Gazzetta n. 137 del 14 giugno 2016 (vai al sommario)
CORTE DEI CONTI
DECRETO 26 maggio 2016
Approvazione del Conto finanziario relativo all'esercizio 2015.


IL PRESIDENTE

Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20, contenente disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti, ed in particolare l'art. 4;
Vista la legge 3 aprile 1997, n. 94;
Visto il decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279;
Visto il decreto presidenziale n. 60/2001 con il quale sono stati approvati i nuovi modelli dello schema del bilancio di previsione e del conto finanziario della Corte dei conti, ai sensi dell'art. 24 del regolamento di autonomia finanziaria, deliberato dalle Sezioni riunite della stessa Corte nell'adunanza del 14 dicembre 2000 (deliberazione n. 1/DEL/2001);
Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto il regolamento per l'organizzazione ed il funzionamento degli uffici amministrativi e degli altri uffici con compiti strumentali e di supporto alle attribuzioni della Corte dei conti di cui alla deliberazione delle Sezioni riunite in data 26 gennaio 2010 (Deliberazione n. 1/DEL/2010);
Vista la legge 30 luglio 2010, n. 122, di conversione del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78;
Vista la legge 7 aprile 2011, n. 39;
Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 91;
Visto il decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111;
Visto il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135;
Visto il regolamento concernente la disciplina dell'autonomia finanziaria della Corte dei conti deliberato dalle Sezioni riunite della Corte stessa nell'adunanza del 30 luglio 2012 (Deliberazione n. 1/DEL/2012) ed adottato dal Consiglio di presidenza nell'adunanza del 2-3 ottobre 2012 con deliberazione n. 136;
Vista la legge 6 novembre 2012, n. 190;
Vista la legge 23 dicembre 2014, n. 190, contenente «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita' 2015);
Vista la legge 23 dicembre 2014, n. 191, contenente «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017»;
Visto il decreto presidenziale n. 52 del 29 dicembre 2014 che approva il bilancio di previsione della Corte dei conti per l'esercizio finanziario 2015;
Visto il decreto presidenziale n. 100 del 2 novembre 2015, di approvazione dell'assestamento al bilancio di previsione 2015;
Visto lo schema del conto finanziario per l'esercizio 2015 e la relazione illustrativa, predisposti a cura del Servizio del bilancio e contabilita' della Direzione generale programmazione e bilancio;
Vista la relazione del Collegio dei revisori dei conti in data 28 aprile 2016 nella quale viene espresso parere favorevole in ordine alla concordanza dei risultati esposti nel conto finanziario con le scritture contabili, nonche' alla regolarita' della gestione finanziaria;
Sentito il Consiglio di amministrazione nella riunione del 6 maggio 2016;
Vista la deliberazione del Consiglio di presidenza n. 109 del 23 maggio 2016;
Vista la nota del Segretario generale con la quale viene trasmesso lo schema del conto finanziario, completo della relazione e dei pareri acquisiti;

Decreta:

E' approvato, ai sensi dell'art. 35, comma 3, del Regolamento di autonomia finanziaria, il conto finanziario della gestione della Corte dei conti per l'anno 2015.
Il presente decreto, unitamente al conto finanziario, sara' inviato, a cura del Segretario generale, entro il 30 giugno 2016 ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, nonche' al Ministero dell'economia e delle finanze e sara' trasmesso al Ministero della giustizia per la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 26 maggio 2016

Il Presidente: Squitieri
 
Allegato

DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE E BILANCIO

SERVIZIO BILANCIO E CONTABILITA'

CONTO CONSUNTIVO

Esercizio finanziario 2015

RELAZIONE ILLUSTRATIVA
AL CONTO FINANZIARIO DELL'ESERCIZIO 2015

(Art. 32, comma 2, del Regolamento di autonomia finanziaria)
1. Premessa
In applicazione dell'art. 4, comma 1, del Regolamento di autonomia finanziaria, il bilancio di previsione della Corte dei conti, per l'esercizio finanziario 2015, e' stato redatto in termini di competenza e di cassa. Uguale impostazione viene, pertanto, adottata anche per lo schema del conto consuntivo.
In coerenza con i principi riformatori della vigente legge di contabilita' di Stato (1) applicabili, laddove compatibili, anche alla Corte dei conti, organo a rilevanza costituzionale, lo stesso Regolamento, nell'individuare una sola missione di «Tutela delle finanze pubbliche», articola entrambi i documenti contabili in programmi, corrispondenti ad aree omogenee di attivita', affidati a quattro centri di responsabilita', che coincidono con le sottoelencate strutture organizzative:
a) Segretariato generale;
b) Direzione generale gestione affari generali;
c) Direzione generale gestione risorse umane e formazione;
d) Direzione generale sistemi informativi automatizzati.
Ciascun CdR e' titolare di un programma, attraverso il quale tende all'ottimale svolgimento dell'attivita' di supporto alle funzioni istituzionali, nonche' a quelle di amministrazione attiva. In questo tipo di organizzazione, tutti i CdR sono impegnati nella migliore attuazione di programmi trasversali, preordinati alla realizzazione dell'unica missione della Corte dei conti.
Gestione di competenza
Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, per l'esercizio finanziario 2015, sono iscritti i due capitoli relativi al fabbisogno per spese di funzionamento della Corte dei conti: il capitolo 2160 (4.1.1.)(1.1.1.), denominato «Spese di funzionamento della Corte dei conti», spese rimodulabili, con uno stanziamento di € 38.659.877,00, ed il capitolo 2162 (4.1.1.)(1.1.1.), denominato «Spese di natura obbligatoria della Corte dei conti», spese non rimodulabili, con uno stanziamento di € 229.768.016,00. L'iniziale stanziamento e' stato, pertanto, complessivamente quantificato in € 268.427.893,00. Gia' dall'inizio dell'anno, tuttavia, si sono succedute variazioni in diminuzione che, al termine dell'esercizio, ammontano ad € 5.931.000,00 e definitivamente quantificano il finanziamento attribuito dal MEF in complessivi € 262.496.893,00. (2)
Come previsto dall'art. 6, comma 1, del sopracitato Regolamento di autonomia finanziaria, nell'ultimo trimestre dell'anno si e' provveduto all'assestamento per la gestione finanziaria 2015 (3) . La manovra in questione pari a complessivi € 2.699.696,00 si e' resa necessaria per recepire, sui capitoli di entrata, le variazioni avvenute nel corso della prima parte dell'esercizio, anche a seguito dell'accertamento dell'esatto importo dell'avanzo di amministrazione per il 2014 e, sui capitoli di spesa, per adeguare gli stanziamenti alle documentate richieste di fondi inoltrate dai titolari dei centri di responsabilita' che ne hanno fatto richiesta.
Continua con sempre piu' incisivita' la linea di indirizzo strategico per quanto riguarda l'utilizzo delle risorse, volta alla costante ricerca di una ponderata iscrizione in bilancio dei fondi disponibili, tale da generare anche una consistente riduzione dei residui, con particolare attenzione a quelli perenti.
Nella Tabella n. 2, relativa alla ripartizione della spesa, e' evidenziato che circa il 78% delle risorse risulta essere assegnato ai capitoli destinati a spese non rimodulabili, il 14% a quelli relativi alle spese rimodulabili ed il restante 8% circa alle spese per investimenti.
A corredo del conto consuntivo e' predisposta la Tabella n. 3, dimostrativa di consistenti avanzi di amministrazione maturati nell'ultimo quinquennio che, come piu' volte evidenziato nel corso delle precedenti note illustrative, sono da porre in relazione, per lo piu', con l'assegnazione di cospicue risorse, nel triennio 2009/2011, in prossimita' della chiusura dell'esercizio; risorse che, negli anni successivi hanno registrato un andamento decrescente. La disponibilita' di un soddisfacente avanzo, se da un lato ha consentito, e tuttora consente, di compensare la riduzione delle risorse iniziali (4) , dall'altro permette di pianificare nel tempo i molteplici interventi di ristrutturazione straordinaria e di riqualificazione per i dovuti lavori di recupero e messa a norma dei locali e degli impianti in uso sull'intero territorio nazionale, unitamente a quelli volti ad assicurare una migliore razionalizzazione degli spazi. Cio' senza perdere di vista le prescrizioni della legge di stabilita' e della normativa di contenimento della spesa che, anche nel 2015, hanno ispirato la condotta dei Responsabili amministrativi dei centri di spesa verso una seria politica di rigore, pur nell'ambito dell'autonomia contabile riconosciuta alla Corte, indirizzandoli, quanto piu' possibile, a limitare i relativi fabbisogni ordinari.
Gestione delle entrate
Il totale delle entrate accertate a consuntivo ammonta ad € 321.331.296,97, (come da schema del conto finanziario per il 2015 - Parte I - Entrate). Le somme riscosse sono pari ad € 320.805.608,45, comprensive dell'avanzo di amministrazione dell'esercizio precedente accertato in € 56.530.696,00, mentre quelle rimaste da riscuotere ammontano ad € 525.688,52. Quest'ultimo importo e' costituito da € 23.823,00, quale rimanenza di somme affluite a titolo di entrate diverse, da € 495.743,52, quale rimborso da ricevere per le competenze anticipate dalla Corte dei conti ai consiglieri di nomina regionale e da € 6.122,00, per le residue somme da introitare a titolo di fondo perequativo.
In relazione alle spese (Parte II dello schema), le somme impegnate ammontano ad € 288.068.222,99, quelle pagate ad € 179.467.594,50, quelle rimaste da pagare ad € 108.600.628,49; di conseguenza, le economie di gestione risultano pari ad € 33.419.366,31.
La quantificazione dell'avanzo di amministrazione per l'anno in corso deriva dall'avanzo di competenza di € 33.263.073,98, al quale vanno sommate le riduzioni di impegni di anni precedenti ed i residui perenti al 31 dicembre 2015, per un importo complessivo pari ad € 8.677.850,44, e detratta la somma di € 51.155,02 quale minore accertamento dei residui attivi, con un differenziale dovuto a sistemazioni straordinarie di tesoreria (- € 970,56) che, al netto degli arrotondamenti (€ 12,10), ammontano a complessivi - € 958,46.
L'avanzo di amministrazione, al termine dell'esercizio 2015 risulta, definitivamente accertato in € 41.888.810,94. 2. Analisi delle singole poste del bilancio di competenza
Sono riportati di seguito i fatti piu' rilevanti della gestione delle entrate e delle spese con riguardo alla ripartizione delle risorse per centri di responsabilita'.
Parte I - Entrate

Cap. 110 - Il fondo per il funzionamento della Corte dei conti, finanziato dai predetti due capitoli 2160 e 2162, iscritti nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, prevede uno stanziamento iniziale di € 268.427.893,00.
Sul capitolo 2160 (spese rimodulabili), nel corso dell'anno, e' stata operata una riduzione pari ad € 5.931.000,00 della quale si e' dato conto in occasione dell'assestamento al bilancio 2015. A fronte di una previsione definitiva, pertanto, pari a € 262.496.893,00, con provvedimenti successivi alla manovra di assestamento, e' stata apportata una variazione in aumento sul medesimo capitolo 2160 (spese rimodulabili) (5) di € 104.459,00 e variazioni sul capitolo 2162 (spese non rimodulabili)6 di € 420.000,00 in diminuzione. L'ulteriore variazione in aumento di € 6.122,00, relativa al fondo perequativo, e' stata appostata al capitolo di entrata 12 (6) .
Conseguentemente le entrate accertate sul capitolo 110 a fine esercizio ammontano ad € 262.181.352,00.
Cap. 120 - L'importo accertato a titolo di entrate eventuali e diverse risulta pari ad € 1.472.537,22 (Tabella n. 4), con una maggiorazione rispetto alla previsione definitiva di € 272.537,22. La somma riscossa, di € 1.448.714,22, rappresenta oltre il 98% dell'intero accertamento del capitolo.
Si precisa che tale importo si riferisce alle somme effettivamente trasferite sul conto acceso presso la Tesoreria centrale della Banca d'Italia a favore della Corte e la differenza con le entrate accertate determina, per l'esercizio finanziario in esame, una somma rimasta da riscuotere di € 23.823,00.
Cap. 125 - Al capitolo affluiscono le entrate relative ai rimborsi delle competenze spettanti ai Consiglieri di nomina regionale, anticipate dalla Corte dei conti. Le modalita' ed i tempi di rimborso sono definite attraverso convenzioni di volta in volta stipulate con le Regioni interessate. Trattandosi di rimborsi per spese anticipate, le entrate accertate sono state quantificate in coerenza con la previsione del corrispondente capitolo di spesa (cap. 204) ed ammontano ad € 1.105.658,00; le somme riscosse sono pari ad € 609.914,48, per una differenza da riscuotere di € 495.743,52.
Cap. 126 - Tale capitolo di entrata si riferisce ai corrispondenti versamenti che affluiscono al conto di Tesoreria, intestato alla Corte, relativo alle quote di compensi corrisposti ai magistrati ed al personale dirigenziale per la loro partecipazione a Collegi arbitrali. L'iniziale assegnazione, gia' prudenzialmente quantificata in € 10.000,00, si e' rivelata comunque superiore all'importo delle somme effettivamente accertate, pari ad € 6.122,00, interamente rimaste da riscuotere. L'ammontare di tale voce di entrata, alquanto contenuto, e' diretta conseguenza dell'intervenuta normativa che ha disposto il divieto per i magistrati di essere titolari di incarichi nei collegi arbitrali, fatto salvo il completamento di quelli gia' in essere.
Cap. 130 - L'avanzo di amministrazione dell'esercizio finanziario precedente, inizialmente previsto in € 47.900.000,00, e' quantificato in € 56.530.696,00, come gia' illustrato in occasione della manovra di assestamento del bilancio di previsione.
L'ammontare definitivo delle risorse finanziarie accertate e' determinato, pertanto, in € 321.331.296,97.
Parte II - Spese

Gli stanziamenti appostati sui capitoli di spesa sono stati quantificati in conformita' a quanto richiesto dai titolari dei quattro centri di responsabilita', sulla base delle esigenze dagli stessi rappresentate. Cio' e' stato reso possibile dal fatto che lo stanziamento dei fondi da parte del MEF, pur se in continua fase di riduzione, tenuto conto delle disponibilita' costituite dall'avanzo di amministrazione, si e' presentato adeguato alle esigenze manifestate, in piu' occasioni, dai vertici dell'Amministrazione, in relazione alla necessita' di disporre di finanziamenti coerenti con la posizione rivestita dalla Corte dei conti nel panorama istituzionale del Paese e con le ulteriori competenze alla medesima assegnate con continuita' dalla piu' recente normativa. In proposito si fa riferimento al d.l. n. 174/2012, convertito dalla legge n. 213/2012, relativamente ai controlli sulla finanza locale, nonche' alle successive disposizioni contenute nel d.l. n. 66/2014, convertito dalla legge n. 89/2014, con riguardo al programma di razionalizzazione degli organismi partecipati (aziende speciali, istituzioni e societa' direttamente o indirettamente controllate da una pubblica amministrazione), e al piu' recente art. 1, commi 611 e 612, della legge n. 190/2014 (legge di stabilita' 2015), che ha recepito le indicazioni emerse nel rapporto pubblicato dal commissario straordinario per la spending review il 7 agosto 2014, con particolare riferimento agli enti di natura societaria.
Si procede a descrivere nel prosieguo le fasi piu' rilevanti nell'utilizzazione delle risorse finanziarie assegnate a ciascun Centro di Responsabilita', sottolineando alcuni degli aspetti piu' significativi dell'intera gestione. CdR 1 - Segretariato Generale
Le risorse a disposizione di questo Centro di Responsabilita', la cui competenza abbraccia il funzionamento degli organi di governo dell'Istituto (Presidenza, Consiglio di presidenza e Segretariato generale), nonche' le risorse da destinare al trattamento economico ed alla formazione del personale di magistratura, sono state impegnate per circa il 91% dell'intero stanziamento, al netto dei fondi di riserva. Le economie ammontano complessivamente ad € 25.218.602,22, mentre le somme pagate, a fronte degli impegni assunti, sono pari circa al 66%.
A corredo dei dati sopra esposti si rappresenta che, nell'ambito di questo CdR, risultano iscritti due fondi: il capitolo 602 - fondo di riserva (7) - con una dotazione di € 5.884.345,00 ed il capitolo 603 - fondo speciale per la reiscrizione dei residui passivi perenti (8) - con una dotazione di € 8.299.572,05. La previsione iniziale relativa a tale ultimo capitolo di € 7.500.000,00 e' stata incrementata per complessivi € 799.572,05. L'importo in questione e' pari alla somma algebrica della variazione positiva effettuata con la manovra di assestamento e delle variazioni negative correlate alle richieste di reiscrizione dei residui passivi perenti inoltrate dai titolari dei CdR interessati (9) .
Di conseguenza, le economie di gestione ammontano, al netto dei due Fondi, ad € 11.034.685,17. Rimanenze significative si riscontrano in corrispondenza del capitolo 101 (-10% rispetto allo stanziamento iniziale) relativo ai compensi per la diretta collaborazione, dei capitoli 151 (-22% circa), 152 (-28% circa) 410 (-95%) sui quali gravano le spese del Consiglio di Presidenza e piu' precisamente quelle per gli assegni mensili, per gettoni di presenza ed indennita' di missione e per l'acquisto di beni e servizi, del capitolo 204 (-11%) afferente alle competenze dovute ai Consiglieri di nomina regionale, nonche' del capitolo 421 (- 92% circa) concernente le spese per l'organizzazione di convegni, congressi ecc.
Piu' in particolare va detto che il contenimento che si registra sul capitolo 151 e' da attribuire alla mancata nomina del quarto componente laico del Consiglio di Presidenza mentre, relativamente al capitolo 204, e' il risultato della mancata nomina da parte della Regione Lombardia del consigliere di pertinenza presso la Sezione di controllo della stessa regione, in sostituzione del precedente, operativo nella parte iniziale del 2015, cessato per raggiunti limiti di eta'.
Per quanto riguarda i capitoli 201, 202 e 203, relativi al trattamento economico fondamentale del personale di magistratura, si precisa che nel corso dell'anno la spesa per stipendi ed oneri accessori e' risultata di poco superiore al 91% rispetto alle somme stanziate.
Tale fenomeno contenitivo consegue in parte all'applicazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 agosto 2015, che ha determinato riduzioni di spesa (pari a circa il 3%) sulle retribuzioni fisse e continuative dell'anno precedente, nonche' sui costi delle promozioni avvenute nel secondo semestre 2015.
Inoltre, in applicazione delle recenti modifiche normative (10) che hanno ridotto il limite massimo di eta' per la permanenza in servizio, la spesa annuale per il 2015 si e' ridotta anche per effetto del pensionamento anticipato di un maggiore numero di unita' di personale di magistratura nella misura di n. 10. Per quanto concerne, poi, la riduzione delle retribuzioni in relazione al tetto di € 240.000 (11) , si sottolinea che le somme eccedenti detto limite, pur se impegnate in via precauzionale, saranno versate in conto entrate dello Stato con le pertinenti modalita' indicate nelle circolari applicative (12) , a conclusione della relativa procedura di contenzioso, qualora non dovute agli interessati.
Per quanto riguarda la spesa per la formazione del personale di magistratura, e' da ricordare che nel 2015 e' stata adottata, in via sperimentale, la decisione di far confluire tutte le risorse sul capitolo 423, attraverso l'eliminazione del capitolo 411 sul quale in passato sono stati allocati i fondi per le iniziative formative di specifico interesse del Consiglio di presidenza. L'intento e' stato quello di realizzare una gestione amministrativa piu' efficiente e, nel contempo, piu' economica, garantendo comunque che, nella piu' ampia programmazione, da definire sulla base delle linee pianificatorie e degli obiettivi formativi fissati dall'Organo di autogoverno (13) , la cui e gestione e' affidata al Seminario di formazione permanente, venissero fedelmente recepite le esigenze di alta formazione sempre riconducibili alla esclusiva puntuale individuazione del predetto Consiglio.
Al riguardo, lo stanziamento del capitolo 423 e' stato impegnato in misura di poco superiore al 29% ed i relativi pagamenti presentano una percentuale di impiego molto contenuta (circa il 16%), in relazione agli stati d'avanzamento dei progetti formativi.
Fra le iniziative piu' significative si segnalano:
1) Incontro di studio dedicato ai rapporti tra controllo e giurisdizione: interferenze e differenze nell'esame delle patologie di bilancio di Regioni ed Enti locali (I e II edizione). Il carattere particolarmente interattivo dell'incontro di tra magistrati proveniente dalle diverse aree istituzionali ha favorito un costruttivo dibattito sullo sviluppo dei rapporti tra controllo e giurisdizione in tema di patologie di bilancio.
2) Incontro per la presentazione dei lavori della Task Force Audit and Ethics in ambito EUROSAI. In occasione del VI meeting della Task Force sono state presentate le esperienze e le best practices emerse nel corso dei lavori svolti, conferendo la giusta risonanza all'evento di portata internazionale.
3) Corso tecnico pratico in tema di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio. La formazione e' stata erogata anche da remoto in web meeting usufruibile da tutti i dipendenti dalle proprie postazioni di lavoro in Corte.
4) Corso-laboratorio in tema di principi e tecniche di redazione degli atti giudiziari volto ad uniformare, migliorandola, la redazione degli atti afferenti le attivita' di controllo e giurisdizione.
5) Corsi in collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura al fine di avviare un percorso di formazione comune e di confronto tra le magistrature, sulle seguenti tematiche:
Controllo di legalita' e discrezionalita' amministrativa;
Gli appalti pubblici e privati;
Esercizio della giurisdizione e responsabilita' contabile;
La responsabilita' per colpa;
Giudici comuni e Corte costituzionale.
E' utile sottolineare che sul capitolo 423, oltre ai compensi per docenze, gravano anche le spese di viaggio del personale discente e docente.
Venendo ai capitoli utilizzati per le attivita' attribuite alla Biblioteca «Antonino De Stefano», essi sono il 420 per le spese di funzionamento ed il 711 per quelle in conto capitale. La struttura, ormai da qualche anno, sta portando avanti un percorso volto ad incrementare la produttivita' e la qualita' dei servizi, a comunicare la propria offerta culturale ad un'utenza sempre piu' ampia e qualificata cercando, nel contempo, di razionalizzare la spesa per gli acquisti di beni librari e per il proprio funzionamento. In tale ottica la stessa ha concluso accordi di collaborazione con Biblioteche affini (fra le altre, quelle della Presidenza della Repubblica, della Corte costituzionale, della Biblioteca centrale giuridica e Unidroit) e di reciprocita' gratuita con le Biblioteche dell'Amministrazione centrale dello Stato, nonche' con le Biblioteche di Ateneo e di Enti locali.
La spesa complessiva per tali attivita' fa registrare un utilizzo prossimo al 100% sul capitolo 420 e di circa il 78% sul capitolo 711, mentre le somme pagate sono, rispettivamente, del 91% circa e di poco piu' dell'89% rispetto a quanto impegnato.
I capitoli per spese in conto capitale afferenti al Consiglio di presidenza ed ai relativi uffici (710 e 712) per l'acquisto di mobili, arredi, ecc, risultano inutilizzati, facendo registrare economie del 100% sui fondi stanziati. CdR 2 - Direzione Generale gestione affari generali
Le risorse finanziarie a disposizione di questo CdR sono finalizzate al funzionamento degli uffici delle sedi centrali e regionali, in relazione all'acquisizione di beni e servizi.
I fondi complessivamente impegnati, comprensivi dei residui di stanziamento (14) di € 1.774.633,16, ammontano a € 22.553.139,29, pari cioe' a circa l'81% dello stanziamento definitivo riferito ai vari capitoli, con una percentuale di somme pagate che sfiora il 71%. Le economie di € 5.353.001,75 rappresentano poco piu' del 19% del totale.
Di seguito si procede all'analisi di alcuni capitoli di spesa fra i piu' significativi per l'esercizio in esame.
Il capitolo 442, relativo alle spese per contratti di utenza, fa registrare impegni complessivi per € 4.186.766,39 che si avvicinano al pertinente intero stanziamento di bilancio, facendo cosi' registrare un'economia di soli € 40.233,61. La previsione e' stata formulata in coerenza con le risorse occorrenti, valutate tenendo conto anche delle spese da sostenere per gli interventi sul sistema di impianto elettrico di illuminazione e sulle vecchie caldaie, che sono state sostituite con impianti a norma, di portata maggiore, tali da rispondere ai piu' moderni standard di sicurezza e capaci di consentire un notevole risparmio energetico.
Una particolare attenzione meritano le attivita' connesse alla prosecuzione del piano di razionalizzazione degli spazi ed alla ricollocazione degli stessi presso altri stabili; operazione di riordino che, in questa fase di prima attuazione, richiede lievi incrementi su vari capitoli di spesa, ma che, nel lungo periodo, determinera' rilevanti economie.
Le risorse disponibili sul capitolo 443 hanno permesso di garantire il necessario buon andamento delle attivita' degli uffici ubicati nella capitale, consentendo, al tempo stesso, una consistente economia rispetto ai fondi stanziati (€ 596.225,89). Le somme rimaste da pagare, pari ad € 485.070,90, si riferiscono prevalentemente a fatture pervenute dopo i termini di chiusura dell'esercizio.
Su tale capitolo gravano le risorse utilizzate per gli spostamenti effettuati dagli uffici dell'amministrazione centrale interessati dal programma di riorganizzazione sopra citato, il cui completamento e' previsto per il 2017 con la chiusura della sede di Via Monzambano e la contestuale ricollocazione del personale nelle sedi di Via Baiamonti.
Sul capitolo 445 l'impegno per le spese di manutenzione, riparazione ed adattamento dei locali e dei relativi impianti e' pari a circa il 95% dello stanziamento definitivo. Le economie, per il restante 5%, sono il risultato della scelta dell'amministrazione gia' definita nello scorso esercizio, relativamente all'adesione alla convenzione Consip per l'erogazione dei servizi attraverso il facility management, i cui risultati positivi sono stati ampiamente descritti nella relazione al conto consuntivo per l'esercizio 2014.
Il capitolo 446, utilizzato per il pagamento delle spese telefoniche, fa registrare impegni per complessivi € 553.537,34 e pagamenti per € 131.171,98, con una percentuale di impegno, rispetto all'intero stanziamento, del 98% e di pagamento, rispetto all'impegnato, del 24% circa.
Fra le altre iniziative di contenimento della spesa avviate negli anni passati ed in fase di applicazione progressiva, va ricordato il progetto VoiP. Nel corso dell'esercizio sono stati completati l'aggiornamento del software ed il passaggio al VoiP delle centrali telefoniche di tutte le sedi dell'Amministrazione, nonche' la nuova installazione presso la sede di Torino.
Per quanto attiene alla telefonia mobile, conclusosi il contenzioso relativo alla convenzione Consip e' stato, conseguentemente, possibile aderire alle nuove condizioni contrattuali che, insieme ad interventi interni di razionalizzazione dell'uso dei servizi di telefonia (fissa e mobile), portera', a regime, a sostanziali risparmi di spesa.
Lo stanziamento del capitolo 450 viene utilizzato per far fronte alle spese relative all'uso ed alla manutenzione dei mezzi di trasporto. L'importo impegnato ammonta ad € 56.895,52, con una percentuale del 70% rispetto allo stanziamento, mentre risulta un pagato per € 51.189,91, pari a quasi il 90% dell'impegnato.
L'applicazione delle disposizioni in materia di contenimento della spesa automobilistica ha fedelmente rispettato i limiti imposti dal legislatore, con la predisposizione di un piano di attivita' che ha portato alla dismissione di tutte le autovetture in uso presso le sedi regionali e ad un sostanzioso ridimensionamento di quelle presenti nella sede centrale.
Sul capitolo 451, relativo alle spese postali, si registra un impegno pari ad € 217.606,44, che rappresenta circa il 51% dello stanziamento, con un totale di somme pagate di circa il 92% e conseguenti economie pari ad € 210.393,56.
La progressiva significativa riduzione delle spese postali e' il risultato di un maggiore ricorso a sistemi alternativi di dematerializzazione, sia nel ramo della corrispondenza che in quello delle pubblicazioni periodiche, che ha consentito di provvedere alla spedizione degli atti attraverso i sistemi telematici di comunicazione (raccomandata on line, etc.).
Per quanto riguarda, invece, il capitolo 454 relativo a spese per interventi e convenzioni in materia di sicurezza, si precisa che le risorse disponibili sono state impegnate per € 505.456,89, con una percentuale rispetto allo stanziamento definitivo di circa il 74%, e pagate per € 171.905,78, pari a circa il 34% dell'impegnato. L'ammontare delle economie realizzate su tale capitolo di spesa e' quantificato in € 174.543,11.
Anche il capitolo 455 di nuova istituzione, sul quale confluiscono le spese relative agli automezzi commerciali, ha fatto registrare un notevole contenimento della spesa rispetto a quella programmata. Risulta impegnato, infatti, il 4% circa dello stanziamento, interamente pagato, con un'economia di € 40.239,00.
Relativamente al capitolo 461 si evidenzia che le somme per fitti ed oneri accessori delle sedi regionali sono state impegnate per circa il 95%, con un pagato rispetto all'impegnato di circa l'81%, mentre le economie ammontano ad € 124.988,27. Il capitolo 463 inerente alle spese di funzionamento delle sedi regionali fa registrare impegni per € 3.923.207,87, pari ad oltre il 76% dello stanziamento, con pagamenti pari a quasi il 90%. Le economie che si registrano ammontano ad € 1.216.792,00.
Analogamente a quanto programmato in sede centrale, iniziative di razionalizzazione degli spazi sono in corso anche presso le sedi regionali. Come ad esempio avviene per la sede di Aosta dove, previa verifica di conformita' alle esigenze dell'Istituto, e' in corso l'acquisizione di nuovi spazi demaniali.
Il capitolo 465 utilizzato per le spese di manutenzione ordinaria degli immobili, fa registrare impegni per € 791.329,20, pari a quasi l'89% dello stanziamento, di cui pagati circa l'86%. La somma non utilizzata ammonta ad € 98.670,80.
Le risorse stanziate sul capitolo 550, pari ad € 2.200.000,00, destinate ad interventi per il benessere del personale, non sono state utilizzate a seguito dell'indagine di customer satisfaction riferita al Servizio di assistenza sanitaria integrativa, i cui risultati hanno suggerito all'Amministrazione di procedere all'interruzione del servizio. Conseguentemente lo stanziamento 2015 rappresenta interamente economia di esercizio.
Per quanto riguarda le risorse relative ai capitoli 740 e 760, queste si riferiscono all'acquisto di mobili ed arredi, rispettivamente, per le sedi centrali e regionali. Anche per il 2015 e' stata posta particolare attenzione al conseguimento di risparmi, con contrazione della spesa relativa agli uffici centrali (€ 67.218,39 pari a poco piu' del 34% dello stanziamento) al fine di compensare le maggiori esigenze rappresentate dalle sedi regionali, per le quali si registra un esborso complessivo di € 177.104,57, pari a poco piu' dell'87%, comprensivo dei fondi conservati per € 97.850,76. Le forniture, nei limiti stabiliti, sono state effettuate attraverso il ricorso alla relativa convenzione Consip. La spesa totale, comprensiva dei complementi d'arredo, e' pari ad € 244.322,96. Per contro i capitoli 742 e 762, per spese di attrezzature ed apparecchiature non informatiche, fa registrare una spesa complessiva di € 99.367,87 che, in aggiunta ai fondi conservati di € 130.262,16, porta ad un impegno di € 229.630,03.
Da ultimo sul capitolo 790, a fronte di un impegno effettivo di € 3.607.436,80 per spese di ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli edifici della Corte, calcolato sulla previsione definitiva al netto dei residui di stanziamento (€ 1.546.520,24), si riscontra una percentuale di pagato superiore al 64%.
Per completezza espositiva, relativamente agli interventi di riqualificazione e adeguamento normativo delle sedi centrali della Corte, si evidenzia che parte di essi sono stati curati dal competente Provveditorato alle OO.PP., per quanto attiene alla riqualificazione delle portinerie e di alcuni locali interni, nonche' per il completamento della nuova centrale termica, degli interventi di manutenzione delle aule d'udienza e di ristrutturazione delle scale e delle chiostrine interne.
Infine, per le sedi regionali, le relative attivita' si sono concentrate, in via prioritaria, solo per citare le piu' rilevanti, sulla riqualificazione ed adeguamento normativo di Palazzo dei Camerlenghi a Venezia, sull'avvio della ristrutturazione e adeguamento normativo dell'immobile delle sedi regionali di Catanzaro, di L'Aquila, di Ancona e di Genova, nonche' sulla ristrutturazione e messa in sicurezza della porzione immobiliare acquisita per le esigenze della Procura regionale di Napoli. CdR 3 - Direzione Generale gestione risorse umane e formazione
Il CdR gestisce le risorse necessarie alla corresponsione del trattamento economico fondamentale ed accessorio a favore del personale contrattualizzato e, contestualmente, provvede al versamento degli oneri contributivi ed erariali sugli stessi gravanti; provvede altresi' all'erogazione delle attivita' formative destinate allo stesso personale, nel rispetto del piano predisposto all'inizio dell'anno, sulla base delle esigenze manifestate dagli uffici istituzionali e da quelli di amministrazione attiva. I responsabili dei servizi interessati hanno complessivamente impegnato piu' del 97% delle somme disponibili e pagato poco piu' del 68% del totale. Le economie rappresentano uno scarso 3% dello stanziamento complessivo, attestandosi ad € 2.761.834,16.
Nel corso dell'esercizio qui relazionato l'Amministrazione, relativamente al reclutamento del personale amministrativo, si e' attenuta alla disciplina normativa dettata in materia di turn over, attivando le sole procedure di mobilita' consentite, essendo stata preclusa, per il biennio 2015/2016 qualsiasi altra forma di assunzione del personale delle aree funzionali. Conseguentemente, in linea con la legge di stabilita' per il 2015, il decreto-legge n. 78/2015 e le successive disposizioni applicative impartite dalla Funzione Pubblica (15) in materia di posti da riservare al personale di ruolo degli enti di area vasta (Province e Citta' metropolitane), sono state immesse nel ruolo della Corte, n. 33 unita' di personale. Inoltre, previa acquisizione delle prescritte autorizzazioni, sono state immesse in ruolo, alcune unita' di personale del comparto scuola e di altre amministrazioni, gia' in posizione di comando presso la Corte. Per completezza espositiva si evidenzia che, a fronte di complessive n. 75 immissioni in ruolo, sono cessate dal servizio, a vario titolo, n. 83 unita' di personale, che sono risultate pertanto compensate.
Dall'esame approfondito dei capitoli 251 - 252 - 253, sui quali trovano imputazione, rispettivamente, le retribuzioni del personale amministrativo, gli oneri per imposta regionale e gli oneri sociali a carico dell'Amministrazione, risulta che gli impegni assunti si riferiscono al ripianamento dovuto dalla Corte alla Banca d'Italia, a titolo di rimborso, per l'anticipazione dei trattamenti stipendiali corrisposti per i mesi da gennaio ad ottobre 2015, nonche' per le spese sostenute per i trattamenti fissi ed accessori dei comandi in, successivamente richiesti, a titolo di rimborso, dalle Amministrazioni centrali dello Stato.
Infatti, come gia' chiarito in precedenti analoghe relazioni, i trattamenti stipendiali fissi (le stesse considerazioni sono valide per i corrispondenti capitoli di spesa relativi al personale di magistratura) vengono erogati attraverso la procedura, interamente informatizzata (Cdc-NoiPA-BKI), che consente di accreditare gli emolumenti direttamente ai beneficiari attraverso le modalita' interbancarie messe a disposizione da Banca d'Italia.
Pertanto, detti pagamenti sono subordinati all'acquisizione, da parte della Corte, dei dati contabili indispensabili all'emissione dei relativi titoli di spesa che, per l'anno in corso, hanno consentito il ripianamento delle mensilita' corrisposte fino al mese di ottobre. Le somme rimaste da pagare, quindi, si riferiscono al ripianamento, nei confronti di BKI, dei conti relativi agli stipendi dell'ultimo bimestre e della XIII mensilita', ai correlati versamenti per ritenute IRPEF e pertinenti addizionali, alle imposte regionali ed ai contributi previdenziali. A tali tipologie di spesa, vanno aggiunte le somme da corrispondere per i rimborsi a favore delle Amministrazioni del comparto Stato, le cui richieste relative al proprio personale comandato (comandi in), risultano essere pervenute successivamente alla chiusura dell'esercizio o devono ancora pervenire.
Anche per i capitoli destinati agli emolumenti accessori, il «pagato» a titolo di lavoro straordinario, comprensivo del notturno e festivo (cap. 260), si riferisce al periodo gennaio/ottobre, mentre quello relativo all'indennita' per i centralinisti non vedenti (cap. 262), corrisposto trimestralmente, comprende i pagamenti dei primi nove mesi dell'anno. Le somme rimaste da pagare, pertanto, si riferiscono, rispettivamente, al bimestre novembre/dicembre ed al trimestre ottobre/dicembre 2015, per i quali non si e' potuto dar corso, stante l'obbligo di rispettare i termini di chiusura d'esercizio (16) .
Per quanto riguarda il capitolo 261, e' stato impegnato l'intero stanziamento del Fondo Unico di Amministrazione (FUA). La relativa somma, al netto dell'importo pagato a titolo di versamento obbligatorio in conto entrate Tesoro (17) , potra' essere utilizzata al termine degli adempimenti connessi all'ipotesi di accordo sottoscritto con le OO.SS. il 27 luglio 2015.
Per il capitolo 491, relativo alle somme destinate alla formazione del personale amministrativo comprensive dei compensi per docenze e dei rimborsi per spese di viaggio sostenute dai discenti e dai docenti, va rilevato che il relativo stanziamento e' stato impegnato per quasi l'84% (pari ad € 502.638,23), con conseguenti pagamenti vicini al 75% (€ 376.622,59).
Il programma formativo attuato nel corso dell'anno, risulta armonicamente articolato fra le diverse tipologie di aree corrispondenti alle funzioni ed alle attivita' istituzionali intestate alla Corte: controllo, giurisdizione (giudicante e requirente) e amministrazione attiva.
Per la funzione di controllo, la prevalente attivita' formativa e' stata indirizzata al processo di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali, anche attraverso l'ausilio di strumenti telematici per la fruizione della formazione in Intranet. Altre attivita' hanno avuto per oggetto corsi in materia di revisione della spesa in chiave di risparmio, in materia di contabilita' pubblica o di sistemi di misurazione e valutazione della performance.
Per l'area della giurisdizione e' proseguita la formazione in materia di conti giudiziali, sono state organizzate giornate formative sul processo telematico civile, amministrativo e tributario e si e' provveduto, inoltre, ad allestire corsi, in collaborazione con l'Associazione Nazionale Forense e con l'Universita' di Genova, con le quali sono stati sottoscritti degli specifici accordi formativi.
Infine, per quanto attiene alle iniziative rientranti nell'ambito dell'amministrazione attiva, a seguito dell'adozione del Piano di prevenzione della corruzione (18) , particolare attenzione e' stata riservata alla formazione in materia di trasparenza, anticorruzione, etica e rispetto dei codici di comportamento indirizzata a tutto il personale dirigenziale ed amministrativo e, nell'ambito della stessa materia, peculiare cura e' stata rivolta, attraverso l'erogazione di corsi specifici, alle unita' che svolgono attivita' ritenute «sensibili».
Nell'ambito del percorso formativo sin qui esposto, si inseriscono le iniziative adottate in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia (CUG), con particolare attenzione al Mobbing, al telelavoro, allo smart-working e, piu' in generale, alle tematiche relative al benessere lavorativo.
Il piano formativo per l'anno in esame va completato oltre che con i corsi di lingua inglese, anche con materie piu' specifiche, quali quelle inerenti l'attivita' della biblioteca, la disciplina del rapporto di lavoro, la governance ed il management, alcune tematiche inerenti al diritto amministrativo e all'attivita' negoziale, le pensioni, la cultura digitale e l'attivita' di cerimoniale. CdR 4 - Direzione Generale Sistemi informativi automatizzati
Il CdR gestisce tre capitoli di spesa, di cui due di parte corrente (431 - 437) ed uno in conto capitale (700). Al termine dell'esercizio risulta impegnato quasi il 100% (99,78) dello stanziamento complessivo iniziale, anche se tale percentuale e' comprensiva di residui di stanziamento provenienti dal capitolo 700, per un importo di € 12.777.498,71. A fronte del totale impegnato, e al netto dei suddetti residui di stanziamento, sono stati effettuati pagamenti per circa il 42%. Le economie, pari ad € 85.928,18, rappresentano una percentuale risibile rispetto allo stanziamento complessivo. Si conferma quindi il trend degli esercizi precedenti.
L'analisi dell'andamento dell'attivita' realizzata, mostra che, nonostante l'avvenuta notevole riduzione degli stanziamenti in sede di assestamento al bilancio, continuano a manifestarsi differimenti e, quindi, mancati utilizzi dei fondi, rispetto alle previsioni definitive, relative alle spese per investimenti per lo sviluppo del sistema informativo (cap. 700) dovuti, in quantita' assai significativa, ai ritardi, assolutamente non prevedibili, nell'aggiudicazione delle gare gestite dalla Sogei, nella predisposizione della documentazione di gara nonche' a quelli imputabili alla Consip, in qualita' di stazione appaltante. Tali fenomeni, gia' evidenziati anche nell'esercizio precedente - oltre a condurre, nelle pertinenti rappresentazioni, ad una sottostima della categoria degli investimenti, alla percentuale non viene piu' a corrispondere alle originarie pianificazioni della spesa complessiva - creano difficolta' organizzative e di gestione in un settore nel quale la velocita' di realizzazione di sistemi adeguati alle innovazioni normative e tecniche appare fondamentale per il corretto e proficuo adempimento degli obblighi istituzionali. Quanto esposto fa si' che l'Amministrazione si e' forzatamente limitata ad operare in modo da garantire per lo piu' la continuita' dell'attivita' ordinaria, per assicurare il corretto funzionamento dei sistemi operativi in gestione. Peraltro, gia' i residui di stanziamento del 2013 e del 2014 risentivano del denunciato fenomeno, che si e' accentuato ulteriormente nel corso del 2015.
L'esame approfondito dei capitoli di spesa evidenzia tale anomala situazione, atteso che, mentre il capitolo 437 e' stato impegnato quasi interamente, a fronte di un pagato di oltre il 47%, per quanto attiene al capitolo 700 l'impegno effettivo di € 3.893.332,79 e' pari a poco piu' del 23% della disponibilita', al netto dei residui di stanziamento. Su tale ultima somma si riscontra, poi, una percentuale di pagato di circa il 12%. L'andamento dei pagamenti e' dovuto, in parte, al ritardo con il quale le ditte interessate presentano le proprie fatture e, in parte piu' significativa, alle obbligazioni derivanti dai contratti di sviluppo e manutenzione dei sistemi informativi, per i quali le spese dell'ultimo trimestre vengono fisiologicamente liquidate nell'anno successivo.
Gli interventi di maggiore rilevanza, che non esauriscono l'attivita' complessivamente svolta nel corso dell'anno, sono stati indirizzati principalmente al miglioramento del livello dei servizi per tutti gli utenti, in un contesto di politiche di riduzione delle spese di funzionamento da attuarsi, come richiesto dalle norme di spending review, attraverso interventi di modernizzazione e di innovazione gestionale.
Gli stessi si possono cosi' riassumere:
Collaborazione ed integrazione strategica con altre Amministrazioni Pubbliche in ottica cloud. Questo tipo di attivita' sinergica si pone come aspetto innovativo nel variegato mondo dell'IT. Con esso si consolida il ruolo della Corte dei conti quale Service Provider di servizi IT per altre Pubbliche Amministrazioni. L'Istituto ha intrapreso diverse iniziative in questa direzione. Nell'anno in corso, infatti, si e' provveduto ad erogare i servizi IT per gli utenti del CNEL (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro) e, l'intera infrastruttura ICT del CNEL e' stata inglobata in quella della Corte, con evidente miglioramento nella gestione ed incremento della sicurezza per i dati ed i servizi erogati agli utenti. Analoga iniziativa riguarda l'Avvocatura Generale dello Stato (AGS), le cui infrastrutture sono in fase di integrazione in quelle di pertinenza della Corte di conti. Pertanto, gli utenti della AGS usufruiranno dei servizi IT erogati dai data center dell'Istituto, attraverso una collaborazione sinergica fra le rispettive strutture tecniche.
Non puo' a riguardo non evidenziarsi come siffatte iniziative di sinergica integrazione dei sistemi IT risultino idonee a produrre significativi risparmi di spesa, in parte impiegabili per l'incremento dei fondi unici, al fine del finanziamento di adeguate politiche premiali, ex art. 16, commi 4 e 5, del decreto-legge n. 98/2011, convertito dalla legge n. 111 s.a.
Consolidamento delle infrastrutture ICT. In proposito e' stata ultimata la progettazione della cosiddetta «relocation», con la quale sono stati definiti gli scenari che porteranno all'integrazione del data center primario (Baiamonti) presso il data center Carucci di Sogei, realizzando cosi' la convergenza delle infrastrutture ICT prevista dal progetto Idea@PA promosso, in prima istanza, proprio da Corte dei conti in aderenza a quanto disposto dal CAD e dalle linee guida emanate da AgID in materia. Cio' consentira' di disporre di strutture piu' efficienti in termini di facility management, (impianti di energia elettrica, impianti di raffreddamento e condizionamento, gestione accessi fisici ai locali, tracciatura attivita', impianti anti-incendio, impianti di video-sorveglianza, servizi di vigilanza e custodia) e di conseguire, al contempo, ulteriori riduzioni di costi attraverso le pertinenti economie di scala.
Sviluppo, gestione, assistenza, manutenzione ed evoluzione dei sistemi informativi preposti al controllo-referto per la finanza territoriale, secondo i principi dell'armonizzazione contabile.
Consolidamento dei sistemi e dei servizi IT, dematerializzazione, attivita' di sviluppo e reingegnerizzazione delle principali infrastrutture che operano a supporto dell'attivita' istituzionale. Tale attivita' ha comportato l'implementazione delle piattaforme di gestione documentali in armonia con i principi della dematerializzazione, che consentiranno, al termine di una prima fase di revisione dei processi e delle procedure, il passaggio dalla carta al digitale.
Evoluzione del sistema informativo del controllo e referto sulla Finanza statale, previo adeguamento delle funzionalita' di acquisizione di flussi informativi variati e l'automazione delle attivita' di controllo e verifica contabile dei dati.
Attraverso i sistemi informativi SICR (Sistema Informativo Controllo e Referto) e SICOFIP (Sistema Conoscitivo di Finanza Pubblica) ci si propone di raggiungere l'ambizioso progetto di realizzazione di un Sistema di Controllo della intera Finanza Pubblica. Nel corso dell'anno sono state effettuate attivita' volte all'integrazione delle funzioni del SICR per consentire la fruibilita' di numerose altre informazioni provenienti dai bilanci, dalla gestione del patrimonio e delle spese delegate.
Parte III - Gestione dei residui

Residui attivi
Le risorse relative al finanziamento dovuto dal MEF sono state interamente riscosse al netto di un minore accertamento di € 10.831,00.
Sul capitolo 120, fra le entrate eventuali, risultano introitate anche somme relative al rimborso delle spese condominiali, relative ad anni pregressi (2009/2010/2013/2014), anticipate dall'Amministrazione per l'immobile di Palermo sito in via Cordova, che sono a totale carico della Regione Sicilia, con conseguente maggiore accertamento di € 124.105,08.
Sul capitolo 125 affluiscono le somme dovute alla Corte dei conti, a titolo di rimborso, da parte delle Regioni per gli oneri anticipati per competenze fisse ed accessorie ai Consiglieri nominati ai sensi dell'art. 7 della legge n. 131/2003. Si riscontra, in proposito, un minore accertamento pari ad € 162.426,10, dovuto alle motivazioni in precedenza relazionate.
Sul capitolo 126, le entrate derivanti dai compensi versati ai sensi dell'art. 61, comma 9, della legge n. 133/2008, stimate in € 12.834,00, sono state accertate e riscosse per € 10.831,00, con conseguente minore accertamento pari ad € 2.003,00.
Residui passivi
In relazione alla gestione dei residui passivi, si rileva un'utilizzazione degli stessi che si attesta intorno al 63% delle somme rimaste da pagare negli esercizi precedenti. All'inizio dell'anno, infatti, l'importo complessivo dei predetti residui risultava essere di € 105.919.397,40. Considerate le somme pagate nel corso dell'anno, pari ad € 66.824.356,99, le riduzioni derivanti dai minori impegni per € 5.878.994,07 e dai residui perenti per € 2.798.856,37, le somme rimaste da pagare, pari ad € 30.417.189,97, corrispondono a quasi il 29% dei residui accertati.
Di seguito si espongono alcune osservazioni sui dati analizzati relativamente a ciascun Centro di Responsabilita'.
Nel CdR 1 i pagamenti raggiungono il 55% circa dell'importo accertato. Le somme rimaste da pagare, in generale, sono di entita' minima ad eccezione di quelle indicate in corrispondenza dei capitoli relativi agli stipendi (capp. 201, 202 e 203) per effetto delle intervenute norme di riduzione degli stessi, che hanno generato rimanenze sulle risorse impegnate, mantenute in bilancio in attesa di una completa stabilizzazione delle disposizioni normative e dell'esito dei contenziosi, nonche' di quelle relative al cap. 423 concernente la formazione, per il quale la percentuale d'impiego dei residui, pur considerando la parziale riduzione effettuata, risulta abbastanza limitata per le motivazioni piu' volte rappresentate circa l'esecuzione delle attivita' che scontano una programmazione articolata su piu' sessioni.
Per il CdR 2 i pagamenti complessivamente effettuati, sia per i capitoli destinati agli uffici delle sedi centrali che di quelli regionali, si avvicinano al 50%. Anche in questo caso i residui da liquidare sono generalmente di entita' contenuta ad eccezione di quelli imputati ai sottoelencati capitoli.
Sul 442 relativo alle spese da sostenersi in applicazione di norme di legge, di regolamenti o di contratti di utenza con aziende erogatrici di beni e servizi, compreso la pulizia dei locali, l'importo rimasto da pagare si attesta su una percentuale del 46%. Il successivo capitolo 445, relativo alle spese per manutenzione ed adattamento delle sedi, dei locali e degli impianti presenta un pagato di € 617.930,20 (con una percentuale che si avvicina al 62%), mentre le somme rimaste da pagare ammontano ad € 276.116,70.
Per il capitolo 790 i fondi sono stati utilizzati in minima parte, poiche' i lavori di riqualificazione degli ambienti delle sedi della Corte, sia centrali che regionali, richiedono tempi lunghi di realizzazione con scadenze contrattuali pluriennali.
Per il CdR 3 si rileva l'impiego dei residui nella misura di quasi il 78%. Per quanto riguarda, in particolare, il capitolo 251 si precisa che l'importo rimasto da pagare, al netto dei minori impegni registrati, si riferisce alle somme occorrenti per le liquidazioni dei trattamenti residuali (per competenze fisse ed accessorie) del personale collocato a riposo negli anni precedenti.
Sul capitolo 261 relativo al FUA e' stato utilizzato quasi il 78% dell'intera somma accertata. L'importo pagato si riferisce al saldo delle competenze accessorie erogate a seguito della definizione della contrattazione decentrata 2013 nonche' all'indennita' per la produttivita' individuale ed all'acconto sulla collettiva per il 2014.
Per il CdR 4 i residui accertati per € 40.586.132,32 sono stati pagati in misura superiore al 62%. Restano, quindi, da pagare € 12.898.323,76.
Per quel che concerne l'ammontare dei residui perenti, nonche' i relativi provvedimenti presidenziali emessi nel corso dell'anno, si rimanda al dettaglio dell'allegata Tabella D. Riepilogo gestione competenza
A completamento di quanto illustrato nella presente relazione si riporta qui di seguito la sintesi della gestione finanziaria di competenza dell'esercizio 2015 che si e' conclusa con i seguenti risultati:


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|Entrate | |
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|1) Fondo per il funzionamento | |
|della C.d.c. | € 262.181.352,00|
+-------------------------------+-----------------------------+
|2) Altre entrate | € 2.619.248,97|
+-------------------------------+-----------------------------+
|3) Avanzo di amministrazione | |
|dell'anno 2014 | € 56.530.696,00|
+-------------------------------+-----------------------------+
| | |
+-------------------------------+-----------------------------+
|Spese | |
+-------------------------------+-----------------------------+
|1) Spese impegnate | € 288.068.222,99|
+-------------------------------+-----------------------------+
|2) Economie | € 33.419.366,31|
+-------------------------------+-----------------------------+

L'avanzo di competenza, quale risultato differenziale fra le entrate accertate (€ 321.331.296,97) e le spese impegnate (€ 288.068.222,99) ammonta ad € 33.263.073,98 che, sommato alle riduzioni degli impegni di anni precedenti pari ad € 5.878.994,07, ai residui perenti pari ad € 2.798.856,37, ai minori accertamenti delle entrate per € 51.155,02 e ad un differenziale dovuto a sistemazioni straordinarie di tesoreria di - € 970,56 al netto di arrotondamenti di € 12,10 (€ -958.46), determinano l'avanzo di amministrazione, che risulta definitivamente quantificato in € 41.888.810,94. 3. Bilancio di cassa
In applicazione della normativa di contabilita' pubblica e dell'art. 4, comma 1, del Regolamento di autonomia finanziaria, la Corte dei conti, accanto al bilancio di competenza redige anche un bilancio di cassa.
Con riferimento piu' specifico al rendiconto di cassa 2015, di cui al relativo schema (quadro riepilogativo e allegato tecnico), questo, coerentemente con le scritture contabili risultanti dal sistema SIRGS (Sistema integrato Cdc/RGS/BKI), dal SICR, nonche' dal saldo del conto intestato alla Corte dei conti presso la Tesoreria centrale, ne rappresenta la relativa dotazione, costituita, per ciascun capitolo, dallo stanziamento iniziale, piu'/meno le variazioni a qualsiasi titolo avvenute in corso d'anno e l'ammontare dei residui provenienti dagli esercizi precedenti.
Per quanto concerne le entrate occorre precisare che, nel relativo schema, vengono esposte come incassate tutte le somme effettivamente affluite sul conto di tesoreria intestato all'Istituto. La differenza tra il previsto da incassare e l'incassato effettivo e' data unicamente dagli eventi positivi o negativi non prevedibili all'inizio dell'anno, ma accertabili solo in sede di consuntivo.
Per le spese si evidenziano, invece, come per l'esercizio precedente, due diverse tipologie di scostamenti fra i pagamenti emessi ed i pagamenti realmente effettuati:
1. sui capitoli relativi a competenze fisse ed accessorie a favore del personale, nei quali risultano ritenute pagate, ma non ancora versate ai rispettivi enti creditori;
2. sui capitoli relativi all'acquisizione di beni e servizi effettuati attraverso ordini di accreditamento, sui quali risultano le riduzioni di fine anno nonche' l'ammontare dell'IVA accantonata sui pagamenti effettuati al termine dell'esercizio in applicazione della normativa sullo split-payment, da versare all'erario entro il 15 gennaio dell'anno successivo. Riepilogo gestione di cassa
Si procede qui di seguito all'esposizione del riepilogo generale relativo al bilancio di cassa 2015:


+-------------------------------+-----------------------------+
|Somme incassate | |
+-------------------------------+-----------------------------+
|Fondo per il funzionamento | |
|della Cdc | € 262.181.352,00|
+-------------------------------+-----------------------------+
|Altre entrate | € 2.963.507,43|
+-------------------------------+-----------------------------+
|Avanzo di amministrazione 2014 | € 56.530.696,00|
+-------------------------------+-----------------------------+
| | |
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|Pagamenti | |
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|Titoli di pagamento emessi | € 247.275.594,49|
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|Pagamenti effettuati | € 246.291.951,27|
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|Somme rimaste da versare e/o | |
|riduzioni OO.AA. | € 983.643,22|
+-------------------------------+-----------------------------+

Pertanto, l'avanzo di cassa e' pari ad € 180.380.940,88.
Tale dato e' la risultante della consistenza iniziale della cassa al 1° gennaio 2015, pari ad € 161.528.032,94, maggiorata dalle somme incassate, al netto dell'avanzo di amministrazione, che ammontano ad € 265.144.859,43 e decurtata dei pagamenti effettuati nel corso dell'anno per un importo di € 246.291.951,49.
4. Patrimonio

La procedura di inventariazione dei beni patrimoniali e la relativa attivita' di verifica della consistenza e movimentazione dei beni, beneficia positivamente dell'utilizzo del nuovo applicativo per la gestione del materiale di facile consumo e per l'attuato scambio di informazioni con il sistema integrato SICOGE, utilizzato per la contabilita' finanziaria ed economica. Tale sistema, che e' entrato a pieno regime il 1° gennaio del 2015, ha consentito la verifica della propria attendibilita' proprio relativamente all'esercizio finanziario oggetto della presente relazione ed ha coinciso con le attivita' relative al rinnovo inventariale quinquennale.
Si commentano di seguito gli allegati al conto finanziario 2015 relativi all'inventariazione dei beni.
La Nota illustrativa, che accompagna gli allegati contenenti i dati relativi alla gestione dei beni patrimoniali, pone in rilievo la movimentazione nell'esercizio anche per quanto attiene ai beni dichiarati «fuori uso» e a quelli iscritti nel registro dei beni durevoli.
La gestione patrimoniale fa registrare un leggero incremento di € 101.187,35 portando il valore complessivo ad € 11.933.620,81. Nel corso dell'esercizio sono state registrate variazioni nell'attivo di € 1.167.875,27 per nuovi acquisti, di € 11.710,85 per donazioni e di € 1.084,16 per sopravvenienze, mentre le variazioni nel passivo sono costituite da € 19.376,99 per dismissioni da fuori uso, € 413,63 per passaggi di carico ed € 150,50 per insussistenze.
All'incremento lordo di € 1.160.729,16 vanno detratti gli ammortamenti e le dismissioni di n. 962 beni dall'inventario al registro dei beni durevoli, per complessivi € 1.059.541,81.
5. Indicatori di pagamento

Un accenno particolare va fatto in ordine alle disposizioni intervenute in materia di tempestivita' dei pagamenti(NOTA19 - Art. 33 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, modificato dall'art. 8 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito dalla legge 23 giugno 2014, n. 89.), e della relativa normativa di dettaglio(NOTA20 - Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 settembre 2014.) sulle modalita' di pubblicazione dei relativi indicatori. Questi ultimi sono stati pubblicati sul sito istituzionale con la prescritta cadenza trimestrale. Le rilevazioni sono state diversamente elaborate relativamente ai due distinti periodi contrassegnati dall'introduzione della fatturazione elettronica decorrente dal 31 marzo 2015.
Il relativo quadro di insieme mostra, in corrispondenza di una gestione da sempre rispettosa dei tempi di scadenza dei pagamenti esigibili, valori globali negativi da leggere come riduzione rispetto ai tempi fissati dalla legge (30 gg. salvo diversi accordi contrattuali).
La rappresentazione degli indicatori, come piu' sinteticamente illustrato nella tabella allegata (Tabella n. 5), e' stata elaborata, oltre che sulla base dei dati globali dell'Amministrazione, anche con una maggiore attenzione all'analisi dei tempi dei singoli CdR e, al loro interno, da quelli dei titolari dei centri di spesa centrali e regionali.
Il dato di sintesi e' messo in rapporto con gli elementi presi a base del calcolo quali il numero complessivo delle operazioni condotte e l'ammontare della spesa sostenuta.
In conclusione, relativamente all'esercizio 2015, si puo' affermare che l'amministrazione non fa registrare ritardi nei pagamenti, tutti effettuati nei termini prescritti dalla norma o dalle clausole contrattuali, salvo i rari casi per i quali e' stato necessario un prolungamento dei tempi al fine di acquisire ulteriori elementi o documentazione necessaria ad accertare la esigibilita' del credito.
6. Considerazioni finali

A conclusione di quanto sopra esposto, si passa ora ad analizzare i dati presenti nella Tabella n. 2, nella quale si osserva che le spese non rimodulabili rappresentano circa il 78% dell'intero stanziamento impegnato. Tale tipologia di spesa, e' costituita prevalentemente da quella inerente al personale risultando, come per i precedenti esercizi finanziari, di gran lunga preponderante rispetto alle altre.
Le spese rimodulabili si attestano al 14% delle somme impegnate nell'anno.
Per gli investimenti invece, nel corso del 2015 si e' verificata una lieve riduzione, rispetto all'esercizio precedente. Si passa infatti, da un 10% circa del totale impegnato nel 2014, ad uno scarso 8% nel 2015, la cui causa giustificativa e' stata in precedenza esposta.
L'allegata Tabella n. 3 evidenzia, invece, l'andamento della gestione finanziaria dell'ultimo quinquennio. Da tale rappresentazione risulta che l'ammontare delle risorse finanziarie a disposizione dell'Istituto subisce un progressivo aumento nel biennio 2011-2012, a fronte di una rilevante flessione per gli anni successivi ed, in particolare, per il 2015.
Nel corso dell'anno esaminato, si conferma la tendenza gia' manifestatasi nei quattro esercizi trascorsi con una eccedenza delle risorse accertate rispetto a quelle impegnate.
Siffatto andamento, che con interventi correttivi si e' cercato di modificare gia' nei precedenti esercizi, non pare assumere, in ogni caso, aspetti patologici in quanto e' in larga parte da ricondurre a due diversi profili: l'uno di origine interna connesso all'autonomia riconosciuta dall'ordinamento alla Corte, l'altro esterno riferibile alle politiche di contenimento della spesa pubblica. Profili questi, peraltro, strettamente collegati tra di loro.
Quanto al primo, la riconosciuta autonomia finanziaria della Corte, consente di poter conservare in bilancio le disponibilita' derivanti dall'avanzo di amministrazione, distribuite e modulate nel proprio documento di previsione per corrispondere alle finalita' istituzionali.
Il secondo fattore e', come detto, caratterizzato, negli anni piu' recenti, dal susseguirsi di disposizioni normative volte al contenimento della spesa della P.A. in molti settori: dai consumi intermedi, al personale, agli interventi sul patrimonio immobiliare.
Per l'esercizio in esame si riscontra una riduzione dell'avanzo di amministrazione, che viene quantificato in circa € 41.890.000 nonostante le significative riduzioni degli stanziamenti. La riduzione e' dovuta ad una diminuzione degli stessi a valere sui fondi messi a disposizione dal MEF che, nonostante l'attenta politica di contenimento della spesa adottata, non solo in attuazione della normativa di settore, ma anche, e soprattutto, per le virtuose scelte gestionali dell'Amministrazione, incide comunque, sull'andamento del risultato finale.
Quanto ai saldi esposti nel Quadro Riassuntivo della Parte II - Spese - dello schema allegato, suddivisi per classificazione economica, i valori degli impegni relativi alle spese per il personale (comprendenti emolumenti fissi ed accessori) si attestano ad € 225.057.212,67, mentre quelli di parte corrente per l'acquisizione di beni e servizi (comprendenti spese sia rimodulabili che non rimodulabili) si attestano ad € 40.396.305,81. Quelli in c/capitale risultano pari ad € 22.490.821,88, mentre € 123.882,63 sono relativi ad interventi ed oneri comuni. Le economie della gestione finanziaria 2015 sono quantificate in € 33.419.366,31 e vanno ad alimentare l'avanzo di amministrazione.
Inoltre, per cio' che riguarda gli importi indicati nella Tabella n. 1, relativi alla distribuzione della spesa per funzione-obiettivo, si evidenzia che la maggior parte delle spese (81,58%) sono assorbite dalle due funzioni istituzionali della giurisdizione e del controllo. Quest'ultima, che presenta una percentuale complessiva del 41,43%, mostra una proporzione, a livello regionale (compresa la Sezione regionale Lazio), di quasi un terzo in piu' rispetto a quella centrale. Analogo andamento si registra per le attivita' giudicante e requirente che, su una percentuale complessiva del 40,15%, a livello regionale mostrano una proporzione leggermente superiore ai quattro quinti rispetto a quella centrale.
Si dichiara, infine, che la gestione della spesa si e' mantenuta nei limiti delle disponibilita' finanziarie e che nessuna gestione di fondi e' avvenuta al di fuori del bilancio.

Il Dirigente generale
Farina

Il dirigente del servizio
bilancio e contabilita'
Pozzuoli

Visto, si autorizza
Il Segretario generale
Viola
(1) Legge 31 dicembre 2009, n. 196, come modificata dalla legge 7
aprile 2011, n. 39.

(2) Legge 3 dicembre 2014 n. 190.

(3) D.P. 100 del 2 novembre 2015.

(4) Nel 2014 previsioni definitive € 278.872.820 e nel 2015
previsioni definitive € 262.496.893 (come da rispettivo bilancio
di assestamento).

(5) D.M. n. 86223/2015 registrato alla Corte il 2 dicembre 2015 al n.
3531: € 104.459,00.

(6) D.M. n. 87081/2015 registrato alla Corte il 22 dicembre 2015 al
n. 3708: € 6.122,00 - D.M. 21 ottobre 2015 di assestamento al
bilancio dello Stato: - € 420.000,00.

(7) Art. 8 del Regolamento di Autonomia finanziaria della Corte dei
conti.

(8) Art. 9, comma 2, del Regolamento di Autonomia finanziaria della
Corte dei conti.

(9) Tabella allegata C2.

(10) Decreto-legge n. 90/2014, e decreto-legge n. 83/2015.

(11) Art. 23-ter del decreto-legge n. 201/2011 e dell'art. 1, comma
489, della legge n. 147/2013.

(12) Circolare n. 8 del 3 agosto 2012 del Dipartimento della Funzione
Pubblica e circolare n. 30 del 22 ottobre 2012 della Ragioneria
generale dello Stato.

(13) Delibera n. 238 del 25 novembre 2014 e relativo programma di
formazione per il 2015.

(14) Art. 36, comma 2, regio decreto n. 2440/1923.

(15) Circolare n. 1 del 2015 Registrata dalla Corte dei conti in data
20 febbraio 2015 al n. 399.

(16) Circolare RGS n. 29 del 26 ottobre 2015.

(17) Art. 67, comma 5, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito nella legge 6 agosto 2008, n. 133.

(18) D.P. n. 4 del 30 gennaio 2015.
 
Allegato

CORTE DEI CONTI

CONTO FINANZIARIO
RELATIVO ALL'ESERCIZIO 2015

Parte di provvedimento in formato grafico

 
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