Gazzetta n. 113 del 17 maggio 2018 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 27 aprile 2018 |
Scioglimento del consiglio comunale di Limbadi e nomina della commissione straordinaria. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel comune di Limbadi (Vibo Valentia) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 31 maggio 2015; Considerato che, dall'esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'Amministrazione comunale di Limbadi, si rende necessario far luogo allo scioglimento del Consiglio comunale e disporre il conseguente commissariamento, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 26 apri le 2018;
Decreta:
Art. 1
Il Consiglio comunale di Limbadi (Vibo Valentia) e' sciolto. |
| Allegato Al Presidente della Repubblica
Nel Comune di Limbadi (Vibo Valentia), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 31 maggio 2015, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione, nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica. Nell'ambito di un'attivita' di monitoraggio sulla funzionalita' e sulla gestione amministrativa dell'ente sono stati acquisiti dalle forze dell'ordine elementi informativi, che hanno evidenziato possibili forme di condizionamento e compromissione degli organi elettivi, sulla scorta delle quali il prefetto di Vibo Valentia con decreto del 1° agosto 2017, successivamente prorogato, ha disposto l'accesso presso il suddetto comune ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il prefetto di Vibo Valentia, sentito nella seduta del 6 marzo 2018 il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ed il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia, ha trasmesso l'allegata relazione, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. I lavori svolti dalla commissione d'indagine hanno preso in esame, oltre alla generale gestione dell'amministrazione comunale, la cornice criminale ed il locale contesto ambientale, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e le locali cosche, ed hanno evidenziato come l'uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato, nel tempo, nel favorire soggetti o imprese collegati direttamente od indirettamente ad ambienti controindicati per l'esistenza di una fitta ed intricata rete di cointeressenze, amicizie e frequentazioni, che lega alcuni amministratori ad esponenti delle locali consorterie criminali o a soggetti ad esse contigui. Nel territorio del Comune di Limbadi e' operante una potente organizzazione criminale, profondamente radicata nel territorio, il cui raggio di azione si estende oltre i confini provinciali con collegamenti ad organizzazioni criminali operanti nel nord Italia ed all'estero. L'ingerenza della locale organizzazione criminale e' attestata anche dalle risultanze delle operazioni di polizia giudiziaria disposte dalla procura distrettuale di Catanzaro che hanno evidenziato come tutte le piu' significative realta' produttive operanti su quel territorio sono dominate dal potere mafioso che annienta la liberta' di iniziativa economica privata e inquina la gestione della cosa pubblica, impedendo il sano sviluppo economico del territorio, le cui risorse naturali costituiscono lo strumento di arricchimento e consolidamento del gruppo criminale e non la fonte di benefici per la collettivita'. Le verifiche disposte hanno evidenziato la presenza tra i sostenitori della lista capeggiata dall'attuale sindaco di soggetti riconducibili ad ambienti controindicati. La condizione di assoggettamento e condizionamento ambientale posto in essere dalla criminalita' organizzata e' ben attestata dalla vicenda riguardante la deposizione testimoniale del sindaco in un procedimento pendente nei confronti di alcuni esponenti della criminalita' organizzata nel quale, affinche' il primo cittadino - citato quale testimone - si presentasse a deporre e' stato necessario disporre, da parte del sostituto procuratore della Repubblica, l'accompagnamento coatto eseguito dalle forze di polizia. Fonti tecniche di prova hanno attestato che un assessore presente nell'attuale compagine amministrativa nel corso della campagna elettorale del 2011 si era recato nell'azienda di un esponente apicale della locale cosca chiedendogli sostegno politico per quelle consultazioni amministrative. Nonostante tale episodio - attestante una chiara espressione dell'influenza e del controllo sull'elettorato operato dalla locale cosca - abbia avuto ampia risonanza mediatici, il primo cittadino in occasione delle elezioni del 2015 ha candidato nella propria lista il menzionato amministratore - notoriamente vicino ad ambienti controindicati - conferendogli poi, ad elezioni avvenute, anche un incarico assessorile. L'accesso ispettivo ha altresi' evidenziato l'ingerenza degli organi politici nell'attivita' riservata all'apparato burocratico in violazione del principio della separazione tra il potere di indirizzo e quello di gestione riscontrando peraltro a carico di numerosi dipendenti - alcuni dei quali riconducibili per rapporti di parentela o frequentazioni ad ambienti criminali - numerosi pregiudizi di polizia e penali anche per reati di tipo associativo. La relazione del prefetto pone l'accento sull'attivita' amministrativa caratterizzata dall'inosservanza delle disposizioni normative in materia di trasparenza e anticorruzione e di quelle in materia di affidamento di lavori e servizi pubblici. In particolare, come piu' dettagliatamente riportato nella relazione della commissione ispettiva, e' stato rilevato un inadeguato livello di trasparenza e prevenzione della corruzione che unitamente a riscontrate situazioni di mala gestio, hanno favorito il condizionamento dell'attivita' amministrativa da parte di ambienti controindicati; Dagli accertamenti disposti sulle procedure di competenza dell'area tecnica e' emerso il ripetuto ricorso - in carenza dei presupposti richiesti dalla normativa sui contratti pubblici e in violazione della legislazione sulle informazioni antimafia - ad affidamenti diretti, a cottimi fiduciari e a proroghe di servizi, disposti in favore di imprese riconducibili al locale contesto criminale e con liquidazione di consistenti fondi pubblici. Viene evidenziato che, in molti casi, l'amministrazione locale, senza alcuna preventiva ricerca di mercato, ha individuato le imprese cui affidare lavori in via diretta esclusivamente tra quelle presenti in ambito locale, concordando direttamente con le stesse gli importi delle commesse. A tale riguardo la commissione d'indagine pone in rilievo i ripetuti affidamenti di lavori di giardinaggio e potatura alberi, per valori superiori a 50.000 euro, disposti - in assenza di una preliminare comparazione di preventivi e con quantificazione degli importi rimessa alla stessa ditta esecutrice e non ai competenti uffici tecnici - in favore di una societa' segnalata dallo stesso sindaco, i cui titolari sono gravati da pregiudizi di polizia e penali. Significative condotte omissive dell'Amministrazione comunale hanno caratterizzato anche la gestione del servizio di mensa scolastica, affidato per l'anno scolastico 2015-2016 ad una locale ditta. In relazione a tale affidamento e' emerso che l'amministrazione comunale, pur a conoscenza di alcune irregolarita' dell'appalto, non ha tempestivamente prodotto alla prefettura la documentazione necessaria per effettuare, in tempo utile, le prescritte verifiche e controlli, all'esito dei quali, nei confronti della predetta societa' e' stata emessa interdittiva antimafia. Tale circostanza ha permesso alla societa' di proseguire nell'esecuzione dell'appalto alla cui interruzione l'ente e' addivenuto solamente dieci giorni prima della scadenza del contratto annuale a seguito dell'emissione della menzionata interdittiva antimafia. Anche per l'anno scolastico 2016-2017 il servizio di mensa scolastica, sulla base di un atto d'indirizzo della giunta comunale e' stato assegnato in affidamento diretto senza alcuna preventiva ricerca di mercato ad un'impresa individuale il cui titolare appartiene ad una famiglia composta da soggetti gravati da vari reati anche di tipo associativo. Elementi univoci che attestano uno sviamento dell'azione amministrativa dai principi di legalita' e buon andamento sono emersi anche dalle verifiche sulla procedura di affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani in relazione alla quale l'Amministrazione comunale ha omesso di effettuare i prescritti controlli nel corso della sua esecuzione. Viene al riguardo evidenziato che la societa' appaltatrice, per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti, ha utilizzato un veicolo di proprieta' di altra societa', destinataria di due interdittive antimafia emesse dalla prefettura di Vibo Valentia il 5 giugno 2015 e l'11 novembre 2016, il cui titolare e' persona gravata da pregiudizi penali ed e' riconducibile ad ambienti criminali. E' altresi' significativa la circostanza che l'Amministrazione comunale ha provveduto ad indire la nuova gara per l'affidamento del servizio in questione solamente il giorno antecedente la scadenza del contratto, consentendo cosi alla societa' che, come evidenziato, per lo svolgimento del servizio si e' avvalsa dei mezzi di un'impresa destinataria di due interdittive antimafia, di proseguire la raccolta ed il trasporto dei rifiuti per ulteriori sei mesi. In relazione, poi, al diffuso fenomeno dell'abusivismo idrico la relazione del prefetto evidenzia che l'omessa attivita' di controllo da parte dell'ente, attestata dalla presenza sul territorio comunale di allacci abusivi, oltre a generare problemi di approvvigionamento idrico per la popolazione residente, ha determinato mancati introiti per il Comune che ha corrisposto, in favore della societa' che gestisce l'acquedotto, importi maggiori rispetto a quanto riscosso dai canoni idrici. In tale ambito risulta emblematica la vicenda, emersa a seguito di controlli disposti dall'organo ispettivo, relativa all'abitazione di un noto capo cosca situata a pochi metri dalla casa comunale e priva di un regolare allaccio alla rete idrica per la quale, a seguito di successivi accertamenti effettuati dall'Arma dei Carabinieri, il coniuge del menzionato esponente malavitoso e' stato deferito in stato di liberta' alla locale procura della Repubblica. L'organo ispettivo ha riscontrato, inoltre, nelle attivita' di competenza del servizio economico finanziario un diffuso disordine amministrativo e l'assenza di intersambio di dati tra gli uffici amministrativi dell'ente, con inefficienze ed omissioni nella riscossione dei tributi dalle quali hanno tratto vantaggio sia soggetti legati agli amministratori che appartenenti alla locale organizzazione criminale. Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto, hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'Amministrazione comunale di Limbadi volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'. Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale di Limbadi (Vibo Valentia), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 23 aprile 2018
Il Ministro: Minniti |
| Art. 2
La gestione del comune di Limbadi (Vibo Valentia) e' affidata, per la durata di diciotto mesi alla commissione straordinaria composta da: dott.ssa Alessandra Camporota - prefetto; dott.ssa Emma Caprino - viceprefetto aggiunto; dott. Francesco Battaglia - funzionario economico finanziario. |
| Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Vibo Valentia - Organo periferico di sicurezza Prot. n. 8/2-2/2018/NC/O.P.S.
Vibo Valentia, 6 marzo 2018
Al sig. Ministro dell'Interno
ROMA
Oggetto: Comune di Limbadi (Vibo Valentia) - Proposta di scioglimento del Consiglio comunale ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. Nell'ambito dell'attivita' di monitoraggio sulla funzionalita' e la gestione amministrativa degli enti locali di questa provincia sono stati acquisiti dalle forze dell'ordine elementi informativi riguardanti presunti fenomeni di condizionamento e compromissione degli organi elettivi dell'Amministrazione comunale di Limbadi, sulla scorta dei quali lo scrivente ha ravvisato la necessita' di richiedere l'esercizio dei poteri di accesso ex art. 1, comma 4, del decreto-legge n. 629/1982 nei confronti di quel Comune. A seguito di delega conferita con decreto ministeriale n. 17102/128/101(20) Uff. V - Affari territoriali in data 21 luglio 2017, lo scrivente ha nominato, con proprio decreto in data 1° agosto 2017, un'apposita commissione d'indagine per verificare la sussistenza di pericoli di infiltrazioni e condizionamenti della criminalita' organizzata nell'ambito della gestione politico amministrativa dell'ente in questione. Dall'attivita' dell'organo ispettivo, insediatosi presso il comune di Limbadi in data 8 agosto 2017 e conclusasi il 7 febbraio (...Omissis...) con la documentata relazione, qui rassegnata in pari data, sono emersi elementi di rilievo che si vanno ad illustrare attraverso il richiamo delle vicende piu' significative. L'attuale amministrazione civica di Limbadi e' retta dal sindaco (...Omissis...), eletto nella tornata amministrativa del 31 maggio 2015 alla guida di una coalizione civica denominata «Lista Democratica Costruiamo il suo Futuro», contrapposta alla lista «Limbadi Libera e Democratica», con candidato a sindaco (...Omissis...). I risultati elettorali hanno registrato l'elezione a Sindaco di (...Omissis...) e della lista allo stesso collegata, che ha ottenuto 1.121 voti, pari al 51,47% dei voti validi. La lista collegata al candidato a Sindaco (...Omissis...) ha registrato n. 1057 voti, pari al 48,53% dei voti validi. Inquadramento socio-economico e situazione della criminalita' organizzata.
Il territorio del Comune di Limbadi si estende per una superficie di 28,90 kmq, articolandosi in cinque frazioni denominate «Badia», «Caroni», «Mandaradoni», «Molta Filocastro» e «San Nicola de Legistis», oltre al centro abitato della stessa Limbadi. A Nord Limbadi confina con i Comuni di Rombiolo e Spilinga, ad Est con il Comune di San Calogero, a Sud con il Comune di Candidoni (RC) e ad Ovest con il Comune di Nicotera. Sul territorio limbadese risiedono 3467 abitanti. L'economia del territorio si basa prevalentemente sull'agricoltura e sull'allevamento, nonche' su piccole e medie attivita' di produzione. Nel territorio di Limbadi vi e' la presenza della Stazione Carabinieri e della Polizia Municipale, che consta del solo Comandante, attualmente assente per motivi di salute. Il territorio del Comune di Limbadi subisce l'opprimente presenza di una consolidata struttura di `ndrangheta facente capo alla famiglia (...Omissis...), suddivisa in frange ed articolazioni, comunque coese tra loro, che in determinati periodi storici si sono anche contrapposte per conseguire il predominio al vertice dell'organizzazione. La consorteria dei (...Omissis...), di cui Limbadi ne puo' essere considerata la «culla», essendone originaria la maggior parte dei suoi esponenti apicali e dei suoi affiliati, e' ritenuta dagli organi investigativi come la piu' potente organizzazione criminale della Provincia di Vibo Valentia, cui fanno anche capo diverse 'ndrine «satelliti» presenti sul territorio provinciale. L'attivita' delle Forze di Polizia, negli anni, ha consentito di accertare la presenza di 'ndrine e/o locali di 'ndrangheta collegate alla consorteria in oggetto in gran parte del territorio nazionale, in particolare nell'hinterland Milanese, Monza, Novara, Giussano, Seregno, Verano Brianza e Mariano Comense, in Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. Per quanto concerne l'Estero sono emersi contatti con le famiglie di Cosa Nostra, le FARC colombiane e le AUC colombiane, nonche' proprie attivita' in Togo relative al traffico internazionale di cocaina, di cui l'Africa, secondo la D.I.A., rappresenta il nuovo centro logistico. Il clan (...Omissis...) e' stato definito da Giuseppe Lumia, ex presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, come il clan finanziariamente piu' potente d'Europa. L'influenza della suddetta consorteria sul contesto socio-economico locale e' emerso nelle numerose Operazioni di Polizia che si sono susseguite nell'ultimo ventennio; nell'ambito della nota Operazione di Polizia «Odissea» (Proc. pen. 3053/04 R.G.N.R. Mod.21 della Procura Distrettuale della Repubblica di Catanzaro), le indagini avevano evidenziato «uno spaccato desolante delle attivita' economiche pubbliche e private svolte nel contesto territoriale sopraindicato: tutte le piu' significative ed importanti realta' produttive e commerciali appaiono dominate dal potere mafioso che annienta la liberta' di iniziativa economica privata, inquina la gestione della cosa pubblica, in una parola impedisce il reale sviluppo del territorio, le cui risorse naturali, lungi dall'essere patrimonio della collettivita', in realta' diventano strumento di arricchimento e consolidamento dei componenti del gruppo criminale.» Altre Operazioni di Polizia, susseguitisi negli anni, quali «Dinasty-Affari di Famiglia» (Proc. pen. 3204/2002 RGNR DDA), «Grillo Parlante» (Proc. pen. 73990/10 RGNR DDA), «Black Money-Purgatorio» (Proc. pen. 1878/07 RGNR DDA), «Costa Pulita» (Proc. pen. 4344/2014 RGNR DDA) e «Robin Hood» (Proc. pen. 1409/2016 RGNR DDA) nonche' i recenti provvedimenti di scioglimento per infiltrazioni mafiose di altre amministrazioni comunali del Vibonese, quali il limitrofo Comune di Nicotera, hanno rilevato il condizionamento della consorteria mafiosa dei (...Omissis...) sull'andamento delle Pubbliche istituzioni locali. 1. Gli amministratori - I precedenti penali ed i rapporti con soggetti legati al contesto criminale del territorio
L'attivita' svolta dalla Commissione d'indagine nominata dallo scrivente ha consentito di appurare come alcuni componenti dell'Amministrazione comunale abbiano legami con soggetti del locale contesto criminale, in alcuni casi derivanti da vincoli di parentela ed in altri da frequentazioni e come alcuni di essi siano stati coinvolti in procedimenti penali in qualita' di indagati, dettagliatamente riportati nell'ambito della relazione della Commissione d'indagine. In particolare, il Sindaco (...Omissis...) ha iniziato la propria attivita' politica nel 1970 all'interno della Sezione P.C.I. di Limbadi, della quale otteneva la tessera, iniziando a fare parte del direttivo nel 1972, anno in cui il Segretario della stessa Sezione era (...Omissis...) (1) alias «(...Omissis...) del '29», esponente storico di spicco dell'omonima Locale di 'ndrangheta, che nelle consultazioni amministrative del 1983, alla guida della Lista Civica "Il Ramoscello d'Ulivo", venne eletto Sindaco di Limbadi, per essere poi deposto prima dell'insediamento dall'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini per motivi di ordine e sicurezza pubblica (non essendo in vigore all'epoca normative relative lo scioglimento di amministrazioni comunali per infiltrazioni mafiose). Il medesimo, inoltre, e' zio paterno di (...Omissis...) M. (2) , avente numerose frequentazioni con soggetti della consorteria mafiosa dei (...Omissis...), nonche' cognato (3) di (...Omissis...) (4) , contiguo alla medesima Locale di 'ndrangheta. Inoltre (...Omissis...) Giuseppe e' il suocero (5) di (...Omissis...) (6) , imprenditore che ha intrattenuto rapporti di compravendita immobiliare con (...Omissis...), elemento di spicco dell'omonima Locale di 'ndrangheta. A dimostrazione del soggiogamento dell'azione e della volonta' degli amministratori di Limbadi al locale contesto criminale, deve evidenziarsi la vicenda riguardante la deposizione testimoniale del Sindaco (...Omissis...) innanzi al Tribunale di Vibo Valentia nell'ambito di un procedimento nei confronti di alcuni esponenti della criminalita' organizzata. Nel 2015, infatti, il Sindaco di Limbadi, Giuseppe (...Omissis...), veniva citato quale teste per il giorno 1° aprile 2015 presso il Tribunale di Vibo Valentia, nell'ambito del Procedimento Penale n. 5490/2015 RGNR DDA CZ a carico di (...Omissis...). Affinche' il (...Omissis...) si presentasse e venisse sentito in quella sede, si rendeva necessaria l'esecuzione di accompagnamento coatto ad opera di personale della Stazione Carabinieri di Limbadi, su disposizione verbale del competente Sostituto procuratore distrettuale. Le vicende processuali per le quali il (...Omissis...) era chiamato a testimoniare erano connesse anche all'infiltrazione dei (...Omissis...) nella campagna elettorale precedente alle consultazioni amministrative 2011 di Limbadi ed ai rapporti tra (...Omissis...) e la candidata (...Omissis...)' D. (attuale Assessore nella Giunta del (...Omissis...)). Nell'ambito della compagine politica, particolarmente rilevante, sotto il profilo che qui interessa, e' la posizione dell'assessore (...Omissis...), consigliere di maggioranza nominata Assessore con deleghe alla Pubblica istruzione cultura - sport e tempo libero, la quale e' stata intercettata nell'ambito dell'Operazione di Polizia «Purgatorio» (Proc. pen. n. 1878/07 RGNR DDA) nella quale risultano coinvolti diversi esponenti di spicco ed affiliati della consorteria mafiosa (...Omissis...). Nello specifico, da attivita' intercettiva ambientale la (...Omissis...)' risulta essersi recata in data 23 aprile 2011 presso l'azienda agricola di (...Omissis...) (7) , in vita elemento apicale dell'omonima consorteria mafiosa, all'epoca dei fatti suocero del di lei fratello (...Omissis...) (8) , richiedendo l'appoggio politico nelle consultazioni amministrative del 2011, in cui (...Omissis...)' D. era candidata nella lista dell'attuale Sindaco (...Omissis...). Quanto appena riferito e' riportato da pag. 124 a pag. 176 del Provvedimento di Fermo emesso in data 6 marzo 2017 dalla Procura distrettuale della Repubblica di Catanzaro, nell'ambito del Procedimento penale n. 1878/07 R.G.N.R. D.D.A. Il predetto amministratore e' inoltre pronipote (9) di (...Omissis...) (10) alias «(...Omissis..)», pluripregiudicato, affiliato alla consorteria mafiosa (...Omissis...) e con numerosi precedenti penali e/o di polizia, per associazione a delinquere di tipo mafioso ed associazione a delinquere, violazioni in materia ambientale, violazioni in materia edilizio-urbanistica, delitti contro la Pubblica amministrazione, la fede pubblica, il patrimonio e l'ordine pubblico. Nonostante la risonanza mediatica della richiesta di appoggio elettorale avanzata dalla (...Omissis...)' a (...Omissis...), divulgata pubblicamente nel 2013, e chiara espressione dell'influenza della Locale di `ndrangheta sull'ambiente socio-politico di Limbadi, il Sindaco (...Omissis...) riteneva comunque opportuno candidare nuovamente (...Omissis...)' nella propria lista delle consultazioni amministrative del 2015, nominandola anche Assessore alla Pubblica istruzione, cultura, sport e tempo libero. In sede di audizione dinanzi alla Commissione d'indagine, il Sindaco giustificava tale sua scelta politica, maturata in campagna elettorale e poi confermata in seno alla sua Giunta, paventando precedenti consultazioni legali in merito ed una presunta obbligatorieta' di rispetto delle «quote rosa». In realta', il Sindaco avrebbe potuto comunque rispettare le norme sulla parita' di genere con la nomina di un assessore esterno, come previsto dallo statuto. La nomina della (...Omissis...) ad assessore, quindi, appare come una manovra tesa ad ingraziarsi il favore della locale consorteria di ndrangheta, con la quale lo stesso assessore ha mostrato di avere rapporti oltremodo confidenziali, arrivando finanche a rivolgersi al capo (...Omissis...) con l'appellativo di «Zio». Si ritiene che un amministratore scevro da condizionamenti, appresa la circostanza della frequentazione con esponenti di elevatissimo spessore criminale, avrebbe subitaneamente allontanato il soggetto dalla propria compagine politica senza conferirgli alcun incarico all'interno dell'organo esecutivo comunale. Si riportano di seguito le dichiarazioni rilasciate da (...Omissis...) sulla questione: ...omissis... La (...Omissis...)' e' rientrata dopo tanto tempo dal Nord Italia ove risiedeva; una volta rientrata in Limbadi, (...Omissis ..)' ci ha contattato, proponendosi per la partecipazione alla compagine politica di sinistra di Limbadi. Nel 2011 abbiamo fatto la lista per le consultazioni amministrative di quell'anno e (...Omissis...)' e' stata inserita nella lista elettorale con la quale abbiamo perso. Successivamente abbiamo ricontattato la (...Omissis...)' per la sua candidatura nella lista democratica «Costruiamo il Futuro». Prima di ricandidarla abbiamo fatto le valutazioni del caso, consultando anche in merito diversi legali, che ci hanno riferito che non vi erano delle ostativita', con riferimento a quanto emerso in alcune intercettazioni, con riferimento a contatti tra (...Omissis..)' e (...Omissis...) nel periodo delle consultazioni elettorali del 2011 ...omissis... No, non ho mai pensato che le intercettazioni nelle quali risultava essere coinvolta la (...Omissis...)' potessero essere sintomatici di relazioni particolari con soggetti legati alla cosca mafiosa dei (...Omissis...). La (...Omissis...)', in risposta alle domande da me poste sulla convocazione di (...Omissis...) emersa nelle intercettazioni, mi ha riferito di essere stata chiamata da (...Omissis...) che in quell'occasione ha denigrato la lista in cui io ero candidato con chiaro riferimento alla mia persona, indicata in modo spregiativo dallo stesso (...Omissis...); tutto cio' e' agli atti dell'Autorita' giudiziaria. Alle risultanze elettorali la (...Omissis...)' e' stata nominata Assessore, dovendo obbligatoriamente scegliere gli assessori tra i consiglieri eletti e rispettare l'obbligo delle quote rosa nella Giunta comunale, altrimenti non avrei mai nominata assessore la (...Omissis...)' ...omissis...» Frequentazioni e legami con soggetti appartenenti al locale contesto di ndrangheta sono rinvenibili anche in capo al Vicesindaco, ad altri assessori e a tre consiglieri di maggioranza, ben evidenziati nel corpo della relazione redatta dalla Commissione d'indagine. Da una consultazione dell'elenco dei sostenitori della Lista Democratica «Costruiamo il Futuro» relativa alla compagine capeggiata dal Sindaco (...Omissis...) e' stata constatata la presenza dei soggetti sottoelencati, alcuni dei quali legati da vincoli di parentela e/o di frequentazioni alla Locale di 'ndrangheta dei (...Omissis...). Da evidenziare inoltre che il luogo prescelto per le eventuali comunicazioni da parte della Commissione Elettorale Circondariale alla Lista di (...Omissis...) coincide con l'indirizzo di residenza di (...Omissis...), soggetto con precedenti penali e di polizia, nonche' contiguo all'area della locale criminalita' organizzata. In relazione alla personalita' dei suddetti sostenitori di lista, in sede di audizione il Sindaco (...Omissis...) ha addirittura negato il sostegno politico di alcuni di essi, dichiarandosene in alcuni casi inspiegabilmente addirittura estraneo, come di seguito:...Omissis...In relazione all'elenco dei sostenitori della Lista Democratica "Costruiamo il Futuro", (...Omissis...) D. e la sua famiglia hanno solo votato e non hanno sostenuto la mia lista elettorale, il (...Omissis...) Pantaleone e' stato mio avversario politico da sempre, e pertanto sto rimanendo basito perche' non credo che loro mi abbiano mai appoggiato. (...Omissis...) F. e' stato mio sostenitore in quanto marito di una candidata nella mia lista elettorale, ovvero (...Omissis ..) D. (...Omissis...) Annunziata e' la moglie del dottore T. la conosco e so che mi ha sostenuto. Per quanto concerne (...Omissis...) F. so che ha appoggiato la mia lista. (...Omissis...) F., pur essendo cognata di (...Omissis...), ha appoggiato la mia lista in quanto il defunto marito (...Omissis...) Michele era un compagno del mio partito e so per certo che non ha mai avuto contatti con i ...omissis... Dalle esperienze politiche del Sindaco (...Omissis...), nonche' dalle vicende che hanno interessato le precedenti consultazioni amministrative del 2011 e quelle del 2015 che hanno determinato la composizione dell'attuale Amministrazione Comunale, emerge un avvilente e desolante contesto generale di rapporti tra l'ambiente politico e la Locale di 'ndrangheta dei (...Omissis...). 2. Attivita' di controllo degli organi elettivi
La Commissione d'Indagine ha avuto modo di appurare come l'attivita' degli organi elettivi sia stata sostanzialmente improntata ad un atteggiamento appiattito ed omologata a principi di assoluta inerzia, non assumendo alcuna iniziativa di rigore per ripristinare la legalita' violata, consentendo in tal modo il protrarsi, nel tempo, di un diffuso atteggiamento inoperoso ed irregolare degli uffici comunali. 3. Elementi sintomatici di alterazioni del procedimento di formazione della volonta' degli organi elettivi ed amministrativi
Nel senso sopra detto, nell'ambito degli accertamenti effettuati, l'organo ispettivo, come di seguito si andra' ad illustrare, ha rilevato l'inosservanza delle recenti normative in materia di trasparenza ed anticorruzione, nonche' che le procedure di aggiudicazione di appalti di lavori, servizi e forniture, risultano per lo piu' affidate con procedure anomale ed a soggetti privi dei necessari requisiti. La Commissione d'Indagine ha rilevato un complessivo inadeguato livello in tema di trasparenza, integrita' e prevenzione della corruzione, tale da poter agevolare situazioni di mala gestio e conseguentemente favorire l'emergere di possibili forme di condizionamento tali da poter determinare un'alterazione del procedimento di formazione delle volonta' e delle scelte degli organi elettivi/amministrativi e di compromettere quindi il buon andamento e l'imparzialita' dell'Ente comunale. Le anomalie riscontrate, tra l'altro confermate in sede di audizione anche dall'Istruttrice amministrativa addetta di segreteria, consistono in: mancata pubblicazione su «Amministrazione trasparente» di diversa documentazione prodotta negli ultimi anni dall'Amministrazione comunale; mancata pubblicazione di alcuni atti sull'Albo pretorio on-line con assenza del requisito di semplicita' nella ricerca e consultazione dello stesso; mancata osservazione della normativa sulla privacy nella pubblicazione di alcuni atti; assenza della relazione annuale del Piano triennale prevenzione corruzione; mancata predisposizione delle relazioni annuali, relative al Piano triennale trasparenza ed integrita'; mancata redazione del Piano sulla performance. In particolare, come si evince dalla navigazione sul link «Amministrazione trasparente», molta della documentazione prodotta negli ultimi anni dall'Amministrazione comunale non e' stata pubblicata e/o conservata. Documenti come bilanci, rendiconti, Piano della performance, premi erogati, Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici, ed altro ancora, sono rimasti nelle «segrete stanze» del Comune, sottratti alla conoscibilita' dei cittadini limbadesi ed al loro diritto/dovere di «controllo sociale» dell'operato della P.A. Tali carenze sono state confermate anche in sede di audizione dell'istruttrice amministrativa, addetta all'Ufficio affari generali e di segreteria, (...Omissis...) R. (11) che ha dichiarato in merito guanto segue: ...omissis ...Per quanto concerne l'implementazione documentale del sito del Comune di Limbadi, ogni Ufficio del Comune si dovrebbe occupare del «caricamento» in up-load dei propri documenti. Sul sito del Comune vi sono «Amministrazione trasparente» ed «Albo pretorio on-line» che dovrebbero essere quelle piu' soggette ad aggiornamento implementativo ...omissis... Per quanto concerne l - «Amministrazione trasparente», le competenze della Segreteria sono assolte dalla mia persona, su incarico affidatomi dal Segretario (...Omissis...). Per l'Amministrazione trasparente, il geometra (...Omissis...) si occupa dell'implementazione della documentazione dell'Area tecnica. Sono ben consapevole che per l'«Amministrazione trasparente» il Comune di Limbadi e' alquanto carente, in quanto mancante in alcune sezioni quali: «Disposizioni generali», «Incarichi amministrativi e politici», «Elenco dei dipendenti» ed altro ancora, di cui al momento non ricordo in modo specifico. Tale carenza e' dovuta alla mancanza di tempo ed alla carenza di personale. Di tale carenza di «Amministrazione trasparente» da tempo esistente, non credo che gli Amministratori ne fossero a conoscenza, o quanto meno non sono a conoscenza da parte loro di Atti di indirizzo, finalizzati alla risoluzione della problematica in argomento ...omissis... La Commissione d'Indagine, allo scopo di verificare la conformita' della gestione dell'Albo on line del Comune di Limbadi agli adempimenti previsti dalla legge ed esplicitati nel Vademecum «Modalita' di pubblicazione dei documenti nell'Albo on line» citato, nonche' appurare o meno la semplicita' di navigazione nella ricerca di un atto o provvedimento amministrativo o documento di cui e' obbligatoria la pubblicazione, ha inteso effettuare uno specifico screening dal quale sono emerse significative criticita' in ordine alla gestione dell'Albo stesso. Durante la consultazione del Portale del Comune di Limbadi e' stata riscontrata la presenza di due diversi link per l'Albo pretorio on-line, di cui uno dedicato alle Pubblicazioni piu' recenti e l'altro dedicato alle pregresse Pubblicazione dal 2012 sino al 4 luglio 2017, con una conseguente non facile ed intuitiva individuazione da parte dell'utente del link da consultare. Tale aspetto e' stato confermato anche in sede di audizione dall'istruttore amministrativo (...Omissis...) R., che ha dichiarato in merito:... omissis ...Per quanto concerne l'«Albo Pretorio on-line», la sua implementazione e' a carico di qualsiasi Area o Ufficio del Comune che emette degli atti per i quali e' prevista la pubblicazione. Fino a luglio 2017 la gestione dell'Albo pretorio avveniva con il software «Asmenet» e verso la fine di luglio 2017 l'Area amministrativa ed Affari generali ha deciso di acquistare un componente del software Ufficio protocollo. Solo da luglio 2017 e' stato adottato l'impiego di un Registro generale, in quanto prima di tale periodo, il Comune di Limbadi si avvaleva di Protocolli autonomi di ciascuna Area e/o Ufficio ...omissis... Attualmente nell'andare a consultare il sito del Comune di Limbadi, vi sono due flag, uno rispondente al nuovo Albo pretorio on-line ed uno relativo alle pubblicazioni precedenti a luglio 2017. Attualmente da quasi una settimana il nuovo Albo pretorio on-line non e' disponibile per un guasto al server ...omissis... Le anomalie riscontrate riguardano prevalentemente la gestione dell'archivio dell'albo pretorio on line: risultano mancanti alcuni atti, in quanto, pur essendo rispettato l'ordine progressivo vi sono dei «salti» tra gli stessi; il sistema non consente una ricerca puntuale; infatti attraverso l'inserimento nella chiave di ricerca del numero della determina ovvero della delibera ovvero del numero di protocollo, il sistema restituisce elenchi di documenti che non consentono di individuare il documento di interesse rendendo quindi infruttuosa ogni tipo di ricerca; nella pubblicazione degli atti non sempre viene garantito il rispetto delle normative relative il trattamento dei dati personali e dei dati sensibili (privacy); difatti in alcuni atti pubblicati sono visibili dati anagrafici e di residenza di soggetti interessati, nonche' indicazioni sul loro orientamento religioso, anche con violazione di quanto indicato all'art. 5 del Piano triennale per la trasparenza e l'integrita' per il triennio 2016/2018 dello stesso. In definitiva, la navigazione e la ricerca negli archivi on line dell'Albo pretorio, non permette al cittadino di accedere a tutti gli atti del Comune di cui e' obbligatoria la pubblicazione e la conservazione, nonche' di ricercare in maniera puntuale ed agevole le informazioni di cui ha bisogno. In relazione a tali «mancanze», dalle dichiarazioni dell'istruttore amministrativo (...Omissis...) R., emerge un totale disinteressamento da parte degli Amministratori: ...omissis... Di tale aspetto carente sul trattamento dei dati personali, per quanto a mia conoscenza non vi e' stato mai alcun atto di indirizzo risolutivo da parte degli Amministratori (...Omissis...). Per quanto riguarda il Piano triennale della prevenzione della corruzione sono state riscontrate varie criticita'. La Commissione, ritenendo che la predisposizione e l'osservanza del PTPC e i rendiconti annuali da parte dell'Ente comunale assuma, unitamente ad altri adempimenti, fondamentale importanza ai fini dell'integrita' del citato Ente e che il loro esame potesse essere di ausilio in relazione ai compiti alla stessa demandati, ha riscontrato le inosservanze di seguito riportate: assenza della Relazione annuale il cui termine di presentazione e di pubblicazione per ogni anno e' il 15 dicembre, come previsto dall'art. 1 comma 14 legge n. 190/2012; inottemperanza degli adempimenti previsti in materia di pubblicazione. La Commissione d'Indagine ha esaminato la documentazione prodotta dall'Ente comunale relativa agli adempimenti scaturenti dagli obblighi imposti dalla legge connessi al Programma triennale per la trasparenza e l'integrita' (PTTI), constatando anche in questo caso incongruenze e criticita', ossia la mancata predisposizione e pubblicazione delle Relazioni annuali e dei prospetti quadrimestrali riepilogativi dello stato di attuazione del Programma cosi' come previsti dagli adempimenti in materia di monitoraggio interno, nonche' l'inadempimento in ordine a quanto previsto in tema di pubblicazione e diffusione delle informazioni attraverso il sito web istituzionale. Anche relativamente agli adempimenti in materia di Performance valgono le considerazioni precedentemente espresse dalla Commissione circa l'importanza connessa alla trasparenza dell'attivita' amministrativa nonche' alla conoscibilita' di determinati indicatori di risultato e di target di cui ogni Amministrazione e' chiamata a dotarsi, ai fini di un effettivo e concreto «controllo sociale» sul proprio operato. In merito agli adempimenti relativi al Piano della Performance di cui all'art. 10 del decreto legislativo n. 150/2009, si e' constatato che: non e' stato redatto il documento programmatico triennale denominato Piano della Performance da redigersi entro il 31 gennaio; non e' stata redatta la Relazione sulla Performance da redigersi a consuntivo entro il 30 giugno in relazione all'anno precedente (pertanto non pubblicati). Nel complesso, e' stato possibile rilevare un complessivo inadeguato livello in tema di trasparenza, integrita' e prevenzione della corruzione, tale da poter agevolare situazioni di mala gestio e conseguentemente favorire l'emergere di possibili forme di condizionamento tali da poter determinare un'alterazione del procedimento di formazione delle volonta' e delle scelte degli organi elettivi/amministrativi e di compromettere quindi il buon andamento e l'imparzialita' dell'Ente comunale. 4. Gli affidamenti diretti, i cottimi fiduciari, le prosecuzioni di servizi e le somme urgenze.
Da una disamina delle determinazioni dell'Area tecnica, e' emerso l'assiduo impiego, mediante affidamenti diretti, cottimi fiduciari, prosecuzioni di servizi a volte irregolari e somme urgenze, di diverse imprese vicine al contesto criminale con liquidazioni di consistenti somme di fondi pubblici in favore delle stesse. Infatti, in relazione alle procedure adottate dal Comune durante l'Amministrazione (...Omissis...) per gli affidamenti diretti, i cottimi fiduciari, le somme urgenze e le prosecuzioni di servizio, sono state riscontrate diverse anomalie che si ripetono costantemente nel tempo, sino al punto di determinare un «modus operandi» che favorisce imprese assegnatarie e professionisti incaricati, alcuni dei quali notoriamente vicini al contesto criminale. Inoltre, da quanto dichiarato in sede di audizione dal Responsabile dell'Area tecnica, e' emerso come in alcuni casi le imprese esecutrici di lavori con la procedura di affidamento diretto, vengano individuate senza alcuna ricerca di mercato tra quelle «di loro fiducia della zona», inserite in un elenco dell'U.T.C., quantificando e stabilendo l'importo di spesa (poi inserito nella determina dell'impegno di spesa) congiuntamente alla stessa ditta esecutrice dei lavori. Al termine dell'esecuzione dei lavori, spesso non risulta redatto alcun atto specifico attestante la loro regolarita', altresi', sussiste una mera dichiarazione sommaria, inserita nella sola determina di liquidazione della spesa. Il responsabile dell'Area tecnica, in sede di audizione dinanzi alla Commissione d'indagine, riferiva infatti testualmente: ...omissis... Per quanto concerne le procedure per i lavori che commissiona il Comune di Limbadi, in alcuni casi l'Ufficio tecnico si avvale del sistema MEPA ed in altri si avvale della procedura dell'affidamento diretto. Per alcuni degli affidamenti diretti l'UTC. chiede dei preventivi a piu' ditte, per altri affidamenti diretti, senza ricerca di mercato, l'UTC. individua direttamente la ditta, scelta tra quelle di nostra fiducia della zona, a cui affidare il lavoro e con la quale ci si reca sul posto, stabilendo l'importo di spesa; a seguito del sopralluogo la ditta in argomento manda il preventivo di spesa via pec al Comune, che valuta se approvare o meno il preventivo. Una volta eseguito il lavoro, l'U.T.C. controlla che sia stato eseguito per la successiva liquidazione, attestando l'avvenuta esecuzione nella stessa Determina di liquidazione ...omissis ... Le ditte a cui vengono assegnati i lavori, vengono individuate prima di tutto per la certificazione antimafia, per l'attivita' che dovrebbero svolgere e poi perche' sono site nel Comune di Limbadi e/o paesi vicini. Una volta individuato un lavoro da eseguire, noi come U.T.C. consultiamo un nostro elenco sul quale sono indicate le ditte «di fiducia» e dal quale individuiamo la ditta da contattare ed a cui probabilmente verra' assegnato il lavoro ...omissis... Inoltre durante l'Amministrazione (...Omissis...) si e' registrato un ingente ricorso alla procedura dell'affidamento per lavori d'urgenza, dalle cui Determinazioni non si rilevano concreti elementi d'urgenza e necessita' caratterizzanti i lavori oggetto di affidamento. E' stato constatato, inoltre, come nella maggior parte dei casi le imprese risultate destinatarie di affidamenti diretti, cottimi fiduciari, prosecuzioni di servizi e somme urgenze, favorite dall'ente attraverso un modus operandi di anomalie, sono risultate essere collegate al contesto criminale da vincoli di parentela e/o assidue frequentazioni e/o dal diretto coinvolgimento di titolari e/o soci in attivita' di indagine delle FF.PP. in relazione a reati di tipo associativo e/o correlati ad esponenti di spicco della criminalita' organizzata, dettagliatamente posti in rilievo in seno all'allegata relazione della Commissione d'Indagine. Inoltre nelle procedure di affidamento diretto, somma urgenza e prosecuzione di servizi, sono emerse molteplici irregolarita' ed imprecisioni, che ripetendosi costantemente nel tempo, sino al punto di determinare un vero e proprio «modus operandi», dimostrano inoltre: un eccessivo e talvolta illegittimo ricorso all'affidamento diretto, in assenza dei necessari presupposti; una politica di gestione indirizzata all'individuazione frequente delle medesime imprese e/o dei medesimi fornitori, alcuni dei quali notoriamente vicini al contesto criminale. Tra le irregolarita' piu' frequenti riscontrate emergono: l'assenza di indicazione del tipo di procedura seguito per l'impegno di spesa; l'assenza di una motivazione opportuna per il ricorso alla procedura di affidamento diretto; l'assenza di una ricerca di mercato, ne' mediante il ricorso al «mercato elettronico» nazionale e/o locale, ne' il ricorso ad una pluralita' di preventivi in ambito locale; la congruita' valutata spesso sulla base dell'unico preventivo allegato (ove presente) dalla stessa impresa/societa' risultata assegnataria, contrariamente a quanto stabilito dal Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice dei contratti; l'assenza di idonea motivazione tecnico-giuridica per la scelta del contraente, che anziche' basarsi su una ricerca di mercato, si limita ad espressioni del tipo: "considerato che ...omissis... e' stato chiesto il preventivo di spesa alla ditta ...omissis... la quale, si e' resa immediatamente disponibile ad intervenire; prosecuzioni di servizi e/o proroghe nei confronti di imprese/societa', senza la predisposizione nei tempi dovuti, di nuovi bandi di gara e/o di procedura di selezione comparativa, in alcuni casi con presumibile danno economico per l'Ente. Dalle dichiarazioni rese in sede di audizione dinanzi questa Commissione dallo stesso responsabile dell'Area tecnica, sono emerse procedure di affidamenti diretti caratterizzata da: individuazione delle imprese da impiegare, dettate dalla consuetudine; assenza in alcuni casi di atti attestanti la regolare esecuzione a termine lavori con data certa e documentata; liquidazione degli importi in favore delle imprese/societa', in base alle fatture presentate dalle stesse. Da quanto sopra, emerge chiaramente la permeabilita' dell'Ente dinanzi eventuali possibili condizionamenti da parte del contesto criminale ed una notevole superficialita' nella gestione della res publica. Da quanto presente in atti non e' possibile escludere che in alcuni casi gli importi da liquidare siano stati quindi determinati non da un'effettiva congruita' e/o a seguito di una ricerca di mercato, ma direttamente dalle imprese/societa' esecutrici e che tale «modus operandi» possa mascherare le reali modalita' seguite dall'Ente con la compiacenza dell'impresa/societa' esecutrice, in chiaro contrasto con le procedure normativamente previste. Le violazioni riscontrate costituiscono, inoltre, elemento che induce a non escludere che l'eccessivo ri(...Omissis...) alla procedura dell'affidamento diretto sia finalizzato a facilitare una possibile canalizzazione dei lavori in favore delle medesime imprese/societa', alcune delle quali collegate al contesto criminale. Altre anomalie sono state riscontrate in relazione ad affidamenti diretti e prosecuzioni di servizio per il servizio di refezione scolastica in favore della «pizzeria-braceria (...Omissis...)», per la gestione della raccolta dei RR.SS.UU in favore della «(...Omissis...) S.r.l.» e per la gestione dell'impianto di depurazione in favore della «(...Omissis...)' Servizi di (...Omissis...) & C. s.a.s. Difatti durante l'Amministrazione (...Omissis...) la maggior parte delle somme impegnate, a seguito di affidamento diretto, cottimo fiduciario, somma urgenza e prosecuzione di servizio, e' avvenuto in favore di imprese e/o soggetti vicini al contesto criminale, per un importo complessivo che ammonta ad € 311.113,87, di cui liquidato € 305.440,39. 4. L'appalto della mensa scolastica
In relazione alle procedure adottate dal Comune di Limbadi durante l'Amministrazione (...Omissis...) per l'aggiudicazione dell'appalto del servizio di refezione scolastica, sono emerse diverse irregolarita' susseguitesi per tutti e tre gli anni scolastici dal 2015 al 2018, con conseguenti liquidazioni di consistenti somme di fondi pubblici in favore di imprese vicine al locale contesto criminale, quali la «(...Omissis...) S.r.l.», poi destinataria d'interdittiva antimafia e la «Pizzeria-Braceria (...Omissis...)», il cui titolare appartiene a famiglia composta da soggetti gravati da numerosi precedenti penali e/o di polizia, alcuni dei quali per reati anche di tipo associativo. Dalla vicenda esposta per l'anno scolastico 2015/2016 risulta una condotta omissiva da parte dell'Ente, e nello specifico da parte di tutti gli amministratori (a conoscenza della vicenda) e del responsabile dell'Area amministrativa (...Omissis...), in relazione al punto cottura impiegato dalla (...Omissis...) S.r.l. corrispondente all'esercizio pubblico Pizzeria «(...Omissis...)» di Nicotera Marina, riconducibile a soggetti vicini al contesto criminale, nonche' con legami di parentela con il vicesindaco (...Omissis...). Difatti il responsabile dell'Area amministrativa, trascurando la comunicazione della variazione del punto di cottura, nonostante nell'atto non vi fosse indicata l'esatta ubicazione dello stesso, determinava un ritardo nell'attivita' di controllo conclusasi con l'interdittiva antimafia del 20 maggio 2016 e consentiva l'interruzione del rapporto della Societa' in argomento con la Pubblica amministrazione solo dieci giorni prima della scadenza del contratto annuale. Il Sindaco (...Omissis...) Giuseppe, pur dimostrandosi a conoscenza dell'ubicazione del punto di cottura e della sua corrispondenza all'esercizio pubblico «(...Omissis...)», dichiarava la vicenda come non rientrante tra le sue competenze di controllo, negando addirittura il legame di parentela esistente tra il titolare della predetta attivita' e il (...Omissis...) F. Gli amministratori venivano indicati come soggetti a piena conoscenza della vicenda per come dichiarato in sede di audizione dal suddetto (...Omissis...). La risoluzione del contratto tra il Comune di Limbadi e la (...Omissis...) S.r.l. avveniva solo ed esclusivamente a seguito dell'emissione dell'interdittiva antimafia maturata anche in relazione alla riconducibilita' del punto cottura al contesto criminale. Nonostante il servizio della mensa scolastica in Limbadi sia risultato settore di interesse della criminalita' organizzata, per l'anno scolastico 2016/2017, a seguito di alcuni ritardi nella procedura di gara, la Giunta comunale dava atto di indirizzo all'Area amministrativa per un temporaneo affidamento diretto, che si concretizzava con l'individuazione, senza una minima ricerca di mercato, di un'impresa individuale, la cui titolare appartiene a famiglia composta da soggetti gravati da numerosi precedenti penali e/o di polizia, alcuni dei quali anche per reati di tipo associativo. L'affidamento diretto nei confronti della pizzeria braceria (...Omissis...) di Rosarno per l'inizio dell'anno scolastico 2016/2017 ha determinato una liquidazione complessiva nei confronti del predetto esercizio pubblico di una spesa pari ad € 16.332,61. Analogo iter in favore della stessa impresa individuale si e' verificato per l'anno scolastico in itinere, con l'individuazione temporanea dell'impresa affidataria direttamente da parte della Giunta comunale con apposita delibera, in violazione dell'art. 107 del decreto legislativo n. 267/2000 T.U.E.L. L'affidamento diretto nei confronti della pizzeria-braceria (...Omissis...) di Rosarno per l'inizio dell'anno scolastico 2017/2018 ha determinato una liquidazione complessiva nei confronti del predetto esercizio pubblico fino al mese di novembre 2017 di una spesa pari ad € 16.028,48. Complessivamente sino al mese di novembre 2017 l'affidamento diretto in favore della braceria-pizzeria (...Omissis...) per i due anni scolastici 2016/2017 e 2017/2018 ha determinato una liquidazione di spesa pari ad € 32.361,09, a cui si dovranno aggiungere le ulteriori liquidazioni relative ai mesi di dicembre 2017 e gennaio 2018 con le medesime procedure. 5. L'appalto per la gestione dei rifiuti solidi urbani
In relazione al servizio di raccolta, trasporto, recupero e conferimento dei RR.SS.UU. e' stato possibile riscontrare delle anomalie relative agli automezzi impiegati dalla ditta appaltatrice e nei confronti della quale l'appalto e' stato prorogato per ulteriori mesi sei, (...Omissis...) Italia S.r.l. Infatti, in data 22 giugno 2016 personale della Stazione Carabinieri di Limbadi constatava che per lo svolgimento del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani in Limbadi veniva utilizzato il veicolo Fiat Iveco trg. (...Omissis...), di proprieta' de (...Omissis...) Servizi ambientali (12) di (...Omissis...) S. (13) con precedenti di polizia per truffa e falso, nonche' coniuge convivente di (...Omissis...)' G. (14) , pregiudicato, gia' Avvisato Orale di P.S. con precedenti penali e/o di polizia per reati contro la persona, il patrimonio e la P.A., indagato nell'ambito del procedimento penale n. 30546/2014 (Operazione di Polizia «Mafia Capitale») per interposizione fittizia di beni, la cui titolarita' risultava essere riconducibile alla cosca dei (...Omissis...) (a cui tra l'altro e' legato da un rapporto di parentela), nonche' considerato loro referente negli affari legati alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti nella Capitale. Si evidenzia come la «(...Omissis...)» risulti destinataria di due Interdittive Antimafia n. 23937 e n. 43199 emesse dalla Prefettura di Vibo Valentia rispettivamente in data 5 giugno 2015 e 11 novembre 2016. In data 26 marzo 2015, dopo la stipula del contratto con la (...Omissis...) Italia S.r.l., l'Area tecnica del Comune di Limbadi avanzava via pec una richiesta alla societa' appaltante, poi sollecitata in data 17 giugno 2016 con un'ulteriore comunicazione via pec, finalizzata alla conoscenza dei dati relativi agli automezzi ed alla quale non seguiva alcuna risposta. Tale condotta omissiva da parte della societa' appaltante veniva confermata in sede di audizione dinanzi questa Commissione sia dal Sindaco (...Omissis...) G. che dal responsabile dell'Area tecnica (...Omissis...) F. Entrambi gli uditi confermavano l'esistenza della suddetta richiesta via pec alla societa' appaltante, addebitando eventuali responsabilita' in merito ciascuno all'altro e viceversa. Di seguito parte delle dichiarazioni rese sull'argomento: (...Omissis...) F.: ...omissis... Del fatto che la Societa' (...Omissis...) S.r.l. non ha mai comunicato i mezzi dalla stessa impiegata, ne veniva data comunicazione al Sindaco (...Omissis...) per aprire un contenzioso ma lo stesso non ha voluto interagire per tale situazione ...omissis... (...Omissis...) G.: ...omissis... L'appalto relativo alla raccolta dei RR.SS.UU. demandato alla societa' (...Omissis...) Italia l'abbiamo ereditato dalla commissione straordinaria all'epoca insediata al Comune di Limbadi. In merito il responsabile dell'U.T.C, mi aveva segnalato che non vi era comunicazione in relazione ai mezzi utilizzati dalla suddetta Ditta; per tale mancanza il responsabile U.T.C. ha inviato una richiesta via Pec alla Ditta in argomento, alla quale non vi e' stata risposta ...omissis... Io da Sindaco non ho avviato alcun contenzioso contro la Societa' (...Omissis...) Italia, perche' pensavo che per il contenzioso fosse sufficiente la richiesta via Pec; inoltre la competenza per l'avvio del contenzioso era di (...Omissis...), in qualita' di responsabile dell'Ufficio tecnico ...omissis ...Ribadisco che se vi sono state delle mancanze in merito all'appalto della ditta (...Omissis...) Italia, il tutto e' da attribuire all'Area tecnica ...omissis... Ancora, durante il periodo di proroga del servizio in favore della (...Omissis...) Italia S.r.l. e precisamente per il periodo compreso tra il 24 aprile 2017 ed il 31 agosto 2017 risulta aver svolto attivita' lavorativa part-time di dipendente della societa' in argomento (...Omissis...) N. (15) con precedenti di polizia per minaccia, danneggiamento, porto ingiustificato di armi e/o oggetti atti ad offendere, segnalato per due volte per uso personale di sostanze stupefacenti, nonche': fratello convivente di (...Omissis...) E. (16) , compagna dell'attuale (...Omissis...) F.; fratello di (...Omissis...) C. (17) e (...Omissis...) M. (18) , compagne conviventi rispettivamente di (...Omissis...)' M. (19) e (...Omissis...)' F. (20) , a loro volta fratelli di (...Omissis...)' G. (21) , indagato nell'ambito del procedimento penale n. 30546/2014 (Operazione di Polizia «Mafia Capitale») per interposizione fittizia di beni, la cui titolarita' risultava essere riconducibile alla struttura di 'ndrangheta facente capo ai (...Omissis...); cugino di I grado di (...Omissis...) F. (22) , gravato da precedenti di polizia per associazione a delinquere e violenza privata nell'ambito dell'Operazione di Polizia «Repetita Juvant» del Nucleo di Polizia Tributaria G.d.F. di Pesaro, nonche' coniuge di (...Omissis...), elemento apicale dell'omonima consorteria mafiosa. Inoltre, in relazione all'appalto per la gestione dei RR.SS.UU. emerge il palese ritardo del Comune di Limbadi nell'indizione di una nuova gara (un giorno prima della scadenza del precedente appalto), con una conseguente prosecuzione di servizio disposta dal Sindaco (...Omissis...) Giuseppe per un periodo di sei mesi, scaturente la liquidazione di una spesa pari ad € 121.171,56 nei confronti di una Societa' con legami al contesto criminale locale, in quanto da un lato si e' avvalsa di mezzi riconducibili a ditta destinataria di due Interdittive Antimafia, quali (...Omissis...) di (...Omissis...) S., dall'altro la stessa ha avuto alle proprie dipendenze - proprio durante il periodo di proroga - un soggetto avente legami di parentele sia con soggetti legati alla Locale di `ndrangheta dei (...Omissis...), sia con soggetti legati all'Amministrazione comunale. Sull'appalto in argomento e piu' precisamente sulla provenienza e riconducibilita' dei mezzi impiegati a ditta destinataria di interdittive antimafia e' emerso un atteggiamento palesemente omissivo da parte dello stesso Sindaco (...Omissis...) e del responsabile dell'Area tecnica. 6. L'appalto per la gestione dell'impianto di depurazione
In relazione al servizio di gestione dell'impianto di depurazione, quale altro palese sintomo di mala gestio della res publica nel Comune di Limbadi, sono emersi prosecuzioni di servizio per manutenzione ordinaria per un intero quadrimestre, non sufficientemente motivati, con una spesa di € 19.743,68 nonche' un affidamento diretto, senza alcuna ricerca di mercato, di € 7.700,00 per manutenzione straordinaria nello stesso periodo di proroga, con una spesa complessiva pari ad € 27.443,68 in favore di impresa i cui soci risultano gravati da precedenti di polizia ed il cui padre, cogestore di fatto della stessa, risulta gravato da precedenti penali e/o di polizia e con frequentazioni con soggetti gravati da precedenti di polizia per associazione a delinquere di tipo mafioso. 7. La gestione dei tributi
La Commissione d'Indagine ha ritenuto prioritario valutare le procedure poste in essere dal Comune di Limbadi al fine di potenziare la riscossione dei tributi, evitando l'iscrizione di residui attivi in bilancio che sovente non si tramutano in disponibilita' finanziarie effettive, ma comportano una dilatazione ingiustificata dell'avanzo di amministrazione, che, se da un lato consente il pareggio di bilancio e di disporre artificiosamente di capacita' di spesa, dall'altro creera' i presupposti per l'inevitabile dis(...Omissis...) finanziario. Cosi', premesso quanto sopra, dall'analisi della documentazione acquisita e' emerso che la gestione dei tributi, con specifico riferimento al servizio idrico, effettuata dal Comune di Limbadi, risulta fortemente influenzata dalla carenza di comunicazione tra gli uffici preposti, specificamente impiegati nel settore (ufficio tecnico e ufficio tributi), che a sua volta genera inefficienza dell'amministrazione, nonche' omissioni a favore sia di soggetti vicini agli amministratori sia di soggetti controindicati, circostanza quest'ultima che riflette una certa permeabilita' alla criminalita' organizzata da parte dell'intero apparato. Le criticita' rilevate sono risultate le seguenti: totale inefficienza nel contrasto all'abusivismo idrico e carenza di controlli; mancanza di comunicazione tra gli Uffici competenti in materia. In particolare, per quanto riguarda l'inefficienza e la carenza di controlli nel contrasto all'abusivismo idrico, si rappresenta come la carenza d'acqua e' un problema che ha sempre caratterizzato il Comune di Limbadi nel corso degli anni. La causa principale e' stata individuata nella presenza di allacci idrici abusivi, i quali, oltre a generare forti carenze idriche nonche' disagi alla popolazione residente, creano un mancato introito, che, di conseguenza, ha influito negativamente sulle casse comunali, con specifico riferimento al canone elargito a favore della Sorical S.p.a. (Societa' Risorse Idriche Calabresi), il quale e' risultato sempre maggiore rispetto alla riscossione attuata. Quest'ultima circostanza emerge anche dalla «Deliberazione n. 11 del Consiglio comunale» del 31 agosto 2015, nell'ambito della quale sono stati evidenziati i problemi relativi alla capacita' dell'Ente di far fronte alle spese comunali con gli introiti derivanti dalla riscossione dei tributi e, in particolare, veniva evidenziata la carenza di introiti derivanti dall'erogazione dell'acqua potabile. In quella circostanza, l'Assessore G. (...Omissis...) ed il Sindaco (...Omissis...), davano notizia della scoperta di abusivismi e di regolari denunce alle Autorita' competenti, proponendo un piano di contrasto agli allacci idrici anomali basato su controlli ed accertamenti. Da un'approfondita disamina della documentazione acquisita e' emerso che l'Ente ha liquidato a favore della ditta individuale «(...Omissis...) di (...Omissis...) R.» € 19.969,30, mediante dieci Determinazioni (n. 132 del 30 luglio 2015, n. 151 del 28 agosto 2015, n. 152 del 28 agosto 2015, n. 178 del 18 settembre 2015, n. 179 del 18 settembre 2015, n. 190 del 29 settembre 2015, n. 191 del 29 settembre 2015, n. 205 del 20 ottobre 2015, n. 206 del 20 ottobre 2015 e n. 224 del 12 novembre 2015), tutte aventi ad oggetto la «regolarizzazione dei lavori di demolizione e ricostruzione degli impianti alla postazione di controllo dei consumi di acqua potabile», localizzati in diverse zone del Comune di Limbadi. Tuttavia, questa apparente sensibilizzazione, da parte del Sindaco e di taluni componenti della Giunta comunale, verso il problema dell'abusivismo degli allacci idrici, non ha avuto un concreto riscontro in quanto, da un lato, non e' veritiera la circostanza - peraltro molto pubblicizzata dalla stessa compagine elettiva - di una politica punitiva e repressiva nei confronti degli abusivi ed in particolare nei confronti di soggetti appartenenti alla nota consorteria di `ndrangheta dei (...Omissis...) (di fatto, non risultano essere state presentate denunce presso le Autorita' competenti, come riscontrato da questa Commissione e dalle dichiarazioni rese in sede di audizione dal Sindaco). D'altro canto, la spesa sostenuta di circa € 20.000,00 per le postazioni di controllo dei consumi non si e' tradotta in un considerevole incremento del pagamento del canone idrico, cosi' come dichiarato in apposito verbale di audizione dal geom. R. (...Omissis...) (Responsabile Area tributi), il quale, pur avendo rilevato un lieve incremento nella corresponsione del canone, di contro, rappresentava che lo stesso potesse dipendere da un semplice aumento dei consumi relativo alle utenze regolarmente denunciate. Le circostanze appena descritte, ovvero dell'esistenza di una totale omissione di controlli e di denunce, trovano ulteriore riscontro nella mancanza di un incrocio di dati in possesso dell'Ente, emersa dall'attivita' diretta posta in essere da questa Commissione, mediante l'effettuazione di un semplice controllo incrociato presso l'Ufficio tributi. A titolo esemplificativo, infatti, veniva richiesta la verifica della posizione tributaria di (...Omissis...) (23) alias «(...Omissis...)» esponente di spicco dell'Omonima locale di 'ndrangheta, residente a pochi metri dalla Casa Comunale, e da tale verifica e' emerso l'assenza di un regolare allaccio alla rete idrica comunale. Dagli accertamenti effettuati sul posto dai Carabinieri - che hanno determinato il deferimento in stato di liberta' alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia della coniuge del suddetto (...Omissis...) per furto di acqua - e' emersa l'esistenza di un allaccio idrico abusivo in essere da circa 27 anni, con un consistente danno erariale per l'Ente. Infine, ad ulteriore conferma del permissivismo dimostrato in ordine al fenomeno dell'abusivismo e della relativa evasione, in essere presso il Comune di Limbadi, si evidenzia il modus operandi dell'Ufficio tecnico, in caso di nuovi allacci, sostituzioni di contatori e distacchi, che non effettua alcun tipo di riscontro (diretto o a mezzo Polizia Municipale), lasciando la totale gestione del lavoro al fontaniere comunale, individuato in un soggetto privato vincitore di gara d'appalto. Infatti, il responsabile dell'Area tributi (ufficio ultimo destinatario della comunicazione di allaccio) ha lamentato con p.e.c., trasmessa all'Ufficio tecnico, anomalie nelle richieste di sostituzione del contatore idrico (per illeggibilita'), che generano, a parere dello stesso, un conseguente conteggio dei consumi chiaramente falsato, il tutto a conferma di quanto accertato da questa Commissione. 8. Controllo degli esercizi pubblici
In relazione alle attivita' commerciali susseguitesi presso i locali di via Nicholas Green n. 06 di Limbadi e' emersa l'inconsistenza dell'attivita' di controllo e rilascio autorizzazioni sugli esercizi pubblici e commerciali da parte del Comune di Limbadi, che ha consentito, nonostante l'esistenza di una situazione in contrasto con l'Ordine pubblico e Sicurezza sociale, la prosecuzione di fatto di un'attivita' riconducibile a soggetto vicino alla Locale di `ndrangheta dei (...Omissis...), (...Omissis...) S. S.r.l. Da tale vicenda risultano infatti: la mancata contestazione ad opera del Comune, del cambio di gestione del 2015 da padre in figlio, ovvero da (...Omissis...) Service S.r.l. a (...Omissis...) Service di (...Omissis...) A., volto ad aggirare il provvedimento di revoca richiesto dalla Prefettura di Vibo Valentia per motivi di ordine pubblico e sicurezza sociale; la mancata contestazione ad opera del Comune, dell'ennesimo cambio di gestione da esercizio pubblico ((...Omissis...) Service di (...Omissis...) Antonio) a esercizio commerciale (Cometteria-Creperia-Jogurteria di (...Omissis...) Antonio) nei medesimi locali; l'emissione in data 4 gennaio 2018 di Atto di completezza formale della S.C.I.A. relativa all'apertura negli stessi locali del circolo con somministrazione di alimenti e bevande denominata «Associazione (...Omissis...)» di (...Omissis...), coniuge e madre di (...Omissis...) e (...Omissis...), nonostante vi fossero in essere contemporaneamente nella stessa sede due diverse attivita' commerciali, cui seguiva un'Ordinanza di chiusura solo il 26 gennaio 2018; i rapporti esistenti tra il Sindaco (...Omissis...) e (...Omissis...), quantomeno discutibili in termini di opportunita', con un intreccio dal punto di vista temporale tra le vicende dell'esercizio pubblico e vicende di natura personale; la condotta (rivelata in sede di audizione dal (...Omissis...)) del (...Omissis...), dichiaratosi disponibile a concordare con il commerciante il periodo di sospensione dell'attivita' per tre giorni, cosi' venendo meno alle prerogative di Sindaco e di Autorita' Locale di P.S., sminuendo l'attivita' di contrasto e di controllo delle FF.PP. in un territorio ad elevato indice di criminalita' organizzata e ponendosi in netto conflitto con quanto piu' volte dallo stesso (...Omissis...) pubblicizzato sulla sua figura di personalita' volta al contrasto delle locali dinamiche `ndraghetiste; la condotta omissiva del Sindaco (...Omissis...), nel recarsi per ben tre volte per motivi personali, presso i locali in quel momento aperti al pubblico, di via Nicholas Green n. 6, nonostante in vigore un'Ordinanza di Sospensione a firma del medesimo, senza alcun intervento in merito da parte dello stesso, sia come Autorita' locale di Pubblica sicurezza, sia come Autorita' preposta al rilascio di licenze ed altri atti autorizzativi. Il Sindaco, in conclusione, nonostante abbia piu' volte pubblicizzato il proprio presunto attivismo nel contrasto alla criminalita' organizzata, si e' dimostrato, unitamente alla sua Giunta: omissivo sotto il profilo preventivo, senza l'emissione di doverosi Atti di indirizzo, palesemente necessari a limitare quantomeno la permeabilita' dell'Ente ad infiltrazioni mafiose; di fatto omissivo e privo di concretezza nell'attivita' repressiva relativa il contrasto all'abusivismo degli allacci idrici, alcuni dei quali riconducibili a soggetti della Locale di 'ndrangheta dei (...Omissis...); in alcuni casi ingerente nell'adozione di atti amministrativi, in netta violazione a quanto stabilito dall'art. 107 T.U.E.L., con l'individuazione diretta di alcune societa'/imprese di cui servirsi per forniture e/o servizi, nonostante la vicinanza di queste al contesto criminale. In ultimo, a conferma dell'andamento gravemente irregolare della gestione della cosa pubblica da parte degli attuali amministratori del Comune di Limbadi, si soggiunge che lo s(...Omissis...) 19 febbraio, all'esito di attivita' d'indagine, i Carabinieri della Stazione di Limbadi hanno deferito all'Autorita' giudiziaria il sindaco (...Omissis...), il vicesindaco F. (...Omissis...), gli assessori D. (...Omissis...) e R. (...Omissis...), il consigliere di maggioranza G. (...Omissis...) ed il segretario comunale V. (...Omissis...) per i reati di falsita' ideologica commessa da Pubblico ufficiale in atti pubblici in con(...Omissis...), per aver attestato falsamente, su un atto deliberatorio, la loro presenza nella sede comunale in una data in cui, invece, e' stata constatata la loro presenza in un'altra localita'. Nel complesso, gli accertamenti svolti hanno posto in luce alterazioni e compromissioni dell'azione amministrativa con riferimento a molteplici settori di intervento che si sono in gran parte tradotti a vantaggio di soggetti collegati a vario titolo, direttamente o indirettamente, con i sodalizi criminali egemoni nell'area. Le risultanze ispettive di supposto condizionamento e/o di collegamento di taluni amministratori e di alcuni dipendenti con la criminalita' organizzata locale, cosi' come delineati dalla commissione di accesso, e ancora prima i provvedimenti dell'autorita' giudiziaria richiamati dalla stessa commissione, nonche' i rispettivi rapporti informativi delle forze dell'ordine, forniscono univoci, concreti e rilevanti elementi di collegamento diretto e/o indiretto dei componenti degli organi elettivi con la locale criminalita' organizzata anche con riferimento alle novita' introdotte dalla legge n. 94 del 15 luglio 2009, che ha ridisegnato l'art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. Tali elementi assumono significativita' particolare in considerazione del contesto ambientale in cui la presenza della criminalita' organizzata assurge a fatto notorio. Alla luce di quanto sopra si ritengono sussistenti i presupposti per l'avvio della procedura volta all'adozione della misura di rigore prevista dall'art. 143 del decreto legislativo 267/2000 nei confronti del Comune di Limbadi, al fine di ripristinare la legalita' ed evitare le ulteriori alterazioni del processo di formazione della determinazione libera di quegli organi elettivi, che allo stato pregiudicano il buon andamento dell'amministrazione. Tanto anche in considerazione delle valutazioni conformi espresse in merito nell'ambito della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica del 6 marzo 2018, cui hanno preso parte il Procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ed il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia. Con separata corrispondenza, secondo le consuete modalita', sara' trasmessa copia della relazione della Commissione d'Indagine con i relativi allegati.
Il prefetto: Longo
(1) (...Omissis...) nato a Limbadi (VV) il 5 gennaio 1929.
(2) (...Omissis...) M. nato a Vibo Valentia il 6 marzo 1976, residente a Limbadi, via Europa n.2, con precedenti di polizia per reati contro la Pubblica Amministrazione, il Patrimonio e la Persona
(3) in quanto coniugato con (...Omissis...), nata a Vibo Valentia il 22 agosto 1975, sorella del (...Omissis...) L..
(4) (...Omissis...) L. nato a Novara il 5 gennaio 1969, residente a Limbadi in via IV Novembre s.n.c., pregiudicato per reati di cui all'art. 416-bis del C.P. finalizzato al traffico di Armi e Sostanze Stupefacenti.
(5) padre di (...Omissis...) M., nata a Vibo Valentia il 12 settembre 1971, moglie del (...Omissis...) P.
(6) (...Omissis...) P., nato a Limbadi il 19 giugno 1969, ivi residente in Contrada Santa s.n.c.
(7) (...Omissis...) nato a Limbadi il 30 marzo 1947, deceduto a Tolmezzo (UD) in data 2 ottobre 2017.
(8) (...Omissis...)' Giuseppe nato a Vibo Valentia il 15 gennaio 1984, residente a Limbadi in via Vittorio Emanuele III s.n.c.
(9) (...Omissis...)' D. e' figlia (...Omissis...) C. nata a Limbadi il 25 novembre 1956, a sua volta nipote ex frate di (...Omissis...) Pantaleone.
(10) (...Omissis...) P. nato a Limbadi il 23 aprile 1946, ivi residente, via Papa Giovanni XXIII n. 3.
(11) ...Omissis...) R., nata a Palmi (RC) il 15.09.1974, ivi residente, (...Omissis...).
(12) (...Omissis...) di (...Omissis...) S, impresa individuale con sede in Nicotera (VV), via Foschea, I Traversa s.n.c. (P.I Omissis).
(13) (...Omissis...) S., nata a Vibo Valentia l'01.06.1971, residente a Nicotera (VV), (Omissis).
(14) (...Omissis...)' G., nato a Vibo Valentia il 23.06.1966, residente a Nicotera (VV), via la Corte s.n.c., di fatto domiciliato a (Omissis).
(15) (...Omissis...) N., nato a Vibo Valentia il 29.09.1991.
(16) (...Omissis...) E., nata a Vibo Valentia il 28.09.1979.
(17) (...Omissis...) C. nata a Tropea il 27.11.1981, residente a Nicotera frazione Marina in Via S. Pellico s.n.c.
(18) (...Omissis...) M. nata a Vibo Valentia il 25.02.1977, residente a Nicotera in Via La Corte nr. 47.
(19) (...Omissis...)' M. nato a (omissis) (Svizzera) il 27.02.1981, residente a Nicotera (Omissis), soggetto gravato da pregiudizi penali per reati contro il Patrimonio.
(20) (...Omissis...)' F. A. nato a Vibo Valentia il 30.08.1974, pregiudicato per reati in materia di sostanze stupefacenti e contro il Patrimonio, nonche' implicato nell'operazione di P.G. denominata DECOLLO.
(21) (...Omissis...)' Giovanni nato a Vibo Valentia il 23.06.1966, residente a Nicotera in Via La Corte s.n.c., con precedenti penali e/o di polizia per reati contro il Patrimonio, la Pubblica Amministrazione, la Persona, in materia Edilizia e Ambientale.
(22) (Omissis...) F., nato a Vibo Valentia il 07.07.1970.
(23) (...Omissis...) nato a Limbadi (VV) il 25.08.1949, ivi residente, via Corrado Alvaro n.25, attualmente ristretto presso la Casa Circondariale di Avezzano (AQ). |
| Art. 3
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al Consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Roma, addi' 27 aprile 2018
MATTARELLA
Gentiloni Silveri, Presidente del Consiglio dei ministri
Minniti, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 3 maggio 2018 Ufficio controllo atti Ministeri interno e difesa, reg.ne succ. n. 855 |
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