Gazzetta n. 134 del 10 giugno 2013 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 27 maggio 2013 |
Proroga dello scioglimento del consiglio comunale di Sant'Ilario dello Jonio. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto il proprio decreto, in data 15 febbraio 2012, registrato alla Corte dei conti il 23 febbraio 2012, con il quale, ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e' stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Sant'Ilario dello Jonio (Reggio Calabria) per la durata di diciotto mesi e la nomina di una commissione straordinaria per la provvisoria gestione dell'ente; Constatato che non risulta esaurita l'azione di recupero e risanamento complessivo dell'istituzione locale e della realta' sociale, in un territorio ancora connotato dalla presenza della malavita organizzata; Ritenuto che le esigenze della collettivita' locale e la tutela degli interessi primari richiedono un ulteriore intervento dello Stato, che assicuri il ripristino dei principi democratici e di legalita' e restituisca efficienza e trasparenza all'azione amministrativa dell'ente; Visto l'articolo 143, comma 10, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 24 maggio 2013;
Decreta:
La durata dello scioglimento del consiglio comunale di Sant'Ilario dello Jonio (Reggio Calabria), fissata in diciotto mesi, e' prorogata per il periodo di sei mesi. Dato a Roma, addi' 27 maggio 2013
NAPOLITANO
Letta, Presidente del Consiglio dei ministri
Alfano, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 31 maggio 2013 Interno, registro n. 4, foglio n. 39
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| Allegato
Al Presidente della Repubblica
Il consiglio comunale di Sant'Ilario dello Jonio (Reggio Calabria) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 15 febbraio 2012, registrato alla Corte dei conti il 23 febbraio 2012, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata. Per effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente e' stata affidata ad una commissione straordinaria che ha perseguito l'obiettivo del ripristino della legalita' all'interno dell'ente, pur in presenza di un ambiente ancora contraddistinto da una manifesta disaffezione verso la vita democratica e le istituzioni, reso estremamente difficile per la pervicace e radicata presenza della criminalita' organizzata su quel territorio. Le azioni intraprese hanno attivato percorsi virtuosi nei diversi settori dell'amministrazione interessati dal processo di normalizzazione. Pur tuttavia, come rilevato dal prefetto di Reggio Calabria, con relazione del 15 maggio 2013 con la quale e' stata chiesta la proroga della gestione commissariale, nonostante i positivi risultati conseguiti dall'organo di gestione straordinaria, l'avviata riorganizzazione e il risanamento dell'ente locale non possono ritenersi conclusi, a causa del breve arco temporale concesso alla commissione per restituire efficienza e trasparenza alla vita amministrativa dell'ente. Le considerazioni del prefetto sono state condivise dal comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, nel corso di una riunione tenuta in data 10 maggio 2013 alla presenza del Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria. Le iniziative della commissione straordinaria sono state improntate alla massima discontinuita' rispetto al passato, al fine di dare inequivocabili segnali della forte presenza dello Stato e per interrompere le diverse forme di ingerenza riscontrate nell'attivita' gestionale. Nella proposta ministeriale alla base del decreto di scioglimento del consiglio comunale di Sant'Ilario dello Jonio era stata evidenziata la peculiare situazione finanziaria dell'ente che, pur non versando in una condizione di deficit strutturale, presentava criticita', anche per la scarsa incisivita' nell'azione di recupero dei tributi. La commissione straordinaria, in tale ambito, e' stata specialmente attenta a contemperare le esigenze di risanamento dell'ente con quelle derivanti dalla necessita' di ricostituire il clima di fiducia e collaborazione tra la cittadinanza e le istituzioni, deteriorato a seguito della penetrazione malavitosa nell'ente locale. In particolare, sono state adottate specifiche modalita' operative per il recupero dei crediti, tenendo conto delle altre scadenze fiscali, con l'intento di agevolare l'assolvimento degli obblighi di legge. Una eventuale interruzione dell'opera di risanamento finanziario, in questa delicata fase in cui la commissione ha dato impulso all'azione di repressione delle tendenze evasive ed elusive, potrebbe incidere negativamente sulla formazione di una cultura della legalita' fiscale, intesa come dovere inderogabile di solidarieta' economica e sociale. Il rafforzamento delle attivita' finalizzate alla riduzione dell'evasione tributaria, invece, comporta considerevoli benefici per l'attivita' amministrativa, garantisce i servizi essenziali in favore della comunita' amministrata, costituendo in tal modo un deterrente per la reiterazione di comportamenti morosi. In quel comune, di ridotte dimensioni demografiche, sono state avviate alcune iniziative, in collaborazione con i comuni limitrofi, per la gestione associata dei servizi e per l'utilizzazione dei contributi messi a disposizione dalla regione per attuare le politiche di sviluppo locale. Si tratta di progetti interdipendenti, a carattere sovra-comunale, finalizzati alla crescita, attraverso un impegno comune, di specifici ambiti territoriali. E' fondamentale che la prosecuzione delle relative attivita', tuttora in via di sviluppo, sia assicurata dalla commissione straordinaria che finora ne ha sostenuto lo svolgimento. La gestione dell'ufficio tecnico, garantita da un'unita' di personale in posizione di sovra ordinazione presso l'ente, ai sensi dell'art. 145 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, presenta ancora situazioni di criticita', pur a fronte degli interventi avviati nel settore delle opere pubbliche, che la commissione straordinaria intende portare a compimento. Sono in fase di avvio i lavori di riqualificazione del nucleo urbano, con la realizzazione di un museo laboratorio in via di progettazione con fondi europei; con interventi per l'installazione di un impianto solare fotovoltaico, che consentira' una consistente produzione di energia elettrica, nonche' con opere per il recupero del centro storico, attraverso finanziamenti regionali. Ogni attenzione va prestata affinche' la relativa attuazione si svolga al riparo da interessi anomali che l'impiego di ingenti capitali puo' attirare. La commissione straordinaria ha guardato con interesse alla ricostituzione di una coscienza sociale della collettivita', al fine di restituire credibilita' alle istituzioni, svilite dal lungo periodo di condizionamento dell'ente ad opera della criminalita' organizzata, per far si' che ogni singolo individuo sia veicolo di legalita' e solidarieta', forte abbastanza da contribuire ad arginare i tentativi di condizionamento dell'attivita' dell'ente, in un territorio ove e' possibile il reiterarsi di tentativi di illecito condizionamento della vita amministrativa del comune. Il perfezionamento di tutti gli interventi sopra descritti intrapresi nei diversi settori di competenza dell'amministrazione, richiede di essere proseguito dall'organo di gestione straordinaria per assicurare la dovuta trasparenza e imparzialita' ed evitare il riprodursi di tentativi di interferenza da parte della locale criminalita', i cui segnali di attivita' sono tuttora presenti sul territorio. Per i motivi descritti risulta necessario che la commissione disponga di un maggior lasso di tempo per completare le attivita' in corso e per perseguire una maggiore qualita' ed efficacia dell'azione amministrativa, essendo ancora concreto il rischio di ingerenze della criminalita' organizzata e cio' e' sufficiente per la richiesta di proroga, stante le complessita' delle azioni di bonifica intraprese dalla commissione. Ritengo pertanto che, sulla base di tali elementi, ricorrano le condizioni per l'applicazione del provvedimento di proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Sant'Ilario dello Jonio (Reggio Calabria), per il periodo di sei mesi, ai sensi dell'art. 143, comma 10, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Roma, 23 maggio 2013
Il Ministro dell'interno: Alfano
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