| Gazzetta n. 102 del 3 maggio 2019 (vai al sommario) |  
| COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  
| DELIBERA 28 novembre 2018 |  
| Fondo  sviluppo  e  coesione  2014-2020:  integrazione  al  piano  di investimenti per la diffusione della banda ultra larga.  Progetto  di monitoraggio dello spettro  radioelettrico.  (Delibera  n.  83/2018).  |  
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                     IL COMITATO INTERMINISTERIALE                    PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
   Visto l'art. 7, commi 26 e 27, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge del 30 luglio 2010, n. 122, che attribuisce al Presidente del Consiglio dei ministri,  o  al Ministro delegato, le funzioni in materia di politiche di coesione di cui all'art. 24, comma 1, lettera c), del decreto legislativo del  30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa la gestione del Fondo  per  le  aree sottoutilizzate di cui all'art. 61 della legge del 27 dicembre  2002, n. 289 e successive modificazioni;   Visto il decreto legislativo del  31  maggio  2011,  n.  88,  e  in particolare l'art. 4, il quale dispone che il  citato  Fondo  per  le aree sottoutilizzate sia  denominato  Fondo  per  lo  sviluppo  e  la coesione - di seguito FSC - e finalizzato a dare unita' programmatica e finanziaria all'insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le  diverse aree del Paese;   Visto  l'art.  10  del  decreto-legge  31  agosto  2013,  n.   101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, e successive modificazioni e integrazioni, che istituisce l'Agenzia per la coesione territoriale, la sottopone alla vigilanza del  Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato  e  ripartisce  le funzioni relative alla politica di coesione  tra  la  Presidenza  del Consiglio dei ministri e la stessa Agenzia;   Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri  del  15 dicembre  2014  che  istituisce,  tra  le  strutture  generali  della Presidenza del Consiglio dei ministri, in attuazione del citato  art. 10 del decreto-legge del 31 agosto 2013, n. 101, il Dipartimento  per le politiche di coesione;   Considerato che la dotazione complessiva del Fondo per lo  sviluppo e la coesione per il periodo  di  programmazione  2014-2020,  pari  a 59.810 milioni di euro, risulta determinata come segue:     un importo pari a 43.848 milioni di euro,  inizialmente  iscritto in bilancio quale quota dell'80 per cento della dotazione  di  54.810 milioni di euro individuata dall'art. 1,  comma  6,  della  legge  27 dicembre 2013, n. 147;     un importo pari a 10.962 milioni di euro, stanziato per gli  anni 2020 e successivi  dalla  legge  11  dicembre  2016,  n.  232,  quale rimanente quota  del  20  per  cento  inizialmente  non  iscritta  in bilancio;     un importo di 5.000 milioni di euro,  quale  dotazione  ulteriore stanziata dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante  il  bilancio di previsione dello Stato per  l'anno  finanziario  2018  e  bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020;   Considerato che la legge 23 dicembre 2014, n. 190, e in particolare il comma 703 dell'art. 1,  ferme  restando  le  vigenti  disposizioni sull'utilizzo del FSC, detta ulteriori  disposizioni  per  l'utilizzo delle risorse assegnate per il periodo di programmazione 2014-2020;   Considerato che le disponibilita' residue dello  stesso  FSC,  gia' determinate in 339,194 milioni  di  euro  dalla  delibera  di  questo Comitato n. 26 del 2018, risultano ora pari a 9,194 milioni di  euro, al netto della attribuzione di 300 milioni di euro per  il  Fondo  di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all'art. 22 e all'art. 26, comma 3, lettera l) del decreto-legge 23 ottobre  2018,  n.  119, recante «Disposizioni urgenti  in  materia  fiscale  e  finanziaria», nonche' dell'odierna assegnazione disposta con la delibera n. 69  per un importo di 30 milioni di euro  destinato  ad  integrare  il  Piano operativo «Agricoltura»;   Viste le proprie delibere n. 65 del  2015,  come  modificata  dalla delibera n. 6 del 2016, e n. 71 del 2017, con  le  quali  sono  stati assegnati, per la realizzazione del  Piano  di  investimenti  per  la diffusione della Banda ultra larga (BUL) di competenza del  Ministero dello sviluppo economico, complessivi 3,5 miliardi di euro  a  valere sulle risorse FSC 2014-2020, di cui un importo di 100 milioni di euro destinato ad iniziative di sostegno allo sviluppo di beni  e  servizi di  nuova  generazione,  i  cui  ambiti  sono  stati  successivamente individuati con le delibere n. 105 del 2017 e n. 61 del 2018;   Visto il decreto del Presidente della Repubblica  31  maggio  2018, con  il  quale,  tra  l'altro,  e'  stata  nominata  Ministro   senza portafoglio la senatrice Barbara Lezzi;   Visti i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri  in  data 1° giugno 2018 con il quale allo stesso Ministro e'  stato  conferito l'incarico per il Sud e il decreto del Presidente del  Consiglio  dei ministri 27 giugno 2018 recante la delega  di  funzioni  al  Ministro stesso, tra le quali quelle di cui al sopra citato art. 7,  comma  26 del  decreto-legge  n.  78  del  2010,  convertito  in   legge,   con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010, e le funzioni di  cui  al richiamato art. 1, comma 703, della legge n. 190 del 2014;   Vista la nota del Ministro per il  Sud,  prot.  n.  1196-P  del  28 novembre 2018, con la quale e' stata trasmessa  la  nota  informativa predisposta dal competente Dipartimento per le politiche di coesione, concernente la proposta di assegnazione di un importo complessivo  di 9 milioni di euro, a valere sulle residue  disponibilita'  del  Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020, in favore  di  un  progetto, presentato dal Ministero dello sviluppo  economico  e  allegato  alla proposta, volto alla realizzazione di una rete  nazionale  automatica di «radiomonitoring», per l'analisi e il  monitoraggio  automatico  e continuo dell'utilizzo dello spettro radioelettrico;   Tenuto conto che, come specificato nella predetta nota  informativa del Dipartimento per le politiche di coesione e dalla successiva nota del Capo di Gabinetto del Ministero dello sviluppo economico n. 25528 del  28  novembre  2018,  il  progetto  per  il  quale  e'   proposta l'assegnazione costituisce, ratione materiae, integrazione del  Piano stralcio banda ultra larga, di cui alle richiamate delibere di questo Comitato n. 65 del 2015 e successive;   Tenuto conto, altresi', che alla luce della  assegnazione  proposta di 9 milioni di euro, il profilo  finanziario  indicato  al  punto  4 della delibera n. 71 del 2017  sopra  richiamata  risulta  rimodulato come segue: 300 milioni per l'anno 2016,  200  milioni  di  euro  per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019;  1.000  milioni  di  euro  per l'anno 2020 e 309 milioni di euro per l'anno 2021;   Udita  in  seduta  l'illustrazione  della  proposta  da  parte  del Ministro  per   il   Sud   e,   successivamente,   l'intervento   del Sottosegretario  di  Stato  allo  sviluppo  economico,  il  quale  ha precisato che le risorse di cui e' richiesta l'assegnazione  sono  da riferirsi all'annualita' 2021 e che, al fine di consentire l'avvio  - gia' a partire dagli anni 2019 e 2020 - degli  interventi  ricompresi nel  progetto  proposto,  il  Ministero  dello   sviluppo   economico procedera'   alla   rimodulazione   degli   interventi    programmati nell'ambito  del  Piano  banda  ultra  larga,  di  cui  il   progetto costituisce integrazione;   Acquisito  sulla  proposta  l'assenso  di  tutti   i   Ministri   e Sottosegretari presenti; 
                               Delibera: 
   1. Ad integrazione del Piano stralcio «Banda ultra larga»,  di  cui alle delibere di questo Comitato n. 65 del 2015 e successive,  citate in premessa, viene approvato il progetto,  presentato  dal  Ministero dello sviluppo  economico,  volto  alla  realizzazione  di  una  rete nazionale  automatica  di  «radiomonitoring»,  per  l'analisi  e   al monitoraggio  automatico  e  continuo  dell'utilizzo  dello   spettro radioelettrico.   2. Al citato progetto, che viene allegato alla presente delibera di cui costituisce parte integrante, viene assegnato un importo pari a 9 milioni di euro, a valere sulle disponibilita' residue del Fondo  per lo sviluppo e la coesione 2014-2020.   Di tale assegnazione si tiene conto  nel  calcolo  complessivo  del rispetto del criterio normativo di riparto  percentuale  dell'80  per cento al Mezzogiorno e del 20 per cento al Centro-Nord  in  relazione alla dotazione complessiva del FSC 2014-2020.   3. Alla luce dell'assegnazione disposta dalla presente delibera, il profilo finanziario indicato al punto 4 della richiamata delibera  n. 71 del 2017 viene rimodulato come segue: 300 milioni per l'anno 2016, 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019;  1.000 milioni di euro per l'anno 2020 e 309  milioni  di  euro  per  l'anno 2021.   4.  Il  Ministero  dello  sviluppo  economico  riferisce  a  questo Comitato - annualmente e, in ogni  caso,  su  specifica  richiesta  - sull'attuazione degli interventi oggetto della presente assegnazione. 
     Roma, 28 novembre 2018 
                                              Il vice Presidente: Tria   Il Segretario: Giorgetti 
  Registrata alla Corte dei conti l'11 aprile 2019  Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia  e  delle finanze, n. 1-287     |  
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                  MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 
               DIREZIONE GENERALE ATTIVITA' TERRITORIALI 
              DIVISIONE  II - Affari generali e giuridici 
            PROGETTO TECNICO E PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO 
   Il management dello spettro radioelettrico. 
     La gestione dello spettro radioelettrico si' compone di una serie di procedure tecniche ed amministrative che hanno  lo  scopo  di  far lavorare nel modo piu' efficiente i  servizi  di  radiocomunicazioni, impresa sempre piu' impegnativa al crescere vorticoso  del  numero  e dei tipi di' servizi radio e considerato, come tutti  sanno,  che  lo spettro radioelettrico e' una risorsa limitata. Un ruolo fondamentale nel  processo  di  management  dello  spettro  radio   e'   assegnato all'attivita' di  radio  monitoring  che,  se  efficacemente  svolta, consente di fare operare in modo ottimale servizi radio in assenza di interferenze dannose, volute o involontarie. L'efficienza dell'intero system management dello spettro radioelettrico dipende quindi  sempre piu', dalla qualita' del radio monitoring.   Radio monitoring. 
     Il monitoraggio non e' utile solamente come strumento tecnico nel campo delle misure dei parametri di trasmissione delle stazioni radio operanti  sul  territorio  e  nel  certificare   le   caratteristiche elettromagnetiche dei siti, ma costituisce anche uno degli stadi  nel processo di assegnazione delle frequenze e degli obiettivi  correlati a tali assegnazioni (es. lo sviluppo di, nuovi. servizi).  L'uso  dei dati  acquisiti  attraverso  dei   calcoli   teorici   di   copertura elettromagnetica ed il radio monitoring, consentono di ottimizzare la distribuzione delle frequenze tenendo conto della  reale  occupazione dello spettro radioelettrico. Di seguito gli obiettivi che si propone il radio monitoring:       attuazione delle misure e del controllo riguardanti i parametri di emissione  di  determinati  apparati  radioelettrici,  valutazione della conformita' dei parametri dei segnali radio all'uso  consentito dello spettro radioelettrico e ai valori fissati dalla  legge  e  dai regolamenti internazionali sottoscritti dall'Italia;       identificazione e ricognizione delle  sorgenti  radioelettriche cosiddette  non  collaborative  comprendenti   apparati   radio   non autorizzati e abusivi  che  producono  le  interferenze  che  vengono rilevate dai sistemi di monitoraggio;       radiogoniometria e radiolocalizzazione delle sorgenti abusive e delle sorgenti origine di interferenze radio;       regolare  sorveglianza  radio  di  frequenze   usate   per   la trasmissione di segnali di emergenza e pericolo;       determinazione dell'intensita'  di  occupazione  dello  spettro radio elettrico in determinati intervalli di frequenza o canali  come risultato della funzione di sorveglianza svolta;       miglioramento della performance di registrazione e  di  analisi dei  dati  derivati  dalla  sorveglianza  e  dalle  misure,   tramite aggiornamento di un data base delle frequenze radio.   L'aggiornamento  dei  sistemi  di  radio  monitoring  come   elemento  fondamentale   per   una   efficiente   gestione   dello    spettro  radioelettrico. 
     Ai giorni nostri, nuovi sistemi  di  radiocomunicazione  e  nuove tecnologie di comunicazioni radio, vengono  implementati  con  sempre maggiore  frequenza.  Questo  significa  che  il  ruolo   del   radio monitoring non puo' essere sottovalutato. Vi sono  parecchie  ragioni per  questo:  un  numero  sempre  crescente  di  apparati  per  radio comunicazioni, una grande diversita' di radio interferenze con  varie caratteristiche e altrettante modalita' di presentazione. E' ben noto come  nelle  grandi  citta'  esistano  scenari  elettromagnetici   di particolare complessita' e come il rapido progresso nel  campo  delle comunicazioni mobili renda  ancora  piu'  difficile  il  processo  di identificazione  delle  sorgenti  di   interferenza,   principalmente perche' la maggior parte delle apparecchiature di radio monitoring in uso non  sono  in  grado  di  competere  con  i  recenti  sviluppi  e innovazioni nel campo delle tecnologie delle radiocomunicazioni.     Le summenzionate circostanze impongono di  rafforzare  le  misure nel  campo  del  controllo  dello  spettro  radio  elettrico   e   di incentivare il rinnovo del parco delle  apparecchiature  dedicate  al radio monitoring, seguendo  le  evoluzioni  tecniche  e  introducendo nuovi sistemi ed apparecchiature di alta qualita'.  Questo  significa che  un  efficiente  adeguamento  dei  sistemi  di  monitoraggio   e' fondamentale per operare con successo  nel  campo  della  tecnica  di sorveglianza dello spettro.   Gestione tecnica dello spettro radio. 
     Il  compito  di  svolgere  l'attivita'  di  radio  monitoring  e' affidato al Ministero dello sviluppo economico.  In  particolare  sul territorio  nazionale  la  competenza  e'  affidata  alla   Direzione generale  per  le  attivita'  territoriali  attraverso   le   proprie strutture tecniche dedicate, i cosiddetti Centri di  controllo  delle emissioni   radioelettriche,   facenti   capo   ai   15   Ispettorati territoriali   presenti   sul   tutto   il   territorio    nazionale. L'attribuzione dei diversi  servizi  radio  nelle  diverse  bande  di frequenza e' riportato nel  Piano  nazionale  di  ripartizione  delle radiofrequenze,   piano   elaborato    dalla    Direzione    generale pianificazione e gestione dello spettro radioelettrico in seguito  ad accordi  internazionali  definiti  in  ambito  ITU-R   (International Telecommunication Union - settore radio). Il provvedimento in  parola determina le frequenze attribuite ai diversi servizi, precisando  che le indicazioni contenute nel Piano stesso determinano le frequenze su cui possono  operare  le  apparecchiature  radio;  nel  contempo,  le operazioni  di  radiomonitoring  consentono  la  supervisione   dello spettro radio elettrico, sia per ragioni di prevenzione di  eventuali interferenze, sia per identificare le sorgenti interferenti.   Il ruolo del radio monitoring. 
     Nelle nazioni sviluppate, da tempo, viene svolta  l'attivita'  di radio monitoring. Il suo ruolo, con il tempo,  e'  divenuto  via  via piu'   importante   di   pari    passo    con    l'evolversi    delle telecomunicazioni.  Questo  e'  confermato  dal   fatto   che   l'ITU (International Telecommunication Union) pone  particolare  attenzione allo sviluppo del radio monitoring. La situazione in Italia, come  in altre nazioni, si e' fatta  piu'  critica  con  l'introduzione  delle nuove tecnologie di tipo digitale:  nella  telefonia  mobile,  LTE  e UMTS,  con  la  prospettiva   a   medio   termine   di   un'ulteriore significativa evoluzione alle cosiddette Reti  SG.  Nel  campo  della radiodiffusione televisiva terrestre, la ormai quasi certa evoluzione dello standard attuale da DVB-T a DVB-T2, portera' all'uso di nuovi e piu' performanti  Codificatori  televisivi  digitali,  all'incremento della qualita' dei segnali audio-video, con l'implementazione stabile dello standard HD (High Definition) e UHD (Ultra High  Definition)  o 4K.  Analogamente,  nel  settore  della  radiodiffusione  sonora,  e' prevista la migrazione delle attuali stazioni  radio  analogiche  che operano in FM, al nuovo standard DAB. In ogni caso si assiste, ed  in futuro la tendenza sara' ancora maggiore, ad un proliferare di  tutte quelle tecnologie radio digitali che permettono  o  permetteranno  un accesso alla rete Internet wireless a larga o larghissima  banda  con velocita' di trasmissione dati nell'ordine dei Gb/s. In questo quadro cosi' affollato e complesso  dal  punto  di  vista  radioelettrico  i gruppi tecnici operativi, addetti ai  compiti  di  radio  monitoring. devono  essere  dotati  di  apparati  di   misura   professionali   e all'avanguardia.     Detta   dotazione   garantirebbe   la   determinazione    e    la localizzazione delle sorgenti interferenti nocive ed il  monitoraggio continuativo  e  pervasivo  dello  spettro  radio.   Questi   servizi assicurerebbero un'efficace  fruizione  da  parte  dei  concessionari delle bande di frequenza assegnate.   Funzionalita' di una rete di radio monitoring. 
     Precedentemente si e' cercato di descrivere la situazione attuale del monitoraggio delle  radio  frequenze  e  del  ruolo  fondamentale giocato dal  radio  monitoring  per  una  efficiente  gestione  dello spettro radioelettrico, ma anche la complessita'  e  la  densita'  di servizi radio presenti sul territorio.     I compiti tecnici di radio monitoring sono attualmente svolti  da centri di monitoraggio,  per  lo  piu'  presidiati,  e  da  automezzi attrezzati a laboratorio mobile per il radio monitoring.  Nell'ambito della  pianificazione  e  del  processo  di   modernizzazione   delle strutture operanti sul territorio nel campo del  monitoraggio  radio, assume notevole importanza la  creazione  di  una  rete  dedicata  al monitoraggio dello spettro radioelettrico.   Obiettivi della rete di radio monitoraggio. 
     L'idea di attuare il controllo dello spettro radioelettrico nasce dall'esigenza di  assicurare  un'efficace  azione  di  controllo,  di acquisire  importanti   informazioni   e   di   una   piu'   corretta pianificazione dello spettro radio, con particolare riferimento  alla bande di frequenze 20 MHz ÷ 6 GHz (banda  VHF-UHF-UHF  dello  spettro radioelettrico), molto utilizzate da  applicazioni  e  servizi  radio privati e di utilita' pubblica. Il sistema sarebbe estendibile  anche al  campo  delle  microonde  con  fmax  =26,5  GHz   (o   superiore). Indubbiamente le risposte che una rete di monitoring puo'  dare,  nel caso di situazioni complesse, difficilmente  indagabili  con  rilievi istantanei o con modelli  di  calcolo,  sono  piu'  efficaci  perche' consentono un rilievo continuo su lungo periodo che  meglio  consente di descrivere il fenomeno.     Gli obiettivi della rete di  monitoraggio  possono  essere  cosi' riassunti:       riduzione  di  circa  il  40%  delle  ore  del  personale   che attualmente effettua tali controlli attraverso ricognizioni e  misure effettuate con mezzi mobili. Il dimezzamento dei  relativi  costi  si otterrebbe con una rete di radio monitoring che coprisse circa  l'80% del territorio nazionale;       recupero del tempo di trasferta del  personale  sui  luoghi  di misura. Personale che  puo'  essere  utilizzato  per  la  raccolta  e l'analisi dei dati ricevuti dalla rete di monitoring;       protezione  delle  radiocomunicazioni,  considerato  che  sara' possibile eseguire rilevazioni anche continue su  lunghi  periodi  di tempi per tenere sotto controllo una o piu' sorgenti;       analisi della variabilita' temporale dell'andamento del segnale di una sorgente. Cio' riveste un ruolo  di  primaria  importanza  per acquisire un'ampia e completa  conoscenza  dei  regimi  di  esercizio delle  stazioni  radio  base   e   degli   impianti   di   diffusione radiotelevisiva;       analisi  di  situazioni  complesse,   nelle   quali   solo   un monitoraggio di durata adeguata puo' fornire  informazioni  esaustive sul parametro oggetto di controllo;       monitoraggio di aree estese. Un  numero  limitato  di  stazioni remote di monitoraggio,  collocate  in  posizioni  strategiche,  puo' essere in grado di tenere sotto controllo un gran numero di  impianti distribuiti su vaste aree;       ottimizzazione  del  controllo  e  della  pianificazione  degli interventi programmati e cadenzati;       controllo di singoli impianti.   Architettura della rete. 
     L'architettura da  conferire  alla  rete  deve  essere  modulare, espandibile  e  modificabile  in  qualsiasi  momento,  scegliendo  le migliori soluzioni tra i vari dispositivi presenti  sul  mercato.  La rete deve essere costituita da dispositivi intelligenti che mettano a disposizione del sistema tutta una serie di  informazioni  sfruttando un'ampia  gamma  di  canali  trasmissivi:  doppino  twistato,   fibre ottiche, radiofrequenza Il costo di esercizio deve essere limitato  e commisurato alle reali esigenze di manutenzione e di aggiornamento.     Di seguito e' stata descritta una possibile struttura della  rete di  monitoraggio  con  Stazioni  remote  di  misura  distribuite  sul territorio. Le informazioni raccolte sono inviate al sistema centrale del nodo provinciale  che  provvede  al  controllo  dell'operativita' delle  stazioni  remote  (che  coprono  ciascuna  una   porzione   di territorio)  e  alla   elaborazione,   presentazione,   archiviazione permanente dei dati rilevati. Ogni Centro  di  controllo  provinciale riporta i dati validati al  Centro  di  coordinamento  regionale  che provvede, a sua volta, a trasmetterle al  livello  nazionale  per  le elaborazioni statistiche (architettura distribuita).   Automatizzazione e gestione remota del processo di monitoraggio. 
     La modalita' operativa in «automatico» e'  considerata  come  una delle soluzione di misura piu' efficaci, disponibili, per le stazioni della rete di radio monitoring. Poiche' alcune  procedure  di  misura richiedono l'esecuzione di routine, che sono parte di molte procedure (task), la strumentazione deve avere la possibilita' di  interrompere alcune misure per eseguirne  altre,  a  cui  l'operatore  assegna  lo status di priorita'. L'automazione dei processi e la gestione  remota semplifica ed  incrementa  l'efficienza  degli  obiettivi  di  questa Amministrazione   nell'ambito   del   monitoraggio   dello    spettro radioelettrico.  Gli  apparati,  gestiti  da  un  software  dedicato, consentono la ripetizione delle misure su base anche  giornaliera  in modo  preciso  e  veloce  consentendo  anche   una   piu'   opportuna allocazione delle risorse umane  da  dedicare  al  raggiungimento  di altri eventuali obiettivi.     L'efficienza   del   monitoraggio   radio   viene    notevolmente incrementata quando si riesce a collegare fra loro piu'  stazioni  di radio monitoring. La rete assicura la possibilita' di compiere  delle procedure di monitoraggio complesse e difficoltose e di risolvere  il problema del tempo di applicazione del personale presso  le  stazioni medesime,  poiche'  l'attivita'  delle  stazioni  della   rete   puo' proseguire ininterrotta nell'arco  delle  24  ore.  L'accesso  remoto consente agli operatori  di  utilizzare  le  risorse  della  rete  da qualsiasi stazione facente parte del network. Questo significa che un operatore  specializzato,  con  un'appropriata  autorizzazione,  puo' accedere in modo remoto a tutte le risorse della rete, realizzando le attivita' richieste ed  eseguendo  le  opportune  misure.  Quando  si pianificano e si sviluppano contemporaneamente piu' sistemi di  radio monitoraggio, la creazione di una rete che colleghi le varie stazioni di monitoring, e quindi ne faccia condividere le risorse, deve essere considerato come un prerequisito essenziale.   Centro coordinamento nazionale - Primo livello di rete. 
     Il C.C.N. svolge le funzioni necessarie al fine di assicurare  la funzionalita' della rete nazionale, con possibilita'  di  accesso  ai dati. Inoltre:       coordina i centri regionali, in termini di  guida,  per  quanto riguarda  gli  strumenti  e  le  metodologie  per  la  rilevazione  e l'uniformazione del trattamento dati;       attua le direttive per la gestione  operativa  della  rete  sul territorio;       predispone i piani di monitoraggio regionali;       predispone  la  documentazione  informativa  sull'attivita'  di monitoraggio;       dispone le campagne di misura per la pianificazione  dei  nuovi servizi radio;       aggiorna  l'archivio  nazionale   delle   frequenze   e   degli utilizzatori radio.   Centro coordinamento regionale - Secondo livello di rete. 
     Il C.C.R. svolge le funzioni necessarie al fine di assicurare  la funzionalita' della rete regionale responsabile  della  qualita'  dei dati contenuti nell'archivio,  controllandone  la  correttezza  e  la completezza.     Inoltre:       regola il livello di accesso degli  archivi  dalle  altri  sedi regionali e nazionale definendo  specifici  privilegi  e  livelli  di priorita';       definisce i piani di taratura periodica degli strumenti;       pianifica gli interventi evolutivi/migliorativi del sistema;       definisce con il Centro di coordinamento nazionale i  piani  di monitoraggio;       effettua elaborazioni statistiche sui dati validati;       assicura la manutenzione ordinaria del materiale di rete;       individua le aree da monitorare  e  ne  definisce  i  piani  di attuazione/implementazione della rete.   Centro controllo provinciale - Terzo livello di rete. 
     Il Centro di controllo provinciale svolge le funzioni  necessarie ad  assicurare  il  funzionamento  dei  sistemi  remoti   di   misura distribuiti sul  proprio  territorio.  Ha  il  compito  di  garantire l'integrita' fisica dei dati dell'archivio predisponendo le procedure per il backup periodico.     Inoltre:       attua i piani di monitoraggio;       provvede all'analisi, raccolta  e  archiviazione  dei  dati  di monitoraggio provenienti dai sistemi remoti;       valida i dati grezzi rilevati dai sistemi di misura;       cura la manutenzione ordinaria dei sistemi;       invia al C.C.R. i rapporti di monitoraggio.   Apparecchiature e sistemi per il radio monitoring. 
     Nel pianificare la struttura di una rete di monitoraggio e  delle stazioni  di  monitoraggio  bisogna  tener  conto  di   due   fattori principali:       il grado di copertura territoriale che si vuole ottenere;       le prestazioni in termini di gamma di misure effettuabili e  di task eseguibili dalle singole stazioni;       il grado di scalabilita' della rete.     Iniziando   dall'ultima    caratteristica,    e'    chiaro    che l'implementazione  di  una  rete  nazionale   di   radio   monitoring costituisce un investimento finanziario rilevante e che,  quindi,  la realizzazione di una rete completa su scala nazionale non puo' essere affrontata in un'unica soluzione.  La  realizzazione  deve  procedere necessariamente  a  passi  successivi,  che   di   volta   in   volta costituiscano  un  incremento   della   copertura   della   rete   ed un'aumentata versatilita' e potenzialita' delle singole stazioni  che la costituiscono. La rete, fin da  subito,  deve  possedere  spiccate caratteristiche di scalabilita'  che  consentano  un  agevole  e  non traumatico passaggio durante la varie fasi di sviluppo.  Inoltre,  le nuove realizzazioni devono essere integrate con le realizzazioni gia' esistenti  (v.  ad  es.  le  reti  attive  presso   gli   Ispettorati territoriali Calabria, Sicilia, Liguria, Veneto e Friuli  V.G.).  Per la copertura del 75% del territorio  regionale  sono  state  previste almeno due stazioni di radio monitoring per regione,  elevate  a  tre per  molte  regioni  con  condizioni  orografiche  particolari  come: Liguria, Sicilia, Lazio. Considerando le stazioni di radio monitoring remotizzate o remotizzabili gia' esistenti,  si  puo'  prevedere  che l'obiettivo di copertura del 75-80% del  territorio  nazionale  possa essere raggiunto con l'attivazione di una rete dotata di trenta nuove stazioni  di  monitoring  dislocate  opportunamente  sul   territorio nazionale.     La realizzazione di' una rete di  radio  monitoraggio  nazionale, cosi come prospettata, si pone in linea con gli  standard  ITU  e  in primo piano rispetto alle altre  nazioni  europee.  Si  riportano  di seguito, a titolo di esempio,  i  dati  relativi  ad  alcune  nazioni europee:       Slovenia: 12 stazioni fisse e remotate, 4 Radiogoniometri  TDOA fissi su Lubjana;       Ungheria: 14 stazioni fisse, alcune di esse sono remotate;       Regno Unito: 24 stazioni gran parte remotate. Diversi  carrelli mobili con sistemi DF TDOA;       Olanda: 20 stazioni fisse;       Spagna: 93 stazioni fisse di cui 62 remotate  e  31  installate presso dipendenze;       Grecia: 10  stazioni  fisse,  con  previsione  di  un  notevole investimento nei prossimi anni,  utilizzando  finanziamenti  europei, per l'aggiornamento e potenziamento della struttura;       Germania: 8 stazioni fino a 40 GHz e DF da 2 MHz ÷ 3 GHz;       Bosnia Erzegovina: 11 stazioni fisse e remotate.     Il  primo  passo  realizzativo   potra'   essere   ottenuto   con l'implementazione, nel corso dell'anno  2019,  delle  prime  stazioni integrate con quanto gia' esistente.  La  scelta  di  quali  stazioni adeguare  ed  integrare  sara'   evidentemente   compiuta   valutando attentamente caratteristiche orografiche e raggio  di  copertura  dei Centri di controllo gia' operanti. Negli anni  successivi  andrebbero realizzate le ulteriori stazioni di controllo sempre sulla base delle considerazione gia' compiute.     Per quanto riguarda il primo punto di  pianificazione  vi  e'  da sottolineare che le prestazioni che si richiedono ad  un  sistema  di radio monitoring sono quelle di identificare, estrarre e collezionare i  parametri  radioelettrici  dei  segnali  presenti  nello   spettro radioelettrico.  Attualmente  i  servizi  radio  possono,  in   linea generale, dividersi in servizi analogici (radio AM e FM, Ponti  radio uso pubblico e privato) e digitali (DVB-T, DAB+, GSM, UMTS, LTE WiFi, WiMax, ecc.). Partendo da questa divisione, si puo' osservare come la maggior parte di apparecchiature in  possesso  degli  uffici  tecnici locali sia piu' che sufficiente ad eseguire  task  di  monitoring  in gamma VHF-UHF, nel caso di segnali analogici, mentre risulta limitata con i segnali digitali.  Un'altra  prestazione  richiesta  e'  quella dell'estensione in frequenza del sistema, ossia  della  capacita'  di analizzare segnali nelle gamme VHF e UHF o anche nella gamma SHF.  Da questo punto di vista vi sono  sistemi  che  svolgono  i  servizi  di monitoring in gamma VHF-UHF e sistemi con estensione nella gamma  SHF (fino a 26,5 GHz).     Possono inoltre essere richiesti particolari lavori al sistema di monitoring fra cui ricordiamo:       analisi approfondita di segnali  digitali  tali  da  richiedere apparati specializzati per tale tipi di analisi;       attivita'  di  radio  goniometria  e   radiolocalizzazioni   di sorgenti radio. Questa attivita' viene svolta da apparati  specifici: radiogoniometri  a  larga  banda  molto  sofisticati  ed  altrettanto costosi.   Struttura e costi della stazione di radio monitoring di rete. 
     Per le considerazioni  fatte  nel  precedente  paragrafo,  si  e' ipotizzata, a titolo d'esempio, una configurazione  standard  per  le stazioni di radio monitoring di rete:       Ricevitore di sorveglianza e misura ITU-compliant da 10 KHz a 6 GHz;     Sistema d'antenna cosi' costituito:         una antenna  omnidirezionale  AntennaVHF/UHF  Coaxial  Dipole freq. 20÷1300 MHz;         una antenna log-periodica 80÷1300 MHz;         una antenna log-periodica 400÷6000 MHZ;         una antenna a Loop per le bande LF-MF e HF;         supporto per le antenne sopra indicate,  rotore  azimutale  e polarizzatore, sistemi di commutazione  e  linea  di  trasmissione  a bassa perdita fino a 6 GHz,       una Work station e relativi accessori;       software  di  gestione  «Postazione  remota»  con  le  seguenti prestazioni:         data   administration,   grafica,   configurazione,    direct measurement  mode,  standard  software  interfaces,  driver  per   il rotatore e commutatore d'antenna, driver per il ricevitore di  misura modulo di AUDIO/RECORD/REPLAY;       controllore  remoto  per  la  postazione  remota   comprendente teleswitch, router, ecc.;       collegamento da e verso rete  intranet/internet  costituita  da connessione di tipo XDSL con larghezza di banda simmetrica di 3 MB/s2 con la possibilita' di uso di almeno un indirizzo IP statico pubblico e  abilitazione  di  tutte  le  porte  TCP  e   UDP   necessarie   al funzionamento del sistema;       postazione di controllo costituita:         una  Workstation  da  fornire  con  software   installato   e completamente configurato;         software  di  gestione  (da  fornire   ed   installare)   per «Postazione fissa»  composto  da  data  administration,  cartografia, configurazione, direct measurement mode, drivers per  antenne  usate, standard software interfaces;         software  aggiuntivo  composto  da  Modulo  interattivo,  per implementare la modalita' interattiva con cui vengono riportate tutte le  funzionalita'  della  postazione   remota   (Ricevitore,   scelta dell'antenna, posizionamento antenne ecc.), Modulo misura automatica, per  il  funzionamento  automatico  (in  assenza  di  operatore)  del sistema, con  la  possibilita'  quindi  di  compiere,  a  seguito  di programmazione, campagne di misure in  automatico,  i  cui  risultati siano  processati  e  gestiti  dal  Modulo  di  valutazione,  per  le necessita di elaborazione e conservazione  dei  parametri  di  misura radioelettrici compiuti dalla stazione remota;       fornitura di un router radio a tecnologia LTE per il  controllo della postazione al di fuori dei collegamenti di rete.     Sono state individuate  quindi  tre  tipologie  di  stazione  per implementare il sistema nazionale. In particolare, e' stata  prevista l'inclusione  nel  progetto  di  sistemi  semi  stazionari  o  mobili (stazioni carrellate) integrati nel  sistema  di  monitoraggio  delle stazioni  fisse,  utili  anche  per  la   sorveglianza   delle   onde millimetriche oltre i 6 GHz. Alcune stazioni saranno  inoltre  dotate di dispositivi radiogoniometrici.     Di seguito, nel dettaglio, il costo stimato per tipo di stazione:   ===================================================================== |         STAZIONE FISSA CON RICEVITORE DI MISURA - TIPO I          | +===================================================================+ |Sistema di antenne su descritto e relative strutture di sostegno   | +-------------------------------------------------------------------+ |Ricevitore di sorveglianza e misura da 20 MHz a 6 GH               | +-------------------------------------------------------------------+ |Workstation completa di sistema operativo e software per il        | |controllo locale e remoto della postazione                         | +-------------------------------------------------------------------+ |Lavori di approntamento elettrico e trasferimento dati             | +-------------------------------------------------------------------+ |                                         Costo stimato € 200.000   | +-------------------------------------------------------------------+
   ===================================================================== |     STAZIONE FISSA CON RICEVITORE RADIOGONIOMETRICO - TIPO 2      | +===================================================================+ |Sistema di antenne su descritto completo di antenne                | |radiogoniometriche e relative strutture di sostegno                | +-------------------------------------------------------------------+ |Ricevitore di sorveglianza e misura da 20 MHz a 6 GHz              | +-------------------------------------------------------------------+ |Opzione Radiogoniometrica completa d'antenna                       | +-------------------------------------------------------------------+ |Workstation completa di sistema operativo e software per il        | |controllo locale e remoto della postazione                         | +-------------------------------------------------------------------+ |Lavori di approntamento elettrico e trasferimento dati             | +-------------------------------------------------------------------+ |                                         Costo stimato € 350.000   | +-------------------------------------------------------------------+
   ===================================================================== |       STAZIONE CARRELLATA CON RICEVITORE DI MISURA - TIPO 3       | +===================================================================+ |Carrello completo                                                  | +-------------------------------------------------------------------+ |Sistemi di antenne compresa antenna di radiogoniometria            | +-------------------------------------------------------------------+ |Ricevitore di sorveglianza e misura e radiogoniometria da 20 MHz a | |26.5 GHz                                                           | +-------------------------------------------------------------------+ |Workstation completa di sistema operativo e software per il        | |controllo locale e remoto                                          | +-------------------------------------------------------------------+ |                                         Costo stimato € 500.000   | +-------------------------------------------------------------------+
     Le stazioni individuate sul territorio, nazionale,  per  il  piu' completo ed efficace controllo dello spettro radioelettrico, sono  le seguenti:       1. sedici nuove Tipo 1, di cui:         tredici nelle  Regioni  Abruzzo,  Campania,  Molise,  Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia;         tre nelle Regioni Friuli-Venezia Giulia Toscana e Lazio;     per un costo complessivo di € 3.200.000;       2. quattordici nuove Tipo 2, di cui:         dodici nelle  Regioni  Abruzzo,  Campania,  Molise,   Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia;         due nelle Regioni Marche e Piemonte;     per un costo complessivo di € 4.900.000;       3. sei Carrellate Tipo 3;     per un costo complessivo di € 3.000.000.     Stante la complessa natura orografica del territorio nazionale  e tenuto conto della necessita' di incrementare, verso l'alto, il range di frequenza delle gamme da analizzare, si stima di utilizzare queste stazioni di tipo «semi-stazionario», che saranno dotate di  capacita' operative fino alla frequenza di 26,5 GHz, per l'analisi e  controllo dello spettro RF, e fino a 8,5 GHz per la radiogoniometria.     L'uso di tali sistemi, installati su carrelli di facile trasporto e  installazione,  permettera'  quindi   di   raccogliere   ulteriori informazioni nelle zone non coperte  dalla  rete  di  sistemi  fissi, consentendo, anche, di compiere attivita' di  studio  e  osservazione nel range di frequenza 6÷26,5 GHz non coperto dai sistemi  fissi.  Si consideri,  inoltre,  che  il  facile  dispiegamento   degli   stessi permettera' un  loro  efficace  utilizzo  nel  corso  dei  cosiddetti «eventi speciali» con la possibilita' di allestire specifiche reti di radiogoniometria  a  copertura  delle  zone  in  cui  detti   «eventi speciali» si svolgono.     Oltre a quanto sopra indicato si prevede altresi' l'aggiornamento tecnologico di ulteriori dieci stazioni gia' esistenti, per un  costo complessivo  di  €  1.000.000,00,  presenti  sull'intero   territorio nazionale.   Costi aggregati. 
     In considerazione della complessita'  del  progetto  per  la  cui realizzazione si rendera' necessario procedere  attraverso  una  gara d'appalto, una parte del budget dovra' essere destinata alla  stipula di una convenzione con un ente in house con comprovata esperienza nel settore.     Alla luce di quanto sopra, il costo complessivo del progetto  per la realizzazione delle stazioni e' di  €  12.100.000  a  cui  bisogna aggiungere un contratto di manutenzione per la  gestione  dell'intera rete  a  sistema  ultimato  (a  partire  dal   2021),   nonche',   in considerazione di quanto immediatamente  sopra  espresso,  gli  oneri relativi alla stipula della convenzione  per  una  spesa  complessiva pari a € 900.000.     Per quanto riguarda i tempi, considerando che si tratta di  fondi da inserire in LB 2019, si ritiene di poter stipulare la  convenzione a  gennaio/febbraio  2019  per  poi  pubblicare  il  bando  entro  il terzo/quarto mese dell'anno.     In considerazione  di  quanto  sopra  espresso  quindi  il  costo complessivo ammonta a € 13.000.000.     Nel triennio 2019-2021, il fabbisogno risulta cosi' ripartito:   ===================================================================== |         2019         |         2020         |         2021        | +======================+======================+=====================+ |    € 4.700.000,00    |    € 4.300.000,00    |    € 4.000.000,00   | +----------------------+----------------------+---------------------+
     La programmazione degli interventi sara' la seguente:       2019 aggiornamento delle dieci stazioni  gia'  presenti  per  € 1.000.000,00,  tre  stazioni   radiomonitoring   carrellate   per   € 1.500.000,00, quattro stazioni fisse con ricevitore di misura tipo 1, per   €   800.000,00   e   tre   stazioni   fisse   con    ricevitore radiogoniometrico tipo 2,  per  €  1,050.000,00;  €  350.000  per  la stipula della convenzione;       2020-2021 realizzazione di ulteriori tre stazioni carrellate  e delle restanti stazioni di tipo 1 e 2, dando priorita' ai sistemi  da realizzare nei capoluoghi di regione, nonche' a partire dal 2021, gli oneri  collegati  al  contratto  di  manutenzione  per  la   gestione dell'intera rete.   Impatto economico dell'investimento. 
     Tenuto conto che una rete di monitoraggio come quella  progettata consentira' di lavorare sia da «remoto», sia in modalita' automatica, che su allarme e di raccogliere informazioni e dati  sull'occupazione spettrale in modo continuativo nelle 24 ore,  ne  derivera'  un  piu' razionale impiego delle risorse umane, che potranno essere  in  parte liberate per altre attivita'  tra  cui  quelle  in  conto  terzi  che potranno avere un notevole impulso, a seguito dell'offerta  di  nuovi servizi agli operatori del settore.   +---------------------------------------------------+---------------+ |A - Maggiori introiti annui da attivita' che       |               | |generano entrate (conto terzi, sanzioni,           |               | |contributi) derivanti da un impiego piu' efficiente|               | |delle risorse umane                                | € 1.029.150,00| +---------------------------------------------------+---------------+ |                                  Totale introiti  | € 1.029.150,00| +---------------------------------------------------+---------------+ |                                                   |               | +---------------------------------------------------+---------------+ |B - Risparmio annuo spese correnti di funzionamento|               | |(carburante e manutenzione automezzi) derivante dal|               | |minor uso dei laboratori mobili                    |               | +---------------------------------------------------+---------------+ |                                  Totale risparmi  |   € 159.000,00| +---------------------------------------------------+---------------+
     L'impatto  economico  generato  dall'investimento  ammonta  ad  € 1.188.150,00 annui.     Si ritiene opportuno evidenziare che nella fase di  avviamento  e di graduale realizzazione della rete  di  radiomonitoring,  come  per tutti gli investimenti, il fabbisogno di risorse finanziarie ed umane sara' elevato.     Nel momento in cui la rete sara' a regime, alla fine del triennio e quindi a partire  dal  quarto  anno,  si  realizzera'  tuttavia  un impiego piu' efficiente delle risorse umane  in  organico,  derivante dalla diversa distribuzione del numero di totale di ore lavorate  del personale sia tecnico che amministrativo della DGAT  a  favore  delle attivita' che generano introiti (conto terzi, sanzioni e contributi).   Conclusioni. 
     Un moderno progetto di sistema di monitoring contribuira'  ad  un piu' efficiente  impiego  del  personale  tecnico  e  amministrativo, adibito  ai   controlli   e   alla   pianificazione   dello   spettro radioelettrico, che negli ultimi anni si e'  fortemente  ridotto  nel numero a seguito dei pensionamenti e della quasi assenza di  turnover ed inoltre, la possibilita' di avere l'accesso remoto alle risorse di rete, cambiera' il modo di lavorare del personale  specializzato  nel radio monitoring. Nel medio termine, la rete  nazionale,  consentira' un impiego di  minori  risorse  umane,  implementando  il  lavoro  da remoto, che potranno essere in  parte  liberate  per  l'attivita'  in conto terzi. La rete, che a regime sara' formata da  circa  cinquanta stazioni di radio monitoring, con implementate capacita' di misura  e accessibili da tutti gli operatori autorizzati, potra'  prevedere  un primo livello  di  coordinamento  regionale  (presso  le  sedi  degli Ispettorati) per le attivita' di monitoring e  l'aggiornamento  degli archivi regionali e un secondo livello di'  coordinamento  nazionale, con  compiti  di  aggiornamento  degli   archivi   nazionali   e   di pianificazione e verifica sul territorio dei nuovi servizi  radio.  I centri  regionali  potranno  svolgere  l'attivita'  di  controllo  di occupazione dello spettro  (nella  rispettiva  area  di  competenza), misure dei parametri dei trasmettitori e altri  task,  cosi  come  il centro nazionale. Da sottolineare, inoltre, come il concetto di  rete renda possibile a  tutti  i  centri,  sia  nazionale  che  regionali, l'accesso  a  tutte  le  risorse  disponibili,  stessa   opportunita' offerta,  anche  in  modo  temporaneo,  attraverso  i  mezzi   mobili attrezzati  per  il  radio  monitoring,  che  possono  all'occorrenza integrarsi nella rete di stazioni  fisse  ed  accedere  alle  risorse condivise. In tal modo il servizio di radio  monitoring  italiano  si adegua agli standard europei e mondiali.     Per quanto sopra esposto si chiede l'attribuzione di fondi pari a 13 mln  euro  su  risorse  del  fondo  per  lo  sviluppo  e  coesione 2014/2020, nel rispetto delle tradizionali quote di riparto del fondo stesso volte ad assegnare almeno l'80% delle risorse  alle  aree  del Sud del Paese.     Qualora  non  fosse  possibile   disporre   dell'intero   importo previsto, si propone  in  via  subordinata,  al  fine  di  consentire l'avvio della realizzazione del progetto, un parziale  finanziamento, anche correlato alle prime due  annualita'  (tot.  9  mln  euro),  in rapporto alla capienza dei fondi disponibili.     |  
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