Gazzetta n. 102 del 3 maggio 2019 (vai al sommario) |
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |
DELIBERA 28 novembre 2018 |
Fondo sviluppo e coesione 2014-2020: integrazione al piano di investimenti per la diffusione della banda ultra larga. Progetto di monitoraggio dello spettro radioelettrico. (Delibera n. 83/2018). |
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IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Visto l'art. 7, commi 26 e 27, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge del 30 luglio 2010, n. 122, che attribuisce al Presidente del Consiglio dei ministri, o al Ministro delegato, le funzioni in materia di politiche di coesione di cui all'art. 24, comma 1, lettera c), del decreto legislativo del 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate di cui all'art. 61 della legge del 27 dicembre 2002, n. 289 e successive modificazioni; Visto il decreto legislativo del 31 maggio 2011, n. 88, e in particolare l'art. 4, il quale dispone che il citato Fondo per le aree sottoutilizzate sia denominato Fondo per lo sviluppo e la coesione - di seguito FSC - e finalizzato a dare unita' programmatica e finanziaria all'insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese; Visto l'art. 10 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, e successive modificazioni e integrazioni, che istituisce l'Agenzia per la coesione territoriale, la sottopone alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato e ripartisce le funzioni relative alla politica di coesione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la stessa Agenzia; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 dicembre 2014 che istituisce, tra le strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri, in attuazione del citato art. 10 del decreto-legge del 31 agosto 2013, n. 101, il Dipartimento per le politiche di coesione; Considerato che la dotazione complessiva del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il periodo di programmazione 2014-2020, pari a 59.810 milioni di euro, risulta determinata come segue: un importo pari a 43.848 milioni di euro, inizialmente iscritto in bilancio quale quota dell'80 per cento della dotazione di 54.810 milioni di euro individuata dall'art. 1, comma 6, della legge 27 dicembre 2013, n. 147; un importo pari a 10.962 milioni di euro, stanziato per gli anni 2020 e successivi dalla legge 11 dicembre 2016, n. 232, quale rimanente quota del 20 per cento inizialmente non iscritta in bilancio; un importo di 5.000 milioni di euro, quale dotazione ulteriore stanziata dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020; Considerato che la legge 23 dicembre 2014, n. 190, e in particolare il comma 703 dell'art. 1, ferme restando le vigenti disposizioni sull'utilizzo del FSC, detta ulteriori disposizioni per l'utilizzo delle risorse assegnate per il periodo di programmazione 2014-2020; Considerato che le disponibilita' residue dello stesso FSC, gia' determinate in 339,194 milioni di euro dalla delibera di questo Comitato n. 26 del 2018, risultano ora pari a 9,194 milioni di euro, al netto della attribuzione di 300 milioni di euro per il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all'art. 22 e all'art. 26, comma 3, lettera l) del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, recante «Disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria», nonche' dell'odierna assegnazione disposta con la delibera n. 69 per un importo di 30 milioni di euro destinato ad integrare il Piano operativo «Agricoltura»; Viste le proprie delibere n. 65 del 2015, come modificata dalla delibera n. 6 del 2016, e n. 71 del 2017, con le quali sono stati assegnati, per la realizzazione del Piano di investimenti per la diffusione della Banda ultra larga (BUL) di competenza del Ministero dello sviluppo economico, complessivi 3,5 miliardi di euro a valere sulle risorse FSC 2014-2020, di cui un importo di 100 milioni di euro destinato ad iniziative di sostegno allo sviluppo di beni e servizi di nuova generazione, i cui ambiti sono stati successivamente individuati con le delibere n. 105 del 2017 e n. 61 del 2018; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 2018, con il quale, tra l'altro, e' stata nominata Ministro senza portafoglio la senatrice Barbara Lezzi; Visti i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri in data 1° giugno 2018 con il quale allo stesso Ministro e' stato conferito l'incarico per il Sud e il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 giugno 2018 recante la delega di funzioni al Ministro stesso, tra le quali quelle di cui al sopra citato art. 7, comma 26 del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010, e le funzioni di cui al richiamato art. 1, comma 703, della legge n. 190 del 2014; Vista la nota del Ministro per il Sud, prot. n. 1196-P del 28 novembre 2018, con la quale e' stata trasmessa la nota informativa predisposta dal competente Dipartimento per le politiche di coesione, concernente la proposta di assegnazione di un importo complessivo di 9 milioni di euro, a valere sulle residue disponibilita' del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020, in favore di un progetto, presentato dal Ministero dello sviluppo economico e allegato alla proposta, volto alla realizzazione di una rete nazionale automatica di «radiomonitoring», per l'analisi e il monitoraggio automatico e continuo dell'utilizzo dello spettro radioelettrico; Tenuto conto che, come specificato nella predetta nota informativa del Dipartimento per le politiche di coesione e dalla successiva nota del Capo di Gabinetto del Ministero dello sviluppo economico n. 25528 del 28 novembre 2018, il progetto per il quale e' proposta l'assegnazione costituisce, ratione materiae, integrazione del Piano stralcio banda ultra larga, di cui alle richiamate delibere di questo Comitato n. 65 del 2015 e successive; Tenuto conto, altresi', che alla luce della assegnazione proposta di 9 milioni di euro, il profilo finanziario indicato al punto 4 della delibera n. 71 del 2017 sopra richiamata risulta rimodulato come segue: 300 milioni per l'anno 2016, 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019; 1.000 milioni di euro per l'anno 2020 e 309 milioni di euro per l'anno 2021; Udita in seduta l'illustrazione della proposta da parte del Ministro per il Sud e, successivamente, l'intervento del Sottosegretario di Stato allo sviluppo economico, il quale ha precisato che le risorse di cui e' richiesta l'assegnazione sono da riferirsi all'annualita' 2021 e che, al fine di consentire l'avvio - gia' a partire dagli anni 2019 e 2020 - degli interventi ricompresi nel progetto proposto, il Ministero dello sviluppo economico procedera' alla rimodulazione degli interventi programmati nell'ambito del Piano banda ultra larga, di cui il progetto costituisce integrazione; Acquisito sulla proposta l'assenso di tutti i Ministri e Sottosegretari presenti;
Delibera:
1. Ad integrazione del Piano stralcio «Banda ultra larga», di cui alle delibere di questo Comitato n. 65 del 2015 e successive, citate in premessa, viene approvato il progetto, presentato dal Ministero dello sviluppo economico, volto alla realizzazione di una rete nazionale automatica di «radiomonitoring», per l'analisi e al monitoraggio automatico e continuo dell'utilizzo dello spettro radioelettrico. 2. Al citato progetto, che viene allegato alla presente delibera di cui costituisce parte integrante, viene assegnato un importo pari a 9 milioni di euro, a valere sulle disponibilita' residue del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020. Di tale assegnazione si tiene conto nel calcolo complessivo del rispetto del criterio normativo di riparto percentuale dell'80 per cento al Mezzogiorno e del 20 per cento al Centro-Nord in relazione alla dotazione complessiva del FSC 2014-2020. 3. Alla luce dell'assegnazione disposta dalla presente delibera, il profilo finanziario indicato al punto 4 della richiamata delibera n. 71 del 2017 viene rimodulato come segue: 300 milioni per l'anno 2016, 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019; 1.000 milioni di euro per l'anno 2020 e 309 milioni di euro per l'anno 2021. 4. Il Ministero dello sviluppo economico riferisce a questo Comitato - annualmente e, in ogni caso, su specifica richiesta - sull'attuazione degli interventi oggetto della presente assegnazione.
Roma, 28 novembre 2018
Il vice Presidente: Tria Il Segretario: Giorgetti
Registrata alla Corte dei conti l'11 aprile 2019 Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia e delle finanze, n. 1-287 |
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MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
DIREZIONE GENERALE ATTIVITA' TERRITORIALI
DIVISIONE II - Affari generali e giuridici
PROGETTO TECNICO E PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO
Il management dello spettro radioelettrico.
La gestione dello spettro radioelettrico si' compone di una serie di procedure tecniche ed amministrative che hanno lo scopo di far lavorare nel modo piu' efficiente i servizi di radiocomunicazioni, impresa sempre piu' impegnativa al crescere vorticoso del numero e dei tipi di' servizi radio e considerato, come tutti sanno, che lo spettro radioelettrico e' una risorsa limitata. Un ruolo fondamentale nel processo di management dello spettro radio e' assegnato all'attivita' di radio monitoring che, se efficacemente svolta, consente di fare operare in modo ottimale servizi radio in assenza di interferenze dannose, volute o involontarie. L'efficienza dell'intero system management dello spettro radioelettrico dipende quindi sempre piu', dalla qualita' del radio monitoring. Radio monitoring.
Il monitoraggio non e' utile solamente come strumento tecnico nel campo delle misure dei parametri di trasmissione delle stazioni radio operanti sul territorio e nel certificare le caratteristiche elettromagnetiche dei siti, ma costituisce anche uno degli stadi nel processo di assegnazione delle frequenze e degli obiettivi correlati a tali assegnazioni (es. lo sviluppo di, nuovi. servizi). L'uso dei dati acquisiti attraverso dei calcoli teorici di copertura elettromagnetica ed il radio monitoring, consentono di ottimizzare la distribuzione delle frequenze tenendo conto della reale occupazione dello spettro radioelettrico. Di seguito gli obiettivi che si propone il radio monitoring: attuazione delle misure e del controllo riguardanti i parametri di emissione di determinati apparati radioelettrici, valutazione della conformita' dei parametri dei segnali radio all'uso consentito dello spettro radioelettrico e ai valori fissati dalla legge e dai regolamenti internazionali sottoscritti dall'Italia; identificazione e ricognizione delle sorgenti radioelettriche cosiddette non collaborative comprendenti apparati radio non autorizzati e abusivi che producono le interferenze che vengono rilevate dai sistemi di monitoraggio; radiogoniometria e radiolocalizzazione delle sorgenti abusive e delle sorgenti origine di interferenze radio; regolare sorveglianza radio di frequenze usate per la trasmissione di segnali di emergenza e pericolo; determinazione dell'intensita' di occupazione dello spettro radio elettrico in determinati intervalli di frequenza o canali come risultato della funzione di sorveglianza svolta; miglioramento della performance di registrazione e di analisi dei dati derivati dalla sorveglianza e dalle misure, tramite aggiornamento di un data base delle frequenze radio. L'aggiornamento dei sistemi di radio monitoring come elemento fondamentale per una efficiente gestione dello spettro radioelettrico.
Ai giorni nostri, nuovi sistemi di radiocomunicazione e nuove tecnologie di comunicazioni radio, vengono implementati con sempre maggiore frequenza. Questo significa che il ruolo del radio monitoring non puo' essere sottovalutato. Vi sono parecchie ragioni per questo: un numero sempre crescente di apparati per radio comunicazioni, una grande diversita' di radio interferenze con varie caratteristiche e altrettante modalita' di presentazione. E' ben noto come nelle grandi citta' esistano scenari elettromagnetici di particolare complessita' e come il rapido progresso nel campo delle comunicazioni mobili renda ancora piu' difficile il processo di identificazione delle sorgenti di interferenza, principalmente perche' la maggior parte delle apparecchiature di radio monitoring in uso non sono in grado di competere con i recenti sviluppi e innovazioni nel campo delle tecnologie delle radiocomunicazioni. Le summenzionate circostanze impongono di rafforzare le misure nel campo del controllo dello spettro radio elettrico e di incentivare il rinnovo del parco delle apparecchiature dedicate al radio monitoring, seguendo le evoluzioni tecniche e introducendo nuovi sistemi ed apparecchiature di alta qualita'. Questo significa che un efficiente adeguamento dei sistemi di monitoraggio e' fondamentale per operare con successo nel campo della tecnica di sorveglianza dello spettro. Gestione tecnica dello spettro radio.
Il compito di svolgere l'attivita' di radio monitoring e' affidato al Ministero dello sviluppo economico. In particolare sul territorio nazionale la competenza e' affidata alla Direzione generale per le attivita' territoriali attraverso le proprie strutture tecniche dedicate, i cosiddetti Centri di controllo delle emissioni radioelettriche, facenti capo ai 15 Ispettorati territoriali presenti sul tutto il territorio nazionale. L'attribuzione dei diversi servizi radio nelle diverse bande di frequenza e' riportato nel Piano nazionale di ripartizione delle radiofrequenze, piano elaborato dalla Direzione generale pianificazione e gestione dello spettro radioelettrico in seguito ad accordi internazionali definiti in ambito ITU-R (International Telecommunication Union - settore radio). Il provvedimento in parola determina le frequenze attribuite ai diversi servizi, precisando che le indicazioni contenute nel Piano stesso determinano le frequenze su cui possono operare le apparecchiature radio; nel contempo, le operazioni di radiomonitoring consentono la supervisione dello spettro radio elettrico, sia per ragioni di prevenzione di eventuali interferenze, sia per identificare le sorgenti interferenti. Il ruolo del radio monitoring.
Nelle nazioni sviluppate, da tempo, viene svolta l'attivita' di radio monitoring. Il suo ruolo, con il tempo, e' divenuto via via piu' importante di pari passo con l'evolversi delle telecomunicazioni. Questo e' confermato dal fatto che l'ITU (International Telecommunication Union) pone particolare attenzione allo sviluppo del radio monitoring. La situazione in Italia, come in altre nazioni, si e' fatta piu' critica con l'introduzione delle nuove tecnologie di tipo digitale: nella telefonia mobile, LTE e UMTS, con la prospettiva a medio termine di un'ulteriore significativa evoluzione alle cosiddette Reti SG. Nel campo della radiodiffusione televisiva terrestre, la ormai quasi certa evoluzione dello standard attuale da DVB-T a DVB-T2, portera' all'uso di nuovi e piu' performanti Codificatori televisivi digitali, all'incremento della qualita' dei segnali audio-video, con l'implementazione stabile dello standard HD (High Definition) e UHD (Ultra High Definition) o 4K. Analogamente, nel settore della radiodiffusione sonora, e' prevista la migrazione delle attuali stazioni radio analogiche che operano in FM, al nuovo standard DAB. In ogni caso si assiste, ed in futuro la tendenza sara' ancora maggiore, ad un proliferare di tutte quelle tecnologie radio digitali che permettono o permetteranno un accesso alla rete Internet wireless a larga o larghissima banda con velocita' di trasmissione dati nell'ordine dei Gb/s. In questo quadro cosi' affollato e complesso dal punto di vista radioelettrico i gruppi tecnici operativi, addetti ai compiti di radio monitoring. devono essere dotati di apparati di misura professionali e all'avanguardia. Detta dotazione garantirebbe la determinazione e la localizzazione delle sorgenti interferenti nocive ed il monitoraggio continuativo e pervasivo dello spettro radio. Questi servizi assicurerebbero un'efficace fruizione da parte dei concessionari delle bande di frequenza assegnate. Funzionalita' di una rete di radio monitoring.
Precedentemente si e' cercato di descrivere la situazione attuale del monitoraggio delle radio frequenze e del ruolo fondamentale giocato dal radio monitoring per una efficiente gestione dello spettro radioelettrico, ma anche la complessita' e la densita' di servizi radio presenti sul territorio. I compiti tecnici di radio monitoring sono attualmente svolti da centri di monitoraggio, per lo piu' presidiati, e da automezzi attrezzati a laboratorio mobile per il radio monitoring. Nell'ambito della pianificazione e del processo di modernizzazione delle strutture operanti sul territorio nel campo del monitoraggio radio, assume notevole importanza la creazione di una rete dedicata al monitoraggio dello spettro radioelettrico. Obiettivi della rete di radio monitoraggio.
L'idea di attuare il controllo dello spettro radioelettrico nasce dall'esigenza di assicurare un'efficace azione di controllo, di acquisire importanti informazioni e di una piu' corretta pianificazione dello spettro radio, con particolare riferimento alla bande di frequenze 20 MHz ÷ 6 GHz (banda VHF-UHF-UHF dello spettro radioelettrico), molto utilizzate da applicazioni e servizi radio privati e di utilita' pubblica. Il sistema sarebbe estendibile anche al campo delle microonde con fmax =26,5 GHz (o superiore). Indubbiamente le risposte che una rete di monitoring puo' dare, nel caso di situazioni complesse, difficilmente indagabili con rilievi istantanei o con modelli di calcolo, sono piu' efficaci perche' consentono un rilievo continuo su lungo periodo che meglio consente di descrivere il fenomeno. Gli obiettivi della rete di monitoraggio possono essere cosi' riassunti: riduzione di circa il 40% delle ore del personale che attualmente effettua tali controlli attraverso ricognizioni e misure effettuate con mezzi mobili. Il dimezzamento dei relativi costi si otterrebbe con una rete di radio monitoring che coprisse circa l'80% del territorio nazionale; recupero del tempo di trasferta del personale sui luoghi di misura. Personale che puo' essere utilizzato per la raccolta e l'analisi dei dati ricevuti dalla rete di monitoring; protezione delle radiocomunicazioni, considerato che sara' possibile eseguire rilevazioni anche continue su lunghi periodi di tempi per tenere sotto controllo una o piu' sorgenti; analisi della variabilita' temporale dell'andamento del segnale di una sorgente. Cio' riveste un ruolo di primaria importanza per acquisire un'ampia e completa conoscenza dei regimi di esercizio delle stazioni radio base e degli impianti di diffusione radiotelevisiva; analisi di situazioni complesse, nelle quali solo un monitoraggio di durata adeguata puo' fornire informazioni esaustive sul parametro oggetto di controllo; monitoraggio di aree estese. Un numero limitato di stazioni remote di monitoraggio, collocate in posizioni strategiche, puo' essere in grado di tenere sotto controllo un gran numero di impianti distribuiti su vaste aree; ottimizzazione del controllo e della pianificazione degli interventi programmati e cadenzati; controllo di singoli impianti. Architettura della rete.
L'architettura da conferire alla rete deve essere modulare, espandibile e modificabile in qualsiasi momento, scegliendo le migliori soluzioni tra i vari dispositivi presenti sul mercato. La rete deve essere costituita da dispositivi intelligenti che mettano a disposizione del sistema tutta una serie di informazioni sfruttando un'ampia gamma di canali trasmissivi: doppino twistato, fibre ottiche, radiofrequenza Il costo di esercizio deve essere limitato e commisurato alle reali esigenze di manutenzione e di aggiornamento. Di seguito e' stata descritta una possibile struttura della rete di monitoraggio con Stazioni remote di misura distribuite sul territorio. Le informazioni raccolte sono inviate al sistema centrale del nodo provinciale che provvede al controllo dell'operativita' delle stazioni remote (che coprono ciascuna una porzione di territorio) e alla elaborazione, presentazione, archiviazione permanente dei dati rilevati. Ogni Centro di controllo provinciale riporta i dati validati al Centro di coordinamento regionale che provvede, a sua volta, a trasmetterle al livello nazionale per le elaborazioni statistiche (architettura distribuita). Automatizzazione e gestione remota del processo di monitoraggio.
La modalita' operativa in «automatico» e' considerata come una delle soluzione di misura piu' efficaci, disponibili, per le stazioni della rete di radio monitoring. Poiche' alcune procedure di misura richiedono l'esecuzione di routine, che sono parte di molte procedure (task), la strumentazione deve avere la possibilita' di interrompere alcune misure per eseguirne altre, a cui l'operatore assegna lo status di priorita'. L'automazione dei processi e la gestione remota semplifica ed incrementa l'efficienza degli obiettivi di questa Amministrazione nell'ambito del monitoraggio dello spettro radioelettrico. Gli apparati, gestiti da un software dedicato, consentono la ripetizione delle misure su base anche giornaliera in modo preciso e veloce consentendo anche una piu' opportuna allocazione delle risorse umane da dedicare al raggiungimento di altri eventuali obiettivi. L'efficienza del monitoraggio radio viene notevolmente incrementata quando si riesce a collegare fra loro piu' stazioni di radio monitoring. La rete assicura la possibilita' di compiere delle procedure di monitoraggio complesse e difficoltose e di risolvere il problema del tempo di applicazione del personale presso le stazioni medesime, poiche' l'attivita' delle stazioni della rete puo' proseguire ininterrotta nell'arco delle 24 ore. L'accesso remoto consente agli operatori di utilizzare le risorse della rete da qualsiasi stazione facente parte del network. Questo significa che un operatore specializzato, con un'appropriata autorizzazione, puo' accedere in modo remoto a tutte le risorse della rete, realizzando le attivita' richieste ed eseguendo le opportune misure. Quando si pianificano e si sviluppano contemporaneamente piu' sistemi di radio monitoraggio, la creazione di una rete che colleghi le varie stazioni di monitoring, e quindi ne faccia condividere le risorse, deve essere considerato come un prerequisito essenziale. Centro coordinamento nazionale - Primo livello di rete.
Il C.C.N. svolge le funzioni necessarie al fine di assicurare la funzionalita' della rete nazionale, con possibilita' di accesso ai dati. Inoltre: coordina i centri regionali, in termini di guida, per quanto riguarda gli strumenti e le metodologie per la rilevazione e l'uniformazione del trattamento dati; attua le direttive per la gestione operativa della rete sul territorio; predispone i piani di monitoraggio regionali; predispone la documentazione informativa sull'attivita' di monitoraggio; dispone le campagne di misura per la pianificazione dei nuovi servizi radio; aggiorna l'archivio nazionale delle frequenze e degli utilizzatori radio. Centro coordinamento regionale - Secondo livello di rete.
Il C.C.R. svolge le funzioni necessarie al fine di assicurare la funzionalita' della rete regionale responsabile della qualita' dei dati contenuti nell'archivio, controllandone la correttezza e la completezza. Inoltre: regola il livello di accesso degli archivi dalle altri sedi regionali e nazionale definendo specifici privilegi e livelli di priorita'; definisce i piani di taratura periodica degli strumenti; pianifica gli interventi evolutivi/migliorativi del sistema; definisce con il Centro di coordinamento nazionale i piani di monitoraggio; effettua elaborazioni statistiche sui dati validati; assicura la manutenzione ordinaria del materiale di rete; individua le aree da monitorare e ne definisce i piani di attuazione/implementazione della rete. Centro controllo provinciale - Terzo livello di rete.
Il Centro di controllo provinciale svolge le funzioni necessarie ad assicurare il funzionamento dei sistemi remoti di misura distribuiti sul proprio territorio. Ha il compito di garantire l'integrita' fisica dei dati dell'archivio predisponendo le procedure per il backup periodico. Inoltre: attua i piani di monitoraggio; provvede all'analisi, raccolta e archiviazione dei dati di monitoraggio provenienti dai sistemi remoti; valida i dati grezzi rilevati dai sistemi di misura; cura la manutenzione ordinaria dei sistemi; invia al C.C.R. i rapporti di monitoraggio. Apparecchiature e sistemi per il radio monitoring.
Nel pianificare la struttura di una rete di monitoraggio e delle stazioni di monitoraggio bisogna tener conto di due fattori principali: il grado di copertura territoriale che si vuole ottenere; le prestazioni in termini di gamma di misure effettuabili e di task eseguibili dalle singole stazioni; il grado di scalabilita' della rete. Iniziando dall'ultima caratteristica, e' chiaro che l'implementazione di una rete nazionale di radio monitoring costituisce un investimento finanziario rilevante e che, quindi, la realizzazione di una rete completa su scala nazionale non puo' essere affrontata in un'unica soluzione. La realizzazione deve procedere necessariamente a passi successivi, che di volta in volta costituiscano un incremento della copertura della rete ed un'aumentata versatilita' e potenzialita' delle singole stazioni che la costituiscono. La rete, fin da subito, deve possedere spiccate caratteristiche di scalabilita' che consentano un agevole e non traumatico passaggio durante la varie fasi di sviluppo. Inoltre, le nuove realizzazioni devono essere integrate con le realizzazioni gia' esistenti (v. ad es. le reti attive presso gli Ispettorati territoriali Calabria, Sicilia, Liguria, Veneto e Friuli V.G.). Per la copertura del 75% del territorio regionale sono state previste almeno due stazioni di radio monitoring per regione, elevate a tre per molte regioni con condizioni orografiche particolari come: Liguria, Sicilia, Lazio. Considerando le stazioni di radio monitoring remotizzate o remotizzabili gia' esistenti, si puo' prevedere che l'obiettivo di copertura del 75-80% del territorio nazionale possa essere raggiunto con l'attivazione di una rete dotata di trenta nuove stazioni di monitoring dislocate opportunamente sul territorio nazionale. La realizzazione di' una rete di radio monitoraggio nazionale, cosi come prospettata, si pone in linea con gli standard ITU e in primo piano rispetto alle altre nazioni europee. Si riportano di seguito, a titolo di esempio, i dati relativi ad alcune nazioni europee: Slovenia: 12 stazioni fisse e remotate, 4 Radiogoniometri TDOA fissi su Lubjana; Ungheria: 14 stazioni fisse, alcune di esse sono remotate; Regno Unito: 24 stazioni gran parte remotate. Diversi carrelli mobili con sistemi DF TDOA; Olanda: 20 stazioni fisse; Spagna: 93 stazioni fisse di cui 62 remotate e 31 installate presso dipendenze; Grecia: 10 stazioni fisse, con previsione di un notevole investimento nei prossimi anni, utilizzando finanziamenti europei, per l'aggiornamento e potenziamento della struttura; Germania: 8 stazioni fino a 40 GHz e DF da 2 MHz ÷ 3 GHz; Bosnia Erzegovina: 11 stazioni fisse e remotate. Il primo passo realizzativo potra' essere ottenuto con l'implementazione, nel corso dell'anno 2019, delle prime stazioni integrate con quanto gia' esistente. La scelta di quali stazioni adeguare ed integrare sara' evidentemente compiuta valutando attentamente caratteristiche orografiche e raggio di copertura dei Centri di controllo gia' operanti. Negli anni successivi andrebbero realizzate le ulteriori stazioni di controllo sempre sulla base delle considerazione gia' compiute. Per quanto riguarda il primo punto di pianificazione vi e' da sottolineare che le prestazioni che si richiedono ad un sistema di radio monitoring sono quelle di identificare, estrarre e collezionare i parametri radioelettrici dei segnali presenti nello spettro radioelettrico. Attualmente i servizi radio possono, in linea generale, dividersi in servizi analogici (radio AM e FM, Ponti radio uso pubblico e privato) e digitali (DVB-T, DAB+, GSM, UMTS, LTE WiFi, WiMax, ecc.). Partendo da questa divisione, si puo' osservare come la maggior parte di apparecchiature in possesso degli uffici tecnici locali sia piu' che sufficiente ad eseguire task di monitoring in gamma VHF-UHF, nel caso di segnali analogici, mentre risulta limitata con i segnali digitali. Un'altra prestazione richiesta e' quella dell'estensione in frequenza del sistema, ossia della capacita' di analizzare segnali nelle gamme VHF e UHF o anche nella gamma SHF. Da questo punto di vista vi sono sistemi che svolgono i servizi di monitoring in gamma VHF-UHF e sistemi con estensione nella gamma SHF (fino a 26,5 GHz). Possono inoltre essere richiesti particolari lavori al sistema di monitoring fra cui ricordiamo: analisi approfondita di segnali digitali tali da richiedere apparati specializzati per tale tipi di analisi; attivita' di radio goniometria e radiolocalizzazioni di sorgenti radio. Questa attivita' viene svolta da apparati specifici: radiogoniometri a larga banda molto sofisticati ed altrettanto costosi. Struttura e costi della stazione di radio monitoring di rete.
Per le considerazioni fatte nel precedente paragrafo, si e' ipotizzata, a titolo d'esempio, una configurazione standard per le stazioni di radio monitoring di rete: Ricevitore di sorveglianza e misura ITU-compliant da 10 KHz a 6 GHz; Sistema d'antenna cosi' costituito: una antenna omnidirezionale AntennaVHF/UHF Coaxial Dipole freq. 20÷1300 MHz; una antenna log-periodica 80÷1300 MHz; una antenna log-periodica 400÷6000 MHZ; una antenna a Loop per le bande LF-MF e HF; supporto per le antenne sopra indicate, rotore azimutale e polarizzatore, sistemi di commutazione e linea di trasmissione a bassa perdita fino a 6 GHz, una Work station e relativi accessori; software di gestione «Postazione remota» con le seguenti prestazioni: data administration, grafica, configurazione, direct measurement mode, standard software interfaces, driver per il rotatore e commutatore d'antenna, driver per il ricevitore di misura modulo di AUDIO/RECORD/REPLAY; controllore remoto per la postazione remota comprendente teleswitch, router, ecc.; collegamento da e verso rete intranet/internet costituita da connessione di tipo XDSL con larghezza di banda simmetrica di 3 MB/s2 con la possibilita' di uso di almeno un indirizzo IP statico pubblico e abilitazione di tutte le porte TCP e UDP necessarie al funzionamento del sistema; postazione di controllo costituita: una Workstation da fornire con software installato e completamente configurato; software di gestione (da fornire ed installare) per «Postazione fissa» composto da data administration, cartografia, configurazione, direct measurement mode, drivers per antenne usate, standard software interfaces; software aggiuntivo composto da Modulo interattivo, per implementare la modalita' interattiva con cui vengono riportate tutte le funzionalita' della postazione remota (Ricevitore, scelta dell'antenna, posizionamento antenne ecc.), Modulo misura automatica, per il funzionamento automatico (in assenza di operatore) del sistema, con la possibilita' quindi di compiere, a seguito di programmazione, campagne di misure in automatico, i cui risultati siano processati e gestiti dal Modulo di valutazione, per le necessita di elaborazione e conservazione dei parametri di misura radioelettrici compiuti dalla stazione remota; fornitura di un router radio a tecnologia LTE per il controllo della postazione al di fuori dei collegamenti di rete. Sono state individuate quindi tre tipologie di stazione per implementare il sistema nazionale. In particolare, e' stata prevista l'inclusione nel progetto di sistemi semi stazionari o mobili (stazioni carrellate) integrati nel sistema di monitoraggio delle stazioni fisse, utili anche per la sorveglianza delle onde millimetriche oltre i 6 GHz. Alcune stazioni saranno inoltre dotate di dispositivi radiogoniometrici. Di seguito, nel dettaglio, il costo stimato per tipo di stazione: ===================================================================== | STAZIONE FISSA CON RICEVITORE DI MISURA - TIPO I | +===================================================================+ |Sistema di antenne su descritto e relative strutture di sostegno | +-------------------------------------------------------------------+ |Ricevitore di sorveglianza e misura da 20 MHz a 6 GH | +-------------------------------------------------------------------+ |Workstation completa di sistema operativo e software per il | |controllo locale e remoto della postazione | +-------------------------------------------------------------------+ |Lavori di approntamento elettrico e trasferimento dati | +-------------------------------------------------------------------+ | Costo stimato € 200.000 | +-------------------------------------------------------------------+
===================================================================== | STAZIONE FISSA CON RICEVITORE RADIOGONIOMETRICO - TIPO 2 | +===================================================================+ |Sistema di antenne su descritto completo di antenne | |radiogoniometriche e relative strutture di sostegno | +-------------------------------------------------------------------+ |Ricevitore di sorveglianza e misura da 20 MHz a 6 GHz | +-------------------------------------------------------------------+ |Opzione Radiogoniometrica completa d'antenna | +-------------------------------------------------------------------+ |Workstation completa di sistema operativo e software per il | |controllo locale e remoto della postazione | +-------------------------------------------------------------------+ |Lavori di approntamento elettrico e trasferimento dati | +-------------------------------------------------------------------+ | Costo stimato € 350.000 | +-------------------------------------------------------------------+
===================================================================== | STAZIONE CARRELLATA CON RICEVITORE DI MISURA - TIPO 3 | +===================================================================+ |Carrello completo | +-------------------------------------------------------------------+ |Sistemi di antenne compresa antenna di radiogoniometria | +-------------------------------------------------------------------+ |Ricevitore di sorveglianza e misura e radiogoniometria da 20 MHz a | |26.5 GHz | +-------------------------------------------------------------------+ |Workstation completa di sistema operativo e software per il | |controllo locale e remoto | +-------------------------------------------------------------------+ | Costo stimato € 500.000 | +-------------------------------------------------------------------+
Le stazioni individuate sul territorio, nazionale, per il piu' completo ed efficace controllo dello spettro radioelettrico, sono le seguenti: 1. sedici nuove Tipo 1, di cui: tredici nelle Regioni Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia; tre nelle Regioni Friuli-Venezia Giulia Toscana e Lazio; per un costo complessivo di € 3.200.000; 2. quattordici nuove Tipo 2, di cui: dodici nelle Regioni Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia; due nelle Regioni Marche e Piemonte; per un costo complessivo di € 4.900.000; 3. sei Carrellate Tipo 3; per un costo complessivo di € 3.000.000. Stante la complessa natura orografica del territorio nazionale e tenuto conto della necessita' di incrementare, verso l'alto, il range di frequenza delle gamme da analizzare, si stima di utilizzare queste stazioni di tipo «semi-stazionario», che saranno dotate di capacita' operative fino alla frequenza di 26,5 GHz, per l'analisi e controllo dello spettro RF, e fino a 8,5 GHz per la radiogoniometria. L'uso di tali sistemi, installati su carrelli di facile trasporto e installazione, permettera' quindi di raccogliere ulteriori informazioni nelle zone non coperte dalla rete di sistemi fissi, consentendo, anche, di compiere attivita' di studio e osservazione nel range di frequenza 6÷26,5 GHz non coperto dai sistemi fissi. Si consideri, inoltre, che il facile dispiegamento degli stessi permettera' un loro efficace utilizzo nel corso dei cosiddetti «eventi speciali» con la possibilita' di allestire specifiche reti di radiogoniometria a copertura delle zone in cui detti «eventi speciali» si svolgono. Oltre a quanto sopra indicato si prevede altresi' l'aggiornamento tecnologico di ulteriori dieci stazioni gia' esistenti, per un costo complessivo di € 1.000.000,00, presenti sull'intero territorio nazionale. Costi aggregati.
In considerazione della complessita' del progetto per la cui realizzazione si rendera' necessario procedere attraverso una gara d'appalto, una parte del budget dovra' essere destinata alla stipula di una convenzione con un ente in house con comprovata esperienza nel settore. Alla luce di quanto sopra, il costo complessivo del progetto per la realizzazione delle stazioni e' di € 12.100.000 a cui bisogna aggiungere un contratto di manutenzione per la gestione dell'intera rete a sistema ultimato (a partire dal 2021), nonche', in considerazione di quanto immediatamente sopra espresso, gli oneri relativi alla stipula della convenzione per una spesa complessiva pari a € 900.000. Per quanto riguarda i tempi, considerando che si tratta di fondi da inserire in LB 2019, si ritiene di poter stipulare la convenzione a gennaio/febbraio 2019 per poi pubblicare il bando entro il terzo/quarto mese dell'anno. In considerazione di quanto sopra espresso quindi il costo complessivo ammonta a € 13.000.000. Nel triennio 2019-2021, il fabbisogno risulta cosi' ripartito: ===================================================================== | 2019 | 2020 | 2021 | +======================+======================+=====================+ | € 4.700.000,00 | € 4.300.000,00 | € 4.000.000,00 | +----------------------+----------------------+---------------------+
La programmazione degli interventi sara' la seguente: 2019 aggiornamento delle dieci stazioni gia' presenti per € 1.000.000,00, tre stazioni radiomonitoring carrellate per € 1.500.000,00, quattro stazioni fisse con ricevitore di misura tipo 1, per € 800.000,00 e tre stazioni fisse con ricevitore radiogoniometrico tipo 2, per € 1,050.000,00; € 350.000 per la stipula della convenzione; 2020-2021 realizzazione di ulteriori tre stazioni carrellate e delle restanti stazioni di tipo 1 e 2, dando priorita' ai sistemi da realizzare nei capoluoghi di regione, nonche' a partire dal 2021, gli oneri collegati al contratto di manutenzione per la gestione dell'intera rete. Impatto economico dell'investimento.
Tenuto conto che una rete di monitoraggio come quella progettata consentira' di lavorare sia da «remoto», sia in modalita' automatica, che su allarme e di raccogliere informazioni e dati sull'occupazione spettrale in modo continuativo nelle 24 ore, ne derivera' un piu' razionale impiego delle risorse umane, che potranno essere in parte liberate per altre attivita' tra cui quelle in conto terzi che potranno avere un notevole impulso, a seguito dell'offerta di nuovi servizi agli operatori del settore. +---------------------------------------------------+---------------+ |A - Maggiori introiti annui da attivita' che | | |generano entrate (conto terzi, sanzioni, | | |contributi) derivanti da un impiego piu' efficiente| | |delle risorse umane | € 1.029.150,00| +---------------------------------------------------+---------------+ | Totale introiti | € 1.029.150,00| +---------------------------------------------------+---------------+ | | | +---------------------------------------------------+---------------+ |B - Risparmio annuo spese correnti di funzionamento| | |(carburante e manutenzione automezzi) derivante dal| | |minor uso dei laboratori mobili | | +---------------------------------------------------+---------------+ | Totale risparmi | € 159.000,00| +---------------------------------------------------+---------------+
L'impatto economico generato dall'investimento ammonta ad € 1.188.150,00 annui. Si ritiene opportuno evidenziare che nella fase di avviamento e di graduale realizzazione della rete di radiomonitoring, come per tutti gli investimenti, il fabbisogno di risorse finanziarie ed umane sara' elevato. Nel momento in cui la rete sara' a regime, alla fine del triennio e quindi a partire dal quarto anno, si realizzera' tuttavia un impiego piu' efficiente delle risorse umane in organico, derivante dalla diversa distribuzione del numero di totale di ore lavorate del personale sia tecnico che amministrativo della DGAT a favore delle attivita' che generano introiti (conto terzi, sanzioni e contributi). Conclusioni.
Un moderno progetto di sistema di monitoring contribuira' ad un piu' efficiente impiego del personale tecnico e amministrativo, adibito ai controlli e alla pianificazione dello spettro radioelettrico, che negli ultimi anni si e' fortemente ridotto nel numero a seguito dei pensionamenti e della quasi assenza di turnover ed inoltre, la possibilita' di avere l'accesso remoto alle risorse di rete, cambiera' il modo di lavorare del personale specializzato nel radio monitoring. Nel medio termine, la rete nazionale, consentira' un impiego di minori risorse umane, implementando il lavoro da remoto, che potranno essere in parte liberate per l'attivita' in conto terzi. La rete, che a regime sara' formata da circa cinquanta stazioni di radio monitoring, con implementate capacita' di misura e accessibili da tutti gli operatori autorizzati, potra' prevedere un primo livello di coordinamento regionale (presso le sedi degli Ispettorati) per le attivita' di monitoring e l'aggiornamento degli archivi regionali e un secondo livello di' coordinamento nazionale, con compiti di aggiornamento degli archivi nazionali e di pianificazione e verifica sul territorio dei nuovi servizi radio. I centri regionali potranno svolgere l'attivita' di controllo di occupazione dello spettro (nella rispettiva area di competenza), misure dei parametri dei trasmettitori e altri task, cosi come il centro nazionale. Da sottolineare, inoltre, come il concetto di rete renda possibile a tutti i centri, sia nazionale che regionali, l'accesso a tutte le risorse disponibili, stessa opportunita' offerta, anche in modo temporaneo, attraverso i mezzi mobili attrezzati per il radio monitoring, che possono all'occorrenza integrarsi nella rete di stazioni fisse ed accedere alle risorse condivise. In tal modo il servizio di radio monitoring italiano si adegua agli standard europei e mondiali. Per quanto sopra esposto si chiede l'attribuzione di fondi pari a 13 mln euro su risorse del fondo per lo sviluppo e coesione 2014/2020, nel rispetto delle tradizionali quote di riparto del fondo stesso volte ad assegnare almeno l'80% delle risorse alle aree del Sud del Paese. Qualora non fosse possibile disporre dell'intero importo previsto, si propone in via subordinata, al fine di consentire l'avvio della realizzazione del progetto, un parziale finanziamento, anche correlato alle prime due annualita' (tot. 9 mln euro), in rapporto alla capienza dei fondi disponibili. |
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