Gazzetta n. 130 del 5 giugno 2019 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 3 maggio 2019 |
Scioglimento del consiglio comunale di Palizzi e nomina della commissione straordinaria. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel Comune di Palizzi (Reggio Calabria) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 25 maggio 2014; Considerato che, dall'esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale di Palizzi, si rende necessario far luogo allo scioglimento del consiglio comunale e disporre il conseguente commissariamento, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 30 aprile 2019;
Decreta:
Art. 1
Il consiglio comunale di Palizzi (Reggio Calabria) e' sciolto. |
| Allegato
Al Presidente della Repubblica
Nel Comune di Palizzi (Reggio Calabria), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 25 maggio 2014, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il 5 luglio 2018, all'esito di un'operazione di polizia giudiziaria, coordinata dalla procura della Repubblica di Locri, denominata «affare comune» e' stata data esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Locri nei confronti, tra gli altri, del sindaco e di due consiglieri di maggioranza del Comune di Palizzi, dimessisi dalla carica il successivo 12 luglio, tutti indagati, a vario titolo, di peculato, falsita' ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico, abuso d'ufficio e tentata truffa ai danni dello Stato. Il 27 luglio 2018, con provvedimento del Tribunale di Reggio Calabria - sezione del riesame, l'ordinanza emessa nei confronti del sindaco e' stata annullata mentre quelle emesse nei confronti degli altri due amministratori sono state sostituite con l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Successivamente, ai suddetti e' stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal tribunale di Locri il 28 dicembre 2018. In relazione a tali vicende nonche' dall'analisi di dati informativi prodotti dalle locali forze dell'ordine, il prefetto di Reggio Calabria, al fine di verificare la sussistenza di forme di condizionamento e di infiltrazione delle locali consorterie nell'amministrazione comunale ha disposto, per gli accertamenti di rito, con decreto del 15 ottobre 2018 successivamente prorogato, l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il prefetto di Reggio Calabria, sentito nella seduta del 13 marzo 2019 il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica presso il locale tribunale, titolare della direzione distrettuale antimafia, del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Locri nonche' dell'avvocato generale presso la procura generale della Repubblica della locale corte d'appello, ha trasmesso l'allegata relazione che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. I lavori svolti dalla commissione d'accesso hanno preso in esame, oltre all'intero andamento gestionale dell'amministrazione comunale, la cornice criminale ed il locale contesto ambientale ove si colloca l'ente, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e le locali consorterie, ed hanno evidenziato come l'uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato, nel tempo, in favore di soggetti o imprese collegati direttamente od indirettamente ad ambienti malavitosi. Il Comune di Palizzi, collocato nel versante meridionale dell'Aspromonte, insiste in un contesto territoriale caratterizzato dalla presenza delle «locali di Palizzi, Palizzi Superiore e Spropoli» organizzazioni 'ndranghetistiche dedite, tra l'altro, al controllo degli appalti pubblici ed i cui componenti, come confermato dall'operazione di polizia «Mandamento Jonico», sono ritenuti responsabili di numerosi reati tra i quali quelli di frode nelle pubbliche forniture, turbata liberta' degli incanti nonche' di altre condotte delittuose aggravate dal metodo mafioso. L'indagine ispettiva nel porre in rilievo una sostanziale continuita' amministrativa tra la precedente e l'attuale compagine elettiva, atteso che parte degli amministratori in carica erano gia' presenti, con incarichi diversi, nella consiliatura eletta nel 2011, ha evidenziato i precedenti di polizia, le frequentazioni ed i rapporti di parentela di alcuni componenti della compagine politica e dell'apparato burocratico con soggetti appartenenti alla criminalita' organizzata. L'organo ispettivo rappresenta che durante i comizi elettorali del maggio 2014 e piu' precisamente nel corso di incontri politici tenuti da colui che all'esito della competizione elettorale sara' eletto sindaco, le forze dell'ordine hanno segnalato la presenza di esponenti della criminalita' organizzata segnalati nella banca dati interforze per gravi reati anche di tipo associativo. La relazione della commissione d'indagine, relativamente all'apparato burocratico, pone in rilievo come il susseguirsi dei vari responsabili delle aree funzionali ed il mancato esercizio del potere di indirizzo e controllo da parte dei vertici politici, hanno minato la corretta attivita' amministrativa contribuendo a generare disfunzioni e anomalie operative. In particolare, un'indagine ispettiva disposta nel giugno 2017 dal prefetto di Reggio Calabria ha evidenziato le gravi irregolarita' nella tenuta degli archivi di stato civile, anagrafe ed elettorale. Le verifiche effettuate sulle procedure per l'affidamento di lavori pubblici e sui connessi controlli previsti dalla normativa antimafia hanno rivelato che molti lavori siano stati affidati facendo ricorso alle procedure in somma urgenza sebbene dalla disamina degli atti e dalla documentazione prodotta non sia emersa la sussistenza dei presupposti richiesti dalla normativa di settore per ricorrere all'utilizzo di tali procedure. Inoltre viene evidenziato che in taluni casi i ripetuti affidamenti disposti per le stesse tipologie di lavori hanno permesso di realizzare frazionamenti di quello che, invero, avrebbe dovuto essere un unico intervento consentendo cosi' di eludere la «soglia» di valore prevista dalla vigente normativa per la quale e' obbligatorio richiedere le informazioni antimafia. E' oltremodo significativo che molti dei suddetti lavori sono stati aggiudicati in favore di imprese i cui titolari sono ritenuti intranei o riconducibili alla locale criminalita' organizzata. La relazione del prefetto evidenzia al riguardo che ad alcune ditte locali sono stati commissionati lavori pubblici sebbene le stesse fossero destinatarie di provvedimenti interdittivi - la cui validita' e' stata confermata anche all'esito di ricorsi giurisdizionali - emessi in periodi antecedenti ai disposti affidamenti. Per una delle suddette imprese vengono inoltre posti in rilievo le cointeressenze e gli stretti rapporti intercorrenti tra il titolare della ditta ed il primo cittadino. La relazione della commissione d'indagine rileva altresi' che sebbene gravate da provvedimento interdittivo due ditte hanno ricevuto, complessivamente, 19 affidamenti di lavori pubblici per rilevanti importi e che, nel periodo intercorrente da giugno 2014 a dicembre 2015, taluni lavori sono stati affidati direttamente dal primo cittadino, nella qualita' di responsabile dell'area tecnica. Ulteriore concreto elemento che evidenzia la pervicacia dell'ente locale ad operare eludendo disposizioni normative ed, in particolare, quelle antimafia e' rappresentato dalla circostanza che sebbene il Comune di Palizzi, sin dal 2014, ha ottenuto le credenziali di accesso alla banca dati nazionale antimafia, nessuno dei dipendenti incaricati ha provveduto a ritirare le credenziali assegnate all'ente ne' e' stata avanzata alcuna richiesta antimafia, cio' ha comportato anche una consequenziale violazione dell'obbligo di avvalersi delle ditte inserite nelle White list per i settori di cui all'art. 1, comma 53, della legge n. 190 del 2012. Viene altresi' posto in rilievo che il Comune di Palizzi dopo aver deliberato l'adesione alla stazione unica appaltante ha successivamente limitato tale partecipazione per i soli appalti con base d'asta superiore a 500.000 euro. La commissione d'indagine, avvalendosi delle risultanze della menzionata operazione giudiziaria «affare comune» ha posto in rilievo le criticita' che hanno interessato anche l'area economico finanziaria, sottolineando il ruolo svolto dal responsabile di un'area amministrativa ed ex amministratore dell'ente che ha emesso numerosi mandati di pagamento in favore di beneficiari che non avevano effettuato alcuna prestazione per conto del Comune di Palizzi. In tale ambito e' altresi' emblematica la vicenda relativa ai c.d. «voucher lavorativi», iniziativa deliberata nel mese di giugno 2014 dalla giunta comunale, che prevedeva la retribuzione con buoni lavoro delle prestazioni lavorative occasionali rese al Comune di Palizzi. Le verifiche effettuate hanno evidenziato che l'amministrazione comunale ha disposto, con le descritte modalita', il pagamento di oltre 15000 euro, per lavori e prestazioni occasionali, in favore di un affine di un esponente della locale criminalita' organizzata. Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto, rivelano una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Palizzi volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'. Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Palizzi (Reggio Calabria), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 24 aprile 2019
Il Ministro dell'interno: Salvini |
| Art. 2
La gestione del Comune di Palizzi (Reggio Calabria) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott.ssa Maria Adele Maio - viceprefetto; dott.ssa Michela Fabio - viceprefetto aggiunto; dott. Cosimo Pacchiano - funzionario economico finanziario. |
| Prefettura di Reggio Calabria Ufficio territoriale del Governo - ORGANO PERIFERICO DI SICUREZZA -
Prot. nr. 1241/2019/Segr.Sic. 15 marzo 2019 All'Onorevole Signor Ministro dell'Interno Piazza del Viminale n. 1 R O M A
OGGETTO: Comune di Palizzi - Commissione d'indagine ex art. 1 comma 3 della Legge 7 agosto 1992 n. 356 Parte di provvedimento in formato grafico |
| Art. 3
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 3 maggio 2019
MATTARELLA
Conte, Presidente del Consiglio dei ministri
Salvini, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 10 maggio 2019 Ufficio controllo atti Ministeri interno e difesa, Reg.ne Succ. n. 835 |
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