| Con decreto 29 novembre 2005 e' conferita la seguente ricompensa: Croce d'argento
 Al  Colonnello  Camillo  de  Milato,  nato  il  13  marzo  1952 a Francavilla Fontana (Brindisi), con la seguente motivazione:
 «Ufficiale   superiore,  capo  cellula  KFOR  per  le  elezioni municipali  in  Kosovo  nell'ambito dell'operazione "Joint Guardian", affrontava  il  delicatissimo  e  fondamentale  incarico  con  grande lucidita',   entusiasmo   ed   elevatissimo  impegno  in  un  momento particolarmente  difficile del processo di pace e di integrazione tra le  diverse  etnie.  In  particolare,  nel  corso della consultazione elettorale,  si e' distinto per la meticolosa attenzione con la quale ha  pianificato  l'intera attivita' connessa con lo svolgimento delle votazioni  e la diramazione dei risultati, guadagnandosi la stima, la considerazione  e  l'ammirazione del personale di KFOR nonche' quella dei   funzionari   della   organizzazione   per  la  sicurezza  e  la cooperazione in Europa.
 Ufficiale di elevatissime capacita' complessive ha contribuito ad accrescere il prestigio della forza armata e dell'Italia nel contesto internazionale». - Pristina (Kosovo), 30 marzo 2001.
 
 Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
 Croce d'argento
 Al  Colonnello  Gianfranco  Scalas,  nato  il  16  giugno 1951 ad Assemini (Cagliari), con la seguente motivazione:
 «Capo  della  cellula  pubblica informazione dell'Italian Joint Task  Force  Iraq,  nell'ambito  dell'operazione  "Antica Babilonia", evidenziava   una  profonda  e  consolidata  esperienza  nel  settore dell'informazione  e una spiccata capacita' di concepire, impostare e gestire,  in  maniera  efficacissima  e  pienamente  rispondente alle esigenze  della  Forza  armata,  i  rapporti con i rappresentanti dei mass-media nazionali ed esteri.
 Grazie   alla   sua   sensibilita'   e   alla   sua  elevatissima professionalita', individuava sempre e tempestivamente le modalita' e i momenti per esaltare, attraverso i reportage dei media, l'impegno e i  positivi risultati delle molteplici e variegate attivita' condotte da  tutti i reparti presenti nel contingente, garantendo nel contempo un eccezionale ritorno d'immagine per le Forze armate italiane.
 In  occasione del proditorio attacco terroristico del 12 novembre 2003,  nonostante  fosse colpito in prima persona per la morte di due dei   suoi  stretti  collaboratori  e  il  ferimento  di  altri  due, organizzava  e  gestiva  un  evento  mediatico  di  tale  portata con autorevolezza, lucido raziocinio e straordinaria concretezza mediante una  serie  di attivita' connesse con i mezzi di informazione locali, italiani   e   stranieri,   dimostrando  in  ogni  circostanza  piena padronanza,  maturita' di pensiero e serenita' di giudizio e mettendo in  luce  -  anche  nella  tragedia  - il comportamento del personale dell'Esercito  efficiente,  leale,  dignitoso,  ma nello stesso tempo fermo e deciso a continuare ad assolvere pienamente la missione.
 Magnifica  figura  di  ufficiale  e  di  soldato  che, animato da profondo  amore  per  l'Istituzione,  ha  consentito, con eccezionali capacita' realizzatrici, impegno elevatissimo e senza alcun limite di orario,  di  elevare l'immagine del contingente militare italiano nel contesto  nazionale  e  internazionale».  -  An  Nasiriyah (Iraq), 29 gennaio 2004.
 
 Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
 Croce d'argento
 Al  Tenente  Colonnello  Enrico Paolo Pirastru, nato il 1° aprile 1962 a Cagliari, con la seguente motivazione:
 «Capo  di  Stato  Maggiore  della Italian Joint Task Force Iraq nell'ambito  dell'operazione  "Antica Babilonia", schierata in teatro operativo  immediatamente  post-  bellico,  caratterizzato  da  vuoto istituzionale e da elevata conflittualita' endemica, assolveva le sue determinanti funzioni, in maniera esemplare, incisiva e preziosissima per il successo della missione. Figura fondamentale ed insostituibile della  Brigata,  costituiva  in  ogni  circostanza elemento di sicuro riferimento  per  tutto  il  contingente, riuscendo con straordinaria professionalita',  grande  acume  e  spiccato  buon senso a gestire e coordinare  le  numerose,  complesse  e  delicatissime  attivita' che interessavano  incessantemente  le  unita'  della  Brigata. Nei primi giorni  delle  operazioni,  emersa  chiaramente  la complessita' e la delicatezza  della  situazione  operativa,  caratterizzata  da  forti tensioni,   profondi  disagi  ambientali  e  rischi  sempre  latenti, organizzava  il  dispositivo  ed  elaborava  direttive  perfettamente aderenti  alla realta', mettendo le unita' italiane e l'unita' rumena nelle  condizioni  di assolvere completamente i compiti assegnati. In particolare,  determinato ad agevolare e salvaguardare il processo di ricostruzione   dell'Iraq   ricercava   con   fermezza,   ogni  volta necessaria,  l'incontro  con  i  capi  delle  tribu'  locali  e  capi religiosi  (Iman),  che  coinvolgeva  in  complessi  colloqui fino ad eliminare i piu' accesi e pericolosi contrasti.
 Inoltre, conscio dell'importanza del contingente nazionale per il ripristino  delle condizioni di convivenza, si faceva promotore delle piu'  importanti operazioni per la ricerca ed il sequestro di ingenti quantita'  di  armi,  pianificava  ed  organizzava  perfettamente  il controllo e la sicurezza dei luoghi di culto che facevano meritare al contingente  numerosi  apprezzamenti.  Professionista  di grandissima valenza,  riusciva  con  la  sua encomiabile generosita', il suo raro senso  del  dovere  e la sua eccezionale abnegazione a conquistare la stima  incondizionata  degli altri contingenti e la piena fiducia dei comandi   superiori,  fornendo  un  contributo  fondamentale  per  il positivo  esito  delle  operazioni  in  Iraq  e  portando gran lustro all'immagine   dell'Italia   e   delle  sue  forze  armate  in  campo internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 2 luglio - 7 ottobre 2003.
 
 Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
 Croce d'argento
 Al  Capitano  Stefano  Pensalfini,  nato  il  16  giugno  1972  a Terracina (Latina), con la seguente motivazione:
 «Comandante  di  compagnia  mortai  inquadrata nella Joint Task Force  "Fagare"  della  JTF-Iraq  nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia",  esercitava  la  sua  azione di comando con straordinaria dedizione, elevata professionalita' e spiccato senso del dovere.
 Impegnato  in  un  contesto  caratterizzato  da  forti  tensioni, profondi  disagi ambientali e rischi sempre latenti, ha organizzato e condotto  con chiarezza d'intenti le numerosissime attivita' connesse con  l'espletamento  della missione, riuscendo ad infondere fiducia e sicurezza nei suoi bersaglieri, agevolandone il corretto assolvimento del compito.
 Profondo  conoscitore  dello strumento militare e delle procedure d'impiego  delle  forze  destinate ad operare sul terreno, nel quadro della  complessa attivita' di controllo della citta' di An Nasiriyah, l'unita'  alle  sue  dipendenze  ha  piu' volte portato a termine con pieno  successo,  sequestri  di  armi e munizioni rendendo, di fatto, piu' sicura l'area di responsabilita'.
 Dirigeva,  inoltre,  con assoluta perizia, le delicate operazioni "Sesterzio  II  e  III", consistenti nel pagamento dello stipendio di tre  mensilita'  a  circa settantamila tra ufficiali, sottufficiali e soldati  del  disciolto Esercito iracheno, garantendo con gli assetti messi a sua disposizione, l'indispensabile cornice di sicurezza.
 In  particolare,  fronteggiava  con  determinazione e consapevole coraggio una situazione di crisi generatasi a seguito di alcuni colpi d'arma  da  fuoco  esplosi da personale non identificato in direzione del  dispositivo di sicurezza messo in atto dalla TF e di una intensa sassaiola  contro  i militari italiani, riuscendo a sedare la folla e riportando la situazione alla normalita'.
 Con  il  suo  operato,  caratterizzato  da  genuino  entusiasmo e assoluta  fede  nei  valori  propri  della  tradizione  militare,  da altissima   capacita'   di   comando,   coraggio,   determinazione  e generosita',  ha  contribuito,  in  maniera determinante, a conferire ulteriore  lustro  e  prestigio  all'Esercito  italiano e ad elevarne l'immagine nel contesto interforze ed internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 2 luglio - 7 ottobre 2003.
 
 Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
 Croce d'argento
 Al  Maresciallo  Ordinario Anton Blasbichler, nato il 18 febbraio 1972 a Bressanone (Bolzano), con la seguente motivazione:
 «Maresciallo  ordinario  in forza al reparto attivita' sportive del centro addestramento alpino, al termine di una esaltante stagione agonistica  conquistava  per  la  quarta  volta la Coppa del Mondo di slittino su fondo naturale, categoria singolo.
 Atleta  di  valore assoluto, con questo successo ha ulteriormente arricchito  uno  straordinario  palmares che comprende: quattro Coppe del  Mondo,  due  medaglie  d'oro,  due  medaglie d'argento ed una di bronzo ai campionati mondiali e tre titoli italiani assoluti.
 Gli  eccezionali  risultati,  ottenuti  grazie  ad  indiscutibili capacita' tecniche ed agonistiche, ma anche per l'encomiabile spirito di  sacrificio,  l'incrollabile  forza  di  volonta'  e  l'ammirevole coraggio dimostrati, gli hanno permesso di diventare un autorevole ed esemplare punto di riferimento per i piu' giovani atleti.
 Fulgido   esempio   di  atleta  e  soldato  dalle  indiscusse  ed eccezionali  doti  agonistiche, umane e professionali, che con i suoi innumerevoli  successi  ha  onorato  lo  sport  italiano esaltando il prestigio  e l'immagine delle truppe alpine e dell'Esercito in ambito internazionale». - Oberperfuss (Germania), 5 febbraio 2005.
 
 Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
 Croce d'argento
 Al Sergente Mario Pellegrino, nato il 14 febbraio 1976 a Catania, con la seguente motivazione:
 «Comandante di squadra fucilieri inquadrata nella 13ª Compagnia della  Joint Task Force "Fagare'" distaccata nel sito di Ash Shatrah, nell'ambito  dell'operazione  "Antica Babilonia", in Iraq, affrontava le   molteplici  e  diversificate  attivita'  legate  al  particolare incarico con elevatissimo impegno, passione autentica e capacita' non comuni, dimostrando altissimo senso di responsabilita' ed eccezionale attaccamento al dovere ed alle istituzioni.
 Chiamato  ad  operare  in un contesto di generalizzato pericolo e grande  incertezza caratterizzato da condizioni ambientali di estrema difficolta',  si  prodigava  con straordinaria dedizione, eccezionale forza  di volonta' e spiccate capacita' realizzative, ponendosi quale autorevole punto di riferimento per il personale alle sue dipendenze.
 In  particolare,  durante  un'attivita' di pattugliamento, mentre effettuava  il  controllo  di  un'autovettura  sospetta  con  a bordo quattro  individui  armati,  si  avvedeva  di  due  pick-up con altro personale  armato  che apriva il fuoco in direzione della sua unita'. Con  perizia,  determinazione e consapevole coraggio, metteva in atto un  dispositivo  che  gli  consentiva  di  bloccare e consegnare alla polizia  locale  gli  aggressori  e  di sequestrare sedici AK 47, due pistole, tre bombe a mano e centinaia di munizioni di vario calibro.
 Nel  prosieguo  della  missione,  continuava  ad  operare in modo esemplare  con fervido impegno e autentica passione riscuotendo ampia stima e unanime apprezzamento.
 Fulgido    esempio    di    militare   dotato   di   non   comune professionalita',  competenza ed elevatissimo spirito di servizio che ha contribuito, in maniera determinante, a conferire ulteriore lustro e  prestigio  all'Esercito  italiano  e  ad  elevarne  l'immagine nel contesto  interforze  ed  internazionale».  - An Nasiriyah (Iraq), 20 luglio - 28 settembre 2003.
 
 Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
 Croce d'argento
 Al  Capitano  Giampiero  Bisanti,  nato  il  7 agosto 1973 a Cham (Svizzera), con la seguente motivazione:
 «Comandante  di compagnia fucilieri inquadrato nella Joint Task Force  "Fagare"  della  JTF-Iraq  nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia",  distaccata  presso  il  sito  industriale  a  nord di An Nasiriyah,  esercitava  la  sua  azione  di comando con straordinaria dedizione, elevata professionalita' e spiccato senso del dovere.
 Impegnato  in  un  contesto  caratterizzato  da  forti  tensioni, profondi  disagi ambientali e rischi sempre latenti, ha organizzato e condotto  con chiarezza d'intenti le numerosissime attivita' connesse con  l'espletamento  della missione, riuscendo ad infondere fiducia e sicurezza nei suoi bersaglieri, agevolandone il corretto assolvimento del compito.
 Profondo  conoscitore  dello strumento militare e delle procedure d'impiego  delle  forze  destinate ad operare sul terreno, nel quadro della  complessa  attivita' di controllo della citta' di An Nasiriyah posta  sotto  la sua responsabilita', l'unita' alle sue dipendenze ha piu'  volte portato a termine con pieno successo, sequestri di armi e munizioni rendendo, di fatto, piu' sicura l'area di responsabilita'.
 Ha diretto, inoltre, con assoluta perizia, la delicata operazione "Sesterzio  I",  volta  al  pagamento dello stipendio mensile a circa ventimila  ufficiali e sottufficiali del disciolto Esercito iracheno, garantendo,   con  la  sua  compagnia,  l'indispensabile  cornice  di sicurezza   e  suscitando  il  plauso  delle  autorita'  nazionali  e straniere  per  la  competenza  dimostrata  ed  i brillanti risultati conseguiti.  In  particolare  nel  corso dell'operazione, di indubbia complessita'  ha spronato con la forza dell'esempio il personale alle sue  dipendenze,  dal  quale  ha saputo trarre anche nelle situazioni piu'   complesse   e   potenzialmente   pericolose,   un   rendimento eccezionale.
 Con  il  suo  operato,  caratterizzato  da  genuino  entusiasmo e assoluta  fede  nei  valori  propri  della  tradizione  militare,  da altissima   capacita'   di   comando,   coraggio,   determinazione  e generosita',  ha  contribuito,  in  misura  determinante, al successo della   missione  ed  all'affermazione  del  contingente,  apportando ulteriore  lustro  e prestigio all'Esercito italiano». - An Nasiriyah (Iraq), 3 luglio - 7 ottobre 2003.
 
 Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
 Croce d'argento
 Al  Tenente  Emiliano  Forte,  nato  il 14 febbraio 1977 a Formia (Latina), con la seguente motivazione:
 «Vice  comandante  di  compagnia fucilieri inquadrata nella Joint Task  Force  "Fagare"  della  JTF  - Iraq nell'ambito dell'operazione "Antica  Babilonia",  responsabile  delle unita' distaccate presso il sito  di  Qal  At  Sukkar,  affrontava  le  complesse,  molteplici  e diversificate   attivita'   legate   al   particolare   incarico  con elevatissimo  impegno,  passione  autentica  e  capacita' non comuni, dimostrando   vivo   senso   della   responsabilita'  ed  eccezionale attaccamento al dovere ed alle istituzioni.
 Pur  in  condizioni  ambientali  di estrema difficolta' e in aree caratterizzate  da  altissimo  rischio  latente,  operava  sempre con straordinaria  dedizione  al  lavoro, eccezionale forza di volonta' e spiccate capacita' realizzative.
 Cosciente  della  grande  importanza  del compito attribuito alla Task Force "Fagare", riusciva, con assoluta perizia, ad articolare il dispositivo sul terreno in maniera oculata, realizzando un sistema di controllo  dell'area  di responsabilita' eccezionalmente efficace che consentiva di portare a termine con pieno successo, sequestri di armi e   munizioni   rendendo,   di   fatto,   piu'   sicura   l'area   di responsabilita'.
 Nella  delicatissima fase immediatamente successiva all'attentato alla moschea di Najaf, in cui, tra gli altri, perdeva la vita uno dei maggiori  leaders  religiosi  del mondo islamico Sciita, contribuiva, con  non  comuni  capacita'  di  mediazione, a sedare gli animi della Comunita'  islamica  dei villaggi e dei paesi presenti nel settore di competenza  ed  a  risolvere  pacificamente  le numerose controversie sorte  tra  i  rappresentanti  dei  partiti  politici  islamici  ed i sostenitori  del  potere  tribale,  meritando, in tal modo, il plauso incondizionato dei superiori diretti e non, nazionali e stranieri.
 Esemplare    figura    di   militare   dotato   di   non   comune professionalita',   competenza   che   ha   contribuito,  in  maniera determinante,  a  conferire ulteriore lustro e prestigio all'Esercito italiano   e  ad  elevarne  l'immagine  nel  contesto  interforze  ed internazionale».  -  An  Nasiriyah (Iraq), 29 giugno 2003 - 7 ottobre 2003.
 
 Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
 Croce di bronzo
 Al  Capitano Francesco Ansalone, nato il 16 marzo 1964 a Caserta, con la seguente motivazione:
 «Capo  cellula  supporto alle operazioni presso l'Italian Joint Task  Force  nell'ambito  dell'operazione  "Antica Babilonia" in Iraq dirigeva le molteplici e diversificate attivita' connesse al delicato incarico  con  raro  senso  di  responsabilita',  manifestando chiara visione  dei  problemi  e  adottando  in  ogni  circostanza soluzioni rapide, concrete e di grande importanza per il contingente.
 In   tale   contesto,   gestiva   con  intelligenza  e  altissima professionalita'  i  difficili rapporti con i mezzi di comunicazione, riuscendo a fornire un'immagine positiva dei militari italiani.
 Attraverso  una  serie  di  brillanti  iniziative nel particolare settore,  tra  le  quali i messaggi del comandante dell'Italian Joint Task  Force  alla popolazione locale, riusciva ad elevare il consenso del  contingente  italiano nella provincia di Dhi Qar e ad offrire un concreto contributo al buon esito dell'operazione.
 La  sua  opera  diuturna,  caratterizzata  da  grande  spirito di sacrificio  e  dall'impiego  delle migliori energie fisiche, morali e intellettuali,  ha  meritato  il plauso sincero ed incondizionato del comando sovraordinato e l'ammirazione dei colleghi e dei dipendenti.
 Chiarissimo  esempio  di  ufficiale  altamente  motivato, capace, generoso  ed  affidabile  che  contribuiva  in  modo significativo ad elevare  il  prestigio  del  contingente e dell'esercito italiano nel contesto  interforze  ed  internazionale».  -  An Nasiriyah (Iraq), 2 luglio - 7 ottobre 2003.
 
 Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
 Croce di bronzo
 Al  Colonnello Alfonso Barbato, nato il 19 dicembre 1959 a Tirano (Sondrio), con la seguente motivazione:
 «Comandante  della  Task  Force "Piave" nell'operazione "Antica Babilonia"  in  Iraq  assolveva  l'incarico  profondendo  le migliori energie fisiche, morali, intellettuali e professionali per assicurare il  soddisfacimento  delle  numerose  e complesse esigenze del teatro operativo  nel  settore  dei lavori, della mobilita' e della bonifica degli  ordigni  esplosivi.  In  particolare,  dopo aver articolato il dispositivo  sul  terreno  in  modo  efficace,  affrontava i numerosi impegni  con altissima professionalita' e spiccata iniziativa, sempre in aderenza alle direttive impartite.
 Ufficiale  profondamente  motivato,  generosissimo  e  preparato, riusciva,  con l'esempio e la costante presenza nelle piu' delicate e rischiose  situazioni,  a  motivare  il  personale  alle  dipendenze, facendo  della  Task  Force  "Piave" una compagine armonica altamente efficiente.
 Con  determinazione  ed  autorevolezza  organizzava  una serie di attivita'  operative  ed umanitarie che contribuivano a migliorare le condizioni   di  vita  della  popolazione  locale  ed  assicurare  il necessario supporto all'intero contingente nazionale. Particolarmente significative ed apprezzate le opere di ricostruzione e di ripristino delle  infrastrutture in numerosi villaggi della provincia di Dhi Qar nonche'   quelle   realizzate   a  favore  della  sicurezza  e  della vivibilita' delle istallazioni militari.
 Fulgido esempio di comandante straordinariamente capace, motivato e  concreto  che ha contribuito ad elevare il prestigio dell'esercito italiano  nel  contesto  interforze e internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 26 giugno - 7 ottobre 2003.
 
 Con  decreto  del  Presidente della Repubblica 2 ottobre 2006, e' conferita la seguente ricompensa:
 Medaglia di bronzo
 Al  Generale  di  Brigata  Danilo  Errico nato l'11 agosto 1953 a Torino, con la seguente motivazione:
 «Comandante  della  Brigata multinazionale Sud-Ovest della Kosovo Force  e  comandante  del contingente nazionale in Kosovo nel periodo maggio-novembre   2004,  il  Gen.  B.  Danilo  Errico  si  dimostrava professionista  d'indiscusso  valore  per  pregevoli  qualita'  etico militari  evidenziando,  in  ogni  circostanza d'impiego, eccezionale entusiasmo,    elevatissima   dedizione   al   servizio,   fortissima determinazione  ed encomiabile perizia, sin dal suo arrivo in Kosovo, in  un  contesto  operativo  ed  ambientale ancora scosso dai cruenti disordini   di marzo   2004  e  caratterizzato  da  accesi  contrasti etnico-religiosi e rischi latenti di ordine pubblico, profondeva ogni energia   per   mantenere   la  grande  unita'  alle  sue  dipendenze superbamente  addestrata  ed  in  grado di assolvere perfettamente le delicatissime incombenze operative della missione.
 Brillante  ufficiale,  autorevole, versatile, depositario di doti non  comuni  di  fervida  intelligenza e non comune senso del dovere, improntava  la  sua  azione di comando ad ardente fede assicurando in tutti  i  settori,  sia  operativi  sia logistici, il soddisfacimento delle molteplici e complesse esigenze della brigata.
 Interlocutore  dinamico  e  propositivo,  si  impegnava  con rara perizia,  passione nel lavoro, sincero ed incondizionato attaccamento alle   istituzioni   e   altissimo   senso   della   responsabilita', dimostrandosi  figura  fondamentale  e  di  riferimento  per tutto il comando  e  per  i  reparti  italiani  e stranieri, creando una reale multinazionalita',  riuscendo con straordinario equilibrio e spiccato tatto  a  gestire  e  coordinare,  grazie alla profonda esperienza in contesti  multinazionali e la nitida visione del compito ricevuto, il suo  staff  e  le  "Task  Force"  dipendenti  in tutte le complesse e delicatissime    attivita'   che   hanno   interessato   la   brigata multinazionale Sud-Ovest durante il periodo di permanenza in Kosovo.
 La   sagacia,  l'acume  ed  il  costante  e  zelante  impegno  si concretizza   vano   nel  fornire  soluzioni  e  strumenti  altamente innovativi per l'assolvimento del compito operativo e per l'esaustiva e   risolutiva   gestione   della  crisi.  L'insieme  armonico  delle bellissime  qualita'  di  fondo  e  professionali dell'ufficiale e le capacita'  dimostrate  nelle  piu' difficili occasioni, nonostante le condizioni  operative  estremamente delicate e difficili e le elevate tensioni  ancora  presenti  dopo  i  noti  disordini  di marzo  2004, venivano rimarcate tanto a livello KFOR quanto dai comandi di vertice italiani   e   stranieri,  facendo  meritare  alla  brigata  numerose attestazioni di stima ed apprezzamento.
 Tale  plauso giungeva, peraltro, dalla comunita' locale, civile e religiosa, nonche' dagli organismi internazionali, governativi e non, per  aver fornito un concreto ed essenziale apporto, anche in termini di   comunicazione,  per  la  realizzazione  di  adeguati  importanti progetti  tali  da  far raggiungere gli obiettivi politico-militari a favore della stabilizzazione dell'area.
 Magnifica  figura  di comandante carismatico e straordinariamente capace,  profondamente  animato da fede nel servizio, fulgido esempio di  professionista  che  contribuiva  in  modo  determinante al pieno successo  della missione ed all'affermazione del Contingente italiano dando   lustro   all'Italia  e  all'Esercito  italiano  nel  contesto internazionale». - Kosovo, 19 maggio - 15 novembre 2004.
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