| Gazzetta n. 88 del 13 aprile 2019 (vai al sommario) |  
| PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI |  
| DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20 febbraio 2019 |  
| Approvazione del Piano  nazionale  per  la  mitigazione  del  rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela  della  risorsa  ambientale.  |  
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                             IL PRESIDENTE                      DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
   Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400,  concernente  la  disciplina dell'attivita'  di  Governo  e  ordinamento  della   Presidenza   del Consiglio dei ministri;   Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999,  n.  303,  concernente l'ordinamento della Presidenza del Consiglio dei  ministri,  a  norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59;   Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante  «Norme in materia ambientale»;   Visto il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito in  legge, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014,  n.  116,  concernente «Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento    energetico    dell'edilizia     scolastica     e universitaria,  il  rilancio  e  lo  sviluppo   delle   imprese,   il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonche' per la definizione immediata di  adempimenti  derivanti  dalla  normativa europea»;   Visto il decreto-legge 12 settembre 2014,  n.  133,  convertito  in legge, con modificazioni, dalla  legge  11  novembre  2014,  n.  164, concernente  «Misure  urgenti  per  l'apertura   dei   cantieri,   la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione  del  Paese, la   semplificazione   burocratica,    l'emergenza    del    dissesto idrogeologico e per la ripresa delle  attivita'  produttive»,  e,  in particolare l'art. 7, comma 2;   Visto il decreto-legge 28 settembre 2018,  n.  109,  convertito  in legge, con modificazioni, dalla  legge  16  novembre  2018,  n.  130, recante «Disposizioni urgenti per la citta' di Genova,  la  sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro  e  le  altre  emergenze»,  e,  in particolare l'art. 40, che  prevede  l'istituzione  di  una  apposita cabina di regia interministeriale;   Vista la legge 30 dicembre 2018, n. 145, concernente  «Bilancio  di previsione  dello  Stato  per  l'anno  finanziario  2019  e  bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021», e, in particolare, l'art.  1, commi 107, 108, 109, 156, 171, 1028, 1029, 1030;   Visto il decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito in  legge, con  modificazioni,  dalla  legge  21  giugno  2017,  n.  96,  e,  in particolare l'art. 41-bis, concernente il Fondo per la  progettazione definitiva ed esecutiva nelle zone a rischio sismico e per  la  messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico;   Vista la legge 23 dicembre 2014, n. 190, concernente  «Disposizioni per la formazione del bilancio  annuale  e  pluriennale  dello  Stato (legge di stabilita' 2015)», e, in particolare l'art. 1, comma 703;   Visto il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1,  concernente  il «Codice della protezione civile»;   Visto  il  decreto  legislativo  29  dicembre  2011,  n.  229,   di «Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g),  della  legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia  di  procedure  di  monitoraggio sullo  stato  di  attuazione  delle  opere  pubbliche,  di   verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti»;   Vista l'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile del 15 novembre 2018, n. 558 «Primi interventi urgenti di  protezione civile in conseguenza  degli  eccezionali  eventi  meteorologici  che hanno interessato Calabria,  Emilia-Romagna,  Friuli-Venezia  Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana,  Sardegna,  Siciliana,  Veneto  e delle  Province  autonome  di  Trento  e   Bolzano,   colpito   dagli eccezionali eventi meteo a partire da ottobre 2018»;   Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  29 ottobre  2018,  concernente   la   dichiarazione   dello   stato   di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile a  causa degli eccezionali  eventi  meteorologici  che  hanno  interessato  il territorio della Regione Veneto a partire dal giorno 28 ottobre 2018;   Vista la delibera del Consiglio dei ministri dell'8 novembre  2018, con la quale e' stato  dichiarato,  per  dodici  mesi,  lo  stato  di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi  meteorologici  che hanno   interessato   il   territorio   delle    Regioni    Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia  Giulia,  Lazio,  Liguria,  Lombardia, Toscana,  Sardegna,  Regione  Siciliana,  Veneto  e  delle   Province autonome di  Trento  e  Bolzano,  colpito  dagli  eccezionali  eventi meteorologici verificatisi a partire dal giorno 2 ottobre 2018;   Vista la delibera CIPE del 1° dicembre 2016, n. 55, di approvazione del Piano operativo «Ambiente» FSC 2014-2020, e, in particolare,  del sotto-piano «Interventi per la tutela del territorio e delle acque»;   Vista la delibera CIPE del 20 febbraio 2015, n. 32, di assegnazione di risorse ad un piano stralcio  di  interventi  relativi  alle  aree metropolitane e alle aree urbane con un alto livello  di  popolazione esposta a rischio alluvione;   Viste le delibere CIPE del 10 agosto 2016, n. 26, e del 1° dicembre 2016, n. 56, che hanno destinato risorse FSC 2014-20, ai patti per lo sviluppo,  stipulati  dal  Governo  con  le  regioni  e   le   citta' metropolitane, per finanziare interventi di mitigazione  del  rischio idrogeologico;   Visto il decreto-legge 23  ottobre  2018,  n.  119,  convertito  in legge, con modificazioni, dalla  legge  17  dicembre  2018,  n.  136, recante «Disposizioni urgenti in materia fiscale e  finanziaria»,  e, in particolare l'art. 24-quater;   Visto l'art. 1, comma 995, della legge 28  dicembre  2015,  n.  208 (legge di stabilita'  2016),  che  ha  istituito,  nel  bilancio  del Ministero dell'ambiente, un Fondo destinato  al  finanziamento  degli investimenti di messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico;   Visto l'art. 1, comma 140, della legge 11  dicembre  2016,  n.  232 (bilancio di previsione dello Stato per  l'anno  finanziario  2017  e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019), che ha istituito  un Fondo presso il  Ministero  dell'economia  e  delle  finanze  per  il finanziamento degli investimenti e  dello  sviluppo  infrastrutturale nel Paese;   Visto l'art. 1 della legge 27 dicembre 2017, n.  205  (bilancio  di previsione  dello  Stato  per  l'anno  finanziario  2018  e  bilancio pluriennale per  il  triennio  2018-2020),  che  ha  rifinanziato  il predetto Fondo, e, in particolare  i  commi  549,  853,  1072,  1073, lettera b) e 1074;   Vista la legge 28 dicembre 2015, n. 221, e, in  particolare  l'art. 55, che ha istituito presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del  mare,  il  Fondo  per  la  progettazione  degli interventi contro il dissesto idrogeologico;   Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  28 maggio  2015,  concernente  «l'individuazione  dei  criteri  e  delle modalita' per stabilire le priorita' di  attribuzione  delle  risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico»;   Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  14 luglio 2016, concernente le modalita' di funzionamento del Fondo  per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico;   Vista la legge 11 gennaio 2018, n. 7, concernente  «Misure  per  il coordinamento della politica spaziale e aerospaziale  e  disposizioni concernenti l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia spaziale italiana»;   Vista la legge 28 giugno 2016, n.  132,  recante  «Istituzione  del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale»;   Vista la direttiva  del  Parlamento  europeo  e  del  Consiglio  n. 2007/2/CE,  che  istituisce  un'infrastruttura   per   l'informazione territoriale nella Comunita' europea (INSPIRE);   Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  15 febbraio 2019, recante  l'istituzione  della  struttura  di  missione denominata «InvestItalia», di cui all'art. 1, comma 179, della  legge 30 dicembre 2018, n. 145;   Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  15 febbraio 2019, recante l'istituzione della cabina di regia  strategia Italia, di cui all'art. 40 del decreto-legge 28  settembre  2018,  n. 109, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2018,  n. 130;   Considerata  la  necessita'  di  migliorare  la   funzionalita'   e l'efficacia della governance ambientale,  in  termini  di  selezione, programmazione e attuazione degli interventi;   Tenuto conto della presenza di diversi soggetti  attuatori,  tra  i quali regioni, enti locali,  commissari  straordinari,  autorita'  di bacino;   Tenuto conto dei  rilevanti  quadri  e  consistenze  di  fabbisogni accertati dalle competenti amministrazioni e strutture;   Tenuto conto  delle  difficolta'  nella  gestione  delle  procedure tecnico-amministrative   di   realizzazione   degli   interventi    e dell'insufficiente coordinamento con i piani di assetto idrogeologico e l'azione delle autorita' di bacino distrettuale;   Ritenuto pertanto necessario poter contare su un'elevata  capacita' e  qualita'  della  progettazione   tecnica   degli   interventi   di infrastrutture, opere e servizi ambientali in generale, di  effettiva specializzazione nell'esercizio delle funzioni di stazione appaltante degli  interventi  programmati,  di  mezzi  e  risorse  professionali adeguati e proporzionati alla dimensione qualitativa  e  quantitativa degli interventi da attuare; 
                               Decreta: 
                                Art. 1 
   1. E' adottato il Piano nazionale per la  mitigazione  del  rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale, in allegato A) al presente decreto, che ne costituisce parte  integrante e sostanziale.   2. Il suddetto Piano e' strutturato nei seguenti ambiti e misure di intervento:     misure di emergenza;     misure di prevenzione;     misure di manutenzione e ripristino;     misure di semplificazione;     misure di rafforzamento della governance e organizzative.   3. Il Piano persegue la formazione di un quadro unitario,  ordinato e  tassonomico,   concernente   l'assunzione   dei   fabbisogni,   la ripartizione relativa ai suddetti ambiti e misure di  intervento;  la sintesi delle risorse finanziarie disponibili;  la  ripartizione  dei carichi operativi e il piano delle azioni; il sistema di governance e delle   collaborazioni   istituzionali;   il   cronoprogramma   delle attivita'; i risultati attesi, anche in termini di impatti e benefici sociali ed economici, una criteriologia piu' referenziata, conosciuta e maggiormente trasparente di selezione degli interventi; un  sistema di reporting, monitoraggio e controllo  di  gestione,  opportunamente potenziato, anche mediante alimentazione e integrazione delle  banche dati esistenti.   4. Lo stesso Piano e' articolato in  una  pluralita'  di  programmi obiettivo facenti capo a ciascuna delle  amministrazioni  competenti, che  dovranno  trovare  sintesi  preventiva  e   periodica   verifica successiva nel livello piu' alto di  coordinamento  della  Presidenza del Consiglio dei ministri.   5. In allegato B) si  espone  il  prospetto  ricognitivo  analitico delle risorse finanziarie complessive concernenti la materia, recante il  quadro  composito  delle  risorse  allocate  e   complessivamente disponibili.   6. In allegato C) si prevede un documento recante  linee  guida  in materia di semplificazione dei processi, rafforzamento  organizzativo e della governance.     |  
|   |                                                             Allegato A 
                            PIANO NAZIONALE             PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO          IL RIPRISTINO E LA TUTELA DELLA RISORSA AMBIENTALE 
   Il presente Piano individua azioni immediatamente attuabili con  le risorse e con la normativa prevista a legislazione vigente ed  azioni a carattere programmatico che necessitano di interventi normativi  ed eventuali ulteriori coperture finanziarie. 
   Azione 1 - Interventi infrastrutturali ad immediata cantierabilita'   Ai  fini  di  un  tempestivo  avvio  e  elevazione  di  livello  di operativita', entro sessanta giorni dall'approvazione del  Piano,  le competenti    Amministrazioni    (Protezione    civile,     Ministero dell'ambiente, Ministero delle politiche agricole e  Ministero  delle infrastrutture),  fatte  salve  le  separate  procedure  di  maggiore urgenza  demandate   alla   competenza   della   Protezione   civile, predisporranno e sottoporranno  alla  Presidenza  del  Consiglio  dei Ministri- Cabina di  regia  Strategia  Italia  e  al  CIPE  un  Piano Stralcio 2019 recante elenchi settoriali  di  progetti  e  interventi infrastrutturali  immediatamente  eseguibili,  aventi  carattere   di urgenza e indifferibilita', fino alla  concorrenza  di  un  ammontare complessivo di 3 miliardi di euro. Con le medesime modalita'  saranno sottoposte le eventuali esigenze  di  modifica  o  rimodulazione  del presente Piano di  azioni  o  degli  interventi,  che  si  renderanno necessarie  a  seguito  delle  previste   verifiche   periodiche   di andamento, di stato delle procedure, nonche' di esecuzione  fisica  e finanziaria delle attivita' e degli interventi.   Il  Piano  Stralcio  2019  e'  immediatamente  esecutivo.  Ai  fini dell'inserimento nel suddetto Piano Stralcio 2019, i progetti  e  gli interventi infrastrutturali devono  essere  identificati  dal  Codice Unico di Progetto (CUP).   Ai fini della predisposizione del suddetto Piano Stralcio 2019,  in deroga al DPCM  28  maggio  2015  (concernente  l'individuazione  dei criteri e delle modalita' per stabilire le priorita' di  attribuzione delle  risorse   agli   interventi   di   mitigazione   del   rischio idrogeologico), e nelle  more  della  riorganizzazione,  a  scopo  di efficientamento  del  relativo  sistema  ordinario  di  selezione   e individuazione degli interventi, i suddetti  elenchi  sono  definiti, per liste regionali,  dai  competenti  Ministeri,  mediante  apposite Conferenze di Servizi, sulla base dei  fabbisogni  e  delle  proposte delle  Regioni  interessate  e  delle  Province  autonome,   con   il contributo e la partecipazione dei Commissari  per  l'emergenza,  dei Commissari straordinari per il dissesto, e delle Autorita' di  Bacino distrettuale. Sono fatte salve le diverse e piu' urgenti procedure  e modalita' previste dalla vigente normativa per le emergenze demandate e gestite dal Dipartimento della Protezione civile.   Una componente del Piano Stralcio  2019  sara'  costituita  da  una Azione di Sistema di supporto alla governance unitaria nei limiti  di quanto consentito dalla legislazione vigente.                         Ambito d'intervento 1                          MISURE DI EMERGENZA 
   MISSIONE DEL  DIPARTIMENTO  DELLA  PROTEZIONE  CIVILE  E  RUOLO  DI COORDINAMENTO 
   Azione 2 - Piano Emergenza Dissesto   Il  Dipartimento  della  Protezione  civile  predispone,  coordina, gestisce ed attua per il  tramite  dei  Commissari  delegati,  ovvero delle Province  autonome  e  dei  relativi  Soggetti  attuatori,  con autonoma  responsabilita'  e  pronta  e  parallela  operativita',  il Sotto-Piano  di  Azione  di  Contrasto   al   Rischio   Idrogeologico determinato  da  Calamita'  Naturali  (Piano   Emergenza   Dissesto), concernente interventi emergenziali connessi ad eventi calamitosi  di rilievo nazionale o che in ragione della loro intensita' o estensione debbono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari da impiegare  durante  limitati  e  predefiniti periodi di tempo.   Tale  strumento  e'   prontamente   adottato   sulla   base   della ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture danneggiate, gia' posta in  essere  con  le  procedure definite con le Ordinanze adottate dal Capo  del  Dipartimento  della Protezione civile.   Per il coordinamento e l'attuazione degli  interventi  si  provvede mediante ordinanze di protezione civile, adottate in deroga  ad  ogni disposizione vigente, nei limiti e con le  modalita'  indicati  nella deliberazione dello stato di emergenza e nel  rispetto  dei  principi generali  dell'ordinamento  giuridico  e  delle   norme   dell'Unione europea. Le ordinanze sono emanate acquisita l'intesa delle Regioni e delle Province autonome territorialmente interessate e,  ove  rechino deroghe alle leggi vigenti, contengono l'indicazione delle principali norme a cui  si  intende  derogare  e  devono  essere  specificamente motivate.   Il suddetto Sotto-Piano si articola  nelle  seguenti  tipologie  di interventi, nei limiti delle seguenti risorse disponibili: 
   Azione 3 -interventi urgenti di messa in sicurezza dei territori  e delle infrastrutture di trasporto e di  rete  danneggiate  da  eventi emergenziali, finalizzati alla riduzione degli effetti  degli  eventi calamitosi di tipo idraulico e idrogeologico.   Interventi di messa in sicurezza e  ripristino  delle  strutture  e delle infrastrutture volti a ridurre gli effetti del  rischio  idrico ed idrogeologico:   ° euro 347.382.242,89  per  gli  interventi  di  somma  urgenza  su strutture  ed  infrastrutture  pubbliche,  a  valere  sulle   risorse stanziate per il 2019 dall'articolo 24 quater  del  decreto-legge  n. 119 del 2018.   Referenti:  Dipartimento  della   Protezione   civile,   Commissari delegati ovvero Province autonome e Soggetti attuatori.   Tempistica: entro il 7 marzo 2019 adozione del DPCM, 30 giorni  per l'adozione e approvazione dei piani,  90  giorni  per  l'avvio  degli interventi da parte dei soggetti attuatori.   Riferimento normativo: articolo 24-quater del decreto-legge n.  119 del 2018.   Misure attuative: decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Dipartimento della protezione civile, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con i Ministri competenti (Ministero dell'ambiente, Ministero delle politiche agricole),  Piani dei Commissari delegati ovvero delle Province autonome.  Approvazione dei Piani da parte del Dipartimento della  protezione  civile,  avvio degli interventi da parte dei Commissari delegati  o  delle  Province autonome e dei Soggetti attuatori. 
   Azione 4 - interventi per la mitigazione del rischio  idraulico  ed idrogeologico e riduzione  del  rischio  residuo,  connesso  con  gli eventi emergenziali, nonche' di ripristino delle  strutture  e  delle infrastrutture danneggiate, finalizzati all'aumento  del  livello  di resilienza delle stesse   Realizzazione  di  interventi,   strutturali   e   infrastrutturali urgenti, per la riduzione del  rischio  residuo  nelle  aree  colpite dagli  eventi  calamitosi,   strettamente   connesso   all'evento   e finalizzati prioritariamente alla tutela  della  pubblica  e  privata incolumita', in  coerenza  con  gli  strumenti  di  programmazione  e pianificazione esistenti e  sulla  base  di  procedure  definite  con ordinanze del Capo del Dipartimento della protezione civile,  cui  si destinano:   • euro 177.217.757,11 ( euro 127.217.757,11  per  il  2019  e  euro 50.000.000,00 per il  2020  )  per  gli  investimenti  strutturali  e infrastrutturali urgenti finalizzati esclusivamente alla  mitigazione del  rischio  idraulico  e  idrogeologico,  nonche'  all'aumento  del livello di resilienza delle  strutture  e  infrastrutture,  a  valere sulle risorse stanziate dall'articolo 24 quater del decreto-legge  n. 119 del 2018;   • euro 2.600.000.000,00 (euro 800.000.000,00 per  il  2019  e  euro 900.000.000,00 per il 2020  e  per  il  2021)  per  gli  investimenti strutturali e  infrastrutturali  urgenti  finalizzati  esclusivamente alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico, il ripristino delle strutture e infrastrutture danneggiate, nonche' all'aumento del livello di resilienza delle medesime strutture  e  infrastrutture,  a valere sulle risorse stanziate dall'articolo 1, commi  1028  e  1029, della legge n. 145/2018 - legge di bilancio 2019.   Referenti:  Dipartimento  della   protezione   civile,   Commissari delegati ovvero Province autonome e Soggetti attuatori.   Tempistica: entro il 7 marzo 2019 adozione del DPCM, 30 giorni  per l'adozione e approvazione dei piani,  90  giorni  per  l'avvio  degli interventi da parte dei soggetti  attuatori  per  interventi  di  cui all'articolo 25, lettera d), del decreto legislativo n. 1 del 2018; e 30 giorni per l'effettiva liquidazione.   Riferimento normativo: articolo 1, commi 1028 e 1029,  della  legge n. 145 del 2018.   Misure  attuative:  decreto  del  Presidente  del   Consiglio   dei ministri, ordinanze di protezione civile.                         Ambito d'intervento 2                         MISURE DI PREVENZIONE 
   MISSIONE DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E  DEL MARE E RUOLO DI COORDINAMENTO 
   Azione 5 - Piano operativo dissesto idrogeologico   Il Ministero dell'ambiente e della  tutela  del  territorio  e  del mare, in coerenza con  il  Piano  Stralcio  di  cui  alla  Azione  1, provvede a elaborare il Piano operativo  sul  dissesto  idrogeologico per l'anno 2019 a  valere  sulle  risorse  iscritte  nello  stato  di previsione del proprio  bilancio  nonche',  nel  rispetto  di  quanto previsto dalla normativa vigente, delle risorse deliberate dal  CIPE, proponendo  eventualmente  anche  la  modifica  e  rimodulazione   di precedenti disposizioni e deliberazioni.   Nelle  more  della  revisione  del  quadro  regolatorio   e   delle iniziative attuative delle Linee guida di cui al seguente Allegato  C e delle azioni di semplificazione di cui all'ambito di  intervento  4 del presente DPCM, il Piano operativo per il  2019  e'  adottato  con Decreto del Presidente del Consiglio dei  ministri  su  proposta  del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sulla base degli interventi  individuati  come  prioritari  dai  Commissari straordinari per il dissesto, in coerenza con i Piani distrettuali di bacino, non rientranti nei finanziamenti di cui all'articolo 1  comma 1028 della legge 145 del 2018.   Con riferimento alle risorse iscritte nello stato di previsione del proprio Bilancio, il  Ministro  dell'ambiente  provvede  con  proprio decreto ad assegnare alle Regioni, sulla  base  degli  indicatori  di riparto di cui al DPCM 5 dicembre 2016, nonche'  della  procedura  di cui all'articolo 2, comma 2 del presente decreto, almeno il 30% delle risorse disponibili a legislazione vigente per  il  rapido  avvio  di interventi e di attivita' di progettazione.   Possono avere corso erogazioni di ulteriori  finanziamenti  per  le annualita'  successive  solo  a  seguito  della   comunicazione   dei Commissari  straordinari  della  conclusione  delle  progettazioni  e dell'avvio degli  interventi  urgenti  finanziati  in  linea  con  le risultanze del monitoraggio, ai sensi del decreto legislativo n.  229 del 2011.   Il piano operativo sul dissesto idrogeologico per il 2019 include:   - il quadro  composito  e  la  sintesi  delle  risorse  finanziarie disponibili;   -  l'elenco  complessivo,   riepilogativo   o   propositivo   degli interventi   selezionati,   ovvero   confermativo,   modificativo   o rimodulativo di quelli gia' previsti in precedenti Piani o Patti  per lo sviluppo con le Regioni, finanziati con risorse a valere su  leggi pluriennali di spesa, sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione  e  sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR);   - la ripartizione dei carichi operativi;   -  il  sistema  di  governance  operativa  e  delle  collaborazioni istituzionali;   - il cronoprogramma delle attivita';   - i risultati attesi,  anche  in  termini  di  impatti  e  benefici sociali ed economici;   - una criteriologia piu' referenziata,  conosciuta  e  maggiormente trasparente di selezione degli interventi;   - un sistema di monitoraggio, reporting e  controllo  di  gestione, opportunamente   potenziato,   anche   mediante    alimentazione    e integrazione delle banche dati esistenti.   Per la  copertura  finanziaria  di  tale  piano  ed  interventi  si provvede con le seguenti risorse previste dalle  sottoelencate  leggi pluriennali e con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, esposte  per riassunto nel quadro finanziario di cui all'Allegato B  del  presente decreto approvativo, nonche', per piu' analitica  completezza,  nella seguente ricostruzione:   - per quanto concerne le Leggi Pluriennali:   • Fondi di bilancio del Ministero dell'ambiente:  l'art.  1,  comma 995, della legge n. 208 del 2015 (Legge di Stabilita' 2016 -  Tabella E), ha istituito, nel bilancio del Ministero dell'ambiente, un  Fondo destinato alla spesa a carattere pluriennale in conto  capitale  che, dall'anno 2018 all'anno 2030, prevede uno stanziamento complessivo di 1.796,4 milioni euro, per  il  finanziamento  degli  investimenti  di messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico;   • Fondo Investimenti: l'art. 1, comma 140, della legge n.  232  del 2016 (Bilancio 2017) prevede l'istituzione  di  un  Fondo  presso  il Ministero dell'economia e delle finanze da ripartire  per  assicurare il finanziamento degli investimenti e dello sviluppo infrastrutturale nel  Paese.  Gli  interventi  devono   rispondere   a   esigenze   di strategicita' e cantierabilita'.   Ne e' stato realizzato  un  Programma  di  interventi  condiviso  e integralmente recepito nel DPCM del 21.7.2017 che  ha  attribuito  al Ministero dell'ambiente l'importo di 224,34 milioni  euro,  anch'essi destinati al completamento della   sezione programmatica  individuata  dal  DPCM  del  15.9.2015  (per interventi ricadenti nelle regioni del centro-nord).   L'articolo 1, comma 1072, della legge n.  205  del  2017  (Bilancio 2018), ha rifinanziato il citato Fondo.   Con il DPCM 28.11.2018 e'  stata  disposta  la  ripartizione  della nuova dotazione del Fondo il quale, per il settore di  spesa  "difesa del suolo, dissesto idrogeologico", stanzia (nel  periodo  2018-2033) un totale di 2.111,89 milioni euro (di cui 1.492,09 milioni  di  euro per  il  Ministero  dell'ambiente,  389,8  milioni  di  euro  per  il Ministero della difesa e 230 milioni di euro per  la  Presidenza  del Consiglio dei ministri);   • La quota di 1.492,09 milioni di euro comprende anche l'importo di 1.120,5 milioni di euro di cui all'articolo 1,  comma  1073,  lettera b), della legge n. 205 del 2017 che ha  previsto  di  destinare  tale stanziamento  al  finanziamento  di  interventi  di  mitigazione  del rischio idrogeologico nelle regioni del centronord. Con  l'emanazione del decreto-legge n. 86  del  2018,  il  Ministero  dell'ambiente  e' diventato  l'amministrazione  beneficiaria  delle  citate   ulteriori risorse  in  materia  di  mitigazione  del   rischio   idrogeologico, anch'esse articolate  nel  citato  DPCM  28.11.2018.  Il  comma  1074 stabilisce che gli interventi di cui al comma 1073, lettera b),  sono individuati nell'ambito di un programma nazionale approvato dal  CIPE su proposta del Ministro dell'ambiente sulla base di  un  Accordo  di Programma sottoscritto dal Ministro e dal Presidente della Regione  o della Provincia Autonoma interessata.   Per la suddetta copertura finanziaria di tale piano  ed  interventi si provvede, in aggiunta, con le seguenti risorse a valere sul  Fondo per lo Sviluppo e la Coesione:   • Piano stralcio aree metropolitane e aree urbane con alto  livello di popolazione esposta a rischio alluvione, per la  realizzazione  di interventi, per un importo complessivo di oltre 654 milioni  di  euro (a cui si aggiunge un cofinanziamento regionale stimato di oltre  146 milioni di euro, comunque da verificare in sede attuativa);   • Piano Operativo Ambiente - sotto-piano "Interventi per la  tutela del territorio e delle acque". Con delibera CIPE n. 55 del  1.12.2016 e' stato approvato il Piano Operativo "Ambiente" FSC  2014-2020,  del valore complessivo di 1900 milioni di euro. Per  la  parte  dissesto, nell'ambito del Piano e' stato individuato un programma "Piano  frane ed erosione costiera" finanziato con oltre 280 milioni  di  euro.  Il POA e' stato successivamente integrato con delibera CIPE  n.  99  del 2017 e con delibera CIPE n. 11 del 2018, nella quale e'  previsto  il sotto-piano "Interventi per la tutela del territorio e  delle  acque" che hanno ad esso destinato ulteriori risorse (oltre 320  milioni  di euro)  per  il  finanziamento  di  ulteriori   interventi   contenuti nell'area programmatica del Piano stralcio aree metropolitane nonche' interventi selezionati in base alla loro priorita' su RENDIS;   • Patti per  lo  Sviluppo  (risorse  FSC  2014-20):  il  CIPE,  con delibere n. 26/2016, n. 56/2016 e successive, ha destinato  l'importo complessivo di 1.748 milioni di euro (la maggior parte a Regioni  del Mezzogiorno) ai Patti per lo Sviluppo, stipulati dal Governo  con  le Regioni e le  Citta'  metropolitane,  per  finanziare  interventi  di mitigazione del rischio idrogeologico. 
   Azione  6  -  Servizi   specializzati   di   ingegneria   e   fondo progettazione   Al   fine   di    potenziare    rapidamente    la    disponibilita' quali-quantitativa  di  servizi  specializzati  di   ingegneria,   il Ministero  dell'ambiente  provvede  ad  assicurare  una  speditiva  e efficace assegnazione e rendicontazione delle risorse del cd.  "Fondo progettazione", istituito dall'art. 55 della legge n. 221,  del  2015 (cd. "Collegato ambientale"), presso il Ministero dell'ambiente,  per favorire l'avanzamento delle attivita'  progettuali  delle  opere  di mitigazione del rischio  idrogeologico  e  provvedere  a  rendere  le stesse speditamente cantierabili.   Nel Fondo, come previsto dal  DPCM  14.7.2016,  sono  affluiti  100 milioni di euro assegnati dal CIPE con delibera n. 32  del  2015.  Le risorse    del    Fondo     vengono     assegnate     ai     soggetti beneficiari-Presidenti delle Regioni in  qualita'  di  Commissari  di Governo contro il dissesto idrogeologico, ex art.  7,  comma  2,  del D.L. 12.9.2014, n. 133 (c.d. "Sblocca Italia"). 
   RUOLO DI COORDINAMENTO DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA   TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE   Il Ministero dell'ambiente, in collaborazione con le  Autorita'  di bacino  distrettuale,  l'Istituto   Superiore   per   la   Protezione Ambientale (ISPRA) e il  relativo  Sistema  Nazionale  di  Protezione Ambientale, con il Dipartimento della Protezione civile e il relativo Sistema Nazionale di Protezione civile (relativamente al  sistema  di allertamento), il  Ministero  delle  politiche  agricole  alimentari, forestali e del turismo e l'Agenzia Spaziale Italiana, provvede: 
   Azione 7 - Programma di manutenzione del territorio   -  a  mettere  a  punto  e  attuare  un  Programma   ordinario   di manutenzione  del  territorio  nazionale,  che   preveda   anche   il coinvolgimento dei Consorzi  di  bonifica  e  enti  irrigui,  la  cui attivita',  a  carattere   multifunzionale,   e'   finalizzata   alla prevenzione del dissesto e alla messa in sicurezza del territorio;   Referenti:  Ministero  dell'ambiente,   Autorita'   di   distretto, Ministero delle  politiche  agricole,  alimentari,  forestali  e  del turismo   Tempistica: 6 mesi   Misure attuative:   A) Istruttoria abbreviata sugli  elenchi  di  interventi  trasmessi dalle  Autorita'  di  distretto  e  dal  Ministero  delle   politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo per il 2019;   B) Approvazione di  ciascun  programma  stralcio  nelle  rispettive Conferenze istituzionali permanenti e  predisposizione  dei  relativi decreti ministeriali per il trasferimento delle risorse;   - Misura 3.2: del decreto legislativo n. 152  del  2006,  art.  69: Programmi interventi di manutenzione, in attuazione  degli  obiettivi della pianificazione di bacino dei distretti idrografici. 
   Azione 8 - Piani di gestione del rischio alluvione   - ad un aggiornamento dei Piani di gestione del rischio  alluvione, nei termini previsti dalla Direttiva comunitaria 2007/60;   Referenti: Ministero  dell'ambiente,  Autorita'  di  bacino,  ISPRA (tempo differito), Dipartimento di Protezione  civile  (tempo  reale, relativamente al sistema di allertamento)   Riferimento normativo: direttiva 2007/60/UE e  decreto  legislativo n. 49 del 2010   Tempistica: 12 mesi 
   Azione 9 - Piani per l'Assetto Idrogeologico (o PAI)   - a mettere a sistema i Piani per l'Assetto Idrogeologico (o  PAI), sulla base di linee guida o di metodologie per  sistematizzare  tutti gli elementi ad oggi a disposizione relativi alla stima  del  rischio frane e coste al fine di configurare  uno  scenario  complessivo  del rischio  quale  riferimento  necessario  per  la  predisposizione   e attuazione del percorso di valutazione e gestione del rischio secondo gli indirizzi di livello comunitario ed internazionale; 
   Azione 10 - linee guida valutazione rischio e cartografie   - all'affinamento di linee guida e/o metodologie per la valutazione del rischio quantitativo e redazione di cartografie; 
   Azione 11 - coerenza piani   - alla omogeneizzazione dei suddetti piani;   Referenti: Ministero dell'ambiente, Autorita' di distretto,  ISPRA, Dipartimento della protezione civile per la definizione degli scenari a supporto della pianificazione   Riferimento normativo: decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.   Tempistica: 12 mesi 
   Azione  12  -  verifica  operativita'  delle  Autorita'  di  bacino distrettuale   -  a  verificare  lo  stato  di  effettiva  funzionalita'  e  piena operativita' delle Autorita' di bacino distrettuale (istituite con DM 25 ottobre 2016 ai sensi dell'articolo 64 del decreto  legislativo  3 aprile 2006, n.152), e della completezza, aggiornamento,  adeguatezza e messa a sistema dei Piani di gestione del rischio alluvioni  (PGRA) e dei Contratti di Fiume; 
   Azione  13  -  supporto  della  Comunita'  Scientifica,  Centri  di competenza   e   di   forme   di   collaborazione    con    Organismi tecnico-scientifici   - all'aggiornamento,  potenziamento  e  consolidamento  delle  basi scientifiche di informazione e conoscenza dei rischi dei  cambiamenti climatici e idrogeologici ai fini di una piu' efficace programmazione e governo dell'ambiente e del territorio mediante:   • acquisizione del Rapporto scientifico aggiornato sulla situazione e sui rischi dei cambiamenti climatici e dissesto;   • predisposizione di un Executive Summary;   • predisposizione di una mappatura e modellizzazione delle  aree  a rischio, con georeferenziazione degli interventi  programmati  e  dei loro effetti;   con  il  contributo  del  Ministero   delle   politiche   agricole, alimentari,  forestali  e  del  turismo,  del  sistema  nazionale  di protezione ambientale e di protezione civile, anche ai  fini  di  una verifica attualizzata di coerenza e funzionalita'.                         Ambito d'intervento 3                        MISURE DI MANUTENZIONE 
   MISSIONE DEL MINISTERO DELL'INTERNO E RUOLO DI COORDINAMENTO 
   Azione 14 - Piano Dissesto Piccoli Comuni   Il Ministero dell'Interno provvede a predisporre un Piano  Dissesto Piccoli Comuni, di contributi per interventi di messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale, concernenti i Comuni fino a 20.000  abitanti;  nonche'  nei  Comuni  delle  zone  a rischio sismico 1 e  2  per  opere  di  progettazione  definitiva  ed esecutiva relativa  ad  interventi  di  miglioramento  e  adeguamento antisismico di immobili pubblici e messa in sicurezza del  territorio dal dissesto idrogeologico, al fine di garantire un pieno, coordinato e efficace utilizzo degli stanziamenti disponibili. A  tali  fini  si potra' valutare anche un  intervento  normativo  di  omogeneizzazione delle diverse procedure attualmente previste.   La copertura di tali contributi e' prevista a valere sulle seguenti risorse:   • del Fondo piccoli comuni ex  art.  1,  commi  107-108-109,  della legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio 2019);   • ex comma 853 e seguenti legge n.  205  del  2017,  da  utilizzare anche ai fini della messa in sicurezza del territorio  delle  risorse stanziate dalla legge di bilancio 2018, pari a 150  milioni  di  euro per il 2018, 300 milioni di euro per il 2019 e 400  milioni  di  euro per il 2020, destinate a opere di messa in  sicurezza  di  edifici  e territorio;   • ex articolo 41-bis del decreto-legge n.50  del  2017,  pari  a  5 milioni di euro per l'anno 2017, 25 milioni  per  l'anno  2018  e  30 milioni per l'anno 2019.   Al fabbisogno di contributi per interventi per i  quali  sono  gia' disponibili  progetti  esecutivi,  si  provvedera'  d'intesa  con  il Dipartimento per le politiche di coesione a  redigere  una  specifica proposta  per  il  finanziamento  con  ulteriori  risorse  del  Fondo Sviluppo e Coesione.   MISSIONE  DEL  MINISTERO  DELLE  POLITICHE  AGRICOLE,   ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO E RUOLO DI COORDINAMENTO   Il Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e  del turismo, con  il  supporto  del  Dipartimento  per  le  politiche  di coesione, provvede a sottoporre un Piano settoriale urgente di: 
   Azione 15 - Piano difesa idrogeologica  aree  montane,  agricole  e forestali   - interventi di difesa del  suolo  e  difesa  idrogeologica  (quali potrebbero essere gli interventi di  manutenzione  straordinaria  che comportino il rifacimento o  l'ampliamento  di  opere  idrauliche  ed idrogeologiche, nuove opere di  difesa  idrogeologica  dei  canali  e corsi d'acqua, interventi di difesa dei versanti da frane e slavine e sistemazione delle aree  in  frana,  con  relativi  drenaggi,  ecc.), ovvero di progetti con tipologia prevalente di  difesa  del  suolo  a precipua  salvaguardia  del  potenziale   produttivo   agricolo,   di infrastrutture legate all'agricoltura e/o integrazione di  interventi di difesa del suolo per renderli utili anche da  un  punto  di  vista agricolo.   Allo  stato  l'importo  totale  dei  progetti  presentati  a  scopi ambientali e' pari a euro 1.585.754.216,56. 
   Azione 16 - schemi irrigui   - miglioramento dell'efficienza degli schemi irrigui esistenti  sul territorio nazionale.   Ad oggi diverse fonti sono  disponibili  per  il  finanziamento  di interventi infrastrutturali per fini irrigui e plurimi.   - Programma di sviluppo rurale nazionale  2014-2020  -  Sottomisura 4.3 - operazione 4.3.1- Investimenti in infrastrutture  irrigue,  per una dotazione di euro 291.000.000.   - Piano operativo agricoltura - Sottopiano 2 Interventi  nel  campo delle  infrastrutture  irrigue,  bonifica  idraulica,  difesa   dalle esondazioni, bacini di accumulo e programmi collegati  di  assistenza tecnica e consulenza, per una dotazione di 257.000.000 euro.   - Fondo infrastrutture: attraverso l'articolo  1  comma  140  della legge n. 232/2016, che ha stanziato risorse per  gli  anni  dal  2017 fino al 2032, il  Ministero  delle  politiche  agricole,  alimentari, forestali e del turismo ha finanziato  investimenti  infrastrutturali con  finalita'  prevalenti  legate  alla  prevenzione  del   dissesto idrogeologico  e  risanamento  ambientale,  in  particolare  in  aree caratterizzate da problematiche diffuse e con rischio di procedure di infrazione. Con l'articolo 1, comma 1072, della legge n. 205 del 2017 (Bilancio 2018), e' stato rifinanziato il citato Fondo. Con  il  DPCM 28.11.2018 e' stata disposta  la  ripartizione  del  fondo  medesimo, assegnando al Ministero delle politiche   agricole, alimentari, forestale e del turismo 107.875.361  di  euro per il settore di spesa "infrastrutture,  anche  relative  alla  rete idrica e alle opere di collettamento, fognatura e depurazione".   - Piano straordinario invasi di cui alla legge  205/2017,  art.  1, comma 523: con DM 526 del 6 dicembre 2018 sono stati  individuati  30 progetti in stato di progettazione definitiva ed  esecutiva  relativi ad invasi multiobiettivo e il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili per un  importo  complessivo  di  249.882.932,40  di  euro  di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti  e  del Ministero delle  politiche  agricole,  alimentari,  forestali  e  del turismo. 
   Azione 17 - Gestione forestale sostenibile   Il Ministero per le politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, d'intesa con le Regioni e le Province autonome, promuove:   - la gestione forestale sostenibile e  la  diffusione  di  pratiche silvoambientali virtuose, sostenendo la redazione  e  l'aggiornamento Piani forestali di  indirizzo  territoriale  (art.  6  comma  3,  del decreto legislativo 3 aprile 2018 n. 34) e la redazione dei Piani  di gestione forestale o  di  strumenti  equivalenti  per  le  proprieta' singole e associate, pubbliche e private (art. 6 comma 3, del decreto legislativo 3 aprile 2018,  n.  34),  con  priorita'  per  estensioni forestali accorpate superiori ai 10  ettari  localizzati  in  aree  a rischio dissesto idrogeologico individuate  dai  Piani  di  bacino  e distretto;   -   interventi   di   gestione    forestale    sostenibile    volti prioritariamente alla gestione attiva per  fini  di  prevenzione  dal dissesto idrogeologico e  del  rischio  incendio  per  le  proprieta' pubbliche, private  e  collettive  del  bacino  o  distretto  su  cui ricadono, secondo quanto previsto dai Piani di gestione  forestale  o strumenti equivalenti gia' approvati dalla Regione o redatti  con  il sostegno delle misure di questa azione o dalle  misure  promosse  dai Programmi di Sviluppo rurale regionali (PSR);   - per le aree individuate  a  rischio  dissesto  idrogeologico  dai Piani di bacino e distretto, l'attuazione degli  interventi  e  delle misure agrosilvopastorali dei Programmi di Sviluppo Rurale regionale, specificatamente  volte   al   perseguimento   degli   obiettivi   di contenimento del dissesto idrogeologico;   - il presidio attivo e la vigilanza impegnata  del  territorio  con particolare attenzione alle aree collinari  e  montane,  mediante  la valorizzazione a fini attuativi dei  diversi  soggetti  presenti  sul territorio (pubblici e privati, singoli o associati).   Ad oggi diverse fonti sono  disponibili  per  il  finanziamento  di interventi forestali per fini plurimi: 
   Programmi di sviluppo rurale 2014-2020   - Misura 8 (Sottomisura 8.1 - sostegno  per  l'imboschimento  e  la creazione di boschi, (costi di impianto  e  manutenzione,  premio  ad ettaro per i mancati redditi); 8.2  -  sostegno  all'allestimento  di sistemi agroforestali (costi  di  impianto  e  manutenzione);  8.3  - sostegno per la prevenzione delle  foreste  danneggiate  da  incendi, calamita' naturali ed eventi catastrofici; sostegno per  il  restauro delle foreste danneggiate da incendi, calamita'  naturali  ed  eventi catastrofici; 8.5 - sostegno per investimenti diretti  ad  accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali;  8.6 -  sostegno  per  investimenti  in  tecnologie  forestali   e   nella trasformazione,  mobilitazione  e  commercializzazione  dei  prodotti forestali   e   Misura   15   Servizi   silvoclimaticiambientali    e conservazione delle foreste per una dotazione di  1.352.142.432  euro per il periodo 2014-2020. 
   Piano operativo agricoltura (FSC)   -  Sotto-piano  3  Interventi  nel  campo  della  pianificazione  e gestione forestale di proprieta'  pubbliche  e  private  associate  o consorziate, per una dotazione di 5.000.000 di euro. 
   Azione 18 - Progetto riforestazione   - Il Ministero delle politiche agricole,  alimentari,  forestali  e del  turismo,  d'intesa  con  le  Regioni  e  le  Province  autonome, predispone un Piano straordinario di recupero dei terreni abbandonati e di difesa dei boschi («Progetto-Bandiera») con:   - misure di incentivazione per  i  titolari  della  gestione  delle proprieta' forestali pubbliche, private e collettive, anche associate o consorziate tra loro, con  priorita'  per  le  superfici  accorpate superiori ai 10  ettari,  che  attivino  azioni  volte  a  promuovere sistemi  di  pagamento  anche  volontari,  dei  servizi  ecosistemici generati  dalle  attivita'  di  gestione  forestale   sostenibile   e dall'assunzione  di  specifici  impegni  silvo-ambientali  ai   sensi dell'articolo 8, comma 8, del decreto legislativo 3 aprile  2018,  n. 34,  con  particolare  riferimento  alla  prevenzione  del   dissesto idrogeologico, alla riduzione  dei  coefficienti  di  deflusso,  alla prevenzione selvicolturale degli incendi boschivi;   - misure di incentivazione  per  proprietari  pubblici  e  privati, anche   associati   o   consorziati,   che   avvino    progetti    di rinaturalizzazione  dei  rimboschimenti  artificiali  realizzati  con specie alloctone, o realizzino  nuovi  rimboschimenti  permanenti  di aree a rischio idrogeologico e di versanti in dissesto, ricorrendo  a specie autoctone, nonche' al ripristino di aree dove  recenti  eventi di disturbo hanno creato estesi fenomeni di  sofferenza  o  moria  di piante, anche in deroga alle vigenti norme di limitazione  temporanea dei rimboschimenti per le aree percorse da incendio. 
   Azione 19 - Trasformazione del danno forestale in risorsa   - Recupero, stagionatura e valorizzazione del legname  dei  tronchi abbattuti dalle intemperie.   Le tempeste ed i forti venti dello scorso mese  di  novembre  hanno arrecato gravissimi danni al  manto  forestale  delle  Alpi  e  degli altipiani veneti. Si calcola che in  pochissimi  giorni  il  maltempo abbia abbattuto piu' di 13 milioni di alberi, in particolare conifere d'alto fusto, per un totale complessivo di 14 milioni di metri cubi.   Oltre all'incalcolabile danno all'ecosistema,  risulta  compromessa un'economia   montana   basata   in   maniera   significativa   sullo sfruttamento razionale delle foreste, mentre insufficiente appare  la potenzialita' delle locali segherie e luoghi di stoccaggio.   Com'e' noto, il fabbisogno italiano  di  legno  utilizzato  per  la carpenteria  e  per  l'importante  industria  dell'arredamento  viene soddisfatto solo parzialmente dalla produzione  nazionale.  Nel  2015 l'importazione di legname, tondo  e  segato,  ha  raggiunto  i  10,34 milioni di metri cubi annui a fronte di  una  produzione  interna  di 6,46 milioni di metri cubi, per una spesa totale  per  l'importazione di circa 1.200 milioni di Euro.   I tronchi abbattuti dalle intemperie rappresentano  quindi  da  una parte un danno alla coltura  razionale  dei  boschi,  dall'altra  una risorsa resasi purtroppo  tutta  insieme  disponibile  e  che  dovra' essere  comunque  rapidamente   recuperata,   messa   al   sicuro   e gradualmente commercializzata.   Il presupposto di questa complessa operazione e'  sottrarre  quanto prima il legno al degrado atmosferico ed agli attacchi  di  funghi  e parassiti. Si tratta cioe' anche di individuare grandi spazi asciutti di stoccaggio per questi milioni di tronchi, in modo da garantirne la conservazione e l'eventuale stagionatura.   In molte aree interessate e' presente una  significativa  quantita' di capannoni, gia' ad uso industriale o commerciale,  inutilizzati  a causa della crisi economica o degli eventi. Su tali  edifici  gravano tasse come l'IMU, che l'attuale Governo si accinge a  ridimensionare. Questi capannoni sembrano il posto ideale  per  lo  stoccaggio  delle enormi quantita' di legname da recuperare.   Il  Governo  potrebbe  agevolare   la   messa   in   sicurezza   di un'importante  risorsa  quale  il  legname  abbattuto  delle   nostre montagne,  verificando  la  possibilita'  di  proporre   una   misura legislativa di esonero dall'IMU dei capannoni cosi' riutilizzati, pur lasciando ai privati la libera contrattazione, salvo  comprova  degli eventuali rapporti di locazione e di adeguamento dei siti.   Una prima concreta e significativa risposta  alla  problematica  e' gia' prevista dalla Ordinanza del Capo Dipartimento della  Protezione civile n. 558 del 15 novembre 2018.   Nelle aree colpite da estesi danni ai  boschi  in  conseguenza  del ciclone VAIA e censiti dalle Regioni e  Province  autonome  ai  sensi dell'Ordinanza di protezione civile n. 558 del  15  novembre  2018  e successive  modificazioni  ed  integrazioni,   il   Ministero   delle politiche agricole, alimentari, forestale e del turismo, d'intesa con le Regioni e le Province autonome, individua le aree e le metodologie piu' idonee, per ogni area, per l'esbosco delle piante abbattute e la loro custodia, predispone all'uopo adeguate forme di incentivazione o rimborso delle spese sostenute, consentendone la messa in vendita  in tempi scalari, al fine di mantenere adeguati i prezzi  di  mercato  e valorizzarne gli  usi  a  cascata  ed  evitando  qualsiasi  forma  di sovracompensazione.   Nelle  aree  private  della  copertura  forestale,  di   proprieta' pubblica e privata, con priorita' per i boschi di protezione  diretta di cui all'articolo 3, comma 2, lettera r), del decreto legislativo 3 aprile 2018, n. 34, incentiva interventi  di  idraulica  forestale  e ingegneria naturalistica per la prevenzione dei fenomeni di dissesto.   Ruolo della Comunita' Scientifica, Centri di competenza e di  forme di collaborazione con Organismi tecnico-scientifici 
   Azione  20  -  sistema  tecnologico  nazionale  di  gestione  della informazione geografica e ambientale   La Presidenza del Consiglio dei ministri, con il  Dipartimento  per la programmazione e il coordinamento della politica economica, con il Dipartimento  della  Protezione  civile,  in  collaborazione  con  il Ministero  dell'ambiente,  con  l'Agenzia  Spaziale  Italiana  e  con l'Ispra,  perseguono,  con  le  risorse  disponibili  a  legislazione vigente, la realizzazione di  un  sistema  tecnologico  nazionale  di gestione  della  informazione  geografica  e   ambientale,   mediante l'impiego delle capacita' satellitari nazionali e strumenti operativi di  osservazione  della  terra  dallo  spazio,  con  monitoraggio  in continuo del territorio.   Ai suddetti fini si avvalgono anche dei servizi  individuati  dalle diverse comunita' di utenti  nell'ambito  del  Programma  Europeo  di osservazione della terra COPERNICUS. Ulteriori informazioni  di  tipo geografico,  potranno   essere   reperite   attraverso   il   Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN), gia' utilizzato da Agea per la gestione di tutte le misure relative alla Politica agricola comune e, relativamente alla localizzazione delle infrastrutture irrigue  e  di bonifica, dal Sistema Informativo Nazionale  per  la  gestione  delle Risorse Idriche in Agricoltura (SIGRIAN) gestito dal CREA Politiche e Bio-economia,  che  raccoglie  informazioni  di  natura   gestionale, infrastrutturale e agronomica nelle aree  di  irrigazione  collettiva (Consorzi di Bonifica, di Miglioramento fondiario ecc.)  e  che  puo' consentire la localizzazione delle aree degli interventi  programmati e realizzati dagli enti irrigui al fine di collegarle  ai  fabbisogni di intervento legati al contrasto al dissesto.   In funzione di quanto precede l'Agenzia Spaziale Italiana e l'Ispra adeguano i rispettivi piani e programmi di attivita', a supporto  del Ministero dell'ambiente e del Dipartimento della  Protezione  civile, anche al fine:   ϒ dello sfruttamento delle capacita' e delle tecnologie spaziali di osservazione della  terra  per  lo  sviluppo  di  una  infrastruttura tecnologica ambientale (ITA), basata su una piu' ampia e  performante utilizzazione  delle  capacita'  del  sistema  satellitare  nazionale COSMO-SKYMed, in grado di garantire prestazioni di osservazione radar ad  alta  risoluzione  in  ogni  condizione  di  tempo,  ed   elevate possibilita' di analisi e stime, mediante la ricerca e  utilizzazione di  avanzati  modelli  previsionali,  nonche'  del  suddetto  sistema europeo COPERNICUS;   ϒ della realizzazione di un innovativo sistema di metadati  per  la gestione della informazione geografica e  ambientale,  in  attuazione della direttiva europea INSPIRE, da  rendere  disponibile  agli  enti locali, ai  responsabili  ai  diversi  livelli  della  pianificazione urbanistica, paesaggistica e territoriale, alle strutture di  ricerca universitarie e degli enti ed organismi di ricerca, al sistema  delle imprese, agli ordini professionali tecnici, e alla   cittadinanza attiva, per migliorare la completezza  e  la  qualita' dei dati a beneficio di una piu' accurata conoscenza e programmazione dell'ambiente e del territorio, in  una  prospettiva  non  piu'  solo emergenziale, ma di politiche attive di  piu'  incisiva  prevenzione, governo e controllo;   ϒ  dell'attuazione  di  un  progetto   iniziale   di   integrazione dell'archivio MAPItaly (immagini CosmoSkyMed) dell'ASI nel Geoportale Nazionale del Ministero dell'ambiente, includendo le acquisizioni  in tempo reale e le elaborazioni on demand su aree ad elevata criticita' per  emergenza  e/o  monitoraggio  idrogeologico,  anche  tramite  il supporto della catena di  processamento  dati  militare  (Pratica  di Mare).  La  piena  disponibilita'   per   il   Geoportale   Nazionale dell'archivio MAPItaly puo' garantire la continuita' di  osservazione interferometrica (frane,  deformazioni  del  suolo  e  di  manufatti) iniziata con il Piano Straordinario di Telerilevamento  per  aree  ad elevata vulnerabilita' o esposizione e ferma al 2013, consentendo  di valutare eventuale estensione a tutto il territorio nazionale,  cosi' come  richiesto  da  vari  livelli  della  pubblica  amministrazione. L'eventuale capacita'  di  acquisizione  diretta  di  dati  a  valore aggiunto (post-processati) dalla costellazione nazionale  satellitare CSK  consentirebbe  rapida  ed  autonoma  capacita'   del   Ministero dell'ambiente   e   delle   pubbliche    amministrazioni    coinvolte nell'osservazione diurna e notturna del territorio nazionale anche in condizioni atmosferiche sfavorevoli. La completezza  del  dato  radar proveniente da CSK consente analisi  ed  osservazioni  utili  per  le problematiche  relative   a   frane   (Monitoraggio)   ed   alluvioni (Valutazione dello scenario e Stima del danno). Le informazioni cosi' acquisite  saranno  ulteriormente  integrate  con   il   sistema   di monitoraggio e  gestione  dei  procedimenti  dell'Amministrazione  in corso di sviluppo  presso  il  Ministero  dell'ambiente,  consentendo cosi' di poter compiutamente svolgere attivita' di geoanalisi per  la corretta valutazione pre (conoscitiva) e post (monitoraggio  effetti) degli interventi posti in essere;   ϒ della realizzazione di un centro di competenza per lo sviluppo  e la gestione di una specifica  applicazione  innovativa  di  carattere scientifico, satellitare e digitale, focalizzata sulla  conoscenza  e analisi situazionale e predittiva, a fini della verifica di coerenza, adeguata programmazione e controllo degli  interventi  connessi  alle necessita' ed urgenze del dissesto idrogeologico. 
   Azione  21  -  Attuazione  dell'Agenzia  Meteorologica   Nazionale, attestata sul Dipartimento di Protezione civile   Istituzione e impegno  di  sostegno  dell'Agenzia  ItaliaMeteo,  ex commi 549 e ss., della legge 205 del 2017, la nuova Agenzia Nazionale per la Meteorologia e la Climatologia, e la sua migliore integrazione e messa a sistema con il nuovo Data Centre del Centro Europeo per  le previsioni Meteorologiche a  medio  termine  (ECMWF),  dedicati  alla gestione dei metadati ambientali, basata su una capacita' di  calcolo ad altissime prestazioni e sulla ricerca  e  utilizzazione  dei  piu' avanzati modelli predittivi. Il Centro, che ha sede  a  Reading,  nel Regno Unito, ha deciso di trasferire la sua struttura di supercalcolo a Bologna, dove sara' operativa entro la fine del 2020.   Tale sistema contribuira' a meglio  razionalizzare,  organizzare  e aggregare il settore meteo italiano oggi caratterizzato da competenze altamente frammentate in capo ad una moltitudine di attori pubblici a vari livelli territoriali, nonche' a garantire adeguati  investimenti per qualita' ed omogeneita' dei dati anche ai fini della  prevenzione e  del  contrasto  degli  effetti  del   dissesto   idrogeologico   e dell'attivazione di misure di mitigazione/adattamento ai  cambiamenti climatici.   Tra i compiti, pertanto, quello di sovrintendere al  Sistema  Meteo Unitario Nazionale quale misura di coordinamento degli enti  italiani attualmente competenti in meteorologia per consentire  di  uniformare la qualita' dei dati.   Saranno cosi' massimizzate le capacita' di  previsioni  del  tempo, per riuscire ad anticipare al massimo possibile gli  eventi  ad  alto impatto come tempeste di vento, inondazioni e  ondate  di  calore,  e consentire cosi' ai servizi meteorologici e di emergenza nazionali di proteggere al meglio vite umane e proprieta' in un clima sempre  piu' mutevole.   In particolare sara' garantita la fornitura di dati omogenei  e  di elevata qualita' alle "Autorita' statali e  regionali  preposte  alle funzioni  di  protezione  civile,  alla   tutela   della   salute   e dell'ambiente, alle scelte di politica agricola, nelle  decisioni  di rispettiva  competenza,  ivi  comprese,  in  particolare,  quelle  da adottarsi nell'ambito del Sistema di allerta nazionale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico, nonche' per l'attuazione  del  piano sull'agricoltura  di  precisione  e  di  misure  di   mitigazione   e adattamento ai cambiamenti climatici".   Allo stesso tempo si rende  possibile  rappresentare  unitariamente l'Italia  all'estero  anche  ai  fini  di  attrarre  i  finanziamenti internazionali in materia, anche con l'obiettivo di razionalizzare il settore nazionale  mettendo  in  rete  le  risorse  gia'  previste  a legislazione vigente.   Referenti: PCM, Regioni, Comitato di Indirizzo per la  Meteorologia e Climatologia   Misure attuative:   A)  Approvazione  dello  Statuto  e  del  regolamento  dell'Agenzia ItaliaMeteo, attivazione della sede centrale dell'Agenzia. 
   Azione 22 - Programma di manutenzione delle  reti  di  monitoraggio idro-meteo-clima   Individuazione delle risorse  che  permettano  livelli  omogenei  e adeguati al servizio richiesto delle reti regionali e di monitoraggio nazionale idrometeoclima, sia a supporto del  sistema  di  protezione civile che di quello ambientale, governati rispettivamente da SNPC  e da SNPA.   Nel contesto si prevede, altresi', di  attuare  l'integrazione  dei dati  della  Rete  Agrometeorologica  Nazionale,   costituita   dalle centraline automatiche localizzate in  zone  a  principale  vocazione agricola. Le grandezze agrometeorologiche rilevate  dalle  centraline RAN sono utilizzate per la ricostruzione degli  eventi  meteorologici (temperatura,  precipitazione,  umidita'   relativa,   ecc.)   e   il monitoraggio della stagione agraria. I dati rilevati sono  sottoposti a  sistematici  controlli  di  correttezza  e  consistenza  fisica  e meteoclimatica  prima  di  essere   archiviati   nella   Banca   Dati Agrometeorologica Nazionale del SIAN e utilizzati per il monitoraggio agrometeorologico.   Referenti: Dipartimento della Protezione  civile,  SNPC,  Ministero dell'ambiente, SNPA   Tempistica: Immediata 
   Azione 23 - Ottimizzazione dei sistemi di allertamento   Finanziamento, previa individuazione delle risorse finalizzate agli scopi, delle azioni  finalizzate  alla  "crescita  della  resilienza" delle  popolazioni,  attraverso  l'organizzazione  di  attivita'   di formazione sui temi del rischio idrogeologico/idraulico e  della  sua gestione da attivare nelle Scuole e in tutti gli  ambiti  e  ai  vari livelli territoriali; promozione e realizzazione di nuove  tecnologie per il miglioramento delle comunicazioni di allerta  all'interno  del sistema di protezione civile e che comprenda anche i cittadini.   Referenti: Dipartimento della Protezione civile  (relativamente  al sistema di allertamento), SNPC   Riferimento  normativo:  Codice  di  protezione   civile   (decreto legislativo n. 1 del 2018 e DPCM 27 febbraio 2004)   Tempistica: Immediata 
   Azione 24 - Rafforzamento sorveglianza ambientale  con  le  risorse disponibili finalizzate agli scopi a legislazione vigente   Coinvolgimento  Arma  dei  Carabinieri  (CUFAA)  -  Sentinelle  del Territorio   Referenti:  Ministero  della   difesa,   Ministero   dell'ambiente, Ministero   dell'interno,   Ministero   delle   politiche   agricole, alimentari, forestali e del turismo, Protezione civile, Regioni.   Tempistica: Immediato   Misure attuative:   A) prevedere che i Carabinieri del Comando  unita'  per  la  tutela forestale,  ambientale  e  agroalimentare,  specializzati  in  tutela dell'ambiente  e  degli  ambienti  ecosistemici,   siano   coinvolti, mediante appositi accordi regione per regione, in azioni di  presidio del  territorio,  di  sorveglianza  delle  aree  a  maggiore  rischio idrogeologico e di verifica degli interventi finanziati. Cio'  potra' avvenire tramite Accordo quadro  Stato-Regioni-Comando  Generale  dei Carabinieri per definire le finalita', i meccanismi di attivazione, i costi e le relative coperture (per le Regioni a statuto speciale e le Province  autonome  di  Trento  e  Bolzano,  l'opportunita'   di   un coinvolgimento dei rispettivi Corpi Forestali);   B)  promuovere  un  sistema   nazionale   volontario   di   guardia ambientale, anche mediante  l'individuazione  -  sulla  base  di  una rigorosa   procedura   di   evidenza   pubblica,   e   di   requisiti particolarmente elevati - di una o piu' Associazioni, in   primis ambientaliste o del personale in congedo o pensionato  delle Forze Armate o di Polizia, ufficialmente riconosciute e di  carattere nazionale,  da  convenzionare  con  il  Ministero  dell'Ambiente,  in Ministero delle  politiche  agricole,  alimentari,  forestali  e  del turismo, con l'Arma dei Carabinieri  (CUFA)  e  con  il  Dipartimento della Protezione civile - per strutturare una funzione  di  interesse pubblico ed ausiliaria  dei  pubblici  poteri  nel  settore,  percio' sussidiaria e di prossimita', ma  il  piu'  possibile  qualificata  e professionale,  preordinata  alla   vigilanza   e   presidio   attivi dell'ambiente, del territorio e del mare.                         Ambito d'intervento 4      MISURE DI SEMPLIFICAZIONE DA REALIZZARE ANCHE CON APPOSITI                         INTERVENTI NORMATIVI            RAFFORZAMENTO ORGANIZZATIVO E DELLA GOVERNANCE 
   Le competenti Amministrazioni e Dicasteri assicurano ogni opportuna misura,  sul  piano  della  iniziativa  legislativa,   istituzionale, amministrativa e tecnica, finalizzate a  realizzare  una  consistente razionalizzazione organizzativa, con rafforzamento della  governance, potenziamento del sistema di gestione ordinaria,  e  una  sostanziale semplificazione  dei  processi,   volte   a   favorire   la   massima effettivita'  e  efficacia  delle  azioni,  informata  ai  criteri  e requisiti, che  troveranno  corpo  in  un  organico  separato  plesso normativo, identificati nell'apposito Allegato C), da intendersi come specifiche Linee Guida.   In  via  immediata,  in  funzione  delle   predette   esigenze   di semplificazione e in attuazione dei suddetti principi e prescrizioni, si procede in parallelo alle seguenti ulteriori Azioni: 
   Azione 25 - Sistema RENDIS   Rendere  piu'  efficace  ed  efficiente  il  sistema  RENDIS  e  il meccanismo di rendicontazione dei progetti, integrandolo con la Banca dati delle Pubbliche amministrazioni (BDAP)  del  MEF  ai  sensi  del decreto legislativo n. 229/2011.   Referenti: Ministero dell'ambiente,  Protezione  civile,  Ministero dell'economia e delle  finanze,  Dipartimento  per  le  politiche  di coesione, Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Regioni, ISPRA   Tempistica: Entro 6 mesi   Misure attuative:   A) Semplificare i contenuti del D.P.C.M. del 28.05.2015 (Criteri di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico), prevedendo, in particolare di:   1. semplificare e velocizzare il  sistema  RENDIS  e  la  procedura istruttoria;   2. coinvolgere le Autorita' di Distretto fin dall'inserimento degli interventi  in  RENDIS  per  la   verifica   di   coerenza   con   la pianificazione di distretto;   3. individuare le opere accessorie ammissibili;   4. adottare criteri di premialita' nell'assegnazione delle risorse;   5. definire modalita' affinche' le Regioni possano individuare  una percentuale di interventi (ad esempio il 30%) al di fuori dell'ordine di priorita' delle graduatorie di RENDIS;   6. costituire un gruppo di lavoro (tra Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero dell'ambiente, Ministero  dell'economia  e  delle finanze, ISPRA) che individui modalita' e tempi per l'interazione tra RENDIS e le altre banche  dati  pubbliche  nelle  quali  confluiscono informazioni identiche e/o tra esse correlate, allo scopo di disporre di uno strumento unico e onnicomprensivo e di semplificare /  ridurre gli adempimenti richiesti alle Regioni.   B)  Sotto  l'aspetto  informatico,  e'  necessario   applicare   il principio  di  unicita'  dell'invio,  a  vantaggio   delle   stazioni appaltanti facendo si' che RENDIS:   1. acceda automaticamente ai dati trasmessi alla BDAP (che fanno da base dati univoca delle informazioni  finanziarie  e  di  avanzamento lavori);   2. continui a rilevare le informazioni tecniche  non  previste  dal tracciato BDAP ai sensi del decreto legislativo n. 229/2011. 
   Azione 26 - Incremento fondi per la progettazione   Referenti: Ministero dell'ambiente   Tempistica: Entro 3 mesi   Misure attuative:   A) prevedere che una quota parte  delle  risorse  sia  destinata  a coprire  le  spese  di  progettazione,  a   prescindere   dal   fondo progettazione, anche attraverso una revisione delle spese ammissibili e dei lavori ammissibili nell'ambito degli interventi  da  parte  del Commissario che potra' condurre a possibili economie;   B) il Dipartimento per la Coesione Territoriale, in  collaborazione con l'Agenzia per la Coesione, si impegna  a  istituire  un  autonomo Fondo per la progettazione per supportare  le  Amministrazioni  nella progettazione   e   realizzazione   degli   interventi,    finanziato prioritariamente attraverso  le  risorse  del  Fondo  di  sviluppo  e coesione, al fine di sostenere, possibilmente a fondo perduto e senza vincolo di destinazione territoriale,  i  costi  della  progettazione tecnica di beni ed edifici pubblici dei progetti infrastrutturali che abbiano avuto la valutazione positiva da parte  delle  strutture  del DPCOE, in collaborazione con i Ministeri competenti.  In  particolare il Fondo potrebbe finanziare progetti esecutivi relativi a interventi sul   rischio   idrogeologico   anche   in   funzione   della   nuova programmazione  2021.2027  e/o  con  riprogrammazioni  delle  risorse attualmente assegnate ai vari Programmi e Piani finanziati con l'FSC. 
   Azione 27 - Snellimento  delle  procedure  per  l'attuazione  degli interventi e la realizzazione delle opere   Referenti: Ministero dell'ambiente   Tempistica: Entro 3 mesi   Misure attuative:   A) Al fine di garantire maggiore disponibilita'  finanziaria  sulle Contabilita' speciali (trattandosi di contabilita' di cassa e non  di competenza), si rende  necessario  impostare  le  delibere  CIPE  che disciplinano le modalita'  di  trasferimento  delle  risorse  FSC  ai Commissari di Governo prevedendo una maggiore anticipazione  iniziale (superiore all'attuale 10%) e concentrare i successivi  trasferimenti in un minor numero di tranche (attualmente fino  a  18),  di  importo maggiore, tenendo conto dello stato di avanzamento dei lavori;   B) Si prevede di riconoscere, automaticamente, a  ciascuna  Regione una  quota  fissa  (il  20%)  dei  fondi  per  il  dissesto  definiti dall'Accordo  di  Programma   Stato-Regioni   a   prescindere   dalla progettazione e dalle attivita',  per  sostenere  spese  connesse  ad opere di manutenzione ordinaria di semplice  realizzazione  e  scarso valore individuale (esempio: pulitura  argini  dei  fiumi;  rimozione materiali edili etc.). Tale quota verra' rendicontata dalla Regione a opere realizzate entro tempi certi: allo scadere  del  tempo  fissato dalla legge, i fondi ritorneranno allo Stato che li potra'  destinare alle Regioni piu' virtuose con un meccanismo di premialita'. 
   Azione 28 - Revisione dei poteri dei Commissari straordinari per il dissesto idrogeologico anche con appositi interventi normativi   Referenti: Ministero dell'ambiente, ministero dell'economia e delle Finanza   Tempistica: Entro 3 mesi   Misure attuative:   A) Razionalizzare i poteri dei commissari previsti dalla  normativa vigente (dal decretolegge n. 91 del 2014 al decreto-legge n. 133  del 2014, fino alle recenti  innovazioni  normative)  e  anticipare  ogni forma di partecipazione di altre Autorita' nella fase  iniziale,  con tempi certi e precise responsabilita' attuative;   B)  prevedere  l'obbligatorieta'  della  nomina  di   un   soggetto attuatore, limitandone la scelta  in  un  dirigente  di  ruolo  della Regione, cosi' da assicurare una relazione costante tra  quest'ultimo e il Presidente-Commissario;   C)  prevedere  che  il  Commissario  possa  assumere   obbligazioni giuridicamente vincolanti prescindendo dall'effettiva  disponibilita' di cassa, quando la copertura della spesa sia garantita  da  afflussi in contabilita' speciale distribuiti su piu' esercizi. 
   Azione 29 - Coordinamento tecnico per l'utilizzo dei fondi  per  la prevenzione   Referenti: Ministero dell'ambiente   Tempistica: Entro 3 mesi   Misure attuative:   A) proposta di istituzione, con apposita disposizione  normativa  e relativa autorizzazione di spesa, di una specifica segreteria tecnica presso il Ministero dell'ambiente, che abbia il compito di coordinare specifiche task force regionali e vigilare sull'utilizzo  dei  fondi, supportando  le  amministrazioni  regionali  anche  nella   fase   di caricamento dei progetti nel sistema RENDIS. 
   Azione 30 - Task force per accelerazione interventi   Referenti: Ministero dell'ambiente   Tempistica: Entro settembre 2019   Misure attuative:   A) Il Ministero dell'ambiente, a  valere  sulle  risorse  destinate all'Assistenza tecnica nell'ambito del Piano Operativo Ambiente  FSC, di cui alle delibere CIPE n. 55 del 2016 e n. 11 del 2018, istituisce apposite task force, sul modello di  quelle  in  procinto  di  essere costituite  assieme  alla   Commissione   europea,   volte   ad   una cooperazione  rafforzata   per   l'accelerazione   degli   interventi finanziati con il FESR, che potranno affiancare, ciascuna Regione che lo  richieda  nelle  fasi  di  progettazione  e  realizzazione  degli interventi, al fine di superare criticita' tecnicoamministrative  che dovessero eventualmente ritardare o impedire la  realizzazione  degli interventi,  operando  per  il  tempo  strettamente   necessario   al superamento delle criticita';   B) Sottoscrizione di una specifica Convenzione  gia'  definita  nei contenuti con  la  Sogesid  S.p.A.  ovvero  l'Agenzia  Nazionale  per l'attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo  d'impresa  (INVITALIA) per  l'assistenza  tecnica   e   specialistica   a   supporto   della programmazione, della  gestione  e  dell'attuazione  del  sotto-piano "Interventi per  la  tutela  del  territorio  e  delle  acque"  della competente  Direzione  Generale  del  Ministero  dell'ambiente,   con particolare riferimento all'attuazione degli interventi strategici di cui al settore "Mitigazione del Rischio idrogeologico e  di  erosione costiera";   C) Disponibilita' dell'Agenzia per la Coesione a supportare le task force regionali su attuazione degli interventi finanziati  attraverso FSC e FESR. 
   Azione 31 - Interventi Finanziati con il Fondo europeo di  sviluppo regionale (FESR)   Referenti: Dipartimento Politiche per le politiche  di  coesione  - Agenzia per la Coesione - Ministero dell'ambiente   Tempistica:  attivazione  entro  il  primo   semestre   del   2019, esecuzione dell'azione almeno fino al 2020   Misure attuative: Accordo di cooperazione  rafforzato  con  Regioni del Sud (Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata,  Puglia,  Campania, Molise, Abruzzo) e Lazio, Liguria, Veneto, Marche   A) Definizione a  breve  di  un  accordo  di  cooperazione  con  la Commissione europea per accelerare la realizzazione degli  interventi previsti nei Piani. Al riguardo sono previste una Task force centrale composta da Commissione europea,  DPCOE/Agenzia  per  la  coesione  e Ministero dell'ambiente per il  coordinamento  e  la  risoluzione  di criticita' che coinvolgono altre  amministrazioni  centrali,  nonche' delle Unita' operative coordinate dall'Agenzia per  la  coesione  per l'assistenza in loco ai singoli Programmi, consentendo di  migliorare il  coordinamento  e  l'accelerazione  degli   interventi   regionali finanziati attraverso l'FSC.   B) Con giusta tempestivita' l'Italia ha indicato  alla  Commissione europea come gli interventi per il contrasto al rischio idrogeologico debbano rappresentare una delle priorita' da finanziare con  i  Fondi della  nuova  programmazione  2021-2027.  Tale  priorita'  e'   stata condivisa dalla Commissione europea e ribadita nel Country report che verra' presentato  a  marzo.  E'  pertanto  fondamentale  iniziare  a lavorare da subito sulla nuova programmazione al fine di  individuare le priorita' di intervento da inserire nell'Accordo  di  partenariato e,  soprattutto,  un  carnet  di  interventi  finanziabili,  gia'  in avanzato stato di progettazione e quindi in grado di  produrre  spesa gia' dal 2021. 
   Azione  32  -  Razionalizzazione  della  normativa  in  materia  di dissesto idrogeologico   Referenti: Ministero  dell'ambiente  e  Ministero  delle  politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo.   Tempistica: Entro 3 mesi   Misure attuative:   A) Analisi degli interventi del legislatore in materia  di  rischio idrogeologico  al  fine  della  semplificazione,   attraverso   anche abrogazioni esplicite, di norme inattuate o di scarsa efficacia;   B) Revisione del  Codice  dell'ambiente,  e  in  particolare  delle disposizioni contenute nella Terza Parte "Difesa del suolo  e  tutela delle acque", anche al fine di semplificare le procedure relative  al finanziamento   degli   interventi   di   prevenzione   del   rischio idrogeologico;   C) Revisione delle disposizioni di cui al decreto-legge n. 109  del 2018, e in particolare all'articolo 40. 
   Azione 33 - Istituzione del "Green manager"   Referenti:  Ministero  dell'economia  e  delle  finanze,  Ministero dell'ambiente   Misure attuative:   Istituire negli enti pubblici territoriali la figura  professionale del "Green  Manager"  ovvero  di  una  professionalita'  preposta  ad assicurare la tutela  dell'ambiente  e  dell'ecosistema,  scelta  tra laureati nei settori ambientali (da ingegneria e  scienze  ambientali ad  economia  ambientale,  agrarie  e  forestali),  definiti  da  uno specifico DPCM. Tali soggetti, che  assorbono  anche  la  figura  del "Mobility Manager", hanno il compito, sul territorio,  di  presidiare le azioni per la tutela ambientale;   L'istituzione in via  sperimentale  del  "Green  Manager"  potrebbe avvenire attraverso l'utilizzo dei fondi del Ministero  dell'ambiente sui cambiamenti climatici. A tali figure potra' essere richiesta  una rendicontazione annuale sul risparmio ambientale posto in essere. 
   Azione 34 - Assicurazione contro le calamita' naturali   Referenti: Ministero  dell'economia  e  delle  finanze,  Protezione civile,  Dipartimento  della  Coesione,  Ministero  delle   politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo   Misure attuative con appositi interventi di studio e normativi:   Si dovra' verificare la fattibilita', in interlocuzione con ANIA  e con altri stakeholders ed esperti di settore, sulla base di un quadro aggiornato di dati  scientifici  sul  rischio  specifico  e  sul  suo profiling, di una assicurazione facoltativa incentivata a tutela  dei rischi di danno derivanti da calamita' naturali.   L'ipotesi prevede la possibilita' di recuperare l'onere del  premio assicurativo mediante forme di agevolazione fiscale,  verificando  la possibilita' di ammissione a  forme  compatibili  di  cofinanziamento comunitario, eventualmente verificando la possibilita' di  utilizzare a copertura della misura una parte dei  proventi  delle  aste  per  i permessi di emissione di anidride carbonica, che la legge destina per almeno il 50% ad azioni contro i cambiamenti del clima.   Analogo esercizio di verifica potrebbe estendersi alla possibilita' di  rimodulazione  del  carico  fiscale  su  attivita'  o  produzioni maggiormente inquinanti.   Un  riferimento  comparativo  puo'  rinvenirsi   nel   modello   di assicurazione per calamita' in agricoltura basato su una soluzione di co-finanziamento  europeo,  con  l'ipotesi  di  rendere   lo   stesso facoltativo per un periodo sperimentale, dove  con  una  spesa  annua (cofinanziata dal FEASR) di poco superiore ai 200 milioni di euro, si assicura un  volume  di  produzione  lorda  vendibile  di  circa  7/8 miliardi di euro.      |  
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               Parte di provvedimento in formato grafico     |  
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        Misure di semplificazione, rafforzamento organizzativo                          e della governance 
   I seguenti criteri e requisiti si assumono a  Linee  Guida  per  le diverse e concorrenti azioni e misure, da attuarsi  sul  piano  della iniziativa  legislativa,  istituzionale,  amministrativa  e  tecnica, finalizzate   a   realizzare   una   consistente    razionalizzazione organizzativa, con rafforzamento della governance,  un  potenziamento del sistema di gestione ordinaria e una  sostanziale  semplificazione dei processi:   • una nuova governance rafforzata, incentrata sul raccordo  tra  la Cabina  di  Regia  Strategia  Italia  (partecipata  dalle  competenti Amministrazioni  e  dai  Presidenti  di  Regione  volta   per   volta interessati) e la competenza del Ministero dell'ambiente, in grado di promuovere una sorta di "finanza unificata", che renda  piu'  agevole l'allocazione  delle  risorse,  piu'  efficace   l'attuazione   degli interventi e  il  controllo  dei  flussi,  tenendo  anche  conto  dei contributi della Cabina di Regia Investitalia;   •  un  modello  di  selezione  degli  interventi  basato   su   una piattaforma multicriteria e su una valutazione condivisa  nella  sede della Cabina di Regia, nonche' su graduatorie a base regionale  degli interventi da eseguire;   • adozione di forme di valorizzazione/penalizzazione nei  confronti delle regioni, con accentuazione delle funzioni di surroga;   •  rafforzamento  delle   responsabilita'   di   attuazione   degli interventi,  mediante  l'obbligo  di  individuazione   del   soggetto attuatore e la massimizzazione dei poteri  derogatori  e  sostitutivi dei Commissari straordinari del dissesto idrogeologico, anche ai fini dell'avvalimento del supporto di societa' in  house  delle  pubbliche amministrazioni  per  l'assistenza  tecnica  e   amministrativa,   la progettazione e i servizi di stazione appaltante;   • migliore organizzazione dell'ufficio dei commissari  straordinari presso  i  Presidenti  delle  Regioni  interessate,  per   costituire effettive condizioni di agibilita' tecnica e procedurale;   • istituzione di apposite task force del Ministero dell'ambiente  e della tutela del territorio e del mare,  che  potranno  supportare  i Commissari  di  Governo  e  i  Soggetti  Attuatori  nelle   fasi   di programmazione,  attuazione  e  monitoraggio  degli   interventi   di mitigazione del  dissesto  idrogeologico,  su  specifiche  criticita' tecnico-amministrative  riscontrate,  che  potrebbero   ritardare   o impedire la realizzazione degli interventi finanziati;   • nuove modalita' di erogazione dei  finanziamenti,  attraverso  le seguenti azioni:   ° garantire maggiore disponibilita' di cassa;   ° passaggio  dal  sistema  del  rimborso  a  quello  degli  acconti garantiti,  con  semplificazione  e  riduzione  delle  tranches   dei trasferimenti;   • unita' del quadro conoscitivo per quanto riguarda il monitoraggio procedurale, fisico e finanziario dello  stato  di  attuazione  degli interventi (Big Data  Room),  anche  a  prioritario  beneficio  della Cabina di Regia istituita presso  la  Presidenza  del  Consiglio  dei ministri;   •  maggiore  omogeneizzazione  e  integrazione  delle  banche  dati esistenti in grado di assicurare una programmazione e monitoraggio in continuo ex ante, in itinere e ex post, incluse quella del  Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali  e  del  turismo,  in particolare della sezione specifica per gli interventi di difesa  del suolo e difesa idrogeologica (quali potrebbero essere gli  interventi di  manutenzione  straordinaria  che  comportino  il  rifacimento   o l'ampliamento di opere idrauliche ed idrogeologiche, nuove  opere  di difesa idrogeologica dei canali  e  corsi  d'acqua,  e  del  reticolo idraulico minore, interventi  di  difesa  dei  versanti  da  frane  e slavine e sistemazione delle aree in frana,  con  relativi  drenaggi, opere di idraulica forestale, ecc.), ovvero di progetti con tipologia prevalente di difesa del suolo a precipua salvaguardia del potenziale produttivo   agricolo   e   forestale,   di   infrastrutture   legate all'agricoltura, alla selvicoltura e/o integrazione di interventi  di difesa del suolo per renderli  utili  anche  da  un  punto  di  vista agrosilvopastorale.   Nell'immediato  la   proposta   organica   di   semplificazione   e accelerazione punta a:   •  razionalizzare  e  rafforzare   l'efficacia   della   governance ambientale;   • individuare e classificare i progetti finanziabili con le risorse previste a legislazione vigente,  in  base  alla  rilevanza  maggiore (sopra i 5 milioni di euro) o  minore,  da  sviluppare  per  ciascuna regione con vincolo di cronoprogramma credibile e relativo all'intero ciclo dell'opera;   • contemperare le necessita' di urgente attuazione degli interventi di prevenzione  strutturale  di  protezione  civile,  in  particolare relative alle situazioni di rischio nei territori vulnerati;   • verificare l'adeguatezza e  la  possibilita'  di  semplificazione delle  disposizioni  del  D.P.C.M.  28   maggio   2015   (concernente l'individuazione dei criteri  e  delle  modalita'  per  stabilire  le priorita'  di  attribuzione  delle   risorse   agli   interventi   di mitigazione del rischio idrogeologico),  tenendo  anche  conto  della segnalazione  del  Dipartimento  della  Protezione  civile  volta   a prevedere l'integrazione del criterio relativo al concetto  di  "area vulnerata".  In  particolare  occorre  migliorare   il   sistema   di pubblicita',   trasparenza   e   informazione    sui    criteri    di partecipazione, selezione e risultati delle procedure  di  ammissione ai finanziamenti, anche tramite il sistema RENDIS;   • massimizzare  i  poteri  derogatori  e  sostitutivi  in  capo  ai Commissari,  finalizzate  all'accelerazione  e  qualificazione  della spesa, responsabilizzando maggiormente l'operato, con  previsione  di perentori casi di decadenza o revoca dei finanziamenti,  intervenendo per ottenere un ampliamento e precisazione dei poteri  commissariali, mediante la previsione di una norma a carattere generale  che,  anche in relazione  al  piano  straordinario,  richiami  la  situazione  di emergenza e colleghi ad essa  ambito  e  modalita'  delle  necessarie deroghe, in  modo  tale  da  ridurre  le  riserve  ed  incertezze  di legalita' e  operativita'  nell'utilizzo  dei  poteri  commissariali. Sicuramente le norme sono molto datate e pertanto  sarebbe  opportuno un intervento chiarificatorio e migliorativo delle condizioni;   • rendere piu' integrato, efficace, veloce e efficiente il  sistema RENDIS e il meccanismo di rendicontazione  dei  progetti,  garantendo una adeguata informazione  e  pubblicita'  agli  enti  legittimati  o destinatari e prevedendo inoltre una reportistica  dettagliata  degli accordi di programma e contratti istituzionali di  sviluppo  anche  a beneficio della competente Cabina di Regia;   • coinvolgere le Autorita' di Distretto fin dall'inserimento  degli interventi  in  RENDIS  per  la   verifica   di   coerenza   con   la pianificazione di distretto;   • individuare le opere accessorie ammissibili;   •   adottare   oculati   criteri   di    premialita'/penalizzazione nell'assegnazione delle risorse;   • definire modalita' affinche'  le  Regioni  possano  motivatamente individuare una percentuale di interventi (ad esempio il 30%)  al  di fuori dell'ordine di  priorita'  delle  graduatorie  di  RENDIS,  per tenere conto di particolari situazioni di disagio;   • data la  criticita'  evidenziata  di  carenza  di  progettazione, rendere piu' fruibile l'attuale Fondo rotativo per la  progettazione, previsto dall'articolo 55 della legge  n.  221  del  2015  (Collegato Ambientale) con l'obiettivo di stimolare l'efficace  avanzamento,  in particolare nel Mezzogiorno, delle attivita' progettuali delle  opere di mitigazione del rischio  idrogeologico,  che  allo  stato  ha  una dotazione di circa 100  milioni,  con  previsione  di  un  incremento significativo della quota del finanziamento da destinare  ai  diversi livelli progettuali, al fine di incidere concretamente sulla qualita' della documentazione progettuale e sulla oculatezza  della  scelta  e spesa per l'intervento e la riduzione del rischio varianti  in  corso d'opera. Nel contesto e' utile prevedere anche forme di finanziamento in via di anticipazione di progettazioni che potranno realizzarsi con successivi finanziamenti, anche a valere sulle risorse  FSC  o  della prossima    programmazione    europea     (2021-2027)     nell'ambito dell'obiettivo tematico 2 (un'Europa piu' verde e a  basse  emissioni di carbonio), compatibile con l'obiettivo di contrasto al dissesto;   • prevedere che una quota parte delle opere sia destinata a coprire le spese di progettazione, a  prescindere  dal  fondo  progettazione. Cio' implica anche una revisione delle spese ammissibili e dei lavori ammissibili nell'ambito  degli  interventi  e/o  la  possibilita'  di prevedere una forma di finanziamento a fondo perduto;   • razionalizzare le funzioni e l'operativita'  di  tutte  le  altre strutture in house, tra cui INVITALIA e  SOGESID,  societa'  pubblica del Ministero dell'economia e delle finanze, in house  del  Ministero dell'ambiente, specializzata in interventi di bonifica, contrasto  al dissesto, infrastrutture ambientali, al  fine  di  essere  centro  di progettazione per conto di tutti i soggetti  pubblici  che  ne  hanno bisogno.  In  via  sperimentale  per  fare  fronte  alla   situazione emergenziale connessa al dissesto;   • prevedere una migliore definizione del rapporto e supporto  delle societa' in house, da regolamentarsi anche  sulla  base  di  apposite Convenzioni Quadro;   • tendere ad una  opportuna  standardizzazione  dei  modelli  degli Accordi  di  Programma  previsti  dal  Codice  dell'Ambiente  e   dei Contratti Istituzionali di Sviluppo di cui all'articolo 6 del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, per rafforzare la  governance,  le responsabilita' di effettiva attuazione, il monitoraggio e  controllo esecutivo degli interventi di mitigazione del rischio  idrogeologico, in modo  che  siano  individuati,  chiaramente  e  nel  dettaglio,  i cronoprogrammi procedurali, il soggetto attuatore,  le  modalita'  di attuazione, le reciproche responsabilita' e il sistema sanzionatorio. In  particolare  il  soggetto  responsabile   dell'attuazione   degli interventi deve essere individuato  di  volta  in  volta,  di  comune accordo   tra   le   parti   sottoscrittrici,   tra   le    pubbliche amministrazioni istituzionalmente competenti  ovvero  nei  commissari straordinari di cui all'articolo 10 del decreto legge 24 giugno 2014, n. 91, e successive modificazioni, che  potranno  all'uopo  avvalersi anche di societa' in house della pubblica amministrazione;   • il Ministero dell'ambiente,  a  valere  sulle  risorse  destinate all'Assistenza tecnica nell'ambito del Piano Operativo Ambiente  FSC, di cui alle Delibere CIPE n. 55/2016 e 11/2018  e  su  altre  risorse proprie,  istituisce  apposite  task  force,  incardinate  presso  la competente Direzione  Generale,  che  potranno  affiancare,  mediante specifici accordi, ciascuna Regione che lo  richieda  nelle  fasi  di progettazione e realizzazione degli interventi;   • in tal senso  il  Ministero  dell'ambiente  potra'  sottoscrivere specifica Convenzione gia' definita  nei  contenuti  con  la  Sogesid S.p.A./ovvero l'Agenzia Nazionale per l'attrazione degli Investimenti e lo  Sviluppo  d'impresa  (INVITALIA)  per  l'assistenza  tecnica  e specialistica a supporto della programmazione, gestione e  attuazione del sotto piano "Interventi per la  tutela  del  territorio  e  delle acque"  del  Ministero  dell'Ambiente,  con  particolare  riferimento all'attuazione  degli  interventi  strategici,  di  cui  al   settore "Mitigazione del Rischio idrogeologico e di erosione costiera";   • rafforzare, anche a fini di maggiore  coordinamento  e  verifica, l'anagrafica  dei  progetti,  prevedendo   tassativamente   che   gli interventi da finanziare  su  proposta  dei  Commissari  Delegati  di Protezione civile e quelli per il  dissesto  idrogeologico  riportino l'indicazione dei singoli interventi tramite Codice Unico di Progetto (CUP) e classificando l'intervento come "Programma nazionale  per  il dissesto - prevenzione in  emergenza"  nell'ambito  del  monitoraggio BDAP. La Protezione civile accede  a  BDAP  per  le  informazioni  di carattere finanziario  sull'avanzamento  degli  interventi.  Inoltre, l'elenco dei progetti inseriti nel decreto  deve  essere  riscontrato dal Ministero dell'ambiente e dalle Autorita' di bacino affinche' non ci  siano  duplicazioni  di  finanziamento.  Tale   riscontro   sara' facilitato dall'integrazione tra le banche dati RENDIS - CUP - BDAP;   • migliorare  l'efficienza  dei  programmi  operativi  nazionali  e regionali cofinanziati dai fondi  strutturali  e  dei  patti  per  lo sviluppo sostenuti dal FSC, prevedendo una piu' efficace  metodologia di coinvolgimento delle Autorita' di Gestione che preveda, in caso di mancata  collaborazione,  forme  di  definanziamento   del   concorso finanziario nazionale;   • corredare i singoli Sotto-Piani da un allegato  tecnico,  redatto di concerto tra le Amministrazioni  competenti,  che  circoscriva  le aree  di  intervento,  rediga  anagrafiche  di  piani   e   progetti, stabilisca tempistiche di realizzazione attendibili, e  infine  possa essere oggetto di confronto e negoziato con le  Regioni  e  gli  Enti Locali;   di modo che, un obiettivo prioritario dell'allegato  tecnico  sara' costituito dalla rappresentazione omogenea e coordinata  dei  diversi livelli di intervento concepiti  per  la  "terapia  del  territorio", adeguatamente georeferenziati. Spesso gli interventi per risolvere le emergenze  e  quelli   destinati   ad   operazioni   "ordinarie"   di manutenzione  e  ripristino  intervengono  nella  medesima  area,  ma vengono realizzati in tempi diversi e non  producono  quegli  effetti combinati che potrebbero generare impatti piu' significativi, sociali ed economici. Analogamente, l'allegato dovra' contenere  un  capitolo dedicato ai sistemi intelligenti di osservazione e  previsione  delle calamita' naturali e dei fenomeni di degrado e dissesto ambientale. 
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   1. Ai fini di un  tempestivo  avvio  e  elevazione  di  livello  di operativita', entro  sessanta  giorni  dall'emanazione  del  presente decreto di approvazione  del  Piano,  le  competenti  amministrazioni (Dipartimento della protezione civile della Presidenza del  Consiglio dei ministri, Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, Ministero delle infrastrutture  e  dei  trasporti),  fatte  salve  le separate procedure di  maggiore  urgenza  demandate  alla  competenza della  protezione  civile,  predisporranno   e   sottoporranno   alla Presidenza del Consiglio dei ministri -  Cabina  di  regia  Strategia Italia,  anche  in  coordinamento  con  la  struttura   di   missione «InvestItalia», e al CIPE, un Piano  stralcio  2019  recante  elenchi settoriali di progetti e interventi  infrastrutturali  immediatamente eseguibili  gia'  nel   2019,   aventi   carattere   di   urgenza   e indifferibilita', fino alla concorrenza di un  ammontare  complessivo di 3 miliardi di euro.   2. Ai fini della predisposizione del suddetto Piano stralcio  2019, in deroga al decreto del Presidente del  Consiglio  dei  ministri  28 maggio  2015  (concernente  l'individuazione  dei  criteri  e   delle modalita' per stabilire le priorita' di  attribuzione  delle  risorse agli interventi di mitigazione del rischio  idrogeologico),  e  nelle more della riorganizzazione a scopo di efficientamento  del  relativo sistema ordinario di selezione e individuazione degli  interventi,  i suddetti elenchi sono definiti, per liste regionali,  dai  competenti Ministeri, mediante apposite conferenze di servizi,  sulla  base  dei fabbisogni  e  delle  proposte  delle  regioni  interessate  e  delle province  autonome,  con  il  contributo  e  la  partecipazione   dei commissari  per  l'emergenza,  dei  commissari  straordinari  per  il dissesto, e delle autorita' di bacino distrettuale. Sono fatte  salve le diverse e  piu'  urgenti  procedure  e  modalita'  previste  dalla vigente  normativa  per  le  emergenze  demandate   e   gestite   dal Dipartimento di protezione civile.   3. Una componente del Piano stralcio 2019 sara' costituita  da  una azione di sistema di supporto alla governance unitaria.   Il presente decreto e' trasmesso ai competenti organi di  controllo e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. 
     Roma, 20 febbraio 2019 
                                                   Il Presidente                                                  del Consiglio dei ministri                                                       Conte            Registrato alla Corte dei conti il 18 marzo 2019  Ufficio controllo atti P.C.M.  Ministeri  giustizia  e  degli  affari esteri e della cooperazione internazionale,reg.ne succ. n. 626     |  
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