Gazzetta n. 104 del 7 maggio 2007 (vai al sommario) |
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |
DELIBERAZIONE 22 dicembre 2006 |
Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001) nodo stradale di Perugia: tratto Madonna del Piano - Collestrada (CUP F12C05000080001). (Deliberazione n. 156/2006). |
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IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001; Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione delle opere incluse nel programma approvato da questo Comitato, prevede che gli interventi medesimi siano compresi in intese generali quadro tra il Governo e ogni singola regione o provincia autonoma, al fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere; Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 17 agosto 2005, n. 189, e poi trasfuso nella parte II, titolo III, capo IV del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163; Visti, in particolare, l'art. 1 della citata legge n. 443/2001, come modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 163 del decreto legislativo n. 163/2006, che hanno attribuito la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato all'allora Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', come modificato - da ultimo dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330; Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (CUP) e viste le delibere attuative adottate da questo comitato; Vista la legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare l'art. 4, comma 134 e seguenti, ai sensi del quale la richiesta di assegnazione di risorse a questo Comitato, per le infrastrutture strategiche che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato; Visto il decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1 della legge 17 luglio 2006, n. 233, che ha modificato l'art. 2, comma 1, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, operando - tra l'altro - la scissione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, rispettivamente, in Ministero delle infrastrutture e Ministero dei trasporti; Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato 1° programma delle infrastrutture strategiche, che all'allegato 1 include, tra i «sistemi stradali e autostradali» della voce «corridoi trasversali e dorsale appenninica», il «nodo di Perugia», con un costo di 335,697 milioni di euro; Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° programma delle infrastrutture strategiche; Vista la delibera 27 maggio 2004, n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003; Vista la delibera 6 aprile 2006, n. 130 (Gazzetta Ufficiale n. 199/2006 S.O.), con la quale questo Comitato ha operato la rivisitazione del primo programma delle infrastrutture strategiche, in cui trova conferma, tra i «sistemi stradali e autostradali» della voce «corridoi trasversali e dorsale appenninica», il «nodo di Perugia», con un costo aggiornato di 732,430 milioni di euro; Vista la sentenza 25 settembre 2003, n. 303, con la quale la Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001 ed ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'intesa tra Stato e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa anche essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che l'attivita' posta in essere non vincola la Regione fino a quando l'intesa non venga raggiunta e che i finanziamenti concessi all'opera sono da considerare inefficaci finche' l'intesa stessa non si perfezioni; Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 e successive modifiche e integrazioni di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere; Vista la nota 5 novembre 2004, n. COM/3001/1, con la quale il coordinatore del predetto Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004; Vista la relazione istruttoria consegnata nella seduta preliminare del 13 dicembre 2006, con la quale il Ministero delle infrastrutture propone l'approvazione, con prescrizioni e raccomandazioni, del progetto preliminare del «nodo stradale di Perugia - tratto Madonna del Piano - Collestrada»; Vista la nota 21 dicembre 2006, n. 520, con la quale il Ministero delle infrastrutture ha trasmesso - tra l'altro - la versione aggiornata della suddetta relazione istruttoria sul «nodo stradale di Perugia - tratto Madonna del Piano - Collestrada»; Considerato che questo Comitato ha conferito carattere programmatico al quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta delibera n. 121/2001, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione delle diverse fonti di finanziamento disponibili per ciascun intervento; Considerato che l'intervento di cui sopra e' ricompreso nella intesa generale quadro tra Governo e regione Umbria, sottoscritta il 24 ottobre 2002, alla voce «sistemazione del nodo stradale di Perugia: tratto Collestrada-Corciano»; Considerato che, con delibera 3 agosto 2005, n. 120, questo Comitato ha approvato, con prescrizioni e raccomandazioni, il progetto preliminare del «nodo di Perugia - varianti alla S.G.C. E 45 nel tratto Madonna del Piano-Collestrada ed al raccordo autostradale Perugia-Bettolle nel tratto Madonna del Piano-Corciano»; Considerato che, in relazione a taluni rilievi formulati dalla Corte dei conti in ordine all'istruttoria relativa alla tratta Madonna del Piano-Collestrada e su richiesta del Ministero istruttore, la segreteria di questo Comitato ha proceduto al ritiro della menzionata delibera; Considerato che con delibera 17 novembre 2006, n. 150, questo Comitato ha approvato, con prescrizioni e raccomandazioni, il progetto preliminare del «nodo di Perugia variante al raccordo autostradale Perugia/A1 da Madonna del Piano allo svincolo di Corciano, con lo stralcio dell'opera complementare di allacciamento tra il previsto svincolo per l'ospedale Silvestrini e la zona a sud di Castel del Piano»; Considerato che l'intervento «nodo di Perugia - varianti alla S.G.C. E 45 nel tratto Madonna del Piano-Collestrada ed al raccordo autostradale Perugia-Bettolle nel tratto Madonna del Piano-Corciano» e inserito, con un costo di 732,430 milioni di euro, nel contratto di programma 2003-2005 tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e ANAS S.p.A., sul quale questo Comitato ha formulato parere favorevole con delibera 27 maggio 2005, n. 72; Considerato che alla infrastruttura e' stato assegnato il CUP F12C05000080001; Udita la relazione del Ministro delle infrastrutture; Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze; Prende atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture ed in particolare: sotto l'aspetto tecnico-procedurale: che l'intero intervento denominato «nodo di Perugia», comprensivo dell'opera all'esame, riveste fondamentale importanza per la viabilita' di scorrimento intorno all'area perugina, in quanto consente di separare i flussi di traffico locale da quelli di attraversamento regionale ed interregionale che gravitano sul nodo di Perugia ove confluiscono quattro arterie stradali particolarmente trafficate: la E45 Orte-Ravenna, il raccordo autostradale Perugia-Bettolle, la Perugia- Ancona e la Perugia-Foligno-Flaminia; che, nel suo intero sviluppo, l'intervento relativo al «nodo di Perugia» si configura come un semianello di circonvallazione, sul lato meridionale ed occidentale, dell'area perugina; che esso e' costituito, sul lato meridionale, dalla variante alla E45 tra la localita' Madonna del Piano, nei pressi dello svincolo di Montebello, e lo svincolo di Collestrada, per uno sviluppo complessivo di circa 7 km, e, sul lato occidentale, dalla variante al raccordo autostradale Perugia-Bettolle dallo svincolo di Corciano fino a Madonna del Piano sulla E45, per uno sviluppo complessivo di circa 15,2 km; che la proposta di approvazione in questa fase riguarda il tratto Madonna del Piano-Collestrada, dato che, come esposto in premessa, il progetto preliminare del tratto Madonna del Piano-Corciano e' stato approvato con la citata delibera n. 150/2006; che il progetto consiste nella realizzazione di un tracciato in variante alla E45 della lunghezza di 6.717 m e prevede, in particolare, la realizzazione di 2 svincoli, all'inizio e alla fine della variante, nonche' la realizzazione di due viadotti e una galleria naturale; che per la tratta di cui trattasi e' stata adottata la sezione prevista dal decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 5 novembre 2001 per le autostrade in ambito extraurbano appartenenti alla categoria A, con una larghezza di 25,00 m (2 corsie di 3,75 m per carreggiata, fiancheggiate da una corsia di emergenza di 3,00 m, e da una banchina interna di 0,70 m, con spartitraffico di 2,60 m; che l'intervento include, quale opera complementare, la realizzazione di un collegamento tra la localita' Ferriera e la zona industriale di Ponte San Giovanni con nuovo ponte sul fiume Tevere, per un costo di 10,5 milioni di euro; che la regione Umbria, con delibera 5 marzo 2003, n. 256, ha - tra l'altro - espresso parere favorevole sul progetto preliminare del «nodo di Perugia in variante alla SGC E45, nel tratto Collestrada-Madonna del Piano, e in variante al raccordo autostradale Perugia-A1 (Bettolle), nel tratto Madonna del Piano- Corciano» ed ha presentato, in data 10 marzo 2003, il suddetto progetto al Ministero delle infrastrutture e a tutte le amministrazioni interessate; che ANAS S.p.A. ha approvato con propria delibera n. 39 del 17 aprile 2003 il progetto preliminare e lo studio di impatto ambientale del «nodo di Perugia» e, nella qualita' di soggetto aggiudicatore, con nota 5 giugno 2003, n. 01551, e successiva nota integrativa 27 giugno 2003, n. 01780, ha trasmesso, ai sensi dell'art. 3, comma 4, del decreto legislativo n. 190/2002, il suddetto progetto preliminare al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministero per i beni e le attivita' culturali e alla regione Umbria, nonche' a tutti gli enti interferiti; che la pubblicazione dell'avvio del procedimento di richiesta di compatibilita' ambientale e' stata effettuata mediante annuncio su un quotidiano a carattere nazionale, in data 12 marzo 2003, e su uno a carattere locale, in data 10 marzo 2003; che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con nota 23 ottobre 2003, n. GAB/2003/10759/B05, si e' pronunziato positivamente, con prescrizioni, sul progetto; che il Ministero per i beni e le attivita' culturali, con nota 12 dicembre 2006, n. DG-BAP-SO2-22591, ha espresso parere favorevole, con prescrizioni, sul progetto come integrato dalla regione Umbria e da questa trasmesso in data 20 gennaio 2004; che la regione Umbria, con nota 20 dicembre 2006, n. 0199213, ha specificato che le suddette indicazioni progettuali migliorative per il tratto in questione sono state concordate anche con l'ANAS e il comune di Perugia e ricadono all'interno della fascia di rispetto; che, a quanto si evince anche dalla relazione aggiornata del Ministero istruttore, le prescrizioni dettate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sono coerenti con le suddette indicazioni progettuali migliorative e in parte sono volte ad approfondimenti e affinamenti progettuali delle medesime; che, a seguito di una prescrizione del Ministero dell'ambiente della tutela del territorio e del mare in ordine alla eliminazione del nuovo ponte sul fiume Tevere, il Ministero delle infrastrutture propone l'approvazione del progetto preliminare relativo alla citata tratta Madonna del Piano-Collestrada con lo stralcio dell'opera complementare di collegamento tra la localita' Ferriera e la zona industriale di Ponte San Giovanni del costo di 10,500 milioni di euro e riporta, in apposito allegato alla relazione istruttoria, le prescrizioni e raccomandazioni da formulare in sede di approvazione del progetto preliminare; sotto l'aspetto attuativo: che il soggetto aggiudicatore e' ANAS S.p.A.; sotto l'aspetto finanziario: che l'importo complessivo dell'intero intervento «nodo di Perugia» come descritto nelle premesse, in origine pari a 511 milioni di euro, e' stato rideterminato a seguito delle integrazioni e varianti richieste dal Ministero dell'ambiente della tutela del territorio e del mare in 732,432 milioni di euro, inclusivo del costo dell'opera stralciata in sede di approvazione del progetto preliminare della tratta Madonna del Piano-Corciano; che l'importo complessivo del tratto in esame Madonna del Piano-Collestrada, come da quadro economico, e' pari a 196.578.000 euro ed e' comprensivo del costo conseguente all'accoglimento delle prescrizioni; che la copertura finanziaria dell'intervento e' rinviata alla fase di approvazione del progetto definitivo e che il Ministero delle infrastrutture ha fatto presente che detta copertura potra' essere individuata «anche a valere sui finanziamenti messi a disposizione della legge n. 443/2001 e dall'ANAS S.p.A.»; Delibera: 1. Approvazione progetto preliminare. 1.1. Ai sensi e per gli effetti degli articoli 165 e 183 del decreto legislativo n. 163/2006 e dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, e successive modificazioni e' approvato, con le prescrizioni e le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture, anche ai fini dell'attestazione della compatibilita' ambientale e dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio per le aree interessate, il progetto preliminare del «nodo di Perugia - tratto Madonna del Piano-Collestrada», nella stesura modificata a seguito delle prescrizioni formulate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e con lo stralcio dell'opera complementare di collegamento tra la localita' Ferriera e la zona industriale di Ponte San Giovanni con nuovo ponte sul fiume Tevere». E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, l'intesa tra lo Stato e la regione interessata sulla localizzazione dell'opera. 1.2. Ai sensi del citato art. 165, comma 3, del decreto legislativo n. 163/2006, l'importo di 196.578.000 euro sopra indicato costituisce il limite di spesa dell'intervento da realizzare ed e' inclusivo degli oneri per opere di mitigazione ambientale. 1.3. Le prescrizioni citate al punto 1.1, cui e' condizionata l'approvazione del progetto e da sviluppare in sede di progettazione definitiva, sono riportate nella parte 1ª dell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera. Le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture sono riportate nella parte seconda del citato allegato. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito a qualcuna di dette raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Copertura finanziaria. La individuazione della copertura finanziaria sara' effettuata in sede di esame del progetto definitivo anche in relazione alle risultanze del piano economico-finanziario previsto dall'art. 4, comma 134 e seguenti, della legge n. 350/2003. Nell'occasione il Ministero delle infrastrutture provvedera' altresi' a produrre la scheda ex delibera n. 63/2003, riferita all'intero «nodo di Perugia» ed indicante - tra l'altro - le fonti di copertura dell'opera. 3. Clausole finali. 3.1. Il Ministero delle infrastrutture provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto preliminare dell'intervento approvato con la presente delibera. 3.2. In sede di esame della progettazione definitiva, il predetto Ministero provvedera' alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni di cui al precedente punto 1.3, ferme restando le verifiche di competenza della commissione VIA. 3.3. Il medesimo Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata. 3.4. Questo Comitato si riserva, in fase di approvazione del progetto definitivo dell'opera e in adesione alle richieste rappresentate nella citata nota del coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo - tra l'altro - l'acquisizione delle informazioni antimafia anche nei confronti degli eventuali sub-appaltatori e sub-affidatari, indipendentemente dall'importo dei lavori, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori. 3.5. Il codice unico di progetto (CUP) assegnato al progetto in argomento andra' evidenziato nella documentazione amministrativa e contabile riguardante la infrastruttura «nodo di Perugia». Roma, 22 dicembre 2006 Il Presidente delegato Padoa Schioppa Il segretario del CIPE Gobbo
Registrato alla Corte dei conti il 23 aprile 2007 Ufficio controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 2 Economia e finanze, foglio n. 150 |
| Allegato PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
1. Prescrizioni e raccomandazioni di carattere ambientale. 1.1. Prescrizioni. 1.2. Raccomandazioni. 2. Prescrizioni di carattere architettonico, archeologico e paesaggistico. 1. Prescrizioni e raccomandazioni di carattere ambientale. 1.1. Prescrizioni. Si prescrive che il progetto definitivo, al fine della migliore tutela ambientale, dovra' contenere e sviluppare i seguenti punti: 1. dovranno essere recepiti e sviluppati gli interventi di mitigazione, puntuali e di carattere generale, nonche' le opere di compensazione, cosi' come proposti nello studio d'impatto ambientale ed integrati alla luce degli esiti della progettazione definitiva e di quanto oggetto delle presenti prescrizioni, dettagliando nel progetto definitivo la localizzazione, la tipologia, le modalita' di esecuzione e i costi analitici; 2. Lo svincolo di Collestrada dovra' essere progettato mantenendo l'organizzazione planoaltimetrica indicata nell'elaborato trasmesso a riscontro della richiesta di integrazione, prevedendo l'attraversamento del rilievo di Collestrada in galleria artificiale. Dovra' studiarsi ogni ulteriore affinamento progettuale che permetta di collocare in galleria anche il tratto che collega la galleria artificiale stessa con la successiva galleria naturale. Analogo tentativo dovra' essere sviluppato per il cappio dello svincolo che interessa il versante nord orientale di Collestrada. La progettazione dello svincolo dovra' essere corredata di tutte le necessarie misure mitigatrici scaturenti dallo studio d'impatto ambientale gia' redatto e dall'applicazione delle metodologie di mitigazione degli impatti indicate nelle presenti prescrizioni. L'organizzazione dei cantieri dovra' essere correttamente adeguata alle mutate caratteristiche dell'opera. 3. Lo svincolo di Madonna del Piano dovra' essere riprogettato allo scopo di poter soddisfare, in fasi temporali eventualmente separabili, le esigenze relative alle seguenti distinte e indipendenti configurazioni funzionali dell'intervento: realizzazione dei tronco Madonna del Piano-Collestrada; realizzazione del tronco Madonna del Piano-Corciano o di altre infrastrutture di connessione con l'intervento di cui al punto precedente. 4. Le modalita' operative e le opere di mitigazione degli impatti in fase di costruzione, ed i conseguenti condizionamenti delle attivita' di cantiere, dovranno trovare esplicita esaustiva menzione nei documenti progettuali relativi agli oneri contrattuali dell'appaltatore della costruzione dell'opera (capitolato d'oneri, capitolato speciale d'appalto, etc.). 5. Si dovra' procedere alla variazione dei fenomeni di ricaduta al suolo, ed eventuale incorporazione negli organismi vegetali, di sostanze inquinanti prevedendo, ove queste previsioni indicassero eventuali aspetti di criticita', adeguate provvidenze tra cui ad esempio: barriere di' schermatura (vegetali e non), trasformazione delle colture in altre meno sensibili alla ricaduta di inquinanti, indennizzi per i danni arrecati alle coltivazioni o per la cessata coltivazione etc. 6. Dovranno redigersi le planimetrie delle fasce di pertinenza fluviale relative a tutti i colatori interessati e dovra' verificarsi la congruita' delle soluzioni di progetto relativamente alle disposizione degli enti competenti (Autorita' di bacino. Genio civile, etc.) in particolar modo per quanto riguarda l'officiosita' degli attraversamenti e la difesa dei manufatti in occasione degli eventi di piena. 7. Il viadotto di attraversamento del fiume Tevere dovra' essere ampliato di tre campate, come indicato negli elaborati forniti in risposta alla richiesta di integrazioni, allo scopo di eliminare le interferenze con le fasce di esondazione individuate. 8. Dovra' prevedersi la raccolta e l'appropriato trattamento delle acque di dilavamento della piattaforma in corrispondenza dei principali attraversamenti di colatori naturali e delle aree di maggiore sensibilita' idrogeologica adiacenti il Tevere. Il progetto dovra' sviluppare i dettagli delle opere di raccolta ed eventuale trattamento delle acque di dilavamento della piattaforma seconde tipologie e schemi realizzativi adeguati alle condizioni morfologiche e geoidrologiche dei siti. 9. Si dovranno approfondire gli aspetti legati alla circolazione idrica sotterranea su tutto il tracciato con particolare riferimento ai tratti in corrispondenza delle gallerie e delle aree a rischio idrogeologico, anche allo scopo di individuare eventuali rischi relativamente al rifornimento idrico della copertura vegetazionale ed alla modifica dei deflussi idrici sotterranei. 10. Si dovranno approfondire gli aspetti connessi alla caratterizzazione del materiale proveniente dagli scavi ed alle relative tecniche di stabilizzazione ai fini del riutilizzo nelle attivita' di costruzione, anche allo scopo di definire con esattezza: i relativi costi da inserire nel quadro economico dell'intervento; i quantitativi da smaltire nelle discariche presenti sul territorio nel rispetto delle prescrizioni della legge n. 443/2001, art. 1, comma 17 e seguenti e l'organizzazione del traffico dei mezzi d'opera; l'effettiva disponibilita' di queste ultime ad accogliere i quantitativi di cui al punto precedente. 11. Si dovranno prevedere adeguati attraversamenti per la fauna adottando tipologie e disposizioni planoaltimetriche tali da permettere la corretta eliminazione/riduzione dell'effetto barriera esercitato dal corpo stradale e l'adeguato controllo dell'attraversamento della piattaforma stradale anche da parte della fauna selvatica di maggiori dimensioni. 12. Si dovra' eliminare dal progetto il nuovo ponte sul Tevere indicato nella Tav 2.6.1c del SIA, manufatto caratterizzato da impatti permanenti sul paesaggio fluviale ma destinato - a detta del proponente - all'attraversamento dei mezzi d'opera, prevedendo la relativa riorganizzazione dei percorsi dei mezzi di cantiere. 13. Si dovra' predisporre ed allegare al progetto definitivo un progetto di monitoraggio ambientale redatto secondo le linee guida predisposte dalla commissione speciale VIA; 14. Si dovra' predisporre quanto necessario per adottare, entro la consegna dei lavori, un sistema di gestione ambientale dei cantieri secondo i criteri di cui alla norma ISO14001 o al sistema EMAS (Regolamento CE 76112000). 1.2. Raccomandazioni. Nell'elaborazione del progetto definitivo si raccomanda di: 1. effettuare indagini geofisiche e archeologiche, anche con scavi e saggi a mano, tese all'individuazione di strutture antiche e alla definizione del tracciato stradale che potra' subire variazioni in relazione agli eventuali ritrovamenti secondo le indicazioni di cui ai pareri delle competenti autorita'; 2. conseguire il rispetto delle normative per quanto concerne le visuali libere attraverso l'adeguato allargamento della piattaforma, senza ricorrere, per quanto possibile, a riduzioni di velocita'; queste sia per esigenze di mantenimento del livello di servizio che per esigenze di sicurezza; 3. corredare la progettazione con precise, specifiche, indicazioni per il corretto svolgimento delle operazioni manutentorie che rivestono significativa importanza ai fini della sicurezza e della mitigazione degli impatti sull'ambiente; 4. condurre «una specifica analisi degli effetti determinati dall'opera sulle attivita' economiche delle aree attraverso (frammentazione delle aree poderali, perdita di produzione agricola, riduzione del valore economico e reddituale delle strutture agro-turistiche, eventuale incremento di valore e/o funzionalita' delle aree a destinazione industriale, etc.) prevedendo adeguate misure di mitigazione/compensazione di questi effetti; 5. Per quanto riguarda gli impatti sull'atmosfera in fase di esercizio, sviluppare stime previsionali supportate dall'acquisizione/elaborazione dei dati meteoclimatici ricavabili dalla/e stazioni meteorologiche significativamente utilizzabili e dall'applicazione di modello di diffusione in atmosfera allo scopo di individuare eventuali ricettori critici per i quali si configuri la necessita' di appropriati interventi di mitigazione (esproprio, differente collocazione degli sbocchi delle gallerie o delle finestre di ventilazione, etc.). Utilizzare i valori di transito autoveicolare ricavati dagli esiti del modello di traffico gia' elaborato ed eventualmente aggiornato in base agii esiti della progettazione definitiva. I risultati di queste applicazioni saranno organizzati in modo di essere confrontabili con le vigenti disposizioni di legge nelle varie prevedibili condizioni meteo climatiche dei siti (caso peggiore, scenari prevalenti, etc.) ed essere inoltre utilizzabili nelle varie fasi del previsto monitoraggio ambientale; 6. per quanto riguarda gli impatti sull'atmosfera derivanti dall'emissione di polvere (o di altri inquinanti) in fase di costruzione, sviluppare stime previsionali secondo la metodologia indicata per la fase di esercizio. In base agli esiti delle stime saranno adottate appropriate misure mitigatrici degli impatti; 7. sviluppare adeguatamente il quadro degli interventi di arredo vegetazionale gia' enunciato nello studio puntando ad un miglioramento della naturalita' dell'area, fortemente antropizzata. Le previste opere di mitigazione saranno quindi inserite in un quadro piu' ampio che miri a ripristinare i collegamenti ecologici funzionali col territorio circostante (rete ecologica), partendo da elementi caratterizzanti quali, ad esempio, le aree boscate esistenti e le fasce ripariali dei colatori naturali; 8. prevedere il ripristino della vegetazione, oltreche' in base a quanto indicato nello studio d'impatto, in modo da rispettare la diversita' biologica delle aree interessate ovvero prevedere la produzione di materiale vivaistico di qualita' presso vivai specializzati che assicuri l'idoneita' all'uso in condizioni ambientali difficili (terreni di riporto di scadente qualita', ecc.) e il successo dell'impianto. In alternativa potranno individuarsi eventuali siti per la raccolta di materiale di propagazione da utilizzare per produrre materiale vivaistico idoneo alle condizioni operative ed ecologiche locali; 9. con riferimento al rumore: sviluppare appropriate applicazioni modellistiche tenendo conto di tutti i fattori che possono significativamente influenzare le emissioni sonore (percentuale di veicoli-pesanti, velocita' di transito, etc.) e riferendosi alla totalita' dei ricettari individuati sul territorio; fare specifico riferimento alla rumorosita' dei giunti del viadotto e degli sbocchi delle gallerie (effetto «colpo di fucile»), soprattutto in corrispondenza dei ricettori caratterizzati da maggiore sensibilita'; dimensionare le misure mitigatrici esplicitando l'abbattimento dei livelli sonori conseguibile presso i singoli ricettori identificati e procedendo al confronto con la vigente normativa anche tenendo conto di eventuali piani di risanamento acustico ai sensi della legge n. 447/1995 eventualmente intervenuti. utilizzare prioritariamente manti fonoassorbenti allo scopo di evitare/limitare l'utilizzo di barriere acustiche; estendere delle valutazioni d'impatto, con le modalita' di cui sopra, alla fase di costruzione, anche tenendo conto degli impatti lungo i percorsi dei mezzi d'opera; 10. contestualizzare sul territorio degli impatti relativi alle vibrazioni indotte sia in fase di costruzione che di esercizio, con particolare riferimento alle attivita' di realizzazione delle opere nelle vicinanze di emergenze architettoniche di pregio (ad esempio galleria artificiale di Collestrada) mediante individuazione/caratterizzazione dei ricettori sensibili nella fascia di potenziale disturbo - e individuazione delle eventuali misure mitigatrici (adozione di appropriate tecniche di scavo, dispositivi di isolamento, etc.); 11. rispettare primariamente, nella collocazione delle aree a verde, le esigenze di mitigazione degli impatti sul paesaggio e sull'ambiente in generale, ampliando, se necessario, la superficie delle aree di esproprio gia' previste nel progetto; 12. sviluppare un adeguato studio estetico delle membrature in vista dei viadotti, senza alterare lo schema statico, sia modificando profondamente e motivatamente la forma e l'aspetto estetico delle pile, dei pulvini e della fascia laterale in vista delle travi e degli impalcati, anche ricorrendo a carter di mascheramento. Il criterio da applicare consiste nel realizzare un'opera di elevato contenuto estetico in armonia con i connotati paesaggistici delle aree circostanti; 13. sviluppare uno studio di dettaglio delle modalita' realizzative degli attraversamenti fluviali mirato alla minimizzazione delle modificazioni della morfologia delle sponde e delle preesistenze vegetazionali, adottando adeguate tecniche dell'ingegneria naturalistica per il ripristino piu' completo possibile dello stato dei luoghi; 14. utilizzare, sia in fase di cantiere che in fase di esercizio, corpi illuminanti le cui caratteristiche dovranno tenere conto delle condizioni di abbagliamento notturno a carico dei ricettori (o gruppi di percettori) individuati in base allo studio paesaggistico avendo cura di evitare/limitare questo fenomeno; 15. proporzionare le misure mitigatrici degli impatti sul paesaggio tenendo sistematicamente conto degli scenari percettivi attingibili dai piu' significativi ricettori (o gruppi di ricettori) sul territorio utilizzando lo strumento della simulazione visuale applicato al punto di vista del percettore medesimo e verificando mediante quest'ultima l'adeguatezza delle provvidenze previste, rappresentando, se opportuno, i vari stadi di accrescimento delle essenze vegetali di nuovo impianto; 16. si raccomanda infine di predisporre quanto necessario per adottare, entro la consegna dei lavori, la certificazione ambientale 14001 o la registrazione ai sensi del regolamento CE 76112001 (EMAS). 2. Prescrizioni di carattere architettonico, archeologico e paesaggistico. A riguardo si prescrive: 17. che prima della realizzazione dei percorsi stradali, sia in trincea che in rilevato, vengano effettuate indagini geofisiche e archeologiche con scavi e saggi a mano, tese all'individuazione di strutture antiche e alla definizione del tracciato stradale che potra' subire variazioni in relazione agli eventuali ritrovamenti; 18. che tutti i lavori di scavo e sbancamento siano controllati e seguiti da personale della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Umbria, con l'ausilio di collaboratori esterni di fiducia, da considerarsi a carico del progetto come anche le indagini geofisiche e archeologiche sopra descritte; 19. che in sede di progettazione definitiva sia sviluppato un adeguato progetto delle sistemazioni a verde; 20. che sia dato alle Soprintendenze territoriali competenti preventiva comunicazione dell'inizio dei lavori comunicazione dell'inizio dei lavori. |
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