| Gazzetta n. 251 del 25 ottobre 2019 (vai al sommario) |  
| MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI |  
| COMUNICATO  |  
| Proposta  di  modifica   del   disciplinare   di   produzione   della denominazione di origine protetta «Silter»  |  
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     Il Ministero delle politiche agricole alimentari  e  forestali  e del turismo ha ricevuto, nel  quadro  della  procedura  prevista  dal regolamento (UE) n. 1151/2012 del parlamento e del Consiglio  del  21 novembre  2012,  l'istanza  intesa  ad  ottenere  la   modifica   del disciplinare di produzione della denominazione  di  origine  protetta «Silter» registrata con regolamento di esecuzione (UE)  n.  2015/1724 della Commissione del 23 settembre 2015.     Considerato che la modifica e' stata presentata Consorzio per  la tutela del formaggio Silter, con sede in  via  Aldo  Moro  28,  25043 Breno (BS) e che il predetto Consorzio possiede i requisiti  previsti all'art. 13 comma  1  del decreto  ministeriale 14  ottobre  2013  n. l2511.     Ritenuto   che   le   modifiche   apportate   non   alterano   le caratteristiche del prodotto e non attenuano il legame con l'ambiente geografico.     Considerato altresi', che  l'art.  53  del  regolamento  (UE)  n. 1151/2012 prevede la possibilita' da parte  degli  Stati  membri,  di chiedere  la   modifica   ai   disciplinari   di   produzione   delle denominazioni registrate.     Il Ministero delle  politiche  agricole  alimentari  e  forestali acquisito  il  parere  della   regione   Lombardia   competente   per territorio,  circa  la  richiesta  di  modifica,  ritiene  di   dover procedere alla pubblicazione del  disciplinare  di  produzione  della D.O.P. «Silter» cosi' come modificato.     Le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, relative  alla presente proposta, dovranno essere  presentate,  al  Ministero  delle politiche  agricole  alimentari  e  forestali  -  Dipartimento  delle politiche competitive della qualita' agroalimentare ippiche  e  della pesca  -  Direzione  generale  per  la  promozione   della   qualita' agroalimentare e dell'ippica - PQAI IV, Via  XX  Settembre  n.  20  - 00187 Roma - entro trenta giorni dalla data  di  pubblicazione  nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta, dai  soggetti  interessati  e  costituiranno  oggetto  di   opportuna valutazione da parte del predetto Ministero, prima della trasmissione della suddetta proposta di modifica alla Commissione europea.     Decorso tale termine, in assenza  delle  suddette  opposizioni  o dopo la loro valutazione ove pervenute, la  predetta  proposta  sara' notificata,  per  la  registrazione  ai  sensi   dell'art.   49   del regolamento (UE) n. 1151/2012, ai competenti organi comunitari.     |  
|   |                                                               Allegato 
          Proposta di modifica del disciplinare di produzione           della denominazione di origine protetta «Silter» 
                                Art. 1.                             Denominazione 
     La denominazione di origine protetta (DOP) «Silter» e'  riservata esclusivamente al  formaggio  che  risponde  alle  condizioni  ed  ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.      |  
|   |                                 Art. 2.                       Descrizione del prodotto 
     Il «Silter D.O.P.» e'  un  formaggio  semigrasso  a  pasta  dura, prodotto durante tutto l'anno esclusivamente con latte crudo.     Il prodotto al momento del consumo (dopo  minimo  100  giorni  di stagionatura) presenta le caratteristiche descritte qui di seguito. 
     2.1 Caratteristiche morfologiche     Forma: cilindrica     Scalzo: dritto o leggermente convesso, con altezza tra 8 e 10 cm.     Facce: piane o leggermente convesse di diametro tra 34 e 40 cm.     Peso: da 10 a 16 Kg, con una tolleranza fino al 10% solo  per  il peso minimo della singola forma.     Crosta: naturale, dura, dal colore giallo paglierino tendente  al bruno a seguito d'oliatura e stagionatura. 
     2.2 Caratteristiche fisico-chimiche     Il contenuto di grasso: deve essere dal 27 al 45% della  sostanza secca.     Il contenuto di umidita' non puo' essere superiore al 40%. 
     2.3 Caratteristiche microbiologiche     Prevalgono  i  batteri  lattici  del   genere   Lactobacillus   e Lactococcus, sia quelli appartenenti  al  gruppo  omofermentante  sia quelli  del  gruppo  eterofermentante.  Questa  ricca  flora  lattica proviene dall'ambiente dove vengono allevate le vacche e  trasformato il latte. 
     2.4 Caratteristiche organolettiche     La pasta e' dura, mai troppo elastica,  a  volte  con  occhiatura piccola-media distribuita in modo uniforme. Il colore varia da bianco a giallo intenso in funzione dell'alimentazione delle bovine e  della stagionatura.     Prevale il sapore dolce, l'amaro e'  assente  o  poco  percepito, mentre compaiono note di  sapido  e/o  piccante  nei  formaggi  molto stagionati. L'odore e l'aroma sono persistenti; tra i piu'  percepiti troviamo la frutta secca, il burro e il latte  di  vacche  alimentate con i foraggi della zona geografica, la farina di castagne, i  Silter (intesi come locali di stagionatura).      |  
|   |                                 Art. 3.                          Zona di produzione 
     La zona  di  produzione  e  stagionatura  del  formaggio  «Silter D.O.P.»  comprende  l'intero  territorio  amministrativo  dei  Comuni appartenenti alla Provincia di Brescia e  ricadenti  nelle  Comunita' Montane di Valle Camonica e del Sebino Bresciano.     La Valle Camonica ed il Sebino Bresciano  rappresentano  un'ampia realta' territoriale alpina e  prealpina  che  si  estende  dal  lago d'Iseo al Passo del Tonale e di  Gavia.  La  vastita'  dell'area,  la forte escursione altitudinale e la morfologia  delle  numerose  valli laterali  (dalla  Val  Palot  alla  Valle  delle  Messi)  soggette  a differenti condizioni climatiche sono unite da un'unica tecnologia di produzione del Silter, prodotto dal fondovalle all'orizzonte  alpino. L'area di produzione del Silter comprende i Comuni della Provincia di Brescia che sono qui di seguito elencati in ordine alfabetico: Angolo terme, Artogne, Berzo Demo, Berzo inferiore, Bienno,  Borno,  Braone, Breno, Capo  di  Ponte,  Cedegolo,  Cerveno,  Ceto,  Cevo,  Cimbergo, Cividate Camuno, Corteno Golgi, Darfo  Boario  Terme,  Edolo,  Esine, Gianico, Incudine, Losine, Lozio, Malegno,  Malonno,  Monno,  Niardo, Ono  San  Pietro,  Ossimo,  Paisco  Loveno,   Paspardo,   Piancamuno, Piancogno, Ponte di Legno, Prestine, Saviore dell'Adamello,  Sellero, Sonico, Temu', Vezza d'Oglio, Vione, Sulzano, Sale Marasino,  Marone, Zone, Pisogne, Monte Isola.      |  
|   |                                 Art. 4.                          Prova dell'origine 
     Ogni fase del processo  produttivo  del  formaggio  Silter  viene monitorato documentando per ognuno gli input e gli output durante  la produzione della materia prima, la caseificazione,  la  stagionatura, la marchiatura  e  l'etichettatura.  In  questo  modo,  e  attraverso l'iscrizione  in  appositi  elenchi,  gestiti  dalla   struttura   di controllo, degli allevatori,  dei  produttori  e  degli  stagionatori nonche' attraverso  la  denuncia  alla  struttura  di  controllo  dei quantitativi prodotti, e' garantita la tracciabilita' del prodotto.     Per poter risalire a tutte le fasi della  filiera,  dal  prodotto finale alla materia prima, i produttori devono tener nota su apposito registro della quantita' di latte e del numero di  forme  prodotte  e marchiate.     Tutte le persone, fisiche o  giuridiche,  iscritte  nei  relativi elenchi, saranno assoggettate al controllo da parte  della  struttura di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di  produzione e dal relativo piano di controllo.      |  
|   |                                 Art. 5.                         Metodo di ottenimento 
     5.1 Materia prima     Il  formaggio  Silter  e'  prodotto  durante  tutto   l'anno   ed esclusivamente con  latte  crudo.  Le  vacche  in  lattazione,  nelle singole aziende, devono appartenere alle razze  tipiche  di  montagna (Bruna, Grigio Alpina e Pezzata Rossa) almeno per l'80%. Le vacche di razza Bruna devono essere  almeno  il  60%  di  tutte  le  vacche  in lattazione nelle singole aziende.     Le vacche in lattazione devono essere  alimentate  con  erba  e/o fieno; non e' consentito l'utilizzo di alimenti insilati o  fasciati. L'integrazione con concentrati e' ammessa in quantita'  inferiore  al 40% della sostanza secca della razione.     Il foraggio deve provenire in prevalenza dalla zona di produzione del Silter. La percentuale di foraggio (fieno e/o  erba)  proveniente dalla zona di produzione e' sempre maggiore del  50%  della  sostanza secca totale somministrata alle vacche in lattazione.     Quando le vacche sono in alpeggio,  il  foraggio  deve  provenire solo dalla zona di produzione ed il concentrato non superare la quota del 30% della sostanza secca  mediamente  ingerita.  Il  rispetto  di queste condizioni consente di  apporre  il  nome  della  malga  sullo scalzo. 
     5.2 Preparazione     Il latte puo' provenire da una o piu' munte e deve  essere  messo ancora caldo in affioramento.     Tutto il latte e' parzialmente scremato per affioramento naturale della panna. La sosta  deve  variare  da otto  a quarantotto  ore  da quando  il  latte  viene  versato  nelle  bacinelle   o   vasche   di affioramento.     Il latte parzialmente scremato viene messo in  caldaia.  Si  puo' aggiungere della flora lattica, con un innesto naturale prodotto  con latte o siero delle aziende site nel territorio di produzione  oppure con un innesto di fermenti autoctoni selezionati.     Non sono ammessi coloranti e conservanti di qualsiasi origine.     Dopo il riscaldamento a 36-40  °C,  deve  essere  addizionato  il caglio di vitello e, una volta  ottenuta  la  coagulazione,  si  deve procedere alla rottura del coagulo fino ad ottenere  grani  di  pasta delle dimensioni da un grano di riso ad un chicco di mais.     Subito dopo, si deve procedere al  riscaldamento  della  cagliata mantenendola in  agitazione,  portandola  a  temperatura  di  cottura compresa tra 46 °C e 52 °C.     La cagliata, deve essere  mantenuta  in  sosta  sotto  siero  per venti-sessanta minuti, messa  in  fascera  e  lasciata  spurgare  per dodici-ventiquattro ore sul tavolo di sgocciolamento (denominato  nel gergo locale Tavolo Spersore).  Il  processo  di  allontanamento  del siero dalla cagliata viene aiutato da una pressatura della forma.     Nelle  prime dodici  ore  dalla  messa  in  fascera  avviene   la marchiatura all'origine sullo scalzo con apposita fascetta a rilievo. 
     5.3 Salatura     Il formaggio «Silter D.O.P.» e' salato a mano per aspersione  del sale secco di media granulometria o in salamoia.     La durata della salatura e' compresa, in funzione  del  peso  del formaggio, tra quattro e dodici giorni. 
     5.4 Stagionatura     La stagionatura avviene nei locali tradizionali (Silter)  con  la temperatura di 7- 20 °C e l'umidita' di  70-90%.  I  ripiani  su  cui vengono posti i formaggi  durante  la  stagionatura  sono  di  legno. Queste  caratteristiche  devono  essere  mantenute  anche  quando  il formaggio viene stagionato nelle celle  con  temperatura  e  umidita' controllate.     Durante la stagionatura le  forme  devono  periodicamente  essere rivoltate sulle assi.     Per il «Silter DOP» la stagionatura minima delle forme e' di  100 giorni dalla data di produzione.     Le forme per poter essere commercializzate con la  denominazione, debbono essere impresse con le marchiature a fuoco.      |  
|   |                                 Art. 6.                         Legame con l'ambiente 
     «Silter» e' un termine di derivazione  anglosassone  e  d'origine quasi certamente Celtica, corrisponde all'italiano Casera  ed  e'  il nome che, nella zona di produzione, e' dato al locale di stagionatura e viene utilizzato anche per contraddistinguere il formaggio in  esso conservato e stagionato.     Le citazioni storiche del nome Silter sono  numerose  e  presenti nella Relazione Storica. La produzione  del  formaggio  Silter  vanta antiche origini, come antica e' la tradizione  zootecnica  della  sua zona di produzione. Le prime segnalazioni documentate risalgono  alla fine del 1600, come dimostra una relazione stesa dal Cancelliere  del Comune di Zone in quel periodo. Tale documento fa  riferimento  anche ad un luogo specifico, il «monte de el Gölem», oggi monte Guglielmo.     La  zona,  a  forte  vocazione  lattiero  -  casearia,  a   causa dell'isolamento  geografico   e   delle   croniche   difficolta'   di comunicazione con  il  capoluogo,  ha  sviluppato  un  patrimonio  di prodotti agroalimentari locali. Tra questi, una  notevole  importanza socio-economica  e'  rivestita  dal  Silter;  prodotto  in   numerose aziende,   anche   di   piccole   dimensioni,   che   effettuano   la trasformazione  del  proprio  latte   secondo   metodiche   arcaiche, tramandate dai casari/allevatori di generazione in generazione.     Il Silter e' storicamente prodotto in una zona alpina e prealpina che si estende dal lago d'Iseo al Passo del Tonale  e  di  Gavia.  La vastita' dell'area, la forte escursione altitudinale e la  morfologia delle numerose valli laterali (Val  Palot,  Valle  delle  Messi,  Val Saviore,  Crocedomini  ecc.)   soggette   a   differenti   condizioni climatiche sono  unite  da  un'unica  tecnologia  di  produzione  del Silter, prodotto dal fondovalle all'orizzonte alpino.     Nei secoli passati, la  trasformazione  casearia  del  latte  era l'unico mezzo disponibile per la  conservazione  delle  sue  preziose caratteristiche nutrizionali ed il formaggio Silter rappresentava una fonte di nutrimento per la gente delle montagne della Valle  Camonica e del Sebino-Bresciano. I produttori hanno mantenuto la tecnologia di trasformazione del latte in ambienti di dimensioni  contenute  e  con tempi lunghi perche' bisogna aspettare  che  la  flora  lattica,  non sempre abbondante durante il rigido  inverno,  possa  acidificare  le cagliate. E' anche nel lungo tempo di lavorazione (mai sotto  le  due ore) che sta la caratteristica di un formaggio che viene prodotto con vari tagli e con adeguate temperature di cottura al fine di  ottenere il corretto spurgo del siero. La degustazione del formaggio  dopo  la stagionatura e' la prova della verita': solo un Silter prodotto con i tempi e le  temperature  corrette  che,  al  fine  di  mantenere  una produzione uniforme variano in funzione dei  fattori  climatici  (dal clima piu' mite del Lago d'Iseo a quello rigido degli ambienti  delle vallate  vicine  al  ghiacciaio  dell'Adamello)  e  stagionali,  puo' esprimere  quei  sapori  ed  aromi  descritti  nelle  caratteristiche organolettiche all'art. 2.     Le pregiate caratteristiche sensoriali del formaggio Silter  sono determinate dall'ambiente e dalla razza che caratterizzano  il  latte crudo, dalla  tecnologia  di  trasformazione  che  ne  esalta  quelle volute, rendendo unico un formaggio prodotto su una vasta area.     Il latte  e'  crudo:  in  esso  si  conserva  e  si  sviluppa  la microflora autoctona naturalmente presente che determina  l'andamento e l'entita' dei fenomeni di maturazione a carico dei suoi costituenti durante  la  lunga  fase  di  stagionatura.  L'ambiente  e  la  flora microbica  originano  gli  aromi  del  Silter,  presenti  nella  loro pienezza solo nel formaggio a latte crudo e a lungo stagionato  nella zona di produzione.     La razza Bruna e' storicamente allevata sulle  montagne  dove  si produceva e si produce il Silter.     La base dell'alimentazione e' il foraggio che  cresce  nei  prati permanenti e nei pascoli dell'area di produzione.     Nel fondovalle vi sono le praterie mantenute dagli allevatori  di vacche da latte; in esse dominano l'Avena altissima, il  Bromo  spp., il Fleolo, la Dactylis spp., la Festuca spp. e la Poa spp..     Nella  parte  meridionale  dell'orizzonte   alpino   si   trovano substrati calcareo - dolomitici con pascoli a Sesleria calcarea  e  a Carice. Nella parte piu' a nord della zona di produzione, nei  parchi dell'Adamello e dello Stelvio, troviamo suoli  acidi  con  pascoli  a Nardo e Festuca varia.     Il legame forte con il territorio c'e' anche per la  presenza  di alcuni  aromi  dei  foraggi  che  si  ritrovano  poi  nel   formaggio soprattutto quando le  vacche  ingeriscono  l'erba  ricca  di  specie aromatiche. La vastita'  di  specie  che  si  ritrovano  sui  pascoli (Festuca spp., Dactylis spp., Poa spp.,  Briza  media,  Phleum  spp., Tripholium spp., Lotus corniculatus, Anthillis vulneraria, Ranunculus spp., Horminum pyrenaicum, Achillea millefolium, Poligonum  bistorta, Plantago media, Crisantemum spp., Nardus stricta, Centaurea  nervosa, Carum carvi, Agrostis tenuis,  Cerastium  holeostoides,  Carex  spp., Potentilla spp., Geum montanum, Sesleria varia,  Anemone  pulsatilla, Luzula spp., Centaurea nervosa, Eufrasia spp., Dechampsia caespitosa, Leontodon  spp.,  Achillea  millefolium,  Parnassia  spp.,   Horminum pyrenaicum, Euphrasia spp., Hiperycum spp., ecc...) e la presenza  di alcune con caratteristiche aromatiche (Anthoxanthum odorathum, Thimus spp.,  Alchemilla  gr.  Vulgaris,  Gentiana   spp.,   Cardus   spp.), contribuiscono a rendere il Silter un formaggio  con  caratteristiche qualitative che  lo  rendono  nettamente  distinguibile  da  altri  e strettamente legato al territorio d'origine.     La tecnologia tradizionale impiegata nella  zona  di  produzione, prevede la scrematura del latte per affioramento naturale della panna ed il rispetto di parametri tecnologici che conducono all'ottenimento delle pregiate caratteristiche finali definite.     La trasformazione del latte  inizia  dopo  la  mungitura,  quando questo viene versato nelle bacinelle  a  maturare  senza  mai  subire trattamenti termici o essere  refrigerato.  La  repentina  messa  del latte in affioramento favorisce nei locali e  nelle  attrezzature  lo sviluppo dei batteri mesofili della zona che conferiscono il sapore e l'aroma che distinguono il Silter da qualsiasi altro formaggio.     La flora microbica e' molto eterogenea e caratteristica dell'area di produzione. Le  specie  piu'  ritrovate  durante  il  processo  di caseificazione sono:  Lactococcus  lactis  ss  lactis,  Streptococcus thermophilus,   Lactobacillus    fermentum,    Leuconostoc    lactis, Enterococcus spp.     E'  possibile  aggiungere  in  caldaia  del  lattoinnesto  e  del sieroinnesto naturale (ottenuti solo con latte o siero della zona  di produzione), al fine di apportare al latte crudo una maggior quota di fermenti rappresentativi della flora microbica locale.     E' permesso anche l'utilizzo di un innesto  di  fermenti  lattici autoctoni che sono stati selezionati nelle malghe e  caseifici  della zona  di  produzione  e,  di  conseguenza,  preservano  la   pregiata componente microbica di questo formaggio. Gli starters sono  composti da una miscela  di  diversi  ceppi  di:  Streptococcus  thermophilus, Leuconostoc lactis e Lactococcus lactis.     E' consentito l'uso di attrezzi  tipicamente  in  legno  come  la rotella per agitare il latte, lo spino e le  fascere.  Tipiche  della zona sono anche le  caldaie  a  legna  a  fornello  fisso  o  mobile; presenti non solo in caseifici datati ma, anche in  nuovi  caseifici. Molto  caratteristiche  e  riscoperte  nelle  costruzioni  di   nuovi caseifici sono le caldaie a fornello mobile, nelle quali il  fuoco  a legna rimane nascosto nel pavimento e viene spostato da  una  caldaia all'altra senza la diffusione di fuliggini nell'ambiente.     La stagionatura in alpeggio  e/o  in  fondovalle  e'  un  periodo caratterizzante ed estremamente  delicato,  il  suo  andamento  viene determinato dalle condizioni climatiche ed ambientali caratteristiche dalla zona alpina e prealpina di produzione. I locali di stagionatura (chiamati  Silter)  e  le   escursioni   termiche   influiscono   sui cambiamenti fisico-chimici che si  riflettono  sulle  caratteristiche organolettiche. La presenza di  microrganismi  gasogeni  nei  periodi primaverili ed estivi  puo'  essere  molto  consistente  e  deformare leggermente le forme,  facendone  bombare  le  facce  che  tendono  a spianarsi nei mesi successivi.      |  
|   |                                 Art. 7.                               Controlli 
     Il controllo di  conformita'  del  prodotto  al  disciplinare  e' svolto da una struttura conforme alle disposizioni  del  reg.  CE  n. 1151/2012. Tale struttura e'  il  CSQA  Certificazioni  srl,  via  S. Gaetano n. 74, 30016 Thiene (VI), tel: + 39 044 5313011, Fax +39  044 5313070, e-mail csqa@csqa.it      |  
|   |                                 Art. 8.                     Etichettatura e Presentazione 
     Il formaggio Silter D.O.P. e' individuato mediante i contrassegni di seguito illustrati. 
     a) Sulle forme 
     Il formaggio «Silter  D.O.P.»  puo'  essere  commercializzato  in forma intera o porzionata. Sulle forme ritroviamo sempre due  marchi: il marchio all'origine ed il marchio a fuoco.     a.1) La marchiatura all'origine  viene  impressa,  a  freddo  con fasce marchianti, sullo  scalzo  entro  dodici  ore  dalla  messa  in fascera ed e' composta da  una  sequenza  di  immagini  di  incisioni rupestri antropomorfe alte 80 mm e di due stelle alpine.     Sviluppo in piano della marchiatura all'origine sullo scalzo: 
               Parte di provvedimento in formato grafico
     L'area destinata ai dati  di  legge  (autorizzazioni,  numero  di lotto, ecc...)  e'  puramente  indicativa  e  modificabile  anche  in funzione delle variazioni delle normative in materia.     Nel Silter prodotto  in  alpeggio,  le  pregiate  caratteristiche sensoriali sono esaltate da condizioni ambientali molto  particolari, derivanti dall'erba ingerita dalle vacche  e  dalla  flora  microbica presente nel latte crudo munto in alta quota. Le difficili condizioni lavorative per la gestione della mandria e la  caseificazione,  oltre ai maggior rischi nella riuscita del  prodotto  e  ai  costi  elevati dovuti alla collocazione in alta  montagna,  inducono  a  valorizzare maggiormente il Silter prodotto in alpeggio. Per un  maggior  ritorno economico a compensazione dei maggiori costi di produzione e se  sono osservate le indicazioni sull'alimentazione di cui all'art.  5.1,  e' possibile indicare il nome della malga sullo scalzo senza oscurare  o coprire  la  marchiatura  all'origine.  Il  nome  della  malga  viene impresso  a  freddo,  con  fascia  marchiante,  contestualmente  alla marchiatura all'origine.     a.2) Il marchio a fuoco e' costituito dalla  scritta  «SILTER»  a forma di arco con al centro  la  scritta  «D.O.P.»;  da  un'incisione rupestre riportante una scena di aratura con davanti e dietro  (sotto la «S» e la «R»di Silter) una stella alpina.     Il logo identificativo e' impresso a fuoco su almeno  una  faccia del formaggio solo dopo cento giorni dalla data di produzione.     Marchio a fuoco impresso con marchiatura a fuocosulla faccia  del formaggio: 
               Parte di provvedimento in formato grafico
     Dimensioni e caratteri:       ALTEZZA 175 mm       LARGHEZZA 195 mm       SILTER Carattere TIMES 84,17 pt - grassetto       D.O.P. Carattere TIMES 55 pt - grassetto 
     b) Sulle confezioni. 
     Su ogni pezzo o confezione e' riportata un'etichetta con il  logo identificativo con la scritta Silter D.O.P., oltre ai dati di legge.     Le porzioni del formaggio preconfezionato devono comprendere  una parte dello scalzo e/o  della  faccia  che  testimoni  l'origine  del formaggio.     Il formaggio confezionato senza una parte dello scalzo e/o  della faccia  che  testimoni  l'origine  del  formaggio  o   senza   crosta (grattugiato,  bocconcini,   scaglie,   tranci   ecc...)   dev'essere tracciato al fine di risalire alle forme da cui  proviene  (bollo  CE caseificio, lotto di produzione). Il  confezionamento  deve  avvenire nel piu' breve tempo possibile immediatamente dopo la porzionatura  o grattugiatura.     Le  lavorazioni  di  Silter  DOP   senza   crosta   (grattugiato, bocconcini, scaglie, tranci ecc.)  sono  ottenute  esclusivamente  da formaggi intero marchiato a fuoco. E' tuttavia consentito  l'utilizzo l'utilizzo degli sfridi provenienti dal taglio e  confezionamento  di «Silter» per la produzione di «Silter» grattugiato.     Le operazioni di grattugia e/o porzionatura senza crosta  possono essre  effettuate  anche  fuori  dalla  zona  di  produzione,  previa certificazione da parte dell'organismo di controllo autorizzato o  da organismo da quest'ultimo delegato.     Il confezionamento deve avvenire nel piu' breve  tempo  possibile mmediatamente, senza nessun trattamento e  senza  aggiunta  di  altre sostanze.     L'etichetta  non  e'  richiesta  qualora  la   confezione   venga preparata nel punto vendita per il prodotto definito «preincartato».     E' consentito  inoltre  anche  l'uso  d'indicazioni  e/o  simboli grafici che facciano riferimento a nomi o ragioni  sociali  o  marchi collettivi o d'azienda individuale, purche' non  abbiano  significato laudativo o tali da trarre in inganno l'acquirente.     Il  logo  identificativo  sulle  confezioni  deve  rispettare   i seguenti parametri:       Riportare il marchio completo       Lo sfondo del marchio deve essere color giallo ocra (tricromia: R196; G145; B35 - quadricromia C13; M42; Y94; K0.)       Mantenere le proporzioni e le forme 
                          LOGO IDENTIFICATIVO 
               Parte di provvedimento in formato grafico     |  
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