Gazzetta n. 183 del 8 agosto 2011 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 3 giugno 2011, n. 132
Regolamento recante: «Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica del 20 gennaio 2009, n. 17, concernente la riorganizzazione del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, ai sensi dell'articolo 2, comma 8-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25.».


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto l'articolo 87 della Costituzione;
Vista la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione;
Visto l'articolo 17, comma 4-bis, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto il decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25 e, in particolare, l'articolo 2, comma 8-bis, che impone alle amministrazioni di apportare entro il 30 giugno 2010, in aggiunta ed in esito alle riduzioni gia' previste dall'articolo 74, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ulteriori riduzioni degli uffici di livello dirigenziale non generale e delle relative dotazioni organiche del 10 per cento, nonche' la rideterminazione delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale al fine di raggiungere l'obiettivo della riduzione non inferiore al 10 per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico di tale personale;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante il codice dell'amministrazione digitale;
Visto il decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2006, n. 233;
Vista la legge 24 dicembre 2007, n. 244, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria 2008, e in particolare l'articolo 1, commi 376 e 377;
Visto il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, recante disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121;
Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivita', la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, ed in particolare l'articolo 74;
Vista la legge 23 febbraio 2001, n. 38, recante norme a tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli-Venezia Giulia ed in particolare l'articolo 13, il quale stabilisce che «per la trattazione degli affari riguardanti l'istruzione in lingua slovena, presso l'ufficio scolastico regionale del Friuli-Venezia Giulia e' istituito uno speciale ufficio diretto da un dirigente regionale nominato dal Ministro della pubblica istruzione tra il personale dirigenziale dei ruoli dell'amministrazione scolastica centrale e periferica e tra i dirigenti scolastici delle scuole con lingua di insegnamento slovena. Tale ufficio provvede a gestire i ruoli del personale delle scuole e degli istituti con lingua di insegnamento slovena»;
Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196, concernente la legge di contabilita' e finanza pubblica ed in particolare l'articolo 21, comma 2;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 2009, n. 17, concernente il regolamento recante disposizioni di riorganizzazione del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca;
Visto il decreto legislativo 30 dicembre 2010, n. 235, concernente modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale, a norma dell'articolo 33 della legge 18 giugno 2009, n. 69;
Ritenuto di dover provvedere in attuazione del citato decreto legislativo n. 235 del 2010 a determinare i nuovi ulteriori compiti attribuiti alla Direzione generale competente in materia di innovazione e tecnologie;
Sentite le organizzazioni sindacali in data 5 e 20 luglio 2010;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 22 luglio 2010;
Udito il parere del Consiglio di Stato espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'Adunanza del 26 agosto 2010;
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;
Ritenuto di non poter recepire l'osservazione del Consiglio di Stato relativa alla modifica dell'articolo 8 del presente regolamento sugli Uffici scolastici regionali, in quanto, come sottolineato anche nel parere della I Commissione permanente della Camera dei deputati, l'articolo 21, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, stabilisce che i centri di responsabilita' amministrativa corrispondono «all'unita' organizzativa di primo livello dei Ministeri, ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300»;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 19 maggio 2011;
Sulla proposta del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, di concerto con i Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione, dell'economia e delle finanze e per le riforme per il federalismo;

E m a n a
il seguente regolamento:

Art. 1
Dipartimento per l'istruzione

1. All'articolo 5, del decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 2009, n. 17, sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 2, le parole: «n. 1 ufficio dirigenziale non generale di studio, ricerca e consulenza, i cui compiti sono definiti con il decreto ministeriale di cui all'articolo 10, e n. 40 posizioni dirigenziali non generali di funzione tecnico-ispettiva» sono sostituite dalle seguenti: «n. 36 posizioni dirigenziali non generali di funzione tecnico-ispettiva»;
b) al comma 7, primo periodo, le parole: «e in n. 3 uffici dirigenziali non generali di studio, ricerca e consulenza» sono soppresse;
c) al comma 8, primo periodo, le parole: «n. 9 uffici dirigenziali non generali e in n. 1 ufficio dirigenziale non generale di studio, ricerca e consulenza», sono sostituite dalle seguenti: «n. 8 uffici dirigenziali non generali».



Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto
dall'amministrazione competente per materia, ai sensi
dell'art. 10, commi 2 e 3, del testo unico delle
disposizioni sulla promulgazione delle leggi,
sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica
e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana,
approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo
fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge
modificate o alle quali e' operato il rinvio. Restano
invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi
qui trascritti.
Note al titolo:
- Il testo del decreto del Presidente della Repubblica
20 gennaio 2009, n. 17 (Regolamento recante disposizioni di
riorganizzazione del Ministero dell'istruzione,
dell'universita' e della ricerca), e' stato pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale 13 marzo 2009, n. 60.
- Si riporta il testo dell'art. 2, comma 8-bis, del
decreto legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito con
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25 (Proroga
di termini previsti da disposizioni legislative):
«8-bis. In considerazione di quanto previsto al comma
8, le amministrazioni indicate nell'art. 74, comma 1, del
decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e
successive modificazioni, all'esito della riduzione degli
assetti organizzativi prevista dal predetto art. 74,
provvedono, anche con le modalita' indicate nell'art. 41,
comma 10, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207,
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio
2009, n. 14:
a) ad apportare, entro il 30 giugno 2010, un'ulteriore
riduzione degli uffici dirigenziali di livello non
generale, e delle relative dotazioni organiche, in misura
non inferiore al 10 per cento di quelli risultanti a
seguito dell'applicazione del predetto art. 74;
b) alla rideterminazione delle dotazioni organiche del
personale non dirigenziale, ad esclusione di quelle degli
enti di ricerca, apportando una ulteriore riduzione non
inferiore al 10 per cento della spesa complessiva relativa
al numero dei posti di organico di tale personale
risultante a seguito dell'applicazione del predetto art.
74.».
Note alle premesse:
- L'art. 87 della Costituzione conferisce, tra l'altro,
al Presidente della Repubblica il potere di promulgare le
leggi e di emanare i decreti aventi valore di legge ed i
regolamenti.
- La legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3,
recante modifiche al titolo V della parte seconda della
Costituzione e' stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
24 ottobre 2001, n. 248.
- Si riporta il testo dell'art. 17, comma 4-bis, della
legge 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell'attivita' di
Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei
Ministri):
«4-bis. L'organizzazione e la disciplina degli uffici
dei Ministeri sono determinate, con regolamenti emanati ai
sensi del comma 2, su proposta del Ministro competente
d'intesa con il Presidente del Consiglio dei Ministri e con
il Ministro del tesoro, nel rispetto dei principi posti dal
decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive
modificazioni, con i contenuti e con l'osservanza dei
criteri che seguono:
a) riordino degli uffici di diretta collaborazione con
i Ministri ed i Sottosegretari di Stato, stabilendo che
tali uffici hanno esclusive competenze di supporto
dell'organo di direzione politica e di raccordo tra questo
e l'amministrazione;
b) individuazione degli uffici di livello dirigenziale
generale, centrali e periferici, mediante diversificazione
tra strutture con funzioni finali e con funzioni
strumentali e loro organizzazione per funzioni omogenee e
secondo criteri di flessibilita' eliminando le duplicazioni
funzionali;
c) previsione di strumenti di verifica periodica
dell'organizzazione e dei risultati;
d) indicazione e revisione periodica della consistenza
delle piante organiche;
e) previsione di decreti ministeriali di natura non
regolamentare per la definizione dei compiti delle unita'
dirigenziali nell'ambito degli uffici dirigenziali
generali.».
- Per il testo dell'art. 2, comma 8-bis, del citato
decreto-legge n. 194 del 2009, vedere le note al titolo.
- Si riporta il testo dell'art. 74, del decreto-legge
25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla
legge 6 agosto 2008, n. 133 ( Disposizioni urgenti per lo
sviluppo economico, la semplificazione, la competitivita',
la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione
tributaria):
«Art. 74 (Riduzione degli assetti organizzativi ). - 1.
Le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento
autonomo, le agenzie, incluse le agenzie fiscali di cui
agli articoli 62, 63 e 64 del decreto legislativo 30 luglio
1999, n. 300, e successive modificazioni e integrazioni,
gli enti pubblici non economici, gli enti di ricerca,
nonche' gli enti pubblici di cui all'art. 70, comma 4, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive
modificazioni ed integrazioni, provvedono entro il 30
novembre 2008, secondo i rispettivi ordinamenti:
a) a ridimensionare gli assetti organizzativi
esistenti, secondo principi di efficienza, razionalita' ed
economicita', operando la riduzione degli uffici
dirigenziali di livello generale e di quelli di livello non
generale, in misura non inferiore, rispettivamente, al 20 e
al 15 per cento di quelli esistenti. A tal fine le
amministrazioni adottano misure volte:
alla concentrazione dell'esercizio delle funzioni
istituzionali, attraverso il riordino delle competenze
degli uffici;
all'unificazione delle strutture che svolgono funzioni
logistiche e strumentali, salvo specifiche esigenze
organizzative, derivanti anche dalle connessioni con la
rete periferica, riducendo, in ogni caso, il numero degli
uffici dirigenziali di livello generale e di quelli di
livello non generale adibiti allo svolgimento di tali
compiti.
Le dotazioni organiche del personale con qualifica
dirigenziale sono corrispondentemente ridotte, ferma
restando la possibilita' dell'immissione di nuovi
dirigenti, nei termini previsti dall'art. 1, comma 404,
lettera a), della legge 27 dicembre 2006, n. 296;
b) a ridurre il contingente di personale adibito allo
svolgimento di compiti logistico-strumentali e di supporto
in misura non inferiore al dieci per cento con contestuale
riallocazione delle risorse umane eccedenti tale limite
negli uffici che svolgono funzioni istituzionali;
c) alla rideterminazione delle dotazioni organiche del
personale non dirigenziale, ad esclusione di quelle degli
enti di ricerca, apportando una riduzione non inferiore al
dieci per cento della spesa complessiva relativa al numero
dei posti di organico di tale personale.
2. Ai fini dell'attuazione delle misure di cui al comma
1, le amministrazioni possono disciplinare, mediante
appositi accordi, forme di esercizio unitario delle
funzioni logistiche e strumentali, compresa la gestione del
personale, nonche' l'utilizzo congiunto delle risorse umane
in servizio presso le strutture centrali e periferiche.
3. Con i medesimi provvedimenti di cui al comma 1, le
amministrazioni dello Stato rideterminano la rete
periferica su base regionale o interregionale, oppure, in
alternativa, provvedono alla riorganizzazione delle
esistenti strutture periferiche nell'ambito delle
prefetture-uffici territoriali del Governo nel rispetto
delle procedure previste dall'art. 1, comma 404, lettera
c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
4. Ai fini dell'attuazione delle misure previste dal
comma 1, lettera a), da parte dei Ministeri possono essere
computate altresi' le riduzioni derivanti dai regolamenti
emanati, nei termini di cui al comma 1, ai sensi dell' art.
1, comma 404, lettera a), della legge 27 dicembre 2006, n.
296, avuto riguardo anche ai Ministeri esistenti
anteriormente alla data di entrata in vigore del
decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito, con
modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121. In ogni
caso per le amministrazioni che hanno gia' adottato i
predetti regolamenti resta salva la possibilita' di
provvedere alla copertura dei posti di funzione
dirigenziale generale previsti in attuazione delle relative
disposizioni, nonche' nelle disposizioni di rango primario
successive alla data di entrata in vigore della citata
legge n. 296 del 2006. In considerazione delle esigenze
generali di compatibilita' nonche' degli assetti
istituzionali, la Presidenza del Consiglio dei Ministri
assicura il conseguimento delle economie, corrispondenti a
una riduzione degli organici dirigenziali pari al 7 per
cento della dotazione di livello dirigenziale generale e al
15 per cento di quella di livello non generale, con
l'adozione di provvedimenti specifici del Presidente del
Consiglio dei Ministri ai sensi del decreto legislativo 30
luglio 1999, n. 303, e successive modificazioni, che
tengono comunque conto dei criteri e dei principi di cui al
presente articolo.
5. Sino all'emanazione dei provvedimenti di cui al
comma 1 le dotazioni organiche sono provvisoriamente
individuate in misura pari ai posti coperti alla data del
30 settembre 2008. Sono fatte salve le procedure
concorsuali e di mobilita' avviate alla data di entrata in
vigore del presente decreto.
5-bis. Al fine di assicurare il rispetto della
disciplina vigente sul bilinguismo e la riserva
proporzionale di posti nel pubblico impiego, gli uffici
periferici delle amministrazioni dello Stato, inclusi gli
enti previdenziali situati sul territorio della provincia
autonoma di Bolzano, sono autorizzati per l'anno 2008 ad
assumere personale risultato vincitore o idoneo a seguito
di procedure concorsuali pubbliche nel limite di spesa pari
a 2 milioni di euro a valere sul fondo di cui all'art. 1,
comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
6. Alle amministrazioni che non abbiano adempiuto a
quanto previsto dai commi 1 e 4 e' fatto divieto di
procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e
con qualsiasi contratto.
6-bis. Restano escluse dall'applicazione del presente
articolo le strutture del comparto sicurezza, delle Forze
armate e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, fermi
restando gli obiettivi fissati ai sensi del presente
articolo da conseguire da parte di ciascuna
amministrazione.».
- Il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300
(Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'art.
11 della legge 15 marzo 1997, n. 59), e' stato pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale 30 agosto 1999, n. 203,
supplemento ordinario.
- Il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme
generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle
amministrazioni pubbliche), e' stato pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale 9 maggio 2001, n. 106, supplemento
ordinario.
- Il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice
dell'amministrazione digitale), e' stato pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale 16 maggio 2005, n. 112, supplemento
ordinario.
- Il decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito,
con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2006, n. 233
(Disposizioni urgenti in materia di riordino delle
attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e
dei Ministeri) e' stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
18 maggio 2006, n. 114.
- Si riporta il testo dell'art. 1, commi 376 e 377
della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Disposizioni per la
formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato -
legge finanziaria 2008):
«376. Il numero dei Ministeri e' stabilito in tredici.
Il numero totale dei componenti del Governo a qualsiasi
titolo, ivi compresi Ministri senza portafoglio, vice
Ministri e Sottosegretari, non puo' essere superiore a
sessantacinque e la composizione del Governo deve essere
coerente con il principio sancito nel secondo periodo del
primo comma dell'art. 51 della Costituzione.
377. A far data dall'applicazione, ai sensi del comma
376, del decreto legislativo n. 300 del 1999 sono abrogate
le disposizioni non compatibili con la riduzione dei
Ministeri di cui al citato comma 376, ivi comprese quelle
di cui al decreto-legge 12 giugno 2001, n. 217, convertito,
con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2001, n. 317, e
successive modificazioni, e al decreto-legge 18 maggio
2006, n. 181, convertito, con modificazioni, dalla legge 17
luglio 2006, n. 233, e successive modificazioni, fatte
comunque salve le disposizioni di cui all'art. 1, commi 2,
2-bis, 2-ter, 2-quater, 2-quinquies, 10-bis, 10-ter, 12,
13-bis, 19, lettera a), 19-bis, 19-quater, 22, lettera a),
22-bis, 22-ter e 25-bis, del medesimo decreto-legge n. 181
del 2006, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 233
del 2006, e successive modificazioni.».
- Il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito,
con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121 (
Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di
Governo in applicazione dell'art. 1, commi 376 e 377, della
legge 24 dicembre 2007, n. 244), e' stato pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale 16 maggio 2008, n. 114.
- Si riporta il testo dell'art. 13 della legge 23
febbraio 2001, n. 38 (Norme a tutela della minoranza
linguistica slovena della regione Friuli-Venezia Giulia):
«Art. 13 (Organi per l'amministrazione scolastica). -
1. Per la trattazione degli affari riguardanti l'istruzione
in lingua slovena, presso l'ufficio scolastico regionale
del Friuli-Venezia Giulia e' istituito uno speciale ufficio
diretto da un dirigente regionale nominato dal Ministro
della pubblica istruzione tra il personale dirigenziale dei
ruoli dell'amministrazione scolastica centrale e periferica
e tra i dirigenti scolastici delle scuole con lingua di
insegnamento slovena. Tale ufficio provvede a gestire i
ruoli del personale delle scuole e degli istituti con
lingua di insegnamento slovena.
2. Al personale dell'ufficio di cui al comma 1 e'
richiesta la piena conoscenza della lingua slovena.
3. Al fine di soddisfare le esigenze di autonomia
dell'istruzione in lingua slovena e' istituita la
Commissione scolastica regionale per l'istruzione in lingua
slovena, presieduta dal dirigente regionale di cui al comma
1. La composizione della Commissione, le modalita' di
nomina ed il suo funzionamento sono disciplinati, senza
nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato,
con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su
proposta del Ministro della pubblica istruzione, sentito il
Comitato, entro diciotto mesi dalla data di entrata in
vigore della presente legge. La Commissione di cui al
presente comma sostituisce quella prevista dall'art. 9
della legge 22 dicembre 1973, n. 932, fatto salvo quanto
previsto dall'art. 24 della presente legge.
4. Per le finalita' di cui al presente articolo e'
autorizzata la spesa massima di lire 895 milioni annue a
decorrere dall'anno 2001.».
- Si riporta il testo del comma 2 dell'art. 21 della
legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilita' e
finanza pubblica):
«2. Il disegno di legge del bilancio di previsione
espone per l'entrata e, per ciascun Ministero, per la spesa
le unita' di voto parlamentare determinate con riferimento
rispettivamente alla tipologia di entrata e ad aree
omogenee di attivita'. Per la spesa, le unita' di voto sono
costituite dai programmi quali aggregati diretti al
perseguimento degli obiettivi definiti nell'ambito delle
missioni. Le missioni rappresentano le funzioni principali
e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa. La
realizzazione di ciascun programma e' affidata ad un unico
centro di responsabilita' amministrativa, corrispondente
all'unita' organizzativa di primo livello dei Ministeri, ai
sensi dell'art. 3 del decreto legislativo 30 luglio 1999,
n. 300. I programmi sono univocamente raccordati alla
nomenclatura COFOG (Classification of the functions of
government) di secondo livello. Nei casi in cui cio' non
accada perche' il programma corrisponde in parte a due o
piu' funzioni COFOG di secondo livello, deve essere
indicata la relativa percentuale di attribuzione da
calcolare sulla base dell'ammontare presunto dei capitoli
di diversa finalizzazione ricompresi nel programma.».
- Per il testo del citato decreto del Presidente della
Repubblica n. 17 del 2009, si vedano le note al titolo.
- Il decreto legislativo 30 dicembre 2010, n. 235
(Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo
2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale,
a norma dell'art. 33 della legge 18 giugno 2009, n. 69), e'
stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 10 gennaio 2011,
n. 6, supplemento ordinario.
Note all'art. 1:
- Il testo vigente dei commi 2, 7 e 8 dell'art. 5 del
citato decreto del Presidente della Repubblica n. 17 del
2009, come modificato dal decreto qui pubblicato, e' il
seguente:
«Art. 5 (Dipartimento per l'istruzione). - 1.
(Omissis).
2. Al Dipartimento sono assegnati, per l'espletamento
dei compiti di supporto, n. 5 uffici dirigenziali non
generali, e n. 36 posizioni dirigenziali non generali di
funzione tecnico-ispettiva.
3.-6. (Omissis).
7. La Direzione generale per il personale scolastico,
che si articola in n. 10 uffici dirigenziali non generali,
svolge le funzioni e i compiti di spettanza del Ministero
nei seguenti ambiti:
a) definizione degli indirizzi generali della
organizzazione del lavoro;
b) disciplina giuridica ed economica del rapporto di
lavoro e relativa contrattazione;
c) indirizzo e coordinamento con altre amministrazioni
in materia di quiescenza e previdenza;
d) indirizzi in materia di reclutamento e selezione dei
dirigenti scolastici, rapporto di lavoro e relativa
contrattazione;
e) definizione delle dotazioni organiche nazionali del
personale docente ed educativo e del personale
amministrativo, tecnico e ausiliario, e definizione dei
parametri per la ripartizione a livello regionale;
f) definizione delle linee di indirizzo e coordinamento
della formazione e aggiornamento del personale della
scuola, ivi compresa la formazione a distanza, e
programmazione delle politiche formative a livello
nazionale;
g) indirizzi in materia di riconversione e
riqualificazione del personale docente ed educativo;
h) cura delle attivita' connesse alla sicurezza nelle
scuole e all'edilizia scolastica con particolare riguardo
alla gestione degli adempimenti di cui alla legge 11
gennaio 1996, n. 23, ed alla normativa collegata in
raccordo con le competenze delle regioni e degli enti
locali in materia;
i) gestione del contenzioso per provvedimenti aventi
carattere generale e definizione delle linee di indirizzo
per la gestione del contenzioso di competenza delle
articolazioni territoriali.
8. La Direzione generale per lo studente,
l'integrazione, la partecipazione e la comunicazione, che
si articola in n. 8 uffici dirigenziali non generali svolge
le funzioni e i compiti di spettanza del Ministero nei
seguenti ambiti:
a) disciplina ed indirizzo in materia di status dello
studente;
b) cura dei servizi per l'integrazione degli studenti
in situazione di handicap, in situazioni di
ospedalizzazione e di assistenza domiciliare, anche con
l'ausilio delle nuove tecnologie;
c) cura dei servizi di accoglienza e integrazione degli
studenti immigrati;
d) elaborazione degli indirizzi e delle strategie
nazionali in materia di rapporti delle scuole con lo sport;
e) elaborazione delle strategie sulle attivita' e
sull'associazionismo degli studenti;
f) cura delle politiche sociali a favore dei giovani e,
in particolare, delle azioni di prevenzione e contrasto del
disagio giovanile nelle scuole, anche attraverso la
promozione di manifestazioni, eventi ed azioni a favore
degli studenti;
g) attivita' di orientamento e raccordo con il sistema
universitario;
h) interventi di orientamento e promozione del successo
formativo e relativo monitoraggio;
i) supporto delle attivita' della conferenza nazionale
dei presidenti delle consulte provinciali degli studenti;
l) cura dei rapporti con le associazioni dei genitori e
al supporto della loro attivita';
m) cura dei rapporti con altri enti e organizzazioni
che sviluppano politiche e azioni a favore degli studenti;
n) cura delle azioni di contrasto della dispersione
scolastica rispetto alle quali cura il coordinamento con
ogni altra competenza in materia attribuita ad altri uffici
dell'Amministrazione;
o) cura delle attivita' di educazione alla sicurezza
stradale, alla salute e alla legalita';
p) cura dei rapporti con il Dipartimento
dell'informazione e dell'editoria della Presidenza del
Consiglio dei Ministri e con gli altri enti ed organi di
informazione;
q) coordinamento della comunicazione istituzionale,
anche con riguardo agli strumenti multimediali e alla rete
intranet;
r) elaborazione e gestione del piano di comunicazione
in coordinamento con i Dipartimenti del Ministero;
s) coordinamento del sito web dell'amministrazione;
t) promozione di attivita' e convenzioni editoriali e
di campagne di comunicazione;
u) analisi delle domande di servizi e prestazioni
attinenti l'informazione e la relativa divulgazione;
v) promozione di monitoraggi e indagini demoscopiche,
nonche' campagne di sensibilizzazione nelle tematiche di
competenza del Ministero.».



 
Art. 2
Dipartimento per l'universita', l'alta formazione artistica,
musicale e coreutica e per la ricerca

1. All'articolo 6, del decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 2009, n. 17, sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 2, le parole: «e n. 1 ufficio dirigenziale non generale di studio, ricerca e consulenza» sono soppresse;
b) al comma 4, le parole: «n. 10 uffici dirigenziali non generali», sono sostituite dalle seguenti: «n. 9 uffici dirigenziali non generali»;
c) al comma 4, la lettera m) e' sostituita dalla seguente: «m) utilizzo e cura della banca dati sull'offerta formativa delle universita', definizione dei fabbisogni informativi, delle operazioni di controllo qualitativo e quantitativo dei dati, delle procedure di acquisizione e rilascio dei dati, anche ai fini della programmazione e del finanziamento del sistema universitario;»;
d) al comma 6, le parole: «n. 7 uffici dirigenziali non generali», sono sostituite dalle seguenti: «n. 6 uffici dirigenziali non generali».



Note all'art. 2:
- Il testo vigente dei commi 2, 4 e 6 dell'art. 6, del
citato decreto del Presidente della Repubblica n. 17 del
2009, come modificato dal decreto qui pubblicato, e' il
seguente:
«Art. 6 (Dipartimento per l'universita', l'alta
formazione artistica, musicale e coreutica e per la
ricerca). - 1. (Omissis).
2. Al Dipartimento sono assegnati, per l'espletamento
dei compiti di supporto, n. 4 uffici dirigenziali non
generali, i cui compiti sono definiti con il decreto
ministeriale di cui all'art. 10.».
3. (Omissis).
4. La Direzione generale per l'universita', lo studente
e il diritto allo studio universitario che si articola in
n. 9 uffici dirigenziali non generali, svolge le funzioni e
i compiti di spettanza del Ministero nei seguenti ambiti:
a) programmazione degli interventi relativi al sistema
universitario;
b) definizione delle modalita' di finanziamento del
sistema universitario, ivi compreso il finanziamento
relativo all'edilizia universitaria;
c) attuazione delle norme internazionali e dell'Unione
europea in materia di istruzione universitaria, in
particolare curando la promozione, l'armonizzazione e
l'integrazione del sistema universitario a livello europeo
e internazionale;
d) esame degli statuti e dei regolamenti di ateneo
adottati dalle universita' e delle modifiche agli stessi,
proponendo al Ministro le determinazioni finali;
e) attivita' inerenti agli ordinamenti didattici
universitari e allo status dei professori e ricercatori
universitari;
f) valorizzazione e sostegno della ricerca libera nelle
universita', in coordinamento con la direzione generale per
il coordinamento e lo sviluppo della ricerca;
g) raccordo con la direzione generale per il personale
della scuola in materia di formazione continua, permanente
e ricorrente degli insegnanti;
h) attivita' inerenti all'ammissione agli ordini
professionali;
i) attivita' statale volta all'attuazione del diritto
allo studio universitario, tenuto conto delle diverse
tipologie di studenti;
l) coordinamento, promozione e sostegno dell'attivita'
di formazione continua, permanente e ricorrente nelle
universita';
m) utilizzo e cura della banca dati sull'offerta
formativa delle universita', definizione dei fabbisogni
informativi, delle operazioni di controllo qualitativo e
quantitativo dei dati, delle procedure di acquisizione e
rilascio dei dati, anche ai fini della programmazione e del
finanziamento del sistema universitario;
n) programmazione e razionalizzazione degli accessi ai
corsi di studi universitari, di cui alla legge 2 agosto
1999, n. 264, e disposizioni relative alle immatricolazioni
degli studenti stranieri;
o) svolgimento dei compiti, attribuiti allo Stato, in
materia di collegi universitari e residenze universitarie;
p) cura di attivita' di orientamento allo studio e di
tutoraggio, sia durante la frequenza degli anni di corso
universitari che volte all'inserimento nel mondo del lavoro
e delle professioni;
q) predisposizione di indirizzi e di strategie
nazionali in materia di rapporti delle universita' con lo
sport;
r) supporto allo svolgimento dell'attivita' del
Consiglio universitario nazionale e del Consiglio nazionale
degli studenti universitari, anche attraverso appositi
servizi di segreteria.
5. (Omissis).
6. La Direzione generale per il coordinamento e lo
sviluppo della ricerca, che si articola in n. 6 uffici
dirigenziali non generali, svolge le funzioni e i compiti
di spettanza del Ministero nei seguenti ambiti:
a) promozione, programmazione e coordinamento della
ricerca in ambito nazionale;
b) indirizzo e coordinamento, normazione generale e
finanziamento degli enti di ricerca non strumentali;
c) sviluppo dell'autonomia e razionalizzazione della
rete degli enti di ricerca;
d) supporto alla redazione del Programma nazionale per
la ricerca;
e) vigilanza e controllo sulle attivita' degli enti di
ricerca;
f) promozione della ricerca finanziata con fondi
nazionali;
g) predisposizione e attuazione dei programmi operativi
nazionali per la ricerca e l'alta formazione cofinanziati
dai fondi strutturali e dal fondo aree sottoutilizzate;
h) cooperazione scientifica nazionale in materia di
ricerca;
i) cura dei rapporti con gli altri Ministeri e con le
regioni in materia di ricerca, assicurandone il
coordinamento;
l) valorizzazione e sostegno della ricerca libera negli
enti di ricerca e sua integrazione con la ricerca privata;
m) promozione della cultura scientifica;
n) esami degli statuti degli enti vigilati e delle
modifiche agli stessi, proponendo al Ministro le
determinazioni finali;
o) sostegno alla ricerca privata nell'ambito della
competenza del Ministero;
p) cura e gestione del Fondo unico per la ricerca
scientifica e tecnologica di cui all'art. 1, comma 870,
della legge 27 dicembre 2006, n. 296, nel rispetto delle
disposizioni del relativo regolamento, nonche' della
gestione dei fondi strutturali dell'Unione europea;
q) incentivazione e agevolazione della ricerca nelle
imprese e negli altri soggetti pubblici e privati e
gestione dei relativi fondi;
r) monitoraggio e sostegno del grado di interazione tra
sistema della ricerca e sistema produttivo;
s) cura dell'anagrafe nazionale delle ricerche
nazionali;
t) supporto allo svolgimento delle funzioni del
Comitato di esperti per la politica della ricerca.».



 
Art. 3
Dipartimento per la programmazione e la gestione
delle risorse umane, finanziarie e strumentali

1. All'articolo 7, del decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 2009, n. 17, sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 2, le parole: «e 1 ufficio dirigenziale non generale di studio, ricerca e consulenza» sono soppresse;
b) al comma 4, le parole: «e in 4 uffici dirigenziali non generali di studio, ricerca e consulenza» sono soppresse;
c) il comma 5 e' sostituito dal seguente:
«5. La Direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio, che si articola in 7 uffici dirigenziali non generali, svolge le funzioni e i compiti di spettanza del Ministero nei seguenti ambiti:
a) attivita' di supporto alla definizione della politica finanziaria del Ministero e cura della redazione delle proposte per il documento di decisione di finanza pubblica;
b) rilevazione del fabbisogno finanziario del Ministero avvalendosi dei dati forniti dai dipartimenti e dagli uffici scolastici regionali;
c) cura della predisposizione dello stato di previsione della spesa del Ministero, delle operazioni di variazione e assestamento, della redazione delle proposte per la legge di bilancio e per la legge di stabilita', dell'attivita' di rendicontazione al Parlamento e agli organi di controllo in attuazione delle direttive del Ministro e in coordinamento con i dipartimenti;
d) definizione, sviluppo e gestione del modello di controllo di gestione per garantire la coerenza dell'utilizzo dei fondi finalizzati allo sviluppo ed all'attuazione delle politiche relative ai settori di competenza del Ministero;
e) raccordo con i sistemi di controllo di gestione adottati dai soggetti finanziati in misura ordinaria dal Ministero;
f) predisposizione delle relazioni tecniche sui provvedimenti normativi anche sulla base dei dati forniti dagli uffici competenti;
g) predisposizione dei programmi di ripartizione delle risorse finanziarie provenienti da leggi, fondi e provvedimenti in relazione alle destinazioni per essi previste;
h) predisposizione degli atti connessi con l'assegnazione delle risorse finanziarie ai vari centri di responsabilita' e ai centri di costo;
i) cura della redazione delle proposte del Ministero per il documento di decisione di finanza pubblica;
l) coordinamento dei programmi di acquisizione delle risorse finanziarie nazionali, in relazione alle diverse fonti di finanziamento;
m) analisi e monitoraggio dei dati gestionali, dei flussi finanziari e dell'andamento della spesa;
n) assegnazione alle istituzioni scolastiche delle risorse finanziarie nell'ambito dei capitoli di bilancio affidati alla sua gestione;
o) elaborazione delle istruzioni generali per la gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche;
p) attivita' di assistenza tecnica sulle materie giuridico-contabili di competenza dei diversi uffici centrali e periferici;
q) supporto all'istruttoria nella predisposizione degli atti e nella formulazione delle proposte che il Ministero sottopone al CIPE, nonche' nell'esame degli argomenti all'ordine del giorno del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) relativi ai settori di competenza del Ministero;
r) funzione di autorita' di audit, secondo i regolamenti internazionali IIA 2010, sui fondi internazionali finalizzati allo sviluppo ed all'attuazione delle politiche relative ai settori di competenza del Ministero;
s) coordinamento, organizzazione e formazione della funzione di revisione contabile nelle istituzioni scolastiche, in raccordo con la Direzione generale per le risorse umane del Ministero, acquisti e affari generali.»;
d) al comma 6, le parole: «n. 10 uffici dirigenziali non generali», sono sostituite dalle seguenti: «n. 8 uffici dirigenziali non generali»;
e) al comma 6 la lettera e) e' sostituita dalla seguente:
«e) attuazione delle linee strategiche per la riorganizzazione e la digitalizzazione dell'amministrazione e coordinamento strategico dello sviluppo dei sistemi informativi di telecomunicazione e fonia, nonche' indirizzo, pianificazione, coordinamento e monitoraggio della sicurezza informatica, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n.82, e successive modificazioni;»;
f) al comma 6, dopo la lettera n) sono aggiunte, in fine, le seguenti:
«n-bis) progettazione e sviluppo della banca dati sull'offerta formativa delle universita' in collaborazione con la direzione generale per l'universita', lo studente e il diritto allo studio universitario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
n-ter) cura dell'anagrafe nazionale degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado e utilizzo dei dati ai fini della programmazione, gestione e valutazione del sistema scolastico, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.»;
g) al comma 8, le parole: «e in 1 ufficio dirigenziale non generale di studio, ricerca e consulenza» sono soppresse.



Note all'art. 3:
- Il testo vigente dei commi 2, 4, 5, 6 e 8 dell'art. 7
del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 17
del 2009, come modificato dal decreto qui pubblicato, e' il
seguente:
«Art. 7 (Dipartimento per la programmazione e la
gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali). -
1. (Omissis).
2. Al Dipartimento sono assegnati, per l'espletamento
dei compiti di supporto, n. 4 uffici dirigenziali non
generali, i cui compiti sono definiti con il decreto
ministeriale di cui all'art. 10.
3. (Omissis).
4. La Direzione generale per le risorse umane del
Ministero, acquisti e affari generali, che si articola in
n. 7 uffici dirigenziali non generali svolge le funzioni e
i compiti di spettanza del Ministero nei seguenti ambiti:
a) attuazione delle direttive del Ministro in materia
di politiche del personale amministrativo e tecnico,
dirigente e non, del Ministero;
b) reclutamento, formazione generale e amministrazione
del personale;
c) relazioni sindacali e contrattazione;
d) emanazione di indirizzi alle direzioni regionali per
l'applicazione dei contratti collettivi e la stipula di
accordi decentrati;
e) mobilita' e trattamento di quiescenza e previdenza;
f) pianificazione e allocazione delle risorse umane;
g) cura della gestione amministrativa e contabile delle
attivita' strumentali, contrattuali e convenzionali di
carattere generale, comuni agli uffici dell'amministrazione
centrale;
h) consulenza all'amministrazione periferica in materia
contrattuale;
i) servizi, strutture e compiti strumentali
dell'amministrazione centrale;
l) consulenza alle strutture dipartimentali e alle
direzioni generali su contrattualistica ed elaborazione di
capitolati;
m) cura dell'adozione di misure finalizzate a
promuovere il benessere organizzativo dei lavoratori del
Ministero e a fornire consulenza agli uffici scolastici
regionali per lo svolgimento di analoghe azioni con
riferimento al contesto territoriale di competenza;
n) gestione del contenzioso per provvedimenti aventi
carattere generale e definizione delle linee di indirizzo
per la gestione del contenzioso di competenza delle
articolazioni territoriali;
o) gestione del contenzioso del lavoro del personale ai
sensi dell'art. 12 del decreto legislativo n. 165 del 2001;
p) responsabilita' e sanzioni disciplinari del
personale;
q) elaborazione del piano acquisti annuale.
5. La Direzione generale per la politica finanziaria e
per il bilancio, che si articola in 7 uffici dirigenziali
non generali, svolge le funzioni e i compiti di spettanza
del Ministero nei seguenti ambiti:
a) attivita' di supporto alla definizione della
politica finanziaria del Ministero e cura della redazione
delle proposte per il documento di decisione di finanza
pubblica;
b) rilevazione del fabbisogno finanziario del Ministero
avvalendosi dei dati forniti dai dipartimenti e dagli
uffici scolastici regionali;
c) cura della predisposizione dello stato di previsione
della spesa del Ministero, delle operazioni di variazione e
assestamento, della redazione delle proposte per la legge
di bilancio e per la legge di stabilita', dell'attivita' di
rendicontazione al Parlamento e agli organi di controllo in
attuazione delle direttive del Ministro e in coordinamento
con i dipartimenti;
d) definizione, sviluppo e gestione del modello di
controllo di gestione per garantire la coerenza
dell'utilizzo dei fondi finalizzati allo sviluppo ed
all'attuazione delle politiche relative ai settori di
competenza del Ministero;
e) raccordo con i sistemi di controllo di gestione
adottati dai soggetti finanziati in misura ordinaria dal
Ministero;
f) predisposizione delle relazioni tecniche sui
provvedimenti normativi anche sulla base dei dati forniti
dagli uffici competenti;
g) predisposizione dei programmi di ripartizione delle
risorse finanziarie provenienti da leggi, fondi e
provvedimenti in relazione alle destinazioni per essi
previste;
h) predisposizione degli atti connessi con
l'assegnazione delle risorse finanziarie ai vari centri di
responsabilita' e ai centri di costo;
i) cura della redazione delle proposte del Ministero
per il documento di decisione di finanza pubblica;
l) coordinamento dei programmi di acquisizione delle
risorse finanziarie nazionali, in relazione alle diverse
fonti di finanziamento;
m) analisi e monitoraggio dei dati gestionali, dei
flussi finanziari e dell'andamento della spesa;
n) assegnazione alle istituzioni scolastiche delle
risorse finanziarie nell'ambito dei capitoli di bilancio
affidati alla sua gestione;
o) elaborazione delle istruzioni generali per la
gestione amministrativo-contabile delle istituzioni
scolastiche;
p) attivita' di assistenza tecnica sulle materie
giuridico-contabili di competenza dei diversi uffici
centrali e periferici;
q) supporto all'istruttoria nella predisposizione degli
atti e nella formulazione delle proposte che il Ministero
sottopone al CIPE, nonche' nell'esame degli argomenti
all'ordine del giorno del Comitato interministeriale per la
programmazione economica (CIPE) relativi ai settori di
competenza del Ministero;
r) funzione di autorita' di audit, secondo i
regolamenti internazionali IIA 2010, sui fondi
internazionali finalizzati allo sviluppo ed all'attuazione
delle politiche relative ai settori di competenza del
Ministero;
s) coordinamento, organizzazione e formazione della
funzione di revisione contabile nelle istituzioni
scolastiche, in raccordo con la Direzione generale per le
risorse umane del Ministero, acquisti e affari generali.
6. La Direzione generale per gli studi, la statistica e
i sistemi informativi che si articola in n. 8 uffici
dirigenziali non generali, svolge le funzioni e i compiti
di spettanza del Ministero nei seguenti ambiti:
a) promozione e svolgimento delle attivita' di
indagine, studio e documentazione per le materie di
competenza del Ministero;
b) pianificazione, gestione e sviluppo del sistema
informativo del Ministero;
c) elaborazione di studi ed analisi funzionali
all'attivita' dei dipartimenti e delle direzioni generali
relativamente ad aspetti inerenti le tematiche di
rispettiva competenza e valutazione dei dati raccolti;
d) concorso, in collaborazione con l'Istituto nazionale
per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di
formazione ed in raccordo con la direzione generale per gli
ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica, alla
valutazione del sistema dell'istruzione e al processo di
autovalutazione delle istituzioni scolastiche ed educative;
e) attuazione delle linee strategiche per la
riorganizzazione e la digitalizzazione dell'amministrazione
e coordinamento strategico dello sviluppo dei sistemi
informativi di telecomunicazione e fonia, nonche'
indirizzo, pianificazione, coordinamento e monitoraggio
della sicurezza informatica, ai sensi dell'art. 17 del
decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive
modificazioni;
f) cura dei rapporti con i soggetti che forniscono i
servizi concernenti il sistema informativo, svolgendo tutti
gli adempimenti contrattuali relativi;
g) cura dei rapporti con il Centro nazionale per
l'informatica nella pubblica amministrazione;
h) garanzia della coerenza con gli standard tecnici e
organizzativi comuni e consulenza alle scuole in materia di
strutture informatiche e tecnologiche destinate alla
didattica;
i) creazione di servizi in rete per le scuole e delle
infrastrutture necessarie anche in collaborazione con le
regioni, gli enti locali ed altri soggetti pubblici e
privati;
l) attuazione di convenzioni con soggetti pubblici e
privati e partecipazione ad iniziative comuni con altri
ministeri ed organismi anche internazionali;
m) cura dell'anagrafe degli studenti e dei laureati in
collaborazione con la direzione generale per l'universita',
lo studente e il diritto allo studio;
n) cura dell'anagrafe della ricerca;
n-bis) progettazione e sviluppo della banca dati
sull'offerta formativa delle universita' in collaborazione
con la direzione generale per l'universita', lo studente e
il diritto allo studio universitario, senza nuovi o
maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
n-ter) cura dell'anagrafe nazionale degli alunni delle
scuole di ogni ordine e grado e utilizzo dei dati ai fini
della programmazione, gestione e valutazione del sistema
scolastico, senza nuovi o maggiori oneri a carico della
finanza pubblica.
7. (Omissis).
8. La Direzione generale per gli affari internazionali,
che si articola in n. 7 uffici dirigenziali non generali,
svolge le funzioni e i compiti di spettanza del Ministero,
ferme restando le competenze della direzione generale di
cui all'art. 6, comma 7, nei seguenti ambiti:
a) cura delle relazioni internazionali, in ambito
bilaterale e multilaterale, in materia di istruzione
scolastica, universitaria e dell'alta formazione artistica
e musicale;
b) collaborazione alla definizione dei protocolli
culturali bilaterali;
c) organizzazione e cura degli scambi di assistenti di
lingua straniera in Italia e di lingua italiana all'estero;
d) cura dei rapporti con le organizzazioni
internazionali operanti in materia di istruzione
scolastica, universitaria e dell'alta formazione artistica
e musicale;
e) coordinamento delle attivita' di promozione e
gestione dei programmi di cooperazione comunitaria;
f) cura dei rapporti con le agenzie nazionali designate
alle funzioni di supporto gestionale dei programmi
comunitari in materia di istruzione scolastica,
universitaria e dell'alta formazione artistica e musicale;
g) promozione, in collaborazione con le altre direzioni
generali, di elaborazioni e di analisi comparative rispetto
a modelli e sistemi comunitari e internazionali;
h) promozione di intese con gli enti locali per la
realizzazione di progetti ed iniziative di carattere
internazionale;
i) coordinamento e monitoraggio degli obiettivi
europei;
l) individuazione delle opportunita' di finanziamento a
valere su fondi internazionali e comunitari ivi compresa la
partecipazione ad avvisi europei e progetti pilota;
m) predisposizione della programmazione e cura della
gestione dei Fondi strutturali europei finalizzati allo
sviluppo ed all'attuazione delle politiche di coesione
sociale relative al settore dell'istruzione;
n) controllo, monitoraggio e certificazione finanziaria
sulla base dei regolamenti europei;
o) cura della pianificazione e gestione delle risorse
nazionali connesse alle politiche unitarie per la coesione
nel settore dell'istruzione.».



 
Art. 4
Uffici scolastici regionali

1. L'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 2009, n. 17, e' sostituito dal seguente:
«Art. 8 (Uffici scolastici regionali). - 1. In ciascun capoluogo di regione ha sede l'Ufficio scolastico regionale di livello dirigenziale generale al quale sono assegnate le funzioni individuate nei commi 2 e 3. Il numero complessivo degli uffici scolastici regionali e' di 18.
2. L'Ufficio scolastico regionale vigila sul rispetto delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni, sull'attuazione degli ordinamenti scolastici, sui livelli di efficacia dell'azione formativa e sull'osservanza degli standard programmati; cura l'attuazione, nell'ambito territoriale di propria competenza, delle politiche nazionali per gli studenti; provvede alla costituzione della segreteria del consiglio regionale dell'istruzione a norma dell'articolo 4 del decreto legislativo 30 giugno 1999, n. 233. Il dirigente generale preposto all'Ufficio scolastico regionale adotta, per i dirigenti di seconda fascia, gli atti di incarico e stipula i contratti individuali di lavoro. Provvede alla gestione amministrativa e contabile delle attivita' strumentali, contrattuali e convenzionali di carattere generale, comuni agli uffici dell'amministrazione regionale. Nella prospettiva della graduale attuazione dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione ed al fine di assicurare la continuita' istituzionale del servizio scolastico a salvaguardia dei diritti fondamentali dei cittadini, attiva la politica scolastica nazionale sul territorio supportando la flessibilita' organizzativa, didattica e di ricerca delle istituzioni scolastiche; integra la sua azione con quella dei comuni, delle province e della regione nell'esercizio delle competenze loro attribuite dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112; promuove la ricognizione delle esigenze formative e lo sviluppo della relativa offerta sul territorio in collaborazione con la regione e gli enti locali; cura i rapporti con l'amministrazione regionale e con gli enti locali, per quanto di competenza statale, per l'offerta formativa integrata, l'educazione degli adulti, nonche' l'istruzione e formazione tecnica superiore e i rapporti scuola-lavoro; esercita la vigilanza sulle scuole non statali paritarie e non paritarie, nonche' sulle scuole straniere in Italia; svolge attivita' di verifica e di vigilanza al fine di rilevare l'efficienza dell'attivita' delle istituzioni scolastiche; valuta il grado di realizzazione del piano per l'offerta formativa; assegna alle istituzioni scolastiche ed educative le risorse di personale ed esercita tutte le competenze, ivi comprese le relazioni sindacali, non attribuite alle istituzioni scolastiche o non riservate all'Amministrazione centrale; assicura la diffusione delle informazioni; esercita le attribuzioni, assumendo legittimazione passiva nei relativi giudizi, in materia di contenzioso del personale della scuola, nonche' del personale amministrativo in servizio presso gli uffici scolastici periferici.
3. L'Ufficio scolastico regionale e' organizzato in uffici dirigenziali di livello non generale per funzioni e per articolazioni sul territorio con compiti di supporto alle scuole, amministrativi e di monitoraggio in coordinamento con le direzioni generali competenti. Tali uffici svolgono, in particolare, le funzioni relative alla assistenza, alla consulenza e al supporto, agli istituti scolastici autonomi per le procedure amministrative e amministrativo-contabili in coordinamento con la direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio; alla gestione delle graduatorie e alla formulazione di proposte al direttore regionale ai fini dell'assegnazione delle risorse umane ai singoli istituti scolastici autonomi; al supporto e alla consulenza agli istituti scolastici per la progettazione e innovazione della offerta formativa e alla integrazione con gli altri attori locali; al supporto e allo sviluppo delle reti di scuole; al monitoraggio dell'edilizia scolastica e della sicurezza degli edifici; allo stato di integrazione degli alunni immigrati; all'utilizzo da parte delle scuole dei fondi europei in coordinamento con le direzioni generali competenti; al raccordo ed interazione con le autonomie locali per la migliore realizzazione dell'integrazione scolastica dei diversamente abili, alla promozione ed incentivazione della partecipazione studentesca; al raccordo con i comuni per la verifica dell'osservanza dell'obbligo scolastico; alla cura delle relazioni con le RSU e con le organizzazioni sindacali territoriali.
4. Presso ciascun ufficio scolastico regionale e' costituito l'organo collegiale di cui all'articolo 75, comma 3, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300.
5. Le proposte di cui all'articolo 5, comma 5, lettere f) e g), del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, nei confronti di dirigenti preposti agli Uffici scolastici regionali sono formulate dal capo del Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, sentito il capo del Dipartimento per l'istruzione.
6. Nella regione Valle d'Aosta e nelle province autonome di Trento e di Bolzano continuano ad applicarsi, per quanto concerne l'organizzazione dell'amministrazione scolastica, le disposizioni previste dai rispettivi statuti e relative norme di attuazione o in base ad essi adottate. Nella Regione siciliana continua ad applicarsi l'articolo 9 delle norme di attuazione dello statuto in materia di pubblica istruzione adottate con decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 1985, n. 246.
7. Gli Uffici scolastici regionali sotto elencati si articolano negli uffici dirigenziali non generali per ciascuno indicati, i cui compiti sono definiti con il decreto di cui al comma 8:
a) l'Ufficio scolastico regionale per l'Abruzzo si articola in n. 7 uffici dirigenziali non generali e in n. 9 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
b) l'Ufficio scolastico regionale per la Basilicata si articola in n. 4 uffici dirigenziali non generali e in n. 6 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
c) l'Ufficio scolastico regionale per la Calabria si articola in n. 10 uffici dirigenziali non generali e in n. 12 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
d) l'Ufficio scolastico regionale per la Campania si articola in n. 14 uffici dirigenziali non generali e in n. 26 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
e) l'Ufficio scolastico regionale per l'Emilia-Romagna si articola in n. 15 uffici dirigenziali non generali e in n. 19 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
f) l'Ufficio scolastico regionale per il Friuli-Venezia Giulia si articola in n. 8 uffici dirigenziali non generali, di cui n. 1 ufficio per la trattazione degli affari riguardanti l'istruzione in lingua slovena ex articolo 13 della legge 23 febbraio 2001, n. 38, e in n.10 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
g) l'Ufficio scolastico regionale per il Lazio si articola in n. 14 uffici dirigenziali non generali e in n. 24 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
h) l'Ufficio scolastico regionale per la Liguria si articola in n. 7 uffici dirigenziali non generali e in n. 10 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
i) l'Ufficio scolastico regionale per la Lombardia si articola in n. 17 uffici dirigenziali non generali e in n. 27 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
l) l'Ufficio scolastico regionale per le Marche si articola in n. 7 uffici dirigenziali non generali e in n. 10 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
m) l'Ufficio scolastico regionale per il Molise si articola in n. 4 uffici dirigenziali non generali e in n. 6 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
n) l'Ufficio scolastico regionale per il Piemonte si articola in n. 15 uffici dirigenziali non generali e in n.18 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
o) l'Ufficio scolastico regionale per la Puglia si articola in n. 11 uffici dirigenziali non generali e in n. 14 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
p) l'Ufficio scolastico regionale per la Sardegna si articola in n. 8 uffici dirigenziali non generali e in n. 10 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
q) l'Ufficio scolastico regionale per la Sicilia si articola in n. 16 uffici dirigenziali non generali e in n. 21 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
r) l'Ufficio scolastico regionale per la Toscana si articola in n. 15 uffici dirigenziali non generali e in n. 20 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
s) l'Ufficio scolastico regionale per l'Umbria si articola in n. 4 uffici dirigenziali non generali e in n. 6 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive;
t) l'Ufficio scolastico regionale per il Veneto si articola in n. 13 uffici dirigenziali non generali e in n. 17 posizioni dirigenziali non generali per l'espletamento delle funzioni tecnico-ispettive.
8. Su proposta avanzata dal dirigente generale preposto all'Ufficio scolastico regionale, previa informativa alle organizzazioni sindacali di categoria, il Ministro, sentite le organizzazioni sindacali nazionali aventi titolo a partecipare alla contrattazione, adotta, il decreto ministeriale di natura non regolamentare per la definizione organizzativa e dei compiti degli uffici di livello dirigenziale non generale istituiti presso ciascun ufficio regionale.».



Note all'art. 4:
- Per il il testo vigente dell'art. 8 del citato
decreto del Presidente della Repubblica n. 17 del 2009, si
vedano le note all'art. 2.



 
Art. 5
Posti di funzione dirigenziale e dotazioni organiche
del personale non dirigenziale

1. All'articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 2009, n. 17, dopo il comma 1, e' inserito il seguente:
«1-bis. Con successivo decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, da emanare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, i contingenti di organico del personale dirigenziale e non dirigenziale sono ripartiti nell'ambito delle strutture in cui si articola l'Amministrazione, nonche', limitatamente alle aree funzionali, nei profili professionali. Detto provvedimento e' tempestivamente comunicato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica ed al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato.».
2. La tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 2009, n. 17, e' sostituita dalla tabella A allegata al presente decreto.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addi' 3 giugno 2011

NAPOLITANO
Berlusconi, Presidente del Consiglio
dei Ministri

Gelmini, Ministro dell'istruzione,
dell'universita' e della ricerca

Brunetta, Ministro per la pubblica
amministrazione e l'innovazione

Tremonti, Ministro dell'economia e
delle finanze

Bossi, Ministro per le riforme per il
federalismo
Visto,il Guardasigilli: Alfano

Registrato alla Corte dei conti il 26 luglio 2011 Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla persona e dei beni culturali, registro n. 10, foglio n. 147



Note all'art. 5:
- Si riporta il testo vigente del comma 1 e 1-bis,
dell'art. 11, del decreto del Presidente della Repubblica
20 gennaio 2009, n. 17 (Regolamento recante disposizioni di
riorganizzazione del Ministero dell'istruzione,
dell'universita' e della ricerca), cosi' come modificato
dall'art. 5 del presente decreto:
«Art. 11 (Posti di funzione dirigenziale e dotazioni
organiche del personale non dirigenziale). - 1. I posti di
funzione dirigenziale del Ministero e la dotazione organica
del personale non dirigenziale del Ministero sono
individuati nella tabella A, allegata al presente decreto,
di cui costituisce parte integrante.
1-bis. Con successivo decreto del Ministro
dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, da
emanare entro centoventi giorni dalla data di entrata in
vigore del presente regolamento, i contingenti di organico
del personale dirigenziale e non dirigenziale sono
ripartiti nell'ambito delle strutture in cui si articola
l'Amministrazione, nonche', limitatamente alle aree
funzionali, nei profili professionali. Detto provvedimento
e' tempestivamente comunicato alla Presidenza del Consiglio
dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica ed al
Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento
della Ragioneria generale dello Stato.
(Omissis).».
- Il testo della tabella A allegata al decreto del
Presidente della Repubblica 20 gennaio 2009, n. 17
(Regolamento recante disposizioni di riorganizzazione del
Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della
ricerca), e' sostituita da quella pubblicata in allegato al
presente decreto.



 
Allegato

Tabella A
(prevista dall'articolo 5, comma 2)

«Tabella A
(prevista dall'articolo 11, comma 1) Personale dirigenziale:




Personale dirigenziale:

Dirigente di prima fascia 34 *

Dirigente di seconda fascia, amministrativi 303 **

Dirigenti di seconda fascia, tecnici 301

TOTALE 638



* Compreso un posto dirigenziale di livello generale presso gli uffici di diretta collaborazione del Ministro.
** Compresi 12 posti dirigenziali di livello non generale presso gli uffici di diretta collaborazione del Ministro. Dotazione organica complessiva del personale non dirigenziale:
Area III n. 3245
Area II n. 4096
Area I n. 483
Totale aree n. 7824 Totale complessivo 8462».
 
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