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| Gazzetta n. 247 del 23 ottobre 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 2 dicembre 2005 |  | 1°   programma   delle   opere  strategiche  (legge  n.  443/2001)  - Riqualifica  viabilita'  ex s.s. 415 «Paullese» - Potenziamento della tratta  Peschiera  Borromeo  Spina  d'Adda (escluso ponte sull'Adda). (Deliberazione n. 149/2005). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato,  prevede  che  gli  interventi  medesimi  siano compresi in intese  generali  quadro  tra  il  Governo  e  ogni singola regione o provincia   autonoma,   al   fine   del   congiunto  coordinamento  e realizzazione delle opere;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  il  decreto  legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche  ed  integrazioni  al  citato decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002,  supplemento  ordinario),  con  la quale questo Comitato, ai sensi  del  piu'  volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il 1° programma delle opere strategiche, che all'allegato 2 include,  tra  i  «corridoi  autostradali  e  stradali» della regione Lombardia,   la   «Riqualifica  s.s.  415  Paullese»,  ai  soli  fini procedurali;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei   ed   informatici,  relativi  a  progetti  di  investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303 del 25 settembre 2003, con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente  dal  Governo  e  precisando che l'attivita' posta in essere  non  vincola  la  regione  fino  a  quando l'intesa non venga raggiunta   e   che   i  finanziamenti  concessi  all'opera  sono  da considerare inefficaci finche' l'intesa stessa non si perfezioni;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture  e  dei trasporti, come integrato dai decreti 8 giugno 2004  e  24 giugno  2005,  con  il  quale  - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  nota  5 novembre  2004,  n.  COM/3001/1, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista  la  nota 18 novembre 2005, n. 540, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione  istruttoria  sul  progetto  definitivo  della «Riqualifica viabilita'   ex  s.s.  415  Paullese  -  Potenziamento  della  tratta Peschiera   Borromeo   Spina   d'Adda   (escluso  ponte  sull'Adda)», proponendone  l'approvazione,  con prescrizioni e raccomandazioni, ai soli fini procedurali;
 Considerato  che  l'intervento  «Riqualifica viabilita' ex s.s. 415 Paullese» di cui sopra e' ricompreso nella intesa generale quadro tra Governo e regione Lombardia, sottoscritta l'11 aprile 2003, alla voce «Interventi infrastrutturali - Corridoi autostradali e stradali»;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che l'intervento sottoposto a questo Comitato mira a ovviare allo stato di rilevante congestione che caratterizza attualmente la strada «Paullese»  che,  unitamente alla s.p. 14 «Rivoltana» e alla s.p. 103 «Cassanese»,  rappresenta  il pettine delle penetrazioni a Milano dal quadrante est della provincia;
 che  tra dette tre arterie la «Paullese» e' quella da considerare piu'  importante  in  relazione  alla  dimensione  dei centri abitati serviti  e  soprattutto  in  funzione  del  ruolo  assunto nella rete lombarda, posto che assicura i collegamenti Milano-Crema-Cremona;
 che  il  progetto  definitivo di riqualificazione e potenziamento della    strada   statale   n.   415   «Paullese»   riguarda   dunque l'ammodernamento,  in  sede,  dell'attuale tracciato e l'eliminazione degli  incroci  a raso, con realizzazione di due carreggiate separate per  i  due sensi di marcia e spartitraffico centrale, in conformita' alla sezione tipo B «extraurbane principali» del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 5 novembre 2001;
 che  la  sezione  trasversale  adottata  presenta  una  larghezza pavimentata   complessiva  di  m  22,00  (2  corsie  di  m  3,75  per carreggiata,  affiancate  all'esterno  da  una banchina laterale di m 1,75,  e  con spartitraffico da m 3,50), con velocita' di progetto Vp compresa tra i 70 e i 120 km/h;
 che il progetto e' articolato in due lotti, da Peschiera Borromeo allo  svincolo  con  la  s.p. n. 39 «Cerca» e da quest'ultima a Spina d'Adda,  per  complessivi  5,377  km  e  prevede la realizzazione dei seguenti 3 svincoli:
 n.  1:  in comune di Peschiera Borromeo in corrispondenza della zona industriale;
 n.  2: nei comuni di Mediglia e Pantigliate per il collegamento della  statale,  della  provinciale  «ex Paullese» e della viabilita' minore del comune di Pantigliate;
 n.  3:  in  comune  di  Mediglia tra la statale «Paullese» e la provinciale n. 39 «Cerca»;
 che  il  progetto  definitivo  ed  il  relativo Studio di impatto ambientale  (SIA) e' stato trasmesso dalla provincia di Milano, nella qualita'  di  soggetto  aggiudicatore,  con  nota  4 marzo  2003,  n. 0048666/2246/97-GPA/tv,  al  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti   ed  e'  stato  poi  inviato  alle  altre  amministrazioni competenti   e   alla   regione   Lombardia   -   Direzione  generale infrastrutture e mobilita';
 che  il soggetto aggiudicatore ha provveduto a pubblicare in data 11   e   13 agosto   2003,   su  quotidiani  nazionali,  l'avvio  del procedimento  per la dichiarazione di pubblica utilita' e l'avviso di richiesta  di pronunzia di compatiblita' ambientale, con evidenza del deposito del citato progetto definitivo e del SIA presso la regione;
 che,  ai  sensi  degli articoli 4 e 16 del decreto legislativo n. 190/2002,  il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti ha convocato  apposita  Conferenza  di servizi, svoltasi in due sedute - rispettivamente - in data 9 maggio 2003 e 28 luglio 2003;
 che  la  regione  Lombardia,  con  delibera  25 luglio  2003,  n. VII/13822,  ha  espresso  parere  favorevole  in  merito all'opera in parola, subordinato al recepimento di prescrizioni;
 che  il  Ministero  per i beni e le attivita' culturali, con nota 28 luglio  2003, prot. n. ST/407/26125, ha espresso parere favorevole sull'opera, subordinato al recepimento di prescrizioni;
 che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, con nota  26 agosto  2005, prot. n. GAB/2005/7150/B05, ha espresso parere favorevole  sull'opera  in  parola,  subordinato  al  recepimento  di prescrizioni e raccomandazioni;
 che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti riporta, in apposito  allegato  alla  relazione  istruttoria,  le  prescrizioni e raccomandazioni  da  formulare  in  sede di approvazione del progetto definitivo;
 sotto  l'aspetto  attuativo:  che  il  soggetto aggiudicatore, come esposto, e' la provincia di Milano;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che  l'importo  complessivo  dell'opera,  (1°  e 2° lotto), quale risultante  dal  progetto originario, era pari a 144.100.000,00 euro, di  cui  73.630.000,00  riferiti  al  1°  lotto e 70.470.000,00 al 2° lotto;
 che,  a  seguito  di  adeguamenti  di  alcune voci delle «somme a disposizione»  e  dell'inserimento  di  oneri  economici  aggiuntivi, operato  in  fase istruttoria, il costo dell'opera e' aumentato ed e' pari a 162.800.000,00 euro cosi' articolati:
 (euro) ---------------------------------------------------------
 Lavori          Somme
 Lotto     a base d'asta   a disposizione       Totale --------------------------------------------------------- 1 lotto      49.590.000      32.710.000        82.300.000 2 lotto      48.220.000      32.280.000        80.500.000 Totale       97.810.000      64.990.000       162.800.000 ---------------------------------------------------------
 
 che  il  Ministero  istruttore  specifica  espressamente  che  le prescrizioni  e  le raccomandazioni di cui propone l'accoglimento non comportano ulteriori aggravi di costo, rispetto al totale complessivo dell'opera, come sopra esposto, in quanto l'onere relativo e' incluso nei  nuovi  quadri  economici  relativi  ai 2 lotti di cui si compone l'intervento;
 che  la copertura finanziaria dell'intervento e' assicurata dalla regione  Lombardia  e  dalla  provincia  di  Milano  per l'importo di 131.329.000,00  euro, come risulta dalla delibera di giunta regionale n.  VII/20830 del 16 febbraio 2005, mentre per l'importo residuo pari a  31.471.000,00  euro  i  medesimi  enti hanno sottoscritto, in data 17 novembre 2005, una dichiarazione congiunta di assunzione a proprio carico dell'onere relativo;
 Delibera: 1. Approvazione progetto definitivo.
 1.1.  Ai  sensi e per gli effetti degli articoli 4 e 16 del decreto legislativo  n.  190/2002, come modificato dal decreto legislativo n. 189/2005, nonche' ai sensi del combinato disposto degli articoli 10 e 12  del  decreto  del  Presidente  della Repubblica n. 327/2001, come modificato dal decreto legislativo n. 330/2004, e' approvato - con le prescrizioni  e  le  raccomandazioni  proposte  dal  Ministero  delle infrastrutture  e  dei  trasporti  -  anche ai fini dell'attestazione della   compatibilita'  ambientale  e  dell'apposizione  del  vincolo preordinato  all'esproprio,  nonche'  della dichiarazione di pubblica utilita'  dell'opera,  il progetto definitivo «Riqualifica viabilita' ex  s.s. 415 Paullese - Potenziamento della tratta Peschiera Borromeo - Spina d'Adda (escluso ponte sull'Adda)».
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio,  l'intesa  tra  lo  Stato  e  la  regione interessata sulla localizzazione dell'opera.
 L'approvazione  sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e  parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita' previste nel progetto approvato.
 L'efficacia   della   suddetta   approvazione   resta   subordinata all'impegno  congiunto,  con  atto formale, della regione Lombardia e della  provincia  di  Milano  ad assumere a proprio carico il residuo importo  di  31,471  Meuro  riportato  all'ultimo  punto della «presa d'atto».
 1.2.  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1, cui e' condizionata l'approvazione   del   progetto,   sono   riportate  nella  parte  1ª dell'allegato 1, che forma parte integrante della presente delibera.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  sono riportate nella parte 2ª del citato allegato. Il soggetto  aggiudicatore,  qualora  ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni,  fornira'  al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie  valutazioni  e  di  proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 1.3.  E'  altresi'  approvato  il  programma  di  risoluzione delle interferenze,   predisposto,   ai   sensi  dell'art.  5  del  decreto legislativo n. 190/2002, dal soggetto aggiudicatore in relazione alle esigenze rappresentate dai relativi enti gestori.
 1.4. Gli immobili di cui e' prevista l'espropriazione sono indicati negli  elaborati  del  progetto  definitivo riportati nell'allegato 2 della presente delibera; 2. Assegnazione CUP.
 2.1.  Il  soggetto  aggiudicatore  e'  tenuto  a  richiedere il CUP (codice  unico  di  progetto)  entro  trenta giorni dall'approvazione della gara per l'affidamento dell'opera.
 2.2. Il CUP assegnato andra' evidenziato in tutta la documentazione amministrativa  e  contabile  riguardante l'opera approvata, ai sensi della delibera n. 24/2004 citata nelle premesse. 3. Clausole finali.
 3.1.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto definitivo approvato con la presente delibera.
 3.2.  Il  medesimo Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.3.   In  relazione  alle  linee  guida  esposte  nella  nota  del coordinatore  del  Comitato  di coordinamento per l'alta sorveglianza delle  grandi  opere  citata  nelle  premesse,  il  bando di gara per l'affidamento  della  progettazione  esecutiva  e della realizzazione dell'opera  dovra'  contenere  una  clausola  -  che  fermo  restando l'obbligo  dell'appaltatore  di comunicare alla stazione appaltante i dati  relativi  a  tutti  i  sub-contratti,  stabilito  dall'art. 18, comma 12, della legge 19 marzo 1990, n. 55, e successive modifiche ed integrazioni - ponga adempimenti ulteriori rispetto alle prescrizioni di  cui  all'art.  10  del  decreto  del  Presidente della Repubblica 3 giugno  1998,  n.  252,  e  intesi  a  rendere  piu'  stringenti le verifiche  antimafia, prevedendo - tra l'altro - l'acquisizione delle informazioni   antimafia   anche   nei   confronti   degli  eventuali sub-appaltatori   e   sub-affidatari   indipendentemente  dai  limiti d'importo  fissati dal citato decreto del Presidente della Repubblica n.  252/1998,  nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione dei   lavori:   i   contenuti  di  detta  clausola  sono  specificati nell'allegato 3,  che  del pari forma parte integrante della presente delibera.
 Roma, 2 dicembre 2005
 Il Presidente delegato
 Tremonti
 
 Il segretario del CIPE
 Molgora
 
 Registrata alla Corte di conti il 6 ottobre 2006 Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 6 Economie e finanze, foglio n. 7
 |  |  |  | Allegato 1 PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO
 DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 PARTE I
 Prescrizioni
 Prescrizioni di carattere progettuale Elementi di carattere generale.
 Con riguardo al collegamento con il tratto Spino d'Adda Crema che verra' realizzato dalla provincia di Cremona si dovra':
 garantire   la  coincidenza  tra  la  fine  dell'intervento  in progetto  con  l'inizio  dell'intervento  della  provincia di Cremona (tratta Spino d'Adda-Crema);
 sviluppare, nel progetto esecutivo, particolari planimetrici ed altimetrici  che  evidenzino  la  congruita'  tra  il  lotto  2 della provincia di Milano con quello della provincia di Cremona;
 predisporre  elaborati  progettuali  esecutivi per raccordo con l'attuale  Paullese (non ancora riqualificata) in quanto l'intervento in  argomento potrebbe essere realizzato prima di quello in capo alla provincia di Cremona (Spino d'Adda-Crema);
 fare  riferimento  all'effettiva  ubicazione  del  nuovo  ponte sull'Adda e pertanto perfezionare gli elaborati progettuali esecutivi in funzione di tale scelta;
 individuare,   nel   progetto   esecutivo,   un   caposaldo  di riferimento  in  prossimita' della progressiva 17.480 affinche' possa costituire  anche  il  caposaldo  per  il lotto che verra' realizzato dalla provincia di Cremona.
 In sede di redazione del programma di cantierizzazione dei lavori (progetto  esecutivo)  dovra'  essere  verificata  l'opportunita'  di realizzare per prime le sistemazioni degli incroci. Elementi di carattere puntuale.
 Si  dovranno  adottare,  in  fase  di  progettazione esecutiva le opportune  soluzioni  per  consentire  il  corretto funzionamento del pozzo  in comune di Settala interferito dalla viabilita' della strada in progetto in prossimita' dello svincolo.
 Dovra'  essere  previsto  l'ampliamento del progettato sottopasso ciclopedonale  dalla  strada  per  Bisnate  in  comune  di  Zelo Buon Persico,  rendendolo agibile agli autocarri ed ai mezzi agricoli, per assicurare  l'accesso  alle  zone  agricole site lungo il fiume Adda, come  da  soluzione  di  cui alle tavole 10 allegate, trasmesse dalla provincia di Milano in data 15 novembre 2005.
 Dovra' essere garantita la modifica del tracciato della strada di collegamento tra lo svincolo «Viadotto Zelo» e la viabilita' comunale di  via  Dante  per renderlo conforme alle previsioni di P.R.G. e non interferire   con   gli  interventi  P.I.P.  e  P.d.Z.  in  corso  di realizzazione.
 Dovra'  essere  previsto lo spostamento dello svincolo Bettola in direzione  Spino d'Adda per non interferire con la cascina limitrofa, come da tavole 1,1a e 1b allegate trasmesse dalla provincia di Milano in data 15 novembre 2005.
 Nell'ambito  di  tale  spostamento,  dovra'  essere  prevista  la predisposizione  per  l'attraversamento  ciclabile compatibile con lo svincolo stesso.
 Si  prescrive un'attenta valutazione in merito alla previsione di recapito  dello  svincolo della Tangenziale Est Esterna sulla s.p. ex s.s.  415  «Paullese»  in  corrispondenza  della rotatoria che verra' realizzata  all'altezza  della  strada  per  Conterico.  Infatti tale rotatoria  risulta adeguatamente dimensionata per il traffico attuale dal   progetto   definitivo   in   istruttoria  e  un  suo  eventuale potenziamento,  indispensabile  per permettere il recapito di nuovi e consistenti   flussi   di   traffico,   e'   di  estrema  difficolta' realizzativa  a  causa dell'andamento plano altimetrico del tracciato (stretta  relazione  con la rotatoria a due livelli di Settala) e del vincolo fisico determinato dalla presenza del canale della Muzza. Opere connesse e misure compensative.
 Si  richiedono  soluzioni che consentano di rendere permeabili ai flussi pedonali e ciclabili le due fasce di territorio separate dalla sede stradale. In particolare si ravvisano alcuni punti critici per i quali  e'  necessario  un  approfondimento  per  l'individuazione  di soluzioni:
 occorre  dettagliare la definizione della rotatoria all'imbocco della  galleria  artificiale  Vigliano  e del progetto del parcheggio scambiatore  nel comune di Mediglia, che interferiscono con il nucleo storico di Vigliano Vecchia, prevedendo la continuita' di un percorso pedonale  e  ciclabile  che confermi e riprenda la viabilita' storica paesaggistica  che  dal  comune  di  Pantigliate  si dirige verso San Martino Olearo;
 va  garantita  la  connessione  pedonale  e  ciclabile  tra  il territorio  di  Pantigliate  e  Mediglia e le aree urbane a carattere piu' propriamente commerciale collocate all'altezza del nucleo rurale di Cassinazza sul fronte opposto della Paullese;
 vanno  studiati  approfonditamente possibili miglioramenti alla viabilita'   di   accesso   alla  cascina  esistente,  finalizzati  a confermare  l'assialita' del complesso secondo la direttrice nord-sud nonche' un orientamento poderale consolidato paesisticamente;
 va  approfondita  la  possibilita'  di  creare  una connessione pedonale  e  ciclabile  tra  il  territorio  di  Settala  e quello di Mediglia  e  Pantigliate,  nonche'  con  le aree commerciali poste di fronte al nucleo rurale di Cassinazza;
 dovranno  essere  migliorati  gli  attraversamenti  pedonali  e ciclabili  sul Canale Muzza, come da soluzione di cui alle tavole 7 e 7a  allegate, trasmesse dalla provincia di Milano in data 15 novembre 2005;
 va realizzato un nuovo sottopasso di attraversamento pedonale e ciclabile  in  prossimita'  della  roggia  Codogna  (Paullo), come da soluzione  riportata  nelle  tavole 11 e 11a allegate trasmesse dalla provincia di Milano in data 15 novembre 2005.
 Si  dovra'  prevedere  un sottopasso alla ex s.s. 415 alla progr. 17.205  (Spino  d'Adda) e una controstrada a nord della stessa fra le progressive  17.205 e 17.480, come da soluzione di cui alle tavole 12 e   12a  allegate,  trasmesse  dalla  provincia  di  Milano  in  data 15 novembre 2005.
 Si  dovra'  garantire  l'accesso  alla zona parcheggi della nuova area  commerciale prevista dal PRG del comune di Settala e definire i criteri   di   entrata   e   uscita   della   strada  in  prossimita' dell'esistente  attivita' di florovivaista in comune di Settala, come da  soluzione  di  cui alle tavole 2, 2a, 3, 3a, 4, 4a, 5, 5a, 6 e 6a allegate,  trasmesse  dalla  provincia  di Milano in data 15 novembre 2005.
 Si dovra' garantire l'accesso a tutti i fondi posti a monte della scarpata  nell'area  a  sud  della  Paullese,  in  prossimita'  dello svincolo  di  Bisnate,  in  comune  di  Zelo  Buon  Persico, mediante costruzione  di  strada  poderale da realizzarsi sulla proprieta' del frontista  che  ne restera' proprietario e dovra' provvedere alla sua manutenzione,  come  da soluzione di cui alla tavole 9 e 9a allegate, trasmesse dalla provincia di Milano in data 15 novembre 2005.
 Dovra'   essere  prevista  l'asfaltatura  della  strada  poderale prevista in fregio nord, tra lo svincolo di Bisnate e la s.p. 201 per Merlino  comune  di  Zelo Buon Persico, come indicato nelle tavole 8, 8a,  9,  9a  allegate,  trasmesse  dalla  provincia di Milano in data 15 novembre 2005.
 Si dovra' garantire l'adeguamento della s.p. 181, che si connette al  nuovo  svincolo 6 di Zelo Buon Persico alle normative vigenti per consentirne la connessione della zona artigianale contigua.
 Prescrizioni di carattere ambientale Elementi di carattere generale.
 Dovranno  essere inserite nei documenti progettuali relativi agli oneri  contrattuali  dell'appaltatore dell'infrastruttura (capitolati d'appalto) le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in fase di costruzione e quelle relative alla conduzione delle attivita' di cantiere.
 Si dovra' predisporre quanto necessario per adottare, prima della data  di  consegna  dei lavori, un Sistema di gestione ambientale dei cantieri  secondo  i criteri di cui alla norma ISO 14001 o al sistema EMAS (regolamento CEE 761/2001).
 Gli   elaborati  dovranno  essere  redatti  in  conformita'  alle specifiche del Sistema cartografico di riferimento.
 Le  opere  di sistemazione a verde, di ripristino ambientale e di rinaturazione   previste   in  progetto  dovranno  essere  sviluppate applicando  le tecniche dell'ingegneria naturalistica, assumendo come riferimento:
 «Linee   guida   per  capitolati  speciali  per  interventi  di ingegneria  naturalistica  e  lavori  di opere a verde» del Ministero dell'ambiente,   servizio   VIA, settembre   1997,  e  altri  manuali qualificati quali, ad esempio:
 «Quaderno delle opere tipo di ingegneria naturalistica» della regione Lombardia, 2000;
 «Manuale  di  ingegneria  naturalistica» della regione Lazio, 2001 e 2003;
 «Atlante delle opere di sistemazione dei versanti» dell'APAT, 2002.
 Al progetto esecutivo dovranno essere allegate schede tecniche di dettaglio delle cave individuate con la caratterizzazione progettuale e  ambientale, in relazione al loro potenziale utilizzo nelle fasi di costruzione del tracciato di progetto.
 Dovra'  essere  compreso  un  progetto di monitoraggio ambientale redatto secondo le linee guida predisposte dalla Commissione speciale VIA e inserirne il relativo costo nel quadro economico generale.
 Riguardo  il  tratto  di infrastruttura prossima allo svincolo di Vigliano,  ferma  restando  la  soluzione di progetto in galleria, si prescrive  l'adozione  di  tutte  le  misure  idonee  per  ridurre  e contenere  l'impatto  ambientale,  nonche'  l'adozione  di  tutte  le opportune opere di mitigazione e compensazione. Atmosfera.
 Dovra'  essere condotto, sia ante operam che in fase di esercizio della  strada  nella  nuova  configurazione,  un  monitoraggio  degli inquinanti, concordandone il piano, la tipologia e le caratteristiche della  strumentazione da utilizzare, i manuali di gestione e tutte le procedure  da  adottare,  con  i  competenti  Dipartimenti  dell'ARPA Lombardia,  cui dovranno essere trasmessi i dati rilevati per la loro validazione.
 Si  dovra'  verificare,  sul  piano  progettuale,  che le zone di svincolo siano tali da consentire una velocita' di percorrenza idonea a  ridurre  il  piu'  possibile la produzione di inquinanti derivanti dallo stazionamento di veicoli con motori accesi. Paesaggio.
 Dovra'    essere    approfondita    l'analisi    dell'inserimento paesaggistico  dell'opera  nei  tratti piu' sensibili con particolare riferimento  agli  svincoli  e  alle  zone  di  maggiore sensibilita' ambientale.
 Gli  interventi  d'inserimento paesistico per rilevati e viadotti dovranno  essere  eseguiti, ove possibile, mediante macchie arboree a margine del tracciato anziche' semplici filari.
 Riguardo  ai  tratti del tracciato in rilevato, il rimodellamento delle  scarpate,  da  eseguirsi con materiale vegetale, dovra' essere eseguito preferibilmente ricorrendo a pendenze limitate, con raccordi che consentano una migliore e piu' dolce congiunzione con il piano di campagna,  laddove  cio'  non  comporti  impatti  rilevanti legati al maggior consumo di suolo, in particolare in zone agricole.
 In  fase  di  redazione  del  progetto  esecutivo,  dovra' essere dedicata  una  specifica attenzione anche all'affinamento delle opere di  mitigazione  e di salvaguardia delle preesistenze, sia per quanto riguarda  i «tracciati guida paesistici» (l'alzaia del Canale Muzza e il   sentiero  naturalistico  dell'Adda),  gli  ambiti  di  rilevanza regionale  (il  Parco  Adda Sud) e lo stesso Canale Muzza, che alcuni elementi puntuali quali:
 «insediamenti  rurali di rilevanza paesistica»: Cascina Giberta di   Peschiera   Borromeo,  Vigliano  Vecchia  di  Mediglia,  Cascina Cassinazza   di  Pantigliate,  Cascina  Barchetta  di  Paullo,  anche attraverso  ulteriore schermatura arborea e arbustiva compatibilmente alla disponibilita' delle aree da parte dei proprietari;
 «nuclei  di  antica  formazione»  quali  Bisnate  di  Zelo Buon Persico e Canali di Spino d'Adda;
 «percorsi di interesse storico-paesistico».
 Si dovranno fra l'altro prevedere ulteriori schermature arboree e arbustive,  compatibilmente  alla  disponibilita' delle aree da parte dei proprietari:
 in  corrispondenza  della  Cascina  Giberta  sita  in comune di Peschiera  Borromeo  -  la schermatura arborea prevista dovra' essere estesa  fino a coprire le rampe di connessione alla viabilita' locale in corrispondenza del viadotto «Bettola»;
 in  localita'  Vigliano  Vecchia  (comune  di  Mediglia)  -  in corrispondenza  della prevista barriera fonoassorbente, dovra' essere realizzata, in aggiunta, una fitta macchia arborea in grado di creare un filtro tra il nucleo storico e la strada statale;
 in  corrispondenza  della  Cascina  Cassinazza  - dovra' essere prestata  particolare  attenzione  alla  realizzazione delle opere di mitigazione   della  sede  stradale,  che  dovranno  prevedere  fasce boschive nelle due aree attigue all'insediamento.
 Inoltre:
 in  corrispondenza  delle  aree  residenziali  lungo  tutto  il tracciato  stradale - dovra' essere prevista una mitigazione a verde, in  affrancamento  alle  barriere  antirumore  di  progetto (a sud di Pantigliate,  in  prossimita'  della  Cascina Barchetta, dal viadotto «Paullo» sino alla fine del tracciato in progetto);
 nel  tratto compreso tra il viadotto Bettola «e l'imbocco della galleria  artificiale Vigliano» - la frammentazione della schermatura arborea  nel  lato  nord  dovra'  essere  risolta mediante la messa a dimora di un filare continuo.
 Dovra' essere incrementato il sistema delle protezioni arboree di schermo   in   corrispondenza   dell'area  protetta  dell'Addetta,  a condizione che vi sia disponibilita' delle aree.
 Dovra'  essere  prevista  la  sistemazione  a  verde  delle  aree occupate  dai  cantieri dismessi, delle scarpate e dei suoli comunque denudati nel corso dei lavori.
 Il  progetto  dovra'  contenere  un'analisi dell'intervisibilita' degli  svincoli  in  viadotto,  corredata  di opportuna cartografia e fotosimulazioni,  che  evidenzino  le  aree potenzialmente esposte ad impatto visivo. Acque superficiali e sotterranee.
 Si  dovranno  approfondire,  anche  attraverso opportune indagini idrogeologiche   di   dettaglio,   gli   effetti   determinati  dalla realizzazione    dell'opera    sulla    circolazione   idrogeologica, soprattutto  nelle  aree  dove la falda e' superficiale o affiorante, descrivendone  le  caratteristiche e prevedendo - nel caso si accerti una  elevata  vulnerabilita'  degli  acquiferi - tutti gli interventi tecnici atti a garantirne la tutela.
 Nelle  successive  fasi  di progettazione si dovranno sviluppare, come  previsto dallo SIA, indagini idrogeologiche di dettaglio per la verifica  della compatibilita' delle opere in progetto con l'utilizzo potabile  delle  acque,  con eventuale riperimetrazione delle zone di rispetto dei punti di captazione intercettati.
 In  caso di presenza di aree esondabili, dovra' essere sviluppato lo  studio  per  la  valutazione della compatibilita' idraulica delle opere,   secondo  i  criteri  e  le  metodologie  contenuti  nel  PAI (Direttiva   contenete   i   «criteri   per   la   valutazione  della compatibilita'   idraulica   delle   infrastrutture  pubbliche  e  di interesse pubblico all'interno delle fasce A e B» - Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 2 dell'11 maggio 1999).
 Dovra'  ulteriormente  essere approfondito il sistema di raccolta delle  acque di piattaforma e verificare la realizzabilita' di bacini di fitodepurazione per il trattamento delle acque di piattaforma.
 Riguardo al sistema di raccolta - ferma restando la necessita' di curare  con attenzione il dimensionamento nel progetto esecutivo - e' opportuno approfondire in sede di progettazione esecutiva:
 l'opportunita' di introdurre filtri terminali a coalescenza, in grado di separare eventuali emulsioni;
 l'eventuale  previsione,  per  le  situazioni  di emergenza, di valvole  di  intercettazione  rapida  atte  a  bloccare  il materiale raccolto  e  impedirne  la  tracimazione in attesa dell'intervento di recupero. Suolo e sottosuolo.
 In fase di redazione del progetto esecutivo si dovranno estendere le  indagini geotecniche all'intero tracciato, allo scopo di definire in  dettaglio,  in  conformita'  alle disposizioni di cui al all'art. 16.4  della  legge  n.  109/1994  e del decreto ministeriale 11 marzo 1998, le caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione. Rumore e vibrazioni.
 Il  progetto  esecutivo dovra' contenere le indicazioni di cui al decreto   del   Presidente  della  Repubblica  n.  142/2004  relativo all'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare.
 Dovranno  essere effettuate rilevazioni fonometriche post operam, finalizzate  alla  verifica del conseguimento del rispetto dei limiti di  rumore,  alla verifica della efficacia delle soluzioni mitigative adottate  e,  ove  necessario,  al dimensionamento e progettazione di eventuali  ulteriori  mitigazioni che si dovessero rendere necessarie per conseguire il rispetto dei limiti stessi.
 Le  azioni  di monitoraggio acustico dovranno essere svolte sulla base  di specifico piano operativo da verificare e approvare da parte della   regione,   sentita  l'Agenzia  regionale  per  la  protezione dell'ambiente (ARPA).
 Si  dovranno  indagare in particolare quei punti in cui i livelli previsti si avvicinano a meno di 1,5 dB(A) dai limiti, o li superano.
 Per  i  casi  in  cui  non  vi  e'  alternativa  tecnicamente  ed economicamente    sostenibile   alla   mitigazione   con   opere   di fonoisolamento   al   recettore,   si   dovra'   comunque  assicurare all'interno dell'ambiente abitativo livelli di rumore compatibili con la sua fruizione, nonche' un adeguato ricambio d'aria.
 Riguardo  agli  specifici  casi di criticita' relativa ai livelli acustici, segnalati dallo SIA e dallo studio di ARPA di Lodi, Cremona e  Citta'  di Milano/Melegnano, prot. n. 97/03 del 30 maggio 2003, in sede  di  progettazione  esecutiva si dovranno verificare i risultati delle  simulazioni  previsionali,  ed eventualmente ridimensionare le opere di mitigazione.
 Si   dovra'   prevedere  che  le  barriere  fonoassorbenti  siano realizzate   con  tecniche  e  materiali  che  garantiscano  un  buon inserimento  paesaggistico,  impiegando,  per  quanto  possibile,  le tecniche  di ingegneria naturalistica, compresa la fase di cantiere e adottando  di  preferenza,  ove  previste,  negli attraversamenti dei centri  abitati  e nei tratti prospicienti attivita' commerciali - in particolare nel territorio del comune di Zelo Buon Persico - barriere antirumore  trasparenti,  purche' le stesse consentano l'abbattimento dell'inquinamento  acustico  entro  i  limiti  previsti dalla vigente normativa. Flora e fauna.
 E'  necessario approfondire la conoscenza dei corridoi potenziali delle  diverse  specie  faunistiche, per meglio adattare la tipologia costruttiva   dei   sottopassi   per  la  fauna.  Occorre  verificare l'eventuale  effettiva  interferenza dell'opera con specie «protette» (appartenenza  a  «Liste  Rosse»  o  alle norme comunitarie di difesa della  biodiversita),  delle  quali  peraltro  nello  stesso  SIA  e' segnalata la possibile presenza, ed attuare i necessari interventi di mitigazione, compensazione e di monitoraggio.
 Dovranno  essere  tenuti  in  debita  considerazione  i possibili impatti  -  soprattutto  riguardo  alla componente avifauna - sui SIC prossimi all'opera. Una prima azione mitigativa per ridurre l'impatto sull'avifauna  consiste  nell'effettuare i lavori, in prossimita' del fiume   Adda,   nel   periodo  di  svernamento  dell'avifauna  stessa (15 settembre  -  1  maggio),  per  impedire un impoverimento di tali popolazioni.
 Dovra'  essere  attuato un programma di monitoraggio, ante e post operam,  degli ecosistemi e delle specie, in particolare faunistiche, sensibili  e  autoctone,  con  particolare  attenzione  al  corridoio fluviale dell'Adda, per valutare e verificare, in termini di qualita' ambientale  complessiva,  l'adeguatezza e l'esito degli interventi di mitigazione e compensazione.
 Gli interventi sui corsi d'acqua dovranno essere condotti in modo da   salvaguardarne  la  biodiversita'  e  le  funzioni  di  corridoi ecologici,  risolvendo  tutte  le  interferenze  con le risorgive e i numerosi  corsi  d'acqua  (rogge e canali d'irrigazione) intersecati, garantendo  ovunque  possibile  manufatti idraulici che consentano il passaggio  della  fauna  presente  sul  territorio  (rettili, canidi, mustelidi, ecc.).
 Si  prescrive  di  realizzare  n. 2 attraversamenti faunistici in corrispondenza   delle  aree  agricole  del  comune  di  Mediglia  in prossimita'  della  roggia  Serbellona  e  del  comune  di  Paullo in prossimita' della Muzza.
 Laddove  la  realizzazione  del  tracciato comporti l'inevitabile abbattimento  di  vegetazione  naturale preesistente, dovranno essere necessariamente previste misure compensative del danno determinato. Mitigazioni e compensazioni ambientali.
 Gli interventi di mitigazione e le opere di compensazione - cosi' come  proposti nello Studio d'impatto Ambientale e sue integrazioni - andranno   sviluppati   e   completati   alla   luce  delle  presenti prescrizioni  e  raccomandazioni,  redigendo insieme all'esecutivo un progetto,  da  concordare  con  la  regione Lombardia, i Consorzi dei parchi  regionali  attraversati  e  con  i comuni interessati, che ne dettagli la localizzazione, la tipologia, le modalita' di esecuzione. Scopo  principale degli interventi e' la riconnessione ecologica e il miglioramento funzionale degli ecosistemi, al fine di incrementare la funzione  ecologica  e  la  biodiversita'  dei corridoi fluviali e la connettivita'  ecologica diffusa della rete idrica maggiore e minore. Una  tale adeguata progettazione deve necessariamente prendere inizio dalla   sostituzione  delle  specie  vegetali  alloctone  con  specie autoctone  dell'area,  e  fare  riferimento alla rete ecologica della provincia  di  Milano,  anche  con  la  previsione  di  interventi di compensazione degli impatti residui.
 Per  la  realizzazione  di tali opere occorre il reperimento e la rinaturalizzazione  di  significative  superfici  nell'intorno  della strada  Paullese.  Le aree andranno reperite, (indicativamente tra le residuali  o  comunque  di  scarso  valore  agricolo) in accordo e su indicazione  del  Parco  Agricolo  Sud  Milano  e del Parco Adda Sud, mediante  accordi  con  i  proprietari  dei  terreni e/o acquisizioni nell'ambito dell'area di studio.
 Si    prescrive    di    approfondire    l'individuazione   degli attraversamenti  e  delle  interferenze con la rete idrica maggiore e minore  e  con gli altri elementi della rete ecologica, seguita dalla progettazione  di  dettaglio  degli  interventi  di  riqualificazione ambientale,  dando  priorita'  agli  elementi gia' segnalati nel PTCP della  provincia  di  Milano  e tenendo come riferimento lo specifico Abaco allegato al PTCP stesso.
 Il   progetto   delle   opere   di  mitigazione  e  compensazione naturalistiche  dovra' essere corredato da uno specifico piano per la manutenzione delle opere a verde e di ingegneria naturalistica. Indicazioni a rischio di incidente rilevante.
 Dovra' essere effettuata in sede di progetto esecutivo, specifica e dettagliata verifica in merito alla presenza, lungo il tracciato di progetto,  di  aziende  a rischio d'incidente rilevante ricadenti nel campo  di  applicazione del decreto legislativo n. 334/1999, anche in relazione  agli  adempimenti  previsti dal decreto legislativo stesso (v.  in  particolare  l'art.  14)  e  dal decreto ministeriale LL.PP. 9 maggio 2001. Tutela beni architettonici, paesaggistici ed archeologici.
 Il  progetto  esecutivo,  nell'attraversamento  del  Canale della Muzza,  corredato  dalle  opportune  simulazioni di fotoinserimento e dalla indicazione dei materiali previsti, dovra' essere trasmesso per conoscenza  alla  Soprintendenza  per  i  beni  architettonici  ed il paesaggio di Milano.
 Si  dovranno  individuare soluzioni architettoniche di pregio per le opere d'arte quali sovrappassi, ponti e viadotti ricercando anche, ove  possibile,  un'omogeneita'  nelle  tipologie strutturali e nelle lunghezze delle campate di ponti e viadotti. Altre prescrizioni.
 Sono necessari approfondimenti, da sviluppare in sede di progetto esecutivo:
 di  tipo  qualitativo e quantitativo sull'utilizzo di materiali inerti,  al  fine  di  poter  valutare  piu'  dettagliatamente sia il fabbisogno  che le effettive possibilita' di riutilizzo dei volumi di scavo;
 sull'ubicazione    dei    siti    e    sulle    modalita'    di approvvigionamento e di conferimento dei materiali di risulta.
 Cantierizzazione
 In  sede  di  progetto esecutivo dovra' essere elaborato un piano della  cantierizzazione  che  definisca  l'approntamento, la gestione [rumore, polveri, governo delle acque, stoccaggio dei materiali e dei rifiuti,  collocazione  di eventuali distributori di carburante per i mezzi   d'opera,   impatti   sugli   ecosistemi   all'intorno]  e  la sistemazione  finale  delle  aree  da  utilizzare,  la  viabilita' di accesso e il cronoprogramma dei lavori.
 Si dovra' tener conto dei seguenti elementi:
 1. Circa  l'ubicazione  e  sistemazione  delle aree di cantiere (per  le  quali  in  linea generale e' prevista l'utilizzazione delle zone degli svincoli):
 l'eventuale  localizzazione  in zone di rispetto di pozzi per uso  potabile  e'  subordinata  ad  una verifica della compatibilita' dell'intervento  con lo stato di vulnerabilita' delle risorse idriche sotterranee;  e'  da escludere la collocazione di cantieri e depositi nelle  zone di tutela assoluta (v. art. 21 del decreto legislativo n. 152/1999); si dovra' porre, in ogni caso, la massima attenzione nello smaltimento  delle  acque  provenienti  da  lavorazioni,  lavaggio di materiali   inerti   prodotti   negli  impianti  di  frantumazione  e selezione, lavaggio di automezzi;
 al  fine  di  garantire  la tutela del suolo e sottosuolo, al termine   dei   lavori   dovra'   essere   verificata   l'assenza  di contaminazioni  nei terreni occupati dai cantieri e - se necessario - si  dovra'  procedere  a  tempestiva  bonifica,  prima  dell'accurata sistemazione finale.
 2.  Durante  le fasi di costruzione dovranno essere messi in atto tutti gli accorgimenti e le cautele necessarie a garantire la massima protezione della falda.
 3.  Al  fine  della  tutela  della  salute dei lavoratori e della popolazione,   dovra'   essere  condotta  un'analisi  puntuale  delle caratteristiche  dei siti di cantiere, con l'indicazione: dei tempi e delle modalita' di esecuzione dei lavori, delle emissioni previste in termini  di  rumore,  vibrazioni,  polveri  e  gas  di scarico, delle conseguenti  misure  di  mitigazione  e  protezione attive e passive, delle  possibili  sovrapposizioni  degli  effetti  di  altri cantieri eventualmente operativi in contemporanea.
 4.  Nella  documentazione  di  appalto  dovranno  essere inseriti impegni a:
 limitare  l'attraversamento  da parte dei mezzi pesanti di aree secche e polverose, mantenere queste ultime a regime umido, coprire i materiali trasportati, lavare le ruote degli autocarri;
 contenere  le  immissioni  di rumore e vibrazioni, anche con la realizzazione  di  specifiche  barriere antirumore lungo il perimetro dei cantieri qualora necessario;
 attivare  tutte le procedure atte alla salvaguardia delle acque di  falda  nei  confronti  di  accidentali  sversamenti  di  sostanze inquinanti  sul suolo e/o nel sottosuolo e disciplinare l'emungimento e  lo  scarico  delle  acque provenienti dalla falda subsuperficiale, qualora ne sia previsto l'aggottamento.
 5. Si dovra' porre attenzione al carico generato sulla viabilita' locale,  e  quindi  alla  minimizzazione  degli  impatti, soprattutto mediante  una opportuna scelta e verifica - in accordo con i comuni - degli itinerari dei mezzi d'opera.
 Le  aree di cantiere dovranno essere rigorosamente delimitate per proteggere  l'ambiente esterno dalla dispersione di polveri e rumori, strettamente  limitate allo spazio e al tempo strettamente necessario alle lavorazioni, e prontamente ripristinate allo stato ante operam. Esercizio.
 Il  piano  di  manutenzione  dell'opera  dovra' prevedere che sia evitato,  in  fase di esercizio, l'uso di fitofarmaci per limitare lo sviluppo vegetativo delle aree di pertinenza stradale, effettuando un controllo   costante  delle  essenze  infestanti  ed,  eventualmente, prevedendo un programma di eradicazione.
 Il  gestore  dell'infrastruttura  dovra'  curare  la manutenzione delle  opere  di  mitigazione,  provvedendo  a  sostituire  le  parti deteriorate  o  danneggiate  con  altre  di prestazioni acustiche non inferiori,   in   modo   da   assicurare   il   perdurare  nel  tempo dell'efficacia dell'azione mitigante.
 PARTE II
 Raccomandazioni
 In  sede di progetto esecutivo si dovra' verificare, nel rispetto delle  condizioni di sicurezza della circolazione, la possibilita' di ampliamento  e  bipartizione  della  corsia  di  accelerazione  della direttrice  per  Crema  (per  superare le difficolta' di accesso alla zona  nord  dell'abitato  ed  alle  attivita'  commerciali ubicate in adiacenza  all'attuale  incrocio  con la S.P. 201 (di cui il progetto prevede  la  chiusura),  consentendo il solo ingresso alla via Cavour dalla rotonda sottostante il «Viadotto Zelo».
 Nel   programma  lavori  dovra'  essere  anticipata,  per  quanto possibile,   la   realizzazione   delle   opere   di   mitigazione  e compensazione  ambientale  rispetto alla realizzazione delle opere in progetto.
 Dovranno  essere  introdotti,  per  quanto possibile, adeguamenti progettuali  per  l'effettiva  fruibilita'  del  Parco  Adda  Sud nel periodo  tardo serale, soprattutto per il contenimento dei livelli di immissione sonora entro i limiti di legge.
 Si    prescrive    di    assicurarsi    che    il    realizzatore dell'infrastruttura  possegga,  o  acquisisca,  per  le  attivita' di cantiere  anche  dopo  la  consegna dei lavori e nel piu' breve tempo possibile  la  Certificazione  Ambientale 14001 o la registrazione ai sensi del regolamento CEE n. 761/2001 (EMAS).
 Si  dovra' tenere nel dovuto conto l'efficacia dell'illuminazione artificiale nel rispetto delle norme di limitazione dell'inquinamento luminoso.
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