Gazzetta n. 145 del 25 giugno 2009 (vai al sommario)
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
COMUNICATO
Atto di indirizzo operativo per fronteggiare gli incendi boschivi durante la stagione estiva 2009.

Al presidente della regione Abruzzo

Al presidente della regione Basilicata

Al presidente della regione Calabria

Al presidente della regione Campania

Al presidente della regione
Emilia-Romagna

Al presidente della regione
Friuli-Venezia Giulia

Al presidente della regione Lazio

Al presidente della regione Liguria

Al presidente della regione Lombardia

Al presidente della regione Marche

Al presidente della regione Molise

Al presidente della regione Piemonte

Al presidente della regione Puglia

Al presidente della regione Sardegna

Al presidente della regione Siciliana

Al presidente della regione Toscana

Al presidente della regione Umbria

Al presidente della regione Valle
d'Aosta

Al presidente della regione Veneto

Al presidente della provincia autonoma
di Bolzano

Al presidente della provincia autonoma
di Trento

e.p.c. all'on. Raffaele Fitto Ministro
per i rapporti con le regioni

Nel fornire come di consueto, in vista della prossima stagione estiva, gli essenziali «indirizzi operativi», ai sensi dell'art. 5, della legge 9 novembre 2001, n. 401, affinche' siano adottate tutte le iniziative necessarie a prevenire e a fronteggiare gli incendi boschivi ed ogni situazione di emergenza conseguente, desidero condividere con le SS.LL. i risultati ottenuti nella scorsa stagione estiva 2008.
Pur a fronte di condizioni meteo-climatiche meno favorevoli all'innesco di quelle manifestatasi tragicamente nel 2007, e' doveroso dare il giusto rilievo all'impegno che nel 2008, ciascuno per le proprie competenze, ha messo in campo con efficacia, facendo emergere al contempo con chiarezza, la centralita' di mantenere e di potenziare il concorso organizzato di tutti gli attori, di cui alla legge 21 novembre 2000, n. 353, nonche' alla legge 24 febbraio 1992, n. 225 ed alle rispettive e reciproche competenze attribuite agli stessi.
Infatti, oggi, il Paese e' piu' cosciente degli effetti tragici che puo' assumere un incendio boschivo che, spesso, per la particolare antropizzazione del nostro territorio, e' in grado di interessare rapidamente aree rurali e urbane per il quale va assicurata una risposta sia con gli ordinari strumenti di lotta attiva, che con una adeguata pianificazione di protezione civile a livello comunale o intercomunale.
Sono nella memoria di tutti gli eventi dell'estate 2007, che hanno evidenziato una fragilita' dei sistemi comunali, a cui spetta la prima risposta di protezione civile, tale da richiedere, per l'impiego straordinario di uomini e mezzi, la dichiarazione di uno stato di emergenza, conclusosi lo scorso 30 settembre 2008.
I risultati di quella gestione, relativi all'adozione di una pianificazione comunale con riferimento al rischio di incendi di interfaccia ed alla compilazione del catasto delle superfici percorse dal fuoco, in oltre il settanta per cento dei comuni interessati, hanno dimostrato l'efficacia delle strategie e delle soluzioni utilizzate. La sinergia tra regioni, province, prefetture - uffici territoriali di Governo, Corpo forestale dello Stato, Corpo nazionale dei vigili del fuoco e Dipartimento della protezione civile, espressa nei Gruppi di supporto alla pianificazione, ed il «Manuale operativo per la predisposizione di un piano comunale o intercomunale di emergenza» sono strumenti che possono continuare ad essere un utile riferimento per le SS.LL., in assenza di analoghi documenti adottati in sede regionale.
Piu' in generale, e' doveroso richiamare l'attenzione sui contenuti della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente «Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze», emanata il 3 dicembre 2008, al fine di garantire la capacita' di allertamento, di attivazione e di intervento del sistema di protezione civile a fronte di eventi calamitosi.
La recente esperienza del sisma, che ha colpito la regione Abruzzo lo scorso 6 aprile 2009, ha dimostrato nella pratica quanto l'efficiente gestione del flusso delle informazioni tra i diversi soggetti coinvolti e l'attivazione ed il coordinamento delle componenti del Servizio nazionale di protezione civile, siano fondamentali per la risposta che il sistema deve poter garantire. Ecco, quindi, che il modello organizzativo per la gestione dell'emergenza descritto nella citata direttiva, con l'indicazione degli interventi prioritari da disporre a livello nazionale per supportare adeguatamente la risposta locale di protezione civile, deve essere fatto proprio da tutti i soggetti ivi indicati.
Al contempo, per garantire il monitoraggio e la sorveglianza del territorio nazionale, con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 dicembre 2008, e' stato definito e approfondito il ruolo di SISTEMA, struttura di coordinamento presso la Sala Situazione Italia del Dipartimento della protezione civile, al fine di migliorare l'efficacia dell'intero sistema nazionale nell'individuare le situazioni emergenziali previste e/o in atto, seguirne l'evoluzione, nonche' di allertare e attivare le diverse componenti e strutture operative, che concorrono alla gestione dell'emergenza.
Inoltre, per incrementare l'efficacia e l'efficienza del sistema di risposta, sul piano del potenziamento della flotta di Stato e del miglioramento del suo sistema di comando e controllo, sono stati acquisiti nuovi velivoli Fire Boss e Canadair, nonche' e' in via di completamento l'introduzione su tutti gli aeromobili del Dipartimento della protezione civile di un sistema di radiolocalizzazione satellitare.
Quanto sopra partecipa a realizzare una complessiva e pronta risposta se preceduto ed assistito dalle attivita' di previsione, sorveglianza e valutazione degli eventi attesi e/o in atto, realizzate attraverso la rete dei Centri Funzionali e la stretta interconnessione di questi ultimi con le sale operative regionali e statali, in particolare del Dipartimento.
Pertanto, in un'ottica di sinergia e di coordinamento, nell'indicare, ai sensi dell'art. 1, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2005, n. 90, convertito dalla legge 26 luglio 2005, n. 152, l'inizio della prossima campagna estiva al 15 giugno 2009 e il termine al 30 settembre 2009, al fine di garantire una risposta tempestiva ed efficace, sia di contrasto agli incendi boschivi, sia, eventualmente, di protezione civile, vogliano le SS.LL. organizzare le proprie attivita' secondo le seguenti indicazioni:
a) Attivita' di previsione e prevenzione:
promuovere la definitiva attivazione, il potenziamento e l'ampliamento presso ciascuna regione e provincia autonoma di tutti i Centri Funzionali Decentrati, di cui alla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri emanata il 27 febbraio 2004, anche sviluppando adeguatamente i diversi settori di rischio ed in particolare quello preposto alle attivita' di previsione, monitoraggio e sorveglianza delle condizioni di pericolosita' e di rischio determinate dagli incendi boschivi e di interfaccia;
assicurare la diffusione alle province ed ai comuni del Bollettino nazionale di suscettivita' all'innesco di incendi boschivi, qualora non siano disponibili omologhe informative dei Centri Funzionali Decentrati, emesso quotidianamente fin dal 2004 dal Centro Funzionale Centrale del Dipartimento della protezione civile e reso disponibile alle regioni, alle province autonome, alle prefetture - Uffici territoriali del Governo, al Corpo forestale dello Stato ed al Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
porre in essere ogni azione a carattere preventivo, anche diretta agli enti locali, per la riduzione del rischio di innesco e di propagazione degli incendi boschivi, in particolare nelle fasce perimetrali delle zone antropizzate, delle infrastrutture strategiche e della rete viaria, anche attraverso la minimizzazione della massa combustibile e la realizzazione di fasce di salvaguardia, nel rispetto del patrimonio forestale, del paesaggio e dei beni ambientali;
porre in essere ogni possibile azione propulsiva affinche' i comuni interessati dagli incendi boschivi, ai sensi dell'art. 10, della legge n. 353 del 2000, istituiscano e proseguano nel tempestivo aggiornamento del catasto delle aree percorse dal fuoco sulla base, quantomeno, dei dati contenuti nel Sistema Informativo della Montagna curato dal Corpo forestale dello Stato, o comunque disponibili presso sistemi regionali;
migliorare e potenziare l'organizzazione ed il coordinamento del volontariato ai diversi livelli territoriali, in particolare, nelle attivita' di sorveglianza, vigilanza e di presidio del territorio, nelle aree e nei periodi di maggior rischio.
b) Attivita' di pianificazione ai sensi della legge quadro sugli incendi boschivi:
assicurare, ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge n. 353 del 2000, la revisione annuale del Piano regionale per la programmazione delle attivita' di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, redatto secondo l'architettura dettata dal decreto ministeriale 20 dicembre 2001, avendo cura di evidenziare gli obiettivi prioritari da difendere, al fine di supportare l'attivita' decisionale in fase di difesa e di contrasto agli incendi;
assicurare il necessario raccordo tra il predetto Piano regionale ed i Piani per i Parchi e le Riserve Naturali dello Stato predisposti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ai sensi dall'art. 8, della legge n. 353 del 2000;
definire intese su base locale e sottoscrivere specifiche convenzioni, cosi' come previsto dall'art. 7, della legge n. 353 del 2000, con il Corpo forestale dello Stato e con il Corpo nazionale dei vigili del fuoco che, oltre a tenere in debito conto componenti significative quali operai forestali e volontari, valorizzino, compatibilmente con gli ordinamenti regionali e nell'ambito della pianificazione regionale nella lotta attiva agli incendi boschivi, i contenuti dell'Accordo quadro sottoscritto in materia dai rispettivi Dicasteri lo scorso anno, favorendo l'uniformita' e l'ottimizzazione delle procedure operative di intervento nelle attivita' di contrasto a terra degli incendi e definendo chiaramente chi ne assume la direzione ed il coordinamento nel caso di soprassuoli prevalentemente forestati, oppure prevalentemente antropizzati.
c) Attivita' di pianificazione di protezione civile:
assicurare, in accordo con gli enti e le amministrazioni competenti ai diversi livelli territoriali, ogni possibile azione di supporto alla elaborazione ed alla adozione dei piani comunali o intercomunali di protezione civile, allo scambio tempestivo di informazioni, al coordinamento ed all'organizzazione del sistema locale di protezione civile, per la predisposizione di tutte le opportune misure di salvaguardia delle popolazioni e dei beni esposti al rischio incendi;
sollecitare e sostenere i sindaci nella predisposizione e aggiornamento dei piani comunali o intercomunali di protezione civile, con particolare riferimento al rischio di incendi di interfaccia, nell'elaborazione delle procedure di allertamento del sistema locale di protezione civile, nonche' nelle attivita' di informazione alla popolazione al verificarsi di incendi boschivi e di interfaccia sul territorio comunale;
promuovere, oltre al rispetto delle generali norme vigenti sulla sicurezza, l'elaborazione di specifici piani di emergenza per gli insediamenti, le infrastrutture e gli impianti turistici anche temporanei, posti all'interno o in stretta adiacenza di aree boscate;
definire specifiche intese ed accordi tra regioni, al fine di poter condividere e programmare preventivamente la disponibilita' di uomini e mezzi, in particolare del volontariato, nonche' di mezzi aerei, da destinare ad attivita' di vigilanza e di lotta attiva agli incendi boschivi, cosi' come a piu' generali attivita' di protezione civile, sia in caso di eventi particolarmente intensi e dannosi che durante i periodi ritenuti a maggior rischio.
d) Attivita' di lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia e di gestione dell'emergenza:
assicurare, d'intesa con le prefetture - uffici territoriali del Governo e le province, la condivisione delle informazioni, l'allertamento ed il coordinamento delle diverse forze statali e delle componenti del sistema regionale di protezione civile, nel caso di eventi che necessitano di un intervento quantomeno a livello regionale;
garantire un costante collegamento tra le Sale Operative Unificate Permanenti, di cui all'art. 7, della legge n. 353 del 2000, e le Sale operative regionali di protezione civile, laddove non gia' integrate, nonche' il necessario e permanente raccordo con il Centro Operativo Aereo Unificato e la Sala Situazione Italia del Dipartimento della protezione civile, ai fini, rispettivamente, della richiesta di concorso aereo e del costante aggiornamento sulla situazione a livello regionale delle emergenze derivanti dagli incendi di interfaccia;
assicurare l'immediata attivazione, la piena funzionalita' e l'operativita' di tipo continuativo delle Sale Operative Unificate Permanenti con la presenza, laddove non gia' organizzate in tal senso o integrate nelle Sale operative regionali di protezione civile, di rappresentanti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, dei Corpi forestali e delle Forze di polizia, nonche', ove necessario, delle altre componenti e strutture operative di cui agli articoli 6 e 11, della legge n. 225 del 1992;
rafforzare prioritariamente l'intervento di spegnimento da terra, con l'organizzazione e la dislocazione sul territorio di squadre costituite da addetti specializzati, opportunamente equipaggiati, anche appartenenti, previa specifica intesa, alle strutture operative del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del Corpo forestale dello Stato, nonche' alle organizzazioni di volontariato;
assicurare il proseguimento della positiva esperienza dei gemellaggi tra regioni e province autonome per l'attivita' di lotta attiva agli incendi boschivi che, negli anni scorsi, ha consentito, oltre che un rilevante potenziamento del dispositivo di intervento in alcune delle aree a maggior rischio del Paese, anche un proficuo scambio di esperienze e conoscenze tra strutture ed operatori;
assicurare la pronta attuazione delle «Disposizioni e procedure per il concorso della flotta aerea dello Stato nella lotta attiva agli incendi boschivi», emesse dal Dipartimento della protezione civile, onde assicurare la prontezza, la proficuita' e la tempestivita' degli interventi, nonche' l'impiego ottimale, dei mezzi aerei rispetto alle tipologie di evento;
adottare tutte le misure necessarie affinche' impianti, costruzioni ed opere che possono costituire ostacolo per il volo dei velivoli antincendio ed intralcio alle loro attivita', siano provvisti di segnalazione sia a terra che aeree, incrementando in tal modo, per quanto possibile, la sicurezza dei voli della flotta aerea antincendio;
provvedere al continuo aggiornamento delle informazioni relative alle fonti di approvvigionamento idrico, con particolare riferimento alla presenza anche temporanea di ostacoli al volo ed al carico d'acqua;
definire intese e convenzioni con le Capitanerie di porto sia per identificare e garantire aree a ridosso delle coste idonee per il pescaggio dell'acqua a mare da parte dei mezzi aerei e sicure anche per le attivita' di pesca e balneazione, sia per assicurare l'eventuale intervento da mare in soccorso alle popolazioni qualora minacciate da incendi boschivi prossimi alla linea di costa.
Va, infine, favorita la diffusione di una cultura di protezione civile presso i cittadini, in particolare attraverso l'adozione di strategie comunicative ed informative che mettano in evidenza le gravi conseguenze sociali ed ambientali che derivano dagli incendi boschivi e di interfaccia. In quest'ottica, particolarmente positiva si e' rivelata l'esperienza dei campi-scuola per la diffusione della cultura di protezione civile e la lotta agli incendi boschivi, promossi dalle organizzazioni di volontariato di protezione civile durante l'estate 2008 e che si intende favorire e sostenere anche nel 2009. A tal fine si segnala l'importanza del supporto, anche logistico, che le regioni e le province autonome potranno assicurare alle iniziative del progetto dei campi-scuola ed alle organizzazioni partecipanti.
Confido vivamente nella tempestiva e puntuale ottemperanza dei presenti indirizzi operativi, anche con il concorso di tutte le diverse componenti istituzionali chiamate ad operare in materia a diverso titolo, al fine di garantire il coordinamento della risposta organizzativa ed operativa nella stagione estiva 2009.
A tal proposito, auspico che si mantenga efficace il coordinamento tra le diverse forze messe in campo dall'Ente regionale, qualora le competenze e responsabilita' in ordine alla previsione, alla prevenzione ed alla lotta attiva contro gli incendi boschivi ed alla protezione civile afferiscano, in seno ad esso, a distinte titolarita'.
Il Dipartimento della protezione civile assicurera', come sempre, oltre alle azioni di propria competenza, ogni assistenza e collaborazione per il miglior successo della campagna antincendio boschivo 2009, in particolare nei confronti della regione Abruzzo, tenuto conto del gravoso impegno a cui l'intera struttura regionale e' chiamata per fronteggiare l'emergenza conseguente al sisma del 6 aprile 2009.
Roma, 11 giugno 2009

Il Presidente del Consiglio: Berlusconi
 
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