Gazzetta n. 134 del 10 giugno 2019 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERA 28 novembre 2018
Programma di azione e coesione 2014-2020. Programma complementare Regione Basilicata. (Delibera n. 71/2018)



IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

Visto il regolamento (UE) n. 1303/2013 recante disposizioni comuni sui Fondi strutturali e di investimento europei (SIE) 2014/2020;
Vista la legge 16 aprile 1987, n. 183, che, agli articoli 2 e 3, specifica le competenze del CIPE in tema di coordinamento delle politiche comunitarie, demandando, tra l'altro, al Comitato stesso, nell'ambito degli indirizzi fissati dal Governo, l'elaborazione degli indirizzi generali da adottare per l'azione italiana in sede comunitaria per il coordinamento delle iniziative delle Amministrazioni a essa interessate e l'adozione di direttive generali per il proficuo utilizzo dei flussi finanziari, comunitari e nazionali;
Visto l'art. 7, commi 26 e 27, del decreto-legge del 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge del 30 luglio 2010, n. 122, che attribuisce al Presidente del Consiglio dei ministri, o al Ministro delegato, le funzioni in materia di politiche di coesione di cui all'art. 24, comma 1, lettera c), del decreto legislativo del 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate di cui all'art. 61 della legge del 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003) e successive modificazioni;
Visto l'art. 10 del decreto-legge del 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge del 30 ottobre 2013, n. 125, e successive modificazioni e integrazioni, che istituisce l'Agenzia per la coesione territoriale (di seguito «Agenzia»), la sottopone alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato e ripartisce le funzioni relative alla politica di coesione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la stessa Agenzia;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 dicembre 2014 che istituisce, tra le strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri, in attuazione del citato art. 10 del decreto-legge del 31 agosto 2013, n. 101, il Dipartimento per le politiche di coesione;
Vista la legge 27 dicembre 2013, n. 147, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita' 2014), che ai commi 240, 241, 242 e 245 dell'art. 1 disciplina i criteri di cofinanziamento dei programmi europei per il periodo 2014-2020 e il relativo monitoraggio, nonche' i criteri di finanziamento degli interventi complementari rispetto ai programmi cofinanziati dai Fondi strutturali;
Visto, in particolare, il comma 242 dell'art. 1 della sopracitata legge n. 147/2013, come modificato dall'art. 1, comma 668, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, (legge di stabilita' 2015), che ha previsto il finanziamento dei Programmi di azione e coesione a valere sulle disponibilita' del Fondo di rotazione di cui all'art. 5 della legge n. 183/1987, nei limiti della dotazione del Fondo stesso stabilita per il periodo di programmazione 2014-2020 dalla Tabella E allegata al bilancio dello Stato, al netto delle assegnazioni attribuite a titolo di cofinanziamento nazionale ai Programmi operativi nazionali e regionali finanziati dai Fondi SIE;
Visto, in particolare, il comma 245 della legge n. 147/2013, che prevede che il monitoraggio degli interventi complementari sia assicurato attraverso le funzionalita' del sistema informativo MEF-RGS secondo le specifiche tecniche che sono state successivamente diramate con la circolare MEF-RGS n. 18 del 30 aprile 2015;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1988, n. 568, recante «Approvazione del regolamento per l'organizzazione e le procedure amministrative del Fondo di rotazione per la attuazione delle politiche comunitarie, in esecuzione dell'art. 8 della legge 16 aprile 1987, n. 183», e sue successive modificazioni e integrazioni;
Viste le delibere di questo Comitato n. 8/2015 e n. 10/2015 relative all'Accordo di partenariato per la programmazione dei fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020 ed alla definizione dei relativi criteri di cofinanziamento pubblico nazionale adottate in accordo con quanto disposto dalla legge 16 aprile 1987, n. 183;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 2018, con il quale, tra l'altro, e' stata nominata Ministro senza portafoglio la senatrice Barbara Lezzi e visti il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 1° giugno 2018 con il quale allo stesso Ministro e' conferito l'incarico per il Sud e il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 giugno 2018 recante la delega di funzioni al Ministro stesso;
Vista la nota del Ministro per il Sud prot. n. 1142-P del 21 novembre 2018, come integrata dalla nota prot. n. 1197-P del 28 novembre 2018, con la quale e' stata trasmessa la nota informativa predisposta dal competente Dipartimento per le politiche di coesione, concernente la proposta di adozione del Programma operativo complementare 2014-2020 presentato dalla Regione Basilicata, unitamente al relativo Sistema di gestione e controllo (Si.Ge.Co.) e al Quadro finanziario per azione, che si pone in funzione strettamente complementare rispetto all'omologo Programma operativo FESR Basilicata 2014-2020 e, in particolare, ne integra e rafforza gli interventi, al fine di assicurare un maggiore impatto e una piu' efficiente esecuzione finanziaria degli stessi, nel quadro della programmazione regionale unitaria 2014-2020;
Considerato che nella nota informativa allegata alla proposta, predisposta dal DPCoe - cui compete il coordinamento dei Fondi SIE per quanto concerne la relativa programmazione - vengono illustrati l'impostazione, l'articolazione e i principali contenuti del programma complementare in esame;
Considerato che la dotazione finanziaria del POC della Regione Basilicata deriva dalla rideterminazione del tasso di cofinanziamento nazionale pubblico del Programma comunitario regionale FESR 2014-2020 in misura del 25 per cento (rispetto al precedente 50 per cento), il cui valore complessivo e' posto per il 70 per cento a carico del Fondo di rotazione di cui alla citata legge n. 183/1987 e per il 30 per cento a carico del bilancio regionale della Basilicata;
Considerato pertanto che le risorse disponibili per il POC 2014-2020, a seguito della suddetta riprogrammazione PO FESR Basilicata 2014-2020, sono pari a 275.343.780 euro di cui: 192.740.646 euro (pari al 70 per cento) a valere sul Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183 e 82.603.134 euro (pari al 30 per cento) a valere sul bilancio regionale.
Considerato che il Programma complementare e' articolato in nove «Assi prioritari» (corrispondenti agli Assi prioritari del Programma operativo regionale FESR 2014-2020), con la seguente dotazione finanziaria ripartita per asse:

===================================================================== | OT ex art. 9 | | Risorse programmate | | Reg.1303/2 013 | Asse | (euro) | +==================+========================+=======================+ | |ASSE 1 RICERCA, SVILUPPO| | | | TECNOLOGICO E | | | 1 | INNOVAZIONE | 27.050.000,00 | +------------------+------------------------+-----------------------+ | 2 | ASSE 2 AGENDA DIGITALE | 27.846.862,00 | +------------------+------------------------+-----------------------+ | 3 | ASSE 3 COMPETITIVITA' | 52.350.000,00 | +------------------+------------------------+-----------------------+ | | ASSE 4 ENERGIA E | | | 4 | MOBILITA' URBANA | 35.663.330,00 | +------------------+------------------------+-----------------------+ | | ASSE 5 TUTELA | | | | DELL'AMBIENTE ED USO | | | 6 |EFFICIENTE DELLE RISORSE| 83.438.616,00 | +------------------+------------------------+-----------------------+ | | ASSE 6 SISTEMI DI | | | | TRASPORTO ED | | | 7 | INFRASTRUTTURE DI RETE | 11.424.800,00 | +------------------+------------------------+-----------------------+ | | ASSE 7 INCLUSIONE | | | 9 | SOCIALE | 18.103.318,00 | +------------------+------------------------+-----------------------+ | |ASSE 8 POTENZIAMENTO DEL| | | 10 | SISTEMA DI ISTRUZIONE | 8.487.610,00 | +------------------+------------------------+-----------------------+ | | ASSE 9 ASSISTENZA | | | AT | TECNICA | 10.979.244,00 | +------------------+------------------------+-----------------------+ | | | 275.343.780,00 | +------------------+------------------------+-----------------------+

Considerato che la Regione Basilicata precisa che, in ragione della natura di interventi che si prevede di realizzare con il POC, ossia interventi coerenti con il PO FESR Basilicata 2014-2020, lo stesso non e' da assoggettare a ulteriore Valutazione ambientale strategica (VAS), ai sensi della direttiva 2001/42/CE;
Considerato che, in attuazione della delibera del CIPE n. 10 del 28 gennaio 2015, sul citato programma complementare della Regione Basilicata, la Conferenza Stato-Regioni ha reso il proprio parere favorevole nella seduta del 22 novembre 2018;
Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi dell'art. 3 della delibera 30 aprile 2012, n. 62 recante il regolamento di questo Comitato;
Vista l'odierna nota prot. n. 6013-P, predisposta congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell'economia e delle finanze, posta a base della odierna seduta del Comitato;
Tenuto conto che nel corso della seduta odierna il Ministro per il Sud ha comunicato che sulla proposta in esame sussiste l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze, la cui formalizzazione sara' acquisita agli atti di questo Comitato;
Sulla proposta del competente del Ministro per il Sud;

Delibera:
1. Approvazione del «Programma di azione e coesione 2014-2020 - Programma complementare della Regione Basilicata» e assegnazione di risorse.
In attuazione del punto 2 della delibera di questo Comitato n. 10/2015 e' approvato il Programma di azione e coesione 2014-2020 - Programma complementare della Regione Basilicata, che viene allegato alla presente delibera e ne costituisce parte integrante. Il valore complessivo del Programma e' pari a 275.343.780 euro, articolato secondo gli assi tematici di cui alla seguente tabella:



importo in euro +---------+-----------------------------+-----------------------+ | |RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO| | | ASSE 1 |E INNOVAZIONE | 27.050.000| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | ASSE 2 |AGENDA DIGITALE | 27.846.862| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | ASSE 3 |COMPETITIVITA' | 52.350.000| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | ASSE 4 |ENERGIA E MOBILITA' URBANA | 35.663.330| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | |TUTELA DELL'AMBIENTE ED USO | | | ASSE 5 |EFFICIENTE DELLE RISORSE | 83.438.616| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | |SISTEMI DI TRASPORTO ED | | | ASSE 6 |INFRASTRUTTURE DI RETE | 11.424.800| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | ASSE 7 |INCLUSIONE SOCIALE | 18.103.318| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | |POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DI | | | ASSE 8 |ISTRUZIONE | 8.487.610| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | ASSE 9 |ASSISTENZA TECNICA | 10.979.244| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | TOTALE | 275.343.780| +---------+-----------------------------+-----------------------+


2. Erogazione delle risorse.
Le risorse assegnate al programma complementare oggetto della presente delibera sono erogate dal Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183 del 1987, secondo le seguenti modalita':
erogazione iniziale pari al 20 per cento delle risorse assegnate al Programma;
pagamenti intermedi fino al raggiungimento del limite del 90 per cento delle risorse assegnate all'intervento, sulla base di apposite domande di pagamento inoltrate tramite il sistema informativo RGS-IGRUE;
pagamento del saldo finale nella misura del 10 per cento della dotazione finanziaria complessiva dell'intervento sulla base di apposita domanda di pagamento finale attestante la positiva conclusione dell'intervento.
Il profilo per annualita' viene delineato limitatamente alle risorse a valere sul Fondo di rotazione, di cui alla legge n. 183 del 1987:
annualita' 2019: 19.000.000 euro;
annualita' 2020: 29.000.000 euro;
annualita' 2021: 38.000.000 euro;
annualita' 2022: 58.000.000 euro;
annualita' 2023: 48.740.646 euro. 3. Disposizioni attuative e monitoraggio.
La Regione Basilicata, in linea con gli adempimenti previsti dalla citata delibera n. 10/2015, assicurera' il rispetto della normativa nazionale e comunitaria applicabile agli interventi del Programma e la regolarita' delle spese da rendicontare.
La Regione Basilicata assicura la rilevazione periodica dei dati di avanzamento finanziario, fisico e procedurale del Programma e li invia al Sistema unitario di monitoraggio presso la Ragioneria generale dello Stato - IGRUE utilizzando le funzionalita' del sistema di monitoraggio dei fondi SIE 2014-2020.
L'Amministrazione titolare del Programma assicura la messa in opera di ogni iniziativa finalizzata a prevenire, sanzionare e rimuovere eventuali frodi e irregolarita'. In tutti i casi accertati di decadenza dal beneficio finanziario concesso, essa e' responsabile del recupero e della restituzione delle corrispondenti somme erogate, a titolo di anticipazione, pagamenti intermedi o saldo, al Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987. Ai sensi della normativa vigente, si provvede al recupero di tali risorse anche mediante compensazione con altri importi spettanti alla medesima Amministrazione, sia per lo stesso che per altri interventi, a carico delle disponibilita' del Fondo stesso.
In considerazione del fatto che il Programma, oltre a concorrere alle medesime finalita' strategiche del POR FESR Basilicata 2014/2020, si basa sul medesimo sistema di gestione e controllo, ogni modifica di quest'ultimo comporta automatico adeguamento di quello del Programma complementare e comporta la conclusione dei relativi interventi entro la medesima data gia' prevista dai regolamenti per la conclusione dei programmi comunitari del ciclo 2014-2020, ossia entro il 31 dicembre 2023.
Il DPCoe riferira' almeno annualmente, e in ogni caso su specifica richiesta, a questo Comitato sull'attuazione della presente delibera.
In conformita' con quanto disposto dalla delibera n. 10/2015, in caso di eventuali rimodulazioni finanziarie che non comportino una revisione degli obiettivi strategici e/o una modifica della dotazione finanziaria complessiva, la Regione Basilicata, quale Amministrazione titolare del Programma, e il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio, quale amministrazione responsabile del coordinamento del Fondo SIE di riferimento, provvedono in comune accordo alla relativa ri-programmazione 4. Norma finale.
L'efficacia della presente delibera e' subordinata alla Decisione della Commissione europea sulla proposta di modifica del Programma operativo FESR Basilicata 2014-2020, al momento all'esame dei servizi della commissione stessa.

Roma, 28 novembre 2018

Il Vice Presidente: Tria
Il Segretario: Giorgetti
Registrato alla Corte dei conti il 22 maggio 2019 Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia e delle finanze, n. 1-765
 
Allegato

Parte di provvedimento in formato grafico

Proposta di
PROGRAMMA OPERATIVO COMPLEMENTARE
BASILICATA 2014-2020

Versione 1.2. - 20 novembre 2018

Sommario
PREMESSA
DOTAZIONE FINANZIARIA E PIANO FINANZIARIO PER ASSI TEMATICI
ASSE 1 - RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE
ASSE 2 - AGENDA DIGITALE
ASSE 3 - COMPETITIVITA'
ASSE 4 - ENERGIA E MOBILITA'
ASSE 5 - TUTELA DELL'AMBIENTE ED USO EFFICIENTE DELLE RISORSE
ASSE 6 - SISTEMI DI TRASPORTO ED INFRASTRUTTURE DI RETE
ASSE 7 - INCLUSIONE SOCIALE
ASSE 8 - POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE
ASSE 9 - ASSISTENZA TECNICA
DESCRIZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE E CONTROLLO

PREMESSA

Il Programma Operativo Complementare (POC) della Regione Basilicata 2014/2020 e' stato proposto a seguito della riprogrammazione del POR FESR Basilicata 2014/2020 approvata dal Comitato di Sorveglianza con la procedura di consultazione scritta conclusa in data 15 ottobre 2018 per le motivazioni riportate nel documento illustrativo delle modifiche al PO approvato dal citato CdS, cui si rinvia integralmente.
La proposta di POC e' oggetto di condivisione partenariale con le Amministrazioni nazionali aventi responsabilita' di coordinamento dei Fondi SIE (DPCOE e ACT) per la successiva approvazione con delibera del CIPE secondo l'iter previsto dalla citata delibera CIPE n. 10/2015.
In linea con il punto 2 della Delibera CIPE n. 10/2015, il POC Basilicata proposto:
- concorre al perseguimento delle medesime finalita' strategiche del POR FESR Basilicata 2014/2020 approvato con decisione della Commissione ad agosto 2015, "in funzione del rafforzamento degli interventi della programmazione comunitaria e ai fini del maggiore impatto degli interventi operativi e dell'efficiente esecuzione finanziaria, anche attraverso la tecnica dell'overbooking";
- si basa sul medesimo sistema di gestione e controllo del POR FESR "in grado di assicurare l'efficace raggiungimento degli obiettivi, il monitoraggio continuo sull'andamento delle singole operazioni finanziate, il rispetto della normativa nazionale e comunitaria applicabile, la regolarita' delle spese sostenute e rendicontate", garantendo il monitoraggio periodico mediante il sistema unico di monitoraggio della Ragioneria Generale dello Stato (RGS)-IGRUE;
- comporta la conclusione dei relativi interventi entro la medesima data gia' prevista dai Regolamenti
per la conclusione dei programmi comunitari del ciclo 2014-2020, ossia entro il 31.12.2023.
Nella redazione della proposta si e' inteso dare seguito altresi' a quanto evidenziato dalla Commissione europea nella nota del 2 ottobre 2018 trasmessa alle Amministrazioni italiane laddove, con riguardo alla riprogrammazione con riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale, si legge: "Intendiamo che le risorse liberate a seguito della riduzione del tasso di co-finanziamento nazionale, sia per i programmi che gia' beneficiano di un Programma operativo complementare (POC) che per quelli che ne beneficeranno a seguito della riprogrammazione, verranno utilizzate esclusivamente nei medesimi territori e con le finalita' proprie della politica di coesione dell'Unione europea in linea con la Delibera CIPE del 28 gennaio 2015".
Il Programma e' coerente con la struttura logica della programmazione strategica indicata nei regolamenti comunitari per il periodo 2014-2020 e nell'Accordo di Partenariato, e si pone in un'ottica di piena complementarieta' con gli interventi previsti dal PO FESR Basilicata 2014-2020.
Gli obiettivi strategici del POC sono pertanto sintetizzabili come segue e declinati con maggiore dettaglio nei paragrafi successivi:
- Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione
- Agenda digitale
- Competitivita'
- Energia e mobilita' urbana
- Tutela dell'ambiente ed uso efficiente delle risorse
- Sistemi di trasporto ed infrastrutture di rete
- Inclusione sociale
- Potenziamento del sistema di istruzione
- Assistenza tecnica

In ragione della natura degli interventi che si prevede di realizzare con il POC, ossia interventi coerenti con il PO FESR Basilicata 2014-2020 si specifica che lo stesso non e' da assoggettare a ulteriore VAS ai sensi della Direttiva 2001/42/CE.

DOTAZIONE FINANZIARIA E PIANO FINANZIARIO PER ASSI TEMATICI

Le risorse destinate al POC 2014-2020 derivano dalla riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale sul PO FESR Basilicata 2014-2020 per un importo pari a 275.343.780,00 euro cosi' ripartite secondo la previsione della delibera CIPE 10/2015:
- 192.740.646,00 euro (70%) a valere sul Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183;
- 82.603.134,00 euro (30%) a valere sul bilancio regionale.

===================================================================== | Asse | Denominazione Asse | Dotazione POC | +=========+============================+============================+ | | RICERCA, SVILUPPO | | | 1 | TECNOLOGICO E INNOVAZIONE | 27.050.000,00 | +---------+----------------------------+----------------------------+ | 2 | AGENDA DIGITALE | 27.846.862,00 | +---------+----------------------------+----------------------------+ | 3 | COMPETITIVITA' | 52.350.000,00 | +---------+----------------------------+----------------------------+ | 4 | ENERGIA E MOBILITA' URBANA | 35.663.330,00 | +---------+----------------------------+----------------------------+ | |TUTELA DELL'AMBIENTE ED USO | | | 5 | EFFICIENTE DELLE RISORSE | 83.438.616,00 | +---------+----------------------------+----------------------------+ | | SISTEMI DI TRASPORTO ED | | | 6 | INFRASTRUTTURE DI RETE | 11.424.800,00 | +---------+----------------------------+----------------------------+ | 7 | INCLUSIONE SOCIALE | 18.103.318,00 | +---------+----------------------------+----------------------------+ | |POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DI| | | 8 | ISTRUZIONE | 8.487.610,00 | +---------+----------------------------+----------------------------+ | 9 | ASSISTENZA TECNICA | 10.979.244,00 | +---------+----------------------------+----------------------------+ | | Totale | 275.343.780,00 | +---------+----------------------------+----------------------------+
In conformita' con quanto disposto al punto 2 della delibera CIPE n. 10 del 28 gennaio 2015 (1) , successivamente alla approvazione del presente Programma la Regione Basilicata/ADG FESR in qualita' di Amministrazione Titolare, puo' operare rimodulazioni finanziarie che non comportino una revisione degli obiettivi strategici e/o una modifica della dotazione finanziaria complessiva, a condizione che le stesse siano preventivamente comunicate, ai fini della presa d'atto, al Dipartimento per le politiche di coesione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Piano finanziario dettagliato a livello di azione declina la dotazione finanziaria delle azioni all'interno di ciascun Asse.

ASSE 1 - RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE
L'asse 1 mira al potenziamento e allo sviluppo della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell'innovazione regionale sia mediante interventi sulle infrastrutture di ricerca sia attraverso la promozione degli investimenti in R&S delle imprese e la creazione di sinergie e collaborazioni tra imprese e centri di ricerca.
Le finalita' dell'Asse sono perseguite mediante le azioni di seguito riportate.
AZIONE 1 - SOSTEGNO ALLE INFRASTRUTTURE DELLA RICERCA CONSIDERATE CRITICHE/CRUCIALI PER I SISTEMI REGIONALI
(rif. Azione 1A.1.5.1)
L'azione e' finalizzata alla realizzazione, all'aggiornamento tecnologico e al potenziamento di infrastrutture di ricerca aperte al sistema delle imprese funzionali al raggiungimento degli obiettivi della S3 regionale e che consentano di stimolare lo sviluppo di nuove tecnologie, di favorire la nascita di spin off ed il trasferimento di nuove soluzioni tecnologiche alle imprese regionali.
L'azione, attraverso il finanziamento delle infrastrutture di ricerca, intende anche sostenere la cooperazione finalizzata all'accesso della comunita' scientifica a tecnologie avanzate, favorire i processi di innovazione tecnologica nelle imprese, nonche' l'attrazione di giovani talenti attraverso il reclutamento di ricercatori a tempo determinato presso gli organismi/centri di ricerca e/o imprese beneficiarie dell'azione, da attuare con il contributo dell'obiettivo specifico 1B.1.1 e/o in sinergia con il FSE.
Le modalita' di attuazione dell'azione privilegeranno l'approccio competitivo al fine di consentire la selezione di iniziative adeguate al perseguimento degli obiettivi di eccellenza scientifica.
Per l'attuazione dell'azione di procedera' ad una ricognizione presso i centri di ricerca e alla predisposizione di una banca dati aggiornata sulle infrastrutture di ricerca gia' operative coerentemente a quanto previsto nel piano d'azione per il rispetto la condizionalita' T.01.2.

Tipologie indicative di beneficiari
Organismi di ricerca (enti pubblici di ricerca, universita', ecc.), centri di ricerca privati qualificati, imprese, PPP.
AZIONE 2 - SUPPORTO ALLA REALIZZAZIONE DI PROGETTI COMPLESSI DI ATTIVITA' DI RICERCA E SVILUPPO SU POCHE AREE TEMATICHE DI RILIEVO E ALL'APPLICAZIONE DI SOLUZIONI TECNOLOGICHE FUNZIONALI ALLA REALIZZAZIONE DELLE STRATEGIE DI S3
(rif. Azione 1B.1.2.2)
Coerentemente con la necessita' di concentrazione degli interventi, funzionale al perseguimento dell'obiettivo specifico, l'azione mira a sostenere un numero limitato di progetti, almeno uno per ciascuna delle 5 aree di specializzazione individuate nella S3 regionale, complessi sotto il profilo sia scientifico che attuativo in quanto finalizzati ad incrementare la collaborazione tra mondo industriale e quello della ricerca, attraverso la costruzione di relazioni stabili anche mediante l'implementazione di piattaforme tecnologico-industriali.
L'azione mira ad accrescere le dimensioni degli investimenti tecnologici nelle attivita' industriali, ritenute d'importanza strategica per la crescita e la competitivita' territoriale ed attrarre nuove imprese nel territorio regionale operanti nei settori individuati nella S3 regionale.
Per la realizzazione dell'azione si potranno finanziare operazioni al di fuori del territorio regionale ai sensi dell'articolo 70 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 e/o finanziare progetti di cooperazione interregionale cosi' come previsti dall'articolo 96.3.d del citato Regolamento (UE) n. 1303/2013.

Tipologie indicative di beneficiari
Imprese, organismi di ricerca (enti di ricerca, universita', ecc), enti pubblici, PPP, cluster tecnologici.

AZIONE 3 - RAFFORZAMENTO E QUALIFICAZIONE DELLA DOMANDA DI INNOVAZIONE DELLA PA ATTRAVERSO IL SOSTEGNO AD AZIONI DI PRECOMMERCIAL PUBLIC PROCUREMENT E DI PROCUREMENT DELL'INNOVAZIONE
(rif. Azione 1B.1.3.1)
L'azione e' finalizzata alla realizzazione di progetti ad elevato contenuto tecnologico in grado di rispondere alle grandi sfide sociali ed alle diffuse esigenze di servizi e prodotti innovativi per migliorare la sicurezza e la qualita' della vita dei cittadini. I bisogni dei cittadini sono quindi attore di innesco ed elemento di focalizzazione degli sforzi di ricerca e trasferimento tecnologico delle imprese e del sistema pubblico della ricerca.
L'utilizzo dello strumento del PPI (Public Procurement of Innovation) e del PCP (Pre-Commercial Procurement) consente di utilizzare la domanda pubblica come leva per stimolare processi di innovazione tecnologica ad esempio attraverso progetti per l'edilizia pubblica sostenibile, progetti per lo sviluppo di tecnologie smart per il controllo e la gestione di grandi infrastrutture civili (strade, ponti, dighe, pipeline energetiche etc.), progetti per lo sviluppo di tecnologie smart per il monitoraggio e la mitigazione di rischi ambientali, progetti per lo sviluppo di tecnologie smart e servizi web-based per le aree rurali (es. telemedicina, servizi per l'infanzia, ecc.).
L'attuazione di tale azione e' infine l'occasione per attivare percorsi di innovazione sociale mediante l'utilizzo di schemi collaborativi caratterizzati da sistemi aperti di ricerca e sperimentazione, finalizzati allo sviluppo di nuove soluzioni, condivise tra sviluppatori e fruitori in grado di rispondere alle emergenze sociali regionali ed alle diffuse esigenze di servizi innovativi per migliorare la qualita' della vita dei cittadini e la competitivita' delle imprese.
Concretamente l'azione si sviluppera' attraverso le seguenti fasi:
a) rilevazione dei fabbisogni di innovazione nei servizi (o forniture) di interesse generale attualmente non soddisfatti attraverso azioni di animazione, facilitazione, informazione e networking sul territorio rivolte ai cittadini ed alle pubbliche amministrazioni;
b) attivita' di supporto ed assistenza nell'ambito di progetti selezionati attraverso manifestazioni di interesse rivolte alle pubbliche amministrazioni anche mediante il ricorso ad attivita' strutturate di supporto tecnico/scientifico e di facilitazione per l'individuazione e predisposizione della procedura di appalto piu' appropriata;
c) attivita' di facilitazione nella ricerca di soluzioni tecnologiche e/o organizzative, gia' presenti sul mercato, e conseguente implementazione di procedure di Public Procurement of Innovation (PPI);
d) ricerca di soluzioni tecnologiche non presenti sul mercato (beni e servizi non ancora esistenti sul mercato come prodotti commerciali o standardizzati) attraverso l'implementazione di procedure di Pre-Commercial Procurement (PCP) nell'ambito delle quali saranno sviluppati in modo parallelo e concorrente da parte di piu' operatori economici servizi/prodotti innovativi attraverso la realizzazione di progetti mirati di R&S, di progetti pilota/test di prototipi, condotti in ambiente reale, in modo da consentire alla Pubblica Amministrazione di valutare l'efficacia e l'efficienza delle soluzioni proposte durante l'intero ciclo di vita della stessa;
e) valorizzazione dei risultati di ricerca e sviluppo;
f) acquisto del progetto/servizio innovativo attraverso gara d'appalto.

Tipologie indicative di beneficiari
Pubbliche amministrazioni.
L'Asse 1 puo' trovare attuazione altresi' mediante la selezione ed ammissione a finanziamento di operazioni nell'ambito delle seguenti azioni:

- Sostegno alla valorizzazione economica dell'innovazione attraverso la sperimentazione e l'adozione di soluzioni innovative nei processi, nei prodotti e nelle formule organizzative, nonche' attraverso il finanziamento dell'industrializzazione dei risultati della ricerca - speculare a quello del POR (rif. Azione 1B.1.1.3);
- Azioni di sistema per il sostegno alla partecipazione degli attori dei territori a piattaforme di concertazione e reti nazionali di specializzazione tecnologica, come i cluster tecnologici nazionali ed a progetti finanziari con altri programmi europei per la ricerca e l'innovazione (come HORIZON 2020) - speculare a quello del POR (rif. Azione 1B.1.2.1);
- Sostegno per l'acquisto di servizi per l'innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale delle imprese speculare a quello del POR (rif. Azione 1B.1.1.2)

ASSE 2 - AGENDA DIGITALE
Coerentemente a quanto previsto dall'Agenda digitale europea, i pilastri portanti della strategia regionale di agenda digitale sono il superamento del digital divide e il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche. Dall'altro, in raccordo con la Strategia Nazionale per la Crescita Digitale, si intende rafforzare il sistema territoriale mediante la realizzazione di soluzioni tecnologiche funzionali all'attivazione e qualificazione di servizi on-line per cittadini e attori economici e sociali.

Le finalita' dell'Asse sono perseguite mediante le azioni di seguito riportate.

AZIONE 1 - CONTRIBUTO ALL'ATTUAZIONE DEL "PROGETTO STRATEGICO AGENDA DIGITALE PER LA BANDA ULTRALARGA" E DI ALTRI INTERVENTI PROGRAMMATI PER ASSICURARE NEI TERRITORI UNA CAPACITA' DI CONNESSIONE AD ALMENO 30 MBPS, ACCELERANDONE L'ATTUAZIONE NELLE AREE PRODUTTIVE, NELLE AREE RURALI E INTERNE, NEL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI NEUTRALITA' TECNOLOGICA E NELLE AREE CONSENTITE DALLA NORMATIVA COMUNITARIA
(rif. Azione 2A.2.1.1)
L'azione prevede la realizzazione di interventi di infrastrutturazione pubblica volti alla riduzione dei divari digitali nei territori al fine di garantire la piena attuazione del progetto strategico Agenda Digitale per la Banda Ultra Larga. Il tema portante e' la riduzione del divario digitale tra la Basilicata ed il resto d'Europa, consentendo la realizzazione degli obiettivi dell'Agenda Digitale europea che prevede l'accesso ad internet per tutti i cittadini ad una velocita' di almeno 30 Mbps e l'accesso a 100Mbps per il 50 per cento della popolazione entro il 2020. Per tale motivo sara' realizzata la copertura capillare dell'infrastruttura di rete attraverso la posa di cavi in fibra ottica fino ai cabinet stradali (FTTC), nonche' fino agli edifici pubblici (FTTB), eventualmente anche utilizzando le infrastrutture gia' presenti sul territorio (es. cavidotti esistenti, rete elettrica etc). In accordo con le indicazioni dell'Accordo di Partenariato ed in stretto coordinamento con le strategie definite a livello nazionale dall'AGID anche nell'ambito della Strategia nazionale per la Crescita Digitale, l'obiettivo e' di garantire un'infrastrutturazione di rete a banda ultralarga che funga da fattore abilitante per la strutturazione di soluzioni ad alto contenuto tecnologico e che garantisca la possibilita', per cittadini, Pubbliche Amministrazioni ed imprese, di ricevere ed offrire servizi all'avanguardia sul mercato mondiale. L'azione si concentrera' su operazioni di completamento e su interventi migliorativi nei territori eventualmente non coperti in modo stabile da connettivita' in banda ultralarga, nel rispetto del principio di neutralita' tecnologica e nelle aree consentite dalla normativa comunitaria, agendo principalmente sul:
- miglioramento della connettivita' dei cittadini, garantendo al 100% della popolazione lucana una copertura ad almeno 30 Mpbs mediante risorse FESR, FEASR e, ove necessario, FSC; nonche' ad almeno il 20% dei lucani una copertura =100 Mbps, grazie agli interventi in corso di realizzazione nelle citta' di Matera e Potenza a completo carico degli operatori privati;
- miglioramento della connettivita' delle aree produttive, con priorita' per quelle industriali, e delle Pubbliche Amministrazioni, garantendo una copertura =100 Mbps per tutti gli edifici pubblici e le aree produttive della Basilicata, finanziate con risorse del PO FESR 2014-2020 e in accordo con gli interventi del PON Imprese e Competitivita' che interverra' direttamente su 1 area industriale fra quelle piu' significative della regione.

Tipologie indicative di beneficiari
Regione Basilicata, altre Pubbliche Amministrazioni, operatori di settore.
AZIONE 2 - SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER LA REALIZZAZIONE DI SERVIZI DI E-GOVERNMENT INTEROPERABILI, INTEGRATI (JOINED-UP SERVICES) E PROGETTATI CON CITTADINI E IMPRESE, E SOLUZIONI INTEGRATE PER LE SMART CITIES AND COMMUNITIES
(rif. Azione 2C.2.2.2)
L'azione si concentrera' sulla realizzazione di servizi innovativi destinati ai cittadini ed al mondo delle imprese. L'azione intende agire sul fronte della domanda e dell'offerta di servizi digitali, realizzando interventi a favore dell'e-procurement e dell'e-governmet finalizzati a ridurre costi e tempi dei procedimenti ed a semplificare il rapporto con la PA. L'azione si concentrera' innanzitutto sulla realizzazione di servizi in rete pienamente interattivi connessi al data center di cui all'azione precedente, quali:

- sistemi di e-procurement sia a favore della costituenda Stazione Unica Appaltante che degli enti strumentali e
locali (es. centrali di committenza a servizio di piu' Comuni);
- sistemi di fatturazione elettronica ed e-payment nei quali la Regione Basilicata possa fungere da HUB infrastrutturale e tecnologico per tutte le PP.AA. locali;
- sistemi di e-government e sviluppo di soluzioni tecnologiche per i servizi a cittadini e imprese, in un'ottica di qualificazione del processo di semplificazione delle relazioni con la P.A. Locale (riduzione di tempi e costi delle procedure in materia di edilizia, rilascio titoli abilitativi, digitalizzazione delle procedure per altri servizi locali ai cittadini etc. previste nell'Agenda per la Semplificazione 2015-2017). Si sosterra' anche lo sviluppo delle azioni previste all'interno del Centro regionale di competenza (in fase di costituzione) finalizzate a supportare le amministrazioni locali nella realizzazione di soluzioni orientate ad una piena digitalizzazione e dematerializzazione dei processi organizzativi e delle procedure amministrative, nell'ottica di migliorare e standardizzare i servizi agli utenti (certificazioni, autorizzazioni, deposito richieste, flussi documentali etc) ed elevare il livello di interazione on-line fra P.A. locale, imprese e cittadini;
- implementazione del documento informatico unico del cittadino, mediante diffusione dell'identita' digitale del cittadino. e potenziamento
L'azione prestera' particolare attenzione al rispetto degli standard e delle soluzioni individuate a livello nazionale, nonche' alla valorizzazione della logica del riuso, sostenendo l'adozione di applicazioni informatiche comuni fra diverse pubbliche amministrazioni.

Tipologie indicative di beneficiari
Regione Basilicata, Enti locali e territoriali, Aziende sanitarie e ospedaliere, Enti strumentali e/o partecipati dalla Regione Basilicata, Societa' in house della Regione Basilicata.
L'Asse 2 puo' trovare attuazione altresi' mediante la selezione ed ammissione a finanziamento di operazioni nell'ambito delle seguenti azioni:
- Soluzioni tecnologiche per la digitalizzazione e l'innovazione dei processi interni dei vari ambiti della pubblica amministrazione nel quadro del sistema pubblico di connettivita', quali ad esempio la giustizia (informatizzazione del processo civile), la sanita', il turismo, le attivita' e i beni culturali, i servizi alle imprese - speculare a quello del POR (rif. Azione 2C.2.2.1);
- Soluzioni tecnologiche per l'alfabetizzazione e l'inclusione digitale, per l'acquisizione di competenze avanzate da parte delle imprese e lo sviluppo delle nuove competenze ICT (eskills), nonche' per stimolare la diffusione e l'utilizzo del web, dei servizi pubblici digitali e degli strumenti di dialogo, la collaborazione e partecipazione civica in rete (Open Government) con particolare riferimento ai cittadini svantaggiati e alle aree interne e rurali - speculare a quello del POR (rif. Azione 2C.2.3.1).

ASSE 3 - COMPETITIVITA'
L'asse 3 mira a dare impulso alla rigenerazione dei sistemi produttivi locali attraverso misure miranti a facilitare l'accesso al credito e a sostenere il consolidamento e la diversificazione dei sistemi economici ricadenti nelle aree a maggiore specializzazione produttiva anche attraverso l'internazionalizzazione delle imprese.

Le finalita' dell'Asse sono perseguite mediante le azioni di seguito riportate.
AZIONE 1 - Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l'offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-finanza.
(rif. Azione 3.A.3.5.1)
L'azione e' volta a rilanciare trasversalmente ai comparti ed alle filiere la propensione agli investimenti in nuove iniziative in modo da estendere la base produttiva, arricchire il tessuto imprenditoriale, diversificare gli indirizzi economici ed accrescere l'occupazione. Dette finalita' sono perseguite sostenendo la creazione e lo sviluppo di PMI appartenenti a tutti i settori di attivita' i cui progetti d'investimento siano caratterizzati da:

- valorizzazione economica di nuove idee imprenditoriali ovvero dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata soprattutto regionale;
- introduzione di nuove soluzioni produttive organizzative o commerciali, anche ricorrendo ad applicazioni e strumenti ICT, in settori gia' consolidati;
- ampliamento e diversificazione del target di utenza attraverso innovazioni nel prodotto o servizio offerto;
- realizzazione di prodotti e processi produttivi che promuovano l'uso efficiente delle risorse, a partire da quelle idriche;
- adozione di tecniche e tecnologie di produzione e gestione che riducano al minimo le esternalita' negative, quali le emissioni climalteranti e la produzione di rifiuti;
- promozione e sostegno alla nascita e sviluppo delle imprese nei settori del turismo, della fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, dell'audiovisivo e cinematografico, dell'industria creativa.
Il sostegno consiste nella concessione di incentivi, anche attraverso "Pacchetti Integrati di Agevolazione", di diversa natura quali aiuti agli investimenti materiali ed immateriali, servizi di assistenza tecnica e gestionale, formazione a valere sul PO FSE, ecc. nonche' nel ricorso agli strumenti di finanza innovativa.
L'azione potra' contribuire alla costruzione di un "pacchetto incoming" destinato ad imprese interessate ad impiantarsi sul territorio regionale, attratte da forme integrate di sostegno (voucher, abbattimento costi energetici etc) sostenute anche con il FSE e altre risorse nazionali/regionali.

Tipologie indicative di beneficiari
PMI neo costituite fino alla fase di start up
AZIONE 2 - INTERVENTI DI SOSTEGNO AD AREE TERRITORIALI COLPITE DA CRISI DIFFUSA DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE, FINALIZZATI ALLA MITIGAZIONE DEGLI EFFETTI DELLE TRANSIZIONI INDUSTRIALI SUGLI INDIVIDUI E SULLE IMPRESE
(rif. Azione 3.B.3.2.1)
L'Azione mira a contrastare i processi di vera e propria deindustrializzazione in atto da anni in Basilicata nelle aree conclamate di crisi la cui individuazione avverra' sulla base dei seguenti criteri di selezione: decremento del numero degli addetti, diminuzione delle unita' locali attive, sussistenza di imprese attive e vitali , ma ancora segnate da presenze imprenditoriali dotate di vitalita' che, adeguatamente supportate nei processi di riconversione/ristrutturazione e di attrazione di nuovi investimenti produttivi, possono ancora dare un valido contributo allo sviluppo della regione.
L'Azione persegue l'obiettivo di rigenerazione produttiva e sociale dei sistemi locali del lavoro, eleggibili ad aree di crisi non complessa, di cui al D.M. del 4 agosto 2016, attraverso la sottoscrizione tra i partner interessati (enti pubblici, imprese, parti economiche e sociali, ecc.) di un progetto unitario di rilancio, avente natura negoziale, con linee di intervento tra loro integrate:

- istituzione di un regime d'incentivazione dedicato sia alle nuove imprese che a quelle esistenti che puo' assumere la configurazione di "Pacchetti Integrati di Agevolazione" ed avvalersi di strumenti di finanza innovativa mirato sulle imprese da riconvertire/ristrutturare e sull'avvio di nuove iniziative produttive;
- realizzazione di interventi di riqualificazione ambientale delle aree industriali dismesse, di recupero ed efficientamento energetico dei siti, di realizzazione di opere ed infrastrutture funzionali ai progetti di riconversione industriale delle imprese e agli interventi di promozione di investimenti produttivi.
L'azione potra', altresi', contribuire alla costruzione di un "pacchetto incoming" destinato ad imprese interessate ad impiantarsi sul territorio regionale, attratte da forme integrate di sostegno (voucher, abbattimento costi energetici, ecc.) sostenute anche con il FSE (attivazione di uno strumento operativo dedicato al reinserimento lavorativo per gli occupati delle aziende in crisi ed alla qualificazione imprenditoriale e manageriale degli operatori interessati) ed altre risorse nazionali/regionali.

Tipologie indicative di beneficiari
I beneficiari sono costituiti:
. per le operazioni concernenti i regimi di aiuto, le PMI singole ed associate interessate a processi di riconversione/ ristrutturazione e le PMI di nuova costituzione
. per le operazioni a carattere infrastrutturale, le Amministrazioni pubbliche territoriali (es., Regioni e Comuni) e le agenzie di settore (es., Consorzi ASI)
AZIONE 3 - SOSTEGNO AL RIPOSIZIONAMENTO COMPETITIVO, ALLA CAPACITA' DI ADATTAMENTO AL MERCATO, ALL'ATTRATTIVITA' PER POTENZIALI INVESTITORI, DEI SISTEMI IMPRENDITORIALI VITALI DELIMITATI TERRITORIALMENTE. LE OPERAZIONI FINANZIABILI CONSISTONO IN MISURE DI AIUTO PER IMPRESE, NELLA QUALIFICAZIONE DELL'OFFERTA DI SERVIZI ANCHE INFRASTRUTTURALI DI SUPPORTO ALLA COMPETITIVITA' DELLE IMPRESE ESISTENTI E ALL'ATTRAZIONE DI NUOVE ATTIVITA', NEL RAFFORZAMENTO DI PRESIDII FORMATIVI E DI ISTRUZIONE TECNICA, NELL'ADEGUAMENTO DELLE COMPETENZE DEI LAVORATORI AI FABBISOGNI EMERGENTI ANCHE DA NUOVE OPPORTUNITA' DI MERCATO, INTERVENTI NELLA CREAZIONE DI NUOVA OCCUPAZIONE ANCHE DI TIPO AUTONOMO.
(rif. Azione 3.B.3.3.1)

La S3 regionale nell'evidenziare le filiere produttive costituenti gli asset su cui innervare le politiche di rilancio economico dei prossimi anni sottolinea, altresi', le ricadute positive in termini di sviluppo territoriale derivanti dalla concentrazione degli interventi nelle aree di specializzazione economica selezionate. La presente Azione traduce detta impostazione metodologica in un disegno organico in cui le policy di specializzazione ed economica e territoriale, interagendo fra di loro, si autoalimentano dando vita a catene di valore che riconnettono positivamente filiere produttive e sistemi locali. In tale prospettiva, l'Azione sostiene le seguenti tipologie di investimento:
- innalzamento del livello tecnologico delle produzioni esistenti attraverso l'adozione di misure innovative di processo, prodotto, organizzazione, commercializzazione, ecc.;
- avvio di nuove iniziative produttive a spiccato contenuto innovativo nonche' forme avanzate di associazionismo imprenditoriale a livello di filiera, cluster di imprese, territorio;
- acquisizione di servizi innovativi di supporto ai processi di specializzazione produttiva;
- qualificazione dell'offerta di servizi anche infrastrutturali di supporto alla competitivita' delle imprese esistenti ed all'attrazione di nuove attivita';
- prodotti e processi produttivi 'puliti' ed a basso tenore di carbonio che promuovano l'uso efficiente delle risorse (es., quelle idriche), riducano le esternalita' negative (quali le emissioni climalteranti e la produzione di rifiuti).
Il sostegno, anche attraverso 'Pacchetti Integrati di Agevolazione' a livello sia di filiere che di sistemi produttivo- territoriali, consiste nella concessione di incentivi di diversa natura quali aiuti agli investimenti materiali ed immateriali, servizi di assistenza tecnica e gestionale, qualificazione di servizi infrastrutturali a diretto supporto delle imprese, formazione a valere sul PO FSE, ecc. nonche' nel ricorso agli strumenti di finanza innovativa. L'azione potra' contribuire alla costruzione di un "pacchetto incoming" destinato ad imprese interessate ad impiantarsi sul territorio regionale, attratte da forme integrate di sostegno (voucher, abbattimento costi energetici, ecc.) sostenute anche con il FSE e altre risorse nazionali/regionali.

Tipologie indicative di beneficiari
I beneficiari sono:
. per gli aiuti, le PMI singole ed associate in reti, filiere, sistemi territoriali, ecc.
. per i servizi infrastrutturali a diretto supporto delle imprese, soggetti pubblici (Comuni, Consorzi ASI, ecc.) gestori di aree destinate ad insediamenti produttivi

AZIONE 4 - SOSTEGNO A PROCESSI DI AGGREGAZIONE E INTEGRAZIONE TRA IMPRESE (RETI DI IMPRESE) NELLA COSTRUZIONE DI UN PRODOTTO INTEGRATO NELLE DESTINAZIONI TURISTICHE (ANCHE SPERIMENTANDO MODELLI INNOVATIVI, QUALI, DYNAMIC PACKAGING, MARKETING NETWORKING, TOURISM INFORMATION SYSTEM, CUSTOMER RELATIONSHIP MANAGEMENT)
(rif. Azione 3.B.3.3.3)
La peculiarita' delle mete turistiche lucane (disseminazione sul territorio delle attrazioni da mobilitare per fare massa critica) e la molteplicita' degli operatori ricadenti nella filiera turistica (imprese alberghiere, di ristorazione, di servizi, ecc.) richiedono il dispiegamento di processi aggregativi ed integrativi per strutturare prodotti turistici in grado di competere sui mercati.
La presente Azione risponde a dette esigenze promuovendo e sostenendo processi di aggregazione ed integrazione tra operatori dei settori della valorizzazione culturale, naturalistica, turistica, e dei prodotti tradizionali e tipici, in grado di originare reti stabili di imprese mirate alla costruzione di prodotti integrati delle destinazioni turistiche. L'Azione sostiene, in particolare, pacchetti integrati di offerta turistica che sperimentino modelli innovativi di organizzazione e commercializzazione di siffatti prodotti quali, ad esempio, dynamic packaging, marketing networking, tourism information system, customer relationship management. Il sostegno agli investimenti consiste nella concessione di agevolazioni di diversa natura, quali aiuti agli investimenti materiali ed immateriali; servizi di assistenza tecnica e gestionale; formazione a valere sul PO FSE, ecc..

Tipologie indicative di beneficiari
Imprese in forma associata.
AZIONE 5 - INCENTIVI ALL'ACQUISTO DI SERVIZI DI SUPPORTO ALL'INTERNAZIONALIZZAZIONE IN FAVORE DELLE PMI
(rif. Azione 3.B.3.4.2)
L'azione persegue la finalita' di incentivare l'acquisizione di servizi a supporto dell'internazionalizzazione da parte delle PMI. L'Azione finanzia, attraverso l'erogazione di voucher, l'acquisizione di una sola tipologia di servizi ammissibili fra quelli sotto indicati:
- esame delle possibilita' di internazionalizzazione dell'impresa/reti di imprese (servizi di consulenza per checkup interno);
- business scouting sui mercati esteri: indagini di mercato/ricerca clienti/ricerca potenziali partner esteri (aggregazione in filiere / global value chain);
- servizi di traduzione e costruzione di siti web in lingue straniere;
- assistenza sui mercati esteri: questioni legali, doganali e fiscali; consulenza per partecipazione a gare; azioni di ricerca personale, terreni, edifici; consulenza in tema di proprieta' intellettuale;
- missioni di incoming ed outgoing presso potenziali investitori esteri.
Tipologie indicative di beneficiari
PMI, singole ed associate.

AZIONE 6 - CREAZIONE DI OCCASIONI DI INCONTRO TRA IMPRENDITORI ITALIANI ED ESTERI FINALIZZATI AD ATTRARRE INVESTIMENTI ED A PROMUOVERE ACCORDI COMMERCIALI, ED ALTRE INIZIATIVE ATTIVE DI INFORMAZIONE E PROMOZIONE RIVOLTE A POTENZIALI INVESTITORI ESTERI
(rif. Azione 3.B.3.4.3)
L'Azione mira a superare il localismo proprio dell'economia lucana attraverso attivita' ed interventi a carattere 'istituzionale' in grado di internazionalizzare il sistema produttivo regionale attraverso:
- la realizzazione di iniziative di informazione e promozione rivolte sia alle imprese con sede operativa in Basilicata che ricercano mercati di sbocco per le loro produzioni sia a potenziali investitori esteri per far conoscere le opportunita' di business presenti in Basilicata
- l'organizzazione di eventi ed incontri a carattere settoriale e/o territoriale tra imprenditori locali ed investitori esteri finalizzati alla costruzione di partnership produttive ed alla sottoscrizione di accordi commerciali

Tipologie indicative di beneficiari
Regione, SICE, SIMEST, Camere di Commercio, Associazioni di categoria.

AZIONE 7 - AIUTI PER INVESTIMENTI AZIENDALE IN MACCHINARI, IMPIANTI E BENI INTANGIBILI, E ACCOMPAGNAMENTO DEI PROCESSI DI RIORGANIZZAZIONE E RISTRUTTURAZIONE AZIENDALE
(rif. Azione 3.C.3.1.1)
Il sistema industriale lucano, oltre a presentare polarita' produttivo-territoriali 'bersagliate' dalle azioni 2 e 3 del POC, si caratterizza per una presenza di imprese (per lo piu' di piccola taglia) diffusa sull'intero territorio regionale che oltre a costituire una parte rilevante dell'armatura economica svolge una funzione di tenuta sociale complessiva del sistema Basilicata. La presente Azione, prioritariamente ma non esclusivamente con riferimento ai comparti produttivi di cui alla S3 regionale, persegue pertanto la finalita' di inserire a pieno titolo detta imprenditorialita' diffusa nelle catene del valore a scala regionale e sovraregionale rafforzandone la competitivita' attraverso il sostegno ad investimenti innovativi in grado di promuoverne lo sviluppo tecnologico, migliorarne i processi ed i prodotti, aumentarne il livello di efficienza e di adattabilita' al mercato. In particolare, a titolo esemplificativo, l'Azione sostiene le seguenti tipologie di investimenti:
- interventi legati ai processi innovativi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale;
- interventi su impianti e macchinari volti ad aumentare la capacita' produttiva aziendale;
- investimenti in attivi materiali (opere edili connesse ai programmi di investimento finanziati, impianti, macchinari ed attrezzature nuove di fabbrica) ed immateriali (acquisizione di brevetto, licenze di sfruttamento e know how o conoscenze tecniche non brevettate) finalizzati ad accrescere il livello quali- quantitativo dei prodotti e/o dei processi;
- introduzione di adattamenti e modifiche del processo produttivo finalizzati allo sviluppo di nuovi prodotti e/o servizi;
- adozione di tecniche e tecnologie di produzione e gestione che riducano al minimo le esternalita' negative, quali le emissioni climalteranti e la produzione di rifiuti;
- interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro;
- acquisizione di servizi di consulenza e di supporto direttamente imputabili all'attuazione del programma di investimenti.
Il sostegno consiste nella concessione di incentivazioni, anche mediante "Pacchetti Integrati di Agevolazione", di diversa natura, quali: aiuti agli investimenti materiali ed immateriali, all'acquisizione di servizi di assistenza e consulenza tecnica e gestionale, alla formazione per il management e le maestranze a valere sul PO FSE, ecc., nonche' nel ricorso agli strumenti di finanza innovativa.

Tipologie indicative di beneficiari
PMI, singole ed associate, esistenti ed operanti

AZIONE 8 - SOSTEGNO ALL'AVVIO E RAFFORZAMENTO DI ATTIVITA' IMPRENDITORIALI CHE PRODUCONO EFFETTI SOCIALMENTE DESIDERABILI E BENI PUBBLICI
(rif. Azione 3.C.3.7.1)
Il ritirarsi del 'mercato', soprattutto in un periodo di crisi come l'attuale, da ambiti e terreni di attivita' non ritenuti piu' adeguatamente remunerativi, amplia le potenzialita' di intervento per il c.d. terzo settore per quanto riguarda l'economia sociale (imprese e cooperative sociali) e nella produzione di beni e servizi ad elevata utilita' pubblica. La presente Azione, pertanto, persegue la finalita' di sostenere la creazione e lo sviluppo di modelli imprenditoriali innovativi nel terzo settore, quali cooperative sociali ed imprese senza fini di lucro, anche attraverso migliori condizioni di accesso al credito, nei seguenti ambiti di intervento:
- servizi di inserimento e reinserimento lavorativo di inoccupati e disoccupati a rischio di marginalita' sociale (giovani NEET, donne, disoccupati di lunga durata, lavoratori in mobilita', persone con disabilita', ecc.) anche attraverso la gestione di strutture e spazi dedicati (botteghe scuola, laboratori, reti di alternanza formazione/lavoro, ecc.);
- servizi complementari e di integrazione alla medicina territoriale anche attraverso la gestione di strutture e spazi dedicati (strutture residenziali, centri diurni, presidi di assistenza ai familiari di malati cronici o terminali, ecc.);
- servizi di assistenza a minori (asili nido, ludoteche), anche a carattere integrativo o sperimentale, in potenziale complementarieta' con gli interventi previsti negli assi 'Inclusione Sociale' dei PO FESR e FSE;
- servizi di assistenza a persone anziane sia a carattere residenziale che diurno, in potenziale complementarieta' con gli interventi previsti gli assi 'Inclusione Sociale' dei PO FESR e FSE;
- servizi di integrazione socio-lavorativa destinati a extracomunitari e servizi di assistenza a migranti, rifugiati e richiedenti asilo;
- servizi collegati alla gestione di strutture 'protette' per persone portatrici di particolari problematiche (es., ragazze madri, minori sotto custodia giudiziaria, comunita' terapeutiche, ecc.);
- servizi finalizzati al recupero, a fini benefici e di contrasto della marginalita' economica, dei prodotti alimentari e non alimentari invenduti, in analogia con esperienze innovative in materia (es "Last Minute market") ed in linea con l'indicazione del Parlamento Europeo che ha dichiarato il 2014 "Anno della lotta allo spreco alimentare";
- servizi di utilita' collettiva (es., servizi di vicinato, cura di beni pubblici, gestione di risorse naturali e culturali, ecc.).
Il sostegno consiste nella concessione di aiuti agli investimenti materiali ed immateriali anche ricorrendo a strumenti finanziari come il microcredito. Tutti gli interventi finanziati nell'ambito della linea di azione devono essere coerenti con le disposizioni indicate nell'Accordo di Partenariato.

Tipologie indicative di beneficiari
Imprese commerciali del terzo settore e societa' cooperative sociali.

AZIONE 9 - MESSA A DISPOSIZIONE DI SPAZI FISICI PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITA' IMPRENDITORIALI DI INTERESSE SOCIALE
(rif. Azione 3.C.3.7.3)
L'Azione mira a rendere fruibili per attivita' imprenditoriali ad interesse sociale, strutture e siti pubblici gia' ristrutturati ovvero da riqualificare con il contributo delle imprese del terzo settore. Il sostegno consiste nella concessione di agevolazioni per rendere pienamente funzionali gli spazi pubblici destinati all'esercizio di attivita' imprenditoriali ed all'erogazione di servizi di utilita' sociale (servizi di aggregazione, sportelli sociali, condivisione di spazi e strumenti di lavoro attraverso forme organizzate di coworking, organizzazione GAS, ecc ) strettamente funzionali a progetti individuati nell'azione 8 del presente POC e tutti gli interventi finanziati nell'ambito della linea di azione devono essere coerenti con le disposizioni indicate nell'Accordo di Partenariato.

Tipologie indicative di beneficiari
Imprese commerciali del terzo settore e societa' cooperative.

L'Asse 3 puo' trovare attuazione altresi' mediante la selezione ed ammissione a finanziamento di operazioni nell'ambito delle seguenti azioni:
- Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l'integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici - speculare a quello del POR (rif. Azione 3B.3.3.2);
- Potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche per l'espansione del credito in sinergia tra sistema nazionale e sistemi regionali di garanzia, favorendo forme di razionalizzazione che valorizzino anche il ruolo dei confidi piu' efficienti ed efficaci - speculare a quello del POR (rif. Azione 3D.3.6.1);
- Contributo allo sviluppo del mercato dei fondi di capitale di rischio nello start up d'impresa nelle fasi pre seede, seed ed early stage - speculare a quello del POR (rif. Azione 3D.3.6.4).

ASSE 4 - ENERGIA E MOBILITA'
L'Asse 4 e' incentrato sull'attivazione di un insieme di ambiti di intervento, le cui finalita' generali coincidono per una parte con il tema della riduzione dei costi di approvvigionamento dell'energia mentre dall'altra intervengono sull'aumento di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Le finalita' dell'Asse sono perseguite mediante le azioni di seguito riportate.
AZIONE 1 - INCENTIVI FINALIZZATI ALLA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI E DELLE EMISSIONI DI GAS CLIMALTERANTI DELLE IMPRESE E DELLE AREE PRODUTTIVE COMPRESA L'INSTALLAZIONE DI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTE RINNOVABILE PER L'AUTOCONSUMO, DANDO PRIORITA' ALLE TECNOLOGIE AD ALTA EFFICIENZA
(rif. Azione 4.B.4.2.1)
Le peculiarita' del sistema imprenditoriale regionale - pochi impianti produttivi energivori a fronte di un esteso tessuto di micro e piccole aziende a bassa efficienza energetica - inducono a strutturare l'Azione lungo due linee fondamentali di intervento:

- migliorare le performance energetiche nei cicli e nelle strutture produttive sostenendo investimenti in:
o tecnologie per l'efficienza energetica delle strutture aziendali (involucro, illuminazione, impianti, ecc.)
o dispositivi e tecnologie ad elevato rendimento energetico nei cicli produttivi, inclusi dispositivi di protezione ed efficientamento delle reti elettriche
o tecnologie per l'abbattimento delle emissioni di gas climalteranti nei cicli produttivi
o installazione di sistemi domotici di telecontrollo di impianti e cicli produttivi
o realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico ed eolico, principalmente) per autoconsumo solo se connessa ad interventi di efficientamento energetico

- abbattere i costi energetici negli agglomerati produttivi, ove si situano i complessi industriali maggiormente energivori regionali, sostenendo investimenti volti all'efficientamento energetico di reti e servizi erogati alle imprese insediate in aree industriali ed artigianali.

Tipologie indicative di beneficiari
PMI e grandi Imprese e Consorzi ASI per le aree industriali e Comuni titolari di aree artigianali limitatamente agli interventi di efficientamento energetico di reti e servizi direttamente collegati alle imprese insediate.
AZIONE 2 - PROMOZIONE DELL'ECO-EFFICIENZA E RIDUZIONE DI CONSUMI DI ENERGIA PRIMARIA NEGLI EDIFICI E STRUTTURE PUBBLICHE: INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE DI SINGOLI EDIFICI O COMPLESSI DI EDIFICI, INSTALLAZIONE DI SISTEMI INTELLIGENTI DI TELECONTROLLO, REGOLAZIONE, GESTIONE, MONITORAGGIO E OTTIMIZZAZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI (SMART BUILDINGS) E DELLE EMISSIONI INQUINANTI ANCHE ATTRAVERSO L'UTILIZZO DI MIX TECNOLOGICI
(rif. Azione 4C.4.1.1)
L'obiettivo di conseguire il maggior potenziale di risparmio energetico negli investimenti destinati all'eco- efficienza del patrimonio immobiliare pubblico, induce a concentrare l'Azione sul miglioramento delle performance energetiche degli edifici e strutture pubbliche.
Le strutture sulle quali intervenire saranno quelle maggiormente "energivore" e, quindi, in grado di contribuire alla riduzione dei consumi delle PA.
L'Azione sostiene interventi integrati di efficientamento energetico, ricorrendo alle tecnologie piu' innovative, concernenti:
- La riqualificazione degli impianti tecnici: messa in efficienza o sostituzione degli impianti di riscaldamento, raffrescamento, climatizzazione, produzione di acqua calda sanitaria e illuminazione
- l'installazione di sistemi domotici di telecontrollo e regolazione, applicazione di sistemi di BEMS (Buildings Energy Management System) per il monitoraggio e la gestione degli impianti
- la realizzazione di interventi di isolamento dell'involucro edilizio: sostituzione degli infissi, interventi di coibentazione (copertura isolata, cappotto termico, parete vegetale, pittura riflettente)

L'attivazione di eventuali strumenti finanziari ed il relativo contributo (stanziamenti) sara' subordinato all'esito della valutazione ex-ante di cui all'articolo 37 del Regolamento n. 1303/2013; nonche' assicurando la scelta dei soggetti gestori (beneficiari) degli strumenti nel rispetto delle norme in materia di appalti pubblici.

Tipologie indicative di beneficiari
Pubbliche Amministrazioni territoriali (Regione, Province e Comuni) e settoriali (Ospedali, ASL, ATER, ecc.), PPP.
AZIONE 3 - ADOZIONE DI SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLE RETI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA, PROMUOVENDO INSTALLAZIONI DI SISTEMI AUTOMATICI DI REGOLAZIONE (SENSORI DI LUMINOSITA', SISTEMI DI TELECONTROLLO E DI TELEGESTIONE ENERGETICA DELLA RETE)
(rif. Azione 4.C.4.1.3)
Al fine di abbattere la bolletta energetica degli enti locali e sostenere la sperimentazione di soluzioni innovative in grado di ridurre l'inquinamento luminoso, limitatamente ai territori inseriti nelle strategie di sviluppo urbano (Potenza e Matera) e rigenerazione delle aree interne. L'azione sostiene l'adozione di tecnologie avanzate per la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica (come ad esempio l'installazione di sistemi automatici di regolazione, quali sensori di luminosita', sistemi di telecontrollo e telegestione energetica della rete) in modo da superare la logica tradizionale di mera sostituzione dei punti luce.

Tipologie indicative di beneficiari
Comuni

AZIONE 4 - SISTEMI DI TRASPORTO INTELLIGENTI
(rif. Azione 4E.4.6.3)
L'azione persegue la promozione di interventi mirati ad attivare sistemi tecnologici di monitoraggio e controllo del traffico, di indirizzamento ai parcheggi, di informazione all'utenza rispetto al servizio fornito dai mezzi di trasporto pubblici, di controllo e gestione della flotta dei mezzi di trasporto pubblici attraverso la realizzazione di modalita' di pagamento interoperabili (es., infomobilita', controllo dei semafori, strumenti antielusione, sistemi per il controllo degli accessi e della domanda). Tali interventi saranno realizzati in tutte e due le citta' capoluogo di provincia ovvero Potenza e Matera.

Tipologie indicative di beneficiari
Comuni di Potenza e Matera.
AZIONE 5 - PROMOZIONE DELL'EFFICIENTAMENTO ENERGETICO TRAMITE TELERISCALDAMENTO E TELERAFFRESCAMENTO E L'INSTALLAZIONE DI IMPIANTI DI COGENERAZIONE E TRIGENERAZIONE
(rif. Azione 4G.4.4.1)
Le peculiarita' della domanda regionale di energia sia a scopo civile che industriale - poche polarita' energivore a fronte di una miriade di piccole utenze - inducono a privilegiare gli interventi per la cogenerazione di calore ed energia integrati da quelli per l'efficientamento degli impianti esistenti - a partire da quello dell'Ospedale San Carlo di Potenza ancora alimentato da fonti fossili - nonche' la realizzazione di impianti di cogenerazione e trigenerazione di energia.
L'Azione persegue la finalita' di promuovere e sostenere la realizzazione di:
- impianti di cogenerazione e trigenerazione di energia da fonti rinnovabili o dalla sezione biodegradabile dei rifiuti;
- impianti di cogenerazione e trigenerazione da fonti fossili gia' esistenti limitatamente all'Ospedale San Carlo di Potenza.

Tipologie indicative di beneficiario
Enti pubblici territoriali e settoriali, Aziende sanitarie ed ospedaliere, Universita' degli studi di Potenza, PPP.

L'Asse 4 puo' trovare attuazione altresi' mediante la selezione ed ammissione a finanziamento di operazioni nell'ambito delle seguenti azioni:
- Realizzazione di reti intelligenti di distribuzione dell'energia (smart grids) e interventi sulle reti di trasmissione strettamente complementari, introduzione di apparati provvisti di sistemi di comunicazione digitale, misurazione intelligente e controllo e monitoraggio come infrastruttura delle "citta'", delle aree periurbane - speculare a quello del POR (rif. Azione 4D.4.3.1);
- Realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio finalizzati all'incremento della mobilita' collettiva e alla distribuzione ecocompatibile delle merci e relativi sistemi di trasporto - speculare a quello del POR (rif. Azione 4E.4.6.1);
- Rinnovo del materiale rotabile - speculare a quello del POR (rif. Azione 4E.4.6.2).

ASSE 5 - TUTELA DELL'AMBIENTE ED USO EFFICIENTE DELLE RISORSE
L'asse 5 interviene in particolare su due differenti ambiti: il primo relativo alla disponibilita' e qualita' dei servizi ambientali; il secondo relativo alle risorse naturali e culturali, con particolare riferimento anche al sistema turistico regionale.

AZIONE 1 - RAFFORZARE LE DOTAZIONI IMPIANTISTICHE PER IL TRATTAMENTO E PER IL RECUPERO ANCHE DI ENERGIA AI FINI DELLA CHIUSURA DEL CICLO DI GESTIONE, IN BASE AI PRINCIPI DI AUTOSUFFICIENZA, PROSSIMITA' TERRITORIALE E MINIMIZZAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
(rif. Azione 6A.6.1.3)

La funzionalita' operativa del servizio integrato di gestione dei rifiuti passa necessariamente per il potenziamento tecnologico degli impianti per il trattamento ed il recupero dei rifiuti esistenti e prevede da un lato la realizzazione di 4 impianti di compostaggio di ultima generazione (tre in provincia di Potenza ed uno in provincia di Matera) dedicati al trattamento dell'umido proveniente da raccolta differenziata per la produzione di compost di qualita', dall'altro l'installazione di 2 impianti di ultima generazione (uno in provincia di Potenza e l'altro in provincia di Matera) per il recupero dei materiali riciclabili (plastiche, carta-cartone, etc..) presenti nel sopravaglio del rifiuto solido urbano tal quale. Nello specifico gli impianti di compostaggio, naturalmente, tratteranno solo l'umido raccolto in maniera differenziata per la produzione di compost di qualita', mentre gli impianti di biostabilizzazione tratteranno la frazione di rifiuti indifferenziati (comunque presente) separata mediante vagliatura con minore potere calorifico "sottovaglio", prima del suo smaltimento finale nella vasca di stoccaggio (discarica). Il sistema che, in coerenza con l'articolo 4 della Direttiva Quadro 2008/98/CE, non prevede pertanto la realizzazione di impianti di incenerimento, e' configurato in base ai principi di autosufficienza, prossimita' territoriale e minimizzazione degli impatti ambientali tale da permettere la chiusura del ciclo integrato di gestione dei rifiuti attraverso:

- il completamento dell'impiantistica di lavorazione e trasformazione delle frazioni valorizzabili, e di trattamento e smaltimento delle frazioni residue;
- un efficiente efficace e corretto servizio di smaltimento dei rifiuti prodotti in regione con il conseguente contenimento dei costi complessivi del sistema regionale;
- la salvaguardia dell'integrita' dell'ambiente circostante e la salute della popolazione;
- l'innesco delle filiere produttive collegate al ciclo integrato dei rifiuti, quali quelle relative alla cogenerazione e trigenerazione di energia limitatamente alla parte biodegradabile degli stessi, ed al recupero e riciclaggio dei materiali generando nuove occasioni di occupazione e di reddito.

Il potenziamento e l'ammodernamento tecnologico della dotazione impiantistica regionale in tema di trattamento e recupero dei rifiuti implica lo sviluppo, a monte, di attivita' mirate di ricerca sviluppo tecnologico ed innovazione a valere sull'Asse Prioritario I. Sul campo dell'innesco delle filiere produttive collegate sara' inoltre necessario costruire sinergie con gli Assi Prioritari 3 'Competitivita' e 4 "Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di Carbonio in tutti i settori".

Tipologie indicative di beneficiario
Enti pubblici territoriali (Ente Regione, Comuni), l'Autorita' Unica Regionale in Materia di Rifiuti, soggetti pubblici operanti nel settore e Consorzi ASI.

AZIONE 2 - POTENZIARE LE INFRASTRUTTURE DI CAPTAZIONE, ADDUZIONE, DISTRIBUZIONE FOGNARIE E DEPURATIVE PER USI CIVILI
(rif. Azione 6.B.6.3.1)
In coerenza con l'Obiettivo Specifico, si prevedono interventi sull'efficientamento dell'intero ciclo integrato delle acque - con particolare riferimento alle infrastrutture di captazione ed adduzione, dalla rete distributiva agli impianti di trattamento e depurazione delle acque reflue in una logica di sistema privilegiando interventi a carattere innovativo (come il ricorso all'ICT per le attivita' di monitoraggio e contabilizzazione dei consumi). Le azioni previste riguardano:
- Potenziamento delle infrastrutture di captazione, adduzione, distribuzione, fognarie e depurative per usi civili;
- investimenti nel settore depurativo concernenti gli agglomerati non ritenuti conformi in violazione della Direttiva 91/271/CE;
- Infrastrutture per il convogliamento e lo stoccaggio delle acque pluviali;
- Infrastrutture per il pretrattamento, stoccaggio e riutilizzo delle acque reflue depurate.

Tipologie indicative di beneficiario
Regione Basilicata, Autorita' unica regionale che sovraintenda all'uso plurimo delle risorse idriche, Universita', Enti di ricerca, operatori pubblici e privati specializzati nel settore, Enti Locali.
AZIONE 3 - SOSTEGNO ALL'INTRODUZIONE DI MISURE INNOVATIVE IN MATERIA DI RISPARMIO IDRICO PER IL CONTENIMENTO DEI CARICHI INQUINANTI RIABILITAZIONE DEI CORPI IDRICI DEGRADATI ATTRAVERSO UN APPROCCIO ECOSISTEMICO
(rif. Azione 6.B.6.4.1)
L'Azione e' volta a promuovere una serie di misure innovative incentrate su un piu' razionale sfruttamento della "risorsa idrica" prevedendone un impiego sostenibile nel tempo, con l'obiettivo di ottimizzarne l'uso, migliorarne la qualita' ed aumentarne le disponibilita'. In tal senso, attenzione particolare verra' rivolta al miglioramento del sistema depurativo, eliminando le situazioni di sversamento di liquame sulle diverse componenti ambientali, in particolare suolo ed acqua, e favorendo tecnologie e processi depurativi spinti, per ridurre il carico dei nutrienti e delle sostanze dannose per gli ecosistemi acquatici. Gli interventi si concentreranno prevalentemente sui corpi idrici maggiormente a rischio, sulla base dell'esito delle campagne di monitoraggio sullo stato quali-quantitativo dei corpi idrici ed in coerenza con gli indirizzi previsti dal Piano di Gestione del Distretto Idrografico dell'Appennino Meridionale.
Nel rispetto del quadro normativo regolamentare, si garantira' la coerenza e la demarcazione con il Programma di Sviluppo Rurale promuovendo a carico del FESR interventi legati ai corpi idrici che non riguardano i sistemi irrigui destinati esclusivamente all'agricoltura.
Sulla base di tali considerazioni, ed al fine di innalzare l'intero livello di efficienza del ciclo integrato delle acque, nonche' il mantenimento ed il miglioramento della qualita' dei corpi idrici in una logica di sistema, saranno previsti anche interventi volti all'adeguamento delle reti di distribuzione, ed alla riabilitazione dei corpi idrici degradati, anche attraverso approcci eco sistemici.

Tipologie indicative di beneficiario
Regione Basilicata, Autorita' unica regionale che sovraintenda all'uso plurimo delle risorse idriche, ARPAB, Universita', Enti Pubblici di ricerca.
AZIONE 4 - INTEGRAZIONE E RAFFORZAMENTO DEI SISTEMI DI MOITORAGGIO DELLA RISORSA IDRICA
(rif. Azione 6.B.6.4.2)
E' opportuno evidenziare come il sistema idrico regionale esprima una domanda di R&I non solo riguardo la conoscenza e la tutela del patrimonio regionale, ma anche per cio' che concerne l'attivazione di tutti quei processi legati alla fruizione delle informazioni tramite strumenti interoperabili per lo scambio dei dati.
In tal senso, l'azione intende contribuire al rafforzamento dei sistemi monitoraggio, attraverso interventi mirati a valorizzare gli elementi di misura quantitativa e qualitativa della risorsa idrica per le varie componenti (uso civile, industriale, etc..). La azioni saranno anche concepite nell'ottica di implementare l'architettura del sistema NOC (Network Operating Center), un sistema informatico centrale nel quale far confluire i dati provenienti dai punti di misura distribuiti su tutto il territorio regionale e dai 14 Centri di Controllo Periferici (CCP) finalizzati a trasferire i dati al NOC attraverso sistemi in Radiofrequenza.

Tipologie indicative di beneficiario
Regione Basilicata, Autorita' unica regionale che sovraintenda all'uso plurimo delle risorse idriche, ARPAB, Universita', Enti di ricerca, operatori pubblici e privati specializzati nel settore.

AZIONE 5 - INTERVENTI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DI AREE DI ATTRAZIONE NATURALE DI RILEVANZA STRATEGICA (AREE PROTETTE IN AMBITO TERRESTRE E MARINO, PAESAGGI TUTELATI) TALI DI CONSOLIDARE E PROMUOVERE PROCESSI DI SVILUPPO
(rif. Azione 6.C.6.6.1)
L'Azione, in sintonia con le Direttive Comunitarie in tema di 'Rete Natura 2000' ed in conformita' con le indicazioni contenute nel PAF della Regione Basilicata, e' circoscritta alle 'aree protette' a rilevanza strategica facenti parte della rete Natura 2000 e qualificabili come grandi attrattori naturali (Parchi nazionali del Pollino e dell'Appennino Meridionale, Parchi regionali delle Chiese Rupestri del Materano e di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane) onde favorirne l'inserimento nei circuiti nazionali ed internazionali della conoscenza, protezione e fruizione sostenibile ed eco-compatibile delle risorse naturali e paesaggistiche regionali.
In dette aree, l'Azione sostiene le seguenti tipologie di operazione:

- interventi di tutela e salvaguardia degli habitat naturali, di restauro paesaggistico, di recupero delle aree degradate, di rinaturalizzazione dei terreni abbandonati, ecc.;
- interventi per migliorare l'accesso e la fruizione delle aree di attrazione naturale nel rispetto dell'integrita' e riproducibilita' delle risorse interessate;
- sostegno ad iniziative e servizi eco-sistemici che impieghino tecniche e materiali ecocompatibili e rispettosi dell'ambiente;
- sostegno ai processi di valorizzazione e sviluppo indotti dalle attrattivita' naturali attraverso la promozione di attivita' a contorno (animazione, educazione ambientale, escursionismo, sport, svago e tempo libero) e di servizi di supporto a contenuto innovativo (accoglienza, centri didattici, visite guidate, multimedialita', visite virtuali, ecc.).
L'Azione e' attuata in stretto collegamento con gli interventi di valorizzazione a fini produttivi del patrimonio naturalistico.

Tipologie indicative di beneficiario
Per le operazioni a carattere infrastrutturale e di servizi da Enti pubblici territoriali (es. Regione e Comuni) e da Organismi gestori (es. Enti Parco).

AZIONE 6 - SOSTEGNO ALLA DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA E ALLA FRUIZIONE DEL PATRIMONIO NATURALE ATTRAVERSO LA CREAZIONE DI SERVIZI E/O SISTEMI INNOVATIVI E L'UTILIZZO DI TECNOLOGIE AVANZATE
(rif. Azione 6.C.6.6.2)
L'Azione si prefigge di accrescere il potenziale attrattivo delle aree protette e degli habitat e siti di pregio (es. Rete Natura 2000) attraverso attivita' e interventi mirati alla diffusione della conoscenza del patrimonio naturale regionale ricorrendo a sistemi innovativi di comunicazione ed all'utilizzo di tecnologie avanzate di fruizione (materiale didattico ed illustrativo, attivita' informativa e comunicativa, marketing territoriale e promozione di eventi, applicazioni ICT, siti multimediali, ecc.).

Tipologie indicative di beneficiario
Regione Basilicata, Enti Locali, APT, Organismi gestori delle Aree Protette.
AZIONE 7 - INTERVENTI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE E LA MESSA IN RETE DEL PATRIMONIO CULTURALE, MATERIALE E IMMATERIALE NELLE AREE DI ATTRAZIONE DI RILEVANZA STRATEGICA TALE DA CONSOLIDARE E PROMUOVERE PROCESSI DI SVILUPPO
(rif. Azione 6.C.6.7.1)
L'Azione, in sintonia con le indicazioni rivenienti dal Piano Turistico Regionale e dalla Strategia di 'Smart Specialisation', e' circoscritta alle emergenze regionali a valenza strategica costituite dai grandi attrattori, in primis quello di Matera e del suo circuito di 'Capitale europea della cultura 2019'nonche' dal sistema di offerta culturale del Vulture-Alto Bradano, al fine di agevolarne l'inserimento nei circuiti nazionali ed internazionali della conoscenza, protezione e fruizione sostenibile delle emergenze culturali.
In dette aree, l'Azione sostiene le seguenti tipologie di operazione:

- interventi di valorizzazione dei beni archeologici, architettonici, artistici, monumentali, ecc., attraverso attivita' di recupero, allestimenti anche multimediali, digitalizzazione, messa in rete, ecc., con priorita' per quelli volti ad assicurare la realizzazione di interventi ultimativi che consentano la completa fruizione del bene;
- interventi volti a migliorare l'accesso e la fruizione dei beni culturali materiali ed immateriali attraverso la messa in rete dei siti;
- interventi inerenti i contenitori culturali stabili per la produzione e fruizione culturale (spazi stabili per concerti, spettacoli, attivita' teatrali);
- sostegno a servizi innovativi in grado di qualificare l'approccio e diversificare la fruizione dei beni culturali (es.
prenotazioni on line, visite virtuali di siti e musei, multimedialita', allestimenti tecnologicamente avanzati,
ecc.).
L'Azione e' attuata in stretto collegamento con gli interventi di valorizzazione a fini produttivi del patrimonio culturale.

Tipologie indicative di beneficiario
Regione, Comuni, Sovrintendenze del MiBACT, Amministrazioni Centrali ed altri soggetti titolari/gestori pubblici di beni culturali riconosciuti.

AZIONE 8 - SOSTEGNO ALLA DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA E ALLA FRUIZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE, MATERIALE E IMMATERIALE, ATTRAVERSO LA CREAZIONE DI SERVIZI E/O SISTEMI INNOVATIVI E L'UTILIZZO DI TECNOLOGIE AVANZATE
(rif. Azione 6.C.6.7.2)
L'Azione si prefigge di accrescere il potenziale attrattivo dei beni culturali di pregio attraverso attivita' e interventi mirati alla diffusione della conoscenza del patrimonio culturale regionale ricorrendo a sistemi innovativi di comunicazione ed all'utilizzo di tecnologie avanzate di fruizione (materiale didattico ed illustrativo, attivita' informativa e comunicativa, marketing territoriale e promozione di eventi, applicazioni ICT, siti multimediali, ecc.). L'Azione si esplichera' anche attraverso la partecipazione al programma delineato dalla Strategia della Macro-Regione Adriatico- Ionica, con la attuazione delle azioni di valorizzazione e fruizione del patrimonio regionale, cosi' come concordato e descritto dalle linee strategiche della Macro-Regione medesima.

Tipologie indicative di beneficiario
Regione Basilicata, Enti Locali, APT, organismi gestori di beni culturali riconosciuti.
AZIONE 9 - SOSTEGNO ALLA FRUIZIONE INTEGRATA DI RISORSE CULTURALI E NATURALI E ALLA PROMOZIONE DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE
(rif. Azione 6.C.6.8.3)
L'Azione, in sintonia con le indicazioni rivenienti dal Piano Turistico Regionale, dalla Strategia di 'Smart Specialization' e dalle linee di sviluppo turistico definite all'interno della Strategia Adriatico-Ionica, e' circoscritta:
- per un verso, alle 'destinazioni turistiche' di pregio di Maratea e del Metapontino per elevarne le performance competitive sui mercati nazionali ed esteri delle vacanze;
- per l'altro, alle 'valenze turistiche' (itinerari naturalistici ed escursionistici, storici ed artistici, enogastronomici e salutistici, sportivi e ludici, delle tradizioni folcloriche, ecc.) ricadenti nelle aree interne di cui alla sezione 4 relativa all'"Approccio integrato allo sviluppo territoriale", per accrescerne il potenziale attrattivo.

In dette aree, l'Azione sostiene le seguenti tipologie di operazione:
- interventi di qualificazione dell'offerta, di innovazione dei prodotti/servizi immessi sul mercato, di supporto al ri-orientamento strategico ed organizzativo delle attivita' ricomprese nella filiera turistica;
- interventi a sostegno della fruizione integrata delle risorse culturali e naturali a spiccata valenza turistica nonche' a supporto delle attivita' escursionistiche, salutistiche, ludico-sportive, ecc. legate al potenziamento dell'attrattivita' delle mete turistiche di pregio ed alla diversificazione dell'offerta turistica regionale;
- interventi mirati di promozione dell'offerta turistica regionale su nuovi mercati di sbocco in termini sia di brand regionale, che di 'destinazioni' mature e di tipologie di 'prodotti turistici' veicolati.
L'Azione e' attuata in stretto collegamento con gli investimenti a carattere produttivo nonche' contribuisce a porre in essere un sistema di "management dei turismi", anche con il concorso del FSE, a mezzo del potenziamento delle capacitazioni possedute dagli attori pubblici e dagli operatori privati.

Tipologie indicative di beneficiario
Indicativamente, i beneficiari sono costituiti per:
. le operazioni a carattere infrastrutturale da Enti pubblici territoriali (es. Regione e Comuni);

. le attivita' di animazione/comunicazione e brandizzazione (Regione, Enti Locali, APT).
AZIONE 10 - AZIONI PREVISTE NEI PRIORITIZED ACTION FRAMEWORK (PAF) E NEI PIANI DI GESTIONE DELLA RETE NATURA 2000
(rif. Azione 6D.6.5.A.1)
L'Azione, in coerenza con le Misure di conservazione previste dalle Direttive comunitarie, la Strategia Nazionale per la Biodiversita' ed il quadro delle azioni prioritarie d'intervento (PAF) della Regione Basilicata ( di cui alla DGR 1181 dell'1 Ottobre 2014), e' circoscritta ai 'siti' ed agli 'habitat' inseriti nella 'Rete Natura 2000' quali presidi della biodiversita' animale e vegetale da preservare e valorizzare. In dette aree, a titolo esemplificativo, l'Azione sostiene le seguenti tipologie di operazione:
- interventi di salvaguardia dell'originalita' e peculiarita' dei paesaggi;
- sostegno ad iniziative a valenza ambientale da parte del mondo dell'economia sociale e del non profit;
- sviluppo di azioni di animazione territoriale ed educazione formale e non formale connesse al paradigma dello sviluppo sostenibile nonche' di promozione e diffusione della conoscenza e fruizione sostenibile del patrimonio naturale;
- promozione di iniziative di comunicazione e marketing naturalistico, dell'organizzazione di campagne informative e pubblicitarie, della realizzazione di spot e materiale divulgativo, della partecipazione a mostre e grandi eventi di rilevanza nazionale ed internazionale naturali.

Tipologie indicative di beneficiario
Regione Basilicata, Enti pubblici territoriali, Enti Parco, associazioni e altri soggetti pubblici e privati operanti nel settore o in settori di interesse (ES. APT, Organismi gestori, associazioni ambientaliste e del terzo settore)
AZIONE 11 - INTERVENTI PER RIDURRE LA FRAMMENTAZIONE DEGLI HABITAT E MANTENERE IL COLLEGAMENTO ECOLOGICO E FUNZIONALE
(rif. Azione 6.D.6.5.A.2)
L'Azione, in coerenza con le Misure di conservazione previste dalle Direttive comunitarie, la Strategia Nazionale per la Biodiversita' ed il quadro delle azioni prioritarie d'intervento (PAF) della Regione Basilicata, e' circoscritta per l'altro, alle aree circostanti e di collegamento delle emergenze naturalistiche di pregio onde contribuire alla funzionalita' della 'Rete Ecologica Regionale' delle aree protette e dei 'siti' e degli 'habitat' inseriti nella 'Rete Natura 2000. In dette aree, a titolo esemplificativo, l'Azione sostiene le seguenti tipologie di operazione:
- interventi di protezione e conservazione, di ripristino e rinaturalizzazione degli habitat naturali e semi- naturali e degli habitat interessati dalle specie protette;
- interventi di ricucitura del territorio, di realizzazione di corridoi ecologici e di collegamenti funzionali;
- realizzazione di infrastrutture verdi, attrezzature ecocompatibili, sentieristica, opere a supporto della rete escursionistica adoperando tecniche e materiali ecocompatibili.

Tipologie indicative di beneficiario
Enti pubblici territoriali (es., Regione e Comuni) e Organismi gestori (es. Enti Parco).
AZIONE 12 - BONIFICA DI AREE INQUINATE SECONDO LE PRIORITA' PREVISTE DAL PRB E REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE PER L'INSEDIAMENTO DI IMPRESE DA COLLEGARE A PROGETTI DI SVILUPPO E OCCUPAZIONE (rif.
Azione 6.E.6.2.1)
PRESE DA COLLEGARE A PROGETTI DI SVILUPPO E OCCUPAZIONE
La regione intende intervenire sul recupero dei siti inquinati di proprieta' pubblica, al fine di:

- tutelare l'ambiente e la salute umana rispetto a situazioni di inquinamento di origine naturale ed antropica;
- garantire il riutilizzo per finalita' produttive, favorendo cosi' la crescita occupazionale e riducendo il consumo di suolo.

Le operazioni previste non riguarderanno la Val d'Agri o comunque i siti interessati dalle estrazioni petrolifere e saranno ammissibili solo gli interventi previsti dal nuovo "Piano regionale per la bonifica delle aree inquinate". Verra' inoltre accordata priorita' agli interventi concernenti i siti inquinati di interesse nazionale e regionale compatibilmente con la sostenibilita' finanziaria degli stessi rispetto alle risorse disponibili sul presente Programma Operativo. Per cio' che concerne il riutilizzo per finalita' produttive, si prevede per le Aree della Val Basento un investimento nel settore della Chimica verde, mentre per i siti a ridosso delle aree urbane e per gli altri siti, un riutilizzo per finalita' terziarie, commerciali o di piccola manifattura. La copertura dei costi degli interventi di bonifica avverra' nel rispetto del principio "chi inquina paga", facendo ricorso a sistemi negoziali e altre misure volontarie.

Tipologie indicative di beneficiario
Regione Basilicata, Enti pubblici territoriali, Comuni.
L'Asse 5 puo' trovare attuazione altresi' mediante la selezione ed ammissione a finanziamento di operazioni nell'ambito delle seguenti azioni:
- Realizzare le azioni previste nei piani di prevenzione e promuovere la diffusione di pratiche di compostaggio domestico e di comunita' - speculare a quello del POR (rif. Azione 6A.6.1.1);
- realizzare i migliori sistemi di raccolta differenziata ed un'adeguata rete di centri di raccolta - speculare a quello del POR (rif. Azione 6A.6.1.2);
- Interventi di miglioramento e ripristino delle capacita' di invaso esistenti, realizzando, ove possibile infrastrutture verdi speculare a quello del POR (rif. Azione 6B.6.3.2).

ASSE 6 - SISTEMI DI TRASPORTO ED INFRASTRUTTURE DI RETE
L'Asse 6 contribuisce a migliorare la rete ferroviaria regionale e la viabilita' secondaria e terziaria, a favore delle "aree interne" regionali, per garantire tempi di accessibilita' alle reti TEN-T minori rispetto a quelli attuali.
In particolare si prevede di:
. rafforzare le connessioni dei nodi secondari e terziari delle "aree interne" e di quelle dove sono localizzati significativi distretti di produzione agricola e agro-industriale con i principali assi viari e ferroviari della rete TEN-T;
. potenziare i servizi di trasporto pubblico regionale ed interregionale su tratte dotate di domanda potenziale significativa, anche attraverso interventi infrastrutturali e tecnologici, rinnovo del materiale rotabile, promozione della bigliettazione elettronica integrata.

Le finalita' dell'Asse sono perseguite mediante le azioni di seguito riportate.

AZIONE 1 - RAFFORZARE LE CONNESSIONI DEI NODI SECONDARI E TERZIARI DELLE "AREE INTERNE" E DI QUELLE DOVE SONO LOCALIZZATI SIGNIFICATIVI DISTRETTI DI PRODUZIONE AGRICOLA E AGRO-INDUSTRIALE CON I PRINCIPALI ASSI VIARI E FERROVIARI DELLA RETE TEN-T
(rif. Azione 7.B.7.4.1)
Con l'azione si intende garantire una offerta viaria idonea a elevare la qualita' delle strade delle aree interne della Basilicata, da intendersi sia in termini di ripristino della funzionalita' originaria che di incremento dell'accessibilita' dei vari mezzi di trasporto nonche' di riduzione dei tempi di percorrenza. Gli interventi puntuali consisteranno in opere di ristrutturazione per il miglioramento strutturale e funzionale, varianti al tracciato, rettifiche planometriche, allargamenti della sede stradale, adeguamento delle strutture principali, ripristino di tratti non piu' percorribili, realizzazione di nuove e brevi sedi stradali. Queste tipologie di intervento risultano fortemente coerenti con quanto descritto nell'Accordo di Partenariato 2014-2020, sia in termini piu' generali, attraverso la strategia dedicata alle aree interne, che di azioni specifiche, quali quelle relative al risultato atteso 7.4 "Rafforzamento delle connessioni con la rete globale delle aree interne". Questi interventi a servizio delle quattro aree interne territoriali permetteranno di ridurre i tempi di percorrenza stradali, acquisendo un valore aggiunto di inserirli in un impianto strategico molto focalizzato sui servizi di cittadinanza (scuola, sanita', trasporto extraregionale) da rendere alla popolazione residente, sia in termini di fruibilita' che di accessibilita' e qualita' attraverso l'attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne in ambito regionale, cosi' come definito nelle successive sezioni 4 e 6 del presente Programma in termini di ambiti territoriali. L'azione sara' attuata nell'ambito dell'ITI per le Aree Interne di cui alle successive sezioni 4 e 6 del presente Programma.

Tipologie indicative di beneficiario
Enti pubblici territoriali (Province e Comuni anche in forma associata), Regione Basilicata, ANAS.

AZIONE 2 - POTENZIARE I SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO REGIONALE ED INTERREGIONALE SU TRATTE DOTATE DI DOMANDA POTENZIALE SIGNIFICATIVA, ANCHE ATTRAVERSO: INTERVENTI INFRASTRUTTURALI E TECNOLOGICI, RINNOVO DEL MATERIALE ROTABILE, PROMOZIONE DELLA BIGLIETTAZIONE ELETTRONICA INTEGRATA CON LE AZIONI DELL'OBIETTIVO TEMATICO 4
(rif. Azione 7.C.7.3.1)
Si prevede di realizzare tre tipologie di intervento:
- velocizzazione ed adeguamento della rete ferroviaria mediante il miglioramento della regolarita' d'esercizio con la soppressione di passaggi a livello, varianti di tracciato, rinnovo ed adeguamento impianti fissi, qualificazione dei principali nodi di interscambio per garantire un rapido ed efficace trasbordo e favorire l'unitarieta' del sistema trasportistico e privilegiare il trasporto ferroviario, nelle tratte su cui si e' gia' investito per il rinnovo dell'armamento o sono programmati investimenti della medesima tipologia, in particolare sulle direttrici FAL Potenza/Matera/Bari. In questo ambito e' prevista la realizzazione della seconda fase del progetto "Servizio Metropolitano Hinterland Potentino - 1° lotto funzionale" che vede beneficiario il comune di Potenza, la cui prima fase e' finanziata nell'ambito del PO FESR Basilicata 2007/2013;
- interventi di miglioramento del materiale rotabile destinato al trasporto pubblico locale;
- automazione dei sistemi di emissione e convalida dei titoli di viaggio per l'attuazione della bigliettazione elettronica integrata, operazioni che attualmente avvengono quasi esclusivamente manualmente. Questo intervento consentira' anche di acquisire sistematicamente i dati relativi ai flussi di domanda nelle diverse condizioni di esercizio, utili e funzionali per una gestione piu' efficiente del sistema di Trasporto Pubblico Locale.
Gli interventi di cui alla prima e seconda tipologia determineranno una riduzione del consumo energetico per la trazione del materiale rotabile e un incremento del numero degli utenti che fruiranno delle linee, riducendo, di conseguenza, le emissioni di inquinanti in atmosfera nel rispetto delle previsioni della Direttiva 2008/50/CE.
Gli interventi saranno attuati nel rispetto di tutte le indicazioni previste dall'Accordo di Partenariato. Inoltre gli interventi sul trasporto pubblico, incluso l'acquisto l'acquisto di nuovo materiale rotabile, saranno fatti nel rispetto del regolamento n. 1370/2007.

Tipologie indicative di beneficiario
Enti pubblici territoriali (Ente Regione, Province e Comuni), Operatori di servizi di trasporto pubblico e gestori di rete.

ASSE 7 - INCLUSIONE SOCIALE
Con l'asse si intende intervenire sul miglioramento delle dotazioni strutturali e dei servizi a favore delle fasce svantaggiate ed economicamente fragili. In particolare, sono previsti investimenti finalizzati:

- a fornire una maggior copertura in termini di asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia nonche' a rafforzare e razionalizzare il sistema dei servizi residenziali destinati a minori e le prestazioni di assistenza ai giovani;
- a potenziare l'offerta di servizio agli anziani, sia in termini residenziali quali case alloggio, strutture per utenti autosufficienti, che non residenziali quali centri diurni e centri intergenerazionali,
- a consolidare il sistema di offerta residenziale per disabili e a potenziare le strutture per la salute mentale;
- a migliorare i servizi di assistenza primaria sanitaria e sociosanitaria;
- ad implementare nuove tecnologie presso i presidi territoriali;
- a riorganizzare la rete del welfare di accesso e di costruzione di servizi secondo una logica di "ospedale di comunita'";
- ad ammodernare e potenziare la rete di prima emergenza territoriale in aree non urbane al fine di riorganizzare e migliorare il servizio di primo soccorso, anche attraverso l'incremento delle dotazioni tecnologiche e il ricorso a strumentazione ICT.

Le finalita' dell'Asse sono perseguite mediante le azioni di seguito riportate.

AZIONE 1 - FINANZIAMENTO PIANI DI INVESTIMENTO PER COMUNI ASSOCIATI PER REALIZZARE NUOVE INFRASTRUTTURE O RECUPERARE QUELLE ESISTENTI CONFORMI ALLE NORMATIVE REGIONALI DI RIFERIMENTO (MINORI)
(rif. Azione 9A.9.3.1)
In termini di offerta reale, sul versante dei servizi all'infanzia, il rapporto di analisi sviluppato dal Sistema Informativo Sociale della Regione Basilicata (ott.2012) rileva che al 31.12.2011 le unita' di offerta sono 67 in tutta la regione (37 asili nido e 30 sezioni primavera). Tali servizi assicuravano un presidio di offerta in 31 comuni su 131, livello di copertura contenuto che, sebbene possa giustificarsi con le dinamiche demografiche locali e una bassa corposita' degli addensati urbani comunque evidenzia una quota di domanda disattesa ed una incompleta copertura territoriale. Infatti, lo stato dei servizi registra l'assenza di unita' di offerta in 2 comuni aventi oltre 10.000 abitanti e in 11 tra i 5.00 ed i 10.000 abitanti nei quali risulta opportuno intervenire.
Sul versante dei servizi residenziali destinati a minori al 31.12.2012 risultavano essere pari a 32 le strutture esistenti (15 in provincia di Potenza e 17 in quella di Matera- Sistema Informativo Sociale Regione Basilicata). Tali strutture registrano un forte incremento della domanda di accoglienza di minori stranieri non accompagnati, determinata dai flussi migratori in corso (circa 70 unita' al 2015, con un incremento del 100% rispetto al biennio precedente).

L'azione, in linea con quanto previsto dal PNR italiano in materia di agevolazione della conciliazione dei percorsi di lavoro e cura e in coerenza con lo stato dei servizi all'infanzia, interviene assicurando:
- maggior copertura in termini di asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia in particolare sui comuni oltre i 5.000 abitanti sprovvisti di servizi oltre che potenziamento dei servizi preesistenti nei comuni gia' dotati di servizi, puntando inoltre su tutto il territorio ad un'integrazione con servizi di cura alternativi e "leggeri" in integrazione con il FSE;
- rafforzamento e razionalizzazione del sistema dei servizi residenziali destinati a minori (comunita' familiari, centri di accoglienza, comunita' socioeducative, ecc.); prestazioni di assistenza ai giovani nei luoghi di residenza (centri diurni, centri di aggregazione, ecc.);
- consolidamento dei servizi non residenziali (centri diurni, centri di aggregazione, ecc) funzionali alla socializzazione e alla erogazione di prestazioni di assistenza ai giovani nei luoghi di residenza.

In linea con l'Accordo di Partenariato gli interventi descritti verranno concertati su base territoriale a livello di Ambiti socio-territoriali sia attraverso la predisposizione di piani di investimenti per comuni in forma congiunta sia attraverso la predisposizione di piani di investimento per Comuni rientranti nell'ITI Sviluppo Urbano o nell'ITI Aree interne, funzionali alla elevazione del sistema dei servizi per l'infanzia, costruiti in conformita' alla programmazione regionale ed improntati a criteri di sostenibilita' di gestione e agio dell'accesso.
L'azione si pone in coerenza con le politiche per il potenziamento del welfare locale attuate nella programmazione FESR 2007-2013 attraverso i Piani di Offerta Integrata di Servizi (P.O.I.S.), definiti su sette bacini territoriali e realizzati attraverso Accordi di Programma. In relazione ai P.O.I.S. l'OS si pone quindi in continuita', potendo contribuire alla esecuzione di operazioni in essi previste, non realizzate nel precedente ciclo di programmazione, coerenti con i criteri di selezione del PO ed utili alla popolazione sulla base della domanda attuale di servizi dal territorio.
L'azione verra' inoltre declinata in conformita' alla pianificazione di settore ("Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunita' 2012-2015" e alla L.R. n° 4/2007) e contribuira' allo sviluppo territoriale nelle modalita' indicate alla successiva Sezione 4 (in particolar modo attraverso modalita' anticipatorie). L'intervento si integra con quanto previsto dal Programma di Sviluppo Rurale a valere sul FEASR sul tema dell'aumento dell'accessibilita' ai servizi e l'inclusione sociale delle fasce deboli in ambito rurale.

La attivazione della azione verra' condotta in integrazione con il FSE, che relativamente alla medesima priorita' di investimento potra' attivare, a titolo esemplificativo come riportato nel PO FSE Asse II, l'implementazione di buoni servizio, anche in ottica di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, per favorire l'accesso dei nuclei familiari alla rete dei servizi socio-educativi a ciclo diurno e l'incremento di qualita' dei servizi in termini di prestazioni erogate e di estensione delle fasce orarie e di integrazione della filiera.

Tipologie indicative di beneficiari
Amministrazioni comunali, anche in forma associata.

AZIONE 2 - PIANI DI INVESTIMENTO IN INFRASTRUTTURE PER COMUNI ASSOCIATI E AIUTI PER SOSTENERE GLI INVESTIMENTI PRIVATI NELLE STRUTTURE PER ANZIANI E PERSONE CON LIMITAZIONI NELL'AUTONOMIA
(rif. Azione 9A.9.3.5)
Negli ultimi anni la Regione ha investito, sopperendo con fondi propri alla progressiva riduzione del Fondo Nazionale Politiche Sociali, al fine di assicurare il rispetto degli standard di servizio, conseguendo buone performance nell'innalzamento dei servizi di assistenza agli anziani. Tuttavia permangono criticita' connesse alla copertura di un territorio ad alta dispersione residenziale, alla sostenibilita' delle strutture e alla adeguatezza dell'offerta rispetto alla evoluzione della popolazione (senilizzazione, incremento non autosufficienza, ecc). Sul versante delle strutture residenziali socio-assistenziali al 31.12.2012 risultano operanti sul territorio lucano n°134 unita' di offerta residenziale (SISB) delle quali 51 hanno come target prevalente gli anziani, 4 i disabili e 30 soggetti con problemi di salute mentale. In questo contesto, relativamente a popolazione anziana e a cittadini con limitata autonomia, l'azione sara' declinata assicurando:

- il potenziamento della offerta di servizio agli anziani, sia in termini residenziali quali case alloggio, strutture per utenti autosufficienti, (al fine di completare e riequilibrare l'offerta, essendo quasi tutte le strutture concentrate nella prov. di Potenza, con una presenza di 1.530 unita' accolte) che non residenziali quali centri diurni e centri intergenerazionali, (realizzati in numero di 31 nella programmazione 2007-2013), in un quadro di integrazione con i servizi territoriali funzionale a limitare l'istituzionalizzazione dell'anziano;
- Il consolidamento del sistema di offerta residenziale per disabili (al 31.12.2012 le 4 strutture residenziali per disabili, per un totale di 439 posti letto, erano tutte sul territorio della prov. di Potenza) e il potenziamento delle strutture per la salute mentale (al 31.12.2012 sono 30, 12 nel materano e 18 nel potentino), anche introducendo tipologie adesso non presenti (es. strutture per il "dopo di noi");
- la sussistenza di una rete efficiente di servizi a carattere diurno sul territorio regionale (centri diurni, spazi di accoglienza, ecc) a beneficio di persone con limitata autonomia e alle loro famiglie, al fine di agevolare la qualita' della vita delle persone in condizione di disabilita' e favorire i processi di conciliazione lavorativa dei familiari, prevedendo una intensita' di sostegno analoga a quella della passata programmazione (POIS) nella quale sono stati 6 gli interventi diurni rivolti a persone con limitata autonomia.

Per la realizzazione degli interventi descritti, oltre che per il tramite dei beneficiari aventi natura giuridica pubblica, l'azione potra' attivarsi anche attraverso il sostegno in forma di aiuto ad imprese sociali operanti nel campo dell'assistenza agli anziani e delle persone con limitata autonomia, in linea con gli orientamenti espressi dalla Commissione nel "Social Investment Package" incentivando l'utilizzo di capitali privati aggiuntivi ed in una logica di integrazione con il sostegno all'imprenditoria sociale previsto dall' Asse 3.
Al pari dell'azione precedente anche la 9.3.5 verra' attivata attraverso la predisposizione di piani di investimenti a livello di ambiti socio-territoriali, sia attraverso la predisposizione di piani di investimento per comuni associati, sia attraverso la predisposizione di piani di investimento per Comuni rientranti nell'ITI Sviluppo Urbano o nell'ITI Aree interne, in coerenza con il medesimo quadro programmatico ed in continuita' con l'esperienza dei Piani di Offerta Integrata di Servizi (P.O.I.S.) previsti nella precedente programmazione. Del resto le due azioni si prestano ad essere riportate in un contesto unitario, attesi il comune quadro programmatico, la funzione di infrastrutturazione sociale dei territori e il ruolo di sostegno alle famiglie aventi in carico persone bisognose di assistenza.
La attivazione degli interventi descritti, riconducibili a tipologia di intervento riconosciute (Nomenclatore degli interventi e dei servizi sociali) e in linea con la pianificazione regionale di settore verra' condotta in integrazione con il FSE, che relativamente alla medesima priorita' di investimento potra' mettere in campo, a titolo esemplificativo come riportato nel PO FSE Asse II, le seguenti azioni:
- Implementazione di buoni servizio per servizi a persone con limitazioni nell'autonomia per favorire l'accesso dei nuclei familiari alla rete dei servizi sociosanitari domiciliari e a ciclo diurno e l'incremento di qualita' dei servizi sia in termini di prestazioni erogate che di estensione delle fasce orarie e di integrazione della filiera.
- Formazione degli assistenti familiari e creazione di registri di accreditamento e di albi di fornitori di servizi di cura rivolti alle persone anziane e/o non autosufficienti.
- Implementazione del Sistema informativo dei servizi e delle prestazioni sociali.
L'integrazione dei Fondi, incluso il FEASR per i servizi essenziali in area rurale, potra' garantire una maggiore efficacia degli interventi ed il miglior perseguimento delle finalita' di protezione sociale, innovazione e stabilizzazione dell'economia proposte dalla Commissione Europea nel "Social investment package". Sara' cura dell'Amministrazione regionale raccordare il quadro di interventi a propria titolarita' con contenuti e modalita' di attuazione in Basilicata del PON "Inclusione sociale".

Tipologie indicative di beneficiari
Amministrazioni comunali, anche in forma associata, imprese sociali.
AZIONE 3 - FINANZIAMENTO INVESTIMENTI PER LA RIORGANIZZAZIONE E IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI TERRITORIALI SOCIOSANITARI, DI ASSISTENZA PRIMARIA E SANITARI NON OSPEDALIERI, COMPRESA LA IMPLEMENTAZIONE DI NUOVE TECNOLOGIE PER LA TELEMEDICINA, LA RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE DEL WELFARE D'ACCESSO E LO SVILUPPO DI RETI TRA SERVIZI E RISORSE DEL TERRITORIO PER FAVORIRE LA NON ISTITUZIONALIZZAZIONE DELLA CURA
(rif. Azione 9A.9.3.8)
Sebbene il sistema sanitario regionale nel suo complesso denoti un sistema organizzativo di offerta in condizioni di fronteggiare la domanda con meno criticita' rispetto alle restanti regioni del Mezzogiorno ed e' connotato da presidi ospedalieri in grado di assicurare i necessari servizi specialistici, continua a sussistere una rete di "medicina territoriale" e un sistema di pronta emergenza ancora non totalmente in grado di assicurare coperture ottimali su tutta la superficie regionale, anche a causa della connotazione orografica, cosi' come sussistono punti di potenziale miglioramento dell'efficienza del sistema di erogazione.
Tale sistema di medicina territoriale, articolato in una organizzazione distrettuale, un sistema poliambulatoriale e una rete di punti salute, deve essere integrato con ulteriori investimenti al fine di assicurare continua e piena adeguatezza dell'offerta rispetto alle dinamiche socio-sanitarie territoriali. In particolare in coerenza ed in chiave integrativa con quanto previsto dal "Patto per la Salute per gli anni 2014-2016", sottoscritto in Conferenza Stato-Regioni in data 10.07.2014, la priorita' di investimento in materia di sistema sanitario dovra' essere declinata attraverso:
- la garanzia della adeguata erogazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) su tutto il territorio regionale (al fine di intervenire sugli elementi individuati nel monitoraggio annuale e garantire correttezza nella erogazione);
- il potenziamento della assistenza territoriale (declinata sia in termini di rafforzamento della specialistica ambulatoriale che di potenziamento del sistema di emergenza);
- il miglioramento dei servizi finalizzati alla umanizzazione delle cure, attualmente disponibili solo presso i principali plessi ospedalieri;
- la riqualificazione del patrimonio immobiliare sede di servizio territoriale, al fine di abbattere i rischi di vulnerabilita' sismica degli edifici, migliorare la performance energetica e agevolare le forme di fruizione ed accesso ai punti di erogazione;
- l'ammodernamento della dotazione tecnologica di servizio, al fine di qualificare l'offerta di servizio.

In linea con quanto descritto l'azione punta alla caratterizzazione della rete della "medicina territoriale" improntata alla qualita' dei servizi sociosanitari e all'appropriatezza delle prestazioni, potenziandone la struttura operativa e puntando al consolidamento dei servizi sanitari e socio-sanitari in particolare nei territori fuori dalle aree urbane di Potenza e Matera, al fine di costruire una maglia efficace di primo servizio, complementare ed integrativa rispetto ai poli ospedalieri. L'intervento contempla anche un ammodernamento della dotazione tecnologica (anche con ricorso a tecnologie ICT in integrazione con quanto previsto all'Asse 2).
Pertanto attraverso il PO, in coerenza con quanto previsto dal "Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunita' 2012-2015", in linea con le indicazioni "Patto per la Salute per gli anni 2014-2016", tenuto conto del dimensionamento dei servizi sanitari e sociosanitari presenti in regione potranno essere realizzati:
- interventi per il miglioramento dei servizi di assistenza primaria sanitaria e sociosanitaria (poliambulatori, punti salute, consultori, strutture residenziali a ciclo diurno, servizi per dipendenze patologiche, centri salute mentale, ecc);
- interventi di implementazione di nuove tecnologie (es. telemedicina) presso i presidi territoriali;
- azioni di riorganizzazione della rete del welfare di accesso e di costruzione di servizi secondo una logica di "ospedale di comunita'";
- recuperi di ex immobili gia' sedi di servizi ospedalieri al fine di attuare processi di conversione in servizi di cura territoriali;
- azioni di ammodernamento e potenziamento della rete di prima emergenza territoriale in aree non urbane finalizzate alla riorganizzazione e miglioramento del servizio di primo soccorso, anche attraverso l'incremento delle dotazioni tecnologiche e il ricorso a strumentazione ICT;
- interventi di umanizzazione della cura medica in un approccio territoriale extraospedaliero (es. centro cure palliative, centro terapia del dolore, sono prevedibili 3 interventi sul territorio regionale).
Le azioni descritte, intervengono nei punti cruciali della rete dei servizi e puntano tuttavia a consentire una riconnessione funzionale del sistema di medicina territoriale ai luoghi sedi della erogazione delle prestazioni altamente specializzate, in un quadro di costruzione di un sistema unico di assistenza, coordinato dalle aziende sanitarie, in grado di fornire servizi secondo appropriatezza, economicita' e prossimita' territoriale. Gli interventi saranno identificati in coerenza con il citato Piano Regionale e pianificati sulla base della domanda territoriale. Analogamente alle azioni 1 e 2, anche l'azione 3 si pone in continuita' con l'esperienza condotta attraverso i Piani di Offerta Integrata di Servizi (P.O.I.S.) sul ciclo 2007-2013 ed eventualmente potra' sostenere interventi programmati in tale contesto, non realizzati e comunque coerenti con il fabbisogno di servizi socio-sanitari.
L'azione contribuisce all'"Approccio integrato allo sviluppo territoriale" trattato alla Sezione 4 ed agevola politiche locali che costituiscano precondizioni per lo sviluppo dei territori e contemplano la "domiciliarizzazione" di alcune prestazioni sanitarie quale criterio di efficienza dei sistemi di cura, abbattimento del rischio di erogazione di funzioni improprie ed elevazione della offerta di servizio e della qualita' della vita dei cittadini, soprattutto di quelli socialmente fragili.
Nello specifico attraverso il potenziamento dei servizi socio-sanitari si attende:
- rispetto pieno della tempistica prevista per le liste di attesa in classi di priorita' (RAO); per le prestazioni di specialistica ambulatoriale non in classe di priorita' va realizzato il contenimento delle liste di attesa, rilevate annualmente, per le branche di cardiologia e di diagnostica per immagine entro un valore max di 90 gg;
- deospedalizzazione e conseguente riduzione di ricoveri inappropriati
- riduzione dei tempi di intervento del Servizio di Emergenza-Urgenza in coerenza con le previsioni del Patto per la Salute 2014-2016;
- riqualificazione e riduzione del costo del personale impegnato nell'ambito dei servizi territoriali (rif. telemedicina);
- rafforzamento delle reti interaziendali territoriali;
- riduzione del costo sociale a carico dell'assistito e della sua famiglia.

Tipologie indicative di beneficiari
Aziende Sanitarie, Regione Basilicata, PPP.
AZIONE 4 - INTERVENTI DI POTENZIAMENTO DEL PATRIMONIO PUBBLICO ESISTENTE E DI RECUPERO DI ALLOGGI DI PROPRIETA' PUBBLICA PER INCREMENTARE LA DISPONIBILITA' DI ALLOGGI SOCIALI E SERVIZI ABITATIVI PER CATEGORIE FRAGILI PER RAGIONI ECONOMICHE E SOCIALI. INTERVENTI INFRASTRUTTURALI FINALIZZATI ALLA SPERIMENTAZIONE DI MODELLI INNOVATIVI SOCIALI E ABITATIVI PER CATEGORIE MOLTO FRAGILI
(rif. Azione 9B.9.4.1)
L'aggravarsi delle condizioni economiche del nostro Paese e' stata avvertita dal legislatore che ha inteso promulgare nel 2014 la legge 23 n. 80 "Misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015", con la quale si intende assicurare maggior offerta di alloggi nonche' intervenire con un programma di valorizzazione a fini abitativi del patrimonio edilizio esistente nei comuni ad alta tensione abitativa di cui alla delibera CIPE n. 87/03 del 13 novembre 2003 (in Basilicata i seguenti undici comuni: Avigliano, Lavello, Matera, Melfi, Nova Siri, Pignola, Policoro, Potenza, Rapolla, Tito, Venosa). L'azione del PO pertanto si integra in modalita' complementare all'intervento assicurato dalla citata L. n. 80/2014.
L'edilizia sociale, opportunamente articolata in un'offerta che tenga conto della diversificazione dei bisogni espressi dalla popolazione e correlata a interventi di accompagnamento sociale a pregnanza variabile, a seconda delle vulnerabilita' considerate, costituisce un intervento strategico a sostegno dell'economia, dei gruppi sociali, delle persone, della qualita' della vita, dei processi di rigenerazione urbana. Un programma di ristrutturazione e riconversione del patrimonio pubblico obsoleto e non utilizzato, realizzato in chiave di miglioramento delle complessive prestazioni (funzionali, gestionali, energetiche, statiche) dell'edificio, consente di immettere sul mercato un'offerta alloggiativa evoluta sia sotto il profilo tipologico-edilizio, sia energetico e a basso costo di gestione per gli utenti, sia funzionale a soddisfare la segmentata domanda sociale, contribuendo ad incrementare gli standard di qualita' edilizia urbana e di abitabilita' e dei servizi anche ambientali in contesti destrutturati.
L'azione consente di intervenire sul patrimonio pubblico presente, attualmente non utilizzato a fini locativi, di proprieta' delle Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale (ATER) di Potenza e Matera e dei comuni al fine di incrementare e qualificare l'offerta di alloggi sociali da destinare ai cittadini con particolari fragilita' sociali ed economiche. L'identificazione degli aventi diritto sara' svolta secondo procedure di evidenza pubblica in un quadro di azione territoriale in grado di riconnettere le politiche abitative con la gamma degli strumenti di welfare e di inclusione sociale e lavorativa.

Pertanto l'azione verra' sviluppata attraverso:
- la sperimentazione di un modello di recupero e gestione del patrimonio immobiliare residenziale pubblico per garantire adeguata offerta abitativa a famiglie in condizioni di disagio economico a basso reddito, anche attraverso interventi sostanziali di accorpamento/frazionamento delle unita' abitative, per favorire la mobilita' attraverso l'offerta di soluzioni abitative confacenti alla domanda diversificata dei nuclei familiari e contribuire a migliorare la gestione del patrimonio residenziale pubblico da parte degli enti proprietari;
- la sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi, finalizzati a integrare anche i bisogni di specifici soggetti-target con fragilita' sociali (giovani coppie, anziani, famiglie monoparentali, separati, studenti fuori sede, immigrati, lavoratori fuori sede) offrendo alloggi sociali in locazione a canone moderato, anche per utilizzo temporaneo atto a conciliare le esigenze famiglia-lavoro, mediante il recupero di immobili (di proprieta' ATER o dei Comuni) o mediante interventi, nei comuni ad alta tensione abitativa, di potenziamento del patrimonio pubblico esistente per incrementare la disponibilita' di alloggi sociali e servizi abitativi.
Sul piano territoriale l'azione verra' sviluppata:

- nei 2 capoluoghi di Potenza e Matera, vista la natura centripeta degli stessi rispetto al resto della regione, dove si concentra la domanda di alloggi popolari per l'utenza a basso reddito (famiglie sotto la soglia di poverta' segnalate dai servizi sociali, lavoratori disoccupati sottoposti a sfratto per morosita' incolpevole, ecc) e di alloggi sociali per l'utenza a reddito medio/basso (giovani coppie, anziani, famiglie monoparentali, separati, studenti fuori sede, immigrati, lavoratori fuori sede). La sussistenza di una significativa domanda inevasa, relativamente al comune di Potenza, e' attestata dalla graduatoria al marzo del 2014 di richiedenti alloggi a titolo di edilizia sovvenzionata, la quale annovera ben 649 famiglie aventi i requisiti di base previsti. Alle istanze di alloggi nei due capoluoghi potra' garantirsi un'azione di risposta nell'ambito dell'approccio integrato di Sviluppo Urbano, anche con il coinvolgimento delle ATER. Nelle due citta' si potra' far fronte anche al crescente bisogno relativo ai senza dimora per i quali saranno sperimentati interventi ispirati al modello "housing first" finanziando interventi di ristrutturazione di edifici esistenti da destinare a unita' abitative e spazi comuni, dotati di adeguati spazi per favorire la prima accoglienza sino al reinserimento sociale. (per declinazione delle modalita' di intervento in aree urbane si rimanda alla Sezione 4). La programmazione nell'ambito delle strategie urbane consentira' di agevolare la relazione tra le azioni per il benessere abitativo e le politiche di welfare locale di piu' ampio raggio;
- a scala territoriale nei 9 comuni ad alta tensione abitativa. Gli interventi di edilizia residenziale sociale, rientranti sia nella casistica degli alloggi da locare a canone sociale a favore di soggetti a basso reddito sia nella casistica degli alloggi da locare a canone moderato a favore di famiglie connotate da fragilita' sociali con reddito medio/basso, condotti tanto sul patrimonio delle ATER che dei Comuni, verranno pertanto programmati a scala comprensoriale, tenuto conto delle domanda territoriale, delle dinamiche sociali e demografiche e della pianificazione dei servizi sociali e di supporto all'utenza agevolata.
Le modalita' descritte consentiranno la elevazione a scala regionale dell'offerta di alloggi sociali a favore di cittadini in condizione di marginalita' sociale ed economica, con particolare attenzionamento alle due aree urbane e, nell'ambito della programmazione a scala comprensoriale, ai comuni ad alta tensione abitativa.
Avendo l'azione una finalita' di ampliamento dell'offerta, in coerenza con le indicazioni dell'Accordo di Partenariato, gli interventi verranno condotti su alloggi pubblici di risulta non aventi condizioni di locazione in corso, al fine di potenziare l'offerta pubblica di spazi abitativi attraverso la riqualificazione del patrimonio esistente.
Valutato il patrimonio di immobili di risulta comunicato dalle ATER nel 2014 (232 unita') in relazione alla attuazione della citata L n. 80/2014, considerato il potenziale patrimonio nella proprieta' dei comuni, e' valutato in 400 il numero delle unita' abitative oggetto di intervento.
Gli interventi previsti trovano cornice all'interno di Piani di Azione Locali, del Piano Regionale Integrato della Salute o di altri strumenti di pianificazione, che definiranno le modalita' di attuazione delle operazioni, la coerenza con il fabbisogno dei destinatari a marginalita' sociale e/o economica, una diagnostica dello stato delle infrastrutture sulle quali si andra' ad intervenire e l'integrazione tra le eventuali diverse fonti di finanziamento.
Le misure di accompagnamento inserite nei Piani di Azione Locali potranno rientrare in politiche di azioni per il benessere abitativo e di politiche di welfare locale di piu' ampio raggio, sostenibili anche con il ricorso al FSE o al Fondo di Sviluppo e Coesione e funzionali a:
- integrare la messa a disposizione di alloggi sociali con azioni di accompagnamento alla socialita' e responsabilizzazione, anche in collaborazione con il terzo settore e le imprese sociali;
- assicurare animazione sociale nei quartieri unita alla formazione, anche in termini di e-inclusion;
- facilitare la partecipazione in azioni di co-progettazione della rigenerazione urbana anche attraverso processi di capacity buiding;
- sostenere la diffusione delle imprese sociali nel settore abitativo, attraverso sistemi di accreditamento e interventi sulle gare di affidamento lavori e servizi (previsione di clausole sociali nei bandi di gara);
- sostenere la attivazione di agenzie pubbliche per mettere in contatto l'offerta di alloggi privati sfitti con la domanda locativa sociale;
- garantire azioni formative e di sviluppo di competenze in tema di gestione sociale degli alloggi e per le figure del manager di quartiere, custode sociale, portierato sociale, etc.

Tipologie indicative di beneficiari
ATER, Amministrazioni comunali.

ASSE 8 - POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE
La sfida dell'asse e' di intervenire sul miglioramento delle condizioni di fruibilita' degli istituti scolastici e sul rafforzamento delle dotazioni in essi presenti al fine di contenere il rischio di abbandono e di elevare il numero di cittadini in possesso di competenze piu' facilmente spendibili sul mercato del lavoro. In particolare, sono previsti investimenti finalizzati:
. a riqualificare il sistema immobiliare scolastico e garantire maggiore sicurezza delle strutture, migliore resa energetica degli edifici, incremento delle dotazioni di impiantistica sportiva e degli spazi per laboratori;
. investire nell'istruzione, sviluppando l'infrastruttura scolastica e formativa, attraverso la diffusione della societa' della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione mediante approcci didattici innovativi.
Le finalita' dell'Asse sono perseguite mediante le azioni di seguito riportate.

AZIONE 1 - INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE DEGLI EDIFICI SCOLASTICI ANCHE PER FACILITARE L'ACCESSIBILITA' DELLE PERSONE CON DISABILITA'
(rif. Azione 10.10.7.1)
L'azione intende intervenire per potenziare la capacita' di offerta dei singoli istituti, migliorandone la dotazione al fine sia di contenere i processi di abbandono scolastico che di determinare le condizioni affinche' le scuole diventino luoghi di offerta culturale e sociale per il territorio di riferimento attraverso un uso extra-curriculare dei plessi.
Nello specifico l'intervento di riqualificazione degli edifici scolastici garantisce, in attuazione della linea di azione 10.7.1 dell'allegato I dell'Accordo di Partenariato, interventi su plessi scolastici pubblici esistenti funzionali a:
- assicurare maggior sicurezza strutturale, sismica ed impiantistica;
- effettuare bonifiche di amianto;
- conseguire la conformita' alla normativa in materia di accessibilita' e superamento delle barriere architettoniche;
- migliorare la resa energetica degli edifici;
- incrementare le dotazioni di impiantistica sportiva e gli spazi per laboratori;
- aumentare le aree interne ed esterne per lo svolgimento di servizi accessori agli studenti (es. mensa, spazi comuni, ecc).

Verra' assegnata priorita' agli interventi finalizzati a migliorare la sicurezza degli edifici, attesa la vetusta' di diversi plessi e la classificazione di media/elevata vulnerabilita' sismica di buona parte del territorio ragionale.
L'intervento sull'efficienza energetica sui plessi scolastici viene assicurato dal presente Asse e pertanto non rientra tra le casistiche ricomprese nell'Asse IV "Energia e mobilita' urbana". Gli interventi diversi dalla messa in sicurezza degli edifici scolastici, ad eccezione dell'accessibilita', potranno essere condotti solo su plessi in adeguate ed accertate condizioni di sicurezza rispetto al rischio sismico, strutturale e legato all'impiantistica e che non richiedono interventi di bonifica dell'amianto.
L'azione risulta funzionale alla elevazione delle condizioni di permanenza dei giovani nei contesti formativi locali e contribuisce ai percorsi di presidio delle aree interne e attuazione delle politiche di intervento territoriale, definiti alla sezione 4 del presente Programma e valutati necessari per il contrasto del declino demografico e l'innesco di dinamiche di sviluppo a partire dalle specificita' locali. Per tali ragioni le proposte dovranno essere condivise con il partenariato pubblico locale, al fine di intervenire sugli istituti maggiormente funzionali alle azioni di rilancio dei territori (con particolare attenzione agli istituti professionalizzanti) e di assicurare interventi che rispondano ad una domanda di istruzione comprensoriale e prevedano servizi a sostegno della fruizione scolastica, in primo luogo i trasporti. L'intervento prioritario nelle aree interne e' anche chiave di demarcazione con il PON "Per la scuola - competenze e ambienti per l'apprendimento", atteso che il PO interviene prioritariamente in tali contesti mentre sulla restante parte del territorio assicurera' interventi infrastrutturali nei plessi scolastici non coperti da analoghe operazioni a valere sul PON. L'azione inoltre potra' contribuire al potenziamento dell'offerta scolastica in ambito cittadino nel novero delle azioni integrate per lo sviluppo urbano, laddove si concentra un numero significativo di scuole, in coerenza con la declinazione tematica riportata alla Sezione 4 del Programma Operativo per ciascun capoluogo. L'azione, calibrata assicurando la coerenza con le politiche di dimensionamento scolastico regionali, verra' attivata garantendo:
- un raccordo con gli investimenti a valere sul PON "Per la scuola - competenze e ambienti per l'apprendimento", attraverso una piena partecipazione della Amministrazione regionale al sistema di governance del PON, al fine di concorrere ad elevare le condizioni per l'erogazione della funzione didattica anche con il concorso degli investimenti FESR sulla diffusione della societa' della conoscenza e delle azioni FSE finalizzate allo sviluppo di percorsi di orientamento e di costruzione di reti tra scuole, aziende ed universita';
- una integrazione con gli investimenti assicurabili attraverso risorse ordinarie (es. Piani nazionali di edilizia scolastica) e attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione.

Tipologie indicative di beneficiari
Enti locali (province, comuni anche in forma associata), Ente Regione.
L'Asse 8 puo' trovare attuazione altresi' mediante la selezione ed ammissione a finanziamento di operazioni nell'ambito della seguente azione:
- Interventi infrastrutturali per l'innovazione tecnologica, laboratori di settore e per l'apprendimento delle competenze chiave - speculare a quello del POR (rif. Azione 10.10.8.1).
ASSE 9 - ASSISTENZA TECNICA

Il fine dell'asse e' di garantire l'efficacia e l'efficienza del Programma, attraverso azioni e strumenti di supporto e potenziamento delle attivita' di programmazione, preparazione, gestione, sorveglianza, valutazione, informazione e comunicazione, creazioni di reti, risoluzione dei reclami e controllo.

DESCRIZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE E CONTROLLO
La funzione di Organismo responsabile e titolare del Programma e' attribuita all'Ufficio Autorita' di Gestione dei Programmi Operativi FESR della Regione Basilicata.
Tale Ufficio coordina le strutture regionali coinvolte nell'attuazione del Programma complementare e cura il rapporto con le Amministrazioni centrali, garantendo un sistema di gestione e controllo affidabile, in grado di assicurare il monitoraggio e la verifica periodici dei dati di avanzamento finanziario, fisico e procedurale degli interventi finanziati nell'ambito del POC Basilicata 2014-2020.
Al POC Basilicata 2014-2020 si applica il Sistema di gestione e controllo del PO FESR Basilicata 2014-2020, cui si rinvia integralmente, cosi' come approvato nella versione ultima con Determinazione Dirigenziale dell'Autorita' di Gestione n. 12AF.2018/D.03106 del 05/10/2018, con i relativi Manuali allegati:
. Allegato A - "Manuale delle procedure di monitoraggio e rendicontazione, che include anche il manuale del sistema informativo SiFESR;
. Allegato B "Manuale delle procedure per i controlli di I Livello, gestione delle irregolarita' e dei recuperi con i relativi allegati;
. Allegato C - "Manuale delle procedure dell'Autorita' di Certificazione con i relativi allegati;
. Allegato D "Manuale delle procedure dell'Organismo intermedio per l'Operazione "II lotto - Banda Ultralarga con i relativi allegati".

(1) La CIPE n. 10/2015 al punto 2 dispone: "Le eventuali modifiche ai
programmi di azione e coesione approvati, consistenti in
variazioni della dotazione finanziaria o in una revisione degli
obiettivi strategici, ivi comprese le riprogrammazioni basate
sullo stato di avanzamento delle azioni, sono approvate con
delibera di questo Comitato, su proposta dell'Amministrazione
avente il coordinamento dei Fondi SIE di riferimento, in
partenariato con le Regioni interessate. Alle rimodulazioni
interne ai programmi stessi, che non comportino una revisione
degli obiettivi strategici e/o una modifica della dotazione
finanziaria, si provvede di comune accordo tra l'Amministrazione
titolare del programma stesso e l'Amministrazione responsabile
del coordinamento del Fondo SIE di riferimento".