Gazzetta n. 91 del 19 aprile 2007 (vai al sommario) |
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO |
DETERMINAZIONE 12 aprile 2007 |
Modifica degli stampati e della modalita' di prescrizione e dispensazione di specialita' medicinali contenenti cabergolina. |
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IL DIRIGENTE dell'Ufficio di farmacovigilanza Visti gli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; Visto l'art. 48 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito nella legge 24 novembre 2003, n. 326, che istituisce l'Agenzia italiana del farmaco; Visto il decreto del Ministro della salute di concerto con i Ministri della funzione pubblica e dell'economia e finanze in data 20 settembre 2004, n. 245, recante norme sull'organizzazione ed il funzionamento dell'Agenzia italiana del farmaco, a norma del comma 13 dell'art. 48 sopra citato; Visto il regolamento di organizzazione, di amministrazione, dell'ordinamento del personale dell'AIFA pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 145 del 29 giugno 2005; Visto il decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219; Visto il decreto legislativo 15 luglio 2002, n. 145; Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; Visto il parere del Pharmacovigilance Working Party del luglio 2006 e del gennaio 2007 riguardante la sicurezza cardiaca dei medicinali per uso umano contenenti il principio attivo cabergolina; Visto il parere della sottocommissione di farmacovigilanza reso nelle sedute del 12 febbraio e del 2 aprile 2007; Visto il parere della Commissione tecnico scientifica dell'AIFA reso nelle sedute del 13/14 febbraio e del 3/4 aprile 2007; Determina: Art. 1. 1. E' fatto obbligo a tutte le aziende titolari di autorizzazione all'immissione in commercio di specialita' medicinali, autorizzate con procedura nazionale, e contenenti il principio attivo cabergolina con indicazione nella malattia di Parkinson, di integrare gli stampati secondo quanto indicato nell'allegato I che costituisce parte della presente determina. 2. Le modifiche di cui all'allegato I, che costituisce parte integrante di ciascun decreto di autorizzazione per le specialita' medicinali di cui al comma 1, dovranno essere apportate nel riassunto delle caratteristiche del prodotto e nel foglio illustrativo entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente determina per le specialita' medicinali contenenti cabergolina. 3. Trascorso inutilmente il termine di cui al comma 2, non potranno piu' essere dispensate al pubblico confezioni di specialita' medicinali contenenti il principio attivo cabergolina indicate nella malattia di Parkinson, che non rechino le modifiche di cui alla presente determina. Pertanto, entro la scadenza del termine indicato dal comma 2, tali confezioni andranno ritirate dal commercio. 4. Gli stampati delle specialita' medicinali contenenti il principio attivo cabergolina con indicazione nella malattia di Parkinson, autorizzate con procedura nazionale successivamente alla data di entrata in vigore della presente determina, dovranno riportare quanto indicato nell'allegato I della presente determina. 5. La prescrizione delle specialita' medicinali a base di cabergolina, indicate nella malattia di Parkinson e autorizzate anche con procedura di mutuo riconoscimento, deve essere effettuata su diagnosi e piano terapeutico dello specialista in neurologia, neuropsichiatria, geriatria o psichiatria. Sulla base del predetto piano terapeutico, della durata massima di sei mesi, possono essere effettuate prescrizioni anche dal medico curante. 6. L'etichetta esterna delle confezioni delle suddette specialita' dovra' recare la dicitura: «Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica utilizzabile una sola volta. La prescrizione e' riservata esclusivamente su diagnosi e piano terapeutico dello specialista in neurologia, neuropsichiatria, geriatria o psichiatria. Sulla base del predetto piano terapeutico, della durata di validita' massima di mesi sei, possono essere effettuate prescrizioni anche dal medico curante». |
| Art. 2. La presente determina sostituisce la determinazione relativa alla modifica degli stampati di specialita' medicinali contenenti cabergolina del 28 febbraio pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 53 del 5 marzo 2007. La presente determina entra in vigore il 16 aprile 2007. Roma, 12 aprile 2007 Il dirigente: Venegoni |
| Allegato I
4.1 Indicazioni terapeutiche. Quando si ritiene opportuno il trattamento dei segni e sintomi della malattia di Parkinson con un farmaco agonista dopaminergico, la cabergolina e' indicata come terapia di seconda linea in pazienti intolleranti ai farmaci non derivati dall'ergotamina o che non abbiano risposto a tale terapia, sia in monoterapia che in associazione alla levodopa in combinazione con un inibitore periferico della decarbossilasi. Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico specialista in neurologia o neuropsichiatria o geriatria o psichiatria. Il beneficio derivante da un trattamento continuato deve essere controllato periodicamente tenendo conto del rischio di reazioni fibrotiche e di valvulopatia (vedere sezioni 4.3, 4.4 e 4.8). 4.3 Controindicazioni. Ipersensibilita' alla cabergolina, agli alcaloidi dell'ergot o a uno qualsiasi degli eccipienti. Storia di fibrosi polmonare, pericardica o retroperitoneale. Evidenza anatomica di valvulopatia cardiaca a qualunque livello valvolare (per esempio un ecocardiogramma che mostri ispessimento dei lembi valvolari, restringimento della valvola, restringimento/stenosi valvolare combinati). 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego. Fibrosi e valvulopatia cardiaca. Dopo uso prolungato di derivati ergotaminici, inclusa la cabergolina, si sono verificati disturbi fibrotici e infiammatori a carico delle sierose, quali pleurite, versamento pleurico, fibrosi pleurica, fibrosi polmonare, pericardite, versamento pericardico, valvulopatia cardiaca con interessamento di una o piu' valvole (aortica, mitrale e tricuspide) o fibrosi retroperitoneale. In alcuni casi, i sintomi o le manifestazioni della valvulopatia cardiaca sono migliorati dopo interruzione del trattamento con cabergolina. La velocita' di eritrosedimentazione (VES) e' aumentata in modo anomalo in associazione a versamento pleurico/fibrosi. Si raccomanda di effettuare un esame radiografico del torace in caso di un aumento anomalo e inspiegato della VES. Un'analisi dei livelli sierici di creatina puo' rivelarsi utile nella diagnosi di fibrosi. La patologia valvolare e' stata associata ad un dosaggio eccessivo. Prima di iniziare il trattamento: Prima di iniziare il trattamento si raccomanda che tutti i pazienti effettuino una valutazione cardiovascolare, comprendente un ecocardiogramma, per stabilire la potenziale presenza di una patologia valvolare silente. Prima di iniziare la terapia puo' rivelarsi utile effettuare un'analisi della velocita' di eritrosedimentazione (VES) o altri marker infiammatori, un test della funzionalita' polmonare/esame radiografico del torace e test della funzionalita' renale. Se viene diagnosticata una fibrosi valvolare, il paziente non deve essere trattato con cabergolina (vedere sezione 4.3). Durante il trattamento: Le patologie fibrotiche possono avere un esordio insidioso e i pazienti devono essere costantemente monitorati per evitare il rischio di possibili manifestazioni di fibrosi progressive. Durante il trattamento si raccomanda pertanto di prestare attenzione a segni e sintomi di: disturbi pleuropolmonari, quali dispnea, respiro corto, tosse persistente o dolore al petto. insufficienza renale o ostruzione vascolare dell'uretere o dell'addome che comporti dolore ai fianchi/lombalgia e edema agli arti inferiori, cosi' come l'eventuale presenza di massa o dolorabilita' addominale che possa indicare fibrosi retroperitoneale. insufficienza cardiaca, perche' casi di fibrosi pericardica si sono spesso manifestati con insufficienza cardiaca; le pericarditi da costrizione dovrebbero essere escluse se compaiono tali sintomi; insufficienza cardiaca, perche' casi di fibrosi valvolare si sono spesso manifestati con insufficienza cardiaca; la fibrosi valvolare dovrebbe essere esclusa se compaiono tali sintomi. Si raccomanda di effettuare un appropriato monitoraggio clinico e diagnostico per lo sviluppo della malattia valvolare o di fibrosi. Un primo ecocardiogramma deve essere effettuato entro 3-6 mesi dall'inizio della terapia, dopodiche' la frequenza del monitoraggio ecocardiografico deve essere determinata da una appropriata valutazione clinica individuale, ponendo particolare attenzione ai segni e sintomi sopramenzionati, ma sempre con una frequenza minima di 6-12 mesi. Il trattamento con cabergolina deve essere interrotto nel caso un ecocardiogramma riveli un nuovo riflusso valvolare o un aggravamento di un riflusso gia' esistente, un restringimento valvolare o un ispessimento dei lembi valvolari (vedere sezione 4.3). La necessita' di ulteriori controlli clinici (ad es. esame obiettivo, attenta auscultazione cardiaca, radiografia, ecocardiogramma, TAC) deve essere determinata su base individuale. 4.8 Effetti indesiderati. Sono stati segnalati casi di fibrosi e di patologie infiammatorie a carico delle sierose come pleurite, versamento pleurico, fibrosi pleurica, fibrosi polmonare, pericardite, versamento pericardico, valvulopatia cardiaca e fibrosi retroperitoneale nei pazienti in trattamento con cabergolina (vedere sezione avvertenze speciali e precauzioni di impiego). L'incidenza della valvulopatia nei pazienti in trattamento con cabergolina non e' nota; comunque, sulla base di studi recenti sulla prevalenza del riflusso valvolare (l'indice ecocardiografico piu' sensibile per la valvulopatia restrittiva), la prevalenza del riflusso (virtualmente tutti casi asintomatici) potenzialmente attribuibile alla cabergolina puo' essere dell'ordine del 20% o anche maggiore. Sono disponibili informazioni limitate riguardo alla reversibilita' di queste reazioni. |
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