| Gazzetta n. 20 del 24 gennaio 2019 (vai al sommario) |  
| MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO |  
| COMUNICATO  |  
| Proposta  di  modifica   del   disciplinare   di   produzione   della denominazione di origine protetta «Piave»  |  
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     Il Ministero delle politiche agricole alimentari  e  forestali  e del turismo ha ricevuto, nel  quadro  della  procedura  prevista  dal regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento e del Consiglio  del  21 novembre  2012,  l'istanza  intesa  ad  ottenere  la   modifica   del disciplinare di produzione della denominazione  di  origine  protetta «Piave» registrata con regolamento (UE) n.  443/2010  del  21  maggio 2010.     Considerato che la modifica e' stata presentata dal Consorzio  di tutela del Formaggio Piave DOP con sede  in  via  Nazionale,  57/A  - 32030 Busche di  Cesiomaggiore  (BL)  e  che  il  predetto  Consorzio possiede i requisiti  previsti  all'art.  13,  comma  1  del  decreto ministeriale 14 ottobre 2013, n. 12511.     Ritenuto   che   le   modifiche   apportate   non   alterano   le caratteristiche del prodotto e non attenuano il legame con l'ambiente geografico.     Considerato altresi', che  l'art.  53  del  regolamento  (UE)  n. 1151/2012 prevede la possibilita' da parte  degli  Stati  membri,  di chiedere  la   modifica   ai   disciplinari   di   produzione   delle denominazioni registrate.     Il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo acquisito il  parere  della  Regione  Veneto  competente  per territorio,  circa  la  richiesta  di  modifica,  ritiene  di   dover procedere alla pubblicazione del  disciplinare  di  produzione  della D.O.P. «Piave» cosi' come modificato.     Le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, relative  alla presente proposta, dovranno essere  presentate,  al  Ministero  delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo - Dipartimento delle politiche competitive della qualita' agroalimentare  ippiche  e della pesca - Direzione generale per  la  promozione  della  qualita' agroalimentare e dell'ippica - PQAI IV, via  XX  Settembre  n.  20  - 00187 Roma - entro trenta giorni dalla data  di  pubblicazione  nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta, dai  soggetti  interessati  e  costituiranno  oggetto  di   opportuna valutazione da parte del predetto Ministero, prima della trasmissione della suddetta proposta di modifica alla Commissione europea.     Decorso tale termine, in assenza  delle  suddette  opposizioni  o dopo la loro valutazione ove pervenute, la  predetta  proposta  sara' notificata,  per  la  registrazione  ai  sensi   dell'art.   49   del regolamento (UE) n. 1151/2012, ai competenti organi comunitari.     |  
|   |                                                               Allegato 
            DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA DENOMINAZIONE                      DI ORIGINE PROTETTA «PIAVE» 
                                Art. 1. 
                             Denominazione 
     La denominazione di origine  protetta  «Piave»  e'  riservata  al formaggio che risponde alle condizioni e ai  requisiti  disposti  dal presente disciplinare di produzione.     |  
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                     Caratteristiche del prodotto 
     Il «Piave» e' un formaggio di forma cilindrica,  a  pasta  cotta, duro e stagionato, ottenuto con latte vaccino raccolto nel territorio montano della Provincia di Belluno, sottoposto  a  caseificazione  in stabilimenti ubicati entro lo stesso territorio.     Il formaggio «Piave» e' immesso al  consumo  nelle  tipologie  di seguito riportate.     Fresco: con stagionatura maggiore di venti  giorni  e  minore  di sessanta; diametro di 320 mm ± 20 mm; altezza dello scalzo di 80mm  ± 20mm e peso di 6,8 Kg ± 1 Kg.     Mezzano: con stagionatura maggiore di sessanta giorni e minore di centottanta; diametro di 310 mm ± 20 mm; altezza dello scalzo  di  80 mm ± 20 mm e peso di 6,6 Kg ± 1 Kg.     Vecchio: con stagionatura maggiore di sei mesi; diametro  di  290 mm ± 20 mm; altezza dello scalzo di 80 mm ± 20 mm e peso di 6,0 Kg  ± 1 Kg.     Vecchio selezione oro: con stagionatura maggiore di dodici  mesi; diametro di 280 mm ± 20 mm; altezza dello scalzo di 75 mm ± 20  mm  e peso di 5,8 Kg ± 1 Kg.     Vecchio riserva: con stagionatura maggiore di 18  mesi;  diametro di 275 mm ± 20 mm; altezza dello scalzo di 70 mm ± 20 mm  e  peso  di 5,5 Kg ± 1 Kg.     Grasso tal quale: Fresco 33 % ± 4 %, Mezzano 34 % ± 4 %,  Vecchio >35%.     Proteine: Fresco 24 % ± 4 %, Mezzano 25 % ± 4 %, Vecchio >26%.     Sapore:  inizialmente  dolce  e  lattico,  in  particolare  nella tipologia  «Fresco»,  ma  che  si  riscontra  ancora  nel  «Mezzano». Procedendo con la  stagionatura  prevale  una  maggiore  sapidita'  e diventa progressivamente intenso  e  corposo,  fino  ad  una  leggera piccantezza nelle stagionature piu' avanzate.     Crosta: presente,  tenera  e  chiara  nella  tipologia  «Fresco», mentre  aumenta  di  spessore  e  consistenza  con  l'avanzare  della stagionatura, diventando dura e di una  colorazione  progressivamente piu' scura e tendente  all'ocra  nella  tipologia  «Vecchio,  Vecchio Selezione Oro e Vecchio Riserva».     Pasta: chiusa, compatta,  di  colore  chiaro  ed  omogenea  nella tipologia «Fresco», mentre nelle stagionature  piu'  avanzate  assume una colorazione giallo progressivamente piu' scura ed una consistenza piu' asciutta, granulosa e friabile.  Possono  essere  tollerati,  in tutte le tipologie, una sporadica  e  ridotta  occhiatura  e  leggeri elementi  di  discontinuita'  (sfoglia)  nella  pasta;   e'   vietata l'occhiatura diffusa e/o propionica.     |  
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                          Zona di produzione 
     L'intero processo di produzione del formaggio «Piave» avviene nel territorio della Provincia di Belluno.     |  
|   |                                  Art. 4. 
                          Prova dell'origine 
     Ogni fase del processo produttivo viene  monitorata  documentando per ognuna gli input e gli  output.  In  questo  modo,  e  attraverso l'iscrizione  in  appositi  elenchi  gestiti   dalla   struttura   di controllo, degli allevatori, dei caseificatori e dei  confezionatori, nonche' attraverso la denuncia tempestiva alla struttura di controllo delle  quantita'  prodotte,  e'  garantita  la   tracciabilita'   del prodotto. Tutte  le  persone,  fisiche  e  giuridiche,  iscritte  nei relativi elenchi, sono  assoggettate  al  controllo  da  parte  della struttura di controllo, secondo quando disposto dal  disciplinare  di produzione e dal relativo piano di controllo.     |  
|   |                                  Art. 5. 
                         Metodo di ottenimento   Produzione della materaia prima     Il latte utilizzato per la produzione di «Piave»  proviene  tutto dalla zona di cui all'art. 3 del presente documento.  Viene  prodotto da razze bovine tipiche della  zona  di  produzione,  particolarmente resistenti ed adatte al territorio montano:  la  Bruna  italiana,  la Pezzata Rossa italiana, la Frisona italiana, la Grigio Alpina, e loro incroci, almeno per l'80%.     L'alimentazione  delle  bovine  lattifere  deve   rispondere   ai seguenti requisiti:       minimo il 70% dei foraggi e il 50% della  razione  in  sostanza secca devono essere prodotti  nella  zona  prevista  all'art.  3  del presente disciplinare, tutta situata in territorio montano;     Esclusione dalla razione dei seguenti alimenti:       mangimi medicati industriali;       ortaggi, frutta e colza freschi, utilizzati tal quali;       urea, urea-fosfato, biureto.     Anche le altre materie prime impiegate rispondono ai  criteri  di rispetto  della  tradizione  locale;  infatti  vengono  impiegati  un lattoinnesto e un sieroinnesto specifici, anch'essi prodotti in  loco rispettivamente da latte della Provincia di Belluno  e  da  siero  di lavorazione, contenenti  fermenti  appartenenti  a  ceppi  autoctoni. Questa flora microbica autoctona  conferisce  agli  innesti  ottenuti caratteristiche di tipicita'  e  specificita'  legate  alla  zona  di produzione della materia  prima,  che  concorrono  a  determinare  le caratteristiche del formaggio «Piave».  Fasi del processo     Conservazione, raccolta e trasporto     Viene effettuata la raccolta  del  latte  di  massimo tre  giorni consecutivi.     E' vietato l'utilizzo di qualsiasi conservante nel latte crudo di raccolta.     Titolazione     La titolazione  viene  effettuata  per  centrifugazione  mediante sottrazione del grasso in eccesso fino al raggiungimento di un valore di 3.5 + /-0.3 % p/p.     Trattamento termico     Il  latte  destinato  alla  produzione  di  Piave   puo'   essere sottoposto a pastorizzazione.     Produzione innesti     Produzione di Latto-innesto: mediante innesto o sviluppo di ceppi autoctoni selezionati da latte della Provincia di Belluno,  in  latte proveniente  dalla   medesima   area   e   successive   fermentazioni controllate.     Il Latto-innesto ha un'acidita' di 10°SH/50 ± 3.     Produzione di Siero-innesto: mediante  fermentazioni  controllate di siero derivante da precedenti lavorazioni di Piave.     Il Siero-innesto ha un'acidita' di 27°SH/50 ± 3.     Caseificazione     Immissione del latte in caldaia e/o polivalente, preriscaldamento a 35°C ed aggiunta degli ingredienti e coadiuvanti:       e' ammessa  l'aggiunta  di  LISOZIMA   (dose   indicata   dalla legislazione);       aggiunta lattoinnesto (0,1-0,5 lt/hl);       aggiunta sieroinnesto (0,3- 0,9 lt/ hl);       riscaldamento a 34-36°C;       aggiunta presame (min 50% chimosina);       sosta 10-20 minuti;       taglio e rottura della cagliata a grano di riso;       cottura a 44-47 °C;       scarico/formatura     Pressatura e marchiatura       Pressatura.       Marchiatura  sullo  scalzo  con  il   nome   «piave»   mediante apposizione di anelli marchianti,  secondo  le  specifiche  riportate all'art.  8  del  presente  disciplinare.  Tale  fase   puo'   essere automatizzata o manuale.       Sosta di prematurazione       Apposizione  del  codice  di  lotto,  che  deve  permettere  di identificare il giorno, il mese e l'anno di produzione.  Tale  codice deve essere stampato sullo scalzo o sul piatto.     Salatura     La salatura avviene in salamoia.     Stagionatura     Una volta uscito dalla fase  di  salatura  le  forme  di  «Piave» entrano nel magazzino di stagionatura  dove  restano  per  i  periodi prestabiliti dal presente Disciplinare.     I locali di stagionatura devono garantire gli standard seguenti:       temperatura 8°-14°C       umidita' 70-90%.     Al termine della stagionatura, vengono  effettuate  le  verifiche finali  sul  prodotto  per  appurarne  la  conformita'  ai  requisiti specificati.  Possono  essere  effettuati  eventuali  trattamenti  in crosta con conservanti al fine di evitare la formazione di  muffe  di superficie  che  produrrebbero  tossine  dannose  alla   salute   del consumatore.     |  
|   |                                  Art. 6. 
                         Legame con l'ambiente 
     Le caratteristiche climatiche e ambientali  dell'area  delimitata sono fortemente influenzate  dalla  conformazione  delle  montagne  e dalla presenza del fiume Piave  che  la  percorre  in  tutta  la  sua lunghezza.     Le elevate caratteristiche qualitative del latte  utilizzato  per il  «Piave»  -  maggiore  quantita'  di  grasso  e  proteine  -  sono conseguenza  sia  dell'utilizzo  di  razze  tipiche  rustiche  (Bruna Italiana, Pezzata Rossa italiana, Frisona Italiana, grigio  Alpina  e loro incroci), sia di un allevamento in zona  di  montagna  ricca  di superficie foraggiera permanente e pascolo  che  fornisce  un'elevata disponibilita' di foraggio per l'alimentazione dei bovini.     Questi foraggi in maggioranza costituiti da tipiche  associazioni erbacee montane tipiche della zona  alpina  e  prealpina,  ricchi  di infiorescenze tipiche, sono capaci di apportare componenti aromatiche peculiari al latte bellunese, che vengono trasferite direttamente  al formaggio Piave, conferendo allo stesso sapore e aroma differenti  da altri formaggi prodotti nelle zone limitrofe.     Anche la sapiente opera dell'uomo  contribuisce  a  conferire  al prodotto   le   specifiche   proprieta'    organolettiche,    poiche' tradizionalmente  utilizza  nella  trasformazione,   lattoinnesto   e sieroinnesto specifici, prodotti in  loco  rispettivamente  da  latte della Provincia di Belluno e da siero di lavorazione e che contengono specifici streptococchi termofili con potere acidificante medio  alto ed un elevato numero di lactobacilli.     L'utilizzo   di   tali   innesti   permette   di   ottenere    le caratteristiche specifiche del formaggio «Piave»:       un profilo sensoriale caratteristico durante le diverse fasi di stagionatura, determinato  dai  processi  di  proteolisi  e  lipolisi operati dalla combinazione dei due tipi di  innesto  e  dei  relativi microorganismi autoctoni presenti;       una  pasta  compatta  dovuta   all'assenza   di   fermentazioni gasogene;       un aroma  lattico,  piu'  forte  nel  prodotto  a  stagionatura inferiore;       un sapore che diventa progressivamente intenso e corposo,  fino ad una leggera piccantezza nelle stagionature piu' avanzate, che  non raggiunge mai livelli elevati, elemento che  caratterizza  il  sapore equilibrato, unico e riconoscibile del formaggio «Piave».     Il nome del  formaggio  «Piave»  deriva  dall'omonimo  fiume  che caratterizza e attraversa da nord, a sud, sud-est tutto il territorio bellunese, la  cui  sorgente  si  trova  sul  monte  Peralba  in  Val Visdende, nel territorio del Comelico, la parte  piu'  settentrionale della Provincia di Belluno.     La  produzione  del  formaggio  Piave  e'  stata  tramandata   di generazione in generazione nel bellunese e le sue  origini  risalgono alla fine del 1800 con la fondazione delle  prime  latterie  turnarie montane d'Italia.     Le prime produzioni «codificate» con il nome «Piave», fiume della tradizione per un prodotto della tradizione, risalgono al 1960, epoca in cui i cento quintali di latte al giorno, conferiti  alla  Latteria Sociale Cooperativa della Vallata Feltrina,  venivano  per  un  terzo destinati alla produzione di Piave e Fior di latte.     Il  prodotto  oggi  e'  molto  conosciuto   ed   apprezzato   dai consumatori tanto da aver ricevuto importanti riconoscimenti  proprio per le sue peculiarita' e tipicita' fin dagli  anni  ottanta  sia  in ambito nazionale, ottenendo lo Spino d'Oro nel  1986 -  1992 -  1994, rispettivamente alla 23^ - 26^ e  27^  edizione  della  Mostra  delle produzioni casearie di Thiene, sia in gare internazionali di formaggi della montagna, ottenendo alle Olimpiadi di Verona  nel  2005  il  1° premio Buonitalia - eccellenza  italiana  del  gusto -  come  miglior formaggio d'esportazione ed il 1° premio nella  categoria  stravecchi al World Cheese Awards di Dublino e al PIR cheese di Mosca nel 2007.     |  
|   |                                  Art. 7. 
                               Controlli 
     Il controllo sulla conformita' del prodotto  al  disciplinare  e' svolto dalla struttura di controllo, conformemente a quanto stabilito dagli articoli 10 e 11 del Reg. CE 510/2006.     Tale struttura e' l'Organismo di  controllo  CSQA  Certificazioni Srl - Via San Gaetano, 74 - 36016 Thiene (VI) - tel. +39-044-531301,1 fax +39-0445-313070 e-mail csqa@csqa.it     |  
|   |                                  Art. 8. 
                             Etichettatura 
     Il nome del prodotto «Piave» e' marchiato su tutto lo  scalzo  in senso verticale e con il verso della scritta alternato (altezza mm 70 mm 5);     Ogni forma deve riportare il lotto di produzione, riferito almeno alla giornata di produzione,  e'  ammessa  l'aggiunta  del  codice  e l'identificazione del caseificio;     Sulle forme viene apposta un'etichetta sul piatto, e sulla  quale vengono riportate le seguenti diciture:       nome: «PIAVE» Denominazione d'origine protetta;       tipologia: Fresco, Mezzano,  Vecchio  (Vecchio  selezione oro - Vecchio riserva);       marchio o ragione sociale del produttore.     |  
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