Gazzetta n. 113 del 15 maggio 2008 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 aprile 2008 |
Scioglimento del consiglio comunale di Gioia Tauro e nomina della commissione straordinaria per la gestione dell'ente. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel comune di Gioia Tauro (Reggio Calabria), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 28 e 29 maggio 2006, sussistono forme di ingerenza della criminalita' organizzata, rilevate dai competenti organi investigativi; Considerato che tali ingerenze espongono l'amministrazione stessa a pressanti condizionamenti, compromettendo la libera determinazione degli organi ed il buon andamento della gestione comunale di Gioia Tauro; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata arreca grave pregiudizio allo stato della sicurezza pubblica e determina lo svilimento delle istituzioni e la perdita di prestigio e di credibilita' degli organi istituzionali; Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di Gioia Tauro, per il ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 22 aprile 2008; Decreta:
Art. 1. Il consiglio comunale di Gioia Tauro (Reggio Calabria) e' sciolto per la durata di diciotto mesi. |
| Art. 2. La gestione del comune di Gioia Tauro (Reggio Calabria) e' affidata alla commissione straordinaria composta da: dott. Mario Fasano: prefetto; dott. Rocco Galati: viceprefetto; dott. Gerardo Bisogno: dirigente II fascia a riposo. |
| Art. 3. La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche. Dato a Roma, addi' 24 aprile 2008. NAPOLITANO
Prodi, Presidente del Consiglio dei Ministri Amato, Ministro dell'interno Registrato alla Corte dei conti il 2 maggio 2008 Ministeri istituzionali, Interno, registro n. 4, foglio n. 373 |
| Allegato Al Presidente della Repubblica
Il comune di Gioia Tauro (Reggio Calabria), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 28 e 29 maggio 2006, presenta forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che ne compromettono la libera determinazione e l'imparzialita', il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il territorio in cui ricade il comune di Gioia Tauro, che era gia' stato interessato, nell'anno 1993, da un provvedimento di scioglimento degli organi amministrativi per ingerenze della criminalita' organizzata nella vita dell'ente, e' caratterizzato dalla presenza di una forte criminalita' organizzata facente capo a due fra le piu' influenti «famiglie» mafiose calabresi. La Piana di Gioia Tauro, rappresenta una delle principali aree di radicamento e sviluppo della «ndrangheta», costituendo, per l'esistenza del porto, motivo di attrazione per le «ndrine» insediate sul territorio in ragione delle ingenti risorse finanziarie statali e comunitarie investite nel traffico portuale e nel relativo indotto. Sulla base di dettagliati rapporti delle forze di polizia, nei quali veniva delineata una situazione sintomatica di rischio di condizionamento e di infiltrazione delle locali consorterie nei confronti degli amministratori dell'ente, il Prefetto di Reggio Calabria ha disposto, con provvedimenti dell'11 dicembre 2007 e del 18 febbraio 2008, su delega del Ministro dell'interno, la costituzione di una commissione ispettiva per gli accertamenti di rito presso il comune di Gioia Tauro, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726, cosi' come integrato dalla legge 15 novembre 1988, n. 486. In esito all'attivita' ispettiva, la commissione di accesso ha rassegnato la relazione conclusiva in data 17 aprile 2008, nella quale, come evidenziato dal Prefetto, trovano conferma elementi e circostanze sintomatici di una condizione di permeabilita' degli organi elettivi dell'ente locale, desumibili dall'analisi delle posizioni individuali degli amministratori, dai loro rapporti di frequentazione e parentela con soggetti controindicati o inseriti a pieno titolo in cosche mafiose e dall'andamento dell'ente sotto il profilo burocratico-amministrativo. La giunta municipale attualmente in carica, composta di quattro assessori - tutti di nomina esterna - a fronte dei sette previsti dallo statuto, e' stata nominata il 27 febbraio 2008, dopo la revoca di quella precedente, in carica dal 19 giugno 2006. L'integrale sostituzione dei componenti l'organo esecutivo, pubblicamente motivata dal sindaco come iniziativa per rilanciare l'azione amministrativa, segue temporalmente l'avvio dell'attivita' della commissione di accesso, insediatasi il 18 dicembre 2007, ed e' ritenuta, dal Prefetto, un tentativo malcelato di allontanare dalla gestione della cosa pubblica persone controindicate per rapporti familiari, frequentazioni e per precedenti di polizia e penali. Peraltro, l'azzeramento della prima giunta e' intervenuto venti giorni dopo l'interrogatorio di garanzia, svoltosi presso la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, del sindaco e del vicesindaco indagati per associazione a delinquere di stampo mafioso. I due amministratori sono stati raggiunti da un avviso di garanzia, per il reato di cui all'art. 416-bis del codice penale, in relazione al parere favorevole su di una istanza avanzata da una persona condannata per gravi reati, che chiedeva di poter corrispondere il danno riconosciuto al comune di Gioia Tauro, in forma alternativa a quella pecuniaria, mediante una prestazione professionale, non meglio individuata. Il soggetto in questione e' sottoposto a misura di prevenzione personale e patrimoniale ed e' componente di una delle piu' note e potenti «famiglie» della criminalita' organizzata calabrese. L'esame delle posizioni individuali degli amministratori ha, altresi', evidenziato a carico di diversi consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, pregiudizi per associazione per delinquere di stampo mafioso, rapporti di parentela, nonche' frequentazioni con soggetti appartenenti o vicini a sodalizi mafiosi di quel territorio. Assume, al riguardo, particolare rilievo la constatazione espressa dalla commissione di accesso circa l'alto grado di irresponsabilita' riscontrato negli amministratori locali ed il poco radicato senso dello Stato. Tale condizione ha consentito l'espansione ed il consolidamento di un intreccio tra ceto politico e ceto criminale determinando vantaggi, sotto varie forme, alle locali consorterie criminali. Non diversa appare la situazione amministrativa dell'ente, la cui struttura burocratica e' interessata da una significativa presenza di dipendenti gravati da precedenti penali e vicini alle cosche locali. Relativamente agli accertamenti diretti alla ricognizione delle irregolarita' amministrative e contabili, la commissione di accesso ed il Prefetto rinviano all'esito di una accurata verifica svolta nel periodo aprile-maggio 2007 da altro competente organo ispettivo statale, in occasione della quale sono state evidenziate irregolarita' procedurali nell'erogazione di contributi, nel conferimento di incarichi esterni e di incarichi di progettazione, nell'indebito rimborso di spese di indennita' di missione e nell'illegittimo affidamento diretto del servizio pubblico di raccolta differenziata in contrasto con le procedure di aggiudicazione ad evidenza pubblica. Significativo interesse assume, poi, la vicenda della nomina del difensore civico, la cui procedura e' stata caratterizzata da ripetute revoche e riaperture dei termini, ed in particolare dai recenti interventi del TAR. della Calabria che ha disposto, in due successive occasioni, la sospensione degli effetti della delibera del consiglio comunale. Al riguardo e' sintomatica la determinazione del consiglio comunale nel voler comunque procedere alla nomina, nonostante un giudizio amministrativo pendente, tenuto conto che la persona nominata presenta rapporti di parentela con lo stesso esponente mafioso gia' richiamato in ordine alla vicenda che ha visto coinvolto il sindaco e il vicesindaco per l'ipotesi di reato di cui all'art. 416-bis del codice penale. Non trascurabile appare, inoltre, la vicenda relativa alla SpA., a capitale pubblico maggioritario, costituita dai comuni di Gioia Tauro, Taurianova e Seminara, quest'ultimo sciolto per condizionamento mafioso con decreto del Presidente della Repubblica del 29 dicembre 2007, societa' avente ad oggetto la liquidazione e l'accertamento dei tributi, la notifica al contribuente delle imposte, delle tasse ed altre entrate degli enti locali. La gara per l'individuazione del socio privato e' stata espletata e gestita esclusivamente dal comune di Gioia Tauro. Al tal riguardo, la commissione di accesso evidenzia irregolarita' nella procedura di gara, affidata al dirigente del servizio finanziario dell'ente, i cui atti sono stati successivamente ratificati dall'organo politico. L'organo ispettivo ha evidenziato, altresi', che la predetta societa' ha costituito il mezzo per la realizzazione di un progetto che, nella dichiarata finalita' di conseguire uno strumento efficiente a disposizione dei tre comuni per l'assolvimento delle funzioni di riscossione, ha offerto l'occasione per la movimentazione di flussi finanziari al di fuori delle regole della contabilita' pubblica e per la creazione di posti di lavoro, da assegnare con la piu' ampia discrezionalita', a beneficio di diversi soggetti gravati da controindicazioni. Tale vicenda, a parere dell'organo ispettivo, mette in luce quella contiguita' e collegamento tra amministrazione e capitali di non chiara provenienza, potendosi sottolineare come dopo lo scioglimento del comune di Seminara e l'insediamento della commissione straordinaria nella gestione dell'ente, siano stati posti i primi rimedi ad alcune gravi mancanze nello statuto della societa' e nel contratto di programma che disciplina i rapporti tra i tre comuni e la societa', fra le quali la genericita' delle prestazioni degli obblighi in capo alla societa'. Infine, nell'ambito degli appalti per lavori pubblici e servizi, la relazione della commissione di accesso segnala alcuni affidamenti ad imprese amministrate da soggetti che, in base ad accertamenti eseguiti dalle forze di polizia, figurano gravati da controindicazioni e da collegamenti parentali con esponenti della criminalita' organizzata. Il Prefetto di Reggio Calabria, con relazione del 17 aprile 2008, ha proposto, quindi, l'applicazione della misura prevista dall'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ritenendo sussistenti gli elementi obiettivi del collegamento diretto ed indiretto degli amministratori di Gioia Tauro con la criminalita' organizzata locale. La valutazione della situazione in concreto riscontrata, in relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Ritenuto, pertanto, che ricorrano le condizioni indicate per l'adozione del provvedimento di cui all'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, si formula rituale proposta per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Gioia Tauro (Reggio Calabria). Roma, 21 aprile 2008 Il Ministro dell'interno: Amato |
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