Gazzetta n. 300 del 27 dicembre 2012 (vai al sommario) |
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |
DELIBERA 3 agosto 2012 |
Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001). Autostrada A12 Livorno - Civitavecchia. Tratta Tarquinia - San Pietro In Palazzi (Cecina) lotti 2, 3, 5A, 6B (CUP F36G05000260008). Approvazione progetto definitivo. (Delibera n. 85/2012). |
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IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443, che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un Programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto Programma entro il 31 dicembre 2001; Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che all'art. 13 - oltre ad autorizzare limiti d'impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione delle opere incluse nel Programma approvato da questo Comitato - reca modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', e successive modificazioni ed integrazioni; Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un Codice unico di progetto (CUP); Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, concernente il «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», e successive modificazioni ed integrazioni, e visti in particolare: la parte II, titolo III, capo IV, concernente «Lavori relativi a infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi» e specificamente l'art. 163, che conferma la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «Struttura tecnica di missione», alla quale e' demandata la responsabilita' di assicurare la coerenza tra i contenuti della relazione istruttoria e la relativa documentazione a supporto; l'art. 256 che ha abrogato il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, concernente l'«Attuazione della legge n. 443/2001 per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale», come modificato dal decreto legislativo 17 agosto 2005, n. 189; Vista la legge 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria 2010), che, all'art. 2, comma 202, ha disposto che gli schemi di convenzioni autostradali sottoscritti con ANAS sino alla data del 31 dicembre 2009 sono approvati ope legis «a condizione che i suddetti schemi recepiscano le prescrizioni richiamate dalle delibere CIPE di approvazione, ai fini dell'invarianza di effetti sulla finanza pubblica, fatti salvi gli schemi di convenzioni gia' approvati»; Vista la legge 13 agosto 2010, n. 136, come modificata dal decreto-legge 12 novembre 2010, n. 187, convertito dalla legge 17 dicembre 2010, n. 217, concernente «Piano straordinario contro le mafie, nonche' delega al Governo in materia di normativa antimafia», che, tra l'altro, definisce le sanzioni applicabili in caso di inosservanza degli obblighi previsti dalla legge stessa, tra cui la mancata apposizione del CUP sugli strumenti di pagamento; Visto il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e recante «Disposizioni urgenti per la crescita, l'equita' e il consolidamento dei conti pubblici», che, all'art. 43, definisce l'iter di approvazione per gli aggiornamenti o le revisioni delle convenzioni autostradali vigenti, laddove comportino variazioni o modificazioni al piano degli investimenti ovvero ad aspetti di carattere regolatorio a tutela della finanza pubblica; Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 - supplemento ordinario), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il 1° Programma delle opere strategiche, che all'allegato 1 include, tra i «Sistemi stradali e autostradali» del corridoio plurimodale tirrenico Nord-Europa, l'«Asse autostradale Cecina-Civitavecchia»; Vista la delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003, errata corrige in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale questo Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP, che deve essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa; Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche; Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti; Vista la delibera 6 aprile 2006, n. 130 (Gazzetta Ufficiale n. 199/2006), con la quale questo Comitato, nel rivisitare il 1° Programma delle infrastrutture strategiche come ampliato con delibera 18 marzo 2005, n. 3 (Gazzetta Ufficiale n. 207/2005), conferma tra i «Sistemi stradali e autostradali» del corridoio plurimodale tirrenico Nord-Europa, l'«Asse autostradale Cecina-Civitavecchia»; Vista la delibera 15 giugno 2007, n. 39 (Gazzetta Ufficiale n. 197/2007), con la quale questo Comitato ha approvato la «Direttiva in materia di regolazione economica del settore autostradale»; Vista la delibera 18 dicembre 2008, n. 116 (Gazzetta Ufficiale n. 110/2009), con la quale questo Comitato ha approvato il progetto preliminare della tratta «Rosignano Marittimo-Civitavecchia» del predetto asse autostradale, individuando il Soggetto aggiudicatore in «ANAS S.p.a.» e disponendo al punto 1.2 la variante di tracciato prescritta dalla regione Lazio che prevede l'affiancamento dell'autostrada alla strada statale Aurelia al fine di ridurre al minimo l'occupazione di territorio; Vista la delibera 3 dicembre 2009, n. 118 (Gazzetta Ufficiale n. 299/2009), con la quale questo Comitato ha approvato il progetto definitivo del 1° lotto «Rosignano Marittimo-San Pietro in Palazzi» della predetta tratta «Rosignano Marittimo-Civitavecchia»; Vista la delibera 22 luglio 2010, n. 78 (Gazzetta Ufficiale n. 235/2010), con la quale questo Comitato ha preso atto dei contenuti dello schema di «Convenzione unica» siglata tra «ANAS S.p.a.» e «SAT p.A.» e ha formulato prescrizioni intese ad assicurare l'invarianza di effetti sulla finanza pubblica, tra cui che «entro tre mesi dalla sottoscrizione del testo convenzionale che recepisca le prescrizioni di questo Comitato di cui ai punti successivi, deve essere redatto un nuovo piano economico-finanziario, in sostituzione di quello allegato allo schema di convenzione unica all'esame, in modo da riportare un valore di subentro pressoche' nullo, fermo restando che permane a carico del concedente la valutazione sull'attendibilita' delle stime di traffico e sulla congruita' del costo delle opere»; Vista la delibera 18 novembre 2010, n. 89 (Gazzetta Ufficiale n. 16/2011), con la quale questo Comitato ha approvato il progetto definitivo della viabilita' secondaria del 1° lotto «Rosignano Marittimo-San Pietro in Palazzi» della citata tratta «Rosignano Marittimo-Civitavecchia»; Vista la delibera 18 novembre 2010, n. 81 (Gazzetta Ufficiale n. 95/2011), con cui questo Comitato ha espresso parere favorevole sull'8° allegato infrastrutture alla Decisione di finanza pubblica 2011-2013, che include, nella tabella 1 «Aggiornamento del Programma infrastrutture strategiche luglio 2010», l'«Asse autostradale Cecina-Civitavecchia»; Vista la delibera 5 maggio 2011, n. 7 (Gazzetta Ufficiale n. 200/2011), con cui questo Comitato: ha approvato il progetto definitivo del lotto 6A Tarquinia-Civitavecchia della tratta Rosignano Marittimo-Civitavecchia dell'autostrada A12 Livorno-Civitavecchia; nel prendere atto che, in ottemperanza a quanto previsto dalla delibera n. 78/2010, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha acquisito il piano economico finanziario elaborato dalla concessionaria SAT dell'opera completa (per un costo di circa 2 miliardi di euro e un valore di subentro pressoche' nullo), ha prescritto che lo stesso assicurasse che il progetto definitivo dell'intera opera fosse coerente con il valore del predetto piano economico finanziario, fermo restando il pressoche' totale azzeramento del valore di subentro; ha prescritto che, ai fini dell'approvazione del progetto definitivo dell'intera opera, il medesimo Ministero assicurasse sia la coerenza delle assunzioni del piano economico finanziario relativo all'intero tracciato con quelle del piano finanziario del lotto 6A, sia la conformita' delle medesime assunzioni con le normali prassi di mercato, e che acquisisse il parere dell'Unita' tecnica finanza di progetto sul piano economico finanziario dell'intera opera aggiornato alla luce delle predette verifiche; Vista la delibera 3 agosto 2011, n. 58 (Gazzetta Ufficiale n. 3/2012), con la quale, ai sensi dell'art. 176, comma 3, lettera e), del citato decreto legislativo n. 163/2006, come integrato dall'art. 3 del decreto legislativo 31 luglio 2007, n. 113, questo Comitato: ha approvato l'aggiornamento delle linee guida predisposte dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere - istituito con decreto 14 marzo 2003, emanato ai sensi dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 (ora art. 180, comma 2, del decreto legislativo n. 163/2006) - per definire i contenuti degli accordi che il soggetto aggiudicatore di una infrastruttura strategica deve stipulare con gli organi competenti in materia di sicurezza, nonche' di prevenzione e repressione della criminalita'; ha stabilito che qualora questo Comitato abbia gia' proceduto all'approvazione del progetto preliminare ovvero venga sottoposto alla sua approvazione direttamente il progetto definitivo ai sensi dell'art. 167, comma 5, del decreto legislativo n. 163/2006 e successive modificazioni ed integrazioni, la delibera approvativa del progetto definitivo dovra' contenere una clausola che impegna il soggetto aggiudicatore a stipulare il relativo protocollo di legalita'; Vista le note del 16 luglio 2012, n. 26526, e 19 luglio 2012, n. 27033, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha richiesto l'iscrizione all'ordine del giorno della prima riunione utile di questo Comitato dell'approvazione del progetto definitivo dell'intervento denominato «Autostrada A12 Livorno-Civitavecchia, tratta Tarquinia-San Pietro in Palazzi: lotti 2, 3, 5a, 6b», e ha trasmesso la relativa documentazione istruttoria; Viste le note 27 luglio 2012, n. 28132, 31 luglio 2012, n. 28321, 31 luglio 2012, n. 28335, e 1° agosto 2012, n. 28541, con le quali il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha fornito chiarimenti e integrato la documentazione istruttoria; Considerato che, ai sensi dell'art. 20 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 agosto 2009, l'avvocato Antonio Bargone e' stato nominato Commissario straordinario delegato dell'asse autostradale A12 Cecina-Civitavecchia; Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del vigente regolamento di questo Comitato (art. 3 della delibera 30 aprile 2012, n. 62); Vista la nota 2 agosto 2012, n. 3324, predisposta congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell'economia e delle finanze e posta a base dell'odierna seduta del Comitato, contenente le valutazioni e le prescrizioni da riportare nella presente delibera; Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze;
Prende atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare: sotto l'aspetto tecnico-procedurale: che con delibera n. 116/2008 questo Comitato ha approvato, con prescrizioni, il progetto preliminare dell'«Autostrada A12 Livorno-Civitavecchia - tratta Cecina (Rosignano Marittima) - Civitavecchia»; che la citata autostrada A12 Rosignano-Civitavecchia (206 chilometri) risulta suddiviso nei seguenti lotti: lotto 1: Rosignano-S. Pietro; lotto 2: S. Pietro in Palazzi-Scarlino; lotto 3: Scarlino-Grosseto sud; lotto 7: compreso nella cosiddetta «Bretella di Piombino», che la relazione istruttoria indica come opera compensativa del lotto 2, ma rimane funzionalmente indipendente dallo stesso lotto 2 e oggetto di separata procedura; lotto 4: Grosseto sud-Fonteblanda; lotto 5B: Fonteblanda-Ansedonia; lotto 5A: Ansedonia-Pescia R.; lotto 6B: Pescia R.-Tarquinia; lotto 6A: Tarquinia-Civitavecchia; che il progetto ora all'esame si riferisce ai lotti 2, 3, 5A, 6B del progetto di completamento della tratta Rosignano-Civitavecchia, a esclusione dei lotti 4, 5B e 7, per uno sviluppo complessivo di 148 chilometri, compresi tra Tarquinia e San Pietro in Palazzi; che il progetto modifica parzialmente il progetto preliminare approvato con la citata delibera CIPE n. 116/2008 e prevede che il nuovo tracciato si sviluppi interamente in sovrapposizione all'attuale s.s. 1 via Aurelia mediante l'allargamento dell'attuale sede stradale; che la relazione istruttoria riporta nei dettagli la descrizione del tracciato per tutti i lotti in esame; che l'intervento prevede su tutto il tratto da Rosignano a Tarquinia l'allargamento dell'attuale sede stradale a una sezione di tipo autostradale di larghezza complessiva pari a 24 m, composta da due carreggiate distinte suddivise da un margine interno di 3 m, con banchine in sinistra di 0,7 m, ad eccezione di alcuni tratti per i quali non e' previsto I'ampliamento della piattaforma attuale per la presenza delle gallerie nel lotto 2 e di alcune opere d'arte nei lotti 2 e 3; che ciascuna carreggiata sara' composta da due corsie di marcia di larghezza 3,75 m e da corsie di emergenza di larghezza 3 m; che iI progetto del tratto autostradale in esame individua gli interventi relativi alle opere d'arte maggiori, riportati al paragrafo 14 della relazione generale di sintesi del progetto, elaborato STP002; che i lotti 2, 3, 5A, 6B in esame prevedono i seguenti svincoli: Parte di provvedimento in formato grafico
che il sistema di pedaggiamento adottato prevede su tutto il tracciato Rosignano-Civitavecchia un modello di portali free flow multi-lane installati in itinere, tra uno svincolo e il successivo, a integrazione di puntuali barriere tradizionali poste a una distanza media di 40-50 chilometri; che il progetto definitivo dei lotti citati comprende una serie di interventi complementari anche finalizzati alla riqualificazione e integrazione della viabilita' connessa di tipo extraurbano locale, interferita dall'autostrada o comunque ricadente nell'area di interesse; che, in particolare, le parti dell'opera per cui si propone l'approvazione del progetto definitivo ai sensi dell'art. 167, comma 5, sono i lotti 5A e 6B e gli interventi complementari dei lotti 2 e 3 riportati nella parte III dell'allegato 1 alla presente delibera; che il 22 giugno 2011 la «SAT p.A.», in qualita' di Concessionaria, a seguito della validazione tecnica emessa dall'«ANAS S.p.a.», ha inviato alle amministrazioni interessate, agli enti locali territorialmente competenti nonche' alla struttura tecnica di missione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il progetto definitivo dei lotti 2, 3, 4, 5a, 5b, 6b e 7 tratta «Tarquinia-San Pietro in Palazzi», ai fini dell'approvazione ai sensi degli articoli 166 e 167, comma 5 del decreto legislativo n. 163/2006 e successive modificazioni ed integrazioni; che l'avviso di avvio del procedimento di dichiarazione di pubblica utilita' e' stato pubblicato il 25 giugno 2011 sul quotidiano a tiratura nazionale «Il Sole 24 ore» e sui quotidiani a tiratura regionale «Il Tempo» e «Il Tirreno»; che la Conferenza di servizi si e' tenuta in data 3 agosto 2011, con il parere sfavorevole o favorevole con prescrizioni di gran parte degli enti, motivato per lo piu' dalla richiesta di agevolazioni relative alla corresponsione dei pedaggi per i residenti; che a seguito di quanto emerso in Conferenza di servizi, il 10 novembre 2011, la «SAT p.A.» ha chiesto al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per conto del soggetto aggiudicatore «ANAS S.p.a.» e d'intesa con il Commissario straordinario, di stralciare dall'istruttoria relativa alla verifica di impatto ambientale i lotti 4 e 5b (tratto da Grosseto sud ad Ansedonia), essendo gli stessi in fase di revisione progettuale e oggetto di uno studio di fattibilita' della «SAT p.A.» riguardante: un tracciato diverso del lotto 5B, che si sviluppa tra l'Aurelia e la ferrovia Roma-Pisa; modifiche di tracciato al lotto 4, per l'opportuno raccordo al successivo lotto 5B; che con nota 21 maggio 2012, n. 12027, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare-Direzione generale per le valutazioni ambientali ha comunicato che per i lotti 2 e 3, compresi gli interventi complementari riportati nella parte I dell'allegato 1 che fa parte integrante della presente delibera, sussiste una sostanziale coerenza del progetto definitivo con il progetto preliminare oggetto della delibera n. 116/2008; che il predetto Ministero ha comunicato altresi' che per i lotti 5A e 6B, compresi gli interventi complementari riportati nella parte II del citato allegato 1 e gli interventi complementari dei lotti 2 e 3, riportati nella parte III del medesimo allegato 1, la compatibilita' ambientale del progetto definitivo e' condizionata all'ottemperanza delle prescrizioni riportate nei pareri VIA n. 898 del 23 marzo 2012 e n. 912 del 20 aprile 2012; che con nota 24 luglio 2012, n. 20871, il Ministero per i beni e le attivita' culturali ha espresso parere positivo, con prescrizioni, sull'ottemperanza del progetto definitivo dei lotti 2 e 3 alle prescrizioni impartite in occasione dell'approvazione del progetto preliminare e sul progetto definitivo dei lotti 5A e 6B; che la regione Toscana, con la deliberazione di giunta regionale n. 546 del 21 giugno 2012, ha espresso, sentiti gli enti locali interessati, l'intesa sulla localizzazione dell'intervento relativamente ai lotti di competenza 2, 3 e 5A, con prescrizioni, tra cui: a) l'acquisizione, entro la seduta di questo Comitato di approvazione del progetto definitivo all'esame, del cronoprogramma delle fasi di progettazione, approvazione e realizzazione, che assicurasse l'avvio dei lavori del tratto a sud di Grosseto almeno durante la realizzazione dei lavori del tratto a nord; in alternativa, l'inserimento nella delibera di una prescrizione che condizionasse la realizzazione dei lotti 2 e 3 all'effettivo inizio dei lavori dei lotti 4 e 5B; b) I'esenzione dal pedaggio, per l'intera durata della concessione, nel tratto da Rosignano Marittimo al confine regionale, per i mezzi di classe A e B di proprieta' dei residenti, degli enti pubblici e delle attivita' insediate, nonche' per i mezzi del trasporto pubblico locale; che il Ministero istruttore, valutato il suddetto parere, ha quindi avanzato la proposta che i lavori afferenti i lotti 2 e 3 siano iniziati solo dopo l'approvazione del progetto definitivo dei lotti 4 e 5B, e del lotto 7; che la regione Lazio, con deliberazione di giunta regionale n. 36 del 26 gennaio 2012, ha espresso il consenso sulla localizzazione ex art. 167, comma 5 del decreto legislativo n. 163/2006, sentiti i comuni nel cui territorio si realizza l'opera, e ha altresi' espresso parere favorevole sul progetto definitivo dell'opera in esame; che il progetto definitivo e' corredato dalla relazione del progettista relativa alla rispondenza alle prescrizioni impartite in sede di approvazione del progetto preliminare; che la documentazione relativa agli espropri, e quella relativa alla risoluzione delle interferenze, e' contenuta negli elaborati codificati con il prefisso ESC; che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha esposto le proprie valutazioni in merito alle osservazioni formulate dalle amministrazioni interessate e dalle societa' interferite e ha proposto le prescrizioni e raccomandazioni cui condizionare l'approvazione del progetto definitivo; sotto l'aspetto attuativo: che il soggetto aggiudicatore dell'intervento e' «ANAS S.p.a.»; che le opere stradali saranno realizzate dal concessionario «SAT p.A.»; che, come risulta dalla scheda ex delibera n. 63/2003, il cronoprogramma riporta un totale di 160 mesi per la realizzazione e messa in esercizio dei lotti in approvazione nn. 2, 3, 5A e 6B; sotto l'aspetto finanziario: che la scadenza della concessione e' fissata al 31 dicembre 2046 dalla convenzione vigente, con la precisazione che in caso di mancata approvazione entro il 31 dicembre 2012 del progetto definitivo e del correlato PEF relativo alla tratta Cecina (Rosignano)-Civitavecchia da parte dell'ANAS, venissero definiti gli effetti sul piano economico-finanziario in relazione alla cessazione del rapporto concessorio alla data originaria del 31 ottobre 2028; che la societa' «ANAS S.p.a.», in ottemperanza a quanto previsto dalla citata delibera di questo Comitato n. 78/2010, ha trasmesso al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il piano economico-finanziario dell'intera opera aggiornato dalla SAT in data 28 giugno 2011 e che la stessa ANAS con nota n. 81268 del 6 giugno 2011 ha rilasciato la validazione tecnica sul progetto definitivo dei lotti 2, 3, 4, 5A, 5B e 6B e 7 della tratta Cecina (Rosignano)-Civitavecchia; che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso i quadri economici dei singoli lotti in approvazione, dai quali risulta: Parte di provvedimento in formato grafico
il costo dei lotti in approvazione, quantificato in 1.303,5 milioni di euro al netto di IVA, risulta a carico della «S.A.T. p.A.» e rappresenta il limite di spesa dei medesimi lotti; per la redazione del computo metrico del progetto definitivo sono stati utilizzati l'elenco prezzi del compartimento ANAS Lazio e Toscana edizione 2010, per le opere civili, l'elenco prezzi autostrade per l'Italia-Impianti, per le opere impiantistiche e, per i casi in cui non e' stato possibile reperire voci di prezzo adeguate alle lavorazioni da effettuare negli elenchi di riferimento, sono stati utilizzati prezzi tratti da lavori aventi caratteristiche similari o risultanti da ricerche di mercato, redigendo apposite analisi di prezzo; che con la sopra citata nota 28541 del 1° agosto 2012, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso il Piano finanziario regolatorio (PFR) relativo ai lotti 2, 3, 5A e 6B dell'opera in esame, che prevede il sostanziale inserimento di poste figurative riferite al periodo di esercizio dell'opera; che l'Unita' tecnica finanza di progetto, con il proprio parere del 1° agosto 2012 ha evidenziato: che per la valutazione definitiva dell'equilibrio economico finanziario dell'autostrada A12 Rosignano-Civitavecchia sarebbe necessario acquisire il piano economico finanziario relativo al progetto definitivo dell'intero tracciato, comprensivo dei lotti 4, 5B e 7 non ancora sottoposti all'approvazione del Comitato; che la dinamica tariffaria del piano economico finanziario dei lotti in esame evidenzia comunque una progressione annuale dei parametri X e K in linea con quella del sopra citato piano economico finanziario dell'intero intervento trasmessa dall'«ANAS S.p.a.» al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il cui valore netto ammonta a 2 miliardi di euro; che i livelli di redditivita' dei lotti in esame, pari a circa il 10 per cento, sono in linea con i valori registrati in operazioni similari, pur tenendo conto che i dati di traffico utilizzati sono riferiti a stime del 2010 che potrebbero rivelarsi ottimistiche; che l'accoglimento della richiesta, da parte della regione Toscana, di esenzione dal pedaggio, per l'intera durata della concessione, nel tratto da Rosignano Marittimo al confine regionale, per i mezzi di classe A e B di proprieta' dei residenti, degli enti pubblici e delle attivita' insediate, nonche' per i mezzi del trasporto pubblico locale, potrebbe determinare una riduzione del livello dei ricavi attesi tale da pregiudicare l'equilibrio economico finanziario del PEF.
Delibera: 1. Approvazione progetto definitivo. 1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 166 del decreto legislativo n. 163/2006, nonche' ai sensi dell'art. 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, e successive modificazioni ed integrazioni, e' approvato, con le prescrizioni di cui al successivo punto 1.6, anche ai fini della dichiarazione di pubblica utilita', il progetto definitivo dei lotti 2 e 3, dell'intervento denominato «Autostrada A12 Livorno-Civitavecchia, tratta Tarquinia-San Pietro in Palazzi», comprensivo degli interventi complementari riportati nella parte I dell'allegato 1 che fa parte integrante della presente delibera. 1.2. Ai sensi e per gli effetti degli articoli 167, comma 5, del decreto legislativo n. 163/2006, nonche' ai sensi degli articoli 10 e 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, e successive modificazioni ed integrazioni, e' approvato, con le prescrizioni di cui al successivo punto 1.6, anche ai fini della compatibilita' ambientale, della localizzazione urbanistica, della apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e della dichiarazione di pubblica utilita', il progetto definitivo dei lotti 5A e 6B del medesimo intervento, comprensivo dei relativi interventi complementari, riportati nella parte II del citato allegato 1, nonche' il progetto definitivo degli interventi complementari dei lotti 2 e 3, riportati nella parte III del medesimo allegato 1. 1.3. Le suddette approvazioni sostituiscono ogni altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consentono la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita' previste nei progetti approvati ai precedenti punti 1.1 e 1.2. 1.4. L'elenco degli elaborati che compongono i progetti come sopra approvati e' riportato nel documento n. 93024001 STP001 di giugno 2011. 1.5. Il limite di spesa degli interventi di cui ai precedenti punti 1.1 e' 1.2, come riportato nella precedente presa d'atto, e' quantificato in 1.303,5 milioni di euro al netto di IVA. 1.6. Le prescrizioni cui e' subordinata l'approvazione dei progetti individuati ai citati punti 1.1 e 1.2 sono riportate nella prima parte dell'allegato 2, che forma parte integrante della delibera stessa, mentre le raccomandazioni sono riportate nella seconda parte del predetto allegato 2. 1.7. E' altresi' approvato, ai sensi dell'art. 170, comma 4, del decreto legislativo n. 163/2006, e successive modificazioni ed integrazioni, il programma di risoluzione delle interferenze, riportato negli elaborati progettuali elencati nella prima parte dell'allegato 3, che fa parte integrante della presente delibera; le indicazioni relative al piano particellare degli espropri sono riportate nella seconda parte del citato allegato 3. 2. Ulteriori prescrizioni. 2.1. La realizzazione dei lotti 2 e 3 e' condizionata all'approvazione dei progetti definitivi dei lotti 4, 5B e 7. 2.2. Il piano economico-finanziario relativo al progetto definitivo di tutti lotti dell'autostrada A12 Livorno-Civitavecchia, tratta Cecina (Rosignano Marittima)-Civitavecchia, compresi i lotti 4, 5B e 7 non ancora sottoposti all'approvazione del Comitato, dovra' confermare un valore netto complessivo pari a 2 miliardi, di cui alla presa d'atto, e un valore di subentro pressoche' nullo, fermo restando che permane a carico del concedente la valutazione sull'attendibilita' delle stime di traffico e sulla congruita' del costo delle opere. 2.3. Entro la data di trasmissione a questo Comitato del progetto definitivo dei lotti 4 e 5B e del lotto 7, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dovra' verificare, anche tecnicamente, le possibili forme di copertura finanziaria compatibili con gli equilibri di finanza pubblica per l'esenzione dal pedaggio, per l'intera durata della concessione, nel tratto da Rosignano Marittimo al confine regionale, per i mezzi di classe A e B di proprieta' dei residenti, degli enti pubblici e delle attivita' insediate, nonche' per i mezzi del trasporto pubblico locale-chiesta dalla regione Toscana con la citata delibera n. 546/2012. 2.4. In merito alla bretella di Piombino, comprensiva del lotto 7, non oggetto di approvazione, e del tratto da Gagno a Poggio Batteria, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si impegna ad acquisire la progettazione definitiva entro ottobre 2012, ai fini del successivo inoltro a questo Comitato. 2.5. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti trasmettera' a questo Comitato lo schema di atto aggiuntivo alla convenzione unica vigente con allegato il nuovo piano economico finanziario riferito alle attuali tratte in esercizio Livorno-Cecina (Rosignano) e Rosignano-S. Pietro in Palazzi (lotto 1), alla tratta Civitavecchia-Tarquinia (lotto 6A) e alle tratte Ansedonia-Pescia R. (lotto 5A) e Pescia R.-Tarquinia (lotto 6B). La scadenza della concessione riportata nel suddetto atto aggiuntivo e' fissata al 31 dicembre 2046. Tale piano economico finanziario dovra' essere coerente con il piano relativo all'intera opera che dovra' essere sottoposto anch'esso a questo Comitato e per il quale restano ferme le prescrizioni dettate dal Comitato stesso con delibera n. 78/2010 in relazione all'abbattimento dei costi ed all'azzeramento del valore di subentro. 2.6. In funzione della prescrizione di cui al precedente punto 2.1, contestualmente all'approvazione dei progetti definitivi dei lotti 4, 5B e 7, verra' trasmesso a questo Comitato il piano economico finanziario aggiornato dell'intera opera, comprensivo dunque sia dei lotti 4, 5B, 7 sia dei lotti 2 e 3 approvati con la presente delibera, unitamente a un ulteriore schema di atto aggiuntivo alla convenzione vigente. 2.7. Il Ministero delle infrastrutture provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti attinenti i progetti definitivi approvati ai precedenti punti 1.1 e 1.2. 2.8. Il soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'inizio dei lavori previsti nei citati progetti definitivi, a fornire assicurazioni al suddetto Ministero sull'avvenuto recepimento, nel progetto esecutivo, delle prescrizioni impartite da questo Comitato. Restano fermi i compiti e le verifiche di cui all'art. 185 del decreto legislativo n. 163/2006. 2.9.Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' altresi' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata. 2.10. Il soggetto aggiudicatore avra' l'obbligo di stipulare apposito protocollo con la prefettura competente UTG e il concessionario, inteso a recepire le linee guida per i controlli antimafia approvate con la richiamata delibera n. 58/2011. 2.11. Ai sensi della richiamata delibera n. 24/2004, il CUP assegnato al progetto in argomento dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante il progetto stesso. Roma, 3 agosto 2012
Il Presidente: Monti Il segretario: Barca
Registrato alla Corte dei conti il 18 dicembre 2012 Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia e delle finanze, registro n. 11 Economia e finanze, foglio n. 262 |
| Allegato 1 Parte di provvedimento in formato grafico
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| Allegato 2
INTERVENTO: "AUTOSTRADA A12 LIVORNO - CIVITAVECCHIA. TRATTA TARQUINIA - SAN PIETRO IN PALAZZI (CECINA). LOTTI 2, 3, 5A, 6B Parte 1: Prescrizioni - …… Parte 2: Raccomandazioni………………
PARTE 1 - Prescrizioni Prescrizioni per tutti i lotti in approvazione 1. Per i lotti 2 e 3, ai fini della verifica di ottemperanza del progetto alle prescrizioni contenute nella delibera CIPE n. 116 del 18 dicembre 2008, sussiste una sostanziale coerenza del progetto definitivo con il progetto preliminare oggetto della delibera CIPE n. 116 del 18 dicembre 2008 e risultano ottemperate, a diverso titolo, tutte le prescrizioni, fatte salve le nn. 1-0, 2-0, 8-0, 44-0, 45-0, 46-0, 56-0, 92-0, 93-0, 94-1 e la raccomandazione «d», per le quali l'ottemperanza delle prescrizioni e' da valutarsi alla prima verifica di attuazione, vale a dire al momento della presentazione del progetto esecutivo. Le prescrizioni sopra indicate dovranno essere sottoposte ad una revisione complessiva rispetto al progetto delle opere a verde, in coerenza con l'apporto prescrittivo di provenienza del Ministero per i beni e le attivita' culturali. La societa' ««Autostrada Tirrenica» p.a.» dovra' provvedere ad ottemperare a quanto sopra, riformulando il progetto delle opere a verde di concerto con la Commissione tecnica VIA, il Ministero per i beni e le attivita' culturali e la regione Toscana, trasmettendo la documentazione necessaria al fine di consentire l'espletamento ed il completamento della relativa procedura di verifica di ottemperanza. Le opere a verde dovranno ricadere in aree gia' individuate come di pertinenza dell'autostrada, o demaniali, e il loro importo dovra' restare nell'ambito dell'importo previsto nel quadro economico del progetto definitivo, pari a circa 9.500.000,00 euro, per i lotti 2 e 3; le prescrizioni riportate di seguito in questa stessa sezione, e identificate dai nn. 36, 37, 38 e 39, dovranno essere ottemperate dal proponente in fase di progettazione esecutiva sottoponendo i relativi elaborati progettuali al Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali. 2. Per i lotti 5A, 6B risulta verificata la compatibilita' ambientale del progetto definitivo, condizionata all'ottemperanza delle prescrizioni di seguito specificate, che dovra' essere sottoposta alla valutazione del Ministero dell'Ambiente e del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali. La societa' ««Autostrada Tirrenica» p.a.» dovra' provvedere, in fase di progetto esecutivo, a riformulare il progetto delle opere a verde di concerto con la Commissione tecnica VIA, il Ministero per i beni e le attivita' culturali e la regione Toscana, trasmettendo la documentazione necessaria al fine di ottenere il massimo risultato possibile dal punto di vista ambientale e paesaggistico nell'ambito degli importi disponibili. Le opere a verde dovranno ricadere in aree gia' individuate come di pertinenza dell'autostrada, o demaniali, e il loro importo dovra' restare nell'ambito dell'importo previsto nel quadro economico del progetto definitivo, pari a circa 8.000.000,00 euro, per i lotti 5A e 6B (comprende prescrizione MIBAC). 3. Per gli attraversamenti adottare soluzioni che evitino il posizionamento in alveo di piloni (Prescrizione MIBAC), ad esclusione di quelli che riguardino raddoppio di ponti e/o viadotti esistenti per i quali, ove necessario, si potranno realizzare strutture analoghe in ombra (Precisazione MIT). 4. Il proponente, in fase di progettazione esecutiva dei lotti 5A e 6B, dovra' presentare uno studio di confronto fra i tracciati per i lotti 4 e 5B, attualmente sospesi, anche in relazione agli effetti ambientali cumulativi indotti su tutta la tratta da Rosignano a Civitavecchia. Successivamente alla definizione del tracciato per i lotti 4 e 5B il proponente dovra' presentare per tali lotti uno studio di impatto ambientale, che, utilizzando la stessa impostazione del SIA degli altri lotti, dia coerenza all'intero tracciato. Il progetto, elaborato in una visione integrata con i lotti contermini, dovra' superare la complessita' di natura paesaggistica e le criticita' archeologiche, gia evidenziate dalle competenti Soprintendenze e pervenire a delle soluzioni compatibili con l'elevatissima sensibilita' e la tutela del rilevante valore del contesto in cui si inserisce. 5. Prima dell'avvio della progettazione esecutiva dovra' essere costituito l'Osservatorio ambientale e socio-economico gia' previsto nella delibera CIPE del 2008. All'Osservatorio competera': in prima fase il coordinamento delle attivita' tra il MIBAC, il MATTM, la regione Toscana e la regione Lazio riguardanti la valutazione delle proposte progettuali che il concessionario sottoporra', nel corso della progettazione esecutiva, al fine di verificare anticipatamente il rispetto delle prescrizioni definite nelle fasi di approvazione del progetto definitivo; in seconda fase il monitoraggio degli effetti ambientali, paesaggistici e sociali, in fase di costruzione e primo esercizio. La costituzione del predetto osservatorio non dovra' comportare oneri aggiuntivi per il piano economico e finanziario del progetto in esame. 6. Nel caso sia necessario il recupero della ex cava del Gesso (codice PAERP 178), dovra' essere previsto il consolidamento e il ripristino della strada comunale della Cava del Gesso, della S.P.93 e di parte della strada comunale del 33. 7. Essere integrato, il PMA in ante, corso e post operam, allineandosi alla normativa nazionale per l'utilizzo dei parametri biologici nel monitoraggio. 8. Essere integrata la documentazione progettuale con una valutazione della componente rifiuti in merito alle attivita' previste e si dovra' integrare la documentazione con l'indicazione delle modalita' di avvio dei rifiuti da demolizione e costruzione a recupero in impianti autorizzati, nel rispetto dei criteri di priorita' di gestione dei rifiuti di cui all'art. 179 del decreto legislativo n. 152/2006. 9. Dovra' essere presentato, nell'ambito della progettazione esecutiva dei lotti 2 e 3 il progetto definitivo complessivo della bretella di Piombino esaminando anche l'ipotesi di tracciato delineata in sede di istruttoria posta ai margini delle aree industriali, ivi compreso il tratto da Gagno al porto, con sezione adeguata, corredato di una approfondita valutazione degli effetti ambientali. 10. La nuova progettazione definitiva del lotto 7 per il tratto da Gagno a Poggio Batteria dovra' essere prodotta contemporaneamente alla progettazione esecutiva dei lotti 2 e 3. Eventuali economie risultanti rispetto alla precedente valutazione economica dovranno essere destinate alle opere di mitigazione ambientale, paesaggistica e compensative dei predetti lotti 2 e 3. 11. Deve essere definito un piano di gestione delle terre che comprenda: una dettagliata descrizione sull'utilizzazione dei materiali di risulta provenienti dalle attivita' connesse alla realizzazione dell'opera stessa e dei materiali prelevabili dalle attivita' estrattive in esercizio; la descrizione delle modalita' di caratterizzazione delle terre e rocce (indicazione di quali analisi e del numero di campioni a seconda dei volumi), da presentarsi anche alle autorita' locali preposte; l'individuazione delle aree per il deposito intermedio dei materiali in attesa di utilizzo e/o le cave di prestito per il reperimento dei materiali; al momento dell'esecuzione dell'opera dovra' comunque essere presentato: l'aggiornamento del bilancio dei materiali, inteso come sopra descritto, da inviare anche alle autorita' locali preposte; il crono programma delle operazioni di riutilizzo dei materiali provenienti dagli scavi, da inviare anche alle autorita' locali preposte; si ricorda che le procedure per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo devono essere precedute dagli accertamenti sullo stato di inquinamento e sulla eventuale necessita' di bonifica, con particolare riferimento alle aree interne ai SIN; in merito al riutilizzo dei materiali provenienti dagli scavi dell'opera infrastrutturale, devono essere rispettati il regime di gestione previsto dal decreto legislativo n. 152/2006 e successive modificazioni ed integrazioni, nonche' le modalita' di campionamento del materiale al momento della sua formazione, ai fini della verifica della contaminazione e del rispetto dei limiti normativi. Il proponente deve inoltre definire le tempistiche di formazione dei materiali e del loro riutilizzo e le modalita' di documentazione dei flussi dei materiali. Si noti che dalla progettazione vanno escluse le cave e zone di reperimento materiali ornamentali storici in quanto non pertinenti ai lavori stradali. E' inoltre necessario che la viabilita' esterna di collegamento cave-impianti-cantiere-discarica escluda gli attraversamenti dei sistemi insediativi (centri abitati, frazioni, nuclei rurali, ecc.). 12. La realizzazione delle opere previste deve tenere conto delle interferenze tra l'opera in progetto e le infrastrutture afferenti al S.I.I. per tutti i lotti compresi nel progetto oggetto della presente procedura; 13. Dovra' essere verificata, con eventuale accordo da farsi con gli enti locali, la revisione del progetto in corrispondenza della Dogana papale, studiando un tracciato parallelo alla pineta che si ricongiunga al tracciato oltre l'edificio storico. Tale tracciato dovra' dunque fare riferimento al tracciato pubblicato e valutare le problematiche di localizzazione connesse alle criticita' archeologiche. Tale modifica dovra' essere coerente con la seguente prescrizione del MIBAC: «Area della Dogana papale: si prescrive di riconsiderare la soluzione con la quale il tracciato di progetto e' completamente estraneo anche alle immediate adiacenze, in modo da evitare una tangenza diretta con il bene tutelato, ai sensi della parte II del codice, e da preservare quasi 18.000 mq di pineta.». 14. In fase esecutiva dovra' essere presentato l'eventuale aggiornamento del quadro economico relativo al monitoraggio ambientale. 15. Il proponente dovra' redigere alla scala di progettazione congruente (esecutiva) un nuovo progetto di sistema di mobilita' dolce (green way), in sostituzione della «strada parco» prevista in ambito di progettazione preliminare, con particolare attenzione alle piste ciclopedonali ed al loro inserimento paesaggistico ambientale. Il costo dovra' restare nell'ambito dell'importo previsto nel quadro economico del progetto definitivo, che e', per l'intero intervento, pari a circa 10.000.000,00 euro. 16. Per quanto riguarda la caratterizzazione idrografica ed idrologica del reticolo idrografico interferito dall'infrastruttura in progetto, il proponente dovra' verificare l'aggiornamento dei risultati delle indagini effettuate e pubblicate da soggetti istituzionali, ovvero da essi fornite formalmente al proponente. 17. I suddetti punti dovranno essere evidenziati nella versione esecutiva del piano di monitoraggio che, anche per quanto riguarda gli indicatori individuati, dovra' necessariamente essere allineato alle indicazioni della normativa vigente (decreto ministeriale n. 56/2009). Infine, in tale ambito, per quanto riguarda i punti di monitoraggio, si ritiene che essi dovranno essere verificati in fase esecutiva al fine di valutare i possibili impatti e, di conseguenza, le eventuali variazioni dello stato quali-quantitativo dei corpi idrici recettori e delle fasce fluviali. 18. In relazione alle necessita' idriche per la realizzazione dell'opera (fase di cantiere), si ritiene che il proponente dovra' richiedere specifiche concessioni idriche agli enti competenti in materia e che comunque preveda soluzioni alternative di approvvigionamento. 19. E' necessario approfondire il dettaglio della collocazione, lungo il tracciato in progetto, delle opere di raccolta e smaltimento e dei presidi idraulici. Oltre alla loro tipologia e' richiesta la verifica idraulica. 20. Dovra' essere prodotta, per i cantieri ricadenti in aree a rischio idraulico, documentazione sulle modalita' per la mitigazione del rischio; 21. E' necessario chiarire dove saranno rifornite le autobotti che trasportano acqua industriale dei cantieri. Per tutti gli usi per i quali non e' espressamente previsto dalle norme vigenti l'utilizzo di acqua potabile (ad esempio: lavaggio ruote, bagnature, ecc.) e' necessario fare ricorso prioritariamente ad acque non potabili, favorendo il recupero ed il riutilizzo. E' necessario prevedere un impianto di disinfezione anche di tale acqua per scongiurare aerosol con elevate presenze microbiche e quindi pericolose per la salute delle persone ( ad es.: legionellosi). 22. E' necessario considerare l'orientamento dei piani di assetto idrogeologico che differenziano i vincoli imposti per la realizzazione delle nuove infrastrutture dagli interventi su infrastrutture esistenti. Si raccomanda al proponente di considerare, per quanto riguarda gli attraversamenti maggiori, i pareri delle autorita' competenti in materia ed i seguenti riferimenti legislativi: decreto del Ministero dei lavori pubblici - decreto ministeriale del 14 gennaio 2008 e la circolare n. 617 del Ministero dei lavori pubblici del 2 febbraio 2009, in aggiunta al testo unico del 25 luglio 1904, n. 523, sulle opere idrauliche. Si ritiene utile che il proponente ripresenti, aggiornandole, le specifiche schede identificative di tutte le interferenze idrografiche. Inoltre, il proponente dovra' verificare le interferenze idrografiche alla luce anche delle seguenti indicazioni: in considerazione delle possibili incongruenze tra reticolo significativo dei Piani di assetto idrogeologico e stato dei luoghi, si richiede la verifica della esatta rappresentazione dei corsi d'acqua e quindi dei relativi bacini idrografici afferenti a ciascuna interferenza, al fine di non inficiare le verifiche idrauliche; le opere idrauliche, ed i manufatti ad esse collegati, riguardanti nuovi tracciati devono garantire, in moto permanente, il deflusso della portata con tempo di ritorno due centennale, con un franco pari ad 1/2 dell'altezza d'acqua in sezione; dove tale valore risulti superiore ad un metro in presenza di attraversamenti, esso puo' essere valutato quale franco di sicurezza accettabile. In caso di franchi di sicurezza inferiori, si dovranno giustificare esplicitamente le scelte fatte. Per gli interventi di adeguamento su tracciato esistente o su varianti locali, dovra' essere valutato il rischio idraulico per garantire la sicurezza dell'esercizio dell'infrastruttura, prevedendo, a tal fine, ove necessario, anche interventi non strutturali quali monitoraggio idrometrico, procedure di preallarme, segnaletica attiva, ecc.; nei casi di parallelismo di opere con il reticolo delle acque superficiali, si richiama l'assoluto rispetto dell'art. 96 lettera f) del regio decreto n. 523/1904 significando che per fabbriche si intende qualsiasi manufatto permanente dotato di fondazione. Pertanto allargamenti di piattaforme stradali e posizionamenti di recinzioni ed altri manufatti dovranno tenere conto di tali distanze, prevedendo se del caso, lo spostamento ed adeguamento dei corsi d'acqua interessati. Si richiama quanto previsto dagli articoli 141 e 142 della legge regionale n. 66/2011; per gli interventi di ampliamento e di adeguamento dell'infrastruttura deve essere garantito il non aumento del rischio in altre aree, la possibilita' di attenuare o eliminare le cause che determinano le condizioni di rischio, le condizioni di sicurezza idraulica in relazione alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale. Per le nuove infrastrutture deve essere garantito il non aumento di rischio in altre aree, le condizioni di sicurezza idraulica per tempi di ritorno di 200 anni, la possibilita' di attenuare o eliminare le cause che determinano le condizioni di rischio. 23. Il Piano di monitoraggio in fase esecutiva dovra' essere verificato secondo le linee guida dell'allegato XXI del decreto legislativo n. 163/2006. 24. Il Proponente dovra' redigere un nuovo studio complessivo delle opere a verde con fini di mitigazione e compensazione paesaggistico-ambientale, che, utilizzando i criteri dell'ecologia del paesaggio, metta in relazione, in una visione ambientale, le sensibilita' territoriali e le criticita' ambientali indotte dall'autostrada e dalle sue opere connesse. Tale studio dovra' essere inquadrato in una visione complessiva per l'intera autostrada, mettendo a bilancio la vegetazione sottratta a causa della realizzazione dell'infrastruttura e la vegetazione che si prevede di integrare dal punto di vista quantitativo, qualitativo e localizzativo. Le opere a verde dovranno mirare al mantenimento dello stato di conservazione (in fase di cantiere e di esercizio) di tutti gli habitat e le specie di flora e fauna di interesse comunitario e regionale, in relazione agli impatti indotti dalla realizzazione dell'infrastruttura. Si dovra' verificare la posizione dei passaggi faunistici e di tutti gli accorgimenti progettuali finalizzati a ridurre gli impatti sulla fauna, in particolare quella di maggiori dimensioni, come gli ungulati, controllandone la coerenza con i possibili flussi biotici, cosi come indicati dall'analisi delle reti ecologiche regionale e provinciale. Nella realizzazione delle recinzioni andra' verificata l'opportunita' di inserire strutture che riducano il passaggio delle specie piu' rilevanti della fauna presente, dotando le reti di cosiddette «gattare». Si dovra' fare riferimento alla rete Natura 2000, alla rete ecologica regionale, agli elementi che compongono il mosaico paesaggistico e ambientale, alla struttura agraria di pregio e ai recettori sensibili di carattere paesaggistico, architettonico e rurale presenti, con particolare attenzione ai siti d'interesse storico, architettonico e culturale, in coerenza con le prescrizioni originate dal MIBAC, approfondendo tutti gli aspetti di elevata criticita' e sensibilita'. Particolare attenzione dovra' essere data alle scelte riguardanti non solo le specie ma anche i sesti d'impianto, privilegiando la continuita' e l'efficacia dei nuovi impianti rispetto al paesaggio e alla rete ecologica regionale, nonche' a tutti i recettori sensibili della struttura agricola locale. Negli attraversamenti dei corsi d'acqua, fossi, canali e fiumi, si dovra' mirare alla conservazione della biodiversita' evitando soluzioni invasive dell'alveo e delle aree ripariali e recuperando e/o potenziando la vegetazione ripariale; a questo fine dovra' essere evidenziata la sezione dell'alveo nel punto di attraversamento, da cui sia chiaramente evidente il profilo della vegetazione, l'ampiezza ed altezza degli strati arbustivo ed arboreo, la distribuzione delle comunita' vegetali. In particolare dovra' essere posta attenzione sui canali e fossi di scolo del lago di San Floriano (SIC/ZPS/SIR «lago di Acquato - lago di San Floriano» IT51A0030), al fine di evitare il rischio di un corrispondente isolamento degli ecosistemi interessati. Lo studio dovra' includere il progetto del recupero delle aree di cantiere dopo la loro dismissione, da svilupparsi in coerenza con lo studio complessivo. In caso di presenza di fauna, dovranno essere definite in dettaglio le mitigazioni da adottarsi. Laddove sono previste delle aree di «deposito», se ne dovra' prevedere il recupero morfologico ed ambientale, producendo, alla scala congruente, gli elaborati progettuali relativi, che tengano anche conto della tipologia dei materiali utilizzati e dei loro flussi. Per i singoli progetti di sistemazione a verde, di ripristino ambientale e di rinaturalizzazione dovranno essere applicate le tecniche dell'ingegneria naturalistica, avendo come riferimento: l'«Atlante delle opere di sistemazione dei versanti» dell'APAT, 2002; il «Quaderno delle opere tipo di ingegneria naturalistica» della regione Lombardia, 2000; il «Manuale di ingegneria naturalistica» della regione Lazio, 2001. I progetti dovranno essere integrati, laddove possibile, con le mitigazioni acustiche, considerando anche gli eventuali aspetti di mitigazione della propagazione delle polveri. Il nuovo studio delle opere a verde di compensazione paesaggistico- ambientale dovra' includere un crono programma legato alla realizzazione degli stralci funzionali e un piano economico che illustri in modo dettagliato l'impegno economico dedicato a tali opere, tenendo conto che esse dovranno ricadere in aree gia' individuate come di pertinenza dell'autostrada, o demaniali, e che il loro importo dovra' restare nell'ambito dell'importo previsto nel quadro economico del progetto definitivo, pari a circa 8.000.000,00 euro, per i lotti 5A e 6B. 25. Per la fase di cantiere, si dovranno produrre: un censimento dei ricettori interessati (a prescindere dai livelli di rumore stimati) dalle attivita' di cantiere sia fisso che mobile; delle mappature relative al clima acustico residuo, sia per le aree interessate dai cantieri fissi che dal FAL; della mappature relative all'impatto acustico delle fasi di lavorazione, sia per i cantieri fissi che per il FAL; una tabella complessiva che, diversamente da quella presentata, per ogni piano di ogni ricettore interessato dalla rumorosita' del cantiere, riporti la classe acustica di appartenenza, il valore dei limiti applicabili (emissione ed immissione), il clima acustico residuo ed i livelli (emissione ed immissione) stimati, con evidenza del rispetto o meno del valore limite differenziale; eventuale elenco dei ricettori per cui si suppone di dover effettuare una richiesta di deroga dal rispetto dei limiti al comune interessato. 26. Il proponente, in fase di esercizio, dovra' integrare lo studio con: una tabella che riporta complessivamente, per la sorgente in esame, il risultato della simulazione, in cui ad ogni riga corrisponde ogni piano dei ricettori interessati e censiti e le cui colonne indicano per ognuno di questi, l'identificativo, la classe acustica di appartenenza o la fascia di pertinenza acustica, la fascia di pertinenza dell'eventuale sorgente concorsuale, i limiti applicabili, i livelli calcolati ante operam, post operam e post mitigazione con l'evidenziazione dei superamenti residui; elaborati grafici illustrativi dell'impatto acustico diurno e notturno riferiti alto stato ante operam, post operam e post mitigazioni; una relazione descrittiva dei risultati ottenuti. 27. Per il lotto 6B (allegato 5 - Simulazioni acustiche e verifica di concorsualita' SUA 900.pdf), non risulta presente, come invece per gli altri lotti, la tabella relativa all'identificazione di significativita' della sorgente concorsuale; tale scelta andrebbe motivata e comunque tale tabella deve essere prodotta. 28. Per ogni intervento di nuova viabilita' o di adeguamento (relativamente a tutto il progetto), prima dell'inizio dei lavori, sara' individuato il nuovo proprietario concordandolo con tutti gli Enti interessati territorialmente. 29. Per quanto riguarda la problematica archeologica si richiede, per il territorio toscano, che nelle aree di seguito elencate siano effettuati interventi integrativi alla progettazione esecutiva al fine, di definire l'esatta consistenza dei depositi archeologici e l'eventuale impatto con l'infrastruttura in progetto; tali interventi dovranno essere avviati entro dodici mesi dalla delibera CIPE di approvazione del progetto definitivo e in ogni caso dovranno essere eseguiti prima dell'approvazione del progetto esecutivo, in modo da ricorrere, in fase progettuale esecutiva a prescrizioni dettagliate, che tengano conto dei risultati raggiunti con la procedura di archeologia preventiva (prescrizione MIBAC). Lotto 2 - Allegato 3 progetto definitivo: comune Bibbona (Livorno): Poggetto/La Ghinchia (tav. 10), area a rischio 2/17: sondaggi archeologici preventivi secondo le indicazioni della scheda allegata; Podere Melagrani/Le Capanne/ Podere Sola (tav. 11), area a rischio 2/16: sondaggi archeologici preventivi secondo le indicazioni della scheda allegata; comune Castagneto Carducci (Livorno); Podere Pietrafitta/S. Guido/Cantoniera (tav. 14), area a rischio 2/15: sondaggi archeologici preventivi secondo le indicazioni della scheda allegata; Macchia del Prete/Podere Badia/Ponte di Marmo/Fornaci/Podere Belvedere (tav.15), area a rischio 2/14: sondaggi archeologici preventivi secondo le indicazioni della scheda allegata; Bambolo (tav. 20), area a rischio 2/13: sondaggi archeologici preventivi secondo le indicazioni della scheda allegata; Podere Pianetto (tav. 21), area a rischio 2/11: sondaggi archeologici preventivi secondo le indicazioni della scheda allegata; comune di Piombino (Livorno); Vignale (tav. 44), area a rischio 2/3: scavo estensivo dell'area, secondo le indicazioni della scheda allegata; comune di Follonica (Grosseto); Poggio Fornello - Impostino di Valli (tav. 53), planimetria STD450: sondaggi archeologici preventivi secondo le indicazioni della scheda allegata; svincolo di Palazzo Lenzi (tav. 55), planimetria STD461: sondaggi archeologici preventivi secondo le indicazioni della scheda allegata. Lotto 3 - Allegato 3 progetto definitivo: comune di Gavorrano (Grosseto): Poggio Pelliccia (tav. 68), planimetria STD006: sondaggi archeologici preventivi nell'area in cui e' previsto il cantiere base CB01, secondo le indicazioni della scheda allegata. 30. In considerazione dello studio d'impatto archeologico e delle caratteristiche dell'opera in progetto, per le numerose aree di rischio individuate lungo il tracciato, si prescrive altresi' il monitoraggio continuo dei lavori di scavo in corso d'opera relativi alla nuova infrastruttura ed anche per quelli finalizzati alla realizzazione di opere accessorie (sottopassi, viadotti), di aree di servizio, di svincoli, di viabilita' secondaria, di aree e di viabilita' di cantiere (prescrizione MIBAC). 31. Per quanto riguarda gli aspetti inerenti alla predisposizione della documentazione relativa agli interventi di archeologia preventiva, e al monitoraggio lungo l'intero percorso, e alla tipologia della stessa, si rinvia alla sottoscrizione dell'accordo di cui all'articolo 96, comma 7, del codice dei contratti pubblici, considerando che una bozza dello stesso e' gia' in possesso della societa' «Autostrada Tirrenica» (prescrizione MIBAC). 32. Per quanto riguarda gli aspetti della direzione dei lavori, delle modalita' di esecuzione degli interventi, delle qualifiche delle imprese che eseguiranno i lavori, infine degli oneri economici a carico della societa' «Autostrada Tirrenica» , fermo restando il riferimento alla normativa vigente, si rinvia parimenti alla dettagliata definizione di essi predisposta nel citato accordo, in bozza, gia' in possesso della societa' «Autostrada Tirrenica» (prescrizione MIBAC). 33. Per quanto riguarda la problematica archeologica per il territorio laziale, poiche' nel lavoro preliminare di studio d'impatto archeologico e di ricognizione territoriale effettuato dal CeSTer (Centro interdipartimentale per lo studio delle trasformazioni del territorio, beni culturali, ambientali e scienze informatiche, diretto dalla prof.ssa A. Ricci) sono state individuate alcune aree in cui la valutazione di un particolare rischio archeologico risulta condivisibile dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell'Etruria meridionale, si chiede di effettuare scavi preventivi nei siti archeologici gia' noti lungo il tracciato di competenza della suddetta Soprintendenza, in corrispondenza dei punti di diretta interferenza con il progetto di realizzazione dell'infrastruttura autostradale (prescrizione MIBAC). 34. In tutti i cantieri comportanti movimento di terra sara' necessaria la presenza costante di professionisti archeologi, sotto il controllo della Soprintendenza competente, per evitare danneggiamenti a eventuali preesistenze archeologiche, sconosciute e non evidenziate, ne' in bibliografia, ne' dalle ricognizioni di superficie (prescrizione MIBAC). 35. In tutte le indagini di scavo dovranno essere effettuate relazioni scientifiche corredate da idonea documentazione grafica e fotografica; nelle aree di interesse archeologico eventualmente intercettate si studieranno, di volta in volta, idonee soluzioni in merito alla prosecuzione dei lavori (prescrizione MIBAC). 36. Si richiede un progetto d'inserimento paesaggistico per la Riserva provinciale del viale di Bolgheri. Dovra' essere evitata ogni alterazione paesaggistica nel contesto di innesto con il viale dei cipressi di Bolgheri. A tal fine si richiede un ulteriore approfondimento progettuale che valuti, in maniera dettagliata e da piu' punti di vista, le soluzioni proposte, e la predisposizione di una adeguata e studiata quinta di verde tra l'autostrada e il viale dei Cipressi carducciani di Bolgheri (piu' precisamente tra il km 14 e il km 15 degli elaborati progettuali - STD 005) atta a mitigare la visibilita' dell'intervento ( prescrizione MIBAC). 37. Prescrizioni MIBAC. Per tutto il corridoio infrastrutturale, che si inserisce in ambiti di elevato valore paesaggistico, dovra' essere elaborata un'adeguata progettazione paesaggistica nel rispetto delle indicazioni contenute nel D.P.C.M. 12 dicembre 2005, delle direttive derivanti dall'applicazione della Convenzione europea del paesaggio ratificata dal Governo italiano, degli obiettivi di qualita' indicati nelle schede degli ambiti di paesaggio e delle prescrizioni dettate nella disciplina e nelle schede dei beni paesaggistici soggetti a tutela ai sensi dell'art. 136 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni ed integrazioni, contenute nel Piano di indirizzo territoriale (P.I.T.) della regione Toscana, di cui alla deliberazione del C.R. n. 32/2009. Dovra' essere presentato un progetto puntuale delle opere di mitigazione delle strutture e delle opere a verde che assicuri la tutela dell'integrita' visiva degli scenari paesaggistici percepiti dall'infrastruttura, evitando gli interventi e le soluzioni progettuali che possano ostacolare la fruizione visiva del paesaggio. Dovra' essere posta particolare attenzione alle preesistenze storiche sul territorio, lungo il tracciato dell'intervento, si dovra' salvaguardare la godibilita' di tali preesistenze con opere di mitigazione e quinte di verde adeguate tra l'infrastruttura a gli elementi storici. Dovra' essere assicurata una progettazione di eccellente qualita' architettonica e d'inserimento paesaggistico, non solo per l'adeguamento della sezione stradale, ma anche, e soprattutto, per tutte le opere accessorie quali ad esempio viabilita' secondaria, svincoli e aree intercluse, derivanti, viadotti, sovrappassi e sottopassi, barriere di esazione, pannelli a messaggio variabile, barriere acustiche e scelta delle relative tipologie piu' idonee in rapporto ai siti. Le soluzioni tipo, presentate negli elaborati progettuali dell'intervento in oggetto in forma di abaco, dovranno essere opportunamente declinate con riferimento ai contesti di inserimento specifici, completi delle verifiche di rendering dai principali punti di vista accessibili al pubblico, anche al fine di valutare ulteriori interferenze con beni paesaggistici e/o architettonici presenti nelle adiacenze, non direttamente apprezzabili dalle visuali aeree utilizzate in questa fase. Gli annessi funzionali, di cui si apprezza la ricerca espressiva sotto il profilo grafico-progettuale, pur se del tutto estranei al paesaggio storico, potrebbero risultare nel complesso ben integrabili, soprattutto se opportunamente mitigati con schermature arboreo arbustive di specie tipiche della macchia mediterranea. Dovra' essere assicurato, nei limiti del possibile, il mantenimento e la tutela degli elementi connotativi dei paesaggi attraversati, quali ad esempio i filari di platani e pini marittimi, in adiacenza al tracciato dell'Aurelia. Dovranno essere studiate soluzioni progettuali che evitino di inserire guard rail, o comunque barriere rigide in metallo o cemento, sui bordi laterali esterni delle corsie stradali in corrispondenza di banchine a raso, o comunque sostanzialmente in piano con la sede viaria, compatibilmente con quanto previsto dal codice della strada e dalla normative di settore. Per motivi di tutela del paesaggio, peraltro utili anche alla sicurezza come vie di fuga, si dovra' tendere a conservare, sull'intero percorso, l'immagine naturale e storica del contatto diretto delle strade con la campagna, con cigli stradali erbosi che lambiscono la sede stradale. Laddove risulti necessario inserire barriere di sicurezza (ad es. su ponti, viadotti, eventuali scarpate pericolose ecc) si raccomandano soluzioni caratterizzate da un'elevata qualita' progettuale e da un'accurata scelta dei materiali. In particolare sui tratti rettilinei, e dove la larghezza delle banchine lo consente, dovranno essere eventualmente riproposte siepi di oleandro alternate a piante di platano, come in origine testimoniato sulla vecchia Via Aurelia, compatibilmente con quanto previsto dal codice della strada e dalla normativa di settore. E' opportuno l'inerbimento, con rampicanti o siepi, delle reti di recinzione ai bordi dell'autostrada. E' infine auspicabile l'inserimento di essenze cespugliose anche nel tratto centrale della strada compreso all'interno del doppio guard rail di separazione delle due corsie con opposto senso di marcia. Per tutte le aree di cantiere si dovra' prevedere, alla conclusione dei lavori, un ripristino dello stato dei luoghi privilegiando interventi di sistemazione a verde, con progetti specifici. Dovranno essere redatti progetti d'inserimento paesaggistico relativamente all'accessibilita' ai fondi agricoli. Dovranno essere presentati progetti delle opere di mitigazione, da concordare con le Soprintendenze territorialmente competenti, in sede di verifica congiunta con il MATTM e con la regione Toscana; i progetti di mitigazione dovranno assicurare la continuita' paesaggistica delle aree boscate, la mitigazione degli impatti visivi degli imbocchi delle gallerie, dei viadotti e degli svincoli; per questi ultimi si dovra' verificare la possibilita' di ridurre l'impegno del territorio. Tutte le opere di mitigazione vegetale e di reimpianto previste nel progetto definitivo dovranno essere realizzate con l'assistenza continua di esperti botanici e agronomi, e con l'obbligo di una verifica dell'attecchimento e vigore delle essenze piantate entro tre anni dall'impianto. Le essenze trovate seccate alla verifica di cui sopra saranno sostituite con altre di uguale specie, con successivo obbligo di verifica triennale. Si raccomanda che le opere di mitigazione vegetale siano realizzate il piu' possibile in contemporanea con il procedere dei cantieri, al fine di giungere al termine degli stessi con uno stato vegetativo il piu' avanzato possibile, e vicino quindi a quello previsto a regime dal progetto (prescrizione MIBAC). 38. Alla societa' ««Autostrada Tirrenica p.a.» si chiede di prevedere che nel quadro economico del progetto esecutivo e nel computo metrico estimativo, siano specificate le somme per la realizzazione delle opere di mitigazione vegetale e piu' in generale per tutti i progetti delle opere di mitigazione e di compensazione ritenuti necessari (prescrizione MIBAC). 39. Le interferenze presenti sul tracciato saranno risolte in accordo con i proprietari e gestori degli impianti; gli oneri economici delle soluzioni progettuali saranno ripartiti cosi' come previsto dalle convenzioni vigenti con gli enti proprietari e gestori delle strade oggetto di ampliamento o riqualifica (s.s. 1 Aurelia, viabilita' secondaria esistente). Per tutto quanto non previsto si applica l'articolo 28, comma 2, del codice della strada. 40. Si prescrive che, per la risoluzione delle interferenze, vengano redatte apposite convenzioni che regolino i rapporti tra le parti. 41. Venga effettuata una preventiva opera di bonifica da ordigni bellici inesplosi (con particolare riferimento alle fasi di ricerca, localizzazione e recupero) in conformita' con il capitolato speciale BCM del Ministero della difesa - 1984 e delle altre disposizioni in materia, avvalendosi, ove necessario, dei competenti organi dell'amministrazione militare. una copia del verbale di constatazione, approntato dall'ente militare competente per territorio, dovra' essere inviata anche al comando militare centro (comando militare della capitale). 42. Relativamente alla realizzazione, sul Fosso delle conche e sul Fosso valli del castano, di prolungamenti dei tombini esistenti, il proponente dovra' osservare quanto richiesto dal consorzio di bonifica colline livornesi: 1) durante l'esecuzione dei lavori non dovra' essere causata turbativa del buon regime idraulico dei corsi d'acqua; 2) ad ultimazione dei lavori le pertinenze idrauliche interessate dall'esecuzione degli stessi dovranno essere ripristinate a regola d'arte; 3) il richiedente rimane responsabile verso terzi di qualunque danno dovesse verificarsi in conseguenza alla realizzazione delle opere; 4) la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere autorizzate sara' a carico del richiedente limitatamente al periodo net quale si realizzano i lavori; 5) nel caso di accertamento di effetti dannosi causati dalle opere realizzate, il richiedente si fa obbligo della demolizione e asportazione, a sue spese, e al ripristino a perfetta regola d'arte delle opere idrauliche del corso d'acqua al loro stato primitivo; 6) il proponente dovra' presentare al consorzio di bonifica colline livornesi opportuna istanza di autorizzazione/concessione, una per ogni intervento su ogni singolo canale di bonifica interessato dai lavori, come previsto dal «Regolamento consortile per la conservazione e la pulizia delle opere di bonifica e le loro pertinenze». 43. Il progetto dovra' essere aggiornato con riferimento al corsi d'acqua eventualmente non considerati. 44. Si prescrive che il proponente verifichi la corretta mappatura delle interferenze con la rete RETELIT. 45. Per tutti i lotti in approvazione, precisare nel capitolato d'appalto, che l'importo complessivo dell'opera comprende anche i costi del monitoraggio ambientale e di realizzazione degli interventi relativi alle opere di mitigazione. Prescrizioni lotto 6B. 46. Adeguamento della tipologia dei fabbricati del centro servizi alle prescrizioni dettate dalle normative vigenti in base alla destinazione urbanistica dell'area di collocazione. 47. Previsione degli accessi alle proprieta' private lungo la bretella di collegamento IN32, non riportate sulle tavole. 48. Svincolo di Pescia Romana: si prescrive la non esecuzione della rotatoria prevista nei pressi della chiesa parrocchiale del borgo di Pescia Romana (bene tutelato ai sensi della parte II, titolo I, del decreto legislativo n. 42/2004), la piantumazione di pini gia' adulti a schermatura della strada e un disegno meno geometrico del «boschetto» dietro il fabbricato porticato a quinta della piazza, (prescrizione MIBAC). Precisazione MIT: «studiare una soluzione infrastrutturale che consenta comunque il rammaglio della viabilita' secondaria e la funzionalita' dello svincolo in maniera da evitare o ridurre l'interferenza con il bene tutelato». 49. Centro di esercizio prossimo allo svincolo di Montalto (PK 14+300) si prescrivono un disegno meno curvo del lato sud della piazzola e la scelta di opere di mitigazione alternative a quelle proposte (eccessivamente disegnate e consistenti in file concentriche di cipressi), per le quali si propongono "boschetti" di pini da piantare gia' adulti con chioma definita e folta ( prescrizione MIBAC). Prescrizioni per i lotti 5A e 6B. 50. Relativamente alla cantierizzazione, approfondire il progetto di cantierizzazione teso a minimizzare gli effetti sulle componenti ambientali, sul paesaggio, sulla socio-economia, sul traffico, anche in relazione all'uso e all'adeguamento della viabilita' locale, prevedendo i conseguenti adeguamenti strutturali e delle pavimentazioni delle strade locali. A tal fine, deve essere approfondito lo studio della mobilita', con particolare riferimento agli scenari relativi ai flussi turistici anche sulle viabilita' secondarie. Il progetto di cantierizzazione deve garantire il mantenimento dell'attuale capacita' di traffico della variante Aurelia fino a Grosseto sud e dell'Aurelia a sud di Grosseto, e deve prevedere un crono programma dei lavori che riporti l'organizzazione della viabilita' locale nelle diverse fasi di esecuzione degli stessi, tenendo in considerazione prioritaria la vocazione turistica dei luoghi. 51. Comprendere adeguati progetti di recupero delle aree di cantiere dopo la loro dismissione. In particolare le aree suddette devono essere restituite alle condizioni morfologiche attuali e non devono essere lasciati in situ eventuali terrapieni appositamente realizzati per il cantiere con terre di riporto, ne' altre strutture che possano modificare la situazione attuale. 52. Prioritariamente considerare la possibilita' di riutilizzo, per la realizzazione della sovrastruttura stradale, di miscele di materiali quali sottoprodotti o rifiuti speciali non pericolosi provenienti dalle lavorazioni industriali (quali: inerti di riciclaggio di costruzione e demolizione, loppa granulata dolce, scorie di acciaieria). Nel valutare tale possibilita', per il materiale di cava devono essere comparativamente considerati anche i costi relativi al ripristino dei siti estrattivi e i costi ambientali in generale (es.: mitigazioni e compensazioni). Qualora fosse comparativamente dimostrato non possibile un significativo utilizzo dei suddetti materiali deve essere predisposto un piano di approvvigionamento dei materiali da cave che individui, la potenzialita' realmente residua degli impianti presenti sul territorio, anche sulla base delle stime effettuate da province e comuni, nonche' dell'attuale utilizzo dei materiali estratti dalle cave. 53. In merito alle aree indicate come «deposito», destinatarie dei materiali in esubero, prevedere uno specifico progetto di recupero morfologico ed ambientale, che tenga conto anche delta tipologia dei materiali utilizzati e dei loro flussi. 54. Prevedere lo stoccaggio del terreno vegetate proveniente dallo scotico ed in attesa del riutilizzo, preferibilmente presso i cantieri del lotto di riferimento in cumuli alti non piu' di alcuni metri, e tenuti separati da possibili fonti di inquinamento e bersagli sensibili. 55. Valutare nei tratti in cui o per prossimita' dei ricettori al tracciato autostradale, o per sensibilita' del ricettore stesso, la necessita' di inserire barriere per ridurre il sollevamento di polveri. 56. Approfondire l'analisi modellistica con una stima degli impatti cumulativa che tenga conto delle sorgenti di emissione esistenti (la presenza di grandi impianti industriali distribuiti uniformemente lungo il tracciato) e di progetto, e delle opere viarie connesse previste, prevedendo opportune misure di mitigazione e/o compensazione. 57. Utilizzare mezzi d'opera omologati per quanto riguarda le emissioni di rumore e di gas di scarico. 58. Sviluppare le opere di sistemazione a verde, di ripristino ambientale e di rinaturazione previste in progetto, applicando le tecniche dell'ingegneria naturalistica, assumendo come riferimento: l'«Atlante delle opere di sistemazione dei versanti» dell'APAT, 2002; il «Quaderno delle opere tipo di ingegneria naturalistica» della regione Lombardia, 2000; il «Manuale di ingegneria naturalistica» della regione Lazio, 2001, oltre ad altri manuali equipollenti. 59. Prevedere la riconnessione ecologica e funzionale degli ecosistemi, tutelando la biodiversita' dell'idrografia superficiale, in accordo con gli enti parco e i consorzi di bonifica, mediante la piantumazione di specie vegetali autoctone, assumendo come riferimento la rete ecologica delle province interessate. 60. Garantire agli operatori agricoli ed ai loro mezzi l'accesso ai fondi rurali interclusi dal tracciato stradale e/o separati dalle aziende. Prevedere la realizzazione dei passaggi da adattare e accomunare alle esigenze della rete ecologica (passaggi faunistici), e della rete idrica. 61. Assicurare la vitalita' di tutte le essenze arboree, arbustive e erbacee, di nuovo impianto, su cui il proponente dovra' effettuare una verifica nei tre anni successivi alla piantumazione. 62. Con riferimento ad incidenze significative su uno o piu' dei siti denominati ZPS, SIC, pSIC, SIR, derivanti dagli interventi riferibili al tracciato e alle opere complementari, in fase di costruzione e di esercizio, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi, direttamente o indirettamente, approfondire la valutazione delle incidenze, tenuto conto delle caratteristiche ecologiche e degli obiettivi di conservazione dei medesimi siti, nonche' della coerenza globale della rete ecologica Natura 2000. Devono altresi' essere dettagliate le soluzioni da adottare al fine di mitigare gli impatti previsti sulle componenti biotiche e abiotiche del pSIC/ZPS padule di Bolgheri, in fase di cantiere e di esercizio. 63. Per le fasi di realizzazione e di esercizio, prevedere la messa in opera di tutti gli accorgimenti necessari per la tutela di tutte le aree umide e per le aree ad esse limitrofe. In particolare: in fase di esercizio deve essere predisposto un sistema di raccolta delle acque di prima pioggia dalla piattaforma stradale a sistema chiuso, con fossetti e vasche di sedimentazione e disoleazione di dimensioni adeguate anche a contenere eventuali sversamenti accidentali di materiali inquinanti; in fase di cantiere, oltre alla impermeabilizzazione delle aree destinate alle lavorazioni, deve essere realizzato un apposito sistema di raccolta delle acque di piazzale con fossetti impermeabili, confluenti negli impianti di smaltimento delle acque reflue, gestiti secondo normativa. 64. Assicurare l'inserimento paesaggistico delle opere di mitigazione acustica, privilegiando le barriere acustiche integrate con barriere a verde. 65. Per la definizione della ricerca dei ritrovamenti archeologici si dovra' operare come di seguito, con costi a carico del soggetto aggiudicatore, svolgendo: la ricerca topografica preventiva sul terreno; gli scavi archeologici sulle aree gia' note come a rischio; la costante presenza di controllo archeologico da parte della Soprintendenza di settore nei cantieri comportanti movimento di terra; le indagini di scavo nelle zone dove verranno intercettate preesistenze antiche, numerose in un cantiere di tipo lineare snodantesi per oltre km 40. In tali aree si studieranno di volta in volta idonee soluzioni in merito alla prosecuzione dei lavori; picchettamento del percorso definitivo; ricognizioni di superficie effettuate da archeologi di fiducia della Soprintendenza lungo l'intero tracciato picchettato; scavi preventivi sia nei siti archeologici noti che in quelli individuati durante la ricognizione di cui al punto precedente; costante presenza di controllo da parte della Soprintendenza di settore nei cantieri comportanti movimento di terra attraverso archeologi specialisti, (collaboratori esterni dell'ufficio, remunerati a cura del soggetto aggiudicatore) onde evitare danneggiamenti ad eventuali preesistenze archeologiche sconosciute in bibliografia e non evidenziate dalle ricognizioni di superficie. 66. I risultati del monitoraggio, sottoposti al controllo del Ministero dell'ambiente, dovranno essere messi a disposizione degli enti interessati. Eventuali oneri per il funzionamento dell'Osservatorio ambientale e socio-economico non potranno far incrementare l'importo dell'investimento; pertanto la partecipazione a detto Osservatorio da parte degli Enti interessati rientrera' nell'ambito delle attivita' di competenza di ciascun ente. Prescrizioni per i lotti 2 e 3. 67. Condizionare la realizzazione dei lotti 2 e 3 all'approvazione del progetto definitivo dei lotti 4, 5B e 7. 68. L'attivazione delle forme e modalita' dell'esenzione del pedaggio devono essere definiti in apposita convenzione tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, regione Toscana, enti locali e SAT. 69. Le opere rinviate ai successivi lotti (lotto 2) nel progetto definitivo del lotto 1, approvato ai sensi delle delibere CIPE 118/2009 e 89/2010 saranno realizzate in concomitanza con la realizzazione di tali lotti (lotto 2). 70. Il soggetto aggiudicatore dovra' procedere a redigere gli approfondimenti progettuali richiesti per il lotto 5B, dando conto delle relative elaborazioni agli enti interessati come previsto nella deliberazione di giunta regionale n. 225 del 20 marzo 2012, in particolare ai punti 4, 5 e 6. 71. Predisporre quanto necessario per adottare, entro la consegna dei lavori, un Sistema di gestione ambientale dei cantieri conforme alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (regolamento CE 76112001). Prescrizione relativa al progetto esecutivo. 72. Le uniche opere connesse e accessorie dei lotti 2 e 3 sono quelle del progetto definitivo pubblicato. Con riferimento all'ampiezza della sezione delle nuove strade progettate e/o richieste dagli enti, per questioni di sicurezza e per una migliore fluidita' del traffico, queste dovranno essere congruenti con le sezioni delle strade contigue o nelle quali si innestano. 73. Per la fase di cantiere, si dovranno produrre: un censimento dei ricettori interessati (a prescindere dai livelli di rumore stimati) dalle attivita' di cantiere sia fisso che mobile; delle mappature relative al clima acustico residuo sia per le aree interessate dai cantieri fissi che dal FAL; delle mappature relative all'impatto acustico delle fasi di lavorazione sia per i cantieri fissi che per il FAL; una tabella complessiva che, diversamente da quella presentata, per ogni piano di ogni ricettore interessato dalla rumorosita' del cantiere, riporti la classe acustica di appartenenza, il valore dei limiti applicabili (emissione ed immissione), il clima acustico residuo ed i livelli (emissione ed immissione) stimati, con evidenza del rispetto o meno del valore limite differenziale; eventuale elenco dei ricettori per cui si suppone di dover effettuare una richiesta di deroga dal rispetto dei limiti al comune interessato. 74. Al termine dei lavori le aree di cantiere devono essere oggetto di recupero ambientale, con rimozione di tutte le strutture e infrastrutture di cantiere. Eventuali rifiuti derivanti dalle operazioni di dismissione del cantiere dovranno essere recuperati o smaltiti secondo le disposizioni del decreto legislativo n. 152/2006. Si dovra' altresi' procedere alla bonifica dei terreni ove si accertassero fenomeni di inquinamento dovuti al cantiere. 75. Dovranno essere rispettate «le fasce di rispetto» ai sensi del regio decreto n. 523/2004. In fase di costruzione deve essere concordata con ARPAT l'altezza massima dei cumuli. 76. Utilizzare mezzi d'opera omologati per quanto riguarda le emissioni di rumore e di gas di scarico. Da ottemperare in fase di costruzione delle opere. 77. Per le aree di rispetto dei pozzi ad uso idropotabile, vale quanto previsto dall'art. 94, comma 4, lettera d), del decreto legislativo n. 152/2006 e successive modificazioni. 78. In relazione alle necessita' idriche per la realizzazione dell'opera, si ritiene che il proponente dovra' richiedere specifiche concessioni idriche agli enti competenti in materia e che comunque preveda soluzioni alternative di approvvigionamento. E' necessario chiarire dove saranno rifornite le autobotti che trasportano acqua industriale dei cantieri. Per tutti gli usi per i quali non e' espressamente previsto dalle norme vigenti l'utilizzo di acqua potabile (ad esempio: lavaggio ruote, bagnature, ecc.) e' necessario fare ricorso prioritariamente ad acque non potabili, favorendo il recupero ed il riutilizzo. E' necessario prevedere un impianto di disinfezione anche di tale acqua per scongiurare aerosol con elevate presenze microbiche e quindi pericolose per la salute delle persone (ad es. legionellosi). E' necessario predisporre quanto necessario per adottare, entro la consegna dei lavori, un Sistema di gestione ambientale dei cantieri conforme alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (regolamento CE 76112001). Dovra' essere prodotta, per gli eventuali cantieri ricadenti in aree a rischio idraulico, documentazione sulle modalita' per la mitigazione del rischio. Dovra' essere realizzato il Piano di monitoraggio e tutte le misure di mitigazione contenute nel progetto definitivo. Per quanto riguarda i punti di monitoraggio, si ritiene che essi dovranno essere verificati in fase esecutiva al fine di valutare i possibili impatti e, di conseguenza, le eventuali variazioni dello stato quali-quantitativo dei corpi idrici recettori e delle fasce fluviali. 79. Si dovranno effettuare idonei interventi manutentivi per assicurare la vitalita' di tutte le essenze arboree, arbustive e erbacee, di nuovo impianto, su cui il Proponente dovra' effettuare una verifica nei tre anni successivi alla piantumazione. 80. Il proponente, in fase di esercizio, dovra' integrare lo studio con: una tabella che riporta complessivamente, per la sorgente in esame, il risultato della simulazione, in cui ad ogni riga corrisponde ogni piano dei ricettori interessati e censiti e le cui colonne indicano per ognuno di questi, l'identificativo, la classe acustica di appartenenza o la fascia di pertinenza acustica, la fascia di pertinenza dell'eventuale sorgente concorsuale, i limiti applicabili, i livelli calcolati ante operam, post operam e post mitigazione con l'evidenziazione dei superamenti residui; elaborati grafici illustrativi dell'impatto acustico diurno e notturno riferiti allo stato ante operam, post operam e post mitigazioni; una relazione descrittiva dei risultati ottenuti. 81. Nel caso di eventuali spostamenti di linee elettriche deve essere garantito il rispetto dei valori limite per i campi elettrico e magnetico in relazione ai recettori presenti. 82. Il Piano di monitoraggio dovra' essere allineato alle indicazioni della normativa vigente (decreto ministeriale n. 56/2009) e i punti di monitoraggio dovranno essere verificati in fase esecutiva al fine di valutare i possibili impatti e, di conseguenza, le eventuali variazioni dello stato, per ciascuna delle componenti analizzate. 83. Nel caso di eventuali spostamenti di linee elettriche, se fosse necessario verificare il rispetto dei valori limite per i campi elettrico e magnetico in relazione ai recettori presenti, il piano di monitoraggio dovra' essere integrato. 84. Le prescrizioni rivolte al proponente, relative alla fase di costruzione delle opere, devono essere dal medesimo inserite nei capitolati speciali rivolti alle imprese appaltatrici. 85. Dovra' essere integrata la documentazione progettuale con una valutazione della componente rifiuti in merito alle attivita' previste e si dovra' integrare la documentazione con l'indicazione delle modalita' di avvio dei rifiuti da demolizione e costruzione a recupero in impianti autorizzati, nel rispetto dei criteri di priorita' di gestione dei rifiuti di cui all'art. 179 del decreto legislativo n. 152/2006. Prescrizioni lotto 5A. 86. Nel PMA devono essere indicati i punti di monitoraggio delle acque sotterranee. 87. Zona la Torba: si considera opportuna la modifica apportata alla curvatura del tratto di progetto, che se fosse maggiormente accentuata costituirebbe un ulteriore contributo migliorativo (prescrizione MIBAC). 88. Zona Doganella (Nunziatella): si richiede l'elaborazione di una soluzione alternativa completamente estranea all'area, e all'immediata adiacenza, al fine di non alterare l'unita storico-formale della preesistenza (prescrizione MIBAC). 89. Prevedere un progetto d'inserimento paesaggistico per i seguenti punti: Colline di Follonica; Area naturale-protetta giardino Bellara fiume Cecina, (prescrizione MIBAC) Parte 2 - Raccomandazioni. Raccomandazioni per tutti i lotti in approvazione. 1. Si raccomanda di verificare, con eventuale accordo da farsi con gli enti locali, il prolungamento della strada IN26 fino al congiungimento con la strada comunale di via Emilia, quale alternativa alla strada VS01 (collegamento con l'area di servizio G1). 2. Si raccomanda di verificare, con eventuale accordo da farsi con gli enti locali, la possibilita' di rimarginalizzare la strada comunale Selva Nera, nel tratto di circa 1,5 km, fra lo svincolo di Capalbio e via dell'Origlio, salvaguardando i filari di pini esistenti lungo i cigli, e di inserire una rotatoria all'incrocio con la strada comunale dell'Origlio. Con riferimento all'ampiezza della sezione stradale richiesta, per questioni di sicurezza e per una migliore fluidita' del traffico, questa dovra' essere congruente con le sezioni delle strade contigue o nelle quali si innesta. 3. Si raccomanda di verificare, con eventuale accordo da farsi con gli enti locali, la possibilita' di avvicinare il pi possibile al tracciato autostradale le due rotatorie in corrispondenza del Cavalcavia Capalbio (svincolo di Capalbio S2). 4. Si ritiene necessario uno specifico approfondimento relativo all'analisi strutturale di dettaglio e allo stato di fratturazione del terreni. Nel progetto esecutivo si ritiene utile approfondire tale aspetto anche perche' la presenza di eventuali fratture e/o faglie che attraversano le aree in piana, e dunque le coperture terrigene, potrebbe risultare importante ai fini di problemi di sprofondamento. 5. Si auspica una descrizione di dettaglio, per cio' che riguarda l'interferenza di aree ad elevato rischio frana ed esondazione (aree a rischio di tipo A e B), sull'opera oggetto di studio, soprattutto in termini di mitigazione del rischio e di eventuali interventi da effettuare in corso d'opera. 6. Si ritiene importante condurre un maggiore approfondimento con la valutazione del rischio in asse al tracciato (con particolare riferimento al lotto 5A) per fenomeni di sinkhole (sprofondamento improvviso) e una specifica trattazione riguardo eventuali possibilita' di innesco di rischio. In tale ambito particolare riguardo dovra' essere prestato alle aree di piana prossime agli affioramenti di calcare cavernoso. Si fa presente che per realizzare opere ed infrastrutture nelle aree con possibilita' di rischio sprofondamento sono in genere necessarie indagini specifiche (vedi DGR regione Lazio, 1159 del 2002). 7. Ai fini della corretta gestione della fase di cantiere occorre tenere conto degli effetti complessivi del traffico conseguente alla cantierizzazione, soprattutto sulla viabilita' secondaria, e devono essere adottate le necessarie misure per minimizzare gli effetti sulla salute pubblica, sugli insediamenti residenziali e produttivi, sul traffico ordinario, anche in relazione all'uso e all'adeguamento della viabilita' locale. 8. Si raccomanda che il proponente verifichi l'analisi delle interferenze derivanti dai possibili rischi correlati alla incidentalita' ordinaria, agli incidenti ad ampie conseguenze (coinvolgenti mezzi che trasportano sostanze pericolose), e alla interazione con impianti a rischio di incidente rilevante presenti in prossimita' del corridoio autostradale, prendendo a riferimento eventuali nuovi dati, in coerenza con orizzonti temporali di riferimento adeguati. 9. Si raccomanda che il proponente approfondisca in sede di progetto esecutivo, la verifica di sussistenza della condizione di concorsualita'. 10. In territorio comunale di Campiglia si raccomanda di verificare la possibilita' di collegare pedonalmente l'Autogrill e il Motel esistenti all'area di servizio autostradale. 11. Si raccomanda di verificare la possibilita' di adeguare la strada provinciale delle Caldanelle, la cui sezione per questioni di sicurezza e per una migliore fluidita' del traffico dovra' essere congruente con le sezioni delle strade contigue o nelle quali si innesta, nonche' di verificare, con particolare attenzione alla presenza di sottoservizi, la possibilita' di arretrare la rotatoria prevista in via dell'Aeroporto. 12. Si raccomanda di verificare la possibilita' di rivedere lo svincolo di S. Pietro in Palazzi, inserendo in carreggiata sud un'uscita «diretta» dei mezzi di soccorso per l'ospedale di Cecina. 13. La previsione della deviazione via Terra dei Ceci via del Paratino verso Casale Marittimo, si raccomanda che sia approfondita, alla luce delle strutture edilizie esistenti che, per il loro valore storico-architettonico-ambientale, sancito dal regolamento urbanistico vigente, debbono essere salvaguardate, della viabilita' e del consumo del territorio. 14. Si raccomanda di verificare la possibilita' di introdurre eventuali modifiche di tracciato al prolungamento della via Po, tenendo in considerazione la particolare struttura territoriale nella quale si inserisce. 15. Si raccomanda che, al fine di garantire una parita' di trattamento per tutti i soggetti, concessionari e loro dipendenti, coinvolti nella soppressione delle aree di servizio lungo l'intera tratta autostradale, anche i diretti interessati delle stazioni di servizio soppresse nel lotto 2 siano inseriti nell'ambito della discussione generale per la definizione di tutti gli aspetti conseguenti a tali soppressioni, con particolare riferimento alla salvaguardia dei posti di lavoro. 16. Si raccomanda di tenere conto, in fase di progettazione esecutiva, dei vincoli ricadenti nei territori di ciascun comune. 17. Nella simulazione dell'attraversamento del fiume Fiora, si raccomanda di tener conto del sottopasso esistente in sinistra idraulica e di valutare il rischio idraulico per garantire il mantenimento delle condizioni di sicurezza attuali dell'infrastruttura e del territorio attraversato; si raccomanda di valutare, in accordo con gli enti locali, la possibilita' di mettere in sicurezza idraulica il tratto dell'infrastruttura viaria da 300 m a nord dell'intersezione con il fiume Fiora; si raccomanda di aggiornare la simulazione idraulica presentata per il post operam, verificando il franco di almeno 2 m sul nuovo viadotto del fiume Fiora ed il non aumento del rischio idraulico per l'infrastruttura ed il territorio; si raccomanda di integrare lo studio idraulico con le risultanze del progetto dell'A.R.D.I.S., che dovra' essere fornito al proponente, relativo alla sistemazione idraulica del tratto del fiume Fiora compreso tra il rilevato ferroviario e la foce, valutandone le ripercussioni sul progetto. Si raccomanda di valutare, in accordo con gli enti locali, previa approvazione del MATTM, l'adeguamento e la realizzazione della viabilita' secondaria in corrispondenza dell'area di esondazione. Raccomandazioni per i lotti 5A e 6B. 18. Si raccomanda di valutare, in accordo con gli enti locali, una soluzione che minimizzi l'interferenza con le condotte irrigue presenti nel lotto 6B, in parallelo al tracciato autostradale, dal km 23+300 al km 25+752, lasciando le condotte stesse fuori dalle pertinenze autostradali. 19. Anticipare, nel programma lavori, per quanto possibile, la realizzazione delle opere di mitigazione ambientale rispetto alla realizzazione delle opere in progetto. 20. Predisporre quanto necessario per adottare, entro la consegna dei lavori, un Sistema di gestione ambientale dei cantieri conforme alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (regolamento CE 76112001). 21. Prevedere soluzioni architettoniche particolarmente attente alla qualita' progettuale attraverso l'individuazione di tipologie costruttive di particolare valenza architettonica, in sintonia con i caratteri del territorio attraversato, definendo adeguati ambiti di raccordo tra le infrastrutture, la maglia agraria e gli insediamenti esistenti. 22. In merito al riutilizzo dei materiali provenienti dagli scavi, si raccomanda di indicare chiaramente il regime di gestione previsto per i materiali stessi, con riferimento al decreto legislativo n. 22/1997 e successive modificazioni ed integrazioni, alla legge n. 443/2001 e successive modificazioni ed integrazioni e al decreto ministeriale n. 471/1999; redigere un piano di gestione e di campionamento del materiale al momento della sua formazione, ai fini della verifica della contaminazione e del rispetto dei limiti del decreto ministeriale n. 471/1999, o attestazione del produttore/utilizzatore del rispetto di tali limiti in funzione delle caratteristiche dell'area di provenienza e delle tecniche di scavo utilizzate; indicare le tempistiche di formazione dei materiali e di loro riutilizzo, le modalita' di documentazione dei flussi dei materiali; impegnarsi a fornire un cronoprogramma delle operazioni da trasmettere all'ARPAT almeno quindici giorni prima dell'inizio dei lavori che produrranno le terre di scavo. 23. Giustificare l'eventuale ricorso alle procedure di deroga al rispetto dei limiti in fase di cantiere, di cui alla delibera del consiglio regionale n. 77/2000, parte 3, per particolari fasi dei lavori, che deve essere valutato dall'amministrazione comunale competente caso per caso, in relazione alla durata della deroga stessa e alla possibilita' di messa in opera di opportuni interventi di mitigazione per la protezione dei ricettori eventualmente interessati. 24. Predisporre un piano di monitoraggio secondo le linee guida della CSVIA del Ministero dell'ambiente. Per tutti gli habitat di cui alla direttiva 92/43/CE e di tutte le specie tutelate ai sensi della medesima direttiva e della direttiva «Uccelli», tale Piano dovra' essere realizzato in concerto con tutti gli enti preposti alla tutela della biodiversita' delle aree interessate; condurre un monitoraggio dello stato ante operam di tutti i corsi d'acqua interessati (con la sola esclusione dei corsi d'acqua che risultano asciutti per periodi stagionali significativi), inserendo nel set dei parametri da analizzare anche il parametro «solidi sospesi». Deve altresi' essere predisposto un piano di monitoraggio in corso d'opera e post operam; valutare, con i metodi I.B.E. ed IFF, il possibile impatto su ogni corso d'acqua principale (Cecina, Pecora, Cornia, Ombrone, Bruna, Fosso Camilla), e indicare le idonee misure di mitigazione che devono includere - tra l'altro - interventi per il mantenimento della continuita' ecologica. 25. Approfondire, con un'analisi della visualita' puntuale, l'eventuale inserimento delle dune verdi, considerando l'inserimento di vegetazione autoctona, in modo da rendere l'inserimento delle dune artificiali il piu' possibile armonioso con il contesto paesaggistico dell'area. 26. Con riferimento al bacino di influenza visiva delle opere, nonche' agli aspetti storico-testimoniali e culturali del territorio, si raccomanda un congruo numero di fotosimulazioni delle opere previste, con particolare attenzione al tronco sud. In esito a tali elaborazioni si raccomanda di verificare la compatibilita' delle opere con la qualita' del paesaggio allo stato attuale, valutando l'eventuale necessita' di ulteriori misure di mitigazione, monitoraggio e compensazione. 27. Si raccomanda di considerare valide anche per il tratto laziale tutte le prescrizioni non legate a localizzazioni puntuali relative al tratto toscano. 28. Si raccomanda di redigere progetti di inserimento paesaggistico relativamente alla accessibilita' ai fondi agricoli. 29. Si raccomanda di prestare particolare cura a mitigare l'impatto visivo degli imbocchi delle gallerie, dei viadotti e degli svincoli autostradali. 30. Si raccomanda di sistemare le fasce ripariali dei corsi d'acqua intercettati dall'autostrada. 31. Si raccomanda di ricucire tutte le strade vicinali con la maglia stradale esistente. 32. Si raccomanda di integrare ai fini paesaggistici ambientali gli edifici e i manufatti di particolar pregio sparsi nel territorio. 33. Si raccomanda di ripristinare e valorizzate le aree interessate dai cantieri operativi ai fini ambientali e paesaggistici, assicurando, inoltre, l'accessibilita' ai fondi agricoli, la continuita' paesaggistica delle aree boscate, alternando le diverse tipologie a verde al fine di evitare di creare barriere visive continue. 34. Si raccomanda di studiare le barriere antirumore, con le opportune specificita' di dettaglio, relativamente alla zona di inserimento. 35. Per il tracciato Grosseto sud-Civitavecchia, che prefigura impegni di nuove aree territoriali e ulteriori trasformazioni del paesaggio si raccomanda di qualificare il progetto definitivo nel senso di ridurre al minimo l'incidenza sui valori paesaggistici e renderlo integralmente compatibile con le istanze di tutela, tenendo conto delle prescrizioni precedenti. 36. Si raccomanda la contestualita', rispetto alla realizzazione dell'autostrada, di tutti gli interventi connessi di raccordo con i porti e con la viabilita' locale, previsti dal progetto preliminare o comunque prescritti; si intende che la realizzazione di tali interventi avvenga prima dell'entrata in funzione dei sistemi di pedaggio autostradale; nell'ipotesi di realizzazione dell'autostrada per stralci funzionali, detta raccomandazione deve intendersi riferita agli interventi situati nei tratti sottesi dagli stralci funzionali. 37. Adottare soluzioni progettuali che riducano ulteriormente la frammentazione delle unita' poderali e gli impatti sulle colture agrarie, tenendo conto anche delle particolari conseguenze derivanti dall'attraversamento di colture biologiche. A tal fine si raccomanda di istituire, per i territori caratterizzati dai casi suddetti, una commissione interistituzionale (che potra' confluire anche nell'Osservatorio ambientale allargato) per la verifica dell'impatto del tracciato sul reticolo aziendale, e quindi dell'impatto socio-economico sul territorio, e per la definizione delle conseguenti azioni di mitigazione. 38. Assicurarsi che il realizzatore dell'infrastruttura possegga o, in mancanza, acquisisca, per le attivita' di cantiere, anche dopo la consegna dei lavori e nel piu' breve tempo possibile, la certificazione ambientale 14001 o la registrazione ai sensi del regolamento CEE 761/2001 (EMAS). 39. E' necessario che sia valutata la compatibilita' degli interventi con i fenomeni di instabilita' in atto e potenziali, e siano fornite indicazioni in merito agli eventuali interventi di mitigazione del rischio. In particolare per il tronco nord «Grosseto-S. Pietro in Palazzi», la progettazione definitiva deve approfondire, laddove necessario, oltre ai sopraindicati aspetti, anche i possibili cedimenti differenziali, ed approfondire le indagini per la verifica della stabilita' geomorfologica in corrispondenza dei conoidi alluvionali nell'immediata periferia dell'abitato di Braccagni, lato nord-ovest, ed in localita' I Magazzini. Tutti i suddetti aspetti devono considerare anche quanto previsto dai Piani di assetto idrogeologico (PAI) dei bacini interessati. 40. Avvalersi, per il monitoraggio ambientale, del supporto di competenze specialistiche qualificate, anche attraverso la definizione di specifici protocolli e/o convenzioni; cio' anche allo scopo di promuovere la costituzione di centri di ricerca e formazione, funzionali sia alla realizzazione dell'infrastruttura sia all'ampliamento delle conoscenze scientifiche, sia alla creazione di nuove professionalita' nel settore. 41. Scegliere le caratteristiche di ciascuna misura di mitigazione verificandone gli effetti su tutte le componenti ambientali. 42. Verificare, nella zona del comune di Capalbio, ove il tracciato non si discosta abbastanza dalla dogana di Pescia Fiorentina, la possibilita' di aumentare il distacco. 43. Si raccomanda di verificare, con eventuale accordo da farsi con gli enti locali, la revisione del progetto in corrispondenza della dogana papale, studiando un tracciato parallelo alla pineta che si ricongiunga al tracciato oltre l'edificio storico. Tale tracciato dovra' dunque fare riferimento al tracciato pubblicato e valutare le problematiche di localizzazione connesse alle criticita' archeologiche. Tale modifica dovra' essere coerente con quanto prescritto dal MIBAC. 44. Si raccomanda di verificare la possibilita' di collocare la barriera di esazione nella zona compresa fra la dogana pontificia e Casal del Brizzi. 45. Si raccomanda di verificare la possibilita' di realizzare una strada di ricucitura altezza Casal del Brizzi, prevedendola parallela all'asse autostradale a partire dalla rotatoria di Chiarore, passando per la nuova stazione di esazione, eventualmente ivi collocata, alla strada di Casale del Brizzi, rivedendo le altre viabilita' locali previste, il tutto al fine di un migliore inserimento e disimpegno del traffico da e per l'ippodromo «La Torricella» e il complesso turistico alberghiero. 46. Si raccomanda di verificare, nell'ambito del piano economico finanziario, la possibilita' di riqualificare la strada Quarto del Brizzi. 47. Si raccomanda di verificare la possibilita' di utilizzare, per il collegamento «Centro A» strada comunale del 33, con adeguamenti, la sede della strada vicinale riportata nelle carte catastali, eliminando la previsione della IN 14. 48. Si raccomanda di verificare la possibilita' di diminuire gli impatti di ordine paesaggistico e ambientale relativi alla realizzazione del cavalcavia alla progressiva 9.540 o di non realizzare tale cavalcavia introducendo gli eventuali miglioramenti alle connessioni viabilistiche esistenti. 49. Si raccomanda di verificare la possibilita' di prevedere, all'altezza del ponte Tre Occhi, una strada di raccordo con la proprieta' del frontista parallela all'autostrada, in luogo della nuova viabilita' prevista con IN13. 50. Si raccomanda di verificare la possibilita' di attuare tutti gli interventi atti a diminuire gli impatti di ordine paesaggistico e ambientale relativi alla realizzazione del cavalcavia alla progressiva 5.490. 51. Si raccomanda di verificare la possibilita' di migliorare la ricongiunzione alla proprieta' Dominici e altre, relativamente all'intervento IN 10. 52. Si raccomanda di verificare la possibilita' di eliminare la nuova viabilita' indicata con IN08, di penetrazione nel tratto dalla s.s. Aurelia sino a via Piemonte. 53. Si raccomanda di verificare, con eventuale accordo da farsi con gli enti locali, la possibilita' di modificare la permeabilita' del tracciato in localita' Nunziatella e i collegamenti della viabilita' locale. 54. Si raccomanda di verificare la possibilita' di modificare la permeabilita' del tracciato in localita' La Torba e i collegamenti della viabilita' locale, con abbassamento della livelletta nel tratto Monte Alzato La Vittoria, eliminando la previsione del raccordo IN 03 e, in sostituzione, utilizzando, riqualificandolo, il tracciato della strada comunale Torba/Sette Finestre. 55. Si raccomanda per le stazioni di servizio previste la realizzazione di n. 1 livello fuori terra, la predisposizione di un piano per l'abbattimento dell'inquinamento luminoso ed opere di mitigazione paesaggistica. 56. Si raccomanda di verificare la necessita' di eventuali lavori di ampliamento e/o sistemazione relativi alla viabilita' locale nel territorio del comune di Capalbio. Con riferimento all'ampiezza della sezione delle nuove strade progettate e/o richieste dagli Enti, per questioni di sicurezza e per una migliore fluidita' del traffico, queste dovranno essere congruenti con le sezioni delle strade contigue o nelle quali si innestano. Tenuto conto del particolare contesto ambientale, paesaggistico, antropico e dei flussi di traffico, anche in ragione della maggior tutela del territorio e quindi del suo minor consumo, la sezione stradale dovra' essere di misura massima di 7 m. 57. Si raccomanda di verificare la possibilita' di adeguare la strada provinciale delle Caldanelle. Con riferimento all'ampiezza della sezione stradale, per questioni di sicurezza e per una migliore fluidita' del traffico, questa dovra' essere congruente con le sezioni delle strade contigue o nella quale si innesta. Raccomandazioni per i lotti 2 e 3. 58. Ai fini della corretta gestione della fase di cantiere occorre tenere conto degli effetti complessivi del traffico conseguente alla cantierizzazione, soprattutto sulla viabilita' secondaria, e devono essere adottate le necessarie misure per minimizzare gli effetti sulla salute pubblica, sugli insediamenti residenziali e produttivi, sul traffico ordinario, anche in relazione all'uso e all'adeguamento della viabilita' locale. 59. Si raccomanda di verificare, con eventuale accordo da farsi con gli Enti Locali, la possibilita' di ricollocare il cantiere CB 01 e la nuova barriera di esazione di San Vincenzo, in modo da tutelare i fabbricati denominati Villamagna e Villa Cariola. Si raccomanda anche di tener conto, a tal proposito, dei valori paesaggistici espressi nei documenti attinenti del Piano di indirizzo territoriale della regione Toscana. 60. In fase di cantiere, si raccomanda di verificare la necessita' di prevedere barriere per prevenire la propagazione di polveri in corrispondenza dei ricettori sensibili. 61. Si raccomanda, per il layout di cantiere e la sua organizzazione, la necessita' di minimizzare la produzione di polveri e che i macchinari utilizzati rispondano alle migliori tecniche disponibili in termini di emissioni in atmosfera. 62. Si raccomanda, in materia di trasformazione dei boschi e rimboschimento, di attenersi a quanto previsto dalla legge regionale n. 39/2000 e dal regolamento 48R 2003. Si raccomanda, per il materiale forestale di propagazione, la presenza della certificazione di provenienza. 63. Nella progettazione delle opere a verde, di quelle che riguardano il ripristino dei cantieri, delle soluzioni architettoniche proposte per le «opere attinenti all'esercizio», il recupero morfologico ed ambientale delle eventuali aree di deposito, di tutte le misure di mitigazione, comprese le barriere acustiche o le eventuali barriere per prevenire la propagazione di polveri in fase di cantiere, nonche', piu' in generale, nella progettazione di tutti gli interventi previsti in fase di costruzione e di esercizio, riferibili al tracciato e alle opere complementari, si raccomanda che il proponente tenga conto di quanto contenuto nell'implementazione paesaggistica del PIT relativamente alla tutela paesaggistica, e nelle schede di paesaggio degli ambiti rispettivamente 22, 23, 24 e 34 per il lotto 2, nonche' 24, 34 e 35 per il lotto 3, per quanto non configgente con le disposizioni del MATTM. 64. Nella revisione complessiva rispetto al progetto delle opere a verde, da effettuarsi in conseguenza della Determina Territoriale del MATTM, in coerenza con l'apporto prescrittivo di provenienza MIBAC, in aree gia' individuate come di pertinenza dell'autostrada, o demaniali, e il cui importo dovra' restare nell'ambito dell'importo previsto nel quadro economico del progetto definitivo, pari a circa 9.500.000,00 euro, per i lotti 2 e 3, si raccomanda che il proponente minimizzi: gli eventuali rischi di inquinamento e di erosione, sia in fase di costruzione che di esercizio; le conseguenze dovute alla sottrazione di suolo ed alla limitazione d'uso del territorio; le conseguenze dell'ingombro fisico delle opere previste sulla funzionalita' e sull'efficienza delle aziende agricole presenti nell'area vasta, ivi inclusi la struttura poderale, l'assetto degli appezzamenti, la viabilita' minore e poderale e le risorse idriche a fini agricoli; gli effetti sulle testimonianze culturali storiche, quali: centuriazione, sistemazioni idraulico agrarie, antiche colture, sugherete, viabilita' poderale, ecc.; gli impatti visivi di viadotti, svincoli e assicurare la continuita' paesaggistica delle aree boscate. 65. Al fine di occupare la parte residuale del precedente ammodernamento, nei territori interessati dalle tratte alle progressive km 171/178, 189/197, 216/218, si raccomanda di prevedere la realizzazione di interventi di adeguamento con ampliamento esclusivamente nella corsia sud, fatte salve le motivazioni irrinunciabili di carattere tecnico e con eccezione dei tratti in presenza, lungo l'attuale superstrada, di edifici o altri vincoli territoriali (ferrovie, viabilita' esistenti, cavalcavia, ecc.). 66. Con riferimento alle previsioni insediative in localita' La California, si raccomanda di approfondire le interferenze, anche acustiche e di inquinamento atmosferico, in fase di progettazione esecutiva, avendo a disposizione documentazione precisa in relazione agli interventi edilizi previsti. 67. Si raccomanda di adottare soluzioni progettuali che riducano ulteriormente la frammentazione delle unita' poderali e gli impatti sulle colture agrarie, tenendo conto anche delle particolari conseguenze derivanti dall'attraversamento di colture biologiche. 68. Si raccomanda di verificare, nella zona del comune di Capalbio, ove il tracciato non si discosta abbastanza dalla dogana di Pescia Fiorentina, la possibilita' di aumentare il distacco. 69. Si raccomanda di valutare una soluzione che minimizzi l'interferenza del lotto 2 con l'acquedotto ACQ049, lasciando l'acquedotto stesso fuori dalle pertinenze autostradali. Raccomandazioni per il lotto 5A. 70. Si raccomanda di approfondire i criteri adottati per ripartire la composizione del parco circolante tra le classi «autovetture», «veicoli commerciali leggeri» e «veicoli commerciali pesanti», ed e' opportuno che ai valori complessivi del volume di traffico giornaliero medio si applichino modulazioni atte a tenere conto dell'andamento circadiano dei flussi di traffico. 71. Preso atto che, per quanto concerne il codice di calcolo ADMS Roads, non vi e' coincidenza tra i dati meteo richiesti in input dal codice (velocita' e direzione del vento, nonche' uno dei seguenti a scelta dell'operatore: lunghezza di Monin - Obukhof, flusso superficiale del calore sensibile, copertura nuvolosa del cielo) e quelli disponibili presso la stazione meteorologica di «Grosseto», utilizzata come riferimento (velocita' e direzione del vento, classe di stabilita' atmosferica), si raccomanda di approfondire come siano stati ottenuti i dati in input per ADMS Roads. 72. Si raccomanda che sia fornita la seconda parte dell'allegato 3, contenente i documenti nominati dal 121214-06/SUA/316-1 al 21214-06/SUA/323-1 (in special modo quelle riferite alle mappe dei ricettori). 73. Si raccomanda che siano forniti i risultati ai ricettori delle modellizzazioni effettuate ante operam, post operam e post mitigazione, indicati nel SIA. 74. Nella zona Doganella si raccomanda di produrre una soluzione alternativa da concordare con il MIBAC, e qualora ritenuta migliorativa, si raccomanda che il soggetto aggiudicatore provveda ad attivare le idonee procedure per la realizzazione dell'intervento. Raccomandazioni lotto 6B. 75. Si raccomanda di verificare, compatibilmente con le interdistanze complessive fra le aree di servizio, la possibilita' di prevedere, nell'ambito della progettazione esecutiva del lotto 6B, il posizionamento di n. 2 stazioni di servizio, una per ciascun senso di marcia. 76. Si raccomanda di verificare, nell'ambito delle soluzioni di cui alla prescrizione relativa allo svincolo di Pescia Romana, la necessita' e la possibilita' di sistemare e/o adeguare la strada comunale denominata «Il Gorello» nel territorio di Pescia Romana. 77. Si raccomanda di verificare, nell'ambito delle soluzioni di cui alla prescrizione relativa allo svincolo di Pescia Romana, la necessita' e la possibilita' di sistemare e/o adeguare la strada comunale denominata «La Memoria», nel territorio di Pescia Romana. 78. Si raccomanda di verificare la realizzazione di una bretella tra la Tenuta Luzi e il nuovo cavalcavia al km 6+738,81. 79. Si raccomanda di verificare la possibilita' di realizzare l'allargamento di via delle Vigne, verificando anche la possibilita' di dividere i flussi nelle due direzioni. 80. Si raccomanda di verificare la possibilita' di realizzare un nuovo cavalcavia sulla strada provinciale denominata via Tirrenia, nel territorio di Montalto capoluogo, in sostituzione di quello esistente per cui viene prevista la demolizione e conseguente eliminazione della strada di collegamento denominata IN26. 81. Si raccomanda di verificare una soluzione per lo svincolo di Montalto di Castro che contempli la sistemazione ed adeguamento della strada comunale denominata Campo Morto e di via Cere, di collegamento tra la IN37 e IN33 (lunghezza indicativa m 700 e larghezza minima m 7, escluse le banchine). 82. Si raccomanda di verificare una soluzione per lo svincolo di Montalto di Castro che contempli la realizzazione di una bretella di collegamento tra la strada denominata «Vecchia Aurelia» e il nuovo svincolo di Montalto di Castro (lunghezza indicativa m 230). 83. Si raccomanda di verificare la possibilita' di sostituire la viabilita' IN 19, nella prima parte, con una nuova viabilita' complanare in carreggiata nord (larghezza = 7 m.), che unisca la IN 57, portata a 7 m, al cavalcavia CV 04 (km 6+471), e si raccomanda di ampliare le sezioni stradali delle viabilita' come da schema seguente: Parte di provvedimento in formato grafico
84. Si raccomanda di verificare la necessita' di eventuali lavori di ampliamento e/o sistemazione relativi alla viabilita' locale. Si raccomanda con riferimento all'ampiezza della sezione delle nuove strade, come da richieste dagli enti, per la sicurezza e per una migliore fluidita' del traffico, che le sezioni delle strade contigue, o nelle quali si innestano, siano nel limite massimo di 7 m. |
| Allegato 3 Parte di provvedimento in formato grafico
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