Gazzetta n. 135 del 13 giugno 2007 (vai al sommario)
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
ORDINANZA 7 maggio 2007
Individuazione della zona umida di Valle Averto, in provincia di Venezia, nel comune di Campagna Lupia, quale area destinata a divenire riserva naturale dello Stato.

IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Visto l'art. 1, commi 2 e 5, e l'art. 5, comma 2 della legge 8 luglio 1986, n. 394;
Vista la legge quadro sulle aree protette del 6 dicembre 1991, n. 394, in particolare l'art. 2, comma 3, l'art. 6 e l'art. 17;
Visto l'art. 2, comma 7 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, come sostituito dall'art. 2, comma 23 della legge 9 dicembre 1998, n. 426, che prevede che la classificazione e l'istituzione dei parchi nazionali e delle riserve naturali statali, terrestri, fluviali e lacuali, sono effettuate d'intesa con le regioni;
Visto l'art. 31, comma 4, della legge 6 dicembre 1991, n. 394 che prevede che le direttive necessarie per la gestione delle riserve naturali statali e per il raggiungimento degli obiettivi scientifici, educativi e di protezione naturalistica siano impartite dal Ministero dell'ambiente;
Visti la Convenzione di Bonn del 23 giugno 1979 ratificata dall'Italia con legge 25 gennaio 1983, n. 42; la Convenzione di Berna del 19 settembre 1979 ratificata dall'Italia con la legge 5 agosto 1981, n. 503; la direttiva n. 409 del 2 aprile 1979 del Consiglio della Comunita' economica europea modificata con direttiva n. 411 del 25 luglio 1985 della Commissione della Comunita' economica europea; la direttiva n. 43 del 21 maggio 1992 del Consiglio della Comunita' economica europea ed il relativo regolamento di attuazione dato con decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357;
Considerato che il biotopo «Valle Averto» e' censito all'interno della Laguna di Venezia tra le Aree Importanti per l'Avifauna d'Italia (Important Bird Areas Italia IBA ITALIA n. 034), inventario che si prefigge tra gli altri obiettivi, quello di mettere a disposizione degli Stati membri uno strumento utile per l'attuazione della Direttiva 79/409/CEE ed in particolare del suo art. 4;
Considerato che il biotopo «Valle Averto» e' stato dichiarato, con prot. n. 2884/SCN/95 del 3 marzo 1995 del Ministero dell'ambiente, «Zona di protezione speciale» (ZPS), ai sensi della direttiva «Uccelli» 79/409/CEE del 25 aprile 1979;
Considerato che la regione Veneto, con propria deliberazione di Giunta del 21 dicembre 1998, prot. n. 4824, ha a sua volta dichiarato e confermato il sito in questione quale «Zona di Protezione Speciale»;
Considerato che nell'ambito del programma comunitario «Natura 2000» e del relativo progetto italiano «Bioitaly», la regione Veneto, ai sensi della succitata direttiva «Habitat» 92/43/CEE, ha proposto, tra gli altri, quale sito di importanza comunitaria (SIC) l'area denominata «Laguna Sud: Valli arginate» (codice sito IT3250018) nel quale e' ricompreso anche il biotopo Valle Averto;
Considerato, altresi', che il Ministero dell'ambiente, con prot. SCN/ST/97/9478 del 30 giugno 1997, ha confermato il sito in questione nell'apposita lista ufficiale definitiva trasmessa alla Commissione europea;
Considerato che durante le migrazioni il biotopo di Valle Averto ospita contingenti di elevata consistenza numerica di uccelli acquatici in sosta, alimentazione e svernamento, appartenenti a numerose specie protette e non, con areali di distribuzione anche molto vasti e tra loro diversificati, tra cui Podicipedidae (Tachybaptus ruficollis, Podiceps sp.pl.), Phalacrocoracidae (Phalacrocorax sp.pl.), Ardeidae (Botaurus stellaris, Ixobrychus minutus, Nycticorax nycticorax, Ardeola ralloides, Bubulcus ibis, Egretta sp.pl. e Ardea sp.pl.), Threskiornitidae (Plegadis falcinellus, Platalea leucorodia), Anatidae (Anser anser, Anas sp.pl., Netta rufina, Aythya sp.pl.), Accipitridae (Heliaetus albicilla, Circus sp.pl., Accipiter sp.pl., Buteo sp.pl., Aquila clanga), Pandionidae (Pandion haliaetus), Falconidae (Falco sp.pl.), Rallidae (Rallus aquaticus, Porzana sp.pl., Gallinula chloropus, Fulica atra), Recurvirostridae (Himantopus himantopus, Recurvirostra avosetta), Chadridae (Charadrius sp.pl., Pluvialis sp.pl., Vanellus vanellus), Scolopacidae (Calidris sp.pl., Philomachus pugnax, Lymnocryptes minimus, Gallinago sp.pl., Limosa sp.pl., Numenius sp.pl., Tringa sp.pl. e Actitis hypoleucos), Laridae (Larus sp.pl.), Sternidae Gelochelidon nilotica, Sterna sp.pl. e Chlidonias sp.pl.), Alcedidae (Alcedo atthis), Motacillidae (Anthus cervinus, Motacilla sp.pl.), Sylviidae (Cettia cetti, Cisticola juncidis, Locustella sp.pl., Acrocephalus sp.pl., Sylvia sp.pl. e Phylloscopus sp.pl.), Timaliidae (Panurus biarmicus), Remizidae (Remiz pendulinus) ed Emberizidae (Emberiza schoeniclus);
Visto il decreto del Presidente della Repubblica del 13 marzo 1976, n. 448, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 173 del 3 luglio 1976, con il quale e' stata data piena ed intera esecuzione alla convenzione relativa alle zone umide di importanza internazionale soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, firmata a Ramsar il 2 febbraio 1971, ed entrata in vigore per l'Italia il 14 aprile 1977;
Considerato, altresi', che con il decreto del Presidente della Repubblica dell'11 febbraio 1987, n. 184, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 111 del 15 maggio 1987, e' stato reso esecutivo in Italia il Protocollo di emendamento alla convenzione, adottato a Parigi il 3 dicembre 1982;
Considerato che, a norma dell'art. 2, comma 4, della convenzione sopracitata e sulla base dei criteri di identificazione delle zone umide di importanza internazionale proposti nella «Conferenza internazionale sulla conservazione delle zone umide e degli uccelli acquatici» tenutasi a Heilingenhafen (Germania dal 2 al 6 dicembre 1974), adottati al IV Incontro delle parti contraenti come annesso alla raccomandazione 4.2 della COP IV (Montreaux, Svizzera, 1990), e approvati con la Risoluzione VI.2 della COP VI (Brisbane, Australia, 1996), sono state a suo tempo designate alcune zone umide di importanza internazionale tra cui il biotopo di Valle dell'Averto, e che tali zone sono state quindi inserite nell'apposito elenco di cui all'art 2, n. 1, della convenzione medesima;
Considerato inoltre che l'art. 4, comma 3, della Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa (Convenzione di Berna), ratificata con legge 5 agosto 1981, n. 503, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 250 dell'11 settembre 1981, prevede per le parti contraenti l'impegno a prestare particolare attenzione alla protezione delle zone che rivestono importanza per le specie migratrici indicate negli allegati II e III alla convenzione medesima e in particolare, per cio' che concerne le aree poste lungo le linee di migrazione, in quanto aree di svernamento, raduno, alimentazione, riproduzione e muta;
Considerato, altresi', l'eccezionale valore naturalistico del biotopo di Valle Averto, che costituisce parte integrante e rilevante dell'ambiente naturale originario della gronda lagunare e della laguna di Venezia, che presenta contenuti altamente significativi dal punto di vista storico-morfologico, ecologico ed ambientale, ricco di emergenze naturali e caratterizzato da una ampia varieta' tipologica data da paleoalvei e fosse, acque interne, aperte e vallive, laghi salmastri con praterie alofile, praterie umide e prati stabili, canneti, «barene», «velme» e motte, e che annovera, altresi', al suo interno alcuni manufatti, detti «casoni», realizzati con caratteristiche tipologiche particolari;
Considerato, ancora, che la zona e' interessata dalla presenza delle tipiche presenze floristiche dell'Estuario Veneto, ed in particolare, per le associazioni vegetazionali da: praterie caratteristiche degli Arrenethalia, prati umidi e acquitrinosi con elementi fortemente igrofili (come Carex sp.pl., Cyperus sp.pl., Holoschoenus sp.pl., Salcerella-Lythrum salicaria, Menta d'acqua-Mentha aquatica, Juncus sp.pl.), distese monofitiche a Cannuccia di palude-Phragmites australis con ben quattro differenti associazioni del Phragmition, stagni e canali con tifeti a mazze sorde (Typha latifolia e Typha anguistifolia), giuncheti a Juncus articulatus, Juncus lacustris, Sparganium erectum, e Giglio delle paludi-Iris pseudacorus, distese d'acqua dolce ricoperte da associazioni rientrabili nella classe Lemnetea Tx. 1955 e Potamogetonea Ix. si Prsg. 1943, con lenticchie d'acqua (Lemna sp.pl., Spirodela polyrrhiza), Salvinia natans, Ninfea bianca-Nymphaea alba, Utricularia vulgaris, Ranuncolo di palude-Ranunculus tricophyllum, Potamogeton sp.pl., Cerratophillum demersum e Myriophillum spicatum, agglomerati boschivi puri o misti di Olmo-Ulmus minor, Acero campestre-Acer campestris, Frassino maggiore-Fraxinus excelsior, Frassino-Fraxinus oxycarpa, Pioppo nero-Populus nigra, Pioppo bianco-Populus alba, Salice bianco-Salix alba, Salice da vimini-Salix viminalis, Salicone-Salix capraea, Sambuco-Sambucus nigra, Sanguinella-Cornus sanguinea, Rosa selvatica-Rosa canina, Rovo-Rubus ulmifolius, Spin cervino-Rhamnus catharticus, Biancospino-Crataegus monogyna, Lantana-Viburnum lantana e Evonimo europeo-Euonimus europaeus, porzioni dimotte, argini e barene popolati dalle caratteristiche Salicornietea Br. Bl. et Tx, 1952, con Arthrocnemum sp.pl. e Salicornia sp.pl., tra cui l'endemica Salicornia veneta-Salicornia veneta, Limonio delle paludi-Limonium serotinum, Salsola soda, Suaeda maritima, Astro delle paludi-Aster tripolium e Halimione portulacoides, laghi e specchi acquei aperti salmastri popolati dalle peculiari fanerogame lagunari come ruppie (Ruppia maritima e Ruppia cirrosa) associate a zostera-Zostera noltii, e da crittogame quali Enteromorpha sp.pl., Chaetomorpha sp.pl., Valonia sp.pl. e Ulva lactuca;
Considerato anche l'importante ruolo che la Valle Averto riveste per l'avifauna acquatica soprattutto quale habitat di sosta ed alimentazione durante il periodo della migrazioni per svassi (Podiceps sp. pl.), aironi (Egretta sp. pl., Ardea sp. pl., anseriformi (Anas sp.pl., Aythya sp.pl., Mergus serrator, Bucephala clangula), limicoli (Tringa sp.pl., Charadrius sp.pl., Calidris sp.pl., Limosa sp.pl., Numenius sp. pl., Larus minutus, Chlidonias sp.pl., Sterna sp.pl., ) e di nidificazione per Volpoca (Tardona tardona), Cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus), Avocetta (Recurvirostra avosetta), Pettegola (Tringa totanus), Fratino (Charadrius alexandrinus), Gabbiano corallino (Larus melanocephalus), Rondine di mare (Sterna hirundo) e Fraticello (Sterna albifrons);
Considerato, infine, che il biotopo in questione riveste un ruolo altamente significativo per la biodiversita', e che nel campo faunistico ospita numerose e varie entita' fra cui molte ricomprese negli elenchi di cui alla direttiva 79/409/CEE (Direttiva Uccelli), risoluzione del Consiglio del 2 aprile 1989 concernente la conservazione degli uccelli acquatici, negli allegati II e III della «Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa» (approvata a Berna il 19 settembre 1979 ed entrata in vigore in Italia con la legge 5 agosto 1981, n. 503) e nei successivi annessi di emendamento II e III alla convenzione (entrati in vigore con il decreto del Ministero degli affari esteri del 6 marzo 1998, n. 4503, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 122 del 28 maggio 1998), tra cui quelle ricomprese nell'Annesso II «specie di fauna rigorosamente protette», ed in particolare: Chiocciola-Helix pomatia (Gastropoda-Helicidae), Unione-Unio elongatus (Bivalvia-Unionidae), Sanguisuga-Hirudo medicinalis (Hirundinoidea-Hirudinidae), Licena delle paludi-Lycaena dispar (Lepidoptera-Lycaenidae), Nono-Aphanius fasciatus (Osteichthies-Cyprinodontidae), Ghiozzetto di laguna-Knipowitschia panizzae e Ghiozzetto cenerino-Padogobious canestrini (Osteichthies-Gobiidae), Tritone-Triturus sp. (Amphibia-Salamandridae), Rospo comune-Bufo bufo e Rospo smeraldino-Bufo viridis (Amphibia-Bufonidae), Raganella-Hyla arborea/intermedia (Amphibia-Hylidae), Rana di Lataste-Rana latastei, Rana dalmatina-Rana dalmatina e Rana di Lessona-Rana lessonae (Amphibia-Ranidae), Emys orbicularis (Reptilia-Emydidae), Ramarro-Lacerta viridis, Lucertola muraiola-Podarcis muralis e Lucertola campestre-Podarcis sicula (Reptilia-Lacertidae), Biacco-Coluber viridiflavus, Natrice-Natrix natrix e Natrice tessellata-Natrix tessellata (Reptilia-Colubridae), Testuggine d'acqua-Emys orbicularis (Reptilia-Emydudae), Tuffetto-Tachybaptus ruficollis e svassi-Podiceps sp.pl. (Aves-Podicipedidae), cormorani-Phalacrocorax sp.pl. (Aves-Phalacrocoracidae), Tarabuso-Botaurus stellaris, Tarabusino-Ixobrychus minutus, Nitticora-Nycticorax nycticorax, Sgarza ciuffetto-Ardeola ralloides, Airone guardabuoi-Bubulcus ibis, aironi-Egretta sp.pl. e Ardea sp.pl. (Aves-Ardeidae), Cicogna nera-Ciconia nigra (Ciconiidae), Ibis mignattaio-Plegadis falcinellus e Spatola-Platalea leucorodia (Threskiornithidae), Fenicottero-Phoenicopterus ruber (Phoenicopteridae), cigni-Cygnus sp.pl., oche-Anser sp.pl., Volpoca-Tadorna tadorna, anatre di superficie-Anas sp.pl., Fistione turco-Netta rufina, anatre da tuffo-Aythya sp.pl. (Aves-Anatidae), Falco pecchiaiolo Pernis apivorus, Nibbio bruno-Milvus migrans, Aquila di mare-Haliaetus albicilla, albanelle-Circus sp.pl., Astore-Accipiter gentilis, Sparviero-Accipiter nisus, poiane-Buteo sp.pl., Aquila anatraia maggiore-Aquila clanga (Aves-Accipitridae), Falco pescatore Pandion haliaetus (Aves-Pandionidae), falchi-Falco sp.pl. (Aves-Falconidae), Porciglione-Rallus aquaticus e Porzana sp.pl. (Aves-Rallidae), Cavaliere d'Italia-Himantopus himantopus e Avocetta-Recurvirostra avosetta (Aves-Recurvirostridae), corrieri-Charadrius sp.pl. e pivieri-Pluvialis sp.pl. (Aves-Charadridae), piovanelli-Calidris sp.pl., Combattente-Philomachus pugnax, Frullino-Lymnocryptes minimus, Croccolone-Gallinago sp.pl., pittime-Limosa sp.pl., chiurli-Numenius sp.pl., totani-Tringa sp.pl., Piro-piro piccolo-Actitis hypoleucos (Aves-Scolopacidae), gabbiani-Larus sp.pl. (Aves-Laridae), Sterna zampenere-Gelochelidon nicotica, rondini di mare-Sterna sp.pl. e mignattini-Chlidonias sp.pl. (Aves-Sternidae), Barbagianni-Tyto alba (Aves-Tytonidae), Civetta-Athene noctua, Gufo comune-Asio otus e Allocco-Strix aluco (Aves-Strigidae), Martin pescatore-Alcedo atthis (Aves-Alcedinidae), Gruccione-Merops apiaster (Aves-Meropidae), Upupa-Upupa epops (Aves-Upupidae), Torcicollo-Jynx torquilla e Picchio rosso maggiore-Picoides major (Aves-Picidae), Topino-Riparia riparia, Rondine-Hirundo rustica e Balestruccio-Delichon urbica (Aves-Hirundinidae), pispole-Anthus sp.pl. e ballerine/cutrettole-Motacilla sp.pl. (Aves-Motacillidae), Pettirosso-Erithacus rubecula, Usignolo-Luscinia megarhynchos, Pettazzurro-Luscinia svecica, codirossi-Phoenicurus sp.pl., Saxicola sp.pl., Turdus sp.pl. (Aves-Turdidae), Usignolo di fiume-Cettia cetti, Beccamoschino-Cisticola juncidis, Locustella sp.pl., cannaiole-Acrocephalus sp.pl., canapini-Hippolais sp.pl., silvie-Sylvia sp.pl., lui-Phylloscopus sp.pl. e regoli-Regulus sp.pl. (Aves-Sylviidae), Pigliamosche-Muscicapa striata e balie-Ficedula sp.pl. (Aves-Muscicapidae), Basettino-Panurus biarmicus (Aves-Timaliidae), Codibugnolo-Aegithalos caudatus (Aves-Aegithalidae), cincie-Parus sp.pl. (Aves-Paridae), Pendolino-Remiz pendulinus (Aves-Remizidae), Rigogolo-Oriolus oriolus (Aves-Oriolidae), averle-Lanius sp.pl. (Aves-Laniidae), Passera mattugia-Passer montanus (Aves-Passeridae), Fringilla sp.pl., Verzellino-Serinus serinus, Carduelis sp.pl. e Frosone-Coccothraustes coccothraustes (Aves-Fringillidae), zigoli-Emberiza sp.pl. (Aves-Emberizidae), Riccio-Erinaceus europaeus (Mammalia-Erinaceidae), Toporagno comune-Sorex araneus, Toporagno d'acqua di Miller-Neomys anomalus, Crocidura ventre bianco-Crocidura leucodon e Crocidura soaveolens. (Mammalia-Soricidae), pipistrelli-Pipistrellus sp.pl., nottole-Nyctalus sp. (Mammalia-Vespertilionidae), Moscardino-Muscardinus avellanarius (Mammalia-Myoxidae), Tasso-Meles meles, Donnola-Mustela nivalis, Puzzola-Mustela putorius e Faina-.astes foina (Mammalia-Mustelidae);
Riconosciuto che, tra le specie di cui ai citati allegati della convenzione di Berna, ed in paryticolare all'Appendix II, nella predetta zona umida si riproducono regolarmente: Helix pomatia, Unio elongatus, Hirudo medicinalis, Lycaena dispar, Aphanius fasciatus, Pomatoschistus canestrinii, Knipowitschia panizzae, Tritone crestato italiano-Triturus carnifex, Bufo viridis, Hyla arborea (intermedia), Rana dalmatina, Rana latastei, Emys orbicularis, Lacerta viridis, Podarcis muralis, Podarcis sicula, Coluber viridiflavus, Natrix tessellata, Tachibaptus ruficollis, Ixobrychus minutus, Nitticora-Nycticorax nycticorax, Airone rosso-Ardea purpurea, Falco di palude-Circus aeruginosus, Voltolino-Porzana porzana, Fratino-Charadius alexandrinus, Actitis hypoleucos, Himantopus himantopus, Rondine di mare-Sterna hirundo, Tyto alba, Athene noctua, Asio otus, Alcedo atthis, Merops apiaster, Jynx torquilla, Picoides major, Hirundo rustica, Ballerina bianca-Motacilla cinerea, Cutrettola gialla capocenerino-Motacilla flava cinereocapilla, Luscinia megarhynchos, Saltimpalo-Saxicola rubetra, Cettia cetti, Cisticola juncidis, Cannareccione-Acrocephalus arundinaceus, Cannaiola verdognola-Acrocephalus palustris, Forapaglie-Acrocephalus shoenobaeus, Cannaiola-Acrocephalus scirpaceus, Capinera-Sylvia atricapilla, Bigia padovana-Sylvia nisoria, Canapino-Hippolais polyglotta, Muscicapa striata, Panurus biarmicus, Aegithalos caudatus, Cinciarella-Parus caeruleus, Cinciallegra-Parus major, Remiz pendulinus, Averla piccola-Lanius collurio, Averla cenerina-Lanius minor, Cardellino-Carduelis carduelis, Verdone-Carduelis chloris, Serinus serinus, Migliarino di palude-Emberiza schoeniclus, Oriolus oriolus, Pipistrello di Nathusius-Pipistrellus nathusii, Pipistrello albolimbato-Pipistrellus kuhli e Nyctalus sp.;
Considerato pertanto che la zona in questione ha un valore particolare per il mantenimento della diversita' ecologica e genetica della regione mediterranea grazie alla ricchezza ed alla originalita' della sua flora e della sua fauna, e costituisce un esempio particolarmente rappresentativo di zona umida caratteristica della propria regione biogeografica;
Atteso, quindi, che la zona in questione soddisfa i criteri di identificazione delle zone di importanza internazionale, cosi' come adottati in occasione delle ultime conferenze delle parti contraenti (Regina-Canada, 1987; Montreaux-Svizzera, 1990; Kushiro-Giappone, 1993 e Brisbane, 1996);
Visti l'art. 4, lettera h), del decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1972, n. 11 e gli articoli 4 e 83 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616;
Visto il decreto 1° agosto 1985 del Ministero per i beni culturali e ambientali con il quale, ai sensi della legge n. 1497/1939, il biotopo di Valle Averto, ubicato nella laguna di Venezia, in comune di Campagna Lupia, e' interamente sottoposto a vincolo paesaggistico;
Vista le delibere della giunta regionale del Veneto n. 3051 del 7 giugno 1988 e n. 4447 del 19 luglio 1988 con le quali il biotopo di Valle Averto, in Comune di Campagna Lupia, e' stato costituito in «Oasi di protezione della flora e della fauna»;
Visto i decreti del Ministro dell'ambiente del 10 febbraio 1989, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 1989, e del 3 maggio 1993, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 173 del 26 luglio 1993, con i quali la zona umida «Valle Averto» e' dichiarata di importanza internazionale ai sensi e per gli effetti della «Convenzione relativa alle zone umide di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici», firmata a Ramsar il 2 febbraio 1971, nella sua estensione complessiva di circa 500 ettari, secondo i confini riportati nelle cartografie allegate agli stessi decreti;
Considerato, per altro, che l'art. 4, comma 1, della convenzione di Ramsar prevede che ciascuna parte contraente favorisca la tutela delle zone umide creando delle riserve naturali nelle zone umide, indipendentemente dal fatto se siano o meno riconosciute di importanza internazionale, e ne assicura una adeguata protezione;
Vista l'ordinanza 3 maggio 1993 del Ministro dell'ambiente con la quale, ravvisata la necessita' di assicurare la protezione, non garantita dai vincoli esistenti, degli ecosistemi di valore naturalistico la cui presenza ha condotto alla dichiarazione di importanza internazionale della zona umida di Valle Averto, la detta zona umida, secondo i confini individuati nell'allegata cartografia e coincidenti con quelli del decreto ministeriale del 10 febbraio 1989 comprendenti circa 200 ettari del biotopo, e' stata individuata come area destinata a divenire riserva naturale dello Stato;
Visto che il biotopo di Valle Averto e' ricompreso all'interno della linea di «Conterminazione lagunare» della laguna di Venezia, cosi' come da ultimo definito dal decreto ministeriale LL.PP. 9 febbraio 1990;
Visti l'art. 9 della Costituzione della Repubblica italiana, gli articoli 822 e 824 del codice civile, il R.D.L. 18 giugno 1936, n. 1853 (articoli 1, 5, 6, 41, 48 e 67) convertito con legge 7 gennaio 1937, n. 191 «Norme relative alla polizia della laguna di Venezia», delle leggi 31 ottobre 1942 n. 1471, 16 aprile 1973, n. 171, (art. 1) e 5 marzo 1963, n. 366, (articoli 1, 2, 3, 9, 22 e 24 e l'Inventario-Catasto De Bernardi;
Viste le sentenze in materia di demanio dello Stato, e nello specifico la sentenza del Tribunale superiore delle acque pubbliche del 13 marzo 1950, n. 3, della Corte di Cassazione sez. I civ. del 27 gennaio 1975, n. 316, del Consiglio di Stato sez VI del 17 novembre 1978 n. 1205, della Corte di cassazione sez. II civ. del 6 giugno 1989, n. 2745, e sez III pen. del 30 aprile-25 maggio 1992 n. 1992;
Viste infine le sentenze relative alla accertata demanialita' delle acque delle valli da pesca della Laguna di Venezia tra cui e' compresa anche la parte acquea della Valle dell'Averto, ed in particolare le sentenza del Tribunale civile e penale di Venezia del 28 ottobre 1994 n. 299/1993 bis, della Corte d'appello di Venezia del 18 dicembre 1995, n. 1289, e della Corte suprema di cassazione sez. VI penale dell'11 novembre 1997 n. 4398/97 R.G.N.7712/97;
Esaminato il Piano faunistico-venatorio regionale 2007-2012 approvato con legge regionale del 5 gennaio 2007, n. 1, nel quale viene operata una riduzione al perimetro dell'Oasi di protezione della flora e della fauna, apportata a seguito del sub-emendamento n. 4629, come risulta dal Resoconto 57ª seduta pubblica del 29 novembre 2006;
Considerato che, per effetto della variazione apportata al Piano faunistico-venatorio regionale 2007-2012, verrebbe ridotta la protezione della fauna su circa 300 ettari della zona umida di Valle Averto, tutela che era stata precedentemente accordata attraverso l'istituzione dell'oasi di protezione della fauna di cui alle deliberazioni della giunta regionale 7 giugno 1988, n. 3451, e 19 luglio 1988, n. 4447 ed alla legge regionale 27 giugno 1996, n. 17;
Considerato che il procedimento amministrativo, avviato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con la regione Veneto, la provincia di Venezia, il comune di Campagna Lupia e il Magistrato delle acque di Venezia, finalizzato all'istituzione della riserva naturale statale di «Valle Averto», pur avendo individuato il biotopo di «Valle Averto» nella sua estensione complessiva come riserva naturale statale, e' ancora in corso;
Vista la necessita' di assicurare la protezione di ecosistemi caratteristici dell'ambiente naturale della laguna di Venezia, e piu' in particolare della sua peculiare componente faunistica, di rilevanza nazionale ed internazionale, minacciati dalla recente variazione dell'originario status di «Oasi di protezione della flora e della fauna»;
Considerato che i vincoli esistenti sull'area di circa 300 ettari della «Valle Averto» interessata dalla riduzione di perimetro dell'«Oasi di protezione» non garantiscono la tutela degli ecosistemi presenti di valore naturalistico tale da aver condotto alla dichiarazione di zona umida di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar con il citato decreto ministeriale del 3 maggio 1993;

Ordina:

Art. 1.
La zona umida di «Valle Averto», ubicata in provincia di Venezia, nel comune di Campagna Lupia, e' individuata, secondo i confini riportati nella cartografia allegata (Allegato 1), come area destinata a divenire riserva naturale dello Stato.
 
Art. 2.
Nella zona umida in oggetto si applicano, fino all'istituzione della riserva, le misure di salvaguardia indicate nell'Allegato 2.
 
Art. 3.
La sorveglianza e la vigilanza su detto territorio e' affidata al nucleo operativo ecologico dell'Arma dei carabinieri, al Corpo forestale dello Stato ai sensi dell'art. 21 della legge n. 394/1991, nonche' agli appartenenti alle altre forze di polizia che rivestono la qualifica di agente o di ufficiale di polizia giudiziaria, ai sensi del codice di procedura penale.
 
Art. 4.
La presente ordinanza entra immediatamente in vigore e spiega i suoi effetti fino all'entrata in vigore del decreto ministeriale istitutivo della riserva naturale statale «Valle Averto» e della relativa disciplina di tutela.
La presente ordinanza sara' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 7 maggio 2007
Il Ministro: Pecoraro Scanio
 
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Allegato 2
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