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| Gazzetta n. 259 del 7 novembre 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 29 marzo 2006 |  | Primo  programma  delle  opere  strategiche  (legge  n.  443/2001)  - Itinerario  A 12 Pontina-Appia: variante alla s.s. 7 Appia, in comune di Formia. (Deliberazione n. 98/06). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
 Vista  la  legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che,  all'art.  1,  ha  stabilito  che  le infrastrutture pubbliche e private  e  gli  insediamenti  strategici  e  di preminente interesse nazionale,  da  realizzare  per  la modernizzazione e lo sviluppo del Paese,  vengano  individuati  dal  Governo  attraverso  un  programma formulato  secondo  i  criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello  stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede  di  prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato  art.  1  della  legge n. 443/2001, autorizza  limiti  di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato  e  per  interventi  nel  settore  idrico  di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come modificato, da ultimo, dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare:
 i  commi 134  e  seguenti,  ai  sensi  dei  quali la richiesta di assegnazione  di  risorse,  per  le  infrastrutture  strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato;
 il comma 176, che rifinanzia l'art. 13 della legge n. 166/2002;
 il comma 177 - come modificato e integrato dall'art. 1, comma 13, del  decreto-legge  12 luglio  2004,  n.  168, convertito nella legge 30 luglio  2004,  n.  191,  nonche' dall'art. 16 della legge 21 marzo 2005,  n.  39  - che reca precisazioni sui limiti di impegno iscritti nel  bilancio  dello  Stato  in  relazione  a specifiche disposizioni legislative;
 Visto  il  decreto  legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
 Vista la legge 23 dicembre 2005, n. 266, e visti in particolare:
 l'art.  1,  comma 78,  che autorizza un contributo annuale di 200 milioni  di  euro  per quindici anni, a decorrere dall'anno 2007, per interventi    infrastrutturali,    prevedendo,    tra   l'altro,   il finanziamento  di opere strategiche di preminente interesse nazionale di cui alla citata legge n. 443/2001;
 l'art. 1, comma 78, lettera l) che autorizza, nell'ambito di tale stanziamento,  un  finanziamento  per  la  «realizzazione  del tratto Lazio-Campania  del  corridoio tirrenico, viabilita' accessoria della pedemontana  di  Formia, in misura non inferiore all'1% delle risorse disponibili»;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002,  supplemento  ordinario),  con  la quale questo Comitato, ai sensi  del richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il 1°  Programma  delle  opere  strategiche, che all'allegato 1 include, nell'ambito  dei  «Sistemi  stradali  e  autostradali»  del corridoio plurimodale Tirreno-Nord Europa, l'intervento «Pontina-A12-Appia» per un importo stimato di 1.136,205 euro;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004),  con  la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di  piano  economico-finanziario  ai  sensi  del  richiamato  art. 4, comma 140,  della  legge  n.  350/2003,  prevedendo  che di norma - a corredo  della  richiesta  di  finanziamento  a  carico delle risorse dell'art. 13 della legge n. 166/2002, come sopra rifinanziato - venga presentato  il  piano  sintetico, ma esplicitando che questo Comitato stesso,  in sede di approfondimento, puo' richiedere la presentazione del piano analitico completo;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei   ed   informatici,  relativi  a  progetti  di  investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Visto  il  decreto  emanato  dal  Ministro dell'interno il 14 marzo 2003, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e s.m.i., con il quale - in relazione al  disposto  dell'art.  15,  comma 5,  del  decreto  legislativo  n. 190/2002  -  e'  stato  costituito  il  Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Vista  la  nota  5 novembre  2004,  n.  COM/3001/1, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista  la  nota 22 febbraio 2006, n. 143, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione  istruttoria della «Variante alla S.S. 7 Appia in comune di Formia»,   proponendo   l'approvazione   in   linea   tecnica  e  con prescrizioni   del   progetto  preliminare  e  l'assegnazione  di  un finanziamento di 18,48 milioni di euro;
 Vista  la  nota  21 marzo  2006,  n. 218, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei trasporti ha trasmesso un aggiornamento della  suddetta  relazione  istruttoria  con  la  quale  propone, tra l'altro, di destinare al finanziamento della progettazione definitiva il  contributo  di  cui al citato art. 1, comma 78, lettera l), della legge n. 266/2005;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato   che  l'intervento  e'  incluso  -  tra  le  opere  da realizzare  a  carico  delle  risorse  destinate  all'attuazione  del Programma  - nel piano decennale della viabilita' 2003/2012 sul quale questo  Comitato  si  e' pronunziato con delibera 18 marzo 2005, n. 4 (Gazzetta Ufficiale n. 165/2005);
 Considerato  che,  con  delibera  adottata  in data odierna, n. 75, questo  Ministero  ha proceduto alla quantificazione delle risorse da ritenere  allocabili da questo Comitato stesso, previa specificazione della  quota  destinata  per legge dal citato art. 1, comma 78, della legge   n.   266/2005   ad   alcuni  interventi  in  percentuale  non puntualmente  determinata  e riservandosi di finalizzare in modo piu' circostanziato  le  risorse destinate dalla norma richiamata ad opere inserite nel Programma delle infrastrutture strategiche;
 Considerato  che  l'opera  di  cui trattasi e' compresa nell'Intesa generale quadro tra Governo e regione Lazio, sottoscritta il 20 marzo 2002, nell'ambito dei corridoi autostradali e stradali con la dizione «Adeguamento  della  tratta  S.S. 148 Pontina fino al raccordo con la S.S. 7 Appia come completamento del corridoio tirrenico meridionale»;
 Considerato  che  il  CUP  assegnato  al  progetto  e' il seguente: F32C05000310001;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare: sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che   l'intervento   riguarda  la  realizzazione  della  variante stradale,  denominata  «Pedemontana  di  Formia», alla statale S.S. 7 Appia  per  il  tratto  che,  partendo  dal  territorio  di  Gaeta in localita'  Puntone,  attraversa  l'abitato  di  Formia  e  termina in localita' Santa Croce, in corrispondenza dello svincolo per Cassino e Napoli;
 che  l'intero  intervento  e' localizzato nella regione Lazio per una  estensione complessiva di circa 11 Km, suddivisa in 5 tratte, ed interessa  i  territori  comunali  di  Gaeta e Formia in provincia di Latina;
 che  le  recenti  modificazioni  introdotte  negli  strumenti  di pianificazione del sistema trasportistico nazionale e regionale hanno posto  l'esigenza  di rendere il tracciato stradale della Pedemontana di  Formia  congruente  con  il  tracciato  del  Corridoio  tirrenico meridionale,  progetto inserito nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche, e che e' stata sviluppata la progettazione di una strada di    categoria   A   (riconducibile   alla   tipologia   «autostrada extraurbana»,  di cui al decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 5 novembre 2001), avente doppia carreggiata separata da spartitraffico  e con due corsie per ogni senso di marcia larghe 3,75 metri  e  corsia di emergenza larga 3,00 metri per un ingombro totale della piattaforma di 25,50 metri;
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti specifica che  il  progetto  e' stato redatto dall'ATI Politecnica Soc. coop. a r.l.   e   SATPI  Consulting  Inginering  S.r.l.,  che  e'  risultata aggiudicataria della gara disposta con delibera di Giunta 10 dicembre 1996,  n.  9700,  dalla  regione  Lazio,  che  ha anche stipulato con l'ANAS,  il  15 settembre  1997,  apposita  convenzione  relativa  al cofinanziamento  delle  progettazioni  incluse  nella  programmazione triennale della viabilita';
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti da' conto delle  alternative esaminate, specificando che il tracciato prescelto rappresenta  un'ottimizzazione  dell'alternativa  ritenuta  di  minor impatto  e  in  parte recepita in un progetto del 1999 e evidenziando che  l'opera  - se nel breve termine si configura quale variante alla S.S.  7 Appia per l'aggiramento del centro urbano di Formia - a medio termine  e'  inquadrabile  come  prosecuzione  del  futuro itinerario autostradale   costiero   (cioe'   del   citato  corridoio  tirrenico meridionale);
 che   il   progetto  prevede  complessivamente,  su  entrambe  le carreggiate  la  presenza  di  una  galleria  naturale di 5,338 km di lunghezza,  quattro  gallerie artificiali per una lunghezza totale di 1,104  km,  ponti  per  una  lunghezza complessiva di 0,165 km ed uno sviluppo in sede naturale di 4,439 km;
 che  l'ANAS S.p.a., nella qualita' di soggetto aggiudicatore, con nota 4 agosto 2004, prot. n. DPP/Seg/004229, ha presentato a tutte le Amministrazioni   ed   enti   interessati   il  progetto  preliminare dell'intervento  in  oggetto,  approvato  dal  proprio  consiglio  di amministrazione  con delibera 3 giugno 2004, n. 68, e corredato dello Studio  di  impatto ambientale (SIA), per la sua approvazione secondo le procedure previste del decreto legislativo n. 190/2002;
 che  comunicazione al pubblico dell'avvio del procedimento di VIA e'  avvenuto  tramite  pubblicazione  di  apposito avviso su giornali quotidiani, locali e nazionali;
 che  il  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ha trasmesso,   in   data  7 giugno  2005,  il  parere  favorevole,  con prescrizioni,  della  Commissione speciale VIA, che si e' pronunziata anche  sulla  base  di  elementi  integrativi richiesti e forniti dal soggetto aggiudicatore;
 che  anche il Ministero per il beni e le attivita' culturali, con nota 5 luglio 2005, si e' espresso favorevolmente, con prescrizioni e raccomandazioni, sul progetto;
 che  la  regione Lazio con delibera di giunta 24 gennaio 2006, n. 47,  ha  espresso  parere  favorevole  all'approvazione  condizionato all'ottemperanza, delle prescrizioni indicate nella delibera stessa;
 che  il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le prescrizioni  e  raccomandazioni da formulare in sede di approvazione del progetto; sotto l'aspetto attuativo:
 che, come esposto, il soggetto aggiudicatore e' stato individuato in ANAS S.p.a.;
 che  la modalita' prevista di affidamento dei lavori e' l'appalto integrato o il General Contractor;
 che  i  tempi  di  realizzazione  sono  stimati  in  2.190 giorni naturali  consecutivi  e che l'opera potra' essere aperta al traffico al termine del 6° anno; sotto l'aspetto finanziario:
 che  il  costo  complessivo  del  progetto, desumibile dal quadro economico,  e'  pari a 439.157.500,00 euro, di cui 320.062.535,74 per lavori a base d'asta (inclusi oneri della sicurezza) e 119.094.964,26 per somme a disposizione;
 che  il  computo  metrico  estimativo e la stima di progetto sono stati  redatti  utilizzando  prezzi unitari desunti dall'applicazione delle analisi ANAS per il compartimento della viabilita' per il Lazio aggiornate  al  2002  e  dall'elenco  «prezzi manutenzioni» del 2004, mentre  per  alcuni  prezzi non inclusi nei citati elenchi sono state effettuate apposite analisi;
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti specifica che,  a seguito delle prescrizioni della regione Lazio soprattutto in ordine  alla  declassifica  della  strada  (che viene ricondotta alla categoria  B),  il  costo  complessivo  dell'intervento potra' essere compiutamente  determinato  solo in sede di progettazione definitiva, ma  sara'  comunque  contenuto nel limite sopra indicato in relazione alla  prevista  riduzione  della  sezione  stradale  di progetto, con riflessi sull'onere per la realizzazione dei lavori;
 che  il  piano economico-finanziario non evidenzia un «potenziale ritorno  economico»  derivante dalla gestione dell'opera, trattandosi di  strada  extraurbana  principale,  come  tale  non  assoggettata a tariffa;
 che   l'analisi   costi-benefici   sviluppata  dalla  Politecnica evidenzia risultati positivi;
 che  e'  previsto  che  l'opera venga realizzata, per il 95,8%, a carico delle risorse destinate all'attuazione del Programma;
 che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone, da ultimo,  di destinare al finanziamento della progettazione definitiva il contributo previsto alla lettera l), art. 1, comma 78, della legge n.   266/2005,   in   misura   non  inferiore  all'1%  delle  risorse disponibili,  riservandosi  di richiedere il finanziamento residuo in fase di approvazione del progetto definitivo;
 Delibera: 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1.  Ai  sensi  e  per  gli effetti dell'art. 3 e dell'art. 18 del decreto  legislativo  n. 190/2002 e' approvato, in linea tecnica, con le  prescrizioni  e  raccomandazioni  proposte  dal  Ministero  delle infrastrutture   e  dei  trasporti,  il  progetto  preliminare  della «Variante  alla  S.S.  7  Appia  in  comune di Formia» ed e' altresi' riconosciuta la compatibilita' ambientale dell'opera.
 Ai  sensi  dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato - da ultimo - dal decreto legislativo n. 330/2004,  e' apposto il vincolo preordinato all'esproprio per i beni ricadenti nelle aree interessate.
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione delle opere.
 1.2. Il soggetto aggiudicatore e' individuato in ANAS S.p.a.
 1.3.  Ai  sensi  dell'art.  3,  comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002,  l'importo  di  439.157.500  euro rappresenta il «limite di spesa»  dell'intervento  ed e' fissato in relazione all'ammontare del quadro  economico  dell'opera  sintetizzato  nella  precedente «presa d'atto».  Detto  importo e' comprensivo dell'onere per opere e misure compensative   dell'impatto   territoriale  e  sociale:  le  relative iniziative, che secondo il Ministero istruttore debbono corrispondere al  3%  del  costo  dell'opera,  debbono essere peraltro puntualmente indicate   ed   essere   ritenute  proponibili  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti.
 1.4.  Le  prescrizioni  di cui al punto 1.1, proposte dal Ministero delle  infrastrutture  e  dei trasporti nella relazione istruttoria e alle   quali   resta   subordinata  l'approvazione  del  progetto  in questione,  sono  riportate  nell'allegato che forma parte integrante della presente delibera.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal  citato  Ministero sono del pari riportate  in  detto  allegato:  il  soggetto  aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito a qualcuna di dette raccomandazioni, fornira'  al  riguardo  puntuale motivazione in modo da consentire al citato  Ministero di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Finalizzazione contributo.
 2.1.  Il  contributo  quindicennale previsto dall'art. 1, comma 78, lettera l) della legge n. 266/2005 e fissato in 1,650 milioni di euro nella  tabella 1 allegata alla delibera n. 75/2006, e' finalizzato al finanziamento    della   progettazione   definitiva   dell'intervento approvato  al  punto  1  della  presente  delibera.  Il  contributo - suscettibile  di sviluppare un finanziamento, in termini di volume di investimento,  di  18,456 Meuro - e' quantificato tenendo conto anche degli oneri derivati da eventuali finanziamenti necessari.
 2.2.   La   decisione   sull'assegnazione   di  contributi  per  la realizzazione   dell'opera,   a   valere   sulle   risorse  destinate all'attuazione  del  Programma, viene rinviata alla fase di esame del progetto  definitivo e verra' assunta sulla base del costo definitivo dell'opera,  come  rideterminato  -  entro il «limite di spesa» sopra stabilito  -  a  seguito  del  recepimento  delle  prescrizioni della regione Lazio ed in particolare alla prevista riduzione della sezione stradale. 3. Disposizioni finali.
 3.1.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti   componenti  il  progetto  preliminare  approvato  con  la presente delibera.
 3.2.  La  Commissione  VIA  procedera'  -  ai  sensi  dell'art. 20, comma 4,   del   decreto  legislativo  n.  190/2002  -  a  verificare l'ottemperanza   del   progetto   definitivo  alle  prescrizioni  del provvedimento  di  compatibilita'  ambientale  e  ad  effettuare  gli opportuni  controlli  sull'esatto  adempimento  dei contenuti e delle prescrizioni di detto provvedimento.
 Il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti, in sede di approvazione   della   progettazione   definitiva,  provvedera'  alla verifica   di  ottemperanza  alle  prescrizioni  che  debbono  essere recepite in tale fase.
 Il   soggetto   aggiudicatore   procedera'   alla   verifica  delle prescrizioni  che  debbono  essere  attuate  nelle  fasi  successive, fornendo  assicurazione al riguardo al Ministero delle infrastrutture e  dei  trasporti  e  curando,  tra  l'altro,  che le prescrizioni da assolvere   nella   fase   di  cantierizzazione  siano  inserite  nel capitolato  speciale  di  appalto e poste a carico dell'esecutore dei lavori.
 3.3.  Il  suddetto Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.4.  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo,  tra  l'altro,  lo  svolgimento di accertamenti anche nei confronti    degli    eventuali    subcontraenti   e   subaffidatari, indipendentemente  dall'importo  dei  lavori, e forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
 Roma 29 marzo 2006
 Il Presidente: Berlusconi Il segretario del CIPE: Baldassarri Registrata alla Corte dei conti il 25 ottobre 2006 Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 6 Economia e finanze, foglio n. 95
 |  |  |  | Allegato Prescrizioni e raccomandazioni proposte dal Ministero
 delle infrastrutture e dei trasporti 1. Prescrizioni.
 Di  seguito  si  riportano  le  prescrizioni  da  risolvere nella redazione  del  progetto  definitivo,  organizzate  per  argomenti di ambito. 1.1. Carattere generale.
 Sviluppare   gli   interventi   di  mitigazione  e  le  opere  di compensazione,  cosi' come proposti nello Studio d'Impatto Ambientale esaminato  e sue integrazioni, ed integrarli alla luce delle presenti prescrizioni  dettagliandone  la  localizzazione,  la  tipologia,  le modalita'  di  esecuzione e i costi analitici. Il progetto definitivo inoltre   deve   prevedere   la   destinazione  del  3%  dell'importo complessivo   dei   lavori   alla   realizzazione  di  interventi  di compensazione  ambientale  da  definire  e  concordare  con  gli enti territoriali interessati.
 Contenere  il  Progetto  di  monitoraggio  ambientale, secondo le Linee  guida  redatte dalla Commissione speciale VIA, a partire dalle informazioni  portate  nello  Studio  di  Impatto  Ambientale  e  sue successive  integrazioni.  Il  PMA  dovra'  essere legato al Progetto definitivo  prevedendone il costo dell'attuazione nel relativo quadro economico.
 Approfondire  lo  studio  della  rete  elettrica  che alimenta il sistema «galleria» nelle condizioni ordinarie di funzionamento;
 Approfondire lo studio dei sistemi di ventilazione in galleria.
 Riportare  nel  computo  metrico  estimativo generale un apposito capitolo di spesa per l'esecuzione delle opere prescritte nel SIA.
 Anticipare, per quanto possibile, la realizzazione delle opere di mitigazione ambientale rispetto al completamento dell'infrastruttura.
 Redigere  gli elaborati, anche successivi al progetto definitivo, in   conformita'   alle   specifiche   del  Sistema  Cartografico  di Riferimento.
 Ottimizzare  il  progetto  di  illuminotecnica con i requisiti di massima efficienza energetica d'esercizio.
 Prevedere  un'attenta progettazione degli attraversamenti o delle interferenze  con 1'attuale viabilita' comunale, anche in rapporto ad eventuali opere complementari.
 Sviluppare il progetto definitivo prevedendo la definizione delle varianti  di  tracciato per quanto compatibili con le caratteristiche della  strada,  che si renderanno necessarie a seguito delle indagini archeologiche,  di  tutte  le opere complementari e dei loro impatti, delle  opere  di  riqualificazione,  di  ripristino  ambientale  e di compensazione,  da  sottoporre  alla  preventiva  autorizzazione  del Ministero  dei Beni e della Attivita' Culturali -- Direzione generale per  i  beni  culturali e paesaggistici, sentite le Soprintendenze di settore territorialmente competenti. 1.2. Relative a flora fauna e insediamenti agricoli.
 Prevedere  il ripristino della vegetazione con specie delle serie autoctone,  mediante  la  raccolta  in loco di sementi, talee ecc. da sviluppare presso vivai specializzati.
 Dimensionare  e localizzare in dettaglio i sottopassi faunistici, in  funzione  dei  singoli  contesti  ambientali,  in  ogni tratto di percorso  in rilevato ed in particolare nelle zone di transizione tra ecosistema agricolo ed ecosistema delle praterie e dei cespuglieti.
 Realizzare rilievi di dettaglio lungo i corsi d'acqua inteneriti, per  individuare  le aree da potenziare e quelle da riqualificare, ed approfondire   il   progetto   di   ripristino   e  riqualificazione, differenziando la tipologia di intervento e le specie da impiegare in funzione   delle   diverse   realta'   morfologiche  e  vegetazionali esistenti.
 Nel   punto   in  cui  e'  previsto  lo  sbocco  della  canna  di ventilazione  della galleria (ZPS «Parco Naturale dei Monti Aurunci), integrare  la  valutazione  di  incidenza  con una stima approfondita delle  potenziali interferenze o disturbi indotti sulla fauna e sulla vegetazione  per  la  fase  di  cantiere,  al  fine  di  quantificare correttamente  le  misure di contenimento e mitigazione degli impatti ed inoltre verificare 1'altezza della canna.
 Per  le  opere  di  sistemazione a verde, ripristino ambientale e rinaturalizzazione  previste, fare ricorso prevalentemente a tecniche di  ingegneria naturalistica, dando la priorita' nella individuazione di     tali     opere     ad     interventi    di    riqualificazione paesaggistico-ambientale di aree gia compromesse. 1.3. Relative a idraulica, idrogeologia, geologia, geotecnica.
 Per  gli aspetti relativi all'ambiente idrico predisporre sistemi di  trattamento  delle acque di piattaforma in modo tale da garantire condizioni  di  sicurezza  dall'infiltrazione di inquinanti anche nel caso  di  incidente  rilevante,  con  particolare  riguardo  ai corsi d'acqua.
 Realizzare  tutte  le ulteriori indagini e gli approfondimenti di natura  geologica,  geotecnica ed idrogeologica indicati nel progetto preliminare,  nello  studio  di Impatto Ambientale e sue integrazioni nonche'  quelli  connessi all'ottemperanza alle presenti prescrizioni tenendo  adeguatamente  conto  dei relativi esiti nella redazione del progetto   definitivo;  in  particolare  approfondire  le  conoscenze relative  all'andamento  della  falda specialmente nell'intorno della Sorgente Mazzoccolo.
 Per  la  Galleria  Campese approfondire il progetto con lo studio dell'influenza  della  galleria  sulle oscillazioni del livello della falda.
 Eseguire  degli  studi  approfonditi  circa  la realizzazione del tracciato   e   le  possibili  interferenze  con  le  numerose  falde acquifere,  presenti  in  particolare nei tratti II, III e IV, con un elevato rischio di alterazione della qualita' delle acque di falda. 1.4. Rumore.
 Integrare   le  indagini  gia'  effettuate  sul  rumore  con  una ulteriore campagna di misure diurne e notturne che completi il quadro di  riferimento  per l'esatta individuazione dei ricettori sensibili, in  particolare  per  la  fase  di  esercizio, e verificare meglio il dimensionamento  e  le misure di contenimento degli impatti acustici, limitandone   l'impiego   solo   laddove  effettivamente  necessarie; prevedere  le  opere  di  mitigazione  del rumore adottando opportune soluzioni tecniche per le pavimentazioni e comunque adottare barriere a  basso impatto; ottimizzare la progettazione per perseguire la loro maggiore     efficacia     con     la    loro    migliore    qualita' estetico-architettonica e funzionale.
 Approfondire  l'elaborazione  degli interventi di mitigazione per le vibrazioni ai sensi della Normativa UNI 9614. 1.5. Carattere paesaggistico-architettonico.
 Dettagliare  le  tipologie adottate per le opere accessorie anche in   riferimento  alla  loro  immagine  (strutture  di  contenimento, rivestimenti, ecc.).
 Approfondire  e completare la definizione progettuale delle opere al  fine di cogliere la portata reale delle previste opere di scavo e riporto e quindi l'impatto reale sul paesaggio. 1.6. Carattere localizzativo-progettuale.
 Ottimizzare  le  interferenze del tracciato con i perimetri delle aziende  agricole  in  modo da salvaguardare quanto piu' possibile la continuita'  e la funzionalita'; adottare le soluzioni progettuali in grado   di   mantenere   il   collegamento  tra  aree  agricole  gia' funzionalmente   connesse;   garantire  l'accesso  a  fondi  agricoli interferiti dalla nuova infrastruttura.
 Ottimizzare, nella fase di progettazione definitiva, il tracciato dal  punto  di  vista  paesaggistico  per  quanto  compatibile con le caratteristiche  della  strada,  per  quanto  riguarda soluzioni meno impattanti  rispetto  all'adozione  di  viadotti,  rilevati e scavi a mezza costa.
 Nella zona prossima al Santuario di Santa Maria della Noce dovra' prevedere   una  diversa  soluzione  progettuale  relativamente  alla realizzazione  del  camino  di  evacuazione  dei fumi della galleria, eventualmente spostandolo in altro sito.
 Nel  IV  tratto, alle pendici di Monte Campese dovra' individuare una  diversa  soluzione  progettuale del tracciato viario, per quanto compatibile  con  le  caratteristiche della strada, evitando di dover realizzare  il  rilevato,  di  elevato sviluppo verticale, cosi' come previsto nel progetto presentato.
 Rielaborare  il  progetto  dello  svincolo  di  collegamento  con l'attuale tracciato della S.S. 7 Appia.
 Assicurare un miglior collegamento con la rete preesistente verso il centro intermodale di Gaeta.
 Ridurre  la  sezione  stradale,  adottando,  nello sviluppo della progettazione  definitiva, come carattistiche della strada, quelle di classe  B  extraurbana  del  decreto  ministeriale 5 novembre 2001 in luogo di quelle utilizzate per la progettazione preliminare. 1.7. Carattere archeologico.
 Compatibilmente  con  le  condizioni geomorfologiche del terreno, effettuare  preliminarmente  prospezioni  geofisiche,  onde procedere successivamente ad indagini archeologiche mirate;
 Nelle   successive  fasi  di  sviluppo  della  progettazione,  in considerazione  delle  rilevanti  valenze  archeologiche  che possono interessare  alcune  aree  di  progetto,  dedicare ed individuare nel progetto  un  impegno  finanziario  finalizzato  al completamento del quadro conoscitivo dei dati archeologici, per le fasi di acquisizione dei  dati,  analisi,  indagini  dirette sul terreno, coordinato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio. 1.8. Cantiere.
 Prevedere   che   nei  capitolati  d'appalto  siano  inserite  le prescrizioni  relative  alla  mitigazione  degli  impatti  in fase di costruzione  e  quelle  relative  alla  conduzione delle attivita' di cantiere.
 Predisporre  quanto  necessario perche' sia adottato, prima della data  di  consegna  dei lavori, un Sistema di Gestione Ambientale dei cantieri  secondo  i criteri di cui alla nonna ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE 761/2001).
 Dettagliare la cantierizzazione adottando i seguenti criteri:
 subordinare   l'eventuale   localizzazione  di  pozzi  per  uso potabile  ad una verifica della compatibilita' dell'intervento con lo stato di vulnerabilita' delle risorse idriche sotterranee, escludendo la  collocazione  di  cantieri  e  dei  depositi nelle zone di tutela assoluta (v. art. 21 del decreto legislativo n. 152/1999);
 individuare  le  aree  destinate  al  deposito  temporaneo  del terreno  vegetale,  specificando  le  procedure  atte a mantenere nel tempo la vegetabilita';
 analizzare   il   rumore   e  le  vibrazioni  dei  cantieri  ed individuare  i  livelli  di  emissione  nei  confronti  dei ricettori sensibili circostanti.
 Realizzare  la  galleria  naturale  con  tecniche  di  scavo  che contestualmente  permettano anche l'esecuzione di indagini (dirette o indirette)   atte   «a  caratterizzare»  la  situazione  geologica  e geotecnica   che   non  sia  definibile  prima  in  fase  antecedente all'esecuzione, dei lavori.
 Durante  la fase di scavo delle gallerie prevedere la sigillatura e  impermeabilizzazione  al contorno e sui fronti di scavo in modo da contenere l'effetto di richiamo per depressione idraulica.
 Assicurare  la  salvaguardia  qualitativa  delle  falde acquifere captate, in particolare dei pozzi pubblici e privati destinati ad uso idropotabile  prossimi  al  tracciato,  e  idrogeologicamente a valle dello stesso, per un significativo intorno.
 Prevedere  misure  atte  a  limitare i disturbi e le interferenze sulla  fauna  dei  corsi  d'acqua  prossimi  al  Cantiere industriale «Balzorile» e al Campo base «Acquatraversa».
 Controllare  costantemente  le aree interferite oggetto di scavo, prestando  particolare  cura  nelle lavorazioni in corrispondenza dei siti archeologici n. 5, n. 6, n. 37, n. 39, n. 50, sotto il controllo delle competenti Soprintendenze.
 Indicare  le  aree  che  si  vorranno  utilizzare per i cantieri, depositi  di  materiali,  aree  di  stoccaggio, strade e parcheggi di servizio.  Dovranno, altresi', essere previsti sia il programma degli interventi  che le attivita' di rinaturalizzazione e ripristino delle aree  oggetto  della cantierizzazione. In particolare, in merito alle aree da individuare per lo stoccaggio provvisorio dei detriti, per le quali   si  dispone  espressamente  divieto  che  siano  destinate  a stoccaggio  definitivo,  si ritiene che debbano essere individuate le modalita'   e   la  tempistica  al  fine  di  sottoporre  a  verifica l'effettiva  possibilita'  di  conferire i detriti direttamente nella cave  abbandonate, per le quali si richiedono indicazioni progettuali inerenti alle attivita' di recupero. 2. Raccomandazioni.
 Assicurare  che  il  realizzatore  dell'infrastruttura possegga o acquisisca,  per le attivita' di cantiere, anche dopo la consegna dei lavori e nel piu' breve tempo possibile, la Certificazione ambientale ISO  14001  o  la  Registrazione ai sensi del Regolamento CE 761/2001 (EMAS).
 Definire  le caratteristiche di ciascun intervento di mitigazione in  relazione  alla  verifica degli impatti secondari determinanti da questi stessi interventi.
 Estendere  la  riqualificazione  dei  corsi  d'acqua interferiti, almeno  a  tratti  di  15-20  metri  a  monte  e a valle dei punti di attraversamento.
 Studiare   e   limitare   le  interferenze  con  gli  agglomerati industriali esistenti ed in corso di realizzazione.
 Al  fine delle verifiche di cui all'art. 20, comma 4, del decreto legislativo   n.  190  del  20 agosto  2002,  integrare  il  progetto definitivo  con  tavole  dettagliate,  planimetrie, profili, sezioni, nelle   quali   vengano   indicate   ed   evidenziate  le  opere,  le particolarita'  progettuali, le misure mitigatrici e compensative con le   quali   sono  state  rispettate,  applicate  ed  ottemperate  le prescrizioni   di  cui  al  presente  parere,  con  relativa  legenda esplicativa e con esaustiva descrizione in una relazione specifica.
 Integrare  il  progetto  definitivo con una relazione dettagliata del  progettista,  resa  ai  sensi  e  per  gli  effetti dell'art. 4, comma 1,  del  decreto  legislativo  n. 190 del 20 agosto 2002, nella quale  si  attesti che il progetto definitivo e' conforme al progetto preliminare approvato; che sono state recepite, rispettate ed attuate le  prescrizioni del CIPE, riportandone gli estremi della delibera di approvazione,   con   particolare   riferimento  alle  compatibilita' ambientali   ed   alla   localizzazione  dell'opera,  descrivendo  ed elencando  le  opere e misure mitigatrici e compensative dell'impatto ambientale, territoriale e sociale.
 Laddove  l'infrastruttura  si sovrappone ad una tessitura agraria ben  definita  e in discordanza, sostituire, per quanto possibile, la soluzione in rilevato con la soluzione in viadotto.
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