Gazzetta n. 228 del 30 settembre 2006 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERAZIONE 29 marzo 2006
1° Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001). Riqualificazione della linea ferroviaria Saronno-Seregno. (Deliberazione n. 86/06).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001, autorizza limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione delle opere incluse nel programma approvato da questo Comitato e per interventi nel settore idrico di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
Visti, in particolare, l'art. 1 della citata legge n. 443/2001, come modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che puo', in proposito, avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', come modificato, da ultimo, dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (CUP) e viste le delibere attuative adottate da questo Comitato;
Visto l'art. 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visto in particolare:
i commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta di assegnazione di risorse, per le infrastrutture strategiche che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato;
il comma 176, che ha rifinanziato l'art. 13 della legge n. 166/2002;
il comma 177, come modificato e integrato dall'art. 1, comma 13, del decreto-legge 12 luglio 2004, n. 168, convertito nella legge 30 luglio 2004, n. 191, nonche' dall'art. 16 della legge 21 marzo 2005, n. 39, che reca precisazioni sui limiti di impegno iscritti nel bilancio dello Stato in relazione a specifiche disposizioni legislative;
Visto il decreto legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
Vista la legge 23 dicembre 2005, n. 266, che all'art. 1, comma 85, integra le richiamate disposizioni sui limiti di impegno;
Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il primo programma delle opere strategiche, che, nell'allegato 1, include - nell'ambito del «Corridoio plurimodale padano» tra i «Sistemi ferroviari» - la voce «Accessibilita' ferroviaria Malpensa» cui e' riconducibile l'intervento in oggetto, e, nell'allegato 2, riporta «l'itinerario Nord merci tratta Saronno-Seregno»;
Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
Vista la delibera 27 maggio 2004, n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003;
Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 41 (Gazzetta Ufficiale n. 34/2005), con la quale questo Comitato ha approvato il progetto preliminare «riqualificazione della linea ferroviaria Saronno-Seregno» per un costo complessivo di 74,575 Meuro e assegnato al soggetto aggiudicatore, individuato in «Ferrovie Nord Milano S.p.A.», un contributo massimo quindicennale di 4,441 Meuro a valere sul quarto limite di impegno previsto dall'art. 13 della legge n. 166/2002, come sopra rifinanziato;
Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, come integrato dai decreti dell'8 giugno 2004 e 24 giugno 2005, con il quale, in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002, e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
Vista la nota 5 novembre 2004, n. COM/3001/1, con la quale il coordinatore del predetto Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
Vista la nota 23 gennaio 2006, n. 44, integrata dal cronoprogramma per la gestione delle interferenze, consegnato in seduta, e con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione istruttoria sulla «Riqualificazione della linea ferroviaria Saronno - Seregno», proponendo l'approvazione, con prescrizioni e raccomandazioni, del progetto definitivo dell'opera;
Considerato che, come risulta dalla «valutazione» riportata nella parte B1 del piano economico-finanziario sintetico dell'intervento, allegato alla relazione istruttoria, l'intervento di cui trattasi non presenta un «potenziale ritorno economico» derivante dalla gestione e che nella riunione preliminare all'odierna seduta il rappresentante della Regione Lombardia ha precisato che i 5 parcheggi di interscambio a raso, inclusi nell'intervento complessivo in questione, vengono concessi all'utenza a titolo gratuito, facendosi carico la Regione di un «prezzo ombra» per coprire i relativi oneri di gestione;
Udita la relazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze;
Prende atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in particolare:
sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
che il progetto definitivo «Riqualificazione della linea ferroviaria Saronno-Seregno» e' stato sviluppato sulla base di una sostanziale conferma delle scelte tecniche e funzionali del progetto preliminare e di un approfondimento mirato alle piu' idonee soluzioni delle prescrizioni contenute nell'allegato 1 della citata delibera n. 41/2004;
che il progetto definitivo e' integrato da una relazione del progettista attestante la rispondenza al progetto preliminare ed alle prescrizioni formulate in occasione dell'approvazione del progetto preliminare medesimo;
che le differenze tra progetto definitivo e il preliminare, non direttamente dipendenti da prescrizioni ma proposte da Ferrovie Nord Milano Esercizio S.p.A. quali modifiche migliorative, riguardano:
la fermata di Cesano Maderno-Groane, che viene spostata di circa 300 m verso Severo;
il piano di armamento del Posto di Movimento Groane, in quanto si e' ritenuto di eliminare dal piazzale di movimento il binario destinato ai raccordi, al fine di evitare che il tracciato presentato nel progetto preliminare venga comunque ad intaccare zone sottoposte a bonifica;
eliminazione dei fabbricati viaggiatori di Cesano Maderno - Groane e Severo - Baruccana;
che il soggetto aggiudicatore Ferrovie Nord Milano Esercizio S.p.A. con nota 31 agosto 2005, n. EP-2005-3807, ha trasmesso il progetto definitivo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e alle Amministrazioni interessate;
che il soggetto aggiudicatore, in data 24 agosto 2005, ha provveduto a comunicare l'avvio del procedimento di pubblica utilita' mediante pubblicazione su due quotidiani, di cui uno a diffusione nazionale;
che per l'individuazione delle interferenze vengono sostanzialmente riconfermate le verifiche gia' effettuate nella fase di progettazione preliminare;
che a seguito della Conferenza di Servizi istruttoria, tenutasi il 27 ottobre 2005, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha acquisito agli atti i pareri degli enti interessati ed in particolare, i pareri oltre che delle Province e Comuni interessati:
del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, che si e' pronunziato con nota 27 ottobre 2005;
della Regione Lombardia, che ha adottato la delibera di Giunta 14 dicembre 2005, n. 1394;
del Ministero per i beni e le attivita' culturali, che si e' espresso con nota 21 dicembre 2005;
degli Enti interferiti;
che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha proposto le prescrizioni e raccomandazioni cui condizionare l'approvazione del progetto, prendendo puntualmente in esame tutte le richieste formulate nei pareri di cui sopra e valutando, per le prescrizioni recepite, se comportano un costo aggiuntivo che, nell'affermativa, viene quantificato;
sotto l'aspetto attuativo:
che il soggetto aggiudicatore viene confermato in Ferrovie Nord Milano Esercizio S.p.A.;
che i tempi previsti per la realizzazione dell'opera sono stimati in 2 anni dall'approvazione del progetto esecutivo;
che all'intervento e' stato assegnato il CUP E31J03000000001;
sotto l'aspetto finanziario:
che il costo complessivo dell'intervento in esame, quale risultante dal quadro economico del progetto definitivo, e' pari a 74.575.152,12 euro;
che, a seguito della stima del costo della totalita' delle prescrizioni formulate da parte degli Enti sul progetto definitivo e ritenute condivisibili dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il costo complessivo passa a 75.504.740,72 euro;
che la copertura finanziaria dell'opera e' assicurata:
in quanto a 26.976.086,89 euro, da fondi regionali nonche' da finanziamenti ministeriali gia' disponibili a valere sull'Accordo di programma quadro tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Regione Lombardia, stipulato ai sensi dell'art. 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, per dare attuazione all'art. 15 del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, in materia di investimenti nel settore dei trasporti;
che la copertura del costo residuo (48.528.653,83 euro) e' assicurata dal contributo di 4,441 milioni di euro per 15 anni assegnato con delibera n. 41/2004, a valere sul quarto limite di impegno quindicennale previsto dall'art. 13 della legge n. 166/2002 e decorrente dal 2005: detto contributo, come specificato nella delibera richiamata, rappresenta il contributo massimo a carico delle suddette risorse ed e' stato quantificato includendo, nel costo di realizzazione degli interventi, anche gli oneri derivanti da eventuali finanziamenti necessari;
che, al fine di garantire l'unitarieta' nella gestione dei finanziamenti destinati alla realizzazione del progetto, il Ministero istruttore propone di assegnare le risorse di cui all'alinea precedente direttamente alla Regione Lombardia, che ne ha fatto richiesta, mediante la stipula di specifico atto integrativo al menzionato Accordo;
Delibera:
1. Approvazione progetto definitivo.
1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002, come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 189/2005, nonche' ai sensi del combinato disposto dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato, da ultimo, dal decreto legislativo n. 330/2004, e' approvato, con le prescrizioni e le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche ai fini della dichiarazione di pubblica utilita' il progetto definitivo «Riqualificazione della linea ferroviaria Saronno-Seregno», comprensivo delle modalita' di risoluzione delle interferenze.
L'approvazione sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita' previste nel progetto approvato.
1.2. L'importo di 75.504.740,72 euro costituisce il nuovo limite di spesa dell'intervento da realizzare.
1.3 Le prescrizioni citate al punto 1.1, a cui e' condizionata l'approvazione del progetto, sono riportate nell'allegato 1, che forma parte integrante della presente delibera e devono essere sviluppate in fase di progettazione esecutiva.
Nel citato allegato sono altresi' riportate le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti: il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito a qualcuna di dette raccomandazioni, fornira', al riguardo, puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
1.4 E' altresi' approvato il programma di risoluzione delle interferenze predisposto dal soggetto aggiudicatore ai sensi dell'art. 5 del decreto legislativo n. 190/2002, come risultante dalle tavole grafiche da «G02 D e 700 SR R» alla «G02D e 704 SR R» e dal cronoprogramma, consegnato in seduta, nonche' dalla prescrizione di cui al punto 10 dell'allegato alla presente delibera.
2. Contributo.
Il contributo di cui al punto 2 della delibera n. 41/2004 resta confermato nella entita' ivi indicata quale contributo massimo a carico delle risorse destinate all'attuazione del Programma delle infrastrutture strategiche, a favore del soggetto aggiudicatore.
La Regione Lombardia provvedera' a concordare con il soggetto aggiudicatore stesso le modalita' atte a garantire organicita' nella gestione dei finanziamenti destinati alla realizzazione dell'opera.
3. Clausole finali.
3.1 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto definitivo approvato con la presente delibera.
1.3. Il soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'inizio dei lavori, a fornire assicurazioni al predetto Ministero sull'avvenuto recepimento, nel progetto esecutivo, delle prescrizioni e raccomandazioni riportate nel menzionato allegato: il citato Ministero procedera', a sua volta, a dare comunicazione al riguardo alla Segreteria di questo Comitato.
1.4. Il predetto Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
1.5. In relazione alle linee guida esposte nella citata nota del coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, il bando di gara per l'affidamento della progettazione esecutiva e della realizzazione dell'opera dovra' contenere una clausola che - fermo restando l'obbligo dell'appaltatore di comunicare alla stazione appaltante i dati relativi a tutti i sub-contratti, stabilito dall'art. 18, comma 12 della legge 19 marzo 1990, n. 55, e successive modifiche ed integrazioni - ponga adempimenti ulteriori rispetto alle prescrizioni di cui all'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, e intesi a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo, tra l'altro, l'acquisizione delle informazioni antimafia anche nei confronti degli eventuali sub-appaltatori e sub-affidatari, indipendentemente dai limiti d'importo fissati dal citato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi: i contenuti di detta clausola sono specificati nell'allegato 2, che del pari forma parte integrante della presente delibera.
1.6. Il CUP assegnato al progetto in argomento, ai sensi della delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'opera di cui alla presente delibera.
Roma, 29 marzo 2006

Il Presidente: Berlusconi Il segretario del CIPE: Baldassarri

Registrata alla Corte dei conti il 14 settembre 2006 Ufficio di controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 5 Economia e finanze, foglio n. 324
 
Allegato n. 1 PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO DELLE
INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 1. Viabilita'.
1.1. Viabilita' principale.
1. In fase di progettazione esecutiva si dovra' verificare, ai sensi della nuova normativa, la visibilita' lungo il tracciato della variante alla SP133, soprattutto in relazione alla corretta percezione della intersezione con la futura variante alla ex SS527, eventualmente migliorandone l'altimetria nel tratto immediatamente a sud dell'opera di scavalco alla nuova linea ferroviaria. In particolare, considerato che la variante alla SP 133 e la futura variante alla ex SS527 avranno tempistiche realizzative differenziate, dovra' essere predisposto, contestualmente al progetto esecutivo ed in collaborazione con la Provincia di Milano, un approfondimento che dovra' definire le ipotesi progettuali per l'intersezione tra le due opere, dimostrando la compatibilita' tra i due interventi anche con piu' soluzioni per l'intersezione. Nella definizione di tale intersezione dovra' inoltre essere rivolta particolare attenzione alla esigenza di affiancare il piu' possibile la variante alla ex SS527 al tracciato ferroviario.
2. Per gli interventi relativi alle varianti alla SP133 e alla ex SS527, dovra' essere garantito il coordinamento delle fasi progettuali e realizzative, nonche' il coinvolgimento degli Enti locali interessati.
3. Il percorso ciclopedonale lungo la SP10 a Solaro dovra' presentare le stesse caratteristiche tipologiche e tecniche dei tratti gia' esistenti e in corso di realizzazione lungo la ex SS527 con i quali si colleghera'; la sua attestazione a sud dovra' essere coordinata con il Comune di Solaro nell'ambito della progettazione della rotatoria sull'ex SS527; a nord, invece, il limite dell'intervento dovra' essere portato immediatamente a nord del vecchio tracciato della linea ferroviaria.
4. Lungo il lato nord della SP134, la ricucitura prevista con il percorso ciclopedonale esistente dovra' essere progettata con le stesse caratteristiche tecniche e tipologiche.
5. Per quanto riguarda le fasi di cantiere, e' da escludere la chiusura al traffico per effettuare lavorazioni sia della ex SS527 sia della SPIO, se non per il solo mese di agosto o durante la notte. Eventuali provvedimenti di limitazione della circolazione dovranno essere concordati con la Provincia competente ed essere il piu' possibile ridotti.
6. Per quanto riguarda in particolare la ex 527 «Bustese» in comune di Saronno, vanno recepite, in fase di progettazione esecutiva e di cantierizzazione, le seguenti prescrizioni:
i lavori interferenti con viale Lombardia dovranno svolgersi durante i mesi estivi, al fine di minimizzare i disagi, senza comportare la chiusura totale del traffico veicolare. Eventuali limitazioni alla circolazione (senso unico alternato) dovranno essere ridotte ai mesi di luglio e agosto;
si dovra' verificare la possibilita' di mantenere il transito a doppio senso di circolazione seppur con restringimento della carreggiata, realizzando opportune opere provvisionali, cosi' da eliminare o limitare la durata del senso unico alternato;
il sicurvia dovra' essere di tipo H2, a contenimento elevato, omologato;
le eventuali richieste di ordinanza per la limitazione del traffico dovranno pervenire alla Provincia di Varese con almeno 21 giorni di anticipo. La relativa segnaletica di preavviso dovra' essere esposta almeno 15 giorni prima.
7. Si prescrive che sia rispettato il dettato del decreto ministeriale Infrastrutture e Trasporti 5 novembre 2001 «Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade».
1.2. Viabilita' locale.
1. Comune di Ceriano Laghetto: il progetto esecutivo dovra' integrare la soluzione della rotatoria all'incrocio tra le vie S. Francesco, Verdi, De Amicis e Rimembranze con la realizzazione di un percorso protetto ciclopedonale lungo il suo perimetro esterno.
2. Comune di Cesano Maderno: il progetto esecutivo, in corrispondenza del sovrappasso di via Elisabetta Borromeo, dovra': garantire un efficiente transito ciclopedonale; prevedere la segnaletica orizzontale e verticale da codice della strada; utilizzare per la pavimentazione dei marciapiedi il conglomerato bituminoso o elementi autobloccanti; posare tombini e caditoie del tipo D 400; approfondire la soluzione progettuale dell'innesto a rotatoria previsto a nord della linea, all'intersezione la via E. Borromeo e via Don Sturzo.
3. Comune di Seveso: la progettazione esecutiva dovra' valutare la possibilita' di riposizionare al centro di via Montecassino la rotatoria tra via Montecassino e via Salvo d'Acquisto.
1.3. Percorsi ciclabili e pedonali.
1 . Comune di Saronno: il progetto esecutivo dovra':
consentire il mantenimento dei percorsi ciclopedonali e/o delle strade agricole esistenti che vengono interrotti dal nuovo tracciato ferroviario, con riferimento, in particolare, al prolungamento del sottopasso ciclopedonale alla progr. 41+800;
in corrispondenza del sottovia di via D. L. Sturzo, individuare una soluzione che favorisca il collegamento ciclopedonale verso la stazione di Saronno sud.
2. Comune di Ceriano Laghetto: il progetto esecutivo dovra' prevedere il collegamento della rampa del sottopasso ciclopedonale di via I Maggio, posta lungo il lato sud della linea ferroviaria, con la corsia ciclopedonale esistente al confine con il Comune di Solaro, attraverso la realizzazione di un percorso protetto. Ad est dello stabilimento Gianetti, occorre rettificare la pista ciclabile esistente come indicato nel parere del Consorzio del Parco delle Groane. L'attuazione delle 2 opere potra' rientrare nella realizzazione dell'intervento complessivo con l'utilizzo delle risorse che potranno rendersi disponibili a seguito dei ribassi d'asta.
3. Comune di Seregno: il progetto esecutivo dovra' prevedere un collegamento ciclopedonale della passerella con la via Como in modo da connettere i quartieri Crocione e Meredo. L'attuazione dell'opera potra' rientrare nella realizzazione dell'intervento complessivo con l'utilizzo delle risorse che potranno rendersi disponibili a seguito dei ribassi d'asta.
4. In via generale, e comunque ferme restando le necessita' di un confronto con gli Enti locali interessati, nonche' le prescrizioni sopra indicate, per la progettazione esecutiva dei percorsi ciclabili si suggerisce quanto segue:
nell'ambito del Parco delle Groane, le piste ciclabili all'interno del bosco siano realizzate in calcestre;
per ogni pista ciclabile sia prevista una larghezza minima utile di 2,5 m;
le rampe e i tratti di ciclabile extraparco siano finiti con uno strato di binder di 8 cm di spessore e tappettino d'usura o microtappeto bituminoso a freddo colore ossido di ferro.
Nella fase realizzativa si dovra' inoltre provvedere alla posa della segnaletica orizzontale e verticale come da codice della strada. 2. Servizio ferroviario.
1. Si richiede che, successivamente all'approvazione del definitivo:
il proponente, in collaborazione con Regione Lombardia, approfondisca il documento gia' elaborato con attenzione agli aspetti di stabilita' e regolarita' del servizio ferroviario, proponendo, fermo restando le quantita' economiche in gioco, eventuali interventi modificativi;
il proponente verifichi la compatibilita' dell'attestamento dei servizi descritti al punto precedente ai binari 5 e 6 della stazione di Saronno; in alternativa preveda l'attivazione del parco di binari posto oltre la ex strada statale «varesina» atto al ricovero dei treni attestati a Saronno;
alla luce della previsione di un utilizzo della tratta Saronno - Seregno per servizi da/per Milano caratterizzati da composizioni che garantiscano almeno 400 posti a sedere, la lunghezza delle banchine di 110 m risulta inadeguata. Si prescrive pertanto che, in fase di progettazione esecutiva, sia portata a una lunghezza di almeno 160 m.
2. Stazioni e fermate:
1. Saronno sud:
contestualmente alla redazione del progetto esecutivo, dovra' essere elaborato, a cura del proponente, un documento di approfondimento della fattibilita' della connessione funzionale «lato Milano» da Saronno Sud con la linea comprensoriale Saronno - Milano;
in relazione alla fermata, il progetto esecutivo dovra' ottimizzare i percorsi e le funzioni di interscambio ferro-ferro e ferro-gomma.
2. Ceriano Laghetto - Solaro:
l'area annessa alla stazione e la strada di accesso dovranno essere completamente attrezzate e dotate di adeguata illuminazione esterna.
3. In comune di Ceriano Laghetto per le aree «sensibili» interessate dalle 2 stazioni e dalle aree di parcheggio di via I Maggio nonche' il sottopasso ciclopedonale della stessa via I Maggio il progetto esecutivo dovra' prevedere un sistema di video sorveglianza, previo accordo con la societa' FNME e l'Amministrazione comunale con cui verranno definite le modalita' di gestione degli impianti;
4. Cesano Maderno - Groane:
a livello di dettaglio si prescrive che il servoscala previsto in progetto sia sostituito da un ascensore, la cui gestione sara' concordata tra l'Amministrazione comunale e la societa' FNME, previo accordi specifici;
in via generale si richiede che, nell'ambito della procedura tecnico-amministrativa successiva all'approvazione del definitivo, sia garantita un'adeguata flessibilita' del progetto tale da assecondare, ferme restando le quantita' economiche in gioco, le tendenze in atto a livello territoriale ed assicurare la migliore e piu' efficiente interfaccia nel rapporto ferrovia - nuovo ambiente urbano. Questo con riferimento, in modo particolare, all'area SNIA, oggetto di una proposta di Piano Integrato di Intervento, per la quale sono previsti importanti cambiamenti, tali da creare un vero e proprio polo urbano, nei confronti del quale la ferrovia dovra' interfacciarsi mediante la prevista fermata.
3. Interscambi:
1. Cesano Maderno - Groane: nel progetto esecutivo dovra' essere invertito lo schema di accesso/uscita del parcheggio presso la fermata di Cesano Groane; dovra' inoltre essere prevista la realizzazione della segnaletica sia orizzontale sia verticale da codice della strada.
2. Seveso: dovra' essere salvaguardato il tracciato esistente della «roggia Troversi» a ridosso del parcheggio al servizio della nuova stazione di Seveso. Inoltre, si dovra' mitigare l'impatto ambientale del parcheggio con piantumazioni di medio - alto fusto.
3. Cantieri.
1. Si dettaglino le modalita' e i punti di allacciamento alla fognatura, le caratteristiche dei sistemi di drenaggio delle acque provenienti dai piazzali e le modalita' di raccolta, gestione e restituzione delle stesse.
2. Si verifichi l'esatta interferenza delle aree di cantiere con le fasce di rispetto dei due pozzi idropotabili collocati nel territorio di Saronno (cod. PO012119NU0011 e 12).
3. Si specifichino le modalita' di ripristino delle aree destinate a cantiere e le relative tempistiche.
4. Il monitoraggio delle emissioni acustiche, correttamente previsto contestualmente al fronte di avanzamento lavori, dovra' essere finalizzato alla caratterizzazione delle lavorazioni presenti e del traffico indotto.
5. Per le lavorazioni piu' rumorose, qualora i dispositivi di mitigazione non siano sufficienti a garantire il rispetto dei limiti, sara' possibile richiedere deroghe ai sensi dell'art. 8 della l.r. 13/2001, concordando con i Comuni - in base alle caratteristiche delle aree interessate - i limiti di rumorosita' da rispettare e gli orari in cui svolgere tali lavorazioni e provvedendo ad informare la popolazione.
6. Si preveda il ripristino entro la fine dei lavori di tutte le aree di cantiere e delle superfici naturali manomesse e non interessate da trasformazioni definitive previste dal progetto.
7. Si dovra' porre attenzione al carico generato sulla viabilita' locale, e quindi alla minimizzazione degli impatti, soprattutto mediante una opportuna scelta e verifica - in accordo con i Comuni - degli itinerari dei mezzi d'opera.
4. Ambiente idrico, suolo e sottosuolo.
1. Dalla relazione di compatibilita' idraulica si rileva che il franco minimo dell'attraversamento ferroviario sul torrente Cisnara risulta pari a 0,42 m; in sede di redazione del progetto esecutivo dovranno essere effettuati i necessari approfondimenti di indagine al fine di pervenire ad una soluzione progettuale tale da garantire il franco minimo di 1,00 m stabilito dalla Direttiva dell'Autorita' di Bacino del Fiume Po dell'11 maggio 1999.
2. Dettagliare il sistema di raccolta e allontanamento delle acque meteoriche previsto per la SP133.
3. In corrispondenza delle zone di rispetto dei pozzi intercettate si evitino tutte le attivita' previste dall'art. 21, comma 5, del decreto legislativo n. 152/99 e si rispettino tutte le disposizioni contenute nel documento «Direttive per la disciplina delle attivita' all'interno delle zone di rispetto», approvato con d.g.r. 10 aprile 2003, n. 7/12693.
4. Per le aree di via Groane e «ex SNIA Fibre» in Cesano Maderno, «ex ACNA» e «serbatoi Nylstar» le attivita' cantieristiche siano tali da non pregiudicare in alcun modo gli interventi di bonifica previsti, ne' la funzionalita' dei presidi di monitoraggio; qualora le ubicazioni di tali presidi risultino incompatibili con la realizzazione dell'opera ferroviaria, questi dovranno essere ricollocati e sostituiti con altri di pari caratteristiche tecniche. Tutte le attivita' di scavo e sbancamento prossime a tali aree siano preventivamente comunicate agli organi di controllo.
5. L'intervento dovra' risultare compatibile con quanto disposto dagli studi geologici redatti ai sensi della l.r. n. 41/1997 per le aree in esame.
6. Qualora il pietrisco amiantifero contenga fibre di amianto in quantita' inferiori ai limiti di legge, si destinino le risorse preventivate per il suo smaltimento quale rifiuto pericoloso alla realizzazione di ulteriori opere di mitigazione ambientale.
7. La pavimentazione dei posti auto dovra' garantire la tutela della falde e del sottosuolo.
8. In fase di cantiere dovranno essere attivate tutte le procedure atte alla salvaguardia delle acque di falda nei confronti di accidentali sversamenti di sostanze inquinanti sul suolo e/o nel sottosuolo e disciplinare l'emungimento e lo scarico delle acque provenienti dalla falda subsuperficiale, qualora ne sia previsto l'aggottamento. 5. Ecosistemi e valutazione di incidenza sul SIC «Boschi delle
Groane».
1. Per la realizzazione di sottopassaggi faunistici si prevedano tombotti quadrati 50 \times 50 cm in c.a. o quantomeno tubi circolari aventi diametro minimo di 60 cm. Inoltre, in sede di progettazione esecutiva dovra' essere definita con maggiore dettaglio l'ubicazione di tali passaggi a seguito dei risultati del previsto monitoraggio faunistico ed in funzione delle opere di riforestazione previste e concordate con l'Ente Parco.
2. In merito agli attraversamenti ecologici in quota per piccoli mammiferi arboricoli, si prescrive la messa a dimora di rampicanti di specie autoctone che vadano a ricoprire la rete metallica sospesa, al fine di rendere piu' agevole il passaggio degli animali. Inoltre, risulta necessario realizzare un collegamento tra la rete metallica sopracitata e i rami degli alberi circostanti, mediante apposite reti di juta, per massimizzare la funzionalita' della rete ecologica.
3. Il programma di monitoraggio faunistico preveda la verifica dell'efficacia dei sistemi di permeabilita' sopraccitati.
4. Si assicuri la realizzazione delle necessarie opere di manutenzione per garantire nel tempo una durevole funzionalita'. Le modalita' di gestione e manutenzione delle opere dovranno essere definite nell'ambito di specifiche convenzioni con gli Enti locali, in particolare con il Consorzio del Parco delle Groane.
5. In riferimento alla realizzazione di barriere fonoassorbenti, si raccomanda l'utilizzo di biomuri o di pannelli in legno; la scelta della tipologia da adottare dovra' essere effettuata d'intesa con gli Enti Locali e gli Enti Parco territorialmente interessati. Qualora risulti indispensabile il posizionamento di pannelli o finestre trasparenti, si prescrive l'apposizione di sagome di tipo «falco» da collocarsi con densita' utile allo scopo (alla distanza di 10 cm circa l'una dall'altra) per evitare la mortalita' da impatto dell'avifauna contro tali strutture.
6. Per quanto concerne la progettazione delle mitigazioni, si raccomanda di utilizzare specie autoctone provenienti da genotipi locali (per evitare l'inquinamento genetico delle popolazioni presenti), utilizzando le tecniche di ingegneria naturalistica (D.G.R. n. VI/48740 del 29 febbraio 2000), di reperire le sementi al Centro regionale flora autoctona presso il Parco regionale del Monte Barro e/o la Fondazione Minoprio e di attenersi, per la scelta delle specie, a quanto richiesto dal Parco delle Groane.
7. Negli ambiti paesisticamente sensibili e nelle aree di compensazione ambientale l'attivita' di riqualificazione vegetazionale dovra' essere attivata al massimo entro un anno dall'inizio della fase di cantierizzazione.
8. Al fine di limitare gli impatti dovuti alle attivita' di cantiere, si prescrive di non eseguire all'interno del SIC lavorazioni con emissione di rumori significativi durante i periodi di massima attivita' della fauna selvatica (alba e tramonto), concentrando pertanto le lavorazioni all'interno di una fascia temporale compresa tra le ore 7,00 e le ore 19,00 in periodo estivo, ore 17,00 in periodo invernale. Dette precauzioni devono essere rigorosamente rispettate nel periodo di riproduzione della fauna (marzo - luglio).
6. Rumore e vibrazioni.
1. Con riferimento al piano di monitoraggio presentato, si ritiene necessario rivedere ed incrementare le postazioni di misura considerate per la fase ante-operam e in particolare:
prevedere dei punti di rilievo a Saronno presso la via Don Sturzo (edificio n. 218), interessata dal tracciato in variante;
definire altri punti di misura a sostituzione/integrazione dei due previsti in Comune di Solaro e Ceriano Laghetto (edifici nn. 86 e 164), interessati da opere viabilistiche e non significativi per un confronto ante-post operam.
2. Dovra' essere avviato un monitoraggio post operam, specificamente finalizzato a valutare l'efficacia delle misure di mitigazione e, se necessario, a progettarne ulteriori qualora le condizioni di esercizio evolvessero verso scenari piu' gravosi, che possano far presumere un incremento delle emissioni sonore rispetto allo scenario di breve periodo utilizzato per il dimensionamento delle misure mitigative.
3. In merito alla selezione dei punti di monitoraggio post operam, si prescrive che questi coincidano, per quanto possibile, con quelli individuati per la caratterizzazione ante operam e che:
in Comune di Saronno si sostituisca il punto scelto con l'edificio n. 218;
in Comune di Ceriano Laghetto si sostituisca l'edificio n. 176 con il n. 164, per il quale e' previsto il rilievo ante operam;
in Comune di Cesano Maderno si prevedano punti di misura in corrispondenza degli edifici residenziali di recente edificazione;
in Comune di Seveso si integrino i punti di misura con almeno un recettore da individuarsi tra gli edifici a ridosso del sedime ferroviario;
in Comune di Seregno si integrino i due punti di misura previsti con almeno un ulteriore recettore individuato tra gli edifici di recente edificazione a ridosso del sedime ferroviario.
4. Dovranno essere monitorate le condizioni di esercizio e definite procedure che prevedano l'attivazione di fasi di monitoraggio acustico «su condizione», cioe' sulla base dei dati di esercizio che evidenzino evoluzioni verso scenari di traffico piu' gravosi.
5. Il proponente dovra' garantire la manutenzione delle opere di mitigazione provvedendo a sostituire le parti deteriorate o danneggiate con altre di prestazioni non inferiori, in modo da assicurare il perdurare nel tempo dell'azione mitigante.
6. Relativamente all'impatto da vibrazioni, dovranno essere definiti i tratti del tracciato in corrispondenza dei quali e' prevista la collocazione del materassino sotto-ballast indicandone le progressive.
7. Il piano di monitoraggio post operam delle vibrazioni dovra' essere adeguatamente sviluppato e dettagliato, con indicazione dei punti in cui sono previste le misure, delle modalita' specifiche di esecuzione delle stesse e della schedulazione temporale delle campagne di misura previste. Tale documento dovra' essere sottoposto alla valutazione di ARPA, in particolare in merito alla scelta delle posizioni in cui effettuare le misure ed alle modalita' delle stesse.
7. Salute pubblica e rischio di incidente rilevante.
1. Si dovra' evitare lo stazionamento di convogli, se non per motivi strettamente legati all'esercizio della linea, nei tratti di linea adiacenti gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (SICO di Cesano Maderno, ALCHYMARS e DIBRA al confine dei Comuni di Cesano Maderno e Ceriano Laghetto).
2. Per attivita' di cantiere nei pressi di tali aziende si dovra' acquisire la «Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori» di cui all'allegato V del decreto legislativo n. 334/99.
3. Qualora si presentasse la necessita' di realizzare una nuova sottostazione di alimentazione, dovra' essere verificata la presenza di recettori e stimata l'esposizione a campi elettromagnetici.
4. Nel piano di sicurezza dei cantieri dovranno essere presenti idonee norme per limitare e regolamentare lavorazioni a fiamma o saldature onde evitare, nei territori in prossimita' del Parco delle Groane, l'elevatissimo rischio di incendi boschivi (stagione febbraio-aprile e poi luglio-agosto).
8. Paesaggio.
1. La scelta del modulo tipo di barriera acustica sia effettuata, di concerto con i Comuni interessati, a seguito di una valutazione paesaggistica, al fine di contenere l'elevato rischio di limitazione della fruizione paesistica che l'istallazione di apparati fonoassorbenti comporta.
2. I manufatti edilizi, le strutture tecnologiche e la copertura per i viaggiatori previsti in corrispondenza della stazione di Ceriano Laghetto - Solaro siano meglio integrati - per tipologie edilizie, materiali e colori - con l'immagine tradizionale del manufatto di stazione, che trova nel fabbricato viaggiatori un significativo esempio realizzativo, ben inserito nel contesto paesaggistico a scala locale e che merita un grado di tutela atto a preservarne almeno la valenza documentale.
3. In considerazione delle complessive dimensioni del nuovo parcheggio d'interscambio presso la stazione di Ceriano Laghetto - Solaro, si valuti la possibilita' di strutturarlo su piani sfalsati, cosi' da aderire meglio all'andamento naturale del terreno, limitando i volumi di riporto e riducendone la complessiva emergenza. Tali varianti non dovranno precludere le azioni previste quali «Mitigazioni delle opere complementari».
4. Il nuovo parcheggio di Groane dovra' essere realizzato garantendo la massima aderenza all'andamento naturale del terreno adottando, se necessario, le piu' opportune variazioni nella giacitura dei piani di calpestio onde limitare la formazione di murature di contenimento.
5. Il posto di movimento di Cesano Maderno - Groane dovra' avere una definizione formale in sintonia con gli altri edifici di servizio, che andranno uniformati ai consolidati caratteri dell'edilizia ferroviaria tradizionale.
6. Tutti i depositi biciclette andranno definiti in modo unitario, delineandone uno specifico modulo riproponibile nelle diverse situazioni.
7. Tutte le opere in sede, gli attraversamenti di torrenti (Guisa, Garbogna e Lombra) e i manufatti interferenti strutture tipiche in essere (parapetti, muri d'ala o semplici paramenti in pietra o mattoni) dovranno venir riproposti con le medesime finiture, evitando di rendere evidenti i nuovi elementi strutturali previsti.
8. Considerato il complessivo ingombro planivolumetrico del sovrappasso ciclopedonale di Seregno e in relazione all'elevato grado di criticita' che il complesso delle opere determina, si prescrive che in fase di progettazione esecutiva venga rivista l'intera progettazione dell'opera, valutando una soluzione tecnica che garantisca un piu' elevato livello d'integrazione formale e spaziale nel contesto di riferimento. Al fine di allontanare il piu' possibile il manufatto dalle abitazioni piu' prossime, dovra' altresi' essere valutata la fattibilita' della sua rotazione/traslazione. Il progetto dovra' inoltre essere integrato con le necessarie azioni mitigative prevedendo, ove necessario, alberature ad alto fusto.
9. Dovranno essere incrementate e maggiormente dettagliate le opere di mitigazione ambientale previste per il viadotto della variante alla SP133, prediligendo la piantumazione di piante autoctone ad alto fusto.
9. Ulteriori prescrizioni.
1. Il progetto esecutivo dovra' individuare, in corrispondenza del Parco delle Groane e dell'Oasi LIPU di Cesano Maderno, le tombinature necessarie a consentire l'attraversamento della ferrovia da parte della fauna selvatica di piccole e medie dimensioni (piccoli mammiferi, rettili e anfibi); inoltre, si dovra' porre attenzione al mantenimento della servitu' di passaggio dei fondi agricoli, al fine di mitigare l'impatto dell'opera.
2. La nuova tratta dovra' rispettare la maglia irrigua esistente (fossi, rogge) mediante la costruzione di tombinature laddove necessario, al fine di mantenere la distribuzione irrigua sul territorio.
3. Gli interventi compensativi dovranno essere conformi ai criteri della d.g.r. n. VII/13900 del 1° agosto 2003 e realizzati contestualmente agli interventi sulla linea ferroviaria.
4. Nelle opere di rimboschimento dovranno essere escluse le specie vegetali Quercus pubescens, Pyrus pyraster, Corpus mas, Berberis vulgaris.
5. In Comune di Ceriano Laghetto le opere di mitigazione dell'isola direzionale di via Milano siano realizzate con tecnica di forestazione con le specie Quercus peduncolata, Crataegus monogyna e Prunus spinosa; per quelle del sovrappasso di via Stabilimento si escluda l'utilizzo delle specie Ligustrum oralifolium e Berberis vulgaris. Sulla scarpata a est si simuli il margine del bosco naturale.
6. Il complessivo piano di monitoraggio dovra' essere adeguato qualora si verificassero condizioni tali da necessitare una modifica dei recettori considerati.
7. In Comune di Cesano Maderno l'intervento dovra' rapportarsi con il progetto di realizzazione del Parco della Baruccanetta, nel comparto nord del territorio comunale, approvato nel 2004, garantendone l'accessibilita', soprattutto da parte delle utenze deboli, e la tutela.
8. In comune di Ceriano Laghetto si dovra' prevedere il coordinamento delle fasi di cantierizzazione con l'intervento, attualmente in procedura di V.I.A. nazionale, per la costruzione di una centrale termoelettrica di cogenerazione a servizio degli insediamenti industriali.
9. In merito al reticolo idrico superficiale, per i Torrenti Guisa e Garbogera, in particolare per il tratto interessato dai lavori di ricostruzione dei ponti e per i tratti a valle, si richiede il mantenimento dell'ampiezza e dell'andamento naturale.
10. Nella documentazione di appalto dovranno essere inseriti impegni a:
limitare l'attraversamento da parte dei mezzi pesanti di aree secche e polverose, mantenere queste ultime a regime umido, coprire i materiali trasportati, lavare le ruote degli autocarri;
contenere le immissioni di rumore e vibrazioni, anche con la realizzazione di specifiche barriere antirumore lungo il perimetro dei cantieri.
11. I lavori nel sottosuolo dovranno essere svolti, a carico della committenza, con assistenza archeologica eseguita da ditta specializzata che operera' secondo le direttive della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, cosi' come prescritto dal decreto legislativo n. 42 del 22.01.2004, art. 28.
10. Interferenze.
1. La Societa' AEB Distribuzione dovra' essere informata dell'inizio dei lavori che si svolgeranno in prossimita' delle condutture di sua proprieta'. La passerella ciclopedonale di via Saronno dovra' garantire la possibilita' della futura posa della fognatura nel tratto di strada attualmente esistente.
2. L'appaltatore dovra' preventivamente concordare con la societa' SICO metodi e tempi della sistemazione della tubazione di azoto in corrispondenza delle opere nn. 3-12.
3. L'impresa esecutrice dello scavo dovra' effettuare dei rilievi in via preventiva al fine di individuare con precisione gli impianti sotterranei di competenza TELECOM.
4. Il proponente, in fase di progettazione esecutiva, dovra' concordare con la societa' TELECOM S.p.A. metodi e tempi dell'eventuale sistemazione delle dorsali/infrastrutture in uscita dalla centrale telefonica di Cesano Maderno.
Dovranno essere garantite le condizioni di funzionalita' ed integrita' degli impianti della rete telefonica sia in fase di organizzazione dei cantieri sia ad opere ultimate.
Il proponente dovra' coordinare gli adempimenti relativi all'assegnazione di eventuali nuove sedi di posa dei cavi di TLC con gli Enti proprietari di quest'ultime, tenendo inoltre conto di esigenze irrinunciabili di continuita' del servizio e di esercibilita' dei cavi stessi.
5. In prossimita' delle chilometriche 45+768 e 50+729, per quanto attiene alle opere ferroviarie, e nella banchina della strada provinciale SP133, relativamente alle opere di viabilita', sono collocati collettori fognari che potrebbero interferire con i lavori in progetto. Si ritiene necessario che venga verificata l'esistenza di interferenze e vengano individuate le eventuali soluzioni realizzative compatibili con l'integrita/stabilita' delle condotte fognarie per le quali deve essere anche garantita la corretta funzionalita'.
6. Si ritiene necessario che i reciproci rapporti tra SNAM Rete Gas e il soggetto proponente siano definiti tramite apposita convenzione.
 
Allegato n. 2
CLAUSOLA ANTIMAFIA
Contenuti della clausola antimafia, da inserire nel bando di gara, indicati dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere di cui ai DD.II. 14 marzo 2003 e 8 giugno 2004.
L'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, prevede l'acquisizione di informazioni antimafia, oltre che nei confronti del soggetto appaltatore, anche nei confronti dei subcontraenti quando l'importo del subappalto superi i limiti di valore precisati al comma 1 dello stesso art. 10, mentre l'art. 18, comma 12, della legge 19 marzo 1990, n. 55, come successivamente modificato e integrato, pone a carico dell'appaltatore l'obbligo di comunicare alla stazione appaltante i dati relativi a tutti i sub-contratti.
La necessita' di analoga estensione delle verifiche preventive antimafia, ad esse applicando le piu' rigorose informazioni del Prefetto, deriva dalla constatazione della particolare pericolosita', sotto il profilo del rischio di infiltrazione criminale, dei sub-appalti e dei cottimi, nonche' di talune tipologie esecutive attinenti a una serie di prestazioni (trasporto e movimento terra, noli a caldo e a freddo, ecc.) comunque ricorrenti nella fase realizzativa a prescindere dalla finalizzazione dell'intervento (di tipo viario, ferroviario, acquedottistico, ecc.).
Pertanto nel bando di gara per l'appalto dei lavori di cui al progetto definitivo approvato con la presente delibera dovra' essere inserita apposita clausola che - oltre all'obbligo di conferimento dei dati relativi a tutti i sub-contratti di cui al citato art. 18 della legge n. 55/1990 - preveda che:
1) tutti gli affidamenti a valle dell'aggiudicazione principale siano subordinati all'espletamento delle informazioni antimafia e sottoposti a clausola risolutiva espressa, in maniera da procedere alla revoca dell'autorizzazione del sub-contratto e alla automatica risoluzione del vincolo, con conseguente estromissione dell'impresa, in caso di informazioni positive. A fini di accelerazione potra' prevedersi che per i sub-contratti oggetto dell'estensione - vale a dire di importo inferiore a quello indicato nel richiamato art. 10, comma 1, lettera c) del decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998 - l'autorizzazione di cui all'art. 18 della legge, n. 55/1990 possa essere rilasciata previa esibizione del certificato camerale con l'apposita dicitura antimafia, ferma restando la successiva acquisizione delle informazioni prefettizie con gli eventuali effetti rescissori sopra indicati. Tenuto conto dell'ulteriore estensione di tali verifiche anche a tipologie di prestazioni non inquadrabili nel sub-appalto, ai sensi del menzionato art. 18 della legge n. 55/1990, si potra' inoltre prevedere una fascia di esenzione dall'espletamento delle verifiche antimafia per gli acquisti di materiale di pronto reperimento fino all'importo di 50.000 euro (fermo restando l'obbligo di conferimento dei dati del fornitore);
2) nel caso di attivazione della clausola risolutiva espressa, l'appaltatore principale applichi, quale ulteriore deterrente, una penale, a titolo di liquidazione forfettaria dei danni, pari al 10% del valore del sub-contratto, salvo il maggior danno;
3) il soggetto aggiudicatore valuti le cd. informazioni supplementari atipiche - di cui all'art. 1-septies del decreto legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito nella legge 12 ottobre 1982, n. 726, e successive integrazioni ai fini del gradimento dell'impresa sub-affidataria, per gli effetti di cui all'art. 11, comma 3, del richiamato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998;
4) vengano previste apposite misure di monitoraggio relative alla fase di cantierizzazione dell'opera dirette a:
a) controllare gli assetti societari delle imprese sub-affidatarie, fino a completamento dell'esecuzione dell'opera stessa, fermo restando che, in caso di variazioni, dovranno essere aggiornati i dati gia' forniti in attuazione dell'obbligo di comunicazione di cui si e' detto;
b) assicurare, anche attraverso apposite sanzioni che possono arrivare fino alla revoca degli affidamenti, che i tentativi di pressione criminale sull'impresa affidataria e su quelle sub-affidatarie, nella fase di cantierizzazione (illecite richieste di denaro, «offerta di protezione», ecc.), vengano immediatamente comunicati alla Prefettura, fermo restando l'obbligo di denuncia alla Autorita' giudiziaria.
 
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