| Gazzetta n. 152 del 1 luglio 2019 (vai al sommario) |  
| MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO |  
| COMUNICATO  |  
| Proposta di modifica del disciplinare di produzione della specialita' tradizionale garantita «Mozzarella tradizionale».  |  
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     Il Ministero delle politiche agricole alimentari  e  forestali  e del turismo ha ricevuto, nel  quadro  della  procedura  prevista  dal regolamento (UE) n. 1151/2012 del parlamento e del consiglio  del  21 novembre  2012,  l'istanza  intesa  ad  ottenere  la   modifica   del disciplinare  di  specialita'  tradizionale   garantita   «Mozzarella tradizionale» registrata con  regolamento  (CE)  n.  2557/98  del  25 novembre 1998.     Considerato che la modifica e' stata presentata da un  gruppo  di produttori che possiedono i requisiti previsti all'art.13 comma 1 del decreto ministeriale 14 ottobre 2013 n. 12511.     Ritenuto   che   le   modifiche   apportate   non   alterano   le caratteristiche del prodotto e non attenuano il legame con l'ambiente geografico.     Considerato altresi', che l'art. 53, paragrafo 2,  quarto  comma, del regolamento (UE) n.1151/2012 prevede  la  possibilita'  da  parte degli Stati membri,  di  chiedere  la  modifica  ai  disciplinari  di produzione delle denominazioni registrate.     Il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo  ritiene  di   dover   procedere   alla   pubblicazione   del disciplinare di produzione della STG  mozzarella  tradizionale  cosi' come modificato.     Le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, relative  alla presente proposta, dovranno essere  presentate,  al  Ministero  delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo - Dipartimento delle politiche competitive della qualita' agroalimentare  ippiche  e della pesca - Direzione generale per  la  promozione  della  qualita' agroalimentare e dell'ippica - PQAI IV, via  XX  Settembre  n.  20  - 00187 Roma - entro trenta giorni dalla data  di  pubblicazione  nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta, dai  soggetti  interessati  e  costituiranno  oggetto  di   opportuna valutazione da parte del predetto Ministero, prima della trasmissione della suddetta proposta di modifica alla Commissione europea.     Decorso tale termine, in assenza  delle  suddette  opposizioni  o dopo la loro valutazione ove pervenute, la  predetta  proposta  sara' notificata,  per  la  registrazione  ai  sensi   dell'art.   49   del regolamento (UE) n. 1151/2012, ai competenti organi comunitari. 
                  Specialita' tradizionale garantita                       «Mozzarella tradizionale» 
     a) Nome del prodotto:       mozzarella tradizionale (nome tradizionale non  traducibile  in altre  lingue)  con  simbolo  e  menzione  comunitaria  di   cui   al regolamento (CE) n. 2515/94;     b) Metodo specifico di produzione o di lavorazione:       comprende esclusivamente le seguenti fasi,  da  realizzarsi  in ciclo continuo nello stesso stabilimento:         eventuale  prematurazione  esclusivamente  con   lattoinnesto naturale (1) .         pastorizzazione del latte con un trattamento minimo  di  71,7 ¾C per 15 s o di effetto equivalente;         inoculo del latte con lattoinnesto naturale;         aggiunta di caglio bovino liquido, con attivita'  di  pepsina compresa tra 20 e 30%;         coagulazione presamica a 35-39 ¾C;         taglio, rottura e dissieramento della cagliata;         maturazione lattica della cagliata fino ad un pH 5,0-5,4;         taglio in pezzi della pasta matura;     filatura (operazione termomeccanica di riscaldamento della  pasta con acqua calda, eventualmente addizionata di sale,  con  temperatura finale della pasta tra 58 e 65 ¾C);         formatura a caldo della pasta;         rassodamento in acqua  fredda  eventualmente  addizionata  di sale;         confezionamento.     c) Carattere tradizionale       la mozzarella tradizionale e' un  formaggio  derivante  da  una consolidata tecnologia di  caseificazione  di  pasta  filata  fresca, patrimonio storico della filiera lattiero-casearia italiana;       nella sua tipologia piu'  tradizionale,  oggetto  del  presente disciplinare, il prodotto deve essere ottenuto  a  partire  da  latte intero che arriva crudo  allo  stabilimento,  eventualmente  regolato solo per quanto concerne il contenuto  di  materia  grassa;  elemento qualificante e' il lattoinnesto naturale, che deve  essere  preparato con latte proveniente dalla zona di raccolta  dello  stabilimento  di produzione del formaggio e utilizzato in loco;       esso consiste in una coltura di batteri lattici, caratterizzati da termoresistenza, rapidita' di sviluppo e di acidificazione, che si ottiene  per  arricchimento  selettivo   della   microflora   lattica naturalmente presente nel latte crudo, di cui rispecchia la  qualita' microbiologica di partenza. Un  lattoinnesto  naturale  correttamente preparato e' solitamente costituito  da  una  miscela  indefinita  di ceppi  di  Streptococcus  thermophilus,  cui  possono   accompagnarsi enterococchi e batteri lattici termodurici. L'insieme di questa flora lattica contribuisce a  determinare  le  caratteristiche  finali  del prodotto.     d) Descrizione del prodotto:       la mozzarella tradizionale  di  tipologia  tradizionale  e'  un formaggio fresco a pasta filata, molle (secondo  la  definizione  del Codex Alimentarius), a fermentazione lattica. La sua forma  (vedi  le figure allegate) puo' essere sferoidale (con peso da  20  a  250  g), eventualmente con testina, o a treccia (con peso da 125 a 250 g);       la mozzarella  tradizionale  di  tipologia  tradizionale  viene confezionata in involucro protettivo e commercializzata  in  contatto con un liquido di governo, costituito da acqua con eventuale aggiunta di  sale,  a  contatto  diretto  se  l'involucro  e'  ermetico,   per diffusione se l'involucro e' forato o permeabile.     Caratteristiche organolettiche:       aspetto:         crosta assente, presenza di una pelle di consistenza tenera;         superficie liscia  e  lucente,  omogenea,  di  colore  bianco latte;     pasta  di  struttura  tipicamente   fibrosa,   piu'   pronunciata all'origine, a foglie  sovrapposte  che  rilascia  al  taglio  e  per leggera  compressione  liquido  lattiginoso.  La  pasta  puo'  talora presentare dei distacchi in cui si accumula detto liquido;         occhiature assenti;         colore bianco latte, omogeneo, esente da chiazze e striature.     Consistenza: morbida e leggermente elastica.     Sapore: caratteristico, sapido, fresco, delicatamente acidulo.     Odore: caratteristico, fragrante, delicato, di  latte  lievemente acidulo.     Caratteristiche chimiche:       grasso sulla sostanza secca: minimo 44% (m/m);       umidita': per la forma sferoidale 58-66% (m/m); per la forma  a treccia 56/62% (m/m);       umidita' sul non grasso: 69-80% (m/m);       attivita' fosfatasica non maggiore  di  12  lg  di  fenolo  per grammo di formaggio;       pH della pasta: 5,1-5,6;       acido  L(+)  lattico:  maggiore  di  0,2%  (m/m)  su   campioni analizzati entro tre giorni dalla data di produzione;       cloruro di sodio (NaCl) non maggiore dell'1% (m/m);       furosina: massimo 10 mg su 100 g di sostanza proteica.     Caratteristiche microbiologiche:       microflora  caratteristica,  resistente  alle   condizioni   di filatura,  in  quantita'  non  inferiore  a  107  ufc/g  su  campioni analizzati entro tre giorni dalla data di produzione.     Conservazione:       il prodotto va conservato ad una temperatura compresa tra 0  ¾C e +4 ¾C. La temperatura  massima  di  conservazione  va  indicata  in etichetta cosi' come la data di scadenza espressa con la dizione  ªda consumare entro ...º completata da giorno e mese.     e) Esigenze minime e procedura di controllo della specificita':       il controllo riguardera' i seguenti aspetti:         presso  le  aziende,  nella  fase   di   fabbricazione,   per verificare il corretto procedimento di preparazione del  lattoinnesto naturale (del primo, di quelli successivi e del  lattoinnesto  pronto per l'uso), giacche' tale aspetto e' stato  previsto  quale  elemento qualificante del carattere tradizionale del prodotto;         successivamente, il controllo comportera' il prelevamento  di campioni del prodotto finito presso le aziende  e  la  distribuzione, per la verifica delle caratteristiche  organolettiche,  di  tutte  le caratteristiche chimiche (mediante metodi  ufficiali  riconosciuti  e normati  -  quali  quelli  FIL  e  ISO)   e   delle   caratteristiche microbiologiche  per  quanto  concerne  la  conta  della   microflora caratteristica (mediante metodi microbiologici normati, o noti  nella bibliografia scientifica in materia).   ____________ 
  (1) Preparazione    del     lattoinnesto     naturale     -     Primo    lattoinnesto: trattamento   termico   del   latte    crudo    non    refrigerato, a temperatura non minore di  +63  ¾C  per  un  tempo    minimo di 15 min (o  combinazioni  tempo/temperatura  di  effetto    minimo   equivalente);   raffreddamento   alla   temperatura   di    incubazione (t = 42-50 ¾C); incubazione sino ad acidita'  pari  a    14-24 ¾SH su 100 ml; raffreddamento ad una temperatura minore  di    + 8 ¾C; conservazione in regime di refrigerazione  a  temperatura    non maggiore di + 4  ¾C.  Lattoinnesti  successivi:  inoculo  del    latte crudo che puo' essere anche refrigerato con un  minimo  del    4% di lattoinnesto precedente; trattamento termico  come  per  il    primo   lattoinnesto;   raffreddamento   alla   temperatura    di    incubazione (t = 42-50 ¾C); incubazione sino ad acidita'  pari  a    14-24 ¾SH su 100 ml; raffreddamento ad una temperatura minore  di    +8  ¾C;  conservazione  in  regime  di  refrigerazione   ad   una    temperatura non maggiore di + 4 ¾C. Lattoinnesto pronto per l'uso    - Il  lattoinnesto  pronto  per  l'uso  deve:  avere  un'acidita'    compresa tra 16 e 30 ¾SH su 100 ml; avere un contenuto minimo  di    streptococchi termofili di 108 ufc (*)/ml  -  (*)  ufc  =  unita'    formanti colonie; avere un'attivita' fosfatasica negativa; essere    utilizzato in produzione entro 3 giorni dalla sua preparazione     |  
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