Gazzetta n. 4 del 7 gennaio 2009 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 dicembre 2008 |
Scioglimento del consiglio comunale di Rosarno e nomina della commissione straordinaria. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Considerato che nel comune di Rosarno (Reggio Calabria), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 28 e 29 maggio 2006, sussistono forme di ingerenza della criminalita' organizzata, rilevate dai competenti organi investigativi; Considerato che tali ingerenze espongono l'amministrazione stessa a pressanti condizionamenti, compromettendo la libera determinazione degli organi ed il buon andamento della gestione comunale di Rosarno; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata arreca grave pregiudizio allo stato della sicurezza pubblica e determina lo svilimento delle istituzioni e la perdita di prestigio e di credibilita' degli organi istituzionali; Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di Rosarno, per il ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell'11 dicembre 2008; Decreta:
Art. 1.
Il consiglio comunale di Rosarno (Reggio Calabria) e' sciolto per la durata di diciotto mesi. |
| Art. 2.
La gestione del comune di Rosarno (Reggio Calabria) e' affidata alla commissione straordinaria composta da: dott. Domenico Bagnato - prefetto; dott. Francesco Campolo - viceprefetto aggiunto; dott. Rosario Fusaro - dirigente di seconda fascia. |
| Art. 3.
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco, nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche. Dato a Roma, addi' 15 dicembre 2008 NAPOLITANO Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Registrato alla Corte dei conti il 19 dicembre 2008 Ministeri istituzionali - registro n. 12 Interno, foglio n. 350 |
| Allegato Al Presidente della Repubblica Il Comune di Rosarno (Reggio Calabria), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 28 e 29 maggio 2006, presenta forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi elettivi, il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il comune di Rosarno, il cui territorio e' caratterizzato dalla presenza di una cosca mafiosa, era gia' stato interessato, nell'anno 1992, da un provvedimento di scioglimento del consiglio comunale per ingerenze della criminalita' organizzata nella vita dell'ente. In relazione all'esito di specifica attivita' investigativa condotta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria - Direzione Distrettuale Antimafia, il 13 ottobre 2008 e' stato tratto in arresto il sindaco, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, in quanto ritenuto responsabile di concorso in associazione a delinquere di tipo mafioso. Il Prefetto ha provveduto, contestualmente, con decreto adottato ai sensi dell'art. 143, comma 5, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, a disporre la sospensione del consiglio comunale e ad affidare la provvisoria gestione dell'ente a tre commissari, al fine di scongiurare il perpetrarsi di situazioni in grado di compromettere sia il normale svolgimento dell'attivita' amministrativa, sia il mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica. Secondo quanto si evince dalla stessa ordinanza di custodia cautelare, il sindaco «ha offerto il proprio contributo al perseguimento delle finalita' della 'ndrina, assicurando ingiusti vantaggi o profitti in termini di provvedimenti amministrativi, che potessero favorire l'organizzazione e i suoi esponenti di vertice». Lo stato di condizionamento e controllo esercitato dalla criminalita' organizzata sugli organi elettivi del comune di Rosarno emerge in tutta la sua evidenza nella vicenda che ha visto il sindaco comunicare al Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria, che istruiva il procedimento volto alla riabilitazione di un noto esponente della criminalita' organizzata, la disponibilita' del comune di Rosarno ad accettare da parte dell'esponente medesimo, con lo scopo di inserirlo all'interno dell'amministrazione comunale, il ristoro, sotto forma di prestazione lavorativa, del danno che costui doveva risarcire all'ente, costituitosi parte civile nel procedimento che lo ha visto condannato per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p., quantificato in dieci milioni di euro. Dagli accertamenti svolti dalle forze di polizia emerge la personalita' anche di altri amministratori, connotata da specifici precedenti di polizia e da rapporti di parentela e frequentazione con soggetti «controindicati» e con elementi di vertice o contigui alle potenti cosche operanti nella piana di Gioia Tauro. In particolare, tale situazione e' stata riscontrata nei riguardi di tre assessori, del presidente del consiglio comunale e di nove consiglieri sui venti che compongono l'organo. Vanno inoltre rilevati elementi di continuita' e contiguita' tra gli attuali amministratori e l'amministrazione commissariata con il decreto del Presidente della Repubblica del 28 gennaio 1992, come dimostrato dalla circostanza che il vice sindaco, un consigliere di maggioranza ed uno di minoranza hanno ricoperto cariche in seno al consiglio comunale precedentemente sciolto per infiltrazioni della criminalita' organizzata. Lo stato di condizionamento esercitato dalla criminalita' organizzata sugli organi del comune di Rosarno emerge, in particolare, nel settore degli appalti di opere pubbliche; emblematica, in tal senso, e' la vicenda del progetto di riqualificazione urbana denominato «percorso della memoria», i cui lavori sono stati affidati ad una societa' di Reggio Calabria, gia' destinataria di certificazione antimafia interdittiva. Tale ditta dal 16 luglio 2007 e' in amministrazione giudiziaria perche' interessata da un provvedimento emesso dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, in quanto la societa' risultava nella materiale disponibilita' di due persone gia' sottoposte alla sorveglianza speciale di p.s. e colpite da provvedimenti restrittivi per associazione a delinquere di tipo mafioso. Altra circostanza sintomatica puo' rinvenirsi nel fatto che, come risulta dal rapporto del Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri allegato alla relazione del Prefetto di Reggio Calabria, sono emerse irregolarita' nel rilascio della concessione comunale per la costruzione di un capannone per la lavorazione degli agrumi; beneficiaria di tale provvedimento e' una persona ritenuta contigua ad ambienti malavitosi riconducibili ad una nota cosca locale, nonche' parente di un consigliere comunale di maggioranza. Pertanto, il Prefetto di Reggio Calabria, con relazione del 25 novembre 2008, ha avviato la procedura di cui all'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. La descritta situazione di condizionamento necessita che, da parte dello Stato, sia posto in essere un intervento mirato al ripristino della legalita' mediante il recupero dell'Ente al servizio dei suoi fini istituzionali. La valutazione della situazione in concreto riscontrata, in relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Ritenuto pertanto che ricorrano le condizioni indicate nel citato art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, si formula rituale proposta per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Rosarno (Reggio Calabria). Roma, 9 dicembre 2008 Il Ministro dell'interno: Maroni |
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