Gazzetta n. 149 del 27 giugno 2008 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI |
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13 giugno 2008 |
Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di politiche europee al Ministro senza portafoglio on. dott. Andrea Ronchi. |
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IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 7 maggio 2008, con il quale l'on. dott. Andrea Ronchi e' stato nominato Ministro senza portafoglio; Visti i propri decreti in data 8 maggio 2008, con il quale al predetto Ministro e' stato conferito l'incarico per le politiche comunitarie, e in data 21 maggio 2008, con il quale tale incarico e' stato modificato in «per le politiche europee»; Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400; Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303; Ritenuto opportuno delegare funzioni specifiche al Ministro per le politiche europee; Sentito il Consiglio dei Ministri; Decreta:
Art. 1. A decorrere dall'8 maggio 2008, il Ministro per le politiche europee on. dott. Andrea Ronchi, salve le competenze attribuite dalla legge al Ministro degli affari esteri, e' delegato ad esercitare le funzioni e le attribuzioni di competenza del Presidente del Consiglio dei Ministri dirette ad assicurare la partecipazione dell'Italia all'Unione europea ed in particolare quelle relative: a) alle attivita' inerenti all'attuazione delle politiche comunitarie di carattere generale o per specifici settori, assicurandone coerenza e tempestivita', nonche' alle attivita' inerenti alla partecipazione dello Stato italiano alla formazione di normative e atti comunitari e dell'Unione europea, anche nella prospettiva del nuovo spazio di azione previsto dal futuro Trattato sull'Unione europea, quale modificato dal Trattato di Lisbona; b) alla convocazione e presidenza del Comitato interministeriale per gli affari comunitari europei (CIACE) di cui all'art. 2 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, al fine di concordare le linee politiche del Governo nel processo di formazione della posizione italiana nella fase di predisposizione degli atti comunitari e dell'Unione europea, nonche' al fine di consentire il puntuale adempimento dei compiti di cui alla legge 4 febbraio 2005, n. 11; c) al coordinamento delle azioni che l'Italia e' chiamata ad adottare per l'attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione e per l'avvio del secondo ciclo di programmazione 2008-10, curando la preparazione, la redazione e l'attuazione del Programma nazionale di riforma e di ogni altro adempimento previsto dalla stessa Strategia; d) alle riunioni del Consiglio competitivita' dell'Unione europea, rappresentando l'Italia con riferimento agli argomenti posti all'ordine del giorno relativi al mercato interno, nonche', ove occorra, alle altre riunioni del Consiglio dell'Unione europea il cui oggetto non rientri nelle competenze di altri Dicasteri; e) alle attivita' inerenti alla partecipazione del Parlamento al processo di formazione della normativa comunitaria e dell'Unione europea, di cui alla legge 4 febbraio 2005, n. 11, e all'Accordo interistituzionale del 28 gennaio 2008; f) al coordinamento, nella fase di predisposizione della normativa comunitaria e dell'Unione europea, delle amministrazioni dello Stato competenti per settore, delle regioni, degli operatori privati e delle parti sociali interessate, ai fini della definizione della posizione italiana da sostenere, di intesa con il Ministro degli affari esteri, in sede di Unione europea; g) alla convocazione, sentito il Ministro per i rapporti con le Regioni, ed alla copresidenza della sessione comunitaria della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, di cui all'art. 17 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, e all'art. 5 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, al fine di raccordare le linee della politica nazionale relative all'elaborazione degli atti comunitari con le esigenze rappresentate dalle autonomie territoriali; h) alla convocazione, sentito il Ministro dell'interno, ed alla copresidenza della sessione speciale della Conferenza Stato-citta' ed autonomie locali dedicata alla trattazione degli aspetti delle politiche comunitarie di interesse degli enti locali di cui all'art. 18 della legge 4 febbraio 2005, n. 11; i) all'armonizzazione fra legislazione comunitaria e legislazione nazionale, tenuto altresi' conto della verifica di conformita' comunitaria dei disegni di legge governativi, di cui all'art. 7, comma 5-bis, del Regolamento del Consiglio dei Ministri; l) alla presidenza della Commissione per l'attuazione della normativa comunitaria, nonche' del Comitato per la lotta contro le frodi comunitarie, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 91; m) alla predisposizione, sulla base delle indicazioni delle amministrazioni interessate, degli indirizzi del Parlamento e del parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, del disegno di legge comunitaria annuale e degli altri provvedimenti, anche urgenti, di cui alla legge 4 febbraio 2005, n. 11, idonei a recepire nell'ordinamento interno gli atti comunitari e dell'Unione europea, seguendone anche il relativo iter parlamentare; n) all'adeguamento coerente e tempestivo, da parte delle amministrazioni pubbliche, agli obblighi comunitari e dell'Unione europea, nonche' alla conformita' e alla tempestivita' delle azioni volte a prevenire l'insorgere di contenzioso e ad adempiere le pronunce degli Organi giurisdizionali comunitari; o) alla decisione sull'opportunita' di presentare ricorsi alla Corte di giustizia per la tutela di situazioni di rilevante interesse nazionale e alla decisione di intervenire in procedimenti in corso nei quali siano in discussione questioni di rilievo nazionale; p) al coordinamento in ambito nazionale dell'attivita' conseguente ai lavori delle agenzie europee di regolamentazione; q) alla proposta delle candidature di cittadini italiani presso le istituzioni, gli enti e le agenzie comunitarie e dell'Unione europea; r) alla diffusione, con i mezzi piu' opportuni, delle notizie relative ai provvedimenti di adeguamento dell'ordinamento interno all'ordinamento comunitario che conferiscono diritti ai cittadini dell'Unione europea, o ne agevolano l'esercizio, in materia di libera circolazione delle persone e dei servizi; s) alla promozione dell'informazione sulle attivita' dell'Unione europea e delle iniziative volte a rafforzare la coscienza della cittadinanza dell'Unione, in collaborazione con le istituzioni comunitarie, con le amministrazioni pubbliche competenti per settore, con le regioni e gli altri enti territoriali, con le parti sociali e con le organizzazioni non governative interessate; t) alla formazione di operatori pubblici e privati alla promozione del dialogo interculturale con riferimento ai temi ed ai problemi europei e ad altre iniziative di sostegno alle politiche europee, sia a livello nazionale sia, d'intesa con il Ministero degli affari esteri, nei confronti dei Paesi candidati e terzi a vocazione europea, promuovendo anche strumenti di formazione a distanza e gemellaggi; u) alla presentazione, previo parere della Commissione per il coordinamento delle politiche economiche nazionali con le politiche comunitarie, dei progetti da finanziare con il fondo per l'innovazione, la crescita e l'innovazione, di cui all'art. 1, comma 357, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, nel quadro del rilancio della Strategia di Lisbona; v) alle attivita' inerenti alla predisposizione della relazione annuale al Parlamento e delle altre relazioni al Parlamento, di cui alla legge 4 febbraio 2005, n. 11. |
| Art. 2. Il Ministro e' altresi' delegato a: a) provvedere, nelle materie delegate, ad intese e concerti di competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri necessari per le iniziative, anche normative, di altre amministrazioni; b) designare rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri in organi, commissioni, comitati, gruppi di lavoro ed altri organismi di studio, tecnico-amministrativi e consultivi, operanti, nelle materie oggetto del presente decreto, presso altre amministrazioni ed istituzioni; c) costituire commissioni di studio e consulenza e gruppi di lavoro nelle materie delegate; d) promuovere e predisporre tutti gli strumenti di consulenza, formativi e applicativi che aiutino le amministrazioni dello Stato, le regioni, le province, gli altri enti locali, gli operatori privati e le organizzazioni non governative, al fine di utilizzare gli strumenti, le risorse dei fondi strutturali e dei finanziamenti tematici dell'Unione europea nella misura piu' celere e corretta. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, previa registrazione da parte della Corte dei conti. Roma, 13 giugno 2008
Il Presidente: Berlusconi
Registrato alla Corte dei conti il 20 giugno 2008 Ministeri istituzionali, Presidenza del Consiglio dei Ministri, registro n. 8, foglio n. 10 |
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