Gazzetta n. 235 del 9 ottobre 2007 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 17 settembre 2007 |
Scioglimento del consiglio comunale di Parghelia e nomina della commissione straordinaria. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel comune di Parghelia (Vibo Valentia), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 25 maggio 2003, sussistono forme di ingerenza della criminalita' organizzata, rilevate dai competenti organi investigativi; Considerato che tali ingerenze espongono l'amministrazione stessa a pressanti condizionamenti, compromettendo la libera determinazione degli organi ed il buon andamento della gestione comunale di Parghelia; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata arreca grave pregiudizio allo stato della sicurezza pubblica e determina lo svilimento delle istituzioni e la perdita di prestigio e di credibilita' degli organi istituzionali; Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di Parghelia, per il ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 13 settembre 2007;
Decreta:
Art. 1. Il consiglio comunale di Parghelia (Vibo Valentia) e' sciolto per la durata di diciotto mesi. |
| Art. 2. La gestione del comune di Parghelia (Vibo Valentia) e' affidata alla commissione straordinaria composta da: dr. Leopoldo Falco - viceprefetto; dr. Antonio Giannelli - viceprefetto aggiunto; dr. Emilio Saverio Buda - dirigente di seconda fascia. |
| Art. 3. La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche. Dato a Roma, addi' 17 settembre 2007
NAPOLITANO
Prodi, Presidente del Consiglio dei Ministri Amato, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 26 settembre 2007 Ministeri istituzionali, registro n. 1, Interno, foglio n. 21 |
| Allegato
Al sig. Presidente della Repubblica
Il comune di Parghelia (Vibo Valentia), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 25 maggio 2003, presenta forme di ingerenze da parte della criminalita' organizzata che compromettono l'imparzialita' della gestione e pregiudicano il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi. Sulla base di elementi informativi acquisiti dalle forze dell'ordine a seguito di una complessa operazione di polizia, in esito alla quale si accertava la presenza nel territorio di una potente organizzazione criminale, il prefetto di Vibo Valentia ha disposto, su delega del Ministro dell'interno, l'accesso presso il comune di Parghelia, ai sensi dell'art. 1, quarto comma, del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726, e successive modificazioni ed integrazioni, al fine di verificare la sussistenza di condizionamenti all'interno dell'amministrazione comunale. Gli accertamenti svolti dalla commissione di accesso, le cui risultanze sono confluite nella relazione commissariale conclusiva della procedura, analizzano e documentano la sussistenza di obiettivi fattori di inquinamento dell'azione amministrativa dell'ente locale a causa dell'influenza della criminalita' organizzata fortemente radicata sul territorio. Vengono, al riguardo, evidenziate una serie di attivita' intimidatorie, di pressioni e di connivenze nei confronti di esponenti dell'amministrazione comunale che ha costituito, all'interno di uno scenario complessivo gia' compromesso dalla presenza di organizzazioni criminali operanti sul territorio, un fertile umus per il radicamento degli interessi delinquenziali nel tessuto politico-amministrativo dell'ente. Di significativa rilevanza si manifesta, al riguardo, l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catanzaro nell'ambito di una vasta operazione con la quale sono stati sottoposti a misura cautelare imprenditori turistici, amministratori ed esponenti della criminalita' organizzata operanti nei comuni dell'area costiera, tra cui anche Parghelia. E' emerso, in particolare, dalle indagini che tutte le piu' significative realta' produttive e commerciali appaiono dominate dal potere mafioso che annienta la liberta' d'iniziativa economica privata, inquina la gestione della cosa pubblica, in una parola impedisce il reale sviluppo del territorio, le cui risorse naturali, soprattutto nel settore turistico, lungi dall'essere patrimonio della collettivita', in realta' diventano strumento di arricchimento dei componenti del gruppo criminale. La capacita' di infiltrazione delle cosche locali nell'amministrazione comunale di Parghelia si manifesta, secondo le risultanze delle suddette indagini, soprattutto nel settore dell'urbanistica e dei lavori pubblici, ove la criminalita' organizzata e' in grado di pilotare l'assegnazione di gare ed appalti pubblici. L'ufficio tecnico e' stato, infatti, gravemente coinvolto da una operazione giudiziaria che ha condotto all'arresto del responsabile del settore lavori pubblici, all'interdizione temporanea dai pubblici uffici del dirigente dell'ufficio tecnico urbanistico, nonche' ad una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dello stesso sindaco e di un consigliere comunale di minoranza. La commissione di accesso ha tenuto a rilevare, in merito, che gli organi di governo non erano affatto estranei all'irregolare gestione dell'ufficio tecnico, avendo acquisito, con apposita delibera di giunta, in deroga ai principi di separazione tra indirizzo politico e gestione amministrativa fissati dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la possibilita' di assumere il controllo diretto degli uffici gestionali. Sintomatica del rapporto fiduciario e di piena assonanza di interessi tra organi politici e vertici burocratici e' la circostanza che gli amministratori dell'ente, lungi dall'assumere misure cautelative nei confronti dei funzionari colpiti dalla pesante vicenda giudiziaria, nella quale e' stato coinvolto anche un giudice del Tribunale di Vibo Valentia, non hanno assunto alcuna misura di avvicendamento ai vertici degli uffici coinvolti. Il responsabile dell'ufficio tecnico urbanistico e' stato, infatti, confermato nell'incarico allo spirare del periodo di sospensione dai pubblici uffici, lasciando inalterato l'assetto del potere gestionale e disattendendo in tal modo anche le considerazioni svolte dall'autorita' giudiziaria in merito ai rapporti collusivi esistenti con la criminalita' organizzata. Valore sintomatico dell'evidente condizionamento degli organi di governo dell'ente, ravvisato dal prefetto di Vibo Valentia, assumono i frequenti atti intimidatori citati nella relazione d'accesso e diretti sia nei confronti dell'amministrazione comunale nel suo complesso, sia, in particolare, del sindaco e dell'assessore al turismo. Emblematica, in tal senso, e' la vicenda relativa al piano di lottizzazione «Melograno Village»; benche' l'amministrazione fosse a conoscenza delle numerose e gravi illegittimita', anche di rilievo penale, di cui era affetto il procedimento, il consiglio comunale ha approvato all'unanimita' il suddetto piano di lottizzazione, grazie agli interventi posti in essere dal sindaco, che ha determinato le scelte dei consiglieri di maggioranza, e del citato consigliere di minoranza che ha controllato le scelte dei consiglieri dell'opposizione. Altro sintomo chiaro del clima intimidatorio in cui l'amministrazione comunale e' costretta ad operare e' stato rilevato dalla commissione d'accesso nel settore del commercio, ove le funzioni di responsabile del relativo ufficio sono state avocate dal sindaco su richiesta dello stesso funzionario, letteralmente «terrorizzato» dalle pressioni e dalle intimidazioni operate da personaggi vicini ad ambienti della criminalita' organizzata, per procedimenti d'interesse dei medesimi. Il complesso degli elementi emersi dall'accesso dimostra che la capacita' di penetrazione dell'attivita' criminosa ha favorito il consolidarsi di un sistema di connivenze e di interferenze di fattori esterni al quadro degli interessi locali, riconducibili alla criminalita' organizzata, che, di fatto, priva la comunita' delle fondamentali garanzie democratiche e crea precarie condizioni di funzionalita' dell'ente. Il delineato clima di grave condizionamento e degrado in cui versa il comune di Parghelia, la cui capacita' volitiva risulta compromessa dalla interferenza di personaggi, legati a sodalizi criminali, l'inosservanza del principio di legalita' nella gestione dell'ente e l'uso distorto delle pubbliche funzioni hanno pregiudicato le legittime aspettative della popolazione ad essere garantita nella fruizione dei diritti fondamentali, minando la fiducia dei cittadini nella legge e nelle istituzioni. Pertanto, il prefetto di Vibo Valentia, con relazione del 14 luglio 2007, ha proposto l'applicazione della misura di natura straordinaria prevista dall'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, su conforme avviso del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. La descritta condizione di assoggettamento necessita che da parte dello Stato sia posto in essere un intervento mirato al ripristino della legalita' mediante il recupero della struttura pubblica al servizio dei suoi fini istituzionali. Per le suesposte considerazioni, si ritiene necessario provvedere, con urgenza, ad eliminare ogni ulteriore motivo di deterioramento e di inquinamento della vita amministrativa e democratica dell'ente, mediante provvedimenti incisivi a salvaguardia degli interessi della comunita' locale. La valutazione della situazione in concreto riscontrata, in relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Ritenuto, per quanto esposto, che ricorrano le condizioni indicate nel citato art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, si formula rituale proposta per lo scioglimento del consiglio comunale di Parghelia (Vibo Valentia). Roma, 12 settembre 2007
Il Ministro dell'interno: Amato |
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