Gazzetta n. 142 del 22 giugno 2009 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI |
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12 giugno 2009 |
Proroga dello stato di emergenza in relazione alla situazione di inquinamento e di crisi idrica in atto nel territorio dei comuni a sud di Roma, serviti dal Consorzio per l'acquedotto del Simbrivio. |
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IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto l'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225; Visto l'art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112; Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 4 luglio 2008, con cui e' stato prorogato lo stato di emergenza in relazione alla situazione di inquinamento e di crisi idrica in atto nel territorio dei comuni a sud di Roma, serviti dal Consorzio per l'acquedotto del Simbrivio; Considerato che la dichiarazione dello stato di emergenza e' stata adottata per fronteggiare situazioni che per intensita' ed estensione richiedono l'utilizzo di mezzi e poteri straordinari; Vista la nota del 19 gennaio 2009, con cui il Prefetto di Roma chiede la proroga dello stato d'emergenza al fine di contrastare l'emergenza idrica e l'inquinamento ambientale nei territori dei Castelli Romani serviti dall'acquedotto del Simbrivio; Viste le note del 29 gennaio e del 16 marzo 2009, con cui il Commissario delegato per l'emergenza idrica nei territori dei comuni serviti dal Consorzio per l'acquedotto del Simbrivio ha rappresentato la necessita' di prorogare lo stato d'emergenza; Considerato che la predetta situazione di emergenza permane e comporta la necessita' di portare a compimento il piano degli interventi straordinari predisposti dal Commissario delegato al fine di giungere al completo superamento della situazione di criticita' nonche' porre in essere i necessari adempimenti finalizzati ad assicurare nei comuni interessati l'approvvigionamento idrico in deroga alla normativa vigente; Viste le note del presidente della regione Lazio del 24 febbraio, del 9 e del 31 marzo 2009 ed in particolare la nota del 23 aprile 2009 con cui nel chiedere un'ulteriore proroga dello stato di emergenza al fine di rimuovere definitivamente la persistente situazione di criticita' e gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita, la medesima Regione ha trasmesso una nota del Dipartimento territorio - Direzione regionale ambiente e cooperazione tra i popoli con cui si ipotizza che, ove non venisse prorogato lo stato di emergenza, la situazione di inquinamento e di crisi idrica potrebbe subire un aggravamento anche in considerazione della stagione estiva; Ritenuto, quindi, che ricorrono nel caso di specie i presupposti di cui all'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, per la concessione di un'ulteriore proroga dello stato di emergenza; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 12 giugno 2009;
Decreta:
Ai sensi e per gli effetti dell'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, in considerazione di quanto espresso in premessa, e' prorogato, fino al 31 dicembre 2009, lo stato di emergenza in relazione alla situazione di inquinamento e di crisi idrica in atto nel territorio dei comuni a sud di Roma, serviti dal Consorzio per l'acquedotto del Simbrivio. Il presente decreto verra' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 12 giugno 2009
Il Presidente: Berlusconi |
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