Gazzetta n. 61 del 13 marzo 2012 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 gennaio 2012 |
Scioglimento del consiglio comunale di Briatico e nomina della commissione straordinaria per la gestione dell'ente. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel comune di Briatico (Vibo Valentia), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 28 e 29 marzo 2010, sussistono forme di ingerenza della criminalita' organizzata, rilevate dai competenti organi investigativi; Considerato che tali ingerenze espongono l'amministrazione stessa a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'amministrazione comunale di Briatico; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata arreca grave pregiudizio allo stato della sicurezza pubblica e determina lo svilimento delle istituzioni e la perdita di prestigio e di credibilita' degli organi istituzionali; Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di Briatico, per il ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 20 gennaio 2012;
Decreta:
Art. 1
Il consiglio comunale di Briatico (Vibo Valentia) e' sciolto per la durata di diciotto mesi. |
| Art. 2
La gestione del comune di Briatico (Vibo Valentia) e' affidata alla commissione straordinaria composta da: dr.ssa Giuseppina Valenti - viceprefetto; dr. Pasquale De Lorenzo - viceprefetto aggiunto; dr.ssa Francesca Ianno' - funzionario economico finanziario. |
| Art. 3
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma addi' 24 gennaio 2012
NAPOLITANO Monti, Presidente del Consiglio
Cancellieri, Ministro dell'interno Registrato alla Corte dei conti il 30 gennaio 2012 Interno, registro n. 1, foglio n. 143 |
| Allegato Al Presidente della Repubblica Il comune di Briatico (Vibo Valentia), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 28 e 29 marzo 2010, presenta forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione, il buon andamento ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica. All'esito degli accertamenti condotti tramite le locali forze di polizia e di un monitoraggio dell'ente, avviato anche in relazione ai numerosi esposti riguardanti sia l'amministrazione appena eletta sia la precedente, il Prefetto di Vibo Valentia, con proprio decreto n. 11470 in data 12 aprile 2011, ha disposto l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726, al fine di verificare l'eventuale sussistenza di infiltrazioni e condizionamenti mafiosi nell'attivita' amministrativa. Al termine dell'attivita' ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il Prefetto di Vibo Valentia, sentito il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica integrato con la partecipazione del Procuratore aggiunto distrettuale antimafia di Catanzaro e del Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, ha redatto l'allegata relazione del 3 novembre 2011, che costituisce parte integrante della presente proposta. Nel documento si da' atto di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando i presupposti per lo scioglimento del consiglio comunale. La relazione evidenzia segnali di continuita' tra l'attuale amministrazione e quella presa in considerazione dalla commissione d'accesso nominata nel 2002, le cui indagini avevano portato all'emanazione del decreto del Presidente della Repubblica del 17 marzo 2003 di scioglimento di quella rappresentanza per infiltrazioni mafiose. Il sindaco e il vicesindaco attuali avevano rivestito, rispettivamente, le funzioni di assessore al bilancio e di consigliere comunale di maggioranza nel consiglio comunale allora disciolto. L'apparato burocratico e il consiglio comunale sono caratterizzati da una fitta rete di parentele, di affinita', di contiguita', di connivenze nonche' di frequentazioni con esponenti delle consorterie malavitose locali e, in particolare, con i referenti di Briatico della cosca egemone di Vibo Valentia la quale, in contatto con le cosche reggine della Piana di Gioia Tauro e con quelle di Lametia Terme, e' dedita al traffico di stupefacenti e alle attivita' di usura ed estorsione. Sono significative in tal senso le documentate frequentazioni di alcuni membri della giunta e del consiglio dell'attuale amministrazione con il principale referente della predetta cosca, talora sfociate in relazioni amichevoli o caratterizzate da una comunanza di interessi per rapporti di lavoro intercorrenti tra il predetto esponente della criminalita' o societa' al medesimo riconducibili e parenti degli amministratori. I legami tra gli amministratori e la locale consorteria criminale sono sfociati in situazioni di palese condizionamento dell'attivita' amministrativa dell'ente, spesso esercitata in funzione degli interessi e delle regole della criminalita' organizzata. Risulta evidente, in particolare, come tali interessi siano prevalsi rispetto alle esigenze dell'ente allorquando l'amministrazione ha assunto personale per garantire i servizi e il funzionamento degli uffici. Nel luglio del 2010, l'ente ha formalizzato, in via d'urgenza, l'assunzione a tempo determinato, per la pulizia delle spiagge, di soggetti con significativi precedenti penali, collegati all'ambiente malavitoso locale ed in particolare al predetto referente della cosca egemone. Tali assunzioni, che peraltro potevano essere programmate nell'ambito delle abituali attivita' dell'ente, sono state disposte, su interessamento di amministratori in carica, senza ricorrere agli ordinari criteri di selezione. Analoghe cointeressenze sono state riscontrate in occasione del reclutamento di personale a tempo determinato da parte di ditte fiduciarie del comune, incaricate della fornitura di servizi. E' il caso dell'assunzione, da parte della cooperativa chiamata a gestire il servizio di scuolabus di Briatico, di quattro soggetti, due dei quali sono risultati collegati alla criminalita' locale da stretti vincoli familiari mentre, per uno dei suddetti, sussistono anche vincoli di parentela con un consigliere di maggioranza, a sua volta legato all'ambiente criminale. Sul conto di uno dei soggetti assunti risultano, inoltre, legami familiari con un pregiudicato arrestato, nel luglio 2010, nel corso dell'operazione antimafia «Crimine». Anche nella selezione effettuata dall'ente gestore dei ruoli attinenti al servizio idrico risultano reclutati due letturisti, di cui uno ha precedenti penali e frequentazioni con soggetti malavitosi. Il modus operandi del comune di Briatico ha confermato le modalita' gia' poste in essere dalla precedente amministrazione in relazione alle assunzioni effettuate sia per assicurare la pulizia delle spiagge nella stagione balneare 2008, sia per l'espletamento del servizio di raccolta differenziata porta a porta. Anche in quell'occasione gran parte del personale reclutato vantava documentate frequentazioni di soggetti appartenenti alla criminalita' organizzata, egemone sul territorio comunale. Il Prefetto di Vibo Valentia, nella sua relazione, ha evidenziato la cointeressenza tra l'apparato politico-burocratico e l'ambiente malavitoso nella procedura per l'assunzione di due unita' necessarie alla conduzione e alla gestione dell'ufficio finanziario, settore strategico nella vita dell'ente. Nella circostanza e' emersa l'assoluta discrezionalita' del sindaco nella scelta, effettuata senza alcuna oggettiva valutazione delle professionalita' richieste in relazione all'incarico da affidare e dei requisiti attitudinali dei candidati, che ha portato all'inserimento nell'ufficio di parenti di amministratori, di cui uno ritenuto contiguo al massimo esponente della criminalita' locale. E' significativo che l'amministrazione, invece di indirizzare la propria azione secondo i principi del buon andamento e dell'imparzialita', abbia assunto decisioni disattendendo le ordinarie procedure ed in assenza del piano del fabbisogno di personale per l'anno 2011 e per il triennio 2011-2014. Un altro indicatore della situazione in atto all'interno dell'amministrazione comunale di Briatico riguarda il reclutamento da parte dello stesso sindaco, per l'ufficio di staff, di una persona vicina all'ambiente delinquenziale locale. Nel contesto generale di irregolarita' rinvenibile nei diversi settori dell'ente si colloca la vicenda dell'elargizione di contributi, effettuata pur in presenza di grave situazione di indebitamento del comune e con procedure contabili non rispettose della normativa in materia, per la mancata apposizione del visto di regolarita' attestante la copertura finanziaria. Nella vicenda, appaiono di assoluta evidenza i condizionamenti degli amministratori del comune di Briatico da parte della criminalita' organizzata laddove si consideri che di una elargizione ha beneficiato una societa' sportiva, riconducibile alla famiglia del predetto noto esponente della criminalita' organizzata. In occasione della manifestazione denominata «agosto briaticese», la commissione di accesso ha riscontrato il pagamento di somme, non previste ne' impegnate, in favore di ditte legate o vicine al piu' volte citato referente locale della cosca egemone di Vibo Valentia, mentre non risultano rimborsate le spese sostenute da ditte, non legate a contesti criminali, per le quali era stato effettuato il relativo impegno. Nella relazione prefettizia viene posta in rilievo un'illegittima commistione nella gestione degli affidamenti pubblici, rappresentata da un'indebita ingerenza degli organi politici sull'operato dell'apparato burocratico, in contrasto con il principio di separazione dei poteri di indirizzo e programmazione da quelli gestionali. In occasione della manutenzione ordinaria di due edifici scolastici, l'amministrazione ha illegittimamente attivato la procedura d'urgenza, sebbene i lavori potessero essere programmati con un congruo anticipo, affidando le opere ad una impresa di fiducia, per la quale sono stati poi accertati condizionamenti mafiosi da parte della Prefettura. L'affidamento e' stato successivamente revocato a seguito delle informazioni antimafia interdittive, ma la ditta ha comunque tratto un vantaggio economico, avendo gia' realizzato quasi tutti i lavori per i quali era stata incaricata. Altra vicenda significativa delle modalita' di affidamento di lavori riguarda il servizio di refezione scolastica, assegnato ad una ditta riconducibile alla locale consorteria. Nel 2010, per il terzo anno consecutivo, la ditta ha partecipato alla gara e si e' aggiudicata il servizio, presentandosi a ridosso della scadenza del termine quale unica partecipante, con un irrisorio ribasso rispetto alla base d'asta. Le attivita' poste in essere dagli amministratori dell'ente in relazione alla gestione urbanistica del territorio consolidano il quadro di cointeressenze in precedenza delineato. In occasione dell'iter procedimentale relativo all'adozione del «piano spiaggia» sono state ravvisate influenze che lasciano trasparire i diversi interessi nella gestione di tale strumento delle aree demaniali marittime. E' evidente l'importanza del piano, laddove si consideri che il territorio comunale e' caratterizzato dalla presenza di insediamenti alberghieri nella zona costiera e di impianti turistico-ricettivi che hanno da tempo destato l'attenzione della malavita. A fronte dell'iter giunto quasi alla fase conclusiva, l'attuale amministrazione, anziche' intervenire in prosecuzione, ha riaperto la procedura, fornendo propri indirizzi per la stesura del documento, senza chiarire i motivi a sostegno di tale decisione. Peraltro, il massimo esponente locale della criminalita' organizzata risulta aver svolto un ruolo significativo nelle valutazioni dell'amministrazione sull'adozione del piano. Nella relazione del Prefetto di Vibo Valentia si da' atto di anomale interferenze sull'operato dell'ente nelle vicende connesse alla lottizzazione Brace-Anticaglia, che peraltro e' tra quelle di maggiore dimensione territoriale, il cui piano, avviato nel lontano 1984, e' stato mantenuto in essere fino all'agosto 2011, con proroghe della relativa convenzione. Rileva la circostanza che la ditta che effettua i lavori per la realizzazione di fabbricati su uno dei comparti della lottizzazione e' legata da rapporti di frequentazione alla famiglia del predetto referente locale della criminalita' organizzata. Dalle indagini esperite dalla commissione d'accesso emerge un ambiente politico-amministrativo fortemente compromesso, con una gestione dell'ente caratterizzata da irregolarita' gravi, diffuse e reiterate, anche risalenti negli anni. L'attuale amministrazione non solo non ha adottato idonee misure per garantire il risanamento e per assicurare una conduzione amministrativa funzionale agli interessi della collettivita' briaticese ma, con il suo comportamento, ha aggravato la gia' difficile condizione dell'ente, precaria anche sotto il profilo finanziario. Tale realta' ha poi portato, il 28 settembre 2011, alla dichiarazione dello stato di dissesto e alla conseguente nomina del commissario straordinario di liquidazione. E', peraltro, da evidenziare che a Briatico si assiste ad una decisa attenuazione di tutte le garanzie democratiche, con la compromissione dei principi di buon andamento e di imparzialita' dell'amministrazione, per la pressoche' totale assenza di un dibattito politico interno all'ente, provocata dalle dimissioni presentate da tutti i consiglieri dell'opposizione e dalla successiva rinuncia di quelli che dovevano subentrare. Il contesto politico ambientale che emerge dai fatti in precedenza richiamati delinea una situazione di permeabilita' a condizionamenti esterni dell'amministrazione comunale di Briatico, che ha pregiudicato gli interessi della collettivita'. Ritengo pertanto che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Briatico (Vibo Valentia) ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 19 gennaio 2012
Il Ministro dell'interno: Cancellieri |
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