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| Gazzetta n. 256 del 3 novembre 2006 (vai al sommario) |  | CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO |  | PROVVEDIMENTO 5 ottobre 2006 |  | Accordo,  ai  sensi  dell'articolo  4  del decreto legislativo 28 agosto  1997,  n.  281,  tra  il  Governo,  le  Regioni e le Province Autonome  di  Trento e di Bolzano sul documento recante: «Linee guida per  la  definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione». (Repertorio atti n. 2636). |  | 
 |  |  |  | LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO
 
 Nell'odierna seduta del 5 ottobre 2006:
 Visti  gli  articoli  2,  comma  1,  lettera  b)  e 4 del decreto legislativo  28  agosto  1997,  n.  281,  che  attribuiscono a questa Conferenza la facolta' di promuovere e sancire accordi tra il Governo e  le  regioni e le province autonome, in attuazione del principio di leale   collaborazione,  al  fine  di  coordinare  l'esercizio  delle rispettive competenze e svolgere attivita' di interesse comune;
 Visto  l'Accordo  tra  il  Ministro della salute, le regioni e le province  autonome di Trento e di Bolzano del 27 settembre 2001 (Rep. atti n. 1292), concernente «Linee Guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati»;
 Vista  la  prima  stesura  del documento in oggetto pervenuta dal Ministero della salute con nota del 1° agosto 2002;
 Considerato  che,  per  l'esame di detta proposta, si sono tenute presso  la  segreteria  di questa Conferenza, varie riunioni tecniche tra settembre 2002 e maggio 2004;
 Vista  la  nota  pervenuta  il  21  luglio  2006, con la quale il Ministero  della salute ha qui trasmesso una nuova stesura del citato documento,   elaborata   dalla   «Commissione  Indoor»  del  medesimo Ministero   e  revisionata,  sulla  scorta  degli  esiti  dell'ultima riunione  tecnica  tenutasi presso la segreteria di questa Conferenza il 28 maggio 2004, da un gruppo di lavoro composto, tra gli altri, da esperti  delle regioni e dei Ministeri dell'ambiente, dell'economia e delle finanze e delle infrastrutture;
 Vista  la  nota  del  12  settembre  2006 con la quale la regione Toscana  ha  comunicato  il  parere  tecnico  favorevole  ai fini del perfezionamento  dell'accordo  sul  documento pervenuto dal Ministero della salute con la citata nota del 21 luglio 2006;
 Acquisito,  nel corso della odierna seduta, l'assenso del Governo e  dei  presidenti  delle regioni e delle province autonome sul testo del documento di cui all'allegato sub-A;
 Sancisce accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome, nei termini di cui all'allegato sub-A, parte integrante del presente atto.
 
 Il presidente: Lanzillotta
 
 Il segretario: Busia
 |  |  |  | ALLEGATO A 
 MINISTER0 DELLA SALUTE
 DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE E COMUNICAZIONE
 DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA
 
 SCHEMA DI LINEE GUIDA
 PER LA DEFINIZIONE DI PROTOCOLLI TECNICI DI MANUTENZIONE
 PREVENTIVA SUGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE
 
 Il   presente   documento,  esplicitamente  previsto  dall'Accordo Ministro  della  Salute  Regioni e Province autonome del 27 settembre 2001,  concernente"Linee  Guida  per  la tutela e la promozione della salute  negli  ambienti confinati (G.U. del 27 novembre 2001, n. 276, SO  n.  252),  e'  stato  elaborato  dalla  commissione  "indoor" del Ministero  della  salute(1) e successivamente aggiornato e modificato da un apposito gruppo di lavoro interministeriale.(2)
 Le  indicazioni  tecniche  di  seguito riportate fanno riferimento alla  norma  tedesca  VDI  6022  (Luglio 1998): Hygienic standars for ventilation  and  Air-Conditioning  Systems  for  Offices and assebly Rooms   ed   alle  principali  norme  riguardanti  la  progettazione, l'installazione  e  la manutenzione dei comparti e sistemi aeraulici, riportate in Appendice A, tratta dalle Linee Guida dell'AiCARR.
 Per  le misure specifiche relative alla Legionella si rimanda alle "Linee   guida   per   la   prevenzione   ed   il   controllo   della legionellosi"(3)  ed  alle  "Linee  guida  recanti  indicazioni sulla legionellosi   per  i  gestori  di  strutture  turistico-recettive  e termali"(4), ed eventuali documenti successivi.
 L'acqua utilizzata negli impianti non e' destinata a consumo umano e  pertanto  ai  fini  dei  controlli  di  routine  e  delle  analisi microbiologiche   periodiche  non  e'  richiesta  l'osservanza  delle disposizioni   previste   nel  Decreto  Legislativo  N.  31/2001,  di attuazione  della  direttiva  98/83/Ce  per  la  qualita' delle acque destinate al consumo umano. -------------------------------------------------
 (1)Commissione  tecnico-scientifica  per  l'elaborazione di
 proposte  di  intervento in materia di inquinamento indoor,
 D.M. 8 aprile 1998
 (2)"Gruppo  di  lavoro  per  il trattamento dell'aria negli
 ambienti confinati", D.M. 30 marzo 2005
 (3)Linee-guida  per  la  prevenzione  ed il controllo della
 legionellosi G.U. SG. N. 103 del 4-4-2000.
 (4)Conferenza  Permanente  per  i Rapporti tra lo Stato, le
 Regioni   e   Province   Autonome   di  Trento  e  Bolzano,
 Provvedimento 13 gennaio 2005, accordo ai sensi dell'art. 4
 del  D.  Lgs.  28-8-1997,  n.  281,  tra il Ministero della
 salute  e  le  regioni  e  le province autonome di Trento e
 Bolzano, avente ad oggetto "Linee guida recanti indicazioni
 sulla    legionellosi    per   i   gestori   di   strutture
 turistico-ricettive   e   termali",  G.U.  SG.  N.  28  del
 4-2-2005.
 LINEE GUIDA
 PER   LA   DEFINIZIONE   DI  PROTOCOLLI  TECNICI  DI  MANUTENZIONE PREDITTIVA SUGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE
 
 0. CAMPO DI APPLICAZIONE
 
 Tutti  gli  impianti,  con  l'esclusione  dei casi in cui esistono prescrizioni specifiche.
 
 Introduzione
 Negli  ultimi  anni,  l'attenzione  del  mondo  scientifico, prima rivolta   soprattutto   al   problema   dell'inquinamento   dell'aria atmosferica  nei  centri  urbani,  si  e'  spostata  verso i problemi derivati  dalla contaminazione dell'aria interna; inoltre e' maturata una  sempre  maggiore sensibilita' di tutte le componenti del sistema sociale  per  i  problemi  di  salute  e di comfort caratteristici di questi ambienti.
 Lo  sviluppo  degli  studi  sulla  qualita'  dell'aria  interna si articola intorno ad alcuni fatti salienti:
 1. la crisi energetica e l'incremento del prezzo del petrolio che spingono i gestori di grandi edifici a diminuire la quantita' di aria esterna  da  trattare,  con  conseguente  scadimento  della  qualita' dell'aria  negli  edifici  e l'insorgere di casi di malessere diffusi negli occupanti;
 2. l'interesse  dell'igiene e della medicina del lavoro verso gli ambienti  moderati,  dopo  che sono stati avviati a soluzione, per lo meno  nei  paesi  piu'  sviluppati, i problemi legati alla salute nei luoghi di lavoro;
 3. la  constatazione  che  l'alterazione della qualita' dell'aria interna  (IAQ)  e,  di  conseguenza,  gli  effetti sulla salute e sul benessere  dell'uomo  interessano  gran  parte  della popolazione dei paesi  industrializzati  che  trascorre  fino  al  90%  del  tempo in ambienti confinati;
 4. le   stime  dell'Organizzazione  Mondiale  della  Sanita'  che sottolineano  che  il  30%  degli  edifici nei paesi industrializzati risulta  affetto  da  problemi  tali da causare disturbi e/o malattie negli occupanti;
 5. l'impiego di materiali polimerici non sufficientemente testati e  di  tecniche  edilizie  non  appropriate  che possono aumentare la concentrazione degli inquinanti interni.
 La specificita' dell'inquinamento dell'aria negli ambienti interni non industriali si fonda sui seguenti argomenti:
 1. sono  esposti tutti i soggetti, quindi anche le categorie piu' deboli,  e  non soltanto la popolazione in eta' lavorativa e in buona salute;
 2. sono  presenti  molti  inquinanti  a  bassa  concentrazione di difficile   misurazione   e   dagli   effetti   ancora  non  studiati compiutamente;
 3. il  tempo di esposizione e' esteso alle ventiquattro ore e non al solo orario di lavoro.
 Un   atto   fondamentale   del   lungo   processo   di   studio  e approfondimento sui temi della qualita' dell'aria, della salute e del comfort  negli  edifici e' rappresentato dal Report(5) del WHO (World Health  Organization), contenente i nove principi sul diritto di ogni persona  a respirare aria pulita all'interno degli edifici, come base per  futuri  testi  regolamentari e per linee-guida e in controversie legali.
 Negli  ambienti confinati gli impianti di climatizzazione svolgono le  funzioni  di  controllo  delle  condizioni termiche e di umidita' dell'aria,  di  ricambio  controllato  dell'aria  e  di  cattura  per filtrazione  di  polveri ed altre particelle trasportate. In pratica, pero',  esistono  molti casi in cui l'impianto non svolge idoneamente queste funzioni e per giunta puo' trasportare o diventare esso stesso una  fonte  di  contaminanti, rumore e vibrazioni, soprattutto se non sottoposti con regolarita' ad adeguata manutenzione.
 Le  conseguenze  di una cattiva manutenzione delle apparecchiature di  condizionamento  ed in particolare delle canalizzazioni dell'aria sull'IAQ,   in  molti  casi,  possono  essere  gravi.  Spesso  si  e' riscontrata  l'esistenza  di  agenti  patogeni diffusi negli ambienti condizionati  proprio  attraverso le reti di distribuzione, con gravi rischi per la salute ed il benessere degli occupanti l'edificio.
 Trascurare la manutenzione dei filtri comunemente utilizzati negli impianti di climatizzazione provoca un notevole accumulo di polveri e scorie  che  viene  direttamente  messo in circolazione attraverso le canalizzazioni di distribuzione dell'aria. Oltre a serie implicazioni igienico-sanitarie,   cio'   puo'   determinare   maggiori  costi  di funzionamento  (a  causa  di  un  aumento della resistenza incontrata dall'aria,  di  una  piu'  bassa efficienza delle batterie di scambio termico) ed un incremento dei rischi di incendio e corrosione.
 E' frequente il caso in cui i problemi di manutenzione derivino da errori  progettuali  e  diviene  dunque  molto  problematico,  se non addirittura  impossibile,  intervenire  sui  sistemi  aeraulici  gia' installati.  Per  questi  motivi,  ai fini di una buona manutenzione, occorre  progettare,  costruire  ed  installare  i  sistemi aeraulici tenendo sempre presenti le esigenze manutentive.
 Per  quanto  attiene agli ambienti di lavoro, si sottolinea che in base  al D.Lvo 626/94 il datore di lavoro deve provvedere affinche' i lavoratori   dispongano  di  aria  salubre  e  gli  impianti  vengano sottoposti a regolare pulizia e manutenzione tecnica, onde assicurare negli ambienti condizioni igieniche adeguate.
 E'  opportuno  sottolineare,  inoltre,  che  la  progettazione; la installazione,  la  manutenzione ed il collaudo degli impianti devono rispettare   quanto   previsto   dalle   disposizioni  legislative  e regolamentari vigenti in materia di sicurezza (Legge 5 marzo 1990, n. 46  e  successive)  e  di  risparmio  energetico,  come pure le norme tecniche  di sicurezza dell'Ente Italiano di Unificazione (UNI) e del Comitato   Elettrotecnico   Italiano   (CEI).  I  soggetti  abilitati rilasciano  al  committente idonea dichiarazione della messa in opera secondo  le  regole  dell'arie  e  di conformita' degli impianti alla normativa vigente. ----------------------------------------
 (5)WHO,  "The  Right  to  Healthy Indoor Air", World Health
 Organization, Publication, Geneva, (2000)
 
 Definizioni
 
 ASSICURAZIONE  DELLA  MANUTENZIONE, grado di fiducia attribuito ad una organizzazione riguardo alla sua capacita' di adempiere le azioni di manutenzione pianificate
 ASSUNTORE, chi assume l'obbligo di eseguirlo
 AVARIA, mancata operativita' in conseguenza di un guasto
 BENE, sinonimo di entita'
 CICLO  DI  LAVORO, successione logica e temporale delle operazioni di manutenzione
 COMMITTENTE, chi appalta il servizio
 CONDIZIONI  STABILITE,  condizioni  alle quali le funzioni vengono eseguite
 CONDUTTORE,  l'ente  preposto al controllo della normale attivita' dell'entita' secondo gli scopi prestabiliti
 CONTRATTO   DI   MANUTENZIONE,  APPALTO,  atto  stipulato  per  la realizzazione del servizio di manutenzione
 CONTROLLO  DELLA  MANUTENZIONE,  verifica delle attivita' messe in atto per adempiere ai requisiti di manutenzione di un'entita'
 DISINFEZIONE,   procedura   atta  ad  eliminare  o  distruggere  i microrganismi   patogeni,  ma  non  necessariamente  tutte  le  forme microbiche,  su  oggetti inanimati, mediante l'applicazione di idonei agenti fisici o chimici.
 ENTITA', il soggetto specifico a cui la manutenzione e' destinata: le  parti  o  l'insieme  dell'impianto,  sistema o dispositivo, nella totalita'   o   nei   suoi   componenti,   di   natura  funzionale  o intellettuale,  che  puo'  essere  identificato  come  un'unita' a se stante
 Scheda   di  macchina,  descrizione  dell'entita',  sue  funzioni, caratteristiche tecniche, ecc.
 Diario di macchina, descrizione della manutenzione richiesta dalle funzioni descritte nella scheda
 FUNZIONI;  operazioni  routinarie  allo  svolgimento  delle  quali l'entita' (o bene) e' preposta
 GUASTO,  cessazione improvvisa dell'operativita' dell'entita' o di una qualsiasi delle sue funzioni o parti
 Rapporto  di  guasto,  descrizione  dello stesso e indicazione dei provvedimenti adottati
 INTERVENTO   TAMPONE,   operazione  provvisoria  effettuata  o  da effettuarsi in vista di una successiva operazione definitiva
 ISPEZIONE,  insieme  delle  azioni  svolte  per  valutare lo stato attuale dell'entita'
 LIVELLO  DI  MANUTENZIONE,  grado  dell'intervento  (o  intervento assolto) rispetto alla serie consecutiva che viene ritenuta totale
 MANUTENZIONE PREVENTIVA, manutenzione programmata da eseguirsi con lo   scopo  di  prevenzione  di  possibili  guasti  o  deterioramento dell'entita'  ciclica,  e'  quella  preventiva  attuata sulla base di cicli  determinati  predittiva,  effettuata in base a rilevazioni che portano  alla  predizione  di un futuro guasto secondo condizione, da effettuarsi   al   raggiungimento   di   determinate   condizioni  di deterioramento dell'entita' migliorativa, interventi compiuti in sede di manutenzione programmata atti a migliorare le condizioni operative dell'entita'  senza  variarne funzioni o valore produttiva, azioni di manutenzione  (programmata,  preventiva)  trasferite  e  affidate  al conduttore   in  base  a  rilevazioni  diagnostiche  nell'intento  di migliorare    l'operativita'    dell'entita'    autonoma,    eseguita direttamente dal conduttore
 MANUTENZIONE   CORRETTIVA   o   "A   GUASTO",   manutenzione   non programmata,  effettuata in seguito a malfunzionamento contingente di un'entita'
 MANUTENZIONE,  azioni atte a mantenere o riportare un'entita' allo stato adeguato all'esecuzione delle funzioni richieste
 PROGRAMMAZIONE  TEMPORALE, SCHEDULAZIONE, assegnazione dei compiti nel tempo
 PULIZIA, rimozione dello sporco da oggetti e superfici contaminate ottenuta   con   acqua,   azione   meccanica  e/o  sostanze  chimiche detergenti.   La   pulizia   e'  parte  integrante  del  processo  di sanificazione,   riducendo  tutti  i  tipi  di  microrganismi  ed  il materiale  organico  e  deve sempre precedere qualsiasi intervento di disinfezione, disinfestazione e sterilizzazione
 PUNTI  CRITICI, elementi dell'entita' cui e' attribuito il massimo rischio
 RIPARAZIONE,  intervento  per  riportare  l'entita'  a  condizioni stabilite di operativita'
 SANIFICAZIONE,   processo   atto   a  rendere  igienicamente  sano l'ambiente  e  le  attrezzature.  Consiste  di  fasi distinte, ma non affatto     indipendenti    tra    loro:    pulizia,    disinfezione, sterilizzazione, disinfestazione
 SISTEMA  DI  MANUTENZIONE,  politica  definita  o  intrapresa  per l'attuazione operativa della manutenzione
 STERILIZZAZIONE,   processo  fisico  o  chimico  finalizzato  alla distruzione  stocastica di ogni forma microbica vivente, in forma sia vegetativa  che  sporale.  Secondo la norma UNI EN 556, il livello di sicurezza  di  sterilita' (SAL) corrisponde alla probabilita' teorica <   1  su  1  milione  (SAL  <   10-6)  di  rilevare un microrganismo sopravvivente all'interno di un lotto di sterilizzazione.
 SUPERVISORE,  persona  del  committente che sorveglia l'esecuzione dei lavori
 TEMPO,  estensione temporale di una azione di preparazione, tra il concepimento    e   l'inizio   dell'attuazione   dell'operazione   di disponibilita',  durante  il  quale  l'entita'  e' in riposo e quindi utilizzabile  per  gli interventi di indisponibilita', di attivazione dell'intervento,  intercorrente  tra  la  rilevazione  del  guasto  e l'inizio  dell'intervento  di  manutenzione  di  rimessa in servizio, intercorrente   tra  la  fine  delle  operazioni  di  manutenzione  e l'effettivo ritorno dell'entita' alla sua normale operativita'.
 
 1. PIANIFICAZIONE DELLA MANUTENZIONE
 
 1.1 Scopo della manutenzione
 La  Norma  UNI 9910 (Terminologia sulla fidatezza e sulla qualita' del  servizio)  definisce  la  manutenzione  come "la combinazione di tutte  le  azioni,  tecniche  e  amministrative, incluse le azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare un'entita' in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta".
 Si ispira a questa definizione anche la Legge 109/1994, precisando che  l'opera  deve  essere  mantenuta o riportata nelle condizioni di svolgere  la funzione "prevista dal provvedimento di approvazione del progetto".
 Quale  sia, quindi, lo scopo dell'attivita' di manutenzione sembra perfettamente definito gia' a livello normativo.
 La  manutenzione  ha come scopo e finalita' quella di garantire la "disponibilita'"  dell'impianto  o  apparecchiatura;  queste entita', cioe' devono essere messe in grado di svolgere la funzione richiesta, alle  condizioni  stabilite, durante un certo intervallo di tempo. La disponibilita'   dipende  poi  fondamentalmente  a  sua  volta  dalla manutenibilita', affidabilita' e logistica della manutenzione, mentre i  mezzi  esterni  necessari (eccezion fatta per la logistica) non la influenzano.
 Per avere una buona disponibilita', bisogna che il Tempo Operativo Medio  tra  guasti (in inglese MTBF - mean time between failures) sia il  massimo  possibile  in  rapporto al tempo medio necessario per le riparazioni (Mean repair time, MRT).
 Inoltre l'attivita' di manutenzione deve essere auspicabilmente e, in   alcuni  casi  necessariamente,  associata  alla  raccolta  delle informazioni  e  dei dati che permettono di verificare e tenere sotto controllo come l'impianto si comporta nel tempo della sua vita utile, in modo da prevedere allungamenti o accorciamenti dell'MTBF.
 Lo  scopo  della  manutenzione  e'  pertanto quello di: ridurre la velocita'  con  la  quale  il  bene si deteriora; prolungarne la vita operativa;   raccogliere   informazioni   su   difetti   o  cause  di deterioramento per eliminarli o prevenirli.
 Fino  a che punto valga la pena di mantenere un bene piuttosto che sostituirlo,   e'   oggetto   di  considerazioni  specialistiche  che coinvolgono  il suo "costo del ciclo di vita". Poiche' lo scopo della manutenzione  e' conservare o riportare una entita' ad una condizione di  lavoro  accettabile,  molta  attenzione  dovra'  essere data alla definizione  di "condizione accettabile" per un dato sistema. Infatti gli oggetti soffrono necessariamente di un progressivo deterioramento delle loro caratteristiche durante la loro vita operativa.
 Ad  un  certo  punto, questo conduce ad una "avaria", cioe' ad una deviazione dai requisiti specificati che necessita di essere corretta perche' si rientri nei limiti dell'accettabilita'.
 Una  avaria non corretta puo' condurre ad un "guasto"", cioe' alla cessazione  della  funzione.  Vale  l'osservazione  che,  mentre ogni guasto  e' un'avaria, non vale il viceversa. Il guasto rappresenta un evento, mentre l'avaria e' uno stato.
 La  manutenzione ha a che fare sia con le avarie che con i guasti: in  un  caso e' una manutenzione preventiva; nel secondo caso, e' una manutenzione correttiva. Il limite tra i due tipi e' chiaro, ed e' il limite di accettabilita'' di cui si diceva piu' sopra.
 
 1.2 Frequenza degli interventi
 Gli  impianti  e  le  apparecchiature  devono  essere sottoposti a frequenti controlli volti ad accertarne lo stato di funzionamento.
 La  periodicita'  viene  stabilita  confrontando  le  esigenze  di disponibilita' coni deterioramenti prevedibili.
 Le condizioni che possono influire sulla periodicita' sono molte e molto variabili; ne elenchiamo alcune non in ordine di importanza:
 - le condizioni di lavoro (piu' o meno gravose);
 - l'importanza del servizio
 - le condizioni ambientali
 - l'esistenza   o   meno  di  particolari  priorita'  (a  seconda dell'utenza)
 - l'usura
 - l'osservanza di specifiche nominative
 - la validita' delle garanzie
 - le raccomandazioni del costruttore
 
 Nell'Appendice  B,  tratta  dalle  Linee  Guida  dell'AiCARR, sono riportate le periodicita' consigliate per le principali operazioni di manutenzione.
 
 1.3 Documentazione
 Non  si  puo'  svolgere  correttamente l'attivita' di manutenzione degli impianti senza avere a disposizione una adeguata documentazione di impianto.
 La  gia'  citata  Legge  109/1994 e il suo Regolamento prescrivono quali debbano essere questi documenti nel caso di opere pubbliche, ma i concetti sono perfettamente validi per qualunque realizzazione.
 La norma UNI EN 12171 fornisce la procedura per la predisposizione della   documentazione   per   gli  impianti  di  riscaldamento,  che richiedono o non richiedono personale qualificato per la conduzione.
 
 1.4 Scelta delle modalita' d'intervento
 Il  Committente  dovra'  scegliere  le  modalita' di effettuazione della  manutenzione  seguendo criteri di efficacia ed economicita' di modo che le proprie esigenze siano soddisfatte.
 In genere le operazioni di manutenzione si possono dividere in due gruppi: manutenzione correttiva e manutenzione preventiva.
 
 1.5 Manutenzione correttiva
 Secondo  UNI  9910, si tratta di manutenzione che viene effettuata quando  si  riscontra  un'avaria.  L'intervento  conseguente  serve a riportare  l'entita'  nello  stato  in  cui puo' eseguire la funzione richiesta.
 In   questo  modo  il  Committente  accetta  la  possibilita'  che avvengano  rotture,  danneggiamenti, interferenze con le funzioni che sono svolte dagli impianti in causa.
 Tale  modalita'  e' applicata in genere solo a piccoli impianti di modesta  importanza  oppure  e'  una delle possibilita' di intervento prevista  all'interno di un piu' complesso contratto di manutenzione, che prevede anche e soprattutto la manutenzione preventiva.
 Il costo della manutenzione correttiva e' quasi sempre superiore a quello  di  un  intervento  preventivo, dovendosi aggiungere al costo dell'intervento    stesso    quello    dovuto    all'indisponibilita' dell'impianto.
 
 2.2.5 Manutenzione preventiva
 E'  stato  mostrato  dall'esperienza  che  "revisioni periodiche", consistenti   nella   sostituzione  o  riparazione  di  componenti  o apparecchiature  quando  si ritiene che abbiano esaurito la loro vita utile  (ma  non  si  siano  guastati),  sono  in genere costose senza portare  benefici particolari. Una manutenzione efficace sara' quindi rivolta ad eliminare o prevenire le avarie.
 Seguendo  la  prassi  internazionale, le attivita' di manutenzione svolte periodicamente vengono chiamate "manutenzione preventiva".
 Se   si  escludono  dalla  manutenzione  preventiva  le  revisioni periodiche  vere e proprie, le attivita' che le caratterizzano sono : ispezione e servizi.
 L'attivita'  di  ispezione  raccoglie informazioni sulle possibili avarie  e sul deterioramento del bene, controllando la condizione dei componenti o il loro funzionamento.
 L'attivita'  di  servizio consiste in tutto quanto serve a ridurre il  deterioramento  e  prolungare  la  vita  del componente: pulizia, lubrificazione ecc.
 Un  caso particolare di manutenzione preventiva e' la manutenzione secondo  condizione. E' quella in cui si constata che la sostituzione preventiva  di  un elemento nuovo identico non migliora o addirittura peggiora  il tasso di guasto (per esempio quando ci sono elementi con "difetti  di gioventu'" o la cui sostituzione introduce in un sistema una ulteriore possibilita' di avaria).
 In  questo  caso  la  manutenzione  preventiva  e'  subordinata al palesarsi  di  un  tipo di avvenimento predeterminato, che diventa la spia della necessita' di manutenzione (per esempio: usura, consumo di lubrificante, rilevazione di un sensore ecc.)
 
 2  REQUISITI  IGIENICI  PER  LE  OPERAZIONI  DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE
 
 2.1 Generalita'
 I  sistemi  di  condizionamento dell'aria e di ventilazione devono essere  progettati, costruiti ed istallati in modo tale da consentire la  pulizia di tutte le superfici interne e di tutti i componenti, in conformita'  alla  disposizione  della ENV 12097(6). Cio' costituisce premessa  indispensabile affinche' tali sistemi possano funzionare ed essere  mantenuti'  in  modo  tale  che  i  requisiti  igienici siano permanentemente   rispettati.   A   questo  proposito  devono  essere effettuate  ispezioni  tecniche  e  manutentive  regolari  insieme  a frequenti  controlli  igienici  da  parte di personale specializzato, all'uopo  incaricato.  Si raccomanda di prevedere l'istituzione di un Registro  per  la  documentazione  degli  interventi di manutenzione, ordinari e straordinari, sugli impianti idrici e di climatizzazione.
 Il  primo  controllo deve avvenire contestualmente all'attivazione dell'impianto  al  fine di accertare che lo stesso sia stato posto in opera  pulito  e,  se  necessario,  sanificato  (assenza di detriti e polvere di cantiere, ecc.)(7)
 I  sistemi  impiantistici devono essere controllati regolarmente e devono  essere  puliti,  se  necessario, da personale qualificato; un sistema  puo'  essere mantenuto pulito solo quando tutte le superfici del  sistema  (in  particolare  dei  condotti  d'aria) non presentano accumuli di particolato ritenuti non accettabili(8).
 I  filtri  devono  essere ispezionati regolarmente e, se vi e' una evidente  contaminazione devono essere rimpiazzati, senza considerare la loro vita utile.
 La   salvaguardia   delle  condizioni  igieniche,  per  i  sistemi impiantistici che utilizzano l'acqua, deve essere effettuata mediante regolari  controlli e procedure di sanificazione, inclusa l'eventuale sterilizzazione  dei  componenti.  La carica totale batterica (Metodo EN/ISO  6222)  nell'acqua  delle  sezioni  di umidificazione non deve superare 1.000 CFU/ml (10-6 CFU/L).
 Il  campionamento  dell'acqua  per  la ricerca di Legionella, deve essere  effettuato  in  un  numero  di  siti  che sia rappresentativo dell'impianto.
 La  qualita'  dell'acqua spruzzata nelle sezioni di umidificazione deve  essere  periodicamente  controllata,  l'incremento della carica batterica  deve  essere  prevenuto  mediante  periodica  pulizia  dei sistemi oppure, se necessario, mediante sanificazione.
 La  sanificazione dell'impianto (intesa come pulizia, disinfezione o sterilizzazione, se necessaria) deve essere effetuata usando metodi fisici o chimici, con periodicita' regolare. La sanificazione chimica puo'  essere  effettuata  solo  utilizzando  materiali biocidi la cui efficacia  e  assenza  di  tossicita'  siano state accertate. Dopo la sanificazione,   tutte  le  componenti  dell'impianto  devono  essere ispezionate   per   assicurare  che  non  sia  incorso  nessun  danno all'impianto,  e  che  le  procedure  di  sanificazione  siano  state efficaci.  Al  termine  della  sanificazione  deve  essere assicurata l'eliminazione  dall'impianto di ogni residuo (in particolare fluido) di materiali biocidi impiegati.
 Le  ispezioni devono prevedere controlli tecnici e test in accordo con la normativa vigente. Le ispezioni periodiche devono includere le seguenti operazioni:
 - Visita   di   ispezione  dell'unita'  centrale  di  trattamento dell'aria  e  degli ambienti da questa serviti per rilevare eventuali danneggiamenti,   da   effettuarsi   insieme  al  responsabile  della sicurezza e a un rappresentante del personale.
 - Registrazione   dei   parametri   microclimatici  (temperatura, umidita',  velocita' dell'aria) in punti significativi del sistema di condizionamento dell'aria e degli ambienti serviti.
 - Ispezione  delle condizioni igieniche inclusi specifici test su filtri, umidificatori e batterie di scambio termico.
 - Controllo   del  conteggio  batterico  totale  e,  se  ritenuto necessario, controllo della carica di Legionella.
 - Rapporto  scritto  sui  risultati  dell'ispezione  insieme alle eventuali   raccomandazioni   richieste   per   le  misure  igieniche necessarie.
 
 Le  ispezioni  igieniche  dei sistemi di condizionamento dell'aria devono essere effettuate da personale tecnico competente nel settore:
 - ogni anno nel caso di sistemi con umidificatori ad acqua
 - ogni due anni nel caso di sistemi con umidificatori a vapore
 - ogni tre anni per sistemi senza umidificatori d'aria. ---------------------------------------------------
 (6)ENV  12097  "Rete  delle condotte. Requisiti relativi ai
 componenti  atti  a  facilitare  la manutenzione delle reti
 delle condotte", 1999
 (7)Il  limite ammissibile per il particolato depositato nei
 condotti  d'aria  considerati puliti. privi di rivestimento
 interno,  e'  0,75  mg/100  cmq  ("NADCA vacuum test" ); le
 procedure  per  la  prova,  almeno  per  quanto riguarda le
 condotte  non  coibentale,  sono  quelle  per  aspirazione,
 secondo  la  metodologia  descritta in NADCA - National Air
 Duct  Cleaners  Association  (1996) "Mechanical Cleaning of
 HVAC  Systems  - Specifications - Developed for Archifects,
 Consultia Engineers, Facility Managers" Section 15891,2/96,
 Washington, DC e successivi aggiornamenti ed in particolare
 nel   documento,   ACR   2006   "Assessment,  cleaning  and
 restoration of HVAC systems".
 (8)Il limite per la contaminazione ammissibile nei condotti
 d'aria e' 1 g/m2.
 
 2.2 Operazioni sui componenti
 Le  operazioni e le manutenzioni devono essere eseguite in accordo con le istruzioni fornite a tal scopo dal progettista dell'impianto e dai costruttori delle apparecchiature e dei componenti.
 La  manutenzione  igienica  dei sistemi impiantistici e' descritta dalle  operazioni  individuale  nel  presente  paragrafo  2  e  anche riassunte  in  allegato  che  specifica  anche  le  periodicita'.  La tipologia  del personale coinvolto nelle attivita' di manutenzione e' riportata nel paragrafo 3.
 Le   apparecchiature   e   i  componenti  devono  essere  lasciati adeguatamente  puliti  dopo  ogni intervento su di essi, prima che il sistema   venga   rimesso   in   servizio.   Dopo   la  procedura  di sanificazione,  prima di riavviare il sistema, occorre sincerarsi che nessuna  sostanza  tossica  e/o  nociva,  biologicamente pericolosa o emanante  odori  possa  essere  introdotta nell'aria da inviare negli ambienti.
 L'avvenuto   controllo  igienico  e  l'esecuzione  della  corretta sanificazione  sul  sistema  impiantistico devono essere riportati su apposito registro facente parte di una documentazione predisposta per la  certificazione. Tale documentazione e' custodita dal responsabile della sicurezza.
 
 2.2.1 Unita' centrali di trattamento aria
 I  locali dove sono installate le unita' e gli alloggiamenti delle apparecchiature  devono  essere  puliti  e  sanificati  a fondo prima dell'avvio  iniziale. Le procedure di sanificazione consistono in una pulizia  per  aspirazione  e,  se  necessario, nella disinfezione dei locali. Durante le successive operazioni, si devono eseguire regolari ispezioni  per  verificare  la  presenza di materiale contaminante, e quindi  all'occorrenza  bisogna  provvedere  alla  relativa  opera di sanificazione.  Qualora si utilizzino metodi chimici per la pulizia o la  disinfezione,  deve  essere  assicurata al termine l'eliminazione dall'ambiente di ogni residuo del materiale impiegato (in particolare se fluido).
 
 2.2.2 Filtri per l'aria
 I  filtri  per l'aria devono mantenere la loro corretta efficienza per   tutta   la   durata  del  loro  servizio.  Per  assicurarne  la funzionalita',  i  filtri  devono  essere  ispezionati  a  intervalli regolari.   Durante   tali   ispezioni  devono  essere  verificati  e registrati separatamente per ciascun filtro i seguenti parametri:
 - Differenza di pressione a monte e a valle del filtro
 - Tempo di esercizio
 - Stato   dei   filtri  (controllo  delle  perdite  di  materiale filtrante e della mancanza di tenuta del filtro)(9)
 - Corrispondenza del valore di efficienza previsto in progetto
 
 I  filtri per l'aria devono essere sostituiti se c'e' una evidente contaminazione  o se vi e' una perdita; la contaminazione puo' essere accertata  anche  mediante prelievo di campioni dell'aria trasportata immediatamente  a valle del filtro. Quando si raggiunge la differenza di  pressione finale ammissibile, o se la funzionalita' e' inadeguata dal  punto  di  vista  tecnico  o  igienico,  i  filtri devono essere cambiati.  Si  raccomanda di evitare il lavaggio dei filtri. Inoltre, e'  necessario  cambiarli dopo eventuali lavori di installazione o di modifica  del sistema di climatizzazione che possano aver determinato una  perdita  di  efficienza.  Un  cambio anticipato, o intervalli di sostituzione  piu'  brevi,  sono necessari quando cio' e' richiesto a seguito  di una ispezione. La sostituzione di un elemento individuale di  un  pacco di filtri deve avvenire solo quando un singolo elemento e'  danneggiato,  e  solo  nel  caso  in cui tale pacco non sia stato sostituito da piu' di sei mesi.
 Montando  nuovi  filtri,  occorre  che  sia  assicurata  la tenuta all'aria  nella  struttura portante. Le tasche dei filtri a tasca non devono  essere  bloccate  o  danneggiate.  Tutte le tasche dei filtri devono essere libere di allinearsi nel verso del flusso dell'aria.
 Durante  la  sostituzione dei filtri per l'aria si deve evitare la contaminazione  a  valle  della sezione filtrante e negli ambienti da condizionare.  Si  raccomanda  di  fare in modo che i nuovi filtri da montare non siano contaminati dalla polvere dei vecchi filtri.
 I  filtri devono essere stoccati in camere senza polvere e in modo tale  che  non si verifichino danneggiamenti durante lo stoccaggio. I filtri  non  devono  essere  utilizzati  oltre  il termine massimo di durata stabilito dal costruttore. --------------------------------------------
 (9)Per  tenuta  del  filtro si intende l'aderenza del mezzo
 filtrante  al contenitore in cui e' alloggiato, in grado di
 evitare trafilamenti di aria.
 
 2.2.3 Umidificatori d'aria
 Bisogna   fare  in  modo  che  l'acqua  non  possa  precipitare  o condensare a valle della sezione di umidificazione, soprattutto nelle condizioni critiche di portata d'aria variabile.
 Tutte  le  parti a contatto con l'acqua devono essere regolarmente ispezionate, pulite con detergente e se necessario disinfettate.
 Fermo  restando  gli  adempimenti  previsti  dal  titolo  VIII del decreto legislativo 626/94 e successive modificazioni e integrazioni, si  raccomanda  di ispezionare regolarmente e mantenere in ordine gli apparecchi  per  misurare e controllare l'umidita', per garantirne la funzionalita' in servizio.
 In  caso  di umidificazione adiabatica la qualita' dell'acqua deve essere  mantenuta  sotto  controllo.  L'acqua  di  alimentazione deve essere  almeno  in  grado di limitare la deposizione di calcare sulle superfici e pertanto va sottoposta a trattamento anticalcare.
 Si puo' prevenire un incremento nella contaminazione batterica con una  regolare  pulizia  o  sanificazione  degli  umidificatori, e con un'idonea procedura di disinfezione dell'acqua.
 La  contaminazione batterica totale dell'acqua circolante non deve eccedere il valore di 1.000 CFU/ml (10-6 CFU/L).
 L'umidificatore  deve  arrestarsi  automaticamente  non  appena il sistema di condizionamento dell'aria viene arrestato o si blocca.
 Un sistema di controllo dell'arresto deve assicurare che la camera dell'umidificatore sia resa asciutta (prima dell'arresto).
 Il  test  di  funzionalita'  del sistema di controllo dell'arresto deve   essere   eseguito   periodicamente  e  se  necessario  bisogna provvedere alle necessarie riparazioni.
 Durante  i  periodi  in  cui  non c'e' richiesta di umidificazione dell'aria,   le   tubazioni   dell'acqua  devono  essere  svuotate  e asciugale.
 In  allegato  (Appendice  B)  sono indicati tipo e periodicita' di ispezioni, pulizie e sanificazioni degli umidificatori.
 Si elencano ulteriori raccomandazioni da considerare:
 - Controllare i depositi di calcare negli ugelli atomizzatori con eventuale loro sostituzione.
 - Controllare   la   formazione  di  precipitati  sul  fondo  con eventuale pulizia.
 - Controllare   la   formazione  di  incrostazioni  visibili  sul separatore di gocce con eventuale pulizia.
 - Verificare   lo  stato  ed  il  funzionamento  della  pompa  di circolazione.
 - Verificare   lo  stato  ed  il  funzionamento  del  sistema  di trattamento dell'acqua.
 
 Gli  umidificatori  d'aria a vapore devono funzionare in modo tale che nessuna condensa possa penetrare nel sistema dei condotti d'aria.
 Utilizzare  la checklist (Allegato B) per le ispezioni, le pulizie e le disinfezioni da attuare periodicamente.
 Ulteriori misure riguardano il:
 - Controllo   delle  condizioni  di  esercizio  della  camera  di umidificazione.
 - Controllo   della   precipitazione   dell'acqua   nella  camera dell'umidificatore (in inverno). Se c'e' presenza di acqua, pulire la camera.
 - Controllo del drenaggio.
 - Test di funzionalita' della valvola di controllo.
 
 2.2.4 Batterie di scambio termico
 Le  batterie  di  scambio termico e i loro accessori devono essere periodicamente  ispezionate  per verificare eventuali contaminazioni, corrosioni  o  danneggiamenti,  cosi' come deve essere periodicamente ispezionata  la  tenuta  della parete di separazione fra i due fluidi termovettori. In presenza anche di lieve quantita' di contaminazioni, procedere alla pulizia.
 Le  perdite nella parete di separazione tra i fluidi devono essere immediatamente eliminate.
 Se  l'aspirazione o il soffiaggio in situ non sono sufficienti, le batterie devono essere estratte e pulite usando una pulitrice ad alta pressione. Se lo spazio permette la pulizia in situ, porre attenzione che la polvere o l'umidita' rimossa non sia introdotta nei componenti del sistema che si trovano a valle.
 Si  raccomanda,  durante  ogni  ispezione,  di  porre  particolare attenzione alle superfici alettate ed, in particolare, alle bacinelle di   raccolta   della   condensa  che  costituiscono  i  luoghi  dove maggiormente  proliferano  microrganismi  e  muffe.  Risulta pertanto necessario   installare   bacinelle  inclinate  in  modo  da  evitare ristagni, e realizzarle con materiali anticorrosivi per agevolarne la pulizia.
 
 2.2.6 Ventilatori
 I ventilatori e i motori devono essere periodicamente ispezionati, gli eventuali danneggiamenti prontamente riparati.
 Se  si  deve  eseguire  una  pulizia  ad  umido, il liquido che si produce  puo'  essere  scaricato  attraverso  il drenaggio dell'acqua posto  nel  punto  piu'  basso dell'alloggiamento dei ventilatori. La funzionalita'  di  tale  drenaggio deve essere controllata durante le ispezioni annuali.
 
 2.2.6 Recuperatori di calore
 Le  raccomandazioni  relative  alle batterie di scambio termico si applicano anche ai recuperalori di calore.
 
 2.2.7 Condotte d'aria e silenziatori
 Le  condotte  d'aria  devono essere periodicamente ispezionate sia sul  lato  esterno  sia  sul  lato  interno,  nei  punti di ispezione definiti  dal  progettista e/o nei punti suggeriti dalla ENV 12097 in corrispondenza   dei   vari  componenti  (silenziatori,  serrande  di regolazione,  serrande  tagliafuoco,  ecc.);  le  ispezioni  suddette devono  essere  comunque  non inferiori a due per tratti di lunghezza fino  a  60  m, o essere stabilite in funzione del sistema di pulizia che si intende adottare (se gia' definito in sede di progetto).
 Le   condutture   flessibili  devono  essere  sostituite  se  sono diventate  sede  di  depositi  di  materiale  contaminante.  Anche  i silenziatori   devono   essere   controllati  periodicamente  e  ogni danneggiamento immediatamente riparato.
 
 2.2.8 Prese d'aria esterna e griglie di espulsione
 La   periodicita'   degli   interventi   deve   essere   correlata all'inquinamento  esterno  ed  effettuata con cadenze non superiori a quanto  riportato  nelle schede. Se necessario se ne deve eseguire la pulizia o la riparazione.
 Le  griglie  devono essere controllate sanificaie o sostituite, se necessario.
 Deve  essere  effettuato  un  controllo  a campione per verificare l'assenza di abrasioni.
 Bisogna  operare  in modo che la funzionalita' operativa non venga compromessa dalle ispezioni e dalle pulizie.
 Le  prese  d'aria  e  le  griglie  di  espulsione  spesso mostrano depositi   solidi   sulla   loro   superficie   visibile  dopo  lungo funzionamento. Tali superfici devono essere pulite periodicamente.
 
 2.2.9 Torri di raffreddamento
 L'operativita'  della  torre di raffreddamento deve essere sospesa durante la manutenzione e la pulizia.
 Il  personale  addetto  alla  manutenzione deve indossare, in ogni operazione,  maschere  respiratorie di protezione, usando soprattutto apparecchi  per  la  pulizia ad aria compressa e attenersi a tutte le altre prescrizioni fissate dal responsabile della sicurezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 626/94.
 Si  raccomanda  di redigere un calendario per la manutenzione e la pulizia, facendo riferimento alla checklist in allegato B.
 Gli  intervalli  di  pulizia  devono  dipendere  dalle  condizioni climatiche e di inquinamento locale.
 La pulizia e il drenaggio del sistema devono essere effettuati:
 - prima dell'avvio iniziale
 - alla fine della stagione fredda o prima di fermate superiori ad un mese
 - all'inizio  della  stagione fredda o dopo una fermata superiore ad un mese
 - almeno due volte all'anno.
 
 Si  raccomanda  di  eseguire  analisi  microbiologiche  periodiche dell'acqua  relative  alla carica batterica totale. Tale periodicita' puo'  dipendere  dalle  condizioni  di  qualita'  iniziali dell'acqua destinata  all'utilizzo  nelle torri di raffreddamento e comunque non dovrebbe essere inferiore ad almeno quattro volte l'anno.
 
 2.2.10 Apparecchi terminali
 Gli  apparecchi  devono  essere  messi in esercizio solo in locali puliti. Due o tre mesi dopo l'avvio, a pulizia completa dell'edificio avvenuta  e  a seguito dell'accettazione e del collaudo, i filtri per la  polvere  devono  essere  rimossi  e  rimpiazzati. La pulizia e la operativita' funzionale devono essere controllati contemporaneamente.
 I   requisiti   igienici   caratteristici   dei  componenti  degli apparecchi   terminali  devono  corrispondere  almeno  a  quelli  dei componenti dell'unita' centrale di trattamento aria.
 Si   raccomanda   di   verificare   che   nelle   vicinanze  delle apparecchiature,  particolarmente  delle  prese  d'aria, non ci siano oggetti  come arredi, piante, e simili che possano interferire con la loro corretta funzionalita', causando problemi igienici.
 Nel  caso  di  apparecchi senza filtri per l'aria di ricircolo, le batterie  di scambio termico devono essere regolarmente controllate e periodicamente pulite.
 Se  sono  montati  dei  filtri,  essi  devono  essere regolarmente controllati  e  sottoposti a manutenzione e sostituiti se necessario. Il  ciclo  di  vita  per  i filtri sull'aria esterna e' piu' breve di quello  dei  filtri  sull'aria  di  ricircolo.  Notevole  presenza di pubblico, ambienti pieni di polvere o bassi rendimenti di filtrazione aumentano la necessita' di pulire le batterie di scambio termico e di sostituire i filtri.
 
 3. QUALIFICAZIONE E FORMAZIONE DEL PERSONALE
 
 Generalita'
 La completa osservanza dei requisiti igienici e una buona gestione delle   condizioni  di  funzionamento  e  di  manutenzione  previste, richiedono   personale   qualificato.  Gli  interventi  operativi  di manutenzione  ma anche le ispezioni e le eventuali riparazioni devono essere effettuate da personale specializzato che abbia una completa e appropriata formazione o che abbia una equivalente esperienza tecnica adeguata  alla specializzazione richiesta. Semplici compiti operativi come  controlli,  pulizia  e  alcune  operazioni  di manutenzione (ad esempio,   sostituzione   dei   filtri  per  l'aria)  possono  essere effettuati  da  personale all'uopo formato. Tale personale deve avere completa  familiarita'  con  le  caratteristiche  e  le  funzioni dei sistemi  di  ventilazione  e  di  condizionamento  d'aria  e dei loro componenti.
 Una  formazione  supplementare,  sia teorica che pratica, relativa agli    aspetti    igienico-sanitari    di    base,   e'   necessaria indipendentemente dal tipo di qualifica del personale.
 Il responsabile della manutenzione deve essere in grado di provare la  formazione  del  personale  operativo.  In  caso di convenzione o contratto  con  una  societa'  specializzata  il  responsabile  della societa'  deve  garantire  che  il sistema sia fatto funzionare e sia "manutenuto" correttamente.
 Il  personale  delle  ASL  o  di  altre  istituzioni pubbliche con compiti  di  vigilanza e controllo deve avere una formazione adeguata almeno pari a quella prevista per la categoria A.
 Le  Regioni  e  le Province autonome provvedono all'individuazione degli  organi, delle strutture competenti e dei soggetti responsabili delle ispezioni e dei controlli.
 
 Categoria B: formazione per operazioni semplici
 Il   personale  che  effettui  semplici  operazioni  di  igiene  e ispezione sul sistema di condizionamento dell'aria deve dimostrare la conoscenza dei seguenti punti:
 - necessita'  e  importanza  dell'igiene  nel  funzionamento  dei sistemi di condizionamento dell'aria.
 - problemi  igienici  di ogni apparecchiature di ventilazione nei sistemi di condizionamento dell'aria.
 - manutenzione   dei  sistemi  di  condizionamento  dell'aria,  e influenza  delle diverse variabili sulla definizione degli intervalli manutentivi.
 - procedure  di  misura  semplici  per  monitorare  il sistema di condizionamento dell'aria.
 - procedure per le sostanze pericolose per l'ambiente, incluso lo smaltimento
 - misure   di  protezione  del  personale,  riguardo  all'igiene, durante l'esercizio e la manutenzione
 - prescrizioni  rilevanti  (in particolare regolamentazione della prevenzione degli incidenti) e standard tecnici
 - metodologie di impiego degli agenti chimici per la pulizia e la disinfezione
 
 Categoria A: formazione dei responsabili dell'igiene
 Per avere la responsabilita' di incarichi di responsabilita' circa il controllo dell'igiene e le ispezioni sui sistemi impiantistici, il personale  deve  dimostrare  una  conoscenza  supplementare nel campo specifico. In aggiunta ai requisiti della categoria B si richiedono:
 - principi base d'igiene
 - l'importanza dell'igiene nei differenti processi di trattamento dell'aria
 - procedure  di  misura  fisiche  e  chimiche e metodi di analisi biologiche o microbiologiche o tossicologiche
 - elementi  di conoscenza sulle principali disposizioni esistenti in materia
 - problemi  della  sindrome dell'edificio malato (SBS); sintomi e possibili cause
 - regolamenti  igienici  e  regolamenti  tecnici  riguardanti  il funzionamento dei sistemi impiantistici.
 
 Le  analisi igienico-microbiologiche che vanno oltre le analisi di routine   devono  essere  effettuate  da  un  istituto  d'igiene,  da laboratori  pubblici  qualificati  o  da  personale o da enti di pari qualificazione.
 
 4.  ESERCIZIO  DEI  SISTEMI  DI  VENTILAZIONE E DI CONDIZIONAMENTO DELL'ARIA
 L'esercizio  dei  sistemi  di  condizionamento  dell'aria riguarda principalmente  i seguenti punti: avviamento, funzionamento, arresto, monitoraggio  e  correzione dei difetti. Il personale deve curare che il  sistema  lavori correttamente, osservi adeguate norme igieniche e che funzioni in condizioni di risparmio energetico.
 La  qualifica  richiesta  agli  operatori  e'  in  relazione  alla dimensione  e alla complessita' tecnica del sistema cosi' come al suo utilizzo.  Sistemi di condizionamento dell'aria semplici (per esempio quelli  con  solo  la  funzione di trattamento dell'aria) puo' essere gestito  con  personale  preparato,  anche  senza  speciali  corsi di formazione.  Sistemi  di  condizionamento  dell'aria piu' sofisticati devono essere fatti funzionare da personale tecnico. In ogni caso, e' necessario una formazione di categoria B.
 
 4.1 Manutenzione
 La  manutenzione  puo' essere effettuata solo da personale che sia stato  istruito  e  formato a questo scopo. Il personale addetto deve osservare  durante  tutte  le operazioni di manutenzione le opportune precauzioni  previste  dal responsabile della sicurezza e dalle Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi.
 Un  prerequisito  per  effettuare  la  manutenzione nei sistemi di condizionamento  dell'aria  e'  che  coloro  cui sono affidati questi compiti abbiano almeno una formazione lavorativa completa nel settore elettrico  o  meccanico  e siano in grado di dimostrare un'esperienza pratica   nell'impiantistica.  Ad  esempio,  devono  avere  acquisito conoscenze  nel  campo della istallazione di impianti, delle misure e delle   regolazioni  automatiche.  I  tecnici  di  questo  tipo  sono frequentemente  considerati  come  installatori  meccanici. Il lavoro nella   manutenzione  sugli  impianti  di  condizionamento  dell'aria richiede inoltre una formazione almeno di categoria B.
 Per  controlli  e  incarichi  semplici  come cambiare i filtri per l'aria  si  puo'  utilizzare  personale  anche  senza  una  specifica formazione  lavorativa,  ma che abbia una formazione supplementare di categoria B.
 
 4.2 Ispezioni
 Le  ispezioni  richiedono  una  particolare esperienza di lavoro o qualificazione  tecnica (in certi casi di livello ingegneristico) nel campo  dell'ingegneria  impiantistica con formazione al livello della categoria  A. Inoltre sono necessari diversi anni di esperienza nella pianificazione,  progettazione, costruzione e avviamento dei sistemi, insieme  a  una  ampia  conoscenza  delle  tecniche  di  misura,  con particolare  riguardo  alle  ispezioni e alla valutazione dello stato dei  sistemi  impiantistici.  Inoltre e' necessaria la conoscenza dei regolamenti   e   degli   standard   tecnici.   Analisi  igieniche  e microbiologiche  devono  essere  effettuate  da  istituti  d'igiene o personale specializzato.
 Ispezioni  regolari  devono  essere effettuate congiuntamente alla manutenzione  e alla pulizia del sistema di condizionamento dell'aria da  personale  tecnico che utilizzi tecniche di misura in accordo con lo  stato  dell'arte.  Queste  ispezioni richiedono una formazione di categoria A.
 
 4.3 Riparazioni
 I  lavori  di riparazione richiedono almeno la stessa qualifica di quelli di manutenzione.
 APPENDICE A
 
 Elenco   non   esaustivo   delle   principali  norme  tecniche  di riferimento   per   la   progettazione,  installazione,  esercizio  e manutenzione degli impianti
 
 |Regolamento recante norme per la
 |progettazione, l'installazione, l'esercizio
 |e la manutenzione degli impianti termici
 |degli edifici ai fini del contenimento dei
 |consumi di energia, in attuazione dell'art.
 |4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. D.P.R. n.412/93 e s.m.i.|10 . --------------------------------------------------------------------- L.46/90 e s.m.i.        |Norme per la sicurezza degli impianti. ---------------------------------------------------------------------
 |Impianti di ricezione e prima riduzione del UNI 9571/90             |gas naturale. Conduzione e manutenzione. ---------------------------------------------------------------------
 |Misura in opera e valutazione del rumore
 |prodotto negli ambienti dagli impianti di
 |riscaldamento, condizionamento e UNI 8199/91             |ventilazione ---------------------------------------------------------------------
 |Apparecchiature per estinzione incendi. UNI 9994/92             |Estintori di incendio. Manutenzione. --------------------------------------------------------------------- UNI 10144/92            |Classificazione dei servizi di manutenzione. ---------------------------------------------------------------------
 |Manutenzione. Principi fondamentali della UNI 10224/93            |funzione manutenzione. ---------------------------------------------------------------------
 |Manutenzione. Criteri di progettazione della UNI 10366/94            |manutenzione. --------------------------------------------------------------------- UNI 10388/94            |Manutenzione. Indici di manutenzione. --------------------------------------------------------------------- UNI 10144/A1/95         |Classificazione dei servizi di manutenzione. ---------------------------------------------------------------------
 |Impianti aeraulici a fini di benessere.
 |Generalita', classificazione e requisiti.
 |Regole per la richiesta d'offerta, UNI 10339/95            |l'offerta, l'ordine e la fornitura ---------------------------------------------------------------------
 |Impianti di combustione alimentati a gas con
 |bruciatori ad aria soffiata di portata
 |termica nominale maggiore di 35 kW. UNI 10435/95            |Controllo e manutenzione. ---------------------------------------------------------------------
 |Caldaie a gas di portata termica nominale
 |non maggiore di 35 kW. Controllo e UNI 10436/96            |manutenzione. ---------------------------------------------------------------------
 |Impianti aeraulici. Condotte:
 |classificazione, progettazione, UNI 10381-1/96          |dimensionamento e posa in opera ---------------------------------------------------------------------
 |Impianti aeraulici. Condotte:
 |classificazione, dimensioni e UNI 10381-2/96          |caratteristiche costruttive ---------------------------------------------------------------------
 |Manutenzione. Criteri di progettazione,
 |gestione e controllo dei servizi di UNI 10604/97            |manutenzione di immobili. ---------------------------------------------------------------------
 |Manutenzione - Guida per la gestione dei
 |materiali per la manutenzione - Aspetti UNI 10749-1/98          |generali e problematiche organizzative ---------------------------------------------------------------------
 |Manutenzione - Guida per la gestione dei
 |materiali per la manutenzione - Criteri di UNI 10749-5/98          |acquisizione, controllo e collaudo. ---------------------------------------------------------------------
 |Manutenzione - Guida per la gestione dei
 |materiali per la manutenzione - Criteri UNI 10749-6/98          |amministrativi. ---------------------------------------------------------------------
 |Impianti a GPL per uso domestico non
 |alimentati da rete di distribuzione -
 |Progettazione, installazione, esercizio e UNI 7139/99             |manutenzione ---------------------------------------------------------------------
 |Manutenzione dei patrimoni immobiliari -
 |Documentazione ed informazioni di base per
 |il servizio di manutenzione da produrre per
 |i progetti dichiarati eseguibili ed eseguiti
 |- Struttura, contenuti e livelli della UNI 10831-1/99          |documentazione ---------------------------------------------------------------------
 |Ventilazione negli edifici - Rete delle
 |condotte - Requisiti relativi ai componenti
 |atti a facilitare la manutenzione delle reti UNI ENV 12097/99        |delle condotte ---------------------------------------------------------------------
 |Manutenzione dei patrimoni immobiliari -
 |Criteri di stesura dei manuali d'uso e di UNI 10874/00            |manutenzione. ---------------------------------------------------------------------
 |Dispositivi di protezione individuale -
 |Guida per la selezione, l'uso e la
 |manutenzione dei dispositivi di protezione
 |individuale degli occhi e del viso per UNI 10912/00            |attivita' lavorative ---------------------------------------------------------------------
 |Impianti a gas per uso domestico alimentati
 |da rete di distribuzione. Progettazione, UNI 7129/01             |installazione e manutenzione ---------------------------------------------------------------------
 |Manutenzione dei patrimoni immobiliari -
 |Documentazione ed informazioni di base per
 |il servizio di manutenzione da produrre per
 |i progetti dichiarati eseguibili ed eseguiti
 |- Articolazione dei contenuti della
 |documentazione tecnica e unificazione dei UNI 10832-2/01          |tipi di elaborato ---------------------------------------------------------------------
 |Sistemi informativi per la gestione della
 |manutenzione dei patrimoni immobiliari - UNI 10951/01            |Linee guida ---------------------------------------------------------------------
 |Impianti di riscaldamento degli edifici -
 |Procedure per la predisposizione della
 |documentazione per la conduzione, la
 |manutenzione e l'esercizio - Impianti di
 |riscaldamento che richiedono personale UNI EN 12170/02         |qualificato per la conduzione ---------------------------------------------------------------------
 |Impianti di riscaldamento degli edifici -
 |Procedure per la predisposizione della
 |documentazione per la conduzione, la
 |manutenzione e l'esercizio - Impianti di
 |riscaldamento che non richiedono personale UNI EN 12171/02         |qualificato per la conduzione ---------------------------------------------------------------------
 |Manutenzione - Linee guida per la UNI ENV 13269/02        |preparazione dei contratti di manutenzione ---------------------------------------------------------------------
 |Scelta, ordinazione e costruzione delle ASAPIA 1/92             |condotte in lamiera ---------------------------------------------------------------------
 |Classificazione, scelta e applicazione di
 |materiali e sistemi per l'isolamento termico ASAPIA 2/95             |e acustico nelle distribuzioni aerauliche ---------------------------------------------------------------------
 |Attuazione di direttive CEE riguardanti il
 |miglioramento della sicurezza e della salute DL 19-9-94 n.626        |dei lavoratori sul luogo di lavoro ---------------------------------------------------------------------
 |Linee guida sulla manutenzione degli
 |Impianti di Climatizzazione, Febbraio 2005
 |Libro Bianco sulla Legionella, a cura di AICARR                  |C.M. Joppolo ---------------------------------------------------------------------
 |Sterilizzazione dei dispositivi medici -
 |Requisiti per i dispositivi medici che
 |recano l'indicazione "STERILE" - Requisiti
 |per i dispositivi medici sterilizzati UNI EN 556-1:2002       |terminalmente ---------------------------------------------------------------------
 |Qualita' dell'acqua - Valutazione
 |quantitativa dei microrganismi vitali -
 |Conteggio' delle colonie per inoculo su UNI EN ISO 6222:2001    |terreno agarizzato ---------------------------------------------------------------------
 |Ambienti termici moderati. Determinazione
 |degli indici PMV e PPD e specifica delle
 |condizioni di benessere termico. [dal
 |28-02-2006, la sopraindicata norma UNI EN
 |ISO 7730:1997 sara' sostituita dalla norma
 |UNI EN ISO 7730:2006- Ergonomia degli
 |ambienti termici - Determinazione analitica
 |e interpretazione del benessere termico
 |mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e UNI EN ISO 7730:1997    |dei criteri di benessere termico locale]
 ----> vedere tabelle da pag. 29 a pag. 33 del S.O. <----
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