Gazzetta n. 59 del 10 marzo 2012 (vai al sommario)
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
DECRETO 2 marzo 2012
Avviso per la presentazione di idee progettuali per «Smart Cities and Communities and Social Innovation».


IL DIRETTORE GENERALE
per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca

Visto il Quadro Strategico Nazionale (di seguito QSN) per la politica regionale di sviluppo 2007-2013, approvato dalla Commissione Europea con Decisione C(2007) 3329 del 13 luglio 2007 e in particolare le Priorita' 2 e 7 del QSN relative alle strategie di sviluppo della capacita' di ricerca, innovazione, creazione e applicazione delle conoscenze e del rafforzamento della competitivita' dei sistemi produttivi e dell'occupazione nelle Regioni della Convergenza, in coerenza con gli Orientamenti strategici comunitari per il 2007-2013 che chiedono, la promozione della conoscenza e dell'innovazione a favore della crescita;
Visto che il QSN prevede che gli interventi affidati alle Amministrazioni Centrali vengano attuati nel rispetto del principio della cooperazione interistituzionale, da realizzarsi attraverso la stipula di Accordi di Programma Quadro o ulteriori modalita' operative di azione interistituzionale che contemplino procedure improntate alla funzionalita', efficienza e flessibilita';
Visto il Programma Operativo Nazionale "Ricerca e Competitivita'" 2007-2013 per le Regioni della Convergenza (di seguito PON R & C 2007-2013), approvato con Decisione della Commissione Europea C(2007) 6882 del 21 dicembre 2007 (CCI: 2007IT161PO006);
Visto che il PON R & C 2007-2013 individua quale Autorita' di Gestione (di seguito AdG) prevista dal Regolamento (CE) n.1083/2006 e dal Regolamento (CE) 1028/2006 il Dirigente dell'Ufficio VII della Direzione generale per il Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca del Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca (di seguito MIUR);
Visto che il PON R & C 2007-2013 contempla un percorso attuativo degli interventi programmati fondato sulla stipula di appositi APQ o l'attivazione di altri strumenti della governance multilivello, in accordo con gli orientamenti del QSN;
Considerato che il PON R & C 2007-2013 si articola in Assi prioritari di intervento e obiettivi operativi, e che nell'ambito dell'Asse II - Sostegno all'Innovazione, si colloca l'obiettivo operativo Azioni integrate per lo sviluppo sostenibile e per lo sviluppo della societa' dell'informazione;
Visti i contenuti e le finalita' delle Azioni integrate per la societa' dell'informazione, e delle Azioni integrate per lo sviluppo sostenibile, in particolare delle Azioni integrate di ricerca per i due ambiti, la cui attuazione viene assicurata da un forte partenariato istituzionale e in particolare con il coinvolgimento diretto della Presidenza del Consiglio - Dipartimento per la Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Tecnologica (di seguito DDI) e del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;
Viste le strategie, le finalita' e gli obiettivi in cui si articola il Piano e-government del DDI e gli elementi di integrazione con le strategie del PON R & C 2007-2013 e gli orientamenti della Agenda Digitale Europea;
Vista la comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico Sociale e al Comitato delle Regioni "Un'agenda digitale europea" COM/2010/0245f/2;
Visti il Piano Nazionale per il Sud e gli indirizzi in esso contenuti in materia di "Innovazione, Ricerca e Competitivita'" e il "Piano di Azione e Coesione " del 15 dicembre 2011;
Vista la Carta di Lipsia sulle citta' europee sostenibili del 2007 dove sono stati identificati obiettivi e soluzioni per lo sviluppo sostenibile delle aree urbane e i contenuti delle successive Dichiarazione di Marsiglia del 2008 e Dichiarazione di Toledo del 2010, che pongono particolare enfasi sulle politiche energetiche e climatiche e sulle soluzioni tecnologiche da adottare nelle politiche di sviluppo;
Vista la Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, relativa ad una Strategia Tematica per l'Ambiente Urbano COM/2005/718 attraverso la quale si stabiliscono misure di cooperazione volte ad incoraggiare le autorita' locali affinche' adottino un approccio alla gestione urbana maggiormente integrato al fine di cogliere il massimo delle potenzialita' in tema di sviluppo, qualita' ambientale, efficienza energetica e riduzione dei gas serra.
Vista l'approvazione da parte del Consiglio Europeo il 12 dicembre 2008 del cosiddetto "Pacchetto Clima-Energia" e il lancio dell'iniziativa del "Patto dei Sindaci", come modello di governance multilivello in ambito energetico ambientale e come presupposto per le azioni di sviluppo integrato a livello urbano;
Vista la Risoluzione del Parlamento Europeo adottata il 12 marzo 2010 dal titolo "Investing in the development of low carbon technologies (SET-Plan), le relative iniziative progettuali in corso a livello comunitario in ambito Smart Cities;
Vista la Comunicazione della Commissione Europea al Parlamento e al Consiglio COM (2010) 546 Final "Europe 2020 Flagship Initiative - Innovation Union", nonche' le finalita' e i contenuti dell'Iniziativa Innovation Union tesa a valorizzare l'innovazione quale elemento chiave dei piani di investimento in crescita sostenibile e occupazione in Europa;
Vista la Dichiarazione Europe leading social innovation del Presidente della Commissione europea del 17 marzo 2011 e gli indirizzi espressi dal Presidente Barroso sull'evoluzione del concetto di innovazione sociale e del ruolo che essa puo' avere nello sviluppo e nelle opportunita' di crescita della societa' europea a livello globale e locale;
Visti alcuni specifici recenti meccanismi di finanziamento predisposti a livello comunitario basati su modelli di partenariato pubblico-privato, indirizzati e coordinati dall'ente locale;
Visto il Decreto Ministeriale n. 593 dell'8 agosto 2000 e ss.mm.ii. (di seguito decreto ministeriale 593/2000), attuativo del Decreto Legislativo 297/1999, e in particolare l'art. 13 recante le disposizioni per l'attuazione di interventi secondo la procedura negoziale;
Visto il "Memorandum di Intesa tra il Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca - Autorita' di Gestione del Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitivita' 2007-2013 per le Regioni della Convergenza e la Presidenza del Consiglio dei Ministri - DDI" (di seguito Memorandum DDI), finalizzato all'attuazione congiunta della predetta Azione Integrata per la Societa' dell'Informazione (azione ricerca), siglato il 3 maggio 2011;
Visti il "Memorandum di Intesa tra il Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca - Autorita' di Gestione del Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitivita' 2007-2013 per le Regioni della Convergenza e il Ministero dell'Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare" (di seguito Memorandum MATTM), finalizzato all'attuazione congiunta della predetta Azione integrata per lo sviluppo sostenibile (azione ricerca), sottoscritto in data 27 luglio 2011, e il successivo Addendum sottoscritto in data 13 febbraio 2012;
Visti i successivi orientamenti e indirizzi espressi a livello politico dalle Amministrazioni firmatarie dei predetti Memorandum;
Visto l'ASSE III - Assistenza Tecnica e attivita' di Accompagnamento del PON R & C 2007-2013 e, nello specifico, l'Obiettivo Operativo Integrazioni programmatiche per il perseguimento di effetti di sistema, in cui si collocano iniziative tese ad attivare integrazioni e collegamenti con azioni realizzate nell'ambito della politica nazionale ordinaria e della politica promossa attraverso i Fondi Strutturali;
Visto il Protocollo d'Intesa, siglato in data 25 giugno 2009, tra il Ministro dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca ed i Presidenti delle Regioni della Convergenza, per l'attuazione del PON R & C 2007-2013 e in particolare i contenuti e le finalita' delle Iniziative di osmosi nord/sud, richiamati nei successivi APQ, tesi a promuovere esperienze di cooperazione scientifico-tecnologica e la diffusione di buone pratiche;
Rilevata l'esigenza che siano tempestivamente attivate le procedure piu' idonee per l'efficace avvio delle Azioni predette;

Decreta:

Art. 1
Finalita' e oggetto dell'intervento

1. Il PON R & C 2007-2013 per le Regioni della Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) dell'Unione Europea e da risorse nazionali (Fondo di Rotazione - FDR), ricomprende, nell'ambito dell'ASSE II "Sostegno all'Innovazione" (Obiettivo Operativo: "Azioni integrate per lo sviluppo sostenibile e per lo sviluppo della societa' dell'informazione"), lo sviluppo delle Azioni denominate "Azioni integrate per la societa' dell'informazione" e "Azioni integrate per lo sviluppo sostenibile".
2. Finalita' del PON R & C 2007-2013 e' favorire la capacita' di produrre e utilizzare ricerca e innovazione di eccellenza in modo da assicurare uno sviluppo duraturo e sostenibile dei territori, modificando i fattori di contorno all'agire imprenditoriale, rendendo il territorio maggiormente competitivo e attrattivo.
3. In particolare, il PON R & C 2007-2013 prevede la definizione e l'attivazione di interventi in grado di promuovere la ricerca relativa alle applicazioni ICT al fine di concorrere allo sviluppo qualificato delle Regioni della Convergenza, attraverso un up-grading tecnologico in settori connotati da dinamiche accelerate e dove spesso le competenze scientifico-tecnologiche esistenti nei territori di riferimento appaiono disallineate rispetto alle realta' piu' avanzate a livello nazionale e internazionale.
4. Al fine di dare congiuntamente avvio alle Azioni di cui al comma 1 del presente articolo, il MIUR, il DDI ed il MATTM intendono promuovere interventi in grado di utilizzare le piu' avanzate soluzioni tecnologiche nel campo dell'ICT per dare risposta al fabbisogno di soluzioni di diretto impatto sugli ambiti di interesse pubblico, cosi' come definiti all'art. 2, comma 1 dei Memorandum di cui alle premesse e successive integrazioni.
5. Per cio' che concerne le Azioni integrate, in coerenza con il quadro strategico definito dal Piano E-Government e in accordo con quanto previsto dal PON R & C e dagli orientamenti dell'Agenda Digitale Europea, tenuto conto della Carta di Lipsia sulle citta' europee sostenibili e della Strategia Tematica per l'Ambiente urbano richiamati nelle premesse, gli interventi saranno finalizzati a introdurre innovazioni attraverso progetti di ricerca fortemente innovativi che, impegnando competenze integrate dei grandi operatori, nonche' delle micro, piccole e medie imprese presenti nei territori della Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e, piu' in generale, del Mezzogiorno d'Italia nonche' del sistema pubblico della ricerca possano contribuire allo sviluppo dei territori grazie ad una migliore allocazione delle risorse e nel contempo al miglioramento della qualita' della vita delle collettivita'.
6. Nel contempo tali interventi contribuiranno a promuovere l'utilizzo evoluto delle tecnologie ICT da parte di cittadini, imprese e amministrazioni. In coerenza con tale strategia, gli interventi devono essere in grado di sviluppare soluzioni tecnologiche, servizi, modelli e metodologie che si collocano sulla frontiera della ricerca applicata di origine industriale ed accademica. Il perimetro applicativo e' quello delle Smart Communities ovvero dello sviluppo di modelli innovativi finalizzati a dare soluzione a problemi di scala urbana e metropolitana tramite un insieme di tecnologie, applicazioni, modelli di integrazione e inclusione. La Smart Community, quale riferimento per l'individuazione delle aree di ricerca e delle traiettorie di sviluppo rilevanti ai fini dell'Avviso, va intesa in senso ampio rispetto alla definizione di agglomerato urbano di grande e media dimensione, e si riferisce al concetto di citta' diffusa e di comunita' intelligente (anche attraverso l'aggregazione di piccoli comuni ovvero sistemi metropolitani) nei quali sono affrontati congiuntamente tematiche socio ambientali, quali mobilita', sicurezza, educazione, risparmio energetico o ambientale.
 
Art. 2
Azione Integrata per la Societa' dell'Informazione - Azione Ricerca
Azione Integrata per lo Sviluppo Sostenibile - Azione Ricerca

1. Il MIUR, d'intesa con il DDI e con il MATTM, invita i soggetti di cui al successivo art. 3 a presentare idee progettuali riferite ai seguenti ambiti:
Azione Integrata per la Societa' dell'Informazione:
- Smart mobility: sostenere l'innovazione nell'ambito della mobilita' marittima, urbana, su gomma e/o su rotaia attraverso lo sviluppo di tecnologie e soluzioni ICT finalizzate a migliorare l'interoperabilita' dei sistemi informativi logistici marittimi o tra i sistemi di infomobilita' marittima, urbana, su gomma e/o su rotaia, anche in attuazione delle disposizioni della normativa comunitaria vigente in materia.
- Smart health: sostenere l'innovazione del sistema sanitario, attraverso lo sviluppo di tecnologie, soluzioni e componenti ICT funzionali e abilitanti che consentano l'attivazione di nuovi modelli di attivita' nell'area della salute e del benessere, lo sviluppo di servizi di e-sanita' a livello sovra/regionale, locale e individuale, il miglioramento del modello di interazione tra strutture sanitarie, l'implementazione di modelli a supporto della programmazione territoriale delle risorse e degli investimenti sul territorio.
- Smart education: sostenere l'innovazione del sistema educativo e dell'istruzione e formazione, attraverso lo sviluppo di architetture informative, soluzioni tecnologiche e componenti di sistema ICT, funzionali e abilitanti, che consentano l'attivazione e l'implementazione di nuovi modelli di apprendimento/insegnamento individuale e di classe, la realizzazione di sistemi di valutazione avanzati, lo sviluppo di servizi di e-education, nonche' il miglioramento dei modelli di interazione delle strutture educative e dell'istruzione e formazione con il mondo pubblico e privato del lavoro.
- Cloud computing technologies per smart government: sostenere l'innovazione dei servizi al pubblico, con particolare riguardo al settore E-government, e alle imprese, con particolare riferimento alle PMI, mediante lo sviluppo di prototipi funzionanti che contribuiscano ad adottare e diffondere piattaforme "cloud" e le relative applicazioni e servizi. Le nuove tecnologie dovranno essere in grado di migliorare la qualita' e l'accessibilita' dei servizi, garantire elevati standard di interoperabilita' tra sistemi "cloud" differenti, promuovere implementazioni di riferimento basate su soluzioni "open source", ridurre i costi di adozione da parte delle imprese di nuove tecnologie ICT, incrementando il ritorno degli investimenti e riducendo il "time to market" dei loro prodotti/servizi.
- Smart culture e Turismo: sostenere l'innovazione del sistema dei patrimoni ed attivita' culturali e del turismo, sia attraverso lo sviluppo di soluzioni tecnologiche ICT per la diagnostica, il restauro, la conservazione, la digitalizzazione, la fruizione e la valorizzazione dei beni culturali materiali e/o immateriali, sia definendo modelli utili a digitalizzare e rendere piu' competitiva la filiera produttiva turistica in modo da favorire la promozione delle destinazioni, la creazione di percorsi esperienziali e la disintermediazione dell'offerta ricettiva tramite modelli condivisi di indicizzazione e di identificazione univoca.
Azione Integrata per lo Sviluppo Sostenibile:
- Renewable energy e smart grid: sostenere l'innovazione del settore dell'Energia attraverso lo sviluppo di soluzioni tecnologiche e gestionali in grado di promuovere e rafforzare il recupero, la produzione e la gestione integrata delle diverse fonti energetiche rinnovabili e dei relativi sistemi di distribuzione, tenendo conto della necessita' di valorizzare le relazioni tra la dimensione urbana e rurale nelle politiche energetiche, ambientali e climatiche delle smart communities.
- Energy Efficiency e low carbon technologies: sostenere il miglioramento delle performance energetiche e ambientali degli agglomerati urbani, siti industriali e ambienti rurali, attraverso lo sviluppo di tecnologie e modelli gestionali, anche integrati, in grado di ridurre i consumi energetici, promuovere l'utilizzo razionale delle risorse naturali, abbattere le emissioni di gas climalteranti e sostenere lo sfruttamento, attraverso la riconversione, dei reflui derivanti dalle lavorazioni industriali.
- Smart mobility e last-mile logistic: sostenere l'innovazione nel settore dei trasporti e della logistica attraverso lo sviluppo di tecnologie e sistemi funzionali a promuovere e sviluppare la mobilita' urbana e interurbana a basso impatto ambientale e la logistica sostenibile, nonche' l'innalzamento dell'efficienza nella gestione dei circuiti di distribuzione dei beni, anche attraverso l'ottimizzazione della logistica di ultimo miglio, intervenendo sulle leve operative del trasporto secondario.
- Sustainable natural resources (waste, water, urban biodiversity): ottimizzare le connessioni tra il miglioramento dei bilanci energetici e ambientali dei territori e la gestione delle risorse naturalistiche e socio-culturali secondo principi di equita' e sostenibilita', attraverso lo sviluppo di tecnologie e modelli operativi finalizzati alla gestione, trattamento e rivalorizzazione delle risorse naturali, nonche' alla tutela della biodiversita'.
2. Tali idee progettuali dovranno prevedere lo sviluppo di attivita' di ricerca industriale, estese ad attivita' non preponderanti di sviluppo sperimentale, finalizzate a far crescere un capitale umano specializzato nell'economia dei servizi che rappresenta la premessa per innestare nei territori delle Regioni della Convergenza della meccanismi di "crescita intelligente". Le stesse dovranno caratterizzarsi per il ricorso prevalente a tecnologie ICT e i risultati delle attivita' di ricerca dovranno essere validati mediante sperimentazione condotta con il coinvolgimento delle amministrazioni interessate.
3. Le idee progettuali dovranno, altresi', caratterizzarsi per la capacita' di potenziare e valorizzare i suddetti ambiti di cui al precedente comma 1, con specifico riferimento a quelli di particolare rilevanza economica a livello regionale, con contestuale capacita' di ricadute su altri ambiti e/o su altre regioni.
4. Le idee progettuali saranno valutate e selezionate sulla base dei criteri di cui al successivo art. 7 e le migliori saranno concretizzate in specifici progetti esecutivi da sottoporre alle procedure di valutazione e finanziamento secondo le modalita' previste dall'art. 13 del decreto ministeriale 593/2000 e ss.mm.ii.
 
Art. 3
Soggetti ammissibili

1. Sono ammissibili a presentare le idee progettuali i soggetti di cui all'art. 5, commi 1 e seguenti del decreto ministeriale 593/2000 e ss.mm.ii, aventi sedi operative nelle Regioni della Convergenza o che si impegnino a costituire una sede in tali Regioni in caso di approvazione dei progetti esecutivi di cui al successivo art. 7 comma 6 dell'Avviso.
2. Al fine di contribuire alla migliore efficacia degli interventi di cui al presente Avviso, con lo scopo di assicurare rilevanti ricadute socio-economiche per l'intero territorio del Mezzogiorno d'Italia, sono altresi' ammissibili a presentare idee progettuali i soggetti di cui all'art. 5, commi 1 e seguenti del decreto ministeriale 593/2000 e ss.mm.ii aventi sedi operative nelle Regioni Sardegna, Basilicata, Abruzzo e Molise per progetti afferenti alle stesse Regioni. Resta fermo che l'eventuale finanziamento di progetti presentati da soggetti di cui al presente comma e' condizionato alla sussistenza di idonea copertura finanziaria da reperirsi tramite specifici accordi tra le Amministrazioni, centrali e regionali, coinvolte.
3. Ogni singola idea progettuale puo' essere presentata da un numero massimo di cinque proponenti, e il relativo costo complessivo non puo' essere inferiore a 15 milioni di euro ne' superiore a 30 milioni di euro.
4. Il partenariato di cui al precedente comma 3 del presente articolo deve rispettare i seguenti elementi:
- la componente industriale del partenariato (art. 5, comma 1, lettere da a) a d) del decreto ministeriale 593/2000 e ss.mm.ii.), nel suo complesso, dovra' farsi carico di almeno il 50% dei costi complessivi riferibili alle attivita' di ricerca, formazione e sviluppo sperimentale enucleate nella proposta, ivi inclusi i costi di sperimentazione che non devono essere inferiori al 5%, ne' superiori al 10% del costo totale della proposta;
- nell'ambito del predetto 50%, una quota non inferiore al 10% deve essere sostenuta direttamente da una o piu' PMI, come definite nella normativa comunitaria di riferimento, richiamata dal decreto ministeriale 593/2000 e ss.mm.ii;
- una quota non inferiore al 25% del costo totale della proposta deve essere sostenuta direttamente da Universita' e Istituti Universitari statali;
- una quota non inferiore del costo totale della proposta deve essere sostenuta direttamente al 10% da Enti e Istituzioni Pubbliche Nazionali di Ricerca vigilati dall'Amministrazione Pubblica Centrale.
5. Lo stesso raggruppamento di soggetti di cui al comma 3 del presente articolo, puo' presentare fino ad un massimo di tre idee progettuali, purche' caratterizzate dalla loro capacita' di sviluppare in modo integrato, coordinato e organico tematiche afferenti uno stesso ambito tra quelli indicati all'art. 2 dell'Avviso, di particolare rilevanza economica per la regione di riferimento e idoneo a produrre ricadute significative su altri ambiti e/o territori.
 
Art. 4
Caratteristiche delle idee progettuali

1. Ai fini di cui all'art. 1 dell'Avviso, le idee progettuali ricomprendenti attivita' di ricerca industriale, di sviluppo sperimentale e di formazione di capitale umano, devono far riferimento a uno solo degli ambiti di cui all'art. 2, comma 1 dell'Avviso, da considerare quale settore di riferimento applicativo prioritario. La proposta, tuttavia, potra' utilmente collocarsi anche in uno, o piu', dei restanti ambiti, da intendersi quali settori di interesse di tipo secondario.
2. Una particolare valutazione premiale e' attribuita a quelle proposte che prevedano soluzioni tecnologiche aperte e interoperabili in grado di avere impatto su piu' di uno degli ambiti individuati.
3. Le idee progettuali devono prevedere il completamento delle attivita' entro il 30 maggio 2015.
4. Nel rispetto e in applicazione del principio comunitario della "flessibilita' complementare", l'idea progettuale deve prevedere e descrivere specifiche attivita' di formazione per ricercatori e tecnici di ricerca funzionali al raggiungimento dell'obiettivo complessivo della proposta e organiche alle finalita' della stessa, il cui costo sia contenuto entro il limite massimo del 10% del totale riferito alle attivita' di ricerca e sviluppo sperimentale.
5. In considerazione delle finalita' e caratteristiche degli interventi promossi attraverso l'Avviso, le attivita' formative devono privilegiare un approccio metodologico distintamente applicativo (formazione sul campo).
6. Al fine di garantire la massima efficacia delle attivita' di sperimentazione in ambito urbano, ogni raggruppamento deve prevedere il coinvolgimento di una o piu' delle Pubbliche Amministrazioni operanti nei territori ove si svolgeranno le previste attivita' progettuali, secondo le modalita' descritte ai punti m) e r) del successivo comma 7 del presente articolo.
7. L'idea progettuale deve essere strutturata sulla base dei seguenti elementi, ognuno dei quali dovra' essere descritto in un massimo di 4.000 caratteri:
a) una complessiva descrizione dell'idea progettuale che evidenzi la tipologia di beni e servizi che si intende sperimentare, valorizzando la ricerca riferita ad un ambito prioritario e, eventuali a ulteriori ambiti secondari, tra quelli indicati all'art. 2, comma 1 dell'Avviso;
b) l'esplicitazione degli obiettivi di ricerca che si intendono perseguire, evidenziando in particolare le ricadute positive in termini di impiego delle risorse e di qualita' della vita della collettivita', concretamente dimostrabili attraverso la fase di sperimentazione;
c) l'illustrazione delle attivita' di ricerca necessarie per la realizzazione di ciascun obiettivo;
d) le competenze distintive del capitale umano di eccellenza che si intende creare;
e) l'impegno dei singoli soggetti partecipanti in ciascuna delle attivita' ricomprese nell'idea progettuale;
f) il programma temporale della proposta, articolata per fasi realizzative, la cui fase di sperimentazione non deve essere di durata inferiore a un quarto della durata complessiva prevista;
g) la descrizione delle competenze scientifico-tecnoloco-gestionali dei soggetti coinvolti, le motivazioni che sono alla base della loro partecipazione al progetto e le eventuali esperienze di realizzazione di proposte equivalenti;
h) le modalita' di valorizzazione dei risultati della ricerca e la sostenibilita' nel tempo dell'iniziativa attraverso l'indicazione schematica della "business idea", sottesa al progetto di sviluppo sperimentale;
i) il livello di coinvolgimento dei soggetti proponenti in partenariati scientifico-tecnologico-industriali su scala europea e internazionale, con particolare attenzione alla eventuale esplicitazione dei futuri programmi di sviluppo e di investimenti nelle aree territoriali di interesse dell'Avviso, da parte dei soggetti industriali, in forma individuale e/o consorziata, finalizzati a sostenere l'effettiva implementazione sul territorio dei risultati del progetto;
j) il collegamento organico e coerente con altre azioni in corso di attuazione del PON R & C e/o altre azioni dei Programmi Operativi Regionali;
k) il collegamento organico e coerente con altre azioni di sviluppo urbano in via di attuazione nell'ambito dei Programmi Operativi Regionali FESR 2007-2013 e con altre iniziative finanziate nell'ambito del POI "Energie rinnovabili e risparmio energetico" 2007-2013;
l) ove l'idea progettuale sia proposta ai sensi dell'art. 3, comma 5 dell'Avviso, il relativo collegamento e integrazione e la capacita' di valorizzare e potenziare tematiche riferite ad uno specifico ambito tra quelli di cui all'art. 2, comma 1 dell'Avviso;
m) l'indicazione della Pubblica Amministrazione presso cui si prevede di svolgere le attivita' di sperimentazione di cui all'art. 2, comma 2 dell'Avviso, accompagnata da un atto dell'organo deliberante della stessa Amministrazione attestante la propria disponibilita' alla partecipazione, l'inserimento dell'intervento all'interno dei propri strumenti di programmazione e pianificazione relativi agli ambiti dell'idea progettuale, nonche' l'interesse ad acquisire il servizio sperimentato;
n) la novita', originalita' e utilita' delle attivita' e delle conoscenze acquisibili, con riferimento allo stato dell'arte internazionale;
o) gli obiettivi, metodologie e contenuti delle attivita' formative che si intendono realizzare, evidenziando ogni elemento di integrazione con il progetto di ricerca e sviluppo sperimentale;
p) l'illustrazione di risultati concretamente conseguibili nel medio periodo in termini di trasferimento tecnologico, nascita di nuove imprese, spin-off industriali originati dalle attivita' di ricerca proposte;
q) la coerenza delle attivita' e degli obiettivi progettuali con le azioni in tema di "Smart Cities" contenute nelle vigenti iniziative comunitarie;
r) la descrizione del modello e dei meccanismi di governance fra il raggruppamento proponente, la Pubblica Amministrazione coinvolta e l'eventuale partenariato locale.
 
Art. 5
Determinazione e ammissibilita' dei costi

1. Le spese ammissibili alle agevolazioni, ai sensi del decreto ministeriale del 2.1.2008 recante l'adeguamento delle disposizioni del decreto ministeriale 593/2000 alla Disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione di cui alla Comunicazione 2006/C 323/01 e relativa nota esplicativa del 15 maggio 2008, riferite sia ad attivita' di ricerca industriale, sia ad attivita' di sviluppo sperimentale, comprendono:
a. spese di personale (ricercatori, tecnici, ed altro personale ausiliario adibito all'attivita' di ricerca di cui al progetto, che risulti, in rapporto col soggetto beneficiario dei contributi, dipendente a tempo indeterminato o determinato e/o lavoratore parasubordinato, e/o titolare di borsa di dottorato, o di assegno di ricerca, o di borsa di studio che preveda attivita' di formazione attraverso la partecipazione al progetto);
b. costi degli strumenti e delle attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca. Se gli strumenti e le attrezzature non sono utilizzati per tutto il loro ciclo di vita per il progetto di ricerca, sono considerati ammissibili unicamente i costi di ammortamento corrispondenti alla durata del progetto di ricerca, calcolati secondo i principi della buona prassi contabile;
c. costi dei servizi di consulenza e di servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini dell'attivita' di ricerca;
d. spese generali supplementari derivanti direttamente dal progetto di ricerca, imputate con calcolo pro-rata all'operazione, secondo un metodo equo e corretto debitamente giustificato. Tali spese dovranno essere valorizzate in una percentuale del costo del personale che sia adeguatamente supportata dalla contabilita' aziendale (generale e analitica) e comunque non eccedente il 50% delle spese di personale. Tale incidenza sara' determinata in base al rapporto esistente tra le spese generali aziendali (riconducibili ad attivita' di ricerca e sviluppo) e il costo del personale (dipendente e non dipendente), sulla base dei dati contabili relativi all'esercizio di riferimento durante il quale e' stato svolto il progetto di ricerca;
e. altri costi di esercizio, inclusi costi di materiali, forniture e prodotti analoghi, sostenuti direttamente per effetto dell'attivita' di ricerca, costi di fidejussione e di informazione e pubblicita';
2. Le spese ammissibili alle agevolazioni, ai sensi dell'art. 8, comma 4, del decreto ministeriale 593/2000, riferite ad attivita' di formazione comprendono:
a. costo del personale docente (max 10% del costo dell'intervento formativo);
b. spesa di trasferta del personale docente e dei destinatari della formazione;
c. altre spese correnti (materiali, forniture, informazione e pubblicita', etc.);
d. strumenti e attrezzature di nuovo acquisto per la quota da riferire al loro uso esclusivo per il progetto di formazione;
e. costi di servizi di consulenza, per una quota comunque non superiore al 5% del costo delle attivita' di formazione;
f. costo dei destinatari della formazione, fino ad un massimo pari al totale degli altri costi sovvenzionati.
3. I costi afferenti le diverse tipologie di spesa sono al netto di I.V.A. nel caso in cui tale imposta risulti trasferibile in sede di presentazione di dichiarazione periodica; sono, invece, comprensivi di I.V.A. nel caso in cui tale imposta non sia trasferibile.
 
Art. 6
Risorse finanziarie

1. Per la realizzazione dei progetti relativi alle Regioni della Convergenza, e che saranno approvati a seguito della valutazione delle migliori idee progettuali, di cui all'art. 2 dell'Avviso, il MIUR mette a disposizione risorse a carico del PON R & C 2007-2013, con copertura a valere sul FESR (50%) e sul FDR (50%), pari a complessivi Euro 200.696.821,00, cosi' ripartiti:
- Azione Integrata per la Societa' dell'Informazione: 100.348.410,50 euro
- Azione Integrata per lo Sviluppo Sostenibile: 100.348.410,50 euro
2. In aggiunta alle risorse di cui al precedente comma 1 del presente articolo, e per la realizzazione dei progetti relativi alle Regioni Sardegna, Basilicata, Abruzzo e Molise le risorse finanziarie saranno reperite tramite specifici accordi tra le Amministrazioni, centrali e regionali, coinvolte da definirsi anche sulla base della valutazione delle proposte pervenute.
3. Con le stesse modalita' descritte al comma 2 del presente articolo, le risorse di cui al comma 1, sempre del presente articolo, potranno essere integrate con risorse proprie delle Regioni della Convergenza, ove ne risultasse la necessita' a seguito degli esiti delle attivita' di valutazione delle idee progettuali pervenute.
 
Art. 7

Modalita' e criteri per l'ammissibilita' e la valutazione delle idee
progettuali

1. Non sono ammissibili alla valutazione le idee progettuali:
a. pervenute al MIUR con modalita' e termini differenti da quelli indicati all'art. 9 dell'Avviso;
b. presentati da soggetti per i quali sia riscontrato il mancato possesso dei requisiti di ammissibilita';
c. che non rispettino i vincoli di costo previsti dall'Avviso.
2. Le idee progettuali saranno sottoposte, per ciascuna delle Azioni Integrate dell'Avviso, ad una valutazione comparata, che sara' affidata ad un panel di esperti indipendenti individuati, nell'ambito dell'elenco di cui all'art. 7 del Decreto legislativo n. 297/99, dal MIUR e dal MATTM congiuntamente all'Agenzia per la Diffusione delle Tecnologie per l'Innovazione, ed eventualmente integrati con rappresentanti delle Regioni Convergenza e delle Regioni che risulteranno interessate alla partecipazione finanziaria di cui all'Avviso.
3. Ai fini di cui al comma 2 del presente articolo, il panel di esperti procede a valutare la rispondenza delle idee progettuali ai criteri riportati di seguito:
a. qualita' della proposta (max 25 punti) in termini di:
- competenza coinvolte, anche attraverso lo sviluppo di forme di collaborazione con universita' ed enti di ricerca in grado di aumentare la proiezione internazionale delle eccellenze locali e la loro potenzialita' di integrazione in ambito europeo;
- grado di innovazione dei contenuti e delle metodologie, tenuto conto dell'articolazione delle attivita' proposte e del loro livello di integrazione;
- novita', originalita' e utilita' delle attivita' e delle conoscenze acquisibili, con riferimento allo stato dell'arte internazionale;
- collegamento con altre iniziative finanziate e/o in corso di valutazione nell'ambito del PON "R & C" e/o di altri Programmi Operativi Regionali;
- congruita' economica delle attivita' progettuali proposte;
- capacita' di valorizzare i risultati della ricerca assicurando ricadute economiche e la creazione di nuova imprenditorialita' e nuova occupazione;
- meccanismi di governance e di coinvolgimento degli stakeholders locali;
b. grado di rispondenza della proposta, o delle proposte presentate ai sensi dell'art. 3, comma 5 del presente Avviso, ai fabbisogni di competitivita' e di crescita espressi dalla Regione di riferimento, alle esigenze delle pubbliche amministrazioni coinvolte nella fase di sperimentazione e di sviluppo di potenziale "domanda pubblica", con contestuale capacita' di ricaduta su altri ambiti e altri territori regionali (max 25 punti);
c. rilevanza e significativita' delle Pubbliche Amministrazioni di cui al punto m) del comma 7 del precedente art. 4 del presente Avviso (max 25 punti);
d. grado di collegamento organico e coerente con altre azioni in corso di finanziamento o di valutazione proposte nell'ambito di programmi regionali, nazionali e comunitari richiamati nelle premesse (max 25 punti).
4. Sono approvate esclusivamente le proposte che abbiano conseguito un punteggiocomplessivo di almeno 70 punti sui 100 conseguibili, comprensivo di almeno 20 punti per il criterio a., di almeno 15 punti per il criterio b., di almeno 10 punti per il criterio c., di almeno 10 punti per il criterio d.
5. Le proposte del panel di esperti saranno approvate con apposito provvedimento del MIUR, che sara' adottato e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana entro e non oltre 30 giorni dal termine per la presentazione delle idee progettuali indicato al successivo art. 9, comma 1, del presente Avviso.
6. Con il provvedimento di cui al comma 5 del presente articolo, la competente Direzione generale del MIUR, per ciascuna delle idee progettuali giudicate di alto livello qualitativo e strategico, porra' in essere tutte le piu' idonee procedure per la presentazione degli specifici progetti esecutivi, anche con il supporto dell'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione, e per la valutazione dei progetti esecutivi stessi.
7. La valutazione degli specifici progetti esecutivi sara' condotta secondo quanto previsto dal decreto ministeriale n. 593/00 e ss.mm.ii.: in tale quadro, la valutazione tecnico-scientifica dei progetti esecutivi sara' affidata allo stesso panel di esperti di cui al comma 2 del presente articolo limitata, tuttavia, esclusivamente a verificare la coerenza degli stessi con le relative idee progettuali.
 
Art. 8
Progetti di innovazione sociale

1. Al fine di favorire l'accompagnamento di un'ampia diffusione di una cultura innovativa in tema di Smart Communities, attraverso il diretto coinvolgimento e l'attiva partecipazione delle piu' giovani generazioni delle Regioni della Convergenza, il MIUR, in aggiunta alla risorse descritte nel presente Avviso, mette a disposizione ulteriori 40 milioni di euro a carico dell'Asse III del PON R & C 2007-2013, con copertura a valere sul FESR (50%) e sul FdR (50%), destinati al sostegno di "progetti di innovazione sociale", orientati alla messa a punto di soluzioni tecnologicamente innovative negli ambiti indicati al precedente art. 2 del presente Avviso.
2. Le risorse sono distribuite in quote da 10 milioni di euro per ciascuna delle 4 Regioni della Convergenza, in coerenza con quanto previsto dal Protocollo di Intesa firmato in data 25 giugno 2009 dal Ministro dell'Istruzione, Universita' e Ricerca e i 4 Presidenti delle predette Regioni.
3. I "progetti di innovazione sociale" (di seguito "progetti") debbono avere un costo massimo di 2 milioni di euro e debbono essere proposti da giovani residenti nelle 4 Regioni della Convergenza di eta' non superiore ai 30 anni di eta' alla data di chiusura dei termini per la presentazione dei "progetti" di cui al successivo art. 9 comma 1, anche costituiti in entita' no-profit senza particolare vincolo di forma giuridica.
4. I "progetti" debbono prevedere lo sviluppo di idee tecnologicamente innovative per la soluzione nel breve-medio periodo di specifiche problematiche presenti nel tessuto urbano di riferimento, con particolare riguardo agli ambiti indicati nell'art. 2 del presente Avviso, anche attraverso il trasferimento nelle Regioni della Convergenza di "buone pratiche" sviluppate in altri territori nazionali.
5. I "progetti" debbono essere strutturati sulla base dei seguenti elementi, descritti complessivamente in non piu' di 40.000 caratteri:
a. una complessiva descrizione delle attivita' progettuali che evidenzi le idee tecnologiche individuate, le problematiche urbane alla cui soluzione sono rivolte e le eventuali "buone pratiche" esistenti a livello nazionale trasferite nelle Regioni della Convergenza;
b. le competenze e l'impegno dei soggetti coinvolti nelle attivita' progettuali;
c. il programma temporale delle attivita';
d. la descrizione dei costi previsti;
e. la capacita' di auto-sostenibilita' nel medio-lungo periodo delle soluzioni previste, attraverso la elaborazione di uno specifico business-plan delle attivita' post-progettuali;
6. Per la determinazione e ammissibilita' dei costi si applica quanto previsto al precedente art. 5 del presente Avviso. I progetti dovranno prevedere il completamento delle attivita', da realizzarsi esclusivamente nelle Regioni della Convergenza, entro il 30 maggio 2015.
7. I "progetti", ritenuti ammissibili alla fase di valutazione secondo le modalita' di cui al comma 1 dell'art. 7, sono valutati dal panel di esperti di cui al precedente art. 7, comma 2, del presente Avviso secondo i seguenti criteri di valutazione:
a. qualita' delle attivita' progettuali proposte, in termini di innovativa' e originalita' delle soluzioni tecnologiche proposte, e in termini di coerente capacita' di dare risposte positive e fattibili alle problematiche individuate (max 30 punti);
b. congruita' economica delle attivita' progettuali (max 30 punti);
c. rilevanza del business-plan relativo alle attivita' post-progettuali, in termini di necessaria auto-sostenibilita' e capacita' strutturale nel medio-lungo periodo (max 30 punti).
8. I "progetti" che conseguono il punteggio minimo di 60 punti sui 90 conseguibili, comprensivo di almeno 20 punti per il criterio a., di almeno 15 punti per il criterio b., di almeno 15 punti per il criterio c., sono approvati con decreto ministeriale entro e non oltre 30 giorni dal termine di presentazione di cui al successivo art. 9 del presente Avviso.
9. Ai "progetti" di cui al precedente comma 8 e' riconosciuto un cofinanziamento pari all'80% dei costi giudicati ammissibili, riconoscendo all'avvio delle attivita' una prima erogazione pari al 50% del cofinanziamento concesso. Le successive erogazioni sono riconosciute dietro presentazione e approvazione da parte del MIUR di Stati di Avanzamento Lavori, secondo regole e tempistiche indicate nel decreto ministeriale di cui al precedente comma 8 del presente articolo. Lo stesso decreto conterra' altresi' modalita' e regole per la verifica e il monitoraggio delle attivita' svolte e dei costi sostenuti.
 
Art. 9

Modalita' di presentazione delle idee progettuali e dei progetti di
innovazione sociale

1. Le idee progettuali e i "progetti" debbono essere presentati tramite il servizio telematico SIRIO (http://roma.cilea.it/Sirio) entro e non oltre le ore 17.00 del 30 aprile 2012.
2. Al medesimo indirizzo e' possibile registrare la propria utenza e consultare le guide sull'utilizzo dei servizi offerti dal servizio telematico SIRIO.
3. Il predetto servizio Internet consentira' la stampa delle domande che, debitamente sottoscritte, dovranno essere inviate, corredate degli allegati cartacei ivi indicati, entro i successivi 7 giorni, a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, al Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca (MIUR) - Dipartimento per l'universita', l'alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica - Direzione generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca - Ufficio VII - Piazza J. F. Kennedy, 20 - 00144 ROMA.
4. In caso di difformita' fara' fede esclusivamente la copia inoltrata per il tramite del servizio Internet di cui al comma 1.
5. Tutto il materiale trasmesso, considerato rigorosamente riservato, sara' utilizzato solo dal MIUR per l'espletamento degli adempimenti connessi alle assegnazioni di cui all'Avviso.
6. I proponenti dovranno fornire in qualsiasi momento, su richiesta del MIUR, tutti i chiarimenti, le notizie e la documentazione ritenuti necessari dallo stesso.
 
Art. 10
Informazioni

1. Il Responsabile del Procedimento per l'Avviso e': Dr. Fabrizio Cobis - Direzione generale per il Coordinamento e lo Sviluppo della ricerca - Ufficio VII, Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca - tel. 06-97727365.
2. Il presente Avviso e' pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana ed e' disponibile, unitamente alla documentazione ivi richiamata, su sito www.ponrec.it e sul sito www.miur.it.
3. Ogni richiesta di informazioni puo' essere inoltrata al MIUR via e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: sespar.upoc@miur.it.

Roma, 2 marzo 2012

Il direttore generale: Fidora
 
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