Gazzetta n. 108 del 12 maggio 2009 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 23 aprile 2009
Scioglimento del consiglio comunale di Taurianova, e nomina della commissione straordinaria.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto il proprio decreto in data 9 febbraio 2009, con il quale, ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, il consiglio comunale di Taurianova (Reggio Calabria) e' stato sciolto a causa delle dimissioni rassegnate dalla maggioranza dei consiglieri comunali;
Considerato che dall'esito di approfonditi accertamenti sono emersi collegamenti diretti ed indiretti tra ex componenti del consesso e la criminalita' organizzata locale;
Considerato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della comunita' amministrata limitandone il libero esercizio dei diritti costituzionalmente garantiti;
Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale di Taurianova, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata, mirato al ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 23 aprile 2009;

Decreta:
Art. 1.

La gestione del comune di Taurianova (Reggio Calabria), il cui consiglio e' stato sciolto con il citato decreto, e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott. Vincenzo D'Antuono - prefetto;
dott. Filippo Romano - viceprefetto aggiunto;
dott. Giancarlo Tarantino - dirigente area I.
 
Art. 2.

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 23 aprile 2009

NAPOLITANO

Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri

Maroni, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 28 aprile 2009 Ministeri istituzionali - Interno, registro n. 4, foglio n. 200
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il consiglio comunale di Taurianova (Reggio Calabria), rinnovato nelle consultazioni amministrative del 27 e 28 maggio 2007, e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica del 9 febbraio 2009 ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, a seguito delle dimissioni rassegnate in data 5 gennaio 2009 dalla maggioranza dei consiglieri comunali.
Ritenendo che la causa delle suddette dimissioni fosse da ricondurre al reiterarsi di atti intimidatori, verificatisi nel corso dell'anno 2008, nei confronti dei componenti di quel consesso e di alcuni dipendenti comunali, il prefetto di Reggio Calabria ha disposto l'accesso ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726, cosi' come integrato dalla legge 15 novembre 1988, n. 486.
Gli accertamenti svolti dalla commissione d'accesso, confluiti nella relazione commissariale conclusiva della procedura, cui si rinvia integralmente, avvalorano l'ipotesi della sussistenza di fattori di inquinamento dell'azione amministrativa dell'ente locale a causa dell'influenza della criminalita' organizzata fortemente radicata nel territorio, come testimonia il provvedimento con il quale gia' nel 1991 si era dovuto pervenire allo scioglimento degli organi elettivi del comune ricorrendo alla misura straordinaria di cui all'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
In particolare, le informazioni comunicate dall'autorita' giudiziaria ai sensi del comma 2 del citato art. 143, lasciano intravedere che il risultato elettorale della coalizione vincente possa essere stato influenzato dall'intervento del vice sindaco e di un assessore della passata amministrazione sul conto dei quali sono stati comunicati elementi certi di contiguita' con esponenti della criminalita' organizzata di tipo mafioso.
Durante la campagna elettorale, infatti, il primo prometteva vari favori, tutti concessi dopo le elezioni, a persona sottoposta alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, in cambio dell'influenza esercitata da quest'ultima sul corpo elettorale, che potrebbe anche giustificare il repentino spostamento di consensi elettorali tra il primo turno e quello di ballottaggio in favore del sindaco eletto.
Stretti rapporti sono stati inoltre acclarati tra il suddetto assessore ed esponenti di spicco della criminalita' organizzata, che hanno portato, in piena campagna elettorale, alla commissione di fatti costituenti reato che sono all'attenzione dell'autorita' giudiziaria.
Nella relazione della commissione d'accesso viene peraltro posta in rilievo la presenza, negli organi elettivi disciolti nel febbraio scorso, di un assessore esterno e del presidente del consiglio comunale che avevano gia' fatto parte, rispettivamente, della giunta e del consiglio sciolti nel 1991 a seguito di infiltrazioni di tipo mafioso.
Particolare risalto viene inoltre conferito alla figura del segretario generale dell'ente, nominato nel 2004 e poi confermato nell'ultima consiliatura, che ha ricoperto dal 2001 fino al 2008 la carica di sindaco del comune di Gioia Tauro, raggiunto da avviso di garanzia per associazione a delinquere di stampo mafioso, nell'ambito di vicende giudiziarie che hanno poi condotto allo scioglimento degli organi elettivi di quel comune per infiltrazioni della criminalita' organizzata, disposto con decreto del Presidente della Repubblica in data 24 aprile 2008, nonche' ad una successiva ordinanza di custodia cautelare in carcere emanata il 5 ottobre 2008.
Sintomatica del condizionamento dell'amministrazione comunale e', tra l'altro, la circostanza che il sindaco di Taurianova non abbia adottato alcun provvedimento nei confronti del segretario generale, nemmeno a seguito dell'adozione del suddetto provvedimento straordinario.
Altro elemento significativo puo' rinvenirsi nella vicenda relativa alla partecipazione minoritaria del comune in una societa' per azioni finalizzata allo sfruttamento di un pozzo di acqua oligominerale sito in un terreno di proprieta' privata.
A seguito della relazione al bilancio 2006, la Corte dei conti di Catanzaro esprimeva rilievi in merito al permanere del comune di Taurianova nella compagine societaria, in quanto la partecipazione era stata disposta in violazione dell'art. 116 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Dopo che l'amministrazione neo eletta aveva provveduto, con delibera consiliare del 30 novembre 2007, a dare mandato alla giunta di disporre l'uscita del comune dalla suddetta societa', si e' verificato un grave atto intimidatorio nei confronti del vicesindaco, chiaramente ricollegabile al provvedimento assunto dal consiglio, che non e' stato mai portato ad esecuzione da parte della giunta.
Va rilevato che la societa' in questione e' partecipata da altra societa' di cui e' socio accomandante il sindaco eletto nelle elezioni del 2001, vicino ad esponente di spicco di una cosca locale, e membro del collegio sindacale e' l'ex vicesindaco.
L'organo ispettivo pone inoltre in evidenza la commissione di illeciti edilizi da parte di soggetti legati da forti legami parentali con esponenti della criminalita' organizzata locale, nei confronti dei quali l'amministrazione comunale non ha svolto alcuna attivita' repressiva; anzi, uno dei tecnici del comune ha falsamente attestato, nel corso del procedimento penale instaurato nei confronti di uno di tali esponenti, che i lavori erano conformi alle concessioni rilasciate, anch'esse peraltro gravemente viziate.
Sintomatico dello stato di condizionamento e' anche l'affidamento di lavori pubblici, con procedure di somma urgenza adottate in carenza dei presupposti richiesti dalla legge, quasi sempre alle stesse ditte i cui titolari sono legati a soggetti controindicati, nonche' la concessione del servizio di cattura e custodia dei cani randagi a ditta gravata da interdittiva antimafia, benche' l'amministrazione comunale fosse a conoscenza di tale provvedimento prefettizio.
In considerazione dei suesposti elementi, dai quali emergono forme di condizionamento degli amministratori locali da parte della criminalita' organizzata, il prefetto di Reggio Calabria ha avviato la procedura diretta a mutare la fonte normativa della gestione commissariale, mediante l'adozione di un provvedimento straordinario che possa garantire per durata e per peculiarita', il ripristino della libera determinazione degli organi elettivi, che non potrebbe essere assicurato qualora l'ente fosse interessato dal prossimo turno di elezioni amministrative, con il pericolo che possano reiterarsi le forme di condizionamento della liberta' di espressione del voto gia' verificatesi nel corso dell'ultima campagna elettorale.
La valutazione della situazione in concreto riscontrata, in relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Rilevato che, per le caratteristiche che lo configurano, il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, puo' intervenire finanche quando sia gia' stato disposto provvedimento di scioglimento del consiglio comunale per altra causa, differenziandosene per funzioni ed effetti, si propone l'adozione della misura straordinaria nei confronti del comune di Taurianova (Reggio Calabria) con conseguente affidamento per la durata di diciotto mesi della gestione dell'ente ad una commissione straordinaria cui, in virtu' dei successivi articoli 144 e 145, sono attribuite specifiche competenze e metodologie di intervento finalizzate a garantire nel tempo la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita'.
Roma, 22 aprile 2009
Il Ministro dell'interno: Maroni
 
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