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| Gazzetta n. 274 del 24 novembre 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 29 marzo 2006 |  | Primo  programma  delle opere strategiche (legge n. 443/2001): Schema idrico  Basento  Bradano  -  Tronco  di  Acerenza - Distribuzione III lotto. (Deliberazione n. 106/06). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
 Vista  la  legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che,  all'art.  1,  ha  stabilito  che  le infrastrutture pubbliche e private  e  gli  insediamenti  strategici  e  di preminente interesse nazionale,  da  realizzare  per  la modernizzazione e lo sviluppo del Paese,  vengano  individuati  dal  Governo  attraverso  un  programma formulato  secondo  i  criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello  stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede  di  prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato  art.  1  della  legge n. 443/2001, autorizza  limiti  di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato  e  per  interventi  nel  settore  idrico  di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che puo', in proposito, avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come modificato da ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare  i  commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta di  assegnazione  di risorse a questo Comitato, per le infrastrutture strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla  gestione  e  che  non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie  e  nei  relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata    da    un'analisi    costi-benefici   e   da   un   piano economico-finanziario  redatto  secondo  lo  schema tipo approvato da questo Comitato;
 Visto  il  decreto  legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002,  suppemento  ordinario),  con  la  quale questo Comitato, ai sensi  del richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il 1°  Programma  delle  opere  strategiche, che include nell'allegato 3 l'intervento  denominato  «Schema  idrico Basento Bradano - tronco di Acerenza - Distribuzione 3° lotto»;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo Comitato, ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003, ha approvato lo schema tipo di piano  economico-finanziario, stabilendo che di norma le richieste di finanziamento  a  carico  delle  risorse destinate all'attuazione del Programma  vengano corredate dallo schema sintetico, ma prevedendo la redazione  della  versione analitica per le opere per le quali questo Comitato stesso richieda supplementi di istruttoria;
 Vista  la delibera 29 settembre 2004, n. 24, (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004)  con  la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei  ed informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico e   deve  essere  utilizzato  nelle  banche  dati  dei  vari  sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Visto  il  decreto  emanato  dal  Ministro dell'interno il 14 marzo 2003, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture   e  dei  trasporti,  e  successive  modificazioni  ed integrazioni,  con  il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  sentenza  n.  303 del 25 settembre 2003, con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Vista  la  nota  5 novembre  2004,  n.  COM/3001/1, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista   la   relazione   istruttoria   sul   progetto   preliminare dell'intervento  «Schema idrico Basento Bradano - tronco di Acerenza, distribuzione    III    lotto»,   trasmessa   dal   Ministero   delle infrastrutture  e  dei trasporti con nota 22 febbraio 2006, n. 143, e nella quale si propone l'approvazione, con prescrizioni, del progetto stesso e il finanziamento per un costo di 104,500 milioni di euro;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 3 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che  l'opera  di  cui  sopra  e'  compresa nell'Intesa generale quadro tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la regione Basilicata, sottoscritta il 20 dicembre 2002;
 Considerato  che  con nota 10 febbraio 2006, n. 126, il Commissario ad  acta  dalla  Gestione  attivita'  ex  Agensud del Ministero delle politiche  agricole  e  forestali  ha  evidenziato  la  necessita' di approfondimenti  tecnici  relativi alla progettazione preliminare del suddetto intervento, approfondimenti forniti dall'Autorita' di Bacino della regione Basilicata con nota 14 febbraio 2006, n. 392/80B;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti,  che  propone  di  rinviare  ad  una  successiva  fase  il finanziamento dell'intervento;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare: 1. sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che l'intervento di cui al progetto sottoposto a questo Comitato e' inserito  nello  «schema  idrico  Basento Bradano» di cui al progetto speciale n. 14 della soppressa Cassa del Mezzogiorno, approvato dalla delegazione  della  Cassa  stessa  presso  il Consiglio superiore dei lavori  pubblici con nota 5 ottobre 1987, n. 56, e che di tale schema sono  state  nel  frattempo  eseguite principalmente tute le opere di accumulo  e  quasi  tute  le  opere  di  adduzione, mentre sono state trascurate le opere di distribuzione;
 che lo schema di cui sopra e' stato sostanzialmente confermato, con qualche  modifica,  in  sede  regionale e che e' stato in particolare previsto  l'attrezzamento  dei  distretti  irrigui  A-T,  G,  B-V-M-S ricadenti  nel  territorio  dei  Consorzi  di  bonifica  Vulture-Alto Bradano e Bradano-Metaponto;
 che  solo  di recente e' stata avviata la realizzazione di un primo lotto  dell'attrezzamento irriguo nei territori di Acerenza, Oppido e Tolve  (cioe'  parte dei distretti A, direttamente serviti dalla diga di  Acerenza) e che, il 17 ottobre 2005, e' stato approvato il «Piano stralcio  di  bacino relativo al bilancio idrico e al deflusso minimo vitale»  da parte del Comitato istituzionale dell'Autorita' di Bacino della   regione   Basilicata,   piano   che   fissa   la   superficie effettivamente  irrigabile dei citati distretti in complessivi 27,458 ettari;
 che  gli  interventi  previsti nel progetto all'esame completano la linea  di  adduzione della risorsa idrica proveniente dagli invasi di Genzano  e  di  Acerenza e dalla traversa di Trevigno e realizzano un primo   stralcio   di  distribuzione  irrigua  nel  distretto  B  nel territorio del citato Consorzio di bonifica Vulture-Alto Bradano;
 che il progetto prevede la realizzazione delle seguenti opere:
 partitore  con  annesso  torrino  piezometrico presso l'invaso di Genzano;
 galleria  idraulica  in  pressione  del diametro di 3200 mm lunga circa  4  km  con  portata  massima  di  10,8  mc/sec,  galleria  che rappresenta l'opera di maggior rilievo;
 vasca  di  disconnessione  idraulica, allo sbocco della galleria, con annesso torrino piezometrico;
 casa di guardia;
 condotte  di  adduzione  alle  3  vasche  di  compenso del volume complessivo  di  104.000  mc a presidio dei settori B1, B2-B3, B4 del comprensorio irriguo da servire;
 reti di distribuzione irrigua su un'area complessiva di 4.584 ha;
 sistema di telecontrollo;
 che  con  nota 8 novembre 2005, n. 224491/7701, il Presidente della regione   Basilicata  ha  dato  incarico  all'Ente  per  lo  sviluppo dell'irrigazione  e  la  trasformazione fondiaria in Puglia Lucania e Irpinia   (EPLI)   di   predisporre   la   progettazione  preliminare dell'intervento  «Schema idrico Basento Bradano - tronco di Acerenza, distribuzione III lotto»;
 che  il  progetto  preliminare  in  esame  e' stato trasmesso dalla regione   Basilicata,  in  qualita'  di  soggetto  aggiudicatore,  al Ministero   delle   infrastrutture  e  dei  trasporti  e  alle  altre Amministrazioni interessate nonche' agli Enti interferiti;
 che  il  Presidente  della  regione Basilicata con nota 23 dicembre 2005, n. 261693/8002, ai sensi dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002,  ha espresso parere favorevole ai fini della localizzazione urbanistica delle opere;
 che l'ufficio «Compatibilita' ambientale» del Dipartimento ambiente e  territorio della regione Basilicata, con nota 22 dicembre 2005, n. 260498-75AB,   ha   evidenziato   che   l'istruttoria   relativa   al procedimento  della fase di screening si e' conclusa con l'esclusione del progetto dalla fase di valutazione, pur se con prescrizioni;
 che  il  Comitato  regionale delle opere pubbliche del Dipartimento infrastrutture  e  mobilita'  della  regione  Basilicata,  con parere 5 gennaio 2006, n. 356, ha giudicato il progetto preliminare in esame meritevole   di   approvazione   in   linea   tecnico  economica  con prescrizioni;
 che  il  Ministero  per i beni e le attivita' culturali - Direzione generale  per  i  beni  culturali  e  paesaggistici della Basilicata, sentite  le  Soprintendenze  competenti, con nota 28 gennaio 2006, n. 359, ha espresso parere favorevole con prescrizioni;
 che  si  sono pronunziati nel merito, senza osservazioni, i quattro Comuni interessati;
 che all'intervento e' assegnato il CUP G86G06000020005;
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti riporta, in apposito  allegato  alla  relazione  istruttoria,  le prescrizioni da formulare in sede di approvazione del progetto preliminare; 2. sotto l'aspetto attuativo:
 che   il   soggetto   aggiudicatore,   come  sopra  esposto,  viene individuato nella regione Basilicata;
 che la modalita' prevista per l'affidamento dei lavori e' l'appalto integrato;
 che  i  tempi  per  la realizzazione delle opere sono stimati in 48 mesi; 3. sotto l'aspetto finanziario:
 che  il  costo  complessivo  dell'intervento  comprensivo  di  IVA, verificato  dal  responsabile  del  procedimento,  e' quantificato in 104.500.000,00  euro,  di  cui  74.057.610,00  euro per lavori a base d'appalto e 30.442.390,00 euro per somme a disposizione;
 che  l'importo  previsto  per  i lavori, pari a 69.304.053,50 euro, comprende  1.386.081,07 euro per oneri indiretti per la sicurezza non soggetti  a  ribasso  e  307.560,61  euro  per  opere  di mitigazione ambientale;
 che  il  piano  economico  finanziario,  predisposto  dal  soggetto aggiudicatore  ed  elaborato  considerando  l'arco  di un trentennio, evidenzia un «potenziale ritorno economico» derivante dalla gestione, ma  rappresenta  una  limitata possibilita' di attrarre finanziamenti privati,  trattandosi  di  intervento ricadente in area interna della Basilicata,  caratterizzata  da  indicatori  socio-economici di basso livello  e  conseguentemente da alti livello di rischio connessi alla remunerazione di capitali investiti da operatori privati;
 che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti specifica che il  suddetto  piano  e'  stato  redatto tenendo conto che le opere di adduzione  primaria  (dimensionate  per  offrire  risorse non solo al distretto  B.  ma  anche  ai distretti V-M-S di futuro attrezzamento) saranno  gestite  dall'EPLI, mentre le opere di distribuzione irrigua all'utenza  finale (le aziende agricole del solo distretto B) saranno gestite dal Consorzio di bonifica del Vulture Alto Bradano;
 che  il  suddetto  Ministero  precisa  altresi'  che per i costi di gestione  ed  i ricavi e' previsto un regime transitorio della durata di  cinque  anni,  a  partire  dalla  conclusione  dei lavori, per la progressiva  riconversione delle superifici - da asciutte a irrigue - da  parte  degli  agricoltori, e che quindi, in relazione alla scarsa remunerativita' dell'intervento e pur in presenza di indubbi benefici in  termini  di produttivita' per tutte le comunita' rurali dell'area interessata,  viene  ipotizzata  l'integrale  imputazione del costo a carico delle risorse destinate all'attuazione del Programma, anche se - come precisato in premessa - l'esame della richiesta viene rinviato ad una fase successiva;
 Delibera: 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n.  190/2002,  come  modificato  dal decreto legislativo n. 189/2005, nonche'  ai  sensi  dell'art.  10  del  decreto  del Presidente della Repubblica  n.  327/2001,  come  modificato - da ultimo - dal decreto legislativo  n.  330/2004, e' approvato, con le prescrizioni proposte dal  Ministero  delle  infrastrutture  e dei trasporti, anche ai fini dell'attestazione di compatibilita' ambientale e dell'apposizione del vincolo    preordinato    all'esproprio   il   progetto   preliminare dell'intervento  «Schema idrico Basento Bradano - tronco di Acerenza, distribuzione III lotto».
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera.
 1.2.  Ai  sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n.  190/2002, l'importo di 104.500.000,00 euro, costituisce il limite di  spesa  dell'intervento  ed  e'  fissato  in  relazione  al  costo dell'intervento   stesso,   quale   risulta   dal   quadro  economico sintetizzato nella precedente «presa d'atto».
 1.3.  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1, cui e' condizionata l'approvazione  del  progetto sono riportate nell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera. 2. Copertura finanziaria.
 La decisione sull'assegnazione di contributi a carico delle risorse riservate   all'attuazione   del   Programma   delle   infrastrutture strategiche viene rinviata alla fase di esame del progetto definitivo e   verra'   assunta   sulla   base   delle   risultanze   del  piano economico-finanziario  analitico,  che  tenga conto anche degli esiti delle   verifiche  sulla  congruita'  delle  «somme  a  disposizione» previste, nel citato allegato, alla voce «prescrizioni tecniche». 3. Disposizioni finali.
 3.1.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti   componenti  il  progetto  preliminare  approvato  con  la presente delibera.
 3.2.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in sede di approvazione   della   progettazione   definitiva,  provvedera'  alla verifica   di  ottemperanza  alle  prescrizioni  che  debbono  essere recepite in tale fase.
 Il   soggetto   aggiudicatore   procedera'   alla   verifica  delle prescrizioni  che  debbono  essere  attuate  nelle  fasi  successive, fornendo  assicurazione al riguardo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
 3.3.  Il  suddetto Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.4.  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo  -  tra l'altro - lo svolgimento di accertamenti anche nei confronti    degli    eventuali    subcontraenti   e   subaffidatari, indipendentemente  dall'importo  dei  lavori, e forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
 3.5.  Il  codice  unico  di progetto (CUP) assegnato al progetto in argomento,   ai  sensi  della  delibera  n.  24/2004,  dovra'  essere evidenziato  in  tutta  la  documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
 Roma, 29 marzo 2006
 Il Presidente: Berlusconi Il segretario del CIPE: Baldassarri Registrata alla Corte dei conti il 10 novembre 2006 Ufficio  controllo  Ministeri  economico-finanziari,  registro  n.  6 Economia e finanze, foglio n. 145
 |  |  |  | Allegato PRESCRIZIONI
 PROPOSTE DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
 E DEI TRASPORTI N.B.:  La documentazione richiamata al punto 16 e' disponibile presso la   regione  e  presso  il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti.
 PRESCRIZIONI AMBIENTALI In fase di redazione del progetto definitivo
 1.  Utilizzare  per  i  ripristini  geomorfologici esclusivamente tecniche di ingegneria naturalistica e per i ripristini vegetazionali specie  vegetali  compatibili  con  quelle  locali.  La  verifica  di ottemperanza   sara'   svolta   a  cura  dell'Ufficio  compatibilita' ambientale  del  Dipartimento  ambiente  e  territorio  della regione Basilicata.
 2.  Gli  interventi  di  ripristino delle aree di cantiere, delle piste  di  servizio, dei tracciati delle condotte e delle aree vasche dovranno  essere  compresi  nel  progetto  definitivo  dell'opera  da sottoporre   a   verifica   di  ottemperanza  da  parte  dell'Ufficio compatibilita'  ambientale  del  Dipartimento  ambiente  e territorio della regione Basilicata. In fase di redazione del progetto esecutivo
 3.  Non  potranno essere realizzate sovrapposizioni sui tracciati tratturali.  La  verifica  di  ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
 4.  Il  soggetto  aggiudicatore dovra' assumere, su di se', tutti gli  oneri derivanti dalla sorveglianza archeologica su tutte le aree e i tracciati interessati da splateamenti e/o sbancamenti, cosi' come gli  oneri  derivanti  da  scavi  archeologici che dovessero rendersi necessari.  La  verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
 5.  Dovra' essere individuata, prima dell'inizio dell'intervento, una  ditta  specializzata  in  possesso  di  iscrizione  SOA  per  la categoria  OS  25,  il  cui  curriculum dovra' essere preventivamente sottoposto  alla  Soprintendenza  per  il  nulla-osta. La verifica di ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
 6.  Per  assicurare  la  sorveglianza  archeologica  il  soggetto aggiudicatore dovra' disporre che la ditta di cui al punto 5 fornisca i   nominativi   di  archeologi,  il  cui  curriculum  dovra'  essere preventivamente  sottoposto  alla  Soprintendenza,  che se ne riserva l'approvazione. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
 7.  Per  il  medesimo  scopo,  il  soggetto  aggiudicatore dovra' disporre  che  la  ditta  di  cui  al  punto  5 fornisca anche operai specializzati.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
 8.  Nel  corso dei lavori di movimento terra, per ogni escavatore dovra'  essere  assicurata la presenza contestuale di un archeologo e di  un  operaio  specializzato, di cui ai punti 6 e 7. La verifica di ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
 9.  La  Soprintendenza  dovra'  essere  messa nelle condizioni di assumere  la  direzione  scientifica  degli  interventi e disporre le modalita'  di esecuzione di scavi archeologici che dovessero rendersi necessari.  La  verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
 10.  Per  l'attivita' di cui al punto 9 il soggetto aggiudicatore dovra'  assumere  a  se', nelle forme di legge, gli oneri di missione per  il  personale  incaricato  della  Soprintendenza. La verifica di ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
 11.  Il  soggetto  aggiudicatore  dovra'  impegnarsi ad apportare tutte  le  eventuali  modifiche  al  progetto  che dovessero rendersi necessarie   per  assicurare  adeguatamente  la  tutela  archeologica dell'area.  La  verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
 12.  Dovra'  essere  comunicato  con  almeno  30  gg. di anticipo l'inizio   dell'attivita'   al  fine  di  predisporre  la  necessaria sorveglianza  sui  lavori. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
 13.  Il progetto esecutivo dovra' prevedere soluzioni formalmente piu'   accurate   e   opere  d'integrazione  paesaggistica.  Analoghi accorgimenti  dovranno  essere posti nelle aree in cui e' prevista la realizzazione  delle  vasche  ipotizzate nel progetto. La verifica di ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  della Soprintendenza per i beni paesaggistici della Basilicata. In fase esecutiva
 14.   In  fase  di  cantiere  non  dovranno  essere  danneggiate, manomesse   o   comunque   alterate  le  caratteristiche  naturali  e seminaturali  dei  luoghi, avendo cura a fine lavori di ripristinare, riportandole  allo  stato  naturale,  tutte  le aree di cantiere e le eventuali piste di servizio. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
 15.   In   fase   esecutiva  dovranno  essere  previsti  appositi interventi  di  rinaturizzazione  delle  opere  provvisorie  (aree di stoccaggio del materiale scavato, piste, tracciati condotte ecc.) con l'integrazione    della   flora   eventualmente   danneggiata   senza l'introduzione  di  altre  essenze  secondo  i dettami del ripristino naturalistico  con  metodi  di  ingegneria ambientale. La verifica di ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  della Soprintendenza per i beni paesaggistici della Basilicata.
 PRESCRIZIONI TECNICHE In fase di redazione del progetto definitivo
 16.   Per   quanto  riguarda  le  opere  idrauliche,  e  piu'  in particolare  il  torrino  piezometrico, il progetto definitivo dovra' tener  conto  della classificazione sismica dei territori interessati e,  per  quanto  riguarda  il  calcolo  delle  strutture, delle norme contenute  nel decreto ministeriale 14 settembre 2005 e dell'allegato 2  -  punto A.4 - della delibera di Giunta regionale 3 novembre 2004, n.  2450.  La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta a cura della regione.
 17.    Sono   da   acquisire,   in   relazione   agli   ulteriori approfondimenti    in    sede   di   progettazione   definitiva,   le autorizzazioni  di  cui al testo unico sui BB.CC. 22 gennaio 2004, n. 42,  ai  sensi  dell'art.  16,  comma 4,  della  legge n. 109/1994, e successive  modifiche  ed  integrazioni.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 18.   Gli   importi   inclusi   fra   le   somme  a  disposizione dell'amministrazione  e  quelli  per spese di progettazione esecutiva dovranno  essere  supportati  dalla  necessaria  analisi di spesa. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 19.  Il  soggetto  aggiudicatore dara' corso alla formalizzazione dei  documenti  tecnici previsti dalla normativa regionale in materia urbanistica  locale.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 20.   Il   soggetto  aggiudicatore  dovra'  inviare  il  progetto esecutivo,  al fine di dare corso alla risoluzione delle interferenze delle condotte, con servizi e viabilita', ai seguenti enti:
 - Amministrazione provinciale di Matera;
 - Amministrazioni  comunali di: Banzi, Genzano, Irsina, Palazzo San Gervasio;
 - Consorzio di Bonifica Vulture Alto Bradano.
 Gli  attraversamenti  saranno  regolamentati  secondo  la vigente normativa tecnica di settore.
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