalcati  a struttura mista acciaio calcestruzzo, sia considerata la possibilita' di  altre  tipologie  strutturali,  quali  il   calcestruzzo   armato precompresso, compatibilmente con esigenze di livelletta,  franchi  e montaggio.     1.1.7.3 Devono essere redatte le relazioni di calcolo delle opere di scavalco afferenti agli svincoli.     1.1.7.4 Per le nuove opere:       a) l'uso dei dispositivi di controllo della  risposta  sismica, utilizzati per tutte le opere di tipo elastoplastico a soglia,  uniti ad accoppiatori oleodinamici deve essere  adeguatamente  motivato.  I dispositivi elastoplastici devono impiegare acciai  inossidabili  per gli elementi sacrificali, con le opportune precauzioni  nel  rapporto con altri elementi in acciaio al carbonio;       b) occorre precisare i legami adottati e la  loro  modellazione nei dispositivi elastoplastici;       c)  si  tenga  conto  della  deformabilita'  del   sistema   di dispositivi,  inclusi  gli  accoppiatori,  e  il  loro   ritardo   di attivazione esplicitando le assunzioni adottate per  l'analisi  degli effetti lenti (viscosita' e ritiro);       d) si espongano i risultati ottenuti in termini di  spostamenti ai giunti e dimensioni dei varchi, mostrandone i  singoli  contributi che li determinano.     1.1.7.5 Per i viadotti e in particolare per quelli che presentano campate terminali alle spalle assai piu' corte di quelle adiacenti  o di quelle successive, deve essere esplicitato il controllo del  verso delle reazioni verticali agli appoggi alle spalle e,  ove  sussistano cambiamenti del verso stesso, previsti  opportuni  provvedimenti,  al momento non indicati.     1.1.7.6 Per i viadotti piu' lunghi si tenga conto  degli  effetti del moto asincrono.     1.1.7.7 Si prevedano dei ritegni di fine  corsa  quale  ulteriore elemento di ritenuta oltre il campo di funzionamento previsto  per  i dispositivi di controllo della risposta sismica, in  particolar  modo per gli impalcati in semplice appoggio.     1.1.7.8 Le indicazioni sulle contro frecce  di  montaggio  devono essere complete e collegate alla  fase  di  costruzione  e  montaggio esplicitamente descritta, riferendole in particolare alle campate  di maggior luce.     1.1.7.9  Nel  quadro  complessivo  di  conoscenza   delle   opere esistenti si dovra' prevedere:       a) una relazione del progettista che colleghi gli  esiti  delle indagini agli indirizzi progettuali;       b) una specifica relazione sulla  storia  della  infrastruttura dal punto di vista strutturale, ai sensi del cap. 8 delle NTC 2008;       c) deve essere  effettuata  un'accurata  ricerca  sui  progetti originali e sugli elaborati costruttivi;       d) deve essere completata la  documentazione  fornita  sia  dei rilievi che delle indagini strutturali delle opere 38  (VI09),  39bis (VI10), 67 (VI05), 45 (VI11), 48 (VI12),  59  (ST11),  26bis  (ST08), (ST16),  dei   sottovia   di   dimensioni   significative   e   delle numerosissime opere minori, nel caso ne sia prevista la conservazione totale o parziale;       e)  per  il   viadotto   M.   Cristina   va   approfondita   la determinazione delle cause della  rottura  delle  barre  Dywidag  con valutazioni della sicurezza ove il fenomeno non sia stato indotto dal solo degrado;       f) devono essere eseguite, in numero adeguato,  indagini  volte alla  determinazione  della  tipologia  e   delle   geometrie   delle fondazioni,  sia  in  relazione   agli   aspetti   di   comportamento strutturale e geotecnico che a quelli idraulici;       g) devono essere  effettuare  indagini  volte  alla  conoscenza delle armature delle pile e degli elementi piu'  significativi  delle spalle.     1.1.7.10 Compatibilmente  con  le  possibilita'  di  accesso  per ispezione, si ritiene opportuno effettuare indagini sullo stato delle armature nelle seggiole Gerber, prevedendo  endoscopie,  prelievi  di microcarote ed altre indagini  compatibili  con  l'infrastruttura  in esercizio;  durante  l'esecuzione  dei  lavori  di  ripristino,   con presumibile sollevamento di tutti gli  impalcati,  indagini  e  saggi diretti o indiretti, volti alla definizione delle armature  presenti, al loro stato di degrado  e  allo  stato  dei  calcestruzzi,  con  la conseguente definizione degli interventi da prevedersi.     1.1.7.11  Devono  essere  estese  le   indagini   relative   alla definizione delle armature ordinarie degli impalcati, in  particolare per i traversi e per le eventuali armature di precompressione.     1.1.7.12 Nella sostituzione  degli  apparecchi  di  appoggio  con elementi analoghi e' si ritiene  opportuno  ricercare  soluzioni  che offrano  una  capacita'  per  azioni  sismiche  superiore  a   quella attualmente definita in progetto.     1.1.7.13 Per i sistemi di ritenuta deve essere tenuta in conto la presenza delle parti interagenti con i nuovi elementi, ossia  pile  e fondazioni, e le stesse devono essere oggetto  di  valutazioni  della sicurezza.     1.1.7.14  Nel  valutare  la  prestazione  sismica   per   effetti longitudinali, deve essere verificata  la  capacita'  portante  delle mensole afferenti alle seggiole Gerber  nelle  posizioni  in  cui  si prevede che l'impalcato assuma ad avvenuto collasso  dell'apparecchio di appoggio.     1.1.7.15  In  tutte  le  verifiche  occorre  tener   conto,   ove opportuno, degli effetti delle azioni sismiche verticali.     1.1.7.16 In relazione alle analisi di spostamenti  relativi  alle seggiole Gerber:       a) va verificata  l'assunzione  che  la  rigidezza  equivalente della pila fessurata sia pari al 50% di quella integra.  La  verifica deve comprendere sia la valutazione  dello  stato  di  sollecitazione nella pila stessa, sia il controllo che la duttilita' della pila  sia sufficiente a permettere lo sviluppo della non linearita' stessa, fra l'altro   verificando   limiti   di   instabilita'   delle   armature longitudinali;       b) si ritengono opportune analisi di sensibilita'  che  tengano conto  del  possibile  attrito  fra  impalcato  e  zone  di  contatto sottostanti, siano esse i residui dell'apparecchio di appoggio o  gli elementi circostanti;       c) la valutazione degli spostamenti, anche in riferimento  alla relazione 3.2.12 delle NTC 2008, sia condotta con spettro elastico  e con un'esaustiva esposizione.     1.1.7.17 Si raccomanda di approfondire il livello  di  conoscenza delle opere esistenti che possa condurre a  una  attenta  valutazione dei costi in relazione alle prestazioni strutturali e di  durabilita' delle soluzioni adottate.     1.1.7.18 La pianificazione degli interventi  cui  dare  corso  su opere esistenti che vengono comprese in un  sistema  di  collegamento stradale potenziato, quale il  raddoppio  di  carreggiata  in  esame, fatte salve le circostanze e modalita' di  intervento  esplicitamente previste dalle NTC, dovrebbe  essere  oggetto  di  un  esame  gia'  a livello   di   fattibilita'   del   completo   adeguamento,    basato sull'effettivo stato di  conoscenza  sulla  consistenza  e  stato  di conservazione delle opere esistenti. Da tale quadro di consapevolezza si dovranno delineare strategie di intervento  da  attuare  anche  in tempi successivi, secondo linee di priorita' che tengano conto  anche dello stato effettivo delle opere.     1.1.8 Aspetti relativi alla cantierizzazione.     1.1.8.1 Collocare le aree di cantiere il piu'  lontano  possibile dagli edifici a destinazione residenziale e da aree sensibili  (SIC), limitando le attivita' nei periodi di maggior sensibilita'  da  parte della fauna.     1.1.8.2   Utilizzare   mezzi   di   trasporto    con    capacita' differenziata, al fine  di  ottimizzare  i  carichi  sfruttandone  al massimo  la  capacita';  per  il  materiale   sfuso   dovra'   essere privilegiato l'impiego di mezzi di grande capacita',  che  consentano la riduzione  del  numero  di  veicoli  in  circolazione,  dotati  di appositi teli di copertura resistenti ed impermeabili.     1.1.8.3 Assicurare la schermatura degli impianti  di  betonaggio, finalizzata al contenimento delle emissioni diffuse  di  polveri;  le fasi della produzione di calcestruzzo e di carico delle autobetoniere dovranno essere svolte tramite dispositivi  chiusi  e  gli  effluenti provenienti da tali dispositivi dovranno essere captati e convogliati ad un sistema di abbattimento delle polveri con filtro a  tessuto;  i silos per lo stoccaggio dei materiali dovranno essere  dotati  di  un sistema di abbattimento delle polveri con filtri a tessuto.     1.1.8.4 Utilizzare,  al  fine  di  contenere  le  polveri  e  gli inquinanti, pannelli o schermi  mobili  e  barriere  antipolvere  nel delimitare le aree dei cantieri.     1.1.8.5 Al fine di limitare le emissioni polverulente in fase  di cantiere, rispettare quanto previsto dall'all. V  alla  parte  V  del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni.     1.1.8.6 Si preveda il riciclaggio del materiale proveniente dalla demolizione delle pavimentazioni esistenti, al  fine  di  ottimizzare sia gli aspetti economici che ambientali dell'intervento.     1.1.8.7 Integrare le documentazioni di progetto con l'esposizione dei  valori  numerici  di  output  delle  simulazioni   modellistiche condotte per la fase di cantiere, con adeguato  dettaglio,  necessari per consentire una lettura dei livelli di rumore presenti sui singoli ricettori  e   verificare   il   corretto   numero   delle   barriere fonoassorbenti da utilizzare in fase di CO.     1.1.8.8  Documentare  tutti  i  fabbisogni  idrici   di   ciascun cantiere, le  loro  fonti  di  approvvigionamento,  la  dotazione  di impianti di trattamenti delle acque di scarico di ciascuno di essi  e i requisiti per  la  riconsegna  ai  diversi  ricettori  individuati. Evidenziare gli eventuali sfalsamenti temporali  dei  fabbisogni  dei vari cantieri.     1.1.8.9 Garantire, dal periodo di cantiere sino  a  fine  lavori, sia la continuita' della viabilita' poderale che l'accesso ai fondi e la  continuita'  del  sistema  idraulico  (irriguo   e   di   scolo), dettagliandone il relativo dimensionamento.     1.1.8.10  Rivedere  la  localizzazione  delle  aree  di  cantiere rispetto al rischio idraulico alla luce del Piano di gestione rischio alluvioni del distretto  dell'Appennino  Meridionale,  approvato  nel 2016, in cui ricade l'opera in oggetto, estendendo  tali  valutazioni non solamente ai cantieri base e operativi; ma a  tutte  le  aree  di stoccaggio e alle aree tecniche, in  modo  tale  da  individuare,  se necessarie,   eventuali   opere   di   mitigazione   di    ingegneria naturalistica.     1.1.8.11  Siano  studiate  fasi  e  modalita'   costruttive   per garantire durante l'esecuzione dei lavori la continuita' di esercizio lungo il collegamento esistente ed evitare potenziali ricadute  sulla funzionalita' e sicurezza della circolazione,  nonche'  incidenze  su tempi e costi.     1.1.8.12 Nel piano di cantierizzazione sia  valutata  l'incidenza dell'entita' dei flussi di  traffico  dei  mezzi  di  cantiere  sulla pubblica via, nonche' l'impatto che essi hanno sul traffico veicolare ordinario per prevedere le necessarie misure di mitigazione.     1.1.8.13 Si preveda la sostituzione a fine  lavori  dello  strato superficiale  della  pavimentazione  sulle  strade  che  maggiormente verranno interessate dal flusso dei mezzi di cantiere.     1.1.8.14   Porre   particolare   attenzione   in   merito    alla impermeabilizzazione delle aree di sosta  dei  mezzi  d'opera  e  dei percorsi  interni  alle  aree  cantiere,  in  modo  da  prevenire  la contaminazione del suolo.     1.1.8.15 Nelle aree di cantiere  previste  in  prossimita'  degli impluvi   naturali,   si   prevedano   specifici   accorgimenti   per intercettare e trattare  le  acque  di  dilavamento  provenienti  dal cantiere, impedendo  che  confluiscano  liberamente  nelle  incisioni naturali.     1.1.8.16 Mitigare l'impatto sulla viabilita' utilizzata dai mezzi di cantiere durante la fase di costruzione e predisporre un piano  di gestione, di manutenzione e di ripristino della viabilita'. Le strade individuate a tale  uso  sono:  via  Enzo  Ferrari,  strada  Vicinale Spezzamadonna, strada Fondo valle Vitulanese, via G.B.  Pirelli,  via Giovanni  Piaggio,  strada  complanare  Fragneto-Benevento  direzione Benevento, via Giovanni Agnelli, strada Complanare Benevento-Fragneto direzione Fragneto, strada comunale Contrada  Masseria  Ponte  e  via Pietro Mascagni.     1.1.8.17 Concentrare le aree di servizio al cantiere  nelle  zone che il PUC individua come D1 e D2 o nelle  fasce  di  rispetto  poste lungo l'asse stradale.     1.1.8.18  Nel  Comune  di  San  Salvatore   Telesino,   prevedere interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilita' secondaria (controstrade)  e  delle  intersezioni  utilizzate  per  i percorsi di cantiere, anche con  interventi  per  il  ripristino  del decoro ambientale e paesaggistico.     1.1.8.19 Ripristinare i tratti della  viabilita'  accessoria,  in particolare nella  zona  di  svincolo  e  lungo  via  Isca  parallela all'asse stradale in progetto, utilizzata dai mezzi di  cantiere,  al fine di garantirne la percorribilita' in sicurezza a fine lavori, con particolare  riferimento  alla  regimentazione  delle  acque   e   ad eventuali smottamenti franosi, anche in relazione a  quanto  previsto nel PUC del Comune di Torrecuso in fase di approvazione.     1.1.9 Aspetti relativi al piano di gestione delle terre.     1.1.9.1 Sia rielaborato il piano di gestione delle  terre  finale di progetto rivedendo tutte le tabelle di gestione materiali, come da ambito normativo di riferimento vigente, escludendo l'utilizzo  della gestione a calce.     1.1.9.2 Ridefinire, anche dal punto di  vista  localizzativo,  le quantita' e i siti a cui possono essere  destinate  una  parte  delle terre in esubero, per riqualificazione ambientale di cave dismesse  o aree  degradate   e/o   per   miglioramento   fondiario,   rendendolo perfettamente coerente con le tabelle di produzione dei  materiali  e alla luce delle considerazioni di cui sopra relative al ricorso della normale pratica industriale.     1.1.9.3 Deve essere specificamente redatto un completo studio sul bilancio delle  terre  e  dei  movimenti  di  materiali  che  preveda l'ottimizzazione  e  il  contenimento  dei  percorsi  dei  mezzi   di trasporto.     1.1.10 Aspetti idraulici.     1.1.10.1 Sia dettagliato, con esattezza, il recapito finale delle acque in uscita dalla rete di drenaggio  del  corpo  stradale  e  dai presidi  idraulici,  individuando  ove  necessario,  nuovi  punti  di campionamento da inserire nel Piano di monitoraggio ambientale.     1.1.10.2 Si effettui la verifica  dei  canali  di  convogliamento delle acque di scolo e di ruscellamento fino al recapito  finale  del fiume Calore al fine di evitare problemi di allagamento dei territori attraversati.     1.1.10.3 Siano verificati i riferimenti legislativi/pianificatori regionali per il calcolo della portata di  prima  pioggia  utilizzata per il dimensionamento del sistema di raccolta e allontanamento acque di piattaforma.     1.1.10.4  Siano  esplicitati  e  illustrati  dettagliatamente   i risultati della relazione idraulica.     1.1.10.5 Si producano le verifiche idrauliche dei  viadotti/ponti n. 3, 5, 23, 36, 37, 38, 45, 101, 105 e n. 48 riportando  i  relativi franchi di sicurezza idraulica, da confrontarsi con i limiti previsti dalla normativa vigente.     1.1.10.6 Siano approfondite le verifiche idrauliche  dei  tombini previsti lungo il tracciato evidenziando il «grado di riempimento» di ogni singolo tombino.     1.1.10.7 Identificare la destinazione d'uso di ogni pozzo censito e  la  rispettiva  area  di  salvaguardia,  al  fine  di  controllare un'eventuale interferenza di tali zone con l'opera  da  realizzare  e verificare che le opere di  impermeabilizzazione  e  di  raccolta  ed allontanamento delle acque di piattaforma non ricadano nelle suddette aree.     1.1.10.8 Nel dimensionamento delle opere di  attraversamento  del reticolo  idrologico  naturale  si   dovra'   tener   conto   di   un aggiornamento delle previsioni sugli eventi di piena significativi  e di aggiornati criteri di compatibilita' idraulica.     1.1.10.9 Tutte le soluzioni progettuali che non  garantiscono  il franco previsto dalle norme rispetto alla quota di  sottotrave,  come si evince dall'analisi in all'allegato A della  relazione  idraulica, sono da modificare e da rendere coerenti con  quanto  previsto  dalle NTC2008, e dalla circolare del 2 febbraio 2009, n. 617 C.S.LL.PP..     1.1.10.10 Considerata l'ampiezza delle aree  esondate  dal  fiume Calore in concomitanza con l'evento  bicentenario,  il  risultato  in termini di tiranti e aree allagate ottenuto con  un  modello  a  moto permanente monodimensionale potrebbe  condurre  a  risultati  diversi rispetto alle reali fenomenologie di esondazione e fornire  risultati eccessivamente cautelativi rispetto ai  tiranti  attesi  (vedi  anche osservazione  precedente)  si  ritiene  opportuno  l'utilizzo  di  un modello bidimensionale a moto  vario,  aggiornando,  qualora  risulti possibili, le serie storiche, al  fine  di  ridefinire  i  valori  di portate al colmo e volumi dell'onda di piena caratterizzati da Tr=200 anni.     1.1.10.11   Deve   essere   sviluppata   una   piu'   dettagliata rappresentazione dello stato di fatto ed analisi delle  problematiche di interferenza idraulica fra le fondazioni delle opere  esistenti  e quelle di nuova realizzazione.     1.1.10.12 Nella determinazione del valore  dello  scalzamento  in corrispondenza alle pile da ponte, verranno utilizzate piu'  formule, e'  sara'  da  assumersi  il  massimo  fra  i  valori  calcolati,  da conteggiare in termini di quota assoluta a partire dal talweg, tenuto conto della granulometria e della stratigrafia dei terreni  di  fondo alveo. L'esclusione di uno o piu' valori fra quelli calcolati deve in ogni caso essere adeguatamente giustificata in relazione al campo  di validita' della stessa.     1.1.10.13 La protezione delle  pile  con  scogliera  deve  essere presa in considerazione solo come misura di emergenza e la stabilita' delle stesse pile va ricercata nell'opportuno  approfondimento  delle fondazioni. E' da evitare l'uso di gabbioni in presenza di  trasporto solido al fondo, poiche' questo ultimo e'  causa  della  loro  rapida distruzione.     1.1.10.14    In    considerazione    dell'elevato    numero    di attraversamenti minori presenti nella tratta in esame, si ricorda che oltre a quella della praticabilita', facilitata ad  esempio  dall'uso di scatolari con sezione 2.00x2.00 mq al posto di  sezioni  circolari con diametro 1,5 m. Per i tombini e per le opere  di  inalveazione  a valle/monte dei tombini da  verificare  il  rispetto  delle  seguenti necessita':       a) inserire taglione a monte e valle, verificando la necessita' di inserire un'opera di dissipazione (se del caso);       b) utilizzare adeguate protezioni contro l'erosione del fondo e delle pareti;       c) garantire adeguata protezione contro l'ingresso di materiali che possano bloccarsi all'interno del tombino.     1.1.10.15 Nel posizionamento delle opere  di  attraversamento  si cerchera', compatibilmente con la presenza di ulteriori  vincoli,  di rendere l'attraversamenti quanto piu' ortogonali  possibili  all'asse stradale.  Sono  da  evitare  attraversamenti   non   rettilinei   in planimetria, favorendo tale situazione deposito e/o occlusione  della sezione.     1.1.10.16  Devono  essere  predisposte  in  corrispondenza  degli attraversamenti piste di dimensione adeguata al  transito  dei  mezzi che  garantiscano  le  operazioni   di   manutenzione   periodica   e straordinaria  delle  sponde   e/o   delle   arginature,   oltre   al mantenimento     dell'officiosita'     idraulica     degli     stessi attraversamenti.     1.1.10.17 In tutti i casi in cui sia previsto  ingente  trasporto solido e/o galleggiante proveniente da monte, si devono  dimensionare le  luci  di  tombini  e  attraversamenti   immaginando   le   stesse parzialmente occluse dai sedimenti.     1.1.10.18  Dovranno  attuarsi  interventi  mitigatori,  quali  la predisposizione  di  griglie  opportunamente  dimensionate  e  di  un mandracchio a monte dell'imbocco.     1.1.10.19 Per le condotte che realizzano  l'allontanamento  delle acque di drenaggio, il grado di riempimento non deve essere superiore a 2/3 del diametro della sezione. In ogni caso, dovendo  tener  conto dell'invecchiamento delle condotte che trasportano  acqua  e  detriti indipendentemente  dal  materiale  con  cui   sono   realizzate,   il coefficiente di Gauckler-Strickler e' da assumersi  non  superiore  a 70-75 m1/3 /s.     1.1.10.20 Per le vasche di  prima  pioggia  e'  da  adottarsi  lo schema «fuori linea», e prevedere quindi il  dimensionamento  di  uno scolmatore di portata (manufatto scaricatore) a  monte  della  stessa vasca.     1.1.10.21  Prevedere  nel  territorio  del  Comune   di   Paupisi l'adeguamento  di  ogni   sottopasso   esistente,   unitamente   alla regimentazione, convogliamento e  smaltimento  delle  acque  pluviali raccolte dall'asse stradale in oggetto, fino al  recapito  in  bacini esistenti (fiume Calore e/o impluvi naturali).     1.1.10.22 Prevedere  il  mantenimento  e  l'adeguamento  di  ogni sottopasso esistente, unitamente alla regimentazione,  convogliamento e smaltimento delle acque pluviali raccolte  dall'asse  stradale  nel territorio del Comune di Torrecuso.     1.1.11 Aspetti geologici ed idrogeologici.     1.1.11.1 Si ritiene che dovrebbero essere definiti modelli fisici ed evolutivi, dei versanti nel caso degli  eventi  a  cinematica  sia veloce sia lenta. Questi modelli,  peraltro  anche  numerici,  devono essere finalizzati a  definire  scenari  di  riferimento  tenendo  in considerazione   le   caratteristiche   del   tracciato   nella   sua configurazione di progetto e le possibili eventuali varianti o  opere di mitigazione e controllo. In particolare, si richiama  l'attenzione sui fenomeni di colata detritica dei versanti del  Monte  Camposauro, che devono essere a pieno  tenuti  in  considerazione  nei  possibili effetti, nonche' su quello che interessa il viadotto Pica.     1.1.11.2 E' necessario sviluppare  piene  ed  adeguate  verifiche d'interferenza tra  le  opere  previste  e  le  falde  presenti,  che dovrebbero essere definite nelle loro oscillazioni stagionali.     1.1.11.3 Devono essere svolte, per le verticali interessate dalle opere d'arte principali, analisi di  risposta  sismica  locale  anche considerate la sussistenza delle  definizioni  delle  caratteristiche dinamiche  dei  litotipi,  la  sismicita'  dell'area  e  gli  assetti litostrutturali dell'area di fondovalle attraversata.     1.1.11.4 L'analisi della  franosita'  dell'area  dovrebbe  essere sviluppata anche quale effetto  sismoindotto,  considerata  la  detta elevata sismicita' dell'area.     1.1.11.5 Siano adeguatamente valutati i fenomeni di  debris  flow che possono lambire il tracciato stradale,  valutando  le  potenziali evoluzioni e i conseguenti provvedimenti ed interventi di  protezione circa  la  stabilita'  del  corpo  stradale  e  la  sicurezza   della circolazione.     1.1.11.6 Siano  debitamente  caratterizzati  i  fenomeni  franosi lenti cartografati nel PAI per valutare la  necessita'  di  eventuali interventi di stabilizzazione a protezione del corpo stradale.     1.1.12 Aspetti geotecnici.     1.1.12.1 Sia rivalutato il dimensionamento delle  numerose  opere di sostegno  presenti  lungo  il  tracciato,  tutte  su  micropali  e intirantate a  piu'  livelli  la  cui  scelta,  incidente  in  misura rilevante sul costo complessivo dell'opera.     1.1.12.2 Si realizzino dei campi  prova  per  verificare  sia  la possibilita' di realizzare pali di medio grande diametro  nei  tratti che  attraversano  litotipi  lapidei,  che  l'impiego  di  fluidi  di sostegno compatibili con la protezione  delle  caratteristiche  delle acque  di  falda  in  luogo  dell'utilizzo  di  camicie  di  sostegno metalliche ad infissione.     1.1.12.3 Sia fornita una  relazione  di  verifica  in  merito  ai numerosi livelli  previsti  per  i  tiranti  che  appaiono  anch'essi sovradimensionati.     1.1.12.4 Lo sviluppo della progettazione  dovra'  comprendere  un pari approfondimento della caratterizzazione geotecnica in termini di successione stratigrafiche e proprieta' meccaniche  delle  formazioni interessate dallo sviluppo del tracciato  stradale,  con  particolare riferimento alle opere di sostegno ed  alle  fondazioni  delle  opere d'arte, valutando anche l'eventuale ricorso a campi prova.     1.1.13 Aspetti relativi agli espropri e alle interferenze.     1.1.13.1 Con riferimento agli espropri si evidenzia che  per  una corretta stima degli oneri in questione occorre fare riferimento alla normativa vigente in materia,  dettata  dal  decreto  del  Presidente della Repubblica n. 327  del  2001  e  successive  modificazioni,  ed eventuali problematiche dovranno essere affrontate  e  risolte  prima dell'avvio dell'affidamento. Le aree necessarie per la  realizzazione dell'intervento dovranno essere  acquisite  prima  della  conclusione della procedura di individuazione del contraente.     1.1.13.2 Devono essere valutate le interferenze fra l'ampliamento del collegamento stradale in esame e la nuova  linea  ferroviaria  AC Napoli Bari, anche in termini di interazione fra le due opere  ed  il contesto territoriale ed idrogeologico.     1.1.13.3 L'interferenza con i metanodotti Snam Rete  Gas  S.p.a., in pressione ed esercizio, e' disciplinata  dalle  vigenti  norme  di sicurezza di cui al decreto ministeriale 24  novembre  del  1984  del Ministero dell'interno e successive modificazioni (Norme di sicurezza antincendio  per  il  trasporto,  la  distribuzione,   l'accumulo   e l'utilizzo  del  gas  naturale  con  densita'  non  superiore  a  0,8 successivamente recepito dal decreto ministeriale del 17 aprile  2008 del Ministero dello sviluppo economico recante «Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza  delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densita'  non superiore a 0,8» (pubblicato sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 107 dell'8 maggio 2008)  e  in  accordo  alle  normative tecniche italiane ed internazionali.     Nei citati decreti ministeriali sono stabilite, tra  l'altro,  le distanze di sicurezza, le norme  e  le  condizioni  che  regolano  la coesistenza dei metanodotti con altre  infrastrutture  o  fabbricati. Nello specifico i terreni su cui sono state  posati  i  gli  impianti sono gravati da regolari servitu' di metanodotto, con  atti  notarili registrati e trascritti, i quali prevedono, nel rispetto delle citate norme, tra l'altro, l'obbligo di mantenere nuove opere  di  qualsiasi genere e natura alla distanza minima che varia da m 11,50  (undici  e cinquanta) a m 20,00 (venti) dall'asse del metanodotto ed a  lasciare la fascia asservita a terreno agrario.     1.1.13.4 Per risolvere le  interferenze  si  rendera'  necessario definitivamente provvedere a cura di Snam Rete Gas S.p.a., ma a tutte spese del  soggetto  aggiudicatore,  all'esecuzione  delle  opere  di protezione e/o  delle  varianti  necessarie,  come  da  progettazione definitiva predisposta da Snam Rete Gas S.p.a, e parte integrante del presente progetto e meglio precisata nell'elenco che segue:       variante  al  metanodotto  «Allacciamento  al  Comune  di   San Salvatore Telesino» DN 10064 bar  e  metanodotto  «Allacciamento  Sud Petroli» DN 8064 bar. (Dis.106432). Progr. 36+700 - 36+872;       inserimento nuovo impianto PIDS «Allacciamento al Comune di San Salvatore Telesino». (Dis.106433). Progr. 36+650 - 36+825;       variante al  metanodotto  «Melizzano-Vastogirardi»  DN  1200-75 bar. (Dis.106434). Progr. 43+550 - 43+650;       variante al metanodotto  «Benevento-Cisterna»  DN  500-64  bar. (Dis. 106435). Progr. 46+500 - 46+854;       variante al metanodotto  «Benevento-Cisterna»  DN  500-64  bar. (Dis.106436). Progr. 48+831 - 49+329;       variante al metanodotto  «Benevento-Cisterna»  DN  500-64  bar. (Dis. 106437). Progr. 49+453 - 49+800;       variante al metanodotto  «Benevento-Cisterna»  DN  500-64  bar. (Dis.106438). Progr. 50+295 - 50+595;       dismissione con inserimento fondello del tratto  terminale  del metanodotto «Allacciamento Fioravanti Cenerazzo  Petroli»  DN  100-64 bar. (Dis.l06439). Progr. 51+330 - 51+430;       variante al metanodotto «Allacciamento al Comune di  Ponte»  DN 150-75 bar. (Dis. l06440). Progr. 54+400 - 54+500;       variante al metanodotto  «Benevento-Cisterna»  DN  500-64  bar. (Dis.l06441). Progr. 55+005 - 54+755;       variante al metanodotto  «Benevento-Cisterna»  DN  500-64  bar. (Dis.l06442). Progr. 58+516 - 58+645.     All'interno dei predetti  elaborati,  sono  state  evidenziate  e distinte le aree necessarie, in via temporanea (per  occupazione)  ed in via permanente (per servitu'/espropri), alla  realizzazione  delle opere,  cosi'  da  consentir  di  apporre   il   necessario   vincolo preordinato   all'esproprio/asservimento   e,   successivamente,   di emettere/ottenere a favore di Snam Rete Gas S.p.a. gli idonei titoli.     Rimane  inteso  che  l'approvazione  del   progetto   definitivo, comprendendo anche quello per la risoluzione  delle  interferenze  in oggetto, consente anche la realizzazione delle opere  di  adeguamento degli impianti citati.     1.1.13.5  Il  tempo   occorrente   per   la   risoluzione   delle interferenze e' stimabile in trentasei mesi, a decorrere  dalla  data ultima di consegna a Snam Rete Gas  S.p.a.,  da  parte  del  soggetto aggiudicatore:       a)  del  progetto  definitivo  della  infrastruttura   stradale approvato;       b) dal pagamento anticipato a Snam Rete Gas S.p.a. degli  oneri per la risoluzione delle interferenze;       c) dalla messa a disposizione a Snam Rete Gas S.p.a. con idoneo titolo, delle aree necessarie  per  la  realizzazione  e  l'esercizio degli impianti; restando inteso che, in difetto, Snam Rete Gas S.p.a. restera' manlevata e sollevata da ogni responsabilita' nei  confronti del soggetto aggiudicatore e/o di terzi.     1.1.13.6 Poiche' le preesistenti condotte trasportanti  gas  sono in pressione ed esercizio, ai fini della  sicurezza,  in  prossimita' della fascia asservita/rispetto del  gasdotto  nessun  lavoro  potra' essere intrapreso da chiunque,  senza  preventiva  autorizzazione  di Snam Rete Gas S.p.a.     1.1.13.7 Per ottemperare all'obbligo di una gestione in sicurezza dei lavori per  il  superamento  delle  interferenze  e  al  fine  di ottenere un efficace coordinamento operativo  risulta  necessaria  la preventiva stipula di apposita e specifica convenzione, che regoli  i reciproci impegni, rapporti, responsabilita' con  il  concessionario, che si impegnera' a farle valere anche per il soggetto  aggiudicatore e preveda, tra l'altro:       a) il riconoscimento della  preesistenza  degli  impianti  Snam Rete Gas S.p.a. interferiti dalla realizzazione delle opere  stradali e che, pertanto, non si  dara'  luogo,  in  futuro,  a  richieste  di pagamento a qualsiasi titolo  (cauzioni,  fideiussioni,  canoni,  una tantum etc.);       b) che qualora - successivamente alla realizzazione delle opere interferenti - Snam Rete Gas S.p.a.  ritenga,  in  futuro,  di  dover modificare o sostituire alcuni tratti delle condotte interferite,  e' sin d'ora autorizzata  ad  effettuare  a  propria  cura  e  spese  le modifiche e/o le varianti, previo accordi  con  il  soggetto  gestore dell'opera interferente e senza dover  versare  alcuna  cauzione  e/o canone;       c)  che  qualora  in  futuro  Snam  Rete  Gas  S.p.a.   dovesse intervenire sulle proprie opere, a  seguito  di  eventuali  modifiche delle infrastrutture  interferenti,  gli  interventi  di  adeguamento delle opere Snam Rete Gas S.p.a. saranno eseguiti a cura di Snam Rete Gas  S.p.a.  stessa  ma  a   tutte   spese   del   soggetto   gestore dell'infrastruttura interferente.     1.1.13.8 Resta salvo il diritto:       a) di Snam Rete Gas S.p.a., al  rimborso  di  tutti  gli  oneri dalla stessa effettivamente sostenuti qualora nel corso dei lavori di realizzazione degli impianti dovessero rendersi  necessari  ulteriori modifiche  o  interventi,  non  previste/i  nel  progetto  definitivo approvato;       b) dell'eventuale diverso soggetto aggiudicatore, al rimborso a consuntivo, dopo la fine dei lavori Snam Rete Gas S.p.a., delle somme poste a disposizione in eccesso rispetto alle necessita'.     1.1.13.9 Le interferenze  con  la  rete  idrica  di  Alto  Calore Servizi, dovranno essere risolte come segue:       a) per le condotte adduttrici di grosso diametro (dn  500)  che veicolano le portate (circa 85  l/s)  provenienti  dal  serbatoio  di Monte Pizzuto di Solopaca (Q 580), verso alcuni comuni a nordovest di Benevento, con pressioni  di  esercizio  nei  punti  di  interferenza superiori  alle  50  Atm,  qualsiasi  intervento   finalizzato   alla costruzione dei manufatti di progetto del viadotto da eseguire  anche solo in prossimita' di  tali  condotte,  deve  essere  concordato  in dettaglio,  in   considerazione   delle   peculiari   caratteristiche idrauliche riferite, oltre che  della  necessita'  di  alimentare  in continuita' i comuni serviti da tali adduttrici;       b) per la condotta  della  rete  idrica  di  distribuzione  del Comune di Castelvenere (BN), gestita da  Alto  Calore  Servizi.  Tale condotta in PEAD del dn 63 mm  PN  25  atm,  alimenta  alcune  utenze ubicate al di la' dell'esistente strada statale Telesina,  che  viene attraversata grazie ad  un  controtubo  ospitante,  collegato  a  due pozzetti realizzati  a  monte  ed  a  valle  del  rilevato  stradale. L'ampliamento della sede stradale e  delle  aree  di  pertinenza,  in corrispondenza di quella sezione, dovra' prevedere, il rifacimento di un   attraversamento    interrato,    adeguatamente    ispezionabile, all'interno del quale  posare  la  condotta  di  alimentazione  delle citate utenze.     1.1.13.10 Nella risoluzione delle interferenze di competenza  del consorzio di Bonifica  Sannio  Alifano,  specialmente  per  le  opere irrigue, in esito ad una ricognizione in contraddittorio, i  rapporti saranno regolati da apposito atto convenzionale che definira'  tempi, modalita' esecutive e oneri.     1.1.13.11 Nel Comune di San Salvatore Telesino,  prevedere  opere e/o interventi atti  a  salvaguardare  la  funzionalita'  presente  e futura,  nonche'  durante  la  fase  di  costruzione,  dell'esistente collettore fognario  di  adduzione  all'impianto  di  depurazione  in esercizio adiacente alla SS 372 (Iato destro direzione Benevento)  in proprieta' comunale.     1.1.13.12 Salvaguardare  la  funzionalita'  e  fruibilita'  degli impianti di distribuzione carburanti e delle attivita' commerciali  e produttive ubicate in adiacenza alla nuova piattaforma della SS  372, in quanto attengono ad aspetti socioeconomici di rilevante interesse, anche  e  soprattutto,  in  ragione  della  crisi  economica  che  ha interessato e tuttora interessa la provincia  sannita,  con  evidenti negative ripercussioni sui livelli occupazionali a livello locale.     1.1.13.13  In  merito  alle   interferenze   con   la   rete   di distribuzione del gas metano di proprieta'/gestione di 2iRete Gas  si dovranno perfezionare le intese per la risoluzione con  la  struttura gestione utenze e lavori.     1.1.14 Aspetti relativi alla bonifica di ordigni bellici.     1.1.14.1  La  «bonifica  dei  residuati  bellici»  dovra'  essere completamente eseguita prima della consegna dei lavori.     1.1.14.2 Una preventiva opera di bonifica  da  ordigni  esplosivi residuati bellici, venga effettuata nel  rispetto  dell'art.  22  del decreto legislativo n. 66 de 115 marzo 2010 - modificato dal  decreto legislativo  n.  20  del  24  febbraio  2012,   ovvero   secondo   le prescrizioni che saranno emanate, previa richiesta, dall'ufficio  BCM del 10° Reparto  infrastrutture  di  Napoli  a  seguito  di  apposita istanza della ditta proponente  corredata  dei  relativi  allegati  e redatta  secondo  il  modello  GEN-BST-001   reperibile,   unitamente all'elenco delle ditte  specializzate  BCM  abilitate  dal  Ministero della          difesa,          al           seguente           link: http://www.difesa.it/SGD-DNA/Staff/DT/GENIODIFE/Pagine/bonifica_ordig ni.aspx     1.1.14.3 Una copia del verbale di constatazione,  rilasciato  dal predetto reparto dovra' essere  inviato  anche  al  Comando  Militare Esercito competente per territorio.     1.1.15 Aspetti relativi agli impianti.     1.1.15.1 Si richiede una  dettagliata  integrazione  delle  opere civili (cavidotti e pozzetti) per la futura realizzazione delle opere relative alla «smart road».     1.1.16 Aspetti relativi ai piani di sicurezza.     1.1.16.1 Deve essere  redatto  il  documento  «Aggiornamento  del documento contenente le  prime  indicazioni  e  disposizioni  per  la stesura dei piani di sicurezza».     1.1.17 Aspetti economici ed amministrativi.     1.1.17.1 Nell'articolazione del  quadro  economico,  prima  delle procedure di  affidamento,  si  dovra'  approfondire  il  livello  di dettaglio riferendosi a nuovi prezzi aggiornati  e  valorizzando  gli oneri provenienti dalle prescrizioni.     1.1.17.2  Relativamente  alla   adozione   del   «Protocollo   di legalita'»  si  osserva  che  e'  previsto  dal  vigente  Codice  dei contratti (art. 194 del decreto legislativo del 18  aprile  2016,  n. 50) per affidamenti a contraente  generale.  L'importo  previsto  per tale  voce  -  ove  confermata  -  dovra'  essere  giustificato   nel successivo livello progettuale e comunque prima  delle  procedure  di affidamento.     1.1.17.3  Riguardo  le  somme  a  disposizione  e  gli  oneri  di investimento, complessivamente pari a circa 113,0 milioni di  euro  e pari a circa il 24,6% dell'importo complessivo di  460,0  milioni  di euro, si  ritiene  che  gli  oneri  di  investimento  debbano  essere riconosciuti sulla base di una  rendicontazione  di  dettaglio  sulla base delle effettive spese che saranno sostenute.     1.1.17.4 Per quanto attiene la voce b6 «Fondo art. 113, comma  2, decreto  legislativo  n.  50  del  2016»  ne  deve  essere   valutata l'applicabilita' ad un soggetto quale e' Anas S.p.a. e, in ogni caso, dal fondo sono escluse le attivita' di progettazione.     1.1.17.5 Nei casi in cui,  per  la  vicinanza  dei  ricettori  ai cantieri, si prevede il superamento dei livelli di rumore durante  la fase corso d'opera, richiedere l'autorizzazione in deroga  ai  comuni interessati.     1.1.17.6 Eventuali attivita' di campo condotte da ARPAC mirate al controllo e validazione dei dati analitici con riferimento al  PDU  e al PMA (ante operam, in corso d'opera e post operam), saranno rese  a titolo gratuito senza oneri aggiuntivi a carico del proponente.  2. Raccomandazioni.     I. Si raccomanda la scelta di. «soluzioni progettuali ai fini del contenimento dei costi, anche correlate a una analisi della  domanda» che non inficino il livello di sicurezza in termini di circolazione e di stabilita' delle opere esistenti e da realizzare.     II.  Valutare  la  possibilita'  di  impiegare  ai   fini   della cantierizzazione:       a) lotto singolo 7 ex SAR con fabbricato  ed  area  adibita  ad attivita' di lavorazione di inerti in quanto assegnato al  Comune  di Benevento a seguito di confisca da parte dell' Agenzia nazionale  per l'amministrazione  e  la  destinazione  dei  beni   confiscati   alla criminalita' organizzata di Napoli;       b) area industriale  lotto  1  Comparto  S  ex  MP  Infissi  di proprieta'  del  Comune  di  Benevento  di  mq  30.000  per  area  di stoccaggio;       c) area industriale lotto 5 Comparto F ex Crisci di  proprieta' del Comune di Benevento di mq 7.280 per area di deposito con  annesso capannone.     III.  Nel  Comune  di  Torrecuso,  valutare  la  possibilita'  di consentire una deroga al vincolo di inedificabilita' derivante  dalla nuova piu' estesa fascia di rispetto, con riferimento  esclusivamente alle   costruzioni   gia'   esistenti   e   ricadenti   nella   nuova perimetrazione,  e  per  la  realizzazione  di  eventuali  opere   di ampliamento, adeguamento strutturale e servizi e/o ridurre la  fascia di rispetto nella medesima zona D2 del PRG a mt. 20,00.     IV. Limitare, ove  possibile,  l'occupazione  e  l'espropriazione definitiva  dei  terreni  privati  in  considerazione  della  realta' economica, preminentemente agricola, del territorio  comunale  basata sulla produzione viti-vinicola di uve di pregio.     V.  Valutare  la  possibilita'  di  riconoscere  ai   proprietari interessati un congruo  ristoro  a  fronte  della  diminuzione  della capacita'  edificatoria  dei  fondi   limitrofi,   conseguente   alle modifiche nelle distanze dall'asse stradale, anche in  considerazione del fatto che si tratta per lo piu' di piccole aziende.     VI.  Nel  Comune  di  Torrecuso,  valutare  la  possibilita'   di consentire una deroga al vincolo di inedificabilita' derivante  dalla nuova piu' estesa fascia di rispetto, con riferimento  esclusivamente alle   costruzioni   gia'   esistenti   e   ricadenti   nella   nuova perimetrazione,  e  per  la  realizzazione  di  eventuali  opere   di ampliamento, adeguamento strutturale e servizi e/o ridurre la  fascia di rispetto nella medesima zona D2 del PRG a mt. 20.     VII. Valutare quale soluzione  alternativa  per  la  collocazione dell'area di cantiere prevista alla c/da S. Stefano nelle  particelle riportate in catasto al foglio n. 1 mappali 520, 522, 524, 526,  528, 530, 532, 534, 552, 114, 591, 86, 87 e 226, nell'adiacente  area  PIP nel Comune di Vitulano.     VIII.  In  considerazione  dell'impossibile  realizzazione  dello svincolo per  Vitulano,  potenziare  l'accessibilita'  al  territorio nella viabilita' contermine.     IX. In ragione di una  maggiore  connessione  dello  svincolo  di progetto con l'area industriale P.I.P _ Olivola  in  direzione  ovest (Strada Provinciale Vitulanese - CE - NA) si valuti un intervento  di sistemazione e  completamento  del  tratto  di  strada  esistente  in localita' «Spezzamadonna» (secondo lotto).     X. In ragione dell'aumento del traffico veicolare  e  commerciale conseguente  al  raddoppio  della  SS  372  «Telesina»   risulta   di particolare importanza provvedere alla apertura completa delle corsie del tratto di strada gia' a quattro corsie nei pressi dello  svincolo Benevento nord - Pietrelcina fino al ponte ferroviario:  esse  furono ristrette con elementi spartitraffico a seguito di  misura  cautelare conseguente al fenomeno alluvionale dell'ottobre del 2015 e risultano attualmente   ancora   nello   stesso   stato   causando    frequenti incolonnamenti e rallentamenti.     XI. Si raccomandano prove di qualifica sulle  terre  e  rocce  da scavo destinate al  riutilizzo  per  la  realizzazione  di  rilevati, riempimenti e sistemazioni.     XII. Ulteriori raccomandazioni sono state inserite  nel  capitolo Prescrizioni per ragioni di  opportunita'  tecnica  (punti  1.1.2.1., 1.1.2.5., 1.1.3.10. e 1.1.7.17).  3. Indicazioni per la fase di verifica delle prescrizioni.     Le prescrizioni sono da recepire  tutte  nella  fase  progettuale esecutiva.     |  
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