| 
| Gazzetta n. 258 del 6 novembre 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 29 marzo 2006 |  | 1°  Programma  delle  infrastrutture strategiche (legge n. 433/2001), sistema  di trasporto rapido di massa a guida vincolata per la citta' di Parma. (Deliberazione n. 92/06). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
 Vista  la  legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che,  all'art.  1,  ha  stabilito  che  le infrastrutture pubbliche e private  e  gli  insediamenti  strategici  e  di preminente interesse nazionale,  da  realizzare  per  la modernizzazione e lo sviluppo del Paese,  vengano  individuati  dal  Governo  attraverso  un  programma formulato  secondo  i  criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello  stesso articolo, demandando a questo comitato di approvare, in sede  di  prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto  2002,  n.  166, che, all'art. 13, reca modifiche  al  menzionato  art. 1 della legge n. 443/2001 e autorizza limiti   di   impegno   quindicennali   per  la  progettazione  e  la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo comitato;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto  (C.U.P.),  e viste le delibere attuative adottate da questo Comitato;
 Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare  i  commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta di  assegnazione  di risorse a questo comitato, per le infrastrutture strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla  gestione  e  che  non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie  e  nei  relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata    da    un'analisi    costi-benefici   e   da   un   piano economico-finanziario  redatto  secondo  lo  schema tipo approvato da questo Comitato;
 Visto  il  decreto  legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
 Visto  l'art.  39  del  decreto-legge  30 dicembre  2005,  n.  273, convertito nella legge 23 febbraio 2006, n. 51, ai sensi del quale le quote di limiti d'impegno di cui all'art. 13 della legge n. 166/2002, decorrenti  dal  2003  e  2004  e  non impegnate al 31 dicembre 2005, costituiscono economie di bilancio e sono reiscritte nella competenza degli esercizi successivi a quelli terminali dei rispettivi limiti;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  supplemento  ordinario),  con  la  quale questo Comitato, ai sensi  del  piu'  volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato  il  primo programma delle infrastrutture strategiche, che, all'allegato 1,  include la voce «Allacciamenti ferroviari e stradali grandi  hub  aeroportuali»  per  un  importo  complessivo  di 309,874 milioni di euro;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004),  con  la quale questo comitato ha approvato lo schema tipo di  piano  economico-finanziario  ai  sensi  del  richiamato  art. 4, comma 140,  della  legge  n.  350/2003,  prevedendo  che di norma - a corredo  della  richiesta  di  finanziamento  a  carico delle risorse dell'art.  13  della  legge  n.  166/2002 - venga presentato il piano sintetico,  ma  esplicitando  che  questo Comitato stesso, in sede di approfondimento, puo' richiedere la presentazione del piano analitico completo;
 Vista  la  delibera 20 dicembre 2004, n. 107 (Gazzetta Ufficiale n. 149/2005),   con   la   quale   questo  comitato  ha  approvato,  con prescrizioni, il progetto preliminare «Sistema di trasporto rapido di massa  a  guida  vincolata per la citta' di Parma» limitatamente alle linee   A   e  C,  individuando  nel  comune  di  Parma  il  soggetto aggiudicatore  e  fissando il limite di spesa in euro 306.836.642, di cui  detto comune - con delibera di giunta 28 ottobre 2004, n. 1259 - si  era  impegnato  a  garantire  parte  della  copertura finanziaria tramite apposita societa' per la cui costituzione si era riservato di presentare proposta al proprio Consiglio;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2005,  n. 64 (Gazzetta Ufficiale n. 18/2006),    con    la    quale    questo   comitato   ha   assegnato programmaticamente  all'intervento  in questione un finanziamento, in termini  di  volume  di  investimento,  di 172.112.022 euro, a valere sulle  risorse  destinate  all'attuazione  del  primo programma delle opere strategiche;
 Vista  la  delibera  2 dicembre 2005, n. 158 (Gazzetta Ufficiale n. 94/2006),  con  la quale questo comitato ha approvato la modifica del soggetto   aggiudicatore  individuato  nella  societa'  «Metro  Parma S.p.A.», la cui costituzione e' stata promossa dal consiglio comunale di   Parma   ed   il  cui  oggetto  sociale  e'  rappresentato  dalla progettazione  e  realizzazione delle linee ferroviarie metropolitane interrate e non, che insistono sul territorio del predetto comune;
 Visto  il  decreto  emanato  dal  Ministro dell'interno il 14 marzo 2003, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e s.m.i., con il quale - in relazione al  disposto  dell'art.  15,  comma 5,  del  decreto  legislativo  n. 190/2002  -  e'  stato  costituito  il  Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  nota  5 novembre  2004,  n.  COM/3001/1, con la quale il coordinatore  del  predetto  comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista  la  nota 21 marzo 2006, n. 218 - integrata con nota 28 marzo 2006,  n.  234 - con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti  ha  trasmesso,  tra  l'altro, la relazione istruttoria sul progetto definitivo del «Sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata  per  la  citta'  di  Parma»,  relazione  della quale copia aggiornata viene consegnata in seduta;
 Considerato   che,   come  specificato  nella  citata  delibera  n. 107/2004,  la  Provincia  -  indicata  dalla  Regione  quale soggetto competente  ad  esprimersi sulla valutazione di impatto ambientale ai sensi  della  legge  regionale  18 maggio  1999,  n. 9, e s.m.i. - ha formulato  al  riguardo  parere  favorevole  con prescrizioni, che la Regione  stessa  ha  fatto  proprie con delibera di Giunta 18 ottobre 2004, n. 2069;
 Considerato  che la Corte dei conti, nell'ammettere a registrazione la  citata  delibera  n.  107/2004,  ha sottolineato la necessita' di procedere, in occasione dell'approvazione del progetto definitivo, ad un   puntuale   esame   della   congruenza  delle  valutazioni  della Commissione   interministeriale  per  le  metropolitane  e  l'importo indicato da questo Comitato quale «limite di spesa dell'intervento»;
 Considerato  che, nella riunione preparatoria del 21 marzo 2006, il rappresentante  della  regione  Emilia-Romagna  ha  dato  lettura del parere   favorevole  della  Regione  subordinato  al  recepimento  di prescrizioni   in   materia   urbanistica   ed  in  particolare  alla localizzazione   soprattutto   del   nuovo   deposito,   che  risulta diversamente   ubicato  -  rispetto  al  progetto  preliminare  -  in attuazione  delle  prescrizioni  di cui all'allegato alla delibera n. 107/2004,  nonche'  subordinato  al  recepimento  di  prescrizioni di ordine economico-finanziario;
 Considerato  che,  nella  relazione aggiornata, viene proposta solo l'approvazione del progetto in questione, mentre non viene riproposta l'assegnazione  di un finanziamento, a valere sulle risorse destinate all'attuazione del Programma, per l'acquisto del materiale rotabile;
 Ritenuto  di  condividere tale impostazione in considerazione della rilevata  finalizzazione  del  contributo originariamente richiesto e dei tempi occorrenti per la realizzazione dell'infrastruttura;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 sotto l'aspetto tecnico procedurale:
 che  il  progetto  definitivo  di  cui si propone l'approvazione, anche  in osservanza alle prescrizioni formulate dal Comitato in sede di  approvazione  del progetto preliminare, presenta alcune modifiche puntualmente  esposte, rispetto al suddetto progetto preliminare, con particolare  riferimento  al citato deposito che viene spostato dalla zona nord alla zona sud;
 che   in   particolare   l'intervento  in  questione  prevede  la realizzazione   di   un  sistema  di  trasporto  a  guida  vincolata, costituito da due linee:
 linea  A: che attraversa la citta' di Parma lungo la direttrice Nord-Sud  ed  e'  delimitata  a  Nord  dal parcheggio di interscambio collocato in corrispondenza dello svincolo autostradale di Parma, e a Sud,   dal   deposito   dei  treni  ubicato  nella  zona  del  Campus universitario,  presentando  uno  sviluppo complessivo di 11,4 km, di cui 4,7 km a raso, 2,3 km in galleria o galleria artificiale e 3,6 km in galleria TBM, e n. 20 fermate, con una riduzione di queste ultime, rispetto  al  progetto  preliminare,  coerente  con le considerazioni svolte  dalla  Commissione  interministeriale per le metropolitane di cui alla legge 29 dicembre 1969, n. 1042;
 linea C:  costituita  da un servizio ferroviario sulla linea FS Milano-Bologna   che   grazie   alla   nuova   fermata  in  linea  in corrispondenza dell'aeroporto di Parma, colleghera' quest'ultimo alla stazione di Parma;
 che   con   note   6 dicembre   2005,   n.   09/02/AC/05U   e  n. 0154/AA/4B/05/U,  la  Metro  Parma  S.p.A.,  in  qualita' di soggetto aggiudicatore, ha trasmesso il progetto definitivo rispettivamente al Ministero   delle   infrastrutture  e  dei  trasporti  e  alle  altre amministrazioni interessate e agli enti gestori delle interferenze;
 che  con successiva nota 27 dicembre 2005, n. 0168/AA/4B/05/U, la stessa  societa'  ha  trasmesso  al  predetto Ministero una relazione illustrativa  delle autorizzazioni necessarie e relativo elenco degli enti   ed   amministrazioni   cui  e'  stato  trasmesso  il  progetto definitivo,  indicando  le  autorizzazioni  ed i pareri di competenza degli   stessi,   e   che   con   nota   del   16 gennaio   2006,  n. 0014//AA/4B/06/U, ha trasmesso la relazione della societa' Ati Alpina S.p.A.,  incaricata della progettazione, attestante l'osservanza e il recepimento,  nel  progetto  definitivo,  delle prescrizioni allegate alla piu' volte richiamata delibera n. 107/2004;
 che    al    procedimento    finalizzato    alla    realizzazione dell'intervento  in  questione  e'  stata  data  pubblicita'  in data 6 dicembre  2005  attraverso  la  pubblicazione di avviso di deposito degli  elaborati  progettuali,  in libera visione al pubblico, su due quotidiani, di cui uno a diffusione nazionale, e all'albo pretorio;
 che  con  nota  27 dicembre  2005,  n.  STM/TF/GC  cc il predetto Ministero  ha convocato la Conferenza di servizi, che si e' tenuta in data 20 gennaio 2006 e si e' conclusa in data 13 marzo 2006;
 che  la  regione  Emilia-Romagna,  con  nota  17 gennaio 2006, n. ATA/285/33,   ha  formulato  alcune  osservazioni  di  carattere  non prescrittivo;
 che   il  Ministero  per  i  beni  e  le  attivita'  culturali  - Dipartimento  dei  beni  culturali e paesaggistici, con nota 16 marzo 2006,  n.  BAP/S02/34.19.04/5276,  ha  espresso parere favorevole con prescrizioni,  recependo  al riguardo le osservazioni formulate dalla Soprintendenza  per  i  beni  archeologici  e per il paesaggio per le province  di  Parma  e  Piacenza  e  dalla  Soprintendenza per i beni archeologici  dell'Emilia-Romagna rispettivamente con nota 11 gennaio 2006, n. 125 e nota 19 gennaio 2006, n. 793;
 che la citata Commissione interministeriale per le metropolitane, nella  seduta  del 17 marzo 2006, ha preso atto degli approfondimenti di  natura  tecnico-economico  di  cui al punto 1.2 della delibera n. 64/2005 esposti nella relazione dell'Amministrazione di settore ed ha espresso,  con  voto  n.  354/L.O.,  parere  favorevole  nei  termini riportati  in  detta relazione, rilevando quindi, per quanto concerne gli  aspetti  economici,  che  -  anche  se  il quadro di sintesi non ricomprende alcune voci di costi di «opere e attivita' di contorno» - detto  quadro,  il  cui totale corrisponde all'importo indicato quale finanziabile  da  questo  Comitato, deve rappresentare il riferimento unico  e concludendo che, nelle more di ulteriori approfondimenti, il costo  indicato  nel  progetto  per  la realizzazione dell'opera puo' ritenersi,  in  linea generale, ammissibile ai fini dell'assegnazione del finanziamento;
 che  gli  enti  gestori  delle  interferenze e le Amministrazioni competenti  al  rilascio  di  permessi  ed autorizzazioni, in sede di Conferenza  di servizi o con atti successivi, si sono pronunciati sul progetto  definitivo  in  argomento,  esprimendo  pareri favorevoli o rilasciando  le autorizzazioni di competenza, con talune osservazioni e  prescrizioni  cui  il  soggetto  aggiudicatore  si e' impegnato ad ottemperare in fase di redazione del progetto esecutivo;
 che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti riporta, in apposito   allegato,   le   prescrizioni  da  formulare  in  sede  di approvazione del progetto definitivo, evidenziando quali osservazioni avanzate  in sede istruttoria vengono accolte in linea di principio e debbono  quindi  essere  approfondite successivamente ed esponendo le motivazioni  in  caso di mancato recepimento di osservazioni avanzate nella medesima fase;
 sotto l'aspetto attuativo:
 che  il  soggetto  aggiudicatore  e'  confermato  in  Metro Parma S.p.A.;
 che  l'opera  verra' realizzata mediante affidamento a contraente generale da scegliere in base ad apposita gara ad evidenza pubblica;
 che il tempo per la messa in esercizio delle linee, tenendo conto anche delle attivita' progettuali e autorizzative residue, e' stimato in circa sei anni;
 che il CUP del progetto e' I71I05000020001;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che  il  costo  complessivo  dell'opera e' fissato in 306.803.989 euro   (rectius  306.803.990  euro)  al  netto  dell'I.V.A.,  di  cui 304.641.345  euro  riferibili  ai  due  lotti in cui e' articolata la linea A,  1.862.645 riferibili alla linea C e 300.000 accantonati per incentivi ai sensi della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e s.m.i.;
 che  il costo dell'intero intervento, sempre al netto dell'I.V.A. e al netto altresi' del citato accantonamento, e' cosi' disaggregato: 268.665.701 euro per l'infrastruttura e 37.838.288 per i rotabili;
 che  detto  costo  e'  stato computato dal soggetto aggiudicatore sulla  base  del  prezzario  ANAS  -  Compartimento per la viabilita' dell'Emilia-Romagna,  relativo all'anno 2005, e, per le voci in detto elenco  non  contemplate,  sulla  base  di  prezzari ritenuti il piu' affini   possibile  alle  opere  da  valorizzare  e  territorialmente compatibili con la citta' di Parma;
 che  la copertura finanziaria sinora assicurata all'intervento in questione e' cosi' ripartita:
 
 {legge obiettivo} (delibera CIPE n. 64/2005)....   | 172.112.022 euro Comune di Parma (delibera 28.10.2004, n. 1259).... |  96.836.642 euro
 Totale . . .                                   | 268.948.664 euro
 
 che   e'   stata   predisposta   stesura   aggiornata  del  piano economico-finanziario  sintetico che riporta la suddetta struttura di finanziamento,   indicando   peraltro   la  quota  corrispondente  al finanziamento  del Comune quale «prestiti pubblici a rimborso», e che in  vista  della  riunione  preparatoria  all'odierna seduta e' stata consegnata anche copia del piano finanziario analitico;
 che   l'analisi  costi-benefici  -  condotta  valutando  anche  i benefici  correlati  al  risparmio  di  tempo, a minori costi-auto, a riduzione  della congestione ed alle altre esternalita' - presenta un valore  attuale  netto economico (VANE) di progetto di 19.621 milioni di  euro,  il  che  conferma  l'opportunita'  dell'intervento; mentre l'analisi  di  redditivita'  sviluppata nei citati piani evidenzia un margine operativo lordo di 7.685 k-euro, un TIR del 7,29% e un VAN di 2.326 k-euro del capitale investito;
 che  l'importo  di  37.855.325  euro  - di cui il Ministero delle infrastrutture  e dei trasporti ha proposto, nella stesura originaria della  relazione  istruttoria,  l'assegnazione a carico delle risorse destinate  all'attuazione  del Programma con richiesta non riproposta nella   stesura   consegnata   in  seduta  -  vale  a  completare  il finanziamento  dell'intervento in questione e, piu' specificatamente, corrisponde al costo di acquisto del materiale rotabile;
 Delibera:
 1. Approvazione progetto definitivo.
 1.1 Ai  sensi e per gli effetti dell'art. 4 del decreto legislativo n.  190/2002,  come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 189/2005,  nonche'  ai  sensi dell'art. 12 del decreto del Presidente della  Repubblica  n.  327/2001,  come  modificato  - da ultimo - dal decreto  legislativo  n.  330/2004, e' approvato, con le prescrizioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche ai fini  dell'attestazione  della compatibilita' ambientale dell'opera e della  dichiarazione di pubblica utilita', il progetto definitivo del «Sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata per la citta' di Parma», limitatamente alle linee A e C.
 L'approvazione  sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e  parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita' previste nel progetto approvato.
 Il  comune  di  Parma  procedera'  all'adeguamento  degli strumenti urbanistici  di  competenza,  con  particolare riferimento alla nuova localizzazione del deposito.
 1.2 L'importo  di  306.803.990  euro costituisce il nuovo limite di spesa dell'intervento da realizzare.
 1.3 Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1,  cui  e' condizionata l'approvazione del suddetto progetto, sono riportate nell'allegato 1, che  forma  parte integrante della presente delibera, e devono essere sviluppate in fase di progettazione esecutiva.
 Inoltre   in   sede   di   progettazione   esecutiva   il  soggetto aggiudicatore  curera',  come richiesto dalla regione Emilia-Romagna, che sia assicurata immediata connessione tra le fermate terminali e i rispettivi  parcheggi  scambiatori,  che  siano  meglio  collocate le fermate  in superficie e che le fermate per le quali attualmente sono previsti   unicamente  scale  fisse  ed  ascensori  siano  dotate  di ulteriori o comunque piu' efficaci sistemi di accesso.
 1.4 E'   altresi'  approvato  il  programma  di  risoluzione  delle interferenze,   predisposto,   ai   sensi  dell'art.  5  del  decreto legislativo n. 190/2002, dal soggetto aggiudicatore in relazione alle osservazioni pervenute dai relativi enti gestori.
 1.5 Gli   immobili   di   cui  e'  prevista  l'espropriazione  sono individuati   negli   elaborati   del  progetto  definitivo  indicati nell'allegato 2, che forma parte integrante della presente delibera.
 2. Assegnazione contributo.
 2.1 A scioglimento della riserva di cui al punto 1.2 della delibera n.  64/2005, per la realizzazione del «Sistema di trasporto rapido di massa  a  guida  vincolata  per  la  citta' di Parma» viene assegnato definitivamente  alla Metro Parma S.p.A. il finanziamento, in termini di volume di investimento, di 172.112.022 euro.
 Come   previsto  nella  richiamata  delibera  l'onere  relativo  e' imputato:
 in   quanto   a   euro  868.000,00,  sul  2°  limite  di  impegno quindicennale  di  cui  all'art.  13  della  legge  n. 166/2002, come rifinanziato  dalla  legge n. 350/2003, decorrente dal 2003: la quota annua  di  contributo  non  potra'  comunque  superare  l'importo  di 76.000,00 euro;
 per  il  residuo importo di euro 171.244.000,00, sul 3° limite di impegno  quindicennale  di  cui  all'art. 13 della legge n. 166/2002, come  rifinanziato  dalla legge n. 350/2003, decorrente dal 2004 e la quota  annua  di contributo non potra' comunque superare l'importo di 14.995.000,00 euro.
 2.2 Il  comune  di  Parma dovra' dare concreto seguito alla propria delibera n. 1259/2004, facendosi carico, come richiesto dalla regione Emilia-Romagna, delle quote di finanziamento nell'entita' prevista al fine    di   assicurare   realmente   la   costruzione   e   gestione dell'infrastruttura.
 3. Clausole finali.
 3.1 Il  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto definitivo.
 3.2 Il  soggetto  aggiudicatore  provvedera', prima dell'inizio dei lavori,  a  fornire assicurazioni al predetto Ministero sull'avvenuto recepimento, nel progetto esecutivo, delle prescrizioni riportate nel menzionato  allegato:  il citato Ministero procedera', a sua volta, a dare comunicazione al riguardo alla segreteria di questo Comitato.
 3.3 Il  medesimo  Ministero  provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.4 In  relazione  alle  linee  guida esposte nella citata nota del coordinatore  del  Comitato  di coordinamento per l'alta sorveglianza delle  grandi  opere,  nel bando di gara per la scelta del contraente generale  dovra'  essere  inclusa  apposita  clausola  che preveda la stipula,  tra  la  prefettura  -  UTG, il soggetto aggiudicatore e il contraente  generale risultato aggiudicatario, di apposito protocollo mirato   a   potenziare   l'attivita'  di  monitoraggio  al  fine  di prevenzione   dei   tentativi  di  infiltrazione  della  criminalita' organizzata. Il protocollo dovra' seguire le linee guida sintetizzate nell'allegato 3,  che forma parte integrante della presente delibera. Esso   dovra'   inoltre   recepire  eventuali  ulteriori  indicazioni formulate dal suddetto Comitato prima della stipula del protocollo in questione  e  che  il  Comitato  stesso provvedera' a comunicare alla citata prefettura.
 Ai  sensi  dell'art.  9,  comma 13-ter,  del decreto legislativo n. 190/2002 introdotto dal decreto legislativo n. 189/2005, nel bando di gara  dovra'  essere  prevista,  ai  fini  di  cui sopra, un'aliquota forfettaria,   non   sottoposta   al   ribasso  d'asta,  ragguagliata all'importo complessivo dell'intervento.
 3.5 Il  CUP I71I05000020001, assegnato al progetto in argomento, ai sensi  della delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  va  evidenziato  nella  documentazione  amministrativa  e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
 Roma, 29 marzo 2006
 Il Presidente: Berlusconi Il segretario del CIPE: Baldassarri Registrata alla Corte dei conti il 13 ottobre 2006 Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 6 Economia e finanze, foglio n. 59
 |  |  |  | Allegato 1 PRESCRIZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO
 DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 1.1 Prescrizioni di carattere tecnico.
 Nelle successive fasi di progetto esecutivo:
 1) dovra'  essere  individuata la migliore soluzione che vada a conciliare  gli  spazi  della stazione con l'effettiva ubicazione dei ritrovamenti  archeologici  che  si  dovessero incontrare durante gli scavi,  adattando  nel  migliore  modo  possibile  la struttura delle stazioni  all'effettiva  giacitura  degli  eventuali ritrovamenti, al fine di valorizzarli opportunamente;
 2) dovra'    essere   prevista   la   disponibilita'   per   la Soprintendenza  di  un  magazzino  per  il  ricovero  definitivo  dei reperti,  di  dimensione  adeguata  all'entita'  degli stessi reperti emersi durante gli scavi, opportunamente attrezzato con scaffalature, impianto elettrico ed antincendio, nonche' idoneo sistema di allarme;
 3) dovra'  essere  espressamente indicato a carico dell'impresa che  tutti  gli interventi di scavo per la realizzazione dell'opera e quelli  ad  essa  collegati  (ad  es. sottoservizi, cantierizzazioni) anche  di  lieve  entita'  dovranno  essere eseguiti alla presenza di archeologi  professionisti,  sotto la direzione della Soprintendenza, che  dovranno  provvedere  a  lavare,  siglare e restaurare i reperti secondo le direttive della stessa Soprintendenza;
 4) dovra'  essere  previsto  che  l'appaltatore  per la fase di progettazione  esecutiva  e  per  tutta la durata dei lavori di scavo preveda  al suo interno la figura di un archeologo che si coordinera' con   la   Soprintendenza   sia  in  sede  preventiva  che  di  scavo archeologico   nonche'   per   la   valorizzazione   degli  eventuali ritrovamenti;
 5) dovranno  essere  adottati  tutti gli accorgimenti possibili volti  a rendere l'inserimento delle stazioni piu' coerente possibile con il contesto architettonico circostante;
 6) il  tracciato  dovra' essere affinato al fine di preservare, per  quanto possibile, gli orti sociali in prossimita' del t. Cinghio e  di  integrarsi  alle previsioni della scheda C5 e alle indicazioni della Soprintendenza;
 7) dovra'  essere prevista la realizzazione di una struttura di attraversamento del t. Cinghio di pregio architettonico;
 8) dovra'   essere   definito   se   occorre  prevedere  locali presidiati ed eventuali postazioni di lavoro;
 9) dovra'   essere  valutata  l'opportunita'  di  inserire  nel progetto  esecutivo  la  presenza  di servizi igienici per gli utenti nelle stazioni;
 10) dovra'  essere  modificato l'accesso alla fermata aeroporto della  linea C  per  i  portatori di handicap mediante l'eliminazione delle  rampe  e  l'introduzione  di  due  «mini-ascensori»  ovvero di piattaforme   elevatrici   conformi   all'art.   8.1.13  del  decreto ministeriale n. 236/1989 con sbarchi a tutti i livelli intermedi;
 11) dovra'  essere  predisposto  il  Piano di manutenzione e il Piano di sicurezza e coordinamento;
 12) dovranno  essere  rispettati  i  requisiti  in  materia  di sicurezza  contenuti  nelle note interregionali emanate dalle regioni Toscana ed Emilia-Romagna dal n. 1 al n. 31;
 13) dovra'  essere  definita  la  logistica  distributiva delle attivita'  e  la precisa identificazione dei percorsi all'interno del deposito;
 14) dovra'  essere  definita  la  logistica  per  le maestranze impegnate  nei  lavori;  l'organizzazione  planimetrica delle aree di cantiere;  l'indicazione  delle fasi e delle sottofasi delle opere da eseguirsi;
 15) nel   capitolato   speciale   d'appalto   dovranno   essere esplicitamente   inseriti  i  rimandi  alle  circolari  regionale  ed interregionali  inerenti  le procedure per il contenimento dei rischi durante le varie lavorazioni, con particolare evidenza alla direttiva afferente il coordinamento della sicurezza nelle grandi opere;
 16) dovra'    essere    evidenziato    l'obbligo    a    carico dell'appaltatore   di   stipulare   l'assicurazione   finalizzata  al risarcimento danni durante la fase di realizzazione degli interventi;
 17) dovra'   essere   evitato   l'utilizzo   di   impianti   di sollevamento  delle  reti  fognarie  miste  in  corrispondenza  delle stazioni di via Verdi e di via S. Leonardo;
 18) dovra'  essere  effettuata un'analisi statica del serbatoio per  accumulo  idrico  ad  uso  idropotabile in prossimita' del pozzo «Solari»  e  il monitoraggio dell'opera durante la fase di esecuzione dei lavori;
 19) dovranno  essere attentamente esaminate le interferenze tra le opere in progetto ed i muri di difesa spondale del torrente Parma;
 20) dovranno  essere  attentamente  esaminate  le condizioni di stabilita' dei muri citati in relazione alle possibili azioni indotte da   significative   variazioni   dei   livelli   di   falda   dovute all'importante sviluppo in sotterraneo delle opere in progetto;
 21) dovranno  essere  dettagliate  e specificate le tecniche di costruzione dell'attraversamento fluviale in sotterraneo del torrente Parma e delle relative opere provvisionali;
 22) dovranno  essere definiti per le aree ricadenti in fascia C dei  programmi  di  previsione  e  prevenzione  ai  sensi della legge 24 febbraio  1992 n. 225 per piene con 500 anni di tempo di ritorno e di  progettati,  con l'utilizzo di strumenti modellistici in grado di fornire  informazioni  sulle  dinamiche di allagamento e sui battenti che  si  instaurano  nelle  aree  di  interesse,  adeguati sistemi di isolamento idraulico degli accessi alle linee, e di tutte le aperture poste  a  quote  tali  per  cui possono rappresentare un varco per le acque di esondazione completi di piani di gestione;
 23) dovra'  essere  predisposto  un affinamento delle soluzioni prospettate relativamente al riordino del servizio TPL di superficie;
 24) al  termine  dei lavori, la pista cantiere di via Fontanini dovra'  ripristinare  una  strada  con  sezione  carrabile  di 8.50 m (tipo F2 locale extraurbana) con marciapiede su almeno un lato;
 25) il   posizionamento   e   la   geometria   della  rotatoria all'altezza  della  s.p.  665R deve essere congruente con quanto gia' previsto  nel  progetto  preliminare redatto dalla provincia di Parma relativamente al potenziamento dell'asse stradale in oggetto;
 26) il  nuovo  asse  stradale  di progetto di via delle Scienze dovra'  avere  - come minimo - le medesime dimensioni dell'esistente, con  marciapiede  ai  lati,  prevedendo  altresi'  l'eliminazione  di qualsiasi interferenza tra tracciato stradale e metropolitana;
 27) si   dovra'  valutare  la  possibilita'  di  realizzare  il sottopasso  alla  tangenziale  nella zona Campus mediante scatolare a spinta sotto il rilevato;
 28) per  la  prevista  pista  di  cantiere  con  accesso  dalla rotatoria  Campus  si  dovra'  valutare  la possibilita' di prevedere diversi punti di accesso;
 29) la  strada di accesso alla fermata Bandini dovra' avere una sezione  della  carreggiata non inferiore a 7,50 m, un marciapiede da 1,50 m  ed  una  pista  ciclabile  di  almeno 2,50 m. Dovra' altresi' rispettare l'ingombro della nuova scuola in corso di realizzazione;
 30) la  strada di accesso alla fermata Cinghio dovra' avere una sezione  della  carreggiata non inferiore a 7,50 m, un marciapiede da 1,50 m ed una pista ciclabile di almeno 2,50 m;
 31) durante la fase di cantierizzazione, sulle strade Riboli ed Orzi  Baganza  dovranno essere mantenuti i sensi unici con deviazioni sulle strade limitrofe;
 32) durante  la  fase di cantierizzazione deve essere garantita adeguata  funzionalita'  a p.le Barbieri (per cui va ristretta l'area di  cantiere sul lato nord) garantendo comunque almeno due corsie per senso di marcia;
 33) in  corrispondenza  dell'incrocio tra viale Milazzo e viale Villettasi dovra' prevedere la realizzazione di una soletta carrabile al  fine  di  evitare qualsiasi tipo di parzializzazione del viale di circonvallazione interna;
 34) in  merito  all'ambito Garibaldi e' necessario prevedere la continuita'  dei  flussi  veicolari  lungo  la direttrice est-ovest e viceversa.  In  piazza Garibaldi pertanto il solettone carrabile deve avere  una larghezza tale da consentire il passaggio contemporaneo di due  mezzi TPL in sicurezza, oltre al mantenimento in attivita' della filovia;
 35) si dovra' valutare attentamente il nodo di via San Leonardo di  fronte  al Centro Torri, studiando il modo di rendere compatibile il  nuovo  progetto  di adeguamento degli svincoli tra la Tangenziale Nord  e  via  San  Leonardo con il tracciato della linea A; si dovra' inoltre approfondire la compatibilita' con le aree dei campi sportivi e   le   sedi   delle  associazioni  sportive  e  con  le  previsioni urbanistiche a nord delle aree sportive;
 36) la strada di accesso alla fermata Moletolo dovra' avere una sezione  della  carreggiata non inferiore a 7,50 m, un marciapiede da 1,50  m  ed  una  pista ciclabile di almeno 2,50 m con la funzione di collegamento con quella esistente su via San Leonardo;
 37) la  strada  di  accesso alla fermata Serao dovra' avere una sezione  della  carreggiata non inferiore a 7,50 m, un marciapiede da 1,50 m  ed  una  pista  ciclabile di almeno 2,50 m con la funzione di collegamento con quella esistente su via San Leonardo;
 38) per  l'attraversamento  dell'impianto SNAM denominato Spina Est  di  Parma  fra  le  stazioni  di  Barbieri  e Villetta si dovra' realizzare  una  idonea  struttura  in  cls  per l'alloccamento della condotta in variante;
 39) per   l'attraversamento   dell'impianto   SNAM   denominato Cortemaggiore - Bologna DN300 fra le stazioni di Montanara e Cinghio: si  dovra'  realizzare una idonea struttura in cls per l'alloccamento della condotta in variante;
 40) sara'   necessario   definire  con  accordi  successivi  le questioni patrimoniali connesse all'utilizzo delle aree ferroviarie;
 41) la cantierizzazione che interessera' il piazzale antistante la stazione dovra' assicurare l'accessibilita' e la fruibilita' della piazza per i servizi viaggiatori di FS;
 42) il  dimensionamento  ed  i  lay-out  delle  vie  di  fuga a servizio  della stazione metropolitana stazione FS dovra' tener conto dell'assetto  infrastrutturale  della  stazione ferroviaria ed essere compatibilizzato con i piani di sicurezza di RFI;
 43) l'esecuzione  dei lavori in ambito della stazione FS dovra' essere preventivamente concordata con RFI;
 44) con  riferimento  alle opere infrastrutturali della linea C l'asse  della  fermata,  o  perlomeno  le  banchine,  dovranno essere traslati di circa 50 m verso Milano;
 45) ripristinare   il  diametro  della  galleria  previsto  nel progetto  preliminare (8,00 m) invece di quello proposto col progetto definitivo  (7,10 m),  per  evitare  complicazioni  per l'inserimento degli  impianti,  soprattutto trazione elettrica, complessita' per le fasi  manutentive  e permettere una piu' ampia concorrenza in sede di gara di appalto;
 46) perseguire   un   contenimento  dei  costi  attraverso  una razionalizzazione  delle fermate, con l'eliminazione di quelle troppo vicine;
 47) poiche'  la  stazione  FS risulta essere stazione terminale per  la  prima  tratta  funzionale, dovranno essere previste tutte le opere necessarie per le funzioni di capolinea;
 48) nelle  tratte  in  galleria la linea di contatto e' posta a 3,60  metri  dal  piano  del  ferro; su tale scelta e' necessario che venga  predisposta una specifica analisi di sicurezza onde verificare il rispetto della normativa vigente;
 49) dovranno   essere   forniti  maggiori  dettagli  in  merito all'armamento  utilizzato,  ed  in  particolare  al  suo  sistema  di ancoraggio,   evidenziando   fin  d'ora  la  perplessita'  di  questa Amministrazione  verso  soluzioni che prevedono attacchi delle rotaie solo con resine, senza ancoraggi meccanici;
 50) l'impianto  di  diffusione  sonora  dovra'  essere previsto anche nelle gallerie di linea e non soltanto nelle stazioni;
 51) il  criterio  di  funzionamento del sistema di ventilazione per  l'estrazione dei fumi dalle gallerie e dalle stazioni in caso di incendio deve essere oggetto di una piu' approfondita analisi al fine di  verificare  che  l'evacuazione dei passeggeri avvenga in assoluta sicurezza;  a tale proposito si evidenzia che la scelta di evacuare i passeggeri  in  galleria senza orientare preventivamente il movimento dei  fumi  attraverso  gli  impianti di ventilazione non risulta, per quanto  emerge  dalla  documentazione  trasmessa,  in  linea  con  le indicazioni  di  questa  Amministrazione  gia'  espresse  in  sede di approvazione delle altre infrastrutture in galleria;
 52) la  scelta  di  impiegare  ascensori  ad  alta capacita' in sostituzione   di  scale  mobili,  seppure  ammesso  dalle  normative vigenti,    appare    controproducente    dal    punto    di    vista dell'appetibilita'   del   sistema  da  parte  degli  utenti  per  il perditempo  che  potrebbe  crearsi  rispetto  all'uso  di  un sistema continuo;
 53) il  materiale  rotabile  dovra'  essere conforme con quanto stabilito  dalla  norma UNI  11174  «Materiale rotabile per tranvie e tranvie veloci».
 1.2 Prescrizioni di carattere ambientale.
 Nelle successive fasi progettuali:
 54) dovra'  essere  prescritto  di  effettuare,  ai sensi della legge  n.  443/2001,  le  verifiche  sulla  totalita'  dei  materiali derivanti da ogni operazione di scavo;
 55) lo  smarino, dopo essere separato dai fanghi, dovra' essere stoccato  temporaneamente  nel cantiere in C1, dove verra' campionato per l'esecuzione dei test di cessione e quindi, se idoneo, inviato al tombamento delle cave o ai centri di smaltimento autorizzati;
 56) dovra'  essere  specificato  che  i  materiali  di  risulta dovranno  essere  stoccati  in  cumuli distinti, al fine di isolare i materiali  per  i  quali  siano  state  adottate  uguali  tecniche di intervento;
 57) dovra'  essere specificato che il materiale derivante dallo scavo  delle attuali massicciate e dalla demolizione dei sottoservizi e  dei  pozzetti,  dovra'  essere  stoccato provvisoriamente, in modo separato  dagli  altri  materiali  di scavo, e conferito ai centri di recupero autorizzati presenti sul territorio;
 58) il  Piano  di  monitoraggio  ambientale  dovra' definire le frequenze,  le metodiche di campionamento e le analisi di laboratorio da  effettuare  sui materiali provenienti dagli scavi, prima del loro trasporto  nelle  aree  di  cava;  in ogni caso le verifiche dovranno essere effettuate per lotti non superiori a 5.000 m3;
 59) dovra'  essere  attentamente considerata la possibilita' di recupero  e  riutilizzo  dei materiali provenienti dagli scavi per la realizzazione   delle   opere  e  solo  in  alternativa  previsto  il tombamento delle aree di cava;
 60) dovra'  essere  verificata  la  necessita' di bonifica o di messa  in  sicurezza,  ai sensi del decreto ministeriale n. 471/1999, delle aree interessate dagli scavi prima dell'inizio dei lavori;
 61)  dovra'  essere vincolata la ditta appaltatrice ad eseguire gli  interventi  di bonifica o di messa in sicurezza, qualora vengano rinvenuti terreni e/o acque che configurino il sito come contaminato, prevedendo   l'attivazione   delle  procedure  previste  dal  decreto ministeriale n. 471/1999;
 62) dovranno  essere  definite  le  procedure  per le verifiche dello  stato  di qualita' di suolo ed acque sotterranee nelle aree di cantiere, prima della loro sistemazione finale, al fine di verificare la  necessita'  di  eventuali  interventi  di  bonifica, a carico del soggetto   attuatore,   che   dovranno   essere   svolti  secondo  le prescrizioni del decreto ministeriale n. 471/1999;
 63) dovra'  essere  previsto  l'obbligo  per  l'appaltatore  di acquisire   tutte  le  autorizzazioni  necessarie  all'esercizio  dei cantieri (autorizzazione agli scarichi e alle emissioni in atmosfera, ecc.), preventivamente alloro allestimento;
 64) dovranno  essere  individuati  nelle aree di cantiere tutti gli impianti di depurazione dei reflui;
 65) dovra'  essere prevista l'impermeabilizzazione delle vasche di decantazione, delle vasche di lavaggio dei mezzi, di tutte le aree di  cantiere  interessate da serbatoi contenenti carburanti liquidi o sostanze pericolose;
 66) dovranno  essere  definiti  i  rifiuti  prodotti in fase di cantiere,  la  tipologia  (rifiuti  pericolosi o non pericolosi) ed i relativi  quantitativi.  In  merito  ai fanghi bentonitici esausti ed alle acque di pulizia dei motori, che verranno appositamente stoccati in  serbatoi  e  vasche di decantazione, dovra' essere specificato se tali  rifiuti  verranno  gestiti in regime di deposito temporaneo, di cui all'art. 6 del decreto legislativo n. 22/1997 e s.m.i.;
 67) dovra'  essere  specificato  che,  qualora dovessero essere utilizzate  sostanze  tossiche  e  radioattive, la ditta appaltatrice dovra'  fornire  agli  enti  di  controllo le schede tecniche di tali sostanze;
 68)  nel  piano  di  sicurezza  e coordinamento dovranno essere individuati   i  sistemi  di  sicurezza  e  contenimento  relativi  a carburanti liquidi o sostanze pericolose per l'ambiente;
 69) dovranno  essere  definite  le  caratteristiche  dei fanghi bentonitici  utilizzate  per  lo  scavo delle gallerie profonde e dei diaframmi.  Le  schede  tecniche dei prodotti dovranno essere fornite alla  provincia di Parma, all'AUSL, ad ARPA e a Enia. La gestione dei fanghi dovra' essere effettuata a ciclo chiuso, senza possibilita' di scarico dei fanghi in corpo idrico superficiale e/o in fognatura;
 70) per  il  risparmio  della  risorsa  idrica,  dovra'  essere previsto   che   le   acque  meteoriche,  raccolte  dalle  vasche  di decantazione  dei  vari  cantieri, siano almeno in parte riutilizzate per  le  operazioni di lavaggio e di abbattimento delle polveri nelle aree di cantiere;
 71) dovra'  essere  opportunamente  approfondito  il  Piano  di monitoraggio ambientale;
 72) dovra'  essere prevista la sospensione dei lavori quando il monitoraggio  evidenziera'  il  superamento  di  livelli  di  guardia predefiniti nel Piano di monitoraggio ambientale;
 73) i riferimenti normativi da rispettare nell'esecuzione delle opere  dovranno  essere  integrati  con  l'Accordo di programma sulla qualita'  dell'aria  e  con  la  legge regionale n. 30 del 31 ottobre 2000;
 74) dovranno  essere  applicate le misure previste dall'Accordo di  programma  sulla qualita' dell'aria e dalla legge regionale n. 30 del 31 ottobre 2000;
 75) dovra'  essere  esplicitato  l'obbligo  di utilizzare mezzi d'opera e autocarri con emissioni omologate almeno come euro 3;
 76) dovra'   essere  prevista  l'interruzione  delle  attivita' suscettibili   di  provocare  dispersione  di  polveri  nel  caso  la velocita' del vento superi 6 m/s;
 77) dovra'  essere eliminata la collazione di un deposito terre in  prossimita' della fermata Caprazucca, in relazione alla vicinanza del polo scolastico;
 78) dovra'  essere  previsto che le lavorazioni piu' rumorose e con  produzione  di  polveri  nella  zona  del cantiere della fermata Caprazucca  siano  effettuate  nel  periodo  estivo  quando le scuole saranno chiuse;
 79) dovra'  essere  redatta  la  documentazione previsionale di impatto  acustico  ai  sensi  della  DGR  Emilia-Romagna  n. 673/2004 «Direttiva  inerente  la redazione della documentazione di previsione di  impatto  acustico e della valutazione del clima acustico ai sensi della legge regionale 9 maggio 2001, n. 15»;
 80) dovranno essere approfonditi gli aspetti inerenti l'impatto acustico  in  fase  di  esercizio  in  applicazione  della  normativa nazionale  e  delle  disposizioni  regionali, anche in riferimento al Piano di risanamento acustico che dovra' redigere il comune di Parma;
 81) dovra'  essere  prevista  la realizzazione dei piezometri e dei  pozzi barriera individuati da Enia per l'attuazione del Piano di monitoraggio e per il pronto intervento in caso di inquinamento delle acque sotterranee;
 82) il  Piano  di  monitoraggio  ambientale  dovra' definire le caratteristiche  dei piezometri di controllo delle acque sotterranee, la   frequenza  dei  campionamenti  e  la  natura  delle  analisi  da effettuare,  secondo le indicazioni di Enia, Arpa, e SIP dell'AUSL di Parma;
 83) dovra'  essere  effettuato  un approfondimento dello studio idrogeologico in prossimita' dei pozzi ad uso idropotabile e dovranno essere  opportunamente individuate e descritte le sostanze utilizzate nei  lavori  di possibile interesse sanitario, con le relative schede tossicologiche    secondo   la   specifica   normativa   che   regola l'etichettatura delle sostanze pericolose;
 84) dovra'  essere  approfondito  in  accordo  con Enia il tema della   tutela   dei  pozzi  ad  uso  idropotabile;  con  particolare attenzione  alle  opere  previste  in  prossimita'  dei  pozzi ad uso idropotabile;
 85) alla  fine  dei lavori dovra' essere effettuata una ripresa televisiva  dei  pozzi  «Imperia»,  «Solari», «Firenze Ovest ed Est», «Orzi Baganza», «Montanara»;
 86) nel  capitolato  speciale  d'appalto sara' specificato, nel caso  si verificassero danni, l'obbligo di ripristino a regola d'arte degli    impianti   e   alle   strutture   per   l'approvvigionamento idropotabile;
 87) dovranno  essere  utilizzati, da parte di tutti i mezzi che operano nel cantiere, oli biodegradabili.
 |  |  |  | Allegato 2 ELENCO DEGLI ELABORATI RELATIVI AGLI ESPROPRI
 
 Espropri relazione                  |        |PD01 AAA00 ESP RE 001 B --------------------------------------------------------------------- Espropri elenco ditte da espropriare|        |PD01 AAA00 ESP RE 002 B --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di      |        | esproprio sezione Cortile S. Martino|Tav n. 1|PD01 AAA00 ESP PL 001 B --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di      |        | esproprio sezione di Parma          |Tav n. 1|PD01 AAA00 ESP PL 002 B --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di      |        | esproprio sezione di Parma          |Tav n. 2|PD01 AAA00 ESP PL 003 B --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di      |        | esproprio sezione di Parma          |Tav n. 3| --------------------------------------------------------------------- PD01 AAA00 ESP PL 004 B             |        | --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di      |        | esproprio sezione di Parma          |Tav n. 4|PD01 AAA00 ESP PL 005 B --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di      |        | esproprio sezione San Pancrazio     |Tav n. 6|PD01 AAA00 ESP PL 006 B --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di      |        | esproprio sezione Golese            |        |PD01 AAA00 ESP PL 007 B --------------------------------------------------------------------- Esproprio piano particellare di     |        | esproprio sezione Vigatto           |Tav n. 1|PD01 AAA00 ESP PL 008 B --------------------------------------------------------------------- Esproprio piano particellare di     |        | esproprio sezione Vigatto           |Tav n. 2|PD01 AAA00 ESP PL 009 B --------------------------------------------------------------------- Esproprio piano particellare di     |        | esproprio sezione Vigatto           |Tav n. 3|PD01 AAA00 ESP PL 010 B
 |  |  |  | Allegato 3 LINEE  GUIDA  DELLO  STIPULANDO  PROTOCOLLO  D'INTESA TRA PREFETTURA, COMUNE E CONTRAENTE GENERALE.
 Fermi  restando  gli  adempimenti  previsti  dalla legge 19 marzo 1990,  n.  55, e dal decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998,  n.  252,  lo  stipulando  protocollo d'intesa dovra' prevedere ulteriori  misure  intese  a  rendere  piu'  stringenti  le verifiche antimafia  e  a  prevedere forme di monitoraggio durante l'esecuzione dei lavori.
 In  particolare  lo  stipulando protocollo dovra' avere contenuti che riflettano le seguenti linee-guida:
 necessita'  di  evidenziare  il  ruolo di soggetto responsabile della  sicurezza  dell'opera,  anche  sotto il profilo antimafia, del contraente  generale,  il  quale  si  fa  garante - verso il soggetto aggiudicatore  e  verso  gli organi deputati ai controlli antimafia - del  flusso  informativo  relativo  alla  filiera delle imprese che a qualunque  titolo  partecipano  all'esecuzione dell'opera: cio' nella convinzione  che  il  contraente  generale,  nuova  figura ispirata a criteri  di forte managerialita', debba essere parte attiva anche del processo di verifica antimafia;
 necessita'  di  porre  specifica attenzione, anche sulla scorta della  esperienza  costituita  dall'esecuzione  dei  lavori dell'Alta Velocita',  a particolari tipologie esecutive, attinenti ad una serie di  prestazioni  (trasporto  e movimento terra, noli a caldo e noli a freddo,  servizi  di  guardiania, ecc.) che, per loro natura, piu' di altre  si prestano a forme di infiltrazione criminale: con riguardo a tali  tipologie  e'  venuta  in evidenza la necessita' di un rigoroso accertamento  dei  requisiti  soggettivi  dell'impresa, individuale o collettiva, che effettua le relative prestazioni, estendendo ad essa, in  via  convenzionale,  le disposizioni di cui al menzionato art. 10 del   decreto  del  Presidente  della  Repubblica  n.  252/1998,  che prevedono,  in  capo  al  prefetto, penetranti poteri di accertamento (informazioni antimafia);
 necessita',   anche  questa  mutuata  dall'esperienza  TAV,  di sottoporre    i    subcontratti    e   i   subaffidamenti   a   valle dell'aggiudicazione  principale  a clausola di gradimento, prevedendo cioe'  la possibilita' di estromettere l'impresa nei cui confronti le informazioni  del prefetto abbiano dato esito positivo ed azionando a tale scopo una specifica clausola risolutiva espressa;
 necessita'  di  rafforzare il meccanismo espulsivo dell'impresa in odore di mafia, prevedendo che soggetto aggiudicatore e contraente generale  -  d'intesa  tra  loro - definiscano le sanzioni pecuniarie (correlate  al  valore  del  contratto)  da applicare ai soggetti che abbiano  omesso  le  comunicazioni  preventive dei dati relativi alle imprese subaffidatarie o subappaltatrici, previste dall'art. 18 della legge  n.  55/1990,  ovvero  a carico delle imprese nei cui confronti siano   emersi  elementi  che  denotino  tentativi  di  infiltrazione mafiosa;
 necessita'  di  controllare gli assetti societari delle imprese coinvolte  nell'esecuzione  dell'opera  a  qualunque  titolo  fino  a completamento   dell'esecuzione   dell'opera  stessa  attraverso  una costante attivita' di monitoraggio;
 necessita'  di assicurare, anche attraverso specifiche sanzioni che   possono  arrivare  fino  alla  revoca  degli  affidamenti,  che tentativi   di  pressione  criminale  sulle  imprese  nella  fase  di cantierizzazione   (illecite   richieste   di   danaro,  «offerta  di protezione», ecc.) vengano immediatamente comunicati alla prefettura, fermo   restando   l'obbligo  di  denuncia  del  fatto  all'Autorita' giudiziaria;
 necessita'   di   disporre  con  cadenza  periodica  (di  norma trimestrale)   di  un  resoconto  sullo  stato  di  attuazione  delle procedure di monitoraggio antimafia.
 |  |  |  |  |