Gazzetta n. 187 del 10 agosto 2019 (vai al sommario)
MINISTERO DELLA DIFESA
COMUNICATO
Concessione di ricompense al valor militare per attivita' partigiana.


Con decreto presidenziale n. 2061 datato 16 luglio 2018 e' stata concessa la medaglia d'oro al valor militare al Comune di Roma, con la seguente motivazione: «La Citta' eterna, gia' centro e anima delle speranze italiane nel breve e straordinario tempo della Seconda repubblica romana, per 271 giorni contrasto' l'occupazione di un nemico sanguinario e oppressore con sofferenze durissime. Piu' volte Roma nella sua millenaria esistenza aveva subito l'oltraggio dell'invasore, ma mai come in quei giorni il suo popolo diede prova di unita', coraggio, determinazione. Nella strenua resistenza di civili e militari a Porta San Paolo, nei tragici rastrellamenti degli ebrei e del Quadraro, nel martirio delle Fosse Ardeatine e di Forte Bravetta, nelle temerarie azioni di guerriglia partigiana, nella stoica sopportazione delle piu' atroci torture nelle carceri di via Tasso e delle piu' indiscriminate esecuzioni, nelle gravissime distruzioni subite, i partigiani, i patrioti e la popolazione tutta riscattarono l'Italia dalla dittatura fascista e dalla occupazione nazista. Fiero esempio di eroismo per tutte le citta' e i borghi occupati, Roma diede inizio alla Resistenza e alla guerra di Liberazione nazionale nella sua missione storica e politica di Capitale d'Italia». 9 settembre 1943 - 4 giugno 1944.

Con decreto presidenziale n. 2074 datato 25 settembre 2018 e' stata concessa la medaglia d'oro al valor militare al Comune di Varzi (PV), con la seguente motivazione: «Comune adagiato sulle colline dell'Oltrepo', snodo essenziale per le armate naziste, fu protagonista di un'ininterrotta e intrepida attivita' partigiana durante tutto l'arco della Resistenza. Varzi subi' prima l'oltraggio delle atrocita' delle bande fasciste e poi, dalla fine di novembre del 1944, l'ingiuria dei nazisti e dei loro scherani, colpevoli di inenarrabili violenze. La fiera popolazione, pur provata dalla perdita di tanti suoi figli, diede ripetutamente prova di fulgido eroismo: per due volte, nel luglio e nel settembre 1944, sconfisse il nemico nazifascista in altrettante epiche battaglie, e nella seconda concesse al vinto una capitolazione onorevole e dignitosa, consentendo alla grande maggioranza degli alpini del battaglione «Monterosa» di entrare nelle formazioni partigiane. Soggetto della breve ma ricchissima esperienza della repubblica partigiana di Varzi, assieme alle analoghe repubbliche che fiorirono in quel tempo pur di ferro e di fuoco, anticipo' cosi' il futuro democratico del Paese. Varzi incarna il valore della Resistenza come straordinaria lotta militare e civile di un popolo unito contro il nazifascismo e per la liberta' della Patria". Varzi (Pavia), 8 settembre 1943 - 19 settembre 1944.

Con decreto presidenziale n. 2075 datato 24 ottobre 2018 e' stata concessa la medaglia d'oro al valor militare « alla memoria » a Pagani Giovanni, nato il 27 luglio 1920 a Pignone (SP), con la seguente motivazione: «Allievo ufficiale di complemento, subito dopo l'8 settembre 1943 compiva la scelta di schierarsi contro l'oppressore e si distingueva per la spiccata attitudine al comando e l'estrema audacia, attaccando con un pugno di uomini ingenti forze nemiche e conducendo temerari atti di sabotaggio. L'elevatissimo profilo morale lo porto' sempre ad esecrare ogni forma di violenza gratuita e di brutalita', ordinando la liberazione di militari tedeschi fatti prigionieri, e ad anteporre la salvaguardia della popolazione civile anche a costo di immolare, per prima, la propria vita. Nella drammatica battaglia del Monte Gottero, posto al comando di una compagnia partigiana, resisteva strenuamente ai furiosi attacchi di un avversario superiore per numero e mezzi, consentendo al grosso delle unita' l'ordinato ripiegamento su retrostanti posizioni. Incalzato da presso e asserragliatosi in una caverna con pochi ardimentosi e alcuni civili, continuava a resistere splendidamente fino a che, esaurite le munizioni, offriva il proprio sacrificio in cambio delle loro vite. Sottoposto ad atroci torture e sevizie senza nulla rivelare al nemico, veniva condotto alla fucilazione. Fulgido esempio dei piu' elevati valori della Resistenza, davanti ai suoi carnefici trovava la forza di gridare « Viva la liberta'», prima che il suo corpo fosse abbandonato sul posto come monito per la popolazione». La Spezia, 3 febbraio 1945.

Con decreto presidenziale n. 2068 datato 25 settembre 2018 e' stata concessa la medaglia d'argento al valor militare al Comune di Cavasso Nuovo (PN), con la seguente motivazione: «Comune di zona pedemontana, posto sulla linea ferroviaria Gemona-Sacile, fu teatro di scontri sanguinosi tra formazioni partigiane e soverchianti forze nemiche, subendo numerose devastazioni, privazioni e saccheggi ad opera delle orde nazifasciste. Per dodici mesi la popolazione, pur affrontando ripetuti rastrellamenti e fucilazioni, ebbe la forza di sopportare i lutti e gli orrori derivanti dalle dure rappresaglie cui fu soggetta e di sostenere coraggiosamente, con l'approdo di numerosi suoi cittadini, le formazioni partigiane che operarono validamente nelle montagne vicine. Temprate dalle dolorose prove di sofferenza e dalle piu' crudeli vessazioni, le laboriose genti di Cavasso offrivano il sacrificio di sangue di quindici dei loro figli, che, fucilati al cimitero di Udine, si immolarono per gli ideali di liberta' e democrazia. Esempio di dignita' civile e di fierezza collettiva nella lotta di Liberazione dell'Italia settentrionale». Cavasso Nuovo (Friuli Venezia - Giulia), 13 aprile 1944 - 25 aprile 1945.

Con decreto presidenziale n. 2069 datato 25 settembre 2018 e' stata concessa la medaglia d'argento al valor militare al Comune di Compiano (PR), con la seguente motivazione: «Centro abitato di cruciale rilevanza tattica, posto a cavaliere di importantissime linee di comunicazione, fu protagonista della immediata e valorosa resistenza opposta all'occupazione nazista da larga parte dei suoi cittadini, operanti in aiuto dei perseguitati, a sostegno o partecipi delle formazioni armate dislocate sui monti circonvicini. Nell'estate del 1944 l'atteggiamento di fierezza e aperta sfida della sua popolazione si espresse con la proclamazione del Territorio Libero del Taro, che ebbe sede proprio a Compiano. Assoggettato da soverchianti forze avversarie, questo luminoso esempio, non solo di indomito coraggio, ma anche di ardente anelito di liberta' e democrazia mostrato dalle sue genti, scateno' la rabbiosa reazione degli oppressori, che si resero responsabili di molteplici, feroci atti di rappresaglia, rastrellamenti e fucilazioni. Ciononostante, l'alto tributo di sangue versato dal popolo di Compiano, la sua coralita' d'azione e l'apporto di centinaia dei suoi figli migliori nelle file partigiane, contribuirono in modo determinante alla liberazione del nemico invasore». Compiano (Parma), 15 dicembre 1943 - 25 aprile 1945.

Con decreto presidenziale n. 2064 datato 16 luglio 2018 e' stata concessa la medaglia d'argento al valor militare al Comune di San Pietro in Casale (BO), con la seguente motivazione: «La popolazione di San Pietro in Casale, terra di gente laboriosa, patriottica e di nobili tradizioni democratiche, si oppose alla furia nazifascista, combattendo nelle risaie e nelle paludi un'impari lotta, e, assestando al nemico duri colpi con azioni di sabotaggio e di combattimento, affronto' le tragiche conseguenze di bombardamenti, mitragliamenti e i micidiali effetti dei numerosi campi minati posati dal nemico. Negli ultimi giorni di guerra, con l'aiuto dei paracadutisti del rinato Esercito Italiano e con azioni tattico-militari coordinate ed efficaci, respinse il tedesco invasore, evitando cosi' un bombardamento aereo gia' pianificato dagli alleati. Il 23 aprile 1945, i partigiani consegnarono agli alleati un grande numero di prigionieri tedeschi che avevano risparmiato dalla vendetta, dimostrando mirabili e rare doti di umanita' e onorando cosi' i caduti di tutte le regioni per la liberazione d'Italia». San Pietro in Casale (Bologna), 8 settembre 1943 - 23 aprile 1945.

Con decreto presidenziale n. 2063 datato 16 luglio 2018 e' stata concessa la medaglia d'argento al valor militare al Comune di Vado Ligure (SV), con la seguente motivazione: «Gia' all'indomani dell'8 settembre 1943, la popolazione di Vado Ligure iniziava una strenua e fiera lotta alle forze nazifasciste, che rapidamente si concretizzava nell'organizzazione di formazioni armate, dapprima Distaccamenti, poi confluiti nelle Brigate partigiane, ispirate a fulgidi esempi di cittadini coraggiosi. Donne e uomini di Vado sostennero, con generosita' e abnegazione assolute e a rischio delle loro stesse esistenze, i volontari operanti nelle montagne dell'entroterra. L'indomita opposizione all'oppressore e l'adesione di massa agli scioperi nelle fabbriche, manifestatesi ancor prima dell'armistizio, costituirono esempio e sprone per l'intera provincia. Niente riusci' a piegare i suoi cittadini, ne' la repressione feroce, ne' le incursioni aeree devastanti, dirette alle fabbriche, ma che colpirono disastrosamente l'abitato, ne' gli efferati rastrellamenti perpetrati con soverchio impiego di forze, a cui magnificamente i volontari reagirono con mirabili e temerarie azioni, spesso a prezzo della vita. Il prodigo contributo di sangue offerto, le deportazioni da cui molti non tornarono, le devastazioni immani testimoniano alle future generazioni il coraggio indomito, l'ostinazione irriducibile e la generosita' corale di un intero popolo nella dedizione ai piu' alti valori di liberta' e giustizia». Vado Ligure (Savona), 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945.

Con decreto presidenziale n. 2066 datato 16 luglio 2018 e' stata concessa la medaglia di bronzo al valor militare al Comune di Brugnato (SP), con la seguente motivazione: «Comune di nobili tradizioni patriottiche e democratiche, durante l'occupazione nemica le sue formazioni partigiane, con il supporto della popolazione tutta, opposero strenua resistenza all'avversario nazifascista, impegnandosi in azioni di sabotaggio lungo la strada statale Aurelia, con l'intento di rallentare e disturbare la manovra nemica e in sanguinosi combattimenti nel territorio comunale, che portarono alla sua liberazione al costo di preziose vite umane. Durante la Resistenza, molteplici furono le sofferenze patite dai suoi cittadini, che tuttavia sostennero e generosamente accolsero i numerosi sfollati provenienti dallo spezzino e dal genovesato». Brugnato (La Spezia), 8 settembre 1943 - 13 aprile 1945.

Con decreto presidenziale n. 2071 datato 25 settembre 2018 e' stata concessa la medaglia di bronzo al valor militare al Comune di Cavriago (RE), con la seguente motivazione: «Comune del reggiano di nobili tradizioni patriottiche e antifasciste, occupato dall'oppressore nazista fin dall'8 settembre 1943, fu teatro di molteplici e ardimentose azioni partigiane finalizzate al sabotaggio, alla requisizione di armi, munizioni e medicinali, oltre che alla cattura di militari nemici, poi consegnati agli alleati. Generosissima fu la partecipazione corale alla lotta di Liberazione e l'impegno femminile in azioni di combattimento e di spionaggio, collegamenti informativi, raccolta di armi, abiti e assistenza alle famiglie che furono pagati a caro prezzo di vite umane». Cavriago (Reggio Emilia), 8 settembre 1943 - 24 aprile 1945.

Con decreto presidenziale n. 2072 datato 1º ottobre 2018 e' stata concessa la medaglia di bronzo al valor militare al Comune di Follo (SP), con la seguente motivazione: «Nel corso della lotta di Liberazione, le genti di queste terre diedero ampie prove di coraggio, solidarieta' e spirito di sacrificio, volte al riscatto morale di un popolo offeso dalla dittatura e dalla dominazione straniera. I rabbiosi tentativi del nemico di fiaccarne gli animi attraverso eccidi, rappresaglie, rastrellamenti, arresti e deportazioni, non valsero a piegare la fiera determinazione dei follesi. Mirabile esempio di impegno civile, di tenacia e di convergenza ideale nel testimoniare i valori eterni che la Resistenza racchiude e custodisce, irrinunciabile patrimonio per le future generazioni». Follo (La Spezia), 8 settembre 1943 - 15 febbraio 1945.

Con decreto presidenziale n. 2065 datato 16 luglio 2018 e' stata concessa la medaglia di bronzo al valor militare al Comune di Ozzano nell'Emilia (BO), con la seguente motivazione: «La popolazione del comune di Ozzano nell'Emilia, di chiara tradizione antifascista, lotto' con coraggio e coralmente contro le forze nazifasciste e offri' generosa accoglienza a piu' di 2.300 sfollati da Bologna. Innumerevoli furono gli episodi di valore e sprezzo del pericolo, portati a compimento da donne, partigiani, benemeriti e patrioti del Comune e di altre regioni italiane, nonostante i bombardamenti e violenze di ogni tipo perpetrate dai reparti nazifascisti. Le forze partigiane di Ozzano assicurarono il sostegno quotidiano alla popolazione e liberarono il territorio prima dell'arrivo degli alleati, evitando cosi' il bombardamento aereo e salvando la citta' da piu' grandi sofferenze». Ozzano nell'Emilia (Bologna), 8 settembre 1943 - 23 aprile 1945.

Con decreto presidenziale n. 2062 datato 16 luglio 2018 e' stata concessa la medaglia di bronzo al valor militare al Comune di Ricco' del Golfo di Spezia (SP), con la seguente motivazione: «Nella lotta di Liberazione, la popolazione riccolese seppe fornire splendidi esempi di solidarieta' nel premuroso soccorso dato ai militari italiani e alleati dopo l'8 settembre 1943, accogliendo con generoso slancio le moltitudini di sinistrati sfuggiti ai bombardamenti delle vicine citta'. Attraverso l'azione di uomini illuminati e ardimentosi, che diedero vita ai primi nuclei della Resistenza, furono scritte pagine luminose di abnegazione e sacrificio, di coraggio ed eroismo, che valsero significativamente al riscatto del nostro popolo. Rappresaglie, eccidi e deportazioni non fiaccarono i nobili sentimenti patriottici, ne' scalfirono la fede purissima di quanti anelavano, operando con audacia, alla riconquista della liberta'». Ricco' del Golfo di Spezia (La Spezia), 8 settembre 1943 - 24 aprile 1945.

Con decreto presidenziale n. 2070 datato 25 settembre 2018 e' stata concessa la medaglia di bronzo al valor militare al Comune di Rocchetta di Vara (SP), con la seguente motivazione: «Comune situato nell'Alta Val di Vara, centro delle operazioni partigiane nella zona, sede primaria di reparti della Resistenza e del Comando Unico della IV Zona Operativa Ligure, unitamente alle sue frazioni subi' pesanti rastrellamenti e distruzioni per la collaborazione con i partigiani. Nonostante le durissime condizioni imposte dal nemico oppressore, la popolazione seppe offrire ospitalita' e protezione tanto alle famiglie di profughi provenienti dalle citta' limitrofe e dalla Val di Magra, colpite dai bombardamenti, quanto agli ex prigionieri alleati lasciati liberi dai campi di prigionia e ai ricercati politici». Rocchetta di Vara (La Spezia), 3 agosto 1944 - 24 aprile 1945.

Con decreto presidenziale n. 2073 datato 25 settembre 2018 e' stata concessa la medaglia di bronzo al valor militare al Comune di San Martino in Rio (RE), con la seguente motivazione: «Teatro di importante attivita' militare partigiana e di encomiabili atti di valore, si distinse per il forte impegno patriottico, civile e sociale della sua popolazione, dei contadini, delle donne, dei giovani. Grazie all'azione dei Gruppi e delle Squadre di azione patriottica e al sacrificio di tanti suoi figli, fu il primo Comune della provincia reggiana a liberarsi con le proprie forze il 23 marzo 1945 e ad essere amministrato dal locale Comitato di liberazione nazionale fino alla liberazione della Patria». San Martino in Rio (Reggio Emilia), 6 novembre 1943 - 23 aprile 1945.

Con decreto presidenziale n. 2067 datato 16 luglio 2018 e' stata concessa la medaglia di bronzo al valor militare al Comune di Sesta Godano (SP), con la seguente motivazione: «Comune situato alle pendici del Monte Gottero, centro di particolare valenza tattica per la presenza di importanti linee di comunicazione, costitui' luogo nodale della Resistenza spezzina, ove operarono incessantemente numerose formazioni partigiane con generoso contributo di sangue e di sofferenze. Coraggioso fu il sostegno della popolazione tutta a favore dei combattenti per la lotta di Liberazione, pagato a durissimo prezzo con pesanti rastrellamenti, violente uccisioni, feroci deportazioni, oltre a incendi, saccheggi e depredazioni ai danni dei suoi cittadini, che tutto sopportarono in difesa della propria terra e della liberta'». Sesta Godano (La Spezia), 25 marzo 1944 - 23 aprile 1945.

Con decreto presidenziale n. 2076 datato 24 ottobre 2018 e' stata concessa la medaglia di bronzo al valor militare «alla memoria » a Mondazzi Vittorio, nato il 30 marzo 1913 a Pratola Peligna (AQ), con la seguente motivazione: «Militare di leva, colto dall'armistizio in terra straniera veniva catturato e internato dai nazifascisti, avendo fieramente rifiutato il loro invito ad arruolarsi. Rilasciato dopo mesi di durissime sofferenze, gravemente menomato nel fisico, nonostante avesse contratto una serissima infermita' rinunciava al rientro in Patria e aderiva entusiasticamente alla lotta partigiana, incurante dell'aggravarsi delle proprie condizioni di salute. Incaricato dell'assistenza ai feriti sul campo, durante un trasporto di materiale sanitario veniva mortalmente colpito da un vile agguato nemico, nel generoso tentativo di salvare alcuni commilitoni. Mirabile esempio di attaccamento al dovere e di incondizionata abnegazione spinti fino all'estremo sacrificio". Lipik (Croazia), 6 maggio 1944.

Con decreto presidenziale n. 2078 datato 24 ottobre 2018 e' stata concessa la croce al valor militare « alla memoria» a Modica Giovanni, nato il 1º giugno 1921 a Mazara del Vallo (TP), con la seguente motivazione: «Militare di leva, colto dall'armistizio aderiva entusiasticamente alla lotta di Liberazione. Combattente nella Brigata partigiana «Garibaldi», pagava la sua dedizione alla causa con la cattura e, poi, con una barbara e sommaria esecuzione, cosi' immolando la sua giovinezza per gli ideali di riscossa della Patria dall'oppressore». Barbania (Torino), 21 febbraio 1945.

Con decreto presidenziale n. 2077 datato 24 ottobre 2018 e' stata concessa la croce al valor militare « alla memoria » a Razzetta Remo, nato il 6 luglio 1922 a Recco (GE), con la seguente motivazione: «Allievo ufficiale di complemento del 51º battaglione bersaglieri, duramente impegnato in feroci combattimenti per la conquista di Monte Lungo, veniva straziato dal fuoco nemico, immolando la sua promettente giovinezza per gli ideali di liberta' della Patria, quale esempio di attaccamento al dovere e di spirito di sacrificio». Mignano Monte Lungo (Caserta), 10 dicembre 1943.