| Gazzetta n. 134 del 10 giugno 2019 (vai al sommario) |  
| COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  
| DELIBERA 28 novembre 2018 |  
| Programma di azione e  coesione  2014-2020.  Programma  complementare Regione Basilicata. (Delibera n. 71/2018)  |  
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                     IL COMITATO INTERMINISTERIALE                    PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
   Visto il regolamento (UE) n. 1303/2013 recante disposizioni  comuni sui Fondi strutturali e di investimento europei (SIE) 2014/2020;   Vista la legge 16 aprile 1987, n. 183, che, agli articoli  2  e  3, specifica le competenze del  CIPE  in  tema  di  coordinamento  delle politiche comunitarie, demandando, tra l'altro, al  Comitato  stesso, nell'ambito degli indirizzi fissati dal Governo, l'elaborazione degli indirizzi  generali  da  adottare  per  l'azione  italiana  in   sede comunitaria   per   il   coordinamento   delle    iniziative    delle Amministrazioni a essa interessate e l'adozione di direttive generali per  il  proficuo  utilizzo  dei  flussi  finanziari,  comunitari   e nazionali;   Visto l'art. 7, commi 26 e 27,  del  decreto-legge  del  31  maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge del 30 luglio 2010, n.  122,  che  attribuisce  al  Presidente  del  Consiglio  dei ministri, o al Ministro delegato, le funzioni in materia di politiche di coesione di cui all'art. 24, comma  1,  lettera  c),  del  decreto legislativo del 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa la  gestione  del Fondo per le aree sottoutilizzate di cui all'art. 61 della legge  del 27 dicembre 2002,  n.  289  (legge  finanziaria  2003)  e  successive modificazioni;   Visto l'art. 10 del decreto-legge  del  31  agosto  2013,  n.  101, convertito, con modificazioni, dalla legge del 30  ottobre  2013,  n. 125,  e  successive  modificazioni  e  integrazioni,  che  istituisce l'Agenzia per la coesione territoriale  (di  seguito  «Agenzia»),  la sottopone alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri  o del Ministro delegato e ripartisce le funzioni relative alla politica di coesione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la  stessa Agenzia;   Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri  del  15 dicembre  2014  che  istituisce,  tra  le  strutture  generali  della Presidenza del Consiglio dei ministri, in attuazione del citato  art. 10 del decreto-legge del 31 agosto 2013, n. 101, il Dipartimento  per le politiche di coesione;   Vista la legge 27 dicembre 2013, n. 147, recante  disposizioni  per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello  Stato  (legge di stabilita' 2014), che ai commi 240, 241, 242  e  245  dell'art.  1 disciplina i criteri di cofinanziamento dei programmi europei per  il periodo 2014-2020 e il relativo monitoraggio, nonche'  i  criteri  di finanziamento degli interventi complementari  rispetto  ai  programmi cofinanziati dai Fondi strutturali;   Visto, in particolare, il comma 242 dell'art. 1  della  sopracitata legge n. 147/2013, come modificato  dall'art.  1,  comma  668,  della legge 23 dicembre 2014, n. 190, (legge di stabilita'  2015),  che  ha previsto il finanziamento dei Programmi di azione e coesione a valere sulle disponibilita' del Fondo di rotazione di cui all'art.  5  della legge n. 183/1987,  nei  limiti  della  dotazione  del  Fondo  stesso stabilita per il periodo di programmazione 2014-2020 dalla Tabella  E allegata  al  bilancio  dello  Stato,  al  netto  delle  assegnazioni attribuite  a  titolo  di  cofinanziamento  nazionale  ai   Programmi operativi nazionali e regionali finanziati dai Fondi SIE;   Visto, in particolare, il comma 245 della legge  n.  147/2013,  che prevede  che  il  monitoraggio  degli  interventi  complementari  sia assicurato  attraverso  le  funzionalita'  del  sistema   informativo MEF-RGS secondo le specifiche tecniche che sono state successivamente diramate con la circolare MEF-RGS n. 18 del 30 aprile 2015;   Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre  1988, n. 568, recante «Approvazione del regolamento per l'organizzazione  e le procedure amministrative del Fondo di rotazione per la  attuazione delle politiche comunitarie, in esecuzione dell'art. 8 della legge 16 aprile 1987, n. 183», e sue successive modificazioni e integrazioni;   Viste le delibere  di  questo  Comitato  n.  8/2015  e  n.  10/2015 relative all'Accordo di partenariato per la programmazione dei  fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020 ed  alla  definizione dei relativi criteri di cofinanziamento pubblico  nazionale  adottate in accordo con quanto disposto dalla legge 16 aprile 1987, n. 183;   Visto il decreto del Presidente della Repubblica  31  maggio  2018, con  il  quale,  tra  l'altro,  e'  stata  nominata  Ministro   senza portafoglio la  senatrice  Barbara  Lezzi  e  visti  il  decreto  del Presidente del Consiglio dei ministri in data 1° giugno 2018  con  il quale allo stesso Ministro e' conferito l'incarico per il  Sud  e  il decreto del Presidente del Consiglio  dei  ministri  27  giugno  2018 recante la delega di funzioni al Ministro stesso;   Vista la nota del Ministro per  il  Sud  prot.  n.  1142-P  del  21 novembre 2018, come integrata dalla  nota  prot.  n.  1197-P  del  28 novembre 2018, con la quale e' stata trasmessa  la  nota  informativa predisposta dal competente Dipartimento per le politiche di coesione, concernente  la  proposta  di  adozione   del   Programma   operativo complementare  2014-2020   presentato   dalla   Regione   Basilicata, unitamente al relativo Sistema di gestione e controllo (Si.Ge.Co.)  e al  Quadro  finanziario  per  azione,  che  si   pone   in   funzione strettamente complementare rispetto all'omologo  Programma  operativo FESR Basilicata 2014-2020 e, in particolare, ne  integra  e  rafforza gli interventi, al fine di assicurare un maggiore impatto e una  piu' efficiente esecuzione finanziaria  degli  stessi,  nel  quadro  della programmazione regionale unitaria 2014-2020;   Considerato che nella  nota  informativa  allegata  alla  proposta, predisposta dal DPCoe - cui compete il coordinamento  dei  Fondi  SIE per quanto concerne la relativa programmazione -  vengono  illustrati l'impostazione,  l'articolazione  e  i   principali   contenuti   del programma complementare in esame;   Considerato che la dotazione  finanziaria  del  POC  della  Regione Basilicata deriva dalla rideterminazione del tasso di cofinanziamento nazionale pubblico del Programma comunitario regionale FESR 2014-2020 in misura del 25 per cento (rispetto al precedente 50 per cento),  il cui valore complessivo e' posto per il 70  per  cento  a  carico  del Fondo di rotazione di cui alla citata legge n. 183/1987 e per  il  30 per cento a carico del bilancio regionale della Basilicata;   Considerato  pertanto  che  le  risorse  disponibili  per  il   POC 2014-2020,  a  seguito  della  suddetta  riprogrammazione   PO   FESR Basilicata  2014-2020,  sono  pari  a  275.343.780   euro   di   cui: 192.740.646 euro (pari al  70  per  cento)  a  valere  sul  Fondo  di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183 e 82.603.134  euro (pari al 30 per cento) a valere sul bilancio regionale.   Considerato che il Programma complementare e'  articolato  in  nove «Assi prioritari» (corrispondenti agli Assi prioritari del  Programma operativo  regionale  FESR  2014-2020),  con  la  seguente  dotazione finanziaria ripartita per asse: 
   ===================================================================== |   OT ex art. 9   |                        |  Risorse programmate  | |  Reg.1303/2 013  |          Asse          |        (euro)         | +==================+========================+=======================+ |                  |ASSE 1 RICERCA, SVILUPPO|                       | |                  |     TECNOLOGICO E      |                       | |        1         |      INNOVAZIONE       |     27.050.000,00     | +------------------+------------------------+-----------------------+ |        2         | ASSE 2 AGENDA DIGITALE |     27.846.862,00     | +------------------+------------------------+-----------------------+ |        3         | ASSE 3 COMPETITIVITA'  |     52.350.000,00     | +------------------+------------------------+-----------------------+ |                  |    ASSE 4 ENERGIA E    |                       | |        4         |    MOBILITA' URBANA    |     35.663.330,00     | +------------------+------------------------+-----------------------+ |                  |     ASSE 5 TUTELA      |                       | |                  |  DELL'AMBIENTE ED USO  |                       | |        6         |EFFICIENTE DELLE RISORSE|     83.438.616,00     | +------------------+------------------------+-----------------------+ |                  |   ASSE 6 SISTEMI DI    |                       | |                  |      TRASPORTO ED      |                       | |        7         | INFRASTRUTTURE DI RETE |     11.424.800,00     | +------------------+------------------------+-----------------------+ |                  |   ASSE 7 INCLUSIONE    |                       | |        9         |        SOCIALE         |     18.103.318,00     | +------------------+------------------------+-----------------------+ |                  |ASSE 8 POTENZIAMENTO DEL|                       | |        10        | SISTEMA DI ISTRUZIONE  |     8.487.610,00      | +------------------+------------------------+-----------------------+ |                  |   ASSE 9 ASSISTENZA    |                       | |        AT        |        TECNICA         |     10.979.244,00     | +------------------+------------------------+-----------------------+ |                  |                        |    275.343.780,00     | +------------------+------------------------+-----------------------+
   Considerato che la Regione Basilicata precisa che, in ragione della natura di interventi che si prevede di realizzare con il  POC,  ossia interventi coerenti con il PO FESR Basilicata  2014-2020,  lo  stesso non e' da assoggettare a ulteriore Valutazione ambientale  strategica (VAS), ai sensi della direttiva 2001/42/CE;   Considerato che, in attuazione della delibera del CIPE n. 10 del 28 gennaio  2015,  sul  citato  programma  complementare  della  Regione Basilicata, la Conferenza Stato-Regioni ha  reso  il  proprio  parere favorevole nella seduta del 22 novembre 2018;   Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi dell'art.  3 della delibera 30 aprile 2012, n. 62 recante il regolamento di questo Comitato;   Vista l'odierna nota prot. n.  6013-P,  predisposta  congiuntamente dal Dipartimento per  la  programmazione  e  il  coordinamento  della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri e  dal Ministero dell'economia e delle finanze, posta a base  della  odierna seduta del Comitato;   Tenuto conto che nel corso della seduta odierna il Ministro per  il Sud ha comunicato che sulla proposta in esame sussiste  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze, la cui formalizzazione  sara' acquisita agli atti di questo Comitato;   Sulla proposta del competente del Ministro per il Sud; 
                               Delibera:   1. Approvazione del «Programma  di  azione  e  coesione  2014-2020  - Programma complementare della Regione Basilicata» e  assegnazione  di risorse.   In attuazione del punto 2 della  delibera  di  questo  Comitato  n. 10/2015 e' approvato il Programma di azione e  coesione  2014-2020  - Programma complementare della Regione Basilicata, che viene  allegato alla presente delibera e ne costituisce parte integrante.  Il  valore complessivo del Programma e'  pari  a  275.343.780  euro,  articolato secondo gli assi tematici di cui alla seguente tabella: 
     
                                                  importo in euro +---------+-----------------------------+-----------------------+ |         |RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO|                       | | ASSE 1  |E INNOVAZIONE                |             27.050.000| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | ASSE 2  |AGENDA DIGITALE              |             27.846.862| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | ASSE 3  |COMPETITIVITA'               |             52.350.000| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | ASSE 4  |ENERGIA E MOBILITA' URBANA   |             35.663.330| +---------+-----------------------------+-----------------------+ |         |TUTELA DELL'AMBIENTE ED USO  |                       | | ASSE 5  |EFFICIENTE DELLE RISORSE     |             83.438.616| +---------+-----------------------------+-----------------------+ |         |SISTEMI DI TRASPORTO ED      |                       | | ASSE 6  |INFRASTRUTTURE DI RETE       |             11.424.800| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | ASSE 7  |INCLUSIONE SOCIALE           |             18.103.318| +---------+-----------------------------+-----------------------+ |         |POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DI |                       | | ASSE 8  |ISTRUZIONE                   |              8.487.610| +---------+-----------------------------+-----------------------+ | ASSE 9  |ASSISTENZA TECNICA           |             10.979.244| +---------+-----------------------------+-----------------------+ |          TOTALE                       |            275.343.780| +---------+-----------------------------+-----------------------+
        2. Erogazione delle risorse.   Le risorse  assegnate  al  programma  complementare  oggetto  della presente delibera sono erogate dal Fondo di  rotazione  di  cui  alla legge n. 183 del 1987, secondo le seguenti modalita':     erogazione iniziale pari al 20 per cento delle risorse  assegnate al Programma;     pagamenti intermedi fino al raggiungimento del limite del 90  per cento delle risorse assegnate all'intervento, sulla base di  apposite domande  di  pagamento  inoltrate  tramite  il  sistema   informativo RGS-IGRUE;     pagamento del saldo finale nella misura del 10  per  cento  della dotazione  finanziaria  complessiva  dell'intervento  sulla  base  di apposita  domanda  di  pagamento  finale   attestante   la   positiva conclusione dell'intervento.   Il  profilo  per  annualita'  viene  delineato  limitatamente  alle risorse a valere sul Fondo di rotazione, di cui alla legge n. 183 del 1987:     annualita' 2019: 19.000.000 euro;     annualita' 2020: 29.000.000 euro;     annualita' 2021: 38.000.000 euro;     annualita' 2022: 58.000.000 euro;     annualita' 2023: 48.740.646 euro.  3. Disposizioni attuative e monitoraggio.   La Regione Basilicata, in linea con gli adempimenti previsti  dalla citata delibera n. 10/2015, assicurera' il rispetto  della  normativa nazionale e comunitaria applicabile agli interventi del  Programma  e la regolarita' delle spese da rendicontare.   La Regione Basilicata assicura la rilevazione periodica dei dati di avanzamento finanziario, fisico e  procedurale  del  Programma  e  li invia al  Sistema  unitario  di  monitoraggio  presso  la  Ragioneria generale dello Stato - IGRUE utilizzando le funzionalita' del sistema di monitoraggio dei fondi SIE 2014-2020.   L'Amministrazione titolare del Programma assicura la messa in opera di ogni iniziativa finalizzata a prevenire,  sanzionare  e  rimuovere eventuali frodi  e  irregolarita'.  In  tutti  i  casi  accertati  di decadenza dal beneficio finanziario concesso,  essa  e'  responsabile del recupero e della restituzione delle corrispondenti somme erogate, a titolo di anticipazione, pagamenti intermedi o saldo, al  Fondo  di rotazione di cui alla legge n. 183/1987.  Ai  sensi  della  normativa vigente, si provvede al  recupero  di  tali  risorse  anche  mediante compensazione   con   altri   importi   spettanti    alla    medesima Amministrazione, sia per lo stesso che per altri interventi, a carico delle disponibilita' del Fondo stesso.   In considerazione del fatto che il Programma,  oltre  a  concorrere alle  medesime  finalita'  strategiche  del   POR   FESR   Basilicata 2014/2020, si basa sul medesimo sistema di gestione e controllo, ogni modifica di quest'ultimo comporta automatico  adeguamento  di  quello del Programma complementare e comporta la  conclusione  dei  relativi interventi entro la medesima data gia' prevista dai  regolamenti  per la conclusione dei programmi comunitari del  ciclo  2014-2020,  ossia entro il 31 dicembre 2023.   Il DPCoe riferira' almeno annualmente, e in ogni caso su  specifica richiesta, a questo Comitato sull'attuazione della presente delibera.   In conformita' con quanto disposto dalla delibera  n.  10/2015,  in caso di eventuali rimodulazioni finanziarie che  non  comportino  una revisione degli obiettivi strategici e/o una modifica della dotazione finanziaria complessiva, la Regione Basilicata, quale Amministrazione titolare del  Programma,  e  il  Dipartimento  per  le  politiche  di coesione  della  Presidenza  del  Consiglio,  quale   amministrazione responsabile  del  coordinamento  del  Fondo  SIE   di   riferimento, provvedono in comune accordo alla relativa ri-programmazione  4. Norma finale.   L'efficacia della presente delibera e' subordinata  alla  Decisione della Commissione europea sulla proposta di  modifica  del  Programma operativo FESR Basilicata 2014-2020, al momento all'esame dei servizi della commissione stessa. 
     Roma, 28 novembre 2018 
                                              Il Vice Presidente: Tria   Il Segretario: Giorgetti  Registrato alla Corte dei conti il 22 maggio 2019  Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia  e  delle finanze, n. 1-765     |  
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               Parte di provvedimento in formato grafico
                              Proposta di                   PROGRAMMA OPERATIVO COMPLEMENTARE                         BASILICATA 2014-2020 
                   Versione 1.2. - 20 novembre 2018 
   Sommario   PREMESSA   DOTAZIONE FINANZIARIA E PIANO FINANZIARIO PER ASSI TEMATICI   ASSE 1 - RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE   ASSE 2 - AGENDA DIGITALE   ASSE 3 - COMPETITIVITA'    ASSE 4 - ENERGIA E MOBILITA'   ASSE 5 - TUTELA DELL'AMBIENTE ED USO EFFICIENTE DELLE RISORSE   ASSE 6 - SISTEMI DI TRASPORTO ED INFRASTRUTTURE DI RETE   ASSE 7 - INCLUSIONE SOCIALE   ASSE 8 - POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE   ASSE 9 - ASSISTENZA TECNICA   DESCRIZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE E CONTROLLO 
   PREMESSA 
   Il Programma Operativo Complementare (POC) della Regione Basilicata 2014/2020 e' stato proposto a seguito della riprogrammazione del  POR FESR Basilicata 2014/2020 approvata dal Comitato di Sorveglianza  con la procedura di consultazione scritta conclusa  in  data  15  ottobre 2018 per le motivazioni riportate nel  documento  illustrativo  delle modifiche  al  PO  approvato  dal   citato   CdS,   cui   si   rinvia integralmente.   La proposta di POC e' oggetto di condivisione partenariale  con  le Amministrazioni nazionali aventi responsabilita' di coordinamento dei Fondi SIE (DPCOE e ACT) per la successiva approvazione  con  delibera del CIPE secondo  l'iter  previsto  dalla  citata  delibera  CIPE  n. 10/2015.   In linea con il punto 2 della Delibera  CIPE  n.  10/2015,  il  POC Basilicata proposto:   - concorre al perseguimento delle  medesime  finalita'  strategiche del POR FESR  Basilicata  2014/2020  approvato  con  decisione  della Commissione ad agosto 2015,  "in  funzione  del  rafforzamento  degli interventi della programmazione comunitaria e ai  fini  del  maggiore impatto  degli  interventi  operativi  e  dell'efficiente  esecuzione finanziaria, anche attraverso la tecnica dell'overbooking";   - si basa sul medesimo sistema di gestione e controllo del POR FESR "in grado di assicurare l'efficace raggiungimento degli obiettivi, il monitoraggio  continuo  sull'andamento   delle   singole   operazioni finanziate, il  rispetto  della  normativa  nazionale  e  comunitaria applicabile, la regolarita' delle spese  sostenute  e  rendicontate", garantendo il monitoraggio periodico mediante  il  sistema  unico  di monitoraggio della Ragioneria Generale dello Stato (RGS)-IGRUE;   - comporta la conclusione dei relativi interventi entro la medesima data gia' prevista dai Regolamenti   per la conclusione dei programmi comunitari  del  ciclo  2014-2020, ossia entro il 31.12.2023.   Nella redazione della proposta si e' inteso dare seguito altresi' a quanto evidenziato dalla Commissione europea nella nota del 2 ottobre 2018 trasmessa alle Amministrazioni italiane  laddove,  con  riguardo alla riprogrammazione con  riduzione  del  tasso  di  cofinanziamento nazionale, si legge: "Intendiamo che le risorse  liberate  a  seguito della riduzione del tasso di co-finanziamento nazionale,  sia  per  i programmi  che   gia'   beneficiano   di   un   Programma   operativo complementare (POC) che per quelli che  ne  beneficeranno  a  seguito della  riprogrammazione,  verranno  utilizzate   esclusivamente   nei medesimi territori e con  le  finalita'  proprie  della  politica  di coesione dell'Unione europea in linea con la  Delibera  CIPE  del  28 gennaio 2015".   Il  Programma  e'  coerente   con   la   struttura   logica   della programmazione strategica indicata nei regolamenti comunitari per  il periodo 2014-2020 e  nell'Accordo  di  Partenariato,  e  si  pone  in un'ottica di piena complementarieta' con gli interventi previsti  dal PO FESR Basilicata 2014-2020.   Gli obiettivi strategici del POC sono pertanto sintetizzabili  come segue e declinati con maggiore dettaglio nei paragrafi successivi:   - Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione   - Agenda digitale   - Competitivita'   - Energia e mobilita' urbana   - Tutela dell'ambiente ed uso efficiente delle risorse   - Sistemi di trasporto ed infrastrutture di rete   - Inclusione sociale   - Potenziamento del sistema di istruzione   - Assistenza tecnica 
   In  ragione  della  natura  degli  interventi  che  si  prevede  di realizzare con il POC, ossia  interventi  coerenti  con  il  PO  FESR Basilicata  2014-2020  si  specifica  che  lo  stesso   non   e'   da assoggettare a ulteriore VAS ai sensi della Direttiva 2001/42/CE. 
   DOTAZIONE FINANZIARIA E PIANO FINANZIARIO PER ASSI TEMATICI 
   Le risorse destinate al POC 2014-2020 derivano dalla riduzione  del tasso di cofinanziamento nazionale sul PO FESR  Basilicata  2014-2020 per un importo pari a 275.343.780,00 euro cosi' ripartite secondo  la previsione della delibera CIPE 10/2015:   - 192.740.646,00 euro (70%) a valere sul Fondo di rotazione di  cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183;   - 82.603.134,00 euro (30%) a valere sul bilancio regionale. 
   ===================================================================== |  Asse   |     Denominazione Asse     |       Dotazione POC        | +=========+============================+============================+ |         |     RICERCA, SVILUPPO      |                            | |    1    | TECNOLOGICO E INNOVAZIONE  |       27.050.000,00        | +---------+----------------------------+----------------------------+ |    2    |      AGENDA DIGITALE       |       27.846.862,00        | +---------+----------------------------+----------------------------+ |    3    |       COMPETITIVITA'       |       52.350.000,00        | +---------+----------------------------+----------------------------+ |    4    | ENERGIA E MOBILITA' URBANA |       35.663.330,00        | +---------+----------------------------+----------------------------+ |         |TUTELA DELL'AMBIENTE ED USO |                            | |    5    |  EFFICIENTE DELLE RISORSE  |       83.438.616,00        | +---------+----------------------------+----------------------------+ |         |  SISTEMI DI TRASPORTO ED   |                            | |    6    |   INFRASTRUTTURE DI RETE   |       11.424.800,00        | +---------+----------------------------+----------------------------+ |    7    |     INCLUSIONE SOCIALE     |       18.103.318,00        | +---------+----------------------------+----------------------------+ |         |POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DI|                            | |    8    |         ISTRUZIONE         |        8.487.610,00        | +---------+----------------------------+----------------------------+ |    9    |     ASSISTENZA TECNICA     |       10.979.244,00        | +---------+----------------------------+----------------------------+ |         |           Totale           |       275.343.780,00       | +---------+----------------------------+----------------------------+  In conformita' con quanto disposto al punto 2 della  delibera  CIPE n. 10 del 28 gennaio 2015 (1) , successivamente alla approvazione del presente Programma la Regione  Basilicata/ADG  FESR  in  qualita'  di Amministrazione Titolare, puo' operare rimodulazioni finanziarie  che non comportino una  revisione  degli  obiettivi  strategici  e/o  una modifica della dotazione finanziaria complessiva, a condizione che le stesse siano preventivamente comunicate, ai fini della presa  d'atto, al Dipartimento per le politiche di coesione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. 
   Il Piano finanziario dettagliato a livello  di  azione  declina  la dotazione finanziaria delle azioni all'interno di ciascun Asse. 
   ASSE 1 - RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE   L'asse 1 mira al potenziamento e allo sviluppo della ricerca, dello sviluppo  tecnologico  e  dell'innovazione  regionale  sia   mediante interventi  sulle  infrastrutture  di  ricerca  sia   attraverso   la promozione degli investimenti in R&S delle imprese e la creazione  di sinergie e collaborazioni tra imprese e centri di ricerca.   Le finalita'  dell'Asse  sono  perseguite  mediante  le  azioni  di seguito riportate.   AZIONE 1 - SOSTEGNO ALLE INFRASTRUTTURE DELLA  RICERCA  CONSIDERATE CRITICHE/CRUCIALI PER I SISTEMI REGIONALI   (rif. Azione 1A.1.5.1)   L'azione  e'  finalizzata  alla  realizzazione,   all'aggiornamento tecnologico e al potenziamento di infrastrutture di ricerca aperte al sistema delle imprese funzionali al  raggiungimento  degli  obiettivi della S3 regionale e che consentano di stimolare lo sviluppo di nuove tecnologie, di favorire la nascita di spin off ed il trasferimento di nuove soluzioni tecnologiche alle imprese regionali.   L'azione,  attraverso  il  finanziamento  delle  infrastrutture  di ricerca,  intende  anche  sostenere   la   cooperazione   finalizzata all'accesso  della  comunita'  scientifica  a  tecnologie   avanzate, favorire i processi di innovazione tecnologica nelle imprese, nonche' l'attrazione  di  giovani  talenti  attraverso  il  reclutamento   di ricercatori  a  tempo  determinato  presso  gli  organismi/centri  di ricerca e/o imprese  beneficiarie  dell'azione,  da  attuare  con  il contributo dell'obiettivo specifico 1B.1.1 e/o  in  sinergia  con  il FSE.   Le modalita' di attuazione dell'azione  privilegeranno  l'approccio competitivo al fine di consentire la selezione di iniziative adeguate al perseguimento degli obiettivi di eccellenza scientifica.   Per l'attuazione dell'azione  di  procedera'  ad  una  ricognizione presso i centri di ricerca e alla predisposizione di una  banca  dati aggiornata   sulle   infrastrutture   di   ricerca   gia'   operative coerentemente a quanto previsto nel piano d'azione per il rispetto la condizionalita' T.01.2. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Organismi di ricerca (enti pubblici di ricerca, universita', ecc.), centri di ricerca privati qualificati, imprese, PPP.   AZIONE 2 - SUPPORTO ALLA REALIZZAZIONE  DI  PROGETTI  COMPLESSI  DI ATTIVITA' DI RICERCA E SVILUPPO SU POCHE AREE TEMATICHE DI RILIEVO  E ALL'APPLICAZIONE   DI   SOLUZIONI   TECNOLOGICHE   FUNZIONALI    ALLA REALIZZAZIONE DELLE STRATEGIE DI S3   (rif. Azione 1B.1.2.2)   Coerentemente con la necessita' di concentrazione degli interventi, funzionale al perseguimento dell'obiettivo specifico, l'azione mira a sostenere un numero limitato di progetti,  almeno  uno  per  ciascuna delle 5 aree di  specializzazione  individuate  nella  S3  regionale, complessi sotto il profilo sia scientifico che  attuativo  in  quanto finalizzati ad incrementare la collaborazione tra mondo industriale e quello della ricerca, attraverso la costruzione di relazioni  stabili anche      mediante      l'implementazione       di       piattaforme tecnologico-industriali.   L'azione  mira  ad  accrescere  le  dimensioni  degli  investimenti tecnologici  nelle  attivita'  industriali,   ritenute   d'importanza strategica per  la  crescita  e  la  competitivita'  territoriale  ed attrarre nuove imprese nel territorio regionale operanti nei  settori individuati nella S3 regionale.   Per la realizzazione dell'azione si potranno finanziare  operazioni al di fuori del territorio regionale ai sensi  dell'articolo  70  del Regolamento (UE) n. 1303/2013 e/o finanziare progetti di cooperazione interregionale cosi' come previsti dall'articolo  96.3.d  del  citato Regolamento (UE) n. 1303/2013. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Imprese, organismi di ricerca (enti di ricerca, universita',  ecc), enti pubblici, PPP, cluster tecnologici. 
   AZIONE  3  -  RAFFORZAMENTO  E  QUALIFICAZIONE  DELLA  DOMANDA   DI INNOVAZIONE  DELLA  PA  ATTRAVERSO   IL   SOSTEGNO   AD   AZIONI   DI PRECOMMERCIAL PUBLIC PROCUREMENT E DI PROCUREMENT DELL'INNOVAZIONE   (rif. Azione 1B.1.3.1)   L'azione e' finalizzata alla realizzazione di progetti  ad  elevato contenuto tecnologico  in  grado  di  rispondere  alle  grandi  sfide sociali ed alle diffuse esigenze di servizi e prodotti innovativi per migliorare la sicurezza e la qualita' della  vita  dei  cittadini.  I bisogni dei cittadini sono quindi attore di innesco  ed  elemento  di focalizzazione degli sforzi di ricerca  e  trasferimento  tecnologico delle imprese e del sistema pubblico della ricerca.   L'utilizzo  dello  strumento  del  PPI   (Public   Procurement   of Innovation)  e  del  PCP  (Pre-Commercial  Procurement)  consente  di utilizzare la domanda pubblica come leva per  stimolare  processi  di innovazione tecnologica ad esempio attraverso progetti per l'edilizia pubblica sostenibile, progetti per lo sviluppo  di  tecnologie  smart per il controllo  e  la  gestione  di  grandi  infrastrutture  civili (strade, ponti, dighe, pipeline energetiche etc.),  progetti  per  lo sviluppo di tecnologie smart per il monitoraggio e la mitigazione  di rischi ambientali, progetti per lo sviluppo  di  tecnologie  smart  e servizi web-based per le aree rurali (es. telemedicina,  servizi  per l'infanzia, ecc.).   L'attuazione di tale azione  e'  infine  l'occasione  per  attivare percorsi  di  innovazione  sociale  mediante  l'utilizzo  di   schemi collaborativi  caratterizzati  da  sistemi  aperti   di   ricerca   e sperimentazione,  finalizzati  allo  sviluppo  di  nuove   soluzioni, condivise tra sviluppatori e fruitori in  grado  di  rispondere  alle emergenze sociali regionali  ed  alle  diffuse  esigenze  di  servizi innovativi per migliorare la qualita' della vita dei cittadini  e  la competitivita' delle imprese.   Concretamente l'azione si sviluppera' attraverso le seguenti fasi:   a)  rilevazione  dei  fabbisogni  di  innovazione  nei  servizi  (o forniture)  di  interesse  generale   attualmente   non   soddisfatti attraverso  azioni  di  animazione,  facilitazione,  informazione   e networking sul territorio rivolte  ai  cittadini  ed  alle  pubbliche amministrazioni;   b) attivita' di supporto  ed  assistenza  nell'ambito  di  progetti selezionati  attraverso  manifestazioni  di  interesse  rivolte  alle pubbliche amministrazioni anche  mediante  il  ricorso  ad  attivita' strutturate di supporto tecnico/scientifico e  di  facilitazione  per l'individuazione e predisposizione della procedura  di  appalto  piu' appropriata;   c)  attivita'  di  facilitazione   nella   ricerca   di   soluzioni tecnologiche  e/o  organizzative,  gia'  presenti  sul   mercato,   e conseguente implementazione di procedure  di  Public  Procurement  of Innovation (PPI);   d) ricerca di soluzioni tecnologiche non presenti sul mercato (beni e servizi non ancora esistenti sul mercato come prodotti  commerciali o  standardizzati)  attraverso  l'implementazione  di  procedure   di Pre-Commercial Procurement  (PCP)  nell'ambito  delle  quali  saranno sviluppati in modo parallelo e concorrente da parte di piu' operatori economici servizi/prodotti innovativi attraverso la realizzazione  di progetti  mirati  di  R&S,  di  progetti  pilota/test  di  prototipi, condotti in ambiente reale,  in  modo  da  consentire  alla  Pubblica Amministrazione  di  valutare  l'efficacia   e   l'efficienza   delle soluzioni proposte durante l'intero ciclo di vita della stessa;   e) valorizzazione dei risultati di ricerca e sviluppo;   f)  acquisto  del  progetto/servizio  innovativo  attraverso   gara d'appalto. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Pubbliche amministrazioni.   L'Asse 1 puo' trovare attuazione altresi' mediante la selezione  ed ammissione a finanziamento di operazioni nell'ambito  delle  seguenti azioni: 
   -   Sostegno   alla   valorizzazione   economica   dell'innovazione attraverso la sperimentazione e l'adozione  di  soluzioni  innovative nei processi, nei prodotti e  nelle  formule  organizzative,  nonche' attraverso il finanziamento  dell'industrializzazione  dei  risultati della ricerca - speculare a quello del POR (rif. Azione 1B.1.1.3);   - Azioni di sistema  per  il  sostegno  alla  partecipazione  degli attori dei territori a piattaforme di concertazione e reti  nazionali di specializzazione tecnologica, come i cluster tecnologici nazionali ed a progetti finanziari con altri programmi europei per la ricerca e l'innovazione (come HORIZON 2020) - speculare a quello del POR  (rif. Azione 1B.1.2.1);   - Sostegno per l'acquisto di servizi per l'innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale  delle  imprese  speculare  a quello del POR (rif. Azione 1B.1.1.2) 
   ASSE 2 - AGENDA DIGITALE   Coerentemente a quanto previsto  dall'Agenda  digitale  europea,  i pilastri portanti della strategia regionale di agenda  digitale  sono il  superamento  del  digital  divide  e   il   potenziamento   delle infrastrutture tecnologiche. Dall'altro, in raccordo con la Strategia Nazionale per la Crescita Digitale, si intende rafforzare il  sistema territoriale mediante  la  realizzazione  di  soluzioni  tecnologiche funzionali all'attivazione e qualificazione di  servizi  on-line  per cittadini e attori economici e sociali. 
   Le finalita'  dell'Asse  sono  perseguite  mediante  le  azioni  di seguito riportate. 
   AZIONE 1  -  CONTRIBUTO  ALL'ATTUAZIONE  DEL  "PROGETTO  STRATEGICO AGENDA DIGITALE PER  LA  BANDA  ULTRALARGA"  E  DI  ALTRI  INTERVENTI PROGRAMMATI PER ASSICURARE NEI TERRITORI UNA CAPACITA' DI CONNESSIONE AD ALMENO 30 MBPS, ACCELERANDONE L'ATTUAZIONE NELLE AREE  PRODUTTIVE, NELLE  AREE  RURALI  E  INTERNE,  NEL  RISPETTO  DEL   PRINCIPIO   DI NEUTRALITA' TECNOLOGICA  E  NELLE  AREE  CONSENTITE  DALLA  NORMATIVA COMUNITARIA   (rif. Azione 2A.2.1.1)   L'azione   prevede    la    realizzazione    di    interventi    di infrastrutturazione pubblica volti alla riduzione dei divari digitali nei territori al fine di garantire la piena attuazione  del  progetto strategico Agenda Digitale per la Banda Ultra Larga. Il tema portante e' la riduzione del divario digitale tra la Basilicata  ed  il  resto d'Europa, consentendo la realizzazione  degli  obiettivi  dell'Agenda Digitale europea che  prevede  l'accesso  ad  internet  per  tutti  i cittadini ad una velocita' di almeno 30 Mbps e  l'accesso  a  100Mbps per il 50 per cento della popolazione entro il 2020. Per tale  motivo sara' realizzata la copertura capillare dell'infrastruttura  di  rete attraverso la posa di cavi in fibra ottica fino ai  cabinet  stradali (FTTC), nonche' fino  agli  edifici  pubblici  (FTTB),  eventualmente anche utilizzando le infrastrutture gia' presenti sul territorio (es. cavidotti  esistenti,  rete  elettrica  etc).  In  accordo   con   le indicazioni dell'Accordo di Partenariato ed in stretto  coordinamento con  le  strategie  definite  a  livello  nazionale  dall'AGID  anche nell'ambito della  Strategia  nazionale  per  la  Crescita  Digitale, l'obiettivo e' di garantire un'infrastrutturazione di  rete  a  banda ultralarga che funga da fattore abilitante per la  strutturazione  di soluzioni  ad  alto  contenuto  tecnologico  e  che   garantisca   la possibilita', per cittadini, Pubbliche Amministrazioni ed imprese, di ricevere ed offrire servizi  all'avanguardia  sul  mercato  mondiale. L'azione  si  concentrera'  su  operazioni  di  completamento  e   su interventi migliorativi nei territori eventualmente  non  coperti  in modo stabile da connettivita' in banda ultralarga, nel  rispetto  del principio di neutralita' tecnologica e nelle  aree  consentite  dalla normativa comunitaria, agendo principalmente sul:   - miglioramento della connettivita' dei  cittadini,  garantendo  al 100% della  popolazione  lucana  una  copertura  ad  almeno  30  Mpbs mediante risorse FESR, FEASR  e,  ove  necessario,  FSC;  nonche'  ad almeno il 20%  dei  lucani  una  copertura  =100  Mbps,  grazie  agli interventi in corso di realizzazione nelle citta' di Matera e Potenza a completo carico degli operatori privati;   - miglioramento della  connettivita'  delle  aree  produttive,  con priorita' per quelle industriali, e delle Pubbliche  Amministrazioni, garantendo una copertura =100 Mbps per tutti gli edifici  pubblici  e le aree produttive della Basilicata, finanziate con  risorse  del  PO FESR 2014-2020 e in accordo con gli  interventi  del  PON  Imprese  e Competitivita' che interverra' direttamente su 1 area industriale fra quelle piu' significative della regione. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Regione Basilicata, altre Pubbliche Amministrazioni,  operatori  di settore.   AZIONE 2 - SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER LA REALIZZAZIONE  DI  SERVIZI DI E-GOVERNMENT  INTEROPERABILI,  INTEGRATI  (JOINED-UP  SERVICES)  E PROGETTATI CON CITTADINI E IMPRESE,  E  SOLUZIONI  INTEGRATE  PER  LE SMART CITIES AND COMMUNITIES   (rif. Azione 2C.2.2.2)   L'azione si concentrera' sulla realizzazione di servizi  innovativi destinati ai cittadini ed al mondo delle  imprese.  L'azione  intende agire sul fronte della domanda e dell'offerta  di  servizi  digitali, realizzando interventi a favore dell'e-procurement e dell'e-governmet finalizzati  a  ridurre  costi  e  tempi  dei   procedimenti   ed   a semplificare  il  rapporto  con  la  PA.  L'azione  si   concentrera' innanzitutto  sulla  realizzazione  di  servizi  in  rete  pienamente interattivi connessi al data center  di  cui  all'azione  precedente, quali: 
   - sistemi di e-procurement sia a favore della costituenda  Stazione Unica Appaltante che degli enti strumentali e   locali (es. centrali di committenza a servizio di piu' Comuni);   - sistemi di fatturazione elettronica ed  e-payment  nei  quali  la Regione  Basilicata  possa  fungere   da   HUB   infrastrutturale   e tecnologico per tutte le PP.AA. locali;   - sistemi di e-government e sviluppo di soluzioni tecnologiche  per i servizi a cittadini e imprese, in un'ottica di  qualificazione  del processo di  semplificazione  delle  relazioni  con  la  P.A.  Locale (riduzione di tempi e costi delle procedure in materia  di  edilizia, rilascio titoli abilitativi,  digitalizzazione  delle  procedure  per altri servizi locali ai cittadini etc. previste  nell'Agenda  per  la Semplificazione 2015-2017). Si  sosterra'  anche  lo  sviluppo  delle azioni previste all'interno del Centro regionale  di  competenza  (in fase di costituzione) finalizzate  a  supportare  le  amministrazioni locali nella  realizzazione  di  soluzioni  orientate  ad  una  piena digitalizzazione e dematerializzazione dei processi  organizzativi  e delle  procedure  amministrative,   nell'ottica   di   migliorare   e standardizzare i servizi agli utenti (certificazioni, autorizzazioni, deposito richieste, flussi documentali etc) ed elevare il livello  di interazione on-line fra P.A. locale, imprese e cittadini;   - implementazione del documento informatico  unico  del  cittadino, mediante  diffusione  dell'identita'  digitale   del   cittadino.   e potenziamento   L'azione  prestera'  particolare  attenzione  al   rispetto   degli standard e delle soluzioni individuate a livello  nazionale,  nonche' alla valorizzazione della logica del riuso, sostenendo l'adozione  di applicazioni    informatiche    comuni    fra    diverse    pubbliche amministrazioni. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Regione Basilicata, Enti locali e territoriali, Aziende sanitarie e ospedaliere,  Enti  strumentali   e/o   partecipati   dalla   Regione Basilicata, Societa' in house della Regione Basilicata.   L'Asse 2 puo' trovare attuazione altresi' mediante la selezione  ed ammissione a finanziamento di operazioni nell'ambito  delle  seguenti azioni:   - Soluzioni tecnologiche per la  digitalizzazione  e  l'innovazione dei processi interni dei vari ambiti della  pubblica  amministrazione nel quadro del sistema pubblico di connettivita', quali ad esempio la giustizia (informatizzazione del processo  civile),  la  sanita',  il turismo, le attivita' e i beni culturali, i servizi  alle  imprese  - speculare a quello del POR (rif. Azione 2C.2.2.1);   - Soluzioni  tecnologiche  per  l'alfabetizzazione  e  l'inclusione digitale, per l'acquisizione di competenze avanzate  da  parte  delle imprese e lo sviluppo delle nuove competenze ICT  (eskills),  nonche' per stimolare  la  diffusione  e  l'utilizzo  del  web,  dei  servizi pubblici digitali e degli strumenti di dialogo, la  collaborazione  e partecipazione civica  in  rete  (Open  Government)  con  particolare riferimento ai cittadini svantaggiati e alle aree interne e rurali  - speculare a quello del POR (rif. Azione 2C.2.3.1). 
   ASSE 3 - COMPETITIVITA'   L'asse 3  mira  a  dare  impulso  alla  rigenerazione  dei  sistemi produttivi locali attraverso misure miranti a facilitare l'accesso al credito e a sostenere il consolidamento  e  la  diversificazione  dei sistemi economici ricadenti nelle aree  a  maggiore  specializzazione produttiva anche attraverso l'internazionalizzazione delle imprese. 
   Le finalita'  dell'Asse  sono  perseguite  mediante  le  azioni  di seguito riportate.   AZIONE 1 - Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso  l'offerta  di  servizi, sia attraverso interventi di micro-finanza.   (rif. Azione 3.A.3.5.1)   L'azione e' volta a rilanciare trasversalmente ai comparti ed  alle filiere la propensione agli investimenti in nuove iniziative in  modo da   estendere   la   base   produttiva,   arricchire   il    tessuto imprenditoriale, diversificare gli indirizzi economici ed  accrescere l'occupazione.  Dette  finalita'  sono   perseguite   sostenendo   la creazione e lo sviluppo di PMI appartenenti  a  tutti  i  settori  di attivita' i cui progetti d'investimento siano caratterizzati da: 
   - valorizzazione economica di nuove idee imprenditoriali ovvero dei risultati del sistema della ricerca pubblica  e  privata  soprattutto regionale;   -  introduzione  di  nuove  soluzioni  produttive  organizzative  o commerciali, anche ricorrendo ad applicazioni  e  strumenti  ICT,  in settori gia' consolidati;   - ampliamento e diversificazione del target  di  utenza  attraverso innovazioni nel prodotto o servizio offerto;   - realizzazione di prodotti e processi  produttivi  che  promuovano l'uso efficiente delle risorse, a partire da quelle idriche;   - adozione di tecniche e tecnologie di produzione  e  gestione  che riducano al minimo  le  esternalita'  negative,  quali  le  emissioni climalteranti e la produzione di rifiuti;   - promozione e sostegno alla nascita e sviluppo delle  imprese  nei settori del turismo, della fruizione e valorizzazione del  patrimonio culturale   e   naturale,   dell'audiovisivo    e    cinematografico, dell'industria creativa.   Il  sostegno  consiste  nella  concessione  di   incentivi,   anche attraverso "Pacchetti Integrati di Agevolazione", di  diversa  natura quali aiuti agli investimenti materiali ed  immateriali,  servizi  di assistenza tecnica e gestionale, formazione a valere sul PO FSE, ecc. nonche' nel ricorso agli strumenti di finanza innovativa.   L'azione potra'  contribuire  alla  costruzione  di  un  "pacchetto incoming"  destinato  ad  imprese  interessate  ad  impiantarsi   sul territorio  regionale,  attratte  da  forme  integrate  di   sostegno (voucher, abbattimento costi energetici etc) sostenute anche  con  il FSE e altre risorse nazionali/regionali. 
   Tipologie indicative di beneficiari   PMI neo costituite fino alla fase di start up   AZIONE 2 - INTERVENTI DI SOSTEGNO AD AREE TERRITORIALI  COLPITE  DA CRISI  DIFFUSA   DELLE   ATTIVITA'   PRODUTTIVE,   FINALIZZATI   ALLA MITIGAZIONE  DEGLI  EFFETTI  DELLE  TRANSIZIONI   INDUSTRIALI   SUGLI INDIVIDUI E SULLE IMPRESE   (rif. Azione 3.B.3.2.1)   L'Azione  mira  a  contrastare  i  processi  di  vera   e   propria deindustrializzazione in  atto  da  anni  in  Basilicata  nelle  aree conclamate di crisi la cui individuazione  avverra'  sulla  base  dei seguenti criteri di selezione: decremento del numero  degli  addetti, diminuzione delle unita' locali attive, sussistenza di imprese attive e vitali , ma ancora segnate da presenze  imprenditoriali  dotate  di vitalita'   che,   adeguatamente   supportate   nei    processi    di riconversione/ristrutturazione e di attrazione di nuovi  investimenti produttivi, possono ancora dare un valido  contributo  allo  sviluppo della regione.   L'Azione persegue l'obiettivo di rigenerazione produttiva e sociale dei sistemi locali del  lavoro,  eleggibili  ad  aree  di  crisi  non complessa,  di  cui  al  D.M.  del  4  agosto  2016,  attraverso   la sottoscrizione tra i partner  interessati  (enti  pubblici,  imprese, parti  economiche  e  sociali,  ecc.)  di  un  progetto  unitario  di rilancio, avente natura negoziale, con linee di intervento  tra  loro integrate: 
   - istituzione di un regime d'incentivazione dedicato sia alle nuove imprese che a quelle esistenti che puo' assumere la configurazione di "Pacchetti Integrati di Agevolazione" ed avvalersi  di  strumenti  di finanza innovativa mirato sulle imprese da riconvertire/ristrutturare e sull'avvio di nuove iniziative produttive;   - realizzazione di interventi di riqualificazione ambientale  delle aree industriali dismesse, di recupero ed efficientamento  energetico dei siti, di realizzazione di opere ed infrastrutture  funzionali  ai progetti di riconversione industriale delle imprese e agli interventi di promozione di investimenti produttivi.   L'azione potra',  altresi',  contribuire  alla  costruzione  di  un "pacchetto incoming" destinato ad imprese interessate ad  impiantarsi sul territorio regionale, attratte da  forme  integrate  di  sostegno (voucher, abbattimento costi energetici, ecc.) sostenute anche con il FSE (attivazione di uno strumento operativo dedicato al reinserimento lavorativo  per  gli  occupati  delle  aziende  in  crisi   ed   alla qualificazione  imprenditoriale   e   manageriale   degli   operatori interessati) ed altre risorse nazionali/regionali. 
   Tipologie indicative di beneficiari   I beneficiari sono costituiti:   . per le operazioni concernenti i regimi di aiuto, le  PMI  singole ed   associate   interessate    a    processi    di    riconversione/ ristrutturazione e le PMI di nuova costituzione   .   per   le   operazioni   a   carattere   infrastrutturale,    le Amministrazioni pubbliche territoriali (es., Regioni e Comuni)  e  le agenzie di settore (es., Consorzi ASI)   AZIONE 3 - SOSTEGNO AL RIPOSIZIONAMENTO COMPETITIVO, ALLA CAPACITA' DI  ADATTAMENTO  AL   MERCATO,   ALL'ATTRATTIVITA'   PER   POTENZIALI INVESTITORI,   DEI   SISTEMI   IMPRENDITORIALI   VITALI    DELIMITATI TERRITORIALMENTE. LE OPERAZIONI FINANZIABILI CONSISTONO IN MISURE  DI AIUTO PER IMPRESE, NELLA QUALIFICAZIONE DELL'OFFERTA DI SERVIZI ANCHE INFRASTRUTTURALI  DI  SUPPORTO  ALLA  COMPETITIVITA'  DELLE   IMPRESE ESISTENTI E ALL'ATTRAZIONE DI NUOVE ATTIVITA', NEL  RAFFORZAMENTO  DI PRESIDII FORMATIVI E DI ISTRUZIONE  TECNICA,  NELL'ADEGUAMENTO  DELLE COMPETENZE DEI LAVORATORI AI  FABBISOGNI  EMERGENTI  ANCHE  DA  NUOVE OPPORTUNITA'  DI  MERCATO,  INTERVENTI  NELLA  CREAZIONE   DI   NUOVA OCCUPAZIONE ANCHE DI TIPO AUTONOMO.   (rif. Azione 3.B.3.3.1) 
   La S3 regionale nell'evidenziare le filiere produttive  costituenti gli asset su cui innervare le politiche  di  rilancio  economico  dei prossimi anni sottolinea, altresi', le ricadute positive  in  termini di  sviluppo  territoriale  derivanti  dalla   concentrazione   degli interventi nelle aree di specializzazione economica  selezionate.  La presente Azione traduce detta impostazione metodologica in un disegno organico  in  cui  le  policy  di  specializzazione  ed  economica  e territoriale, interagendo fra di loro, si autoalimentano dando vita a catene di valore che riconnettono positivamente filiere produttive  e sistemi locali. In tale prospettiva, l'Azione  sostiene  le  seguenti tipologie di investimento:   - innalzamento del livello tecnologico delle  produzioni  esistenti attraverso l'adozione di misure  innovative  di  processo,  prodotto, organizzazione, commercializzazione, ecc.;   -  avvio  di  nuove  iniziative  produttive  a  spiccato  contenuto innovativo nonche' forme avanzate di associazionismo  imprenditoriale a livello di filiera, cluster di imprese, territorio;   - acquisizione di servizi innovativi di  supporto  ai  processi  di specializzazione produttiva;   - qualificazione dell'offerta di servizi anche infrastrutturali  di supporto   alla   competitivita'   delle   imprese    esistenti    ed all'attrazione di nuove attivita';   - prodotti e processi produttivi 'puliti'  ed  a  basso  tenore  di carbonio che promuovano l'uso efficiente delle risorse  (es.,  quelle idriche), riducano  le  esternalita'  negative  (quali  le  emissioni climalteranti e la produzione di rifiuti).   Il sostegno, anche attraverso 'Pacchetti Integrati di Agevolazione' a livello sia di filiere che  di  sistemi  produttivo-  territoriali, consiste nella concessione di incentivi di diversa natura quali aiuti agli investimenti materiali ed  immateriali,  servizi  di  assistenza tecnica e gestionale, qualificazione di  servizi  infrastrutturali  a diretto supporto delle imprese, formazione a valere sul PO FSE,  ecc. nonche' nel ricorso agli strumenti di  finanza  innovativa.  L'azione potra'  contribuire  alla  costruzione  di  un  "pacchetto  incoming" destinato  ad  imprese  interessate  ad  impiantarsi  sul  territorio regionale,  attratte  da  forme  integrate  di   sostegno   (voucher, abbattimento costi energetici, ecc.) sostenute anche  con  il  FSE  e altre risorse nazionali/regionali. 
   Tipologie indicative di beneficiari   I beneficiari sono:   . per gli aiuti, le PMI singole  ed  associate  in  reti,  filiere, sistemi territoriali, ecc.   . per i servizi infrastrutturali a diretto supporto delle  imprese, soggetti pubblici  (Comuni,  Consorzi  ASI,  ecc.)  gestori  di  aree destinate ad insediamenti produttivi 
   AZIONE 4 - SOSTEGNO A PROCESSI DI AGGREGAZIONE E  INTEGRAZIONE  TRA IMPRESE (RETI DI IMPRESE) NELLA COSTRUZIONE DI UN PRODOTTO  INTEGRATO NELLE   DESTINAZIONI   TURISTICHE   (ANCHE   SPERIMENTANDO    MODELLI INNOVATIVI, QUALI, DYNAMIC PACKAGING, MARKETING  NETWORKING,  TOURISM INFORMATION SYSTEM, CUSTOMER RELATIONSHIP MANAGEMENT)   (rif. Azione 3.B.3.3.3)   La peculiarita' delle mete turistiche  lucane  (disseminazione  sul territorio delle attrazioni da mobilitare per fare massa  critica)  e la molteplicita' degli operatori ricadenti  nella  filiera  turistica (imprese alberghiere, di ristorazione, di servizi,  ecc.)  richiedono il  dispiegamento  di  processi  aggregativi   ed   integrativi   per strutturare prodotti turistici in grado di competere sui mercati.   La  presente  Azione  risponde  a  dette  esigenze  promuovendo   e sostenendo processi di aggregazione ed integrazione tra operatori dei settori della valorizzazione culturale, naturalistica,  turistica,  e dei prodotti tradizionali  e  tipici,  in  grado  di  originare  reti stabili di imprese mirate  alla  costruzione  di  prodotti  integrati delle destinazioni turistiche.  L'Azione  sostiene,  in  particolare, pacchetti integrati di offerta  turistica  che  sperimentino  modelli innovativi  di  organizzazione  e  commercializzazione  di   siffatti prodotti quali, ad esempio, dynamic packaging, marketing  networking, tourism information  system,  customer  relationship  management.  Il sostegno agli investimenti consiste nella concessione di agevolazioni di  diversa  natura,  quali  aiuti  agli  investimenti  materiali  ed immateriali; servizi di assistenza tecnica e gestionale; formazione a valere sul PO FSE, ecc.. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Imprese in forma associata.   AZIONE  5  -  INCENTIVI  ALL'ACQUISTO  DI   SERVIZI   DI   SUPPORTO ALL'INTERNAZIONALIZZAZIONE IN FAVORE DELLE PMI   (rif. Azione 3.B.3.4.2)   L'azione persegue la finalita'  di  incentivare  l'acquisizione  di servizi a supporto dell'internazionalizzazione da  parte  delle  PMI. L'Azione finanzia, attraverso l'erogazione di voucher, l'acquisizione di una  sola  tipologia  di  servizi  ammissibili  fra  quelli  sotto indicati:   -    esame    delle    possibilita'    di    internazionalizzazione dell'impresa/reti di  imprese  (servizi  di  consulenza  per  checkup interno);   - business scouting sui mercati esteri: indagini di mercato/ricerca clienti/ricerca potenziali partner esteri (aggregazione in filiere  / global value chain);   - servizi di  traduzione  e  costruzione  di  siti  web  in  lingue straniere;   - assistenza sui  mercati  esteri:  questioni  legali,  doganali  e fiscali; consulenza per partecipazione  a  gare;  azioni  di  ricerca personale,  terreni,  edifici;  consulenza  in  tema  di   proprieta' intellettuale;   - missioni di incoming ed outgoing  presso  potenziali  investitori esteri.   Tipologie indicative di beneficiari   PMI, singole ed associate. 
   AZIONE 6 - CREAZIONE DI  OCCASIONI  DI  INCONTRO  TRA  IMPRENDITORI ITALIANI  ED  ESTERI  FINALIZZATI  AD  ATTRARRE  INVESTIMENTI  ED   A PROMUOVERE  ACCORDI  COMMERCIALI,  ED  ALTRE  INIZIATIVE  ATTIVE   DI INFORMAZIONE E PROMOZIONE RIVOLTE A POTENZIALI INVESTITORI ESTERI   (rif. Azione 3.B.3.4.3)   L'Azione mira a superare il localismo proprio dell'economia  lucana attraverso attivita' ed interventi  a  carattere  'istituzionale'  in grado  di  internazionalizzare  il   sistema   produttivo   regionale attraverso:   - la realizzazione  di  iniziative  di  informazione  e  promozione rivolte sia  alle  imprese  con  sede  operativa  in  Basilicata  che ricercano mercati di sbocco per le loro produzioni sia  a  potenziali investitori esteri per far  conoscere  le  opportunita'  di  business presenti in Basilicata   - l'organizzazione di eventi ed incontri a carattere settoriale e/o territoriale  tra   imprenditori   locali   ed   investitori   esteri finalizzati  alla  costruzione  di  partnership  produttive  ed  alla sottoscrizione di accordi commerciali 
   Tipologie indicative di beneficiari   Regione,  SICE,  SIMEST,  Camere  di  Commercio,  Associazioni   di categoria. 
   AZIONE 7 - AIUTI PER INVESTIMENTI AZIENDALE IN MACCHINARI, IMPIANTI E   BENI   INTANGIBILI,   E   ACCOMPAGNAMENTO   DEI    PROCESSI    DI RIORGANIZZAZIONE E RISTRUTTURAZIONE AZIENDALE   (rif. Azione 3.C.3.1.1)   Il  sistema  industriale  lucano,  oltre  a  presentare   polarita' produttivo-territoriali 'bersagliate' dalle azioni 2 e 3 del POC,  si caratterizza per una presenza di imprese  (per  lo  piu'  di  piccola taglia)  diffusa  sull'intero  territorio  regionale  che   oltre   a costituire una parte rilevante  dell'armatura  economica  svolge  una funzione di tenuta sociale complessiva  del  sistema  Basilicata.  La presente  Azione,  prioritariamente   ma   non   esclusivamente   con riferimento ai comparti produttivi di cui alla S3 regionale, persegue pertanto  la   finalita'   di   inserire   a   pieno   titolo   detta imprenditorialita' diffusa nelle catene del valore a scala  regionale e  sovraregionale  rafforzandone  la  competitivita'  attraverso   il sostegno ad  investimenti  innovativi  in  grado  di  promuoverne  lo sviluppo  tecnologico,  migliorarne  i  processi   ed   i   prodotti, aumentarne il livello di efficienza e di adattabilita' al mercato. In particolare, a titolo esemplificativo, l'Azione sostiene le  seguenti tipologie di investimenti:   - interventi legati ai processi innovativi  di  riorganizzazione  e ristrutturazione aziendale;   - interventi  su  impianti  e  macchinari  volti  ad  aumentare  la capacita' produttiva aziendale;   -  investimenti  in  attivi  materiali  (opere  edili  connesse  ai programmi  di  investimento  finanziati,  impianti,   macchinari   ed attrezzature nuove  di  fabbrica)  ed  immateriali  (acquisizione  di brevetto, licenze di sfruttamento e know how  o  conoscenze  tecniche non  brevettate)  finalizzati  ad  accrescere   il   livello   quali- quantitativo dei prodotti e/o dei processi;   - introduzione di adattamenti e modifiche del  processo  produttivo finalizzati allo sviluppo di nuovi prodotti e/o servizi;   - adozione di tecniche e tecnologie di produzione  e  gestione  che riducano al minimo  le  esternalita'  negative,  quali  le  emissioni climalteranti e la produzione di rifiuti;   - interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro;   - acquisizione di servizi di consulenza e di supporto  direttamente imputabili all'attuazione del programma di investimenti.   Il sostegno consiste nella  concessione  di  incentivazioni,  anche mediante "Pacchetti Integrati di Agevolazione",  di  diversa  natura, quali:   aiuti   agli   investimenti   materiali   ed    immateriali, all'acquisizione di servizi di  assistenza  e  consulenza  tecnica  e gestionale, alla formazione per  il  management  e  le  maestranze  a valere sul PO FSE,  ecc.,  nonche'  nel  ricorso  agli  strumenti  di finanza innovativa. 
   Tipologie indicative di beneficiari   PMI, singole ed associate, esistenti ed operanti 
   AZIONE  8  -  SOSTEGNO  ALL'AVVIO  E  RAFFORZAMENTO  DI   ATTIVITA' IMPRENDITORIALI CHE PRODUCONO EFFETTI SOCIALMENTE DESIDERABILI E BENI PUBBLICI   (rif. Azione 3.C.3.7.1)   Il ritirarsi del 'mercato', soprattutto in un periodo di crisi come l'attuale, da  ambiti  e  terreni  di  attivita'  non  ritenuti  piu' adeguatamente remunerativi, amplia le potenzialita' di intervento per il c.d. terzo settore per quanto riguarda l'economia sociale (imprese e cooperative sociali) e  nella  produzione  di  beni  e  servizi  ad elevata utilita' pubblica. La presente Azione, pertanto, persegue  la finalita'  di  sostenere  la  creazione  e  lo  sviluppo  di  modelli imprenditoriali  innovativi  nel  terzo  settore,  quali  cooperative sociali ed imprese senza fini di  lucro,  anche  attraverso  migliori condizioni di accesso al credito, nei seguenti ambiti di intervento:   - servizi di inserimento e reinserimento lavorativo di inoccupati e disoccupati a rischio di marginalita' sociale (giovani  NEET,  donne, disoccupati di lunga durata, lavoratori  in  mobilita',  persone  con disabilita', ecc.) anche attraverso la gestione di strutture e  spazi dedicati   (botteghe   scuola,   laboratori,   reti   di   alternanza formazione/lavoro, ecc.);   -  servizi  complementari   e   di   integrazione   alla   medicina territoriale anche  attraverso  la  gestione  di  strutture  e  spazi dedicati  (strutture  residenziali,   centri   diurni,   presidi   di assistenza ai familiari di malati cronici o terminali, ecc.);   - servizi di assistenza a minori (asili nido, ludoteche),  anche  a carattere integrativo o sperimentale, in potenziale complementarieta' con gli interventi previsti negli assi 'Inclusione  Sociale'  dei  PO FESR e FSE;   -  servizi  di  assistenza  a  persone  anziane  sia  a   carattere residenziale che diurno,  in  potenziale  complementarieta'  con  gli interventi previsti gli assi 'Inclusione Sociale' dei PO FESR e FSE;   -   servizi   di   integrazione   socio-lavorativa   destinati    a extracomunitari e servizi  di  assistenza  a  migranti,  rifugiati  e richiedenti asilo;   - servizi collegati  alla  gestione  di  strutture  'protette'  per persone portatrici di particolari problematiche (es., ragazze  madri, minori sotto custodia giudiziaria, comunita' terapeutiche, ecc.);   - servizi finalizzati al recupero, a fini benefici e  di  contrasto della  marginalita'  economica,  dei  prodotti   alimentari   e   non alimentari  invenduti,  in  analogia  con  esperienze  innovative  in materia (es "Last Minute market") ed in linea con  l'indicazione  del Parlamento Europeo che ha dichiarato il 2014 "Anno della  lotta  allo spreco alimentare";   - servizi di utilita' collettiva (es., servizi di vicinato, cura di beni pubblici, gestione di risorse naturali e culturali, ecc.).   Il sostegno consiste nella concessione di aiuti  agli  investimenti materiali ed immateriali anche ricorrendo a strumenti finanziari come il microcredito. Tutti gli interventi  finanziati  nell'ambito  della linea di azione devono essere coerenti con le  disposizioni  indicate nell'Accordo di Partenariato. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Imprese  commerciali  del  terzo  settore  e  societa'  cooperative sociali. 
   AZIONE 9 - MESSA A DISPOSIZIONE DI SPAZI FISICI PER LO  SVOLGIMENTO DI ATTIVITA' IMPRENDITORIALI DI INTERESSE SOCIALE   (rif. Azione 3.C.3.7.3)   L'Azione mira a rendere fruibili per attivita'  imprenditoriali  ad interesse sociale,  strutture  e  siti  pubblici  gia'  ristrutturati ovvero da riqualificare con il contributo  delle  imprese  del  terzo settore. Il sostegno consiste nella concessione di  agevolazioni  per rendere  pienamente   funzionali   gli   spazi   pubblici   destinati all'esercizio  di  attivita'  imprenditoriali  ed  all'erogazione  di servizi di  utilita'  sociale  (servizi  di  aggregazione,  sportelli sociali, condivisione di spazi e strumenti di lavoro attraverso forme organizzate di coworking,  organizzazione  GAS,  ecc  )  strettamente funzionali a progetti individuati nell'azione 8 del  presente  POC  e tutti gli interventi finanziati nell'ambito  della  linea  di  azione devono essere coerenti con le disposizioni indicate  nell'Accordo  di Partenariato. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Imprese commerciali del terzo settore e societa' cooperative. 
   L'Asse 3 puo' trovare attuazione altresi' mediante la selezione  ed ammissione a finanziamento di operazioni nell'ambito  delle  seguenti azioni:   - Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi  complementari  alla valorizzazione di identificati attrattori culturali  e  naturali  del territorio, anche attraverso l'integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo, e  delle  filiere dei prodotti tradizionali e tipici - speculare a quello del POR (rif. Azione 3B.3.3.2);   -  Potenziamento  del  sistema   delle   garanzie   pubbliche   per l'espansione del credito in sinergia tra sistema nazionale e  sistemi regionali di  garanzia,  favorendo  forme  di  razionalizzazione  che valorizzino anche il ruolo dei confidi piu' efficienti ed efficaci  - speculare a quello del POR (rif. Azione 3D.3.6.1);   - Contributo allo sviluppo del mercato dei  fondi  di  capitale  di rischio nello start up d'impresa nelle fasi pre seede, seed ed  early stage - speculare a quello del POR (rif. Azione 3D.3.6.4). 
   ASSE 4 - ENERGIA E MOBILITA'   L'Asse 4 e' incentrato sull'attivazione di un insieme di ambiti  di intervento, le cui finalita' generali coincidono per una parte con il tema della riduzione dei  costi  di  approvvigionamento  dell'energia mentre dall'altra intervengono sull'aumento di produzione di  energia da fonti rinnovabili. 
   Le finalita'  dell'Asse  sono  perseguite  mediante  le  azioni  di seguito riportate.   AZIONE  1  -  INCENTIVI  FINALIZZATI  ALLA  RIDUZIONE  DEI  CONSUMI ENERGETICI E DELLE EMISSIONI DI GAS  CLIMALTERANTI  DELLE  IMPRESE  E DELLE  AREE  PRODUTTIVE  COMPRESA  L'INSTALLAZIONE  DI  IMPIANTI   DI PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTE RINNOVABILE PER  L'AUTOCONSUMO,  DANDO PRIORITA' ALLE TECNOLOGIE AD ALTA EFFICIENZA   (rif. Azione 4.B.4.2.1)   Le peculiarita'  del  sistema  imprenditoriale  regionale  -  pochi impianti produttivi energivori a fronte di un esteso tessuto di micro e  piccole  aziende  a  bassa  efficienza  energetica  -  inducono  a strutturare l'Azione lungo due linee fondamentali di intervento: 
   - migliorare le performance energetiche nei cicli e nelle strutture produttive sostenendo investimenti in:     o  tecnologie  per  l'efficienza   energetica   delle   strutture aziendali (involucro, illuminazione, impianti, ecc.)     o dispositivi e tecnologie ad elevato rendimento  energetico  nei cicli   produttivi,   inclusi   dispositivi    di    protezione    ed efficientamento delle reti elettriche     o  tecnologie  per  l'abbattimento   delle   emissioni   di   gas climalteranti nei cicli produttivi     o installazione di sistemi domotici di telecontrollo di  impianti e cicli produttivi     o realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico ed eolico, principalmente) per  autoconsumo solo se connessa ad interventi di efficientamento energetico 
   - abbattere i costi energetici negli agglomerati produttivi, ove si situano i complessi industriali  maggiormente  energivori  regionali, sostenendo investimenti volti all'efficientamento energetico di  reti e servizi erogati alle  imprese  insediate  in  aree  industriali  ed artigianali. 
   Tipologie indicative di beneficiari   PMI e grandi Imprese e Consorzi  ASI  per  le  aree  industriali  e Comuni titolari di aree artigianali limitatamente agli interventi  di efficientamento energetico di reti e servizi  direttamente  collegati alle imprese insediate.   AZIONE 2 - PROMOZIONE DELL'ECO-EFFICIENZA E RIDUZIONE DI CONSUMI DI ENERGIA PRIMARIA NEGLI EDIFICI E STRUTTURE PUBBLICHE:  INTERVENTI  DI RISTRUTTURAZIONE  DI  SINGOLI  EDIFICI  O   COMPLESSI   DI   EDIFICI, INSTALLAZIONE DI SISTEMI INTELLIGENTI DI TELECONTROLLO,  REGOLAZIONE, GESTIONE, MONITORAGGIO E OTTIMIZZAZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI (SMART BUILDINGS) E DELLE EMISSIONI INQUINANTI ANCHE  ATTRAVERSO  L'UTILIZZO DI MIX TECNOLOGICI   (rif. Azione 4C.4.1.1)   L'obiettivo  di  conseguire  il  maggior  potenziale  di  risparmio energetico  negli  investimenti  destinati  all'eco-  efficienza  del patrimonio immobiliare pubblico, induce a  concentrare  l'Azione  sul miglioramento delle performance energetiche degli edifici e strutture pubbliche.   Le strutture sulle quali intervenire  saranno  quelle  maggiormente "energivore" e, quindi, in grado di contribuire  alla  riduzione  dei consumi delle PA.   L'Azione   sostiene   interventi   integrati   di   efficientamento energetico, ricorrendo alle tecnologie piu' innovative, concernenti:   - La riqualificazione degli impianti tecnici: messa in efficienza o sostituzione  degli  impianti   di   riscaldamento,   raffrescamento, climatizzazione, produzione di acqua calda sanitaria e illuminazione   -  l'installazione  di  sistemi   domotici   di   telecontrollo   e regolazione,  applicazione  di  sistemi  di  BEMS  (Buildings  Energy Management System) per il monitoraggio e la gestione degli impianti   - la  realizzazione  di  interventi  di  isolamento  dell'involucro edilizio: sostituzione degli  infissi,  interventi  di  coibentazione (copertura  isolata,  cappotto  termico,  parete  vegetale,   pittura riflettente) 
   L'attivazione di eventuali  strumenti  finanziari  ed  il  relativo contributo   (stanziamenti)   sara'   subordinato   all'esito   della valutazione  ex-ante  di  cui  all'articolo  37  del  Regolamento  n. 1303/2013;  nonche'  assicurando  la  scelta  dei  soggetti   gestori (beneficiari) degli strumenti nel rispetto delle norme in materia  di appalti pubblici. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Pubbliche Amministrazioni territoriali (Regione, Province e Comuni) e settoriali (Ospedali, ASL, ATER, ecc.), PPP.   AZIONE 3 - ADOZIONE DI SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER LA RIDUZIONE  DEI CONSUMI ENERGETICI DELLE RETI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA,  PROMUOVENDO INSTALLAZIONI  DI  SISTEMI  AUTOMATICI  DI  REGOLAZIONE  (SENSORI  DI LUMINOSITA', SISTEMI DI TELECONTROLLO E  DI  TELEGESTIONE  ENERGETICA DELLA RETE)   (rif. Azione 4.C.4.1.3)   Al fine di abbattere la bolletta energetica  degli  enti  locali  e sostenere la sperimentazione di  soluzioni  innovative  in  grado  di ridurre l'inquinamento luminoso, limitatamente ai territori  inseriti nelle strategie di sviluppo urbano (Potenza e Matera) e rigenerazione delle  aree  interne.  L'azione  sostiene  l'adozione  di  tecnologie avanzate per la  riduzione  dei  consumi  energetici  delle  reti  di illuminazione pubblica (come ad esempio  l'installazione  di  sistemi automatici di regolazione, quali sensori di luminosita',  sistemi  di telecontrollo e  telegestione  energetica  della  rete)  in  modo  da superare la logica tradizionale di mera sostituzione dei punti luce. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Comuni 
   AZIONE 4 - SISTEMI DI TRASPORTO INTELLIGENTI   (rif. Azione 4E.4.6.3)   L'azione persegue la promozione di interventi  mirati  ad  attivare sistemi tecnologici di monitoraggio  e  controllo  del  traffico,  di indirizzamento ai parcheggi, di informazione all'utenza  rispetto  al servizio fornito dai mezzi di  trasporto  pubblici,  di  controllo  e gestione della flotta dei mezzi di trasporto pubblici  attraverso  la realizzazione  di  modalita'  di   pagamento   interoperabili   (es., infomobilita',  controllo  dei  semafori,   strumenti   antielusione, sistemi per  il  controllo  degli  accessi  e  della  domanda).  Tali interventi saranno realizzati in tutte e due le citta'  capoluogo  di provincia ovvero Potenza e Matera. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Comuni di Potenza e Matera.   AZIONE  5  -  PROMOZIONE  DELL'EFFICIENTAMENTO  ENERGETICO  TRAMITE TELERISCALDAMENTO E TELERAFFRESCAMENTO E L'INSTALLAZIONE DI  IMPIANTI DI COGENERAZIONE E TRIGENERAZIONE   (rif. Azione 4G.4.4.1)   Le peculiarita' della domanda regionale  di  energia  sia  a  scopo civile che industriale - poche polarita' energivore a fronte  di  una miriade di piccole utenze - inducono a  privilegiare  gli  interventi per la cogenerazione di calore ed energia  integrati  da  quelli  per l'efficientamento degli impianti esistenti  -  a  partire  da  quello dell'Ospedale San Carlo di Potenza ancora alimentato da fonti fossili -  nonche'  la  realizzazione  di   impianti   di   cogenerazione   e trigenerazione di energia.   L'Azione  persegue  la  finalita'  di  promuovere  e  sostenere  la realizzazione di:   - impianti di cogenerazione e trigenerazione di  energia  da  fonti rinnovabili o dalla sezione biodegradabile dei rifiuti;   - impianti di cogenerazione e trigenerazione da fonti fossili  gia' esistenti limitatamente all'Ospedale San Carlo di Potenza. 
   Tipologie indicative di beneficiario   Enti pubblici  territoriali  e  settoriali,  Aziende  sanitarie  ed ospedaliere, Universita' degli studi di Potenza, PPP. 
   L'Asse 4 puo' trovare attuazione altresi' mediante la selezione  ed ammissione a finanziamento di operazioni nell'ambito  delle  seguenti azioni:   - Realizzazione di reti intelligenti di distribuzione  dell'energia (smart grids) e interventi sulle reti  di  trasmissione  strettamente complementari, introduzione  di  apparati  provvisti  di  sistemi  di comunicazione  digitale,  misurazione  intelligente  e  controllo   e monitoraggio  come  infrastruttura   delle   "citta'",   delle   aree periurbane - speculare a quello del POR (rif. Azione 4D.4.3.1);   -  Realizzazione  di  infrastrutture   e   nodi   di   interscambio finalizzati  all'incremento  della  mobilita'   collettiva   e   alla distribuzione  ecocompatibile  delle  merci  e  relativi  sistemi  di trasporto - speculare a quello del POR (rif. Azione 4E.4.6.1);   - Rinnovo del materiale rotabile - speculare a quello del POR (rif. Azione 4E.4.6.2). 
   ASSE 5 - TUTELA DELL'AMBIENTE ED USO EFFICIENTE DELLE RISORSE   L'asse 5 interviene in particolare su  due  differenti  ambiti:  il primo relativo alla disponibilita' e qualita' dei servizi ambientali; il  secondo  relativo  alle  risorse  naturali   e   culturali,   con particolare riferimento anche al sistema turistico regionale. 
   AZIONE  1  -  RAFFORZARE  LE  DOTAZIONI   IMPIANTISTICHE   PER   IL TRATTAMENTO E PER IL RECUPERO ANCHE DI ENERGIA AI FINI DELLA CHIUSURA DEL CICLO DI  GESTIONE,  IN  BASE  AI  PRINCIPI  DI  AUTOSUFFICIENZA, PROSSIMITA' TERRITORIALE E MINIMIZZAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI   (rif. Azione 6A.6.1.3) 
   La funzionalita' operativa del servizio integrato di  gestione  dei rifiuti passa necessariamente per il potenziamento tecnologico  degli impianti per il trattamento ed il recupero dei  rifiuti  esistenti  e prevede da un lato la realizzazione di 4 impianti di compostaggio  di ultima generazione (tre in provincia di Potenza ed uno  in  provincia di Matera) dedicati al trattamento dell'umido proveniente da raccolta differenziata per la produzione di compost  di  qualita',  dall'altro l'installazione di 2 impianti di ultima generazione (uno in provincia di Potenza e l'altro in provincia di  Matera)  per  il  recupero  dei materiali riciclabili (plastiche, carta-cartone, etc..) presenti  nel sopravaglio del rifiuto solido urbano tal quale. Nello specifico  gli impianti di  compostaggio,  naturalmente,  tratteranno  solo  l'umido raccolto in maniera differenziata per la  produzione  di  compost  di qualita', mentre gli impianti di  biostabilizzazione  tratteranno  la frazione di  rifiuti  indifferenziati  (comunque  presente)  separata mediante vagliatura con minore potere calorifico "sottovaglio", prima del suo smaltimento finale nella vasca di stoccaggio (discarica).  Il sistema che, in coerenza con  l'articolo  4  della  Direttiva  Quadro 2008/98/CE, non prevede pertanto  la  realizzazione  di  impianti  di incenerimento, e' configurato in base ai principi di autosufficienza, prossimita' territoriale e minimizzazione  degli  impatti  ambientali tale da permettere la chiusura del ciclo integrato  di  gestione  dei rifiuti attraverso: 
   -   il   completamento   dell'impiantistica   di   lavorazione    e trasformazione delle  frazioni  valorizzabili,  e  di  trattamento  e smaltimento delle frazioni residue;   - un efficiente efficace e corretto  servizio  di  smaltimento  dei rifiuti prodotti in regione con il conseguente contenimento dei costi complessivi del sistema regionale;   - la salvaguardia dell'integrita' dell'ambiente  circostante  e  la salute della popolazione;   - l'innesco delle filiere produttive collegate al  ciclo  integrato dei   rifiuti,   quali   quelle   relative   alla   cogenerazione   e trigenerazione di energia  limitatamente  alla  parte  biodegradabile degli stessi, ed al recupero e riciclaggio  dei  materiali  generando nuove occasioni di occupazione e di reddito. 
   Il potenziamento e  l'ammodernamento  tecnologico  della  dotazione impiantistica regionale in tema di trattamento e recupero dei rifiuti implica lo sviluppo, a monte, di attivita' mirate di ricerca sviluppo tecnologico ed innovazione a  valere  sull'Asse  Prioritario  I.  Sul campo dell'innesco delle filiere produttive collegate  sara'  inoltre necessario   costruire   sinergie   con   gli   Assi   Prioritari   3 'Competitivita' e 4 "Sostenere la  transizione  verso  un'economia  a basse emissioni di Carbonio in tutti i settori". 
   Tipologie indicative di beneficiario   Enti pubblici  territoriali  (Ente  Regione,  Comuni),  l'Autorita' Unica Regionale in Materia di Rifiuti, soggetti pubblici operanti nel settore e Consorzi ASI. 
   AZIONE 2 - POTENZIARE LE INFRASTRUTTURE DI  CAPTAZIONE,  ADDUZIONE, DISTRIBUZIONE FOGNARIE E DEPURATIVE PER USI CIVILI   (rif. Azione 6.B.6.3.1)   In coerenza con  l'Obiettivo  Specifico,  si  prevedono  interventi sull'efficientamento dell'intero ciclo integrato delle  acque  -  con particolare  riferimento  alle  infrastrutture   di   captazione   ed adduzione, dalla rete distributiva agli  impianti  di  trattamento  e depurazione delle acque reflue in una logica di sistema privilegiando interventi a carattere innovativo (come il  ricorso  all'ICT  per  le attivita' di monitoraggio e contabilizzazione dei consumi). Le azioni previste riguardano:   - Potenziamento  delle  infrastrutture  di  captazione,  adduzione, distribuzione, fognarie e depurative per usi civili;   - investimenti nel settore depurativo concernenti  gli  agglomerati non ritenuti conformi in violazione della Direttiva 91/271/CE;   - Infrastrutture per il convogliamento e lo stoccaggio delle  acque pluviali;   - Infrastrutture per il  pretrattamento,  stoccaggio  e  riutilizzo delle acque reflue depurate. 
   Tipologie indicative di beneficiario   Regione Basilicata,  Autorita'  unica  regionale  che  sovraintenda all'uso plurimo delle risorse idriche, Universita', Enti di  ricerca, operatori pubblici e privati specializzati nel settore, Enti Locali.   AZIONE 3  -  SOSTEGNO  ALL'INTRODUZIONE  DI  MISURE  INNOVATIVE  IN MATERIA  DI  RISPARMIO  IDRICO  PER  IL  CONTENIMENTO   DEI   CARICHI INQUINANTI RIABILITAZIONE DEI CORPI IDRICI  DEGRADATI  ATTRAVERSO  UN APPROCCIO ECOSISTEMICO   (rif. Azione 6.B.6.4.1)   L'Azione e' volta a  promuovere  una  serie  di  misure  innovative incentrate su un piu' razionale sfruttamento della  "risorsa  idrica" prevedendone un impiego sostenibile nel  tempo,  con  l'obiettivo  di ottimizzarne  l'uso,  migliorarne  la  qualita'  ed   aumentarne   le disponibilita'. In tal senso, attenzione particolare  verra'  rivolta al miglioramento del sistema depurativo, eliminando le situazioni  di sversamento  di  liquame  sulle  diverse  componenti  ambientali,  in particolare  suolo  ed  acqua,  e  favorendo  tecnologie  e  processi depurativi spinti, per  ridurre  il  carico  dei  nutrienti  e  delle sostanze dannose per gli  ecosistemi  acquatici.  Gli  interventi  si concentreranno  prevalentemente  sui  corpi  idrici  maggiormente   a rischio, sulla base dell'esito delle campagne di  monitoraggio  sullo stato quali-quantitativo dei corpi idrici  ed  in  coerenza  con  gli indirizzi previsti dal Piano di Gestione  del  Distretto  Idrografico dell'Appennino Meridionale.   Nel rispetto del quadro normativo regolamentare, si  garantira'  la coerenza e la  demarcazione  con  il  Programma  di  Sviluppo  Rurale promuovendo a carico del FESR interventi legati ai corpi  idrici  che non   riguardano   i   sistemi   irrigui   destinati   esclusivamente all'agricoltura.   Sulla base di tali considerazioni, ed al fine di innalzare l'intero livello di efficienza del ciclo integrato  delle  acque,  nonche'  il mantenimento ed il miglioramento della qualita' dei corpi  idrici  in una logica  di  sistema,  saranno  previsti  anche  interventi  volti all'adeguamento delle reti di distribuzione, ed  alla  riabilitazione dei corpi idrici degradati, anche attraverso approcci eco sistemici. 
   Tipologie indicative di beneficiario   Regione Basilicata,  Autorita'  unica  regionale  che  sovraintenda all'uso plurimo  delle  risorse  idriche,  ARPAB,  Universita',  Enti Pubblici di ricerca.   AZIONE 4 - INTEGRAZIONE E RAFFORZAMENTO DEI SISTEMI DI  MOITORAGGIO DELLA RISORSA IDRICA   (rif. Azione 6.B.6.4.2)   E' opportuno evidenziare come il sistema idrico  regionale  esprima una domanda di R&I non solo riguardo la conoscenza e  la  tutela  del patrimonio regionale, ma anche per cio' che concerne l'attivazione di tutti quei processi legati alla fruizione delle informazioni  tramite strumenti interoperabili per lo scambio dei dati.   In tal senso, l'azione intende  contribuire  al  rafforzamento  dei sistemi monitoraggio, attraverso interventi mirati a valorizzare  gli elementi di misura quantitativa e qualitativa  della  risorsa  idrica per le varie componenti (uso civile, industriale, etc..).  La  azioni saranno anche concepite nell'ottica  di  implementare  l'architettura del sistema NOC (Network Operating Center),  un  sistema  informatico centrale nel quale far confluire i  dati  provenienti  dai  punti  di misura distribuiti su tutto il territorio regionale e dai  14  Centri di Controllo Periferici (CCP) finalizzati a trasferire i dati al  NOC attraverso sistemi in Radiofrequenza. 
   Tipologie indicative di beneficiario   Regione Basilicata,  Autorita'  unica  regionale  che  sovraintenda all'uso plurimo delle risorse idriche, ARPAB,  Universita',  Enti  di ricerca, operatori pubblici e privati specializzati nel settore. 
   AZIONE 5 - INTERVENTI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DI AREE  DI ATTRAZIONE NATURALE DI RILEVANZA STRATEGICA (AREE PROTETTE IN  AMBITO TERRESTRE  E  MARINO,  PAESAGGI  TUTELATI)  TALI  DI  CONSOLIDARE   E PROMUOVERE PROCESSI DI SVILUPPO   (rif. Azione 6.C.6.6.1)   L'Azione, in sintonia con le Direttive Comunitarie in tema di 'Rete Natura 2000' ed in conformita' con le indicazioni contenute  nel  PAF della Regione Basilicata, e'  circoscritta  alle  'aree  protette'  a rilevanza  strategica  facenti  parte  della  rete  Natura   2000   e qualificabili come grandi attrattori naturali (Parchi  nazionali  del Pollino e dell'Appennino Meridionale, Parchi regionali  delle  Chiese Rupestri del Materano e  di  Gallipoli  Cognato  e  Piccole  Dolomiti Lucane)  onde  favorirne  l'inserimento  nei  circuiti  nazionali  ed internazionali della conoscenza, protezione e  fruizione  sostenibile ed eco-compatibile delle risorse naturali e paesaggistiche regionali.   In  dette  aree,  l'Azione  sostiene  le  seguenti   tipologie   di operazione: 
   - interventi di tutela e salvaguardia degli  habitat  naturali,  di restauro  paesaggistico,  di  recupero  delle  aree   degradate,   di rinaturalizzazione dei terreni abbandonati, ecc.;   - interventi per migliorare l'accesso e la fruizione delle aree  di attrazione naturale nel rispetto dell'integrita'  e  riproducibilita' delle risorse interessate;   - sostegno ad iniziative e  servizi  eco-sistemici  che  impieghino tecniche e materiali ecocompatibili e rispettosi dell'ambiente;   - sostegno ai processi di valorizzazione e sviluppo  indotti  dalle attrattivita'  naturali  attraverso  la  promozione  di  attivita'  a contorno (animazione, educazione  ambientale,  escursionismo,  sport, svago e tempo libero) e di servizi di supporto a contenuto innovativo (accoglienza,  centri  didattici,  visite  guidate,  multimedialita', visite virtuali, ecc.).   L'Azione e' attuata in stretto collegamento con gli  interventi  di valorizzazione a fini produttivi del patrimonio naturalistico. 
   Tipologie indicative di beneficiario   Per le operazioni a carattere infrastrutturale e di servizi da Enti pubblici territoriali (es. Regione e Comuni) e da  Organismi  gestori (es. Enti Parco). 
   AZIONE 6  -  SOSTEGNO  ALLA  DIFFUSIONE  DELLA  CONOSCENZA  E  ALLA FRUIZIONE DEL PATRIMONIO NATURALE ATTRAVERSO LA CREAZIONE DI  SERVIZI E/O SISTEMI INNOVATIVI E L'UTILIZZO DI TECNOLOGIE AVANZATE   (rif. Azione 6.C.6.6.2)   L'Azione si prefigge di accrescere il potenziale  attrattivo  delle aree protette e degli habitat e siti di pregio (es. Rete Natura 2000) attraverso  attivita'  e  interventi  mirati  alla  diffusione  della conoscenza del patrimonio naturale  regionale  ricorrendo  a  sistemi innovativi di comunicazione ed all'utilizzo di tecnologie avanzate di fruizione (materiale didattico ed illustrativo, attivita' informativa e  comunicativa,  marketing  territoriale  e  promozione  di  eventi, applicazioni ICT, siti multimediali, ecc.). 
   Tipologie indicative di beneficiario   Regione Basilicata, Enti Locali, APT, Organismi gestori delle  Aree Protette.   AZIONE 7 - INTERVENTI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE E LA  MESSA IN RETE DEL PATRIMONIO CULTURALE, MATERIALE E IMMATERIALE NELLE  AREE DI  ATTRAZIONE  DI  RILEVANZA  STRATEGICA  TALE  DA   CONSOLIDARE   E PROMUOVERE PROCESSI DI SVILUPPO   (rif. Azione 6.C.6.7.1)   L'Azione, in sintonia  con  le  indicazioni  rivenienti  dal  Piano Turistico Regionale e dalla Strategia di 'Smart  Specialisation',  e' circoscritta alle emergenze regionali a valenza strategica costituite dai grandi attrattori, in primis quello di Matera e del suo  circuito di 'Capitale  europea  della  cultura  2019'nonche'  dal  sistema  di offerta culturale del Vulture-Alto Bradano,  al  fine  di  agevolarne l'inserimento  nei  circuiti  nazionali   ed   internazionali   della conoscenza,  protezione  e  fruizione  sostenibile  delle   emergenze culturali.   In  dette  aree,  l'Azione  sostiene  le  seguenti   tipologie   di operazione: 
   -   interventi   di   valorizzazione   dei    beni    archeologici, architettonici, artistici, monumentali, ecc., attraverso attivita' di recupero, allestimenti anche multimediali, digitalizzazione, messa in rete,  ecc.,  con  priorita'  per  quelli  volti  ad  assicurare   la realizzazione di interventi ultimativi  che  consentano  la  completa fruizione del bene;   - interventi volti a migliorare l'accesso e la fruizione  dei  beni culturali materiali ed immateriali attraverso la messa  in  rete  dei siti;   - interventi  inerenti  i  contenitori  culturali  stabili  per  la produzione  e  fruizione  culturale  (spazi  stabili  per   concerti, spettacoli, attivita' teatrali);   - sostegno a servizi innovativi in grado di qualificare l'approccio e diversificare la fruizione dei beni culturali (es.   prenotazioni  on  line,  visite   virtuali   di   siti   e   musei, multimedialita', allestimenti tecnologicamente avanzati,   ecc.).   L'Azione e' attuata in stretto collegamento con gli  interventi  di valorizzazione a fini produttivi del patrimonio culturale. 
   Tipologie indicative di beneficiario   Regione,  Comuni,  Sovrintendenze   del   MiBACT,   Amministrazioni Centrali  ed  altri  soggetti  titolari/gestori  pubblici   di   beni culturali riconosciuti. 
   AZIONE 8  -  SOSTEGNO  ALLA  DIFFUSIONE  DELLA  CONOSCENZA  E  ALLA FRUIZIONE  DEL  PATRIMONIO  CULTURALE,   MATERIALE   E   IMMATERIALE, ATTRAVERSO  LA  CREAZIONE  DI  SERVIZI  E/O  SISTEMI   INNOVATIVI   E L'UTILIZZO DI TECNOLOGIE AVANZATE   (rif. Azione 6.C.6.7.2)   L'Azione si prefigge di accrescere  il  potenziale  attrattivo  dei beni culturali di pregio attraverso  attivita'  e  interventi  mirati alla diffusione della conoscenza del patrimonio  culturale  regionale ricorrendo a sistemi innovativi di comunicazione ed  all'utilizzo  di tecnologie   avanzate   di   fruizione   (materiale   didattico    ed illustrativo,  attivita'  informativa   e   comunicativa,   marketing territoriale  e  promozione  di  eventi,   applicazioni   ICT,   siti multimediali, ecc.). L'Azione  si  esplichera'  anche  attraverso  la partecipazione  al  programma   delineato   dalla   Strategia   della Macro-Regione Adriatico- Ionica, con la attuazione  delle  azioni  di valorizzazione e  fruizione  del  patrimonio  regionale,  cosi'  come concordato e descritto dalle linee  strategiche  della  Macro-Regione medesima. 
   Tipologie indicative di beneficiario   Regione Basilicata, Enti Locali, APT,  organismi  gestori  di  beni culturali riconosciuti.   AZIONE 9 - SOSTEGNO ALLA FRUIZIONE INTEGRATA DI RISORSE CULTURALI E NATURALI E ALLA PROMOZIONE DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE   (rif. Azione 6.C.6.8.3)   L'Azione, in sintonia  con  le  indicazioni  rivenienti  dal  Piano Turistico Regionale, dalla  Strategia  di  'Smart  Specialization'  e dalle  linee  di  sviluppo  turistico  definite   all'interno   della Strategia Adriatico-Ionica, e' circoscritta:   - per un verso, alle 'destinazioni turistiche' di pregio di Maratea e del Metapontino per elevarne le performance competitive sui mercati nazionali ed esteri delle vacanze;   - per l'altro, alle 'valenze turistiche'  (itinerari  naturalistici ed  escursionistici,  storici   ed   artistici,   enogastronomici   e salutistici, sportivi e ludici, delle tradizioni  folcloriche,  ecc.) ricadenti  nelle  aree  interne  di  cui  alla  sezione  4   relativa all'"Approccio integrato allo sviluppo territoriale", per accrescerne il potenziale attrattivo. 
   In  dette  aree,  l'Azione  sostiene  le  seguenti   tipologie   di operazione:   - interventi di qualificazione  dell'offerta,  di  innovazione  dei prodotti/servizi immessi sul mercato, di supporto al  ri-orientamento strategico ed organizzativo delle attivita' ricomprese nella  filiera turistica;   - interventi a sostegno della  fruizione  integrata  delle  risorse culturali e naturali a spiccata valenza turistica nonche' a  supporto delle attivita' escursionistiche, salutistiche, ludico-sportive, ecc. legate al potenziamento dell'attrattivita' delle mete  turistiche  di pregio ed alla diversificazione dell'offerta turistica regionale;   - interventi mirati di promozione dell'offerta turistica  regionale su nuovi mercati di sbocco in termini sia di brand regionale, che  di 'destinazioni'  mature  e  di  tipologie  di   'prodotti   turistici' veicolati.   L'Azione e' attuata in stretto collegamento con gli investimenti  a carattere produttivo  nonche'  contribuisce  a  porre  in  essere  un sistema di "management dei turismi", anche con il concorso del FSE, a mezzo del potenziamento delle capacitazioni  possedute  dagli  attori pubblici e dagli operatori privati. 
   Tipologie indicative di beneficiario   Indicativamente, i beneficiari sono costituiti per:   . le operazioni  a  carattere  infrastrutturale  da  Enti  pubblici territoriali (es. Regione e Comuni); 
   .  le  attivita'  di  animazione/comunicazione   e   brandizzazione (Regione, Enti Locali, APT).   AZIONE 10 - AZIONI PREVISTE NEI PRIORITIZED ACTION FRAMEWORK  (PAF) E NEI PIANI DI GESTIONE DELLA RETE NATURA 2000   (rif. Azione 6D.6.5.A.1)   L'Azione, in coerenza con le Misure di conservazione previste dalle Direttive comunitarie, la Strategia Nazionale per la Biodiversita' ed il quadro delle azioni prioritarie d'intervento (PAF)  della  Regione Basilicata  (  di  cui  alla  DGR  1181  dell'1  Ottobre  2014),   e' circoscritta ai 'siti' ed agli 'habitat' inseriti nella 'Rete  Natura 2000'  quali  presidi  della  biodiversita'  animale  e  vegetale  da preservare e valorizzare. In dette aree,  a  titolo  esemplificativo, l'Azione sostiene le seguenti tipologie di operazione:   - interventi di salvaguardia dell'originalita' e  peculiarita'  dei paesaggi;   - sostegno ad iniziative a valenza ambientale da  parte  del  mondo dell'economia sociale e del non profit;   - sviluppo di  azioni  di  animazione  territoriale  ed  educazione formale  e  non  formale  connesse  al   paradigma   dello   sviluppo sostenibile nonche' di promozione e  diffusione  della  conoscenza  e fruizione sostenibile del patrimonio naturale;   -  promozione  di   iniziative   di   comunicazione   e   marketing naturalistico,  dell'organizzazione   di   campagne   informative   e pubblicitarie, della realizzazione di spot e  materiale  divulgativo, della partecipazione a mostre e grandi eventi di rilevanza  nazionale ed internazionale naturali. 
   Tipologie indicative di beneficiario   Regione  Basilicata,  Enti  pubblici  territoriali,   Enti   Parco, associazioni e altri soggetti pubblici e privati operanti nel settore o in settori di interesse (ES. APT, Organismi  gestori,  associazioni ambientaliste e del terzo settore)   AZIONE 11 - INTERVENTI PER RIDURRE LA FRAMMENTAZIONE DEGLI  HABITAT E MANTENERE IL COLLEGAMENTO ECOLOGICO E FUNZIONALE   (rif. Azione 6.D.6.5.A.2)   L'Azione, in coerenza con le Misure di conservazione previste dalle Direttive comunitarie, la Strategia Nazionale per la Biodiversita' ed il quadro delle azioni prioritarie d'intervento (PAF)  della  Regione Basilicata, e' circoscritta per l'altro, alle aree circostanti  e  di collegamento  delle   emergenze   naturalistiche   di   pregio   onde contribuire alla funzionalita' della 'Rete Ecologica Regionale' delle aree protette e dei 'siti' e degli  'habitat'  inseriti  nella  'Rete Natura 2000.  In  dette  aree,  a  titolo  esemplificativo,  l'Azione sostiene le seguenti tipologie di operazione:   -  interventi  di  protezione  e  conservazione,  di  ripristino  e rinaturalizzazione degli habitat naturali e semi-  naturali  e  degli habitat interessati dalle specie protette;   - interventi di ricucitura  del  territorio,  di  realizzazione  di corridoi ecologici e di collegamenti funzionali;   -   realizzazione    di    infrastrutture    verdi,    attrezzature ecocompatibili,  sentieristica,   opere   a   supporto   della   rete escursionistica adoperando tecniche e materiali ecocompatibili. 
   Tipologie indicative di beneficiario   Enti pubblici territoriali (es.,  Regione  e  Comuni)  e  Organismi gestori (es. Enti Parco).   AZIONE 12  -  BONIFICA  DI  AREE  INQUINATE  SECONDO  LE  PRIORITA' PREVISTE DAL PRB E REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE PER L'INSEDIAMENTO DI IMPRESE DA COLLEGARE A PROGETTI DI SVILUPPO E OCCUPAZIONE (rif.   Azione 6.E.6.2.1)   PRESE DA COLLEGARE A PROGETTI DI SVILUPPO E OCCUPAZIONE   La regione intende intervenire sul recupero dei siti  inquinati  di proprieta' pubblica, al fine di: 
   - tutelare l'ambiente e la salute umana rispetto  a  situazioni  di inquinamento di origine naturale ed antropica;   - garantire il riutilizzo per finalita' produttive, favorendo cosi' la crescita occupazionale e riducendo il consumo di suolo. 
   Le operazioni previste non riguarderanno la Val d'Agri o comunque i siti interessati dalle estrazioni petrolifere e  saranno  ammissibili solo gli interventi  previsti  dal  nuovo  "Piano  regionale  per  la bonifica delle aree inquinate". Verra'  inoltre  accordata  priorita' agli interventi concernenti i siti inquinati di interesse nazionale e regionale compatibilmente con  la  sostenibilita'  finanziaria  degli stessi rispetto  alle  risorse  disponibili  sul  presente  Programma Operativo.  Per  cio'  che  concerne  il  riutilizzo  per   finalita' produttive, si prevede per le Aree della Val Basento un  investimento nel settore della Chimica verde, mentre per i siti  a  ridosso  delle aree urbane e  per  gli  altri  siti,  un  riutilizzo  per  finalita' terziarie, commerciali o di piccola  manifattura.  La  copertura  dei costi  degli  interventi  di  bonifica  avverra'  nel  rispetto   del principio "chi inquina paga", facendo ricorso a sistemi  negoziali  e altre misure volontarie. 
   Tipologie indicative di beneficiario   Regione Basilicata, Enti pubblici territoriali, Comuni.   L'Asse 5 puo' trovare attuazione altresi' mediante la selezione  ed ammissione a finanziamento di operazioni nell'ambito  delle  seguenti azioni:   -  Realizzare  le  azioni  previste  nei  piani  di  prevenzione  e promuovere la diffusione di pratiche di compostaggio domestico  e  di comunita' - speculare a quello del POR (rif. Azione 6A.6.1.1);   - realizzare  i  migliori  sistemi  di  raccolta  differenziata  ed un'adeguata rete di centri di raccolta - speculare a quello  del  POR (rif. Azione 6A.6.1.2);   - Interventi di  miglioramento  e  ripristino  delle  capacita'  di invaso esistenti, realizzando,  ove  possibile  infrastrutture  verdi speculare a quello del POR (rif. Azione 6B.6.3.2). 
   ASSE 6 - SISTEMI DI TRASPORTO ED INFRASTRUTTURE DI RETE   L'Asse 6 contribuisce a migliorare la rete ferroviaria regionale  e la viabilita' secondaria e terziaria, a favore delle  "aree  interne" regionali, per garantire tempi  di  accessibilita'  alle  reti  TEN-T minori rispetto a quelli attuali.   In particolare si prevede di:   . rafforzare le connessioni dei nodi  secondari  e  terziari  delle "aree interne"  e  di  quelle  dove  sono  localizzati  significativi distretti di produzione agricola e agro-industriale con i  principali assi viari e ferroviari della rete TEN-T;   .  potenziare  i  servizi  di  trasporto  pubblico   regionale   ed interregionale su tratte dotate di domanda potenziale  significativa, anche attraverso interventi infrastrutturali e  tecnologici,  rinnovo del materiale rotabile, promozione della  bigliettazione  elettronica integrata. 
   Le finalita'  dell'Asse  sono  perseguite  mediante  le  azioni  di seguito riportate. 
   AZIONE 1 - RAFFORZARE LE CONNESSIONI DEI NODI SECONDARI E  TERZIARI DELLE "AREE INTERNE" E DI QUELLE DOVE SONO LOCALIZZATI  SIGNIFICATIVI DISTRETTI DI PRODUZIONE AGRICOLA E AGRO-INDUSTRIALE CON I  PRINCIPALI ASSI VIARI E FERROVIARI DELLA RETE TEN-T   (rif. Azione 7.B.7.4.1)   Con l'azione si intende  garantire  una  offerta  viaria  idonea  a elevare la qualita' delle strade delle aree interne della Basilicata, da intendersi  sia  in  termini  di  ripristino  della  funzionalita' originaria che di incremento dell'accessibilita' dei  vari  mezzi  di trasporto  nonche'  di  riduzione  dei  tempi  di  percorrenza.   Gli interventi puntuali consisteranno in opere di ristrutturazione per il miglioramento  strutturale  e  funzionale,  varianti  al   tracciato, rettifiche   planometriche,   allargamenti   della   sede   stradale, adeguamento delle strutture principali, ripristino di tratti non piu' percorribili, realizzazione di nuove e brevi  sedi  stradali.  Queste tipologie di intervento  risultano  fortemente  coerenti  con  quanto descritto nell'Accordo di Partenariato 2014-2020, sia in termini piu' generali, attraverso la strategia dedicata alle aree interne, che  di azioni specifiche, quali quelle  relative  al  risultato  atteso  7.4 "Rafforzamento delle connessioni  con  la  rete  globale  delle  aree interne". Questi interventi a servizio  delle  quattro  aree  interne territoriali  permetteranno  di  ridurre  i  tempi   di   percorrenza stradali, acquisendo un valore aggiunto di inserirli in  un  impianto strategico molto focalizzato sui  servizi  di  cittadinanza  (scuola, sanita',  trasporto  extraregionale)  da  rendere  alla   popolazione residente, sia in termini di  fruibilita'  che  di  accessibilita'  e qualita' attraverso l'attuazione della  Strategia  Nazionale  per  le Aree  Interne  in  ambito  regionale,  cosi'  come   definito   nelle successive sezioni 4 e 6 del presente Programma in termini di  ambiti territoriali. L'azione sara' attuata nell'ambito dell'ITI per le Aree Interne di cui alle successive sezioni 4 e 6 del presente Programma. 
   Tipologie indicative di beneficiario   Enti pubblici  territoriali  (Province  e  Comuni  anche  in  forma associata), Regione Basilicata, ANAS. 
   AZIONE 2 - POTENZIARE I SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO REGIONALE  ED INTERREGIONALE SU TRATTE DOTATE DI DOMANDA POTENZIALE  SIGNIFICATIVA, ANCHE ATTRAVERSO: INTERVENTI INFRASTRUTTURALI E TECNOLOGICI,  RINNOVO DEL MATERIALE ROTABILE, PROMOZIONE DELLA  BIGLIETTAZIONE  ELETTRONICA INTEGRATA CON LE AZIONI DELL'OBIETTIVO TEMATICO 4   (rif. Azione 7.C.7.3.1)   Si prevede di realizzare tre tipologie di intervento:   - velocizzazione ed adeguamento della rete ferroviaria mediante  il miglioramento della regolarita' d'esercizio con  la  soppressione  di passaggi a livello, varianti di  tracciato,  rinnovo  ed  adeguamento impianti fissi, qualificazione dei principali  nodi  di  interscambio per  garantire  un  rapido   ed   efficace   trasbordo   e   favorire l'unitarieta' del sistema trasportistico e privilegiare il  trasporto ferroviario, nelle tratte su cui si e' gia' investito per il  rinnovo dell'armamento  o  sono  programmati  investimenti   della   medesima tipologia, in particolare sulle direttrici  FAL  Potenza/Matera/Bari. In questo ambito e' prevista la realizzazione della seconda fase  del progetto "Servizio Metropolitano  Hinterland  Potentino  -  1°  lotto funzionale" che vede beneficiario il comune di Potenza, la cui  prima fase e' finanziata nell'ambito del PO FESR Basilicata 2007/2013;   - interventi di miglioramento del materiale rotabile  destinato  al trasporto pubblico locale;   - automazione dei sistemi di emissione e convalida  dei  titoli  di viaggio per l'attuazione della bigliettazione elettronica  integrata, operazioni   che   attualmente   avvengono    quasi    esclusivamente manualmente.  Questo  intervento  consentira'  anche   di   acquisire sistematicamente i dati relativi ai flussi di domanda  nelle  diverse condizioni di esercizio, utili e funzionali  per  una  gestione  piu' efficiente del sistema di Trasporto Pubblico Locale.   Gli interventi di cui alla prima e seconda tipologia determineranno una riduzione del consumo energetico per la  trazione  del  materiale rotabile e un incremento del numero degli utenti che fruiranno  delle linee, riducendo, di  conseguenza,  le  emissioni  di  inquinanti  in atmosfera nel rispetto delle previsioni della Direttiva 2008/50/CE.   Gli interventi saranno attuati nel rispetto di tutte le indicazioni previste dall'Accordo di Partenariato.  Inoltre  gli  interventi  sul trasporto pubblico, incluso l'acquisto l'acquisto di nuovo  materiale rotabile, saranno fatti nel rispetto del regolamento n. 1370/2007. 
   Tipologie indicative di beneficiario   Enti pubblici  territoriali  (Ente  Regione,  Province  e  Comuni), Operatori di servizi di trasporto pubblico e gestori di rete. 
   ASSE 7 - INCLUSIONE SOCIALE   Con l'asse si intende intervenire sul miglioramento delle dotazioni strutturali e dei  servizi  a  favore  delle  fasce  svantaggiate  ed economicamente fragili. In particolare,  sono  previsti  investimenti finalizzati: 
   - a fornire una maggior  copertura  in  termini  di  asili  nido  e servizi integrativi per la prima  infanzia  nonche'  a  rafforzare  e razionalizzare il sistema dei servizi residenziali destinati a minori e le prestazioni di assistenza ai giovani;   - a potenziare l'offerta di servizio agli anziani, sia  in  termini residenziali   quali   case   alloggio,    strutture    per    utenti autosufficienti, che non residenziali quali centri  diurni  e  centri intergenerazionali,   - a consolidare il sistema di offerta residenziale per disabili e a potenziare le strutture per la salute mentale;   - a  migliorare  i  servizi  di  assistenza  primaria  sanitaria  e sociosanitaria;   - ad implementare nuove tecnologie presso i presidi territoriali;   - a riorganizzare la rete del welfare di accesso e  di  costruzione di servizi secondo una logica di "ospedale di comunita'";   -  ad  ammodernare  e  potenziare  la  rete  di   prima   emergenza territoriale in aree non urbane al fine di riorganizzare e migliorare il servizio di primo soccorso, anche  attraverso  l'incremento  delle dotazioni tecnologiche e il ricorso a strumentazione ICT. 
   Le finalita'  dell'Asse  sono  perseguite  mediante  le  azioni  di seguito riportate. 
   AZIONE 1 - FINANZIAMENTO PIANI DI INVESTIMENTO PER COMUNI ASSOCIATI PER REALIZZARE NUOVE INFRASTRUTTURE  O  RECUPERARE  QUELLE  ESISTENTI CONFORMI ALLE NORMATIVE REGIONALI DI RIFERIMENTO (MINORI)   (rif. Azione 9A.9.3.1)   In termini di offerta reale, sul versante dei servizi all'infanzia, il rapporto di analisi sviluppato  dal  Sistema  Informativo  Sociale della Regione Basilicata  (ott.2012)  rileva  che  al  31.12.2011  le unita' di offerta sono 67 in tutta la regione (37  asili  nido  e  30 sezioni primavera). Tali servizi assicuravano un presidio di  offerta in 31 comuni su 131, livello  di  copertura  contenuto  che,  sebbene possa giustificarsi con le dinamiche demografiche locali e una  bassa corposita' degli addensati urbani comunque  evidenzia  una  quota  di domanda disattesa ed una incompleta copertura territoriale.  Infatti, lo stato dei servizi registra l'assenza di unita'  di  offerta  in  2 comuni aventi oltre 10.000 abitanti e in 11 tra i 5.00  ed  i  10.000 abitanti nei quali risulta opportuno intervenire.   Sul  versante  dei  servizi  residenziali  destinati  a  minori  al 31.12.2012 risultavano essere pari a 32 le strutture esistenti (15 in provincia di Potenza e 17 in quella di  Matera-  Sistema  Informativo Sociale Regione  Basilicata).  Tali  strutture  registrano  un  forte incremento della domanda  di  accoglienza  di  minori  stranieri  non accompagnati, determinata dai flussi migratori  in  corso  (circa  70 unita' al 2015, con  un  incremento  del  100%  rispetto  al  biennio precedente). 
   L'azione, in linea con quanto previsto dal PNR italiano in  materia di agevolazione della conciliazione dei percorsi di lavoro e  cura  e in  coerenza  con  lo  stato  dei  servizi  all'infanzia,  interviene assicurando:   - maggior copertura in termini di asili nido e servizi  integrativi per la prima  infanzia  in  particolare  sui  comuni  oltre  i  5.000 abitanti sprovvisti di servizi oltre che  potenziamento  dei  servizi preesistenti nei comuni gia' dotati di servizi, puntando  inoltre  su tutto  il  territorio  ad  un'integrazione  con   servizi   di   cura alternativi e "leggeri" in integrazione con il FSE;   -  rafforzamento  e  razionalizzazione  del  sistema  dei   servizi residenziali destinati  a  minori  (comunita'  familiari,  centri  di accoglienza,  comunita'   socioeducative,   ecc.);   prestazioni   di assistenza ai giovani nei luoghi di residenza (centri diurni,  centri di aggregazione, ecc.);   - consolidamento  dei  servizi  non  residenziali  (centri  diurni, centri di aggregazione, ecc) funzionali alla socializzazione  e  alla erogazione di prestazioni di assistenza  ai  giovani  nei  luoghi  di residenza. 
   In linea con l'Accordo di  Partenariato  gli  interventi  descritti verranno  concertati  su  base  territoriale  a  livello  di   Ambiti socio-territoriali sia attraverso  la  predisposizione  di  piani  di investimenti  per  comuni  in  forma  congiunta  sia  attraverso   la predisposizione  di  piani  di  investimento  per  Comuni  rientranti nell'ITI Sviluppo Urbano o nell'ITI  Aree  interne,  funzionali  alla elevazione del sistema  dei  servizi  per  l'infanzia,  costruiti  in conformita' alla programmazione regionale ed improntati a criteri  di sostenibilita' di gestione e agio dell'accesso.   L'azione si pone in coerenza con le politiche per il  potenziamento del  welfare  locale  attuate  nella  programmazione  FESR  2007-2013 attraverso i  Piani  di  Offerta  Integrata  di  Servizi  (P.O.I.S.), definiti su sette bacini territoriali e realizzati attraverso Accordi di Programma. In  relazione  ai  P.O.I.S.  l'OS  si  pone  quindi  in continuita', potendo contribuire alla  esecuzione  di  operazioni  in essi previste, non realizzate nel precedente ciclo di programmazione, coerenti con i criteri di selezione del PO ed utili alla  popolazione sulla base della domanda attuale di servizi dal territorio.   L'azione   verra'   inoltre   declinata   in    conformita'    alla pianificazione di settore ("Piano regionale integrato della salute  e dei servizi alla persona e alla comunita' 2012-2015" e alla  L.R.  n° 4/2007) e contribuira' allo  sviluppo  territoriale  nelle  modalita' indicate alla successiva Sezione 4  (in  particolar  modo  attraverso modalita' anticipatorie). L'intervento si integra con quanto previsto dal Programma  di  Sviluppo  Rurale  a  valere  sul  FEASR  sul  tema dell'aumento dell'accessibilita' ai servizi  e  l'inclusione  sociale delle fasce deboli in ambito rurale. 
   La attivazione della azione verra' condotta in integrazione con  il FSE, che relativamente alla medesima priorita' di investimento potra' attivare, a titolo esemplificativo come riportato nel PO FSE Asse II, l'implementazione di buoni servizio, anche in ottica di conciliazione dei tempi di  vita  e  lavoro,  per  favorire  l'accesso  dei  nuclei familiari alla rete dei servizi  socio-educativi  a  ciclo  diurno  e l'incremento di  qualita'  dei  servizi  in  termini  di  prestazioni erogate e di estensione delle fasce orarie e  di  integrazione  della filiera. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Amministrazioni comunali, anche in forma associata. 
   AZIONE 2 - PIANI  DI  INVESTIMENTO  IN  INFRASTRUTTURE  PER  COMUNI ASSOCIATI E  AIUTI  PER  SOSTENERE  GLI  INVESTIMENTI  PRIVATI  NELLE STRUTTURE PER ANZIANI E PERSONE CON LIMITAZIONI NELL'AUTONOMIA   (rif. Azione 9A.9.3.5)   Negli ultimi anni la Regione ha  investito,  sopperendo  con  fondi propri alla  progressiva  riduzione  del  Fondo  Nazionale  Politiche Sociali,  al  fine  di  assicurare  il  rispetto  degli  standard  di servizio, conseguendo buone performance nell'innalzamento dei servizi di assistenza agli anziani. Tuttavia permangono  criticita'  connesse alla copertura di un territorio  ad  alta  dispersione  residenziale, alla sostenibilita' delle strutture e alla  adeguatezza  dell'offerta rispetto   alla   evoluzione   della   popolazione   (senilizzazione, incremento non autosufficienza, ecc). Sul  versante  delle  strutture residenziali socio-assistenziali al 31.12.2012 risultano operanti sul territorio lucano n°134 unita' di offerta residenziale  (SISB)  delle quali 51 hanno come target prevalente gli anziani, 4 i disabili e  30 soggetti  con  problemi  di  salute  mentale.  In  questo   contesto, relativamente a  popolazione  anziana  e  a  cittadini  con  limitata autonomia, l'azione sara' declinata assicurando: 
   - il potenziamento della offerta di servizio agli anziani,  sia  in termini  residenziali  quali  case  alloggio,  strutture  per  utenti autosufficienti, (al fine di completare  e  riequilibrare  l'offerta, essendo quasi tutte le strutture concentrate nella prov. di  Potenza, con una presenza di 1.530 unita' accolte) che non residenziali  quali centri diurni e centri intergenerazionali, (realizzati in  numero  di 31 nella programmazione 2007-2013), in un quadro di integrazione  con i servizi territoriali funzionale a limitare  l'istituzionalizzazione dell'anziano;   -  Il  consolidamento  del  sistema  di  offerta  residenziale  per disabili (al 31.12.2012 le 4 strutture residenziali per disabili, per un totale di 439 posti letto, erano tutte sul territorio della  prov. di Potenza) e il potenziamento delle strutture per la salute  mentale (al 31.12.2012 sono 30, 12 nel materano e 18  nel  potentino),  anche introducendo tipologie adesso non  presenti  (es.  strutture  per  il "dopo di noi");   - la sussistenza di una rete  efficiente  di  servizi  a  carattere diurno sul territorio regionale (centri diurni, spazi di accoglienza, ecc) a beneficio di  persone  con  limitata  autonomia  e  alle  loro famiglie, al fine di agevolare la qualita' della vita  delle  persone in condizione di disabilita' e favorire i processi  di  conciliazione lavorativa dei  familiari,  prevedendo  una  intensita'  di  sostegno analoga a quella della passata programmazione (POIS) nella quale sono stati  6  gli  interventi  diurni  rivolti  a  persone  con  limitata autonomia. 
   Per la realizzazione degli interventi descritti, oltre che  per  il tramite dei beneficiari aventi natura  giuridica  pubblica,  l'azione potra' attivarsi anche attraverso il sostegno in forma  di  aiuto  ad imprese sociali operanti nel campo  dell'assistenza  agli  anziani  e delle persone con limitata autonomia, in linea con  gli  orientamenti espressi  dalla   Commissione   nel   "Social   Investment   Package" incentivando l'utilizzo di capitali  privati  aggiuntivi  ed  in  una logica di integrazione  con  il  sostegno  all'imprenditoria  sociale previsto dall' Asse 3.   Al pari dell'azione  precedente  anche  la  9.3.5  verra'  attivata attraverso la predisposizione di piani di investimenti a  livello  di ambiti socio-territoriali, sia attraverso la predisposizione di piani di   investimento   per   comuni   associati,   sia   attraverso   la predisposizione  di  piani  di  investimento  per  Comuni  rientranti nell'ITI Sviluppo Urbano o nell'ITI Aree interne, in coerenza con  il medesimo quadro programmatico ed in continuita' con l'esperienza  dei Piani di Offerta  Integrata  di  Servizi  (P.O.I.S.)  previsti  nella precedente programmazione. Del resto le due  azioni  si  prestano  ad essere riportate in un contesto unitario,  attesi  il  comune  quadro programmatico,  la  funzione  di  infrastrutturazione   sociale   dei territori e il ruolo di  sostegno  alle  famiglie  aventi  in  carico persone bisognose di assistenza.   La  attivazione  degli  interventi   descritti,   riconducibili   a tipologia di intervento riconosciute (Nomenclatore degli interventi e dei servizi sociali) e in linea con la  pianificazione  regionale  di settore verra' condotta in integrazione con il FSE, che relativamente alla medesima priorita' di investimento potra' mettere  in  campo,  a titolo esemplificativo come riportato nel PO FSE Asse II, le seguenti azioni:   - Implementazione di buoni  servizio  per  servizi  a  persone  con limitazioni  nell'autonomia  per  favorire   l'accesso   dei   nuclei familiari alla rete dei servizi sociosanitari domiciliari e  a  ciclo diurno e l'incremento di qualita'  dei  servizi  sia  in  termini  di prestazioni erogate  che  di  estensione  delle  fasce  orarie  e  di integrazione della filiera.   - Formazione degli assistenti familiari e creazione di registri  di accreditamento e di albi di fornitori di servizi di cura rivolti alle persone anziane e/o non autosufficienti.   - Implementazione del  Sistema  informativo  dei  servizi  e  delle prestazioni sociali.   L'integrazione dei Fondi, incluso il FEASR per i servizi essenziali in  area  rurale,  potra'  garantire  una  maggiore  efficacia  degli interventi ed il miglior perseguimento delle finalita' di  protezione sociale, innovazione e stabilizzazione dell'economia  proposte  dalla Commissione Europea  nel  "Social  investment  package".  Sara'  cura dell'Amministrazione regionale raccordare il quadro di  interventi  a propria titolarita'  con  contenuti  e  modalita'  di  attuazione  in Basilicata del PON "Inclusione sociale". 
   Tipologie indicative di beneficiari   Amministrazioni  comunali,  anche  in  forma   associata,   imprese sociali.   AZIONE 3 - FINANZIAMENTO INVESTIMENTI PER LA RIORGANIZZAZIONE E  IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI TERRITORIALI SOCIOSANITARI,  DI  ASSISTENZA PRIMARIA E SANITARI NON OSPEDALIERI, COMPRESA LA  IMPLEMENTAZIONE  DI NUOVE TECNOLOGIE PER LA TELEMEDICINA, LA RIORGANIZZAZIONE DELLA  RETE DEL WELFARE D'ACCESSO E LO SVILUPPO DI RETI TRA SERVIZI E RISORSE DEL TERRITORIO PER FAVORIRE LA NON ISTITUZIONALIZZAZIONE DELLA CURA   (rif. Azione 9A.9.3.8)   Sebbene il sistema sanitario regionale nel suo complesso denoti  un sistema organizzativo di offerta in  condizioni  di  fronteggiare  la domanda con  meno  criticita'  rispetto  alle  restanti  regioni  del Mezzogiorno ed e'  connotato  da  presidi  ospedalieri  in  grado  di assicurare i necessari servizi specialistici, continua  a  sussistere una rete di "medicina territoriale" e un sistema di pronta  emergenza ancora non totalmente in grado di assicurare  coperture  ottimali  su tutta la superficie  regionale,  anche  a  causa  della  connotazione orografica, cosi' come sussistono punti di  potenziale  miglioramento dell'efficienza del sistema di erogazione.   Tale  sistema  di  medicina   territoriale,   articolato   in   una organizzazione distrettuale, un sistema poliambulatoriale e una  rete di punti salute, deve essere integrato con ulteriori investimenti  al fine di assicurare continua e piena adeguatezza dell'offerta rispetto alle  dinamiche  socio-sanitarie  territoriali.  In  particolare   in coerenza ed in chiave integrativa con quanto previsto dal "Patto  per la  Salute  per  gli  anni  2014-2016",  sottoscritto  in  Conferenza Stato-Regioni in data 10.07.2014, la  priorita'  di  investimento  in materia di sistema sanitario dovra' essere declinata attraverso:   - la garanzia della adeguata erogazione dei LEA (Livelli Essenziali di  Assistenza)  su  tutto  il  territorio  regionale  (al  fine   di intervenire sugli elementi individuati  nel  monitoraggio  annuale  e garantire correttezza nella erogazione);   - il potenziamento della assistenza territoriale (declinata sia  in termini di rafforzamento della  specialistica  ambulatoriale  che  di potenziamento del sistema di emergenza);   - il miglioramento dei servizi finalizzati alla umanizzazione delle cure,  attualmente  disponibili  solo  presso  i  principali   plessi ospedalieri;   - la riqualificazione del patrimonio immobiliare sede  di  servizio territoriale, al fine di abbattere i rischi di vulnerabilita' sismica degli edifici, migliorare la performance energetica  e  agevolare  le forme di fruizione ed accesso ai punti di erogazione;   - l'ammodernamento della dotazione tecnologica di servizio, al fine di qualificare l'offerta di servizio. 
   In linea con quanto descritto l'azione punta alla caratterizzazione della rete della "medicina territoriale" improntata alla qualita' dei servizi  sociosanitari  e   all'appropriatezza   delle   prestazioni, potenziandone la struttura operativa e puntando al consolidamento dei servizi sanitari e socio-sanitari in particolare nei territori  fuori dalle aree urbane di Potenza e  Matera,  al  fine  di  costruire  una maglia efficace  di  primo  servizio,  complementare  ed  integrativa rispetto  ai  poli  ospedalieri.  L'intervento  contempla  anche   un ammodernamento della  dotazione  tecnologica  (anche  con  ricorso  a tecnologie ICT in integrazione con quanto previsto all'Asse 2).   Pertanto attraverso il PO, in  coerenza  con  quanto  previsto  dal "Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona  e alla comunita' 2012-2015", in linea con le indicazioni "Patto per  la Salute per gli anni 2014-2016", tenuto conto del dimensionamento  dei servizi sanitari e sociosanitari presenti in regione potranno  essere realizzati:   -  interventi  per  il  miglioramento  dei  servizi  di  assistenza primaria sanitaria e sociosanitaria  (poliambulatori,  punti  salute, consultori,  strutture  residenziali  a  ciclo  diurno,  servizi  per dipendenze patologiche, centri salute mentale, ecc);   -  interventi  di  implementazione   di   nuove   tecnologie   (es. telemedicina) presso i presidi territoriali;   - azioni di riorganizzazione della rete del welfare di accesso e di costruzione di servizi secondo una logica di "ospedale di comunita'";   - recuperi di ex immobili gia' sedi di servizi ospedalieri al  fine di attuare processi di conversione in servizi di cura territoriali;   - azioni di ammodernamento e  potenziamento  della  rete  di  prima emergenza  territoriale  in  aree   non   urbane   finalizzate   alla riorganizzazione e miglioramento  del  servizio  di  primo  soccorso, anche attraverso  l'incremento  delle  dotazioni  tecnologiche  e  il ricorso a strumentazione ICT;   - interventi di umanizzazione della cura  medica  in  un  approccio territoriale extraospedaliero (es.  centro  cure  palliative,  centro terapia del dolore, sono  prevedibili  3  interventi  sul  territorio regionale).   Le azioni descritte, intervengono nei punti cruciali della rete dei servizi e puntano tuttavia a consentire una riconnessione  funzionale del sistema di medicina territoriale ai luoghi sedi della  erogazione delle  prestazioni  altamente  specializzate,   in   un   quadro   di costruzione di un  sistema  unico  di  assistenza,  coordinato  dalle aziende   sanitarie,   in   grado   di   fornire   servizi    secondo appropriatezza,  economicita'   e   prossimita'   territoriale.   Gli interventi saranno identificati  in  coerenza  con  il  citato  Piano Regionale  e  pianificati  sulla  base  della  domanda  territoriale. Analogamente alle  azioni  1  e  2,  anche  l'azione  3  si  pone  in continuita' con l'esperienza condotta attraverso i Piani  di  Offerta Integrata di Servizi (P.O.I.S.) sul ciclo 2007-2013 ed  eventualmente potra'  sostenere  interventi  programmati  in  tale  contesto,   non realizzati  e  comunque  coerenti  con  il  fabbisogno   di   servizi socio-sanitari.   L'azione  contribuisce  all'"Approccio  integrato   allo   sviluppo territoriale" trattato alla Sezione 4 ed agevola politiche locali che costituiscano  precondizioni  per  lo  sviluppo   dei   territori   e contemplano la "domiciliarizzazione" di alcune prestazioni  sanitarie quale criterio di efficienza dei sistemi di  cura,  abbattimento  del rischio di erogazione  di  funzioni  improprie  ed  elevazione  della offerta di servizio  e  della  qualita'  della  vita  dei  cittadini, soprattutto di quelli socialmente fragili.   Nello   specifico   attraverso   il   potenziamento   dei   servizi socio-sanitari si attende:   - rispetto pieno della tempistica prevista per le liste  di  attesa in classi di priorita' (RAO); per  le  prestazioni  di  specialistica ambulatoriale  non  in  classe  di   priorita'   va   realizzato   il contenimento delle liste di  attesa,  rilevate  annualmente,  per  le branche di cardiologia e di diagnostica per immagine entro un  valore max di 90 gg;   -  deospedalizzazione   e   conseguente   riduzione   di   ricoveri inappropriati   -   riduzione   dei   tempi   di   intervento   del   Servizio   di Emergenza-Urgenza in coerenza con le  previsioni  del  Patto  per  la Salute 2014-2016;   - riqualificazione e riduzione del costo  del  personale  impegnato nell'ambito dei servizi territoriali (rif. telemedicina);   - rafforzamento delle reti interaziendali territoriali;   - riduzione del costo sociale a carico dell'assistito e  della  sua famiglia. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Aziende Sanitarie, Regione Basilicata, PPP.   AZIONE 4 - INTERVENTI  DI  POTENZIAMENTO  DEL  PATRIMONIO  PUBBLICO ESISTENTE E  DI  RECUPERO  DI  ALLOGGI  DI  PROPRIETA'  PUBBLICA  PER INCREMENTARE LA DISPONIBILITA' DI ALLOGGI SOCIALI E SERVIZI ABITATIVI PER CATEGORIE FRAGILI PER RAGIONI ECONOMICHE  E  SOCIALI.  INTERVENTI INFRASTRUTTURALI  FINALIZZATI   ALLA   SPERIMENTAZIONE   DI   MODELLI INNOVATIVI SOCIALI E ABITATIVI PER CATEGORIE MOLTO FRAGILI   (rif. Azione 9B.9.4.1)   L'aggravarsi delle condizioni economiche del nostro Paese e'  stata avvertita dal legislatore che ha inteso promulgare nel 2014 la  legge 23 n. 80 "Misure urgenti per l'emergenza abitativa,  per  il  mercato delle  costruzioni  e  per  Expo  2015",  con  la  quale  si  intende assicurare maggior offerta di  alloggi  nonche'  intervenire  con  un programma di valorizzazione a fini abitativi del patrimonio  edilizio esistente nei comuni ad alta tensione abitativa di cui alla  delibera CIPE n. 87/03 del 13 novembre 2003 (in Basilicata i  seguenti  undici comuni:  Avigliano,  Lavello,  Matera,  Melfi,  Nova  Siri,  Pignola, Policoro, Potenza, Rapolla, Tito, Venosa). L'azione del  PO  pertanto si integra in modalita' complementare all'intervento assicurato dalla citata L. n. 80/2014.   L'edilizia sociale, opportunamente  articolata  in  un'offerta  che tenga  conto  della  diversificazione  dei  bisogni  espressi   dalla popolazione e correlata a interventi  di  accompagnamento  sociale  a pregnanza variabile,  a  seconda  delle  vulnerabilita'  considerate, costituisce un intervento strategico a  sostegno  dell'economia,  dei gruppi  sociali,  delle  persone,  della  qualita'  della  vita,  dei processi di rigenerazione urbana. Un programma di ristrutturazione  e riconversione del patrimonio  pubblico  obsoleto  e  non  utilizzato, realizzato in chiave di miglioramento delle  complessive  prestazioni (funzionali,  gestionali,   energetiche,   statiche)   dell'edificio, consente di immettere sul mercato un'offerta alloggiativa evoluta sia sotto il profilo tipologico-edilizio, sia energetico e a basso  costo di gestione per gli utenti, sia funzionale a soddisfare la segmentata domanda  sociale,  contribuendo  ad  incrementare  gli  standard   di qualita' edilizia urbana  e  di  abitabilita'  e  dei  servizi  anche ambientali in contesti destrutturati.   L'azione consente di intervenire sul patrimonio pubblico  presente, attualmente non utilizzato  a  fini  locativi,  di  proprieta'  delle Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale (ATER) di Potenza  e Matera e dei comuni al fine di incrementare e  qualificare  l'offerta di  alloggi  sociali  da  destinare  ai  cittadini  con   particolari fragilita' sociali  ed  economiche.  L'identificazione  degli  aventi diritto sara' svolta secondo procedure di  evidenza  pubblica  in  un quadro di azione territoriale in grado di riconnettere  le  politiche abitative con la gamma degli strumenti di  welfare  e  di  inclusione sociale e lavorativa. 
   Pertanto l'azione verra' sviluppata attraverso:   - la sperimentazione di un  modello  di  recupero  e  gestione  del patrimonio immobiliare residenziale pubblico per  garantire  adeguata offerta abitativa a famiglie in condizioni  di  disagio  economico  a basso   reddito,   anche   attraverso   interventi   sostanziali   di accorpamento/frazionamento delle unita' abitative,  per  favorire  la mobilita' attraverso l'offerta di soluzioni abitative confacenti alla domanda diversificata dei nuclei familiari e contribuire a migliorare la gestione del patrimonio residenziale pubblico da parte degli  enti proprietari;   - la sperimentazione di modelli  innovativi  sociali  e  abitativi, finalizzati a integrare anche i bisogni di specifici  soggetti-target con   fragilita'   sociali   (giovani   coppie,   anziani,   famiglie monoparentali, separati, studenti fuori sede,  immigrati,  lavoratori fuori sede) offrendo alloggi sociali in locazione a canone  moderato, anche  per  utilizzo  temporaneo  atto  a  conciliare   le   esigenze famiglia-lavoro, mediante il recupero di immobili (di proprieta' ATER o dei Comuni) o mediante interventi,  nei  comuni  ad  alta  tensione abitativa, di potenziamento del  patrimonio  pubblico  esistente  per incrementare  la  disponibilita'  di  alloggi   sociali   e   servizi abitativi.   Sul piano territoriale l'azione verra' sviluppata: 
   - nei 2 capoluoghi di Potenza e Matera, vista la natura  centripeta degli stessi rispetto al resto della regione, dove  si  concentra  la domanda di alloggi popolari per l'utenza a  basso  reddito  (famiglie sotto la soglia di poverta' segnalate dai servizi sociali, lavoratori disoccupati sottoposti a sfratto per morosita' incolpevole, ecc) e di alloggi sociali per l'utenza a reddito medio/basso  (giovani  coppie, anziani,  famiglie  monoparentali,  separati,  studenti  fuori  sede, immigrati,  lavoratori   fuori   sede).   La   sussistenza   di   una significativa domanda inevasa, relativamente al comune di Potenza, e' attestata dalla graduatoria al marzo del 2014 di richiedenti  alloggi a titolo  di  edilizia  sovvenzionata,  la  quale  annovera  ben  649 famiglie aventi i requisiti di base previsti. Alle istanze di alloggi nei  due  capoluoghi  potra'   garantirsi   un'azione   di   risposta nell'ambito dell'approccio integrato di Sviluppo Urbano, anche con il coinvolgimento delle ATER. Nelle due  citta'  si  potra'  far  fronte anche al crescente bisogno relativo  ai  senza  dimora  per  i  quali saranno sperimentati interventi ispirati al modello  "housing  first" finanziando interventi di ristrutturazione di  edifici  esistenti  da destinare a unita' abitative e spazi comuni, dotati di adeguati spazi per favorire la prima accoglienza sino al reinserimento sociale. (per declinazione delle modalita' di intervento in aree urbane si  rimanda alla Sezione 4). La programmazione nell'ambito delle strategie urbane consentira' di agevolare la relazione tra le azioni per il  benessere abitativo e le politiche di welfare locale di piu' ampio raggio;   - a scala territoriale nei 9 comuni ad alta tensione abitativa. Gli interventi di edilizia residenziale  sociale,  rientranti  sia  nella casistica degli alloggi da  locare  a  canone  sociale  a  favore  di soggetti a basso reddito sia nella casistica degli alloggi da  locare a canone moderato  a  favore  di  famiglie  connotate  da  fragilita' sociali con reddito medio/basso, condotti tanto sul patrimonio  delle ATER  che  dei  Comuni,  verranno  pertanto   programmati   a   scala comprensoriale,  tenuto  conto  delle  domanda  territoriale,   delle dinamiche sociali e demografiche e della pianificazione  dei  servizi sociali e di supporto all'utenza agevolata.   Le  modalita'  descritte  consentiranno  la  elevazione   a   scala regionale dell'offerta di alloggi sociali a favore  di  cittadini  in condizione di marginalita'  sociale  ed  economica,  con  particolare attenzionamento  alle  due   aree   urbane   e,   nell'ambito   della programmazione a scala comprensoriale, ai  comuni  ad  alta  tensione abitativa.   Avendo l'azione  una  finalita'  di  ampliamento  dell'offerta,  in coerenza  con  le  indicazioni  dell'Accordo  di  Partenariato,   gli interventi verranno condotti  su  alloggi  pubblici  di  risulta  non aventi condizioni di  locazione  in  corso,  al  fine  di  potenziare l'offerta pubblica di spazi abitativi attraverso la  riqualificazione del patrimonio esistente.   Valutato il patrimonio di immobili di risulta comunicato dalle ATER nel 2014 (232 unita') in relazione alla attuazione della citata L  n. 80/2014, considerato il potenziale patrimonio  nella  proprieta'  dei comuni, e' valutato in 400 il numero delle unita'  abitative  oggetto di intervento.   Gli interventi previsti trovano cornice  all'interno  di  Piani  di Azione Locali, del Piano Regionale Integrato della Salute o di  altri strumenti  di  pianificazione,  che  definiranno  le   modalita'   di attuazione delle  operazioni,  la  coerenza  con  il  fabbisogno  dei destinatari a marginalita' sociale  e/o  economica,  una  diagnostica dello stato delle infrastrutture sulle quali si andra' ad intervenire e l'integrazione tra le eventuali diverse fonti di finanziamento.   Le misure di accompagnamento inserite nei Piani  di  Azione  Locali potranno rientrare in politiche di azioni per il benessere  abitativo e di politiche di welfare locale di piu'  ampio  raggio,  sostenibili anche con il ricorso al FSE o al  Fondo  di  Sviluppo  e  Coesione  e funzionali a:   - integrare la messa a disposizione di alloggi sociali  con  azioni di accompagnamento alla socialita' e responsabilizzazione,  anche  in collaborazione con il terzo settore e le imprese sociali;   -  assicurare  animazione  sociale   nei   quartieri   unita   alla formazione, anche in termini di e-inclusion;   - facilitare la partecipazione in azioni di co-progettazione  della rigenerazione urbana anche attraverso processi di capacity buiding;   -  sostenere  la  diffusione  delle  imprese  sociali  nel  settore abitativo, attraverso sistemi di accreditamento  e  interventi  sulle gare di affidamento lavori e servizi (previsione di clausole  sociali nei bandi di gara);   - sostenere la attivazione di  agenzie  pubbliche  per  mettere  in contatto l'offerta di alloggi privati sfitti con la domanda  locativa sociale;   - garantire azioni formative e di sviluppo di competenze in tema di gestione sociale degli  alloggi  e  per  le  figure  del  manager  di quartiere, custode sociale, portierato sociale, etc. 
   Tipologie indicative di beneficiari   ATER, Amministrazioni comunali. 
   ASSE 8 - POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE   La sfida  dell'asse  e'  di  intervenire  sul  miglioramento  delle condizioni  di  fruibilita'   degli   istituti   scolastici   e   sul rafforzamento delle dotazioni in essi presenti al fine  di  contenere il rischio di abbandono e  di  elevare  il  numero  di  cittadini  in possesso di competenze piu' facilmente  spendibili  sul  mercato  del lavoro. In particolare, sono previsti investimenti finalizzati:   . a riqualificare il sistema  immobiliare  scolastico  e  garantire maggiore sicurezza delle strutture, migliore  resa  energetica  degli edifici, incremento delle dotazioni di impiantistica sportiva e degli spazi per laboratori;   .   investire   nell'istruzione,    sviluppando    l'infrastruttura scolastica e formativa, attraverso la diffusione della societa' della conoscenza  nel  mondo  della  scuola  e  della  formazione  mediante approcci didattici innovativi.   Le finalita'  dell'Asse  sono  perseguite  mediante  le  azioni  di seguito riportate. 
   AZIONE 1 - INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE DEGLI EDIFICI  SCOLASTICI ANCHE PER FACILITARE L'ACCESSIBILITA' DELLE PERSONE CON DISABILITA'   (rif. Azione 10.10.7.1)   L'azione intende intervenire per potenziare la capacita' di offerta dei singoli istituti, migliorandone  la  dotazione  al  fine  sia  di contenere i processi di abbandono scolastico che  di  determinare  le condizioni affinche' le scuole diventino luoghi di offerta  culturale e  sociale  per  il  territorio  di  riferimento  attraverso  un  uso extra-curriculare dei plessi.   Nello specifico  l'intervento  di  riqualificazione  degli  edifici scolastici garantisce, in attuazione della  linea  di  azione  10.7.1 dell'allegato I dell'Accordo di Partenariato,  interventi  su  plessi scolastici pubblici esistenti funzionali a:   -   assicurare   maggior   sicurezza   strutturale,   sismica    ed impiantistica;   - effettuare bonifiche di amianto;   -  conseguire  la  conformita'  alla  normativa   in   materia   di accessibilita' e superamento delle barriere architettoniche;   - migliorare la resa energetica degli edifici;   - incrementare le dotazioni di impiantistica sportiva e  gli  spazi per laboratori;   - aumentare le aree  interne  ed  esterne  per  lo  svolgimento  di servizi accessori agli studenti (es. mensa, spazi comuni, ecc). 
   Verra' assegnata priorita' agli interventi finalizzati a migliorare la sicurezza degli edifici, attesa la vetusta' di diversi plessi e la classificazione di  media/elevata  vulnerabilita'  sismica  di  buona parte del territorio ragionale.   L'intervento sull'efficienza energetica sui plessi scolastici viene assicurato dal presente Asse e pertanto non rientra tra le casistiche ricomprese nell'Asse IV "Energia e mobilita' urbana". Gli  interventi diversi  dalla  messa  in  sicurezza  degli  edifici  scolastici,  ad eccezione  dell'accessibilita',  potranno  essere  condotti  solo  su plessi in adeguate ed accertate condizioni di sicurezza  rispetto  al rischio sismico, strutturale e legato  all'impiantistica  e  che  non richiedono interventi di bonifica dell'amianto.   L'azione risulta funzionale alla  elevazione  delle  condizioni  di permanenza dei giovani nei contesti formativi locali  e  contribuisce ai percorsi  di  presidio  delle  aree  interne  e  attuazione  delle politiche di intervento territoriale, definiti  alla  sezione  4  del presente Programma e valutati necessari per il contrasto del  declino demografico e l'innesco di dinamiche  di  sviluppo  a  partire  dalle specificita' locali. Per tali ragioni  le  proposte  dovranno  essere condivise con il partenariato pubblico locale, al fine di intervenire sugli istituti maggiormente funzionali alle azioni  di  rilancio  dei territori    (con    particolare     attenzione     agli     istituti professionalizzanti) e di assicurare interventi che rispondano ad una domanda di istruzione comprensoriale e prevedano servizi  a  sostegno della fruizione scolastica, in primo luogo i trasporti.  L'intervento prioritario nelle aree interne e' anche chiave di demarcazione con il PON "Per la scuola -  competenze  e  ambienti  per  l'apprendimento", atteso che il PO interviene prioritariamente in tali contesti  mentre sulla  restante   parte   del   territorio   assicurera'   interventi infrastrutturali  nei  plessi  scolastici  non  coperti  da  analoghe operazioni a valere sul PON. L'azione inoltre potra'  contribuire  al potenziamento dell'offerta scolastica in ambito cittadino nel  novero delle azioni integrate per lo sviluppo urbano, laddove  si  concentra un numero significativo di scuole, in coerenza  con  la  declinazione tematica riportata alla Sezione 4 del Programma Operativo per ciascun capoluogo.  L'azione,  calibrata  assicurando  la  coerenza  con   le politiche di dimensionamento scolastico  regionali,  verra'  attivata garantendo:   - un raccordo con gli investimenti a valere sul PON "Per la  scuola - competenze e ambienti per l'apprendimento",  attraverso  una  piena partecipazione  della  Amministrazione  regionale   al   sistema   di governance del PON, al fine di concorrere ad  elevare  le  condizioni per l'erogazione della funzione didattica anche con il concorso degli investimenti FESR sulla diffusione della societa' della conoscenza  e delle  azioni  FSE  finalizzate  allo   sviluppo   di   percorsi   di orientamento  e  di  costruzione  di  reti  tra  scuole,  aziende  ed universita';   - una integrazione con  gli  investimenti  assicurabili  attraverso risorse ordinarie (es. Piani  nazionali  di  edilizia  scolastica)  e attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione. 
   Tipologie indicative di beneficiari   Enti locali (province,  comuni  anche  in  forma  associata),  Ente Regione.   L'Asse 8 puo' trovare attuazione altresi' mediante la selezione  ed ammissione a finanziamento di operazioni nell'ambito  della  seguente azione:   -  Interventi  infrastrutturali  per   l'innovazione   tecnologica, laboratori di settore e per l'apprendimento delle competenze chiave - speculare a quello del POR (rif. Azione 10.10.8.1).   ASSE 9 - ASSISTENZA TECNICA 
   Il fine dell'asse e' di garantire l'efficacia  e  l'efficienza  del Programma, attraverso azioni e strumenti di supporto e  potenziamento delle   attivita'   di   programmazione,   preparazione,    gestione, sorveglianza, valutazione, informazione e comunicazione, creazioni di reti, risoluzione dei reclami e controllo. 
   DESCRIZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE E CONTROLLO   La funzione di Organismo responsabile e titolare del  Programma  e' attribuita all'Ufficio Autorita' di Gestione dei Programmi  Operativi FESR della Regione Basilicata.   Tale   Ufficio   coordina   le   strutture   regionali    coinvolte nell'attuazione del Programma complementare e cura il rapporto con le Amministrazioni  centrali,  garantendo  un  sistema  di  gestione   e controllo affidabile, in grado di assicurare  il  monitoraggio  e  la verifica periodici dei dati  di  avanzamento  finanziario,  fisico  e procedurale  degli  interventi   finanziati   nell'ambito   del   POC Basilicata 2014-2020.   Al POC Basilicata 2014-2020 si applica il  Sistema  di  gestione  e controllo  del  PO  FESR  Basilicata   2014-2020,   cui   si   rinvia integralmente,  cosi'  come  approvato  nella  versione  ultima   con Determinazione   Dirigenziale   dell'Autorita'   di    Gestione    n. 12AF.2018/D.03106 del 05/10/2018, con i relativi Manuali allegati:   .  Allegato  A  -  "Manuale  delle  procedure  di  monitoraggio   e rendicontazione, che include anche il manuale del sistema informativo SiFESR;   . Allegato B "Manuale delle procedure per i controlli di I Livello, gestione delle irregolarita' e dei recuperi con i relativi allegati;   .  Allegato  C  -  "Manuale  delle  procedure   dell'Autorita'   di Certificazione con i relativi allegati;   . Allegato D "Manuale delle procedure dell'Organismo intermedio per l'Operazione "II lotto - Banda Ultralarga con i relativi allegati". 
  (1) La CIPE n. 10/2015 al punto 2 dispone: "Le eventuali modifiche ai    programmi  di  azione  e  coesione  approvati,   consistenti   in    variazioni della dotazione finanziaria o in una  revisione  degli    obiettivi strategici, ivi  comprese  le  riprogrammazioni  basate    sullo stato di  avanzamento  delle  azioni,  sono  approvate  con    delibera di questo  Comitato,  su  proposta  dell'Amministrazione    avente  il  coordinamento  dei  Fondi  SIE  di  riferimento,   in    partenariato  con  le  Regioni  interessate.  Alle  rimodulazioni    interne ai programmi stessi, che  non  comportino  una  revisione    degli obiettivi  strategici  e/o  una  modifica  della  dotazione    finanziaria, si provvede di comune accordo tra  l'Amministrazione    titolare del programma stesso  e  l'Amministrazione  responsabile    del coordinamento del Fondo SIE di riferimento".     |  
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