IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Visto il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, e visti in particolare: l'art. 200, comma 3, che prevede che in sede di prima individuazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti effettua una ricognizione di tutti gli interventi gia' compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque denominati, vigenti alla data di entrata in vigore del suddetto decreto, all'esito della quale, il suddetto Ministro propone l'elenco degli interventi da inserire nel primo Documento pluriennale di pianificazione (DPP) di cui al decreto legislativo n. 228/2011, che sostituisce tutti i predetti strumenti; l'art. 201, comma 9, che prevede che, fino all'approvazione del primo DPP, valgono come programmazione degli investimenti in materia di infrastrutture e trasporti gli strumenti di pianificazione e programmazione e i piani, comunque denominati, gia' approvati secondo le procedure vigenti alla data di entrata in vigore del presente codice o in relazione ai quali sussiste un impegno assunto con i competenti organi dell'Unione europea; l'art. 214, comma 2, lettere d) e f), in base al quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvede alle attivita' di supporto a questo Comitato per la vigilanza sulle attivita' di affidamento da parte dei soggetti aggiudicatori e della successiva realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese e cura l'istruttoria sui progetti di fattibilita' e definitivi, anche ai fini della loro sottoposizione alle deliberazioni di questo Comitato in caso di infrastrutture e insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, proponendo allo stesso le eventuali prescrizioni per l'approvazione del progetto; l'art. 214, comma 11, che prevede che in sede di prima applicazione restano, comunque, validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodotti ed i rapporti giuridici sorti sulla base dell'art. 163 del decreto legislativo n. 163/2006; l'art. 216, comma 1 e comma 27, che prevedono rispettivamente che, fatto salvo quanto previsto nel suddetto decreto legislativo n. 50/2016, lo stesso si applica alle procedure e ai contratti per i quali i bandi o avvisi con cui si indice la procedura di scelta del contraente siano pubblicati successivamente alla data della sua entrata in vigore, e che le procedure per la valutazione di impatto ambientale delle grandi opere avviate alla data di entrata in vigore del suddetto decreto legislativo n. 50/2016 secondo la disciplina gia' prevista dagli articoli 182, 183, 184 e 185 di cui al decreto legislativo n. 163/2006, sono concluse in conformita' alle disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca del predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche per le varianti; Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, concernente il «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», e successive modificazioni ed integrazioni; Considerato che la proposta all'esame, alla luce delle sopracitate disposizioni, e in particolare di quanto previsto all'art. 216, commi 1 e 27, del decreto legislativo n. 50/2016, risulta ammissibile all'esame di questo Comitato e ad essa sono applicabili le disposizioni del previgente decreto legislativo n. 163/2006; Viste la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002), con la quale questo Comitato ha approvato il primo Programma delle infrastrutture strategiche, che include, nell'ambito del «Corridoio plurimodale padano», alla voce «Sistemi ferroviari», l'«Asse ferroviario sull'itinerario del corridoio 5 Lione-Kiev (Torino-Mestre)», e la delibera 1° agosto 2014, n. 26 (Gazzetta Ufficiale n. 3/2015), con la quale questo Comitato ha espresso parere sull'XI allegato infrastrutture al Documento di economia e finanza (DEF) 2013, che include la linea ferroviaria AV/AC da Treviglio a Verona nella «Tabella 0 Programma delle infrastrutture strategiche», nell'ambito dell'infrastruttura «Asse ferroviario corridoio 5 LYON-K»; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, e successive modificazioni ed integrazioni, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita' e visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 380, e successive modificazioni ed integrazioni, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia; Considerato, che l'art. 165, comma 7-bis del decreto legislativo n. 163/2006 e successive modificazioni ed integrazioni, prevede che il vincolo preordinato all'esproprio ha durata di sette anni, decorrenti dalla data in cui diventa efficace la delibera di questo Comitato che approva il progetto preliminare dell'opera, che entro tale termine puo' essere approvato il progetto definitivo che comporta la dichiarazione di pubblica utilita', che, in caso di mancata approvazione del progetto definitivo nel predetto termine, il vincolo preordinato all'esproprio decade e trova applicazione la disciplina dettata dall'art. 9 del testo unico in materia edilizia approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, che, ove sia necessario reiterare il vincolo preordinato all'esproprio, la proposta e' formulata a questo Comitato da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, su istanza del soggetto aggiudicatore, e la reiterazione del vincolo e' disposta con deliberazione motivata di questo stesso Comitato secondo quanto previsto dal comma 5, terzo e quarto periodo, e che la disposizione del predetto comma 7-bis deroga alle disposizioni dell'art. 9, commi 2, 3 e 4, del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327; Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 9 giugno 2015, n. 194, con il quale e' stata soppressa la struttura tecnica di missione istituita con decreto dello stesso Ministro 10 febbraio 2003, n. 356, e successive modificazioni ed integrazioni e i compiti di cui agli articoli 3 e 4 del medesimo decreto sono stati trasferiti alle direzioni generali competenti del Ministero alle quali e' demandata la responsabilita' di assicurare la coerenza tra i contenuti della relazione istruttoria e la relativa documentazione a supporto; Vista la normativa vigente in materia di Codice unico di progetto (CUP) e, in particolare: la legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione» che, all'art. 11, dispone che ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un CUP; la legge 13 agosto 2010, n. 136, come modificata dal decreto-legge 12 novembre 2010, n. 187, convertito dalla legge 17 dicembre 2010, n. 217, che, tra l'altro, definisce le sanzioni applicabili in caso di mancata apposizione del CUP sugli strumenti di pagamento; le delibere 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003, errata corrige in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003) e 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con le quali questo Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP e stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti di investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti; Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che all'art. 1, comma 5, istituisce presso questo Comitato il «Sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici» (MIP), con il compito di fornire tempestivamente informazioni sull'attuazione delle politiche di sviluppo e funzionale all'alimentazione di una banca dati tenuta nell'ambito di questo stesso Comitato; Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, concernente «Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti»; Visto l'art. 36 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, che regolamenta il monitoraggio finanziario dei lavori relativi alle infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi di cui agli articoli 161, comma 6-bis e 176, comma 3, lettera e), del citato decreto legislativo n. 163/2006, e visto in particolare il comma 3 dello stesso articolo, cosi' come attuato con delibera di questo Comitato 28 gennaio 2015, n. 15 (Gazzetta Ufficiale n. 155/2015), che aggiorna le modalita' di esercizio del sistema di monitoraggio finanziario di cui alla delibera 5 maggio 2011, n. 45 (Gazzetta Ufficiale n. 234/2011, errata corrige Gazzetta Ufficiale n. 281/2011); Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel Programma delle infrastrutture strategiche; Viste le delibere 5 dicembre 2003, n. 120 (Gazzetta Ufficiale n. 132/2004), 18 marzo 2005, n. 1 (Gazzetta Ufficiale n. 150/2005), 5 aprile 2007, n. 13 (Gazzetta Ufficiale n. 164/2007), 8 maggio 2009, n. 21 (Gazzetta Ufficiale n. 130/2009), 22 settembre 2009, n. 81 (Gazzetta Ufficiale n. 746/2010), 18 novembre 2010, n. 85 (Gazzetta Ufficiale n. 95/2011), 6 dicembre 2011, n. 83 (Gazzetta Ufficiale n. 53/2012), 6 dicembre 2011, n. 85 (Gazzetta Ufficiale n. 79/2012, errata corrige n. 59/2012), 20 gennaio 2012, n. 6 (Gazzetta Ufficiale n. 88/2012), 2 agosto 2013, n. 52 (Gazzetta Ufficiale n. 53/2014), con le quali questo Comitato ha assegnato risorse o ha assunto altre decisioni concernenti la linea AV/AC Milano-Verona; Vista la proposta di cui alla nota 15 marzo 2016, n. 10476, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha chiesto l'inserimento all'ordine del giorno della prima seduta utile di questo Comitato dell'argomento «Linea AV/AC Milano-Verona, tratta Brescia-Verona, seconda reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio» e ha trasmesso la relativa documentazione istruttoria, successivamente integrata con nota 29 aprile 2016, n. 2458; Preso atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e in particolare: sotto l'aspetto tecnico-procedurale: che con delibera n. 120/2003 questo Comitato ha approvato il progetto preliminare della linea AV/AC Milano-Verona e apposto il relativo vincolo preordinato all'esproprio; che nel dicembre 2004 e' stato completato il relativo progetto definitivo, coerente con il progetto preliminare approvato da questo Comitato e che tale progetto e' stato poi rivisto nel luglio 2005 a seguito di alcune osservazioni di «Treno alta velocita' S.p.a.» (da ora in avanti TAV) e «Italferr S.p.a.» (da ora in avanti Italferr); che nel dicembre 2005 si e' pervenuti al completamento degli elaborati del progetto definitivo revisionato rev. 1, che a gennaio 2006 TAV e Italferr hanno inviato al contraente generale la relazione tecnica di verifica degli elaborati del suddetto progetto definitivo rev. 1 e che ad agosto 2006 e' stato consegnato il progetto definitivo rev. 2, elaborato dal contraente generale tenendo conto della suddetta relazione tecnica di verifica; che il decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, aveva revocato le convenzioni tra TAV e i contraenti generali, revoca poi abrogata dall'art. 12 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, trasferendo la titolarita' delle suddette convenzioni, originariamente prevista in capo a TAV, a Rete ferroviaria italiana S.p.a. (da ora in avanti RFI); che con delibera n. 13/2007 questo Comitato ha invitato il Ministero a proporre in via prioritaria l'approvazione del progetto definitivo del lotto funzionale Treviglio-Brescia, tratta piu' impegnata della linea Milano-Venezia-Trieste e prossima alla saturazione; che con delibera n. 21/2009 questo Comitato ha disposto una prima volta la reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio sugli immobili interessati dalla realizzazione della linea AV/AC Milano-Verona, a decorrere dal 9 giugno 2009; che questo Comitato, con delibera n. 81/2009 ha poi approvato il progetto definitivo del suddetto lotto funzionale Treviglio-Brescia e ha autorizzato RFI a procedere alla relativa contrattualizzazione, avvenuta ad aprile 2011, con il contraente generale Cepav Due, e con successiva delibera n. 85/2010 ha autorizzato, ai sensi dell'art. 2, commi 232 e seguenti, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria 2010), l'avvio della realizzazione per lotti costruttivi della «Linea AV/AC Milano-Verona: tratta Treviglio-Brescia» e il primo lotto costruttivo dell'opera, e che, con delibera n. 85/2011, ai sensi delle medesime disposizioni, ha autorizzato il secondo lotto costruttivo della suddetta tratta; che la legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilita' 2014), all'art. 1, comma 76, ha disposto che, tra le altre, la tratta Brescia-Verona della linea ferroviaria AV/AC Milano-Venezia, sia realizzata anch'essa per lotti costruttivi e che questo Comitato possa approvare il relativo progetto definitivo a condizione che sussistano disponibilita' finanziarie sufficienti per un primo lotto costruttivo di valore non inferiore al 10 per cento del costo complessivo delle opere, e ha autorizzato, per tutte le tratte interessate, la spesa complessiva di 1.800 milioni di euro; che la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilita' 2015), alla tabella E, indica gli importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni e, in particolare, di 3.000 milioni di euro, a valere sul capitolo di bilancio «Ministero dell'economia e delle finanze 7122/PG7», destinati ai progetti realizzati per lotti costruttivi per le tratte Brescia-Verona-Padova, Frasso-Telesino-Vitulano e Apice-Orsara; che il contratto di programma 2012-2016 parte investimenti tra il Ministero e RFI - aggiornamento 2015, sul quale questo Comitato si e' espresso con delibera 23 dicembre 2015, n. 112 (Gazzetta Ufficiale n. 98/2016), alla tabella B - Investimenti realizzati per lotti costruttivi, riporta per la linea AV/AC Milano-Verona, tratta Brescia-Verona, un costo di 3.954 milioni di euro, la cui copertura finanziaria e' articolata come segue: Costi, finanziamenti e fabbisogni per la linea AV/AC Milano-Verona, tratta Brescia-Verona (milioni di euro) Parte di provvedimento in formato grafico che ad aprile 2014 il contraente generale Cepav Due ha trasmesso il progetto definitivo rev. 3 del restante lotto funzionale Brescia-Verona a RFI, che a sua volta, a settembre 2014, lo ha inoltrato al Ministero per l'avvio della procedura di approvazione, e che a novembre 2014 si e' tenuta la relativa conferenza di servizi istruttoria; che a marzo 2016 il soggetto aggiudicatore RFI ha chiesto al Ministero di proporre a questo Comitato la seconda reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio e il Ministero ha formulato la relativa proposta a questo Comitato in data 15 marzo 2016; che il Ministero, in merito all'interruzione delle attivita' dal 2008-2009 al 2014 e alla stima dei tempi di realizzazione, ha rappresentato che, solo a seguito della legge n. 147/2013 (legge di stabilita' 2014), si sono concretizzate le condizioni finanziarie per riattivare l'iter progettuale ed autorizzativo della tratta Brescia-Verona con lo stanziamento delle prime risorse disponibili, e che il tempo di realizzazione dell'opera e' stimato in circa 88 mesi; che, in merito allo stato di avanzamento procedurale, il suddetto Ministero ha fatto presente che il Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare, si e' positivamente espresso circa la verifica di ottemperanza delle prescrizioni di cui alla delibera n. 120/2003, che la Regione Lombardia ha formulato numerose prescrizioni e raccomandazioni che richiedono una integrazione del progetto, che il medesimo e' stato trasmesso al Consiglio superiore del lavori pubblici per il relativo parere e che, presumibilmente, il progetto definitivo della tratta Brescia-Verona potra' essere sottoposto a questo Comitato non prima di 6-8 mesi; che, ai fini della reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio ai sensi dell'art. 165, comma 7-bis, del decreto legislativo n. 163/2006, il Ministero ritiene che sussistano i presupposti richiesti, e in particolare: non e' stato finora possibile sottoporre il progetto definitivo all'attenzione di questo Comitato in ragione dell'indisponibilita' dei relativi finanziamenti, ma permane a tutt'oggi un rilevante interesse pubblico per la realizzazione della linea AV/AC Milano-Verona, tratta Brescia-Verona; la reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio appare indispensabile e urgente poiche', qualora non si addivenga tempestivamente al rinnovo dello stesso, le aree interessate potrebbero essere destinate ad altri fini, con la conseguenza che potrebbe risultare precluso o molto piu' oneroso realizzare le opere; il progetto preliminare approvato con la delibera n. 120/2003 mantiene inalterata la sua validita'; il soggetto aggiudicatore ha dichiarato che il valore delle aree oggetto di esproprio, valutato in sede di progettazione definitiva, e' gia' compreso all'interno delle somme a disposizione del quadro economico e che l'importo, stimato in euro 10.432.800, da riconoscere ai proprietari in seguito alla reiterazione del vincolo, e' coperto finanziariamente dalle risorse assegnate dalle soprarichiamate leggi di stabilita' 2014 e 2015 e confluite nel contratto di programma 2012-2016 - parte investimenti, aggiornamento 2015, tra il Ministero ed RFI; che il Ministero ha trasmesso le planimetrie del progetto definitivo della tratta Brescia-Verona, in base alle quali propone di reiterare il vincolo preordinato all'esproprio di cui alla citata delibera n. 21/2009, sulle aree interessate dai seguenti interventi: tratta AV/AC BS-VR: dalla progressiva chilometrica (pk) 68+315 alla pk 140+780; interconnessione VR merci: da pk 0+000 - corrispondente alla pk 138+583 della tratta AV/AC Brescia-Verona (punta scambi interconnessione Verona merci) a pk 2+213 B.P. e pk 2+209 B.D.; interconnessione BS Est: da pk 0+000 (corrispondente alla pk 100+515 della tratta AV/AC - punta scambi interconnessione Brescia Est) a pk 4+868 B.P. e pk 5+661 B.D., e di non reiterare il suddetto vincolo sulle aree interessate dai seguenti interventi: IC Treviglio Est da pk 1+644 a pk 5+525 B.P. e pk 5+514 B.D.; IC Treviglio Est - Ramo Cremona: da pk 4+217 B.P. e pk 4+205 B.D a pk 5+721 B.P. e pk 6+019 B.D.; spostamento linea esistente Cremona-Treviglio: da pk 0+000 B.P. (corrispondente a pk 5+922 dell'IC Treviglio Est) a pk 0+444 B.P. (corrispondente alla pk 5+480 dell'IC Treviglio Est); Considerato che il presidente della Regione Lombardia, sentiti i comuni interessati, ha espresso con nota 29 marzo 2016, n. 43023, l'assenso alla reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio in relazione alla linea AV/AC Milano-Verona, tratta Brescia-Verona; Considerato che il vincolo preordinato all'esproprio sugli immobili interessati dalla realizzazione della linea AV/AC Milano-Verona reiterato una prima volta con delibera n. 21/2009, scadra' il 9 giugno 2016, potenzialmente prima della data di pubblicazione della presente delibera; Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del vigente regolamento di questo Comitato (art. 3 della delibera 30 aprile 2012, n. 62); Considerato che l'assessore ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti della Regione Veneto, nel corso della seduta odierna, ha dichiarato, su delega del presidente della Regione con nota 30 aprile 2016, n. 167948, che la Regione Veneto, sentiti gli enti locali, esprime l'assenso alla reiterazione del vincolo, evidenziando che le richieste dei comuni sono state rappresentate in vari incontri con il Ministero e RFI, anche per assicurare tempi certi sulla realizzazione dell'opera e aprire un tavolo di confronto per coinvolgere i comuni e facilitare il governo dell'impatto dell'infrastruttura sul territorio; Vista la nota 1° maggio 2016, n. 2182, predisposta congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell'economia e delle finanze e posta a base dell'odierna seduta del Comitato, contenente le valutazioni e le prescrizioni da riportare nella presente delibera; Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Acquisita in seduta l'avviso favorevole del Ministro dell'economia e delle finanze e degli altri Ministri e Sottosegretari di Stato presenti;
Delibera:
1.1. Ai sensi e per gli effetti del combinato disposto dell'art. 216, commi 1 e 27, del decreto legislativo n. 50/2016, e del decreto legislativo n. 163/2006 e successive modificazioni ed integrazioni, da cui deriva la sostanziale applicabilita' della previgente disciplina, di cui al decreto legislativo in ultimo citato, a tutte le procedure, anche autorizzative, avviate prima del 19 aprile 2016, e in particolare dell'art. 165, comma 7-bis del decreto legislativo n. 163/2006, e' disposta la reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio, apposto con la delibera n. 120/2003 e reiterato con la delibera n. 21/2009, sulle aree e gli immobili interessati dalla realizzazione della linea AV/AC Milano-Verona, tratta Brescia-Verona, limitatamente ai seguenti interventi: tratta AV/AC BS-VR: dalla progressiva chilometrica (pk) 68+315 alla pk 140+780; interconnessione VR merci: da pk 0+000 (corrispondente alla pk 138+583 della tratta AV/AC Brescia-Verona (punta scambi interconnessione Verona merci)) a pk 2+213 B.P. e pk 2+209 B.D.; interconnessione BS Est: da pk 0+000 (corrispondente alla pk 100+515 della tratta AV/AC (punta scambi interconnessione Brescia Est) a pk 4+868 B.P. e pk 5+661 B.D. 1.2. Qualora gli oneri per gli indennizzi dovuti a favore dei proprietari degli immobili gravati dal vincolo preordinato all'esproprio dovessero risultare superiori all'importo attualmente stimato, pari a euro 10.432.800, e finanziato a carico delle risorse disponibili per l'intervento nell'ambito del Contratto di programma 2012-2016 - parte investimenti, aggiornamento 2015, tra RFI e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, gli stessi saranno comunque fronteggiati dal soggetto aggiudicatore con mezzi propri. 1.3. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a verificare che il soggetto aggiudicatore effettui un adeguato programma di avvisi ai soggetti interessati tale da scongiurare impatti negativi sulla finanza pubblica derivanti dall'eventuale interruzione del vincolo. 1.4. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata. 1.5. Ai sensi del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, articoli 5, 6 e 7, e in osservanza del principio che le informazioni comuni ai sistemi debbano essere inviate una sola volta, nonche' per minimizzare le procedure e i connessi adempimenti, RFI, soggetto aggiudicatore dell'opera, dovra' assicurare a questo Comitato flussi costanti di informazioni, coerenti per contenuti con il Sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici di cui all'art. 1 della legge n. 144/1999. 1.6. Ai sensi della richiamata delibera n. 15/2015, prevista all'art. 36, comma 3, del decreto-legge n. 90/2014, le modalita' di controllo dei flussi finanziari sono adeguate alle previsioni della medesima delibera. 1.7. Ai sensi della delibera n. 24/2004, il CUP assegnato all'opera dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'opera stessa. Roma, 1° maggio 2016
Il Presidente: Renzi Il segretario: Lotti
Registrato alla Corte dei conti il 19 luglio 2016 Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev. n. 1923
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