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| Gazzetta n. 280 del 1 dicembre 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 29 marzo 2006 |  | 1°  Programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001). Itinerario Caianello  (A1)  -  Benevento,  adeguamento  a  4  corsie  della s.s. «Telesina» dal km 0+000 al km 60+900. (Deliberazione n. 100/06). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
 Vista  la  legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che,  all'art.  1,  ha  stabilito  che  le infrastrutture pubbliche e private  e  gli  insediamenti  strategici  e  di preminente interesse nazionale,  da  realizzare  per  la modernizzazione e lo sviluppo del Paese,  vengano  individuati  dal  Governo  attraverso  un  programma formulato  secondo  i  criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello  stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede  di  prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato  art.  1  della  legge n. 443/2001, autorizza  limiti  di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato  e  per  interventi  nel  settore  idrico  di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
 Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare:
 i  commi 134  e  seguenti,  ai  sensi  dei  quali la richiesta di assegnazione  di  risorse,  per  le  infrastrutture  strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato;
 il comma 176, che rifinanzia l'art. 13 della legge n. 166/2002;
 il comma 177 - come modificato e integrato dall'art. 1, comma 13, del  decreto-legge  12 luglio  2004,  n.  168, convertito nella legge 30 luglio  2004,  n.  191,  nonche' dall'art. 16 della legge 21 marzo 2005,  n.  39  - che reca precisazioni sui limiti di impegno iscritti nel  bilancio  dello  Stato  in  relazione  a specifiche disposizioni legislative;
 Visto  il  decreto  legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
 Vista la legge 23 dicembre 2005, n. 266, e visti in particolare:
 l'art.  1,  comma 78,  che autorizza un contributo annuale di 200 milioni  di  euro  per quindici anni, a decorrere dall'anno 2007, per interventi   infrastrutturali,   prevedendo   -   tra  l'altro  -  il finanziamento  di opere strategiche di preminente interesse nazionale di cui alla citata legge n. 443/2001;
 l'art.  1,  comma 85,  che integra le richiamate disposizioni sui limiti di impegno;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  supplemento  ordinario),  con  la  quale questo Comitato, ai sensi  del richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il 1°  Programma  delle  opere  strategiche, che all'allegato 1 include, nell'ambito  dei  «Sistemi  stradali  e  autostradali»  dei  Corridoi trasversali,  l'intervento «Benevento-Caserta-A1-Caianello-Grazzanise e variante di Caserta», per un costo di 1.446,079 Meuro;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004),  con  la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di  piano  economico-finanziario  ai  sensi  del  richiamato  art. 4, comma 140,  della  legge  n.  350/2003,  prevedendo  che di norma - a corredo  della  richiesta  di  finanziamento  a  carico delle risorse dell'art. 13 della legge n. 166/2002, come sopra rifinanziato - venga presentato  il  piano  sintetico, ma esplicitando che questo Comitato stesso,  in sede di approfondimento, puo' richiedere la presentazione del piano analitico completo;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei   ed   informatici,  relativi  a  progetti  di  investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Visto  il  decreto  emanato  dal  Ministro dell'interno il 14 marzo 2003, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e s.m.i., con il quale - in relazione al  disposto  dell'art.  15,  comma 5,  del  decreto  legislativo  n. 190/2002  -  e'  stato  costituito  il  Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  sentenza  n.  303 del 25 settembre 2003, con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Vista  la  nota  5 novembre  2004,  n.  COM/3001/1, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista  la  nota  21 marzo  2006,  n. 218, con la quale il Ministero delle  infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso - tra l'altro - la relazione  istruttoria  della  «Itinerario Caianello (A1)-Benevento», della  quale  stesura  aggiornata  viene  consegnata  in  seduta  con documentazione  di  supporto,  proponendo  l'approvazione,  in  linea tecnica  e  con  prescrizioni,  del progetto preliminare e proponendo altresi'  di rinviare gli aspetti relativi alla copertura finanziaria del   costo   dell'opera  alla  fase  di  approvazione  del  progetto definitivo;
 Vista  la  nota  21 marzo  2006,  n. 18734/2006/SP, con la quale il predetto  Ministero  chiede  l'assegnazione di un finanziamento di 80 Meuro  all'intervento  di cui sopra, a valere sulle risorse di cui al citato art. 1, comma 78, della legge n. 266/2005;
 Considerato  che  l'opera di cui trattasi e' ricompresa nell'Intesa generale  quadro  tra  Governo  e  regione  Campania, sottoscritta il 31 ottobre 2002;
 Considerato  che  il  CUP  assegnato  al  progetto  e' il seguente: F62C05000020001;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che,  con  delibera  adottata  in data odierna, n. 75, questo   Comitato   ha  proceduto  alla  ricognizione  delle  risorse disponibili;
 Ritenuto di attribuire all'opera un primo contributo, tenendo conto che trattasi di arteria non assoggettata a pedaggio;
 Ritenuto  di  compensare la minore assegnazione ad altro intervento relativo  alla  regione  Campania con l'attribuzione di un contributo maggiore,  tra  l'altro,  all'opera  suddetta,  al  fine di mantenere invariato il rapporto tra le assegnazioni per il centro-nord e quelle a  favore  del  sud risultante dalla proposta formulata dal Ministero delle  infrastrutture e dei trasporti con la citata nota del 21 marzo 2006;
 Ritenuto  di  subordinare  l'assegnazione definitiva del contributo alla presentazione del progetto definitivo di uno stralcio funzionale piuttosto che alla rimodulazione del progetto preliminare;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Rilevato  che  il  rappresentante  del  Ministero  per  i beni e le attivita'   culturali,   presente   alla  seduta,  non  ha  formulato osservazioni, si' che la delibera risulta adottata all'unanimita';
 Prende atto delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare: Sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che   la   «Telesina»   attualmente   garantisce   ai   territori attraversati  l'accesso  all'Autostrada del Sole (lato ovest) ed alla citta'   di   Benevento  (lato  est)  nonche',  tramite  il  raccordo autostradale   Benevento-Castel   del   Lago,  all'Autostrada  A16  e costituisce,   insieme   alle  due  autostrade  citate,  l'itinerario preferenziale per gli spostamenti tra le regioni Puglia e Lazio e per quelli  all'interno  del  versante  tirrenico  dell'Italia  centrale, rappresentando  l'alternativa piu' breve al percorso autostradale che passa per Avellino e Caserta;
 che   l'arteria,   malgrado   la  sua  importanza,  non  possiede caratteristiche   geometriche  adeguate  al  suo  ruolo,  soprattutto tenendo  conto che la sezione trasversale della piattaforma stradale, con una corsia per senso di marcia, risulta insufficiente a garantire un  idoneo  livello di servizio e di conseguenza un corretto standard di sicurezza;
 che  pertanto il progetto sottoposto a questo Comitato prevede il suo adeguamento alla normativa vigente con l'obiettivo di rispondere:
 alle esigenze di trasporto, migliorando il livello di esercizio e   decongestionando   il   traffico   cittadino,   con   conseguente abbassamento del livello di incidentalita';
 alle  esigenze  ambientali,  con rispetto della vocazione della morfologia   dei   luoghi   e,   piu'   in   genere,   alle  esigenze socio-economiche  tramite  il  miglioramento  dell'accessibilita' del territorio e l'aumento delle opportunita' di lavoro;
 che,     piu'     specificatamente,     l'intervento     consiste nell'adeguamento  dell'esistente  s.s. n. 372 «Telesina», attualmente classificabile  come  strada  di  tipo  IV  secondo  le norme CNR 80, tramite  la  realizzazione, praticamente sul sedime esistente, di una piattaforma di tipo «B» secondo il vigente decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 5 novembre 2001;
 che il progetto prevede che l'arteria, larga 22 m, sia costituita da  n.  4  corsie  da  3.75 m (2 per carreggiata) e da spartitraffico centrale di larghezza pari a 2,59 m;
 che  lungo  il  tracciato,  che  presenta una lunghezza totale di circa 61 km, sono presenti 20 svincoli;
 che  l'ANAS S.p.a., nella qualita' di soggetto aggiudicatore, con nota  5 novembre 2004, n. DPP/Seg prot. 005799, ha presentato a tutte le  amministrazioni  ed  enti  interessati  il  progetto preliminare, corredato  dello  Studio  di  Impatto  Ambientale  (SIA),  per la sua approvazione secondo le procedure previste dal decreto legislativo n. 190/2002;
 che l'avviso al pubblico e' avvenuto tramite pubblicazione su due quotidiani;
 che  il  Ministero  dell'ambiente  e della tutela del territorio, Commissione speciale VIA, ha trasmesso, in data 13 marzo 2006, parere di    compatibilita'    ambientale    sul    progetto,   condizionato all'ottemperanza delle prescrizioni riportate nello stesso parere;
 che la regione Campania, con delibera di Giunta 15 marzo 2006, n. 339,  ha  deliberato  di  esprimere  il  consenso  alla realizzazione dell'intervento in questione;
 che  anche  il Ministero per i beni e le attivita' culturali, con parere  anticipato  per  le  vie brevi e del quale il Ministero delle infrastrutture  e  dei  trasporti dichiara di aver tenuto conto nella propria   relazione   e   nei   relativi  allegati,  si  e'  espresso favorevolmente, con prescrizioni, sul progetto;
 che  il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le prescrizioni  da  formulare  in  sede di approvazione del progetto in questione; Sotto l'aspetto attuativo:
 che, come esposto, il soggetto aggiudicatore e' stato individuato in ANAS S.p.a.; Sotto l'aspetto finanziario:
 che  il costo complessivo del progetto e' 708.378.318,36 euro, di cui   527.246.653,38   per   lavori  e  181.131.664,99  per  somme  a disposizione;
 che  il  quadro  economico  non  riporta  una  specifica voce per «interventi  di  mitigazione  e  compensazione»  che,  secondo quanto specificato  nelle  prescrizioni, debbono avere entita' non inferiore al  3% del valore dell'opera, ma che il relativo onere e' da ritenere compreso  nel  costo  complessivo  dell'opera  medesima - trattandosi almeno  in parte di prescrizioni coerenti con le indicazioni del SIA, della  Valutazione  di  incidenza e delle successive integrazioni - e puo'  comunque  essere fronteggiato con l'ottimizzazione dello stesso quadro  economico  ed eventualmente con l'utilizzo dei ribassi d'asta giusta  autorizzazione  che questo Comitato si riserva di rilasciare, qualora necessario, in sede di approvazione del progetto definitivo;
 che  il  piano  economico-finanziario  non  evidenzia  potenziale ritorno  economico derivante dalla gestione, trattandosi di opera per la  quale non e' prevista l'applicazione di tariffe e dalla quale non sono ritraibili «ricavi ancillari»;
 Delibera:
 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1.  Ai  sensi  e  per  gli effetti dell'art. 3 e dell'art. 18 del decreto  legislativo  n.  190/2002,  come  modificato e integrato dal decreto  legislativo n. 189/2005, e' approvato, con le prescrizioni e le  raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,   il  progetto  preliminare  della  «Itinerario  Caianello (A1)-Benevento:  adeguamento  a 4 corsie della s.s. «Telesina» dal km 0+000  al  km  60+900»  ed e' altresi' riconosciuta la compatibilita' ambientale dell'opera.
 Ai  sensi  dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato - da ultimo - dal decreto legislativo n. 330/2004,  e' apposto il vincolo preordinato all'esproprio per i beni ricadenti nelle aree interessate.
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione delle opere.
 1.2.  Ai  sensi  dell'art.  3,  comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002,  come  sopra  integrato  e modificato, l'importo di 708,378 Meuro,  stabilito  in  relazione  all'ammontare  del quadro economico dell'opera  sintetizzato nella «presa d'atto», rappresenta il «limite di  spesa» dell'intervento. Entro tale limite complessivo l'onere per opere e misure compensative dell'impatto territoriale e sociale - del quale  il  Ministero  delle  infrastrutture e dei trasporti indica la soglia minima e non il tetto - non puo' superare, rispetto all'intero costo  dell'opera,  la  percentuale indicata nella norma richiamata e deve   essere  correlato  a  iniziative  puntualmente  individuate  e ritenute proponibili dal suddetto Ministero.
 1.3. Il soggetto aggiudicatore e' individuato in ANAS S.p.a.
 1.4.  Le  prescrizioni  di cui al punto 1.1, proposte dal Ministero delle  infrastrutture  e  dei trasporti nella relazione istruttoria e alle   quali   resta   subordinata  l'approvazione  del  progetto  in questione,  sono  riportate nell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  sono  riportate  nel  medesimo  allegato: il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito a qualcuna di dette raccomandazioni, fornira', al riguardo, puntuale motivazione in modo  da  consentire  al  citato  Ministero  di  esprimere le proprie valutazioni  e  di  proporre  a  questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 1.5.  L'approvazione  di  cui  al  presente punto e' effettuata nel presupposto  che  il  parere  formale  del  Ministero per i beni e le attivita'   culturali   non   sia   condizionato   all'osservanza  di prescrizioni  ulteriori  rispetto  a  quelle  esposte  negli incontri tecnici  e  prese in considerazione nella relazione istruttoria e nei relativi   allegati.   Nell'ipotesi   contraria  il  Ministero  delle infrastrutture   e   dei   trasporti   dovra'  formulare  le  proprie valutazioni  in  merito  e proporre prescrizioni e raccomandazioni ad integrazione    e/o   modificazione   delle   prescrizioni   di   cui all'allegato:   in  tal  caso  il  progetto  medesimo  dovra'  essere ripresentato a questo Comitato per l'approvazione.
 2. Assegnazione contributo.
 2.1.  Per  la  realizzazione  dell'intervento  di cui al punto 1 e' assegnato,  in  via  programmatica,  un  finanziamento, in termini di volume di investimento, di 110 Meuro. L'onere relativo viene imputato a  valere  sul  contributo  quindicennale  autorizzato  dall'art.  1, comma 78,  della  legge n. 266/2005; la quota annua di contributo non potra' comunque superare l'importo di 9,834 Meuro.
 2.2  L'assegnazione  definitiva  del  contributo  sara' disposta da questo  Comitato previa sottoposizione del progetto definitivo di uno stralcio funzionale dell'opera che risulti coerente con il contributo medesimo  e  con  le eventuali ulteriori disponibilita' che risultino destinate   all'opera.   Il   progetto  in  questione  dovra'  essere presentato  al  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti entro sei  mesi  dalla  data di pubblicazione della presente delibera nella Gazzetta  Ufficiale  e  dovra'  essere  corredato  dal relativo piano economico-finanziario   analitico   predisposto   secondo  lo  schema approvato da questo Comitato con delibera n. 11/2004.
 3. Disposizioni finali.
 3.1.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti   componenti  il  progetto  preliminare  approvato  con  la presente delibera.
 3.2. La Commissione VIA procedera', ai sensi dell'art. 20, comma 4, del  decreto  legislativo n. 190/2002 a verificare l'ottemperanza del progetto   definitivo   alle   prescrizioni   del   provvedimento  di compatibilita'  ambientale  e  ad  effettuare gli opportuni controlli sull'esatto  adempimento  dei contenuti e delle prescrizioni di detto provvedimento.
 Il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti, in sede di approvazione   della   progettazione   definitiva,  provvedera'  alla verifica   di  ottemperanza  alle  prescrizioni  che  debbono  essere recepite in tale fase.
 Il   soggetto   aggiudicatore   procedera'   alla   verifica  delle prescrizioni  che  debbono  essere  attuate  nelle  fasi  successive, fornendo  assicurazione  al riguardo al predetto Ministero e curando, tra   l'altro,  che  le  prescrizioni  da  assolvere  nella  fase  di cantierizzazione  siano inserite nel capitolato speciale di appalto e poste a carico dell'esecutore dei lavori.
 3.3.  Il  suddetto Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.4.  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo,  tra  l'altro,  lo  svolgimento di accertamenti anche nei confronti    degli    eventuali    subcontraenti   e   subaffidatari, indipendentemente  dall'importo  dei  lavori, e forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
 Roma, 29 marzo 2006
 Il Presidente: Berlusconi Il segretario del Cipe: Baldassarri Registrato alla Corte dei conti il 17 novembre 2006 Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 6 Economia e finanze, foglio n. 191
 |  |  |  | Allegato Delibera n. 100/2006 PRESCRIZIONI   E   RACCOMANDAZIONI   PROPOSTE   DAL  MINISTERO  DELLE
 INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Prescrizioni di carattere generale.
 Si   dovranno   sviluppare   gli   interventi  di  mitigazione  e compensazione, secondo le indicazioni presenti nello Studio d'Impatto Ambientale,   nella  Valutazione  di  incidenza  e  nelle  successive integrazioni  e  di  quanto  oggetto  delle presenti prescrizioni, in coerenza  con  gli  ambiti  di interesse naturalistico/paesaggistico, dettagliandone  la  localizzazione,  la  tipologia,  le  modalita' di esecuzione  e  i  costi  analitici,  evidenziando  le  relazioni ed i rapporti  con  eventuali  indicazioni  di tutela della pianificazione vigente; gli interventi di compensazione non potranno comunque essere inferiori al 3% del valore dell'opera.
 Si  dovra'  approfondire  lo  studio  dei viadotti in modo che le opere  di  fondazione,  le  pile  e le eventuali opere accessorie non modifichino  l'andamento  planimetrico  dei  meandri,  la  morfologia naturale  degli  alvei  fluviali  e,  piu'  in generale, non riducano l'efficienza o la superficie degli ecosistemi fluviali.
 Si  dovra'  prevedere,  nei viadotti in affiancamento, sistemi di chiusura  della  luce  tra  gli impalcati per garantire la sicurezza, particolarmente in caso di incidente.
 Si   dovra'   dettagliare,   per  le  acque  di  piattaforma,  il dimensionamento e la localizzazione delle opere di collettamento, dei manufatti  di  trattamento  e  del  sistema  previsto per il recapito finale,   precisando   le   modalita'  di  gestione  dei  sistemi  di trattamento  stessi,  anche in relazione al verificarsi di condizioni accidentali di sversamento di inquinanti.
 Si  dovra'  programmare  l'allestimento  ed  il funzionamento dei cantieri  mobili,  specie  quando  sono  previsti  nell'ambito  della carreggiata  stradale,  in  modo  da  ridurre al minimo il disagio al traffico,  alle  attivita'  produttive, promuovendo anche e per tempo apposite campagne di informazione.
 Si  dovra'  programmare la cantierizzazione per lotti funzionali, definendone le fasi temporali e riducendo al minimo indispensabile le esigenze di movimentazione dei materiali e l'interferenza diretta con la viabilita' esistente.
 Si  dovra'  incrementare il reimpiego dei materiali di scavo e di demolizione,   studiando   ogni  possibilita'  alternativa  a  quella attualmente prevista.
 Si  dovranno  definire  misure  specifiche  di tutela degli alvei fluviali  introducendo, come misura compensativa, la realizzazione di oasi naturali lungo i principali corsi d'acqua interferiti (Volturno, Calore  e  Titerno)  che  si  estendano fino a comprendere almeno due meandri a monte ed a valle degli attraversamenti stradali.
 Si  dovra'  approfondire  lo  studio delle ricadute di inquinanti aeriformi   provenienti   dalle   emissioni   dei  cantieri  e  dalla movimentazione  dei  mezzi  d'opera,  considerando  anche gli effetti cumulativi  tra  le emissioni attuali e quelle che si avranno in fase di  esercizio,  ed  adottando  adeguate  misure  di  prevenzione,  di attenuazione ed eventualmente di compensazione.
 Per  cio'  che  attiene  alle  acque  superficiali,  si  dovranno approfondire  gli studi sul rischio idraulico per i cantieri previsti nelle  localita' Torricelle, Pantano, Selva di Sotto, Maria Cristina, Romano-Scauzuni  e,  dopo  avere  determinato  la  qualita' e gli usi attuali  delle  acque  nei  corpi  idrici  (ivi compresa la vocazione naturale  e  le caratteristiche del trasporto solido), adottare tutte le  misure  necessarie per prevenire le modificazioni peggiorative ed eventualmente  definire  gli  interventi di mitigazione e l'effettiva possibilita' di utilizzare tecniche di ingegneria naturalistica.
 Per   cio'  che  attiene  alle  acque  sotterranee,  si  dovranno stabilire   le   caratteristiche   idrogeologiche   degli   acquiferi (profondita',    capacita'    idraulica,   direzione   dei   deflussi sotterranei,  efficienza impermeabilizzante e spessore dei terreni di copertura, ecc.).
 Si  dovra'  tutelare  l'ecosistema  agrario,  in  particolare  le produzioni di pregio (viti), specie nella parte iniziale e finale del tracciato   e   le  zone  boschive,  particolarmente  nei  pressi  di Montepugliano, nella parte intermedia.
 Si dovranno prevedere misure compensative degli habitat acquatici e   ripariali   interessati  dall'intero  corso  de  Fiumi  Calore  e Volturilo,  nei  tratti  interferiti  a monte e a valle dei viadotti, fino  a  comprendere  almeno  due  meandri  a  monte ed a valle degli attraversamenti stradali.
 Si  dovra' approfondire la definizione degli effetti che i rumori e  le vibrazioni, dovuti ai cantieri ed alla movimentazione dei mezzi pesanti,  produrranno  su  alcuni agglomerati urbaniani prossimi alla strada, introducendo le eventuali misure di mitigazione.
 Si   dovra'   approfondire,  almeno  per  le  quattro  aree  piu' significative  gia' individuate, lo studio e la caratterizzazione del clima  acustico  estendendolo anche alle ore notturne, per verificare l'efficacia  delle  barriere  acustiche  e,  nel  caso,  adeguare gli interventi di mitigazione previsti.
 Si  dovranno  studiare  gli  effetti  prodotti  dalle vibrazioni, individuando   le  aree  particolarmente  sensibili,  effettuando  le apposite  misure  dello  stato vibrazionale attuale (norma ISO 2631), prevedendo le eventuali variazioni in fase di cantiere e di esercizio ed adottando le relative misure di mitigazione.
 Si dovra' tutelare la robinia e le altre specie presenti sul lato dell'attuale  tracciato  non interessato dall'allargamento della sede stradale,  dove  le  piante hanno assunto grandi dimensioni e vengono utilizzate per la nidificazione degli uccelli;
 Si   dovra'  tutelare  le  caratteristiche  del  paesaggio  e  le preesistenze  storiche,  approfondendo  gli aspetti architettonici di tutte  le opere di attraversamento dei corsi d'acqua in affiancameato ai viadotti esistenti (fiumi Calore, Voltumo, Titemo); in particolare devono essere previsti gli interventi necessari per la valorizzazione dei  resti  del ponte storico sul fiume Calore, in corrispondenza del viadotto «Maria Cristina».
 Si  dovra'  prevedere,  lungo  tutto  il  lato  in affiancamento, interventi  di  mitigazione  paesaggistica  che  tengano  conto delle diverse   tipologie  di  paesaggio  ed  abbiano  riferimenti  che  si armonizzino  ai  caratteri locali, curando l'inserimento visivo delle barriere  antirumore  e  facendo  ricorso, ove possibile, a quelle di tipo vegetale.
 Si  dovra'  predisporre  il  Progetto  di Monitoraggio Ambientale secondo le Linee Guida redatte dalla Commissione Speciale VIA.
 Si  dovra'  anticipare,  per  quanto  possibile, la realizzazione delle  opere  di  mitigazione  e compensazione ambientale rispetto al completamento  dell'infrastruttura,  specie  ove la sua realizzazione avvenisse per lotti.
 Si  dovra'  predisporre  quanto necessario per adottare, entro la consegna  dei lavori, un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE n. 761/2001).
 Si  dovra' inserire nei documenti progettuali relativi agli oneri contrattuali    dell'appaltatore    dell'infrastruttura   (capitolati d'appalto) le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in fase di costruzione e quelle relative alla conduzione delle attivita' di cantiere.
 Per le opere di attraversamento dei corsi d'acqua e per i siti di cantiere  ricadenti  in aree golenali, dovra' essere approfondita con appositi studi di dettaglio la compatibilita idraulica verificando il rischio idraulico con un tempo di ritorno non inferiore a 200 anni.
 Si  dovra',  per  la  salvaguardia  dei  pozzi  e degli acquiferi destinati  al  consumo  umano  con  le  relative  zone  di  rispetto, ricadenti   nelle   aree   di   pianura   caratterizzate  da  elevata vulnerabilita', ai sensi del decreto legislativo n. 258/2000:
 - aggiornare   il  censimento  dei  pozzi  pubblici  e  privati esistenti, specificandone la destinazione d'uso;
 - verificare  eventuali  interferenze del tracciato con le zone di  salvaguardia  dei  pozzi,  secondo  le  indicazioni contenute nel decreto legislativo n. 152/1999;
 - prevedere      accorgimenti      progettuali      riguardanti l'impermeabilizzazione delle pavimentazioni stradali ed il sistema di raccolta  ed  allontanamento  delle  acque di piattaforma, in modo da assicurare  il  convogliamento delle acque di dilavamento fuori dalle aree di salvaguardia dei pozzi.
 Approfondire  attraverso  una campagna di indagini geognostiche e idrogeologiche, che prevedano anche prove di laboratorio e/o prove in situ  estese  all'intero  tracciato,  lo  stato  di  conoscenza delle caratteristiche  dei  terreni  e  delle  falde, valutando altresi' le possibili  variazioni  del  regime  di  falda  e l'interferenza delle opere,  in  considerazione  del fatto che possono aversi oscillazioni stagionali di notevole entita'.
 Si dovra' prevedere per la realizzazione dei viadotti:
 - che  le  attivita'  di  perforazione  e  di  esecuzione delle fondazioni  di  pile e spalle non determinino l'insorgere del rischio di   diffusione   delle  sostanze  inquinanti  dovute  ai  fluidi  di perforazione;
 - che  l'utilizzo  dei  fanghi  di  perforazione  non riduca la permeabilita' nelle formazioni litologiche interessate.
 Si   dovranno   dettagliare,   per  le  aree  di  elevato  valore naturalistico  ed  ecologico  (pSIC), gli interventi di mitigazione e compensazione   ambientale   dopo  avere  effettuato  tutti  i  saggi geognostici  necessari  per  la caratterizzazione litostratigrafica e idrogeologica  al  fine  di  realizzare  un  modello  che consenta di prevenire   con   sufficiente   approssimazione  la  possibilita'  di perturbazione  delle  condizioni  idrauliche ed idrogeologiche da cui dipenda l'integrita' dei pSIC.
 Laddove il tracciato interferira', direttamente o indirettamente, con   le   emergenze  archeologiche  segnalate  dalla  Soprintendenza Archeologica  nei  Comuni  di  San  Salvatore Telesino, Telese Terme, Solopaca   e  Ponte,  si  dovra'  definire  in  maniera  concreta  la problematica  segnalata  attraverso  appropriate campagne di indagini geo-archeologiche.
 Si  dovranno  redigere  gli  elaborati,  anche quelli che saranno redatti  dopo  il progetto definitivo, in conformita' alle specifiche del Sistema Cartografico di Riferimento.
 Si esprimono inoltre le seguenti raccomandazioni:
 tenere  conto  dei  vincoli  dei  Piani territoriali paesistici «Ambito  Massiccio  del  Matese»  e  «Monte  Taburno»,  riducendo  le interferenze  tra le opere e gli ambiti dei fiumi Volturno, Titerno e Calore;
 tenere  conto  dei vincoli posti dalla legge sulla «testo unico sulla   protezione  del  paesaggio»  (decreto  del  Presidente  della Repubblica   12 dicembre   2005)   riducendo   le   interferenze,  in particolare con:
 - fasce  di tutela (legge n. 431/1985) lungo i fiumi Volturno e Calore sia in rapporto al tracciato e sia alle aree di cantiere;
 - porzioni  marginali  di  aree boschive in particolare nella zona  del  Monte del Fossato (Comuni di Pietravairano e Telese) e nel territorio del Comune di Allignano;
 uniformare per quanto possibile tipologie e sagome dei viadotti (pile ed impalcati);
 assicurarsi che il realizzatore dell'infrastruttura possegga o, in  mancanza,  acquisisca, per le attivita' di cantiere anche dopo la consegna   dei   lavori   e   nel  piu'  breve  tempo  possibile,  la Certificazione  Ambientale  14001  o  la  registrazione  ai sensi del regolamento CEE n. 761/2001 (EMAS). Prescrizioni    di    carattere    paesaggistico-architettonico    ed archeologico.
 Dovranno  essere  eliminati  per  le  rilevanti  alterazioni  del paesaggio  vincolato  e  per  la  modifica  irreversibile  di  quello collinare,  i nuovi svincoli previsti sul territorio di Vairano, Baia e Latina, Faicchio, Vitulano.
 Dovra'  essere  verificato l'inserimento percettivo del paesaggio degli   interventi   di   maggiore  rilevanza,  come  viadotti  e  le ristrutturazioni degli svincoli esistenti, procedendo, se necessario, a modifiche del dettaglio esecutivo delle opere d'arte o ad opportune opere di minimizzazione dell'impatto.
 Si  dovra'  procedere  ad  una  ricognizione  preliminare lungo i tracciati  di  variante individuati dalla Societa', mirata a valutare le entita' delle evidenze archeologiche per programmare le successive indagini di scavo.
 Dovra'   essere  eseguita,  da  parte  di  personale  scientifico qualificato,   una  accurata  ricognizione  archeologica  nelle  aree interessate  dal  tracciato,  da integrare con analisi cartografica e bibliografica   dei  siti,  nonche'  con  l'esame  delle  foto  aeree dell'intero territorio interessato.
 Nel  territorio  di  S.  Salvatore Telesino e Telese Terme per il tracciato da ampliare, si dovra' procedere ad un'indagine geognostica preliminare.
 Nel  territorio  di  Solopaca  si  dovra'  procedere  ad indagini preliminari  di  tutta l'area per la presenza di un mausoleo di epoca romana.
 Nel   territorio   di  Ponte  si  dovra'  procedere  ad  indagini preliminari di tutto il territorio.
 Nelle  zone indiziate ricadenti nel territorio della provincia di Salerno,   Avellino,  Benevento,  e  interferenti  con  il  tracciato stradale  di  progetto  si  dovranno  eseguire le indagini di seguito elencate:
 1)  Mass.  Pagliata/svincolo  di Gioia Sannitica, prg. 292/312. Rischio  da  basso a medio: 15 carotaggi - 2500 ml georadar 5 trincee geoarcheologiche;
 2)  Telese  Vetere/Taverna  Vecchia, prog. 375-384 necropoli di Teleria  e  S.  Salvatore,  asse  viario  antico.  Rischio da medio a elevato:   25   carotaggi   -   5500   ml   georadar   -   5  trincee geoarcheologiche;
 3)  Mass.  Grotta,  prog.  396/403:  villa romana; insediamento preistorico.  Rischio  da  medio  a  elevato:  10 carotaggi - 2000 ml georadar - 5 trincee geoarcheologiche;
 4) Sant'Antonio/Padulo prog. 428-449 tracciato stradale, antica via Latina, ponte Maria Cristina, Mausolei funerari. Rischio da medio a   elevato:   10   carotaggi   -   2000  ml  georadar  -  5  trincee geoarcheologiche;
 5) Ponte Maria Cristina/Fontana Bolla/San Ferdinando, prog. 453 -  468  -  tracciato  stradale  antico/necropoli:  rischio da medio a elevato:   10   carotaggi   -   3000   ml   georadar   -   5  trincee geoarcheologiche;
 6)  Localita'  Taverna  prog.  579-592  -  Abitato Tessalonga - tardoantico  - altomedievale tracce di viabilita' antica - rischio da medio  a  elevato:  10  carotaggi  -  3000  ml  georadar  - 5 trincee geoarcheologiche.
 In  fase  di progettazione definitiva, dovranno essere verificate ed  eliminate  eventuali  interferenze dell'opera con aree ricomprese all'interno   dei  Piani  Paesaggistici  del  Taburno  e  del  Matese sottoposte  alla  normativa  di  tutela  di  Conservazione  Integrale (C.I.).
 Dovranno  essere  attuati  tutti  gli  interventi  di inserimento paesaggistico-ambientale  e mitigazione per il ripristino morfologico e vegetazionale della continuita' territoriale tra l'area interessata dal tracciato e dalle aree di cantiere e l'intorno, individuati nelle schede  di  sintesi degli impatti e delle mitigazioni di cui al punto 8.1.1 del Quadro di Riferimento Ambientale dello S.I.A e nelle tavole «M2 Planimetrie con interventi di ripristino ambientale e delle opere opere  di  mitigazione «, «BM I - Schede tipologiche degli interventi di   mitigazione»  e  «BM3,  BM4,  BM5,  BM6,  BM7  -  Interventi  di mitigazione»  del  punto  5.2  del  Quadro di Riferimento Progettuale dello S.I.A.».
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