Gazzetta n. 47 del 26 febbraio 2014 (vai al sommario)
TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 28 dicembre 2013, n. 149
Testo del decreto-legge 28 dicembre 2013, n. 149 (in Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 303 del 28 dicembre 2013), coordinato con la legge di conversione 21 febbraio 2014, n. 13 (in questa stessa Gazzetta Ufficiale - alla pag. 1), recante: «Abolizione del finanziamento pubblico diretto, disposizioni per la trasparenza e la democraticita' dei partiti e disciplina della contribuzione volontaria e della contribuzione indiretta in loro favore.».

Avvertenza:
Il testo coordinato qui pubblicato e' stato redatto dal Ministero della giustizia ai sensi dell'art. 11, comma 1, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con d.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, nonche' dell'art. 10, comma 3, del medesimo testo unico, al solo fine di facilitare la lettura sia delle disposizioni del decreto-legge, integrate con le modifiche apportate dalla legge di conversione, che di quelle richiamate nel decreto, trascritte nelle note. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui riportati.
Le modifiche apportate dalla legge di conversione sono stampate con caratteri corsivi.
Tali modifiche sono riportate in video tra i segni (( ... )).
A norma dell'art. 15, comma 5, della legge 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri), le modifiche apportate dalla legge di conversione hanno efficacia dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione.

Art. 1
Abolizione del finanziamento pubblico e finalita'

1. Il rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e i contributi pubblici erogati per l'attivita' politica e a titolo di cofinanziamento sono aboliti ai sensi di quanto disposto dall'art. 14.
2. Il presente decreto disciplina le modalita' per l'accesso a forme di contribuzione volontaria fiscalmente agevolata e di contribuzione indiretta fondate sulle scelte espresse dai cittadini in favore dei partiti politici che rispettano i requisiti di trasparenza e democraticita' da essa stabiliti.
 
Art. 2
Partiti

1. I partiti politici sono libere associazioni attraverso le quali i cittadini concorrono, con metodo democratico, a determinare la politica nazionale.
2. L'osservanza del metodo democratico, ai sensi dell'art. 49 della Costituzione, e' assicurata anche attraverso il rispetto delle disposizioni del presente decreto.
Riferimenti normativi

- Si riporta il testo dell'art. 49 della Costituzione:
"Art. 49. Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi
liberamente in partiti per concorrere con metodo
democratico a determinare la politica nazionale.".
 
Art. 3
Statuto

1. I partiti politici che intendono avvalersi dei benefici previsti dal presente decreto sono tenuti a dotarsi di uno statuto, redatto nella forma dell'atto pubblico. (( Nello statuto e' descritto il simbolo che con la denominazione costituisce elemento essenziale di riconoscimento del partito politico. Il simbolo puo' anche essere allegato in forma grafica. Il simbolo del partito e la denominazione, anche nella forma abbreviata, devono essere chiaramente distinguibili da quelli di qualsiasi altro partito politico esistente. ))
2. Lo statuto, (( nel rispetto della Costituzione e dell'ordinamento dell'Unione europea )), indica:
(( 0a) l'indirizzo della sede legale nel territorio dello Stato; ))
a) il numero, la composizione e le attribuzioni degli organi deliberativi, esecutivi e di controllo, le modalita' della loro elezione e la durata dei relativi incarichi, nonche' (( l'organo o comunque il soggetto investito )) della rappresentanza legale;
b) la cadenza delle assemblee congressuali nazionali o generali;
c) le procedure richieste per l'approvazione degli atti che impegnano il partito;
d) i diritti e i doveri degli iscritti e i relativi organi di garanzia; le modalita' di partecipazione degli iscritti all'attivita' del partito;
e) i criteri con i quali (( e' promossa )) la presenza delle minoranze(( , ove presenti, )) negli organi collegiali non esecutivi;
f) le modalita' per promuovere, attraverso azioni positive, l'obiettivo della parita' tra i sessi negli organismi collegiali e per le cariche elettive, in attuazione dell'art. 51 della Costituzione;
g) le procedure relative ai casi di scioglimento, chiusura, sospensione e commissariamento delle eventuali articolazioni territoriali del partito;
h) i criteri con i quali sono assicurate le risorse alle eventuali articolazioni territoriali;
i) le misure disciplinari che possono essere adottate nei confronti degli iscritti, gli organi competenti ad assumerle e le procedure di ricorso previste, assicurando il diritto alla difesa e il rispetto del principio del contraddittorio;
l) le modalita' di selezione delle candidature per le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, del Parlamento nazionale, dei consigli delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano e dei consigli comunali, nonche' per le cariche di sindaco e di presidente di regione e di provincia autonoma;
m) le procedure per modificare lo statuto, il simbolo e la denominazione del partito;
n) l'organo responsabile della gestione economico-finanziaria e patrimoniale e della fissazione dei relativi criteri;
o) l'organo competente ad approvare il rendiconto di esercizio;
(( o-bis) le regole che assicurano la trasparenza, con particolare riferimento alla gestione economico-finanziaria, nonche' il rispetto della vita privata e la protezione dei dati personali. ))
3. Lo statuto puo' prevedere disposizioni per la composizione extragiudiziale delle controversie insorgenti nell'applicazione delle norme statutarie, attraverso organismi probivirali definiti dallo statuto medesimo, nonche' procedure conciliative e arbitrali.
4. Per quanto non espressamente previsto dal presente decreto e dallo statuto, si applicano ai partiti politici le disposizioni del codice civile e le norme di legge vigenti in materia.
Riferimenti normativi

- Si riporta il testo dell'art. 51 della Costituzione:
"Art. 51. Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso
possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche
elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti
stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove
con appositi provvedimenti le pari opportunita' tra donne e
uomini.
La legge puo', per l'ammissione ai pubblici uffici e
alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani
non appartenenti alla Repubblica.
Chi e' chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di
disporre del tempo necessario al loro adempimento e di
conservare il suo posto di lavoro.".
 
Art. 4
Registro dei partiti politici che possono accedere
ai benefici previsti dal presente decreto

1. (( Ai fini di cui al comma 1 dell'art. 3, il legale rappresentante del partito politico e' tenuto a trasmettere copia autentica dello statuto )) alla Commissione di cui all'art. 9, comma 3, della legge 6 luglio 2012, n. 96, la quale assume la denominazione di «Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici», di seguito denominata «Commissione».
2. La Commissione, verificata (( la presenza nello statuto degli elementi indicati )) all'art. 3, procede all'iscrizione del partito nel registro nazionale, da essa tenuto, dei partiti politici riconosciuti ai sensi del presente decreto.
3. (( Qualora lo statuto non sia ritenuto conforme alle disposizioni di cui all'art. 3, la Commissione, anche previa audizione di un rappresentante designato dal partito, invita il partito, tramite il legale rappresentante, ad apportare le modifiche necessarie e a depositarle, in copia autentica, entro un termine non prorogabile che non puo' essere inferiore a trenta giorni ne' superiore a sessanta giorni.
3-bis. Qualora le modifiche apportate ai sensi del comma 3 non siano ritenute conformi alle disposizioni di cui all'art. 3 o il termine di cui al citato comma 3 non sia rispettato, la Commissione nega, con provvedimento motivato, l'iscrizione al registro di cui al comma 2. Contro il provvedimento di diniego e' ammesso ricorso al giudice amministrativo nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione in forma amministrativa o dalla notificazione di copia integrale del provvedimento stesso. ))

4. Ogni modifica dello statuto deve essere sottoposta alla Commissione secondo la procedura di cui al presente articolo.
5. Lo statuto dei partiti politici e le relative modificazioni sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, entro un mese, rispettivamente, dalla data di iscrizione nel registro di cui al comma 2 ovvero dalla data di approvazione delle modificazioni.
6. I partiti politici costituiti alla data di entrata in vigore del presente decreto, (( nonche' quelli cui dichiari di fare riferimento un gruppo parlamentare costituito in almeno una delle Camere secondo le norme dei rispettivi regolamenti, ovvero una singola componente interna al Gruppo misto )), sono tenuti all'adempimento di cui al comma 1 entro dodici mesi dalla medesima data.
7. L'iscrizione e la permanenza nel registro di cui al comma 2 sono condizioni necessarie per l'ammissione dei partiti politici ai benefici ad essi eventualmente spettanti ai sensi degli (( articoli 11, 12 e 16 )) del presente decreto. (( Nelle more della scadenza del termine di cui al comma 6, i partiti costituiti alla data di entrata in vigore del presente decreto, nonche' quelli cui dichiari di fare riferimento un gruppo parlamentare costituito in entrambe le Camere secondo le norme dei rispettivi regolamenti, possono comunque usufruire del beneficio di cui all'art. 16, nonche' dei benefici di cui agli articoli 11 e 12, purche' in tale ultimo caso siano in possesso dei requisiti prescritti ai sensi dell'art. 10. ))
8. Il registro di cui al comma 2 e' consultabile in un'apposita sezione del (( sito internet ufficiale del Parlamento italiano )). Nel registro sono evidenziate due separate sezioni, recanti l'indicazione dei partiti politici che soddisfano i requisiti di cui, rispettivamente, alla lettera a) e alla lettera b) del comma 1 dell'art. 10.
Riferimenti normativi

- Si riporta il testo del comma 3 dell'art. 9 della
legge 6 luglio 2012, n. 96 (Norme in materia di riduzione
dei contributi pubblici in favore dei partiti e dei
movimenti politici, nonche' misure per garantire la
trasparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi.
Delega al Governo per l'adozione di un testo unico delle
leggi concernenti il finanziamento dei partiti e dei
movimenti politici e per l'armonizzazione del regime
relativo alle detrazioni fiscali):
"Art. 9. Misure per garantire la trasparenza e i
controlli dei rendiconti dei partiti e dei movimenti
politici
1. - 2. (Omissis).
3. E' istituita la Commissione per la trasparenza e il
controllo dei rendiconti dei partiti e dei movimenti
politici, di seguito denominata «Commissione». La
Commissione ha sede presso la Camera dei deputati, che
provvede, in pari misura con il Senato della Repubblica, ad
assicurarne l'operativita' attraverso le necessarie
dotazioni di personale di segreteria. La Commissione e'
composta da cinque componenti, di cui uno designato dal
Primo presidente della Corte di cassazione, uno designato
dal Presidente del Consiglio di Stato e tre designati dal
Presidente della Corte dei conti. Tutti i componenti sono
scelti fra i magistrati dei rispettivi ordini
giurisdizionali con qualifica non inferiore a quella di
consigliere di cassazione o equiparata. La Commissione e'
nominata, sulla base delle designazioni effettuate ai sensi
del presente comma, con atto congiunto dei Presidenti del
Senato della Repubblica e della Camera dei deputati,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Con il medesimo atto
e' individuato tra i componenti il Presidente della
Commissione, che ne coordina i lavori. Ai componenti della
Commissione non e' corrisposto alcun compenso o indennita'
per l'attivita' prestata ai sensi della presente legge. Per
la durata dell'incarico i componenti della Commissione non
possono assumere ovvero svolgere altri incarichi o
funzioni. Il mandato dei componenti della Commissione e' di
quattro anni ed e' rinnovabile una sola volta.".
 
Art. 5
Norme per la trasparenza e la semplificazione

1. I partiti politici assicurano la trasparenza e l'accesso alle informazioni relative al proprio assetto statutario, agli organi associativi, al funzionamento interno e ai bilanci(( , compresi i rendiconti )), anche mediante la realizzazione di un sito internet che rispetti i principi di elevata accessibilita', anche da parte delle persone disabili, di completezza di informazione, di chiarezza di linguaggio, di affidabilita', di semplicita' di consultazione, di qualita', di omogeneita' e di interoperabilita'.
2. (( Entro il 15 luglio di ciascun anno, nei siti internet dei partiti politici sono pubblicati gli statuti dei partiti medesimi, dopo il controllo di conformita' di cui all'art. 4, comma 2, del presente decreto, nonche', dopo il controllo di regolarita' e conformita' di cui all'art. 9, comma 4, della legge 6 luglio 2012, n. 96, il rendiconto di esercizio corredato della relazione sulla gestione e della nota integrativa, la relazione del revisore o della societa' di revisione, ove prevista, nonche' il verbale di approvazione del rendiconto di esercizio da parte del competente organo del partito politico. Delle medesime pubblicazioni e' resa comunicazione ai Presidenti delle Camere e data evidenza nel sito internet ufficiale del Parlamento italiano. Nel medesimo sito internet sono altresi' pubblicati, ai sensi del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, i dati relativi alla situazione patrimoniale e di reddito dei titolari di cariche di Governo e dei membri del Parlamento. Ai fini di tale pubblicazione, i membri del Parlamento e i titolari di cariche di Governo comunicano la propria situazione patrimoniale e di reddito nelle forme e nei termini di cui alla legge 5 luglio 1982, n. 441.
2-bis. I soggetti obbligati alle dichiarazioni patrimoniale e di reddito, ai sensi della legge 5 luglio 1982, n. 441, e successive modificazioni, devono corredare le stesse dichiarazioni con l'indicazione di quanto ricevuto, direttamente o a mezzo di comitati costituiti a loro sostegno, comunque denominati, a titolo di liberalita' per ogni importo superiore alla somma di 5.000 euro l'anno. Di tali dichiarazioni e' data evidenza nel sito internet ufficiale del Parlamento italiano quando sono pubblicate nel sito internet del rispettivo ente. ))

3. Ai finanziamenti o ai contributi erogati in favore dei partiti politici iscritti nel registro di cui all'art. 4, che non superino nell'anno l'importo di euro 100.000, effettuati con mezzi di pagamento diversi dal contante che consentano di garantire la tracciabilita' dell'operazione e l'esatta identita' dell'autore, non si applicano le disposizioni di cui al terzo comma dell'art. 4 della legge 18 novembre 1981, n. 659, e successive modificazioni. Nei casi di cui al presente comma, i rappresentanti legali dei partiti beneficiari delle erogazioni sono tenuti a trasmettere alla Presidenza della Camera dei deputati l'elenco dei soggetti che hanno erogato finanziamenti o contributi di importo superiore, nell'anno, a euro 5.000, e la relativa documentazione contabile. L'obbligo di cui al periodo precedente deve essere adempiuto entro tre mesi dalla percezione del finanziamento o del contributo. In caso di inadempienza al predetto obbligo ovvero in caso di dichiarazioni mendaci, si applica la disciplina sanzionatoria di cui al sesto comma dell'art. 4 della citata legge n. 659 del 1981. L'elenco dei soggetti che hanno erogato i predetti finanziamenti o contributi e i relativi importi sono pubblicati in maniera facilmente accessibile (( nel sito internet ufficiale del Parlamento italiano )). L'elenco dei soggetti che hanno erogato i predetti finanziamenti o contributi e i relativi importi e' pubblicato, come allegato al rendiconto di esercizio, nel sito internet del partito politico. (( Gli obblighi di pubblicazione nei siti internet di cui al quinto e al sesto periodo del presente comma concernono soltanto i dati dei soggetti i quali abbiano prestato il proprio consenso, ai sensi degli articoli 22, comma 12, e 23, comma 4, del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 )). Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare ai sensi dell'art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro due mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono individuate le modalita' per garantire la tracciabilita' delle operazioni e l'identificazione dei soggetti di cui al primo periodo del presente comma.
4. Alle fondazioni e alle associazioni la composizione dei cui organi direttivi sia determinata in tutto o in parte da deliberazioni di partiti o movimenti politici, nonche' alle fondazioni e alle associazioni che eroghino somme a titolo di liberalita' o contribuiscano al finanziamento di iniziative o servizi a titolo gratuito in favore di partiti, movimenti politici o loro articolazioni interne o di parlamentari o consiglieri regionali, in misura superiore al 10 per cento dei propri proventi di esercizio dell'anno precedente, si applicano le prescrizioni di cui al comma 1 del presente articolo, relative alla trasparenza e alla pubblicita' degli statuti e dei bilanci.
Riferimenti normativi

- Si riporta il testo vigente del comma 4 dell'art. 9
della citata legge 6 luglio 2012, n. 96:
"Art. 9. Misure per garantire la trasparenza e i
controlli dei rendiconti dei partiti e dei movimenti
politici
1. - 2. - 3 (Omissis).
4. La Commissione effettua il controllo di regolarita'
e di conformita' alla legge del rendiconto di cui all'art.
8 della legge 2 gennaio 1997, n. 2, come da ultimo
modificato dal presente articolo, e dei relativi allegati,
nonche' di ottemperanza alle disposizioni di cui alla
presente legge. A tal fine, entro il 15 giugno di ogni
anno, i rappresentanti legali o i tesorieri dei partiti e
dei movimenti politici, che abbiano conseguito almeno il 2
per cento dei voti validi espressi nelle elezioni per il
rinnovo della Camera dei deputati ovvero che abbiano almeno
un rappresentante eletto alla Camera medesima o al Senato
della Repubblica o al Parlamento europeo o in un consiglio
regionale o nei consigli delle province autonome di Trento
e di Bolzano, sono tenuti a trasmettere alla Commissione il
rendiconto e i relativi allegati previsti dall'art. 8 della
legge 2 gennaio 1997, n. 2, come da ultimo modificato dal
presente articolo, concernenti ciascun esercizio compreso,
in tutto o in parte, nella legislatura dei predetti organi.
Unitamente agli atti di cui al secondo periodo del presente
comma, sono trasmessi alla Commissione la relazione
contenente il giudizio espresso sul rendiconto dalla
societa' di revisione di cui al comma 1 del presente
articolo, nonche' il verbale di approvazione del rendiconto
medesimo da parte del competente organo del partito o
movimento politico. In caso di partecipazione in forma
aggregata ad una competizione elettorale mediante la
presentazione di una lista comune di candidati, ciascun
partito e movimento politico che abbia depositato
congiuntamente il contrassegno di lista e' soggetto agli
obblighi di cui al presente comma.".
- Il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino
della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita',
trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle
pubbliche amministrazioni) e' pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale 5 aprile 2013, n. 80.
- La legge 5 luglio 1982, n. 441 (Disposizioni per la
pubblicita' della situazione patrimoniale di titolari di
cariche elettive e di cariche direttive di alcuni enti) e'
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 16 luglio 1982, n. 194.
- Si riporta il testo dell'art. 4 della legge 18
novembre 1981, n. 659 (Modifiche ed integrazioni alla L. 2
maggio 1974, n. 195, sul contributo dello Stato al
finanziamento dei partiti politici), e successive
modificazioni:
"Art. 4. I divieti previsti dall'art. 7 della L. 2
maggio 1974, n. 195 , sono estesi ai finanziamenti ed ai
contributi in qualsiasi forma o modo erogati, anche
indirettamente, ai membri del Parlamento nazionale, ai
membri italiani del Parlamento europeo, ai consiglieri
regionali, provinciali e comunali, ai candidati alle
predette cariche, ai raggruppamenti interni dei partiti
politici nonche' a coloro che rivestono cariche di
presidenza, di segreteria e di direzione politica e
amministrativa a livello nazionale, regionale, provinciale
e comunale nei partiti politici.
Nel caso di contributi erogati a favore di partiti o
loro articolazioni politico-organizzative e di gruppi
parlamentari in violazione accertata con sentenza passata
in giudicato, dei divieti previsti dall'art. 7, L. 2 maggio
1974, n. 195, l'importo del contributo statale di cui
all'art. 3 della stessa legge e' decurtato in misura pari
al doppio delle somme illegittimamente percepite.
Nel caso di erogazione di finanziamenti o contributi ai
soggetti indicati nell'art. 7, L. 2 maggio 1974, n. 195, e
nel primo comma del presente articolo, per un importo che
nell'anno superi euro cinquemila sotto qualsiasi forma,
compresa la messa a disposizione di servizi, il soggetto
che li eroga ed il soggetto che li riceve sono tenuti a
farne dichiarazione congiunta, sottoscrivendo un unico
documento, depositato presso la Presidenza della Camera dei
deputati ovvero a questa indirizzato con raccomandata con
avviso di ricevimento. Detti finanziamenti o contributi o
servizi, per quanto riguarda la campagna elettorale,
possono anche essere dichiarati a mezzo di
autocertificazione dei candidati. La disposizione di cui al
presente comma non si applica per tutti i finanziamenti
direttamente concessi da istituti di credito o da aziende
bancarie, alle condizioni fissate dagli accordi
interbancari.
Nell'ipotesi di contributi o finanziamenti di
provenienza estera l'obbligo della dichiarazione e' posto a
carico del solo soggetto che li percepisce.
L'obbligo di cui al terzo e quarto comma deve essere
adempiuto entro tre mesi dalla percezione del contributo o
finanziamento. Nel caso di contributi o finanziamenti
erogati dallo stesso soggetto, che soltanto nella loro
somma annuale superino l'ammontare predetto, l'obbligo deve
essere adempiuto entro il mese di marzo dell'anno
successivo.
Chiunque non adempie gli obblighi di cui al terzo,
quarto e quinto comma ovvero dichiara somme o valori
inferiori al vero e' punito con la multa da due a sei volte
l'ammontare non dichiarato e con la pena accessoria
dell'interdizione temporanea dai pubblici uffici prevista
dal terzo comma dell'art. 28 del codice penale.
L'art. 8, L. 2 maggio 1974, n. 195, e' abrogato.".
- Si riporta il testo del comma 12 dell'art. 22 del
decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in
materia di protezione dei dati personali):
"Art. 22 (Principi applicabili al trattamento di dati
sensibili e giudiziari)
(Omissis).
12. Le disposizioni di cui al presente articolo recano
principi applicabili, in conformita' ai rispettivi
ordinamenti, ai trattamenti disciplinati dalla Presidenza
della Repubblica, dalla Camera dei deputati, dal Senato
della Repubblica e dalla Corte costituzionale.".
- Si riporta il testo del comma 4 dell'art. 23 del
citato decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196:
"Art. 23. (Consenso)
(Omissis).
4. Il consenso e' manifestato in forma scritta quando
il trattamento riguarda dati sensibili.".
- Si riporta il testo del comma 3 dell'art. 17 della
legge 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell'attivita' di
Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei
ministri):
"3. Con decreto ministeriale possono essere adottati
regolamenti nelle materie di competenza del ministro o di
autorita' sottordinate al ministro, quando la legge
espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per
materie di competenza di piu' ministri, possono essere
adottati con decreti interministeriali, ferma restando la
necessita' di apposita autorizzazione da parte della legge.
I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono
dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati
dal Governo. Essi debbono essere comunicati al Presidente
del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione.".
 
Art. 6
Consolidamento dei bilanci dei partiti
e movimenti politici

1. (( A decorrere dall'esercizio 2014, )) al bilancio dei partiti e movimenti politici sono allegati i bilanci delle loro sedi regionali (( o di quelle corrispondenti a piu' regioni )), nonche' quelli delle fondazioni e associazioni la composizione dei cui organi direttivi sia determinata in tutto o in parte da deliberazioni dei medesimi partiti o movimenti politici.
 
Art. 7
Certificazione esterna dei rendiconti dei partiti

1. Allo scopo di garantire la trasparenza e la correttezza nella gestione contabile e finanziaria, ai partiti politici iscritti (( nel )) registro di cui all'art. 4 del presente decreto si applicano le disposizioni in materia di revisione contabile di cui all'art. 9, commi 1 e 2, della legge 6 luglio 2012, n. 96.
2. (( A decorrere dall'esercizio 2014, le articolazioni regionali )) dei partiti politici iscritti nel registro di cui all'art. 4, dotate di autonomia amministrativa, finanziaria e contabile, che abbiano ricevuto, nell'anno precedente, proventi complessivi pari o superiori a 150.000 euro, sono tenute ad avvalersi alternativamente di una societa' di revisione o di un (( revisore legale iscritto nell'apposito registro )). In tali casi si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui all'art. 9, comma 1, della legge 6 luglio 2012, n. 96.
Riferimenti normativi

- Si riporta il testo vigente dei commi 1 e 2 dell'art.
9 della citata legge 6 luglio 2012, n. 96:
"Art. 9. Misure per garantire la trasparenza e i
controlli dei rendiconti dei partiti e dei movimenti
politici
1. Allo scopo di garantire la trasparenza e la
correttezza nella propria gestione contabile e finanziaria,
i partiti e i movimenti politici, ivi incluse le liste di
candidati che non siano diretta espressione degli stessi,
che abbiano conseguito almeno il 2 per cento dei voti
validi espressi nelle elezioni per il rinnovo della Camera
dei deputati ovvero che abbiano almeno un rappresentante
eletto alla Camera medesima, al Senato della Repubblica o
al Parlamento europeo o in un consiglio regionale o nei
consigli delle province autonome di Trento e di Bolzano, si
avvalgono di una societa' di revisione iscritta nell'albo
speciale tenuto dalla Commissione nazionale per le societa'
e la borsa ai sensi dell'art. 161 del testo unico delle
disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, di
cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e
successive modificazioni, o, successivamente alla sua
istituzione, nel registro di cui all'art. 2 del decreto
legislativo 27 gennaio 2010, n. 39. Il controllo della
gestione contabile e finanziaria puo' essere affidato alla
medesima societa' di revisione con un incarico relativo a
tre esercizi consecutivi, rinnovabile per un massimo di
ulteriori tre esercizi consecutivi. La societa' di
revisione esprime, con apposita relazione, un giudizio sul
rendiconto di esercizio dei partiti e dei movimenti
politici secondo quanto previsto dalla normativa vigente in
materia. A tale fine verifica nel corso dell'esercizio la
regolare tenuta della contabilita' e la corretta
rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture
contabili. Controlla altresi' che il rendiconto di
esercizio sia conforme alle scritture e alla documentazione
contabili, alle risultanze degli accertamenti eseguiti e
alle norme che lo disciplinano.
2. In caso di partecipazione in forma aggregata ad una
competizione elettorale mediante la presentazione di una
lista comune di candidati, ciascun partito e movimento
politico che abbia depositato congiuntamente il
contrassegno di lista e' soggetto all'obbligo di avvalersi
della societa' di revisione di cui al comma 1".
- Per il riferimento al testo del comma 1 dell'art. 9 della
citata legge 6 luglio 2012, n. 96 vedasi nelle Note al
comma 1.
 
Art. 8
Controllo dei rendiconti dei partiti

1. I controlli sulla regolarita' e sulla conformita' alla legge del rendiconto di cui all'art. 8 della legge 2 gennaio 1997, n. 2, e successive modificazioni, e dei relativi allegati, nonche' sull'ottemperanza agli obblighi di trasparenza e pubblicita' di cui al presente decreto, sono effettuati dalla Commissione. Nell'ambito del controllo, la Commissione invita i partiti a sanare eventuali irregolarita' o inottemperanze, con le modalita' e nei termini di cui ai commi 4, 5, 6 e 7 dell'art. 9 della legge 6 luglio 2012, n. 96.
2. In caso di inottemperanza alle disposizioni di cui all'art. 7 del presente decreto o all'obbligo di presentare il rendiconto e i relativi allegati o il verbale di approvazione del rendiconto da parte del competente organo interno, qualora l'inottemperanza non venga sanata entro il successivo 31 ottobre, la Commissione dispone, per il periodo d'imposta successivo a quello in corso alla data della contestazione, la cancellazione del partito politico (( dal )) registro di cui all'art. 4.
3. Ai partiti politici che non abbiano rispettato gli obblighi di cui all'art. 8, commi da 5 a 10-bis, della legge 2 gennaio 1997, n. 2, o abbiano omesso la pubblicazione nel proprio sito internet dei documenti di cui all'art. 5, comma 2, del presente decreto nel termine ivi indicato, la Commissione applica la sanzione amministrativa pecuniaria consistente nella decurtazione di un terzo delle somme ad essi spettanti ai sensi dell'art. 12.
4. Ai partiti politici che nel rendiconto di esercizio abbiano omesso dati ovvero abbiano dichiarato dati difformi rispetto alle scritture e ai documenti contabili, la Commissione applica la sanzione amministrativa pecuniaria pari all'importo non dichiarato o difforme dal vero, consistente nella decurtazione delle somme ad essi spettanti ai sensi dell'art. 12, nel limite di un terzo dell'importo medesimo. Ove una o piu' voci del rendiconto di un partito non siano rappresentate in conformita' al modello di cui all'allegato A alla legge 2 gennaio 1997, n. 2, la Commissione applica la sanzione amministrativa pecuniaria fino a un ventesimo delle somme ad esso spettanti ai sensi dell'art. 12.
5. Ai partiti politici che nella relazione sulla gestione e nella nota integrativa abbiano omesso di indicare, in tutto o in parte, le informazioni previste dagli allegati B e C alla legge 2 gennaio 1997, n. 2, o non le abbiano rappresentate in forma corretta o veritiera, la Commissione applica, per ogni informazione omessa, non correttamente rappresentata o riportante dati non corrispondenti al vero, la sanzione amministrativa pecuniaria fino a un ventesimo delle somme ad essi spettanti ai sensi dell'art. 12, nel limite di un terzo dell'importo medesimo.
6. Fatto salvo quanto previsto dal comma 2, le sanzioni applicate non possono superare nel loro complesso i due terzi delle somme spettanti ai sensi dell'art. 12. Nell'applicazione delle sanzioni, la Commissione tiene conto della gravita' delle irregolarita' commesse e ne indica i motivi.
7. Qualora le inottemperanze e le irregolarita' di cui ai commi da 2 a 5 siano state commesse da partiti politici che abbiano gia' percepito tutte le somme ad essi spettanti ai sensi dell'art. 12 e che non abbiano diritto a percepirne di nuove, la Commissione applica le relative sanzioni amministrative pecuniarie in via diretta al partito politico fino al limite dei due terzi dell'importo ad esso complessivamente attribuito ai sensi dell'art. 12 nell'ultimo anno.
8. Ai fini dell'applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie previste dal presente articolo, nonche' ai fini della tutela giurisdizionale, si applicano le disposizioni generali contenute nelle sezioni I e II del capo I della legge 24 novembre 1981, n. 689, e successive modificazioni, salvo quanto diversamente previsto dall'art. 9 della legge 6 luglio 2012, n. 96, come modificato dall'art. 14 del presente decreto, e salvo quanto previsto dal presente articolo. Non si applicano gli articoli 16 e 26 della medesima legge n. 689 del 1981, e successive modificazioni.
9. I partiti che abbiano fruito della contribuzione volontaria agevolata di cui all'art. 11 e della contribuzione volontaria ai sensi dell'art. 12 sono soggetti, fino al proprio scioglimento e, comunque, non oltre il terzo esercizio successivo a quello di percezione dell'ultima rata dei rimborsi elettorali, all'obbligo di presentare alla Commissione il rendiconto e i relativi allegati di cui all'art. 8 della legge 2 gennaio 1997, n. 2, e successive modificazioni.
10. Le sanzioni di cui ai commi da 3 a 7 sono notificate al partito politico interessato e sono comunicate al Ministero dell'economia e delle finanze, che riduce, nella misura disposta dalla Commissione, le somme di cui all'art. 12 spettanti per il periodo d'imposta corrispondente all'esercizio rendicontato cui si riferisce la violazione.
11. Nei casi di cui al comma 2, coloro che svolgono le funzioni di tesoriere del partito o funzioni analoghe perdono la legittimazione a sottoscrivere i rendiconti relativi agli esercizi dei cinque anni successivi.
12. Le disposizioni del presente articolo si applicano a decorrere dall'anno 2014.
Riferimenti normativi

- Si riporta il testo vigente dell'art. 8 della legge 2
gennaio 1997, n. 2 (Norme per la regolamentazione della
contribuzione volontaria ai movimenti o partiti politici):
"Art. 8. Rendiconto dei partiti e movimenti politici.
1.
2. Il rendiconto di esercizio, redatto secondo il
modello di cui all'allegato A, deve essere corredato di una
relazione del legale rappresentante o del tesoriere di cui
al comma 1 sulla situazione economico-patrimoniale del
partito o del movimento e sull'andamento della gestione nel
suo complesso. Detta relazione deve essere redatta secondo
il modello di cui all'allegato B.
3. Il rendiconto deve essere, altresi', corredato di
una nota integrativa secondo il modello di cui all'allegato
C.
4. Al rendiconto devono, inoltre, essere allegati i
bilanci relativi alle imprese partecipate anche per tramite
di societa' fiduciarie o per interposta persona, nonche',
relativamente alle societa' editrici di giornali o
periodici, ogni altra documentazione eventualmente
prescritta dal Garante per la radiodiffusione e l'editoria.
5. Il rappresentante legale o il tesoriere di cui al
comma 1 deve tenere il libro giornale e il libro degli
inventari.
6. Il rappresentante legale o il tesoriere deve
altresi' conservare ordinatamente, in originale o in copia,
per almeno cinque anni, tutta la documentazione che abbia
natura o comunque rilevanza amministrativa e contabile.
7. I libri contabili tenuti dai partiti e dai movimenti
politici di cui al comma 1, prima di essere messi in uso,
devono essere numerati progressivamente in ogni pagina e
bollati in ogni foglio da un notaio. Il notaio deve
dichiarare nell'ultima pagina del libro il numero dei fogli
che lo compongono.
8. Il libro giornale deve indicare giorno per giorno le
operazioni compiute.
9. L'inventario deve essere redatto al 31 dicembre di
ogni anno, e deve contenere l'indicazione e la valutazione
delle attivita' e delle passivita'. L'inventario si chiude
con il rendiconto e deve essere sottoscritto dal
rappresentante legale o dal tesoriere del partito o
movimento politico entro tre mesi dalla presentazione del
rendiconto agli organi statutariamente competenti.
10. Tutte le scritture devono essere tenute secondo le
norme di una ordinata contabilita', senza parti in bianco,
interlinee e trasporti in margine. Non vi si possono fare
abrasioni e, se e' necessaria qualche cancellazione, questa
deve eseguirsi in modo che le parole cancellate siano
leggibili.
10-bis. Per le donazioni di qualsiasi importo e'
annotata l'identita' dell'erogante.
11. Le disposizioni di cui al presente articolo si
applicano a decorrere dal 1° gennaio 1997. Il primo
rendiconto redatto a norma del presente articolo deve
essere presentato in riferimento all'esercizio 1997. Il
legale rappresentante o il tesoriere di cui al comma 1 e'
tenuto a pubblicare entro il 30 giugno di ogni anno, almeno
su due quotidiani, di cui uno a diffusione nazionale, il
rendiconto corredato da una sintesi della relazione sulla
gestione e della nota integrativa.
12. Il rendiconto di esercizio, corredato della
relazione sulla gestione, della nota integrativa,
sottoscritti dal legale rappresentante o dal tesoriere del
partito o del movimento politico, della relazione dei
revisori dei conti, da essi sottoscritta, nonche' delle
copie dei quotidiani ove e' avvenuta la pubblicazione, e'
trasmesso dal legale rappresentante o dal tesoriere del
partito o del movimento politico, entro il 31 luglio di
ogni anno, al Presidente della Camera dei deputati.
13. Il rendiconto di esercizio, la relazione sulla
gestione e la nota integrativa sono comunque pubblicati, a
cura dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati,
in un supplemento speciale della Gazzetta Ufficiale.
14.
15.
16.
17. ".
- Si riporta il testo vigente dei commi 4, 5, 6 e 7
dell'art. 9 della citata legge 6 luglio 2012, n. 96:
"4. La Commissione effettua il controllo di regolarita'
e di conformita' alla legge del rendiconto di cui all'art.
8 della legge 2 gennaio 1997, n. 2, come da ultimo
modificato dal presente articolo, e dei relativi allegati,
nonche' di ottemperanza alle disposizioni di cui alla
presente legge. A tal fine, entro il 15 giugno di ogni
anno, i rappresentanti legali o i tesorieri dei partiti e
dei movimenti politici, che abbiano conseguito almeno il 2
per cento dei voti validi espressi nelle elezioni per il
rinnovo della Camera dei deputati ovvero che abbiano almeno
un rappresentante eletto alla Camera medesima o al Senato
della Repubblica o al Parlamento europeo o in un consiglio
regionale o nei consigli delle province autonome di Trento
e di Bolzano, sono tenuti a trasmettere alla Commissione il
rendiconto e i relativi allegati previsti dall'art. 8 della
legge 2 gennaio 1997, n. 2, come da ultimo modificato dal
presente articolo, concernenti ciascun esercizio compreso,
in tutto o in parte, nella legislatura dei predetti organi.
Unitamente agli atti di cui al secondo periodo del presente
comma, sono trasmessi alla Commissione la relazione
contenente il giudizio espresso sul rendiconto dalla
societa' di revisione di cui al comma 1 del presente
articolo, nonche' il verbale di approvazione del rendiconto
medesimo da parte del competente organo del partito o
movimento politico. In caso di partecipazione in forma
aggregata ad una competizione elettorale mediante la
presentazione di una lista comune di candidati, ciascun
partito e movimento politico che abbia depositato
congiuntamente il contrassegno di lista e' soggetto agli
obblighi di cui al presente comma.
5. Nello svolgimento della propria attivita', la
Commissione effettua il controllo anche verificando la
conformita' delle spese effettivamente sostenute e delle
entrate percepite alla documentazione prodotta a prova
delle stesse. A tal fine, entro il 15 febbraio dell'anno
successivo a quello di presentazione del rendiconto, invita
i partiti e i movimenti politici interessati a sanare,
entro e non oltre il 31 marzo seguente, eventuali
irregolarita' contabili da essa riscontrate. Entro e non
oltre il 30 aprile dello stesso anno la Commissione approva
una relazione in cui esprime il giudizio di regolarita' e
di conformita' alla legge, di cui al primo periodo del
comma 4. La relazione e' trasmessa ai Presidenti del Senato
della Repubblica e della Camera dei deputati, che ne curano
la pubblicazione nei siti internet delle rispettive
Assemblee.
6. Entro e non oltre il 15 luglio di ogni anno, la
Commissione trasmette ai Presidenti del Senato della
Repubblica e della Camera dei deputati gli elenchi dei
partiti e movimenti politici che risultino,
rispettivamente, ottemperanti e inottemperanti agli
obblighi di cui al comma 4, con riferimento all'esercizio
dell'anno precedente.
7. I casi di inottemperanza di cui al comma 6, nonche'
l'inottemperanza all'obbligo di pubblicazione nei siti
internet del rendiconto e dei relativi allegati, previsto
dal comma 20, sono contestati dalla Commissione ai partiti
e movimenti politici interessati nel termine di cui al
comma 6.".
- Per il riferimento al testo dei commi da 5 a 10-bis
dell'art. 8 della citata legge 2 gennaio 1997, n. 2, vedasi
nelle Note al comma 1.
- Si riporta il testo vigente dell'Allegato A della
legge 2 gennaio 1997, n. 2:
"Allegato A
MODELLO PER LA REDAZIONE DEI RENDICONTI DEI PARTITI E
MOVIMENTI POLITICI
Stato patrimoniale
Attivita'.
Immobilizzazioni immateriali nette:
costi per attivita' editoriali, di informazione e di
comunicazione;
costi di impianto e di ampliamento.
Immobilizzazioni materiali nette:
terreni e fabbricati;
impianti e attrezzature tecniche;
macchine per ufficio;
mobili e arredi;
automezzi;
altri beni.
Immobilizzazioni finanziarie (al netto dei relativi
fondi rischi e svalutazione, e con separata indicazione,
per i crediti, degli importi esigibili oltre l'esercizio
successivo):
partecipazioni in imprese;
crediti finanziari;
altri titoli.
Rimanenze (di pubblicazioni, gadget, eccetera).
Crediti (al netto dei relativi fondi rischi e con
separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi
esigibili oltre l'esercizio successivo):
crediti per servizi resi a beni ceduti;
crediti verso locatari;
crediti per contributi elettorali;
crediti per contributi 4 per mille;
crediti verso imprese partecipate;
crediti diversi.
Attivita' finanziarie diverse dalle immobilizzazioni:
partecipazioni (al netto dei relativi fondi rischi);
altri titoli (titoli di Stato, obbligazioni,
eccetera).
Disponibilita' liquida:
depositi bancari e postali;
denaro e valori in cassa.
Ratei attivi e risconti attivi.
Passivita'.
Patrimonio netto:
avanzo patrimoniale;
disavanzo patrimoniale;
avanzo dell'esercizio;
disavanzo dell'esercizio.
Fondi per rischi e oneri:
fondi previdenza integrativa e simili;
altri fondi.
Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato.
Debiti (con separata indicazione, per ciascuna voce,
degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo):
debiti verso banche;
debiti verso altri finanziatori;
debiti verso fornitori;
debiti rappresentati da titoli di credito;
debiti verso imprese partecipate;
debiti tributari;
debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza
sociale;
altri debiti.
Ratei passivi e risconti passivi.
Conti d'ordine:
beni mobili e immobili fiduciariamente presso terzi;
contributi da ricevere in attesa espletamento
controlli autorita' pubblica;
fideiussione a/da terzi;
avalli a/da terzi;
fideiussioni a/da imprese partecipate;
avalli a/da imprese partecipate;
garanzie (pegni, ipoteche) a/da terzi.
Conto economico.
A) Proventi gestione caratteristica.
1) Quote associative annuali.
2) Contributi dello Stato:
a) per rimborso spese elettorali;
b) contributo annuale derivante dalla destinazione
del 4 per mille dell'IRPEF.
3) Contributi provenienti dall'estero:
a) da partiti o movimenti politici esteri o
internazionali;
b) da altri soggetti esteri.
4) Altre contribuzioni:
a) contribuzioni da persone fisiche;
b) contribuzioni da persone giuridiche;
b-bis) contribuzioni da associazioni, partiti e
movimenti politici (28).
5) Proventi da attivita' editoriali, manifestazioni,
altre attivita'.
Totale proventi gestione caratteristica.
B) Oneri della gestione caratteristica.
1) Per acquisti di beni (incluse rimanenze).
2) Per servizi.
3) Per godimento di beni di terzi.
4) Per il personale:
a) stipendi;
b) oneri sociali;
c) trattamento di fine rapporto;
d) trattamento di quiescenza e simili;
e) altri costi.
5) Ammortamenti e svalutazioni.
6) Accantonamenti per rischi.
7) Altri accantonamenti.
8) Oneri diversi di gestione.
9) Contributi ad associazioni.
Totale oneri gestione caratteristica.
Risultato economico della gestione caratteristica
(A-B).
C) Proventi e oneri finanziari.
1) Proventi da partecipazioni.
2) Altri proventi finanziari.
3) Interessi e altri oneri finanziari.
Totale proventi e oneri finanziari.
D) Rettifiche di valore di attivita' finanziarie.
1) Rivalutazioni:
a) di partecipazioni;
b) di immobilizzazioni finanziarie;
c) di titoli non iscritti nelle immobilizzazioni.
2) Svalutazioni:
a) di partecipazioni;
b) di immobilizzazioni finanziarie;
c) di titoli non iscritti nelle immobilizzazioni.
Totale rettifiche di valore di attivita' finanziarie.
E) Proventi e oneri straordinari.
1) Proventi:
plusvalenza da alienazioni;
varie.
2) Oneri:
minusvalenze da alienazioni;
varie.
Totale delle partite straordinarie.
Avanzo (disavanzo) dell'esercizio (A-B+C+D+E)".
- Si riporta il testo vigente degli Allegati B e C
della legge 2 gennaio 1997, n. 2:
"Allegato B
CONTENUTO DELLA RELAZIONE
Devono essere indicati:
1) le attivita' culturali, di informazione e
comunicazione;
2) le spese sostenute per le campagne elettorali come
indicate nell'art. 11 della legge 10 dicembre 1993, n. 515,
nonche' l'eventuale ripartizione tra i livelli
politico-organizzativi del partito o del movimento dei
contributi per le spese elettorali ricevuti;
3) l'eventuale ripartizione delle risorse derivanti
dalla destinazione del 4 per mille dell'IRPEF tra i livelli
politico-organizzativi del partito o movimento;
4) i rapporti con imprese partecipate anche per
tramite di societa' fiduciarie o per interposta persona,
con l'indicazione del numero e del valore nominale delle
azioni e delle quote possedute, nonche' della
corrispondente parte di capitale, dei corrispettivi e dei
motivi degli acquisti e delle alienazioni e comunque dei
redditi derivanti da attivita' economiche e finanziarie;
5) l'indicazione dei soggetti eroganti, le eventuali
libere contribuzioni di ammontare annuo superiore
all'importo di cui al terzo comma dell'art. 4 della legge
18 novembre 1981, n. 659, erogate al partito, alle
articolazioni politico-organizzative, ai raggruppamenti
interni ed ai Gruppi parlamentari e disciplinate dal
medesimo art. 4;
6) i fatti di rilievo assunti dopo la chiusura
dell'esercizio;
7) l'evoluzione prevedibile della gestione.
Allegato C
CONTENUTO DELLA NOTA INTEGRATIVA
Devono essere indicati:
1) i criteri applicati nella valutazione delle voci
del rendiconto, nelle rettifiche di valore e nella
conversione dei valori non espressi all'origine in moneta
avente corso legale nello Stato;
2) i movimenti delle immobilizzazioni, specificando
per ciascuna voce: il costo; i precedenti rivalutazioni,
ammortamenti e svalutazioni; le acquisizioni, gli
spostamenti da una ad altra voce, le alienazioni avvenute
nell'esercizio; le rivalutazioni, gli ammortamenti e le
svalutazioni effettuati nell'esercizio; il totale delle
rivalutazioni riguardanti le immobilizzazioni esistenti
alla chiusura dell'esercizio; la specificazione delle
immobilizzazioni possedute fiduciariamente da terzi;
3) la composizione delle voci «costi di impianto e di
ampliamento» e «costi editoriali, di informazione e
comunicazione», nonche' le ragioni della iscrizione ed i
rispettivi criteri di ammortamento;
4) le variazioni intervenute nella consistenza delle
altre voci dell'attivo e del passivo; in particolare, per i
fondi e per il trattamento di fine rapporto, le
utilizzazioni e gli accantonamenti;
5) l'elenco delle partecipazioni, possedute
direttamente o per tramite di societa' fiduciaria o per
interposta persona, in imprese partecipate, indicando per
ciascuna la denominazione, la sede, il capitale, l'importo
del patrimonio netto, l'utile o la perdita dell'ultimo
esercizio, la quota posseduta e il valore attribuito in
bilancio o il corrispondente credito;
6) distintamente per ciascuna voce l'ammontare dei
crediti e dei debiti di durata residua superiore a cinque
anni, e dei debiti assistiti da garanzie reali su beni
sociali, con specifica indicazione della natura delle
garanzie;
7) la composizione delle voci «ratei e risconti
attivi» e «ratei e risconti passivi» e della voce «altri
fondi» dello stato patrimoniale, quando il loro ammontare
sia apprezzabile;
8) l'ammontare degli oneri finanziari imputati
nell'esercizio ai valori iscritti nell'attivo del lo stato
patrimoniale, distintamente per ogni voce;
9) gli impegni non risultanti dallo stato
patrimoniale; le notizie sulla composizione e natura di
tali impegni e dei conti d'ordine, la cui conoscenza sia
utile per valutare la situazione patrimoniale e finanziaria
della associazione, specificando quelli relativi a imprese
partecipate;
10) la composizione delle voci «proventi
straordinari» e «oneri straordinari» del conto economico,
quando il loro ammontare sia apprezzabile;
11) il numero dei dipendenti, ripartito per
categoria.".
Le sezioni I e II del Capo I della legge 24 novembre
1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale) pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale 30 novembre 1981, n. 329, S.O., recano
le seguenti rispettive rubriche:
"Capo I - LE SANZIONI AMMINISTRATIVE
Sezione I Principi generali
Sezione II Applicazione" .
- Si riporta il testo vigente dell'art. 9 della citata
legge 6 luglio 2012, n. 96:
"Articolo 9 Misure per garantire la trasparenza e i
controlli dei rendiconti dei partiti e dei movimenti
politici
1. Allo scopo di garantire la trasparenza e la
correttezza nella propria gestione contabile e finanziaria,
i partiti e i movimenti politici, ivi incluse le liste di
candidati che non siano diretta espressione degli stessi,
che abbiano conseguito almeno il 2 per cento dei voti
validi espressi nelle elezioni per il rinnovo della Camera
dei deputati ovvero che abbiano almeno un rappresentante
eletto alla Camera medesima, al Senato della Repubblica o
al Parlamento europeo o in un consiglio regionale o nei
consigli delle province autonome di Trento e di Bolzano, si
avvalgono di una societa' di revisione iscritta nell'albo
speciale tenuto dalla Commissione nazionale per le societa'
e la borsa ai sensi dell'art. 161 del testo unico delle
disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, di
cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e
successive modificazioni, o, successivamente alla sua
istituzione, nel registro di cui all'art. 2 del decreto
legislativo 27 gennaio 2010, n. 39. Il controllo della
gestione contabile e finanziaria puo' essere affidato alla
medesima societa' di revisione con un incarico relativo a
tre esercizi consecutivi, rinnovabile per un massimo di
ulteriori tre esercizi consecutivi. La societa' di
revisione esprime, con apposita relazione, un giudizio sul
rendiconto di esercizio dei partiti e dei movimenti
politici secondo quanto previsto dalla normativa vigente in
materia. A tale fine verifica nel corso dell'esercizio la
regolare tenuta della contabilita' e la corretta
rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture
contabili. Controlla altresi' che il rendiconto di
esercizio sia conforme alle scritture e alla documentazione
contabili, alle risultanze degli accertamenti eseguiti e
alle norme che lo disciplinano.
2. In caso di partecipazione in forma aggregata ad una
competizione elettorale mediante la presentazione di una
lista comune di candidati, ciascun partito e movimento
politico che abbia depositato congiuntamente il
contrassegno di lista e' soggetto all'obbligo di avvalersi
della societa' di revisione di cui al comma 1.
3. E' istituita la Commissione per la trasparenza e il
controllo dei rendiconti dei partiti e dei movimenti
politici, di seguito denominata «Commissione». La
Commissione ha sede presso la Camera dei deputati, che
provvede, in pari misura con il Senato della Repubblica, ad
assicurarne l'operativita' attraverso le necessarie
dotazioni di personale di segreteria. La Commissione e'
composta da cinque componenti, di cui uno designato dal
Primo presidente della Corte di cassazione, uno designato
dal Presidente del Consiglio di Stato e tre designati dal
Presidente della Corte dei conti. Tutti i componenti sono
scelti fra i magistrati dei rispettivi ordini
giurisdizionali con qualifica non inferiore a quella di
consigliere di cassazione o equiparata. La Commissione e'
nominata, sulla base delle designazioni effettuate ai sensi
del presente comma, con atto congiunto dei Presidenti del
Senato della Repubblica e della Camera dei deputati,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Con il medesimo atto
e' individuato tra i componenti il Presidente della
Commissione, che ne coordina i lavori. Ai componenti della
Commissione non e' corrisposto alcun compenso o indennita'
per l'attivita' prestata ai sensi della presente legge. Per
la durata dell'incarico i componenti della Commissione non
possono assumere ovvero svolgere altri incarichi o
funzioni. Il mandato dei componenti della Commissione e' di
quattro anni ed e' rinnovabile una sola volta.
4. La Commissione effettua il controllo di regolarita'
e di conformita' alla legge del rendiconto di cui all'art.
8 della legge 2 gennaio 1997, n. 2, come da ultimo
modificato dal presente articolo, e dei relativi allegati,
nonche' di ottemperanza alle disposizioni di cui alla
presente legge. A tal fine, entro il 15 giugno di ogni
anno, i rappresentanti legali o i tesorieri dei partiti e
dei movimenti politici, che abbiano conseguito almeno il 2
per cento dei voti validi espressi nelle elezioni per il
rinnovo della Camera dei deputati ovvero che abbiano almeno
un rappresentante eletto alla Camera medesima o al Senato
della Repubblica o al Parlamento europeo o in un consiglio
regionale o nei consigli delle province autonome di Trento
e di Bolzano, sono tenuti a trasmettere alla Commissione il
rendiconto e i relativi allegati previsti dall'art. 8 della
legge 2 gennaio 1997, n. 2, come da ultimo modificato dal
presente articolo, concernenti ciascun esercizio compreso,
in tutto o in parte, nella legislatura dei predetti organi.
Unitamente agli atti di cui al secondo periodo del presente
comma, sono trasmessi alla Commissione la relazione
contenente il giudizio espresso sul rendiconto dalla
societa' di revisione di cui al comma 1 del presente
articolo, nonche' il verbale di approvazione del rendiconto
medesimo da parte del competente organo del partito o
movimento politico. In caso di partecipazione in forma
aggregata ad una competizione elettorale mediante la
presentazione di una lista comune di candidati, ciascun
partito e movimento politico che abbia depositato
congiuntamente il contrassegno di lista e' soggetto agli
obblighi di cui al presente comma.
5. Nello svolgimento della propria attivita', la
Commissione effettua il controllo anche verificando la
conformita' delle spese effettivamente sostenute e delle
entrate percepite alla documentazione prodotta a prova
delle stesse. A tal fine, entro il 15 febbraio dell'anno
successivo a quello di presentazione del rendiconto, invita
i partiti e i movimenti politici interessati a sanare,
entro e non oltre il 31 marzo seguente, eventuali
irregolarita' contabili da essa riscontrate. Entro e non
oltre il 30 aprile dello stesso anno la Commissione approva
una relazione in cui esprime il giudizio di regolarita' e
di conformita' alla legge, di cui al primo periodo del
comma 4. La relazione e' trasmessa ai Presidenti del Senato
della Repubblica e della Camera dei deputati, che ne curano
la pubblicazione nei siti internet delle rispettive
Assemblee.
6. Entro e non oltre il 15 luglio di ogni anno, la
Commissione trasmette ai Presidenti del Senato della
Repubblica e della Camera dei deputati gli elenchi dei
partiti e movimenti politici che risultino,
rispettivamente, ottemperanti e inottemperanti agli
obblighi di cui al comma 4, con riferimento all'esercizio
dell'anno precedente.
7. I casi di inottemperanza di cui al comma 6, nonche'
l'inottemperanza all'obbligo di pubblicazione nei siti
internet del rendiconto e dei relativi allegati, previsto
dal comma 20, sono contestati dalla Commissione ai partiti
e movimenti politici interessati nel termine di cui al
comma 6.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22. E' fatto divieto ai partiti e ai movimenti politici
di cui al comma 1 di investire la propria liquidita'
derivante dalla disponibilita' di risorse pubbliche in
strumenti finanziari diversi dai titoli emessi da Stati
membri dell'Unione europea.
23. All'art. 8 della legge 2 gennaio 1997, n. 2, e
successive modificazioni, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) i commi 1 e 14 sono abrogati;
b) al comma 2, dopo le parole: «il rendiconto» sono
inserite le seguenti: «di esercizio, redatto secondo il
modello di cui all'allegato A,»;
c) dopo il comma 10 e' inserito il seguente:
«10-bis. Per le donazioni di qualsiasi importo e'
annotata l'identita' dell'erogante».
24. Il comma 2 dell'art. 6-bis della legge 3 giugno
1999, n. 157, e' abrogato. Le risorse del fondo di garanzia
previsto dal predetto articolo, nell'importo disponibile in
esito al completamento delle procedure gia' esperite alla
data di entrata in vigore della presente legge, sono
versate all'entrata del bilancio dello Stato.
25. Le disposizioni di cui ai commi da 1 a 21 si
applicano ai rendiconti dei partiti e dei movimenti
politici successivi all'esercizio finanziario 2012. In via
transitoria, il giudizio di regolarita' e conformita' alla
legge dei rendiconti dei partiti e dei movimenti politici
relativi agli esercizi finanziari 2011 e 2012 e' effettuato
dalla Commissione ai sensi dell'art. 8 della legge 2
gennaio 1997, n. 2, nel testo vigente il giorno antecedente
alla data di entrata in vigore della presente legge. A tal
fine, la Commissione invita direttamente i partiti e i
movimenti politici a sanare eventuali inottemperanze ad
obblighi di legge o irregolarita' contabili.
26. In via transitoria, i rapporti integrativi relativi
ai rendiconti di esercizio anteriori al 2011 sono
elaborati, fino al 31 ottobre 2012, dal Collegio dei
revisori dei rendiconti dei partiti e movimenti politici,
di cui all'art. 8, comma 14, della legge 2 gennaio 1997, n.
2.
27. L'art. 1, comma 8, della legge 3 giugno 1999, n.
157, nonche' l'art. 8, commi 11, 12 e 13, della legge 2
gennaio 1997, n. 2, si applicano esclusivamente con
riferimento ai rendiconti relativi agli esercizi anteriori
al 2013.
28. All'art. 7, primo comma, della legge 2 maggio 1974,
n. 195, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Il
divieto di cui al precedente periodo si applica anche alle
societa' con partecipazione di capitale pubblico pari o
inferiore al 20 per cento, nonche' alle societa'
controllate da queste ultime, ove tale partecipazione
assicuri comunque al soggetto pubblico il controllo della
societa'».
29. I rimborsi e i contributi di cui alla presente
legge sono strettamente finalizzati all'attivita' politica,
elettorale e ordinaria, dei partiti e dei movimenti
politici. E' fatto divieto ai partiti e ai movimenti
politici di prendere in locazione o acquistare, a titolo
oneroso, immobili di persone fisiche che siano state elette
nel Parlamento europeo, nazionale o nei consigli regionali
nei medesimi partiti o movimenti politici. Il medesimo
divieto si intende anche riferito agli immobili posseduti
da societa' possedute o partecipate dagli stessi soggetti
di cui al periodo precedente.".
- Si riporta il testo degli articoli 16 e 26 della
citata legge 24 novembre 1981, n. 689:
"Art. 16. (Pagamento in misura ridotta)
E' ammesso il pagamento di una somma in misura ridotta
pari alla terza parte del massimo della sanzione prevista
per la violazione commessa, o, se piu' favorevole e qualora
sia stabilito il minimo della sanzione edittale, pari al
doppio del relativo importo oltre alle spese del
procedimento, entro il termine di sessanta giorni dalla
contestazione immediata o, se questa non vi e' stata, dalla
notificazione degli estremi della violazione.
Per le violazioni ai regolamenti ed alle ordinanze
comunali e provinciali, la Giunta comunale o provinciale,
all'interno del limite edittale minimo e massimo della
sanzione prevista, puo' stabilire un diverso importo del
pagamento in misura ridotta, in deroga alle disposizioni
del primo comma.
Il pagamento in misura ridotta e' ammesso anche nei
casi in cui le norme antecedenti all'entrata in vigore
della presente legge non consentivano l'oblazione."
"Art. 26 (Pagamento rateale della sanzione pecuniaria)
L'autorita' giudiziaria o amministrativa che ha
applicato la sanzione pecuniaria puo' disporre, su
richiesta dell'interessato che si trovi in condizioni
economiche disagiate, che la sanzione medesima venga pagata
in rate mensili da tre a trenta; ciascuna rata non puo'
essere inferiore a euro 15. In ogni momento il debito puo'
essere estinto mediante un unico pagamento.
Decorso inutilmente, anche per una sola rata, il
termine fissato dall'autorita' giudiziaria o
amministrativa, l'obbligato e' tenuto al pagamento del
residuo ammontare della sanzione in un'unica soluzione.".
- Si riporta il testo vigente dell' art. 8 della citata
legge 2 gennaio 1997, n. 2:
"Art. 8. Rendiconto dei partiti e movimenti politici.
1.
2. Il rendiconto di esercizio, redatto secondo il
modello di cui all'allegato A, deve essere corredato di una
relazione del legale rappresentante o del tesoriere di cui
al comma 1 sulla situazione economico-patrimoniale del
partito o del movimento e sull'andamento della gestione nel
suo complesso. Detta relazione deve essere redatta secondo
il modello di cui all'allegato B.
3. Il rendiconto deve essere, altresi', corredato di
una nota integrativa secondo il modello di cui all'allegato
C.
4. Al rendiconto devono, inoltre, essere allegati i
bilanci relativi alle imprese partecipate anche per tramite
di societa' fiduciarie o per interposta persona, nonche',
relativamente alle societa' editrici di giornali o
periodici, ogni altra documentazione eventualmente
prescritta dal Garante per la radiodiffusione e l'editoria.
5. Il rappresentante legale o il tesoriere di cui al
comma 1 deve tenere il libro giornale e il libro degli
inventari.
6. Il rappresentante legale o il tesoriere deve
altresi' conservare ordinatamente, in originale o in copia,
per almeno cinque anni, tutta la documentazione che abbia
natura o comunque rilevanza amministrativa e contabile.
7. I libri contabili tenuti dai partiti e dai movimenti
politici di cui al comma 1, prima di essere messi in uso,
devono essere numerati progressivamente in ogni pagina e
bollati in ogni foglio da un notaio. Il notaio deve
dichiarare nell'ultima pagina del libro il numero dei fogli
che lo compongono.
8. Il libro giornale deve indicare giorno per giorno le
operazioni compiute.
9. L'inventario deve essere redatto al 31 dicembre di
ogni anno, e deve contenere l'indicazione e la valutazione
delle attivita' e delle passivita'. L'inventario si chiude
con il rendiconto e deve essere sottoscritto dal
rappresentante legale o dal tesoriere del partito o
movimento politico entro tre mesi dalla presentazione del
rendiconto agli organi statutariamente competenti.
10. Tutte le scritture devono essere tenute secondo le
norme di una ordinata contabilita', senza parti in bianco,
interlinee e trasporti in margine. Non vi si possono fare
abrasioni e, se e' necessaria qualche cancellazione, questa
deve eseguirsi in modo che le parole cancellate siano
leggibili.
10-bis. Per le donazioni di qualsiasi importo e'
annotata l'identita' dell'erogante.
11. Le disposizioni di cui al presente articolo si
applicano a decorrere dal 1° gennaio 1997. Il primo
rendiconto redatto a norma del presente articolo deve
essere presentato in riferimento all'esercizio 1997. Il
legale rappresentante o il tesoriere di cui al comma 1 e'
tenuto a pubblicare entro il 30 giugno di ogni anno, almeno
su due quotidiani, di cui uno a diffusione nazionale, il
rendiconto corredato da una sintesi della relazione sulla
gestione e della nota integrativa.
12. Il rendiconto di esercizio, corredato della
relazione sulla gestione, della nota integrativa,
sottoscritti dal legale rappresentante o dal tesoriere del
partito o del movimento politico, della relazione dei
revisori dei conti, da essi sottoscritta, nonche' delle
copie dei quotidiani ove e' avvenuta la pubblicazione, e'
trasmesso dal legale rappresentante o dal tesoriere del
partito o del movimento politico, entro il 31 luglio di
ogni anno, al Presidente della Camera dei deputati.
13. Il rendiconto di esercizio, la relazione sulla
gestione e la nota integrativa sono comunque pubblicati, a
cura dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati,
in un supplemento speciale della Gazzetta Ufficiale.
14.
15.
16.
17.".
 
Art. 9
Parita' di accesso alle cariche elettive

1. I partiti politici promuovono la parita' nell'accesso alle cariche elettive in attuazione dell'art. 51 della Costituzione.
2. Nel caso in cui, nel numero complessivo dei candidati di un partito politico in ciascuna elezione della Camera dei deputati, del Senato della Repubblica o dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, uno dei due sessi sia rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, le risorse spettanti al partito politico ai sensi dell'art. 12 sono ridotte in misura percentuale pari allo 0,50 per ogni punto percentuale di differenza tra 40 e la percentuale dei candidati del sesso meno rappresentato, nel limite massimo complessivo del 10 per cento.
3. Ai partiti politici che non abbiano destinato una quota pari almeno al 10 per cento delle somme ad essi spettanti ai sensi dell'art. 12 ad iniziative volte ad accrescere la partecipazione attiva delle donne alla politica, la Commissione applica la sanzione amministrativa pecuniaria pari a (( un quinto )) delle somme ad essi spettanti ai sensi dell'art. 12.
4. A decorrere dall'anno 2014, e' istituito un fondo in cui confluiscono le risorse derivanti dall'applicazione dei commi 2 e 3.
5. Le risorse del fondo di cui al comma 4 sono annualmente suddivise tra i partiti (( iscritti nella seconda sezione del registro di cui all'art. 4 )) per i quali la percentuale di eletti del sesso meno rappresentato in ciascuna elezione sia pari o superiore al 40 per cento e sono ripartite in misura proporzionale ai voti ottenuti da ciascun partito nell'elezione di riferimento. Per i fini di cui al presente comma, si considerano gli eletti dopo l'esercizio delle opzioni, ove previste dalla normativa elettorale vigente.
Riferimenti normativi

- Per il riferimento al testo dell'art. 51 della
Costituzione, vedasi nelle Note all'art. 3.
 
Art. 10
Partiti ammessi alla contribuzione volontaria agevolata,
nonche' limiti alla contribuzione volontaria

1. A decorrere dall'anno 2014, i partiti politici iscritti nel registro di cui all'art. 4(( , ad esclusione dei partiti che non hanno piu' una rappresentanza in Parlamento, )) possono essere ammessi, a richiesta:
a) al finanziamento privato in regime fiscale agevolato di cui all'art. 11, qualora abbiano conseguito nell'ultima consultazione elettorale almeno un candidato eletto sotto il proprio simbolo, anche ove integrato con il nome di un candidato, alle elezioni per il rinnovo del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia o in uno dei consigli regionali o delle province autonome di Trento e di Bolzano, ovvero abbiano presentato nella medesima consultazione elettorale candidati in almeno tre circoscrizioni per le elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati o in almeno tre regioni per il rinnovo del Senato della Repubblica, o in un consiglio regionale o delle province autonome, o in almeno una circoscrizione per l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia;
b) alla ripartizione annuale delle risorse di cui all'art. 12, qualora abbiano conseguito nell'ultima consultazione elettorale almeno un candidato eletto sotto il proprio simbolo alle elezioni per il rinnovo del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati o dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia.
2. Possono altresi' essere ammessi, a richiesta, ai benefici di cui gli articoli 11 e 12 del presente decreto anche i partiti politici iscritti nel registro di cui all'art. 4:
(( a) cui dichiari di fare riferimento un gruppo parlamentare costituito in almeno una delle Camere secondo le norme dei rispettivi regolamenti, ovvero una singola componente interna al Gruppo misto;
b) che abbiano depositato congiuntamente il contrassegno elettorale e partecipato in forma aggregata a una competizione elettorale mediante la presentazione di una lista comune di candidati o di candidati comuni in occasione del rinnovo del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati o delle elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, riportando almeno un candidato eletto, sempre che si tratti di partiti politici che risultino iscritti nel registro di cui all'art. 4 prima della data di deposito del contrassegno.
3. I partiti politici presentano apposita richiesta alla Commissione entro il 30 novembre dell'anno precedente a quello per il quale richiedono l'accesso ai benefici. La Commissione esamina la richiesta e la respinge o la accoglie, entro trenta giorni dal ricevimento, con atto scritto motivato. Qualora i partiti politici risultino in possesso dei requisiti di cui al comma 1 o si trovino in una delle situazioni di cui al comma 2 e ottemperino alle disposizioni previste dal presente decreto, la Commissione provvede alla loro iscrizione in una o in entrambe le sezioni del registro di cui all'art. 4 e, non oltre i dieci giorni successivi, trasmette l'elenco dei partiti politici iscritti nel registro all'Agenzia delle entrate per gli adempimenti di cui all'art. 12, comma 2, del presente decreto. In via transitoria, per l'anno 2014 il termine di cui al primo periodo e' fissato al decimo giorno successivo alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e la Commissione provvede all'iscrizione dei partiti in una o in entrambe le sezioni del registro di cui all'art. 4 non oltre i dieci giorni successivi, previa verifica del possesso dei requisiti di cui al comma 1 o della sussistenza delle situazioni di cui al comma 2. ))

4. La richiesta deve essere corredata di una dichiarazione attestante la sussistenza dei requisiti ed e' presentata dal rappresentante legale o dal tesoriere del partito.
5. Alle dichiarazioni previste dal comma 4 si applicano le disposizioni dell'art. 76 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.
6. La Commissione disciplina e rende note le modalita' per la presentazione della richiesta di cui al comma 3 e per la trasmissione della documentazione relativa alla sussistenza dei requisiti prescritti.
7. (( Ciascuna persona fisica non puo' effettuare erogazioni liberali in denaro o comunque corrispondere contributi in beni o servizi, sotto qualsiasi forma e in qualsiasi modo erogati, anche per interposta persona o per il tramite di societa' controllate, fatta eccezione per i lasciti mortis causa, in favore di un singolo partito politico per un valore complessivamente superiore a 100.000 euro annui.
7-bis. Le erogazioni liberali di cui al presente articolo sono consentite a condizione che il versamento delle somme sia eseguito tramite banca o ufficio postale ovvero mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall'art. 23 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, o secondo ulteriori modalita' idonee a garantire la tracciabilita' dell'operazione e l'esatta identificazione soggettiva e reddituale del suo autore e a consentire all'amministrazione finanziaria lo svolgimento di efficaci controlli, che possono essere stabilite con regolamento da adottare con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze ai sensi dell'art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. ))

8. I soggetti diversi dalle persone fisiche non possono effettuare erogazioni liberali in denaro o comunque corrispondere contributi in beni o servizi, sotto qualsiasi forma e in qualsiasi modo erogati, in favore dei partiti politici per un valore complessivamente superiore in ciascun anno a (( euro 100.000 )). Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, sono definiti criteri e modalita' ai fini dell'applicazione del divieto di cui al presente comma ai gruppi di societa' e alle societa' controllate e collegate di cui all'art. 2359 del codice civile. Il divieto di cui al presente comma non si applica in ogni caso in relazione ai trasferimenti di denaro o di natura patrimoniale effettuati tra (( partiti o movimenti politici )).
9. I divieti di cui ai commi 7 e 8 si applicano anche ai pagamenti effettuati in adempimento di obbligazioni connesse a fideiussioni e ad altre tipologie di garanzie reali o personali concesse in favore dei partiti politici. In luogo di quanto disposto dal comma 12, i soggetti che in una annualita' abbiano erogato, in adempimento di obbligazioni contrattuali connesse alle predette garanzie, importi eccedenti i limiti di cui ai commi 7 e 8 non possono corrispondere, negli esercizi successivi a quello della predetta erogazione, alcun contributo in denaro, beni o servizi in favore del medesimo partito politico fino a concorrenza di quanto versato in eccedenza, ne' concedere, nel medesimo periodo e a favore del medesimo partito, alcuna ulteriore garanzia reale o personale. Nei casi di cui al periodo precedente, le risorse eventualmente spettanti ai sensi dell'art. 12 al partito che abbia beneficiato di pagamenti eccedenti per ciascuna annualita' i limiti di cui ai commi 7 e 8 sono ridotte sino a concorrenza dell'importo eccedente i limiti medesimi.
10. I divieti di cui ai commi 7 e 8 si applicano con riferimento alle erogazioni effettuate successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto. I predetti divieti non si applicano in ogni caso in relazione alle fideiussioni o ad altre tipologie di garanzia reale o personale concesse, prima della data di entrata in vigore del presente decreto, in favore di partiti politici sino alla scadenza e nei limiti degli obblighi contrattuali risultanti alla data di entrata in vigore del presente decreto.
(( 11. (Soppresso). ))
12. Fermo restando quanto previsto dall'art. 7 della legge 2 maggio 1974, n. 195, e successive modificazioni, a chiunque corrisponda o riceva erogazioni o contributi in violazione dei divieti di cui ai commi 7 e 8 del presente articolo la Commissione applica la sanzione amministrativa pari al doppio delle erogazioni corrisposte o ricevute in eccedenza rispetto al valore del limite di cui ai medesimi commi. Il partito che non ottemperi al pagamento della predetta sanzione non puo' accedere ai benefici di cui all'art. 12 del presente decreto per un periodo di tre anni dalla data di irrogazione della sanzione.
Riferimenti normativi

- Si riporta il testo dell'art. 76, del decreto del
Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445
(Regolamento recante norme sullo scomputo dei versamenti
delle ritenute alla fonte, effettuati a fronte dei
versamenti successivi, e sulla semplificazione degli
adempimenti dei sostituti di imposta che effettuano
ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo di
ammontare non significativo):
"Art. 76 (L). Norme penali
1. Chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti
falsi o ne fa uso nei casi previsti dal presente testo
unico e' punito ai sensi del codice penale e delle leggi
speciali in materia.
2. L'esibizione di un atto contenente dati non piu'
rispondenti a verita' equivale ad uso di atto falso.
3. Le dichiarazioni sostitutive rese ai sensi degli
articoli 46 e 47 e le dichiarazioni rese per conto delle
persone indicate nell'art. 4, comma 2, sono considerate
come fatte a pubblico ufficiale.
4. Se i reati indicati nei commi 1, 2 e 3 sono commessi
per ottenere la nomina ad un pubblico ufficio o
l'autorizzazione all'esercizio di una professione o arte,
il giudice, nei casi piu' gravi, puo' applicare
l'interdizione temporanea dai pubblici uffici o dalla
professione e arte.".
- Si riporta il testo vigente dell'art. 23, del decreto
legislativo 9 luglio 1997, n. 241 (Norme di semplificazione
degli adempimenti dei contribuenti in sede di dichiarazione
dei redditi e dell'imposta sul valore aggiunto, nonche' di
modernizzazione del sistema di gestione delle
dichiarazioni):
"Art. 23. (Pagamento con mezzi diversi dal contante)
1. I contribuenti possono mettere a disposizione delle
banche convenzionate ai sensi del comma 2 le somme oggetto
della delega anche mediante carte di debito, di credito e
prepagate, assegni bancari e circolari ovvero mediante
altri sistemi di pagamento. Se gli assegni risultano
scoperti o comunque non pagabili, il conferimento della
delega si considera non effettuato e il versamento omesso.
2. Le modalita' di esecuzione dei pagamenti mediante i
sistemi di cui al comma 1 sono stabilite con convenzione
approvata con decreto del Ministro delle finanze, di
concerto con il Ministro del tesoro.".
- Per il riferimento al testo del comma 3 dell'art. 17,
della legge 23 agosto 1988, n. 400, vedasi nelle Note
all'art. 5, comma 3.
- Si riporta il testo dell'art. 2359 del Codice civile:
"Art. 2359. Societa' controllate e societa' collegate.
Sono considerate societa' controllate:
1) le societa' in cui un'altra societa' dispone della
maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria;
2) le societa' in cui un'altra societa' dispone di
voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante
nell'assemblea ordinaria;
3) le societa' che sono sotto influenza dominante di
un'altra societa' in virtu' di particolari vincoli
contrattuali con essa.
Ai fini dell'applicazione dei numeri 1) e 2) del primo
comma si computano anche i voti spettanti a societa'
controllate, a societa' fiduciarie e a persona interposta:
non si computano i voti spettanti per conto di terzi.
Sono considerate collegate le societa' sulle quali
un'altra societa' esercita un'influenza notevole.
L'influenza si presume quando nell'assemblea ordinaria puo'
essere esercitato almeno un quinto dei voti ovvero un
decimo se la societa' ha azioni quotate in mercati
regolamentati."
- Si riporta il testo dell'art. 7 della legge 2 maggio
1974, n. 195 (Contributo dello Stato al finanziamento dei
partiti politici):
"Art. 7. Sono vietati i finanziamenti o i contributi,
sotto qualsiasi forma e in qualsiasi modo erogati, da parte
di organi della pubblica amministrazione di enti pubblici,
di societa' con partecipazione di capitale pubblico
superiore al 20 per cento o di societa' controllate da
queste ultime, ferma restando la loro natura privatistica,
a favore di partiti o loro articolazioni
politico-organizzative e di gruppi parlamentari. Il divieto
di cui al precedente periodo si applica anche alle societa'
con partecipazione di capitale pubblico pari o inferiore al
20 per cento, nonche' alle societa' controllate da queste
ultime, ove tale partecipazione assicuri comunque al
soggetto pubblico il controllo della societa' Sono vietati
altresi' i finanziamenti o i contributi sotto qualsiasi
forma diretta o indiretta, da parte di societa' non
comprese tra quelle previste nel comma precedente in favore
di partiti o loro articolazioni politico-organizzative o
gruppi parlamentari, salvo che tali finanziamenti o
contributi siano stati deliberati dall'organo sociale
competente e regolarmente iscritti in bilancio e sempre che
non siano comunque vietati dalla legge.
Chiunque corrisponde o riceve contributi in violazione dei
divieti previsti nei commi precedenti, ovvero, trattandosi
delle societa' di cui al secondo comma, senza che sia
intervenuta la deliberazione dell'organo societario o senza
che il contributo o il finanziamento siano stati
regolarmente iscritti nel bilancio della societa' stessa,
e' punito, per cio' solo, con la reclusione da 6 mesi a 4
anni e con la multa fino al triplo delle somme versate in
violazione della presente legge. ".
 
Art. 11
Detrazioni per le erogazioni liberali in denaro
in favore di partiti politici

1. (( A decorrere dall'anno 2014, le erogazioni liberali in denaro effettuate dalle persone fisiche in favore dei partiti politici iscritti nella prima sezione del registro di cui all'art. 4 del presente decreto sono ammesse a detrazione per oneri, ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche disciplinata dal testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, alle condizioni stabilite dal comma 2 del presente articolo. L'agevolazione di cui al presente articolo si applica anche alle erogazioni in favore dei partiti o delle associazioni promotrici di partiti effettuate prima dell'iscrizione al registro ai sensi dell'art. 4 e dell'ammissione ai benefici ai sensi dell'art. 10, a condizione che entro la fine dell'esercizio tali partiti risultino iscritti al registro e ammessi ai benefici.
2. Dall'imposta lorda sul reddito si detrae un importo delle erogazioni liberali di cui al comma 1, pari al 26 per cento per importi compresi tra 30 euro e 30.000 euro annui.
3. (Soppresso).
4. (Soppresso).
4-bis. A partire dall'anno di imposta 2007 le erogazioni in denaro effettuate a favore di partiti politici, esclusivamente tramite bonifico bancario o postale e tracciabili secondo la vigente normativa antiriciclaggio, devono comunque considerarsi detraibili ai sensi dell'art. 15, comma 1-bis, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
5. (Soppresso). ))

6. A decorrere dall'anno 2014, ai fini dell'imposta sul reddito delle societa', disciplinata dal testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, si detrae, fino a concorrenza dell'ammontare dell'imposta lorda, un importo pari al 26 per cento dell'onere per le erogazioni liberali in denaro effettuate in favore dei partiti politici di cui al comma 1 del presente articolo per importi compresi (( tra 30 euro e 30.000 euro annui )), limitatamente alle societa' e agli enti di cui all'art. 73, comma 1, lettere a) e b), del medesimo testo unico, diversi dagli enti nei quali vi sia una partecipazione pubblica o i cui titoli siano negoziati in mercati regolamentati italiani o esteri (( , nonche' dalle societa' ed enti che controllano, direttamente o indirettamente, tali soggetti, ovvero ne sono controllati o sono controllati dalla stessa societa' o ente che controlla i soggetti medesimi, nonche' dalle societa' concessionarie dello Stato o di enti pubblici, per la durata del rapporto di concessione. ))
7. Le detrazioni di cui al presente articolo sono consentite a condizione che il versamento delle erogazioni liberali di cui ai commi 1 e 6 sia eseguito tramite banca o ufficio postale ovvero mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall'art. 23 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, o secondo ulteriori modalita' idonee a garantire la tracciabilita' dell'operazione e l'esatta identificazione del suo autore e a consentire all'amministrazione finanziaria lo svolgimento di efficaci controlli, che possono essere stabilite con regolamento da emanare con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze ai sensi dell'art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400.
(( 8. (Soppresso). ))
9. Alle minori entrate derivanti, dall'attuazione delle disposizioni di cui ai commi da 1 a 7, valutate in 27,4 milioni di euro per l'anno 2015 e in 15,65 milioni di euro a decorrere dall'anno 2016, si provvede mediante utilizzo di quota parte dei risparmi che si rendono disponibili per effetto delle disposizioni recate dall'art. 14, commi 1, lettera b), e 2, del presente decreto.
10. Ai sensi dell'art. 17, comma 12, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, l'Agenzia delle entrate provvede al monitoraggio delle minori entrate di cui al presente articolo e riferisce in merito al Ministro dell'economia e delle finanze. Nel caso in cui si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni, fatta salva l'adozione dei provvedimenti di cui all'art. 11, comma 3, lettera l), della citata legge n. 196 del 2009, il Ministro dell'economia e delle finanze provvede, con proprio decreto, alla riduzione, nella misura necessaria alla copertura finanziaria delle minori entrate risultanti dall'attivita' di monitoraggio, dell'importo delle risorse disponibili iscritte nel fondo di cui all'art. 12, comma 4, del presente decreto, mediante corrispondente rideterminazione della quota del due per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche da destinare a favore dei partiti politici ai sensi del medesimo comma 4. Il Ministro dell'economia e delle finanze riferisce senza ritardo alle Camere con apposita relazione in merito alle cause degli scostamenti e all'adozione delle misure di cui al secondo periodo del presente comma.
11. Qualora dal monitoraggio di cui al comma 10 risulti un onere inferiore a quello indicato al comma 9, le risorse di cui all'art. 12, comma 4, sono integrate di un importo corrispondente alla differenza tra l'onere indicato al comma 9 e quello effettivamente sostenuto per le finalita' di cui al presente articolo, come accertato con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze.
Riferimenti normativi

- Il testo dell'art. 15, comma 1-bis, del citato
decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986,
n. 917 , abrogato dal presente decreto, e' pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale 31 dicembre 1986, n. 302, S.O.
- Si riporta il testo delle lettere a) e b) del comma 1
dell'art. 73 del citato decreto n. 917 del 1986:
"1. Sono soggetti all'imposta sul reddito delle
societa':
a) le societa' per azioni e in accomandita per
azioni, le societa' a responsabilita' limitata, le societa'
cooperative e le societa' di mutua assicurazione, nonche'
le societa' europee di cui al regolamento (CE) n. 2157/2001
e le societa' cooperative europee di cui al regolamento
(CE) n. 1435/2003 residenti nel territorio dello Stato ;
b) gli enti pubblici e privati diversi dalle
societa', nonche' i trust, residenti nel territorio dello
Stato, che hanno per oggetto esclusivo o principale
l'esercizio di attivita' commerciali; ".
- Si riporta il testo dell'art. 23 del decreto
legislativo 9 luglio 1997, n. 241 (Norme di semplificazione
degli adempimenti dei contribuenti in sede di dichiarazione
dei redditi e dell'imposta sul valore aggiunto, nonche' di
modernizzazione del sistema di gestione delle
dichiarazioni):
"Art. 23. Pagamento con mezzi diversi dal contante
1. I contribuenti possono mettere a disposizione delle
banche convenzionate ai sensi del comma 2 le somme oggetto
della delega anche mediante carte di debito, di credito e
prepagate, assegni bancari e circolari ovvero mediante
altri sistemi di pagamento. Se gli assegni risultano
scoperti o comunque non pagabili, il conferimento della
delega si considera non effettuato e il versamento omesso.
2. Le modalita' di esecuzione dei pagamenti mediante i
sistemi di cui al comma 1 sono stabilite con convenzione
approvata con decreto del Ministro delle finanze, di
concerto con il Ministro del tesoro.".
- Si riporta il comma 3 dell'art. 17 della legge 23
agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell'attivita' di Governo e
ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri):
"3. Con decreto ministeriale possono essere adottati
regolamenti nelle materie di competenza del ministro o di
autorita' sottordinate al ministro, quando la legge
espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per
materie di competenza di piu' ministri, possono essere
adottati con decreti interministeriali, ferma restando la
necessita' di apposita autorizzazione da parte della legge.
I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono
dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati
dal Governo. Essi debbono essere comunicati al Presidente
del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione.".
- Si riporta il testo del comma 12 dell'art. 17 della
legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilita' e
finanza pubblica):
"12. La clausola di salvaguardia di cui al comma 1 deve
essere effettiva e automatica. Essa deve indicare le misure
di riduzione delle spese o di aumenti di entrata, con
esclusione del ricorso ai fondi di riserva, nel caso si
verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti
rispetto alle previsioni indicate dalle leggi al fine della
copertura finanziaria. In tal caso, sulla base di apposito
monitoraggio, il Ministro dell'economia e delle finanze
adotta, sentito il Ministro competente, le misure indicate
nella clausola di salvaguardia e riferisce alle Camere con
apposita relazione. La relazione espone le cause che hanno
determinato gli scostamenti, anche ai fini della revisione
dei dati e dei metodi utilizzati per la quantificazione
degli oneri autorizzati dalle predette leggi.".
- Si riporta il testo della lettera l) del comma 3
dell'art. 11 della citata legge n. 196 del 2009:
"l) norme recanti misure correttive degli effetti
finanziari delle leggi di cui all'art. 17, comma 13;".
 
(( Art. 11-bis
Modifica dall'art. 7 del decreto legislativo n. 504 del 1992,
in materia di applicazione dell'IMU

1. All'art. 7, comma 1, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, la lettera i) e' sostituita dalla seguente:
«i) gli immobili utilizzati dai soggetti di cui all'art. 73, comma 1, lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, fatta eccezione per gli immobili posseduti da partiti politici, che restano comunque assoggettati all'imposta indipendentemente dalla destinazione d'uso dell'immobile, destinati esclusivamente allo svolgimento con modalita' non commerciali di attivita' assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonche' delle attivita' di cui all'art. 16, lettera a), della legge 20 maggio 1985, n. 222.». ))

Riferimenti normativi

- Si riporta il testo della lettera i) del comma 1
dell'art. 7 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.
504 (Riordino della finanza degli enti territoriali, a
norma dell'art. 4 della legge 23 ottobre 1992, n. 421):
"1. Sono esenti dall'imposta:
a)-h) (Omissis);
i) gli immobili utilizzati dai soggetti di cui
all'art. 87, comma 1, lettera c), del testo unico delle
imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente
della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive
modificazioni, destinati esclusivamente allo svolgimento
con modalita' non commerciali di attivita' assistenziali,
previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica,
didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive,
nonche' delle attivita' di cui all'art. 16, lettera a),
della legge 20 maggio 1985, n. 222.".
 
Art. 12
Destinazione volontaria del due per mille
dell'imposta sul reddito delle persone fisiche

(( 1. A decorrere dall'anno finanziario 2014, con riferimento al precedente periodo d'imposta, ciascun contribuente puo' destinare il due per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche a favore di un partito politico iscritto nella seconda sezione del registro di cui all'art. 4.
2. Le destinazioni di cui al comma 1 sono stabilite esclusivamente sulla base delle scelte effettuate dai contribuenti in sede di dichiarazione annuale dei redditi, ovvero da quelli esonerati dall'obbligo di presentare la dichiarazione, mediante la compilazione di una scheda recante l'elenco dei soggetti aventi diritto trasmesso all'Agenzia delle entrate ai sensi dell'art. 10, comma 3, del presente decreto. Il contribuente puo' indicare sulla scheda un solo partito politico cui destinare il due per mille.
2-bis. Le risorse corrispondenti alle opzioni espresse ai sensi dei commi precedenti dai contribuenti che hanno presentato le dichiarazioni dei redditi entro il 30 giugno di ciascun anno o comunque nel diverso termine annualmente stabilito per la presentazione delle dichiarazioni ai sensi dell'art. 13, comma 1, del regolamento di cui al decreto del Ministro delle finanze 31 maggio 1999, n. 164, e successive modificazioni, ovvero da quelli esonerati dall'obbligo di presentare la dichiarazione, mediante la compilazione di una scheda recante l'elenco dei soggetti aventi diritto, sono corrisposte ai partiti a titolo di acconto entro il successivo 31 agosto, comunque entro un limite complessivo pari al 40 per cento della somma autorizzata per ciascun anno ai sensi del comma 4. Entro il successivo 31 dicembre sono corrisposte ai partiti le risorse destinate dai contribuenti sulla base del complesso delle dichiarazioni presentate entro gli ordinari termini di legge, al netto di quanto versato ai medesimi a titolo di acconto. Ai fini della ripartizione delle risorse destinate dai contribuenti non si tiene comunque conto delle dichiarazioni dei redditi presentate ai sensi dell'art. 2, commi 7, 8 e 8-bis, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322. La somma complessivamente corrisposta ai partiti aventi diritto non puo' in ogni caso superare il tetto di spesa stabilito per ciascun anno ai sensi del comma 4.
3. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di natura non regolamentare, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, su proposta del Ministro per le riforme costituzionali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono stabiliti i criteri e le modalita' per il riparto e la corresponsione delle somme spettanti ai soggetti aventi diritto sulla base delle scelte operate dai contribuenti, in modo da garantire la tempestivita' e l'economicita' di gestione, nonche' le modalita' di semplificazione degli adempimenti e di tutela della riservatezza e di espressione delle scelte preferenziali dei contribuenti.
3-bis. In via transitoria, per il primo anno di applicazione delle disposizioni del presente articolo, con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, da adottare entro dieci giorni dall'avvenuta ricezione dell'elenco dei soggetti aventi diritto, sono definite:
a) l'apposita scheda per la destinazione del due per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative modalita' di trasmissione telematica;
b) le modalita' che garantiscono la semplificazione degli adempimenti a carico dei contribuenti e la tutela della riservatezza delle scelte preferenziali, secondo quanto disposto in materia di destinazione dell'otto e del cinque per mille. ))

4. Per le finalita' di cui al presente articolo e' autorizzata la spesa nel limite massimo di 7,75 milioni di euro per l'anno 2014, di 9,6 milioni di euro per l'anno 2015, di 27,7 milioni di euro per l'anno 2016 e di 45,1 milioni di euro a decorrere dall'anno 2017, da iscrivere in apposito fondo da istituire nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze. Resta fermo quanto previsto dall'art. 11, commi 10 e 11.
5. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 4 del presente articolo si provvede mediante utilizzo di quota parte dei risparmi che si rendono disponibili per effetto delle disposizioni recate dall'art. 14, commi 1, lettera b), e 2, del presente decreto.
(( 6. Le somme iscritte annualmente nel fondo di cui al comma 4, non utilizzate al termine dell'esercizio, sono nuovamente riversate all'entrata del bilancio dello Stato.
6-bis. Per le spese relative alle comunicazioni individuali e al pubblico relative alle destinazioni di cui al comma 1, il partito politico usufruisce della tariffa postale di cui all'art. 17 della legge 10 dicembre 1993, n. 515. Tale tariffa puo' essere utilizzata unicamente nel mese di aprile di ciascun anno.
6-ter. Ai maggiori oneri di cui al comma 6-bis, determinati nel limite massimo di 9 milioni di euro nel 2014, 7,5 milioni di euro nel 2015 e 6 milioni di euro nel 2016, si provvede mediante utilizzo di quota parte dei risparmi che si rendono disponibili per effetto delle disposizioni recate dall'art. 14, commi 1, lettera b), e 2, del presente decreto. ))

Riferimenti normativi

- Si riporta il testo del comma 1 dell'art. 13 del
decreto del Ministro delle finanze 31 maggio 1999, n. 164,
e successive modificazioni (Regolamento recante norme per
l'assistenza fiscale resa dai Centri di assistenza fiscale
per le imprese e per i dipendenti, dai sostituti d'imposta
e dai professionisti ai sensi dell'art. 40 del d.lgs. 9
luglio 1997, n. 241):
"Art. 13. Modalita' e termini di presentazione della
dichiarazione dei redditi.
1. I possessori dei redditi indicati al comma 1,
dell'art. 37, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n.
241, come modificato dal decreto legislativo 28 dicembre
1998, n. 490, possono adempiere all'obbligo di
dichiarazione dei redditi presentando l'apposita
dichiarazione e le schede ai fini della destinazione del 4
e dell'8 per mille dell'IRPEF:
a) entro il mese di aprile dell'anno successivo a
quello cui si riferisce la dichiarazione, al proprio
sostituto d'imposta, che intende prestare l'assistenza
fiscale;
b) entro il mese di maggio dell'anno successivo a
quello cui si riferisce la dichiarazione, ad un CAF-
dipendenti, unitamente alla documentazione necessaria
all'effettuazione delle operazioni di controllo.".
- Si riporta il testo dei commi 7, 8 e 8-bis del
decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n.
322 (Regolamento recante modalita' per la presentazione
delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi,
all'imposta regionale sulle attivita' produttive e
all'imposta sul valore aggiunto, ai sensi dell'art. 3,
comma 136, della legge 23 dicembre 1996, n. 662):
"7. Sono considerate valide le dichiarazioni presentate
entro novanta giorni dalla scadenza del termine, salva
restando l'applicazione delle sanzioni amministrative per
il ritardo. Le dichiarazioni presentate con ritardo
superiore a novanta giorni si considerano omesse, ma
costituiscono, comunque, titolo per la riscossione delle
imposte dovute in base agli imponibili in esse indicati e
delle ritenute indicate dai sostituti d'imposta.
8. Salva l'applicazione delle sanzioni, le
dichiarazioni dei redditi, dell'imposta regionale sulle
attivita' produttive e dei sostituti d'imposta possono
essere integrate per correggere errori od omissioni
mediante successiva dichiarazione da presentare, secondo le
disposizioni di cui all'art. 3, utilizzando modelli
conformi a quelli approvati per il periodo d'imposta cui si
riferisce la dichiarazione, non oltre i termini stabiliti
dall'art. 43 del decreto del Presidente della Repubblica 29
settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni.
8-bis. Le dichiarazioni dei redditi, dell'imposta
regionale sulle attivita' produttive e dei sostituti di
imposta possono essere integrate dai contribuenti per
correggere errori od omissioni che abbiano determinato
l'indicazione di un maggior reddito o, comunque, di un
maggior debito d'imposta o di un minor credito, mediante
dichiarazione da presentare, secondo le disposizioni di cui
all'art. 3, utilizzando modelli conformi a quelli approvati
per il periodo d'imposta cui si riferisce la dichiarazione,
non oltre il termine prescritto per la presentazione della
dichiarazione relativa al periodo d'imposta successivo.
L'eventuale credito risultante dalle predette dichiarazioni
puo' essere utilizzato in compensazione ai sensi dell'art.
17 del decreto legislativo n. 241 del 1997.".
- Si riporta il testo dell'art. 17 della legge 10
dicembre 1993, n. 515 (Disciplina delle campagne elettorali
per l'elezione alla Camera dei deputati e al Senato della
Repubblica):
"Art. 17. Agevolazioni postali.
1. Ciascun candidato in un collegio uninominale e
ciascuna lista di candidati in una circoscrizione per le
elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati e del
Senato della Repubblica hanno diritto ad usufruire di una
tariffa postale agevolata di lire 70, per plico di peso non
superiore a grammi 70, per l'invio di materiale elettorale
per un numero massimo di copie pari al totale degli
elettori iscritti nel collegio per i singoli candidati, e
pari al totale degli elettori iscritti nella circoscrizione
per le liste di candidati. Tale tariffa puo' essere
utilizzata unicamente nei trenta giorni precedenti la data
di svolgimento delle elezioni e da' diritto ad ottenere
dall'amministrazione postale l'inoltro dei plichi ai
destinatari con procedure a tempi uguali a quelli in vigore
per la distribuzione dei periodici settimanali.".
- Si riporta il testo dell'art. 119 del decreto
legislativo 2 luglio 2010, n. 104 (Attuazione dell'art. 44
della legge 18 giugno 2009, n. 69, recante delega al
governo per il riordino del processo amministrativo):
"Art. 119. Rito abbreviato comune a determinate materie
1. Le disposizioni di cui al presente articolo si
applicano nei giudizi aventi ad oggetto le controversie
relative a:
a) i provvedimenti concernenti le procedure di
affidamento di pubblici lavori, servizi e forniture, salvo
quanto previsto dagli articoli 120 e seguenti;
b) i provvedimenti adottati dalle Autorita'
amministrative indipendenti, con esclusione di quelli
relativi al rapporto di servizio con i propri dipendenti;
c) i provvedimenti relativi alle procedure di
privatizzazione o di dismissione di imprese o beni
pubblici, nonche' quelli relativi alla costituzione,
modificazione o soppressione di societa', aziende e
istituzioni da parte degli enti locali;
c-bis) i provvedimenti adottati nell'esercizio dei
poteri speciali inerenti alle attivita' di rilevanza
strategica nei settori della difesa e della sicurezza
nazionale e nei settori dell'energia, dei trasporti e delle
comunicazioni;
d) i provvedimenti di nomina, adottati previa
delibera del Consiglio dei ministri;
e) i provvedimenti di scioglimento degli organi di
governo degli enti locali e quelli connessi, che riguardano
la loro formazione e il loro funzionamento;
f) i provvedimenti relativi alle procedure di
occupazione e di espropriazione delle aree destinate
all'esecuzione di opere pubbliche o di pubblica utilita' e
i provvedimenti di espropriazione delle invenzioni adottati
ai sensi del codice della proprieta' industriale;
g) i provvedimenti del Comitato olimpico nazionale
italiano o delle Federazioni sportive;
h) le ordinanze adottate in tutte le situazioni di
emergenza dichiarate ai sensi dell' art. 5, comma 1, della
legge 24 febbraio 1992, n. 225, e i consequenziali
provvedimenti commissariali;
i) il rapporto di lavoro del personale dei servizi di
informazione per la sicurezza, ai sensi dell' art. 22,
della legge 3 agosto 2007, n. 124;
l) le controversie comunque attinenti alle procedure
e ai provvedimenti della pubblica amministrazione in
materia di impianti di generazione di energia elettrica di
cui al decreto legge 7 febbraio 2002, n. 7, convertito, con
modificazioni, dalla legge 9 aprile 2002, n. 55, comprese
quelle concernenti la produzione di energia elettrica da
fonte nucleare, i rigassificatori, i gasdotti di
importazione, le centrali termoelettriche di potenza
termica superiore a 400 MW nonche' quelle relative ad
infrastrutture di trasporto ricomprese o da ricomprendere
nella rete di trasmissione nazionale o rete nazionale di
gasdotti;
m) i provvedimenti della commissione centrale per la
definizione e applicazione delle speciali misure di
protezione, recanti applicazione, modifica e revoca delle
speciali misure di protezione nei confronti dei
collaboratori e testimoni di giustizia;
m-bis) le controversie aventi per oggetto i
provvedimenti dell'Agenzia nazionale di regolamentazione
del settore postale di cui alla lettera h) del comma 2
dell'art. 37 della legge 4 giugno 2010, n. 96, compresi
quelli sanzionatori ed esclusi quelli inerenti ai rapporti
di impiego;
m-ter) i provvedimenti dell'Agenzia nazionale per la
regolazione e la vigilanza in materia di acqua istituita
dall'art. 10, comma 11, del decreto-legge 13 maggio 2011,
n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio
2011, n. 106;
m-quater) le azioni individuali e collettive avverso
le discriminazioni di genere in ambito lavorativo, previste
dall'art. 36 e seguenti del decreto legislativo 11 aprile
2006, n. 198, quando rientrano, ai sensi del citato
decreto, nella giurisdizione del giudice amministrativo;
m-quinquies) gli atti e i provvedimenti adottati in
esecuzione di una decisione di recupero di cui all'art. 14
del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio del 22 marzo
1999.
2. Tutti i termini processuali ordinari sono dimezzati
salvo, nei giudizi di primo grado, quelli per la
notificazione del ricorso introduttivo, del ricorso
incidentale e dei motivi aggiunti, nonche' quelli di cui
all'art. 62, comma 1, e quelli espressamente disciplinati
nel presente articolo.
3. Salva l'applicazione dell'art. 60, il tribunale
amministrativo regionale chiamato a pronunciare sulla
domanda cautelare, accertata la completezza del
contraddittorio ovvero disposta l'integrazione dello
stesso, se ritiene, a un primo sommario esame, la
sussistenza di profili di fondatezza del ricorso e di un
pregiudizio grave e irreparabile, fissa con ordinanza la
data di discussione del merito alla prima udienza
successiva alla scadenza del termine di trenta giorni dalla
data di deposito dell'ordinanza, disponendo altresi' il
deposito dei documenti necessari e l'acquisizione delle
eventuali altre prove occorrenti. In caso di rigetto
dell'istanza cautelare da parte del tribunale
amministrativo regionale, ove il Consiglio di Stato riformi
l'ordinanza di primo grado, la pronuncia di appello e'
trasmessa al tribunale amministrativo regionale per la
fissazione dell'udienza di merito. In tale ipotesi, il
termine di trenta giorni decorre dalla data di ricevimento
dell'ordinanza da parte della segreteria del tribunale
amministrativo regionale, che ne da' avviso alle parti.
4. Con l'ordinanza di cui al comma 3, in caso di
estrema gravita' ed urgenza, il tribunale amministrativo
regionale o il Consiglio di Stato possono disporre le
opportune misure cautelari. Al procedimento cautelare si
applicano le disposizioni del Titolo II del Libro II, in
quanto non derogate dal presente articolo.
5. Quando almeno una delle parti, nell'udienza
discussione, dichiara di avere interesse alla pubblicazione
anticipata del dispositivo rispetto alla sentenza, il
dispositivo e' pubblicato mediante deposito in segreteria,
non oltre sette giorni dalla decisione della causa. La
dichiarazione della parte e' attestata nel verbale
d'udienza.
6. La parte puo' chiedere al Consiglio di Stato la
sospensione dell'esecutivita' del dispositivo, proponendo
appello entro trenta giorni dalla relativa pubblicazione,
con riserva dei motivi da proporre entro trenta giorni
dalla notificazione della sentenza ovvero entro tre mesi
dalla sua pubblicazione. La mancata richiesta di
sospensione dell'esecutivita' del dispositivo non preclude
la possibilita' di chiedere la sospensione
dell'esecutivita' della sentenza dopo la pubblicazione dei
motivi.
7. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche
nei giudizi di appello, revocazione e opposizione di
terzo.".
 
Art. 13
Raccolte telefoniche di fondi

1. La raccolta di fondi per campagne che promuovano la partecipazione alla vita politica sia attraverso SMS o altre applicazioni da telefoni mobili, sia dalle utenze di telefonia fissa attraverso una chiamata in fonia, e' disciplinata da un apposito codice di autoregolamentazione tra i gestori telefonici autorizzati a fornire al pubblico servizi di comunicazione elettronica in grado di gestire le numerazioni appositamente definite dall'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni. Tale raccolta di fondi costituisce erogazione liberale e gli addebiti, in qualunque forma effettuati dai soggetti che forniscono servizi di telefonia, degli importi destinati dai loro clienti alle campagne di cui al primo periodo sono esclusi dal campo di applicazione dell'imposta sul valore aggiunto.
 
(( Art. 13-bis
Giurisdizione su controversie

1. La tutela in giudizio nelle controversie concernenti l'applicazione delle disposizioni del presente decreto e' rimessa alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, fatta salva la giurisdizione del giudice ordinario in materia di sanzioni amministrative ai sensi dell'art. 8, comma 8.
2. Si applica il rito abbreviato di cui all'art. 119 del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104, e successive modificazioni. ))

 
Art. 14
Norme transitorie e abrogazioni

1. I partiti e i movimenti politici ai quali, alla data di entrata in vigore del presente decreto, e' riconosciuto il finanziamento pubblico ai sensi della legge 6 luglio 2012, n. 96, e della legge 3 giugno 1999, n. 157, in relazione alle elezioni svoltesi anteriormente alla data di entrata in vigore del presente decreto, il cui termine di erogazione non e' ancora scaduto alla data medesima, continuano ad usufruirne nell'esercizio finanziario in corso e nei tre esercizi successivi, nelle seguenti misure:
a) nell'esercizio in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, il finanziamento e' riconosciuto integralmente;
b) nel primo, nel secondo e nel terzo esercizio successivi a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, il finanziamento e' ridotto nella misura, rispettivamente, del 25, del 50 e del 75 per cento dell'importo spettante.
2. Il finanziamento cessa a partire dal quarto esercizio finanziario successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto.
3. Nei periodi di cui alle lettere a) e b) del comma 1, ai soli fini e nei limiti di cui al medesimo comma, continua ad applicarsi la normativa indicata al comma 4.
4. Sono abrogati:
a) gli articoli 1 e 3, commi dal secondo al sesto, della legge 18 novembre 1981, n. 659;
b) l'art. 1 della legge 8 agosto 1985, n. 413;
c) gli articoli 9 e 9-bis, nonche' l'art. 12, comma 3, limitatamente alle parole: « dagli aventi diritto », l'art. 15, commi 13, 14, limitatamente alle parole: « che non abbiano diritto ad usufruire del contributo per le spese elettorali », e 16, limitatamente al secondo periodo, e l'art. 16 della legge 10 dicembre 1993, n. 515;
d) l'art. 6 della legge 23 febbraio 1995, n. 43;
e) l'art. 1, commi 1, 1-bis, 2, 3, 5, 5-bis, 6, con esclusione del secondo periodo, 7, 8, 9 e 10, e gli articoli 2 e 3 della legge 3 giugno 1999, n. 157;
f) gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 9, commi da 8 a 21, e 10 della legge 6 luglio 2012, n. 96.
5. A decorrere dal 1o gennaio 2014 sono abrogati l'art. 15, comma 1-bis, e l'art. 78, comma 1, limitatamente alle parole: « per le erogazioni liberali in denaro in favore dei partiti e movimenti politici di cui all'art. 15, comma 1-bis, per importi compresi tra 51,65 euro e 103.291,38 euro, limitatamente alle societa' e agli enti di cui all'art. 73, comma 1, lettere a) e b), diversi dagli enti nei quali vi sia una partecipazione pubblica o i cui titoli siano negoziati in mercati regolamentati italiani o esteri, nonche' dalle societa' ed enti che controllano, direttamente o indirettamente, tali soggetti, ovvero ne siano controllati o siano controllati dalla stessa societa' o ente che controlla i soggetti medesimi, nonche' dell'onere », del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni.
Riferimenti normativi

- La legge 6 luglio 2012, n. 96 (Norme in materia di
riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e
dei movimenti politici, nonche' misure per garantire la
trasparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi.
Delega al Governo per l'adozione di un testo unico delle
leggi concernenti il finanziamento dei partiti e dei
movimenti politici e per l'armonizzazione del regime
relativo alle detrazioni fiscali) e' pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale 9 luglio 2012, n. 158.
- La legge 3 giugno 1999, n. 157 (Nuove norme in
materia di rimborso delle spese per consultazioni
elettorali e referendarie e abrogazione delle disposizioni
concernenti la contribuzione volontaria ai movimenti e
partiti politici) e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 4
giugno 1999, n. 129.
- Il testo degli articoli 1 e 3, commi dal secondo al
sesto, della legge 18 novembre 1981, n. 659 (Modifiche ed
integrazioni alla Legge 2 maggio 1974, n. 195, sul
contributo dello Stato al finanziamento dei partiti
politici),abrogati dal presente decreto, e' pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale 24 novembre 1981, n. 323.
- Il testo degli articoli 9, 9-bis, 12, comma 3, 15,
commi 13, 14 e 16, e 16 della citata legge 10 dicembre
1993, n. 515, abrogati o modificati dal presente decreto,
e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 14 dicembre 1993, n.
292, S.O.
- Il testo dell'art. 6 della citata legge 23 febbraio
1995, n. 43, abrogato dal presente decreto, e' pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale 24 febbraio 1995, n. 46.
- Il testo dell'art. 1, commi 2, 1-bis, 2, 3, 5, 5-bis,
6, 7, 8, 9 e 10 e degli articoli 2 e 3 della citata legge 3
giugno 1999, n. 157, abrogati o modificati dal presente
decreto, e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 4 giugno
1999, n. 129.
- Il testo degli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 9, commi da
8 a 21 e 10 della citata legge 6 luglio 2012, n. 96,
abrogati o modificati dal presente decreto, e' pubblicata
nella Gazzetta Ufficiale 9 luglio 2012, n. 158.
- Per il riferimento al testo dell'art. 15, comma
1-bis, del decreto del Presidente della Repubblica 22
dicembre 1986, n. 917, vedasi nelle Note all'art. 11.
- Si riporta il testo vigente dell'art. 78, comma 1,
del citato decreto n. 917 del 1986:
"Art. 78. Detrazione d'imposta per oneri
1. Dall'imposta lorda si detrae fino a concorrenza del suo
ammontare un importo pari al 19 per cento dell'onere di cui
all'art. 15, comma 1, lettera i-ter). ".
 
(( Art. 14-bis

Modificazione di norme in materia di controllo delle spese elettorali

1. All'art. 12, comma 1, della legge 10 dicembre 1993, n. 515, le parole: "ai Presidenti delle rispettive Camere, entro quarantacinque giorni dall'insediamento, per il successivo invio alla Corte dei conti" sono sostituite dalle seguenti: " alla Corte dei conti, entro quarantacinque giorni dall'insediamento delle rispettive Camere".
2. All'art. 13, comma 7, della legge 6 luglio 2012, n. 96, alle parole:"la sezione regionale di controllo" sono premesse le seguenti: "il collegio istituito presso". ))

Riferimenti normativi

- Si riporta il testo del comma 1 dell' art. 12 della
citata legge 10 dicembre 1993, n. 515, come modificato
dalla presente legge:
"Art. 12. Pubblicita' e controllo delle spese
elettorali di partiti, movimenti, liste e gruppi di
candidati.
1. I rappresentanti di partiti, movimenti, liste e
gruppi di candidati presenti nell'elezione per la Camera
dei deputati o per il Senato della Repubblica devono
presentare alla Corte dei conti, entro quarantacinque
giorni dall'insediamento delle rispettive Camere il
consuntivo relativo alle spese per la campagna elettorale e
alle relative fonti di finanziamento.".
- Si riporta il testo del comma 7 dell' art. 13 della
citata legge 6 luglio 2012, n. 96, come modificato dalla
presente legge:
"Art. 13. Introduzione di limiti massimi delle spese
elettorali dei candidati e dei partiti politici per le
elezioni comunali.
(Omissis).
7. In caso di mancato deposito dei consuntivi delle spese
elettorali da parte dei partiti, movimenti politici e
liste, il collegio istituito presso la sezione regionale di
controllo della Corte dei conti applica la sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 500.000. La
dichiarazione di cui all'art. 7, comma 6, della legge 10
dicembre 1993, n. 515, e successive modificazioni, deve
essere trasmessa al presidente del consiglio comunale entro
tre mesi dalla data delle elezioni.".
 
Art. 15
Modifica dell'art. 12 della legge 6 luglio 2012, n. 96, concernente
la pubblicita' della situazione patrimoniale e reddituale dei
soggetti che svolgono le funzioni di tesoriere dei partiti o dei
movimenti politici o funzioni analoghe.
1. L'art. 12 della legge 6 luglio 2012, n. 96, e' sostituito dal seguente:
«Art. 12 - (Pubblicita' della situazione patrimoniale e reddituale dei soggetti che svolgono le funzioni di tesoriere dei partiti o dei movimenti politici o funzioni analoghe). - 1. Le disposizioni di cui alla legge 5 luglio 1982, n. 441, si applicano ai soggetti che svolgono le funzioni di tesoriere, o funzioni analoghe, dei partiti o dei movimenti politici che hanno ottenuto almeno un rappresentante eletto al Senato della Repubblica o alla Camera dei deputati (( nonche' a coloro che in un partito politico assumono il ruolo, comunque denominato, di responsabile o rappresentante nazionale, di componente dell'organo di direzione politica nazionale, di presidente di organi nazionali deliberativi o di garanzia. ))
2. Qualora i soggetti di cui al comma 1 non ricoprano una delle cariche di cui all'art. 1 della citata legge n. 441 del 1982, le dichiarazioni di cui ai numeri 1) e 2) del primo comma dell'art. 2 della medesima legge n. 441 del 1982 sono depositate presso l'Ufficio di Presidenza del Senato della Repubblica per tutta la durata della legislatura in cui il partito o il movimento politico ha ottenuto eletti».
Riferimenti normativi

- Si riporta il testo dell' art. 12 della citata legge
6 luglio 2012, n. 96:
"Art. 12 Pubblicita' della situazione patrimoniale e
reddituale dei soggetti che svolgono le funzioni di
tesoriere dei partiti o dei movimenti politici o funzioni
analoghe.
1. Le disposizioni in materia di pubblicita' della
situazione patrimoniale e reddituale di cui alla legge 5
luglio 1982, n. 441, si applicano, in quanto compatibili,
anche ai soggetti che svolgono le funzioni di tesoriere dei
partiti o dei movimenti politici, o funzioni analoghe, che
non siano titolari di cariche elettive.".
- La legge 5 luglio 1982, n. 441 recante "Disposizioni
per la pubblicita' della situazione patrimoniale di
titolari di cariche elettive e di cariche direttive di
alcuni enti." e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 16
luglio 1982, n. 194.
- Si riporta il testo degli articoli 1 e 2 della citata
legge 5 luglio 1982, n. 441 (Disposizioni per la
pubblicita' della situazione patrimoniale di titolari di
cariche elettive e di cariche direttive di alcuni enti):
"Art. 1. Le disposizioni della presente legge si
applicano:
1) ai membri del Senato della Repubblica e della
Camera dei deputati;
2) al Presidente del Consiglio dei ministri, ai
Ministri, ai Vice Ministri, ai Sottosegretari di Stato;
3) ai consiglieri regionali e ai componenti della
giunta regionale;
4) ai consiglieri provinciali e ai componenti della
giunta provinciale;
5) ai consiglieri di comuni capoluogo di provincia
ovvero con popolazione superiore ai 15.000 abitanti);
5-bis) ai membri del Parlamento europeo spettanti
all'Italia.
2. Entro tre mesi dalla proclamazione i membri del
Senato della Repubblica ed i membri della Camera dei
deputati sono tenuti a depositare presso l'ufficio di
presidenza della Camera di appartenenza:
1) una dichiarazione concernente i diritti reali su
beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici
registri; le azioni di societa'; le quote di partecipazione
a societa'; l'esercizio di funzioni di amministratore o di
sindaco di societa', con l'apposizione della formula «sul
mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al
vero»;
2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi
soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche;
3) una dichiarazione concernente le spese sostenute e
le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale ovvero
l'attestazione di essersi avvalsi esclusivamente di
materiali e di mezzi propagandistici predisposti e messi a
disposizione dal partito o dalla formazione politica della
cui lista hanno fatto parte, con l'apposizione della
formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione
corrisponde al vero». Alla dichiarazione debbono essere
allegate le copie delle dichiarazioni di cui al terzo comma
dell' art. 4 della legge 18 novembre 1981, n. 659 ,
relative agli eventuali contributi ricevuti.
Gli adempimenti indicati nei numeri 1 e 2 del comma
precedente concernono anche la situazione patrimoniale e la
dichiarazione dei redditi del coniuge non separato, nonche'
dei figli e dei parenti entro il secondo grado di
parentela, se gli stessi vi consentono.
I senatori di diritto, ai sensi dell'art. 59 della
Costituzione, ed i senatori nominati ai sensi del secondo
comma dell'art. 59 della Costituzione sono tenuti a
depositare presso l'ufficio di presidenza del Senato della
Repubblica le dichiarazioni di cui ai numeri 1 e 2 del
primo comma, entro tre mesi, rispettivamente, dalla
cessazione dall'ufficio di Presidente della Repubblica o
dalla comunicazione della nomina.".
 
Art. 16
Estensione ai partiti e ai movimenti politici delle disposizioni in
materia di trattamento straordinario di integrazione salariale e
relativi obblighi contributivi nonche' in materia di contratti di
solidarieta'.

1. (( A decorrere dal 1° gennaio 2014, ai partiti e ai movimenti politici iscritti nel registro nazionale di cui alla legge 3 giugno 1999, n. 157 e successive modificazioni, e alle loro rispettive articolazioni e sezioni territoriali, a prescindere dal numero dei dipendenti, sono estese, nei limiti di spesa di cui al comma 2, le disposizioni in materia di trattamento straordinario di integrazione salariale e i relativi obblighi contributivi, nonche' la disciplina in materia di contratti di solidarieta' di cui al decreto-legge 30 ottobre 1984, n. 726, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 1984, n. 863. ))
2. Ai fini dell'attuazione del comma 1, e' autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per l'anno 2014, di 8,5 milioni di euro per l'anno 2015 e di 11,25 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2016, cui si provvede mediante utilizzo di quota parte dei risparmi che si rendono disponibili per effetto delle disposizioni recate dall'art. 14, commi 1, lettera b), e 2.
3. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono disciplinate le modalita' attuative delle disposizioni di cui al presente articolo, avuto particolare riguardo anche ai criteri ed alle procedure necessarie ai fini del rispetto del limite di spesa previsto ai sensi del comma 2.
Riferimenti normativi

- Per il riferimento alla legge 3 giugno 1999, n. 157,
vedasi nelle Note all'art. 14.
- Il decreto-legge 30 ottobre 1984, n. 726, convertito, con
modificazioni, dalla legge 19 dicembre 1984, n. 863 (Misure
urgenti a sostegno e ad incremento dei livelli
occupazionali) e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 30
ottobre 1984, n. 299.
 
Art. 17
Destinazione delle economie di spesa al Fondo
per l'ammortamento dei titoli di Stato

1. La quota parte delle risorse che si rendono disponibili per effetto delle disposizioni recate dai commi 1, lettera b), e 2 dell'art. 14, non utilizzata per la copertura (( degli oneri di cui agli articoli 12, commi 4 e 6-ter, e 16 )) del presente decreto, e' destinata al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato, di cui all'art. 44, comma 1, del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di debito pubblico, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 2003, n. 398.
2. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le variazioni di bilancio occorrenti all'attuazione del presente decreto.
Riferimenti normativi

- Si riporta il comma 1 dell'art. 44 del decreto del
Presidente della Repubblica 30 dicembre 2003, n. 398 (Testo
unico delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia di debito pubblico):
"1. E' istituito presso la Banca d'Italia un conto
denominato Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato.
Esso ha lo scopo di ridurre, secondo le modalita' previste
dal presente testo unico, la consistenza dei titoli di
Stato in circolazione.".
 
(( Art. 17-bis
Rappresentanza, patrocinio e assistenza in giudizio della Commissione
di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei
rendiconti dei partiti politici.

1. La rappresentanza, il patrocinio e l'assistenza in giudizio della Commissione spettano all'Avvocatura dello Stato. Si applica, in quanto compatibile, il testo unico di cui al regio decreto 30 ottobre 1933, n. 1611. ))

Riferimenti normativi

- Il testo unico di cui al regio decreto 30 ottobre
1933, n. 1611 (Approvazione del T.U. delle leggi e delle
norme giuridiche sulla rappresentanza e difesa in giudizio
dello Stato e sull'ordinamento dell'Avvocatura dello Stato)
e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 12 dicembre 1933, n.
286.
 
Art. 18
Disposizioni finali

1. Ai fini del presente decreto, si intendono per partiti politici i partiti, movimenti e gruppi politici organizzati che abbiano presentato candidati sotto il proprio simbolo alle elezioni per il rinnovo di uno degli organi indicati dall'art. 10, comma 1, lettera a), nonche' i partiti e movimenti politici di cui al comma 2 del medesimo art. 10.
(( 1-bis. Ai fini del presente decreto, per assicurare la pubblicita' e l'accessibilita' dei dati, i dati medesimi sono forniti, dai partiti che vi sono obbligati, anche nel formato di cui all'art. 68, comma 3, del codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. ))
Riferimenti normativi

- Si riporta il testo vigente del comma 3 dell'art. 68
del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice
dell'amministrazione digitale):
"3. Agli effetti del presente decreto legislativo si
intende per:
a) formato dei dati di tipo aperto, un formato di
dati reso pubblico, documentato esaustivamente e neutro
rispetto agli strumenti tecnologici necessari per la
fruizione dei dati stessi;
b) dati di tipo aperto, i dati che presentano le
seguenti caratteristiche:
1) sono disponibili secondo i termini di una
licenza che ne permetta l'utilizzo da parte di chiunque,
anche per finalita' commerciali, in formato disaggregato;
2) sono accessibili attraverso le tecnologie
dell'informazione e della comunicazione, ivi comprese le
reti telematiche pubbliche e private, in formati aperti ai
sensi della lettera a), sono adatti all'utilizzo automatico
da parte di programmi per elaboratori e sono provvisti dei
relativi metadati;
3) sono resi disponibili gratuitamente attraverso
le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ivi
comprese le reti telematiche pubbliche e private, oppure
sono resi disponibili ai costi marginali sostenuti per la
loro riproduzione e divulgazione. L'Agenzia per l'Italia
digitale deve stabilire, con propria deliberazione, i casi
eccezionali, individuati secondo criteri oggettivi,
trasparenti e verificabili, in cui essi sono resi
disponibili a tariffe superiori ai costi marginali. In ogni
caso, l'Agenzia, nel trattamento dei casi eccezionali
individuati, si attiene alle indicazioni fornite dalla
direttiva 2003/98/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 17 novembre 2003, sul riutilizzo
dell'informazione del settore.".
 
Art. 19
Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione in legge.
 
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