Gazzetta n. 267 del 16 novembre 2006 (vai al sommario) |
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI |
DECRETO 2 novembre 2006 |
Modificazione al disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Arcole». |
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IL DIRETTORE GENERALE per la qualita' dei prodotti agroalimentari
Vista la legge 10 febbraio 1992, n. 164, recante nuova disciplina delle denominazioni di origine dei vini; Visti i decreti di attuazione, finora emanati, della predetta legge; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 348, con il quale e' stato emanato il regolamento recante la disciplina del procedimento di riconoscimento delle denominazioni di origine dei vini; Vista la legge 27 marzo 2001, n. 122, recante disposizioni modificative e integrative alla normativa che disciplina il settore agricolo e forestale; Vista la domanda presentata, per il tramite della regione Veneto, dal Consorzio per la tutela dei vini DOC «Arcole», intesa ad ottenere la modifica del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Arcole»; Visto il parere favorevole espresso dalla regione Veneto in merito alla richiesta di modifica del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Arcole»; Viste le risultanze della pubblica audizione concernente la modifica suddetta; Visti il parere favorevole del Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini sulla citata domanda e sulla proposta del relativo disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Arcole» pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - serie generale - n. 165 del 18 luglio 2006; Vista la nota integrativa del Consorzio per la tutela dei vini D.O.C. «Arcole», nella quale sono state precisate le caratteristiche al consumo della tipologia «Arcole» rosso frizzante omesse nella proposta di disciplinare pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana sopra richiamata; Considerato che, per mero errore materiale, nella proposta di disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Arcole» pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana di cui sopra, e' stato riportato tra virgolette, oltre al nome della denominazione anche quello di alcune tipologie e che, pertanto e' necessario procedere alla loro esatta indicazione; Ritenuto pertanto necessario doversi procedere alla modifica del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Arcole» ed all'approvazione del relativo disciplinare di produzione in conformita' al parere espresso dal predetto Comitato; Considerato che non sono pervenute, nei termini e nei modi previsti, istanze o controdeduzioni da parte degli interessati avverso il parere e la proposta di modifica sopra citati; Decreta:
Art. 1. 1. Il disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Arcole», approvato con decreto ministeriale 4 settembre 2000, e' sostituito per intero dal testo annesso al presente decreto le cui disposizioni entrano in vigore a decorrere dalla vendemmia 2007. |
| Art. 2. 1. I soggetti che intendono porre in commercio, a partire dalla vendemmia 2007, i vini a denominazione di origine controllata «Arcole» provenienti da vigneti non ancora iscritti al relativo albo ma aventi base ampelografica conforme all'annesso disciplinare di produzione, sono tenuti ad effettuare, ai sensi e per gli effetti dell'art. 15 della legge 10 febbraio 1992, n. 164, la denuncia dei rispettivi terreni vitati presso i competenti organi territoriali, ai fini dell'iscrizione dei medesimi all'apposito albo dei vigneti «Arcole». |
| Art. 3. 1. Chiunque produce, vende, pone in vendita o comunque distribuisce per il consumo vini con la denominazione di origine controllata «Arcole» e' tenuto a norma di legge, all'osservanza delle condizioni e dei requisiti stabiliti nell'annesso disciplinare di produzione. 2. Per tutto quanto non previsto dal presente decreto valgono le norme comunitarie e nazionali in materia di produzione, designazione, presentazione e commercializzazione dei vini a denominazione di origine. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 2 novembre 2006 Il direttore generale: La Torre |
| Annesso
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEI VINI A DENOMINAZIONE DI ORIGINE
CONTROLLATA «ARCOLE»
Art. 1.
Denominazione e vini
La denominazione di origine controllata «Arcole», e' riservata ai
vini che corrispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal
presente disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
«Arcole» bianco (anche nelle versioni passito, frizzante e
spumante);
«Arcole» rosso (anche nelle versioni frizzante e novello);
«Arcole» rosato (anche nelle versioni frizzante e novello);
«Arcole» garganega (anche nella versione vendemmia tardiva);
«Arcole» seguito da uno dei nomi di vitigno: Pinot bianco,
Pinot grigio, Chardonnay (quest'ultimo anche in versione frizzante),
Sauvignon, Merlot, Carmenere, Cabernet Sauvignon e Cabernet (da
Cabernet Franc e/o Cabernet Sauvignon e/o Carmenere);
«Arcole» nero.
La menzione «riserva» e' riservata alle tipologie «Arcole» rosso,
Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet e Carmenere.
Art. 2.
Base ampelografica
I vini a denominazione di origine controllata «Arcole» con uno
dei seguenti riferimenti Garganega, Pinot bianco, Pinot grigio,
Chardonnay (anche in versione frizzante), Sauvignon, Merlot, Cabernet
Sauvignon, Carmenere e Cabernet (da Cabernet Franc e/o Cabernet
Sauvignon e/o Carmenere) devono essere ottenuti da uve provenienti da
vigneti coltivati, in ambito aziendale, con i corrispondenti vitigni
per almeno l'85%. Possono concorrere, fino a un massimo del 15%, le
uve di altri vitigni di colore analogo, non aromatiche,
rispettivamente idonei alla coltivazione per le province di Vicenza e
Verona.
I vigneti della varieta' Cabernet Franc devono essere iscritti in
un albo distinto.
Il vino a denominazione di origine controllata «Arcole» bianco
(anche nelle versioni passito, frizzante e spumante) e' ottenuto
dalle uve, dai mosti e dai vini, delle seguenti varieta', provenienti
dai vigneti di un unico ambito aziendale, iscritti agli albi di cui
al comma 1, nella seguente composizione:
Garganega per almeno il 50%, altre varieta' a bacca bianca, non
aromatiche, congiuntamente o disgiuntamente, elencate al precedente
comma 1, fino a un massimo del 50%.
Il vino a denominazione di origine controllata «Arcole» rosso
(anche nelle versioni frizzante, novello), «Arcole» rosato (anche
nelle versioni frizzante e novello) e «Arcole» nero, e' ottenuto
dalle uve, dai mosti e dai vini, delle seguenti varieta', provenienti
dai vigneti di un unico ambito aziendale, iscritti agli albi di cui
al comma 1, nella seguente composizione:
Merlot per almeno il 50%, altre varieta' a bacca nera, non
aromatiche, congiuntamente o disgiuntamente, elencate al precedente
comma 1, fino a un massimo del 50%.
Art. 3.
Zona di produzione delle uve
La zona di produzione dei vini a denominazione di origine
controllata «Arcole» comprende:
provincia di Verona: l'intero territorio amministrativo dei
comuni di: Arcole, Cologna Veneta, Albaredo d'Adige, Zimella,
Veronella, Zevio, Belfiore d'Adige, e, parzialmente, il territorio
amministrativo dei comuni di Caldiero, San Bonifacio, Soave,
Colognola ai Colli, Monteforte, Lavagno, Pressana, Vago e San Martino
Buon Albergo;
provincia di Vicenza: gli interi territori amministrativi dei
comuni di Lonigo, Sarego, Alonte, Orgiano, Sossano e Rovereto di
Gua'.
L'area e' cosi' delimitata: a partire dal km 322 della strada
statale il limite segue verso ovest la suddetta strada in direzione
di Caldiero intersecando il territorio comunale di Soave e Colognola
ai Colli, per piegare a sud seguendo l'unghia di collina dei monti
Rocca e Gazzo sopra la quota 40 e ritornando verso nord sulla strada
statale 11. Da qui il limite prosegue verso ovest lungo la strada
statale 11 fino ad incrociare in territorio di Lavagno l'autostrada
Serenissima che segue in comune di San Martino Buon Albergo, fino
alla localita' Mulino Vecchio, da qui continua verso sud lungo il
confine comunale di San Martino Buon Albergo fino in prossimita'
della localita' Pontoncello dove segue il confine del comune di Zevio
per tutto il suo sviluppo a sud del paese e raggiungendo a Porto
della Bova il confine comunale di Belfiore; lo segue lungo l'Adige
verso Albaredo fino alla localita' Moggia.
Da qui si dirige verso est lungo il confine comunale di Albaredo
fino a raggiungere il confine comunale di Veronella in localita'
Boschirolle e da qui proseguendo lungo il Dugale Anson per dirigersi
verso nord alla localita' Gallinara, quindi di nuovo ad est lungo il
Dugale Gatto per raggiungere verso nord il confine comunale di
Cologna Veneta. La delimitazione segue quindi il confine comunale di
Cologna Veneta passando per la localita' Pra fino a congiungersi col
confine comunale di Pressana sul fiume Fratta che segue la direzione
sud-est oltrepassando la strada ferrata in disarmo e la localita'
Ponte Rosso.
Prosegue lungo tale linea fino ad incontrare il confine comunale
fra Pressana e Minerbe; percorre quindi tale delimitazione fino a
collegarsi con il confine provinciale padovano in localita' Rovenega.
Si dirige quindi lungo questo confine provinciale delimitando prima
la via Rovenega, poi la via Argine Padovano, quindi via Argine
Padovano, entrando nel comune di Rovereto di Gua', oltrepassa la
localita' Caprano fino ad incontrare il fiume Gua'.
Il limite prosegue quindi lungo il fiume Gua' in direzione
nord-ovest fino ad intersecare il confine comunale fra Rovereto di
Gua' e Cologna Veneta in localita' Boara. Da qui viene seguito il
confine del comune di Cologna verso est fino alla localita' Salboro,
dirigendosi quindi verso nord-ovest, lungo il confine provinciale con
Vicenza sino presso S. Sebastiano e passando dalla localita' Orlandi
e proseguendo a nord fino allo scolo Ronego ed al confine del comune
di Orgiano. Da qui lungo lo scolo Alonte il limite si dirige verso
est passando per Case Como per raggiungere il confine comunale di
Sossano passando per la localita' Pozza fino al Ponte Sbuso.
Da qui si dirige a nord passando per la localita' Termine, quindi
Ponte Mario fino a raggiungere lo scolo Fiumicello e da qui
dirigendosi per breve tratto verso nord e quindi verso est, sempre
lungo il confine comunale di Sossano, passando per la localita'
Campagnola e quindi alla localita' Pozza. Da qui il confine
ridiscende verso sud passando dalla localita' Fontanella, quindi
Pontelo fino al confine comunale di Orgiano che segue verso nord
lungo lo scolo Liona, per piegare a est passando dalla localita'
Dossola fino al confine comunale di Alonte che segue per breve tratto
verso nord fino al confine comunale di Lonigo per Ca Bandia fino alla
localita' Ciron per poi dirigersi verso sud-est e Presso il monte
Crearo si congiunge col confine comunale di Sarego che segue verso
nord passando per la localita' Giacomelli raggiungendo infine il
fiume Bredola che costeggia verso sud-est per poi continuare verso
nord passando per la localita' Canova e Navesella.
Da qui il confine comunale di Sarego prosegue verso est passando
per la localita' Frigon basso e la localita' Muraro dove si
ricongiunge al confine comunale di Lonigo. Questo viene seguito verso
nord fino alla ferrovia Milano-Venezia che costeggia fino alla
localita' Dovaro per poi proseguire a nord e piegare verso est in
prossimita' della strada statale 11, passando raggiungendo il confine
comunale di San Bonifacio in localita' Fossacan. Da qui la
delimitazione continua verso nord lungo il confine provinciale tra
Verona e Vicenza fino alla strada statale 11 a Torri di Confine e
continuare verso nord fino all'autostrada Serenissima. Questa viene
seguita verso ovest intersecando il torrente Aldega' ed entrando in
comune di Monteforte per proseguire sempre lungo l'autostrada fino
alla strada per San Lorenzo che segue verso sud fino a raggiungere la
strada statale 11 vicino al ponte sul torrente Alpone in prossimita'
dello zuccherificio di San Bonifacio. La strada statale 11 viene
seguita infine verso ovest fino al punto di partenza al Km. 322.
Art. 4.
Norme per la viticoltura
Le condizioni ambientali di coltura dei vigneti destinati alla
produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Arcole»
devono essere quelle tradizionali della zona e, comunque, atte a
conferire alle uve e al vino derivato le specifiche caratteristiche.
I terreni devono presentare composizione argillosa o
argilloso-sabbiosa o sabbiosa.
Sono pertanto da considerarsi esclusi ai fini dell'iscrizione
all'albo dei vigneti, quelli ubicati in terreni di natura torbosa,
limosa o eccessivamente umidi e fertili.
Le viti devono essere allevate esclusivamente a spalliera
semplice o doppia, ad esclusione della varieta' Garganega per la
quale e' consentito l'uso della pergola semplice o doppia, o della
pergoletta veronese aperta.
Per i vigneti piantati prima dell'approvazione del presente
disciplinare e non allevati a spalliera, e' consentita l'iscrizione
agli albi dei vigneti per un periodo massimo di 15 anni. Trascorso
tale periodo, i vigneti di cui al paragrafo precedente saranno
automaticamente cancellati dai rispettivi albi. E' fatto obbligo
nella conduzione delle pergole la tradizionale potatura, a secco ed
in verde, che assicuri l'apertura della vegetazione nell'interfila.
E' fatto obbligo per tutti vigneti piantati dopo l'approvazione
del presente disciplinare, qualsiasi sia la varieta' coltivata,
prevedere un numero di ceppi per ettaro non inferiore a 3.500, ad
esclusione della varieta' Garganega per la quale il numero di ceppi
per ettaro non puo' essere inferiore a 3.000.
I sesti d'impianto, le forme d'allevamento ed i sistemi di
potatura, devono essere comunque atti a non modificare le
caratteristiche delle uve e del vino.
E' vietata ogni pratica di forzatura; e' tuttavia consentita
l'irrigazione di soccorso.
La produzione massima di uva per ettaro in coltura specializzata
delle varieta' di viti destinate alla produzione dei vini di cui
all'art. 2 e i rispettivi titoli alcolometrici volumici naturali
minimi sono i seguenti:
=====================================================================
| |Titolo alc. vol. nat. minimo
Vitigno |Prod. max uva/ha Ton.| %vol
=====================================================================
Garganega | 16 | 19.50
---------------------------------------------------------------------
Pinot Bianco| 13 | 10.00
---------------------------------------------------------------------
Pinot Grigio| 13 | 10.00
---------------------------------------------------------------------
Chardonnay | 14 | 10.00
---------------------------------------------------------------------
Sauvignon | 14 | 10.00
---------------------------------------------------------------------
Merlot | 15 | 10.00
---------------------------------------------------------------------
Cabernet (*)| 14 | 10.00
(*) Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Carmenere.
Per la produzione massima ad ettaro e il titolo alcolometrico
volumico naturale minimo delle uve destinate alla produzione dei vini
delle tipologie «Bianco» (anche nelle versioni passito, frizzante e
spumante) e «Rosso» (anche nelle versioni frizzante e novello) e
«Rosato» (anche nelle versioni frizzante e novello), si fa
riferimento ai limiti stabiliti per ciascuna delle varieta' che le
compongono.
Le uve destinate alla produzione delle tipologie Rosso, Merlot,
Cabernet Sauvignon e Cabernet designate con il termine «riserva»
devono avere un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di
11,00% e una produzione di uva di 12 ton per ettaro.
Le uve destinate alla produzione della tipologia «Arcole» Nero
devono avere un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di
11,00% e una produzione di uva di 12 ton per ettaro.
Le uve della varieta' Garganega, qualora siano destinate alla
produzione di vini designati con il termine «vendemmia tardiva»
devono avere una resa non superiore a 12 ton per ettaro.
Le uve dei vini destinati alla produzione dei vini spumanti
potranno avere un titolo alcolometrico volumico naturale minimo
inferiore dello 0,5% rispetto a quello sopra specificato, purche' la
destinazione delle uve atte ad essere elaborate, venga espressamente
indicata nella denuncia annuale delle uve.
In annate con andamenti climatici particolarmente sfavorevoli e'
ammessa, con provvedimento della regione Veneto, adottato secondo le
procedure di cui all'art. 10 della legge n. 164/1992 ed al successivo
paragrafo 12, la riduzione del titolo alcolometrico volumico naturale
minimo delle uve destinate alla produzione dei vini di cui alla
presente denominazione.
Nelle annate favorevoli, i quantitativi di uva ottenuti da
destinare alla produzione del vino a denominazione di origine
controllata «Arcole», devono essere riportati nei limiti di cui sopra
purche' la produzione globale non superi del 20% i limiti medesimi,
fermo restando i limiti resa uva/vino per i quantitativi di cui
trattasi.
La regione Veneto con proprio decreto, ai sensi dell'art. 10
della legge n. 164/1992, su proposta del consorzio di tutela, di anno
in anno, prima della vendemmia puo' stabilire i limiti massimi di
resa di uva ad ettaro, classificabile per la produzione dei vini
destinati a produrre la denominazione di origine controllata
«Arcole», inferiori a quelli fissati nel presente disciplinare di
produzione, dandone comunicazione immediata al Ministero per le
politiche agricole alimentari e forestali .
I rimanenti quantitativi fino al raggiungimento del limite
massimo previsto dal presente art., saranno presi in carico per la
produzione di vino da tavola a indicazione geografica tipica se ne
hanno le caratteristiche.
Art. 5.
Norme per la vinificazione
Le operazioni di appassimento, di vinificazione delle uve e di
invecchiamento obbligatorio dei vini destinati alla produzione della
denominazione di origine controllata. «Arcole» devono essere
effettuate nell'ambito delle province di Verona e Vicenza.
Nella vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche
locali, leali e costanti atte a conferire al vino le sue peculiari
caratteristiche.
E' consentito l'arricchimento, nel rispetto della normativa
nazionale e comunitaria, ad esclusione dei passiti.
La resa massima dell'uva in vino non deve essere superiore al 70%
per tutti i vini. Qualora la resa uva/vino superi i limiti di cui
sopra, ma non il 75%, l'eccedenza non ha diritto alla denominazione
d'origine controllata. Oltre detto limite decade il diritto alla
denominazione d'origine controllata per tutta la partita.
I mosti ed i vini idonei alla produzione del vino a denominazione
di origine controllata «Arcole» Bianco nel rispetto di quanto
disposto dal presente disciplinare, possono essere utilizzati per
produrre vini spumanti ottenuti secondo le metodologie di
elaborazione previste dalle normative nazionali e comunitarie.
I mosti ed i vini idonei alla produzione del vino «Arcole» nelle
tipologie Arcole Bianco, Arcole Rosato e Arcole Chardonnay, nel
rispetto di quanto disposto dal presente disciplinare, possono essere
utilizzati per produrre vini frizzanti ottenuti secondo le
metodologie di elaborazione previste dalle normative nazionali e
comunitarie.
La vinificazione delle uve destinate alla produzione
dell'«Arcole» Bianco Passito o «Arcole» Passito puo' avvenire solo
dopo che le stesse siano state sottoposte ad appassimento naturale,
per un periodo non inferiore ai due mesi, avvalendosi anche di
sistemi e/o tecnologie che comunque non aumentino la temperatura
dell'appassimento rispetto al processo naturale.
La resa massima dell'uva in vino per ottenere l'«Arcole» Passito
non deve essere superiore al 40%.
La vinificazione delle uve destinate alla produzione del «Arcole»
Nero puo' avvenire solo dopo un appassimento naturale di almeno
trenta giorni avvalendosi anche di sistemi e/o tecnologie che
comunque non alterino le temperature rispetto al processo naturale.
La resa massima dell'uva in vino per ottenere l'«Arcole» Nero non
deve essere superiore al 45%.
I vini delle tipologie «Arcole» Nero, «Arcole» Passito e «Arcole»
Vendemmia Tardiva non possono essere immessi al consumo prima del 1°
novembre dell'anno successivo alla vendemmia. L'affinamento deve
essere di almeno tre mesi in botti di legno.
La elaborazione dei vini spumanti e frizzanti deve avvenire solo
all'interno del territorio della regione Veneto.
La specificazione vendemmia tardiva e' riservata esclusivamente
al vino «Arcole» Garganega prodotto con le uve raccolte dopo l'estate
di S. Martino (11 novembre).
I vini a denominazione origine controllata «Arcole» con
indicazione di vitigno, ottenuti da uve raccolte nella parte di
territorio di cui all'art. 3, ubicato in provincia di Vicenza,
possono a norma dell'art. 7, quinto comma della legge n. 164/1992,
essere riclassificati nelle analoghe tipologie della denominazione di
origine controllata «Vicenza», se compatibili con il disciplinare di
produzione della predetta denominazione di origine.
Art. 6.
Caratteristiche al consumo
I vini di cui all'art. 1 all'atto dell'immissione al consumo
devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
«Arcole» Pinot Bianco:
colore: giallo paglierino;
odore: fine caratteristico, tendente al fruttato;
sapore: asciutto, talvolta morbido, vellutato, armonico;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11 % vol;
acidita' totale minima:5 g\l;
estratto non riduttore minimo: 16 g\l;
«Arcole» Chardonnay:
colore: giallo paglierino;
odore: fine caratteristico, elegante;
sapore: asciutto, talvolta morbido e fine;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11% vol;
acidita' totale minima: 5 g\l;
estratto non riduttore minimo: 16 g\l;
«Arcole» Chardonnay Frizzante:
colore: giallo paglierino tendente, a volte al verdognolo,
brillante;
odore: caratteristico con profumo intenso e delicato;
sapore: di medio corpo, armonico, leggermente amarognolo;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5% vol;
acidita' totale minima: 5,5 g\l;
estratto non riduttore minimo: 16 g/l;
«Arcole» Pinot Grigio:
colore: da giallo paglierino ad ambrato, talvolta con riflessi
ramati;
odore: delicato, caratteristico, fruttato;
sapore: asciutto, armonico, caratteristico;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11 % vol;
acidita' totale minima: 5 g\l;
estratto non riduttore minimo: 16 g/l;
«Arcole» Garganega:
colore: giallo paglierino tendente al verdognolo;
odore: caratteristico con profumo intenso e delicato;
sapore: asciutto, leggermente amarognolo, acidulo;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5% vol;
acidita' totale minima: 5 g\l;
estratto non riduttore minimo: 16 g\l;
«Arcole» Merlot:
colore: rosso rubino se giovane, tendente al granato se
invecchiato;
odore: piuttosto intenso, caratteristico;
sapore: asciutto, leggermente amarognolo;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,5% vol e 12%
vol nella versione riserva;
acidita' totale minima: 4,5 g\l;
estratto non riduttore minimo: 18 g\l e 22 g\l nella versione
riserva;
«Arcole» Cabernet Sauvignon:
colore: rosso rubino intenso, tendente al granato con
l'invecchiamento;
odore: caratteristico, con profumo piu' intenso se invecchiato;
sapore: asciutto, armonico, austero e vellutato se invecchiato;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,5% vol e 12%
vol nella versione riserva;
acidita' totale minima: 4,5 g\l;
estratto non riduttore minimo: 20 g\l e 22 g\l nella versione
riserva;
«Arcole» Cabernet:
colore: rosso rubino carico, talvolta tendente al granato;
odore: gradevole, con profumo piu' intenso se invecchiato;
sapore: asciutto, armonico, vellutato se invecchiato;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,5% vol. e 12%
vol nella versione riserva;
acidita' totale minima: 4,5 g\l;
estratto non riduttore minimo: 20 g\l . e 22 g\l nella versione
riserva;
«Arcole» Carmenere:
colore: rosso rubino carico, talvolta tendente al granato;
odore: gradevole e caratteristico, con profumo piu' intenso se
invecchiato;
sapore: asciutto, armonico, vellutato se invecchiato;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol e
12,00% vol nella versione riserva;
acidita' totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l e 22,0 g/l nella
versione riserva;
«Arcole» Bianco:
colore: giallo paglierino a volte tendente al verdognolo;
odore: caratteristico con profumo intenso e delicato;
sapore: asciutto, di medio corpo, armonico, leggermente
amarognolo;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5% vol;
acidita' totale minima: 4,5 g\l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l;
«Arcole» Bianco spumante o Arcole spumante:
spuma: fine e persistente
colore: giallo paglierino piu' o meno intenso
odore: caratteristico, leggermente fruttato;
sapore: sapido, caratteristico, delicato, nei tipi extra brut,
brut, extra dry, dry, abboccato e dolce;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11% vol;
acidita' totale minima: 4,5 g\l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g\l;
«Arcole» Rosso:
colore: rosso rubino;
odore: intenso e delicato;
sapore: asciutto di medio corpo e armonico;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol e
12,00% vol nella versione riserva;
acidita' totale minima: 4,5 g\l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g\l e 22,0 g/l nella
versione riserva;
«Arcole» Rosso Frizzante:
colore: rosso rubino;
odore: intenso e delicato;
sapore: di medio corpo, armonico, secco o abboccato;
titolo alcolometrico volumico totale minimo:11,00% vol;
acidita' totale minima:5,0 g/l
estratto non riduttore minimo: 18,00 g/l;
«Arcole» Novello:
colore: rosso rubino chiaro;
odore: intenso fruttato caratteristico con sentore di ciliegia;
sapore: asciutto, sapido, leggermente acidulo;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11 % vol;
acidita' totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l;
«Arcole» Sauvignon:
colore: giallo paglierino piu' o meno intenso;
odore: delicato, caratteristico;
sapore: asciutto, pieno, armonico;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidita' totale minima: 4,5, g\l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g\l;
«Arcole» Bianco Frizzante o «Arcole» Frizzante:
colore: giallo paglierino tendente talvolta al verdognolo
brillante;
odore: caratteristico con profumo intenso e delicato;
sapore: di medio corpo, armonico, leggermente amarognolo,
secco, abboccato o dolce;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
acidita' totale minima: 5,0 g\l;
estratto non riduttore minimo: 15,0 g\l;
«Arcole» Rosato:
colore: rosso rubino chiaro, brillante;
odore: caratteristico con profumo intenso e delicato;
sapore: di medio corpo, armonico;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
acidita' totale minima: 5,0 g\l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g\l;
«Arcole» Rosato Frizzante:
odore: caratteristico con profumo intenso e delicato;
colore: rosso rubino chiaro;
sapore: di medio corpo, armonico, secco, abboccato o dolce;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
acidita' totale minima: 5,0 g\l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g\l;
«Arcole» Bianco Passito o «Arcole» Passito:
colore: giallo dorato piu' o meno intenso;
odore: gradevole, intenso e fruttato;
sapore: amabile, dolce, vellutato, armonico di corpo con
eventuale percezione di legno;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 14,50% vol;
acidita' totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 24,0 g/l;
«Arcole» Garganega Vendemmia Tardiva:
colore: giallo paglierino intenso con possibili riflessi
verdognoli e dorati;
odore: ampio, profondo e intenso;
sapore: rotondo, pieno, intenso a volte con una vena amarognola
nel finale, nei prodotti maturati in legno puo' presentare anche note
di vaniglia;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol;
acidita' totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l;
«Arcole» Nero:
colore: rosso intenso con l'invecchiamento tendente al granato;
odore: caratteristico, accentuato, delicato;
sapore: pieno, vellutato, caldo, di buona struttura e
persistenza;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13,50% vol.;
acidita' totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 26,0 g/l;
I vini a denominazione di origine controllata «Arcole» di cui al
presente articolo, possono essere elaborati, secondo pratiche
tradizionali, anche in recipienti di legno; in tal caso possono
essere caratterizzati da leggero sentore di legno.
E' facolta' del Ministero per le politiche agricole, alimentari e
forestali Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle
denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei
vini modificare con proprio decreto i limiti dell'acidita' e
dell'estratto non riduttore minimo.
Art. 7.
Etichettatura designazione e presentazione
Nella presentazione e designazione dei vini a denominazione di
origine controllata «Arcole» nelle varie tipologie, e' vietata
l'aggiunta di qualsiasi qualificazione aggiuntiva diversa da quella
prevista dal presente disciplinare, ivi compresi gli aggettivi
«extra», «fine», «scelto» «selezionato» e similari. E' consentito
l'uso di indicazioni che facciano riferimento a nomi, ragioni
sociali, marchi privati non aventi significato laudativo e non idonei
a trarre in inganno il consumatore.
I vini a denominazione di origine controllata «Arcole» Rosso,
Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet ottenuti da uve con una
produzione per ettaro di 12 tonnellate aventi un titolo alcolometrico
volumico minimo naturale di 11%, qualora vengano sottoposti ad un
periodo di invecchiamento di almeno due anni, di cui almeno tre mesi
in botti di legno, possono portare in etichetta la qualificazione
aggiuntiva di «Riserva», purche' le relative partite siano
specificate nella dichiarazione del raccolto come «destinate a
riserva».
Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° novembre dell'anno di
produzione delle uve.
Nella presentazione e designazione della tipologia «Arcole»
Bianco Passito, «Arcole» Bianco Spumante, «Arcole» Bianco Frizzante,
«Arcole» Garganega Vendemmia Tardiva, «Arcole» Rosso, e «Arcole»
Rosso Novello puo' essere omesso il riferimento al colore e al
vitigno.
Le menzioni facoltative esclusi i marchi e i nomi aziendali
possono essere riportate nell'etichettatura soltanto in caratteri
tipografici non piu' grandi o evidenti di quelli utilizzati per la
denominazione di origine del vino, salve le norme generali piu'
restrittive.
Nella designazione della tipologia riserva deve figurare
obbligatoriamente l'indicazione dell'annata di produzione delle uve.
Nella designazione dei vini a denominazione di origine
controllata «Arcole» con vitigno puo' essere utilizzata la menzione
«vigna» a condizione che sia seguito dal corrispondente toponimo, che
la relativa superficie sia distintamente specificata nell'albo dei
vigneti, che la vinificazione, elaborazione e conservazione del vino
avvengano in recipienti separati e che tale menzione, seguita dal
toponimo venga riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei
registri, sia nei documenti di accompagnamento.
Art. 8.
Confezionamento
Per i vini a denominazione di origine controllata «Arcole»
immessi al consumo in contenitori fino a 5 litri, e' obbligatorio
l'utilizzo delle tradizionali bottiglie di vetro chiuse con tappo di
sughero raso bocca.
Tuttavia per le bottiglie da 0,375 fino a 1,5 litri e' consentito
anche l'uso del tappo a vite.
La tappatura dei vini frizzanti e spumanti deve essere conforme
alla normativa vigente.
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