| Gazzetta n. 194 del 20 agosto 2019 (vai al sommario) |  
| PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |  
| DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1 agosto 2019 |  
| Scioglimento del  consiglio  comunale  di  Sinopoli  e  nomina  della commissione straordinaria.  |  
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                    IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 
   Considerato che nel Comune di Sinopoli (Reggio Calabria) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative  del 5 giugno 2016;   Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono  emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che  hanno  esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;   Rilevato,   altresi',   che   la   permeabilita'    dell'ente    ai condizionamenti esterni della criminalita'  organizzata  ha  arrecato grave  pregiudizio  per  gli  interessi  della  collettivita'  e   ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;   Ritenuto che, al fine di porre rimedio  alla  situazione  di  grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo  allo  scioglimento  del  consiglio  comunale  e disporre  il  conseguente  commissariamento  dell'ente   locale   per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale;   Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;   Vista la proposta del Ministro dell'interno, la  cui  relazione  e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;   Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri,  adottata  nella riunione del 31 luglio 2019; 
                               Decreta: 
                                Art. 1 
   Il consiglio comunale di Sinopoli (Reggio Calabria) e' sciolto.     |  
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                    Al Presidente della Repubblica 
     Il Comune di Sinopoli (Reggio Calabria), i  cui  organi  elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 5  giugno 2016, presenta forme d'ingerenza della criminalita'  organizzata  che compromettono   la   libera    determinazione    e    l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento  ed  il  funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell'ordine  e  della sicurezza pubblica.     A  seguito  di  un  attento  monitoraggio  svolto  nei  confronti dell'ente, il prefetto di Reggio Calabria, con decreto del 15 ottobre 2018, successivamente prorogato, ha disposto l'accesso nei  confronti dell'amministrazione comunale ex art. 143 del decreto legislativo  18 agosto 2000, n. 267, per gli accertamenti di rito.     Al termine delle attivita' ispettive, la  commissione  incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulla scorta delle quali il prefetto, sentito nella seduta del 3 maggio 2019 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica - integrato  con  la partecipazione del procuratore generale della  Repubblica  presso  la locale corte di appello, del procuratore della Repubblica  presso  il locale tribunale, titolare della  direzione  distrettuale  antimafia, nonche' del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palmi -  ha  trasmesso  l'allegata  relazione  dell'8  maggio   2019,   che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui  si  da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti  elementi  su collegamenti  diretti  e  indiretti  degli  amministratori   con   la criminalita' organizzata e su forme di condizionamento degli  stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'adozione della misura  di rigore prevista dal richiamato art. 143.     Gli  accertamenti  esperiti  dall'organo  ispettivo  hanno  fatto emergere  un  quadro  fattuale  ancorato  a   prassi   amministrative decisamente illegittime che denunciano una obiettiva sovraesposizione dell'ente alle pregiudizievoli  ingerenze  delle  locali  consorterie malavitose.     Il Comune di Sinopoli - gia' destinatario, a settembre  1997,  di un provvedimento dissolutorio per infiltrazioni della criminalita' di tipo mafioso - e' un piccolo centro aspromontano  di  2.067  abitanti con un'economia a vocazione essenzialmente agricola.     In quel territorio e negli ambiti  limitrofi  risulta,  ad  oggi, predominante un'agguerrita associazione criminale, articolata in  due cellule organizzate su base strettamente familiare,  la  quale  negli anni '60 - dopo una sanguinosa faida con una  fazione  avversa  -  ha esteso la propria sfera di influenza in altre parti della penisola ed anche all'estero, fino ad  assumere  le  dimensioni  di  una  vera  e propria holding del crimine.     Recenti operazioni di polizia giudiziaria, sfociate  nell'arresto di elementi di primo piano della `ndrangheta locale, hanno  disvelato le dinamiche interne e la  forte  capacita'  di  intimidazione  della predetta associazione  criminale,  mettendone  altresi'  in  luce  le strategiche  alleanze  con  altri,  potenti   sodalizi   nonche'   la penetrante ingerenza nel settore agricolo ed in quello degli  appalti pubblici.     In proposito, con specifico riferimento all'area  sinopolese,  le risultanze investigative hanno fatto emergere come le consorterie ivi egemoni  esercitino  un  capillare  controllo  su  gran  parte  delle attivita' connesse alla produzione agricola, attraverso un  peculiare sistema estorsivo fondato sull'imposizione della c.d. guardiania.     In  tale  contesto,  il  prefetto  stigmatizza  le  relazioni  di parentela, di affinita' e di frequentazione che legano diversi membri degli organi elettivi e dell'apparato burocratico dell'ente -  alcuni dei quali con pregiudizi penali - a persone controindicate  ovvero  a personaggi di notevole spessore criminale.     Relazioni, frequentazioni e pregiudizi  di  natura  analoga  sono stati riscontrati nei confronti di taluni  sottoscrittori  delle  due liste di candidati presentatisi alle consultazioni amministrative del 2016. Segnatamente, tra i sottoscrittori della lista che ha  ottenuto il  maggior  numero  di  voti  figura  il  titolare   di   un'impresa individuale destinataria di un provvedimento di diniego di iscrizione nell'elenco dei fornitori, prestatori ed  esecutori  non  soggetti  a tentativi di infiltrazione mafiosa (c.d.  white  list)  emesso  dalla prefettura di Reggio Calabria a febbraio 2017.     Gli accertamenti esperiti in sede di indagine hanno poi messo  in luce che il primo  cittadino  -  gia'  vicesindaco  ed  assessore  di Sinopoli rispettivamente nelle consiliature del 2006 e del 2011 -  ha conseguito un ingente numero di voti di  preferenza  nelle  zone  del territorio comunale in cui risiedono numerosi esponenti della  locale famiglia malavitosa.     Con riferimento all'attivita' posta in essere dalla compagine  di governo del comune, sono emerse reiterate anomalie ed  illegittimita' nonche' la sostanziale, patologica mancanza  di  dialettica  politica tra maggioranza ed opposizione in seno all'organo consiliare.     Piu' nel  dettaglio,  nel  settore  delle  occupazioni  di  suolo pubblico,  le  risultanze  dell'accesso  hanno   posto   in   rilievo l'indebita ingerenza  della  giunta  nelle  decisioni  gestionali  in violazione dell'art. 107, comma 2, del decreto legislativo n. 267 del 2000 e la quasi totale assenza di atti di indirizzo  da  parte  degli organi elettivi.  E'  stato  anche  rilevato  come  in  quel  settore l'amministrazione comunale abbia sistematicamente omesso di  svolgere le dovute attivita' di vigilanza e controllo a vantaggio di esponenti di ambienti malavitosi.     Emblematica in tal senso e' la vicenda concernente  la  procedura per la concessione  ad  uso  commerciale  di  uno  spazio  ricompreso nell'area cimiteriale - indetta con avviso pubblico a febbraio 2017 - conclusasi a favore dell'unico partecipante alla procedura  medesima, stretto parente di un noto pluripregiudicato - gia'  sottoposto  alla misura  di  prevenzione  della  sorveglianza  speciale  di   pubblica sicurezza - considerato affiliato alla  consorteria  territorialmente egemone.     In relazione a tale vicenda, le verifiche  espletate  dall'organo ispettivo hanno evidenziato che lo spazio in questione  e'  di  fatto gestito dal citato pluripregiudicato, il quale risulta  anche  avere, in carenza di titolo abilitativo, la disponibilita' di due locali  di proprieta' comunale siti all'interno dell'area cimiteriale.     In  ordine   all'amministrazione   del   patrimonio   immobiliare dell'ente - che costituisce  un'importante  risorsa  in  un  contesto economico a vocazione  essenzialmente  agricola  -  dall'esame  delle concessioni dei terreni dati in locazione  per  fini  agricoli  o  di pascolo sono emerse numerose, gravi irregolarita'  quali  la  mancata stipula del contratto ovvero l'omessa pubblicazione di un  avviso  di avvio  dell'iter  autorizzativo  in  contrasto  con  le  prescrizioni contenute nella delibera di giunta n. 20 del 20 febbraio 2017.     Al riguardo, assume valore sintomatico  della  permeabilita'  del comune a pregiudizievoli condizionamenti esterni la  circostanza  che delle  menzionate  irregolarita'  hanno  beneficiato  anche   persone controindicate.     Inoltre, con specifico  riferimento  ad  alcuni  procedimenti  di subentro nelle concessioni in parola,  il  prefetto  rimarca  che  il provvedimento abilitativo e' stato adottato in favore  di  parenti  o affini di elementi della  `ndrangheta  locale,  pur  in  difetto  dei presupposti stabiliti  dall'art.  7  del  regolamento  approvato  con delibera consiliare di marzo 2009.     Sempre per quanto attiene alla gestione dei fondi  di  proprieta' dell'ente,   in   sede   di   indagine   e'   stato   accertato   che l'amministrazione comunale, in violazione degli  artt.  2  e  14  del richiamato regolamento, ha omesso  di  dichiarare  la  decadenza  dei concessionari morosi o non piu' residenti nel territorio sinopolese - tra i quali figurano persone intranee ad ambienti  malavitosi  ovvero ad essi vicine per rapporti familiari o di frequentazione -  peraltro consentendo a  molti  dei  predetti  concessionari  di  usufruire  di finanziamenti pubblici in qualita' di affittuari dei fondi.     Gli esiti dell'accesso hanno altresi' messo in luce che su taluni dei terreni concessi in locazione ad esponenti  di  gruppi  criminali ovvero  a  soggetti  che  annoverano   parentele   o   frequentazioni controindicate sono stati realizzati manufatti abusivi, nei confronti dei quali il comune e' rimasto sostanzialmente  inerte  omettendo  di porre in essere i dovuti accertamenti e di  applicare  le  prescritte sanzioni.     In  ordine  alla  gestione   degli   immobili   confiscati   alla criminalita' organizzata ed  assegnati  al  patrimonio  indisponibile dell'ente, e' emerso un generale stato di incuria e di  abbandono  da parte dell'amministrazione comunale.     La mancata o inefficiente utilizzazione dei predetti immobili, in un contesto  ambientale  seriamente  compromesso  dalla  presenza  di organizzazioni `ndranghetiste, assume profili  di  maggiore  gravita' per il riflesso che puo' avere sulla  collettivita'  locale  e  sulla pubblica opinione.     Infine, il prefetto rileva che l'istituzione locale versa in  una precaria situazione  finanziaria  -  stigmatizzata  dagli  organi  di revisione contabile - determinata anche dall'incapacita',  nel  corso dell'attuale consiliatura, di gestire in maniera corretta  i  residui attivi e passivi e di garantire adeguati livelli di riscossione delle entrate comunali.     Le  circostanze,  analiticamente  esaminate  e   dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto, hanno rivelato  una  serie  di condizionamenti nell'amministrazione  comunale  di  Sinopoli  (Reggio Calabria) volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno  determinato  lo  svilimento  e  la  perdita  di   credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita',  rendendo  necessario  l'intervento  dello  Stato  per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.     Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento  del  consiglio  comunale  di  Sinopoli (Reggio Calabria), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo  18 agosto 2000, n. 267.     In  relazione  alla  presenza  ed  all'estensione  dell'influenza criminale,  si  rende  necessario  che  la  durata   della   gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. 
     Roma, 24 luglio 2019 
                                     Il Ministro dell'interno: Salvini     |  
|   |                                 Art. 2 
   La gestione del Comune di Sinopoli (Reggio Calabria)  e'  affidata, per la  durata  di  diciotto  mesi,  alla  commissione  straordinaria composta da:   dott. Samuele De Lucia - viceprefetto;   dott.ssa Alfonsa Calio' - viceprefetto;   dott. Sergio Raimondo - funzionario amministrativo.     |  
|   |                      PREFETTURA DI REGGIO CALABRIA                   UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO                    Organo periferico di sicurezza 
               Parte di provvedimento in formato grafico     |  
|   |                                 Art. 3 
   La commissione straordinaria per la  gestione  dell'ente  esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari  a  norma  di  legge,  le attribuzioni spettanti al  consiglio  comunale,  alla  giunta  ed  al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle  medesime cariche. 
     Dato a Roma, addi' 1° agosto 2019 
                              MATTARELLA 
                                   Conte, Presidente del Consiglio dei                                  ministri 
                                   Salvini, Ministro dell'interno  Registrato alla Corte dei conti il 5 agosto 2019  Ministero interno, foglio n. 1852     |  
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