Gazzetta n. 235 del 9 ottobre 2007 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA |
DIRETTIVA 3 agosto 2007 |
Razionalizzazione e rafforzamento dell'istituto dell'Esperto nazionale distaccato (END) presso le istituzioni dell'Unione europea. |
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Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio del Segretario generale
A tutti i Ministeri
Gabinetto
Direzione generale affari generali e personale
Al Consiglio di Stato - Ufficio del Segretario generale
Alla Corte dei conti - Ufficio del Segretario generale
All'Avvocatura generale dello Stato Ufficio del Segretario generale
Alle amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo (per il tramite dei Ministeri interessati)
Al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro - Ufficio del Segretario generale
Agli enti di cui all'art. 70, comma 4, del decreto legislativo n. 165/2001
Alle agenzie di cui al decreto legislativo n. 300/1999 (per il tramite dei Ministeri interessati)
Agli enti pubblici non economici (per il tramite dei Ministeri vigilanti)
Agli enti di ricerca (per il tramite dei Ministeri vigilanti)
A tutte le regioni
A tutte le province
A tutti i comuni
Alle universita'
e, per conoscenza:
Alla Presidenza della Repubblica Segretariato generale
Alla Conferenza dei presidenti delle regioni
All'UPI
All'ANCI Alla Conferenza dei rettori delle universita' italiane
All'ARAN
Alla Scuola superiore della pubblica amministrazione
IL MINISTRO PER LE RIFORME E LE INNOVAZIONI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IL MINISTRO PER LE POLITICHE EUROPEE IL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI
Emanano
la seguente direttiva:
1. Finalita' della direttiva. Con la presente direttiva, nel rimarcare la priorita' che il Governo pone sulle politiche di valorizzazione della presenza italiana a Bruxelles, e nella consapevolezza dell'esigenza di armonizzare le attitudini delle diverse amministrazioni nella gestione dell'istituto dell'Esperto nazionale distaccato (END), si intende: fornire un quadro riassuntivo dell'istituto; invitare le amministrazioni ad utilizzare meglio e maggiormente l'istituto dell'END ed a valorizzare al rientro il personale che ha maturato tale esperienza; creare dei meccanismi di monitoraggio e coordinamento, anche al fine di predisporre una strategia per poter utilizzare al meglio le potenzialita' dell'istituto. 2. Quadro riassuntivo. 2.1 Le caratteristiche dell'istituto. Da molti anni il Governo, attraverso le proprie articolazioni, promuove ed incoraggia le esperienze internazionali del personale italiano. In questo quadro rientrano gli END, istituiti a partire dal 1988 allo scopo di consentire a funzionari delle pubbliche amministrazioni ed a lavoratori di imprese private degli Stati membri che abbiano esperienza e conoscenza professionale in materie attinenti alle politiche europee, di realizzare un'esperienza lavorativa presso i servizi della Commissione, del Consiglio, del Parlamento e delle agenzie comunitarie (in allegato si riportano sinteticamente le procedure di reclutamento e il quadro normativo). Gli END, rappresentano senza dubbio uno strumento efficace per garantire un'incisiva attivita' di presenza e collegamento con le istituzioni europee. Infatti, la figura degli END consente alle istituzioni dell'UE di dotarsi di risorse umane provviste di conoscenze e capacita' non disponibili a livello comunitario. Tuttavia, il carattere peculiare di istituto di raccordo tra l'attivita' propria delle pubbliche amministrazioni e delle imprese nazionali con le istituzioni europee qualifica la figura dell'END come un investimento di sicuro ritorno per le amministrazioni nazionali. Infatti, il funzionario nazionale distaccato viene ad essere inserito nei processi decisori di Bruxelles, e puo' favorire l'instaurarsi di una rete di contatti diretti presso le Istituzioni comunitarie. Inoltre, l'amministrazione nazionale puo' usufruire, al rientro del funzionario distaccato, di un'elevata professionalita' difficilmente conseguibile altrimenti. 2.2 La selezione delle candidature e l'andamento dei flussi. Di norma, le Istituzioni dell'UE avviano la procedura di selezione, sulla base delle proprie esigenze, attraverso la diffusione degli avvisi di vacanza negli Stati membri. In Italia la pubblicita' delle posizioni vacanti e la raccolta delle candidature vengono effettuate dal Ministero degli affari esteri, che rappresenta il centro di coordinamento nazionale dell'attivita' a sostegno degli END. Nei quasi venti anni di esistenza dell'istituto la presenza italiana e' andata ad incrementarsi restando tuttavia lontana da quella degli altri principali Stati membri (Francia, Germania e Gran Bretagna) anche a testimonianza dell'attenzione che tali Paesi attribuiscono a questo istituto in quanto fattore strategico nei propri rapporti con le Istituzione dell'UE e nella loro presenza al loro interno. Occorre quindi compiere un ulteriore sforzo per incrementare la nostra presenza. D'altra parte, anche solo per mantenerla e' necessario un impegno costante di tutte le amministrazioni interessate. Un ruolo cardine in tale ambito puo' essere esercitato dagli enti locali, e segnatamente dalle amministrazioni regionali che, anche grazie all'espansione delle proprie competenze internazionali derivanti dalla riforma del titolo V della Carta costituzionale, hanno negli ultimi tempi acquisito sempre piu' un ruolo attivo nei contatti con le autorita' comunitarie per mezzo dei propri uffici a Bruxelles, distaccando un considerevole numero di propri funzionari (circa il 10% degli END italiani attualmente distaccati alla Commissione europea provengono da amministrazioni regionali). Alcune regioni hanno tra l'altro lanciato dei progetti pilota tesi a creare banche dati di possibili candidati END da sottoporre tempestivamente alle Istituzioni comunitarie al momento della pubblicazione della vacanza di posto. Il progetto V.E.N.I.C.E. (Veneto Experts Network to Improve Chances in Europe), lanciato nel 2005 dalla regione Veneto, costituisce in tal senso una buona prassi da tenere in considerazione. 3. Programmazione. Al fine di favorire un'attivita' di raccordo ed armonizzazione, si elencano una serie di azioni che si ritengono essenziali da parte di ogni singola amministrazione: 1) dotarsi di una visione programmatica delle possibilita' offerte dall'Unione europea di impiego temporaneo di pubblici dipendenti nazionali. In particolare si dovra' procedere, anche avvalendosi delle indicazioni della Rappresentanza Permanente di Bruxelles, alla definizione delle aree di impiego prioritarie. Si rileva infatti che la nostra presenza presso le differenti direzioni generali della Commissione europea e' ad oggi disomogenea senza che cio' sia il frutto di una strategia ben definita; 2) sensibilizzare i centri decisionali (capi di Dipartimento e direttori generali) affinche' percepiscano il vantaggio per l'amministrazione stessa all'utilizzo dell'istituto e siano loro stessi promotori delle candidature sostenendole nelle opportune sedi, anche in collaborazione con la Rappresentanza Permanente di Bruxelles; 3) diffondere l'informazione del posto vacante precisando le modalita' interne per il rilascio del nulla osta all'eventuale distacco; 4) favorire la formazione del personale sull'istituto, anche nell'ambito di attivita' formative su tematiche connesse all'Unione europea; 5) prevedere l'istituzione di una «antenna» o «focal point» (o altra struttura agile) presso gli uffici del Personale, specificamente incaricata di pre-selezionare, seguire e reinserire gli END nonche' le figure analoghe quali gli esperti nazionali distaccati a titolo gratuito(1) e gli stagisti strutturali presso le Istituzioni europee. Tale antenna dovrebbe svolgere tre funzioni: sensibilizzazione del personale ed individuazione di profili debitamente qualificati da poter candidare; mantenimento dei contatti con gli END durante il loro servizio a Bruxelles (sia con quelli provenienti dalla propria amministrazione che con quelli distaccati da altre amministrazioni che trattano argomenti di interesse), nel rispetto della normativa comunitaria, al fine di garantire un flusso di informazioni ed uno scambio di esperienze a vantaggio sia delle stesse amministrazione che dei funzionari in questione; reinserimento del personale al suo rientro. 6) costituire una banca-dati di potenziali qualificati candidati gia' formati sia sotto il profilo delle competenze in materia comunitaria che su quello delle conoscenze linguistiche. 4. Valorizzazione. Ogni amministrazione deve provvedere al reinserimento degli END in modo da valorizzarne l'esperienza acquisita, garantendo un ritorno effettivo dei costi sostenuti durante il distacco. La valorizzazione dell'END al suo rientro deve avvenire anche mediante un percorso professionale qualificante e coerente con l'attivita' svolta all'estero. Cio' al fine di potere utilizzare pienamente il bagaglio di conoscenze e la rete relazionale che il funzionario ha acquisito all'estero. Le amministrazioni sono dunque invitate ad utilizzare i propri funzionari che rientrano da Bruxelles in mansioni che tengano pienamente conto dell'esperienza acquisita e del ruolo svolto all'estero, coinvolgendo opportunamente nelle decisioni di reimpiego anche gli stessi funzionari. 5. Monitoraggio e coordinamento dell'istituto. Un periodico monitoraggio appare infine essenziale per poter verificare e correggere le azioni indicate ai punti precedenti. Il Comitato tecnico del CIACE potra' fungere in questo senso da camera di compensazione tra le esigenze evidenziate dalle diverse amministrazioni. A tal fine, con cadenza semestrale, verra' posto all'ordine del giorno del Comitato tecnico del CIACE la situazione della presenza di END italiani nelle istituzioni dell'UE. Il rappresentante del Ministero degli affari esteri potra' svolgere in tale occasione una relazione sull'applicazione dello strumento. Un rafforzato coordinamento tra il Ministro degli affari esteri e la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie e Dipartimento per la funzione pubblica, potra' contribuire a garantire un migliore utilizzo dello strumento ed ogni opportuna iniziativa tesa a migliorarne l'applicazione, in particolare delineando una strategia e svolgendo una specifica attivita' finalizzata al monitoraggio continuo delle offerte di posti per END (1) Punto 2 della decisione C (2006) 2033 del 1° giugno 2006. e diffondendo le informazioni sulle disponibilita' ad amministrazioni, enti, aziende ed organizzazioni con i quali si hanno istituzionalmente contatti, anche con il supporto operativo della Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione europea. 6. Conclusioni. Come evidenziato il Governo pone particolare attenzione alla figura dell'END ed auspica una sua sempre piu' diffusa utilizzazione. Cio' nel quadro di scelte strategiche che possano massimizzare l'investimento finanziario che l'istituto richiede. I meccanismi di discussione e monitoraggio sopra evidenziati serviranno in tal senso a creare una sinergia tra le varie amministrazioni ed ad adottare le misure idonee all'obiettivo. Roma, 3 agosto 2007
Il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione Nicolais Il Ministro per le politiche europee Bonino Il Ministro degli affari esteri D'Alema
Registrato alla Corte dei conti il 30 agosto 2007 Ministeri istituzionali, Presidenza del Consiglio dei Ministri, registro n. 9, foglio n. 253 |
| Allegato
Procedure di reclutamento. Il Ministero degli affari esteri, che rappresenta per l'Italia il centro di coordinamento dell'attivita' a sostegno degli Esperti nazionali distaccati (END), riceve con cadenza mensile dalla Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea le comunicazioni delle Istituzioni UE relative ai posti vacanti a livello europeo. I posti vengono pubblicizzati sul sito internet www.esteri.gov.it (percorso: opportunita\rightarrow italiani\rightarrow nell'Unione europea\rightarrow nelle Istituzioni UE\rightarrow Esperti nazionali distaccati), nonche' attraverso la loro segnalazione per posta elettronica alle amministrazioni centrali e locali italiane che ne hanno fatto richiesta. I funzionari interessati devono presentare la propria candidatura secondo le modalita' indicate sul sito. Il Ministero degli affari esteri procede all'inoltro a Bruxelles, attraverso la Rappresentanza permanente, di quelle candidature che per profilo ed esperienza professionale corrispondono ai requisiti richiesti dal bando. Quadro normativo. Oltre alla normativa comunitaria (in primis la decisione C(2006) 2033 del 1° giugno 2006, con cui la Commissione europea ha da ultimo regolamentato il regime degli END e i gemelli provvedimenti del Consiglio e del Parlamento europeo, nell'ordinamento italiano rilevano innanzitutto gli articoli 3 e 97 della Costituzione, che postulano il buon andamento per garantire il migliore servizio al cittadino quale finalita' generale a cui devono rispondere le disposizioni in materia di organizzazione dei pubblici uffici. Appare evidente gia' in tale ambito come il servizio temporaneo in qualita' di END configuri un sicuro arricchimento di esperienza per i dipendenti pubblici, di cui l'amministrazione potra' valersi anche al suo rientro. Le prescrizioni costituzionali hanno trovato poi una puntuale attuazione nella legislazione ordinaria sull'impiego presso le pubbliche amministrazioni. Di seguito si indicano alcune disposizioni normative per i cittadini italiani che sono gia' alle dipendenze dell'amministrazione pubblica e che sono autorizzati a prestare temporaneo servizio all'estero: legge 27 luglio 1962, n. 1114 (come novellata dall'art. 8 della legge 15 luglio 2002, n. 145), che disciplina l'autorizzazione, per i dipendenti pubblici, ad essere collocati fuori ruolo per assumere impieghi presso enti od organismi internazionali, nonche' ad esercitare funzioni presso Stati esteri; art. 32 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che disciplina lo scambio di funzionari appartenenti a Paesi diversi e il temporaneo servizio all'estero; le pertinenti disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, relative al personale del Ministero degli affari esteri e a quello messo a sua disposizione da altre amministrazioni dello Stato che sia autorizzato ad assumere impiego o ad esercitare funzioni presso enti, organismi e tribunali internazionali. |
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