| 
| Gazzetta n. 228 del 30 settembre 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 29 marzo 2006 |  | 1°  Programma  delle  infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001). Riqualificazione    della    linea    ferroviaria    Saronno-Seregno. (Deliberazione n. 86/06). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista  la  legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che,  all'art.  1,  ha  stabilito  che  le infrastrutture pubbliche e private  e  gli  insediamenti  strategici  e  di preminente interesse nazionale,  da  realizzare  per  la modernizzazione e lo sviluppo del Paese,  vengano  individuati  dal  Governo  attraverso  un  programma formulato  secondo  i  criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello  stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede  di  prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato  art.  1  della  legge n. 443/2001, autorizza  limiti  di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato  e  per  interventi  nel  settore  idrico  di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che puo', in proposito, avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come modificato, da ultimo, dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto  (CUP)  e  viste  le  delibere  attuative adottate da questo Comitato;
 Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visto in particolare:
 i  commi 134  e  seguenti,  ai  sensi  dei  quali la richiesta di assegnazione  di  risorse,  per  le  infrastrutture  strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato;
 il  comma 176,  che  ha  rifinanziato  l'art.  13  della legge n. 166/2002;
 il  comma 177, come modificato e integrato dall'art. 1, comma 13, del  decreto-legge  12 luglio  2004,  n.  168, convertito nella legge 30 luglio  2004,  n.  191,  nonche' dall'art. 16 della legge 21 marzo 2005, n. 39, che reca precisazioni sui limiti di impegno iscritti nel bilancio   dello   Stato   in  relazione  a  specifiche  disposizioni legislative;
 Visto  il  decreto  legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
 Vista  la legge 23 dicembre 2005, n. 266, che all'art. 1, comma 85, integra le richiamate disposizioni sui limiti di impegno;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il primo programma delle opere  strategiche,  che,  nell'allegato 1, include - nell'ambito del «Corridoio  plurimodale  padano» tra i «Sistemi ferroviari» - la voce «Accessibilita'    ferroviaria   Malpensa»   cui   e'   riconducibile l'intervento  in  oggetto,  e, nell'allegato 2, riporta «l'itinerario Nord merci tratta Saronno-Seregno»;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004),  con  la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di  piano  economico-finanziario  ai  sensi  del  richiamato  art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 41 (Gazzetta Ufficiale n. 34/2005),  con  la  quale  questo  Comitato  ha approvato il progetto preliminare     «riqualificazione     della     linea     ferroviaria Saronno-Seregno» per un costo complessivo di 74,575 Meuro e assegnato al  soggetto  aggiudicatore,  individuato  in  «Ferrovie  Nord Milano S.p.A.»,  un contributo massimo quindicennale di 4,441 Meuro a valere sul  quarto  limite  di  impegno previsto dall'art. 13 della legge n. 166/2002, come sopra rifinanziato;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture   e   dei   trasporti,   come  integrato  dai  decreti dell'8 giugno  2004  e  24 giugno 2005, con il quale, in relazione al disposto  dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002, e'   stato   costituito  il  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  nota  5 novembre  2004,  n.  COM/3001/1, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista  la nota 23 gennaio 2006, n. 44, integrata dal cronoprogramma per  la  gestione  delle interferenze, consegnato in seduta, e con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso, tra  l'altro,  la relazione istruttoria sulla «Riqualificazione della linea  ferroviaria Saronno - Seregno», proponendo l'approvazione, con prescrizioni e raccomandazioni, del progetto definitivo dell'opera;
 Considerato  che,  come risulta dalla «valutazione» riportata nella parte  B1  del piano economico-finanziario sintetico dell'intervento, allegato alla relazione istruttoria, l'intervento di cui trattasi non presenta un «potenziale ritorno economico» derivante dalla gestione e che  nella  riunione preliminare all'odierna seduta il rappresentante della   Regione   Lombardia   ha  precisato  che  i  5  parcheggi  di interscambio   a   raso,   inclusi   nell'intervento  complessivo  in questione,  vengono  concessi all'utenza a titolo gratuito, facendosi carico  la  Regione di un «prezzo ombra» per coprire i relativi oneri di gestione;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti, in particolare:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che   il  progetto  definitivo  «Riqualificazione  della  linea ferroviaria  Saronno-Seregno»  e'  stato sviluppato sulla base di una sostanziale  conferma delle scelte tecniche e funzionali del progetto preliminare e di un approfondimento mirato alle piu' idonee soluzioni delle prescrizioni contenute nell'allegato 1 della citata delibera n. 41/2004;
 che  il  progetto  definitivo e' integrato da una relazione del progettista attestante la rispondenza al progetto preliminare ed alle prescrizioni  formulate  in  occasione dell'approvazione del progetto preliminare medesimo;
 che le differenze tra progetto definitivo e il preliminare, non direttamente  dipendenti da prescrizioni ma proposte da Ferrovie Nord Milano Esercizio S.p.A. quali modifiche migliorative, riguardano:
 la  fermata  di  Cesano Maderno-Groane, che viene spostata di circa 300 m verso Severo;
 il  piano  di  armamento  del  Posto  di Movimento Groane, in quanto  si  e'  ritenuto  di  eliminare  dal piazzale di movimento il binario  destinato  ai  raccordi, al fine di evitare che il tracciato presentato  nel progetto preliminare venga comunque ad intaccare zone sottoposte a bonifica;
 eliminazione  dei  fabbricati viaggiatori di Cesano Maderno - Groane e Severo - Baruccana;
 che  il  soggetto  aggiudicatore Ferrovie Nord Milano Esercizio S.p.A.  con  nota  31 agosto  2005,  n. EP-2005-3807, ha trasmesso il progetto definitivo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e alle Amministrazioni interessate;
 che  il  soggetto  aggiudicatore,  in  data  24 agosto 2005, ha provveduto a comunicare l'avvio del procedimento di pubblica utilita' mediante  pubblicazione  su  due  quotidiani, di cui uno a diffusione nazionale;
 che    per    l'individuazione   delle   interferenze   vengono sostanzialmente  riconfermate le verifiche gia' effettuate nella fase di progettazione preliminare;
 che a seguito della Conferenza di Servizi istruttoria, tenutasi il 27 ottobre 2005, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha  acquisito  agli  atti  i  pareri  degli  enti  interessati  ed in particolare, i pareri oltre che delle Province e Comuni interessati:
 del  Ministero  dell'ambiente  e della tutela del territorio, che si e' pronunziato con nota 27 ottobre 2005;
 della  Regione  Lombardia,  che  ha  adottato  la delibera di Giunta 14 dicembre 2005, n. 1394;
 del  Ministero per i beni e le attivita' culturali, che si e' espresso con nota 21 dicembre 2005;
 degli Enti interferiti;
 che  il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti ha proposto   le   prescrizioni   e   raccomandazioni  cui  condizionare l'approvazione del progetto, prendendo puntualmente in esame tutte le richieste  formulate  nei  pareri  di  cui  sopra e valutando, per le prescrizioni   recepite,  se  comportano  un  costo  aggiuntivo  che, nell'affermativa, viene quantificato;
 sotto l'aspetto attuativo:
 che il soggetto aggiudicatore viene confermato in Ferrovie Nord Milano Esercizio S.p.A.;
 che  i  tempi  previsti  per  la  realizzazione dell'opera sono stimati in 2 anni dall'approvazione del progetto esecutivo;
 che all'intervento e' stato assegnato il CUP E31J03000000001;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che  il  costo  complessivo  dell'intervento  in  esame,  quale risultante  dal  quadro  economico del progetto definitivo, e' pari a 74.575.152,12 euro;
 che,  a  seguito  della  stima  del costo della totalita' delle prescrizioni  formulate da parte degli Enti sul progetto definitivo e ritenute  condivisibili  dal  Ministero  delle  infrastrutture  e dei trasporti, il costo complessivo passa a 75.504.740,72 euro;
 che la copertura finanziaria dell'opera e' assicurata:
 in quanto a 26.976.086,89 euro, da fondi regionali nonche' da finanziamenti  ministeriali gia' disponibili a valere sull'Accordo di programma   quadro  tra  il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti  e la Regione Lombardia, stipulato ai sensi dell'art. 4 del decreto  legislativo  28 agosto  1997,  n.  281,  per dare attuazione all'art.  15  del  decreto  legislativo  19 novembre 1997, n. 422, in materia di investimenti nel settore dei trasporti;
 che  la  copertura  del costo residuo (48.528.653,83 euro) e' assicurata  dal  contributo  di  4,441  milioni  di  euro per 15 anni assegnato  con  delibera  n.  41/2004,  a valere sul quarto limite di impegno quindicennale previsto dall'art. 13 della legge n. 166/2002 e decorrente   dal  2005:  detto  contributo,  come  specificato  nella delibera richiamata, rappresenta il contributo massimo a carico delle suddette  risorse  ed  e' stato quantificato includendo, nel costo di realizzazione   degli   interventi,  anche  gli  oneri  derivanti  da eventuali finanziamenti necessari;
 che,  al  fine  di  garantire  l'unitarieta' nella gestione dei finanziamenti destinati alla realizzazione del progetto, il Ministero istruttore   propone  di  assegnare  le  risorse  di  cui  all'alinea precedente  direttamente  alla  Regione  Lombardia,  che  ne ha fatto richiesta,  mediante  la  stipula  di  specifico  atto integrativo al menzionato Accordo;
 Delibera:
 1. Approvazione progetto definitivo.
 1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 del decreto legislativo n.  190/2002,  come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 189/2005,  nonche'  ai  sensi del combinato disposto dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato, da  ultimo, dal decreto legislativo n. 330/2004, e' approvato, con le prescrizioni  e  le  raccomandazioni  proposte  dal  Ministero  delle infrastrutture  e dei trasporti, anche ai fini della dichiarazione di pubblica  utilita'  il  progetto  definitivo  «Riqualificazione della linea  ferroviaria  Saronno-Seregno»,  comprensivo delle modalita' di risoluzione delle interferenze.
 L'approvazione  sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e  parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita' previste nel progetto approvato.
 1.2. L'importo di 75.504.740,72 euro costituisce il nuovo limite di spesa dell'intervento da realizzare.
 1.3  Le  prescrizioni  citate  al  punto 1.1, a cui e' condizionata l'approvazione  del  progetto,  sono  riportate  nell'allegato 1, che forma  parte  integrante  della  presente  delibera  e  devono essere sviluppate in fase di progettazione esecutiva.
 Nel  citato  allegato  sono  altresi'  riportate le raccomandazioni proposte  dal  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti: il soggetto  aggiudicatore,  qualora  ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni, fornira', al riguardo, puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie  valutazioni  e  di  proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 1.4  E'  altresi'  approvato  il  programma  di  risoluzione  delle interferenze   predisposto   dal   soggetto  aggiudicatore  ai  sensi dell'art.  5  del  decreto  legislativo  n. 190/2002, come risultante dalle  tavole grafiche da «G02 D e 700 SR R» alla «G02D e 704 SR R» e dal  cronoprogramma, consegnato in seduta, nonche' dalla prescrizione di cui al punto 10 dell'allegato alla presente delibera.
 2. Contributo.
 Il  contributo  di  cui  al punto 2 della delibera n. 41/2004 resta confermato  nella  entita'  ivi  indicata  quale contributo massimo a carico  delle  risorse  destinate  all'attuazione del Programma delle infrastrutture strategiche, a favore del soggetto aggiudicatore.
 La  Regione  Lombardia  provvedera'  a  concordare  con il soggetto aggiudicatore  stesso le modalita' atte a garantire organicita' nella gestione dei finanziamenti destinati alla realizzazione dell'opera.
 3. Clausole finali.
 3.1  Il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto definitivo approvato con la presente delibera.
 1.3.  Il  soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'inizio dei lavori,  a  fornire assicurazioni al predetto Ministero sull'avvenuto recepimento,   nel   progetto   esecutivo,   delle   prescrizioni   e raccomandazioni   riportate   nel   menzionato  allegato:  il  citato Ministero  procedera',  a sua volta, a dare comunicazione al riguardo alla Segreteria di questo Comitato.
 1.4.  Il  predetto  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo   Comitato   di   espletare   i  compiti  di  vigilanza  sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa,  tenendo  conto  delle  indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 1.5.  In  relazione  alle linee guida esposte nella citata nota del coordinatore  del  Comitato  di coordinamento per l'alta sorveglianza delle  grandi  opere,  il  bando  di  gara  per  l'affidamento  della progettazione  esecutiva  e  della  realizzazione  dell'opera  dovra' contenere    una    clausola   che   -   fermo   restando   l'obbligo dell'appaltatore  di  comunicare  alla  stazione  appaltante  i  dati relativi  a  tutti  i sub-contratti, stabilito dall'art. 18, comma 12 della   legge  19 marzo  1990,  n.  55,  e  successive  modifiche  ed integrazioni - ponga adempimenti ulteriori rispetto alle prescrizioni di  cui  all'art.  10  del  decreto  del  Presidente della Repubblica 3 giugno  1998,  n.  252,  e  intesi  a  rendere  piu'  stringenti le verifiche  antimafia,  prevedendo,  tra l'altro, l'acquisizione delle informazioni   antimafia   anche   nei   confronti   degli  eventuali sub-appaltatori   e   sub-affidatari,  indipendentemente  dai  limiti d'importo  fissati dal citato decreto del Presidente della Repubblica n.  252/1998,  nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli   stessi:  i  contenuti  di  detta  clausola  sono  specificati nell'allegato  2,  che del pari forma parte integrante della presente delibera.
 1.6.  Il  CUP  assegnato  al  progetto in argomento, ai sensi della delibera  29 settembre  2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'opera di cui alla presente delibera.
 Roma, 29 marzo 2006
 
 Il Presidente: Berlusconi Il segretario del CIPE: Baldassarri
 
 Registrata alla Corte dei conti il 14 settembre 2006 Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 5 Economia e finanze, foglio n. 324
 |  |  |  | Allegato n. 1 PRESCRIZIONI   E   RACCOMANDAZIONI   PROPOSTE   DAL  MINISTERO  DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 1. Viabilita'.
 1.1. Viabilita' principale.
 1.  In  fase  di progettazione esecutiva si dovra' verificare, ai sensi  della nuova normativa, la visibilita' lungo il tracciato della variante   alla   SP133,   soprattutto  in  relazione  alla  corretta percezione  della  intersezione con la futura variante alla ex SS527, eventualmente  migliorandone l'altimetria nel tratto immediatamente a sud   dell'opera   di  scavalco  alla  nuova  linea  ferroviaria.  In particolare,  considerato  che  la  variante  alla SP 133 e la futura variante    alla    ex   SS527   avranno   tempistiche   realizzative differenziate, dovra' essere predisposto, contestualmente al progetto esecutivo  ed  in  collaborazione  con  la  Provincia  di  Milano, un approfondimento  che  dovra'  definire  le  ipotesi  progettuali  per l'intersezione  tra le due opere, dimostrando la compatibilita' tra i due  interventi  anche  con  piu' soluzioni per l'intersezione. Nella definizione  di  tale  intersezione  dovra'  inoltre  essere  rivolta particolare  attenzione alla esigenza di affiancare il piu' possibile la variante alla ex SS527 al tracciato ferroviario.
 2. Per gli interventi relativi alle varianti alla SP133 e alla ex SS527,   dovra'   essere   garantito   il  coordinamento  delle  fasi progettuali  e  realizzative,  nonche'  il  coinvolgimento degli Enti locali interessati.
 3.  Il  percorso  ciclopedonale  lungo  la  SP10  a Solaro dovra' presentare  le  stesse  caratteristiche  tipologiche  e  tecniche dei tratti  gia'  esistenti e in corso di realizzazione lungo la ex SS527 con  i  quali si colleghera'; la sua attestazione a sud dovra' essere coordinata  con  il  Comune di Solaro nell'ambito della progettazione della   rotatoria   sull'ex   SS527;   a   nord,  invece,  il  limite dell'intervento  dovra'  essere  portato  immediatamente  a  nord del vecchio tracciato della linea ferroviaria.
 4.  Lungo il lato nord della SP134, la ricucitura prevista con il percorso  ciclopedonale  esistente  dovra'  essere  progettata con le stesse caratteristiche tecniche e tipologiche.
 5.  Per  quanto  riguarda le fasi di cantiere, e' da escludere la chiusura  al  traffico  per effettuare lavorazioni sia della ex SS527 sia della SPIO, se non per il solo mese di agosto o durante la notte. Eventuali  provvedimenti  di  limitazione della circolazione dovranno essere  concordati  con  la  Provincia  competente  ed essere il piu' possibile ridotti.
 6.  Per  quanto  riguarda  in  particolare la ex 527 «Bustese» in comune di Saronno, vanno recepite, in fase di progettazione esecutiva e di cantierizzazione, le seguenti prescrizioni:
 i  lavori  interferenti  con viale Lombardia dovranno svolgersi durante  i  mesi  estivi,  al  fine  di  minimizzare  i disagi, senza comportare  la  chiusura  totale  del  traffico  veicolare. Eventuali limitazioni alla circolazione (senso unico alternato) dovranno essere ridotte ai mesi di luglio e agosto;
 si dovra' verificare la possibilita' di mantenere il transito a doppio   senso   di  circolazione  seppur  con  restringimento  della carreggiata,  realizzando  opportune  opere  provvisionali,  cosi' da eliminare o limitare la durata del senso unico alternato;
 il  sicurvia  dovra' essere di tipo H2, a contenimento elevato, omologato;
 le  eventuali  richieste  di  ordinanza  per la limitazione del traffico  dovranno  pervenire  alla Provincia di Varese con almeno 21 giorni  di  anticipo.  La  relativa  segnaletica  di preavviso dovra' essere esposta almeno 15 giorni prima.
 7.  Si  prescrive  che  sia  rispettato  il  dettato  del decreto ministeriale   Infrastrutture  e  Trasporti  5 novembre  2001  «Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade».
 1.2. Viabilita' locale.
 1.  Comune  di  Ceriano  Laghetto:  il  progetto esecutivo dovra' integrare  la  soluzione  della  rotatoria all'incrocio tra le vie S. Francesco,  Verdi, De Amicis e Rimembranze con la realizzazione di un percorso protetto ciclopedonale lungo il suo perimetro esterno.
 2.   Comune   di   Cesano  Maderno:  il  progetto  esecutivo,  in corrispondenza  del  sovrappasso  di via Elisabetta Borromeo, dovra': garantire   un   efficiente   transito  ciclopedonale;  prevedere  la segnaletica   orizzontale   e   verticale  da  codice  della  strada; utilizzare  per  la  pavimentazione  dei  marciapiedi il conglomerato bituminoso  o  elementi  autobloccanti; posare tombini e caditoie del tipo  D  400;  approfondire  la  soluzione progettuale dell'innesto a rotatoria  previsto  a  nord  della linea, all'intersezione la via E. Borromeo e via Don Sturzo.
 3.  Comune  di Seveso: la progettazione esecutiva dovra' valutare la  possibilita'  di  riposizionare  al centro di via Montecassino la rotatoria tra via Montecassino e via Salvo d'Acquisto.
 1.3. Percorsi ciclabili e pedonali.
 1 . Comune di Saronno: il progetto esecutivo dovra':
 consentire il mantenimento dei percorsi ciclopedonali e/o delle strade  agricole esistenti che vengono interrotti dal nuovo tracciato ferroviario,  con  riferimento,  in particolare, al prolungamento del sottopasso ciclopedonale alla progr. 41+800;
 in corrispondenza del sottovia di via D. L. Sturzo, individuare una  soluzione  che  favorisca il collegamento ciclopedonale verso la stazione di Saronno sud.
 2.  Comune  di  Ceriano  Laghetto:  il  progetto esecutivo dovra' prevedere il collegamento della rampa del sottopasso ciclopedonale di via I Maggio, posta lungo il lato sud della linea ferroviaria, con la corsia  ciclopedonale  esistente  al confine con il Comune di Solaro, attraverso  la  realizzazione  di  un percorso protetto. Ad est dello stabilimento   Gianetti,   occorre  rettificare  la  pista  ciclabile esistente  come  indicato  nel  parere  del Consorzio del Parco delle Groane.   L'attuazione   delle   2   opere   potra'  rientrare  nella realizzazione   dell'intervento   complessivo  con  l'utilizzo  delle risorse  che  potranno  rendersi  disponibili  a  seguito dei ribassi d'asta.
 3.  Comune  di Seregno: il progetto esecutivo dovra' prevedere un collegamento  ciclopedonale  della passerella con la via Como in modo da  connettere i quartieri Crocione e Meredo. L'attuazione dell'opera potra'  rientrare nella realizzazione dell'intervento complessivo con l'utilizzo  delle risorse che potranno rendersi disponibili a seguito dei ribassi d'asta.
 4. In via generale, e comunque ferme restando le necessita' di un confronto  con  gli  Enti locali interessati, nonche' le prescrizioni sopra indicate, per la progettazione esecutiva dei percorsi ciclabili si suggerisce quanto segue:
 nell'ambito   del   Parco  delle  Groane,  le  piste  ciclabili all'interno del bosco siano realizzate in calcestre;
 per  ogni  pista  ciclabile  sia  prevista una larghezza minima utile di 2,5 m;
 le  rampe  e  i tratti di ciclabile extraparco siano finiti con uno  strato  di  binder  di  8  cm di spessore e tappettino d'usura o microtappeto bituminoso a freddo colore ossido di ferro.
 Nella  fase  realizzativa  si dovra' inoltre provvedere alla posa della  segnaletica  orizzontale  e  verticale  come  da  codice della strada. 2. Servizio ferroviario.
 1.   Si   richiede   che,  successivamente  all'approvazione  del definitivo:
 il   proponente,   in  collaborazione  con  Regione  Lombardia, approfondisca il documento gia' elaborato con attenzione agli aspetti di  stabilita'  e  regolarita'  del servizio ferroviario, proponendo, fermo restando le quantita' economiche in gioco, eventuali interventi modificativi;
 il proponente verifichi la compatibilita' dell'attestamento dei servizi  descritti al punto precedente ai binari 5 e 6 della stazione di  Saronno; in alternativa preveda l'attivazione del parco di binari posto  oltre  la  ex  strada  statale «varesina» atto al ricovero dei treni attestati a Saronno;
 alla  luce della previsione di un utilizzo della tratta Saronno -  Seregno  per  servizi da/per Milano caratterizzati da composizioni che  garantiscano  almeno  400  posti  a  sedere,  la lunghezza delle banchine  di  110 m risulta inadeguata. Si prescrive pertanto che, in fase  di  progettazione  esecutiva,  sia  portata  a una lunghezza di almeno 160 m.
 2. Stazioni e fermate:
 1. Saronno sud:
 contestualmente alla redazione del progetto esecutivo, dovra' essere   elaborato,   a   cura   del   proponente,  un  documento  di approfondimento della fattibilita' della connessione funzionale «lato Milano» da Saronno Sud con la linea comprensoriale Saronno - Milano;
 in  relazione  alla  fermata,  il  progetto  esecutivo dovra' ottimizzare  i  percorsi  e le funzioni di interscambio ferro-ferro e ferro-gomma.
 2. Ceriano Laghetto - Solaro:
 l'area  annessa alla stazione e la strada di accesso dovranno essere  completamente  attrezzate  e dotate di adeguata illuminazione esterna.
 3.  In  comune  di  Ceriano  Laghetto  per  le aree «sensibili» interessate  dalle  2  stazioni  e  dalle  aree  di parcheggio di via I Maggio   nonche'  il  sottopasso  ciclopedonale  della  stessa  via I Maggio  il  progetto esecutivo dovra' prevedere un sistema di video sorveglianza, previo accordo con la societa' FNME e l'Amministrazione comunale  con  cui  verranno  definite le modalita' di gestione degli impianti;
 4. Cesano Maderno - Groane:
 a  livello  di  dettaglio  si  prescrive  che  il  servoscala previsto  in progetto sia sostituito da un ascensore, la cui gestione sara'  concordata  tra l'Amministrazione comunale e la societa' FNME, previo accordi specifici;
 in  via generale si richiede che, nell'ambito della procedura tecnico-amministrativa  successiva  all'approvazione  del definitivo, sia   garantita   un'adeguata  flessibilita'  del  progetto  tale  da assecondare,  ferme  restando  le  quantita'  economiche in gioco, le tendenze  in  atto a livello territoriale ed assicurare la migliore e piu'  efficiente  interfaccia  nel rapporto ferrovia - nuovo ambiente urbano.  Questo  con riferimento, in modo particolare, all'area SNIA, oggetto  di  una  proposta  di  Piano Integrato di Intervento, per la quale  sono previsti importanti cambiamenti, tali da creare un vero e proprio  polo  urbano,  nei  confronti  del  quale la ferrovia dovra' interfacciarsi mediante la prevista fermata.
 3. Interscambi:
 1. Cesano  Maderno  -  Groane:  nel  progetto  esecutivo dovra' essere invertito lo schema di accesso/uscita del parcheggio presso la fermata   di   Cesano  Groane;  dovra'  inoltre  essere  prevista  la realizzazione  della  segnaletica  sia  orizzontale  sia verticale da codice della strada.
 2.  Seveso:  dovra' essere salvaguardato il tracciato esistente della  «roggia  Troversi»  a ridosso del parcheggio al servizio della nuova  stazione  di  Seveso.  Inoltre,  si  dovra' mitigare l'impatto ambientale del parcheggio con piantumazioni di medio - alto fusto.
 3. Cantieri.
 1.  Si  dettaglino  le  modalita' e i punti di allacciamento alla fognatura,  le  caratteristiche  dei sistemi di drenaggio delle acque provenienti  dai  piazzali  e  le  modalita'  di raccolta, gestione e restituzione delle stesse.
 2.  Si verifichi l'esatta interferenza delle aree di cantiere con le  fasce  di  rispetto  dei  due  pozzi  idropotabili  collocati nel territorio di Saronno (cod. PO012119NU0011 e 12).
 3.   Si  specifichino  le  modalita'  di  ripristino  delle  aree destinate a cantiere e le relative tempistiche.
 4.  Il  monitoraggio  delle  emissioni  acustiche,  correttamente previsto  contestualmente  al  fronte  di  avanzamento lavori, dovra' essere  finalizzato alla caratterizzazione delle lavorazioni presenti e del traffico indotto.
 5.  Per  le  lavorazioni  piu' rumorose, qualora i dispositivi di mitigazione non siano sufficienti a garantire il rispetto dei limiti, sara'  possibile  richiedere  deroghe ai sensi dell'art. 8 della l.r. 13/2001,  concordando  con  i  Comuni  - in base alle caratteristiche delle  aree interessate - i limiti di rumorosita' da rispettare e gli orari  in cui svolgere tali lavorazioni e provvedendo ad informare la popolazione.
 6.  Si preveda il ripristino entro la fine dei lavori di tutte le aree   di  cantiere  e  delle  superfici  naturali  manomesse  e  non interessate da trasformazioni definitive previste dal progetto.
 7. Si dovra' porre attenzione al carico generato sulla viabilita' locale,  e  quindi  alla  minimizzazione  degli  impatti, soprattutto mediante  una opportuna scelta e verifica - in accordo con i Comuni - degli itinerari dei mezzi d'opera.
 4. Ambiente idrico, suolo e sottosuolo.
 1.  Dalla  relazione di compatibilita' idraulica si rileva che il franco  minimo  dell'attraversamento ferroviario sul torrente Cisnara risulta  pari  a  0,42 m; in sede di redazione del progetto esecutivo dovranno essere effettuati i necessari approfondimenti di indagine al fine  di  pervenire ad una soluzione progettuale tale da garantire il franco  minimo  di 1,00 m stabilito dalla Direttiva dell'Autorita' di Bacino del Fiume Po dell'11 maggio 1999.
 2.  Dettagliare  il  sistema  di  raccolta e allontanamento delle acque meteoriche previsto per la SP133.
 3.   In   corrispondenza   delle   zone  di  rispetto  dei  pozzi intercettate  si  evitino  tutte  le attivita' previste dall'art. 21, comma 5,  del  decreto legislativo n. 152/99 e si rispettino tutte le disposizioni  contenute  nel  documento  «Direttive per la disciplina delle  attivita'  all'interno  delle zone di rispetto», approvato con d.g.r. 10 aprile 2003, n. 7/12693.
 4. Per le aree di via Groane e «ex SNIA Fibre» in Cesano Maderno, «ex ACNA» e «serbatoi Nylstar» le attivita' cantieristiche siano tali da  non  pregiudicare  in  alcun  modo  gli  interventi  di  bonifica previsti,  ne'  la funzionalita' dei presidi di monitoraggio; qualora le   ubicazioni  di  tali  presidi  risultino  incompatibili  con  la realizzazione   dell'opera   ferroviaria,   questi   dovranno  essere ricollocati  e sostituiti con altri di pari caratteristiche tecniche. Tutte  le attivita' di scavo e sbancamento prossime a tali aree siano preventivamente comunicate agli organi di controllo.
 5.  L'intervento dovra' risultare compatibile con quanto disposto dagli  studi  geologici redatti ai sensi della l.r. n. 41/1997 per le aree in esame.
 6.  Qualora il pietrisco amiantifero contenga fibre di amianto in quantita'  inferiori  ai  limiti  di  legge,  si destinino le risorse preventivate  per  il  suo  smaltimento quale rifiuto pericoloso alla realizzazione di ulteriori opere di mitigazione ambientale.
 7.  La  pavimentazione  dei posti auto dovra' garantire la tutela della falde e del sottosuolo.
 8.  In  fase  di  cantiere  dovranno  essere  attivate  tutte  le procedure  atte  alla salvaguardia delle acque di falda nei confronti di  accidentali  sversamenti di sostanze inquinanti sul suolo e/o nel sottosuolo  e  disciplinare  l'emungimento  e  lo scarico delle acque provenienti  dalla  falda  subsuperficiale,  qualora  ne sia previsto l'aggottamento. 5.  Ecosistemi  e  valutazione  di  incidenza  sul  SIC «Boschi delle
 Groane».
 1.  Per la realizzazione di sottopassaggi faunistici si prevedano tombotti quadrati 50 \times 50 cm in c.a. o quantomeno tubi circolari aventi  diametro  minimo  di 60 cm. Inoltre, in sede di progettazione esecutiva  dovra' essere definita con maggiore dettaglio l'ubicazione di  tali  passaggi  a seguito dei risultati del previsto monitoraggio faunistico  ed  in  funzione delle opere di riforestazione previste e concordate con l'Ente Parco.
 2.  In merito agli attraversamenti ecologici in quota per piccoli mammiferi arboricoli, si prescrive la messa a dimora di rampicanti di specie autoctone che vadano a ricoprire la rete metallica sospesa, al fine  di  rendere  piu'  agevole il passaggio degli animali. Inoltre, risulta  necessario  realizzare un collegamento tra la rete metallica sopracitata e i rami degli alberi circostanti, mediante apposite reti di juta, per massimizzare la funzionalita' della rete ecologica.
 3.  Il  programma  di monitoraggio faunistico preveda la verifica dell'efficacia dei sistemi di permeabilita' sopraccitati.
 4.  Si  assicuri  la  realizzazione  delle  necessarie  opere  di manutenzione  per  garantire nel tempo una durevole funzionalita'. Le modalita'  di  gestione  e  manutenzione  delle opere dovranno essere definite  nell'ambito  di specifiche convenzioni con gli Enti locali, in particolare con il Consorzio del Parco delle Groane.
 5.  In riferimento alla realizzazione di barriere fonoassorbenti, si raccomanda l'utilizzo di biomuri o di pannelli in legno; la scelta della tipologia da adottare dovra' essere effettuata d'intesa con gli Enti  Locali  e  gli Enti Parco territorialmente interessati. Qualora risulti  indispensabile  il  posizionamento  di  pannelli  o finestre trasparenti,  si prescrive l'apposizione di sagome di tipo «falco» da collocarsi  con  densita'  utile  allo  scopo (alla distanza di 10 cm circa   l'una  dall'altra)  per  evitare  la  mortalita'  da  impatto dell'avifauna contro tali strutture.
 6.  Per  quanto  concerne  la progettazione delle mitigazioni, si raccomanda  di  utilizzare  specie  autoctone provenienti da genotipi locali   (per   evitare  l'inquinamento  genetico  delle  popolazioni presenti),   utilizzando  le  tecniche  di  ingegneria  naturalistica (D.G.R.  n. VI/48740 del 29 febbraio 2000), di reperire le sementi al Centro  regionale flora autoctona presso il Parco regionale del Monte Barro  e/o la Fondazione Minoprio e di attenersi, per la scelta delle specie, a quanto richiesto dal Parco delle Groane.
 7.  Negli  ambiti  paesisticamente  sensibili  e  nelle  aree  di compensazione     ambientale    l'attivita'    di    riqualificazione vegetazionale  dovra'  essere  attivata  al  massimo  entro  un  anno dall'inizio della fase di cantierizzazione.
 8.  Al  fine  di  limitare  gli  impatti dovuti alle attivita' di cantiere,   si   prescrive   di  non  eseguire  all'interno  del  SIC lavorazioni  con  emissione di rumori significativi durante i periodi di  massima  attivita'  della  fauna  selvatica  (alba  e  tramonto), concentrando  pertanto  le  lavorazioni  all'interno  di  una  fascia temporale  compresa tra le ore 7,00 e le ore 19,00 in periodo estivo, ore  17,00  in  periodo  invernale.  Dette  precauzioni devono essere rigorosamente  rispettate  nel  periodo  di  riproduzione della fauna (marzo - luglio).
 6. Rumore e vibrazioni.
 1.  Con  riferimento  al  piano  di  monitoraggio  presentato, si ritiene  necessario  rivedere ed incrementare le postazioni di misura considerate per la fase ante-operam e in particolare:
 prevedere  dei  punti  di  rilievo  a Saronno presso la via Don Sturzo (edificio n. 218), interessata dal tracciato in variante;
 definire  altri punti di misura a sostituzione/integrazione dei due previsti in Comune di Solaro e Ceriano Laghetto (edifici nn. 86 e 164),  interessati  da opere viabilistiche e non significativi per un confronto ante-post operam.
 2.   Dovra'   essere   avviato   un   monitoraggio  post  operam, specificamente  finalizzato  a  valutare  l'efficacia delle misure di mitigazione  e,  se  necessario,  a  progettarne ulteriori qualora le condizioni  di  esercizio evolvessero verso scenari piu' gravosi, che possano  far  presumere un incremento delle emissioni sonore rispetto allo  scenario  di  breve  periodo  utilizzato per il dimensionamento delle misure mitigative.
 3.  In  merito  alla  selezione  dei  punti  di monitoraggio post operam, si prescrive che questi coincidano, per quanto possibile, con quelli individuati per la caratterizzazione ante operam e che:
 in  Comune  di  Saronno  si  sostituisca  il  punto  scelto con l'edificio n. 218;
 in  Comune di Ceriano Laghetto si sostituisca l'edificio n. 176 con il n. 164, per il quale e' previsto il rilievo ante operam;
 in  Comune  di  Cesano  Maderno si prevedano punti di misura in corrispondenza degli edifici residenziali di recente edificazione;
 in  Comune  di Seveso si integrino i punti di misura con almeno un  recettore  da  individuarsi  tra gli edifici a ridosso del sedime ferroviario;
 in  Comune  di  Seregno  si  integrino  i  due  punti di misura previsti  con  almeno  un  ulteriore  recettore  individuato  tra gli edifici di recente edificazione a ridosso del sedime ferroviario.
 4.  Dovranno  essere  monitorate  le  condizioni  di  esercizio e definite   procedure   che   prevedano   l'attivazione   di  fasi  di monitoraggio  acustico  «su condizione», cioe' sulla base dei dati di esercizio  che  evidenzino  evoluzioni verso scenari di traffico piu' gravosi.
 5.  Il proponente dovra' garantire la manutenzione delle opere di mitigazione   provvedendo   a   sostituire  le  parti  deteriorate  o danneggiate  con  altre  di  prestazioni  non  inferiori,  in modo da assicurare il perdurare nel tempo dell'azione mitigante.
 6.  Relativamente  all'impatto  da  vibrazioni,  dovranno  essere definiti  i  tratti  del  tracciato  in  corrispondenza  dei quali e' prevista la collocazione del materassino sotto-ballast indicandone le progressive.
 7.  Il  piano di monitoraggio post operam delle vibrazioni dovra' essere  adeguatamente  sviluppato  e dettagliato, con indicazione dei punti  in  cui sono previste le misure, delle modalita' specifiche di esecuzione   delle  stesse  e  della  schedulazione  temporale  delle campagne  di misura previste. Tale documento dovra' essere sottoposto alla  valutazione di ARPA, in particolare in merito alla scelta delle posizioni in cui effettuare le misure ed alle modalita' delle stesse.
 7. Salute pubblica e rischio di incidente rilevante.
 1.  Si  dovra'  evitare  lo stazionamento di convogli, se non per motivi  strettamente  legati all'esercizio della linea, nei tratti di linea  adiacenti  gli  stabilimenti  a rischio di incidente rilevante (SICO  di  Cesano Maderno, ALCHYMARS e DIBRA al confine dei Comuni di Cesano Maderno e Ceriano Laghetto).
 2. Per attivita' di cantiere nei pressi di tali aziende si dovra' acquisire   la  «Scheda  di  informazione  sui  rischi  di  incidente rilevante  per i cittadini ed i lavoratori» di cui all'allegato V del decreto legislativo n. 334/99.
 3.  Qualora  si presentasse la necessita' di realizzare una nuova sottostazione  di alimentazione, dovra' essere verificata la presenza di recettori e stimata l'esposizione a campi elettromagnetici.
 4.  Nel  piano di sicurezza dei cantieri dovranno essere presenti idonee  norme  per  limitare  e  regolamentare lavorazioni a fiamma o saldature  onde evitare, nei territori in prossimita' del Parco delle Groane,   l'elevatissimo   rischio   di  incendi  boschivi  (stagione febbraio-aprile e poi luglio-agosto).
 8. Paesaggio.
 1. La scelta del modulo tipo di barriera acustica sia effettuata, di  concerto  con  i Comuni interessati, a seguito di una valutazione paesaggistica,  al fine di contenere l'elevato rischio di limitazione della   fruizione   paesistica   che   l'istallazione   di   apparati fonoassorbenti comporta.
 2.  I manufatti edilizi, le strutture tecnologiche e la copertura per  i  viaggiatori  previsti  in  corrispondenza  della  stazione di Ceriano  Laghetto  -  Solaro  siano  meglio integrati - per tipologie edilizie,  materiali  e  colori  -  con  l'immagine  tradizionale del manufatto  di  stazione,  che  trova  nel  fabbricato  viaggiatori un significativo   esempio   realizzativo,  ben  inserito  nel  contesto paesaggistico  a  scala locale e che merita un grado di tutela atto a preservarne almeno la valenza documentale.
 3.  In  considerazione  delle  complessive  dimensioni  del nuovo parcheggio  d'interscambio  presso  la stazione di Ceriano Laghetto - Solaro,  si valuti la possibilita' di strutturarlo su piani sfalsati, cosi' da aderire meglio all'andamento naturale del terreno, limitando i  volumi  di  riporto  e  riducendone la complessiva emergenza. Tali varianti   non   dovranno   precludere   le   azioni  previste  quali «Mitigazioni delle opere complementari».
 4.  Il  nuovo  parcheggio  di  Groane  dovra'  essere  realizzato garantendo  la  massima  aderenza  all'andamento naturale del terreno adottando,   se   necessario,  le  piu'  opportune  variazioni  nella giacitura  dei  piani  di  calpestio  onde  limitare la formazione di murature di contenimento.
 5.  Il posto di movimento di Cesano Maderno - Groane dovra' avere una  definizione  formale  in  sintonia  con  gli  altri  edifici  di servizio,   che   andranno   uniformati   ai   consolidati  caratteri dell'edilizia ferroviaria tradizionale.
 6.   Tutti  i  depositi  biciclette  andranno  definiti  in  modo unitario,  delineandone  uno  specifico  modulo  riproponibile  nelle diverse situazioni.
 7.  Tutte  le  opere  in  sede,  gli  attraversamenti di torrenti (Guisa,  Garbogna  e  Lombra)  e  i  manufatti interferenti strutture tipiche  in  essere  (parapetti,  muri  d'ala o semplici paramenti in pietra o mattoni) dovranno venir riproposti con le medesime finiture, evitando di rendere evidenti i nuovi elementi strutturali previsti.
 8.  Considerato  il  complessivo  ingombro  planivolumetrico  del sovrappasso ciclopedonale di Seregno e in relazione all'elevato grado di  criticita'  che  il complesso delle opere determina, si prescrive che  in  fase  di  progettazione  esecutiva  venga  rivista  l'intera progettazione   dell'opera,   valutando  una  soluzione  tecnica  che garantisca  un piu' elevato livello d'integrazione formale e spaziale nel contesto di riferimento. Al fine di allontanare il piu' possibile il  manufatto  dalle abitazioni piu' prossime, dovra' altresi' essere valutata la fattibilita' della sua rotazione/traslazione. Il progetto dovra'  inoltre  essere integrato con le necessarie azioni mitigative prevedendo, ove necessario, alberature ad alto fusto.
 9.  Dovranno  essere  incrementate  e maggiormente dettagliate le opere  di  mitigazione  ambientale  previste  per  il  viadotto della variante   alla   SP133,  prediligendo  la  piantumazione  di  piante autoctone ad alto fusto.
 9. Ulteriori prescrizioni.
 1.  Il  progetto  esecutivo dovra' individuare, in corrispondenza del  Parco  delle  Groane  e  dell'Oasi  LIPU  di  Cesano Maderno, le tombinature  necessarie a consentire l'attraversamento della ferrovia da parte della fauna selvatica di piccole e medie dimensioni (piccoli mammiferi,  rettili e anfibi); inoltre, si dovra' porre attenzione al mantenimento  della servitu' di passaggio dei fondi agricoli, al fine di mitigare l'impatto dell'opera.
 2.  La nuova tratta dovra' rispettare la maglia irrigua esistente (fossi,   rogge)  mediante  la  costruzione  di  tombinature  laddove necessario,  al  fine  di  mantenere  la  distribuzione  irrigua  sul territorio.
 3.  Gli  interventi  compensativi  dovranno  essere  conformi  ai criteri  della  d.g.r.  n.  VII/13900 del 1° agosto 2003 e realizzati contestualmente agli interventi sulla linea ferroviaria.
 4.  Nelle  opere  di  rimboschimento  dovranno  essere escluse le specie  vegetali  Quercus  pubescens,  Pyrus  pyraster,  Corpus  mas, Berberis vulgaris.
 5.  In  Comune  di  Ceriano  Laghetto  le  opere  di  mitigazione dell'isola  direzionale di via Milano siano realizzate con tecnica di forestazione  con le specie Quercus peduncolata, Crataegus monogyna e Prunus  spinosa;  per  quelle  del sovrappasso di via Stabilimento si escluda  l'utilizzo  delle  specie  Ligustrum  oralifolium e Berberis vulgaris.  Sulla  scarpata  a  est  si  simuli  il  margine del bosco naturale.
 6.  Il  complessivo  piano di monitoraggio dovra' essere adeguato qualora  si verificassero condizioni tali da necessitare una modifica dei recettori considerati.
 7.  In  Comune  di Cesano Maderno l'intervento dovra' rapportarsi con  il  progetto  di realizzazione del Parco della Baruccanetta, nel comparto   nord   del   territorio   comunale,  approvato  nel  2004, garantendone  l'accessibilita',  soprattutto  da  parte  delle utenze deboli, e la tutela.
 8.   In  comune  di  Ceriano  Laghetto  si  dovra'  prevedere  il coordinamento   delle  fasi  di  cantierizzazione  con  l'intervento, attualmente  in  procedura di V.I.A. nazionale, per la costruzione di una   centrale  termoelettrica  di  cogenerazione  a  servizio  degli insediamenti industriali.
 9.  In  merito  al  reticolo  idrico superficiale, per i Torrenti Guisa  e  Garbogera,  in  particolare  per  il tratto interessato dai lavori di ricostruzione dei ponti e per i tratti a valle, si richiede il mantenimento dell'ampiezza e dell'andamento naturale.
 10.  Nella  documentazione  di  appalto  dovranno essere inseriti impegni a:
 limitare  l'attraversamento  da parte dei mezzi pesanti di aree secche e polverose, mantenere queste ultime a regime umido, coprire i materiali trasportati, lavare le ruote degli autocarri;
 contenere  le  immissioni  di rumore e vibrazioni, anche con la realizzazione  di  specifiche  barriere antirumore lungo il perimetro dei cantieri.
 11.  I  lavori  nel  sottosuolo  dovranno essere svolti, a carico della  committenza,  con  assistenza  archeologica  eseguita da ditta specializzata  che operera' secondo le direttive della Soprintendenza per  i  Beni  Archeologici della Lombardia, cosi' come prescritto dal decreto legislativo n. 42 del 22.01.2004, art. 28.
 10. Interferenze.
 1.   La   Societa'  AEB  Distribuzione  dovra'  essere  informata dell'inizio  dei  lavori  che  si  svolgeranno  in  prossimita' delle condutture  di  sua  proprieta'.  La  passerella ciclopedonale di via Saronno  dovra'  garantire  la  possibilita'  della futura posa della fognatura nel tratto di strada attualmente esistente.
 2.   L'appaltatore   dovra'  preventivamente  concordare  con  la societa'  SICO  metodi  e tempi della sistemazione della tubazione di azoto in corrispondenza delle opere nn. 3-12.
 3. L'impresa esecutrice dello scavo dovra' effettuare dei rilievi in  via preventiva al fine di individuare con precisione gli impianti sotterranei di competenza TELECOM.
 4.  Il  proponente,  in  fase  di progettazione esecutiva, dovra' concordare   con   la   societa'   TELECOM   S.p.A.  metodi  e  tempi dell'eventuale  sistemazione  delle  dorsali/infrastrutture in uscita dalla centrale telefonica di Cesano Maderno.
 Dovranno  essere  garantite  le  condizioni  di  funzionalita' ed integrita'  degli  impianti  della  rete  telefonica  sia  in fase di organizzazione dei cantieri sia ad opere ultimate.
 Il   proponente   dovra'   coordinare  gli  adempimenti  relativi all'assegnazione  di eventuali nuove sedi di posa dei cavi di TLC con gli  Enti  proprietari  di  quest'ultime,  tenendo  inoltre  conto di esigenze   irrinunciabili   di   continuita'   del   servizio   e  di esercibilita' dei cavi stessi.
 5. In prossimita' delle chilometriche 45+768 e 50+729, per quanto attiene  alle  opere  ferroviarie,  e  nella  banchina  della  strada provinciale  SP133,  relativamente  alle  opere  di  viabilita', sono collocati  collettori fognari che potrebbero interferire con i lavori in  progetto.  Si ritiene necessario che venga verificata l'esistenza di   interferenze   e  vengano  individuate  le  eventuali  soluzioni realizzative  compatibili  con  l'integrita/stabilita' delle condotte fognarie  per  le  quali  deve  essere  anche  garantita  la corretta funzionalita'.
 6.  Si  ritiene necessario che i reciproci rapporti tra SNAM Rete Gas   e  il  soggetto  proponente  siano  definiti  tramite  apposita convenzione.
 |  |  |  | Allegato n. 2 CLAUSOLA ANTIMAFIA
 Contenuti  della  clausola  antimafia,  da  inserire nel bando di gara,  indicati dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere di cui ai DD.II. 14 marzo 2003 e 8 giugno 2004.
 L'art.  10  del  decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, prevede l'acquisizione di informazioni antimafia, oltre che  nei  confronti del soggetto appaltatore, anche nei confronti dei subcontraenti  quando  l'importo  del  subappalto  superi i limiti di valore  precisati  al comma 1 dello stesso art. 10, mentre l'art. 18, comma 12,  della  legge  19 marzo  1990,  n. 55, come successivamente modificato  e  integrato, pone a carico dell'appaltatore l'obbligo di comunicare  alla  stazione  appaltante  i  dati  relativi  a  tutti i sub-contratti.
 La  necessita'  di  analoga estensione delle verifiche preventive antimafia,  ad  esse  applicando  le  piu'  rigorose informazioni del Prefetto, deriva dalla constatazione della particolare pericolosita', sotto   il  profilo  del  rischio  di  infiltrazione  criminale,  dei sub-appalti  e  dei  cottimi,  nonche'  di talune tipologie esecutive attinenti  a  una  serie di prestazioni (trasporto e movimento terra, noli  a  caldo  e  a  freddo,  ecc.)  comunque  ricorrenti nella fase realizzativa  a  prescindere dalla finalizzazione dell'intervento (di tipo viario, ferroviario, acquedottistico, ecc.).
 Pertanto  nel  bando  di  gara per l'appalto dei lavori di cui al progetto  definitivo approvato con la presente delibera dovra' essere inserita  apposita  clausola  che - oltre all'obbligo di conferimento dei  dati  relativi  a tutti i sub-contratti di cui al citato art. 18 della legge n. 55/1990 - preveda che:
 1) tutti gli affidamenti a valle dell'aggiudicazione principale siano  subordinati  all'espletamento  delle  informazioni antimafia e sottoposti  a  clausola  risolutiva espressa, in maniera da procedere alla  revoca  dell'autorizzazione del sub-contratto e alla automatica risoluzione  del vincolo, con conseguente estromissione dell'impresa, in  caso  di  informazioni  positive.  A fini di accelerazione potra' prevedersi  che  per i sub-contratti oggetto dell'estensione - vale a dire  di  importo inferiore a quello indicato nel richiamato art. 10, comma 1,  lettera c)  del  decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998  -  l'autorizzazione  di  cui  all'art.  18  della legge, n. 55/1990  possa  essere  rilasciata  previa esibizione del certificato camerale   con  l'apposita  dicitura  antimafia,  ferma  restando  la successiva   acquisizione  delle  informazioni  prefettizie  con  gli eventuali   effetti   rescissori   sopra   indicati.   Tenuto   conto dell'ulteriore  estensione  di  tali  verifiche  anche a tipologie di prestazioni non inquadrabili nel sub-appalto, ai sensi del menzionato art.  18  della  legge  n.  55/1990,  si potra' inoltre prevedere una fascia  di  esenzione dall'espletamento delle verifiche antimafia per gli  acquisti  di materiale di pronto reperimento fino all'importo di 50.000  euro  (fermo  restando l'obbligo di conferimento dei dati del fornitore);
 2)  nel caso di attivazione della clausola risolutiva espressa, l'appaltatore  principale  applichi,  quale ulteriore deterrente, una penale,  a  titolo di liquidazione forfettaria dei danni, pari al 10% del valore del sub-contratto, salvo il maggior danno;
 3)   il  soggetto  aggiudicatore  valuti  le  cd.  informazioni supplementari  atipiche - di cui all'art. 1-septies del decreto legge 6 settembre  1982, n. 629, convertito nella legge 12 ottobre 1982, n. 726,  e  successive  integrazioni ai fini del gradimento dell'impresa sub-affidataria,  per  gli  effetti  di cui all'art. 11, comma 3, del richiamato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998;
 4)  vengano  previste  apposite misure di monitoraggio relative alla fase di cantierizzazione dell'opera dirette a:
 a) controllare    gli   assetti   societari   delle   imprese sub-affidatarie,  fino  a  completamento  dell'esecuzione  dell'opera stessa,  fermo  restando  che, in caso di variazioni, dovranno essere aggiornati   i  dati  gia'  forniti  in  attuazione  dell'obbligo  di comunicazione di cui si e' detto;
 b) assicurare, anche attraverso apposite sanzioni che possono arrivare  fino  alla  revoca  degli  affidamenti,  che i tentativi di pressione    criminale   sull'impresa   affidataria   e   su   quelle sub-affidatarie,  nella  fase di cantierizzazione (illecite richieste di  denaro,  «offerta  di  protezione», ecc.), vengano immediatamente comunicati alla Prefettura, fermo restando l'obbligo di denuncia alla Autorita' giudiziaria.
 |  |  |  |  |